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Provincia di Trento Trentino Sviluppo Spa
PROGETTO PER IL RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA BAITA IN LOCALITÀ PANTANI
Torino, Giugno 2011
RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA
PB_A1 - DATI DI PROGETTO
PB_A2 - RIFERIMENTI NORMATIVI
PB_A3 - RIFERIMENTI URBANISTICI
PB_A4 - CRITERI DI PROGETTAZIONE
PB_A5 - DISCIPLINARE DESCRITTIVO
Prof. Ing. Carlo Ratti
C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - ItaliaT +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
2
Sommario 1. Dati di progetto………………………………………………………………………………….…………………………………………….3
2. Riferimenti normativi……………………………………………………….……………………………………………………….……...6
2.1 Vincoli da esigenze di abitabilità ............................................................................................................ 7
2.2 Vincoli derivanti da normative nazionali e provinciali .................................................................... 7
2.3 Norme tecniche per le costruzioni e relative direttive provinciali per l’applicazione ............... 7
2.4 Norme igienico sanitarie ..................................................................................................................... 9
2.5 Norme sul contenimento energetico ................................................................................................ 9
2.6 Norme sugli impianti .......................................................................................................................... 10
2.7 Norme provinciali sulla sostenibilità energetica ed edilizia ......................................................... 10
2.8 Norme nazionali e provinciali per il superamento delle barriere architettoniche ................... 10
2.9 Norme acustiche ................................................................................................................................ 11
2.10 Norme antincendio ........................................................................................................................... 11
2.11 Norme sui lavori pubblici ................................................................................................................. 11
2.12 Norme sulla sicurezza ..................................................................................................................... 12
2.13 Norme sulle terre e rocce da scavo ............................................................................................. 12
2.14 Ulteriori pareri obbligatori eventuali in funzione dell’ubicazione ............................................. 12
3. Riferimenti urbanistici………………………………….……………………………………………………………………..…………..13
3.1 Riferimenti urbanistici .......................................................................................................................... 13
3.2 Deroghe ............................................................................................................................................... 24
4. Criteri di progettazione…………………………………………………………………………..………..…………………………….26
4.1 Valutazione degli interventi rispetto al progetto preliminare………………………………………………….26
4.2 Rispondenza del progetto alle finalità dell’intervento…………………………………………………………….28
4.3 Criteri di progettazione………………………………………………………………………………………………………..29
5. Disciplinare descrittivo degli elementi prestazionali, tecnici ed economici…………………………………..…….33
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
3
1. DATI DI PROGETTO PB_A1
Committente:
Trentino Sviluppo S.p.a., 8 Via fortunato Zeni, 30068 Rovereto (TN)
Progettisti:
Prof. Ing. Carlo Ratti
t +39-0118130851 f +39-0118393218 www.carloratti.com
P.IVA 084212230015
ONLECO s.r.l., 3 Via Pigafetta, 10129 Torino (TO)
t +39-011503054 www.onleco.com
P.IVA 08167550014
Studio Ing. Vittorio Neirotti - a.t.i.3 consulting, 11 Via Giambattista Vico, 10128 Torino (TO)
t +39 011500062 f +39 011597001
P.IVA 00933900011
Lavori edil i relativi al r isanamento conservativo della baita in località Pantani
Il progetto è relativo al risanamento conservativo della Baita in località Pantani e si colloca all’interno del
più ampio “Progetto Baite”, iniziativa inserita nel Programma Attuativo Regionale (Par) della Provincia
Autonoma di Trento per l’utilizzo delle risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) del Ministero
dello Sviluppo Economico per il periodo di programmazione 2007-3013. Il progetto è quindi finalizzato al
recupero, alla conservazione ed alla valorizzazione di alcuni edifici del patrimonio rurale tradizionale
esistente, attraverso l’utilizzo di sistemi e tecnologie innovative in materia di informazione e
comunicazione, edilizia sostenibile ed energie rinnovabili, allo scopo di un loro utilizzo a fini turistici,
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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proponendo un’offerta ricettiva innovativa e rispondente ad una domanda sempre più attenta a forme di
turismo eco-compatibile.
Il progetto è volto alla realizzazione di un primo prototipo, che in quanto tale si caratterizza per soluzioni
tecnologiche ed architettoniche ad alto contenuto di innovazione, facilmente replicabili ed implementabili
successivamente in altri immobili all’interno dello stesso Progetto Baite.
Identif icazione catastale: P.ed. 181, 182 - C.C. Bersone.
Ubicazione ed accessibil ità: Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo
di Bersone. L’edificio è collocato a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di
Bersone in direzione ovest.
Distanze dai confini: Da misure dedotte dalla mappa catastale, la p.ed. 182, inserita nella p.f. 1280/1, è
collocata ad una distanza superiore a ml. 30 dai confini ed una distanza di ml. 12.50 dalla p.ed. 181
collocata a nord-ovest.
Dotazione impianti tecnologici: Non si rilevano impianti tecnologici attivi di nessun genere. A valle
del fabbricato risulta collocato un pozzetto elettrico
Quota GPS: Il sito è collocato a ml. 931 s.l.m.. Coordinate Gauss Boaga: E.625061,02; N. 5088649,93.
Tipologia costruttiva: Il fabbricato è strutturato su due piani; a piano seminterrato trovano
distribuzione tre stalle ed un locale destinato a cucina esso collocato nella porzione di fabbricato verso est
da cui a mezzo di scala in legno si accede alla stanza di primo piano; a primo piano dello stabile risultano
distribuiti due fienili con accesso dal fronte ovest. Il fabbricato in generale riversa in precario stato di
manutenzione, le strutture portanti perimetrali e di spina risultano realizzate in sasso evidenziando in
particolare sul fronte nord ed ovest dissesti statici, altresì si rileva la totale inadeguatezza delle strutture
orizzontali realizzate in legno puntualizzando che le travi portanti risultano marcite in più punti. La
struttura di copertura risulta realizzata in legno con sovrastante manto in parte in lamiera ondulata in
parte in tegole, assente qualsiasi opera di lattoneria e di raccolta delle acque meteoriche. Non si rilevano
particolari costruttivi degni di nota.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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RIFERIMENTI NORMATIVI PB_A2
La baita sarà un prodotto turistico innovativo che per il suo uso abitativo, pur discontinuo,
necessita di certificato di abitabilità.
Nello sviluppo della progettazione del prototipo sono stati considerati i vincoli derivanti dal
quadro normativo nazionale e provinciale, contemporaneamente ai vincoli derivanti dalle esigenze
di ottenere un’agibilità per l’uso abitativo.
Pertanto, nell’iter da seguire per la realizzazione delle opere dovranno essere considerati i
seguenti passaggi obbligati, in relazione con le norme vigenti:
- progettazione (compresa perizia geologica);
- ottenimento conformità urbanistica per risanamento conservativo;
- collaudo statico o certificazione di idoneità statica, comprendente anche gli aspetti legati all
a sicurezza idrogeologica e/o al rischio valanghivo;
- agibilità (ricomprende collaudo statico, norme igienico sanitarie, sicurezza degli impianti
elettrico e termoidraulico, rispetto della conformità urbanistica, norme antincendi, barriere
architettoniche, rispetto delle norme sul risparmio energetico, accatastamento).
2.1 Vincoli da esigenze di abitabilità
Vincoli indicati dalla committenza:
Immodificabili – principali
Sicurezza statica (l’immobile deve avere caratteristiche di sicurezza statica certificate in funzione
dei carichi da normativa; la tipologia stessa delle baite è di per sé caratterizzata da manufatti
realizzati in modo precario in funzione della destinazone a fienile, ecc.) – fondamentale a
questo scopo è il poter intervenire con opere di rinforzo strutturale consistenti, realizzate
con materiali come l’acciaio o il legno ed in modo quanto più possibile reversibile.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Comfort -‐ isolazione termica dell’involucro per uso abitativo, dotazione di energia eventualmente co
n pannelli PV e totem energetico ecc.; è necessario poter intervenire con un’isolazione termica sos
tanziale di tutto l’involucro, che potrebbe essere realizzata però internamente.
Modificabili -‐ secondari
Accessibilità all’edificio con mezzi meccanici;
L’accessibilità è garantita da una strada carrabile da poco realizzata dalla proprietà;
Disponibilità energia elettrica;
La disponibilità di energia elettrica è garantita da un collegamento alla rete elettrica e dalla produzione di
energia con celle fotovoltaiche e cogeneratore a pellet.
Gestione dei rifiuti – fognature;
Per la gestione dei rifiuti si garantisce la raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Per quanto riguarda lo smaltimento delle acque reflue si prevede la realizzazione di un collettore generale
esterno a servizio delle due baite collegato ad una fossa IMHOFF.
Acqua sanitaria potabile.
Garantito allacciamento ad acquedotto consorziale adiacente la proprietà.
2.2 Vincoli derivanti da normative nazionali e provinciali
Nello sviluppo della progettazione dovranno essere rispettati i vincoli derivanti dalle normative
nazionali e provinciali in vigore, con le considerazioni descritte nei prossimi paragrafi.
2.3 Norme tecniche per le costruzioni e relative direttive provinciali per l’applicazione
E’ stato applicato quanto previsto dalle Norme tecniche per le costruzioni (NTC) (decreto
ministeriale del 14 gennaio 2008), che al capitolo 8 (costruzioni esistenti) rende obbligatoria una
valutazione della sicurezza statica con interventi di adeguamento, miglioramento, riparazione
locale in funzione dell’ entità dell’ intervento.
Viste le caratteristiche disomogenee della muratura esistente ed il pessimo stato di conservazione della
stessa, si è deciso di procedere con un adeguamento sismico dell’edificio attraverso la costruzione di una
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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nuova struttura in acciaio e legno svincolata dalla muratura, che mantiene una sola funzione di
tamponamento. Pertanto decade la necessità di seguire quanto disposto nel capitolo 8 delle Norme
Tecniche 14/01/2008 in favore del capitolo 7 relativo ai nuovi edifici soggetti a sisma.
Oltre al rispetto delle NTC, è stato osservato quanto previsto dalla Prima direttiva per
l’applicazione del decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti 14 gennaio 2008 in
materia di nuove norme tecniche per le costruzioni, approvata con deliberazione della giunta
provinciale n. 1351 del 30 maggio 2008, considerando una “vita nominale” di 100 anni.
Gli interventi strutturali dovranno essere sottoposti a collaudo statico (con perizia geologica se
necessario).
Si riporta l’elenco delle normative a cui si è fatto riferimento per la progettazione strutturale:
Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380
Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia Circ. n.11651 del 14/02/1974
DM 14/01/2008, “Norme Tecniche per le Costruzioni”
Normativa tecnica di riferimento. Essendo un documento generale di carattere prestazionale per la
definizione di parametri specifici e per le regole di dettaglio, come previsto dal Decreto stesso, ci si è
riferiti alle seguenti normative:
Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, circolare n. 617 del 2 febbraio 2009
ISTRUZIONI per l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 Gennaio 2008.
UNI EN 1992-1-1:2005
Eurocodice 2 – Progettazione delle strutture di calcestruzzo – Parte 1-1: Regole generali e regole per gli
edifici.
UNI EN 1993-1-1:2005
Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio – Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici.
UNI EN 206-1:2006
Calcestruzzo – Parte 1: Specificazione, prestazione e conformità.
CNR-DT 207/2008
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Istruzioni per la valutazione delle azioni e degli effetti del vento sulle costruzioni.
2.4 Norme igienico sanitarie
Il progetto, relativo ad un prototipo, può derogare i requisiti igienico sanitari riportati nel regolamento
edilizio vigente del Comune di Bersone (adottato con delibera del Consigio comunale n.28 del
26/06/2022 e successive modificazioni) vigenti rimanendo comunque in linea con le
deroghe previste dall’articolo 61 della legge urbanistica provinciale, in particolare per quanto
riguarda l’altezza interna dei locali, la superficie finestrata per la aerazione dei locali,
seminterrati, impianti fognari etc.
Ulteriori deroghe sono possibili ai sensi dell’art. 37 (Interventi per la valorizzazione del
patrimonio di edilizia tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e tecnologie innovativi) della
legge provinciale 3 marzo 2010, n. 4.
Con riferimento al Paragrafo 2 dell’Allegato A del decreto del presidente della Provincia 13 Luglio
2009, n.11‐13/leg (Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo
IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n.1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio)
l’edifico può essere considerato un ibrido tra la categoria E1.1 e la categoria E1.3. L’ipotesi assunta per
l’edificio è la categoria E1.1, ossia residenza ad uso continuativo. A tal proposito si osserva che, in
relazione ai risultati della valutazione energetica per la previsione di classe secondo il citato decreto
provinciale la richiesta di conseguimento di una classe B risulta comunque verificata per entrambe le
categorie.
2.5 Norme sul contenimento energetico
Va applicato il decreto del presidente della Provincia 13 luglio 2009, n. 11-‐13/leg (Disposizioni
regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del titolo IV della legge provinciale
4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio), dato che le baite
verranno dotate di un sistema di riscaldamento invernale; tale norma impone pesanti vincoli
sull’isolamento dell’involucro (pareti e finestre) e sulle emissioni.
Nel caso in fattispecie, qualora si rendesse necessario ai fini di garantire la fattibilità
dell’intervento, si ritiene possibile derogare all’applicazione della norma in riferimento all’art. 3
c. 2 lettera e) del DPP che prevede l’esclusione degli edifici con vincoli paesaggistici, con
riferimento al regolamento attuativo che sarà emanato ai sensi dell’art. 37 (Interventi per la
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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valorizzazione del patrimonio di edilizia tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e
tecnologie innovativi) della legge provinciale 3 marzo 2010, n. 4.
2.6 Norme sugli impianti
Va applicato integralmente il decreto ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 (Regolamento
concernente l'attuazione dell'articolo 11-‐quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248
del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione
degli impianti all'interno degli edifici).
Per il quadro legislativo e normativo di riferimento si rimanda alla relazione illustrativa sugli impianti
elettrici e meccanici.
2.7 Norme provinciali sulla sostenibilità energetica ed edilizia
Deliberazione della giunta provinciale n. 2564 del 10 ottobre 2008 “Adozione di un sistema di
classificazione delle prestazioni di sostenibilità degli edifici per la costruzione dei nuovi edifici
diretta competenza della Provincia autonoma di Trento e dei propri enti funzionali”.
Lo standard LEED va applicato nella misura in cui saranno editati e resi disponibili gli standard
di riferimento applicabili da parte della Committenza.
2.8 Norme nazionali e provinciali per il superamento delle barriere architettoniche
Andrebbero applicati il decreto ministeriale 4 giugno 1989, n. 236 “Prescrizioni tecniche necessarie
a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale
pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere
architettoniche” e legge provinciale 7 gennaio 1991, n. 1 (legge sulle barriere architettoniche), che di
fatto impone vincoli abbastanza onerosi anche nel caso del solo rispetto del requisito dell’
“adattabilità”.
Nel nostro caso, ai fini di garantire la fattibilità dell’intervento, si è ritenuto possibile derogare
dall’applicazione di tali normative in quanto la legge urbanistica provinciale all’art. 61 prevede
che tali normative non si applichino agli interventi di valorizzazione del patrimonio edilizio
tradizionale esistente e l’art. 37 (Interventi per la valorizzazione del patrimonio di edilizia
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
10
tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e tecnologie innovativi) della legge provinciale 3
marzo 2010, n. 4, estende tale deroga anche al progetto Baite.
2.9 Norme acustiche
Vanno applicate le norme nazionali sull’acustica, in particolare la legge 26 ottobre 1995, n. 447
(Legge quadro sull'inquinamento acustico) con successivo decreto del presidente del Consiglio
dei ministri 5 dicembre 1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici) oltre alla
legge provinciale 18 marzo 1991, n. 6 (Provvedimenti per la prevenzione ed il risanamento ambienta
le in materia di inquinamento acustico) e relativo regolamento(delibera n. 10194 del 27 luglio 1992).
In sede di progetto definitivo si fornisce una relazione acustica solo passiva.
2.10 Norme antincendio
È da rispettare il decreto ministeriale 9 aprile 1994 “Approvazione della regola tecnica di
prevenzione incendi per la costruzione e l'esercizio delle attività ricettive turistico-‐alberghiere”,
titolo III strutture < 25 posti. Si assimila la fattispecie in oggetto a quella dei “Rifugi”, ma non si
prevede, come specificato nella apposita “sezione Rifugi” della suddetta norma,
la realizzazione di strutture verticali ed orizzontali R30 poiché l’intervento avviene su un edificio
esistente.
Estintori di tipo approvato dal Ministero dell'interno ai sensi del decreto ministeriale 20 dicembre 1982
(Gazzetta Ufficiale n. 19 del 20 gennaio 1983) e successive modificazioni saranno distribuiti in modo
uniforme all’interno delle unità abitative, in prossimità degli accessi ed in vicinanza di aree di maggior
pericolo, in posizione facilmente accessibile e visibile.
Non trattandosi di attività soggetta a certificato di prevenzione incendi, non serve parere
specifico del servizio Antincendi.
Nell’ipotesi in cui si considerasse l’edificio come di nuova costruzione e rimanesse catalogato nella
sezione turistica-alberghiera e non residenziale e l’intervento fosse di conseguenza soggetto alla
realizzazione di strutture orizzontali e verticali REI 30 si ritiene che la struttura lignea possa resistere
strutturalmente per 30 minuti e che quella in acciaio abbia invece necessità di ulteriore trattamento
verniciato di protezione. In ogni caso si ritiene più logica la scelta di considerare la Baita non soggetta alla
resistenza al fuoco.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
11
2.11 Norme sui lavori pubblici
Trattandosi di interventi edilizi realizzati dalla Provincia, in tutto l’iter realizzativo vanno applicate
le norme sui lavori pubblici, in particolare la legge provinciale 10 settembre 1993, n. 26 (legge
provinciale sui lavori pubblici) ed il Codice appalti (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163).
2.12 Norme sulla sicurezza
Nella progettazione e nell’esecuzione dei lavori va applicato il decreto ministeriale 9 aprile 2008,
n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro).
2.13 Norme sulle terre e rocce da scavo
Il progetto deve prevedere il rispetto delle norme nazionali in materia (decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152 -‐ Norme in materia ambientale) e della circolare provinciale Linee guida e
indicazioni operative per l'utilizzo di terre e rocce derivanti da operazioni di scavo, approvata con
delibera n. 2173 del 29 agosto 2008 e s. int..
2.14 Ulteriori pareri obbligatori eventuali in funzione dell’ubicazione (in sede di
conferenza dei servizi)
- Servizio Forestale – Regio RD. 30/12/1923 n. 3267 (in aree soggette a vincolo idrogeologico);
- Servizio Bacini montani.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
12
RIFERIMENTI URBANISTICI PB_A3
3.1 Riferimenti urbanistici
Trattandosi della realizzazione di un prototipo, potrà essere acquisita una deroga urbanistica in
quanto edifici pubblici ai sensi dell’ex art. 105 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22
(Ordinamento urbanistico e tutela del territorio), disapplicando le norme urbanistiche contenute
nel piano regolatore generale del comune interessato e le norme espresse dal piano urbanistico
provinciale in materia di tutela del paesaggio, le eventuali norme specifiche (ove approvate dal
singolo comune) del Piano per il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio montano
esistente, redatto in osservanza degli Indirizzi e criteri generali per il recupero del patrimonio
edilizio montano (ex art. 24bis LP 22/91 ora art. 61 della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1
-‐ legge urbanistica provinciale), il quale rende possibile l’utilizzo abitativo delle baite, con delle
importanti deroghe ai requisiti igienico sanitari quando a carattere non permanente.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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CONFORMITA’ DEL PROGETTO ALLE NORME URBANISTICHE
P.ED 182
Località Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest
Sezione censuaria e numeri di mappa P.ed 182 – C.C. Bersone
Categoria di intervento Prescritta: Risanamento
Proposta: Risanamento
Previsioni strumento urbanistico per la zona di intervento
E6 Prati falciati di monte (art.40)
L’intervento non è previsto dal piano di attuazione e non ricade in un piano di lottizzazione
Destinazione d’uso
Attuale: Casa da monte
Prescritto: Cambio d’uso abitativo limitatamente all’80% del volume
Proposta: Turistico/ricettivo (necessaria deroga)
Superficie netta del lotto 1,8 ha
Superficie coperta di progetto 143,55mq
Superficie coperta da edifici esistenti sul medesimo lotto 143,55mq + 36,93mq
Superficie coperta complessiva 143,55mq + 36,93mq
Rapporto di copertura Non vi è variazione del rapporto di copertura
Altezza del fabbricato Attuale: 4,90
Proposta: 5,13
Volume edilizio
Attuale: 690,85mq
Proposto: 791,27
Aumento in volume ammesso non oltre il 10% del volume urbanistico esistente, sul retro dell’edificio (deroghe necessarie) Non sono ammesse ammette sopraelevazioni e riordino dei volumi accessori
Distacco tra le costruzioni, dai confini e dalle strade Da misure dedotte dalla mappa catastale, la p.ed. 182, inserita nella p.f. 1280/1, è collocata ad una distanza superiore a ml. 30 dai confini ed una distanza di ml. 12.50 dalla p.ed. 181 collocata a nord-ovest
Piani fuori terra Attuale: 2
Proposto: 2
Vincoli di zona Non si rilevano vincoli monumentali, ambientali, panoramici, non aedificandi o idrogeologici
Urbanizzazione primaria esistente a servizio del lotto
Linea elettrica interrata 380 Volt
Previsto allacciamento all’acquedotto consorziale che passa tra i due immobili
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Parcheggi
Progetto esonerato dall’obbligo degli spazi di parcheggio ex.Art.7 testo unico approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1241 di data 16 giugno 2006 e modificato da ultimo con deliberazione della Giunta provinciale n. 1732 di data 23 luglio. Si prevedono tuttavia 2 posti auto all’interno del lotto.
CONFORMITA’ DEL PROGETTO ALLE NORME URBANISTICHE
P.ED 181
Località Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest
Sezione censuaria e numeri di mappa P.ed 181 – C.C. Bersone
Categoria di intervento Prescritta: Risanamento
Proposta: Risanamento
Previsioni strumento urbanistico per la zona di intervento
E6 Prati falciati di monte (art.40)
L’intervento non è previsto dal piano di attuazione e non ricade in un piano di lottizzazione
Destinazione d’uso
Attuale: Stalla
Prescritto: Cambio d’uso non ammesso
Proposta: Volume tecnico
Superficie netta del lotto 1,8 ha
Superficie coperta di progetto 36,93mq
Superficie coperta da edifici esistenti sul medesimo lotto 143,55mq + 36,93mq
Superficie coperta complessiva 143,55mq + 36,93mq
Rapporto di copertura Non vi è variazione del rapporto di copertura
Altezza del fabbricato Attuale: 3,23
Proposta: 3,14
Volume edilizio
Attuale: 111,20mq
Proposto: 113,99
Aumento in volume ammesso non oltre il 30% del volume urbanistico esistente, arretrato sul lato sinistro dell’edificio Non sono ammesse ammette sopraelevazioni e riordino dei volumi accessori
Distacco tra le costruzioni, dai confini e dalle strade Da misure dedotte dalla mappa catastale, la p.ed. 181, inserita nella p.f. 1280/1, è collocata ad una distanza superiore a ml. 30 dai confini ed una distanza di ml. 12.50 dalla p.ed. 182 collocata a sud-est
Piani fuori terra Attuale: 1
Proposto: 1
Vincoli di zona Non si rilevano vincoli monumentali, ambientali, panoramici, non
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
24
aedificandi o idrogeologici
Urbanizzazione primaria esistente a servizio del lotto
Linea elettrica interrata 380 Volt
Previsto allacciamento all’acquedotto consorziale che passa tra i due immobili
3.2 Deroghe Dall’inquadramento normativo e dal raffronto con i riferimenti urbanistici del Comune di Bersone, si è riscontrata la necessità delle seguenti deroghe:
P.ED. 182
Deroga Superamento barriere architettoniche
Norma riferimento DM 4 giugno 1989, n. 236
Descrizione Necessaria deroga all’accessibilità, adattabilità e visitabilità
Modalità rilascio
La legge urbanistica provinciale all’art. 61 prevede che tali normative non si applichino agli interventi di valorizzazione del patrimonio edilizio tradizionale esistente e l’art. 37 (Interventi per la valorizzazione del patrimonio di edilizia tradizionale esistente con l'impiego di sistemi e tecnologie innovativi) della legge provinciale 3 marzo 2010, n. 4, estende tale deroga anche al progetto Baite.
Referente Provincia di Trento, Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio
P.ED. 182
Deroga Cambio d’uso abitativo in %
Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano
Descrizione Il P.R.G prevede il mantenimento di un 20% in volume a destinazione d’uso attuale (agricolo). Si intende derogare da tale limite per sfruttare appieno l’immobile a fini turistici
Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone
Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone
P.ED. 182
Deroga Aumento in volume in %
Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano
Descrizione La rettifica della falda e l’innalzamento in copertura portano ad un aumento in volume in copertura e non sul retro dell’edificio come ammesso dal regolamento edilizio del Comune di Bersone
Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone
Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
25
P.ED. 182
Deroga Aumento in volume in %
Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano
Descrizione La rettifica della falda, l’innalzamento in copertura dovuto al nuovo sistema proposto e l’abbassamento del piano di spiccato portano ad un aumento in volume superiore al 10% del totale consentito
Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone
Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone
P.ED. 181
Deroga Aumento in volume in %
Norma riferimento P.R.G. Comune di Bersone, Variante 2007, Schede di Analisi e Progetto A.2 – EDIFICI SPARSI Patrimonio Edilizio Montano
Descrizione L’innalzamento in copertura dovuto al nuovo sistema proposto e l’abbassamento del piano di spiccato portano ad un aumento in volume in copertura e non sul lato sinistro dell’edificio come ammesso dal regolamento edilizio del Comune di Bersone
Modalità rilascio Necessaria approvazione del Consiglio Comunale di Bersone
Referente Ufficio Tecnico Comune Bersone
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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CRITERI DI PROGETTAZIONE
PB_A4
4.1 Valutazione degli interventi rispetto al progetto preliminare Il progetto preliminare, consegnato in data 20 Dicembre 2009, ha subito un complesso iter di approvazione. Successivamente ad un passaggio in Giunta Provinciale, si è ritenuto opportuno
presentare il progetto pubblicamente per coinvolgere ed aggiornare la popolazione sul Progetto Baite nel suo complesso e per valutare la razione dell’opinione pubblica ai progetti pilota. .
Tali progetti comportano l’applicazione di soluzioni tecnologiche e tecniche innovative che saranno poi implementate su altri immobili appartenenti al patrimonio edilizio storico: il Progetto Baite, una volta a
regime, coinvolgerà infatti oltre 200 immobili sul territorio, con un impatto significativo sull’offerta turistica locale. La presentazione pubblica si è svolta presso la sede dell’Università di Trento (Polo
“F.Ferrari”) il giorno 9 Febbraio 2011.
L’incontro ha riscontrato un buon impatto sul pubblico e sulla stampa locale, che ha facilitato l’iter di
approvazione del progetto, formalizzata con lettera della Provincia del 31 Marzo 2011 prot. 3706, in parte
rettificata nei contenuti con lettera del 4 Maggio 2011, prot. 5065.
Tale comunicazione ha fornito diverse osservazioni da
parte della Committenza, che sono state recepite durante il processo di progettazione del progetto
definitivo, brevemente riassunte di seguito:
- Studio più approfondito della gestione degli spazi interni con l’esplicitazione di eventuali deroghe
necessarie;
- Maggiore sviluppo del sistema ICT che implementi appieno le indicazioni delle linee guida elaborate dalla
Provincia a supporto dell’iter progettuale;
Locandina dell’evento di presentazione del Progetto Baite
- Valutazione approfondita del sistema energetico e del rapporto tra produzione e consumo elettrico con particolare riferimento alle dotazioni impiantistiche necessarie;
- Raggiungimento di una classe energetica minima pari alla Classe B, considerando l’inserimento di una
contro parete con funzione di cappotto interno per contenere le dispersioni.
- Verifica ed approfondimento strutturale del sistema di copertura;
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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- Disegno del tamponamento ligneo sul fronte dell’edificio coerente con le tecniche e le tipologie
tradizionali;
- Verifica dei costi di costruzione ritenuti troppo ridotti in rapporto alle soluzioni proposte.
Successivamente a tale approvazione formale si è svolto un tavolo di confronto a cui hanno partecipato Committenza, Azienda Sanitaria della Provincia di Trento, Ufficio Tecnico del Comune di Bersone.
L’incontro ha avuto lo scopo di ottenere un primo parere informale da parte degli enti coinvolti e di formalizzare alcune scelte progettuali con la Committenza.
In funzione dell’iter descritto, di seguito si riassumono brevemente le principali strategie progettuali intraprese in sede di progettazione definitiva:
Architettura
Rispetto al progetto preliminare non sono state effettuate significative variazioni delle soluzioni
architettoniche. Il sistema copertura, elemento caratterizzante dell’intervento, è stato perfezionato e verificato strutturalmente e funzionalmente in modo da garantire la permeabilità dell’involucro alla luce
naturale che caratterizza gli spazi interni e l’alloggiamento delle celle fotovoltaiche. La disposizione degli ambienti, gli allestimenti e le scelte materiche sono state confermate e mantenute nel progetto definitivo.
Si è convenuto nel richiedere una deroga per i requisiti di accessibilità, visitabilità ed adattabilità di
entrambi gli alloggi.
Strutture
La relazione geologica preliminare messa a disposizione dalla committenza ha confermato come il
pessimo stato delle murature esistenti non permetta di procedere mantenendo la struttura in muratura esistente come portante, come ipotizzato nel progetto preliminare.
Inoltre, in vista di un adempimento delle normative antisismiche, si è convenuto di realizzare una nuova
struttura autonoma all’interno dell’edificio, mantenendo la muratura esistente esclusivamente come tamponamento a testimonianza del valore storico dell’edificio.
L’intervento proposto comporta di conseguenza un incremento dei costi di intervento, ma garantisce una
affidabilità delle strutture da cui non si è ritenuto di poter prescindere, considerata la destinazione d’uso turistico/ricettiva della struttura.
Impianti
Si è confermata l’adozione del cogeneratore proposto dalla Fondazione Bruno Kessler come sistema per la produzione di energia termica per la climatizzazione ed acqua calda sanitaria, escludendo il ricorso ad
un sistema elettrico a Pompa di Calore, associato ad un sistema di riscaldamento a pavimento e a radiatori ed a un sistema di ventilazione meccanica controllata. E’ stato rimosso il sistema solare termico.
L’uso di elettrodomestici di classe energetica elevata che, ove necessario, è stato inserito utilizzando
acqua calda prodotta da sistema energetico senza necessità di riscaldarla al loro interno.
E’ stato rimosso il sistema di fitodepurazione anche a fini dimostrativi, visto il riscontro negativo avuto da
parte dell’Azienda Sanitaria.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Da una verifica con l’Ufficio tecnico del Comune di Bersone, si è ritenuto possibile collegarsi
all’acquedotto consorziale che passa tra le due baite, prevedendo l’inserimento di un debatterizzatore. Si conferma la connessione alla rete elettrica.
In seguito all’iter di approvazione il progetto baite è stato presentato al pubblico con un’esposizione dei
due progetti pilota, in occasione della sesta edizione del Festival Economia di Trento che si è tenuto dal 2 al 5 Giugno 2011.
4.2 Rispondenza del progetto alle finalità dell’intervento Il progetto di recupero della Baita in località Pantani a Bersone fa parte di quelli che sono descritti come
“interventi dimostrativi” nel quadro del Progetto Baite, e deve in questo senso farsi portatore dei principi guida tecnologici ed architettonici del progetto.
L’intervento rientra nella categoria del “Risanamento Conservativo” e segue le indicazioni di intervento definite dal gruppo di lavoro istituito dalla Provincia che ha partecipato alla stesura dei “Principi guida e
opzioni tecnologiche per la realizzazione dei primi interventi dimostrativi”.
Obiettivo dell’intervento complessivo è creare un sistema ricettivo diffuso sul territorio che incentivi un turismo sostenibile e che migliori l’offerta di territori ad oggi non ancora a vocazione turistica. Il progetto
vuole infatti raggiungere un’utenza di nicchia che trova proprio nella localizzazione insolita un valore aggiunto, ricercando tuttavia servizi avanzati che permettano permanenze di medio-lungo periodo, e
dunque la possibilità di conciliare vacanza e lavoro.
La dotazione di un sistema ICT che garantisca la connettività alla rete Internet insieme ad un sistema di domotica avanzata rappresentano una delle peculiarità dell’intervento. Il livello di tecnologia insolito in
una baita del trentino si associa ad ambienti di vita flessibili, ampi e luminosi, in cui impianti, arredi e sistemi di gestione riescono a sostenere i processi di comfort, connettività e risparmio energetico, dando
vita ad un luogo di vita in vivere in cui sia possibile un totale isolamento così come un facile accesso agli strumenti di lavoro, all’interno di un contesto montano unico a pochi passi dalle grandi città italiane ed
europee.
Il sistema copertura proposto permette di integrare in modo efficace la produzione di energia da fonti rinnovabili come richiesto dalle linee guida di progetto ed allo stesso tempo sfruttare appieno
l’illuminazione naturale senza compromettere visivamente l’aspetto dell’edificio. Allo stesso tempo caratterizza fortemente l’edificio e come richiesto reinterpreta in chiave contemporanea tipologie
costruttive tradizionali senza intaccare l’effetto estetico complessivo.
Si ritiene necessario dunque mettere sin d’ora l’accento sul carattere sperimentale dell’intervento, che deve fornire soluzioni ad altamente innovative, servizi avanzati ed allestimenti accattivanti, che possano
insieme essere replicabili in futuri interventi simili e che possano funzionare come segno caratterizzante del progetto in vista del suo lancio sul mercato.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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4.3 Criteri di progettazione I principali criteri che hanno guidato la progettazione definitiva della Baita a Bersone saracco illustrati
come di seguito:
-‐ Criteri architettonici
-‐ Criteri strutturali
-‐ Criteri impiantistici
Il concept di progetto, nel suo complesso, si è sviluppato secondo tre principi:
-‐ Creazione di un prodotto turistico unico nel suo genere, che si rivolga ad una clientela esigente e creativa, alla ricerca di uno spazio ove conciliare vacanza e lavoro, in un contesto di relax attivo e
di contatto diretto con la natura;
-‐ Rispetto e valorizzazione dell’edificio e del suo contesto naturale ed antropizzato, attraverso un radicale ripensamento dell’involucro che permetta di integrare in modo efficace impianti ICT e domotica, meccanici, elettrici e per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
-‐ Possibilità di replicabilità ed implementazione delle soluzioni progettuali adottate su edifici e contesti similari, principalmente all’interno del Progetto Baite stesso.
Architettura La destinazione turistico-ricettiva dell’immobile rappresenta un’opportunità irrinunciabile per creare un edificio unico, che faccia breccia nell’immaginario collettivo comunicando la complessità ed il carattere
innovativo del Progetto Baite anche in vista del posizionamento della struttura sul mercato turistico.
Il contesto naturale, la memoria storica, le dotazioni tecnologiche ed il design contemporaneo rappresentano i cardini attorno ai quali sviluppare il progetto. Il design, in particolare, ha l’opportunità di
agire da elemento di sintesi ed integrazione.
Rilettura ed interpretazione degli schemi tradizionali
La progettazione è volta al mantenimento della volumetria e delle caratteristiche materiche e
volumetriche dell’edificio. Non sono previste aperture ulteriori nella muratura esistente sulla quale, esternamente, non sono previsti interventi. L’assenza di elementi lignei qualitativamente rilevanti ed il
loro cattivo stato di conservazione ha portato ad una scelta obbligata di totale sostituzione degli stessi. Tale sostituzione è pensata con struttura lignee del tutto simile all’originale nell’effetto della trama.
Sulla copertura si è deciso di intervenire in modo più radicale per permettere la penetrazione della luce all’interno dell’edificio ed integrare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa soluzione viene
implementata cercando di mantenere immutato l’effetto ligneo continuo della copertura che originariamente era realizzata in scandole (oggi in lamiera e tegole marsigliesi).
Localizzazione e rapporto con l ’ intorno e l ’ambiente
L’esposizione dell’edificio, a nord, ha guidato le scelte architettoniche di allestimento degli spazi interni ed
in particolare il posizionamento delle zone notte e giorno.
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La scelta di non inserire nuove aperture ha portato a valorizzare quanto più possibile le aperture esterne.
In esterno non si sono attuate sistemazioni “a giardino” per non modificare il rapporto tra l’edificio ed il
suo contesto.
Uti l izzo di material i naturali
Per mantenere l’effetto caldo e rurale della struttura esistente, in interno, si è deciso di affiancare al legno
pochi semplici materiali quali vetro acidato, acciaio cerato, acciaio satinato, che lavorando per contrasto ne esaltino la matericità.
All’intero edificio è applicato un cappotto di rivestimento interno per contenere le dispersioni dell’involucro. Si intendono mantenere tuttavia piccole porzioni di muratura a vista anche nell’interno in
modo da mantenere testimonianze dell’effetto originale in interno e confermare il carattere tipico degli edifici montani.
Inserimento di dotazioni e servizi esperienzial i
La dotazione di servizi ICT (connessione alla rete internet, sistema di videoconferenza, domotica
avanzata, gestione in remoto dell’edificio) garantisce un uso per periodi medio-lunghi all’utente, che può in questo modo conciliare vita e lavoro in uno spazio flessibile e riconfigurabile.
L’allestimento eventuale di uno spazio SPA nella baita più piccola permette di offrire un servizio wellness privato, che rafforza il concept di prodotto.
Strutture L’intervento strutturale in oggetto prevede la demolizione del piano di copertura e del piano primo
esistenti in favore di una nuova struttura in acciaio e legno conservando esclusivamente la muratura. La scelta progettuale strutturale si è conciliata con quella architettonica nel prevedere il maggior
mascheramento possibile della nuova struttura metallica in favore di quella lignea.
Lo schema statico strutturale è rappresentato da un pendolo inverso incastrato alla base senza l’impiego
di controventi verticali; sono stati utilizzati controventi di falda al piano di copertura (doppia orditura di elementi lignei e struttura metallica) ed è stato realizzato un piano rigido al primo piano attraverso
l’utilizzo di un doppio assito in legno da 3+3cm (singola orditura di elementi lignei con doppio assito in legno e struttura metallica). Le strutture verticali sono previste inserite all’interno di uno scasso realizzato
lungo la muratura esistente e cementate con un getto non armato; mentre le strutture orizzontali sono sempre visibili sia al piano primo che al piano copertura.
La struttura è fondata su cordoli in cemento armato collegati a sottomurazioni non armate in modo da
creare un sistema basamentale uguale per le murature esistenti e per la nuova struttura; inoltre sono previsti dei cordoli di collegamento antisismico in modo da creare un graticcio fondazionale. Tale schema
strutturale consente di garantire un adeguato grado di sicurezza alle sollecitazioni orizzontali e uniformare i cedimenti differenziali.
Al piano terra è previsto un vespaio aerato di circa 30cm con cappa armata di ripartizione dei carichi
appoggiato su un getto di pulizia in calcestruzzo magro di spessore minimo 10 cm. La cappa di spessore 5 cm e il getto di pulizia sono armati con una rete elettrosaldata collegata ai basamenti in modo da creare
un collegamento rigido e di vincolo alle sollecitazioni taglianti e flettenti delle fondazioni.
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Per quanto riguarda la muratura, si ritiene l’elemento intorno a cui ruota tutto il progetto e per cui sono
state fatte le scelte progettuali di cui negli elaborati grafici e descrittivi:
• la muratura deve essere mantenuta per conservare l’immagine rustica esistente => le scarse caratteristiche di resistenza della stessa hanno fatto pensare ad altre soluzioni strutturali in grado
di scaricare i carichi verticali ed orizzontali trasformando la struttura muraria in corteccia perimetrale vincolata alla nuova struttura.
• la nuova struttura di sostegno deve conservare l’immagine esterna e lo spazio interno esistente
=> la soluzione conseguente ha portato a scegliere un sistema integrato nella muratura.
Sistema energetico-impiantistico Il sistema energetico - impiantistico a servizio della baita è stata concepito nella duplice logica, auspicata
dalle linee guida, di conseguire risultati di bassissimo consumo energetico e di definire un elemento
dimostrativo utile a sensibilizzare utenti e visitatori verso le tematiche ambientali.
Lo scenario energetico previsto si basa su un cogeneratore a pellet sperimentale denominato
Superstube, per la produzione di energia termica ed elettrica. Tale soluzione è funzionale alla copertura
del fabbisogno di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria e per la climatizzazione
invernale richiesti dall’edificio, nonché per la produzione di energia elettrica. Tale scenario è integrato da
un sistema fotovoltaico collocato in copertura opportunamente integrato nella struttura lignea del tetto. Il
fotovoltaico è stato dimensionato ai fini di coprire la domanda energetica per l’illuminazione artificiale.
In particolare, con riferimento alla produzione elettrica, essa viene utilizzata dall’edificio per le utenze di
processo e l’eventuale surplus viene ceduto alla rete sfruttando le forme di incentivazione disponibili.
Con riferimento al sistema impiantistico a servizio dell’edificio al fine di garantire condizioni di comfort
ambientale il piano terra è servito da un sistema di pannelli radianti a pavimento. Il piano primo, per
assicurare leggerezza del solaio ligneo e filtraggio della luce al livello inferiore(cfr elaborati grafici di
progetto), utilizza radiatori in luogo del sistema radiante a pavimento.
Con riferimento alle dotazioni interne dell’edificio si prevede di far uso di sistemi a basso consumo
energetico coerenti con le vigenti normative europee in merito. In particolare si propone l’utilizzo di
terminali di illuminazione ad alta efficienza e elettrodomestici che fanno uso di acqua calda sanitaria
prodotta dal sistema di cogenerazione. Tali dotazioni consentono di sfruttare in modo più efficace la
produzione termica del sistema di cogenerazione.
L’analisi del sistema edificio impianti è stata orientata al conseguimento di un livello di classificazione
energetica dell’immobile entro la classe B proposta all’interno del Decreto del Presidente della Provincia
13 luglio 2009, n. 11-13/Leg. "Disposizioni regolamentari in materia di edilizia sostenibile in attuazione del
titolo IV della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio)
ossia conseguendo un indice di prestazione energetica connesso alla climatizzazione invernale inferiore a
45 kWh/m2 anno e un indice di prestazione energetica connesso alla produzione di ACS inferiore a 18
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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kWh/m2 anno, assicurando globalmente il raggiungimento di un fabbisogno non superiore a 60 kWh/m2
anno.
Si precisa che, tale classificazione è stata ottenuta mediante un modello semplificato assimilando la
copertura a falde dell’edificio ad un serramento e quindi in grado di permettere lo sfruttamento dei carichi
solari gratuiti provenienti da tale superficie disperdente. Per un’analisi di maggiore dettaglio, che tenga in
conto il reale effetto della struttura in legno esterna all’involucro edilizio, collocata in copertura a sostegno
del sistema fotovoltaico si rimanda ad un modello di simulazione dinamica per il quale si auspica lo
sviluppo nella fase esecutiva del progetto. Tale modello si rende necessario anche per un
approfondimento della prestazione del sistema energetico per il quale la scelta del cogeneratore
sperimentale richiede ulteriori studi in attesa che si rendano disponibili i documenti tecnici legati alle
prestazioni in esercizio del medesimo.
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DISCIPLINARE DESCRITTIVO DEGLI ELEMENTI PRESTAZIONALI, TECNICI ED ECONOMICI PB_A5 Sommario 1. Disciplinare descrittivo architettonico…………………………….…………………….………………………………………….35
2. Disciplinare descrittivo strutturale…………………….…………………………………………………………………….………47
3. Disciplinare descrittivo degli impianti meccanici…………….…..……………………………………………………………53
4. Disciplinare descrittivo degli impianti elettrici…………….………………………………………………………..…….……80
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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1. DISCIPLINARE DESCRITTIVO ARCHITETTONICO
Premessa
La presente relazione definisce i caratteri prestazionali, tecnici ed economici legati alle scelte
architettoniche e progettuali dell’intervento di recupero della Baita a Bersone. L’edificio, di superficie
totale occupata in pianta pari a circa 150mq, viene diviso in due unità abitative. L’alloggio principale ha
una metratura pari a 126,5 mq, mentre il secondo alloggio è di 53 mq.
La presente relazione prende in esame gli interventi sulla baita piccola solo per quanto riguarda gli
interventi di base: sono esclusi gli interventi opzionali (sistema di copertura e allestimento interno).
Interventi previsti
Gli interventi previsti nel progetto sono relativi a:
1. Scavi e reinterri
2. Demolizioni e rimozioni
3. Rifacimento muratura
4. Montaggio infissi della copertura
5. Sottofondi e pavimentazioni
6. Rivestimento della muratura interna
7. Montaggio infissi
8. Montaggio lamelle lignee fotovoltaiche in copertura
9. Faldaleria e pluviali
10. Interventi lignei
11. Allestimento interno
12. Complementi di arredo su disegno
13. Sistemazione esterna
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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1. Scavi e reinterri
Si prevede la realizzazione di uno scavo perimetrale alla muratura esterna dovrà essere necessariamente
oggetto di un reinterro materiale inerte drenante (ghiaia di fiume). Lo scavo perimetrale viene proposto al
fine di permettere l’effettiva aerazione del vespaio aerato, al di sotto degli stati superficiali della
pavimentazione e descritto nel disciplinare descrittivo delle strutture.
Lo scavo da effettuarsi è a sezione obbligata a pareti verticali eseguito con mezzi meccanici in terreni di
qualsiasi natura e consistenza, compresi i trovati di volume inferiore a 0.3 mc ed è esclusa la sola roccia
da mina. Nel prezzo utilizzato nel computo metrico estimativo si intendono compresi e compensati gli
oneri per lo spianamento del terreno sul fondo, i depositi temporanei a bordo scavo e la raccolta
temporanea nell'ambito del cantiere del materiale di risulta.
2. Demolizioni e rimozioni
Le demolizioni e le rimozioni di seguito descritte vanno a completare le rimozioni e demolizioni previste
nel disciplinare descrittivo delle strutture e riguardano principalmente, fatto salvo per la parziale
demolizione di una porzione di muratura interna, elementi non portanti o di tamponamento. La struttura,
dunque, rimarrà conservata nelle sue parti perimetrali solo per quanto riguarda la struttura muraria: i
tamponamenti lignei saranno completamente rimossi.
Si predispone, dunque, la rimozione dei tramezzi lignei interni, di qualsiasi spessore. Le opere di
rimozione comprendono gli oneri per l’abbassamento e l’accatastamento del materiale giudicato
recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta
differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi
distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi,
l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
È da considerarsi,inoltre, la rimozione dei tamponamenti lignei in facciata. Le opere di rimozione
comprendono gli oneri per l’abbassamento e l’accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla
D.L. che rimarrà di proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale
di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale
di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo
smaltimento e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
È da effettuarsi la demolizione di una porzione di muratura del setto murario interno al piano terra della
baita e di divisione tra il grande ambiente centrale e l’ambiente sul lato ovest dell’edificio. La demolizione
da effettuarsi è una demolizione di strutture verticali con spessore superiore a 20 cm, eseguita anche in
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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breccia, compresi gli intonaci e gli eventuali rivestimenti di qualsiasi tipo. Nel prezzo si intendono
compresi e compensati gli oneri per l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato
recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà dell'Amm.ne appaltante. Il materiale di risulta verrà
riutilizzato nella ricostruzione di porzioni di muratura. Non è considerato, dunque, lo smaltimento del
materiale.
Tra le operazione di demolizione e smaltimento di strutture in muratura è da considerarsi anche la
rimozione del camino in cls presente nel piccolo ambiente sul lato est della baita. La demolizione di corpi
scaldanti di qualunque tipo comprendegli oneri per la demolizione di eventuali strutture di sostegno,
l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà
dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico,
ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati
per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro
necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
La rimozione dei serramenti lignei pre-esistenti comprender gli oneri per la rimozione dell'eventuale falso
telaio, ante di oscuro e gelosie avvolgibili, l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato
recuperabile dalla D.L. che rimarrarà di proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta
differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi
distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi,
l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
3. Rifacimento muratura
Le opere di rifacimento della muratura si riferiscono al completamento di porzioni di muratura mancanti
in seguito alla sopra-elevazione del livello della linea di colmo. L’intervento prevede l’esecuzione di
muratura in pietrame sbozzato o semisquadrato, in integrazione, eseguita a qualsiasi altezza, su
manufatti verticali o inclinati ,di qualsiasi forma planimetrica, eseguita con malta di calce aerea e/o
idraulica dosate a kg 350 per m⇡ di inerte, caratteristiche d'impasto da concordarsi con la D.L., eseguita
anche in breccia per integrazioni, secondo tessitura e tecnica costruttiva originaria, il tutto secondo
indicazioni della D.L.,comprese piccole demolizioni di ammorsamento, pulizia e bagnatura degli eventuali
brani murari da connettere, compreso l'approvvigionamento del materiale lapideo, anche di recupero sul
luogo. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la formazione degli spigoli, delle
lesene, dei marcapiani, dei riquadri per porte o finestre di qualsiasi forma, la formazione e il disfacimento
dei piani di lavoro fino all'altezza di m 4, l'abbassamento, lo sgombero, il trasporto alle pubbliche
discariche del materiale di risulta, l'indennità di discarica e quant'altro necessario per dare il lavoro finito a
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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regola d'arte. È da sottolineare, a proposito di questo intervento, il riutilizzo del materiale risultante dalla
demolizione.
4. Montaggio infissi in copertura
Gli interventi previsti si riferiscono al montaggio della superficie vetrata in copertura. Gli interventi
prevedono il montaggio degli infissi e delle 2 lastre accoppiate di policarbonato riempite con Nanogel. Le
lastre di policarbonato, con uno spessore di 33,75 mm e 48,50 mmm, sono da considerarsi a piè
d’opera. Il montaggio delle lastre sui relativi serramenti in alluminio è compreso nell’assemblaggio degli
infissi in copertura.
Il sistema vetrato della copertura è composto da serramenti fissi in alluminio a taglio termico
caratterizzati da ingombro ridotto e basso valore di trasmittanza termica UF inferiore a 2.2 W/mqK. Nei
lavori di montaggio dei serramentisi intendono compresi e compensati gli oneri relativi ai trasporti, al
carico, allo scarico, i sollevamenti ai piani, le spese generali e l'utile d'impresa; in fase esecutiva i prezzi del
montaggio rimarranno validi fino a variazioni delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese in ±
5% rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento dovranno essere quelle della luce
architettonica. Il metodo di calcolo è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v.legno - pvc) si dovrà
inserire sempre il telaio esterno fisso (perimetro esterno).
5. Sottofondi e pavimentazioni
Gli interventi previsti vanno a innestarsi sul vespaio aerato descritto nel disciplinare descrittivo
strutturale, riguardando il piano terra dell’edificio.
Le primi interventi da considerare sono le opere di impermeabilizzazione ed isolamento; in particolare la
posa di uno strato resiliente formato da una stuoia in polietilene espanso di spessore di 0,04 cm; la posa
di due strati di polistirene ad alta densità tagliato da blocco orizzontale rispettivamente di 10 e 2 cm, in
modo da assolvere alle necessità di isolamento dell’involucro; la posa di una membrana bituminosa di
0,04 cm.
Lo strato di finitura è costituito da un massetto in calcestruzzo a resistenza caratteristica Rck25 S4,
eventualmente gettato con l'ausilio di pompa, spessore minimo cm.6, armato con rete elettrosaldata. La
finitura superficiale sarà fatta attraverso un processo di "spolvero" a base di quarzo e cemento Portland
in ragione di kg/mq.4 (kg.2 di quarzo + kg.2 di cemento), o con "pastina" (spessore di mm. 8 ca.) a base
di quarzo sferoidale e cemento Portland in ragione di Kg./mq. 18 (kg.12 di quarzo + kg.6 di cemento),
eseguito "fresco su fresco" con apposite macchine e lisciatura finale.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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6. Rivestimento della muratura interna
Le opere di rivestimento della muratura interna sono atte a garantire le prestazione dell’involucro, in
termini di trasmittanza e comfort. La muratura interna sarà, in questo senso, rivestita quasi
completamente, ad eccezione di alcune porzioni di muro al piano primo che saranno lasciate a vista.
Le opere di rivestimento della muratura interna comprendono opere di impermeabilizzazione ed
isolamento quali la posa di una membrana bitumosa verticale con uno spessore di 0,04 cm; la posa di due
strati di Polistirene ad alta densità tagliato da blocco posato in verticale, rispettivamente di 10 e 2 cm; la
posa di una membrana bituminosa per barriera al vapore di spessore pari a 0,03 cm.
La controparete è poi completata con la fornitura e posa in opera di rivestimento ad intercapedine per
interni con orditura metallica autoportante, realizzato mediante l'assemblaggio di singole lastre in gesso
rivestito a bordi assottigliati, fissate con viti autoperforanti alla struttura portante, costituita da profili a C,
posti ad un interasse massimo di 60 cm, inseriti in profili orizzontali ad U fissati a pavimento con banda
biadesiva ed a soffitto contappi ad espansione. Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e
nervato, isolati dalla struttura perimetrale mediante interposizione di una striscia di materiale anelastico.
E' compreso il riempimento con pannelli trattati con resine termoindurenti, autoportanti, incombustibili
ed idrorepellenti in lana di vetro dello spessore di 40 mm e densità 40 kg/m⇡. Il rivestimento dovrà
soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente documentate dall'Appaltatore ed accettate
dalla D.L.: - spessore della lastra 12.5 mm; - gesso rivestito "classe 1" di reazione al fuoco; - lana di vetro
"classe 0" di reazione al fuoco. E' compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la
stuccatura e la sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa
l'applicazione di striscie di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e
compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i paraspigoli, la formazione di vani per porte completi di rinforzo
perimatrale in legno per l'ancoraggio del serramento, l'onere di procedere in tempi successivi
all'applicazione della lastra in attesa dell'esecuzione di impianti elettrici e termoidraulici da inserire, la
formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da
costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro
necessario perdare il lavoro finito a regola d'arte.
La finitura della struttura in cartongesso avverrà con l’applicazione con rullo e pennello od a spruzzo di
due mani, opportunamente diluite, di pittura lavabile a base di polimeri acrilici e pigmenti coloranti in
dispersione acquosa nei colori pastello chiari e nell'aspetto a scelta della D.L.. La tinteggiatura dovrà
garantire una resistenza al lavaggio compresa tra 1'000 e 3'000 cicli come previsto dalla norma UNI
10560. Nel prezzo si intendono compresi e compensati esclusivamente gli oneri per la protezione dei
pavimenti con teli in nylon, il mascheramento con nastro adesivo in carta di battiscopa in genere, la
raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a
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qualsiasi distanza stradale del materiale, l'indennità dovuta per lo smaltimento (codici CER 15.01.01,
15.01.02, 15.01.06), il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva
89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito secondo
le migliori tecniche correnti.
7. Montaggio infissi
Il montaggio degli infissi comprende la posa in opera di finestre e portefinestre in alluminio a taglio
termico a completamento dell’involucro, così come il restauro e il riposizionamento delle porte originali.
Si prevede il montaggio di serramenti in alluminio con vetrocamera composto da due lastre accoppiante e
un film PVD, un'intercapedine da 15 m con Argon, due lastre accoppiate da 4mm e un film
PVD.Trasmittanza Ug1,1W/(m.K) con 90% Argon. Nei prezzi dei lavori compiuti relativi a serramenti
esterni (finestre e portefinestre), si intendono compresi e compensati gli oneri relativi ai trasporti, al
carico, allo scarico, i sollevamenti ai piani, le spese generali e l'utile d'impresa. In fase esecutiva detti
prezzi rimarranno validi fino a variazioni delle dimensioni lineari (lunghezza+altezza) comprese in ± 5%
rispetto alle dimensioni indicate nell'abaco; le misure di riferimento dovranno essere quelle della luce
architettonica. Il metodo di calcolo è lo stesso delle altre tipologie di serramento (v.legno - pvc) si dovrà
inserire sempre il telaio esterno fisso (perimetro esterno) e quindi l'eventuale parte mobile (perimetro
esterno); per le finestre e le portefinestre a due ante si misurerà unicamente il perimetro esterno. I
serramenti montati saranno fissi e a ribalta. È da considerasi, inoltre, il montaggio di un sistema di
serramenti scorrevoli in alluminio, a taglio termico, in corrispondenza della parte inferiore della vetrata al
piano primo.
Si predispone anche il recupero delle cinque porte lignee esistenti: si rende necessario, dunque, lo
smontaggio delle stesse, il restauro e il montaggio in opera, come da disegno.
8. Montaggio lamelle lignee fotovoltaiche in copertura
Si prevede il montaggio di una seconda orditura in copertura costituita dalle lamelle lignee fotovoltaiche
progettate specificatamente per questo intervento.
Le lamelle comprendono un pannello fotovoltaico formato da celle in silicio policristallino 6”, tagliate al
laser delle dimensioni 52x156 mm e saldate in numero di 12 pessi con procedimento automatico. Queste
venfono incapsulate tra due fogli incollati di ethylene vunyl acetate e protetto esternamente da un foglio
di materiale impermeabile isolante e da un vetro 4mm temperato extra chiaro molato a filo lucido, delle
dimensioni 65x2000 mm. Il laminato che si ottiene tramite un procedimento di cottura ad alta
temperatura sottovuoto viene ripulito e attrezzato di scatola di scatola di collegamento con diodo by-pass
e relativi cavi di collegamento completi di connettore. Il pannello ottenuto viene quindi testato tramite
simulatore solare automatico per garantirne l’efficienza e la produzione dichiarata. Vengono quindi
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collegati 3 laminati in serie per una lunghezza totale di 6,0 mt e montati su una trave di legno lunga 8 mt di
sezione 90x240mm, dotata di fori nascosti per il passaggio dei cavi e di fori laterali, protetti da boccole
retinate in ottone, per la ventilazione del modulo. La potenza del pannello fotovoltaico montato sulla trave
è di circa 48Wp. Il pannello è certificato TUV, CEI EN 61215 Ed. II, IEC 61730, certificato CE (rispetto alla
normativa europea), processo produttivo certificato ISO 9001. Pannello marchiato con numero di serie di
produzione (anno/mese/nr.) come indicatore e certificazione della qualità.
Il pannello fotovoltaico è montato su una trave in legno lamellare di abete impregnato in autoclave di
sezione 9x21 cm, piallato su tutti i lati con angoli smussati a 45 gradi, lamelle di 30mm, senza fenditure,
nodi, torsioni e curvatura non conformi, incollato con colla poliuretanica trasparente, esente da
formaldeide, classe di emissione 0. Conforme alla norma EN 386, impregnato a pressione in soluzione
acquaosa con sali minerali, esente da cromo, secondo le norme DIN 68800-3, garantiti ed certificati dal
marchio di garanzia e controllo RAL (classe d’impregnazione RAL 3 – tale trattamento assicura la
migliore protezione contro gli agenti atmosferici, muffa, insetti e putredine. Certificato PEFC (il legno
provenienza da foreste a gestione sostenibile), prodotto/sorvegliato e certificato dall’Istituto
“Holzforschung Austria di Vienna” (elevata qualità, affidabilità e stabilità del legno lamellare), certificato
CE (rispetto della normativa europea per gli elementi strutturali in legno), garanzia di 15 anni contro la
marcescenza dalla data di produzione. Qualità a vista, assortimento GL 24 (ex BS11 – stabilità statica e
dimensionale garantita). Processo produttivo certificato ISO 9001, certificazione ambientale ISO 14001.
Certificato MPA-Istituto Otto Graf-Università di Stoccarda, legno lamellare marchitto con numeto di serie
di produzione (anno/mese/nr di lotto) come indicatore e certificazione della qualità.
9. Faldaleria e pluviali
Una volta completata la struttura della copertura si rende necessaria la posa di elementi di faldaleria e
pluviali.
Si prevede a completamento del manto di copertura, la fornitua e la posa di lattonerie a fissaggio diretto
in lamiera sagomata quali raccordi di colmi, compluvi e displuvi per laminati grecati e laminati piani,
mantovane, lamiere forate, scossaline, rivestimenti di gronde e coprifuga. Nel prezzo si intendono
compresi e compensati gli oneri per la lavorazione secondo le indicazioni della D.L., le sigillature, il taglio,
lo sfrido, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE
recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Questa
lavorazione comprende la posa della faldaleria a protezione dei giunti tra trave e serramento in copertura
e quella tra le lamelle lignee in corrispondenza dello sporto del tetto con lo scopo di raccogliere l’acqua
nell’intercapedine della copertura e, in questo modo, di proteggere le facciate dell’edificio.
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Si prevede il montaggio di pluviali a sezione quadrata (15x15 cm) incassati nella muratura perimetrale del
alto est e ovest della baita. I tubi pluviali di scarico saranno realizzati in lamiera di acciaio inox saldato
dello spessore di 5/10 di mm e con sezione circolare. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli
oneri per le curve tipo standard, i braccioli di sostegno dello stesso materiale idoneamente ancorati alla
struttura ogni due metri, il taglio, lo sfrido, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione
prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare
il lavoro finito a regola d'arte
10. Interventi lignei
Gli interventi lignei a cui si riferisce questo paragrafo sono quelli tesi al completamento e la finitura
dell’involucro esterno. Comprendo, quindi, le lamelle brise–soleil in facciata come i rivestimenti lignei di
elementi strutturali.
Si prevede il rivestimento di elementi strutturali in facciata con tavole di abete prismate, piallate e
impregnate. Il prospetto principale verrà completato con la posa di un sistema brise-soleil formato da due
tipologie di elementi lignei. La parte superiore vedrà la posa di listoni in legno lamellare di abete a sezione
costante di 9x10cm, verticali. La parte inferiore sarà invece costruita con il montaggio di listelli in legno
orizzontali con sezione di 4x4cm. Nel montaggio sono comprese le strutture di supporto del sistema brie-
soleil.
11. Allestimento Interno
Gli interventi previsti nell’allestimento interno riguardano le partizioni degli ambienti, le finiture e gli
elementi architettonici caratterizzanti lo spazio e disegnati esclusivamente per l’edificio in questione.
Gli interventi prevedono la costruzione di pareti divisorie in legno e vetro, costituite dal lamelle verticali in
legno lamellare di abete a sezione 9x21 cm e inserti in vetro del tipo di cristallo float incolore UNI EN 572-
2. La posa dovrà essere eseguita nel rispetto della norma UNI 6534, mediante l'uso di tasselli di
spessoramento di adeguata durezza, di lunghezza idonea a sopportare il peso della lastra e comunque
non inferiore a 10 cm. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per le eventuali sigillature
in mancanza di guarnizioni, il taglio, lo sfrido, la formazione ed il disfacimento dei ponteggi e quanto altro
necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. In alcuni elementi divisori il vetro in posa sarà vetro
acidato.
È da prevedersi anche la posa di una parete divisoria in cartongesso tra le due unità abitative. L’intervento
prevede la posa di un rivestimento a secco in lastre di gesso rivestito (spessore 1,2 cm) con orditura
mettalica prodotta secondo gli standards previsti dalle normative DIN 18182 parte 1°, con spessore di
acciaio 0,6 - 0,8 - 1,0 mm con tolleranze controllate. Nella posa è compresa la stuccatura della testa delle
viti di fissaggio nonchè la stuccatura e la sigillatura dei giunti di accostamento delle lastre eseguita con
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idoneo stucco previa l'applicazione di striscie di supporto armate con rete tessile. Nel prezzo si intendono
compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i paraspigoli, la formazione di vani per porte
completi di rinforzo perimatrale in legno per l'ancoraggio del serramento, l'onere di procedere in tempi
successivi all'applicazione della lastra in attesa dell'esecuzione di impianti elettrici e termoidraulici da
inserire, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni, il rispetto della marcatura CE per i
prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto
altro necessario perdare il lavoro finito a regola d'arte. Non saranno computati i fori per porte a tutta
altezza che interrompano completamente i settori sucessivi del tavolato stesso. La parete sarà
completata, ai fini del raggiungimento degli standard acustici, con l’inserimento di materiale isolante: due
strati di lana di roccia con uno spessore pari a 7,5 cm per ogni strato.
Negli interventi di allestimento interno sono da prevedersi anche il rivestimento di elementi strutturali con
tavole di abete prismate, piallate ed impregnate.
Si predispone, inoltre, la costruzione e la collocazione dei due blocchi cucina comprendenti, oltre gli
elettrodomestici presi in considerazione nel disciplinare relativo alla dotazione impiantistica, due mobili
cucina composti da idonea struttura metallica di supporto, un rivestimento esterno in lastre di acciaio
cerato, un interno in mdf ignifugo e uno zoccolo in alluminio anodizzato. È da prevedere anche la posa di
un ripiano in acciaio inox effetto satinato comprensivo di lavello. I due elementi sono da realizzarsi come
da indicazioni grafiche.
Gli interventi di allestimento interno prevedono la costruzione di un altro elemento su misura: la parete
attrezzata posta a cavallo tra le due unità abitative al piano primo. La cotruzione della parete prevede la
posa di una struttura in mdf ignifugo, rivestito esternamente da lastre di acciaio cerato, idonea struttura
metallica di supporto e zoccolo in alluminio anodizzato. Sono da considerarsi, nell’assemblaggio di questo
elemento, gli elementi che vi troveranno posto, quali il camino a focolare chiuso e il rack, relativo alla
dotazione ICT.
Si prevede la realizzazione di un blocco bagno, a cavallo tra le due unità abitative al piano terra, composto
dai diversi interventi di seguito descritti.
Posa di pareti divisorie in cartongesso, composte da un tavolato verticale per interni, realizzato mediante
assemblaggio di due lastre in gesso rivestito, una per ogni lato, a bordi assottigliati, fissate con viti
autoperforanti alla struttura portante, per uno spessore complessivo minimo di 100 mm, costituita da
profili verticali a C, posti ad un interasse massimo di 60 cm, inseriti in profili orizzontali ad U fissati a
pavimento con banda biadesiva ed a soffitto con tappi ad espansione. Tutti i profili metallici dovranno
essere in acciaio zincato e nervato, isolati dalla struttura perimetrale mediante interposizione di una
striscia di materiale anelastico. E' compreso il riempimento con pannelli trattati con resine
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termoindurenti, autoportanti, incombustibili ed idrorepellenti in lana di vetro dello spessore di 40 mm e
densità 40 kg/m⇡. Il tavolato dovrà soddisfare le seguenti caratteristiche tecniche debitamente
documentate dall'Appaltatore ed accettate dalla D.L.: - potere fonoisolante 43 dB; - spessore delle lastre
12.5 mm; - gesso rivestito "classe 1" di reazione al fuoco; - lana di vetro "classe 0" di reazione al fuoco. E'
compresa la stuccatura della testa delle viti di fissaggio nonchè la stuccatura e la sigillatura dei giunti di
accostamento delle lastre eseguita con idoneo stucco previa l'applicazione di striscie di supporto armate
con rete tessile. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per il taglio, lo sfrido, i
paraspigoli, la formazione di vani per porte completi di rinforzo perimetrale in legno per l'ancoraggio del
serramento, l'onere di procedere in tempi successivi all'applicazione della seconda lastra in attesa
dell'esecuzione di impianti elettrici ed idrici da inserire, la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro
interni, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE
recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Non
saranno computati i fori per porte a tutta altezza che interrompano completamente i settori successivi
del tavolato stesso.
È da prevedere il rivestimento esterno della parete in cartongesso. Il rivestimento sarà costituito da lastre
di acciaio cerato e idonea struttura metallica di supporto. Si considerin, inoltre, la posa di n.2 porte ad un
battente in abete, poste in opera mediante zanche in lamiera di acciaio e/o zonchetti in numero e
dimensioni sufficienti per dare stabilità e tenuta all’interno serramento.
La finitura interna del blocco bagno prevere l’applicazione tramite rullo e pennello di smalto sintetico a
finitura opaca, di colore FN0257. Sono da prevedere, inoltre, la fornitura e la posa di un setto di vetro
acidato con porta di vetro ad apertura unidirezionale e sostegni in alluminio e la fornitura e la posa di n.2
lastre di vetro retro verniciato.
12. Complementi di arredo su misura
Per gli interventi relativi ai complementi di arredo si intendono tutti gli interventi riguardanti la costruzione
di elementi di arredo disegnati su misura per gli ambienti della baita e sono, principalmente, lavori di
falegnameria.
Si prevede la costruzione di n.2 tavoli, uno per unità abitativa. I tavoli saranno composti da lamelle in
legno di abete a sezione 4,5x10,5 cm con un ripiano composto da tavolato in legno di abete impregnato e
fissato con chiodi e viti ad aderenza migliorata. È da prevedersi la fornitura e la posa di un idoneo sistema
di scorrimento su guide con semibinari a soffitto. L’elemento di arredo è da disegnarsi come da
indicazioni grafiche.
Gli interventi comprendono anche la costruzione di n. 2 armadiature su disegno. La prima, come da
disegno, è costituita da una struttura struttura in lamelle in legno di abete a sezione 4,5 x 10,5 cm. I
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fianchi, i ripiani, il il fondo e cielo saranno composti da tavolato in legno di abete impregnato fissato con
viti e chiodi ad aderenza migliorata. L’anta frontale sarà in legno di abete impregnata. Cerniere, struttura
di chiusura e reggipiani in acciaio finitura satinata. Per la seconda armadiatura è da prevedersi la
costruzione di n.4 cassettiere in tavole in legno di abete prismate, piallate e impregnate, fissate con chiodi
e viti ad aderenza migliorata.
È da prevedersi la costruzione di n.2 panche in legno di abete impregnato fissato con viti e chiodi ad
aderenza migliorata.
Altri elementi di arredo su misura sono i n.3 letti lignei, appesi alla struttura del solaio. La struttura dei letti
sarà composta da lamelle in legno di abete a sezione 4,5 x 10, 5 cm.
Tutti gli elementi descritti sono da realizzarsi come da disegno tecnico.
13. Sistemazione esterna
Gli interventi di sistemazione esterna mirano ad un risanamento dell’area in seguito all’installazione del
cantiere. Sono perciò interventi di minima, realizzati con materiali naturali e nelle strette adiacence
dell’immobile.
Si prevede la posa di un marciapiede esterno alla baita in pietra bianca o rossa della lesina da 100x50 con
uno spessore di 4 cm. L’intervento comprende Fornitura e posa in opera di pavimento in eseguito in lastre
con faccia vista segata e bocciardata fuori opera, faccia inferiore grezza di sega e coste fresate a giunto,
posate su massetto di sottofondo dello spessore di 6 cm eseguito in malta cementizia dosata a 250 kg di
cemento tipo R 3.25 per metrocubo di sabbia a granulometria idonea. Il pavimento, inoltre, dovrà essere
in possesso di un coefficiente di attrito conforme a quanto previsto dal DPR 24 luglio 1996, n°503 recante
norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. Nel prezzo si
intendono compresi e compensati gli oneri per la fornitura e posa del massetto, lo spolvero superficiale
con cemento in ragione di minimo 6 kg/m⇢, la formazione delle pendenze necessarie allo smaltimento
delle acque meteoriche, la battitura, la sigillatura degli interstizi con boiacca di cemento e sabbia, la
successiva risciacquatura assorbendo l'acqua in eccesso con idonei sistemi, il taglio, lo sfrido, il rispetto
della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR
21.04.93, n. 246 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
Si prevede, inoltre, la rigenerazione del tappeto erboso nelle strette vicinanze dell’edificio. La
rigenerazione del tappeto erboso avverrà con mezzi meccanici. Nella lavorazione è compresa la
fessurazione del cotico erboso, l’asportazione del feltro, la sabbiatura, la carota tura e il passaggio con
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rete metallica. L’intervento sarà concluso con la semina meccanica con apposito miscuglio per
rigenerazioni a 25 gr/mq di seme. È esclusa l’irrigazione.
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2. DISCIPLINARE DESCRITTIVO STRUTTURALE
Premessa
La presente relazione definisce i caratteri prestazionali, tecnici ed economici delle strutture previste nel
progetto di ristrutturazione della Baita. L’edificio, di superficie totale occupata in pianta pari a circa
150mq, si trova su un pendio a 930 m slm.
All’interno dell’area di intervento sono stati realizzati due sondaggi di prove geognostiche e
penetrometriche: con le prime è possibile definire la stratigrafia e con le seconde un valore di resistenza
superficiale equiparabile al valore di portanza.
Interventi previsti
Gli interventi previsti nel progetto sono relativi a:
1. Movimenti di terra
2. Demolizioni e rimozioni
3. Opere in cemento armato, sottofondi e vespai con cappa armata
4. Strutture metalliche portanti
5. Strutture lignee portanti
6. Consolidamenti murari
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1 Movimenti terra
L’area, di superficie totale pari a circa 150 mq, è un depisito morenico con buoni parametri geotecnici.
Nonostante ciò, la composizione eterogenea dalla stratigrafia può essere la causa di cedimenti
differenziali della muratura.
Si prevede un piccolo scavo a tergo della muratura dove possibile (area frontale dove la muratura non è
interrata dal rilevato) per la realizzazione di un cordolo esterno perimetrale in cemento armato.
Lo scavo è a a sezione obbligata a pareti verticali eseguito con mezzi meccanici in terreni di qualsiasi
natura e consistenza, compresi i trovanti di volume inferiore a 0.3 m⇡ ed esclusa la sola roccia da mina.
Nel prezzo utilizzato nel computo metrico estimativo si intendono compresi e compensati gli oneri per lo
spianamento del terreno sul fondo, i depositi temporanei a bordo scavo e la raccolta temporanea
nell'ambito del cantiere del materiale di risulta.
2. Demolizioni e rimozioni
Le demolizioni e le rimozioni sono molto importanti nelle prime operazioni di intervento sulla struttura in
quanto vanno a modificare completamente lo stato di conservazione della struttura che rimarrà
conservata solo nelle sue parti perimetrali.
Le operazioni di rimozione degli elementi lignei orizzontali di copertura e dell’orizzontamento interno di
qualsiasi spessore compresi gli intonaci tradizionali, se previsti, comprendono gli oneri per
l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla D.L. che rimarrà di proprietà
dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico, lo scarico,
ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale di risulta in centri autorizzati
per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto altro
necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
Le operazioni di demolizione parziale o totale di pavimenti di qualsiasi tipo, compresa la demolizione del
massetto di sottofondo, il battiscopa o zoccolino e la scarifica, eseguita esclusivamente a mano, su avvolti
di edifici esistenticomprende gli oneri per l'abbassamento, lo sgombero, la raccolta differenziata del
materiale di risulta, il carico, lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del
materiale di risulta in centri autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità e quanto
altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
La demolizione delle strutture verticali con spessore superiore a 20 cm, eseguita anche in breccia,
compresi gli intonaci e gli eventuali rivestimenti di qualsiasi tipo si riferiscono alle operazioni di scasso
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della murature per l’inserimento delle colonne metalliche e agli scassi per conci della muratura a livello
fondazionale per la realizzazione delle fondazioni. Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli
oneri per l'abbassamento, l'accatastamento del materiale giudicato recuperabile dalla D.L. che rimarrà di
proprietà dell'Amm.ne appaltante, lo sgombero, la raccolta differenziata del materiale di risulta, il carico,
lo scarico, ed il conferimento con trasporto a qualsiasi distanza stradale del materiale di risulta in centri
autorizzati per la raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, l'indennità dovuta per lo smaltimento e quanto
altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
3. Opere in cemento armato
Le opere in cemento armato si limitano alle sole fondazioni e sottomurazioni e alla cappa armata del
vespaio del piano terra.
Le fondazioni sono previste lungo tutto il perimetro delle murature interno ed esterno per uno sbordo di
30 cm e un’altezza di 60 cm. Per le parti interrate si prevede il cordolo solo interno. I cordoli sono collegati
alle sottomurazioni non armate realizzate sotto ai muri per conci per evitare danneggiamento alla
struttura esistente. Tutta la superficie di fondazione deve essere appoggiata su un getto di pulizia in cls
magro per uno spessore di almeno 10 cm dosato a 200 kg di cemento tipo R 3.25 per metrocubo di inerte
proveniente da cava a granulometria idonea. Lo stesso strato di pulizia deve essere previsto per la
realizzazione del piano di appoggio degli elementi modulari in polipropilene riciclato.
La tipologia di conglomerato cementizio per le fondazioni e per le opere in elevazione interne alle brecce
create sulla muratura è del tipo a prestazione garantita secondo le norme UNI EN 206-1 e UNI 11104 con
classe di esposizione XC1-XC2 e resistenza caratteristica minima Rck 30, confezionato a macchina per
opere di qualsiasi tipo, forma ed a qualsiasi piano, dimensionato nelle quantità previste dai calcoli statici
che saranno redatti a cura e spese dell'Amm.ne appaltante. Nel prezzo si intendono compresi e
compensati gli oneri per la formazione ed il disfacimento dei piani di lavoro interni, la vibrazione
meccanica, la formazione di smussi, incassature, fori, lesene e marcapiani, il rispetto della marcatura CE
per i prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93, n. 246 e
quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Per le caratteristiche anomale
dell’ambiente esterno si prevede l’aggiunta di additivi alla miscela del tipo aerante dato il pericolo di
attacco di cicli di gelo e disgelo (additivo aereante al 3-4% per il raggiungimento della classe di
esposizione XF) e del tipo fluidificante per il riempimento delle brecce in cui viene inserito il profilo
metallico.
Per quanto riguarda il vespaio aerato, realizzato mediante getto di conglomerato cementizio classe Rck
30 confezionato a macchina in casseri di contenimento a perdere costituiti da elementi modulari in
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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polipropilene riciclato disposti in ambienti di forma regolare e per singole superfici maggiori di 50 m⇢, si
intendono compresi e compensati gli oneri per l'allineamento delle casseforme di contenimento dei getti, i
pezzi speciali fermagetto per la chiusura perimetrale, la cappa integrativa superiore dello spessore di 5
cm e l'armatura di ripartizione costituita da rete elettrosaldata eseguita con tondini di acciaio tipo B 450C
ad aderenza migliorata di diametro 6 mm e maglia da 200x200 mm, la vibrazione meccanica, il
livellamento dalla cappa superiore, la frettazzatura, il taglio lo sfrido, il rispetto della marcatura CE per i
prodotti da costruzione prevista dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93 e quanto altro
necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
4. Strutture metalliche portanti
Le strutture metalliche portanti sono previste zincate e verniciate a discrezione della DL atte a resistere
alle rigide temperature a cui sono sottoposte. I profili principali utilizzati sono:
• IPE300 in copertura
• HEB220 e UPN220 al piano primo
• HEB200 per colonne
Si prevede la fornitura e la posa in opera degli elementi metallici per l'esecuzione di piccole strutture od
interventi limitati all'interno di edifici esistenti, realizzati con profilati in acciaio S 275, laminati a caldo,
assemblati in opera come da disegni esecutivi e calcoli statici, in conformità alle normative vigenti od
emanate prima dell'inizio dei lavori. Sono considerati elementi metallici, oltre alle parti principali,
travature e colonne, anche tutte le parti complementari necessarie, quali piastre per appoggio o
giunzione, fazzoletti, controventi, ecc. Nelle voci di prezzo che sono state inserite nel computo metrico
estimativo si intende compensato, e quindi non rientrante nel peso, il maggior onere per lo sfrido, la
bulloneria ad alta resistenza (dadi e bulloni) o le saldature (compresi elettrodi ed energia), la formazione
di strutture o controventature provvisorie ed ogni altro materiale accessorio. Nel prezzo si intendono
inoltre compresi e compensati gli oneri per trasporto, sollevamento ed abbassamento fino ad altezze di
25.00 m e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. La struttura è protetta alla
corrosione mediante zincatura a caldo eseguita in conformità alla normativa UNI EN ISO 1461:2009 e nel
rispetto della norma DASt 022; si intende compreso e compensato ogni maggior onere aggiuntivo per
pulizia preventiva dei manufatti, trasporti, dimensioni o lavorazioni particolari necessarie per consentire il
trattamento dei singoli elementi finiti. La verniciatura è prevista elettrostatica con applicazione di smalto
in polvere termoindurente nella tinta Ral (a scelta della D.L.) nella versione Poliestere. Il peso del
manufatto è da determinarsi in base al peso teorico dei singoli elementi (profilati, barre, ecc.) costituenti il
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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manufatto stesso, al netto della verniciatura e della zincatura nonché della bulloneria necessaria ai
fissaggi. La direzione lavori potrà disporre, ad insindacabile giudizio, eventuali pesature di verifica dei
manufatti.
5. Strutture lignee portanti
Le strutture lignee portanti sono atte a resistere alle sollecitazioni di progetto a cui sono sottoposte. La
sezione lamellare tipo è 9x21cm.
Sono previste fornitura e posa in opera dell’orditura lignea, comprendente grossa e piccola orditura,
eseguita con travi lamellari segate in legno di abete con classe di resistenza conforme alla norma UNI EN
1194, a sezione costante, proveniente da gestione forestale sostenibile certificata, con facce a spigolo
smussato delle dimensioni previste dai calcoli statici, che saranno redatti a cura e spese dell'Amm.ne
appaltante. Sono comprese le banchine, le travi di spina, le travi trasversali, i puntoni, i colmi, i canteri
ecc.. Le opere saranno eseguite con lamelle in legno di spessore variabile 33-40 mm classe C24-C27
incollate con resine del tipo omologato secondo quanto previsto dalle normative vigenti, impregnate con
due mani date a pennello od a spruzzo di impregnante idrorepellente fungobattericida conforme alle
norme DIN 68.800 nel colore a scelta della D.L.. Le travi dovranno essere prodotte da stabilimento in
possesso della certificazione di idoneità all'incollaggio di elementi strutturali di grandi luci della categoria
A ai sensi della normativa DIN 1052 e copia della certificazione dovrà essere fornita alla D.L. prima della
realizzazione degli elementi stessi. Nelle voci di prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per
l'adeguato fissaggio alla struttura sottostante, i prescritti chiodi zincati ad aderenza migliorata, i sistemi di
fissaggio nodale in acciaio zincato, la bulloneria ecc..
Per quanto riguarda l’assito in legno si è previsto un doppio tavolato incrociato strutturale in legno di
abete impregnato, costituito da tavole accostate fissate ciascuna, con andamento a diagonale, alla
sottostante struttura esclusivamente mediante tre viti o chiodi ad aderenza migliorata per ogni incrocio.
Nel prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per la protezione delle tavole su entrambe le
facce mediante applicazione a pennello od a spruzzo di una mano di fondo impregnante trasparente
fungobattericida e non filmogeno a base di resine e pigmenti coloranti in soluzione solvente, il taglio, lo
sfrido, la viteria, l'uso di avvitatore, il rispetto della marcatura CE per i prodotti da costruzione prevista
dalla Direttiva 89/106/CEE recepita dal DPR 21.04.93 e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a
regola d'arte.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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6. Consolidamenti murari
I consolidamenti murari si intende prevederli ove fessure evidenti segnano la muratura esistente. Ovvero
il conteggio dell’intervento di consolidamento murario si può considerare attendibile valutando un valore
di quattro mq ad intervento per un numero di applicazioni da valutarsi in opera.
L’intervento di consolidamento della muratura viene previsto realizzato mediante fornitura e posa in
opera per iniezione di malte a base di calce idraulica additivate con fluidificanti e polveri di marmo o
appositi prodotti per iniezioni a controllato contenuto di sali a scelta e su indicazione D.L., a bassa
viscosità, iniettate dal basso verso l'alto, dai lati verso il centro del paramento, a percolazione o con
macchine a bassa pressione sino a rifiuto della muratura mediante appositi boccagli , mediamente n° 4
per m⇢, inseriti utilizzando le cavità presenti nei giunti o praticando i fori con trapani elettrici a sola
rotazione il cui diametro sia superiore ai 20 mm. Nelle voci di prezzo si intendono compresi e compensati
gli oneri per l'inserimento sigillatura e successiva asportazione dei tubicini iniettori in fori predisposti,
lavaggio interno della muratura con acqua desalinizzata, eventuale pulizia delle superfici percolate
mediante spazzolatura prima dell'essiccazione del materiale d'iniezione, il controllo dei prospetti e la
tamponatura di eventuali falle durante le operazioni di iniezione, gli spostamenti delle attrezzature , i
sollevamenti e quant'altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
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3. DISCIPLINARE DESCRITTIVO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
Premessa
L’oggetto della presente relazione è la descrizione delle caratteristiche tecniche e delle modalità di
installazione degli impianti di riscaldamento ed idrosanitari a servizio della baita ubicata nel comune di
Bersone (TN), in località Pantani
In particolare sono previste i seguenti impianti:
1. Impianto di riscaldamento con l’utilizzo di pannelli radianti e radiatori.
2. Impianto di ventilazione meccanica controllata.
3. Impianto idricosanitario di alimentazione e scarico acque reflue.
4. Centrale termica per la produzione di acqua calda e per la distribuzione dei fluidi.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Dati di progetto
Ubicazione
• Località Bersone (TN)
• Latitudine 45,56 N
• Longitudine 10,37 E
• Altezza sul livello del mare 637 m
• Zona climatica invernale F
• Gradi giorno 3384
Condizioni termoigrometriche esterne
• Temperatura -14 °C
• Umidità relativa 80 %
Condizioni termoigrometriche ambiente
• Temperatura 20 °C
• Umidità relativa non controllata
Temperature di progetto circuiti
• Circuito generale pannelli radianti-radiatori 60 °C
• Circuito pannelli radianti 35 °C
• Circuito acqua sanitaria 48 °C
Bilancio termico invernale
• Trasmissioni 9,6 kW
• Ventilazione 5,0 kW
• Carico complessivo 14,6 kW
Portate massime contemporanee impianto idrosanitario
• Acqua fredda 0,59 l/s
• Acqua calda 0,35 l/s
• Acqua fredda + calda 0,68 l/s
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• Acque reflue 1,50 l/s
Dimensioni minime fossa IMHOFF (corrispondente a 6 abitanti equivalenti)
• Comparto di sedimentazione 300 l
• Comparto di digestione 900 l
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Elenco disegni
PB.B.11.1a Centrale tecnologica – pianta e schema funzionale
PB.B.11.1b Impianto di riscaldamento – reti di distribuzione fluidi e terminali
PB.B.11.1c Impianto di ventilazione meccanica controllata - pianta e schema
PB.B.11.1d Impianto idricosanitario - rete di alimentazione
PB.B.11.1e Impianto idricosanitario - rete di scarico
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Descrizione delle opere
Centrale termica
La centrale termica verrà realizzata in all’interno della baita piccola in apposito locale con accesso tramite
disimpegno. Le caratteristiche generali del locale (accesso, aperture di ventilazione, resistenza al fuoco
delle strutture etc.) dovranno essere conformi alla normativa vigente per impianti termici funzionati a
combustibili solidi.
All’interno della centrale si prevede l’installazione dei seguenti componenti principali:
• Gruppo di cogenerazione costituito da motore termodinamico “Stirling” funzionante a pellet
corredato di sistema di stoccaggio e carico automatico del combustibile solido, sistemi di recupero
dell’energia termica per produzione di acqua calda, cofanatura, quadro elettrico ed accessori,
completo di organi di controllo ISPESL , vaso di espansione chiuso a membrana, provvisto di
condotto fumario in acciaio inox riportato fino alla copertura del fabbricato
• Collettori generali di distribuzione acqua calda, corredati di gruppi di termoregolazione e pompaggio,
completi di organi di intercettazione, sonde di temperatura ed accessori.
• Bollitore ad accumulo con scambiatore estraibile per la produzione di acqua calda sanitaria,
completo di gruppo miscelatore termostatico, elettropompe di ricircolo complete di organi di
intercettazione sonde di temperatura ed accessori
• Collegamenti tra le varie apparecchiature realizzati mediante tubazioni in acciaio nero coibentate
termicamente, rifinite in lamierino di alluminio
Tutti gli elementi i della centrale dovranno essere predisposti per la connessione con il sistema di
controllo “domotico” previsto per la gestione di tutti i componenti del fabbricato.
Rete di distribuzione generale
A partire dalla centrale termica si deriveranno le reti generali per l’alimentazione dei vari impianti a
servizio del fabbricato così suddivise:
• Circuito riscaldamento realizzato mediante tubazioni in acciaio nero coibentato termicamente nei
tratti in vista all’interno della centrale termica , mediante tubazioni in acciaio nero preisolate idonee
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all’interramento diretto nei tratto interrato fino alla baita grande, ed in multistrato nel tratto
all’interno del fabbricato
• Circuiti distribuzione acqua sanitaria realizzati mediante tubazioni in acciaio zincato coibentato
termicamente nei tratti in vista all’interno della centrale termica, mediante tubazioni ina acciaio
zincato preisolate idonee all’interramento diretto nei tratti interrati fino alla baita grande ed in
multistrato nel tratto all’interno del fabbricato
Impianto di r iscaldamento
Il riscaldamento degli ambienti verrà effettuato mediante un impianto a pannelli radianti a pavimento per i
locali del piano inferiore, con l’integrazione di radiatori per i servizi igienici, e mediante radiatori per i locali
del piano superiore.
I pannelli radianti ed i radiatori saranno derivati da gruppi di alimentazione inseriti in cassette ad incasso
con coperchio, ubicati all’interno dei servizi igienici, alimentati dalle tubazioni circuiti acqua
calda/refrigerata provenienti dalla centrale termica
Ogni gruppo sarà costituito da un circuito a bassa temperatura completo di valvola miscelatrice ed
elettropompa, collettori di mandata e ritorno, regolatori di portata e testine elettrotermica azionate dai
relativi termostati ambiente per alimentare i pannelli e da un i circuito ad alta temperatura completo di
collettori per alimentare i radiatori
Ogni gruppo dovrà essere predisposto per la connessione con il sistema di controllo “domotico” previsto
per la gestione di tutti i componenti del fabbricato.
I radiatori saranno del tipo termorredo in acciaio, completi di valvola termostatica e detentore, con
verniciatura e finiture a scelta della D.L.
Le tubazioni di alimentazione i radiatori saranno metalplastiche multistrato; per alimentare gli apparecchi
del piano superiore passeranno nel pavimento del piano inferiore e risaliranno nelle contropareti fino ai
rispettivi attacchi.
Impianto di venti lazione meccanica controllata
Per garantire un adeguato ricambio d’aria all’interno di ogni appartamento si prevede la realizzazione di
un impianto di ventilazione meccanica controllata a doppi o flusso costituito da:
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• recuperatore di calore a flussi incrociati completo di filtri
• unità motoventilante con doppio ventilatore a velocità variabile
• condotte di spiroidali in lamiera zincata di presa aria esterna ed espulsione
• condotte di immissione ed estrazione aria di tipo rigido o flessibile
• bocchette circolari in plastica orientabili verniciate con finiture a scelta della D.L.
Ogni impianto dovrà essere predisposto per la connessione con il sistema di controllo “domotico”
previsto per la gestione di tutti i componenti del fabbricato.
Impianto idrico sanitario
Le tubazioni acqua potabile fredda, calda sanitaria e ricircolo, in arrivo dalla rete di distribuzione generale,
alimenteranno i collettori di zona ubicati in cassetta ispezionabile incassata a parete all’interno di ogni
blocco servizi.
A valle dei collettori si dovrà realizzare la rete di distribuzione ai singoli apparecchi eseguita con tubazioni
multistrato precoibentate passanti sottopavimento.
Il sistema di scarico sarà composto da un insieme di tubazioni (diramazioni, colonne, collettori) realizzati
in polietilene ad alta densità che collegheranno gli apparecchi sanitari dei servizi alla rete fognaria general
del fabbricato.
Per la ventilazione delle reti di scarico si prevede di prolungare le colonne fin sopra il tetto dell’edificio,
mantenendo il diametro costante. Alla sommità di ogni colonna di ventilazione sarà installato un idoneo
terminale. Nel tratto esterno la colonna sarà rivestita con un idoneo faldale o sistema di protezione contro
le infiltrazioni d’acqua.
Si prevede la realizzazione di un collettore generale esterno a servizio delle due baite collegato ad una
fossa IMHOFF.
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Schede tecniche
SERBATOIO DI ACCUMULO ACQUA CALDA SANITARIA
Il serbatoio dovrà essere del tipo cilindrico verticale, omologato ISPESL, costruito in lamiera di acciaio
zincato a caldo completo di piedini di appoggio.
Il serbatoio dovrà essere protetto internamente mediante un trattamento anticorrosivo adatto per uso
alimentare, e corredato di anodi al magnesio cortocircuitati, gruppo di scarico e di sfiato automatico.
La coibentazione dovrà essere eseguita mediante materassini in fibra di vetro ad alta densità dello
spessore di 80 mm, rifinita con lamierino d'alluminio lucido sagomato spessore 10/10.
• pressione di esercizio serbatoio 600 kPa
ELETTROPOMPE E CIRCOLATORI
Le elettropompe, centrifughe, dovranno essere a seconda dei casi del tipo normalizzate, normalizzate
monoblocco, oppure in-line, monostadio, idonee per acqua calda refrigerata.
Caratteristiche pompe in - line GEMELLARI
• corpo in ghisa, chiocciola a singola aspirazione e piede ricavato da fusione
• girante in ghisa
• albero in acciaio
• tenuta meccanica
• attacchi flangiati
• motore 4 poli
• grado di protezione minimo IP 44
• alimentazione 480/3/50 V/f/Hz
Ogni pompa inoltre dovrà essere completa di due valvole di sezionamento, filtro, valvola di ritegno, giunti
antivibranti, collettore di aspirazione e mandata, collegamento del gocciolatoio alla rete di scarico.
VALVOLAME
E’ previsto valvolame in ghisa e in bronzo.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Il valvolame in ghisa sarà del tipo a flange;
il valvolame in bronzo sarà del tipo pesante con attacchi filettati.
L'impiego del valvolame a flange è previsto per diametri superiori al DN 32.
Sui collettori è, per uniformità, richiesta l'installazione di valvolame a flange anche per piccoli diametri.
Sulle tubazioni acqua potabile fredda, calda e ricircolo sono previste valvole di intercettazione a sfera
con corpo in ottone ed attacchi filettati ad eccezione di quelle installate sui gruppi di pompaggio.
Le valvole di commutazione stagionale dovranno essere del tipo in acciaio a sfera con attacchi flangiati.
Sulle reti di distribuzione, nei punti più alti e dove occorre, dovranno essere previsti scarichi d'aria, nei
punti più bassi scarichi d'acqua, così come indicato sui disegni di progetto.
Per gli scarichi d'aria si dovranno adottare valvole automatiche a galleggiante.
Per gli scarichi d'acqua si dovranno adottare rubinetti a maschio completi di chiavi di manovra, con
scarico convogliato alla rete di raccolta prevista.
VALVOLAME IN BRONZO E OTTONE
• VALVOLE A SFERA:
- corpo in ottone;
- sfera in ottone cromato;
- guarnizioni delle sedi e guarnizioni di tenuta dello stelo in teflon;
- pressione massima ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
- giunzioni filettate.
• SARACINESCHE DI INTERCETTAZIONE, RUBINETTI DI ARRESTO A STELO INCLINATO, VALVOLE DI
TARATURA A STELO INCLINATO:
- corpo e coperchio in bronzo di fusione;
- otturatore in bronzo per le saracinesche ed a piattello con guarnizione per le valvole a stelo inclinato;
- pressione ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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- giunzioni filettate.
• RUBINETTI A MASCHIO:
- corpo e coperchio in bronzo di fusione;
- otturatore a maschio in ottone;
- tenuta verso l'esterno mediante bussola precompressa;
- pressione massima ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
- dotati di chiave quadra e portagomma;
- giunzioni filettate.
VALVOLAME IN GHISA
• SARACINESCHE:
- corpo, cuneo, cappello e volantino in ghisa;
- anelli di tenuta in ottone fuso;
- albero in ottone;
- pressione massima ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.
• FILTRI:
- corpo e coperchio in ghisa;
- cestello filtrante in acciaio inox 18/8;
- pressione massima ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.
• GIUNTI ANTIVIBRANTI:
- corpo elastico di forma sferica, in gomma, con rete di supporto in nylon e filo d'acciaio;
- pressione massima ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
- flange dimensionate secondo UNI PN 10.
• VALVOLE DI RITEGNO:
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- corpo e battente in ghisa;
- sede di tenuta nel corpo con anello in bronzo;
- tenuta sull'otturatore in gomma dura;
- pressione massima ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.
VALVOLAME IN ACCIAIO
• VALVOLA A TRE VIE A SFERA (inversione stagionale)
- corpo in acciaio;
- sfera in ottone cromato forata a "L";
- guarnizioni di tenuta in teflon;
- comando manuale con doppio volantino;
- pressione massima ammissibile = 10 bar;
- temperatura di esercizio = 100°C;
- flange dimensionate secondo UNI PN 10 con gradino di tenuta.
PANNELLI RADIANTI
PANNELLO ISOLANTE PLASTIFICATO
Pannello in polistirene espanso prodotto in conformità alla normativa UNI 13163, stampato in
idrorepellenza a celle chiuse, di elevata resistenza meccanica, rivestito superficialmente con film plastico
per protezione all'umidità e per maggiore resistenza alla deformazione da calpestio.
Conducibilità termica 0.035 W/(m*K), spessore isolante 30 mm., spessore totale 58 mm., spessore
totale equivalente 38.2 mm., resistenza termica secondo EN 1264 1.05 (mq*K)/W.
Dotato di incastri sui quattro lati per un ottimale accoppiamento, superficie superiore sagomata con rialzi
di 27 mm. per l'alloggiamento dei tubi in polietilene reticolato Ø17 mm. ad interassi multipli di 8,3 cm.
TUBO PER PANNELLI IN PE-XC Ø 17MM
Tubo in polietilene ad alta densità reticolato nella sua massa per via elettrofisica, con barriera
antiossigeno, prodotto in conformità alle normative DIN EN 15875 e DIN 4726, garanzia di reticolazione
omogenea e permanentemente stabile senza rischio di discontinuità per il mantenimento delle
caratteristiche nel tempo. Diametro 17 mm, spessore 2 mm.
CORNICE PERIMETRALE
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Cornice con funzione di assorbimento delle dilatazioni del pavimento ed isolamento termoacustico delle
pareti. Realizzata in polietilene espanso a struttura cellulare al 100% chiusa, dotata di banda autoadesiva
su un lato e di foglio in polietilene accoppiato per evitare infiltrazioni di malta tra cornice e pannello.
Spessore 5 mm., altezza 130 mm.
CURVE DI SOSTEGNO
Curve di sostegno in materiale plastico, con funzione di sostenere verticalmente i tubi in prossimità dei
collettori e proteggerli da eventuali urti.
CLIPS DI FISSAGGIO
Clips ad uncino in materiale plastico, per fissare il tubo sul pannello.
ADDITIVO TERMOFLUIDIFICANTE
Additivo termofluidificante per CLS riduttore d'acqua, conferisce maggiore lavorabilità e compattezza
all'impasto del massetto migliorandone le caratteristiche meccaniche e la conducibilità termica. Prodotto
in conformità alle norme UNI EN 934-2. Dosaggio 3 lt/mc.
RETE ELETTROSALDATA
Rete elettrosaldata in acciaio zincato con funzione di antiritiro e rinforzo del massetto.
Realizzata con filo Ø2 mm e maglia 75x75 mm.
RADIATORI TUBOLARI IN ACCIAIO
CARATTERISTICHE GENERALI
Radiatori ad elementi tubolari in acciaio preverniciati, completi di mensole a parete ed accessori
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
• Tubi in acciaio diametro 25 mm, spessore 1,20 mm
• Teste con raggio di curvatura 25 mm
• Valvolina manuale sfogo aria
• Attacchi gas Ø1�”
• Pretrattamento con fosfosgrassaggio
• Verniciatura con polveri epossidiche colore bianco RAL 9010
• Imballo singolo costituito da cuffie in materiale antiurto e rivestimento in polietilene
• Pressione massima di esercizio minima 12 bar
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• Temperatura massima di esercizio 95 °C
• Rese termiche secondo UNI EN 442
Ogni radiatore dovrà essere corredato dei seguenti accessori verniciati analogamente al radiatore stesso
• valvola a squadra con comando termostatico
• detentore a squadra
• chele di sostegno
• rosone in corrispondenza dell’uscita della tubazione dalla parete/pavimento
COLLETTORE PANNELLI RADIANTI
KIT COLLETTORE
Kit per distribuzione e regolazione a doppia temperatura per impianti a pavimento e ad alta temperatura;
completo di collettori, valvola miscelatrice a 3 vie, servomotore analogico 0-10, circolatore a 3 velocità,
detentore micrometrico, valvola unidirezionale, valvole di intercettazione, termometri, detentore di
bilanciamento, collettori a 2 vie per circuito alta temperatura (predisposti per testina elettrotermica),
valvole di sfiato e carico-scarico impianto, termostato di sicurezza elettronico, separatore microbolle,
connettore per l'allacciamento elettrico e impianto cablato.
Adatto ad essere comandato da una centralina esterna.
Disponibile per tubazioni ø14, 17, 20 mm.
ARMADIETTO PER COLLETTORI
Armadio per contenimento collettori ed accessori, costruzione in acciaio zincato, spessore 8 cm., piedini
registrabili, altezza cm. 72:78 dotato di: rete sullo schienale, falsi fori per entrate laterali, guide per coppia
staffe disassate, coperchio di protezione per intonaci, controtelaio e portina metallica bianca verniciata a
polveri con serratura e chiave di sicurezza.
COLLETTORI DI DISTRIBUZIONE DI ZONA
IMPIANTI IDROSANITARI
Collettori per distribuzione impianti idrosanitari, preassemblati in cassetta, pressione massima di
esercizio 10 bar, costituiti da:
• cassetta di contenimento ed ispezione in plastica da incasso con pareti pretranciate e coperchio
avvitato
• supporti per fissaggio collettori
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• n. 2 collettori semplici componibili in ottone cromato, con valvole di intercettazione incorporate
• n. 2 ammortizzatori del colpo d’ariete corpo in ottone, cromati
GRIGLIE PRESA ARIA ESTERNA ED ESPULSIONE
Dovranno essere costituite da una intelaiatura esterna in acciaio zincato e verniciato, di spessore minimo
10/10 mm, da una rete di protezione antitopo in acciaio zincato e verniciato all'esterno, di una serie di
alette fisse in lamiera di acciaio zincato e verniciato di robusto spessore, passo 50 o 100 m, disposte con
inclinazione di 45°, in modo da impedire l'entrata di acqua.
Le singole parti della griglia saranno imbullonate tra di loro o saldate.
In questo caso la zincatura dovrà essere fatta a saldatura avvenuta.
Qualora la griglia sia collegata ad un canale, tra la griglia ed il canale dovrà essere previsto un tronco della
lunghezza minima di 30 cm, in lamiera zincata e dello spessore stesso del canale, inclinato verso l'alto di
un angolo di 25°, per impedire eventuale trasporto d'acqua nel canale.
La griglia dovrà essere posta ad un'altezza tale da impedire l'accumulo di neve davanti ad essa.
Le griglie dovranno essere di tipo acustico cioè adatte ad abbattere in parte il livello di rumorosità
prodotto dai ventilatori e dall'aria.
TUBAZIONI PREISOLATE IDONEE PER INTERRAMENTO DIRETTO
Per la distribuzione dei fluidi alle sottocentrali, nei tratti interrati, si dovranno utilizzare tubazioni e pezzi
speciali preisolati rivestiti esternamente i polietilene.
Per i circuiti acqua calda e acqua refrigerata si dovranno utilizzare tubazioni in acciaio nero.
Per i circuiti acqua potabile trattata si dovranno utilizzare tubazioni in acciaio zincato.
I tubi preisolati (tubo in acciaio centrato in tubo di polietilene) dovranno essere realizzati con il sistema
dell'iniezione nell'intercapedine della mescola di poliuretano che realizza l'isolamento.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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La tecnologia dovrà essere tale per cui si realizzi una perfetta adesione tra i tre componenti, tubo in
acciaio, isolamento e tubo di protezione in polietilene; si ottiene così una resistenza meccanica tale da
sopportare senza danni e senza scorrimenti reciproci, i movimenti della tubazione rispetto al terreno per
effetto delle dilatazioni.
La compensazione delle dilatazioni dovrà avvenire unicamente sui bracci che vengono a crearsi nei punti
di cambiamento di direzione delle varie linee; queste zone dovranno essere avvolte con dei materassini di
schiuma soffice di poliuretano, per evitare in quel punto l'attrito del terreno.
A seguito delle saldature di testa, i giunti dovranno essere ricoperti con manicotti a scorrimento in
polietilene in cui si dovrà iniettare schiuma di poliuretano analoga a quella esistente all’interno delle
tubazioni. I terminali dei manicotti dovranno essere infine ricoperti con guaine termorestringenti.
Qualora si previsto un sistema di allarme, in grado di verificare la perdita da parte di una tubazione o il
danneggiamento del rivestimento, dovrà essere posta particolare cura in corrispondenza delle giunzioni
dei conduttori in rame presenti all’interno della coibentazione, al fine di non pregiudicare il funzionamento
del sistema stesso.
Le tubazioni dovranno essere postate all’interno di uno strato di sabbia asciutta che le avvolga
completamente, avente spessore minimo rispetto alla generatrice inferiore e superiore pari ad almeno 15
cm; solamente a seguito del ricoprimento con sabbia si potrà procedere al reinterro eseguito con
materiali provenienti dallo scavo.
La profondità di interramento non dovrà essere inferiore a 0,8 m rispetto alla generatrice superiore delle
tubazioni protettive.
In corrispondenza dell’attraversamento di pareti o pozzetti le tubazioni dovranno essere protette con
apposite guaine in gomma in grado di garantire la tenuta, senza provocare il danneggiamento del
rivestimento in polietilene.
TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO
TUBAZIONI IN ACCIAIO Fe 330:
senza saldatura, secondo UNI EN 10255 per diametri fino a DN 50.
TUBAZIONI IN ACCIAIO Fe 320:
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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senza saldatura, secondo UNI EN 10216 per diametri superiori.
CURVE:
stampate in acciaio.
GIUNZIONI:
saldate con saldatura elettrica o ossiacetilenica previa adeguata preparazione delle estremità da saldare.
ACCETTABILITA' DEI DIFETTI DELLE GIUNZIONI:
non è ammessa una mancanza di penetrazione al vertice superiore al 10% dello spessore del tubo.
PROVA IDRAULICA DI TENUTA (secondo UNI 5364):
ultimata la stesura della rete di distribuzione deve essere eseguita una prova idraulica a freddo
dell'impianto ad una pressione di prova maggiore di 1 bar rispetto a quella corrispondente alla condizione
di normale esercizio.
La prova verrà considerata positiva se l'impianto, mantenuto alla pressione stabilita per sei ore
consecutive, non subirà diminuzioni di pressione.
PRESCRIZIONE DI MONTAGGIO:
le reti saranno montate a regola d'arte con l'impiego di:
• staffaggi per guida, sostegno e fissaggio;
• sfoghi aria nei punti più alti con funzione di separatori e accumulatori di aria e con rubinetti o valvole
di scarico automatiche;
• giunti elastici per evitare la trasmissione delle vibrazioni alle strutture;
• compensatori di dilatazione assiali ove necessario e relativi punti fissi.
• rubinetti di scarico nei punti bassi;
• verniciatura;
• coibentazioni;
• fascette colorate o targhe indicatrici per l'individuazione dei fluidi (da applicare sopra il coibente).
IMPIEGO:
• reti acqua calda.
TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
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TUBAZIONI IN ACCIAIO Fe 330:
senza saldatura, secondo UNI EN 10255, zincati a caldo secondo UNI EN 10240.
CURVE E RACCORDERIA:
in ghisa malleabile dimensioni secondo UNI.
GIUNZIONI:
vite e manicotto.
PROVA IDRAULICA DI TENUTA (secondo UNI 5364):
ultimata la stesura della rete di distribuzione deve essere eseguita una prova idraulica a freddo
dell'impianto ad una pressione di prova maggiore di 1 bar rispetto a quella corrispondente alla condizione
di normale esercizio.
La prova verrà considerata positiva se l'impianto, mantenuto alla pressione stabilita per sei ore
consecutive, non subirà diminuzioni di pressione.
IMPIEGO:
• reti acqua potabile fredda.
• reti acqua potabile calda e ricircolo.
TUBAZIONI MULTISTRATO
Tubazioni metalplastiche multistrato, costituite da strato interno in polietilene reticolato PE-xb
impermeabile alla diffusione dell’ossigeno, strato intermedio di alluminio saldato longitudinalmente e
strato esterno in polietilene ad alta densità PEHD.
Raccorderia a pressare in ottone, con codolo guida per ganasce della pressatrice, rondella in materia
sintetica (PE-LD) contro la corrosione elettrolitica, O-Ring di elastomero (EDPM).
La curvatura potrà essere realizzata a mano anche senza l’aiuto di attrezzi. Il raggio di curvatura non
dovrà essere inferiore a: 5,8 cm per le tubazioni da 16 mm, 7 cm per quelle da 20 mm.
Per il taglio delle tubazioni si utilizzerà l’apposita tagliatubi; prima di procedere con la pressatura
occorrerà calibrare e sbavare il tubo interno, infine pulirlo da eventuali sbavature o sporcizia.
Tutti i diametri potranno essere pressati mediante la pressatrice elettrica.
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69
Tutte le tubazioni sono da risciacquare dopo il montaggio. L’installazione dovrà essere sottoposta a prova
di pressione prima di essere utilizzata definitivamente. La prova di pressione dovrà essere di 1,5 volte a
quella di esercizio indicata dal produttore, la caduta di pressione non dovrà essere superiore a 0,1
bar/ora.
Tutti i raccordi a pressare saranno sottoposti a controllo visivo e ad insaponatura per la verifica delle
perdite.
I raccordi per la rubinetteria dovranno essere montati in modo tale da essere separati, isolati dalla
struttura della costruzione, mediante l’utilizzo di inserto in gomma.
CARATTERISTICHE TECNICHE:
• Temperature di esercizio: 70 °C
• Temperatura massima ammissibile: 95 °C
• Pressione massima : 10 bar
• Coefficiente di dilatazione termica: 0,026 mm/m
IMPIEGO:
• reti di distribuzione acqua fredda
• reti di distribuzione acqua calda e ricircolo
• reti acqua calda riscaldamento
TUBAZIONI DI SCARICO IN PEHD
TUBAZIONI, CURVE, RACCORDI E PEZZI SPECIALI IN POLIETILENE AD ALTA DENSITÀ:
I materiali impiegati dovranno avere le seguenti caratteristiche:
• densità secondo prova DIN 53479 = 0,955 g/cm3
• indice di pressione secondo prova DIN 53735 = 0,3 g/10 min.
• tensione di snervamento secondo prova DIN 53455 = 240 kg/cm2
• tensione di rottura secondo prova DIN 53455 = 350 kg/cm2
• durezza alla sfera di acciaio, valore a 30 s secondo la prova DIN 53456 E = 360 kg/cm2
• coefficiente di dilatazione lineare tra 20 e 90 °C secondo la prova DIN 52328 = 2 x 10-4mm/°C
• spessori:
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- ∅ 75 mm s = 3,0 mm
- ∅ 90 mm s = 3,5 mm
- ∅ 110 mm s = 4,3 mm
- ∅ 125 mm s = 4,8 mm
- ∅ 140 mm s = 5,4 mm
- ∅ 160 mm s = 6,2 mm
- ∅ 200 mm s = 6,2 mm
GIUNZIONI:
Le giunzioni fisse dei vari pezzi di tubazioni dovranno essere eseguite per saldatura testa a testa, con
apposita attrezzatura tenendo presente che:
• la temperatura allo specchio dovrà essere pari a 210°C;
• il taglio dei tubi dovrà essere effettuato ad angolo retto;
• le parti da saldare dovranno essere pulite accuratamente;
• le tubazioni di diametro maggiore di 75 mm dovranno essere tenute in posizione di saldatura
mediante apposite staffe di serraggio.
Le varie fasi delle operazioni di saldatura (riscaldamento, congiunzione assiale, raffreddamento)
dovranno essere accuratamente eseguite. Il raffreddamento deve avvenire in modo naturale senza
l'impiego di mezzi artificiali.
COMPENSAZIONE DELLE DILATAZIONI TERMICHE:
Le colonne ed i collettori dovranno avere opportuni manicotti di dilatazione in modo da consentire il libero
movimento delle tubazioni.
STAFFAGGI:
Le tubazioni dovranno essere sostenute da apposite staffe e collari aventi un passo inferiore a 10 diametri
per le tubazioni orizzontali e a 15 diametri per le verticali.
IMPIEGO:
Reti di scarico acque bianche e nere.
COIBENTAZIONE TUBAZIONI ACQUA CALDA
MATERIALE
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Tutte le tubazioni convoglianti acqua calda, dovranno essere coibentate con isolante tubolare (o lastre, a
seconda dei diametri) in caucciù vinilico sintetico a cellule chiuse avente conducibilità termica a 0°C non
maggiore di 0,04 W/m°C e reazione al fuoco di classe 1.
L' A.L. dovrà fornire alla D.L., per il materiale isolante prescelto, i certificati di prova attestanti le caratteri-
stiche fisicotecniche dei materiali stessi.
SPESSORI
Gli spessori previsti dovranno risultare conformi a quanto prescritto nel DPR 412/93 all. B.
Il locale centrale termica e le sottocentrali, saranno considerati, ai fini della determinazione dello spessore
del materiale coibente come "AMBIENTE ESTERNO".
Pertanto gli spessori da utilizzare in funzione del diametro interno sono i seguenti:
Øe tub
<20 21÷39 40÷59 60÷79 80÷99 >100
Spess. mm 20 30 40 50 55 60
POSA
L'isolante utilizzato in un solo strato dovrà essere installato curando che tutti i giunti siano strettamente
uniti e dovrà essere legato con filo di ferro galvanizzato prima di eseguire il rivestimento esterno di
finitura.
FINITURE ESTERNE DELLA COIBENTAZIONE
Le tubazioni passanti in vista all’esterno del fabbricato dovranno essere rifinite con lamierino di alluminio
bordato e calandrato fissati con viti autofilettanti in acciaio inossidabile a tenuta d'acqua con giunti
siliconati e sigillati.
Le tubazioni passanti all’interno di cavedi, controsoffitti e pavimenti galleggianti dovranno essere rifinite
con bendatura in PVC.
COLORI DISTINTIVI
Alle tubazioni dovranno essere applicate fascette che ne consentano l'individuazione.
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Tali fascette dovranno essere in colori distintivi differenti e dovranno essere posizionate in maniera
ordinata in più punti sopra il rivestimento.
COIBENTAZIONE TUBAZIONI ACQUA POTABILE
MATERIALE
Tutte le tubazioni convoglianti acqua potabile fredda, nonché tutto il valvolame, dovranno essere
coibentate con isolante tubolare in caucciù vinilico sintetico a cellule chiuse avente conducibilità termica a
0°C non maggiore di 0,04 W/m°C e reazione al fuoco di classe 1.
La A.L. dovrà fornire alla D.L., per il materiale isolante prescelto, i certificati di prova attestanti le caratteri-
stiche fisicotecniche dei materiali stessi.
SPESSORI
Sono previsti i seguenti spessori:
• tubazioni acqua fredda potabile:
gli spessori previsti sono i seguenti:
- fino a ∅ 2" s = 9 mm
- oltre ∅ 2" s = 13 mm
POSA
L'isolante tubolare dovrà essere posto in opera, ove è possibile, infilandolo sulle tubazioni dall'estremità
libera e facendolo quindi scorrere sul tubo stesso. La giunzione tra i vari tubolari dovrà essere effettuata
con l'uso dell'apposito adesivo fornito dalla Casa Costruttrice dell'isolante.
Nei casi in cui la posa in opera sopradescritta non sia possibile e comunque nel caso dell'isolante in lastre,
si dovranno tagliare i tratti tubolari di isolante longitudinalmente, applicarli sulle tubazioni e saldare i due
bordi con l'adesivo.
A giunzioni effettuate (sia trasversali che longitudinali) sulle stesse dovrà essere applicato l'apposito
nastro adesivo.
Dovrà essere curata con rigore l'assoluta continuità della coibentazione termica sugli appoggi, negli
attraversamenti di solai e di pareti, al fine di evitare la condensazione del vapore acqueo atmosferico sulle
tubazioni stesse.
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Il valvolame sulle tubazioni acqua refrigerata dovrà essere coibentato con scatole realizzate in lamierino
di alluminio, smontabili, rivestite internamente con isolante in caucciù vinilico sintetico, spessore 13 mm.
L'isolamento in corrispondenza delle flange dovrà consentire la rimozione dei bulloni senza danneggiare il
rivestimento e l'isolamento delle valvole dove previsto dovra' essere eseguito fino al premistoppa.
I marchi e le targhette di identificazione dovranno restare visibili anche dopo l'applicazione dell'isola-
mento.
Le aperture che a questo proposito saranno lasciate nell'isolamento dovranno essere accuratamente
sigillate e rifinite con il rivestimento.
FINITURE ESTERNE DELLA COIBENTAZIONE
Le tubazioni passanti in vista all’esterno del fabbricato dovranno essere rifinite con lamierino di alluminio
bordato e calandrato fissati con viti autofilettanti in acciaio inossidabile a tenuta d'acqua con giunti
siliconati e sigillati.
Per le tubazioni all’interno di cavedi, controsoffitti e dei pavimenti galleggianti non è prevista alcuna
finitura superficiale.
COLORI DISTINTIVI
Alle tubazioni dovranno essere applicate fascette che ne consentano la individuazione.
Tali fascette dovranno essere in colori distintivi differenti e dovranno essere posizionate in maniera
ordinata in più punti sopra il rivestimento.
ACCESSORI ISPESL
POZZETTO PER CONTROLLO TERMOMETRI
DESCRIZIONE
dispositivo atto a consentire l’applicazione del termometro di controllo della temperatura dell’acqua in
uscita dal generatore di calore.
MATERIALI
Ottone.
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CARATTERISTICHE
rispondente alle specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.C. punto 3.4, attacco a perno �”,
lunghezza gambo 45/100 mm, con asse verticale o inclinato, diametro interno minimo 10 mm.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
il pozzetto sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua di ogni generatore, a
monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a
0,5 metri.
TERMOMETRO
DESCRIZIONE
dispositivo atto a consentire la lettura della temperatura dell’acqua all’uscita nel generatore di calore.
MATERIALI
cassa di Ottone fuso.
CARATTERISTICHE
rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.C. punto 3, a quadrante, a bimetallo,
cassa di acciaio inox AISI 430, guaina di ottone filettata con grano di fermo, scala graduata in gradi
centigradi, fondo scala a 120 °C, gambo posteriore �” liscio con vite di taratura, diametro 80 mm,
tolleranza 2°C.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
lo strumento sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua dal generatore, a
monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a
0,5 metri.
INTERRUTTORE TERMICO AUTOMATICO DI REGOLAZIONE
DESCRIZIONE
dispositivo di protezione ad azione positiva; il cui intervento si verifica non soltanto al raggiungimento di
un determinato valore del parametro controllato, ma anche in caso di guasto dell’elemento sensibile.
CARATTERISTICHE
rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.B. punto 1, gambo rigido posteriore,
azione a due posizioni, portata contatti 220 V, 6 A, attacco a perno �”, taratura sottocoperchio, campo di
regolazione 30 ÷ 90 °C.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
75
Lo strumento sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua dal generatore, a
monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a
0,5 metri.
Qualora il generatore di calore fosse provvisto, sul proprio pannello di controllo e comando, del suddetto
apparecchio, non sarà necessaria l’installazione dell’interruttore sul tubo di mandata.
INTERRUTTORE TERMICO AUTOMATICO DI BLOCCO
DESCRIZIONE
dispositivo di protezione ad azione positiva; il cui intervento si verifica non soltanto al raggiungimento di
un determinato valore del parametro controllato, ma anche in caso di guasto dell’elemento sensibile.
CARATTERISTICHE
rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.B. punto 1, gambo rigido posteriore, a
reinserimento manuale, portata contatti 220 V, 6 A, attacco a perno �”, temperatura prestabilita 95 °C.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
Lo strumento sarà installato nelle immediate vicinanze del tubo di uscita dell’acqua dal generatore, a
monte di eventuali organi di intercettazione ed ogni altra accidentalità, ad una distanza non superiore a
0,5 metri.
L’interruttore sarà indipendentemente, negli organi di comando e controllo, dall'interruttore termico di
regolazione, il ripristino avverrà con intervento manuale.
Qualora il generatore di calore fosse provvisto, sul proprio pannello di controllo e comando, del suddetto
apparecchio, non sarà necessaria l’installazione dell’interruttore sul tubo di mandata.
MANOMETRO
DESCRIZIONE
dispositivo atto a consentire la lettura della pressione all’uscita dal generatore di calore.
MATERIALI
cassa di Acciaio stampato, quadrante di Alluminio verniciato a fuoco, perno di Ottone.
CARATTERISTICHE
rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.C. punto 2, scala graduata in bar o
kPa sulla quale indicata, con segno facilmente visibile, la pressione massima di esercizio del generatore di
calore, fondo scala compreso fra 1,25 e 2 volte la pressione massima di esercizio del generatore, sistema
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Bourdon, molla a tubo metallico, diametro 80 mm, attacco 3/8”, perno radiale, tolleranza 3% del valore di
fondo scala.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
lo strumento sarà installato nelle immediate direttamente sul generatore, oppure sulle tubazioni di
mandata o ritorno dello stesso, a monte di eventuali organi di intercettazione, ad una distanza non
superiore a 0,5 metri.
L’indicatore sarà completo di rubinetto per manometro campione in bronzo con attacchi a perno e
manicotto, flangia a disco piano diametro 40 mm e spessore 4 mm, PN 10, attacchi 3/8” e di tubo
ammortizzatore.
PRESSOSTATO DI BLOCCO
DESCRIZIONE
dispositivo di protezione ad azione positiva; il cui intervento si verifica non soltanto al raggiungimento di
un determinato valore del parametro controllato, ma anche in caso di guasto dell’elemento sensibile.
MATERIALI
corpo in Acciaio, coperchio in materiale plastico.
CARATTERISTICHE
rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.O. art. 20, punto 3, attacco a manicotto, campo 1 ÷ 5
bar, contatti 250 V - 16 A, classe di protezione IP 44, PN 15 bar, a riarmo manuale.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
Il pressostato sarà installato sulla tubazione di mandata del generatore di calore, a monte di eventuali
organi d’intercettazione, ad una distanza non superiore a 1 metro.
VALVOLA DI SICUREZZA
DESCRIZIONE
La valvola di sicurezza avrà la funzione di scaricare l’acqua, nel caso di raggiungimento della pressione
limite nel circuito di riscaldamento.
MATERIALI
Corpo e coperchio in Ottone, manopola in Nylon con fibre di vetro, membrana e guarnizione in Etilene-
Polipropilene.
CARATTERISTICHE
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Rispondente specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.2. capitolo R.2.A. punto 2 e capitolo R.3.B. punto 2, a
sede piana, il diametro corrispondente all’area della minima sezione trasversale netta dell’entrata della
valvola non sarà inferiore a 15 mm. La sovrappressione di scarico non supererà il 10% della pressione di
taratura, lo scarto di chiusura sarà inferiore al 20%, il diametro di uscita sarà maggiorato. La pressione di
taratura, aumentata della sovrappressione ammessa, non supererà la pressione massima di esercizio del
generatore di calore.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
La valvola sarà collegata alla parte più alta del generatore oppure sulla tubazione di mandata dello stesso
ad una distanza non superiore al metro. La tubazione di raccordo non avrà, in alcun punto, sezione di
passaggio inferiore a quella di ingresso della valvola o all somma delle sezioni di ingresso qualora le
valvole fossero più di una e tutte allacciate alla stessa tubazione.
La valvola avrà scarico convogliato, in modo, che in caso di intervento, non si arrechino danni a persone o
cose. Il sistema di convogliamento sarà costituito da curva orientabile, imbuto in alluminio pressofuso,
tubo di acciaio da raccordare alla rete di scarico o imbuto di raccolta scarichi.
FLUSSOSTATO
DESCRIZIONE
Il flussostato avrà la funzione di:
Provocare lo spegnimento del bruciatore qualora sia insufficiente o venga a mancare la circolazione del
fluido termovettore nel circuito caldaia
Interrompere il funzionamento del compressore del gruppo frigo a causa di insufficiente o portata nulla
d’acqua di raffreddamento al condensatore o evaporatore
Comandare l’avviamento della pompa di circolazione negli impianti di produzione istantanea d’acqua
calda sanitaria con scambiatori di calore.
MATERIALI
Corpo di Ottone, coperchio in policarbonato, soffietto in acciaio inox AISI 316L, asta di comando e
supporti interni in acciaio inox AISI 304, O-Ring di tenuta tra corpo e portasoffietto in EDPM.
CARATTERISTICHE
Pressione massima 10 bar, temperatura massima del fluido 120 °C, temperatura minima del fluido – 30
°C, temperatura massima ambiente 55 °C, attacco adatto per tubazioni da 1” sino a 8”, tensione 240 V, 15
A, classe di protezione IP 54.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
Il flussostato sarà installato sulla tubazione attenendosi al senso del flusso indicato dalla freccia posta sul
coperchio. Per il corretto posizionamento della lamella nella tubazione occorrerà attenersi alle indicazioni
del costruttore. La taratura sarà eseguita ruotando la vite per ottenere la chiusura dei contatti a valori di
portata desiderati.
VASO DI ESPANSIONE CHIUSO
DESCRIZIONE
Il recipiente avrà la funzione di assorbire le dilatazioni dell’acqua dovute all’aumento di temperatura
nell’impianto.
MATERIALI
Corpo in acciaio, membrana in gomma sintetica SBR, membrana in butile atossica, per impianti
idrosanitari.
CARATTERISTICHE
Membrana intercambiabile, precaricato con azoto ma sostituibile con aria compressa, rispondente
specifiche del D.M. 1/12/75, fascicolo R.3. capitolo R.3.B. punto 3, marcato CE secondo la direttiva P.E.D.
97/23/CE, temperatura massima 99 °C, attacco a perno.
PRESCRIZIONI DI MONTAGGIO
Il diametro della tubazione di collegamento non dovrà mai essere inferiore a 18 mm. Sulla tubazione di
collegamento tra vaso e impianto non dovranno essere interposti organi di intercettazione, ne praticate
diminuzioni di sezione. La tubazione di collegamento dovrà essere realizzata in modo da non presentare,
punti di accumulo, possibili incrostazioni o depositi e avere curve realizzate con raggio di curvatura non
inferiore a 1,5 volte il diametro del tubo interno (misurato sull’asse del tubo). I vasi con capacità fino a 50
litri potranno essere installati appendendoli al tubo, mentre quelli di capacità superiore dovranno essere
del tipo con base d’appoggio. I vasi dovranno essere installati preferibilmente sulla tubazione che
contiene l’acqua a minor temperatura.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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4. DISCIPLINARE DESCRITTIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI Sommario
4.1 Premessa ................................................................................................................................................... 80
4.2 Riferimenti Normativi ................................................................................................................................ 81
4.3 Dati di progetto ......................................................................................................................................... 87
4.4 Elenco disegni ........................................................................................................................................... 88
4.5 Descrizione delle opere ............................................................................................................................ 89
4.6 Schede tecniche ...................................................................................................................................... 113
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80
4.1 Premessa
L’oggetto della presente relazione è la descrizione delle caratteristiche tecniche e delle modalità di
installazione degli impianti elettrici luce/f.m. e speciali a servizio della baita ubicata nel comune di
Bersone (TN), in località Pantani.
In particolare sono previsti i seguenti impianti:
5. Impianto luce/fm.
6. Impianto telefonico e trasmissione dati.
7. Impianto antieffrazione.
8. Impianto TV.
9. Impianto ICT.
10. Domotica.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
81
4.2 Riferimenti Normativi
Impianti elettrici
Gli impianti dovranno essere realizzati in ogni loro parte e nel loro insieme in conformità alle leggi, norme,
prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale,
preposti dalla legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione, ovvero
• normative ISPESL, ASL e ARPA;
• leggi e decreti;
• disposizioni dei vigili del fuoco di qualsiasi tipo;
• norme CEI;
• norme UNI;
• regolamento e prescrizioni Comunali relative alla zona di realizzazione dell'opera.
Tutti i componenti devono essere, ove possibile, provvisti del marchio di qualità (IMQ) e della marchiatura
CE.
In particolare le opere e gli impianti da realizzare dovranno essere eseguiti in conformità con le leggi,
disposizioni e/o provvedimenti di seguito elencati e loro successive modifiche ed integrazioni.
Antinfortunistica, sicurezza degli impianti e prevenzione incendi
• LEGGE 3 Agosto 2007 , n. 123: “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e
delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”.
• DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81: “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.
123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
• DECRETO 22 gennaio 2008, n. 37: “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-
quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in
materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici”.
• Legge 05.03.1990 - n. 46: "Norme per la sicurezza degli impianti" e relativo regolamento di
attuazione D.P.R. 06.12.1991 n. 447.
• Decreto Ministero dell'Interno 22 Febbraio 2006 – “Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• DECRETO 10 Marzo 1998 – “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
Gli impianti dovranno essere realizzati "a regola d'arte" non solo per quanto riguarda le modalità di
installazione, ma anche per la qualità e le caratteristiche delle apparecchiature e dei materiali.
PRINCIPALI NORME IMPIANTISTICHE DI RIFERIMENTO:
CEI 8-6
CEI 11-1 CEI 79-3
CEI 64-12 UNI 8795
CEI 31-30 UNI EN 81-2
CEI 64-8 UNI CIG
CEI 81-4 tabelle CEI-UNEL
PRINCIPALI NORME DI PRODOTTO DI RIFERIMENTO:
CEI 17-5 CEI 23-3
CEI17-6 CEI 23-12
CEI 17-13 CEI 23-18
CEI 20-22 CEI 20-39/1-2
CEI 20-35 CEI 34-3
CEI 20-36 CEI 34-21
CEI 20-38 CEI 34-22
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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VINCOLI DA RISPETTARE:
Attività soggette al controllo dei VV.F.
Prescrizioni ISPESL
Prescrizioni Ente erogatore energia
elettrica
Prescrizioni TELECOM
NORME SULLE CANALIZZAZIONI:
La normativa di riferimento per le canalizzazioni, complete di accessori, è definita essenzialmente dalle
seguenti norme CEI:
• CEI 23-39 (CEI-EN 50086-1) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche - Parte 1:
Prescrizioni generali
• CEI 23-54 (CEI-EN 50086-2-1) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-1:
Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi ed accessori
• CEI 23-55 (CEI-EN 50086-2-2) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-2:
Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli ed accessori
• CEI 23-56 (CEI-EN 50086-2-3) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-3:
Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili ed accessori
• CEI 23-46 (CEI-EN 50086-2-4) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 2-4:
Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati.
• CEI 23-26 Tubi per installazioni elettriche. Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e
filettature per tubi ed accessori
Si richiama anche la norma CEI 64-8 in relazione alle caratteristiche richieste all’impianto in base al luogo
d’installazione ambienti di pubblico spettacolo.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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PRESE PORTAFRUTTI:
• CEI 23-3: Interruttori automatici per usi domestici e similari (per tensione nominale non superiore a
415 V in corrente alternata)
• CEI 23-5: Prese a spina per usi domestici e similari
• CEI 23-9: Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso
domestico e similare: Prescrizioni generali
• CEI 23-12: Prese a spina per usi industriali
CAVI ELETTRICI
La normativa di riferimento per i cavi da impiegare per tensioni nominali inferiori ad 1 kV (che sono quelli
che interessano il progetto in questione) è definita essenzialmente dalle seguenti norme CEI:
• CEI 20-11 Caratteristiche delle mescole per isolanti e guaine di cavi;
• CEI 20-19 Cavi isolati in gomma;
• CEI 20-20 Cavi isolati in polivinilcloruro (PVC);
• CEI 20-21 Portate dei cavi in regime permanente;
• CEI 20-22 Prova dei cavi non provocanti l’incendio;
• CEI 20-27 Sistema di designazione dei cavi;
• CEI 20-29 Conduttori per cavi isolati;
• CEI 20-31 Cavi isolati con polietilene reticolato;
• CEI 20-34 Prove sui materiali per cavi;
• CEI 20-35 Prove sui cavi sottoposti al fuoco;
• CEI 20-36 Prova di resistenza al fuoco;
• CEI 20-37 Prove sui gas emessi durante la combustione;
• CEI 20-38 Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio ed a basso sviluppo di fumi e gas tossici;
• CEI 20-39 Cavi ad isolamento minerale con tensione nominale non superiore a 750 V;
• CEI 20-40 Guida all’uso dei cavi a bassa tensione;
• CEI 20-45 Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica con tensione nominale Uo/U non
superiore a 0.6/1 kV.
Si richiama anche la norma CEI 64-8 (4a Edizione-1998) in relazione alla scelta ed alla installazione dei
cavi. Infine la serie di tabelle CEI-UNEL riguardo alla normalizzazione dei cavi:
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• CEI-UNEL 00722 Colori distintivi delle anime dei cavi;
• CEI-UNEL 35011 Sigle di designazione dei cavi;
• CEI-UNEL 35023 Cadute di tensione dei cavi;
• CEI-UNEL 35024 Portate in regime permanente;
• CEI-UNEL 35025 Tensioni nominali U0/U di identificazione dei cavi e relativi simboli.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E DI MANOVRA
La normativa di riferimento per i dispositivi di protezione e di manovra per bassa tensione è definita
essenzialmente dalle seguenti norme CEI:
• CEI 17-11 (EN 60947-3) Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori - sezionatori in aria e unità
combinate con fusibili.
• CEI 17-44 (EN 60947-1) Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1: Regole generali.
• CEI 23-9 Apparecchi di comando non automatici per installazione fissa per uso domestico e similare
• CEI 23-11 (EN 61058-1) Interruttori per apparecchi. Parte 1: Prescrizioni generali.
• CEI 17-5 (EN 60947-2) Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici.
• CEI 23-3 (EN 60898) Interruttori automatici per la protezione contro le sovracorrenti per impianti
domestici e similari per apparecchi.
• CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici o similari.
• CEI 17-41 Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari.
• CEI 17-50 (EN 60947-6-2) Apparecchiature a bassa tensione. Parte 4: Contattori e avviatori. Sezione
1: Contattori e avviatori elettromeccanici.
QUADRI ELETTRICI
La normativa di riferimento per i quadri elettrici per tensioni nominali inferiori ad 1 kV (che sono quelli che
interessano il progetto in questione) è definita essenzialmente dalle seguenti norme CEI:
• CEI 17-13-1 (EN 60439-1) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT): Parte 1: Apparecchiature di serie (AS) e apparecchiature non di serie (ANS)
parzialmente soggette a prove di tipo.
• CEI 17-13-2 (EN 60439-2) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT): Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• CEI 17-13-3 (EN 60439-3) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT): Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di
manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al uso.
Quadri di distribuzione.
• CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per
installazioni fisse per uso domestico e similare.
• CEI 23-48 Involucri per apparecchi per installazioni fisse per uso domestico e similare. Parte 1.
Prescrizioni generali.
• CEI 23-49 Involucri per apparecchi per installazioni fisse per uso domestico e similare. Parte 2.
Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che
nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile.
• CEI 17-43 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le
apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie
(ANS).
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4.3 Dati di progetto
Ubicazione
• Località Bersone (TN)
• Latitudine 45,56 N
• Longitudine 10,37 E
• Altezza sul livello del mare 637 m
Dati dell ’al imentazione Elettrica
• Società fornitrice
• Punto di consegna vano tecnico
• Linea di alimentazione cavo monofase non schermato
• Tensione nominale 230 V
• Frequenza nominale (50 ± 5%) Hz
• Potenza complessiva disponibile in servizio continuo 10 kW
• Icc presunta nel punto di consegna 6 kA
• Sistema di distribuzione TT
Altre informazioni
• Impianto di protezione contro i fulmini Non previsto
• Impianto antieffrazione Previsto
• Impianto citofonico Non Previsto
• Impianto interno di segnalazione Non Previsto
• Impianto telefonico e rete dati Previsto
• Impianto TV Previsto
• Impianto ICT Previsto
• Domotica Previsto
• Impianto di dispersione a terra Previsto
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4. Elenco disegni
PB.B.11.2a Impianto forza motrice - Piano terra e piano primo
PB.B.11.2b Impianto Luce – Piano terra e piano primo
PB.B.11.2c Impianti speciali – Piano terra e piano primo
PB.B.11.2d Quadro generale baita
PB.B.11.2e Quadro unità abitativa
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4.5 Descrizione delle opere
Consegna energia elettrica e distribuzione primaria
La baita sarà alimentata in bassa tensione da un contatore monofase 230V posizionato in prossimità del
locale tecnico esterno.
Dal contatore il circuito di alimentazione si dovrà attestare al quadro elettrico generale per alimentare le
due unità abitative e le utenze meccaniche.
Il quadro generale sarà posizionato entro il locale tecnico esterno, avrà grado di protezione IP55, la
carpenteria esterna ed la portella anteriore saranno in materiale plastico.
L’interruttore differenziale generale dovrà essere del tipo F , evitare interventi intempestivi per correnti
continue, vaganti e di origine atmosferica, sarà dotato di riarmo automatico.
I circuiti a valle del quadro generale saranno del tipo FG7OR/0,6-1Kv e saranno posati entro tubi pvc
flessibili interrati ad una profondità minima di 50cm.
Al piano primo di ogni unità abitativa, nel vano tecnologico previsto, si dovrà installare un centralino a
parete completo di interruttori magnetotermici e differenziali per la protezione e comando dei circuiti a
valle. Si dovranno alimentare i seguenti impianti:
luce e forza motrice, impianti di antieffrazione, impianti di ventilazione, impianti tv, impianti telefonici,
impianti ITC per video conferenza, controllo accessi, collettori per pannelli radianti a pavimento,
apparecchi illuminanti e impianto di domotica per il controllo e la regolazione degli impianti tecnologici.
I circuiti a valle dei quadri per le unità abitative dovranno essere del tipo N07V-K posati entro tubi
protettivi a parete ed a pavimento. Laddove i pavimenti saranno trasparenti si dovranno utilizzare i
passaggi attraverso le pareti in carton gesso con scatole di derivazione specifiche.
Impianti forza motrice - locali tecnici interni e locale di consegna esterno
Nei locali tecnici interni gli impianti per prese forza motrice saranno realizzati da esterno a parete o a
soffitto con tubi pvc diametro 20 e 25mm, le prese saranno del tipo universale 2x16A+T 220V. Nel locale
tecnico esterno si dovrà installare una presa interbloccata 2x16A+T, i cavi di alimentazione saranno del
tipo FG7OR-0,6/1KV, i tubi saranno in acciaio zincato leggero con accessori di fissaggio e montaggio, le
scatole dovranno avere le stesse caratteristiche dei tubi . Le tubazioni ed i cavi di alimentazione delle
utenze meccaniche presenti nel locale tecnico esterno avranno le stesse caratteristiche di quelle delle
prese. Le pompe ed i motori presenti nel locale tecnico esterno saranno alimentati dal quadro generale
con le protezioni specifiche.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
90
La regolazione ed il comando di pompe e motori sarà realizzato attraverso la domotica.
Impianti i l luminazione e prese unità abitative
Gli impianti di illuminazione e prese saranno realizzati con tubi pvc installati a parete da incasso
sottotraccia ed a pavimento sotto il getto di finitura. Saranno raccordati alle scatole di derivazione
posizionate nei locali tecnici e nelle pareti in punti da concordare. I circuiti saranno del tipo N07V-K posati
entro tubi protettivi a parete ed a pavimento. Laddove i pavimenti saranno trasparenti si dovranno
utilizzare i passaggi attraverso le pareti in carton gesso con scatole di derivazione specifiche.
I comandi, il controllo e le regolazioni saranno gestite dalle apparecchiature dell’impianto di domotica
posizionate all’interno del quadro elettrico della singola unità abitativa.
Gli apparecchi illuminanti per interni saranno costituti da fluorescenti 18W, da strisce di LED a 7W, da
apparecchi illuminanti free standing, tutti gli apparecchi illuminanti avranno gli alimentatori di tipo Dali
per la regolazione luminosa. Gli apparecchi illuminanti dovranno essere installati nei seguenti modi:
ad incasso nelle contropareti
nelle scuretto delle pareti e delle strutture
nelle pareti luminose
nello spazio tra le lamelle all’intradosso del solaio
posati in modo libero (free standing)
Gli apparecchi illuminanti di emergenza saranno costituiti da lampade autonome 24W autonomia 60’
I livelli di illuminamento minimi saranno :
100 lx per le camere
200 lx per locali soggiorno
150 lx per locali tecnici
100 lx per le scale
150 lx per i servizi igienici
20 lx illuminazione sicura
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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30 lx per area esterna
Le prese saranno di tipo universale 2x16A+T 230V con terra centrale e laterale.
Impianti antieffrazione
Si dovranno realizzare gli impianti per sensori ad infrarossi o volumetrici , tastiere di inserzione e
disinserzione impianti , sirene interne ed esterne , circuiti in cavo per impianti di tipo convenzionale. Tutte
le scatole di derivazione della distribuzione principale dovranno avere lo scomparto predisposto per
impianti antieffrazione.
I sensori dovranno essere posizionati a 2 metri di altezza , mentre quelli per le tastiere a 1,5 metri di
altezza.
Tutte le predisposizioni saranno realizzate da incasso sotto traccia a parete ed a pavimento sotto il getto
di copertura .
I tubi da incasso per impianto antieffrazione saranno di colore marrone.
Impianto telefonico ITC per video conferenza e rete di cablaggio strutturato
Nella unità abitativa più grande sarà installato un armadio rack di attestazione per cablaggio strutturato
rete lan, l‘alimentazione elettrica sarà derivata da un piccolo gruppo statico di continuità posato dentro il
rack. All’interno delle unità abitative saranno installati dei punti di access point wi-fi per la connettività
della rete lan interna.
Negli ambienti saranno installate delle prese per il cablaggio strutturato collegate all’armadio rack con
cavo utp categoria 6
All’esterno in prossimità della copertura sarà installato un apparato wireless completo di antenna
omnnidirectional 360° modello NA2409 ed di un flat panel antenna 5 GHZBI
Tutti gli impianti saranno realizzati da incasso sottotraccia a parete e pavimento con tubo pvc flessibile di
colore verde .
Impianto TV satell itare e terrestre
Nelle due unità abitative saranno installate delle prese per impianto tv satellitare e terrestre , saranno
collegate al centralino tv da installare nel locale tecnico interno.
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Sul tetto dell’edificio si dovrà installare una antenna per la ricezione dei canali digitali e una parabola per la
ricezione dei canali satellitari .
Tutti gli impianti saranno realizzati da incasso sottotraccia a parete e pavimento con tubo pvc flessibile
di colore viola.
Cavidotto esterno e impianto di dispersione
Lungo il perimetro della baita sarà realizzato un cavidotto costituito da due tubi pvc flessibili per esterno
diametro 80mm e da alcuni pozzetti in cls completi di chiusino metallico .
Il cavidotto sarà collegato al locale deI quadro generale ed alle unità abitative interne
Sotto i tubi flessibili in pvc a contatto direttamente con il terreno sarà installato un dispersore orizzontale
in acciaio ramato di sezione 50mmq.
Il dispersore orizzontale sarà integrato da alcuni dispersori verticali in acciaio ramato lunghezza 1,5m
Nel locale del quadro generale sarà installata una piastra equipotenziale a cui saranno collegati i seguenti
conduttori:
- dispersore orizzontale 50mmq in acciaio ramato
- conduttore di protezione N07V-K 16mmq
- conduttori equipotenziali N07V-K 16mmq
Alla piastra equipotenziale saranno collegati i ferri dei plinti di fondazione tramite tondino in acciaio
zincato diametro 50mm
I valori di taratura dell’ interruttore generale saranno coordinati con la resistenza dell’impianto di terra.
di produzione GSS , il collegamento sarà realizzato alla presenza del ente fornitore di energia.
Impianto domotica
L’analisi del problema parte dalle considerazioni espresse nel documento 10075 “Progetto Baite Principi
guida e opzioni tecnologiche per la realizzazione” cercando di mantenere il più possibile il progetto sulla
base di quanto richiesto dalla committenza.
L’analisi del sistema si basa fondamentalmente sull’utilizzo di tecnologie standard, in particolare la base
del progetto utilizza dispositivi con protocollo KNX, basati su standard EN-50090).
Obiettivi fondamentali dello sviluppo del contenuto tecnologico delle baite sono l’ottimizzazione del
comfort e del risparmio energetico all’interno delle unità abitative.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Ruolo molto importante all’interno di questo sviluppo viene assegnato al sistema di supervisione, la
programmazione impiantistica e le logiche di gestione dell’impianto si occupano di quelle che sono le
funzionalità base dell’impianto, la supervisione riveste il duplice ruolo di monitoraggio e controllo generale
dell’impianto e quello di responsabile delle funzionalità avanzate di controllo energetico.
Di seguito saranno presentati alcuni concetti innovativi per i sistemi di supervisione attuale che vogliono
essere introdotti in questo progetto.
Particolare importanza è rivolta anche alla connettività dell’impianto, sia per permetterne il monitoraggio
e il controllo da remoto, sia per facilitare e ottimizzare le operazioni di manutenzione e riprogrammazione
dell’impianto.
Una funzionalità importante di cui si vuole dotare la struttura è la possibilità di rivedere continuamente la
programmazione e le modalità di supervisione, anche da remoto, in seguito all’analisi dell’uso e della
gestione energetica della baita.
L’idea della supervisione remota dell’impianto provoca una forte contrazione dei costi per quanto
riguarda il contenuto tecnologico della struttura, in quanto le infrastrutture necessarie per il controllo
dell’impianto sono centralizzate in una server farm, così come oggi avviene per buona parte dei server a
livello mondiale fruibili via internet, resta comunque necessario dotare l’impianto di un buon livello di
distribuzione dell’intelligenza tecnologica per consentire che comunque tutta l’intelligenza di base sia
presente all’interno dell’abitazione evitando così blackout tecnologici al cliente in caso di mancanza della
connettività.
I l luminazione
Per la gestione ottimale dell’illuminazione, per ottenere il duplice scopo di ottimizzare sia il comfort degli
utenti che per il risparmio energetico si propone l’utilizzo di un sistema di regolazione di luminosità
ambientale.
Per motivazioni estetiche e di ingombro, vista l’importanza dell’impatto visivo nella struttura si sceglie di
non utilizzare rivelatori combinati di presenza e luminosità ambientale, in quanto l’ingombro risulterebbe
decisamente superiore.
Si sceglie invece di utilizzare gli stessi rivelatori di presenza utilizzati per il sistema di antintrusione per la
gestione della presenza degli utenti, in questo modo si riduce l’ingombro e si garantiscono prestazioni
elevate in termini di efficienza energetica.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Il regolatore di luminosità/dimmer è un dispositivo adatto per il montaggio su guida DIN all’interno di
quadri di distribuzione. Si collega al bus Konnex mediante un terminale di connessione bus. Viene
utilizzato per commutare e regolare apparecchi illuminanti con regolatori elettronici con ingresso di
controllo 0-10 V. Ne è disponibile una versione equivalente per apparecchi illuminanti regolabili mediante
protocollo DALI.
L’utilizzo del protocollo DALI risulta decisamente più efficiente in quanto permette una gestione più
completa dei corpi illuminanti, innanzitutto l’indirizzamento logico delle lampade diventa programmabile
e pertanto i circuiti possono essere variati e indirizzati senza alcuna modifica al cablaggio.
A seconda dei corpi illuminanti scelti è possibile comunque associare la corrispondente tipologia di
prodotto per la regolazione di luminosità ambientale.
Per la valutazione della luminosità ambientale il dispositivo opera in modo passivo; ovvero l’uscita 0-10 V
funziona come una resistenza controllata.
L’alimentazione è fornita dal regolatore elettronico controllato.
In combinazione con il sensore di luminosità, può essere utilizzato come un controllore per la regolazione
continua della luminosità negli uffici, nelle abitazioni oppure in sistemi generici di building automation.
Non richiede alimentazione supplementare. Per ciascun canale viene utilizzato un contatto del relé per la
commutazione del circuito luce.
Con il sensore di luce è possibile determinare il livello di luminosità in ambienti chiusi. Il sensore viene
montato in una scatola da incasso standard nel soffitto.
È utilizzato, in combinazione con il controllore di luminosità, per il controllo costante delle luci. Il
collegamento elettrico con il controllore si effettua con un cavetto bipolare MSR (SELV) di lunghezza non
superiore a 100 metri.
La possibilità di distribuire in modo flessibile il sensore rispetto al regolatore permette l’ottimizzazione
degli spazi tecnici all’interno della baita per garantire di non intaccare la qualità architettonica della
struttura.
Possono essere utilizzate tipologie diverse di sensori in materiale acrilico in modo da garantire
l’acquisizione ottimale della luminosità ambientale.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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La taratura dei sensori è fondamentale per la regolazione ottimale della luminosità ambientale.
Le camere sono illuminate dalla luce del giorno in modo diverso e in alcuni casi le luci artificiali delle
lampade, e le superfici nelle camere (muri, pavimento, mobili, ecc) riflettono la luce che cade su di loro in
modo non omogeneo. Pertanto, anche se vi è un controllo dell'illuminazione perfettamente calibrato,
nelle operazioni quotidiane, le deviazioni al valore obiettivo fissato possono verificarsi. Queste deviazioni
possono arrivare fino a + / - 100lx, dovute alle condizioni ambientali in camera e di conseguenza alle
proprietà di riflessione delle superfici (carta, persone, arredamenti riorganizzati o mobili nuovi). Le
deviazioni possono verificarsi anche se il sensore della luce è influenzato da luce diretta o riflessa caduta
su di esso che non è influenzato o solo leggermente influenzata dalle superfici nel campo di rilevamento
del sensore. Queste precisazioni sono doverose per capire come l’obiettivo di questa tipologia di
dispositivi non sia una una conservazione scientifica di un valore di luminosità ma una condizione ottimale
di comfort ed efficienza energetica, che non è influenzata e preventivabile in condizioni ambientali
particolari.
Per il posizionamento ottimale dei sensori è necessario prevedere che i circuiti luminosi non si influenzino
tra di loro.
Le lampade e la luce del sole non devono influenzare direttamente il raggio di misurazione del sensore, il
posizionamento del sensore è di importanza vitale per garantire un corretto funzionamento del sistema.
Di seguito forniamo uno schema di collegamento e fissaggio del sistema di regolazione di luminosità
ambientale.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Il valore di luminosità corrente viene trasmesso dal sensore al regolatore che provvede a modificare il
valore dell’uscita in base al valore correntemente misurato.
Nel caso di dimmer DALI il sistema di regolazione ambientale varia secondo il seguente schema:
La regolazione può avvenire in due modi:
1. Il setpoint di luminosità viene impostato una volta per tutte e non può essere cambiato dall’utente.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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2.Il setpoint di luminosità può essere cambiato dall’utente. Per fare ciò è possibile associare all’utente un
dimmerazione ed uno di memorizzazione, in questo modo il nuovo setpoint di luminosità viene mantenuto
fino all’invio del successivo comando di commutazione.
Per la realizzazione del progetto baite sicuramente è preferibile poter garantire la possibilità di gestire più
setpoint e pertanto non avere un unico setpoint impostato una volta per tutte al momento della
programmazione del sensore.
Anzi, può essere utile gestire più setpoint, associati a scenari diversi, inviabili tramite il sistema di
supervisione, per garantire all’utente le condizioni ambientali ottimali in base all’utilizzo che viene fatto
della struttura, permettendone pertanto la variazione sia per utenti diversi che per operazioni diverse da
parte dello stesso utente.
Termoregolazione
Per la gestione del sistema di termoregolazione possono essere utilizzate sonde di temperatura o
termostati con display. Per la gestione delle baite si preferisce utilizzare termostati con display per
permettere la visualizzazione e la gestione della termoregolazione in modo intuitivo e rapido per il cliente,
permettendogli di verificare le temperature all’interno dell’abitazione.
I termostati KNX sono in grado di lavorare attraverso differenti modalità di gestione (comfort, standby,
economy, antigelo o troppo caldo), attraverso l’utilizzo di un termostato per ogni zona e la gestione
efficiente delle modalità, in combinazione con setpoint adeguati, è possibile garantire all’utente all’interno
della baita il miglior rapporto tra comfort e risparmio energetico.
Il termostato è dotato di quattro modalità operative:
Antigelo: la camera è fuori servizio; il riscaldamento viene eseguito solo se la temperatura della camera
scende troppo in basso e si ha un rischio di congelamento dell’impianto di riscaldamento.
Comfort: Il valore di riferimento per la temperatura ambiente è impostata su un valore
che permette il normale uso del stanza ad una temperatura piacevole quando l’utente è all’interno della
struttura.
Standby: La temperatura della stanza viene ridotta durante i periodi di assenza per ottimizzare i consumi
del riscaldamento. La temperatura di comfort può comunque essere raggiunta rapidamente in caso di
ritorno dell’utente all’interno della struttura.
Notte: Buona parte delle stanze non sono utilizzate per lunghi periodi durante la notte, la temperatura
ambiente è ridotta ma la temperatura di comfort può essere ripristinata in tempi relativamente brevi al
ritorno del mattino.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Le soglie di intervento per la termoregolazione sono impostabili tramite programmazione, in questo
modo si può ottimizzare la velocità con cui può essere raggiunta la temperatura di setpoint prescelta.
I Setpoint per temperature di Troppo Caldo e Antigelo sono impostabili da programmazione, per evitare
che nei periodi invernali la temperatura all’interno della struttura scenda troppo a causa dei climi rigidi del
Trentino.
I setpoint per la temperatura di comfort Invernale ed Estiva sono limitati secondo soglie definite a livello di
programmazione.
La massima variazione della temperatura di set-point impostabile localmente tramite tastiera è definita a
livello di programmazione, in questo modo si evitano valori di setpoint impostati dall’utente non consoni
alle richieste di efficienza energetica della struttura,temperature di setpoint troppo alte sono bloccate dal
termostato stesso.
In caso di esigenze particolari è comunque sempre possibile variare le limitazioni a livello di
programmazione anche da remoto.
Possono essere inoltre eseguiti cicli di termoregolazione periodici per evitare periodi di inattività troppo
elevati da parte della struttura.
E’ inoltre possibile valutare la possibilità di monitorare il tempo di apertura delle valvole del riscaldamento
e il numero delle commutazioni sia per finalità di efficienza energetica, sia per ottimizzare le operazioni di
manutenzioni e prevenzione dei guasti della struttura.
Per un utilizzo ottimale della struttura le modalità di gestione dei termostati devono essere legate a
scenari di utilizzo delle baite da parte degli utenti.
Centrale termica
La centrale termica è una delle zone in cui si può incidere maggiormente per il raggiungimento degli
obiettivi di risparmio energetico della struttura.
Si propone l’utilizzo di un regolatore climatico KNX per l’ottimizzazione della gestione del riscaldamento
nella baita.
Un Regolatore climatico modulare può essere usato come un circuito di controllo del riscaldamento e / o
controller principale, comando della caldaia o del controller sanitario.
Alcune delle funzioni principali di un controllore climatico sono le seguenti:
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• Collegamento impianto col bus Konnex per informazioni di funzionamento e di processo che
permettono una facile supervisionabilità del sistema, un elevato grado di controllo e monitoraggio del
sistema e la possibilità di condividere le informazioni con i termostati ambiente della baita.
• Possono essere gestiti fino ad un massimo 6 sistemi di controllo con uscita modulante (3 punti o DC 0 ...
10 V):
-Bruciatore modulante
-Circuito di riscaldamento con valvola miscelatrice
-Pre-con valvola miscelatrice
- Mantenimento temperatura ritorno caldaia con valvola miscelatrice
• Controllo di un massimo di 6 pompe (pompe singole o pompe gemellari)
• Controllo di un massimo di 3 circuiti di riscaldamento individuale (indipendente)
• Compensazione climatica della temperatura di mandata con la propria sonda esterna
• miscelazione pompa del circuito di riscaldamento
•Modalità operative:
- AUTO: commutazione automatica tra i 3 valori di riferimento secondo il programma orario
- Comfort: riscaldamento continuo al setpoint di Comfort
- Precomfort: riscaldamento continuo al setpoint Precomfort
- Economy: riscaldamento continuo al setpoint di Economy
- Protezione: Riscaldamento per il setpoint della modalità di protezione, se richiesto
• Programma di 7 giorni con un massimo di 6 punti di commutazione al giorno
• Funzione vacanze:
- Vacanze e programmi speciali con un massimo di 16 periodi l'anno
- Possibilità di selezionare la modalità di funzionamento per le vacanze
- Programma orario per i giorni speciali
• setpoint regolabile per modalità di funzionamento della camera
• Regolazione della temperatura ambiente ottimale
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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• limite di riscaldamento automatico per il controllo della domanda-dipendente del sistema di
riscaldamento con limiti di riscaldamento regolabile per il comfort e la modalità Economy
• Commutazione automatica per funzionamento estivo (riscaldamento spento)
•Limite massimo della temperatura ambiente
• Limite di minima e massima della temperatura di mandata
• Limitazione della velocità di aumentare il flusso di temperatura
• Simulazione della temperatura esterna
• Protezione antigelo in funzione della temperatura per l'impianto
• Funzionamento a distanza:
• Regolazione di compensazione solare
• Aumento della temperatura ambiente ridotto quando la temperatura esterna scende
• Al di fuori dipendente dalla temperatura costante di limitare al massimo-shifting-costante della
temperatura di ritorno
• Ricezione di impulsi di contatori di calore per limitare la portata o l'uscita
• Controllo della temperatura della caldaia con 1, 2 stadi o modulante del bruciatore
(Modulante con bruciatore modulante a 3-punti o DC 0 ... 10 V, con retrosegnalazione
segnale)
• Acquisizione della temperatura dei gas di scarico, con l'allarme quando il valore limite è stato raggiunto
• Acquisizione della portata della pompa
• Massima e minima limitazione della temperatura della caldaia
• Mantenimento temperatura ritorno caldaia controllata attraverso la valvola di miscelazione (3 punti o
DC 0 ... 10 V), o by-pass della pompa
• Controllo di una valvola di intercettazione, con segnale di conferma
• Selezione della modalità di funzionamento della caldaia
• Limitazione di tempo minimo di funzionamento del bruciatore e della temperatura di ritorno
• 3 ingressi di allarme, preconfigurato per sovrapressione, depressione e mancanza di acqua
• Acquisizione e valutazione delle richieste di calore (via bus Konnex, setpoint esterno, esterno
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Acqua calda sanitaria richiesta e antigelo
• La domanda compensata di controllo principale attraverso la valvola miscelatrice (3-punti o modulante),
o di il sistema pompa installata nel flusso principale
• Limite di minima e massima temperatura di mandata principale
• Spostamento di limitare al massimo della temperatura di ritorno principali
• Limite massimo della temperatura di ritorno principale durante acqua calda sanitaria
• Ricezione di impulsi di contatore di calore per limitare la portata o l'uscita
• Acquisizione e valutazione delle richieste di calore (via bus Konnex, setpoint esterno,esterno
Acqua calda sanitaria richiesta e antigelo
• Programma orario di 7 giorni con un massimo di 6 punti di commutazione al giorno per acqua calda
sanitaria
• Programma orario di 7 giorni con un massimo di 6 punti di commutazione al giorno per la circolazione
• Contatto esterno per la commutazione della modalità di funzionamento
orologio automatico annuale con l'estate-ora solare.
Tutti gli ingressi di misura e di segnale sono configurabili.
Controllo accessi
Per l’accesso alla struttura è possibile utilizzare un sistema di controllo accessi Konnex compatibile.
Integrandosi alla perfezione con il resto del sistema di building automation (condividendone lo stesso
protocollo di base), permette l’ottimizzazione delle funzioni di risparmio energetico anche in base alle
modalità di gestione del controllo accessi.
Avvicinando al lettore l’apposita tessera transponder dotata di un circuito elettronico che trasmette il
codice di accesso, quest’ultimo viene riconosciuto consentendo o impedendo l’ingresso in base al tipo di
autorizzazione di cui si dispone. Il codice è univoco, così da garantire elevata sicurezza sia per gli utenti
che per i gestori della struttura. In base alla tipologia della tessera è possibile attivare, oltre all’apertura
della porta, tutte le utenze del locale: illuminazione, climatizzazione, Monitoraggio consumi ecc.
In tale modo è anche possibile definire profili diversi di accesso alla struttura permettendo la possibilità di
garantire funzionalità diverse ad utenti diversi in base al loro profilo.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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Si possono creare un numero illimitato di tessere e, tramite un sofisticato algoritmo di convalida, è
possibile adattare il dispositivo per un utilizzo generico in qualunque altro ambiente in cui sia richiesto un
controllo dei varchi.
In particolare può essere utile dotare le baite di un accesso principale e di un accesso alla centrale termica
riservato solo agli addetti ai lavori oppure abilitato all’utente da remoto in caso di necessità in particolari
situazioni.
La tasca portatransponder, da montare ad incasso all’interno delle stanze, è provvista di una fessura in
cui inserire la tessera; consente il riconoscimento e la notifica delle presenze all’interno della baita, non
solo, è possibile valutare il tempo di permanenza all’interno della struttura e definire profili diversi di
attivazione dei carichi in base all’utente che utilizza la struttura.
In particolare, ottimizzando l’architettura del sistema, è possibile definire l’insieme delle baite come un
unico impianto konnex e pertanto diventa importante visualizzare su una mappa grafica istante per
istante quali baite sono occupate in quell’istante e da chi.
Un’altra importante funzione che può permettere questo sistema di controllo degli accessi è quella di
gestire tessere speciali, di seguito sono forniti alcuni esempi:
• Apertura incondizionata, permette l’accesso di emergenza alla struttura a utenti di soccorso o in
condizioni di particolare importanza
• Pulizia baita in corso
• Pulizia baita terminata
• Manutenzione in corso
• Manutenzione terminata
• Baita non agibile
• Baita di nuovo agibile
• Ecc.
L’utilizzo di tessere speciali, il cui numero e tipologia sono limitati semplicemente dalla fantasia
nell’utilizzo della struttura, permettono di tenere sotto traccia l’efficienza di chi lavora per le strutture e di
gestire in modo ottimale le operazioni di manutenzione della baita.
Siccome in alcuni casi potrebbe essere scomodo consegnare le tessere agli utenti delle strutture,
potrebbe essere utile valutare la possibilità di associare il primo accesso alla struttura ad un SMS.
In questo modo quando l’utente si presenta all’ingresso della baita è sufficiente uno squillo col telefono
per aprire la porta e abilitare la baita all’utilizzo.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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A questo punto il cliente può prelevare all’interno della baita la sua tessera ed utilizzarla per tutto il tempo
di permanenza all’interno della struttura.
Al termine della permanenza all’interno della struttura il cliente può lasciare la tessera all’interno della
baita senza doverla riconsegnare al gestore e senza per questo mantenere la struttura attivata.
Una importante funzione che può gestire il sistema di controllo accessi è la monetica, pertanto è possibile
associare ad alcune funzioni un costo. Questo può essere utile sia per fornire funzioni opzionali di accesso
alla struttura, sia per valorizzarne l’aspetto energetico.
Proviamo pertanto a pensare ad una funzione di monetica energetica, in cui ogni funzione elettronica
svolta ha un costo. In questo modo, quando l’utente esegue certe funzioni è consapevole del fatto che sta
effettuando un consumo di energia, è possibile pertanto associare a funzioni superflue un costo
energetico e stabilire che il valore massimo di consumo per funzioni superflue può avere un certo valore
massimo.
Strategie di utilizzo possibili:
• White list
• Black list
• Centralizzata
1 esempio di lettore a transponder Konnex compabile, il dispositivo richiede alimentazione ausiliaria
12/24V e connessione al bus konnex.
Controllo utenze elettriche
Anche se può sembrare apparentemente più costoso, può essere molto utile predisporre tutte le utenze
elettriche sotto il controllo del bus.
Questo può avere una duplice funzionalità, quella di monitorare l’uso delle varie utenze e quello di poter
costantemente migliorare l’efficienza energetica della struttura nel tempo sulla base dell’uso della
struttura.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
104
Un esempio può essere costituito da alcuni apparecchi che vengono utilizzati per piccoli periodi di tempo,
ad esempio la macchina del caffè se installata su una presa tradizionale non potrà mai essere frutto di
successive migliorie nell’uso e nell’ottimizzazione energetica.
Se invece la macchina del caffè è alimentata da una presa controllata può essere temporizzate e gestita
solo nei momenti in cui è strettamente necessaria.
La macchina del caffè è solo un esempio, ma è necessario concepire in modo completamente diverso
quello che è un impianto dotato di un sistema di building automation, i punti luce, le prese controllate e
tutti i carichi sono dispositivi il cui utilizzo e la cui ottimizzazione nella gestione può e deve crescere nel
tempo, in particolare in sistemi ad alta efficienza energetica.
Quando si progetta un impianto di questo tipo è necessario valutare dove sono presenti gli assorbimenti
di energia più costosi e meno utili per la struttura ed andare ad agire su questi costi cercando di
ottimizzarli in funzione del tempo, dell’occupazione dell’ambiente e della gestione della struttura.
Per questo motivo se alcune funzioni sono utilizzate solo da personale di servizio devono essere associate
al sistema di controllo accessi attraverso tessere di adeguato profilo ed essere disabilitate durante il
normale utilizzo della struttura da parte del cliente.
Altre funzioni sono utilizzabili esclusivamente in certi orari e pertanto possono essere disabilitati durante i
periodi di non utilizzo.
Uno dei principali costi energetici di una struttura sta nell’utilizzo dell’acqua calda, pertanto può essere
utile associare ai sensori di presenza anche le funzioni di ottimizzazione dell’acqua calda.
Quando non ci sono persone all’interno della struttura le elettrovalvole sono chiuse e la pompa di ricircolo
viene spenta, quando all’interno della baita sono presenti persone in locali in cui è presente l’acqua calda
le elettrovalvole vengono aperte e viene attivata la pompa di ricircolo, in questo modo l’acqua calda è
presente solo dove strettamente necessaria.
Un altro sistema che può essere controllato in modo efficiente è il controllo delle tende o dei brise-soleil,
per evitare l’abbagliamento dai raggi del sole diretti. Per fare questo si utilizza un sistema evoluto di
controllo della regolazione, in questa fase l’utilizzo di questa tipologia di sistema è da verificare per
poterne garantire l’attuabilità all’interno di questa struttura.
Monitoraggio dei consumi
E’ fondamentale prevedere le funzioni di ottimizzazione energetica ma è necessario poter verificare che
tali funzioni abbiano un impatto sull’efficienza energetica della struttura.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
105
Pertanto è necessario effettuare un monitoraggio costante dei consumi attraverso due differenti
modalità:
• Attuatori con monitoraggio assorbimento di corrente
• Misurazione assorbimenti energia elettrica
Tutti i carichi che possono provocare elevati consumi variabili devono essere monitorati attentamente,
per questo motivo è sufficiente utilizzare attuatori dotati di monitoraggio della corrente istantanea. Con
adeguati rapporti di trasformazione è possibile pertanto valutare quanto è l’assorbimento di un carico in
tempo reale ed effettuarne grafici e valutazioni per poterne gestire l’ottimizzazione.
Alcuni contatori di energia elettrica possono comunicare direttamente con il bus Konnex, questa
funzionalità permette il monitoraggio di tutti i principali parametri elettrici della struttura.
L'informazione proveniente dai contatori può essere usata per la contabilizzazione ad un centri di costo
centrale delle baite, l'ottimizzazione dell'energia, la visualizzazione o il monitoraggio degli impianti.
Il valore dei consumi può essere riportato in supervisione costantemente ed in modo istantaneo, inoltre in
supervisione può essere effettuata anche un analisi di come, il suo utilizzo della struttura, può portare un
risparmio in termini di efficienza energetica, fornendo un valore del risparmio in termini di alberi
equivalenti o tonnellate di petrolio equivalenti o altro.
In questo modo, anche attraverso l’aspetto visivo, si può sensibilizzare l’utente ad una gestione ottimale
delle baite, fornendo visivamente un valore di quanto egli stesso può provocare risparmio attraverso una
gestione ottimale della struttura.
La gestione del carico comprende anche le misure atte a evitare i sovraccarichi di circuito.
La riduzione dei costi può essere ottenuta evitando i picchi di carico oppure riducendo i consumi durante
le fasce orarie in cui i costi energetici sono mediamente più alti.
Il contatore di energia elettrica, fornendo una buona base di misurazione della potenza istantanea, può
essere la base tramite cui viene effettuato un efficiente controllo dei carichi elettrici.
Le funzioni disponibili sono le seguenti:
- Energia attiva e reattiva (totale, tariffe 1/2/3/4)
- Tensioni e correnti istantanee
- Potenze e fattori di potenza istantanei (potenza attiva, reattiva e apparente)
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
106
- Angolo di sfasamento istantaneo (tensione, corrente, potenza))
- Frequenza istantanea
- Quadrante
- Invia e azzera le interruzioni di potenza (contatore)
- Invia e commuta le tariffe
- Legge il rapporto di trasformazione di tensione e corrente
- Byte dello stato
Audio, video, multimedia
Può essere utile effettuare un sistema di controllo integrato del sistema audio, video, multimedia
all’interno della struttura.
Per questo motivo può essere utile predisporre un sistema di controllo degli apparati multimediali in
grado di andare ad agire sulla gestione del sistema.
All’interno di un’abitazione uno dei costi spesso trascurati è quello dello standby dei dispositivi come tv o
altri dispositivi.
Pertanto può essere utile inserire l’accensione o lo spegnimento dei dispositivi audio video sotto il
sistema di controllo.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
107
Una interessante funzione da valutare potrebbe essere quella di rendere dinamica anche la diffusione
sonora, disabilitare cioè la diffusione sonora nelle stanze in cui non si ha presenza e disattivare le TV e gli
altri apparati multimediali.
Miglioramento della sicurezza
E’ necessario predisporre all’interno della struttura le infrastrutture per la sicurezza delle persone
all’interno della struttura.
Oltre al sistema di antintrusione, che in se non ha un grande patrimonio tecnologico al punto che qualsiasi
sistema di antintrusione con interfaccia KNX può andare bene, è importante prevedere la gestione delle
altre funzioni di sicurezza per l’utente.
Esempi di questo tipo sono:
• Rilevazione fumo
• Rilevazione allagamento
• Rilevazione gas
Scenari
La gestione della struttura sarà molto orientata agli scenari, differentemente dall’approccio tradizionale si
cercherà di prevedere la tipologia di utilizzo della baita in modo da effettuare di conseguenza tutte le
possibili attivazioni/gestioni per l’ottimizzazione del comfort/sicurezza e del risparmio energetico.
Di seguito vengono elencati alcuni esempi di questo tipo:
Scenario Tipologia Evento Funzione
Attività lavorativa Luminosità
ambientale
Pulsante o
Touch
Attivazione luminosità a 500 lux in zona di lavoro secondo
normativa
Attività relax diurna
Luminosità
ambientale
Audio video
Pulsante o
Touch
Disattivazione accensione automatica luci
Abilitazione sistema diffusione sonora e TV
Abilitazione carichi destinati a dispositivi per relax
Attività relax notturna Luminosità Pulsante o Abilitazione luci con bassa luminosità
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ambientale
Audio video
Touch Abilitazione sistema diffusione sonora e TV con limitazioni
volume
Abilitazione carichi destinati a dispositivi per relax
Lettura
Luminosità
ambientale
Audio video
Pulsante o
Touch
Abilitazione regolazione di luminosità ambientale a soglia
prefissata per lettura
Diminuzione volume diffusione sonora e TV
Baita Vuota Sistema Reception
remota
Spegnimento luci
Disattivazione carichi
Disattivazione sistema termoregolazione (Antigelo)
Spegnimento audio video
Preparazione baita Sistema Reception
remota
Verifica sistema
Attivazione caldaia
Attivazione sistema termoregolazione in standby
Arrivo cliente Sistema Squillo
cellulare
Attivazione carichi
Sistema termoregolazione in comfort
Uscita temporanea cliente Sistema Controllo
accessi
Disattivazione carichi
Sistema termoregolazione in standby
Spegnimento luci
Ritorno cliente Sistema Controllo
accessi
Riattivazione carichi
Sistema termoregolazione in comfort
Buonanotte Sistema Pulsante o
touch
Disattivazione carichi
Spegnimento luci
Sistema termoregolazione in modalità notte
Buongiorno Sistema Pulsante o Attivazione carichi
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touch Accensione luce dimmerata lentamente
Attivazione diffusione sonora a basso volume
Sistema termoregolazione in modalità comfort
Quasi buongiorno Termoregolazione Pianificazione
oraria
Attivazione termoregolazione in modalità comfort due ore
prima della sveglia dell’utente
Pulizia o manutenzione baita Luci
Carichi elettrici
Tessera di
tipo
personale
Attivazione prese di servizio
Disattivazione apparati multimediali audio/video
Monitoraggio tempi di permanenza nella struttura
manutentori
Allarme tecnico acqua Acqua sanitaria Sensore
allagamento
Disattivazione pompa acqua
Segnalazione reception remota
Allarme tecnico incendio Carichi elettrici Sensore
incendio
Disattivazione di tutti i carichi elettrici
Segnalazione reception remota
Scenario green lighting
Illuminazione
Carichi elettrici Supervisione
Disattivazione circuiti dopo un tempo di mancato utilizzo o
presenza
Scenario green heating Termoregolazione Supervisione Funzione crono personalizzata per l’utente sulla base
dell’utilizzo della struttura
Scenario colazione Attivazione prese
colazione
Operazioni
pianificate
Attivazione macchina caffè e/o altri macchinari ad un certo
orario oppure a seguito dell’evento buongiorno
Baita non agibile Allarme tecnico
Tessera
speciale o
supervisione
Segnalazione a supervisione remota problematica riscontrata
in baita
Baita nuovamente agibile Allarme tecnico
Tessera
speciale o
supervisione
Segnalazione a supervisione remota problematica risolta in
baita
Scenario basso profilo Sistema Supervisione Disattiva le funzioni meno importanti per la struttura per
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
110
energetico ridurne i consumi energetici
Scenario bassissimo profilo
energetico Sistema Supervisione
Disattiva le funzioni non vitali per la struttura per ridurne i
consumi energetici, può inoltre abbassare i setpoint di
luminosità e termoregolazione per ridurre i consumi
ulteriormente per utenti particolarmente sensibili ai consumi
energetici
Scenario cucina Carichi elettrici Pulsante o
supervisione
Attiva le prese della cucina e i carichi della cucina per la
preparazione dei cibi
Controllo carichi Carichi elettrici Delta meter
In base ai consumi rilevati disattiva i carichi non fondamentali
secondo un ordine di priorità predefinito.
La soglia di intervento del controllo carichi può essere definita
dall’utente tra un set disponibile anche in base alla propria
sensibilità energetica
Supervisione
Più il sistema diventa complesso ed efficiente, più la supervisione riveste un ruolo fondamentale nella
gestione della struttura.
In questa trattazione si vuole definire un nuovo tipo di supervisione, definito tramite la suite BIG Studio,
per permettere una gestione ottimale del sistema, sia sotto il punto di vista delle prestazioni che dei
consumi energetici.
Pertanto si utilizza un sistema innovativo di supervisione caratterizzato da due tipologie di controlli: locali
e remoti.
Effettuiamo una piccola precisazione sul ruolo della supervisione all’interno di un impianto di tipo konnex.
Tipologia Importanza Descrizione
Cablaggio Necessaria E’ la prima fase, più il sistema è moderno e predisposto, meno
il cablaggio sarà complesso e dovrà essere rivisto nel tempo
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
111
Programmazione KNX Necessaria
Permette la funzione delle funzioni vitali del sistema,
garantisce il corretto funzionamento del sistema così come il
cablaggio lo garantisce all’interno dei sistemi tradizionali
Logiche di controllo KNX Importantissima
Permette la definizione di funzioni evolute non
originariamente previste dai dispositivi e in grado di
aumentare l’intelligenza dell’impianto.
Devono essere usate dove strettamente necessarie e non
abusate dove si richiedono alte prestazioni ed efficenza
Supervisione Suggerita
Permettono un alta interazione tra l’utente e il sistema
garantendo funzioni evolute e sistemi di gestione ottimale
dell’energia.
Le funzioni lasciate alla supervisione non devono essere vitali
in quanto non si può lasciare un sistema non funzionante in
assenza di supervisione ma devono dare valore aggiunto
all’impianto
All’interno del progetto baite la supervisione, visto l’alto valore tecnologico dell’impianto, rivestono una
parte particolarmente importante nella definizione del sistema.
Un ruolo fondamentale all’interno della struttura deve essere dato alla formazione dell’utente all’interno
della struttura, per presentargli le tecnologie disponibili, per permettergli di capire le infrastrutture
disponibili attraverso una guida multimediale alla tecnologia ed inoltre per permettergli di scegliere
attraverso un wizard interattivo tra le funzioni disponibili.
In questa fase si definiscono due tipologie di supervisione: una supervisione locale all’interno della baita,
con cui l’utente interagisce ad esempio attraverso il touch e/o altri dispositivi ed un concetto innovativo di
supervisione remota, presso una server farm che dovrà essere successivamente meglio definita, alla
quale vengono demandate funzioni dall’alto contenuto in termini di efficienza energetica in grado di
effettuare il monitoraggio e l’ottimizzazione della struttura, di collezionare dati da tutte le baite e, tramite i
risultati ottenuti, di ottimizzare centralmente il patrimonio tecnologico delle baite stesse.
Forniamo un esempio: il 50% degli utenti dimentica la luce accesa quando esce dal bagno.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
112
Nella definizione di questa problematica è possibile definire un oggetto di tipo luce bagno che può essere
associata a ciascuna delle baite presenti e definire una funzione monitoraggio luce bagno in grado di
intervenire da remoto su ciascuna delle baite per andare ad ottimizzare il patrimonio tecnologico di tutte
le baite nel loro insieme.
Per fare questo è necessario predisporre l’impianto perché possa essere considerato nel suo insieme un
unico grande impianto KNX composto da tutte le baite.
L’interazione diretta con l’utente all’interno della baita mal si presta alla supervisione remota e si
preferisce pertanto lasciare parte della supervisione in locale, mentre la possibilità di effettuare funzioni di
monitoraggio complessivo delle baite e di efficienza avanzata si prestano molto al concetto di
supervisione remota, in quanto portare all’interno della baita queste funzioni significherebbe replicarle e
aggiornarle per ogni unità abitativa con aggravi dal punto di vista del tempo impiegato, del rischio di errori
e delle problematiche connesse.
Avere inoltre la supervisione centrale riduce di molto la necessità di hardware per la gestione delle baite,
ad esempio non è necessario avere un web server per ogni baita per permettere la gestione remota di
tutte le baite, così come non è necessario avere un modem remoto per ogni baita per permettere
l’attivazione del sistema tramite GSM.
La server farm diventa così il collettore di tutte le informazioni tecniche/energetiche e di utilizzo delle
strutture e può diventare un grande strumento di analisi tecnologica , non solo per il progetto baite ma
per tutto il trentino in generale.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
113
5.6 Schede tecniche
Quadri locali di sezionamento
I quadri dovranno essere realizzati in materiale termoplastico autoestinguente (prova a filo incandescente
650 °C), in doppio isolamento, ed essere predisposti per l'accoglimento di un adeguato numero di unità
modulari.
I quadri saranno costituiti da scatola ad incasso, barra di applicazione apparecchi, piastra sfinestrata e
portina di chiusura in materiale autoestinguente con serratura a chiave.
La piastra sfinestrata sulla quale deve essere applicata la levetta di comando dell'interruttore deve essere
smontabile solo a mezzo di attrezzo e dovrà garantire un grado di protezione verso l'esterno a portella
esterna aperta pari a IP 30 e con portella chiusa almeno IP40,e comunque non inferiore al grado di
protezione delle apparecchiature previste per il locale.
Ove si renda necessario, il quadro di locale dovrà essere dotato di sezionatore unipolare e, di interruttori
magnetotermici - differenziali da 10/16 A curva “C” ( il numero e le caratteristiche degli interruttori si
dovrà fare riferimento ai disegni di progetto ).
La corrente di intervento differenziale deve essere pari a 30 mA.
Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
114
CAVI FG7(O)R 0,6/1 KV
Rif. Norme : CEI 20-22 / 20-37 / 20-13
Cavi per energia e segnalazione isolati in gomma etilenpropilenica di qualità G7, non propaganti l’incendio
e a ridotta emissione di gas corrosivi. Cavi flessibili e rigidi.
Conduttori: in corda flessibile di rame ricotto o rigida di rame rosso;
Isolamento: in HEPR di qualità G7;
Riempitivo:in materiale non fibroso e non igroscopico;
Guaina: in PVC qualità RZ;
Tensione nominale:0,6/1 kV
Tensione di prova:4 kV in c.a.
temperatura massima di esercizio: 90 °C
Temperatura massima di corto circuito: 250 °C fino alla sez. di 240 mm2
Formazioni: unipolari, bipolari, tripolari, tetrapolari, pentapolari, multiple;
Sezioni del o dei conduttori: da 1,5 a 240 mm2;
Certif icazioni r ichieste: marchio IMQ o equivalente,
Condizioni di posa
Temperatura minima di installazione e maneggio: 0°C
Raggio minimo di curvatura: 4 volte il diametro esterno massimo
sforzo massimo di tiro: 50 N/mm2
Impiego:
Indicato in luoghi all’interno, in ambienti anche bagnati ed all’esterno; per posa fissa su muratura e
strutture metalliche, ammessa anche la posa interrata. Adatto per ambienti industriali e civili per impianti
BT e trasporto di comandi e segnali.
Utilizzo specifico montanti e dorsali principali.
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Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.
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CAVI N07V-K
Cavi per interni e cablaggi a bassa emissione di fumi opachi e gas tossici e corrosivi
Rif. Norme : CEI 20-20 / 20-35 / 20-22II / 20-37-2 /
Conduttori: in corda flessibile di rame rosso ricotto;
Isolamento: con mescola in PVC di qualità R2;
Tensione nominale:450/750 kV
Tensione di prova:3 kV in c.a.
temperatura massima di esercizio:70 °C
Temperatura massima di corto circuito: 160 °C
Formazioni unipolari;
Sezioni del o dei conduttori:da 1,5 a 95 mmq;
Certif icazioni r ichieste: marchio IMQ o equivalente,
marchio CE,.
Impiego:
installazioni entro tubazioni, tubazioni in vista o incassate, o sistemi chiusi similari. Adatti per installazione
fissa o protetta su o entro apparecchi d’ illuminazione, all’interno di apparecchi e di apparecchiature di
interruzione o di comando, per tensioni fino a 1000 V in corrente alternata, in caso di corrente continua
fino a 750 V verso terra.
Condizioni di posa
Temperatura minima di installazione e maneggio: 5°C
Raggio minimo di curvatura: 4 volte il diametro esterno massimo
sforzo massimo di tiro: 50 N/mm2
Posa in tubazioni, metalliche e in P.V.C.
Da utilizzare per le distribuzioni secondarie ovvero per l’impianto esteso (anche eventualmente per
impianti speciali) .
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Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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TUBO FLESSIBILE PESANTE
Serie: corrugata pesante – P
Colore: verde, nero, azzurro, blu, marrone. Lilla, bianco
Marcatura: IMQ – P ogni 150 cm
Materiale: termoplastico a base di cloruro di polivinile (PVC) autoestinguente
Normativa: CEI 23-14 e varianti
Dati tecnici
Schiacciamento: superiore 750 N su 5 cm a 20 'C
Urto a freddo:a –5 °C con martello di massa variabile con il diametro, previo condizionamento a +60°C
Curvatura a freddo: (a 0°C): con raggio minimo di curvatura pari a 3 volte il diametro esterno
Resistenza alla temperatura:per 24 ore a +60°C
Resistenza alla f iamma:autoestinguente in meno di 30 sec.
Resistenza al fuoco :non inferiore a 850 °C secondo IEC 695-2-1
Verif ica spessore minimo:rigidità dielettrica superiore a 2000 V a 50 Hz, per 15 minuti
Verif ica impermeabil ità:resistenza di isolamento superiore a 100 M ohm per 500 V di esercizio, per 1
minuto
Diametri :20 - 100 mm
Impiego:
Impiego negli ambienti elettrici con posa incassata a pavimento (CEI 64-8). L’utilizzo di tubazioni di
diverso colore facilita l’individuazione delle linee elettriche e dei servizi anche in caso di interventi
successivi .
Colore e uso indicato:
Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.
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119
PRESA INTERBLOCCATA In 16-32-63A
Caratteristiche
- Corpo in materiale termoindurente rinforzato per installazione all’esterno.
- Resistenza agli agenti chimici e all’umidità.
- Resistenza ai raggi UV ad agli agenti atmosferici.
- Precablaggio con cavi di alimentazione numerati.
- Grado di protezione IP67.
- Interruttore di blocco.
- Alimentazione 400V.
-
Impiego: nei locali tecnici
Norme di r iferimento:
- CEI EN 60309
- CEI EN 60947
- CEI EN 60529
- CEI EN 60742
- IEC 60309
- IEC 947
- IEC 529
- IEC 742
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FRUTTI COMPONIBILI E ACCESSORI
Caratteristiche generali :
possedere una vasta gamma di funzioni
le placche in di finitura dovranno avere un’ampia gamma di colori
le scatole da incassare nella parete dovranno essere a 3, 4, 6 moduli allineati o multiple
profondità delle scatole da incasso non inferiore a 49 mm.
possibilità di montaggio in scatole esterne con grado di protezione fino a IP55
gamma comprendente telai per montaggio ad incasso, che garantiscano qualora necessario un grado di
protezione minimo IP55 (frontalino).
Comandi
Sono da adottarsi esclusivamente i tipi approvati a marchio IMQ secondo la norma CEI 23-9 II ediz. 1987.
I frutti devono essere del tipo a montaggio a scatto sui telai portapparecchi ed avere le seguenti
caratteristiche:
Tasto a grande superficie in accordo al D.P.R. 384 relativo alle barriere architettoniche, ed aventi
dimensioni in altezza modulare con la possibilità, tramite apposito accessorio, dell’eventuale montaggio
in quadri di distribuzione.
Morsetti doppi con chiusura a mantello e viti imperdibili per il facile serraggio dei conduttori flessibili fino a
4 mmq o rigidi fino a 6 mmq di sezione.
Corpo in materiale termoindurente e resistente alla prova del filo incandescente fino a 850 *C.
Interruttori di comando con corrente nominale di 10A o 16A.
Pulsanti con ampia gamma comprendente pulsanti con contatti 1NA; 1NC; 2NA; 1NA doppio; 1NA doppio
con interblocco meccanico.
Prese a spina
Sono da adottarsi esclusivamente i tipi approvati a marchio IMQ secondo secondo le norme CEI 23-5, CEI
23-50 e CEI 23-16.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
121
I frutti devono essere del tipo a montaggio a scatto sui telai portapparecchi ed avere le seguenti
caratteristiche:
Dimensioni in altezza modulare con la possibilità, tramite apposito accessorio, dell’eventuale montaggio
in quadri di distribuzione.
Morsetti doppi con chiusura a mantello e viti presvitate ed imperdibili per il facile serraggio dei conduttori
flessibili fino a 4 mmq o rigidi fino a 6 mmq di sezione.
Corpo in materiale termoindurente e resistente alla prova del filo incandescente fino a 850 °C.
Ampia gamma comprendente:
Prese a standard italiano (poli allineati) da 10A; 16A; bivalenti 10/16A
Prese a standard tedesco 16A con terra laterale e centrale
Prese a standard italiano bivalente e tedesco con terra laterale e centrale
Alveoli protetti con schermi di sicurezza contro l’introduzione del filo da 1 mm
Apparecchi di protezione
La serie civile modulare sarà dotata di interruttori automatici magnetotermici, differenziali e blocchi
differenziali componibili, 1P e 1P+N.
Le caratteristiche principali della serie saranno le seguenti:
Tensione 230V
Gamma delle correnti nominali 6, 10, 16 A
Potere di interruzione min. 3 kA
Classe di limitazione 3
Interruttori magnetotermici con curva caratteristica C
Interruttori differenziali classe A, Idn pari a 6, 10, 30 mA
Ingombro max. per interruttori magnetotermici o blocchi differenziali pari a 1 modulo.
Placche di copertura:
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
122
Le placche di copertura dovranno essere di alluminio presso fuso, il colore dovrà essere scelto e
concordato con la D.L.
Certif icazione: Marchio CE o se previsto Marchio Italiano di qualità o Equivalente.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
123
SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le cassette di derivazione dovranno avere le seguenti caratteristiche:
Cassette di derivazione per installazione in ambienti ordinari
esecuzione da incasso;
costruzione in resina termoplastica;
forma rettangolare;
coperchio con sistema di chiusura con viti;
accessori di installazione: piastrine di accoppiamento, separatori interni.
Cassette di derivazione per installazione in ambienti molto umidi, bagnati o esposti alle intemperie (nelle
pareti di cartongesso le scatole da incasso dovranno essere del tipo per cartongesso).
esecuzione protetta da parete grado di protezione minimo IP 55;
costruzione in materiale termoplastico;
accessoriabili con pressacavi e raccordi tubo/scatola IP 66 in gomma o bocchettoni, morsettiere
monoblocco, piastra di supporto per apparecchiature;
cassette di tipo preforato;
Scatole per il contenimento delle apparecchiature
Le scatole per il contenimento dei comandi funzionali e delle prese di energia, devono essere in materiale
plastico o termoplastico, con elevate caratteristiche di isolamento e di resistenza alle sollecitazioni
dell’uso normale; inoltre devono essere adatte al fissaggio inamovibile dei frutti mediante viti o altri
sistemi di fissaggio equivalenti.
Tutte le scatole devono presentare un sufficiente grado di autoestinguenza superare la prova del filo ad
incandescenza ed avere un grado di protezione almeno IP43.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
124
APPARECCHIO ILLUMINANTE 1x18W SCHERMO IN VETRO STAMPATO
Casa costruttrice:
Tipo:
Corpo:
- Corpo in acciaio zincato a caldo verniciato in poliestere di colore bianco.
Cablaggio:
- Elettronico EEI A2 230V 50/60Hz
- Fattore di potenza >0,95.
- Fusibile
- Accensione e caldo della lampada.
-
Dotazione:
Lampada fluorescente T5 Ø18mm trifosforo /840 di nuova generazione, ecologica, con resa cromatica
Ra >80, temperatura di colore 4000K, flusso luminoso e durata superiori alle standard.
Grado di protezione:
Ottica:
- Ottica parabolica a specchio con alette trasversali chiuse superiormente.
- Pellicola protettiva adesiva applicata all’ottica quadrata.
- Schermo piano in vetro stampato
Impiego:
Certif icazione e norme:Conformità alla norma europea CEI EN 60598-2-22.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
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STRISCIA LED LINEA 1 - 7W
Casa costruttrice: SWITCH MADE
Tipo: LINEA I
Corpo:
- Corpo in policarbonato di colore bianco.
Cablaggio:
- Elettronico EEI A2 230V 50/60Hz
- Fusibile
- Accensione e caldo della lampada.
Dotazione:
Lampada a 36 led con flusso luminoso e durata superiori alle standard.
Lunghezza di 60 cm
Grado di protezione: IP54
Impiego:
Certif icazione e norme:Conformità alla norma europea CEI EN 60598-2-22.
Progetto Baita Bersone Relazione Tecnico-Illustrativa
126
APPARECCHIO ILLUMINANTE AD INCASSO NEL PAVIMENTO
Casa costruttrice:
Tipo:
Corpo:
- Corpo in acciaio inox.
Cablaggio:
- Elettronico EEI A2 230V 50/60Hz
- Fusibile
- Accensione e caldo della lampada.
Dotazione:
Lampada a led 3W, di tipo EVER LIGHT
Grado di protezione: IP67
Impiego:
Certif icazione e norme:Conformità alla norma europea CEI EN 60598-2-22.
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IMPIANTO DI TERRA
La protezione contro i contatti indiretti dovrà essere realizzata con il collegamento a terra delle masse
metalliche accessibili (componenti di classe I e masse estranee) tramite appositi conduttori di protezione
ed equipotenziali. Questo collegamento avrà lo scopo di impedire che le masse assumano, in caso di
cedimento dell’isolante, potenziali verso terra pericolosi e contemporaneamente di provocare l’intervento
dei dispositivi di protezione (nel caso in esame: interruttori differenziali con caratteristica di selettività).
L’esecuzione dell’impianto di messa a terra dovrà perciò rispondere a precise caratteristiche che sono
definite dal cap. 54 delle Norme CEI 64-8.
Il CEI ha inoltre pubblicato un fascicolo contenente la guida per l’esecuzione degli impianti di terra degli
edifici civili (CEI 64-12) alla quale si rimanda per maggiori dettagli.
L’impianto di terra sarà composto dai seguenti elementi:
- conduttori di protezione;
- collettori di terra entro i quadri elettrici ;
- conduttori equipotenziali.
Collettore di terra
Il collettore di terra dovrà essere costituito da una piastra di rame tale da formare un nodo elettrico
sufficientemente robusto a cui confluiscano i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali ed i
conduttori di terra. I collegamenti tra i conduttori e la piastra del collettore di terra dovranno potersi
rimuovere solo con l’impiego di attrezzi.
I collettori previsti sono cosi distribuiti:
- collettori secondari di terra o nodi di equipotenzialità: sono ubicati in corrispondenza di ogni
quadro elettrico e raccolgono tutti i conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali supplementari
del settore servito da quel quadro elettrico.
- nodi equipotenziali supplementari: da ubicare all’ingresso dei locali contenenti bagni o docce per
collegare le masse estranee fra loro (tubazioni metalliche dell’acqua, del riscaldamento, altre masse
estranee) ed inoltre nelle centrali tecnologiche; i nodi supplementari saranno da ubicare nei locali: servizi
igienici con vasca o doccia, centrale termica, centrale di distribuzione, centrale di pressurizzazione, locale
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128
ascensore,per i locali tecnici comunque sarà possibile utilizzare il collettore contenuto nel quadro
elettrico ubicato nei rispettivi locali.
Conduttori di protezione
I conduttori di protezione (PE) sono quelli che collegano le masse per la protezione contro i contatti
indiretti e, per l’impianto in questione, possono suddividersi in due tipi:
- conduttori di protezione secondari
- conduttori di protezione principali.
I primi sono quelli che si dipartono dal rispettivo quadro elettrico secondario, che asserve un determinato
settore dell’edificio, e connettono le masse delle apparecchiature elettriche fra loro (fanno capo ai
suddetti nodi di equipotenzialità); i secondi sono quelli che connettono i nodi di equipotenzialità con il
collettore principale di terra. Nessun dispositivo di interruzione deve essere inserito sui conduttori di
protezione.
Sezione
La sezione dei conduttori di protezione sarà assunta uguale alla sezione del conduttore di fase con un
valore minimo di 2,5 mm2 nel caso in cui il conduttore di protezione non fa parte della stessa conduttura
dei conduttori di fase.
Conduttori equipotenziali
La loro funzione è quella di assicurare l’equipotenzialità tra le masse estranee.
Si distinguono in:
- conduttori equipotenziali principali EQP
- conduttori equipotenziali supplementari EQS.
I primi collegano le masse estranee direttamente al collettore di terra principale, i secondi invece
collegano le masse estranee ai nodi di equipotenzialità suddetti.
Sezioni dei conduttori equipotenziali
I conduttori EQP devono avere una sezione minima non inferiore alla metà di quella del conduttore di
protezione principale.
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Nel nostro caso avranno almeno la metà della massima sezione tra i conduttori di protezione facenti capo
allo stesso collettore di terra principale con i seguenti minimi:
EQP = 6 mm2 per PE ≤ 10 mm2
EQP = 10 mm2 per PE = 16 mm2
EQP = 16 mm2 per PE = 25 mm2
EQP = 25 mm2 per PE ≥ 35 mm2
I conduttori EQS (generalmente utilizzati per le tubazioni metalliche dei servizi igienici, ecc. avranno
sezione:
- se connettono due masse, la sezione minima non deve essere inferiore a quella del conduttore di
protezione di minor sezione;
- se connettono una massa a masse estranee la sezione minima non deve essere inferiore alla metà
della sezione del corrispondente conduttore di protezione;
- se connettono due masse estranee fra loro, oppure una massa estranea all’impianto di terra, la
sezione minima deve essere non inferiore ai seguenti valori:
2,5 mm2 o 4 mm2 a seconda se sia realizzata o meno la protezione meccanica.
Al collettore principale di terra dovranno essere collegati:
- conduttori di protezione;
- conduttori equipotenziali principali;
- conduttore di terra;
- tubi metallici dell’acqua ;
- tubazioni del riscaldamento;
- armature del cemento armato;
- grandi masse metalliche in genere.
Le tubazioni idriche sono qui considerate come masse estranee e, pertanto,
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il collegamento equipotenziale va eseguito a valle del contatore senza cortocircuitarlo.
L’impianto di dispersione generale è esistente, per cui i conduttori di protezione principali connessi ai
collettori principali si dovranno collegare ad esso.
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CENTRALE ANTIEFFRAZIONE C16
Casa costruttrice: AMC
Tipo: C16
Dati Tecnici:
- N° 8 ingressi espandibili fino a 16
- N° 3 uscite programmabili espandibili fino a 6
- Predisposizione per linea seriale RS485
- N° 6 programmi di parzializzazione
- Registrazione di n°200 eventi dinamici su due impianti
- N° 16 codici utente a 6 cifre
- Suddivisione su due impianti
- Modem digitale integrato per la telegestione su linea telefonica
- Alimentazione 220V
- Alimentatore integrato protetto da 1A 13,8Vcc
- Batteria da 7A/h
- Temperatura di esercizio 0÷40°C
- Contenitore in acciaio colore grigio chiaro
- Dimensioni: altezza 300mm, lunghezza 250mm, profondità 80mm
Dotazione:
Impiego:
Certif icazione e norme:
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TASTIERA REMOTA
Casa costruttrice: AMC
Tipo: UNICA
Dati Tecnici:
- Tastiera remota a 16 tasti retroilluminati
- Display a cristalli liquidi retroilluminato a 16 caratteri su due righe
- N°3 led di segnalazione
- Compatibile con tutte le centrali serie C
Dotazione:
Impiego:
Certif icazione e norme:
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SIRENA AUTOALIMENTATA DA ESTERNO
Casa costruttrice: AMC
Tipo: SR 139
Dati Tecnici:
- Sirena da esterno autoalimentata ed autoprotetta
- Lampeggiante in policarbonato
- Dispositivo antistrappo ed antiapertura
- Potenza luminosa 10W
- Potenza sonora 110dB a 3m
- Sistema automatico di inserimento blocco suono e lampeggio durante le fasi di installazione
- Temporizzazione da 1 a 4,30 minuti del suono e del lampeggio in caso di avaria o tagli cavi
- Selezione della tonalità del suono
- Corrente assorbita alla massima potenza 2,5A
- Corrente assorbita a riposo 3mA
- Alloggiamento per batterie da 12V 2Ah
Dotazione:
Contenitore in acciaio zincato verniciato a polvere corredato di 2 coperchi
Impiego:
Certif icazione e norme:
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SIRENA DA INTERNO
Casa costruttrice: AMC
Tipo: PZ 2
Dati Tecnici:
- Sirena bitonale piezometrica da interno
- Contenitore in abs antiurto
- Potenza sonora 60dB
- Alimentazione 12Vcc
- Consumo massimo 300mA
- Dimensioni: altezza 100mm, lunghezza 140mm, profondità 300mA