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1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Prof. Paolo Ferrario www.segnalo.it [email protected] Università degli studi di Milano – Bicocca – PROGEST Corso: Legislazione sociale e sanitaria 2008 DOSSIER 6 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA - Progest Corso di laurea in programmazione e gestione delle politiche dei servizi sociali Corso: LA LEGISLAZIONE SOCIALE E SANITARIA8 Anno accademico 2007 – 2007 Lezioni dei mesi di Aprile - Giugno DOSSIER DIDATTICO N. 6, 19 giugno 2008: Comuni : posizione istituzionale, competenze, strumenti di gestione e programmazione politiche legislative i tema di Comuni e i servizi sociali titolarità ed esercizio delle funzioni gli aspetti funzionali dei comuni il Dlgs 267/2000 la crescente autonomia amministrativa e il sovraccarico di funzioni le legislazione degli anni ’90 le forme di gestione la gestione associata ambiti territoriali, piani di zona e programmazione locale dei servizi sociali L’Aula Virtuale del corso è a questo indirizzo Web: http://www.segnalo.it/AULEVIRT/2008-progest/indexaula-2008.htm

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Corso: Legislazione sociale e sanitaria 2008 DOSSIER 6

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA - Progest

Corso di laurea in programmazione e gestione delle politiche deiservizi socialiCorso: LA LEGISLAZIONE SOCIALE E SANITARIA8Anno accademico 2007 – 2007Lezioni dei mesi di Aprile - Giugno

DOSSIER DIDATTICO N. 6, 19 giugno 2008:

Comuni : posizione istituzionale, competenze,

strumenti di gestione e programmazione

• politiche legislative i tema di Comuni e i servizi sociali

• titolarità ed esercizio delle funzioni

• gli aspetti funzionali dei comuni

• il Dlgs 267/2000

• la crescente autonomia amministrativa e il sovraccarico di funzioni

• le legislazione degli anni ’90

• le forme di gestione

• la gestione associata

• ambiti territoriali, piani di zona

e programmazione locale dei servizi sociali

L’Aula Virtuale del corso è a questo indirizzo Web:http://www.segnalo.it/AULEVIRT/2008-progest/indexaula-2008.htm

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LA REGOLAZIONE DEI SERVIZI SOCIALIDOPO LA RIFORMA DEL TITOLO V

DELLA COSTITUZIONE

REGIONI

COMUNI

LEGISLAZIONEESCLUSIVA

QUINDI:REGOLAZIONE CONDIVISA FRA

REGIONI E COMUNI

STATO Livelli essenziali delle prestazioni…diritti civili e sociali …

OFFERTA deiSERVIZI SOCIALI

GESTIONE ePROGRAMMAZIONE

ASLAz.

Osp.Connessioniinter-istituzionaliinter-organizzativeinter-professionaliai fini della integrazione

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TITOLARITA’ ed ESERCIZIO

DELLE FUNZIONI DEI COMUNI

NELLA LEGGE 328/2000 E NEL D.LGS 267/2000

Le regole - art. 6 Legge 328/00:

“I COMUNI SONO TITOLARIDELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVECONCERNENTI GLI INTERVENTI SOCIALISVOLTI A LIVELLO LOCALE”

TITOLARITA’

“TALI FUNZIONI SONO ESERCITATEDAI COMUNI ADOTTANDO SULPIANO TERRITORIALE GLI ASSETTIPIU’ FUNZIONALI ALLA GESTIONE,ALLA SPESA E AL RAPPORTO CONI CITTADINI”

ESERCIZIO

L328/gest

Diversistrumenti

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ENTEAUTONOMO

ILCOMUNE

ENTETERRITORIALE

ENTERAPPRE –SENTATIVO

ENTEGESTORE

IL COMUNE E’ . . .

COMUNI-ASSETTO

I QUATTRO ASPETTI FUNZIONALIDEI COMUNI ITALIANI

Questa caratteristica è particolarmente rilevante

per il funzionamento dei servizi sociali

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Compiti dei comuninel quadro della Legge 328/2000

Si distinguono:- comuni singoli;- comuni associati.

I comuni sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti alivello locale.Ad essi compete sostenere le spese di attivazione degli interventi e dei servizi sociali afavore della persona e della comunitàIn particolare ai comuni spetta:1. concorrere alla programmazione regionale;2. definire, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali, il piano di zona per gli interventisociali e socio-sanitari;3. adottare sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa e alrapporto con i cittadini;4. l'esercizio dei compiti trasferiti a norma del decreto del Presidente della Repubblica 24luglio 1977, n. 616, e delle funzioni attribuite ai sensi dell'articolo 132, comma 1, del decretolegislativo 31 marzo 1998, n. 112;5. l'esercizio delle funzioni sociali già di competenza delle provincia, secondo quantostabilito dalla legge regionale;6. programmare, progettare, realizzare il sistema locale dei servizi sociali a rete;7. indicare le priorità e i settori di innovazione attraverso la concertazione delle risorseumane e finanziarie locali, con il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati;8. erogare i servizi, le prestazioni economiche e i titoli per l'acquisto dei servi­zi sociali,nonché le attività assistenziali già di competenza delle province, con le modalità stabilitedalla legge regionale;9. autorizzare, accreditare e vigilare sui servizi sociali e sulle strutture a ciclo residenziale esemi-residenziale a gestione pubblica o dei soggetti privati;10. partecipare al procedimento per l'individuazione degli ambiti territoriali per la gestioneunitaria del sistema locale dei servizi a rete;11. definire i parametri per la valutazione delle condizioni di povertà, di reddi­to, diincapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità • di ordine fisicoe psichico, di difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, ai finidella determinazione dell'accesso prioritario alle presta­zioni e ai servizi;12. promuovere, nell'ambito del sistema locale dei servizi sociali a rete, risorsedelle collettività locali tramite forme innovative di collaborazione per lo sviluppo di interventidi auto-aiuto e per favorire la reciprocità tra cittadini nell'ambito della vita comunitaria;13. coordinare programmi e attività degli enti che operano nell'ambito di com­petenza,secondo le modalità fissate dalla regione, tramite collegamenti operativi tra i servizi cherealizzano attività volte all'integrazione sociale ed intese con le aziende unità sanitarie localiper le attività socio-sanitarie e per i piani di zona;

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14. adottare strumenti per la semplificazione amministrativa e per il controllo digestione atti a valutare l'efficienza, l'efficacia e i risultati delle prestazioni, in base allaprogrammazione;15. effettuare forme di consultazione dei soggetti pubbici e privati, per valutare laqualità e l'efficacia dei servizi e formulare proposte ai fini della predisposizione deiprogrammi;16. garantire ai cittadini i diritti di partecipazione al controllo di qualità dei ser­vizi,secondo le modalità previste dagli statuti comunali;17. assumere gli obblighi connessi all'eventuale integrazione economica di sog­getti -residenti nel comune prima del ricovero - per i quali si renda necessario il ricoverostabile presso strutture residenziali;18. realizzare la piena integrazione delle persone disabili nell'ambito della vita familiaree sociale, nonché nei percorsi dell'istruzione scolastica o professionale e del lavoro,predisponendo, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali e su richie­stadell'interessato, un progetto individuale comprendente, oltre alla valutazionediagnostico-funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servi­ziosanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta oaccreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale, nonché lemisure economiche necessario per il superamento di condizioni di povertà,emarginazione ed esclusione sociale. Nel progetto individuale sono definiti lepotenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare;19. concedere, in alternativa a contributi assistenziali in denaro, prestiti sull'o­nore, inpresenza di problemi di grave e temporanea difficoltà economica, di fami­glie direcente immigrazione che presentino gravi difficoltà di inserimento sociale;20. prevedere agevolazioni fiscali e tariffarie rivolte alle famiglie con specificheresponsabilità di cura. I comuni possono, altresì, deliberare ulteriori riduzionidel­l'aliquota dell'imposta comunale sugli immobili (lei) per la prima casa, nonchétariffe ridotte per l'accesso a più servizi educativi e sociali.I comuni vengono così ad essere assegnatari di un triplice ordine di funzioni:a) i compiti trasferiti con il D.P.R. 616/1977;b) le funzioni attribuite ai sensi dell'articolo 132 del D.Lgs. 112/1998;e) le attività indicate dall'articolo 6 della legge quadro.

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LA CRESCENTEAUTONOMIA NORMATIVA DEI COMUNI

NORME - CHIAVE

I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà

regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e

dello svolgimento delle funzioni loro attribuite.

Costituzione della Repubblica, art. 117

La disciplina dell’organizzazione, dello svolgimento e della

gestione delle funzioni dei Comuni, delle Province e delle Città

metropolitane è riservata alla potestà regolamentare dell’ente

locale, nell’ambito della legislazione dello Stato o della

Regione, che ne assicura i requisiti minimi di uniformità,

secondo le rispettive competenze

Legge n. 31 2003 (adeguamento dell‘ ordinamento della

Repubblica alla legge costituzionale n. 3 / 2001

(cosiddetta “legge La Loggia”)

COMUNI

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LEGISLAZIONE SUI COMUNI:DIAGRAMMI dei PROCESSI ISTITUZIONALI

Legge 1421990

Legge sui Sindaci1993

Leggi Bassanini1997

Legge di riordino1999

Testo unico2000

COMUNI

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Ordinamento finanziarioe contabile

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COMUNI

ASSETTOISTITUZIONALE

CITTADINI/ENTE

PARTECIPAZIONE

L 241CARTESERVIZI

AUTONOMIA

STATUTI

ORGANIPOLITICI

ASSETTOORGANIZZATIVO

TERRITORI

ORDINAMENTO DEI COMUNIuna mappa della legislazionecon particolare riferimento ai servizi sociali

REGOLAMENTI

GRANDICITTA’

AREE METR.

SISTEMAUSL / ASL

PRIVATOSOCIALE

PRIVATI

SERVIZISOCIALI

DISTINZIONEINDIRIZZO/GESTIONE

RAFFORZ.SINDACI

FORMEASSOCIATIVE

DELEGA

- CONSORZI- CONVENZIONI

INTERCOMUNALI- ACCORDI di

PROGRAMMA

IN ECONOMIA

CONCESSIONE aTERZI

“ISTITUZIONE”

AZIENDASPECIALE

CIRCOSCRIZIONI

DL 29

COMUNI

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comunicomuni

ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALIMatrice del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267

ASSETTO ISTITUZIONALE

• AUTONOMIA: art. 3

• STATUTO: art. 6

• REGOLAMENTI: art. 7

RAPPORTI CITTADINI-ENTE:• PARTECIPAZIONE: art. 8; 11

• DIRITTI DI ACCESSO: art. 10

RUOLI DECISIONALI E DI GESTIONE: art. 36, 77-88

• SISTEMA ELETTORALE: art. 71-76

• CONSIGLIO: art. 37, 42, 52, 63

• GIUNTA: art. 38, 47, 48, 63

• SINDACO/PRESIDENTE: art. 39, 46, 50, 51, 53, 54, 63

• DIRIGENTI: art. 49, 107, 108, 109, 110

• SEGRETARIO: art. 97

• DIRETTORE GENERALE: art. 108

TERRITORIO E FORME ASSOCIATIVE• CONVENZIONI INTERCOMUNALI: art. 30

• CONSORZI: art. 31

• ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI: art. 33

• ACCORDI DI PROGRAMMA: art. 34

• UNIONI, FUSIONI, MUNICIPI: art. 15, 16

• COMUNITA’ MONTANE: art. 27, 28

• CITTA METROPOLITANA E COMUNI METROPOLITANI: art. 22, 23

• CIRCOSCRIZIONI: art. 17

GESTIONE E ORGANIZZAZIONE: art. 112, 113

• DIRETTA: art. 113

• ISTITUZIONE: art. 113,

• AZIENDE SPECIALI: art. 113; 114

• CONCESSIONE: art. 113

• SOCIETA’ PER AZIONI: art. 113, 115, 116

• DELEGA DI ESERCIZIO ALLE ASL: vedi normativa sanitaria

COMPETENZE: art. 13, 14, 19, 20

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COMUNI E SERVIZI SOCIO - ASSISTENZIALI:PROCESSI DI ACCRESCIMENTO DI RUOLO

PRIMA DEL 1977:

• INABILI AL LAVORO• ASILI NIDO• DIRITTO ALLO STUDIO• MINORI (ex ONMI)• SERVIZI PROMOSSI

DALLE REGIONI

1977

• MINORI:• SETTORE AMMINISTRATIVO E CIVILE• FUNZIONI ex ENAOLI, ex ENPMF

• ANZIANI ex ONPI

• DETENUTI E VITTIME DEL DELITTO

• EX CARCERATI

• ASSISTENZA ECONOMICA ex ECA

COMUNI

2000:2000:

•• TITOLARITATITOLARITA’’ DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVEDELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE•• PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE REALIZZAZIONEPROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE•• AUTORIZZAZIONE, ACCREDITAMENTO, VIGILANZAAUTORIZZAZIONE, ACCREDITAMENTO, VIGILANZA

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COMUNI :FORME DI GESTIONE DEI SERVIZI

• GESTIONE DIRETTA “IN ECONOMIA”

• GESTIONE TRAMITE “ISTITUZIONE”

• GESTIONE TRAMITE “AZIENDA SPECIALE”

• GESTIONE TRAMITE “DELEGA ALLE ASL”

• GESTIONE TRAMITE CONTRATTI DI APPALTO

• GESTIONE TRAMITE “ACCREDITAMENTO”

• GESTIONE TRAMITE FORME MISTEPUBBLICO/PRIVATO: es. FONDAZIONI DIPARTECIPAZIONE

• GESTIONE TRAMITE FORME ASSOCIATIVE

RIFERIMENTI NORMATIVI:RIFERIMENTI NORMATIVI:

Decreto Legislativo 267/2000Decreto Legislativo 267/2000 arttartt. 113, 114, 115, 116,. 113, 114, 115, 116,

Decreto Legislativo n. 502 e successive modifiche: art. 3 commaDecreto Legislativo n. 502 e successive modifiche: art. 3 comma 33

Legge n. 328/2000, art. 11Legge n. 328/2000, art. 11

comuni

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COMUNI:MAPPA DELLE DIVERSE

FORME DI GESTIONE DEI SERVIZI

FORME diGESTIONE

GESTIONEDIRETTA

IN ECONOMIA

GESTIONEINDIRETTA

- ISTITUZIONE

- AZIENDA SPECIALE

- SOCIETA’PER AZIONI

tramitea maggioranza

pubblicaa maggioranza

privata

DELEGA diESERCIZIO

tramite- DELEGA ALLA ASL

ESTERNALIZZAZIONEtramite - APPALTO

- ACCREDITAMENTO

FORME ASSOCIATIVEFRA ENTI LOCALI

RIFERIMENTI NORMATIVI:• Dlgs 267/2000, artt. 113-117• Dlgs 502/1992 e successive modifiche, art. 3/comma 3• Legge 328/2000, art. 5, 6, 11

- Forme mistepubblico / privato

es. Fondazionidi partecipazione

Vedi la relativa Mappa

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GESTIONE DEI SERVIZI:L’AZIENDA SPECIALE

AZIENDASPECIALE

AZIENDASPECIALESERVIZI

COMUNALI

• GESTIONEDIRETTA

• GESTIONEINDIRETTA

COMUNECOMUNE

STATUTO

CONSIGLIO diAMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE

PRESIDENTE

Fonte: Decreto Legislativo n. 267/2000, art. 114:“L’azienda speciale è ente strumentale dell’ente locale dotato di autonomia imprenditorialeE di proprio statuto”

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oppure

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LE CLASSI DEMOGRAFICHE DEI COMUNI ITALIANI

Numero di abitanti Numero %di comuni

fino a 5.000 5.899 72,83%

da 5.001 a 10.000 1.166 14,40%

da 10.001 a 15.000 399 4,93%

da 15.001 a 20.000 182 2,25%

da 20.001 a 30.000 167 2,06%

da 30.001 a 40.000 106 1,31%

da 40.001 a 50.000 44 0,54%

da 50.001 a 65.000 52 0,64%

da 65.001 a 80.000 18 0,22%

da 80.001 a 100.000 17 0,21%

da 101.001 a 250.000 37 0,46%

da 251.001 a 500.000 7 0,09%

oltre 500.000 6 0,07%

TOTALE 8.100 100,00%

SSNASL

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COMUNIPICCOLI

circa 5.800

METROPOLICOMUNIMEDIO-PICCOLIcirca 1.800

COMUNI:DIFFERENZE DEMOGRAFICHE

COMUNIGRANDI

COMUNIMEDIO-GRANDIcirca 274

• CONVENZIONI INTERCOMUNALI

• CONSORZI

• ESERCIZIO ASSOCIATO DIFUNZIONI E SERVIZI

• UNIONI di COMUNI

• ACCORDI di PROGRAMMA

• GESTIONE DELEGATA ALL’ASL

• COMUNITA’ MONTANE

• COMUNI METROPOLITANI

• DECENTRAMENTOCOMUNALE

Comuni

circa 12

STRUMENTI AMMINISTRATIVISTRUMENTI AMMINISTRATIVIPER LA GESTIONE ASSOCIATA:PER LA GESTIONE ASSOCIATA:

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COME CONCILIARE

LA FRAMMENTAZIONE TERRITORIALE

DEI COMUNI ITALIANI

CON LA POSSIBILITA’ DI GESTIRE

FUNZIONI COMPLESSE ?

A PARTIRE DAGLI ANNI ’90

LA LEGISLAZIONE SI E’ ORIENTATA NEL FAVORIRE

LE DIVERSE FORME DI GESTIONE ASSOCIATA

COMUNI GESTASS

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COMUNI:MAPPA DELLE FORME DI

GESTIONE ASSOCIATA DEI SERVIZI

GESTIONEASSOCIATA

CONVENZIONIINTER-COMUNALI

RIFERIMENTI NORMATIVI:• Dlgs 267/2000, artt. 30 - 35• Dlgs 502/1992 e successive modifiche, art. 3/comma 3

TRAMITESTRUMENTI

DI GESTIONEAMMINISTRATIVA

CONSORZIINTERCOMUNALI

UNIONIINTERCOMUNALI

COMUNITA’MONTANE

DELEGAALLE ASL

FAVORITI DASTRUMENTI DI

PROGRAMMAZIONEACCORDI di

PROGRAMMA

Incentivi all’ESERCIZIO

ASSOCIATO delle funzioni

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RAPPORTI INTERISTITUZIONALI:IL CONSORZIO

. . .

C O M U N I PROVINCIA

CONSORZIOintercomunale

CONSORZIOintercomunale

CONVENZIONEintercomunale

GESTIONE ASSOCIATADI UNO O PIU' SERVIZI

COMUNI

Fonte: Decreto Legislativo 267/2000, art. 31

STATUTO

ORGANIORGANICONSORTILICONSORTILI

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FORME ASSOCIATIVE:ACCORDI DI PROGRAMMA

COMUNE COMUNECOMUNE PROVIN-CIA

REGIONEALTRE

AMM. PUBBL.. . .

OBIETTIVO:INTERVENTI CHE RICHIEDONO

L’AZIONE INTEGRATA DI PIU’ SOGGETTI

CONFERENZAtra i rappresentanti

ACCORDO DIPROGRAMMA

ACCORDO DIPROGRAMMA

PRES.GIUNTA

REG.

COMUNI

Fonte: Decreto Legislativo 267/2000, art. 34

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AMBITI TERRITORIALI e RETE DEI COMUNI

DISTRETTO

DISTRETTO

DISTRETTO

• DETERMINA I TERRITORIDELLE ASL

• I DIRETTORI GENERALIDETERMINANO I TERRITORIDEI DISTRETTI

• DETERMINA, IN CONCORSOCON GLI ENTI LOCALI,GLI AMBITI TERRITORIALI PERLA GESTIONE UNITARIA

• INCENTIVA L’ESERCIZIOASSOCIATO DELLEFUNZIONI SOCIALI NEGLIAMBITI TERRITORIALI

Rete dei Comuni Rete delle Asl:

SERSOC-RIFO

REGIONE

Conferenzaregionale delle

autonomie

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La definizione degli AMBITI TERRITORIALI

è una decisione importante

perché è preliminare a:

• programmazione localeattraversi i PIANI DI ZONA (art. 19)

• politiche di sviluppo delLIVELLO ESSENZIALEDELLE PRESTAZIONI SOCIALI art. 22

• esercizio delle funzioni adottando gliASSETTI PIU’ FUNZIONALI ALLA GESTIONE

SERSOC-FIFO

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IL PIANO DI ZONA

STRUMENTO

DI LETTURA DEI

- BISOGNI

- DOMANDA

- OFFERTA

E’ ADOTTATOTRAMITE

ACCORDO DIPROGRAMMA

STRUMENTO

TECNICO-PROFESSIONALE

ORIENTATO

ALLA PROGRAMMAZIONE

E ALLA COMUNICAZIONE

PROCEDIMENTO

AMMINISTRATIVO