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CAMERA DEI DEPUTATI N. 1059 PROPOSTA DI LEGGE DINIZIATIVA DEI DEPUTATI FRACCARO, COZZOLINO, TONINELLI, DADONE, DIENI, LOMBARDI, D’AMBROSIO, CANCELLERI, AGOSTINELLI, ALBERTI, ARTINI, BAL- DASSARRE, BARBANTI, BARONI, BASILIO, BATTELLI, BECHIS, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, PAOLO BERNINI, NICOLA BIANCHI, BONAFEDE, BRESCIA, BRUGNEROTTO, BUSINAROLO, BUSTO, CARIELLO, CARINELLI, CASO, CASTELLI, CATALANO, CEC- CONI, CHIMIENTI, CIPRINI, COLLETTI, COLONNESE, COMINARDI, CORDA, CRIPPA, CURRÒ, DA VILLA, DAGA, DALL’OSSO, DE LOREN- ZIS, DE ROSA, DEL GROSSO, DELLA VALLE, DELL’ORCO, DI BATTISTA, DI BENEDETTO, LUIGI DI MAIO, MANLIO DI STEFANO, DI VITA, D’INCÀ, D’UVA, FANTINATI, FERRARESI, FICO, FRUSONE, GAGNARLI, GALLINELLA, LUIGI GALLO, SILVIA GIORDANO, GRAN- DE, GRILLO, CRISTIAN IANNUZZI, L’ABBATE, LIUZZI, LOREFICE, LUPO, MANNINO, MANTERO, MARZANA, MICILLO, MUCCI, NESCI, NUTI, PARENTELA, PESCO, PETRAROLI, PINNA, PISANO, PRODANI, RIZZETTO, RIZZO, PAOLO NICOLÒ ROMANO, ROSTELLATO, RUOC- CO, SARTI, SCAGLIUSI, SEGONI, SIBILIA, SORIAL, SPADONI, SPES- SOTTO, TACCONI, TERZONI, TOFALO, TRIPIEDI, TURCO, VACCA, SIMONE VALENTE, VALLASCAS, VIGNAROLI, VILLAROSA, ZOLEZZI Disposizioni in materia di conflitti di interessi nonché delega al Governo per l’adeguamento della disciplina relativa ai titolari delle cariche di governo locali e dei componenti delle autorità indipen- denti di garanzia, vigilanza e regolazione Presentata il 27 maggio 2013 ONOREVOLI COLLEGHI !— 1. La necessità di una nuova disciplina sul conflitto di inte- ressi. La disciplina sul conflitto di interessi vigente nel nostro Paese si è rivelata del tutto inefficace. Approvata solo con la Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI

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CAMERA DEI DEPUTATI N. 1059—

PROPOSTA DI LEGGE

D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

FRACCARO, COZZOLINO, TONINELLI, DADONE, DIENI, LOMBARDI,D’AMBROSIO, CANCELLERI, AGOSTINELLI, ALBERTI, ARTINI, BAL-DASSARRE, BARBANTI, BARONI, BASILIO, BATTELLI, BECHIS,BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, PAOLO BERNINI, NICOLABIANCHI, BONAFEDE, BRESCIA, BRUGNEROTTO, BUSINAROLO,BUSTO, CARIELLO, CARINELLI, CASO, CASTELLI, CATALANO, CEC-CONI, CHIMIENTI, CIPRINI, COLLETTI, COLONNESE, COMINARDI,CORDA, CRIPPA, CURRÒ, DA VILLA, DAGA, DALL’OSSO, DE LOREN-ZIS, DE ROSA, DEL GROSSO, DELLA VALLE, DELL’ORCO, DIBATTISTA, DI BENEDETTO, LUIGI DI MAIO, MANLIO DI STEFANO,DI VITA, D’INCÀ, D’UVA, FANTINATI, FERRARESI, FICO, FRUSONE,GAGNARLI, GALLINELLA, LUIGI GALLO, SILVIA GIORDANO, GRAN-DE, GRILLO, CRISTIAN IANNUZZI, L’ABBATE, LIUZZI, LOREFICE,LUPO, MANNINO, MANTERO, MARZANA, MICILLO, MUCCI, NESCI,NUTI, PARENTELA, PESCO, PETRAROLI, PINNA, PISANO, PRODANI,RIZZETTO, RIZZO, PAOLO NICOLÒ ROMANO, ROSTELLATO, RUOC-CO, SARTI, SCAGLIUSI, SEGONI, SIBILIA, SORIAL, SPADONI, SPES-SOTTO, TACCONI, TERZONI, TOFALO, TRIPIEDI, TURCO, VACCA,SIMONE VALENTE, VALLASCAS, VIGNAROLI, VILLAROSA, ZOLEZZI

Disposizioni in materia di conflitti di interessi nonché delega alGoverno per l’adeguamento della disciplina relativa ai titolari dellecariche di governo locali e dei componenti delle autorità indipen-

denti di garanzia, vigilanza e regolazione

Presentata il 27 maggio 2013

ONOREVOLI COLLEGHI ! — 1. La necessità diuna nuova disciplina sul conflitto di inte-ressi.

La disciplina sul conflitto di interessivigente nel nostro Paese si è rivelata deltutto inefficace. Approvata solo con la

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legge 20 luglio 2004, n. 215, con largoritardo rispetto alle esigenze di cui avreb-be dovuto farsi carico, ha avuto un’appli-cazione non rispondente alle esigenze diuna moderna democrazia.

La legge del 2004 àncora la sussistenzadel conflitto di interessi a requisiti parti-colarmente stringenti e di difficile verificapratica, non considera minimamente ilprofilo preventivo-impeditivo, basa l’attivi-tà di accertamento delle autorità a ciòdeputate unicamente sul controllo delledichiarazioni degli interessati e non èdotata di un adeguato impianto sanziona-torio che svolga una funzione dissuasiva erepressiva dei conflitti accertati.

Le criticità della normativa sono evi-denziate anche nelle numerose relazionidell’Autorità garante della concorrenza edel mercato (AGCM) che, di recente, hasegnalato l’opportunità di un intervento dimodifica della legge in vigore, per ade-guarlo alle osservazioni formulate inambito europeo dal Group of States againstcorruption (GRECO), privilegiando l’ado-zione di misure di tipo preventivo neiconfronti di situazioni in cui il conflitto diinteressi sia una conseguenza anche solopotenziale della coesistenza, in capo altitolare della carica di governo, di interessipubblici e privati in contrasto tra loro.

Un’efficace disciplina del conflitto diinteressi è indispensabile anche per garan-tire la competitività, attraendo nuovi inve-stimenti e adeguando il Paese alla norma-tiva europea. La separazione tra attivitàimprenditoriale e amministrazione dellacosa pubblica è vitale all’interno di unsistema basato sulla concorrenza, poichél’imparziale esercizio delle attività digoverno è conditio sine qua non per con-sentire l’ordinato sviluppo dell’economia alriparo da ogni indebita forma di manipo-lazione del libero mercato. Inoltre, è dove-roso assicurare che gli stessi processi deci-sionali siano finalizzati all’attuazione delbene comune e non subordinati ad inte-ressi particolari. In tal senso, la mancanzadi una normativa incisiva sul conflitto diinteressi ha causato una distorsione delledinamiche democratiche, con il progressi-vo offuscamento di quella trasparenza che

è fondamentale per la pubblica ammini-strazione.

Ancora più stringente è l’opportunità diintervenire sulla normativa vigente allaluce delle permanenti posizioni dominantinel settore dell’informazione. In definitiva,l’attuale disciplina è gravemente carentesotto il profilo giuridico e presenta insor-montabili profili di criticità, sottolineatianche dalle autorità indipendenti. Lanecessità di riformare la materia rispondeall’impellente esigenza di garantire la cre-scita economica e di salvaguardare lalegittimità democratica delle istituzioni,attraverso l’introduzione di serie condizio-ni di incompatibilità, adeguati controlli edefficaci sanzioni.

2. La disciplina contenuta nella legge 20luglio 2004, n. 215: caratteri fondamentali.

a) ambito soggettivo di applicazione.

L’attuale disciplina sul conflitto di inte-ressi estende il proprio ambito soggettivoai titolari di cariche di governo, cioè ilPresidente del Consiglio dei Ministri, iMinistri, i Viceministri, i Sottosegretari diStato e i Commissari straordinari diGoverno, configurando, in capo a tali sog-getti, un generico obbligo di astensione dalporre in essere atti e dal partecipare adeliberazioni collegiali in situazione diconflitto d’interessi.

La legge non prevede tra i propridestinatari gli amministratori regionali equelli locali, ma contiene un mero rinvioalla legislazione regionale. Inoltre, riman-gono al di fuori del perimetro della normaalcune figure che parimenti possono tro-varsi in situazioni di conflitto di interessi,quali i componenti delle autorità ammi-nistrative indipendenti, che tuttavia, inalcuni casi, sono soggetti a norme setto-riali che definiscono incompatibilità adhoc anche post carica.

b) incompatibilità.

La legge n. 215 del 2004 prevede chedeterminati incarichi e funzioni, ricopertidal titolare della carica di governo eritenuti incompatibili, cessino con l’assun-

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zione della carica. È altresì prevista, indeterminati casi, un’incompatibilità suc-cessiva, per ulteriori dodici mesi dallacessazione dell’incarico di governo, ove sitratti di enti di diritto pubblico, ancheeconomici, nonché di società aventi fini dilucro che operino prevalentemente in set-tori connessi con la carica ricoperta. Larimozione della causa di incompatibilità èrimessa unicamente all’interessato checessa dalla carica o, secondo un recenteorientamento dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, può autoso-spendersi. La stessa Autorità può unica-mente vigilare e promuovere l’eliminazio-ne delle incompatibilità riscontrate pressol’ente di appartenenza.

Durante il Governo Monti, i controlli inmateria di incompatibilità hanno riguar-dato 49 componenti del Governo. Le situa-zioni di incompatibilità rimosse sponta-neamente dagli interessati sono state 187,quelle rimosse a seguito dell’interventodell’Autorità sono state 23. Tra le situa-zioni rimosse, la maggior parte ha riguar-dato uffici ricoperti in società che sono innumero di 103, cioè il 56 per cento deltotale delle situazioni di incompatibilità.

Riguardo alle ipotesi di incompatibilità,l’Autorità garante della concorrenza e delmercato, nei referti al Parlamento, harilevato i limiti dei divieti cosiddetti postemployment (incompatibilità successiva)che, come disegnati dal legislatore dellalegge n. 215 del 2004, oltre a non preve-dere alcun obbligo dichiarativo, consento-no all’Autorità di intervenire in presenzadi cariche assunte in enti pubblici e socie-tà aventi fine di lucro e non anche neiconfronti di enti senza scopo di lucro(associazioni e fondazioni di diritto priva-to), alcuni dei quali spesso sono sottopostia forti poteri di vigilanza e controllo daparte del Governo.

Alcune raccomandazioni al riguardosono state formulate anche dal GRECOche ha richiesto all’Italia la previsione direstrizioni appropriate concernenti i con-flitti di interesse che possono prodursi incaso di passaggio di soggetti titolari difunzioni pubbliche verso il settore privato(cosiddetto pantouflage).

c) definizione di conflitto di interessi.

Nella legge del 2004, il conflitto diinteressi sussiste nelle ipotesi in cui iltitolare di cariche di governo partecipiall’adozione di un atto, anche formulandola proposta, o ometta un atto dovuto,versando in situazione di incompatibilità,ovvero se l’atto o l’omissione ha avutoun’incidenza specifica e preferenziale sulpatrimonio del titolare, del coniuge o deiparenti entro il secondo grado, o delleimprese o società da essi controllate, condanno per l’interesse pubblico.

Si tratta di qualsiasi vantaggio che inmodo particolare, ancorché non esclusivo,si può determinare nel patrimonio deisoggetti interessati, anche quando l’azionedi governo è formalmente destinata allageneralità dei cittadini. Può trattarsi anchedel patrimonio di imprese o società con-trollate dai destinatari dell’obbligo.

Violano il divieto anche gli atti checostituiscano o mantengano una posizionedominante sul mercato, anche con riferi-mento a imprese che operano nel settoredelle comunicazioni.

L’accertamento della fattispecie in con-flitto di interessi è quindi condizionataalla verifica della sussistenza di requisitiparticolarmente stringenti: l’incidenza spe-cifica e preferenziale sulla sfera patrimo-niale del titolare o dei suoi congiunti e ildanno per l’interesse pubblico.

La norma non considera la mera situa-zione di pericolo derivante dalla commi-stione tra l’incarico di Governo detenuto egli interessi economici e finanziari deltitolare. Al soggetto investito di funzioni digoverno è garantita, di conseguenza, latitolarità dei propri interessi economici,con il solo divieto di assumere compitidi gestione diretta in società aventi finidi lucro o in attività di rilievo imprendi-toriale.

È questo uno dei maggiori aspetti dicriticità della normativa attualmentevigente che, sul punto, si discosta dallanozione di conflitto generalmente accoltaa livello internazionale, ove il conflitto diinteressi si verifica anche quando interessipersonali si pongano in contrasto anche

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solo potenziale con l’esercizio delle fun-zioni governative.

Peraltro, la situazione di conflitto chedà luogo ad obbligo di astensione riguar-dando soltanto le ipotesi di conflitto dinatura patrimoniale, non comprende tuttele possibili situazioni di conflitto che, purnon avendo tale carattere, possonocomunque condizionare la cura esclusivadegli interessi pubblici cui il titolare dellacarica di governo è tenuto.

d) obblighi di dichiarazione e compitidelle autorità deputate al controllo.

Il titolare della carica di governo, ilconiuge e i parenti entro il secondo gradohanno l’obbligo di comunicare all’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato lesituazioni di incompatibilità e i dati rela-tivi alle proprie attività patrimoniali,incluse le partecipazioni azionarie, nonchéogni successiva variazione.

Le medesime dichiarazioni sono reseall’Autorità per le garanzie nelle comuni-cazioni nel caso in cui le incompatibilità oi dati patrimoniali siano relativi ai settoridelle comunicazioni.

L’attività di accertamento delle Autori-tà deputate al controllo si basa unicamen-te sulle dichiarazioni degli interessati. Lanormativa vigente, inoltre, non è dotata diun adeguato impianto sanzionatorio chesvolga una funzione dissuasiva e repressivadei conflitti accertati.

In particolare, la legge n. 215 del 2004attribuisce all’Autorità garante della con-correnza e del mercato funzioni di accer-tamento delle situazioni di incompatibilità,poteri di vigilanza, nonché la possibilità dipromuovere l’adozione di particolari misu-re nei confronti del soggetto interessato daparte delle autorità competenti; funzionidi accertamento delle situazioni di con-flitto di interessi; poteri di diffida neiconfronti delle imprese, assistiti dalla pos-sibilità di comminare una sanzione pecu-niaria in caso di inottemperanza; obbligodi denuncia all’autorità giudiziaria quandoi fatti abbiano rilievo penale; funzioni direferto al Parlamento; potere regolatoriodella procedura; compiti di accertamento

delle dichiarazioni rese dai soggetti inte-ressati.

All’Autorità per le garanzie nelle comu-nicazioni sono invece attribuiti compiti divigilanza, di accertamento o sanzionatoriindirizzati non al titolare della carica digoverno ma ai comportamenti delle impre-se che facciano capo al titolare medesimo(ovvero al coniuge, ai parenti entro ilsecondo grado o che siano da essi con-trollate) e che operino nei settori delsistema integrato delle comunicazioni.Oggetto del controllo sono i comportamen-ti che forniscano al titolare della carica unsostegno privilegiato ovvero che violino ledisposizioni dettate in materia di eserciziodell’attività radiotelevisiva. Anche all’Au-torità per le garanzie nelle comunicazionisono attribuite funzioni di referto al Par-lamento e potere regolatorio della proce-dura, obblighi di denuncia quando i fattiabbiano rilievo penale, nonché compiti diaccertamento delle dichiarazioni rese daisoggetti interessati.

Nei confronti dell’impresa che traggavantaggio dall’atto adottato in conflitto, èprevista una mera sanzione pecuniariache, per di più, può intervenire solo aseguito di inottemperanza alla diffida del-l’Autorità garante della concorrenza e delmercato. La sanzione, peraltro, deve esserecorrelata alla gravità del comportamento ecommisurata nel massimo al vantaggiopatrimoniale effettivamente conseguitodall’impresa stessa. Nei confronti del tito-lare della carica, la sanzione rischia diessere ancora più irrilevante, coincidendocon la mera comunicazione, effettuata aisoli Presidenti delle Camere, degli accer-tamenti condotti e della sanzione commi-nata. Inoltre, il coniuge e i parenti deidestinatari delle norme sul conflitto diinteressi non incorrono in alcuna sanzionese non presentano la dichiarazione sullostato patrimoniale. Manca, infine, l’indi-cazione di una quota minima di parteci-pazioni azionarie che faccia scattare ilconflitto di interessi.

3. Illustrazione dell’articolato.

Con questa proposta di legge si pro-pongono l’integrale abrogazione della legge

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20 luglio 2004, n. 215 e la predisposizionedi un meccanismo, costruito in chiavepreventiva, volto ad evitare il formarsi diipotesi di conflitto di interessi.

Inoltre, per la prima volta, vengonointrodotte misure finalizzate a prevenire ilconflitto di interessi che può derivareanche solo dalla mera proprietà di patri-moni di rilevanti dimensioni.

Per rendere effettivo questo meccani-smo, viene predisposto un complessoimpianto sanzionatorio che prevede diver-se tipologie di sanzioni, tutte sconosciutealla vigente disciplina, di carattere pecu-niario e reputazionale, e che spazianodalla nullità degli atti del titolare dellacarica, alla decadenza dalla carica stessa.

All’Autorità garante della concorrenzae del mercato vengono affidati penetrantipoteri di vigilanza e controllo, nonché diapplicazione delle relative sanzioni relati-vamente agli organi di governo statali eregionali. Le medesime funzioni sonoattribuite alla Commissione indipendenteper la valutazione, la trasparenza e l’in-tegrità delle amministrazioni pubbliche(CIVIT) nei confronti degli organi di gover-no locali e dei componenti delle autoritàindipendenti.

L’articolo 1 stabilisce il principio ge-nerale per cui i titolari di cariche digoverno hanno l’obbligo di agire esclusi-vamente perseguendo la cura degli inte-ressi pubblici loro affidati e adottando lemisure previste dalla proposta di legge,volte a prevenire le situazioni di incom-patibilità e ad evitare l’insorgenza diconflitti di interessi.

Con l’articolo 2 viene esteso l’ambitosoggettivo di applicazione che, a differenzadi quanto previsto dalla normativa vigente,non è più limitato solo agli organi diGoverno statali, ma comprende anche gliorgani di governo regionali e locali, non-ché il presidente e i componenti delleAutorità indipendenti di garanzia, vigilan-za e regolazione.

L’articolo 3 individua le situazioni chepossono dare luogo alla sussistenza diconflitto di interessi. Si tratta di casi in cuiil titolare di una delle cariche di governoè titolare di un interesse privato idoneo ad

interferire con l’imparzialità necessariaall’adempimento dei compiti cui il titolaredella carica è preposto. Sussiste altresìconflitto di interessi nel caso in cui ilmedesimo soggetto versi in una delle situa-zioni di incompatibilità previste dai suc-cessivi articoli 4 e 5. La norma pone cosìrimedio alle criticità contenute nella leggeattualmente vigente, svincolando l’accerta-mento del conflitto dalla sussistenza deipresupposti ad oggi richiesti (l’incidenzaspecifica e preferenziale sulla sfera patri-moniale del titolare o dei suoi congiunti eil danno per l’interesse pubblico), requisitiche nella pratica si sono rivelati di difficileaccertamento. Inoltre, il riferimento a uninteresse privato idoneo ad interferire conl’imparzialità necessaria, in luogo dellaprevisione contenuta nella legge n. 215 del2004 relativa all’incidenza dell’atto sulpatrimonio del soggetto interessato, espun-ge il requisito della patrimonialità, con-sentendo di includere nell’ambito di appli-cazione della norma, qualsiasi possibilesituazione di conflitto che possa condizio-nare l’imparzialità che deve caratterizzarel’esercizio della funzione di governo.

All’articolo 4 sono previste una serie diincompatibilità generali, ulteriori rispettoa quelle vigenti, mentre con riferimento aquelle vigenti ne viene specificato, inmaniera più dettagliata, l’ambito di appli-cazione. In particolare danno luogo adincompatibilità: qualsiasi ufficio o caricapubblica anche di natura elettiva, ad ecce-zione – limitatamente alle cariche digoverno statali – delle cariche di deputatoe senatore; qualsiasi carica o ufficio ofunzione comunque denominata, in enti didiritto pubblico, anche economici, impresee società pubbliche o private, organismi didiritto pubblico, consorzi, aziende speciali,nonché istituzioni di cui all’articolo 114del decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267; qualsiasi carica o ufficio o funzio-ne comunque denominata, in enti senzascopo di lucro sottoposti a vigilanza econtrollo da parte del Governo statale,regionale e locale; qualunque attività pro-fessionale o di lavoro autonomo, di qua-lunque natura, anche se gratuita, anche informa associata o societaria, di consulenza

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o arbitrale, a favore di soggetti pubblici oprivati; qualsiasi tipo di impiego o lavoropubblico o privato. Tali situazioni diincompatibilità devono essere rimosse dal-l’interessato che, entro dieci giorni dall’as-sunzione della carica, deve rinunciareall’incarico o alle funzioni svolte. L’AGCMverifica l’effettiva rimozione delle cause diincompatibilità secondo le modalità indi-cate dall’articolo 9. Dai predetti incarichie funzioni non può derivare, per tutta ladurata della carica, alcuna forma di retri-buzione o di vantaggio per il titolare. Perrisolvere il problema del post employment,si prevede che le incompatibilità relative acariche o uffici ricoperti permangano pertre anni dal termine della carica di gover-no, salvo che siano svolte nel settoreesclusivamente privato in ambiti non con-nessi con la carica rivestita.

L’articolo 5, relativo alle situazioni diincompatibilità derivanti da attività patri-moniali, prevede che possono dar luogo aconflitti di interessi anche la mera pro-prietà o il possesso di ingenti patrimoni. Inparticolare viene previsto che le cariche digoverno, nonché quelle di presidente ecomponente delle autorità indipendenti dicontrollo, vigilanza e regolazione, sianoincompatibili con la proprietà, il possessoo la disponibilità, anche all’estero – daparte del soggetto incaricato, del coniuge odei parenti o affini entro il secondo grado,nonché di persone con lo stesso stabil-mente conviventi non a scopo di lavorodomestico, anche per interposta persona oattraverso società fiduciarie – di un patri-monio immobiliare o mobiliare di valoresuperiore a 10 milioni di euro, ad ecce-zione dei contratti concernenti titoli diStato [articolo 5, comma 1, lettera a)]. Gliincarichi sono, altresì, incompatibili con laproprietà, il possesso o la disponibilità dipartecipazioni superiori al 2 per cento delcapitale sociale di un’impresa che svolga lapropria attività in regime di autorizzazio-ne o concessione rilasciata dallo Stato,dalle regioni o dagli enti locali, di un’im-presa che sia titolare di diritti esclusivi ooperi in regime di monopolio, di impreseche operino nei settori della radiotelevi-sione e dell’editoria o della diffusione

tramite internet, nonché di altre impresedi interesse nazionale [articolo 5, comma1, lettera b)]. Ai fini della determinazionedel patrimonio rilevante per la sussistenzadel conflitto di interessi non sono compu-tate le diminuzioni patrimoniali conse-guenti ad atti di disposizione, a titolooneroso o gratuito, effettuati dal titolaredella carica di governo nei confronti deisoggetti indicati dalle lettere a) e b) delcomma 1, che siano intervenuti nei 18mesi antecedenti l’assunzione della carica.Sono esclusi dall’ambito di applicazionedella disposizione i beni mobili o immobilidestinati all’esclusivo godimento personaledel titolare della carica di governo o deimedesimi soggetti, indicati nella dichiara-zione presentata all’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato ai sensi del-l’articolo 6. Il soggetto che versa in unasituazione di incompatibilità può optaretra il mantenimento della posizioneincompatibile ovvero il mantenimento del-la carica di Governo e l’adozione dellemisure indicate dall’articolo 11. Una pre-visione peculiare e del tutto innovativarispetto alla disciplina vigente riguardal’aggiudicazione di contratti pubblici chesuperano la soglia di rilevanza comunita-ria cui sono dedicati i commi 4 e 5dell’articolo 5. Si prevede che il titolare dicariche di governo di cui all’articolo 2, ilconiuge, i parenti o affini entro il secondogrado, nonché le persone con lui stabil-mente conviventi non a scopo di lavorodomestico, non possano essere aggiudica-tari di procedure ad evidenza pubblica perla conclusione di contratti pubblici dirilevanza comunitaria di lavori, servizi oforniture, in ambiti rientranti nel settoredi competenza della carica rivestita o inambiti connessi. La sanzione prevista incaso di contratti conclusi in violazione ditale divieto è la nullità con conseguenteobbligo di restituzione dei compensi even-tualmente percepiti ed accertati ad essiriferiti.

L’articolo 6 prevede specifici obblighi didichiarazione: tutte le cause di incompa-tibilità di carattere generale e quelle deri-vanti da attività patrimoniali sono soggettea un obbligo di dichiarazione all’Autorità

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che ne verifica l’incompletezza e la nonveridicità, applicando le relative sanzioni.In aggiunta alle situazioni di incompatibi-lità devono essere altresì dichiarati all’Au-torità gli strumenti finanziari di cui all’ar-ticolo 1, comma 2, del testo unico di cuial decreto legislativo 24 febbraio 1998,n. 58, e successive modificazioni; i trust dicui il soggetto sia disponente, beneficiario,trustee o guardiano; ogni contratto oaccordo comunque stipulato con terzi, alfine di assumere, intraprendere o prose-guire, dopo la cessazione dell’incarico pub-blico, un impiego o attività di qualunquenatura; i beni mobili e immobili destinatiall’esclusivo godimento personale. L’obbli-go di effettuare tale dichiarazione è estesoanche al coniuge, ai parenti e affini entroil secondo grado del titolare della carica digoverno e alle persone con lui stabilmenteconviventi non a scopo di lavoro domesti-co. Inoltre, entro dieci giorni dalla sca-denza del termine utile per la presenta-zione della dichiarazione dei redditi, ititolari delle cariche di governo sono tenu-ti a depositare presso l’Autorità garantedella concorrenza e del mercato una copiadella dichiarazione stessa. All’autoritàdevono essere altresì comunicate, conapposita dichiarazione, tutte le variazioniintervenute successivamente all’assunzionedella carica. Analoga dichiarazione deveessere effettuata entro i trenta giorni suc-cessivi alla cessazione della carica pubbli-ca. L’Autorità garante della concorrenza edel mercato accerta la veridicità e lacompletezza delle dichiarazioni e, in qua-lunque momento, può acquisire d’ufficiotutti gli elementi giudicati utili alla cono-scenza degli interessi economici e patri-moniali dei soggetti interessati. Salvo cheil fatto costituisca reato, l’Autorità garantedella concorrenza e del mercato, nel casodi mancata trasmissione delle dichiarazio-ni entro i termini previsti, ovvero nel casoin cui accerti l’incompletezza o la nonveridicità delle dichiarazioni trasmesse,applica ai soggetti interessati una sanzioneamministrativa pecuniaria da un minimodi 10.000 euro ad un massimo di 250.000euro. Si prevede, inoltre, in applicazionedel principio di trasparenza, che le dichia-

razioni rese dai titolari della carica digoverno siano rese pubbliche e di facileaccessibilità mediante pubblicazione sulsito internet dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, in appositasezione dedicata al conflitto di interessi.

All’articolo 7 è prevista una norma dichiusura che configura un generale obbli-go di astensione: in tutti i casi in cui puòverificarsi una situazione di conflitto diinteressi, il titolare della carica ha l’obbli-go di astenersi dal compimento di qual-siasi atto che riguardi l’interesse in con-flitto. Su tale obbligo di astensione vigilal’Autorità garante della concorrenza e delmercato che, a tal fine, verifica e controllal’azione del titolare della carica di gover-no. Nel caso in cui accerti la sussistenzadelle situazioni di conflitto di interessi,l’Autorità con proprio provvedimento,invita l’interessato ad astenersi dal com-pimento di qualsiasi atto che possa com-promettere la cura esclusiva degli interessipubblici ad esso affidati e a rimuovere,entro dieci giorni, la situazione di conflit-to. Nel caso di inottemperanza all’invito odi mancato rispetto dell’obbligo di asten-sione, si prevede un complesso impiantosanzionatorio che va dalla sanzione ammi-nistrativa pecuniaria nei confronti del tito-lare della carica, alla nullità degli atti postiin essere, e contempla altresì l’applicazio-ne di una sanzione di carattere reputa-zionale. L’Autorità garante della concor-renza e del mercato può infatti applicareal titolare della carica una sanzione ammi-nistrativa pecuniaria da un minimo di50.000 euro a un massimo di 500.000euro. La stessa Autorità dispone che lanotizia delle misure adottate sia pubbli-cata dagli organi di stampa, medianteinserzione su almeno tre quotidiani adiffusione nazionale e venga divulgata inapposito spazio informativo inserito nelcorso dei notiziari delle emittenti radiote-levisive pubbliche nelle fasce di massimoascolto. In tal caso, la pubblicazione e latrasmissione avvengono a spese dell’inte-ressato. In ogni caso, gli atti compiuti daltitolare della carica di Governo in viola-zione dell’obbligo di astensione sono nulli.La nullità si estende anche alle delibera-

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zioni degli organi collegiali nonché alleattività preparatorie e consequenziali e adogni attività comunque coessenziale allefunzioni di Governo.

L’articolo 8 disciplina, inoltre, le fun-zioni e le attribuzioni dell’Autorità garantedella concorrenza e del mercato che leesercita nei confronti dei titolari di carichedi governo statale e regionale (articolo 8,comma 1). La Commissione indipendenteper la valutazione, la trasparenza e l’in-tegrità delle amministrazioni pubbliche(CIVIT) esercita invece le medesime fun-zioni in materia di conflitti di interessi neiconfronti dei membri di governo locale edel presidente e i componenti delle Auto-rità indipendenti. Le funzioni della CIVITverranno definite con il decreto legislativodi cui all’articolo 13. Quanto all’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato,si prevede che definisca, con proprio rego-lamento, le disposizioni volte a garantire ilrispetto dei princìpi del contraddittorio edel giusto procedimento nelle proceduresvolte. Viene inoltre posto uno specificoobbligo di motivazione dei provvedimentiadottati dalla medesima Autorità nell’am-bito del procedimento in materia di con-flitto di interessi. Avverso gli atti di accer-tamento e i provvedimenti dell’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato èammesso ricorso al giudice amministrativoin sede di giurisdizione esclusiva, ai sensidell’articolo 135, comma 1, lettera b), deldecreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104.Per le sanzioni amministrative pecuniariesi prevede che vengano applicate, in quan-to compatibili, le disposizioni della legge24 novembre 1981, n. 689. Quanto allefunzioni dell’Autorità, viene mantenutaquella di referto al Parlamento, mediantepresentazione di una relazione semestralesull’attuazione delle disposizioni in mate-ria, con riferimento all’attività effettuata ealle eventuali sanzioni applicate. Sono sta-ti invece considerevolmente ampliati icompiti di indagine, verifica, accertamentoe controllo dell’autorità. In particolare, siprevede che quest’ultima possa chiedere aqualsiasi organo della pubblica ammini-strazione e ad ogni altro soggetto pubblicoo privato gli elementi di informazione

ritenuti utili per l’espletamento delle fun-zioni ad essa attribuite, disporre ispezionial fine di controllare i documenti e diacquisirne copia, nonché perizie, analisieconomiche e statistiche e la consultazionedi esperti in ordine a qualsiasi elementorilevante ai fini del procedimento stesso.Per l’espletamento dei propri compiti diindagine, verifica, accertamento e control-lo, l’Autorità può avvalersi di tutte lebanche dati pubbliche e private esistenti,incluse le banche dati del sistema infor-mativo della fiscalità, nonché, ove occorra,può servirsi, senza oneri per la finanzapubblica, della Guardia di finanza e deglialtri corpi di polizia dello Stato e dellacollaborazione di amministrazioni ed entipubblici. Gli atti di accertamento e iprovvedimenti adottati dalla medesimaAutorità sono resi pubblici e di facileaccessibilità mediante pubblicazione nelsito internet della stessa, in apposita sezio-ne dedicata al conflitto di interessi. Perl’espletamento delle funzioni ad esse attri-buite, l’Autorità garante della concorrenzae del mercato e la CIVIT sono autorizzatead una rideterminazione della dotazioneorganica nel limite massimo di un incre-mento di dieci unità di personale ciascuna.

Gli articoli 9 e 10 stabiliscono poi unapposito procedimento per l’accertamentopreventivo della sussistenza di cause diincompatibilità.

In particolare, secondo quanto previstodall’articolo 9, nel caso di incompatibilitàdi carattere generale, entro trenta giornidalla scadenza dei termini per la trasmis-sione delle dichiarazioni, e comunquedurante l’intera durata della carica digoverno, l’Autorità garante della concor-renza e del mercato procede all’accerta-mento d’ufficio della eventuale sussistenzadella medesima causa di incompatibilità ene verifica l’effettiva rimozione. Ove siaaccertata la mancata rimozione, l’interes-sato è dapprima invitato a cessare, entrodieci giorni, dall’incarico, dalla funzione odall’esercizio dell’attività incompatibilecon la carica di governo. Qualora l’inte-ressato non ottemperi, la stessa Autoritàapplica nei confronti dell’interessato unasanzione amministrativa pecuniaria che va

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da un minimo di 100.000 euro ad unmassimo di 1.000.000 di euro.

L’articolo 10, prevede poi che, nel casodi situazioni di conflitto di interessi deri-vanti da incompatibilità di carattere patri-moniale, l’interessato può scegliere tra ilmantenimento della posizione incompati-bile ovvero il mantenimento della carica eil conferimento del patrimonio ad unasocietà fiduciaria mediante mandato irre-vocabile disciplinato dall’articolo 11. Nelcaso di mancato esercizio dell’opzioneentro il termine prescritto si intende chel’interessato abbia optato per la posizioneincompatibile con la carica di governo. Nelcaso in cui, invece, l’interessato abbiaoptato per il mantenimento della carica digoverno, l’Autorità garante della concor-renza e del mercato assegna al soggetto inposizione di conflitto un termine entro ilquale provvedere all’attuazione delle misu-re di cui all’articolo 11. Nel caso didecorso infruttuoso di tale termine, ovveronel caso in cui il soggetto abbia optato perla posizione incompatibile con la carica digoverno, la stessa Autorità applica neiconfronti dell’interessato una sanzioneamministrativa pecuniaria che va da unminimo di 100.000 euro ad un massimo di1.000.000 di euro.

In entrambe le ipotesi previste dagliarticoli 9 e 10, gli atti compiuti dal titolaredella carica di governo che versi in unadelle situazioni di incompatibilità di cuiagli articoli 4 e 5, sono nulli, salva ogni suaulteriore eventuale responsabilità. La nul-lità si estende anche alle deliberazionidegli organi collegiali di cui il titolare dellacarica faccia parte, nonché alle attivitàpreparatorie e consequenziali e ad ogniattività comunque coessenziale alle fun-zioni di governo. In entrambe le predetteipotesi, inoltre, l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato dispone che lanotizia delle misure adottate sia pubbli-cata dagli organi di stampa, medianteinserzione su almeno tre quotidiani adiffusione nazionale e venga divulgata inapposito spazio informativo inserito nelcorso dei notiziari delle emittenti radiote-levisive pubbliche nelle fasce di massimoascolto. In tal caso, la pubblicazione e la

trasmissione avvengono a spese dell’inte-ressato.

Infine, nelle ipotesi di cui agli articoli 9e 10, allo scopo di rendere effettiva larepressione della situazione di conflitto,anche nel caso in cui, all’esito della pro-cedura, il soggetto interessato non rimuovala situazione di incompatibilità, si prevedeche, per i titolari di cariche di governostatali, l’Autorità garante della concorren-za e del mercato dia tempestiva comuni-cazione della sussistenza, della persistenzae della mancata rimozione delle cause diincompatibilità al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno non-ché ai Presidenti delle Camere, che prov-vedono a informare a riguardo le rispettiveAssemblee e il Presidente della Repubbli-ca. La mancata rimozione delle cause diincompatibilità determina la decadenza didiritto dall’incarico ricoperto, dichiaratacon decreto del Presidente della Repub-blica su proposta del Presidente del Con-siglio dei ministri ovvero, ove la decadenzariguardi quest’ultimo, del Ministro dell’in-terno.

L’articolo 11 disciplina il mandato fidu-ciario. Il mandato fiduciario è un istitutogiuridico previsto dall’ordinamento italia-no contemplato dalla legge 23 novembre1939, n. 1966, che disciplina la costituzio-ne e le regole di funzionamento dellesocietà fiduciarie e il mandato ad esseconferito. Con il contratto fiduciario unsoggetto, detto fiduciante, conferisce aduna società fiduciaria l’incarico di assu-mere a proprio nome ma per suo conto(nelle forme del mandato senza rappre-sentanza) l’amministrazione fiduciaria diuna o più attività. La società fiduciariapuò operare solo nel rispetto assoluto dispecifiche istruzioni ed è legittimata, neilimiti delle istruzioni ricevute, all’eserciziodei diritti rivenienti dagli attivi ammini-strati. I motivi della scelta relativa all’uti-lizzo dello strumento giuridico del man-dato fiduciario rispetto al trust sono mol-teplici e possono essere così sintetizzati. Inprimo luogo si è ritenuto preferibile uti-lizzare uno strumento giuridico discipli-nato nel diritto italiano, rispetto ad unostrumento, quale il trust, disciplinato solo

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da leggi estere. In secondo luogo la sepa-razione dei beni che si attua con il man-dato fiduciario non richiede alcun passag-gio della proprietà in capo alla societàfiduciaria, a differenza del trust. Nonessendo richiesto il trasferimento di pro-prietà dei beni, con il mandato fiduciariosi elimina ogni problematica di caratteretributario. Riguardo a tale ultima figura,l’amministrazione finanziaria generalmen-te adotta il principio cosiddetto « di tra-sparenza », per effetto del quale le com-ponenti di reddito derivanti dalla gestionedei beni sono a carico del fiduciante e nondella fiduciaria. Infine, l’attività fiduciariapuò essere esercitata in Italia esclusiva-mente da società in possesso di una spe-cifica autorizzazione ministeriale cherichiede l’assenso dei Ministeri della giu-stizia e dello sviluppo economico.

Secondo quanto previsto dall’articolo11, il patrimonio immobiliare rilevante aisensi dell’articolo 5 e le partecipazioni chesuperino la soglia indicata dal medesimoarticolo 5 devono essere conferiti dal sog-getto in posizione di conflitto ad unasocietà fiduciaria mediante un mandatofiduciario senza rappresentanza. Il man-dato ha ad oggetto, in capo alla societàmandataria, l’intestazione fiduciaria el’amministrazione delle attività, con obbli-go di alienazione o trasformazione deibeni. All’attività della società fiduciaria siaffianca quella degli esperti che curano lagestione dei beni e degli attivi conferitiadottando, al riguardo, le determinazioninecessarie.

Sia la società fiduciaria, sia gli espertisono scelti adottando particolari cautele inmaniera tale da non avere, o non averavuto nei dieci anni precedenti, rapporticon il titolare della carica di Governo, ilconiuge, i conviventi, i parenti e affini finoal secondo grado.

La gestione del patrimonio e il rispettodegli obblighi previsti dalla proposta dilegge avvengono sotto la vigilanza dell’Au-torità garante della concorrenza e delmercato che applica anche le relative san-zioni.

L’articolo 12, relativo alle sanzioni neiconfronti delle imprese, stabilisce che, nel

caso in cui le imprese controllate daltitolare della carica di Governo abbianoconseguito un vantaggio anche non patri-moniale è prevista l’applicazione, nei loroconfronti, di sanzioni di carattere pecu-niario, nonché la possibilità di revoca dieventuali provvedimenti autorizzatori dicui le stesse siano titolari.

La proposta reca, inoltre, all’articolo13, due deleghe legislative finalizzate aconformare le disposizioni del testo unicodelle leggi sull’ordinamento degli enti loca-li alle disposizioni della presente legge e adefinire i compiti e le funzioni dalla CIVITrispettivamente nei confronti degli organidi governo locali (comma 1) e nei con-fronti dei componenti delle autorità indi-pendenti di garanzia, vigilanza e regola-zione (comma 2). Il decreto legislativoadottato in attuazione della delega conte-nuta al comma 2 dell’articolo 12 dovràaltresì riordinare, coordinare e adattare levigenti disposizioni in materia di incom-patibilità del presidente e dei componentidelle Autorità indipendenti di garanzia,vigilanza e regolazione, uniformandole conquanto stabilito nella presente legge.

L’articolo 14, relativo agli organi digoverno delle regioni e delle provinceautonome di Trento e di Bolzano, stabi-lisce che le regioni e le suddette provincedisciplinano le incompatibilità e le situa-zioni di conflitto di interessi dei presidentie dei componenti delle giunte regionali,uniformandosi ai princìpi generali desu-mibili dalla proposta di legge, nonché nelrispetto dei princìpi di cui alla legge 2luglio 2004, n.165

La norma di copertura finanziaria dicui all’articolo 15 indica gli oneri derivantidall’articolo 8, comma 11, relativi all’in-cremento della dotazione dell’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato edella CIVIT, nella misura di euro 800.000a decorrere dall’anno 2015.

L’articolo 16 dispone l’abrogazione del-la legge 20 luglio 2004, n. 215.

L’articolo 17 stabilisce l’entrata in vigo-re della legge il giorno successivo alla suapubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

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PROPOSTA DI LEGGE__

ART. 1.

(Princìpi generali).

1. I titolari di cariche di governo statali,regionali o locali, nonché il presidente e icomponenti delle Autorità indipendenti digaranzia, vigilanza e regolazione, nell’eser-cizio delle loro funzioni, hanno l’obbligo diagire esclusivamente perseguendo la curadegli interessi pubblici loro affidati. A talefine, sono tenuti ad adottare le misurepreviste dalla presente legge, volte a pre-venire le situazioni di incompatibilità conla carica ricoperta, nonché ad evitarel’insorgenza di conflitti di interessi tral’incarico pubblico svolto e qualsiasi inte-resse privato di cui gli stessi siano titolari.

ART. 2.

(Ambito soggettivo di applicazione).

1. Agli effetti della presente legge pertitolari di cariche di governo statali siintendono: il Presidente del Consiglio deiministri; i Vicepresidenti del Consiglio deiministri; i Ministri; i Viceministri; i Sot-tosegretari di Stato; i Commissari straor-dinari del Governo di cui all’articolo 11della legge 23 agosto 1988, n. 400.

2. Ai fini della presente legge, sonoequiparati ai titolari di cariche di governoil presidente e i componenti delle Autoritàindipendenti di garanzia, vigilanza e rego-lazione.

3. Per titolari di cariche di governoregionali si intendono il presidente di unaregione e i componenti della giunta regio-nale.

4. Per titolari di cariche di governolocali si intendono il presidente della pro-vincia e i componenti della giunta provin-ciale, nonché il sindaco e i componentidella giunta comunale.

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ART. 3.

(Conflitto di interessi).

1. Ai fini della presente legge sussisteconflitto di interessi in tutti i casi in cui iltitolare di una delle cariche di governostatali, regionali o locali indicate all’arti-colo 2 è titolare di un interesse privatoidoneo a interferire con l’imparzialitànecessaria all’adempimento degli specificicompiti a cui il titolare della carica èpreposto.

2. Sussiste altresì conflitto di interessinel caso in cui il titolare delle cariche digoverno indicate all’articolo 2 versi in unadelle situazioni di incompatibilità previstedagli articoli 4 e 5.

ART. 4.

(Incompatibilità generali regionali e locali).

1. Le cariche di governo statali, regio-nali e locali, nonché quelle di presidente edi componente delle Autorità indipendentidi garanzia, vigilanza e regolazione sonoincompatibili con:

a) qualsiasi ufficio o carica pubblicaanche di natura elettiva, ad eccezione –limitatamente alle cariche di governo sta-tali – delle cariche di deputato e disenatore;

b) qualsiasi carica o ufficio o fun-zione comunque denominata in enti didiritto pubblico, anche economici, im-prese e società pubbliche o private, or-ganismi di diritto pubblico, consorzi,aziende speciali, nonché istituzioni di cuiall’articolo 114 del testo unico delle leggisull’ordinamento degli enti locali di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,e successive modificazioni;

c) qualsiasi carica, ufficio o funzionecomunque denominata in enti senza fini dilucro sottoposti a vigilanza e a controlloda parte del Governo statale ovvero delgoverno regionale o locale;

d) qualunque attività professionale odi lavoro autonomo, di qualsiasi natura,

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anche se gratuita, in forma associata osocietaria, di consulenza o arbitrale, afavore di soggetti pubblici o privati;

e) qualsiasi tipo di impiego o lavoropubblico o privato.

2. Sussiste incompatibilità anche quan-do le attività, le cariche o le funzioni di cuial comma 1 sono svolte per il tramite diinterposta persona o attraverso societàfiduciarie, nonché all’estero.

3. Il titolare di una delle cariche di cuiall’articolo 2, entro dieci giorni dall’assun-zione della carica, deve rinunciare agliincarichi e alle funzioni indicati al comma1. Da tali incarichi e funzioni non puòderivare, per tutta la durata della carica,alcuna forma di retribuzione o di vantag-gio per il titolare.

4. I titolari delle cariche di cui all’ar-ticolo 2 iscritti ad albi o elenchi profes-sionali sono sospesi di diritto dai relativialbi o elenchi per tutta la durata dellacarica e possono percepire unicamente iproventi derivanti da prestazioni profes-sionali svolte prima dell’assunzione dellacarica medesima.

5. Il divieto previsto dalle lettere b), c)e d) del comma 1 è valido per tre anni daltermine della carica di cui al comma 1,salvo che si tratti di attività, cariche ofunzioni svolte nel settore esclusivamenteprivato in ambiti non connessi con lacarica rivestita.

6. L’incompatibilità di cui al comma 5per i componenti dell’Autorità garantedella concorrenza e del mercato deveintendersi riferita all’attività professionalesvolta ai sensi della legge 10 ottobre1990, n. 287, e del codice del consumo,di cui al decreto legislativo 6 settembre2005, n. 206, da parte della medesimaAutorità.

7. I dipendenti pubblici e privati cheassumono una delle cariche di cui all’ar-ticolo 2 sono collocati in aspettativa nonretribuita, con decorrenza dal giorno delgiuramento, senza pregiudizio per la loroposizione professionale e progressione dicarriera.

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8. Restano ferme per i titolari di cari-che di governo le cause di incompatibilitàpreviste da altre disposizioni di legge.

ART. 5.

(Incompatibilità derivantida attività patrimoniali).

1. Le cariche di governo statali, lecariche di governo regionali e locali, non-ché quelle di componenti delle Autoritàindipendenti di garanzia, vigilanza e rego-lazione sono incompatibili con:

a) la proprietà, il possesso o la dispo-nibilità, anche all’estero, da parte dei sog-getti di cui all’articolo 2, del coniuge o deiparenti o affini entro il secondo grado,nonché di persone stabilmente conviventisalvo che a scopo di lavoro domestico, conil titolare della carica di governo, ancheper interposta persona o attraverso societàfiduciarie, di un patrimonio immobiliare omobiliare di valore superiore a 10 milionidi euro, ad eccezione dei contratti con-cernenti titoli di Stato;

b) la proprietà, il possesso o la dispo-nibilità di partecipazioni superiori al 2 percento del capitale sociale da parte deisoggetti di cui all’articolo 2, del coniuge odei parenti o affini entro il secondo grado,nonché di persone stabilmente conviventisalvo che a scopo di lavoro domestico, conil titolare della carica di governo, ancheper interposta persona o attraverso societàfiduciarie, di un’impresa che svolge lapropria attività in regime di autorizzazio-ne o concessione rilasciata dallo Statodalle regioni o dagli enti locali, di un’im-presa che sia titolare di diritti esclusivi oche operi in regime di monopolio, diimprese che operino nei settori dellaradiotelevisione e dell’editoria o della dif-fusione tramite internet, nonché di altreimprese di interesse nazionale.

2. Ai fini della determinazione del patri-monio rilevante ai sensi del comma 1, let-tere a) e b), non sono computate le diminu-zioni patrimoniali conseguenti ad atti didisposizione, a titolo oneroso o gratuito, daparte del titolare della carica nei confrontidel coniuge o dei parenti o affini entro il

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secondo grado, nonché di persone con luistabilmente conviventi non a scopo di la-voro domestico, anche per interposta per-sona o attraverso società fiduciarie, qualoraeffettuati nei 18 mesi antecedenti l’assun-zione della carica stessa.

3. Sono esclusi dall’ambito di applica-zione della presente legge i beni mobili oimmobili destinati all’esclusivo godimentopersonale del titolare della carica di gover-no, nonché dei soggetti di cui al comma 1,lettera a), del presente articolo indicatinella dichiarazione presentata all’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato aisensi dell’articolo 6.

4. Nell’ipotesi prevista dal comma 1, ititolari della carica di governo possonooptare tra il mantenimento della posizioneincompatibile o il mantenimento dellacarica di governo e l’adozione delle misureindicate dall’articolo 11.

5. Il titolare di cariche di governo, ilconiuge, i parenti o affini entro il secondogrado, nonché le persone con lui stabil-mente conviventi non a scopo di lavorodomestico, non possono rendersi aggiudi-catari di procedure ad evidenza pubblicaper la conclusione di contratti pubblici dirilevanza europea di lavori, servizi o for-niture in ambiti rientranti nel settore dicompetenza della carica rivestita o inambiti connessi.

6. I contratti conclusi in violazione deldivieto di cui al comma 4 sono nulli conobbligo di restituzione dei compensi even-tualmente percepiti e accertati ad essiriferiti.

ART. 6.

(Obblighi di dichiarazione).

1. Entro dieci giorni dall’assunzione diuna delle cariche di cui all’articolo 2, iltitolare della stessa dichiara all’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato:

a) qualsiasi ufficio o carica pubblicaanche di natura elettiva;

b) qualsiasi carica, ufficio o funzionecomunque denominata in enti di diritto pub-

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blico, anche economici, imprese e societàpubbliche o private, organismi di dirittopubblico, consorzi, aziende speciali, nonchéistituzioni di cui all’articolo 114 del testounico di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, e successive modificazioni;

c) qualsiasi carica, ufficio o funzionecomunque denominata in enti senza fini dilucro sottoposti a vigilanza e controllo daparte del Governo;

d) qualunque attività professionale odi lavoro autonomo, di qualsiasi naturaanche se gratuita anche in forma associatao societaria, di consulenza o arbitrale, afavore di soggetti pubblici o privati;

e) qualsiasi tipo di impiego o lavoropubblico o privato.

2. Entro venti giorni dall’assunzione diuna delle cariche di cui all’articolo 2, iltitolare della carica è tenuto a trasmettereall’Autorità garante della concorrenza edel mercato una dichiarazione in cui sonoindicati:

a) i diritti reali su beni immobili omobili iscritti in pubblici registri;

b) la titolarità di imprese individuali;

c) le quote di partecipazione in socie-tà, possedute anche per interposta per-sona;

d) le partecipazioni in associazioni osocietà di professionisti;

e) gli strumenti finanziari di cuiall’articolo 1, comma 2, del testo unicodelle disposizioni in materia di interme-diazione finanziaria, di cui al decretolegislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e suc-cessive modificazioni;

f) i trust di cui sia disponente, bene-ficiario, trustee o guardiano;

g) ogni contratto o accordo comun-que stipulato con terzi, al fine di assume-re, intraprendere o proseguire, dopo lacessazione della carica pubblica, un impie-go o attività di qualunque natura;

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h) i beni mobili o immobili destinatiall’esclusivo godimento personale.

3. Le dichiarazioni di cui ai commi 1 e2 si riferiscono anche agli incarichi e alleattività svolti all’estero.

4. Entro dieci giorni dalla scadenza deltermine utile per la presentazione delladichiarazione dei redditi, i titolari dellecariche di cui all’articolo 2 sono tenuti atrasmettere all’Autorità garante della con-correnza e del mercato una copia delladichiarazione stessa.

5. Ogni variazione degli elementi delladichiarazione di cui al comma 2 dovràessere comunicata, mediante appositadichiarazione integrativa, dal titolare diuna delle cariche di cui all’articolo 2all’Autorità garante della concorrenza edel mercato entro venti giorni dalla suarealizzazione, salvo che si riferisca a beniconferiti ai sensi del successivo articolo 11.

6. Entro i trenta giorni successivi allacessazione della carica di governo, i sog-getti di cui all’articolo 2 sono tenuti apresentare all’Autorità garante della con-correnza e del mercato una dichiarazioneconcernente ogni variazione degli elementidella dichiarazione di cui al comma 5 delpresente articolo, intervenuta nel periodocompreso tra l’ultima dichiarazione inte-grativa presentata ai sensi del medesimocomma 5 del presente articolo e la ces-sazione della carica pubblica, salvo che ipredetti beni siano stati conferiti ai sensidel successivo articolo 11.

7. Le dichiarazioni di cui ai commi 2,3, 4, 5 e 6 devono essere presentateall’Autorità garante della concorrenza edel mercato, entro i medesimi termini iviprevisti, anche dal coniuge, dai parenti oaffini entro il secondo grado del titolaredella carica di governo e dalle persone conlui stabilmente conviventi non a scopo dilavoro domestico.

8. L’Autorità garante della concorrenzae del mercato accerta la veridicità e lacompletezza delle dichiarazioni e, in qua-lunque momento, può acquisire d’ufficiotutti gli elementi giudicati utili alla cono-scenza degli interessi economici e patri-moniali dei soggetti di cui ai commi 1 e 7.

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9. Le dichiarazioni di cui ai commi 1,2, 3, 4, 5 e 6 sono rese pubbliche e di facileaccessibilità mediante pubblicazione nelsito internet dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, in una appo-sita sezione dedicata al conflitto di inte-ressi.

10. Salvo che il fatto costituisca reato,l’Autorità garante della concorrenza e delmercato, nel caso di mancata trasmissionedelle dichiarazioni di cui ai commi da 1 a7 entro i termini previsti dal presentearticolo, ovvero nel caso in cui accertil’incompletezza o la non veridicità delledichiarazioni trasmesse, applica ai soggettiinteressati una sanzione amministrativapecuniaria da un minimo di 10.000 euro aun massimo di 250.000 euro.

ART. 7.

(Obbligo di astensione).

1. I titolari delle cariche di governo indi-cate all’articolo 2 che versino in una dellesituazioni indicate dall’articolo 3 hannol’obbligo di astenersi dal partecipare a qual-siasi decisione che riguardi l’interesse inconflitto. L’obbligo di astensione si estendeanche alle attività preparatorie e consequen-ziali, nonché ad ogni attività comunquecoessenziale alle funzioni di governo.

2. L’Autorità garante della concorrenzae del mercato, nel caso in cui accerti lasussistenza delle situazioni di conflitto diinteressi, con proprio provvedimento, invi-ta l’interessato ad astenersi dal compimen-to di qualsiasi atto che possa compromet-tere la cura esclusiva degli interessi pub-blici ad esso affidati e a rimuovere, entrodieci giorni, la situazione di conflitto. Gliatti compiuti dal titolare della carica digoverno in violazione dell’obbligo di asten-sione sono nulli. La nullità si estendeanche alle deliberazioni degli organi col-legiali, nonché alle attività preparatorie econsequenziali e ad ogni attività comun-que coessenziale alle funzioni di governo.

3. Al fine di accertare il rispetto del-l’obbligo di astensione l’Autorità garantedella concorrenza e del mercato verifica e

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controlla l’azione del titolare delle carichedi governo.

4. Nel caso di inottemperanza all’invitodi cui al comma 2, o di mancato rispettodell’obbligo di astensione, l’Autorità garan-te della concorrenza e del mercato applicaal titolare della carica una sanzione ammi-nistrativa pecuniaria da un minimo di50.000 euro a un massimo di 500.000euro. La stessa Autorità dispone che lanotizia delle misure adottate sia pubbli-cata dagli organi di stampa, medianteinserzione su almeno tre quotidiani adiffusione nazionale e sia divulgata inapposito spazio informativo inserito nelcorso dei notiziari delle emittenti radiote-levisive pubbliche nelle fasce di massimoascolto. In tale caso, la pubblicazione e latrasmissione avvengono a spese dell’inte-ressato.

ART. 8.

(Funzioni dell’Autorità garantedella concorrenza e del mercato).

1. L’Autorità garante della concorrenzae del mercato vigila sull’attuazione delledisposizioni della presente legge, sulrispetto degli adempimenti e dei divieti inessa previsti, applica le relative sanzioni edesercita tutte le funzioni e i poteri previstidalla presente legge, nei confronti deititolari di cariche di governo statale oregionale.

2. La Commissione indipendente per lavalutazione, la trasparenza e l’integritàdelle amministrazioni pubbliche esercita lefunzioni previste dalla presente legge neiconfronti dei membri di governo locale edel presidente e dei componenti delleAutorità indipendenti di garanzia, vigilan-za e regolazione, secondo le modalitàindicate dai decreti legislativi di cui all’ar-ticolo 13.

3. Con regolamento dell’Autorità ga-rante della concorrenza e del mercato sonodefinite le disposizioni che garantiscono aititolari delle cariche di governo e ai soggettiinteressati la piena conoscenza degli attiistruttori, il contraddittorio e la verbalizza-

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zione nei procedimenti di accertamento e diapplicazione di eventuali sanzioni.

4. L’Autorità garante della concorrenzae del mercato presenta una relazionesemestrale al Parlamento sull’attuazionedelle disposizioni della presente legge conriferimento all’attività di indagine, verifica,accertamento e controllo effettuata e alleeventuali sanzioni applicate.

5. In ogni momento del procedimento,l’Autorità garante della concorrenza e delmercato può chiedere a qualsiasi organodella pubblica amministrazione e ad ognialtro soggetto pubblico o privato gli ele-menti di informazione ritenuti utili perl’espletamento delle funzioni ad essa attri-buite dalla presente legge, disporre ispe-zioni al fine di controllare i documenti edi prenderne copia, disporre perizie eanalisi economiche e statistiche nonché laconsultazione di esperti in ordine a qual-siasi elemento rilevante ai fini del proce-dimento stesso.

6. Per l’espletamento dei compiti diindagine, verifica, accertamento e control-lo attribuiti dalla presente legge, l’Autoritàgarante della concorrenza e del mercatopuò avvalersi di tutte le banche dati pub-bliche o private esistenti, incluse le banchedati del sistema informativo della fiscalità,nonché, ove occorra, può servirsi, senzaoneri per la finanza pubblica, del Corpodella guardia di finanza e degli altri Corpidi polizia dello Stato e della collaborazio-ne di amministrazioni ed enti pubblici.

7. Ogni provvedimento adottato dal-l’Autorità garante della concorrenza e delmercato in attuazione della presente leggedeve essere motivato.

8. Gli atti di accertamento e i provve-dimenti adottati ai sensi della presentelegge sono resi pubblici e di facile acces-sibilità mediante pubblicazione nel sitointernet dell’Autorità garante della concor-renza e del mercato, in una appositasezione dedicata al conflitto di interessi.

9. Avverso gli atti di accertamento e iprovvedimenti dell’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato è ammessoricorso al giudice amministrativo in sededi giurisdizione esclusiva, ai sensi dell’ar-

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ticolo 135, comma 1, lettera b), del decretolegislativo 2 luglio 2010, n. 104.

10. Per le sanzioni amministrativepecuniarie applicate ai sensi della presentelegge si osservano, in quanto compatibili,le disposizioni della legge 24 novembre1981, n. 689.

11. Per l’espletamento delle funzioni adesse attribuite dalla presente legge, l’Au-torità garante della concorrenza e delmercato e la Commissione indipendenteper la valutazione, la trasparenza e l’in-tegrità delle amministrazioni pubblichesono autorizzate a una rideterminazionedella dotazione organica nel limite massi-mo di un incremento di dieci unità dipersonale ciascuna.

ART. 9.

(Procedimento per l’accertamento preventivodella sussistenza di cause di incompatibilità

di carattere generale e relative sanzioni).

1. Entro trenta giorni dalla scadenzadel termine previsto per la trasmissionedelle dichiarazioni di cui all’articolo 6 ecomunque durante l’intera durata dellacarica di governo, l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato procede all’ac-certamento d’ufficio dell’eventuale sussi-stenza delle cause di incompatibilità indi-cate dall’articolo 4 e ne verifica l’effettivarimozione.

2. L’Autorità garante della concorrenzae del mercato, nel caso in cui accerti lamancata rimozione delle cause di incom-patibilità di cui all’articolo 4, ne dà imme-diata comunicazione all’interessato, invi-tandolo a cessare, entro dieci giorni, dal-l’incarico, dalla funzione o dall’eserciziodell’attività incompatibile con la carica digoverno.

3. Gli atti compiuti dal titolare dellacarica di governo che versa in una dellesituazioni di incompatibilità di cui all’ar-ticolo 4 sono nulli, salva ogni sua ulterioreeventuale responsabilità. La nullità siestende anche alle deliberazioni degliorgani collegiali di cui il titolare dellacarica di governo fa parte, nonché alle

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attività preparatorie e consequenziali e adogni attività comunque coessenziale allefunzioni di governo.

4. Qualora l’interessato non ottemperial provvedimento di cui al comma 2 concui l’Autorità garante della concorrenza edel mercato lo invita a cessare dall’inca-rico, dalla funzione o dall’esercizio dell’at-tività incompatibile con la carica di gover-no. In tale caso, la medesima Autoritàapplica nei confronti dell’interessato unasanzione amministrativa pecuniaria da unminimo di 100.000 euro a un massimo di1.000.000 di euro.

5. Nel caso indicato dal comma 4,l’Autorità garante della concorrenza e delmercato dispone che la notizia delle misu-re adottate sia pubblicata dagli organi distampa, mediante un’inserzione su almenotre quotidiani a diffusione nazionale, e siadivulgata in apposito spazio informativoinserito nel corso dei notiziari delle emit-tenti radiotelevisive pubbliche nelle fascedi massimo ascolto. In tale caso la pub-blicazione e la trasmissione avvengono aspese dell’interessato.

6. Per i titolari di cariche di governostatali, l’Autorità garante della concorren-za e del mercato dà tempestiva comuni-cazione della sussistenza, della persistenzae della mancata rimozione delle cause diincompatibilità al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno, non-ché ai Presidenti delle Camere che prov-vedono ad informare le rispettive Assem-blee e il Presidente della Repubblica. Lamancata rimozione delle cause di incom-patibilità determina la decadenza di dirittodall’incarico ricoperto, dichiarata condecreto del Presidente della Repubblica suproposta del Presidente del Consiglio deiministri, ovvero, ove la decadenza riguardiquest’ultimo, del Ministro dell’interno.

ART. 10.

(Procedimento per l’accertamento preventi-vo della sussistenza di cause di incompa-tibilità di carattere patrimoniale e relative

sanzioni).

1. Entro trenta giorni dalla scadenzadel termine previsto per la trasmissione

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delle dichiarazioni di cui all’articolo 6 ecomunque durante l’intera durata dellacarica di governo, l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato procede all’ac-certamento d’ufficio dell’eventuale sussi-stenza delle cause di incompatibilità di cuiall’articolo 5.

2. L’Autorità garante della concorrenzae del mercato, sentito, ove occorra, ilparere della Commissione nazionale per lesocietà e la borsa e delle altre Autorità disettore eventualmente interessate, nel casoin cui accerti la sussistenza di una dellecause di incompatibilità di cui all’arti-colo 5, ne dà immediata comunicazioneall’interessato, invitandolo a optare, entrodieci giorni, tra il mantenimento dellacarica di governo e il conferimento delpatrimonio ai sensi del successivo articolo11, ovvero il mantenimento della posizioneincompatibile.

3. Nel caso di mancato esercizio del-l’opzione di cui al comma 2 entro iltermine ivi prescritto, si intende che l’in-teressato abbia optato per la posizioneincompatibile con la carica di governo. Inquesto caso gli atti compiuti dal titolaredella carica di governo sono nulli, salvaogni sua ulteriore eventuale responsabilità.La nullità si estende anche alle delibera-zioni degli organi collegiali di cui il titolaredella carica fa parte, nonché alle attivitàpreparatorie e consequenziali e ad ogniattività comunque coessenziale alle fun-zioni di governo.

4. Nel caso in cui l’interessato abbiaoptato per il mantenimento della carica digoverno, l’Autorità garante della concor-renza e del mercato assegna al soggetto inposizione di conflitto un termine entro ilquale provvedere all’attuazione delle misu-re di cui all’articolo 11. Nel caso didecorso infruttuoso di tale termine l’Au-torità applica nei confronti dell’interessatouna sanzione amministrativa pecuniariache va da un minimo di 100.000 euro a unmassimo di 1.000.000 di euro.

5. Nel caso indicato dal comma 4,l’Autorità garante della concorrenza e delmercato dispone che la notizia delle misu-re adottate sia pubblicata dagli organi distampa, mediante un’inserzione su almeno

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tre quotidiani a diffusione nazionale e siadivulgata in apposito spazio informativoinserito nel corso dei notiziari delle emit-tenti radiotelevisive pubbliche nelle fascedi massimo ascolto. In tale caso, la pub-blicazione e la trasmissione avvengono aspese dell’interessato.

6. Per i titolari di cariche di Governostatali, l’Autorità garante della concorren-za e del mercato dà tempestiva comuni-cazione della sussistenza, della persistenzae della mancata rimozione delle cause diincompatibilità al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno, non-ché ai Presidenti delle Camere che prov-vedono ad informare le rispettive Assem-blee e il Presidente della Repubblica. Lamancata rimozione delle cause di incom-patibilità determina la decadenza di dirittodall’incarico ricoperto, dichiarata condecreto del Presidente della Repubblica suproposta del Presidente del Consiglio deiministri, ovvero, ove la decadenza riguardiquest’ultimo, del Ministro dell’interno.

ART. 11.

(Disciplina del mandato fiduciario).

1. In caso di incompatibilità derivantida attività patrimoniali, l’intero patrimo-nio del titolare della carica di governo dicui all’articolo 2, ivi inclusi gli elementipatrimoniali oggetto di atti di disposizioneai sensi dell’articolo 5, comma 2, nonchél’intero patrimonio del coniuge o deiparenti o affini entro il secondo grado,nonché di persone con lui stabilmenteconviventi non a scopo di lavoro domesti-co, deve essere conferito ad un’unicasocietà fiduciaria autorizzata ad operareai sensi della legge 23 novembre 1939,n. 1966, mediante mandato fiduciario sen-za rappresentanza disciplinato ai sensi delpresente articolo.

2. Il mandato con cui il titolare di unacarica di Governo conferisce fiduciaria-mente le attività di cui al comma 1

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deve in ogni caso prevedere le seguentidisposizioni:

a) la durata del mandato fiduciarionon può eccedere quella dell’incarico digoverno;

b) il costo del mandato fiduciariodeve essere a carico del patrimonio ammi-nistrato;

c) il mandato fiduciario deve esseresenza rappresentanza e comprendere l’in-carico di intestazione fiduciaria e diamministrazione delle attività;

d) deve essere espressamente previstal’irrevocabilità del mandato fiduciario aisensi dell’articolo 1723 del codice civile, inquanto conferito anche nell’interesse pub-blico;

e) deve essere prevista la nomina diuno o più esperti, persone fisiche o giu-ridiche, scelte dal mandante nell’ambito diuna lista predisposta dall’Autorità garantedella concorrenza e del mercato, affinchégli stessi curino la gestione dei beni e degliattivi conferiti adottando al riguardo ledeterminazioni a ciò necessarie, da attuarea cura della società fiduciaria.

3. Il mandato fiduciario conferito aisensi del presente articolo deve inoltreprevedere l’obbligo di alienazione o ditrasformazione dei beni, da attuare a curadella società fiduciaria nei termini e allecondizioni stabiliti dagli esperti di cui alcomma 2, lettera e).

4. La società fiduciaria non può essereuna società partecipata o amministrata,anche nei dieci anni precedenti, dal tito-lare della carica di Governo, anche perinterposta persona, ovvero dal coniuge, unconvivente o un parente o affine fino alsecondo grado del titolare della carica. Lasocietà fiduciaria, inoltre, non deve avereconcluso, nei dieci anni precedenti, con-tratti, né avere o avere avuto rapporti didebito o di credito, con il titolare dellacarica di governo, il coniuge, i conviventi,i parenti o affini fino al secondo grado. Unanalogo divieto deve essere applicato inrelazione al gruppo societario al quale

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eventualmente appartiene la società fidu-ciaria.

5. Gli esperti di cui al comma 2, letterae), se costituiti in forma giuridica, nondevono essere una società partecipata oamministrata, anche nei dieci anni prece-denti, dal titolare della carica di governoanche per interposta persona, ovvero dalconiuge, da un convivente da un parente oaffine fino al secondo grado del titolaredella carica. Gli esperti, inoltre, non devo-no avere concluso, nei dieci anni prece-denti, contratti, né avere o avere avutorapporti di debito o di credito, con iltitolare della carica di governo, il coniuge,i conviventi, i parenti e affini fino alsecondo grado. Un analogo divieto deveessere applicato in relazione al grupposocietario al quale eventualmente appar-tiene la società fiduciaria.

6. La società fiduciaria e gli esperti, inragione del loro ufficio, hanno l’obbligo diassicurare e di mantenere la massimariservatezza circa la qualità dei beni con-feriti dal titolare della carica di governo ecirca i beneficiari. A tale fine, la societàfiduciaria e gli esperti non possono comu-nicare in alcun modo al titolare dellacarica di governo la natura e l’entità deisingoli investimenti e disinvestimenti, néconsultarli in ordine alla gestione. Qua-lunque comunicazione relativa alla gestio-ne deve avvenire in forma scritta e per iltramite dell’Autorità garante della concor-renza e del mercato.

7. La società fiduciaria e gli esperti de-vono astenersi da qualsiasi operazione chepossa risultare in conflitto di interessi conla loro attività intendendosi con ciò qual-siasi operazione che coinvolga o interessi lastessa società fiduciaria, gli esperti, i lorosoci, gli enti o le società facenti parte delgruppo societario cui la società fiduciaria ol’esperto appartengono, ovvero con un sog-getto di cui hanno la rappresentanza.

8. La società fiduciaria e gli espertidevono informare l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato circa eventualitentativi di ingerenza nell’amministrazionedei beni conferiti da parte del mandante,di suoi conviventi, di suoi parenti o affinifino al secondo grado.

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9. Il mandante ha diritto di conoscere,con cadenza semestrale, esclusivamentel’ammontare quantitativo dei beni confe-riti, nonché l’andamento della gestione delpatrimonio e i suoi eventuali incrementi odecrementi.

10. Il mandato fiduciario conferito allasocietà fiduciaria non può contenere clau-sole incompatibili con il presente articoloe, a tal fine, è sottoposto all’approvazionedell’Autorità garante della concorrenza edel mercato.

11. L’Autorità garante della concorren-za e del mercato vigila sull’attività dellasocietà fiduciaria e sull’osservanza delleprescrizioni e degli obblighi prescritti dalpresente articolo.

12. L’Autorità garante della concorren-za e del mercato può impartire alla societàfiduciaria le istruzioni che ritenga neces-sarie alle quali essa ha l’obbligo di atte-nersi.

13. Qualora la società fiduciaria o gliesperti vengano meno agli obblighi pre-scritti dal presente articolo, l’Autoritàgarante della concorrenza e del mercatoapplica una sanzione amministrativa pecu-niaria da un minimo di 5.000 euro a unmassimo di 50.000 euro.

14. Nell’ipotesi di violazione degli obbli-ghi prescritti dal presente articolo, l’Au-torità garante della concorrenza e delmercato può imporre al conferente direvocare il mandato conferito alla societàfiduciaria o agli esperti. In tale caso lasocietà fiduciaria o gli esperti il cui man-dato è stato revocato non possono piùrendere in futuro servizi ai sensi delpresente articolo.

15. In caso di revoca della societàfiduciaria o degli esperti da parte dell’Au-torità garante della concorrenza e delmercato, il mandante provvede, entrotrenta giorni, alla loro sostituzione con lemodalità e nel rispetto dei requisiti di cuial presente articolo.

16. Per tutte le operazioni poste inessere dalla società fiduciaria si applica ilprincipio della trasparenza fiscale, conprevisione che tutti gli oneri tributarirelativi alle operazioni compiute sono acarico del mandante.

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ART. 12.

(Sanzioni alle imprese).

1. Qualora la violazione degli obblighi edei divieti di cui alla presente legge daparte del titolare della carica di governoabbia comportato un vantaggio anche nonpatrimoniale alle imprese controllatedirettamente o indirettamente dallo stesso,ovvero dal coniuge, dai parenti o affinientro il secondo grado, nonché dalle per-sone con lui stabilmente conviventi non ascopo di lavoro domestico, l’Autoritàgarante della concorrenza e del mercatoapplica una sanzione amministrativa pecu-niaria da un minimo di 50.000 euro a unmassimo di 500.000 euro. Nell’ipotesi incui le stesse imprese abbiano conseguitoun vantaggio di carattere patrimoniale, lasanzione non può essere inferiore al van-taggio economico conseguito.

2. Qualora si tratti di un’impresa chesvolge la propria attività in regime diautorizzazione o concessione rilasciatadallo Stato, l’Autorità garante della con-correnza e del mercato può disporre ladecadenza dell’atto di concessione o dialtro atto di assenso di amministrazionipubbliche comunque denominato, cui èsubordinato l’esercizio della relativa atti-vità economica.

ART. 13.

(Delega al Governo per l’adeguamento delladisciplina relativa ai titolari delle cariche digoverno locali e dei componenti delle auto-rità indipendenti di garanzia, vigilanza e

regolazione).

1. Il Governo è delegato ad adottare,entro centottanta giorni dalla data dientrata in vigore della presente legge, suproposta del Presidente del Consiglio deiministri, di concerto con i ministri com-petenti e sentita la Conferenza unificata dicui all’articolo 8 del decreto legislativo 28agosto 1997, n. 281, e successive modifi-cazioni, previo parere del Consiglio diStato da rendere entro trenta giorni dal

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ricevimento dello schema di decreto, undecreto legislativo per adeguare le dispo-sizioni del testo unico di cui al decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 267, alledisposizioni della presente legge. Con ilmedesimo decreto legislativo sono definitii compiti e le funzioni di accertamento,vigilanza, controllo e sanzione, di cui allapresente legge, esercitati dalla Commissio-ne indipendente per la valutazione, latrasparenza e l’integrità delle amministra-zioni pubbliche nei confronti degli organidi governo locali e ne sono indicate lemodalità.

2. Il Governo è delegato ad adottare,entro centottanta giorni dalla data dientrata in vigore della presente legge,previo parere del Consiglio di Stato darendere entro trenta giorni dal ricevimen-to dello schema di decreto, un decretolegislativo per riordinare, coordinare eadattare le disposizioni vigenti in materiadi incompatibilità del presidente e deicomponenti delle Autorità indipendenti digaranzia, vigilanza e regolazione, unifor-mandole con quanto stabilito dalla pre-sente legge. Con il medesimo decreto legi-slativo sono definiti i compiti e le funzionidi accertamento, vigilanza, controllo e san-zione, di cui alla presente legge, esercitatidalla Commissione indipendente per lavalutazione, la trasparenza e l’integritàdelle amministrazioni pubbliche nei con-fronti dei componenti delle citate Autoritàe ne sono indicate le modalità.

3. Gli schemi dei decreti legislativi dicui ai commi 1 e 2, almeno quarantacin-que giorni prima della scadenza del ter-mine previsto per la loro adozione, sonotrasmessi alla Camera dei deputati e alSenato della Repubblica affinché su di essisia espresso il parere delle Commissioniparlamentari competenti per materia, darendere entro trenta giorni dalla trasmis-sione. Il Governo, qualora non intendaconformarsi ai pareri parlamentari, ritra-smette i testi alle Camere con le proprieosservazioni e con eventuali modificazionie rende comunicazioni davanti a ciascunaCamera. Decorsi trenta giorni dalla datadella nuova trasmissione, i decreti legisla-

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tivi possono comunque essere adottati invia definitiva dal Governo.

ART. 14.

(Organi di governo delle regioni e delleprovince autonome di Trento e di Bolzano).

1. Le regioni e le province autonome diTrento e di Bolzano disciplinano le incom-patibilità e le situazioni di conflitto diinteressi dei presidenti e dei componentidelle giunte regionali, uniformandosi aiprincìpi generali desumibili dalla presentelegge, nonché nel rispetto dei princìpi dicui alla legge 2 luglio 2004, n. 165.

ART. 15.

(Copertura finanziaria).

1. Agli oneri derivanti dall’articolo 8,comma 11, della presente legge, pari a800.000 euro a decorrere dall’anno 2014,si provvede mediante corrispondente ridu-zione della proiezione per il medesimoanno dello stanziamento del fondo specia-le di parte corrente iscritto, ai fini delbilancio triennale 2013-2015, nell’ambitodel programma « Fondi di riserva e spe-ciali » della missione « Fondi da ripartire »dello stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze per l’anno2013, allo scopo parzialmente utilizzandol’accantonamento relativo al medesimoMinistero.

2. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conpropri decreti, le occorrenti variazioni dibilancio.

ART. 16.

(Abrogazione della legge20 luglio 2004, n. 215).

1. A decorrere dalla data di entrata invigore della presente legge, la legge 20luglio 2004, n. 215 è abrogata.

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ART. 17.

(Entrata in vigore).

1. La presente legge entra in vigore ilgiorno successivo alla sua pubblicazionenella Gazzetta Ufficiale.

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