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AUTONOMIA IDRICA ISOLA D’ELBA LOTTO I: IMPIANTO DI
DISSALAZIONE IN LOC. MOLA DA 80 L/S E OPERE
ACCESSORIE A TERRA E A MARE
PROGETTO DEFINITIVO Relazione di calcolo Fognatura piazzale
A10b Codice Budget
G225-5509-001 G225-5509-002 G225-5509-003
Codice Commessa
AII0116 ARI0075 ARI0076
Centro di Costo
AI5318 AR5004 AI5001
Data
29/05/2017
L’Assistente
Progettazione e DL
Geom. Gabriele Bertoni
Il Responsabile
Operativo Progettazione e DL
Ing. Antiniska Marchini
Il Project Manager
Ing. Camillo Palermo
Il Responsabile del
Progetto
Ing. Fabrizio Pacini
Il Progettista esterno
Dott.Ing. Nicola Croce
Il collaboratore esterno
Ing. Alessandra Galli
Il Dirigente
Programmazione e Gestione Investimenti
Ing. Fabrizio Pacini
Studio di Ingegneria Studio Croce srl – via Carducci, 47 56017 Ghezzano (PI) [email protected]
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RELAZIONE CALCOLO FOGNATURA
Studio di Ingegneria Studio Croce srl – via Carducci, 47 56017 Ghezzano (PI) [email protected]
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Indice
1. PREMESSA ..................................................................................................................................................... 3 2 - STUDIO IDROLOGICO ................................................................................................................................ 3 3 – SCENARI DI AFFLUSSO .............................................................................................................................. 3 4 - DETERMINAZIONE DEGLI IDROGRAMMI DI PIENA ................................................................................. 4 5. IDROGRAMMI DI PIENA ............................................................................................................................... 7 6. PROCEDURE E METODI USATI PER LE VERIFICHE IDRAULICHE ............................................................ 8 7. VERIFICHE IDRAULICHE ........................................................................................................................... 10 8. VERIFICHE STATICHE ................................................................................................................................ 11
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1. PREMESSA
La rete fognaria di scolo delle acque pluviali è costituita da una condotta principale in PVC SN8
DN 355 (Di 334) che raccoglie le acque di piazzale e dei discendenti del fabbricato e poi le recapita
nel fosso Aiali tramite un tratto di condotta sottostrada.
Fig. 1 – planimetria
Per motivi di compensazione idraulica vi è una vasca di 120 mc scavata nel terreno che ha la
funzione di laminazione degli eventi duecentennali.
Il calcolo idraulico della rete fognaria viene condotto, però, sulla base degli eventi pluviometrici
trentennali; la differenza di portata viene laminata dalla suddetta cassa.
2 - STUDIO IDROLOGICO
I dati di pioggia sono desunti dalle curve di possibilità pluviometrica LSPP della Regione Toscana
come già indicato nella relazione idrologico-idraulica; si ha:
Tr30: a=54,51 mm; n=0,270;
3 – SCENARI DI AFFLUSSO
TR30
1 ora 30 min 15 min
54,51 45,20 37,49
Piogge (mm)
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4 - DETERMINAZIONE DEGLI IDROGRAMMI DI PIENA
Per la determinazione degli idrogrammi di piena in corrispondenza dei vari scenari, sia per lo stato
attuale che per quello modificato, si è utilizzato un modello matematico idrologico-idraulico
SWMM Storm Water Management Model (sviluppato da EPA United States Environmental
Protection Agency).
SWMM è un programma che consente lo studio e la modellazione del fenomeno della
trasformazione afflussi-deflussi che avviene in un bacino idrografico.
Il risultato della modellazione è la costruzione dell'idrogramma di piena in uno o più punti della rete
idraulica in esame.
La modellazione viene fatta mediante la simulazione dei vari processi fisici che avvengono nel
bacino, ognuno dei quali può essere simulato per mezzo di uno o più metodi matematici.
I processi fisici che vengono simulati consistono sostanzialmente nella depurazione delle piogge per
tenere conto della quota parte di pioggia che viene perduta per intercettazione da parte della
vegetazione, per detenzione nelle depressioni superficiali e per infiltrazione, e nella conseguente
trasformazione della quota parte di pioggia residua (pioggia netta) in deflusso superficiale sulle
pendici del bacino e nel reticolo idrografico.
Il programma provvede alla determinazione, partendo da uno ietogramma di progetto, che
rappresenta l’andamento temporale dell’intensità di pioggia, alla determinazione dello ietogramma
netto (depurato delle perdite), che rappresenta la pioggia disponibile per il deflusso
Nel caso specifico è stato adottato, per simulare le perdite di bacino, il metodo SCS-CURVE
NUMBER, che è basato sulle curve di precipitazione e perdita cumulate ed in cui in funzione del
tipo di suolo, del suo uso e del grado di imbibizione dello stesso, calcola istante per istante il
quantitativo di pioggia che va a produrre il deflusso.
Tale metodo è molto diffuso, soprattutto grazie alla notevole mole di dati reperibili in letteratura per
la sua applicazione, esso permette di calcolare l’altezza di pioggia persa fino ad un dato istante
attraverso la valutazione dell’altezza di pioggia massima immagazzinabile nel suolo a saturazione
(S), il cui valore viene determinato attraverso un parametro detto CN (Curve Number) il quale è
funzione della natura del terreno, del tipo di copertura vegetale dello stesso del corrispondente
grado di imbibizione.
La classificazione dei suoli secondo la natura del terreno è riportata nella seguente Tabella 4.1, una
volta definito il tipo di suolo si determina il valore del CN corrispondente al grado di copertura
attraverso l'uso della Tabella 4.2.
I valori riportati nella Tabella 4.2 sono relativi a condizioni di umidità del terreno antecedenti
l’evento medie definite attraverso il valore della precipitazione totale nei cinque giorni precedenti
l’evento stesso (Antecedent Moisture Condition classe II - che in sigla viene indicata come AMC
II).
CLASSIFICAZIONE DEI SUOLI SECONDO S.C.S.
Tipo CARATTERISTICHE DEI SUOLI
A
(Ruscellamento di modesta entità). Suoli con alte velocità
d’infiltrazione anche se completamente bagnati; suoli formati
da strati sabbiosi e ghiaiosi di spessore eleva-to, ben drenati,
caratterizzati da alti coefficienti di permeabilità.
B
Suoli con moderate velocità di infiltrazione anche se
completamente bagnati, di spessore abbastanza elevato,
abbastanza drenati; suoli di tessitura da moderatamente
grossolana a moderatamente fine, caratterizzati da un moderato
coefficiente di per-meabilità.
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C
Suoli con basse velocità d’infiltrazione anche se completamente
bagnati; principal-mente costituiti da uno strato che ostacola la
percolazione dell’acqua nel terreno sot-tostante; suoli di
tessitura da moderatamente fine a fine, caratterizzati da bassi
coef-ficienti di permeabilità.
D
(Ruscellamento di notevole entità). Suoli con modestissime
velocità d’infiltrazione; principalmente suoli argillosi
rigonfiabili oppure suoli situati poco al di sopra di una falda
permanente; suoli con strati o lenti argillose in prossimità o in
superficie; suoli di piccolo spessore con materiale
impermeabile sottostante. Suoli caratterizzati da bassissimi
coefficienti di permeabilità.
Tabella 4.1
TIPO DI SUOLO
Valori di CNII in funzione delle classi idrologiche dei suoli, del tipo di copertura e della morfologia
della superficie. I valori riportati corrispondono alla classe di umidità II definita nella tab. 2.10
(fonte U.S.D.A. - S.C.S.).
A B C D
Terreno coltivato
Senza trattamenti di conservazione
72 81 88 91
Con interventi di conservazione
62 71 78 81
Terreno da pascolo
Cattive condizioni 68 79 86 89
Buone condizioni 39 61 74 80
Praterie
Buone condizioni 30 58 71 78
Terreni boscosi o forestati
Terreno sottile sottobosco povero
senza foglie 45 66 77 83
Sottobosco e copertura buoni
25 55 70 77
Spazi aperti, prati rasati, parchi
Buone condizioni con almeno il 75%
dell’area con copertura erbosa
39 61 74 80
Condizioni normali con copertura erbosa
intorno al 50% 49 69 79 84
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Aree commerciali (impermeabilità 85%)
89 92 94 95
Distretti industriali (impermeabilità 72%)
81 88 91 93
Aree residenziali
impermeabilità media 65%
77 85 90 92
38% 61 75 83 87
30% 57 72 81 86
25% 54 70 80 85
20% 51 68 79 84
Parcheggi impermeabilizzati, tetti
98 98 98 98
Strade
Pavimentate, con cordoli e fognature
98 98 98 98
Inghiaiate o selciate con buche
76 85 89 91
In terra battuta (non asfaltate)
72 82 87 89
Tabella 4.2
PRECIPITAZIONE TOTALE NEI 5 GIORNI PRECEDENTI (mm)
CLASSE AMC STAGIONE DI
RIPOSO
STAGIONE DI
CRESCITA
I < 12.7 < 35.5
I 12.7 -- 28.0 35.5 -- 53.3
III >28.0 > 53.3
Tabella 4.3
Tabella 4.4
CLASSE AMC CLASSE AMC
I II III I II III
100 100 100 40 60 78
87 95 98 35 55 74
78 90 96 31 50 70
70 85 94 22 40 60
63 80 91 15 30 50
57 75 88 9 20 37
51 70 85 4 10 22
45 65 82 0 0 0
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L’individuazione della classe AMC viene effettuate con i valori riportati in Tabella 4.3, mentre la
Tabella 4.4 rappresenta la tabella di conversione dal valore del CN valido per AMC II (valore
determinato attraverso la Tabella 4.2 ) ai valori corrispondenti per AMC I o AMC III.
Per la valutazione dell’uso del suolo si è fatto riferimento alla cartografia regionale.
Per quanto riguarda la classe AMC da adottare per la determinazione dell’idrogramma di piena è
stata scelta la classe AMCII.
Si sono assunti i seguenti valori di CN: 65 per il terreno permeabile adibito a giardino, 90 per i
viali e 98 per la copertura del fabbricato.
Schema idrologico - SWMM:
5. IDROGRAMMI DI PIENA
Il picco di piena si ha per eventi di 30 minuti, ottenendo: 100 l/s;
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Idrogrammi Tr 30
Per eventi di durata inferiore la quasi totalità del volume integrale di deflusso viene invasato nella
cassa di compenso pertanto le portate interessanti la fognatura sono di modestissima entità; per
durate superiori a 30 minuti si hanno portate inferiori.
6. PROCEDURE E METODI USATI PER LE VERIFICHE IDRAULICHE
Per la determinazione delle portate ed i livelli idrici si è utilizzato il software EPA Storm Water
Management Model (SWMM) - versione 5, che permette di eseguire calcoli e simulazioni sia di
tipo idrologico che idraulico, strutturato per gestire e modellare i deflussi urbani e/o fognari.
Da un punto di vista idrologico è possibile lanciare simulazioni di eventi critici di pioggia che
vanno a sollecitare il bacino idrografico, che può essere suddiviso in diversi sottobacini, ciascuno
caratterizzato in maniera differente. Per la simulazione delle perdite di bacino possono essere
adottati vari schemi: Horton, Green-Ampt o Curve Number; quest’ultimo, detto metodo CN, è il più
diffuso ed è stato utilizzato nel presente studio come descritto nei paragrafi precedenti.
Lo scorrimento superficiale è schematizzato con un deflusso lungo una superficie piana inclinata,
rappresentata dalla dimensione trasversale del bacino idealizzato di forma rettangolare.
Schematizzazione del bacino - Subcatchment
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Il modello permette , inoltre, la modellazione dei ristagni nelle depressioni naturali del terreno,
mediante un’altezza d’acqua. L’acqua così immagazzinata è soggetta, ad infiltrazione (ed
evaporazione).
Da un punto di vista idraulico SWMM adotta una schematizzazione monodimensionale in
condizioni di moto vario, e fornisce il valore dei battenti idrici grazie alla risoluzione e integrazione
numerica in forma completa delle equazioni di De Saint Venant su una rete di canali o condotte,
interessata da fenomeni meteorici:
0
l
T qx
Q
t
A
0
fS
x
zAg
x
QV
t
Q
dove:
1. AT = area liquida;
2. Q= portata liquida;
3. z = carico idraulico totale;
4. Sf = cadente piezometrica.
Schematizzazioni di bacino e rete idraulica effettuate con SWMM.
Lo schema monodimensionale è applicabile nel caso di corsi d’acqua con un alveo a sezione
semplice (channel), privo cioè delle aree golenali laterali (floodplain). Tale schema viene,
comunque, applicato anche al caso di alvei a sezione composta considerando le aree golenali al di
fuori del canale come un’unica area di accumulo o di espansione che scambia acqua con il canale,
mentre il flusso in tali aree è considerato come flusso in un canale separato.
Per i due flussi separati vengono scritte le equazioni di continuità e di conservazione della quantità
di moto, per semplificare il problema si ipotizza che la superficie dell’acqua sia definita da un’unica
superficie orizzontale in ogni sezione normale alla direzione del flusso, in maniera tale che lo
scambio di quantità di moto tra il canale e le aree laterali sia trascurabile e la portata sia distribuita
secondo l’intera sezione
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Le precedenti equazioni possono essere semplificate grazie all’adozione, da parte di SWMM, di
schemi più semplici come il Kinematic Wave che non tiene conto dei fenomeni di rigurgito della
rete ma calcola il livello idrico in ogni singolo tronco della rete mediante l’equazione del moto
uniforme.
Il software SWMM permette di modellare opere e sistemi idraulici compresi quelli di regolazione
quali sfioratori, paratoie o valvole, ecc., come indicato nello specchietto riepilogativo degli elementi
idraulici modellati.
Elementi idraulici modellati
In fase di output il programma permette di visualizzare i profili longitudinali lungo i canali o
condotti e li ideogrammi di piena sia in forma grafica che numerica.
7. VERIFICHE IDRAULICHE
Tramite l’equazione di manning è possibile verificare la tubazione di scarico:
il tratto più critico è quello sotto strada ove la pendenza motrice è di circa 0,5% considerando che lo
scarico è nel fosso Aiali e si garantisce un ricoprimento di 80 cm sopra l’estradosso della tubazione:
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Si ha:
Qmax = 103,3 l/s
Quindi superiore all’afflusso calcolato. Il tratto di condotta interno al lotto ha capacità di deflusso
maggiore dato il maggior gradiente idraulico disponibile (>0,6%).
8. VERIFICHE STATICHE
Verifica statica per tubazioni interrate – calcolo della deformazione diametrale
Lo scopo del calcolo statico applicato alle tubazioni interrate è quello di determinare la
deformazione diametrale a breve e medio termine, di un tubo flessibile interrato soggetto a
carichi esterni quali il peso del terreno, i carichi mobili derivanti da traffico e la presenza di
falda. L’esperienza fissa i valori ammessi per le deformazioni, ovvero:
.
Nelle tubazioni destinate al trasporto in pressione di fluidi i carichi esterni sono compensati
ampiamente dalle sollecitazioni di segno opposto derivanti dalla pressione idrostatica interna, è
intuitivo che il calcolo statico abbia quindi significato per le tubazioni destinate alla fognature a
pelo libero dove il riempimento del tubo è sempre parziale, o per le tubazioni interrate destinate al
trasporto di fluidi in pressione che possono temporaneamente trovarsi non in esercizio (in assenza
di pressione interna) o svuotarsi.
CALCOLO DEL CARICO ESTERNO
Il carico esterno q per unità di superficie (espresso in kg/m2) è dato dalla somma dei contributi:
1. qt carico del terreno
2. qm carichi mobili (traffico)
3. qf carico di falda
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Il carico esterno Q per unità di lunghezza (espresso in kg/m) è dato q*De dove De è il diametro
esterno nominale della tubazione espresso in m.
Per la trincea sono definiti i parametri:
B = larghezza della trincea in metri ovvero distanza delle pareti della trincea in corrispondenza
della generatrice superiore del tubo;
H = profondità dell’interro ovvero la distanza fra la generatrice superiore del tubo e il piano di
calpestio.
Carico del terreno
1. Trincea stretta dove si verifica B 3De B H/2
il carico del terreno qt1 è dato dalla formula:
qt1 = C * * B con
(a)
C= (1 - e –2 * K tg * H/B
) / 2 * K tg
K = tg2(/4 - /2)
dove:
= peso specifico del terreno [kg/m3]
= angolo di attrito tra materiale di riempimento e pareti della trincea
= angolo di attrito interno del materiale di riempimento
Si assumono i valori:
Tipo di terreno di riempimento Peso specifico [kg/m3]
Terreni asciutti e ghiaia 1800
Terreno bagnato, argille limose 2000
Terreno sabbioso, sabbia argillosa 1900
(°) k
32 0.307
38 0.238
34 0.283
(°) tg
35 0.726
30 0.577
33 0.649
2. Trincea infinita o terrapieno B 10De B H/2
Il carico è dato dall’espressione (a) dove C assume il valore costante di 1.
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Carico mobile
Per la determinazione del contributo del carico da traffico è usata l’espressione:
qm = 3/2 * P * / (H+ De/2)2
dove :
De = diametro esterno nominale della tubazione [m]
H = altezza del riempimento misurato dalla generatrice superiore del tubo [m];
= coefficiente correttivo pari a
1+ 0,3/H per i soli mezzi stradali,
1 + 0,3/H per i soli mezzi ferroviari nel caso il tubo non sia incamiciato da un tubo di
acciaio così come previsto dalle normative di legge vigenti.
P = 3000 kg per Tipo traffico Agricolo (autovetture e autocarri di cantiere),
6000 kg per Tipo traffico Medio (autovetture e autocarri leggeri),
10000 kg per Tipo traffico Pesante (autovetture e autotreni pesanti).
Carico di falda
Per la determinazione del carico di falda (eventuale), è usata l’espressione:
qf = H2O * ( H-H1 + De/2)
dove:
H2O = peso specifico dell’acqua di falda [kg/m3] che per semplicità si assume uguale a 1;
H = altezza del riempimento misurato dalla generatrice superiore del tubo [m];
H1 = altezza del riempimento misurato a partire dal livello dell’acqua di falda [m];
De = diametro nominale esterno della tubazione [m].
CALCOLO DELLE INTERAZIONE TUBO / TERRENO
Il metodo adottato per la determinazione delle interazioni tubo terreno è quello di Spangler.
Si assume per semplicità che il carico sovrastante sia distribuito sull’intera semisezione, siamo nel
caso di tubi lisci e al tempo t=0 la formula di Sapngler applicata è:
x = y = (0.125 * Q ) / (E * (s/De)3 + 0.0915* E1)
dove :
x = y = deformazione diametrale, differenza tra il diametro del tubo a riposo e il diametro
dopo la deformazione;
Q = carico complessivo [kg/m] derivante dai contributi peso del terreno, traffico ed
eventuale falda;
E = modulo di elasticità del tubo (PE o PVC-U) [kg/m2];
s = spessore della tubazione, nel caso di pareti struttura è lo spessore equivalente [m];
De = diametro esterno della tubazione [m];
E1 = modulo di elasticità del terreno [kg/m2].
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Il modulo di elasticità del terreno cui è proporzionata la controspinta del terreno stesso sulle pareti
laterali della tubazione è dato dalla espressione:
E1 = (9*104) * (H + 4) / ’
dove:
’ = fattore numerico che dipende dalla compattazione (vedi tab. seguente)
H = altezza del riempimento a partire dalla generatrice superiore del tubo [m].
Per la determinazione della deformazione diamtrale a lungo termine si utilizza la stessa formula
introducendo un fattore correttivo T:
x = y = (0.125 *T* Q ) / ((E/T) * (s/De)3 + 0.0915* E1)
dove :
T = 2 (valore raccomandato)
Compattazione Proctor % ’
95 1.0
90 1.5
85 1.52
80 1.53
75 1.24
Per il calcolo della deformazione percentuale è applicata la formula:
Def% = (x / De) * 100
Si ha:
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I valori di deformazione attesa rientrano nei limiti previsti.
Ghezzano, Maggio 2017 Ing. Nicola Croce