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Relazione prova di lingua Bellini Andrea ''Intersubjectivity and the communality of our final e nd in Fichte's Vo cation of Man'' del professor ien!"o#!$oh In una lettera a Reinhold di poco successiva alla conclusione della stesura della Bestimmung des  Menschen% Fichte ammette l'insufficienza della trattazione fino ad ora riservata all'intersoggettivit& sia nella Grundlage des Naturrechts  che nel Syste m der Sittenle hre .  el tentativo di riscontrare delle novit& ammesse dallo stesso filosofo nella Bestimmung % l'autore di (uesto articolo sottolinea la difficolt& rappresentata dal particolare tipo di linguaggio e struttura di (uest'opera) *gli crede che la differenza tra le trattazioni fichtiane del tema in (uestione% stia non tanto in (uella che lui chi ama la ''co nos cenza del la nat ura del la limitaz ion e'' +under sta ndi ng of the nat ure of limitation,% come crede il professor Ivaldo con cui si confronta% bens- nel modo in cui (uesto impulso alla limitazione viene capito) ella Sittenlehre ad esempio% Fichte parla della percezione del l'al tro solo come con diz ione formale per il nos tro impul so mor ale. nella  Bestimmung invece consid era (uesto impulso da un punto di vista materiale +(uello che viene chi amato  fine ultimo%  Endzweck ,) el primo caso deduce il comando morale di trovare un'intesa comune dalla nostra  percezione degli altri ess eri razionali. nel secondo invece spiega la percezione degli esseri raz ionali attraverso il comando morale di trovare un'intesa attraverso una reciproca interazione) In entrambe le opere pratiche% il filosofo tedesco parla dell'in vi to,  procedimento attraverso il (uale l'essere raz ionale grazie al l'i ncontro col Tu div ie ne un  o% ve ne nd o in (uesto modo limitato.  ella  Bestimmung la domanda sul come !ossa io entrare in contatto con gli altri rimane centrale/% e la risposta che d& Fichte 0 (uesta/ l'invito presente nelle opere pratiche torna% ma sotto forma di originario. or iginari a di vi ene anche la lim ita zio ne% connaturata al nost ro essere razio nali ) 1'importanza di (uesta ac(uisizione 0 la seguente/ l'unico modo per spiegare l'interazione tra esseri razionali 0 pensare ad una  !rede terminazione% che decida limita ndomi di cosa avr2 esperienza% ma non da chi la avr2% e armonizzando tutte le azioni) onostante (uesta predeterminazione% il nostro inserimento in (uesto ordine armonico avviene solamente nel momento in cui noi ci accorgiamo di farne parte) 1a (uestione dell'ordine divino3morale del mondo 0 un altro punto chiave trattato dal professor )") $o#% in particola re dopo i fatti del cos- detto  "theismusstreit ) $i& nell'a rtic olo #$er den Grund unseres Glau$ens an eine g%ttliche &eltre gierung il ruolo di 4io 0 un ruolo chiave per la reciproca interazione degli esseri razionali% ma il terreno per (uella che Fichte definisce la ''sintesi del mondo

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Relazione prova di lingua Bellini Andrea

''Intersubjectivity and the communality of our final end in Fichte's Vocation of Man''

del professor ien!"o#!$oh

In una lettera a Reinhold di poco successiva alla conclusione della stesura della Bestimmung des

 Menschen% Fichte ammette l'insufficienza della trattazione fino ad ora riservata all'intersoggettivit&

sia nella Grundlage des Naturrechts  che nel System der Sittenlehre.  el tentativo di riscontrare

delle novit& ammesse dallo stesso filosofo nella Bestimmung % l'autore di (uesto articolo sottolinea la

difficolt& rappresentata dal particolare tipo di linguaggio e struttura di (uest'opera)*gli crede che la differenza tra le trattazioni fichtiane del tema in (uestione% stia non tanto in (uella

che lui chiama la ''conoscenza della natura della limitazione'' +understanding of the nature of 

limitation,% come crede il professor Ivaldo con cui si confronta% bens- nel modo in cui (uesto

impulso alla limitazione viene capito) ella Sittenlehre ad esempio% Fichte parla della percezione

dell'altro solo come condizione formale per il nostro impulso morale. nella  Bestimmung invece

considera (uesto impulso da un punto di vista materiale  +(uello che viene chiamato  fine ultimo%

 Endzweck ,) el primo caso deduce il comando morale di trovare un'intesa comune dalla nostra

 percezione degli altri esseri razionali. nel secondo invece spiega la percezione degli esseri razionali

attraverso il comando morale di trovare un'intesa attraverso una reciproca interazione) In entrambe

le opere pratiche% il filosofo tedesco parla dell'invito,  procedimento attraverso il (uale l'essere

razionale grazie all'incontro col Tu diviene un  o% venendo in (uesto modo limitato.  ella

 Bestimmung la domanda sul come !ossa io entrare in contatto con gli altri rimane centrale/% e la

risposta che d& Fichte 0 (uesta/ l'invito presente nelle opere pratiche torna% ma sotto forma di

originario. originaria diviene anche la limitazione% connaturata al nostro essere razionali)

1'importanza di (uesta ac(uisizione 0 la seguente/ l'unico modo per spiegare l'interazione tra esseri

razionali 0 pensare ad una !redeterminazione% che decida limitandomi di cosa avr2 esperienza% ma

non da chi la avr2% e armonizzando tutte le azioni) onostante (uesta predeterminazione% il nostro

inserimento in (uesto ordine armonico avviene solamente nel momento in cui noi ci accorgiamo di

farne parte)

1a (uestione dell'ordine divino3morale del mondo 0 un altro punto chiave trattato dal professor )")

$o#% in particolare dopo i fatti del cos- detto  "theismusstreit ) $i& nell'articolo #$er den Grund 

unseres Glau$ens an eine g%ttliche &eltregierung il ruolo di 4io 0 un ruolo chiave per la reciproca

interazione degli esseri razionali% ma il terreno per (uella che Fichte definisce la ''sintesi del mondo

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degli spiriti''% era gi& pronto nella Sittenlehre) 5intesi che poi si compir& nella &issenschaftslehre

 Nova Methodo del 6789 e nella Bestimmung. 1a deduzione dell'altro (uindi poteva ormai andare

 ben oltre un semplice esercizio formale% ed una pi: convincente base trascendentale per la

comunanza delle azioni e delle intenzioni degli esseri razionali andava trovata) $o# 0 convinto che

la  Bestimmung sia parte integrante e fondamentale della risposta fichtiana alla domanda/ ''com'0

 possibile la reciproca conoscenza e l'interazione degli esseri liberi;'') Idea chiave 0 (uella di Volont&

infinita che appare nel III libro della Bestimmung % come legame di tutte le singole volont& finite)

<n'idea simile dice $o# era gi& presente nella Sittenlehre  +''totalit& degli esseri razionali'' o

''comunit& di santi'',% ma non serviva alla spiegazione dell'intersoggettivit&) ell'opera religiosa

invece proprio dalla percezione degli altri parte Fichte per la deduzione del nostro fine comune% e

non con un procedimento meramente logico) 5olamente grazie a (uesta dimensione spiritualmente

comune noi possiamo riconoscerci l'un l'altro)  Per quando riguarda il nostro fine comune, Gow paragona la ''voce della coscienza'' della

Bestimmung, all' ''impulso etico'' della Sittenlehre. Quest'ultimo infatti per un verso non è comune:

ognuno ha come scopo quello di trattare l'altro come fine e non come mezzo, quindi ognuno ha una

''fine'' diverso. D'altro canto questo fine pu essere comune qualora lo si leggesse come il comando

di non ostruire ma favorire la realizzazione dei fini altrui. !na volta che ci si accorge di questo, si

arriva alla conclusione che si deve cooperare per la ricerca del nostro fine comune. "os# arriviamo

in quella che $ichte nella Bestimmung definisce ''sintesi del mondo degli spiriti'', resa possi%ile dal

comune sostrato spirituale.