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Club Alpino Italiano Sezione di Popoli Programma Escursioni CAI Desenzano – giugno 2018 1° GIORNO) domenica 24 giugno - Arrivo e sistemazione; - Visita Cantina vinicola Guardiani con degustazioni e pranzo 2° GIORNO) lunedì 25 giugno - Monte Camicia e Monte Tremoggia (Anello con discesa da Vradda) – Difficoltà : EE - Monte Tremoggia o Monte Siella – Difficoltà : E 3° GIORNO) martedì 26 giugno - Pizzo Cefalone e Cima Wojtyla – Difficoltà : EE - Anello Portella, Rifugio Garibaldi, Rifugio Duca Degli Abruzzi – Difficoltà : E 4° GIORNO) mercoledì 27 giugno - Corno Grande (Via normale) – Difficoltà : EE - Monte Aquila – Difficoltà : E 5° GIORNO) giovedì 28 giugno - Anello Monte Brancastello / Pizzo San Gabriele / Passo Piaverano – Difficoltà : EE - Monte Brancastello da Vado di Corno – Difficoltà : E 6° GIORNO) venerdì 29 giugno - Visita a Santo Stefano di Sessanio - Pranzo Chalet Capo Pescara (Popoli) e ripartenza.

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Club Alpino Italiano

Sezione di Popoli

Programma Escursioni CAI Desenzano – giugno 2018

1° GIORNO) domenica 24 giugno

- Arrivo e sistemazione;

- Visita Cantina vinicola Guardiani con degustazioni e pranzo

2° GIORNO) lunedì 25 giugno

- Monte Camicia e Monte Tremoggia (Anello con discesa da Vradda) – Difficoltà : EE

- Monte Tremoggia o Monte Siella – Difficoltà : E

3° GIORNO) martedì 26 giugno

- Pizzo Cefalone e Cima Wojtyla – Difficoltà : EE

- Anello Portella, Rifugio Garibaldi, Rifugio Duca Degli Abruzzi – Difficoltà : E

4° GIORNO) mercoledì 27 giugno

- Corno Grande (Via normale) – Difficoltà : EE

- Monte Aquila – Difficoltà : E

5° GIORNO) giovedì 28 giugno

- Anello Monte Brancastello / Pizzo San Gabriele / Passo Piaverano – Difficoltà : EE

- Monte Brancastello da Vado di Corno – Difficoltà : E

6° GIORNO) venerdì 29 giugno

- Visita a Santo Stefano di Sessanio

- Pranzo Chalet Capo Pescara (Popoli) e ripartenza.

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Descrizione Escursioni

1° Giorno - Monte Camicia e Monte Tremoggia (Anello con discesa da Vradda) – Difficoltà : EE

Monte Camicia - 2564 m

Da Fonte Vetica (1616m) a Monte Camicia (2564m) Dal parcheggio, si imbocca sulla sinistra il sentiero che raggiunge Fonte Vetica e si sale, sulla sinistra, attraverso la pineta; si segue il sentiero che piega a destra, esce dal bosco e, traversando lo scosceso pendio del monte Tremoggia, raggiunge la selletta a quota ca. 1900 m slm. che separa il Monte Tremoggia dal Monte Siella. Tenendosi sulla sinistra si seguono le evidenti tracce di sentiero che, in breve, conducono alla sella di Fonte Fredda (1994 m slm; 1 h) dalla quale è possibile godere di una vista panoramica molto speciale che spazia dalla sottostante piana di Campo Imperatore alla costa adriatica del teramano fino alle più alte vette d’Abruzzo. Mantenendosi in cresta si piega a sinistra e si inizia la ripida salita che conduce all’anticima del Monte Tremoggia (2231 m slm; 1 h dalla sella). Si prosegue con una breve discesa fino a una selletta dove il sentiero piega a sinistra per aggirare la vetta vera e propria del Tremoggia (2350 m slm) e raggiungere la sella omonima (2331 m slm).

Si prosegue fino a raggiungere nuovamente la cresta proprio nella zona dove il versante nord è più impressionante con pareti che precipitano per 1200 metri; si giunge così ad una selletta con vista sul Corno Grande, il sentiero poi piega a sinistra (sud) e con un’ultima, ghiaiosa salita raggiunge la vetta di Monte Camicia (2564 m slm; 1h 30 min dal Tremoggia).

Per la discesa, si ritorna per lo stesso sentiero fino a quota ca. 2380 m, dove si imbocca un sentiero più in basso di quello seguito in salita e che scende ripidamente lungo il pendio, costeggiando il vallone di Vradda, tratto decisamente più ripido, che ci riporta fino a Fonte Vetica (2 h 30 min dalla vetta).

Dislivello: 966m; Distanza : 8km

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1° Giorno - Monte Tremoggia o Monte Siella – Difficoltà : E

Monte Siella - 2027 m Semplice e breve escursione al Monte Siella, cima poco più alta di 2000mt. Si parte dal grande parcheggio poco a valle del Rifugio di Fonte Vetica, e si segue verso Nord nel canale ben visibile. La salita è ripida ma breve, dopo i primi 500 mt ca. si vede una piccola costruzione e bisogna prestare attenzione al bivio tra due sentieri: occorre proseguire verso destra e continuare fino ai prati di Sella di Fonte Fredda. Il monte Siella si presenta sulla Destra e occorrerà continuare a salire fino ad una radura che si affaccia sul versante orientale, verso Rigopiano, e con una vista panoramica estesa sino al mare. Si prosegue verso la cresta (che appare tagliente ma una volta raggiunta sarà di facile percorrenza) ed in breve si raggiungerà la vetta. Percorso pressoché identico al ritorno.

Dislivello: 530m , distanza : 5km

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2° Giorno - Pizzo Cefalone e Cima Wojtyla – Difficoltà : EE

Cima Giovanni Paolo II (Wojtyla) - 2424 m Itinerario impegnativo (ca. 12 km A/R) e a saliscendi, che si svolge tutto a quote elevate e richiede esperienza ed un buon allenamento maggiormente per il tratto di cresta che va dal Cefalone alla Cima Giovanni Paolo II, che si presenta aerea e rocciosa. L’escursione permette di concatenare anche il Cefalone (2533 m.), vetta estremamente panoramica, sia verso il resto del gruppo del Gran Sasso, sia verso la conca aquilana e gli altri monti abruzzesi. Descrizione itinerario: Da Campo Imperatore si sale al Rifugio Duca degli Abruzzi per prendere la cresta della Portella in direzione del Pizzo Cefalone oppure, direttamente da Campo Imperatore, con un sentiero a mezza costa (Passo del Lupo), evitando il rifugio, con risparmio di tempo e dislivello si arriva al passo della Portella. Da qui la cresta continua a saliscendi fino alla base del Pizzo Cefalone. Il sentiero procede sul versante sud fino a un canalino di roccette, pietrame e sfasciumi che permette di salire in vetta (2533). Proseguendo lungo la linea di cresta, invece, si percorrono le cosiddette Malecoste fino a giungere alla cima con la croce dedicata a Wojtila che è già ben visibile. La cresta si fa presto sottile e rocciosa e richiede qualche attenzione, ma le difficoltà rimangono comunque escursionistiche. 4-5 ore A/R da Campo Imperatore comprese tutte le soste del caso e concatenando anche il Cefalone.

Caratteristica itinerario

difficoltà: EE quota partenza (m): 2120 quota vetta/quota massima (m): 2424 dislivello salita totale (m): 780

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2° Giorno - Anello Portella, Rifugio Garibaldi, Rifugio Duca Degli Abruzzi – Difficoltà : E

Monte Portella – 2383 m PERCORSO Da Campo Imperatore 2.130 m si percorre il comodo sentiero che porta fino al Rifugio Duca degli Abruzzi 2.388 m, seguendo la cresta panoramica si giunge sul Monte Portella 2.385 m; continuando per la linea di cresta in discesa si intercetta il passo della Portella 2.260 m Dal Passo della Portella si scende verso il circo glaciale di Campo Pericoli per raggiungere il Rifugio Garibaldi 2231 m proseguendo verso Sella di Monte Aquila 2338 m si rientrerà presso Campo Imperatore.

Durata: 6 ore circa Lunghezza: 13 km circa Dislivello: 650m

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3° GIORNO - Corno Grande (Via Normale) – Difficoltà : EE

Corno Grande – Vetta occidentale - 2912 m

La via normale al Gran Sasso descrive la via di ascesa tipica alla cima più elevata del massiccio montuoso del Gran Sasso d’Italia: la vetta occidentale del Corno Grande, che è anche la vetta più alta di tutti gli Appennini. Dall´albergo si segue il sentiero segnato che dall´osservatorio astronomico sale in direzione del ben visibile Rifugio Duca degli Abruzzi. Dopo pochi metri ad un bivio si prende a destra un sentiero, all´inizio pianeggiante, che traversa sotto il Monte della Portella conducendo infine con agevole percorso sulla Sella di Monte Aquila (q. 2335 m - 0,45 h). Si lascia qui il sentiero che procede lungo la cresta e se ne prende uno che si stacca a sinistra in direzione del grande ghiaione del Brecciaio. Lo si risale un po’ faticosamente fino a raggiungere la Sella del Brecciaio (q. 2506 m), all´inizio della cresta Ovest del Corno Grande. Si continua a risalire il pendio sempre più sassoso fino a raggiungere la Conca degli Invalidi (1,10 h). La si attraversa, tralasciando a destra i segni che portano sulla cresta Ovest, in direzione del ripido pendio di sfasciumi e ghiaie che costituisce il versante nord-occidentale del Corno Grande. Giunti in cresta (bello l´affaccio sulla Conca del Calderone) si prosegue sulla destra aggirando alcune roccette (tratti esposti) ed in breve si è sulla vetta (1,00 h dalla Conca degli Invalidi).

Dislivello: 750m Lunghezza 8km Durata : 5 ore

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3° GIORNO - Monte Aquila da Campo Imperatore per Rif. Duca degli Abruzzi– Difficoltà : E

Monte Aquila - 2494 m Descrizione della salita:

A piedi si prende il sentiero che passa accanto all´Osservatorio Astronomico che rimane a destra. A quota 2210 m si lascia a sinistra la via che sale al Rifugio Duca degli Abruzzi e si continua a destra su una marcatissima traccia che taglia a mezza costa tutto il versante Sud-Est del Monte Portella. Un ultimo ripido tratto, a zigzag, porta sulla Sella di Monte Aquila 2335 m. Si continua in direzione Nord-Est trascurando il sentiero a sinistra che è la via normale al Corno Grande, al successivo bivio (a sinistra c´è la direttissima per il Corno Grande) si continua verso Est giungendo facilmente presso la croce di vetta. Per il ritorno è possibile effettuare un anello passando per il rifugio Duca Degli Abruzzi e rientrare a Campo Imperatore dalla Sella si risale la cresta nord-ovest di Monte Portella (2385 mt) che in breve conduce al rifugio. A questo punto dal rifugio al punto di partenza si tratta semplicemente di affrontare una lunga discesa a zig zag.

Dislivello: 370m Distanza : 4km

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4° GIORNO - Anello Monte Brancastello / Pizzo San Gabriele / Passo Piaverano – Difficoltà : EE

Monte Brancastello - 2385 m

Si inizia a percorrere la sterrata che piega subito in direzione Nord-Est e raggiunge, a mezza costa, il Vado di Corno, quota 1924 m - 0,30 ore dalla partenza (ottimo il panorama sulle vette del Corno Grande).

Si prosegue in direzione Sud-Est; il sentiero, molto evidente, continua a mezza costa, con leggerissima salita, sul versante Sud della lunga dorsale del Brancastello (si può seguire anche l’ampia ed erbosa cresta, più scomoda ma anche più panoramica), le due tracce si riuniscono più avanti dove il crinale si restringe. Superata la strettoia, si sale lungo gli ampi dossi della cresta Ovest, una ripida salita su sentiero ghiaioso aggira a sinistra un’anticima di quota 2230 m.

A quota 2210 m si lascia, momentaneamente, il sentiero principale per dirigersi in direzione Nord, con leggero saliscendi, verso il visibilissimo Pizzo San Gabriele (0,45 ore tra andata/ritorno, compreso sosta). Ripreso il sentiero principale si continua a salire fino a raggiungere la vetta del Monte Brancastello 2385 m (tempo impiegato circa 3 ore compresa la deviazione sul Pizzo San Gabriele).

Si scende dall’altra parte, sempre nella stessa direzione (Sud-Est), fino a raggiungere il Vado del Piaverano 2272 m; si risale per qualche decina di metri e si raggiunge, in pochi minuti, la Cima del Vado di Piaverano 2327 m.

Dal Vado del Piaverano, si segue, in direzione Sud, un sentiero segnato che prima scende su un brecciaio e poi sul costone erboso, infine, a vista (il sentiero si perde), si percorre il Piano di Campo Imperatore, il Piano di Pietranzoni e si raggiunge la strada asfaltata che si risale in direzione Sud-Ovest fino alla base di partenza .

Dislivello : 550m Durata: 6 ore

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4° GIORNO - Monte Brancastello da Vado di Corno – Difficoltà : E

Monte Brancastello - 2385 m

L'itinerario rappresenta il primo tratto del Sentiero del Centenario, ma sicuramente ne è il tratto più facile e più panoramico; dal monte Brancastello in poi, le difficoltà aumentano ed è necessario superare anche diversi passaggi attrezzati. La vista sul Paretone è unica e mostra tutta la sua maestosità .

In direzione dell’albergo di Campo imperatore si giunge in prossimità della prima curva a sinistra (+/- a quota 1800 mt) si parcheggia. Da qui parte la comoda carrareccia che, a destra, rapidamente conduce al Vado di Corno (1924 mt).

Dal Vado si segue lungamente a destra la cresta, mai difficile, che supera in successione prima la sella sotto la quale, a sinistra, c'è il pianoro di Rigo Rosso, poi passa vicino a Pizzo San Gabriele (2214 mt) quindi oltrepassa l'anticima a quota 2230 mt e infine raggiunge la vetta . E' un luogo davvero particolare: la copertura erbosa si interrompe per lasciare spazio a un detrito finissimo e candido sul quale si risalgono i pochi metri che la separano dalla cima del Brancastello.

Si ritorna per la lo stesso sentiero ma la prospettiva cambia, provare per credere.

Dislivello 480m ;

lunghezza 11Km