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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 363 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E SISTEMA DI MONITORAGGIO 13.1 Principi generali Il Piano provinciale di Gestione dei Rifiuti si pone come obiettivo la razionalizzazione del sistema provinciale di gestione dei rifiuti urbani e speciali attraverso criteri di efficienza, efficacia ed economicità; nel conseguimento di tali obiettivi il PPGR ritiene prioritarie le esigenze di tutela ambientale del territorio e favorisce forme di sviluppo e consumi sostenibili. Il PPGR costituisce atto di indirizzo per i Comuni che, attraverso la società di gestione dei rifiuti SILEA S.p.A. e le sue consociate, partecipata da tutti i Comuni della Provincia, assumono un ruolo determinante per lo sviluppo delle azioni di programmazione locale. Il PPGR prevede, inoltre, la possibilità di integrazione dei fabbisogni di trattamento dei rifiuti urbani con alcune tipologie di rifiuti speciali (fanghi da depurazione delle acque reflue civili, scarti vegetali dei florovivaisti). L’attuazione del Piano risulta articolata in due fasi temporali principali e progressive di medio 2007 - 2011 e lungo periodo 2012 – 2015. La verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi avverrà attraverso il monitoraggio delle azioni sulla base di una serie di indicatori predeterminati e potrà far emergere eventuali esigenze di aggiornamento che potranno essere oggetto di specifiche varianti. La Provincia per la realizzazione delle azioni previste dal Piano e per il raggiungimento degli obiettivi provvederà annualmente a stanziare apposite risorse nel proprio bilancio. La Provincia, inoltre, potrà prevedere anche l’erogazione di contributi nei confronti dei Comuni che attueranno iniziative volte ad una sempre migliore gestione dei rifiuti, privilegiando quelle attività ed azioni che risultano in linea e coerenti con gli obiettivi della pianificazione. 13.2 Disciplina dei rifiuti urbani Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti tende a garantire la sostanziale autosufficienza provinciale e, in quest’ottica, il Piano prevede la realizzazione di impianti di gestione dei rifiuti urbani per i quali viene evidenziato uno specifico fabbisogno. I Comuni e le loro forme associative sono i principali protagonisti dell’attuazione del PPGR, ad essi compete l’attivazione delle iniziative necessarie al conseguimento degli obiettivi stabiliti; in tal senso:

Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 363

13 ATTUAZIONE DEL PPGR E SISTEMA DI

MONITORAGGIO

13.1 Principi generali

Il Piano provinciale di Gestione dei Rifiuti si pone come obiettivo la razionalizzazione del

sistema provinciale di gestione dei rifiuti urbani e speciali attraverso criteri di efficienza, efficacia ed

economicità; nel conseguimento di tali obiettivi il PPGR ritiene prioritarie le esigenze di tutela

ambientale del territorio e favorisce forme di sviluppo e consumi sostenibili.

Il PPGR costituisce atto di indirizzo per i Comuni che, attraverso la società di gestione dei

rifiuti SILEA S.p.A. e le sue consociate, partecipata da tutti i Comuni della Provincia, assumono un

ruolo determinante per lo sviluppo delle azioni di programmazione locale.

Il PPGR prevede, inoltre, la possibilità di integrazione dei fabbisogni di trattamento dei rifiuti

urbani con alcune tipologie di rifiuti speciali (fanghi da depurazione delle acque reflue civili, scarti

vegetali dei florovivaisti).

L’attuazione del Piano risulta articolata in due fasi temporali principali e progressive di medio

2007 - 2011 e lungo periodo 2012 – 2015.

La verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi avverrà attraverso il monitoraggio delle

azioni sulla base di una serie di indicatori predeterminati e potrà far emergere eventuali esigenze di

aggiornamento che potranno essere oggetto di specifiche varianti.

La Provincia per la realizzazione delle azioni previste dal Piano e per il raggiungimento degli

obiettivi provvederà annualmente a stanziare apposite risorse nel proprio bilancio.

La Provincia, inoltre, potrà prevedere anche l’erogazione di contributi nei confronti dei Comuni

che attueranno iniziative volte ad una sempre migliore gestione dei rifiuti, privilegiando quelle attività

ed azioni che risultano in linea e coerenti con gli obiettivi della pianificazione.

13.2 Disciplina dei rifiuti urbani

Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti tende a garantire la sostanziale autosufficienza

provinciale e, in quest’ottica, il Piano prevede la realizzazione di impianti di gestione dei rifiuti urbani

per i quali viene evidenziato uno specifico fabbisogno.

I Comuni e le loro forme associative sono i principali protagonisti dell’attuazione del PPGR, ad

essi compete l’attivazione delle iniziative necessarie al conseguimento degli obiettivi stabiliti; in tal

senso:

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Capitolo 13 364

• favoriscono iniziative volte sia al contenimento della produzione di rifiuti che al loro

recupero; in particolare:

− promuovono lo sviluppo del compostaggio domestico nelle aree del proprio territorio

caratterizzate da bassa densità abitativa, nelle quali i cittadini potranno non essere

interessati da forme di raccolta domiciliare della frazione organica e del verde;

− per agevolare le azioni di conferimento da parte dei cittadini (utenze domestiche ed

utenze professionali), individuano, nell’ambito delle aree di nuova urbanizzazione,

apposti spazi comuni dedicati al deposito dei rifiuti oggetto di raccolta differenziata;

provvedendo alle conseguenti modifiche dei regolamenti comunali dei servizi di igiene

urbana e dei regolamenti edilizi comunali;

− attuano politiche di acquisto di beni coerenti con gli obiettivi di contenimento della

produzione di rifiuti;

• provvedono alla riorganizzazione dei servizi con gli obiettivi prioritari di:

− addivenire a forme organizzative che, nello spirito della L.R. 26/2003, consentano,

attraverso l’aggregazione dei servizi erogati sul territorio, il conseguimento di più

elevati standard tecnici;

− aumentare le intercettazioni di materiali coerentemente alle previsioni del Piano;

• prevedono, non appena le condizioni gestionali lo consentano, e comunque entro i termini

di legge, la sostituzione della tassa comunale sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani

(TARSU) con un sistema tariffario aderente al principio “chi inquina paga” e quanto più

possibile tarato sulle singole utenze; l’articolazione tariffaria dovrà essere tale da

incentivare:

− il ricorso al compostaggio domestico

− la riduzione della produzione dei rifiuti

− la partecipazione attiva alla raccolta differenziata.

Nelle procedure di localizzazione, progettazione e realizzazione degli impianti dedicati al

trattamento dei rifiuti urbani, i Comuni, in accordo con i soggetti proponenti, danno ampio spazio a

strumenti di comunicazione e partecipazione della cittadinanza coinvolta e delle espressioni della

società.

Al fine di garantire il conseguimento ed il mantenimento di elevati standard tecnici i soggetti

erogatori dei servizi, secondo quanto disposto dall’art. 7 della L.R.26/2003, adottano una “Carta dei

Servizi” con la quale assumono nei confronti dell’utente impegni diretti a garantire predeterminati e

controllabili livelli di qualità delle prestazioni.

La carta dei servizi prevedrà in particolare:

− l’eguaglianza e imparzialità di trattamento degli utenti

− le condizioni specifiche riservate alle zone e ai soggetti svantaggiati

− l’accessibilità, la continuità, la sicurezza, l’efficienza e l’efficacia del servizio;

− gli standard di qualità relativi alla prestazione;

− le condizioni del rapporto contrattuale con l’utente.

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 365

13.3 Disciplina dei rifiuti speciali

Nella gestione dei rifiuti speciali dovranno essere privilegiate le azioni volte alla riduzione della

produzione dei rifiuti stessi nonché all’introduzione di tecnologie di recupero che consentano di

diminuire il flusso di rifiuti destinati a smaltimento.

La Provincia, in linea con gli indirizzi comunitari e nazionali, promuove la diffusione dei sistemi

di gestione ambientale degli impianti di gestione dei rifiuti; promuove, altresì, anche l’adozione delle

migliori tecnologie disponibili da parte degli stessi impianti.

Fatto salvo il rispetto dei criteri localizzativi, la Provincia favorirà la realizzazione di impianti

che possano sopperire alla necessità di stoccaggio e trattamento dei rifiuti prodotti nel proprio

territorio.

Per una corretta valutazione dell’offerta impiantistica in rapporto alla effettiva produzione di

rifiuti speciali, il PPGR stima i fabbisogni di trattamento per le diverse tipologie di rifiuti; tali fabbisogni

saranno aggiornati con cadenza almeno biennale.

13.4 Aspetti inerenti la localizzazione degli impia nti

Ai sensi della normativa vigente, il PPGR individua le aree non idonee alla localizzazione degli

impianti di gestione dei rifiuti.

Ai soggetti proponenti la realizzazione degli impianti compete la procedura di

microlocalizzazione a partire dalle macroaree potenzialmente idonee individuate dal PPGR.

Il PPGR ha recepito le indicazioni della pianificazione regionale ed ha applicato i criteri previsti

per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti:

A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e non pericolosi;

B. Impianti di trattamento termico per rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi (si intende:

impianti di incenerimento e di combustione, anche basati su tecnologie pirolitiche e/o di

gassificazione, dedicati al trattamento di rifiuti; impianti di combustione dedicati al trattamento di

CDR -combustibile derivato da rifiuti).

C. Impianti di trattamento chimico - fisico, impianti di inertizzazione o altri trattamenti specifici,

impianti di compostaggio / CDR e selezione/stabilizzazione, impianti di trattamento degli inerti.

La procedura localizzativa prevista dal PPGR si applica a:

− nuovi impianti, dove per “nuovo impianto“ s’intende: la realizzazione di una nuova

struttura per la gestione dei rifiuti che comporti la trasformazione dello stato dell’area di

localizzazione con ulteriore consumo di suolo, incrementi volumetrici e/o di superficie

utilizzata;

− strutture esistenti che iniziano un’attività di smaltimento/trattamento rifiuti e per gli impianti

di gestione rifiuti che intendono mutare radicalmente la propria attività (es: insediamento

industriale per il quale si propone un utilizzo per attività inerenti la gestione dei rifiuti,

impianti di selezione che richiedono di essere tramutati in impianto di compostaggio,

discariche che cambiano di categoria, etc.);

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Capitolo 13 366

− “varianti sostanziali di impianti esistenti”, dove per “variante sostanziale” si intende la

realizzazione di strutture in ampliamento di impianti esistenti che, indipendentemente

dall’incremento della potenzialità o della modifica delle famiglie CER di rifiuti trattati,

implichino ulteriore consumo di suolo con conseguente trasformazione dello stato dei

luoghi e/o modifiche dell’esteriore aspetto degli impianti. Si precisa che le “varianti

sostanziali” assumeranno connotazione differente a seconda della localizzazione in area

idonea o non idonea (cioè non per tutti i criteri localizzativi individuati il livello di

prescrizione sarà uguale a quello per gli impianti nuovi; in alcuni casi un criterio

escludente potrà assumere valore “penalizzante” per le varianti sostanziali).

Per quanto riguarda gli impianti esistenti si procederà ad una verifica delle eventuali criticità

esistenti. La verifica ha lo scopo di individuare gli eventuali interventi mitigativi per quanto attiene agli

impianti di trattamento, recupero e smaltimento esistenti al fine del rinnovo e modifica sostanziale

delle relative autorizzazioni all’esercizio. In particolare, ciò riguarderà gli impianti esistenti che sono

ubicati in aree “non idonee” e le varianti sostanziali degli stessi che implichino ulteriore consumo di

superficie utilizzata.

Tuttavia, ove venga accertata elevata criticità non diversamente risolvibile, l’impianto vedrà nel

tempo la chiusura programmata della propria attività di recupero o smaltimento con eventuale

ricollocamento. In tale contesto le attività di gestione dei rifiuti saranno consentite fino alla durata

dell’autorizzazione stessa; il rinnovo sarà possibile fino al termine della vita tecnologica dell’impianto.

13.5 Le misure di mitigazione e compensazione per l a presenza sul

territorio di impianti di gestione rifiuti

La riduzione della pressione sui sistemi naturali e ambientali delle previsioni attuative del

piano è perseguita anche attraverso misure di mitigazione delle pressioni derivanti dalla realizzazione

delle nuove strutture. Le misure di mitigazione si sostanziano in interventi atti a garantire il

miglioramento della qualità ambientale del territorio influenzato dalla presenza dell’impianto.

Le misure di mitigazione sono destinate, anche attraverso interventi compensativi, al

miglioramento delle dotazioni ambientali del territorio in diretta relazione alle matrici ambientali

impattate dall’intervento.

Al fine di garantire la corrispondenza tra le pressioni generate dai singoli impianti e le correlate

misure di mitigazione, l’entità degli interventi è commisurata alle diverse tipologie impiantistiche ed ai

quantitativi di rifiuti trattati.

L’entità delle misure di mitigazione è quantificata indicativamente con riferimento ai costi di

investimento degli impianti. Le misure di mitigazione, definite sentito anche il Comune interessato,

dovranno trovare recepimento nella convenzione da stipulare tra Provincia e Soggetto gestore.

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 367

13.6 Monitoraggio del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti

Le azioni introdotte a supporto degli obiettivi della pianificazione necessitano di una

valutazione in itinere, funzionale alla verifica della loro efficacia o a rilevare la necessità di

cambiamenti a livello di strategie sviluppate.

Al fine di consentire questa fondamentale fase, successivamente all’approvazione del PPGR

verrà condotto un monitoraggio fondato sugli elementi maggiormente distintivi delle prestazioni da

esso fornite.

In particolare, la descrizione delle iniziative collegate al monitoraggio si riallaccia a quanto

sviluppato nel corso della Valutazione Ambientale Strategica, momento in cui al Piano, inteso come

documentazione illustrativa del contesto e delle sue potenzialità, è stato conferito un ruolo di

strumento dinamico di pianificazione, programmazione e, per logica conseguenza, di controllo degli

obiettivi raggiunti.

Il monitoraggio del PPGR vedrà il coinvolgimento degli Enti competenti e dei gestori della

filiera dei rifiuti urbani.

Al riguardo, si intende confermare, quale organo preposto alla verifica dell’attuazione e al

monitoraggio del PPGR, la Commissione Consultiva di Vigilanza, già prevista dal Piano rifiuti

previgente, mantenendo inalterata la sua composizione che di seguito si richiama:

- Presidente della Provincia;

- Sindaci dei Comuni sede degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani;

- rappresentante delle associazioni ambientaliste;

- rappresentante delle organizzazioni dei lavoratori;

- rappresentante dell’associazione degli amministratori di stabili;

- rappresentante degli enti gestori degli impianti di recupero e smaltimento;

- rappresentante delle imprese che effettuano la raccolta e il trasporto dei rifiuti per conto

dei Comuni;

- rappresentante indicato dalle associazioni imprenditoriali.

Con cadenza annuale, la Commissione provvede a valutare i rapporti di monitoraggio

predisposti (cfr. paragrafo 13.8) formulando, se ne ricorre il caso, proposte di revisione del documento

di Piano.

13.6.1 Monitoraggio degli obiettivi del PPGR

Il monitoraggio del sistema di produzione e gestione dei rifiuti in Provincia di Lecco ha una

duplice finalità: fornire una quadro di valutazione sulla efficacia ed efficienza delle azioni previste a

supporto degli obiettivi condivisi e sviluppare un database di informazioni e dati sul sistema stesso.

Una delle problematiche più limitanti con la quale, nel corso del processo di redazione del

Piano, e del concomitante sviluppo della Valutazione Ambientale Strategica e del Rapporto

Ambientale, ci si è dovuti confrontare è stata la carenza di informazioni omogenee, affidabili e

puntuali. In questo senso, la programmazione della raccolta dati che interesserà l’orizzonte di medio e

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Capitolo 13 368

lungo termine, e di cui gli indicatori qui presenti costituiscono una parte non esaustiva, concorrerà al

potenziamento delle osservazioni a disposizione delle future redazioni e dei processi di feedback

previsti.

L’aspetto relativo alla valutazione degli obiettivi individuati è stato affrontato introducendo degli

indicatori che avessero una marcata correlazione con uno o più aspetti legati allo specifico obiettivo di

riferimento.

Nei paragrafi seguenti, per ognuno degli obiettivi principali evidenziati, sono riportate delle

schede di riepilogo sintetico degli indicatori scelti.

Nella Figura 13.1 viene riportata una scheda riepilogativa con le indicazioni relative ai singoli

campi di cui si compone ciascun indicatore.

Per un maggiore approfondimento in relazione alle tematiche inerenti il monitoraggio e gli

indicatori scelti si rimanda alla trattazione ad essi relativa contenuta nel Rapporto ambientale.

Figura 13.1 Schema delle schede riepilogative degli indicatori scelti in funzione del

monitoraggio degli obiettivi del Piano Provinciale di Gestione Rifiuti

ID È il codice identificativo dello specifico indicatore

Descrizione Contiene una sintetica descrizione dell’indicatore e delle grandezze

coinvolte nella sua implementazione

Unità di misura Unità di misura

dell’indicatore

Frequenza

aggiornamento

Riporta la frequenza

prevista con cui verrà

aggiornato l’indicatore

Disponibilità di osservazioni storiche S indica la presenza di

questo dato con

riferimento al passato

Ultima

osservazione

Data dell’osservazione

storica più recente Valore assunto

Valore

dell’osservazione

storica più recente

Disponibilità di valori previsionali

S indica la presenza di

previsioni future per

questo dato

Medio termine

Valore delle previsioni

per il sistema, a medio

termine

Lungo termine

Valore delle previsioni

per il sistema, a lungo

termine

Obiettivo minimo

Medio termine

Valore a seguito delle

iniziative introdotte,

previsto a medio

termine

Lungo termine

Valore a seguito delle

iniziative introdotte,

previsto a lungo

termine

Ultimo aggiornamento previsionale Data in cui sono state effettuate le ultime

previsioni sul sistema

NOTE Note a completamento delle informazioni precedenti

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 369

Le informazioni contenute in ogni scheda sono rappresentate da un codice identificativo ID,

che pone l’indicatore in relazione univoca con l’obiettivo specifico cui si riferisce.

Ad una descrizione generica che ne individua i dati di origine si aggiunge l’indicazione

dell’unità di misura adottata e della frequenza con cui sono previsti i successivi aggiornamenti.

Le informazioni successive sono riferibili a tre “tematiche”, la prima delle quali è data dalle

osservazioni storiche, per le quali si precisa l’eventuale disponibilità dei dati, della data di

osservazione più recente, e del valore assunto per tale data.

Il tema successivo si riferisce alle previsioni, intese come sviluppo futuro del sistema su base

spontanea, anche in questo caso le informazioni ad esso relative riguardano la disponibilità del dato,

cui si aggiungono i valori assunti dall’indicatore nei periodi di medio e lungo termine.

Infine, il tema riguardante l’obiettivo minimo riprende le previsioni del sistema, in questo caso

considerando le eventuali azioni introdotte a supporto degli obiettivi prefissati e stimando i valori

assunti dall’indicatore nel medio e lungo periodo.

Completano la scheda le informazioni relative alla data in cui sono state condotte le previsioni

riportate ed eventuali note a commento.

13.6.2 Definizione di un sistema di gestione dei ri fiuti urbani che permetta di

conseguire una tendenziale autosufficienza

ID O1.1

Descrizione Rapporto tra la quantità di R.U. trattati dagli impianti di piano e la

quantità prodotta a livello provinciale

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 50

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 53 Lungo termine 54

Obiettivo minimo

Medio termine 74 Lungo termine 81

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

L’obiettivo minimo prende in considerazione gli effetti attesi

dall’implementazione dello scenario “di piano”, ossia le iniziative

intraprese dalla Provincia a sostegno degli obiettivi stabiliti.

Le previsioni sono stimate considerando la dinamica spontanea del

sistema in assenza di azioni di correzione.

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Capitolo 13 370

ID O1.2

Descrizione Quantificazione dei flussi di R.U. destinati a impianti extraprovinciali

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 38,5

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine 42 Lungo termine 42

Obiettivo minimo

Medio termine 26 Lungo termine 19

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

Non vengono considerate ceneri e scorie provenienti dal

termovalorizzatore. In via cautelativa si è ipotizzato che le raccolte

differenziate diverse dal materiale organico e dal secco riciclabile

siano conferite fuori Provincia.

ID O1.3

Descrizione Quota di rifiuti speciali, rispetto al totale dello specifico flusso,

trattato in impianti dedicati ai rifiuti urbani

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche N

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto -

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 0% Lungo termine >40%

Obiettivo minimo

Medio termine 0% Lungo termine 40%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 371

NOTE

L’obiettivo è quello di fornire un supporto, nell’ottica di una

ottimizzazione in termini di efficienza e salvaguardia dell’ambiente,

alla gestione di flussi di rifiuti speciali per i quali il sistema

gestionale non offra adeguate garanzie di soddisfacimento del

fabbisogno. Il valore previsionale si riferisce allo scenario di Piano,

per il quale si stima un valore aggiunto derivante dalla capacità di

trattamento dei fanghi da impianti di depurazione.

13.6.3 Contenimento della produzione dei rifiuti

ID O2.1

Descrizione Produzione rifiuti urbani

Unità di misura t/a Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 157.171,20

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 169.080,72 Lungo termine 177.095,08

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID O2.2

Descrizione Produzione pro-capite di rifiuti urbani.

Unità di misura kg/ab anno Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 479,54

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 500,70 Lungo termine 510,65

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Capitolo 13 372

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID O2.3

Descrizione Famiglie che effettuano il compostaggio domestico

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 4.944

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 7.020 Lungo termine 8.935

Obiettivo minimo

Medio termine 7.800 Lungo termine 9.928

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID O2.4

Descrizione Comuni che aderiscono al sistema di tariffazione dei rifiuti

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 3

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 373

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

Attualmente non è possibile effettuare valutazioni previsionali,

dipendendo le stesse dall’evoluzione normativa, per lo stesso

motivo è sostanzialmente impossibile fornire un obiettivo minimo

13.6.4 Miglioramento quali - quantitativo della rac colta differenziata dei rifiuti

urbani

ID O3.1

Descrizione Percentuale di rifiuti intercettati attraverso raccolta differenziata

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 55,7

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 62,2 Lungo termine 63,1

Obiettivo minimo

Medio termine 61,7 Lungo termine 62,6

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID O3.2

Descrizione Quantità pro-capite di rifiuti raccolti in modo differenziato

Unità di misura Kg/ab. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 266,87

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 311,48 Lungo termine 322,01

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Capitolo 13 374

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID O3.3

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata del sacco viola

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 81

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 90 Lungo termine 90

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.4

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata della frazione umida

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 99

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 375

Medio termine 100 Lungo termine 100

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.5

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata di carta e cartone

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 98

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 98 Lungo termine 100

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.6

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata della plastica

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 87

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 93 Lungo termine 93

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Capitolo 13 376

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.7

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata del vetro

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 100

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 100 Lungo termine 100

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.8

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata dei metalli

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 93

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 93 Lungo termine 93

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 377

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.9

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata degli scarti vegetali

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 99

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 99 Lungo termine 100

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.10

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata del legno

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 92

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 95 Lungo termine 95

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

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Capitolo 13 378

ID O3.11

Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema

della raccolta differenziata dei R.A.E.E.

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 100

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 100 Lungo termine 100

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in

Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata

ID O3.12

Descrizione Accordi di programma sviluppati con il mondo economico-

consorziale

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento biennale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto 1

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 2 Lungo termine 4

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

L’obiettivo a medio termine, entro il 2011, ha visto il raggiungimento

di un proficuo accordo con il COBAT. A lungo termine si ritiene

migliorabile il presente indicatore

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 379

13.6.5 Sostegno del recupero di materia

ID O4.1

Descrizione Raccolta differenziata al netto degli scarti

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 52,5

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 55,0 Lungo termine 60,0

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Esprime il recupero effettivo di materia

13.6.6 Ottimizzazione del recupero energetico

ID O5.1

Descrizione

Percentuale di recupero energetico fornito dai rifiuti urbani e dai

rifiuti speciali derivanti dal trattamento degli urbani, a valle del

recupero di materia

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 64,4%

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine 100% Lungo termine 100%

Obiettivo minimo

Medio termine 100% Lungo termine 100%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

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Capitolo 13 380

NOTE

Esprime la percentuale di energia ricavata, rispetto all’energia

teoricamente ricavabile dai rifiuti che non sono suscettibili di

recupero di materia. La percentuale considerata è al netto della

quota di solidarietà.

13.6.7 Minimizzazione del ricorso in discarica

ID O6.1

Descrizione Percentuale di frazione residuale smaltita in discarica

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 0

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 0 Lungo termine 0

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID O6.2

Descrizione Percentuale di residui del trattamento dei RU smaltiti in discarica

(scorie)

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 1,4

Disponibilità di valori previsionali S

Medio termine <40 Lungo termine <40

Obiettivo minimo

Medio termine <40 Lungo termine <40

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 381

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Scorie da impianto di termovalorizzazione

13.6.8 Armonia con le politiche ambientali locali e globali

ID O7.1

Descrizione Applicazione delle BAT agli impianti nuovi e adeguamento degli

esistenti

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento biennale

Disponibilità di osservazioni storiche N

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto -

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 10% Lungo termine 30%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

L’obiettivo è quello di attuare un processo di verifica, valutazione e

stimolo all’applicazione di tecnologie all’avanguardia sotto il profilo

ambientale e prestazionale

ID O7.2

Descrizione Certificazione ambientale delle imprese che gestiscono gli impianti

di piano

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento biennale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto 33%

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine 66% Lungo termine -

Obiettivo minimo

Page 20: Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

Capitolo 13 382

Medio termine 66% Lungo termine 100%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

13.6.9 Individuazione di localizzazioni coerenti co n la pianificazione

sovraordinata, che consentano di minimizzare le pro blematiche ambientali connesse

alla realizzazione ed all’esercizio degli impianti di trattamento

ID O8.1

Descrizione Percentuale, sul totale di nuovi impianti autorizzati, localizzati in

aree idonee

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 100%

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 100% Lungo termine 100%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Impianto selezione secco riciclabile società SERUSO S.p.A.

ID O8.2

Descrizione Percentuale degli impianti già esistenti localizzati in aree non

ottimali per nuovi impianti

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 52,5

Disponibilità di valori previsionali N

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 383

Medio termine 52,5 Lungo termine >52,5

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

Esprime la percentuale di rifiuti trattati in impianti che, preesistenti

all’introduzione di norme specifiche, risultano attualmente ubicati in

aree non più rispondenti ai criteri per la loro localizzazione.

L’obiettivo è minimizzare tale valore, tenuto conto delle

problematiche relative alla delocalizzazione.

13.6.10 Contenimento dei costi complessivi di gesti one dei rifiuti urbani

ID O9.1

Descrizione Costo pro capite della gestione di R.U.

Unità di misura €/ab. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 83

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID O9.2

Descrizione Costo specifico della gestione di R.U.

Unità di misura €/t Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

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Capitolo 13 384

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 172,9

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

13.6.11 Sensibilizzazione degli utenti in merito al la necessità di una gestione

sostenibile dei rifiuti

ID O10.1

Descrizione Incontri di formazione ambientale sulla gestione sostenibile dei

rifiuti

Unità di misura n. Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 1

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 6 Lungo termine 14

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE L’obiettivo è quello di fornire un supporto allo sviluppo di una

spiccata sensibilità in campo ambientale.

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 385

13.7 Monitoraggio degli effetti ambientali connessi al PPGR

Oltre al monitoraggio finalizzato alla verifica dell’andamento ed il raggiungimento degli obiettivi

del PPGR, vi è il monitoraggio degli aspetti ambientali interessati dall’attuazione del piano stesso, per

l’individuazione delle misure di mitigazione e compensazione utili a definire una risposta agli impatti

che le azioni del piano avranno sulle matrici ambientali e sul sistema ambiente più in generale.

Si elencano pertanto di seguito, come fatto in precedenza per gli indicatori riferiti agli obiettivi

del PPGR, i principali indicatori ambientali oggetto del monitoraggio durante il periodo di validità del

piano, precisando che l’elenco non è esaustivo ma potrà essere integrato qualora si evidenziassero

esigenze diverse nella realizzazione del piano.

13.7.1 Aria – clima

ID A1.1

Descrizione Superamenti dei limiti di emissione

Unità di misura n./anno Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine Lungo termine

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE Il dato è riferito all’impianto di termovalorizzazione, l’indicatore

verrà successivamente implementato per tutti gli impianti

ID A1.2

Descrizione Percentuale di veicoli, utilizzati per il trasporto dei rifiuti, a basso

impatto ambientale

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche N

Page 24: Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

Capitolo 13 386

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto -

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 10% Lungo termine 20%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.3

Descrizione Emissioni di SO2 delle attività di gestione rifiuti

Unità di misura t/anno Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto 84

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.3

Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di SO2 rispetto al totale

provinciale

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto 34

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 387

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.5

Descrizione Emissioni di NOX delle attività di gestione rifiuti

Unità di misura t/anno Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto 250

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.6

Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di NOX rispetto al totale

provinciale

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto 5

Disponibilità di valori previsionali N

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Capitolo 13 388

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.7

Descrizione Emissioni di CH4 delle attività di gestione rifiuti

Unità di misura t/anno Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto -

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.8

Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di CH4 rispetto al totale

provinciale

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto -

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Page 27: Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 389

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.9

Descrizione Emissioni di PTS delle attività di gestione rifiuti

Unità di misura t/anno Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto 7,5

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A1.10

Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di PTS rispetto al totale

provinciale

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2005 Valore assunto 1

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Page 28: Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

Capitolo 13 390

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

13.7.2 Paesaggio - biodiversità

ID A2.1

Descrizione Impianti di piano in aree soggette a vincoli penalizzanti per il paesaggio

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine Lungo termine

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A2.2

Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per flora, fauna, biodiversità

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto 0%

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Page 29: Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 391

Medio termine 0% Lungo termine 0%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

13.7.3 Quantità e qualità delle acque

ID A3.1

Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per la tutela delle risorse idriche

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 0% Lungo termine 0%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

13.7.4 Suolo

ID A4.1

Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per il rischio idrogeologico

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto -

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Page 30: Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

Capitolo 13 392

Obiettivo minimo

Medio termine 0% Lungo termine 0%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

ID A4.2

Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per l’uso del suolo

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2008 Valore assunto

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Obiettivo minimo

Medio termine 0% Lungo termine 0%

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

13.7.5 Mobilità e trasporti

ID A5.1

Descrizione impianti localizzati in aree servite da strutture viarie a scorrimento

veloce (doppia corsia)

Unità di misura % Frequenza

aggiornamento annuale

Disponibilità di osservazioni storiche S

Ultima

osservazione 2006 Valore assunto 66%

Disponibilità di valori previsionali N

Medio termine - Lungo termine -

Page 31: Provincia di Lecco - 13 ATTUAZIONE DEL PPGR E …...per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti: A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e

Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 393

Obiettivo minimo

Medio termine - Lungo termine -

Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008

NOTE

13.8 I rapporti di monitoraggio

13.8.1 Sviluppi futuri del sistema di monitoraggio

Il percorso di valutazione della rispondenza agli obiettivi fissati dal Piano, e delle ricadute

ambientali del sistema di produzione e gestione dei rifiuti, è stato incentrato, in prima istanza, sul set

di indicatori presentati nei paragrafi precedenti.

Tale set non intende costituire uno schema predefinito ed immutabile, come già premesso,

bensì uno strumento, confidiamo, in rapido sviluppo e miglioramento.

Il primo step che è possibile ipotizzare risiede nell’implementazione degli indicatori già

proposti, attraverso una capillare e mirata raccolta dati che faccia fronte alla carenza di informazioni

specifiche di cui ci si è resi conto nel processo di sviluppo del piano di monitoraggio.

Una fase immediatamente successiva, e per certi versi anche parallela alla precedente, è

costituita da una analisi delle problematiche pratiche che emergono relativamente alla reperibilità ed

all’ottenimento di dati “puri”, ossia sulla rappresentatività delle osservazioni rilevabili che sono

richieste dagli indicatori proposti. Lo scopo è valutare sul campo l’efficacia, e l’efficienza, del core set

prescelto a livello teorico.

Livelli ulteriori di sviluppo vertono sulla collocazione degli indicatori validati all’interno di uno

schema più ampio, dal carattere probabilistico, già parzialmente introdotto con la descrizione del

sistema mediante distribuzioni di probabilità. L’obiettivo è completare l’intreccio di relazioni su base

statistica che, se correttamente implementato, consentirebbe di avere un quadro informativo e

predittivo notevolmente più completo.

In sintesi, il programma relativo al monitoraggio annuale non vede esclusivamente la

produzione di un rapporto, inteso come documento puramente descrittivo dello stato di fatto in

relazione ad obiettivi ed ambiente, bensì gli esiti di un processo di feedback che investe la struttura

stessa delle modalità di esecuzione del monitoraggio. Tale decisione si colloca nel solco di un

approccio che ha inteso caratterizzare tutto il percorso di elaborazione del Piano Provinciale di

Gestione dei Rifiuti: quello di una intensa compartecipazione tra V.A.S. e redazione del Piano,

finalizzata alla realizzazione di uno strumento dinamico e in progressivo miglioramento che, sviluppato

sulla base di esperienze comuni e condivise, pervenga ad una propria specificità per adattarsi al

meglio al contesto della Provincia di Lecco.

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Capitolo 13 394

13.9 Misure di mitigazione e compensazione

Analizzando i risultati emersi nei capitoli precedenti, circa gli effetti del piano nel comparto

rifiuti e le sue ricadute sull’ambiente, si può concludere un bilancio sostanzialmente positivo delle

scelte strategiche individuate, anche se non si possono escludere alcuni elementi, legati al sistema di

gestione dei rifiuti, che comunque si ripercuotono sulle sue componenti ambientali in modo negativo.

Oltre a questi aspetti, devono essere tenuti in considerazione altri fattori problematici: vi sono

alcune lacune nell’azione del piano rifiuti in alcuni settori, non tutte le previsioni di piano si

realizzeranno, non tutte le previsioni impiantistiche avranno probabilmente un impatto positivo sulla

popolazione, creando verosimilmente malcontento sociale. Per agire su questi ultimi aspetti, è

opportuno prevedere azioni di mitigazione e compensazione, che riducano le implicazioni negative e

prevedano la possibilità d’intervento nel caso si verifichino sviluppi negativi non previsti.

Come anticipato precedentemente, vi sono obiettivi di sostenibilità ambientale strettamente

connessi con la pianificazione in tema di gestione dei rifiuti, emersi grazie ad uno sviluppo integrato

del PPGR con la VAS applicata allo stesso. In quel caso, già le azioni individuate per il conseguimento

degli obiettivi, rappresentano contestualmente le misure di mitigazione ambientale legate

all’attuazione del piano, come di seguito più in dettaglio precisato.

Riduzione della produzione dei rifiuti e della loro pericolosità

La riduzione della quantità di rifiuti prodotti è la base di partenza non solo per il

raggiungimento di uno degli obiettivi del PPGR, ma è anche obiettivo fondamentale per la

compatibilità ambientale del sistema di gestione dei rifiuti a livello provinciale.

A tale proposito le azioni devono essere attuate a monte della produzione dei rifiuti, per

impedire che la crescita della popolazione e la crescita economica si riflettano su un incremento della

produzione di scarti e quindi di rifiuti; le azioni devono inoltre essere attuate a valle della produzione di

rifiuti, perché la gestione del sistema massimizzi il recupero di materiali.

Azioni per il raggiungimento di questi obiettivi, più diffusamente trattate nei capitoli dedicati del

PPGR e del Rapporto Ambientale, possono essere sintetizzate nella promozione di accordi di

programma, coinvolgenti operatori della grande distribuzione ed adozione di sistemi tariffari che

possano incentivare comportamenti “virtuosi”.

A sostegno della riduzione della pericolosità dei rifiuti, vi sono azioni di promozione ed

incentivazione alla certificazione ambientale dei gestori di impianti di trattamento dei rifiuti, ma anche

delle imprese che intendono avviare ricerche per l’innovazione tecnologica che porti ad una migliore

gestione dei cicli produttivi e ottimizzi l’utilizzo delle materie prime nonché la qualità dei rifiuti prodotti.

Riduzione al minimo del ricorso alla discarica per i rifiuti non trattati e per i residui di

trattamento

Poiché in Provincia di Lecco non vi sono attualmente discariche, né la conformazione e

l’urbanizzazione del territorio ne facilitano la collocazione, le uniche azioni percorribili per il

raggiungimento di tale obiettivo è ridurre il flusso di rifiuti non trattati che vengono smaltiti in discarica,

ottimizzando le attività di recupero presenti sul territorio.

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 395

Individuazione di localizzazioni coerenti con la pianificazione sovraordinata, che consentano di

minimizzare le problematiche ambientali connesse alla realizzazione ed all’esercizio degli impianti di

trattamento

Per il raggiungimento di questo obiettivo è fondamentale il rispetto della normativa in tema di

vincoli ambientali e paesaggistici, approfondita nell’apposito capitolo del PPGR, dove vengono

individuate le aree del territorio provinciale soggette ai vincoli che la Regione Lombardia ha

classificato rispettivamente escludenti e penalizzanti, sia per la locazione di nuovi impianti che per la

realizzazione di varianti agli impianti esistenti, analizzando tali vincoli per tipologia impiantistica.

Tale impostazione crea notevoli problemi in un territorio come quello lecchese, caratterizzato

da conformazioni geomorfologiche peculiari che richiedono una tutela particolare di vaste aree. Oltre

ad azioni legate quindi ad una valutazione puntuale per la localizzazione degli impianti di trattamento

dei rifiuti, è importante minimizzare le problematiche ambientali connesse all’esercizio di tali attività,

riducendo ad esempio i tragitti per il raggiungimento degli impianti di trattamento e promuovendo una

distribuzione territoriale degli impianti rispondente al principio di prossimità ai luoghi di produzione dei

rifiuti.

Individuazione di misure atte ad impedire eventuali effetti negativi o a mitigare gli impatti delle

scelte di piano ritenute comunque preferibili

Questo obiettivo si realizza con le azioni che hanno come scopo la riduzione degli effetti

negativi del piano durante la sua attuazione; sono legate per lo più a problematiche intrinseche alla

gestione dei rifiuti e verranno trattate in modo approfondito in seguito.

Utilizzo di tecnologie di trattamento e smaltimento più appropriate alla tipologia di rifiuto

Per quanto riguarda il conseguimento di questo obiettivo, si possono distinguere, da un lato, le

azioni volte al controllo degli impatti ambientali in fase di raccolta e trasporto, tra cui il controllo

periodico degli scarichi dei mezzi utilizzati per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti, per migliorare la

qualità dei mezzi e contenere emissioni in atmosfera e rumore; dall’altro vi sono le azioni per il

controllo degli effetti ambientali legati al recupero ed allo smaltimento, tra cui l’incentivazione per

imprese dotate di certificazione ambientale, la predisposizione di programmi di monitoraggio delle

emissioni sulle matrici ambientali legati alle attività di recupero e smaltimento dei rifiuti, la formazione

dei gestori degli impianti circa le tecnologie e le procedure gestionali volte a ridurre gli impatti.

Accanto alle azioni di mitigazione degli impatti, intrinseche nella formulazione di alcuni degli

stessi obiettivi del PPGR, vi sono gli interventi mirati a mitigare le problematiche legate agli scenari

impiantistici previsti dal PPGR, in particolare si devono considerare sia gli impatti legati alla situazione

impiantistica esistente, sia quelli prevedibili in seguito allo sviluppo delle soluzioni impiantistiche di

completamento.

Per quanto riguarda la termovalorizzazione dei rifiuti urbani non recuperabili e speciali, è da

sottolineare che tale trattamento origina ceneri e scorie in cui alcuni inquinanti, come i metalli pesanti,

subiscono un processo di concentrazione. In un'ottica di verifica dell'intero ciclo di vita sarà compito

della Provincia garantire un controllo puntuale sul destino finale di tali residui, promuovendo il

recupero delle scorie.

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Capitolo 13 396

Inoltre, dovrà essere condotto un attento monitoraggio delle emissioni in atmosfera prodotte

dall’impianto, attività già prevista dal decreto autorizzativo, che dovrà essere gestito in modo da

garantire il rispetto dei limiti emissivi prevedendo eventuali correttivi gestionali, qualora se ne

evidenziasse la necessità.

Sempre riguardo all’impianto di termovalorizzazione, così come per gli altri impianti di piano, la

gestione delle problematiche legate al trasporto ed alla movimentazione dei rifiuti dovrà essere

accompagnata da uno studio sul traffico indotto e sull’inquinamento atmosferico ed acustico ad esso

collegati.

L’impianto di compostaggio esistente comporta problematiche legate all’occupazione del

suolo, al traffico ed alla gestione dell’inquinamento odorigeno che in esso si sviluppa. Gli interventi di

mitigazione dovranno agire in questo senso, con l’utilizzo di veicoli di trasporto a basso impatto

ambientale e la costante verifica e manutenzione dell’impianto preposto all’abbattimento dei composti

odorigeni già previsto nell’autorizzazione dell’impianto.

Le alternative impiantistiche previste per il soddisfacimento del fabbisogno di trattamento della

frazione compostabile dei rifiuti urbani, descritte nel capitolo 9 del PPGR e valutate nel capitolo 7 del

Rapporto Ambientale, portano ad individuare nell’alternativa D (ampliamento dell’impianto di

compostaggio di Annone Brianza fino alla massima capacità tecnica e realizzazione di impianto di

trattamento integrato anaerobico – aerobico da 30.000 t/anno) la soluzione ottimale.

La tipologia impiantistica proposta nell’alternativa D, oltre a garantire il conseguimento

dell’autosufficienza provinciale nella gestione della frazione organica, consente di coniugare il

recupero di materia (produzione di compost di qualità) con il recupero energetico (produzione di

energia da fonti rinnovabili) e di integrare nel sistema impiantistico vocato ai rifiuti urbani provinciali

particolari flussi di rifiuti speciali (fanghi degli impianti di depurazione delle acque reflue civili).

Il nuovo impianto anaerobico / aerobico comporta, da un lato, vantaggi ambientali legati al

minore consumo di suolo oltre ad una migliore efficienza di controllo dei problemi di tipo olfattivo

rispetto al compostaggio, ma presenta criticità legate agli investimenti iniziali ed alla necessità di

affiancare all’impianto un idoneo impianto di trattamento dei maggiori reflui che si generano.

Pertanto, nel caso dell’alternativa D, le misure di mitigazione dovranno prevedere, tra l’altro,

un’adeguata pubblicizzazione degli aspetti positivi dell’impianto, anche in funzione di una migliore

accettazione sociale dei maggiori costi d’investimento, e l’integrazione del trattamento dei rifiuti con il

trattamento delle acque reflue che si generano durante tale processo.

Nella Tabella 13.1 sono elencate una serie di potenziali criticità, tra cui alcune di quelle sopra

citate, cui corrispondono misure di mitigazione o compensazione: tale elenco è da intendersi non

esaustivo, poiché durante la fase di attuazione del piano potrebbero emergere problematiche non

previste nel seguente documento.

Tali eventuali criticità saranno affrontate in fase di monitoraggio del PPGR, che prevede la

necessità di monitorare gli indicatori previsti in fase pianificatoria e quelli che risultassero di evidente

importanza durante la fase attuativa, con la produzione di periodici report per un’analisi

sull’andamento delle previsioni di piano e dei suoi eventuali impatti sull’ambiente circostante.

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Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 397

Tabella 13.1 Possibili criticità e relative misure di compensazione /mitigazione

Criticità /possibili effetti negativi Misure di compensazione e mitigazione

Produzione/raccolta pro-capite: nonostante la crescita annua

possa diminuire, non arriva ad una riduzione in senso

assoluto.

Poiché questo obiettivo non è pienamente controllabile a

livello provinciale, in fase di monitoraggio sarà necessario

prevedere l’opportunità di rivedere le stime sulla produzione

dei rifiuti in funzione dei dati reali e, se necessario, individuare

ulteriori strategie per la riduzione dei rifiuti o per il

miglioramento delle raccolte differenziate, nonché ulteriori

interventi che permettano di ottenere risultati più ambiziosi.

Emissioni in atmosfera derivanti dagli impianti di piano

esistenti e previsti.

Sarà compito della Provincia, con la collaborazione dell’ARPA,

mantenere una vigilanza continua sul rispetto dei limiti emissivi

autorizzati.

Inquinamento dell'aria dovuto ai mezzi di raccolta e trasporto

dei rifiuti urbani.

Le aziende dovranno orientarsi all'utilizzo di mezzi a basse

emissioni e all'ottimizzazione dei circuiti di raccolta.

Le scelte di localizzazione dei nuovi impianti dovranno

privilegiare le aree maggiormente baricentriche del territorio

provinciale al fine di minimizzare le percorrenze dei mezzi.

Rischi di abbandoni o migrazione dei rifiuti da un comune

all'altro, legati a sistemi di tariffazione puntuali (del tipo "più

produco più pago").

Il sistema tariffario dovrà essere applicato contestualmente in

porzioni estese ed omogenee del territorio e non a spot.

Le modalità adottate dovranno essere ben calibrate e

affiancate da opportuni sistemi di educazione e controllo.

Nella applicazione della tariffa dovrà essere prevista

l’introduzione di meccanismi premiali, anche individuali, legati

ai quantitativi di rifiuti conferiti correttamente in modo

differenziato.

Produzione di scorie e ceneri del forno inceneritore.

Sarà compito della Provincia garantire un controllo puntuale

sul destino finale di tali residui promuovendo il più possibile le

attività di recupero.

Aumento dei reflui liquidi da trattare nel caso di impianto di

digestione anaerobica

Dovrà essere progettato un adeguato impianto di depurazione

con individuazione della localizzazione in modo da realizzare

collegamenti efficaci all’impianto di digestione

Costi d’investimento per la realizzazione di nuovi impianti in

grado di soddisfare il fabbisogno impiantistico residuo

Dovranno essere ottimizzati i risultati previsti in funzione degli

investimenti stimati per il raggiungimento degli obiettivi

Ridotta capacità di integrazione delle previsioni del PPGR con

le effettive e concrete modalità gestionali del sistema rifiuti e di

realizzazione degli impianti, con il rischio di un mancato

raggiungimento degli obiettivi

Monitoraggio puntuale dell'evoluzione del PPGR

evidenziando, anche in occasioni pubbliche, lo stato di

applicazione delle previsioni da parte dei vari soggetti

responsabili.

Utilizzo da parte della Provincia di strumenti di concertazione,

di fondi e finanziamenti, di accordi di programma volti

all'attuazione delle scelte di Piano.

Conflitti sociali dovuti alla non accettazione della realizzazione

di impianti

La Provincia deve fungere da garante e da promotore di

modalità opportune di concertazione e coinvolgimento delle

popolazioni interessate; anche nella fase autorizzativa dovrà

farsi garante affinché i passaggi decisionali in cui saranno

coinvolti i comuni, avvengano con l'utilizzo di strumenti di

informazione e di partecipazione efficaci