Upload
others
View
7
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 363
13 ATTUAZIONE DEL PPGR E SISTEMA DI
MONITORAGGIO
13.1 Principi generali
Il Piano provinciale di Gestione dei Rifiuti si pone come obiettivo la razionalizzazione del
sistema provinciale di gestione dei rifiuti urbani e speciali attraverso criteri di efficienza, efficacia ed
economicità; nel conseguimento di tali obiettivi il PPGR ritiene prioritarie le esigenze di tutela
ambientale del territorio e favorisce forme di sviluppo e consumi sostenibili.
Il PPGR costituisce atto di indirizzo per i Comuni che, attraverso la società di gestione dei
rifiuti SILEA S.p.A. e le sue consociate, partecipata da tutti i Comuni della Provincia, assumono un
ruolo determinante per lo sviluppo delle azioni di programmazione locale.
Il PPGR prevede, inoltre, la possibilità di integrazione dei fabbisogni di trattamento dei rifiuti
urbani con alcune tipologie di rifiuti speciali (fanghi da depurazione delle acque reflue civili, scarti
vegetali dei florovivaisti).
L’attuazione del Piano risulta articolata in due fasi temporali principali e progressive di medio
2007 - 2011 e lungo periodo 2012 – 2015.
La verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi avverrà attraverso il monitoraggio delle
azioni sulla base di una serie di indicatori predeterminati e potrà far emergere eventuali esigenze di
aggiornamento che potranno essere oggetto di specifiche varianti.
La Provincia per la realizzazione delle azioni previste dal Piano e per il raggiungimento degli
obiettivi provvederà annualmente a stanziare apposite risorse nel proprio bilancio.
La Provincia, inoltre, potrà prevedere anche l’erogazione di contributi nei confronti dei Comuni
che attueranno iniziative volte ad una sempre migliore gestione dei rifiuti, privilegiando quelle attività
ed azioni che risultano in linea e coerenti con gli obiettivi della pianificazione.
13.2 Disciplina dei rifiuti urbani
Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti tende a garantire la sostanziale autosufficienza
provinciale e, in quest’ottica, il Piano prevede la realizzazione di impianti di gestione dei rifiuti urbani
per i quali viene evidenziato uno specifico fabbisogno.
I Comuni e le loro forme associative sono i principali protagonisti dell’attuazione del PPGR, ad
essi compete l’attivazione delle iniziative necessarie al conseguimento degli obiettivi stabiliti; in tal
senso:
Capitolo 13 364
• favoriscono iniziative volte sia al contenimento della produzione di rifiuti che al loro
recupero; in particolare:
− promuovono lo sviluppo del compostaggio domestico nelle aree del proprio territorio
caratterizzate da bassa densità abitativa, nelle quali i cittadini potranno non essere
interessati da forme di raccolta domiciliare della frazione organica e del verde;
− per agevolare le azioni di conferimento da parte dei cittadini (utenze domestiche ed
utenze professionali), individuano, nell’ambito delle aree di nuova urbanizzazione,
apposti spazi comuni dedicati al deposito dei rifiuti oggetto di raccolta differenziata;
provvedendo alle conseguenti modifiche dei regolamenti comunali dei servizi di igiene
urbana e dei regolamenti edilizi comunali;
− attuano politiche di acquisto di beni coerenti con gli obiettivi di contenimento della
produzione di rifiuti;
• provvedono alla riorganizzazione dei servizi con gli obiettivi prioritari di:
− addivenire a forme organizzative che, nello spirito della L.R. 26/2003, consentano,
attraverso l’aggregazione dei servizi erogati sul territorio, il conseguimento di più
elevati standard tecnici;
− aumentare le intercettazioni di materiali coerentemente alle previsioni del Piano;
• prevedono, non appena le condizioni gestionali lo consentano, e comunque entro i termini
di legge, la sostituzione della tassa comunale sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani
(TARSU) con un sistema tariffario aderente al principio “chi inquina paga” e quanto più
possibile tarato sulle singole utenze; l’articolazione tariffaria dovrà essere tale da
incentivare:
− il ricorso al compostaggio domestico
− la riduzione della produzione dei rifiuti
− la partecipazione attiva alla raccolta differenziata.
Nelle procedure di localizzazione, progettazione e realizzazione degli impianti dedicati al
trattamento dei rifiuti urbani, i Comuni, in accordo con i soggetti proponenti, danno ampio spazio a
strumenti di comunicazione e partecipazione della cittadinanza coinvolta e delle espressioni della
società.
Al fine di garantire il conseguimento ed il mantenimento di elevati standard tecnici i soggetti
erogatori dei servizi, secondo quanto disposto dall’art. 7 della L.R.26/2003, adottano una “Carta dei
Servizi” con la quale assumono nei confronti dell’utente impegni diretti a garantire predeterminati e
controllabili livelli di qualità delle prestazioni.
La carta dei servizi prevedrà in particolare:
− l’eguaglianza e imparzialità di trattamento degli utenti
− le condizioni specifiche riservate alle zone e ai soggetti svantaggiati
− l’accessibilità, la continuità, la sicurezza, l’efficienza e l’efficacia del servizio;
− gli standard di qualità relativi alla prestazione;
− le condizioni del rapporto contrattuale con l’utente.
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 365
13.3 Disciplina dei rifiuti speciali
Nella gestione dei rifiuti speciali dovranno essere privilegiate le azioni volte alla riduzione della
produzione dei rifiuti stessi nonché all’introduzione di tecnologie di recupero che consentano di
diminuire il flusso di rifiuti destinati a smaltimento.
La Provincia, in linea con gli indirizzi comunitari e nazionali, promuove la diffusione dei sistemi
di gestione ambientale degli impianti di gestione dei rifiuti; promuove, altresì, anche l’adozione delle
migliori tecnologie disponibili da parte degli stessi impianti.
Fatto salvo il rispetto dei criteri localizzativi, la Provincia favorirà la realizzazione di impianti
che possano sopperire alla necessità di stoccaggio e trattamento dei rifiuti prodotti nel proprio
territorio.
Per una corretta valutazione dell’offerta impiantistica in rapporto alla effettiva produzione di
rifiuti speciali, il PPGR stima i fabbisogni di trattamento per le diverse tipologie di rifiuti; tali fabbisogni
saranno aggiornati con cadenza almeno biennale.
13.4 Aspetti inerenti la localizzazione degli impia nti
Ai sensi della normativa vigente, il PPGR individua le aree non idonee alla localizzazione degli
impianti di gestione dei rifiuti.
Ai soggetti proponenti la realizzazione degli impianti compete la procedura di
microlocalizzazione a partire dalle macroaree potenzialmente idonee individuate dal PPGR.
Il PPGR ha recepito le indicazioni della pianificazione regionale ed ha applicato i criteri previsti
per l’individuazione delle aree non idonee alle seguenti categorie di impianti:
A. Discariche per rifiuti inerti, pericolosi e non pericolosi;
B. Impianti di trattamento termico per rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi (si intende:
impianti di incenerimento e di combustione, anche basati su tecnologie pirolitiche e/o di
gassificazione, dedicati al trattamento di rifiuti; impianti di combustione dedicati al trattamento di
CDR -combustibile derivato da rifiuti).
C. Impianti di trattamento chimico - fisico, impianti di inertizzazione o altri trattamenti specifici,
impianti di compostaggio / CDR e selezione/stabilizzazione, impianti di trattamento degli inerti.
La procedura localizzativa prevista dal PPGR si applica a:
− nuovi impianti, dove per “nuovo impianto“ s’intende: la realizzazione di una nuova
struttura per la gestione dei rifiuti che comporti la trasformazione dello stato dell’area di
localizzazione con ulteriore consumo di suolo, incrementi volumetrici e/o di superficie
utilizzata;
− strutture esistenti che iniziano un’attività di smaltimento/trattamento rifiuti e per gli impianti
di gestione rifiuti che intendono mutare radicalmente la propria attività (es: insediamento
industriale per il quale si propone un utilizzo per attività inerenti la gestione dei rifiuti,
impianti di selezione che richiedono di essere tramutati in impianto di compostaggio,
discariche che cambiano di categoria, etc.);
Capitolo 13 366
− “varianti sostanziali di impianti esistenti”, dove per “variante sostanziale” si intende la
realizzazione di strutture in ampliamento di impianti esistenti che, indipendentemente
dall’incremento della potenzialità o della modifica delle famiglie CER di rifiuti trattati,
implichino ulteriore consumo di suolo con conseguente trasformazione dello stato dei
luoghi e/o modifiche dell’esteriore aspetto degli impianti. Si precisa che le “varianti
sostanziali” assumeranno connotazione differente a seconda della localizzazione in area
idonea o non idonea (cioè non per tutti i criteri localizzativi individuati il livello di
prescrizione sarà uguale a quello per gli impianti nuovi; in alcuni casi un criterio
escludente potrà assumere valore “penalizzante” per le varianti sostanziali).
Per quanto riguarda gli impianti esistenti si procederà ad una verifica delle eventuali criticità
esistenti. La verifica ha lo scopo di individuare gli eventuali interventi mitigativi per quanto attiene agli
impianti di trattamento, recupero e smaltimento esistenti al fine del rinnovo e modifica sostanziale
delle relative autorizzazioni all’esercizio. In particolare, ciò riguarderà gli impianti esistenti che sono
ubicati in aree “non idonee” e le varianti sostanziali degli stessi che implichino ulteriore consumo di
superficie utilizzata.
Tuttavia, ove venga accertata elevata criticità non diversamente risolvibile, l’impianto vedrà nel
tempo la chiusura programmata della propria attività di recupero o smaltimento con eventuale
ricollocamento. In tale contesto le attività di gestione dei rifiuti saranno consentite fino alla durata
dell’autorizzazione stessa; il rinnovo sarà possibile fino al termine della vita tecnologica dell’impianto.
13.5 Le misure di mitigazione e compensazione per l a presenza sul
territorio di impianti di gestione rifiuti
La riduzione della pressione sui sistemi naturali e ambientali delle previsioni attuative del
piano è perseguita anche attraverso misure di mitigazione delle pressioni derivanti dalla realizzazione
delle nuove strutture. Le misure di mitigazione si sostanziano in interventi atti a garantire il
miglioramento della qualità ambientale del territorio influenzato dalla presenza dell’impianto.
Le misure di mitigazione sono destinate, anche attraverso interventi compensativi, al
miglioramento delle dotazioni ambientali del territorio in diretta relazione alle matrici ambientali
impattate dall’intervento.
Al fine di garantire la corrispondenza tra le pressioni generate dai singoli impianti e le correlate
misure di mitigazione, l’entità degli interventi è commisurata alle diverse tipologie impiantistiche ed ai
quantitativi di rifiuti trattati.
L’entità delle misure di mitigazione è quantificata indicativamente con riferimento ai costi di
investimento degli impianti. Le misure di mitigazione, definite sentito anche il Comune interessato,
dovranno trovare recepimento nella convenzione da stipulare tra Provincia e Soggetto gestore.
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 367
13.6 Monitoraggio del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti
Le azioni introdotte a supporto degli obiettivi della pianificazione necessitano di una
valutazione in itinere, funzionale alla verifica della loro efficacia o a rilevare la necessità di
cambiamenti a livello di strategie sviluppate.
Al fine di consentire questa fondamentale fase, successivamente all’approvazione del PPGR
verrà condotto un monitoraggio fondato sugli elementi maggiormente distintivi delle prestazioni da
esso fornite.
In particolare, la descrizione delle iniziative collegate al monitoraggio si riallaccia a quanto
sviluppato nel corso della Valutazione Ambientale Strategica, momento in cui al Piano, inteso come
documentazione illustrativa del contesto e delle sue potenzialità, è stato conferito un ruolo di
strumento dinamico di pianificazione, programmazione e, per logica conseguenza, di controllo degli
obiettivi raggiunti.
Il monitoraggio del PPGR vedrà il coinvolgimento degli Enti competenti e dei gestori della
filiera dei rifiuti urbani.
Al riguardo, si intende confermare, quale organo preposto alla verifica dell’attuazione e al
monitoraggio del PPGR, la Commissione Consultiva di Vigilanza, già prevista dal Piano rifiuti
previgente, mantenendo inalterata la sua composizione che di seguito si richiama:
- Presidente della Provincia;
- Sindaci dei Comuni sede degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani;
- rappresentante delle associazioni ambientaliste;
- rappresentante delle organizzazioni dei lavoratori;
- rappresentante dell’associazione degli amministratori di stabili;
- rappresentante degli enti gestori degli impianti di recupero e smaltimento;
- rappresentante delle imprese che effettuano la raccolta e il trasporto dei rifiuti per conto
dei Comuni;
- rappresentante indicato dalle associazioni imprenditoriali.
Con cadenza annuale, la Commissione provvede a valutare i rapporti di monitoraggio
predisposti (cfr. paragrafo 13.8) formulando, se ne ricorre il caso, proposte di revisione del documento
di Piano.
13.6.1 Monitoraggio degli obiettivi del PPGR
Il monitoraggio del sistema di produzione e gestione dei rifiuti in Provincia di Lecco ha una
duplice finalità: fornire una quadro di valutazione sulla efficacia ed efficienza delle azioni previste a
supporto degli obiettivi condivisi e sviluppare un database di informazioni e dati sul sistema stesso.
Una delle problematiche più limitanti con la quale, nel corso del processo di redazione del
Piano, e del concomitante sviluppo della Valutazione Ambientale Strategica e del Rapporto
Ambientale, ci si è dovuti confrontare è stata la carenza di informazioni omogenee, affidabili e
puntuali. In questo senso, la programmazione della raccolta dati che interesserà l’orizzonte di medio e
Capitolo 13 368
lungo termine, e di cui gli indicatori qui presenti costituiscono una parte non esaustiva, concorrerà al
potenziamento delle osservazioni a disposizione delle future redazioni e dei processi di feedback
previsti.
L’aspetto relativo alla valutazione degli obiettivi individuati è stato affrontato introducendo degli
indicatori che avessero una marcata correlazione con uno o più aspetti legati allo specifico obiettivo di
riferimento.
Nei paragrafi seguenti, per ognuno degli obiettivi principali evidenziati, sono riportate delle
schede di riepilogo sintetico degli indicatori scelti.
Nella Figura 13.1 viene riportata una scheda riepilogativa con le indicazioni relative ai singoli
campi di cui si compone ciascun indicatore.
Per un maggiore approfondimento in relazione alle tematiche inerenti il monitoraggio e gli
indicatori scelti si rimanda alla trattazione ad essi relativa contenuta nel Rapporto ambientale.
Figura 13.1 Schema delle schede riepilogative degli indicatori scelti in funzione del
monitoraggio degli obiettivi del Piano Provinciale di Gestione Rifiuti
ID È il codice identificativo dello specifico indicatore
Descrizione Contiene una sintetica descrizione dell’indicatore e delle grandezze
coinvolte nella sua implementazione
Unità di misura Unità di misura
dell’indicatore
Frequenza
aggiornamento
Riporta la frequenza
prevista con cui verrà
aggiornato l’indicatore
Disponibilità di osservazioni storiche S indica la presenza di
questo dato con
riferimento al passato
Ultima
osservazione
Data dell’osservazione
storica più recente Valore assunto
Valore
dell’osservazione
storica più recente
Disponibilità di valori previsionali
S indica la presenza di
previsioni future per
questo dato
Medio termine
Valore delle previsioni
per il sistema, a medio
termine
Lungo termine
Valore delle previsioni
per il sistema, a lungo
termine
Obiettivo minimo
Medio termine
Valore a seguito delle
iniziative introdotte,
previsto a medio
termine
Lungo termine
Valore a seguito delle
iniziative introdotte,
previsto a lungo
termine
Ultimo aggiornamento previsionale Data in cui sono state effettuate le ultime
previsioni sul sistema
NOTE Note a completamento delle informazioni precedenti
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 369
Le informazioni contenute in ogni scheda sono rappresentate da un codice identificativo ID,
che pone l’indicatore in relazione univoca con l’obiettivo specifico cui si riferisce.
Ad una descrizione generica che ne individua i dati di origine si aggiunge l’indicazione
dell’unità di misura adottata e della frequenza con cui sono previsti i successivi aggiornamenti.
Le informazioni successive sono riferibili a tre “tematiche”, la prima delle quali è data dalle
osservazioni storiche, per le quali si precisa l’eventuale disponibilità dei dati, della data di
osservazione più recente, e del valore assunto per tale data.
Il tema successivo si riferisce alle previsioni, intese come sviluppo futuro del sistema su base
spontanea, anche in questo caso le informazioni ad esso relative riguardano la disponibilità del dato,
cui si aggiungono i valori assunti dall’indicatore nei periodi di medio e lungo termine.
Infine, il tema riguardante l’obiettivo minimo riprende le previsioni del sistema, in questo caso
considerando le eventuali azioni introdotte a supporto degli obiettivi prefissati e stimando i valori
assunti dall’indicatore nel medio e lungo periodo.
Completano la scheda le informazioni relative alla data in cui sono state condotte le previsioni
riportate ed eventuali note a commento.
13.6.2 Definizione di un sistema di gestione dei ri fiuti urbani che permetta di
conseguire una tendenziale autosufficienza
ID O1.1
Descrizione Rapporto tra la quantità di R.U. trattati dagli impianti di piano e la
quantità prodotta a livello provinciale
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 50
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 53 Lungo termine 54
Obiettivo minimo
Medio termine 74 Lungo termine 81
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
L’obiettivo minimo prende in considerazione gli effetti attesi
dall’implementazione dello scenario “di piano”, ossia le iniziative
intraprese dalla Provincia a sostegno degli obiettivi stabiliti.
Le previsioni sono stimate considerando la dinamica spontanea del
sistema in assenza di azioni di correzione.
Capitolo 13 370
ID O1.2
Descrizione Quantificazione dei flussi di R.U. destinati a impianti extraprovinciali
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 38,5
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine 42 Lungo termine 42
Obiettivo minimo
Medio termine 26 Lungo termine 19
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
Non vengono considerate ceneri e scorie provenienti dal
termovalorizzatore. In via cautelativa si è ipotizzato che le raccolte
differenziate diverse dal materiale organico e dal secco riciclabile
siano conferite fuori Provincia.
ID O1.3
Descrizione Quota di rifiuti speciali, rispetto al totale dello specifico flusso,
trattato in impianti dedicati ai rifiuti urbani
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche N
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto -
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 0% Lungo termine >40%
Obiettivo minimo
Medio termine 0% Lungo termine 40%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 371
NOTE
L’obiettivo è quello di fornire un supporto, nell’ottica di una
ottimizzazione in termini di efficienza e salvaguardia dell’ambiente,
alla gestione di flussi di rifiuti speciali per i quali il sistema
gestionale non offra adeguate garanzie di soddisfacimento del
fabbisogno. Il valore previsionale si riferisce allo scenario di Piano,
per il quale si stima un valore aggiunto derivante dalla capacità di
trattamento dei fanghi da impianti di depurazione.
13.6.3 Contenimento della produzione dei rifiuti
ID O2.1
Descrizione Produzione rifiuti urbani
Unità di misura t/a Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 157.171,20
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 169.080,72 Lungo termine 177.095,08
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID O2.2
Descrizione Produzione pro-capite di rifiuti urbani.
Unità di misura kg/ab anno Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 479,54
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 500,70 Lungo termine 510,65
Capitolo 13 372
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID O2.3
Descrizione Famiglie che effettuano il compostaggio domestico
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 4.944
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 7.020 Lungo termine 8.935
Obiettivo minimo
Medio termine 7.800 Lungo termine 9.928
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID O2.4
Descrizione Comuni che aderiscono al sistema di tariffazione dei rifiuti
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 3
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 373
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
Attualmente non è possibile effettuare valutazioni previsionali,
dipendendo le stesse dall’evoluzione normativa, per lo stesso
motivo è sostanzialmente impossibile fornire un obiettivo minimo
13.6.4 Miglioramento quali - quantitativo della rac colta differenziata dei rifiuti
urbani
ID O3.1
Descrizione Percentuale di rifiuti intercettati attraverso raccolta differenziata
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 55,7
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 62,2 Lungo termine 63,1
Obiettivo minimo
Medio termine 61,7 Lungo termine 62,6
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID O3.2
Descrizione Quantità pro-capite di rifiuti raccolti in modo differenziato
Unità di misura Kg/ab. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 266,87
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 311,48 Lungo termine 322,01
Capitolo 13 374
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID O3.3
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata del sacco viola
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 81
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 90 Lungo termine 90
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.4
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata della frazione umida
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 99
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 375
Medio termine 100 Lungo termine 100
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.5
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata di carta e cartone
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 98
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 98 Lungo termine 100
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.6
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata della plastica
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 87
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 93 Lungo termine 93
Capitolo 13 376
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.7
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata del vetro
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 100
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 100 Lungo termine 100
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.8
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata dei metalli
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 93
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 93 Lungo termine 93
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 377
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.9
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata degli scarti vegetali
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 99
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 99 Lungo termine 100
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.10
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata del legno
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 92
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 95 Lungo termine 95
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
Capitolo 13 378
ID O3.11
Descrizione Percentuale di popolazione dei comuni che aderiscono al sistema
della raccolta differenziata dei R.A.E.E.
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 100
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 100 Lungo termine 100
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Rappresenta la % della popolazione provinciale che risiede in
Comuni che effettuano la raccolta differenziata specificata
ID O3.12
Descrizione Accordi di programma sviluppati con il mondo economico-
consorziale
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento biennale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto 1
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 2 Lungo termine 4
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
L’obiettivo a medio termine, entro il 2011, ha visto il raggiungimento
di un proficuo accordo con il COBAT. A lungo termine si ritiene
migliorabile il presente indicatore
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 379
13.6.5 Sostegno del recupero di materia
ID O4.1
Descrizione Raccolta differenziata al netto degli scarti
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 52,5
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 55,0 Lungo termine 60,0
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Esprime il recupero effettivo di materia
13.6.6 Ottimizzazione del recupero energetico
ID O5.1
Descrizione
Percentuale di recupero energetico fornito dai rifiuti urbani e dai
rifiuti speciali derivanti dal trattamento degli urbani, a valle del
recupero di materia
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 64,4%
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine 100% Lungo termine 100%
Obiettivo minimo
Medio termine 100% Lungo termine 100%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
Capitolo 13 380
NOTE
Esprime la percentuale di energia ricavata, rispetto all’energia
teoricamente ricavabile dai rifiuti che non sono suscettibili di
recupero di materia. La percentuale considerata è al netto della
quota di solidarietà.
13.6.7 Minimizzazione del ricorso in discarica
ID O6.1
Descrizione Percentuale di frazione residuale smaltita in discarica
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 0
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 0 Lungo termine 0
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID O6.2
Descrizione Percentuale di residui del trattamento dei RU smaltiti in discarica
(scorie)
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 1,4
Disponibilità di valori previsionali S
Medio termine <40 Lungo termine <40
Obiettivo minimo
Medio termine <40 Lungo termine <40
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 381
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Scorie da impianto di termovalorizzazione
13.6.8 Armonia con le politiche ambientali locali e globali
ID O7.1
Descrizione Applicazione delle BAT agli impianti nuovi e adeguamento degli
esistenti
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento biennale
Disponibilità di osservazioni storiche N
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto -
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 10% Lungo termine 30%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
L’obiettivo è quello di attuare un processo di verifica, valutazione e
stimolo all’applicazione di tecnologie all’avanguardia sotto il profilo
ambientale e prestazionale
ID O7.2
Descrizione Certificazione ambientale delle imprese che gestiscono gli impianti
di piano
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento biennale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto 33%
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine 66% Lungo termine -
Obiettivo minimo
Capitolo 13 382
Medio termine 66% Lungo termine 100%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
13.6.9 Individuazione di localizzazioni coerenti co n la pianificazione
sovraordinata, che consentano di minimizzare le pro blematiche ambientali connesse
alla realizzazione ed all’esercizio degli impianti di trattamento
ID O8.1
Descrizione Percentuale, sul totale di nuovi impianti autorizzati, localizzati in
aree idonee
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 100%
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 100% Lungo termine 100%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Impianto selezione secco riciclabile società SERUSO S.p.A.
ID O8.2
Descrizione Percentuale degli impianti già esistenti localizzati in aree non
ottimali per nuovi impianti
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 52,5
Disponibilità di valori previsionali N
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 383
Medio termine 52,5 Lungo termine >52,5
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
Esprime la percentuale di rifiuti trattati in impianti che, preesistenti
all’introduzione di norme specifiche, risultano attualmente ubicati in
aree non più rispondenti ai criteri per la loro localizzazione.
L’obiettivo è minimizzare tale valore, tenuto conto delle
problematiche relative alla delocalizzazione.
13.6.10 Contenimento dei costi complessivi di gesti one dei rifiuti urbani
ID O9.1
Descrizione Costo pro capite della gestione di R.U.
Unità di misura €/ab. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 83
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID O9.2
Descrizione Costo specifico della gestione di R.U.
Unità di misura €/t Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Capitolo 13 384
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 172,9
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
13.6.11 Sensibilizzazione degli utenti in merito al la necessità di una gestione
sostenibile dei rifiuti
ID O10.1
Descrizione Incontri di formazione ambientale sulla gestione sostenibile dei
rifiuti
Unità di misura n. Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 1
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 6 Lungo termine 14
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE L’obiettivo è quello di fornire un supporto allo sviluppo di una
spiccata sensibilità in campo ambientale.
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 385
13.7 Monitoraggio degli effetti ambientali connessi al PPGR
Oltre al monitoraggio finalizzato alla verifica dell’andamento ed il raggiungimento degli obiettivi
del PPGR, vi è il monitoraggio degli aspetti ambientali interessati dall’attuazione del piano stesso, per
l’individuazione delle misure di mitigazione e compensazione utili a definire una risposta agli impatti
che le azioni del piano avranno sulle matrici ambientali e sul sistema ambiente più in generale.
Si elencano pertanto di seguito, come fatto in precedenza per gli indicatori riferiti agli obiettivi
del PPGR, i principali indicatori ambientali oggetto del monitoraggio durante il periodo di validità del
piano, precisando che l’elenco non è esaustivo ma potrà essere integrato qualora si evidenziassero
esigenze diverse nella realizzazione del piano.
13.7.1 Aria – clima
ID A1.1
Descrizione Superamenti dei limiti di emissione
Unità di misura n./anno Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine Lungo termine
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE Il dato è riferito all’impianto di termovalorizzazione, l’indicatore
verrà successivamente implementato per tutti gli impianti
ID A1.2
Descrizione Percentuale di veicoli, utilizzati per il trasporto dei rifiuti, a basso
impatto ambientale
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche N
Capitolo 13 386
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto -
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 10% Lungo termine 20%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.3
Descrizione Emissioni di SO2 delle attività di gestione rifiuti
Unità di misura t/anno Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto 84
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.3
Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di SO2 rispetto al totale
provinciale
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto 34
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 387
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.5
Descrizione Emissioni di NOX delle attività di gestione rifiuti
Unità di misura t/anno Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto 250
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.6
Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di NOX rispetto al totale
provinciale
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto 5
Disponibilità di valori previsionali N
Capitolo 13 388
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.7
Descrizione Emissioni di CH4 delle attività di gestione rifiuti
Unità di misura t/anno Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto -
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.8
Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di CH4 rispetto al totale
provinciale
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto -
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 389
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.9
Descrizione Emissioni di PTS delle attività di gestione rifiuti
Unità di misura t/anno Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto 7,5
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A1.10
Descrizione Incidenza relativa delle emissioni di PTS rispetto al totale
provinciale
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2005 Valore assunto 1
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Capitolo 13 390
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
13.7.2 Paesaggio - biodiversità
ID A2.1
Descrizione Impianti di piano in aree soggette a vincoli penalizzanti per il paesaggio
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine Lungo termine
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A2.2
Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per flora, fauna, biodiversità
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto 0%
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 391
Medio termine 0% Lungo termine 0%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
13.7.3 Quantità e qualità delle acque
ID A3.1
Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per la tutela delle risorse idriche
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 0% Lungo termine 0%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
13.7.4 Suolo
ID A4.1
Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per il rischio idrogeologico
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto -
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Capitolo 13 392
Obiettivo minimo
Medio termine 0% Lungo termine 0%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
ID A4.2
Descrizione Impianti in aree soggette a vincoli penalizzanti per l’uso del suolo
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2008 Valore assunto
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Obiettivo minimo
Medio termine 0% Lungo termine 0%
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
13.7.5 Mobilità e trasporti
ID A5.1
Descrizione impianti localizzati in aree servite da strutture viarie a scorrimento
veloce (doppia corsia)
Unità di misura % Frequenza
aggiornamento annuale
Disponibilità di osservazioni storiche S
Ultima
osservazione 2006 Valore assunto 66%
Disponibilità di valori previsionali N
Medio termine - Lungo termine -
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 393
Obiettivo minimo
Medio termine - Lungo termine -
Ultimo aggiornamento previsionale Maggio 2008
NOTE
13.8 I rapporti di monitoraggio
13.8.1 Sviluppi futuri del sistema di monitoraggio
Il percorso di valutazione della rispondenza agli obiettivi fissati dal Piano, e delle ricadute
ambientali del sistema di produzione e gestione dei rifiuti, è stato incentrato, in prima istanza, sul set
di indicatori presentati nei paragrafi precedenti.
Tale set non intende costituire uno schema predefinito ed immutabile, come già premesso,
bensì uno strumento, confidiamo, in rapido sviluppo e miglioramento.
Il primo step che è possibile ipotizzare risiede nell’implementazione degli indicatori già
proposti, attraverso una capillare e mirata raccolta dati che faccia fronte alla carenza di informazioni
specifiche di cui ci si è resi conto nel processo di sviluppo del piano di monitoraggio.
Una fase immediatamente successiva, e per certi versi anche parallela alla precedente, è
costituita da una analisi delle problematiche pratiche che emergono relativamente alla reperibilità ed
all’ottenimento di dati “puri”, ossia sulla rappresentatività delle osservazioni rilevabili che sono
richieste dagli indicatori proposti. Lo scopo è valutare sul campo l’efficacia, e l’efficienza, del core set
prescelto a livello teorico.
Livelli ulteriori di sviluppo vertono sulla collocazione degli indicatori validati all’interno di uno
schema più ampio, dal carattere probabilistico, già parzialmente introdotto con la descrizione del
sistema mediante distribuzioni di probabilità. L’obiettivo è completare l’intreccio di relazioni su base
statistica che, se correttamente implementato, consentirebbe di avere un quadro informativo e
predittivo notevolmente più completo.
In sintesi, il programma relativo al monitoraggio annuale non vede esclusivamente la
produzione di un rapporto, inteso come documento puramente descrittivo dello stato di fatto in
relazione ad obiettivi ed ambiente, bensì gli esiti di un processo di feedback che investe la struttura
stessa delle modalità di esecuzione del monitoraggio. Tale decisione si colloca nel solco di un
approccio che ha inteso caratterizzare tutto il percorso di elaborazione del Piano Provinciale di
Gestione dei Rifiuti: quello di una intensa compartecipazione tra V.A.S. e redazione del Piano,
finalizzata alla realizzazione di uno strumento dinamico e in progressivo miglioramento che, sviluppato
sulla base di esperienze comuni e condivise, pervenga ad una propria specificità per adattarsi al
meglio al contesto della Provincia di Lecco.
Capitolo 13 394
13.9 Misure di mitigazione e compensazione
Analizzando i risultati emersi nei capitoli precedenti, circa gli effetti del piano nel comparto
rifiuti e le sue ricadute sull’ambiente, si può concludere un bilancio sostanzialmente positivo delle
scelte strategiche individuate, anche se non si possono escludere alcuni elementi, legati al sistema di
gestione dei rifiuti, che comunque si ripercuotono sulle sue componenti ambientali in modo negativo.
Oltre a questi aspetti, devono essere tenuti in considerazione altri fattori problematici: vi sono
alcune lacune nell’azione del piano rifiuti in alcuni settori, non tutte le previsioni di piano si
realizzeranno, non tutte le previsioni impiantistiche avranno probabilmente un impatto positivo sulla
popolazione, creando verosimilmente malcontento sociale. Per agire su questi ultimi aspetti, è
opportuno prevedere azioni di mitigazione e compensazione, che riducano le implicazioni negative e
prevedano la possibilità d’intervento nel caso si verifichino sviluppi negativi non previsti.
Come anticipato precedentemente, vi sono obiettivi di sostenibilità ambientale strettamente
connessi con la pianificazione in tema di gestione dei rifiuti, emersi grazie ad uno sviluppo integrato
del PPGR con la VAS applicata allo stesso. In quel caso, già le azioni individuate per il conseguimento
degli obiettivi, rappresentano contestualmente le misure di mitigazione ambientale legate
all’attuazione del piano, come di seguito più in dettaglio precisato.
Riduzione della produzione dei rifiuti e della loro pericolosità
La riduzione della quantità di rifiuti prodotti è la base di partenza non solo per il
raggiungimento di uno degli obiettivi del PPGR, ma è anche obiettivo fondamentale per la
compatibilità ambientale del sistema di gestione dei rifiuti a livello provinciale.
A tale proposito le azioni devono essere attuate a monte della produzione dei rifiuti, per
impedire che la crescita della popolazione e la crescita economica si riflettano su un incremento della
produzione di scarti e quindi di rifiuti; le azioni devono inoltre essere attuate a valle della produzione di
rifiuti, perché la gestione del sistema massimizzi il recupero di materiali.
Azioni per il raggiungimento di questi obiettivi, più diffusamente trattate nei capitoli dedicati del
PPGR e del Rapporto Ambientale, possono essere sintetizzate nella promozione di accordi di
programma, coinvolgenti operatori della grande distribuzione ed adozione di sistemi tariffari che
possano incentivare comportamenti “virtuosi”.
A sostegno della riduzione della pericolosità dei rifiuti, vi sono azioni di promozione ed
incentivazione alla certificazione ambientale dei gestori di impianti di trattamento dei rifiuti, ma anche
delle imprese che intendono avviare ricerche per l’innovazione tecnologica che porti ad una migliore
gestione dei cicli produttivi e ottimizzi l’utilizzo delle materie prime nonché la qualità dei rifiuti prodotti.
Riduzione al minimo del ricorso alla discarica per i rifiuti non trattati e per i residui di
trattamento
Poiché in Provincia di Lecco non vi sono attualmente discariche, né la conformazione e
l’urbanizzazione del territorio ne facilitano la collocazione, le uniche azioni percorribili per il
raggiungimento di tale obiettivo è ridurre il flusso di rifiuti non trattati che vengono smaltiti in discarica,
ottimizzando le attività di recupero presenti sul territorio.
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 395
Individuazione di localizzazioni coerenti con la pianificazione sovraordinata, che consentano di
minimizzare le problematiche ambientali connesse alla realizzazione ed all’esercizio degli impianti di
trattamento
Per il raggiungimento di questo obiettivo è fondamentale il rispetto della normativa in tema di
vincoli ambientali e paesaggistici, approfondita nell’apposito capitolo del PPGR, dove vengono
individuate le aree del territorio provinciale soggette ai vincoli che la Regione Lombardia ha
classificato rispettivamente escludenti e penalizzanti, sia per la locazione di nuovi impianti che per la
realizzazione di varianti agli impianti esistenti, analizzando tali vincoli per tipologia impiantistica.
Tale impostazione crea notevoli problemi in un territorio come quello lecchese, caratterizzato
da conformazioni geomorfologiche peculiari che richiedono una tutela particolare di vaste aree. Oltre
ad azioni legate quindi ad una valutazione puntuale per la localizzazione degli impianti di trattamento
dei rifiuti, è importante minimizzare le problematiche ambientali connesse all’esercizio di tali attività,
riducendo ad esempio i tragitti per il raggiungimento degli impianti di trattamento e promuovendo una
distribuzione territoriale degli impianti rispondente al principio di prossimità ai luoghi di produzione dei
rifiuti.
Individuazione di misure atte ad impedire eventuali effetti negativi o a mitigare gli impatti delle
scelte di piano ritenute comunque preferibili
Questo obiettivo si realizza con le azioni che hanno come scopo la riduzione degli effetti
negativi del piano durante la sua attuazione; sono legate per lo più a problematiche intrinseche alla
gestione dei rifiuti e verranno trattate in modo approfondito in seguito.
Utilizzo di tecnologie di trattamento e smaltimento più appropriate alla tipologia di rifiuto
Per quanto riguarda il conseguimento di questo obiettivo, si possono distinguere, da un lato, le
azioni volte al controllo degli impatti ambientali in fase di raccolta e trasporto, tra cui il controllo
periodico degli scarichi dei mezzi utilizzati per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti, per migliorare la
qualità dei mezzi e contenere emissioni in atmosfera e rumore; dall’altro vi sono le azioni per il
controllo degli effetti ambientali legati al recupero ed allo smaltimento, tra cui l’incentivazione per
imprese dotate di certificazione ambientale, la predisposizione di programmi di monitoraggio delle
emissioni sulle matrici ambientali legati alle attività di recupero e smaltimento dei rifiuti, la formazione
dei gestori degli impianti circa le tecnologie e le procedure gestionali volte a ridurre gli impatti.
Accanto alle azioni di mitigazione degli impatti, intrinseche nella formulazione di alcuni degli
stessi obiettivi del PPGR, vi sono gli interventi mirati a mitigare le problematiche legate agli scenari
impiantistici previsti dal PPGR, in particolare si devono considerare sia gli impatti legati alla situazione
impiantistica esistente, sia quelli prevedibili in seguito allo sviluppo delle soluzioni impiantistiche di
completamento.
Per quanto riguarda la termovalorizzazione dei rifiuti urbani non recuperabili e speciali, è da
sottolineare che tale trattamento origina ceneri e scorie in cui alcuni inquinanti, come i metalli pesanti,
subiscono un processo di concentrazione. In un'ottica di verifica dell'intero ciclo di vita sarà compito
della Provincia garantire un controllo puntuale sul destino finale di tali residui, promuovendo il
recupero delle scorie.
Capitolo 13 396
Inoltre, dovrà essere condotto un attento monitoraggio delle emissioni in atmosfera prodotte
dall’impianto, attività già prevista dal decreto autorizzativo, che dovrà essere gestito in modo da
garantire il rispetto dei limiti emissivi prevedendo eventuali correttivi gestionali, qualora se ne
evidenziasse la necessità.
Sempre riguardo all’impianto di termovalorizzazione, così come per gli altri impianti di piano, la
gestione delle problematiche legate al trasporto ed alla movimentazione dei rifiuti dovrà essere
accompagnata da uno studio sul traffico indotto e sull’inquinamento atmosferico ed acustico ad esso
collegati.
L’impianto di compostaggio esistente comporta problematiche legate all’occupazione del
suolo, al traffico ed alla gestione dell’inquinamento odorigeno che in esso si sviluppa. Gli interventi di
mitigazione dovranno agire in questo senso, con l’utilizzo di veicoli di trasporto a basso impatto
ambientale e la costante verifica e manutenzione dell’impianto preposto all’abbattimento dei composti
odorigeni già previsto nell’autorizzazione dell’impianto.
Le alternative impiantistiche previste per il soddisfacimento del fabbisogno di trattamento della
frazione compostabile dei rifiuti urbani, descritte nel capitolo 9 del PPGR e valutate nel capitolo 7 del
Rapporto Ambientale, portano ad individuare nell’alternativa D (ampliamento dell’impianto di
compostaggio di Annone Brianza fino alla massima capacità tecnica e realizzazione di impianto di
trattamento integrato anaerobico – aerobico da 30.000 t/anno) la soluzione ottimale.
La tipologia impiantistica proposta nell’alternativa D, oltre a garantire il conseguimento
dell’autosufficienza provinciale nella gestione della frazione organica, consente di coniugare il
recupero di materia (produzione di compost di qualità) con il recupero energetico (produzione di
energia da fonti rinnovabili) e di integrare nel sistema impiantistico vocato ai rifiuti urbani provinciali
particolari flussi di rifiuti speciali (fanghi degli impianti di depurazione delle acque reflue civili).
Il nuovo impianto anaerobico / aerobico comporta, da un lato, vantaggi ambientali legati al
minore consumo di suolo oltre ad una migliore efficienza di controllo dei problemi di tipo olfattivo
rispetto al compostaggio, ma presenta criticità legate agli investimenti iniziali ed alla necessità di
affiancare all’impianto un idoneo impianto di trattamento dei maggiori reflui che si generano.
Pertanto, nel caso dell’alternativa D, le misure di mitigazione dovranno prevedere, tra l’altro,
un’adeguata pubblicizzazione degli aspetti positivi dell’impianto, anche in funzione di una migliore
accettazione sociale dei maggiori costi d’investimento, e l’integrazione del trattamento dei rifiuti con il
trattamento delle acque reflue che si generano durante tale processo.
Nella Tabella 13.1 sono elencate una serie di potenziali criticità, tra cui alcune di quelle sopra
citate, cui corrispondono misure di mitigazione o compensazione: tale elenco è da intendersi non
esaustivo, poiché durante la fase di attuazione del piano potrebbero emergere problematiche non
previste nel seguente documento.
Tali eventuali criticità saranno affrontate in fase di monitoraggio del PPGR, che prevede la
necessità di monitorare gli indicatori previsti in fase pianificatoria e quelli che risultassero di evidente
importanza durante la fase attuativa, con la produzione di periodici report per un’analisi
sull’andamento delle previsioni di piano e dei suoi eventuali impatti sull’ambiente circostante.
Attuazione del PPGR e Sistema di Monitoraggio 397
Tabella 13.1 Possibili criticità e relative misure di compensazione /mitigazione
Criticità /possibili effetti negativi Misure di compensazione e mitigazione
Produzione/raccolta pro-capite: nonostante la crescita annua
possa diminuire, non arriva ad una riduzione in senso
assoluto.
Poiché questo obiettivo non è pienamente controllabile a
livello provinciale, in fase di monitoraggio sarà necessario
prevedere l’opportunità di rivedere le stime sulla produzione
dei rifiuti in funzione dei dati reali e, se necessario, individuare
ulteriori strategie per la riduzione dei rifiuti o per il
miglioramento delle raccolte differenziate, nonché ulteriori
interventi che permettano di ottenere risultati più ambiziosi.
Emissioni in atmosfera derivanti dagli impianti di piano
esistenti e previsti.
Sarà compito della Provincia, con la collaborazione dell’ARPA,
mantenere una vigilanza continua sul rispetto dei limiti emissivi
autorizzati.
Inquinamento dell'aria dovuto ai mezzi di raccolta e trasporto
dei rifiuti urbani.
Le aziende dovranno orientarsi all'utilizzo di mezzi a basse
emissioni e all'ottimizzazione dei circuiti di raccolta.
Le scelte di localizzazione dei nuovi impianti dovranno
privilegiare le aree maggiormente baricentriche del territorio
provinciale al fine di minimizzare le percorrenze dei mezzi.
Rischi di abbandoni o migrazione dei rifiuti da un comune
all'altro, legati a sistemi di tariffazione puntuali (del tipo "più
produco più pago").
Il sistema tariffario dovrà essere applicato contestualmente in
porzioni estese ed omogenee del territorio e non a spot.
Le modalità adottate dovranno essere ben calibrate e
affiancate da opportuni sistemi di educazione e controllo.
Nella applicazione della tariffa dovrà essere prevista
l’introduzione di meccanismi premiali, anche individuali, legati
ai quantitativi di rifiuti conferiti correttamente in modo
differenziato.
Produzione di scorie e ceneri del forno inceneritore.
Sarà compito della Provincia garantire un controllo puntuale
sul destino finale di tali residui promuovendo il più possibile le
attività di recupero.
Aumento dei reflui liquidi da trattare nel caso di impianto di
digestione anaerobica
Dovrà essere progettato un adeguato impianto di depurazione
con individuazione della localizzazione in modo da realizzare
collegamenti efficaci all’impianto di digestione
Costi d’investimento per la realizzazione di nuovi impianti in
grado di soddisfare il fabbisogno impiantistico residuo
Dovranno essere ottimizzati i risultati previsti in funzione degli
investimenti stimati per il raggiungimento degli obiettivi
Ridotta capacità di integrazione delle previsioni del PPGR con
le effettive e concrete modalità gestionali del sistema rifiuti e di
realizzazione degli impianti, con il rischio di un mancato
raggiungimento degli obiettivi
Monitoraggio puntuale dell'evoluzione del PPGR
evidenziando, anche in occasioni pubbliche, lo stato di
applicazione delle previsioni da parte dei vari soggetti
responsabili.
Utilizzo da parte della Provincia di strumenti di concertazione,
di fondi e finanziamenti, di accordi di programma volti
all'attuazione delle scelte di Piano.
Conflitti sociali dovuti alla non accettazione della realizzazione
di impianti
La Provincia deve fungere da garante e da promotore di
modalità opportune di concertazione e coinvolgimento delle
popolazioni interessate; anche nella fase autorizzativa dovrà
farsi garante affinché i passaggi decisionali in cui saranno
coinvolti i comuni, avvengano con l'utilizzo di strumenti di
informazione e di partecipazione efficaci