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PROGETTO L.A.I.V. Milano, 4 Marzo 2007 A CURA DI MAURIZIO VITALI Musica e disagio: laboratori per il sostegno e l’integrazione Il laboratorio musicale nell’offerta formativa della scuola dell’autonomia Modalità ottimali di collaborazione con le istituzioni esterne alla scuola

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PROGETTO L.A.I.V. Milano, 4 Marzo 2007 A CURA DI MAURIZIO VITALI. Musica e disagio: laboratori per il sostegno e l’integrazione Il laboratorio musicale nell’offerta formativa della scuola dell’autonomia Modalità ottimali di collaborazione con le istituzioni esterne alla scuola. - PowerPoint PPT Presentation

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PROGETTO L.A.I.V.Milano, 4 Marzo 2007

A CURA DI MAURIZIO VITALI

Musica e disagio: laboratori per il sostegno e l’integrazione

Il laboratorio musicale nell’offerta formativa della scuola dell’autonomia

Modalità ottimali di collaborazione con le istituzioni esterne alla scuola

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PROGETTO L.A.I.V.Milano, 4 Marzo 2007

A CURA DI MAURIZIO VITALI

MUSICA E DISAGIO: LABORATORI

PER IL SOSTEGNO E L’INTEGRAZIONE

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Stresa, 4 marzo 2007 PROGETTO L.A.I.V.

PROFESSIONI DI AIUTO ALLA PERSONAFolgheraiter F., Teoria e metodologia del servizio sociale, FrancoAngeli,

Milano, 1998, pag.79

PROFESSIONI DI AIUTOAttività specializzate volte a “prevenire e rimuovere stati di disagio o di problema presenti nelle persone interessate".

PROFESSIONI CLINICHE PROFESSIONI SOCIALI“Nell’affrontare una difficoltà o un “Per affrontare un problema u-problema umano si concentrano mano, si concentrano sul prosulle patologie costituenti”. blema come tale, consideran- dolo nei suoi aspetti relazionaUtilizzo del “modello medico” li e dinamici, e non nei suoi(diagnosi e trattamento). aspetti patologici, anche qualo

ra alla base del problema vi sia davvero una patologia”.

MUSICOTERAPISTA ANIMATORE MUSICALE

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Stresa, 4 marzo 2007 PROGETTO L.A.I.V.

PROFESSIONE SOCIALEFolgheraiter F., Bortoli B., “Il lavoro sociale postmoderno:

introduzione ai concetti”, in Folgheraiter F. (a cura di), Il servizio sociale postmoderno. Modelli emergenti, Erickson, Trento, 2004 ,

pagg. 19-20

LAVORO SOCIALE = Modo di guardare ai problemi sociali senza il filtro della patologia

IL SOCIALE = Azione finalizzata di più persone, interconnesse nel perseguimento di scopi condivisi, che gli agenti considerano degni di essere raggiunti in vista del loro stesso benessere

L’AZIONE DEI PROFESSIONISTI DEL SOCIALE si esplica nel sostenere e potenziare (empower) la capacità di azione naturale delle persone direttamente o indirettamente interessate allo stato di benessere di cui il professionista, per dovere d’ufficio, deve occuparsi.

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Stresa, 4 marzo 2007 PROGETTO L.A.I.V.

LAVORO SOCIALE DI RETEFolgheraiter F., Operatori sociali e lavoro di rete, Erickson, Trento 1990, pagg. 149-154; Teoria e metodologia del servizio sociale,

Angeli, Milano 1998, pagg. 72-80; L’utente che non c’è, Erickson, Trento 2000, pagg. 25-26 e 220-224

MODELLO DI RETE

SOGGETTO- con problemi disagio/patologie e risorse - in relazione con altri soggetti

AZIONEAl centro dell’attenzione vengono poste:- la capacità di produrre un’azione per il benessere

della persona - in prospettiva relazionale- con approccio globale e integrato fra risorse informali e

formali

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Stresa, 4 marzo 2007 PROGETTO L.A.I.V.

LAVORO SOCIALE DI RETE Folgheraiter F., Operatori sociali e lavoro di rete, Erickson,

Trento1990,pagg. 149-154; Teoria e metodologia del servizio sociale, Angeli, Milano 1998, pagg. 72-80; L’utente che non c’è,Erickson,

Trento 2000, pagg. 25-26 e 220-224

OPERATOREinterviene per - Sostenere, promuovere e collegare le risorse - Potenziare le capacità di risposta- Costruire sinergie, concentrandosi sui punti di forza

Punta ad una “Normalità nel quotidiano” in cui la “Cura” è funzione della qualità dell’ambiente di vita

Trae dall’empowerment dei propri interlocutori apprendimento e aiuto per esercitare la propria competenza di “esperto”, in una relazione di reciprocità

Asseconda i processi che estendono l’azione degli interlocutori oltre la sfera privata (azioni collettive rivolte al sistema socio culturale e politico)

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Stresa, 4 marzo 2007 PROGETTO L.A.I.V.

ANIMAZIONERegoliosi L, La prevenzione del disagio giovanile, La Nuova Italia Scientifica,

Roma, 1996, pag. 60

PUNTI QUALIFICANTI DALLA PRATICA DELL’ANIMAZIONE APPROCCIO: ATTIVO E MAIEUTICO

(persona/comunità) GRUPPO: AMBITO PRIVILEGIATO DI LAVORO CENTRALITA’ DELL’ESPERIENZA (CORPOREITA’) ATTENZIONE A: CREATIVITA’, ESPRESSIVITA’,

COMUNICAZIONE SOLLECITAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE E DEL

PROTAGONISMO ATTENZIONE AL PROCESSO :

- ESPERIENZA CHE SI COMPIE- RELAZIONI CHE SI SVILUPPANO- CAMBIAMENTI CHE SI COSTRUISCONO

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ANIMAZIONE SOCIO CULTURALE FLORIS F., “Quando si puo’ parlare di animazione con gli

adolescenti?”, in ANIMAZIONE SOCIALE, ottobre 1998

SIAMO DI FRONTE A UN EVENTO DI ANIMAZIONE? quando:

“Si esce dall’isolamento individuale e si accetta l’interdipendenza, si sperimenta l’appartenenza, il far parte di un gruppo, la convivenza e l’arricchimento dell’essere io e dell’essere noi”

“Ci si immerge nell’azione, in un fare significativo e di gruppo, da cui si apprende”

“Si rielabora ciò che si è sperimentato, alla ricerca di nuovi significati e nuove passioni sociali, in cui si ha cura di altro da sé”

“La soluzione ai problemi è ricercata insieme, e le azioni sono progettate, attuate e valutate insieme, in un rapporto con la comunità locale che si ridefinisce, attraverso l’acquisizione di consapevolezza critica dei modelli culturali e di vita della comunità stessa”

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Il laboratorio musicale nell’offerta formativa della scuola dell’autonomia

IL LABORATORIO MUSICALE NELL’OFFERTA FORMATIVA

DELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA

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I RAGAZZI E LA MUSICAMaurizio Vitali, “La musica degli adolescenti tra scuola e territorio”, Relazione

al convegno IASPM “Gusti giovanili e Popular music: ricerche, didattiche, pratiche”, Bologna Dicembre 2004, pubblicato in, Musicheria.net, rivista on-line

del C.S.M.D.B. www.musicheria.net

o Musica dentro e fuori la scuola: limiti e opportunitào La crisi della significatività dell’esperienza musicale

scolasticao Accogliere a scuola i vissuti musicali dei ragazzio Agire sulle relazioni (musicale): concertare gusti ed

esperienzeo Promuovere condotte poco esercitate in grado di

generare nuove esperienze di piacereo Potenziare le identità musicali individuali e gruppalio Progettare attività come cicli esperienziali ed emozionali

a partire dal fare musicao Progettare insieme (pr. Dialogica e partecipata)o Promozione a approfondimento critico delle conoscenze:

integrare tecniche aspecifiche e tecniche specifiche.

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ANIMAZIONE MUSICALEMaurizio Vitali, “Porsi in ascolto per progettare”, in AA.VV., Farsi sentire. La

musica nei progetti socio-educativi, Centro Studi Musicale e Sociali Maurizio Di Benedetto – Franco Angeli, Milano 2005 – pag. 126

LA MUSICA E I RAGAZZI…“La musica è uno strumento potente che attiva processieducativi totalizzanti e fortemente legati alla realtà incui i giovani si trovano a vivere: nella musica passanoi valori, gli ideali, passano le emozioni legate all’esperienzadell’amore, al conflitto, passa il desiderio di essere social-mente riconosciuti, passano i piaceri e le fatiche di viverequotidianamento l’evoluzione della propria identità: unaidentità quasi adulta, ma ancora incerta.Avere consapevolezza di queste dimensioni e di comeun lavoro specifico di animazione musicale può svilupparle, diventa essenziale per dare un senso sempre maggiore allapropria funzione educativa.”

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ANIMAZIONE MUSICALEAD ORIENTAMENTO PEDAGOGICO E SOCIALE

- TRATTI DISTINTIVI -

si qualifica rispetto ad altre pratiche pedagogico musicali per:

l’integrazione tra teoria e prassi (secondo il processo prassi-teoria-prassi), rispetto alla separazione di teoria e prassi.

il coinvolgimento attivo rispetto alla fruizione passiva l’apprendimento come opportunità piuttosto che come

finalità/obiettivo dominante la rappresentazione simbolica dell’esperienza piuttosto

che l’esibizione la relativizzazione di tecniche e tecnologie rispetto alla loro

assolutizzazione la reciprocità relazionale piuttosto che l’incentivazione

dell’individualismo la valorizzazione di ogni capacità/potenzialità musicale

delle persone in vece dell’imposizione dell’insegnamento del codice musicale.

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ANIMAZIONE MUSICALEAD ORIENTAMENTO PEDAGOGICO E SOCIALE

- PAROLE CHIAVE -

CRESCITA. AM intesa come cambiamento evolutivo, positivo e partecipato.

RECIPROCITA’. Nell’AM La dialogica del cambiamento riguarda sempre, nella differenza di ruolo, anche l’animatore.

PIACERE (CREATIVITA’, DESIDERIO). L’AM assume la dimensione del piacere, del divertimento, anche dell’evasione in una prospettiva di crescita, senza perdere di vista le proprie finalità e il proprio metodo.

INTENZIONALITA’ – CONSAPEVOLEZZA. L’AM promuove progettualità educativa, in prospettiva di ricerca (riflessione consapevole sul significato) e presuppone spiccata sensibilità autoformativa.

SINERGIA. Il contesto (sistema) si estende al territorio e alla comunità, avvalendosi dell’approccio del lavoro di rete.

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ANIMAZIONE MUSICALEAD ORIENTAMENTO PEDAGOGICO E SOCIALE

- FUNZIONI -

sviluppa le capacità di fare e produrre musica, promuovendo il coinvolgimento attivo e potenziando l’intelligenza musicale individuale e di gruppo

propone occasioni per esplorare e sperimentare modelli relazionali personali e di gruppo, favorendo l’integrazione e la cooperazione.

promuove le dimensioni del creativo, del simbolico e del fantastico.

favorisce divertimento-scarico-compensazione in relazione dialettica con le altre funzioni. Rientra qui anche il concetto di AM come spazio-tempo di festa.

fa esprimere comportamenti multiculturali e favorisce un approccio aperto ai diversi linguaggi musicali.

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ANIMAZIONE MUSICALEAD ORIENTAMENTO PEDAGOGICO E SOCIALE

- CONCETTO DI LABORATORIO -

Laboratorio è uno spazio/tempo:

in cui il lavoro convive con le dimensioni del piacere, del desiderio, e del gioco.

in cui le dinamiche relazionali sono orientate alla ricerca di una condizione di benessere condivisa;

che si fonda su una visione unitaria di corpo e mente, su una dimensione plurisensoriale della musica e della cultura, attivando, a partire dalla relazione persona-musica, percorsi/esperienze di ricerca, esplorazione, sviluppo di tracce, segni, simboli;

che riconosce, accetta e valorizza la compresenza di musiche, punti di vista, progetti, competenze, gusti, vissuti musicali, promuovendo identità e autonomie;

che privilegia una progettualità in situazione, che non si arrocca dietro un sapere disciplinare, che non rinuncia ad affrontare le dimensione della casualità, dell’imponderabilità, del dubbio, che non pone in secondo piano i contenuti ma tenta di aprirli – e quindi trasformarli, ripensarli, riconvertirli, condizionarli – alle relazioni, alla quotidianità, alle risorse e ai desideri.

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A CURA DI MAURIZIO VITALI

MODALITÀ OTTIMALI DI COLLABORAZIONE CON LE ISTITUZIONI ESTERNE ALLA

SCUOLA

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I LABORATORI MUSICALI NELLE SCUOLE. ASPETTI ORGANIZZATIVI

Maurizio Vitali, Relazione al Seminario Nazionale Progetto Musica del M.P.I Castiglione della Pescaia Dicembre 1999 pubblicato in, Musicheria.net, rivista

on-line del C.S.M.D.B. www.musicheria.net

o LM come sistemi aperti (“unità globali organizzate di interrelazioni tra elementi, azioni, individui” E. Morin)

o Nuovo rapporto musica-scuola-comunità (“non c’è evoluzione culturale se la scuola non è presente nei processi di produzione e comunicazione che riguardano una comunità” C. Freinet)

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I LABORATORI MUSICALI NELLE SCUOLE. ASPETTI ORGANIZZATIVI

Maurizio Vitali, Relazione al Seminario Nazionale Progetto Musica del M.P.I Castiglione della Pescaia Dicembre 1999 pubblicato in, Musicheria.net, rivista

on-line del C.S.M.D.B. www.musicheria.net

L’ORGANIZZAZIONEFase 1: INCONTRO COL TERRITORIO

o Leggere e analizzare i bisogni o Individuare le risorseo Avviare un dialogo con interlocutorio Conquistare fiducia dei soggetti

coinvolti

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I LABORATORI MUSICALI NELLE SCUOLE. ASPETTI ORGANIZZATIVI

Maurizio Vitali, Relazione al Seminario Nazionale Progetto Musica del M.P.I Castiglione della Pescaia Dicembre 1999 pubblicato in, Musicheria.net, rivista

on-line del C.S.M.D.B. www.musicheria.net

L’ORGANIZZAZIONEFase 2: INTER-AZIONI, RELAZIONI

o Strategia che permette di:- abbassare soglie di diffidenza- superare gli “autismi culturali”- promuovere condivisione e cooperazione- evidenziare il valore aggiunto del sistema (guadagno per tutti)

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I LABORATORI MUSICALI NELLE SCUOLE. ASPETTI ORGANIZZATIVI

Maurizio Vitali, Relazione al Seminario Nazionale Progetto Musica del M.P.I Castiglione della Pescaia Dicembre 1999 pubblicato in, Musicheria.net, rivista

on-line del C.S.M.D.B. www.musicheria.net

L’ORGANIZZAZIONEFase 3: PROMUOVERE IL SISTEMA

o Ottimizzare e dinamizzare le risorseo Generare nuove risorseo Promuovere uno sviluppo culturale

organicoo Gestire la complessità del sistema

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CRITERI PER RAPPORTARSI CON SOGGETTI ESTERNI

1. Riconoscimento dei ruoli istituzionali2. Disponibilità a mettersi nel gioco della rete (dare-

avere/rinunciare-togliere)3. Definizione precisa del campo d’azione

(convenzione aperta)4. Condivisione delle linee:

valori di riferimento->finalità del progetto bisogni rilevati –> obiettivi intesi come risultati attesi

5. Disponibilità a sottoporsi a processi condivisi di valutazione di efficacia (rapporto tra il risultato e il processo) e di efficienza (rapporto tra risultato e risorse impiegate)

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I LABORATORI MUSICALI NELLE SCUOLE. ASPETTI ORGANIZZATIVI

Maurizio Vitali, Relazione al Seminario Nazionale Progetto Musica del M.P.I Castiglione della Pescaia Dicembre 1999 pubblicato in, Musicheria.net, rivista

on-line del C.S.M.D.B. www.musicheria.net

MACRO-AREE DI COMPETENZA DEL COORDINATORE

o La promozione educativa e socio-culturale

o La progettazione degli interventi o La valutazione del sistema

Laboratorio musicale

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I LABORATORI MUSICALI NELLE SCUOLE. ASPETTI ORGANIZZATIVI

Maurizio Vitali, Relazione al Seminario Nazionale Progetto Musica del M.P.I Castiglione della Pescaia Dicembre 1999 pubblicato in, Musicheria.net, rivista

on-line del C.S.M.D.B. www.musicheria.net

“Volevamo vedere (…) virtù squisite sotto forma di essenze inalterabili,

di fondamenti ontologici; sono invece frutti ultimi. Alla base infatti vi sono

solo dei costituenti, terriccio, concime, elementi chimici, lavoro di batteri.

La coscienza, la libertà, la verità, l’amore sono dei frutti, dei fiori“ (E. Morin).

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LAVORO DI GRUPPO

Sulla base della proposta fin qui presentata, alcuni gruppi di lavoro sono invitati a:

1. Indicare Problemi/Risorse dei soggetti con i quali si intende progettare un Laboratorio Musicale

2. Descrivere il laboratorio e formulare un’ipotesi di attività con la musica da realizzare in esso (orientata ad un’idea di empowerment)

3. Individuare alcune collaborazioni esterne alla scuola utili a realizzarlo (apertura del laboratorio al territorio) e i tipi di azione che si reputa necessario sviluppare in una prospettiva di sistema aperto.