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12/2014

TITOLO DATA SCALA ELABORATO

AGGIORNAMENTO DATA DESCRIZIONE

COMUNE DI TARANTO

PROVINCIA DI TARANTO

Ing. Fausta Musci

Ing. Fabio Paccapelo

Ufficio di progettazione

Responsabile del Procedimento

Dott. Alessandro De Roma

Interventi di adeguamento del Centro Materiali

Raccolta Differenziata di Taranto

Progetto definitivo

Studio di inserimento urbanistico

R.4

Comune di Taranto

Centro lavorazione preliminare e stoccaggio provvisorio di scarti recuperabili e non

derivanti dalla raccolta differenziata e selettiva di rifiuti solidi urbani

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INDICE

1. PREMESSA _______________________________________________________ 3

2. INQUADRAMENTO DEL SITO ________________________________________ 4

3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ___________________________________ 7

4. INQUADRAMENTO DEL SITO RISPETTO A PIANI DI GESTIONE ED

ASSETTO DEL TERRITORIO _________________________________________ 8

4.1. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PRG _______________________________ 8

4.2. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PUTT/P ____________________________ 9

4.2.1. Considerazioni generali ________________________________________________ 10

4.2.2. Aspetti di dettaglio ____________________________________________________ 11

4.3. INQUADRAMENTO EX PROPOSTA DI PIANO PAESAGGISTICO TEMATICO REGIONALE ___ 12

4.4. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PAI _______________________________ 16

4.4.1. Aree a pericolosità idraulica ____________________________________________ 17

4.4.2. Carta idrogeomorfologica ______________________________________________ 17

4.5. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PTA ______________________________ 19

4.6. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PRQA ____________________________ 21

4.7. ZONE SIC, ZPS ED ALTRE AREE VINCOLATE _______________________________ 24

4.8. TERRITORI INTERESSATI DALLA PRESENTA DI PRODUZIONI AGRICOLE DI

PARTICOLARE QUALITÀ _______________________________________________ 26

4.9. SITO CONTAMINATO D’INTERESSE NAZIONALE (SIN) _________________________ 27

5. CONCLUSIONI ___________________________________________________ 29

6. ALLEGATI GRAFICI _______________________________________________ 30

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INDICE FIGURE

Figura 1 – Inquadramento territoriale del sito interessato dalla presenza dell’opificio....................................... 5 Figura 2 – Stralcio della cartografia della proposta di PPTR ........................................................................... 15 Figura 3 - Stralcio della cartografia del Piano di Tutela delle Acque ............................................................... 19 Figura 4 - Stralcio della cartografia del Piano Nitrati - Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN) ................................ 21

INDICE TABELLE

Tabella 1 – Quadro catastale dei suoli su cui sorge l’opificio ............................................................................. 4 Tabella 2 – Zonizzazione del territorio regionale ai fini della qualità dell’aria .................................................. 23

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1. PREMESSA

Il presente elaborato contiene la verifica del regime giuridico delle aree in relazione ai vincoli

territoriali previsti dai piani e programmi vigenti specificatamente riferita ai suoli interessati dal

progetto di impianto di lavorazione e stoccaggio provvisorio di scarti recuperabili e non derivanti

dalla raccolta differenziata e selettiva dei rifiuti solidi urbani di proprietà dell’ “AMIU Taranto S.p.A.”

sito in agro di Taranto in località “La Riccia – Giardinello” in fregio alla SP 47 nei pressi delle SP 48

Taranto – Statte.

In particolare, la presente relazione è stata redatta mutuando quanto previsto dal punto 4

dell’allegato alla DGR 22 novembre 2011, n.2581 avente ad oggetto “Indirizzi per l’applicazione

dell’art.8 del D.P.R. n.160/2010 “Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina

sullo sportello unico per le attività produttive” nell’ottica di attestare la compatibilità urbanistica

dell’area in cui sorge l’opificio attesa la sua vocazione di struttura dedicata alla gestione di rifiuti

solidi urbani fin dal 1999.

Questa relazione vuole inquadrare, sotto il profilo dei piani e dei programmi vigenti, il territorio

interessato dalla realizzazione delle opere in progetto.

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2. INQUADRAMENTO DEL SITO

Il suolo oggetto del presente progetto è ubicato nell’agro del comune di Taranto in direzione

Nord (verso Statte) ovvero posto a ridosso del complesso siderurgico dell’ILVA SpA.

L’area è posta in una zona felicemente servita dalla rete viaria esistente che consente di

raggiungere agevolmente le SP 47, 48 e 49 che collegano fra loro Taranto a Statte ed assicurano

il collegamento verso la SS7 “Appia”, da cui si prosegue in direzione Est verso Brindisi e Lecce ed

direzione Ovest verso Bari ed il nord della Puglia la Calabria, e la SS100 “Bari – Taranto” da cui si

prosegue in Nord verso Bari e l’Autostrada ed in direzione Ovest verso Basilicata e Calabria.

L’accesso al lotto è posto in fregio alla SP 47 ed i suoli in esso inglobati sono allibrati in

catasto terreni al Fg.175 p.lle 37, 38, 39, 40, 41, 42 e 43 per un totale di complessivi 59.420,00m2.

Estremi catastali Superficie

(m2) Fg. P.lla

175 37 4.141,00

175 38 47,00

175 39 274,00

175 40 109,00

175 41 109,00

175 42 19,00

175 43 54,721,00

Totale 59.420,00

Tabella 1 – Quadro catastale dei suoli su cui sorge l’opificio

L’insediamento in oggetto era inizialmente di proprietà regionale ed in particolare dell’”Ente

Regionale per il Trasporto Pubblico” e comprendeva i suoli di cui alle predette p.lle nonché un

capannone insistente all’interno tutt’ora esistente ma non utilizzato.

La proprietà del bene è stata prima trasferita al Comune di Taranto con Delibera del

Commissario Straordinario n.301 del 25 novembre 1999 citata nell’Atto di trasferimento immobili

del 03/10/2001 e successivamente conferita, con Determina Dirigenziale n.013 dell’08/11/2005, in

favore dell’AMIU Taranto S.p.A.”.

All’epoca dell’acquisizione del bene da parte dell’“AMIU Taranto S.p.A.” sui predetti suoli

insisteva già il “Centro di raccolta, prima lavorazione e stoccaggio dei materiali rinvenienti dalla

raccolta differenziata” come attestato dalla Deliberazione di Giunta Comunale del 5 dicembre

2001, n.1956 di approvazione dell’atto unico di collaudo dell’opera pubblica realizzata dalla

predetta amministrazione.

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Ubicazione impianto

Figura 1 – Inquadramento territoriale del sito interessato dalla presenza dell’opificio

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L’opificio esistente, il cui progetto è stato approvato ex Decreto Commissariale 21 dicembre

1998, n.251, occupa una parte minoritaria del lotto che sviluppa una superficie complessiva di

59.420,05m2 di cui solo ca. 19.054,28m2 (comprendente superficie coperta e scoperta) sono

attualmente impegnati nell’attività di gestione rifiuti.

Il progetto di ampliamento dell’opificio esistente prevede di incrementare la superficie coperta e

scoperta destinata alla gestione dei rifiuti.

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3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’area in cui è stato realizzato l’opificio esistente ed oggetto del progetto di ampliamento ricade

all’interno di una fascia di territorio fortemente urbanizzata compresa fra il complesso siderurgico

ILVA SpA, infrastrutture stradali e ferroviarie di primaria importanza e la SS 7 “Appia” .

Il centro abitato vicino all’insediamento è quello del Comune di Statte posto a circa 5.000,00m

in linea d’aria ed in direzione N, mentre alla distanza di circa 3.500,00m, sempre in linea d’aria ma

in direzione E, è ubicato il quartiere periferico di Paolo IV – Città di Taranto.

Il predetto suolo confina a Sud con la SP 47 ed a Nord con aziende di servizi di primaria

importanza impegnate in attività logistiche (Bartolini – corriere espresso, Miccolis ed Ecologica –

Aziende di servizi di trasporto).

Allargando la zona d’interesse, dall’analisi della cartografia tematica appositamente

predisposta, si rileva che nel raggio di 500 m, nell’area insiste la discarica controlla di rifiuti speciali

non pericolosi ed il contiguo bacino estrattivo di proprietà della ditta “Italcave SpA” mentre a poco

più di 500 m è presente il complesso siderurgico dell’ILVA SpA .

Dalla risorsa web http://www.cartografico.puglia.it/portal/sit_cittadino/Download/CTR-

Uso+suolo-DTM-Ortofoto è stato possibile ottenere delle importati informazioni in merito all’uso del

suolo le cui risultanze sono riportate negli elaborati grafici di seguito elencati:

All.1.1 - Uso del suolo - Superfici artificiali;

All.1.2 - Uso del suolo - Superfici agricole utilizzate;

All.1.3 - Uso del suolo - Superfici boscate ed altri ambienti naturali;

All.1.4 – Uso del suolo – Ambiente umido;

All.1.5 – Uso del suolo – Ambiente delle Acque.

Il comprensorio territoriale in cui ricade l’immobile, di fatto, si caratterizza per

possedere una forte vocazione industriale come desumibile dall’elaborato grafico All.1.1 -

Uso del suolo - Superfici artificiali.

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4. INQUADRAMENTO DEL SITO RISPETTO A PIANI DI

GESTIONE ED ASSETTO DEL TERRITORIO

In questa sezione si analizzeranno i principali strumenti di programmazione comunale e

sovracomunale attualmente vigenti nell’intento di mettere in evidenza compatibilità dell’ubicazione

dell’impianto in progetto oggetto del presente con le previsioni dei piani urbanistici attualmente

vigenti.

Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione per effettuare l’anzidetta verifica sono i

seguenti:

P.R.G.– Comune di Taranto;

Piano Urbanistico Tematico Territoriale e del Paesaggio della Regione Puglia (PUTT/p);

Proposta di piano paesaggistico tematico regionale (PPTR);

Piano di Assetto Idrogeologico (PAI);

Piano di Tutela delle Acque (PRA);

Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria (PQRA);

Rete Natura 2000 (zone SIC e ZPS);

Aree protette (Nazionali e regionali);

Territori interessati dalla presenta di produzioni agricole di particolare qualità.

Le verifiche tecniche in merito alla sussistenza di possibili vincoli nell’area interessata

dall’ubicazione dell’impianto sono state condotte consultando la cartografia ufficiale allegata ai

suddetti piani.

4.1. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PRG

L’opificio in cui si prevede l’implementazione dell’attività in progetto, ai sensi della variante

generale al vigente PRG di Taranto adottata con Deliberazione di Consiglio Comunale n.32 del 9

settembre 1974 ed approvata con Decreto Regionale n.421 del 20 marzo 1978 risulterebbe

essere ubicata all’interno di zona definita agricola e di rispetto così come indicato nel

Certificato di Destinazione Urbanistica rilasciato dal Comune di Taranto, Direzione

Urbanistica – Edilizia, in data 6 luglio 2012, prot.10377.

Tuttavia, rispetto a questo, si riscontra che nella Deliberazione di Consiglio Comunale del 16

febbraio 2005, n.45 allegata al predetto certificato viene chiarito che a causa della contemporanea

approvazione del PRG di Taranto e della Variante dello stesso avente ad oggetto il III Stralcio della

zona ASI avvenuto con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.678 del 8 aprile 1976, la

destinazione urbanistica effettiva delle p.lle n.37, 38, 39, 40, 41, 42 e 43 del Fg.175 era,

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differentemente da quanto indicato nelle tavole allegate al PRG, di tipo “Zona per

Insediamenti Industriali e Zona per Servizi”.

Ciò premesso, si rileva che l’approvazione del progetto e la realizzazione dell’opificio esistente

ex Decreto Commissariale 21 dicembre 1998, n.251 è avvenuta in forza dei poteri commissariali

ex dell’OPCM n.2557/97 che consentiva all’allora Commissario Delegato:

Ai sensi dell’art.3, di derogare riguardo le competenze, i tempi e le modalità

procedimentali, nei limiti necessari all’espletamento delle funzioni e dei poteri

dell’ordinanza;

Ai sensi dell’art.4 c.4, di effettuare un’approvazione che sostituiva ad ogni effetto visti,

pareri, autorizzazioni e concessione di organi regionali, provincia e comunali e

costituiva, ove occorra, anche variante allo strumento urbanistico comunale oltre a

comportare lo status di opere di pubblica utilità con contestuale dichiarazione di

urgenza ed indifferibilità dei lavori.

Pertanto, stante la portata del Decreto Commissariale 21 dicembre 1998, n.251), dopo

riscontrato che esso costituisce anche variante allo strumento urbanistico generale, è da

ritenere che le p.lle catastale su cui sorge l’opificio, era inizialmente di proprietà regionale

ed denominata “ex area ERPT”, abbiano in ogni caso assunto una destinazione d’uso

produttiva ed in particolare di gestione rifiuti.

4.2. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PUTT/P

Il Piano Urbanistico Tematico Territoriale/Paesaggio (PUTT/p) è stato approvato in maniera

definitiva con Deliberazione della Giunta Regionale 15 dicembre 2000, n. 1748.

Il piano è stato redatto “in adempimento a quanto disposto dall’art.149 del D.Lgs. 29.10.1999,

n.490 e della L.r. 31.05.1980, n.56 che disciplina i processi di trasformazione fisica e l’uso del

territorio allo scopo di: tutelarne l’identità storico culturale, rendere compatibili la qualità del

paesaggio, delle sue componenti strutturanti, e il suo uso sociale nonché promuovere la

salvaguardia e valorizzazione delle risorse naturali”.

Esso si configura come uno strumento di pianificazione finalizzato a fornire tutti gli elementi

utili affinché la trasformazione e l’uso del territorio avvenga nel rispetto delle peculiarità paesistiche

ed ambientali dello specifico contesto di riferimento.

Per raggiungere gli obiettivi precedentemente enunciati, l’anzidetto piano prevede

l’introduzione di un sistema vincolistico che tutela le peculiarità dei diversi contesti territoriali.

L’attuazione del sistema di vincoli introdotti dal PUTT/p prevedeva un ruolo attivo da parte dei

comuni che dovevano recepire i contenuti del suddetto piano riportando nella cartografia del

P.R.G. vigente le perimetrazioni degli "Ambiti Territoriali Estesi" di cui al Titolo II e le perimetrazioni

degli “Ambiti Territoriali Distinti" di cui al Titolo III previsti dalla N.T.A. del suddetto piano regionale.

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Era altresì compito dei comuni perimetrare i "Territori costruiti" di cui al punto 5 dell'art.1.03.

delle N.T.A. all’interno delle quali non si applicano le norme contenute nel Piano al titolo II "Ambiti

Territoriali Estesi" ed al titolo III "Ambiti Territoriali Distinti”.

In questa sezione, partendo dall’analisi della cartografia ufficiale prodotta dalla Regione Puglia

successivamente recepita e modificata dal Comune di Taranto con Deliberazione di Consiglio

Comunale 29 novembre 2002, n.134 aggiornata alla prescrizioni della Regione Puglia ex note

prot.3202/06 del 17 aprile 2003 e prot.4021/07 del 15 giugno 2007, si approfondisce la

conoscenza dell’area con particolare riferimento alle emergenze paesaggistiche oggetto di tutela

presenti nelle immediate vicinanze dell’opificio esistente.

4.2.1. Considerazioni generali

Come affermato in precedenza, il Comune di Taranto ha recepito il PUTT/p e,

conseguentemente, ha definito il perimetro dei "Territori costruiti" di cui al punto 5 dell'art.1.03.

delle N.T.A..

La cartografia di riferimento resta quella ufficiale approvata dal Comune di Taranto con

Deliberazione di Consiglio Comunale 29 novembre 2002, n.134 aggiornata alla prescrizioni della

Regione Puglia ex note prot.3202/06 del 17 aprile 2003 e prot.4021/07 del 15 giugno 2007.

Dalle informazioni contenute nel Certificato di Destinazione Urbanistica si evince che

tutto il comprensorio territoriale gestito dall’AMIU Taranto SpA composto dalle p.lle 37, 38,

39, 40, 41, 42 e 43 del Fg.175, all’interno del quale ricade l’area interessata dell’opificio

esistente (p.lla 43), è esclusa dall’applicazione del PUTT/p (cfr. art.1.03 comma 6 delle N.T.A.

allegate al PUTT/p) in quanto ricade all’interno dei cosiddetti “Territori Costruiti” (cfr.

All.3.12).

Conseguentemente, non sussistono vincoli derivanti dall’applicazione del PUTT/p che

possano pregiudicare lo svolgimento delle attività in corso.

In ogni caso, al fine di completare il quadro di conoscenza sull’iniziativa in progetto, si

rappresenta che il territorio del comune di Taranto è interessato dalla presenza di molteplici

emergenze ambientali, architettoniche ed archeologiche apprezzabili tanto che a seguito

dell’introduzione del Piano Urbanistico Tematico Territoriale/Paesaggio alcune di queste sono

state sottoposte a vincolo.

Per verificare l’eventuale sussistenza di emergenze indicate dal PUTT/p, è stata consultata la

cartografa tematica che delimita le zone sottoposte ai diversi vincoli di tutela previsti nel piano:

Vincoli ex lege 1497/39 (serie n.01 – All.3.1). Sono presenti nelle immediate vicinanze

del sito ma non interessano il suolo su cui sorge l’opificio in oggetto;

Decreti Galasso (serie n.02 - All.3.2). E’ presente un’area tutelata a più di 1,50km dal

suolo su cui sorge l’opificio in oggetto;

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Vincoli idrogeologici (serie n.03 - All.3.3). E’ presente un’area tutelata a circa 0,50 km

ed altre di maggiore consistenza a più di 1,50km dal suolo su cui sorge l’opificio in

oggetto;

Boschi, macchie, parchi e biotopi (serie n.04 - All.3.4). E’ presente un’area tutelata a più

di 1,50km dal suolo su cui sorge l’opificio in oggetto;

Catasto grotte (serie n.04/bis - All.3.5). Non sono segnalate emergenze nell’area

oggetto di studio;

Vincoli archeologici/architettonici (serie n.05 - All.3.6). Nel Certificato di Destinazione

Urbanistica si evidenzia che la p.lla 43 è in parte interessata dalla presenza del vincolo

archiettonico “Trattaturo Tarantino“. E‘ presente un bene sottoposto a vincolo

archettonico (Masseria La Felicia) ed un’area sottoposta a vincolo archeologico

(Masseria Stanta Teresa);

Idrologia superficiale (serie n.06 - All.3.7). E’ presente un corso d’acqua a circa 0,50km

dal sito d’interesse ed un altro a circa 1,50km in direzione Est rispetto all’insediamento;

Versanti, Crinali e Canali (All.3.8). Non sono segnalate aree tutelate nell’area oggetto di

studio;

Vincoli faunistici (serie n.09 - All.3.9). Non sono segnalate aree tutelate nell’area

oggetto di studio;

Ambito Territoriale Estesi (serie n.11 - All.3.10). Nel Certificato di Destinazione

Urbanistica si evidenzia che la p.lla 43 è in parte interessata dalla presenza di una zona

rientrante nell’ATE di Tipo “C“ mentre la restante parte ricade nell’ATE di Tipo “E“;

Zone Sic e Zps ( All. 3.11). Con riferimento alle zone Sic e Zps una descrizione più

dettagliata e aggiornata sarà fornita nel paragrafo 4.6;

Territori Costruiti (serie n.11 - All.3.12). Le particelle in cui insiste l’opificio esistente

ricadono all’interno del comprensorio dei territori costruiti del Comune di Taranto ex

Deliberazione di Consiglio Comunale 29 novembre 2002, n.134 e ss.mm.ii.

4.2.2. Aspetti di dettaglio

Pur essendo esclusa dall’applicazione del PUTT/p (cfr. art.1.03 comma 6 delle N.T.A.

allegate al PUTT/p) in quanto ricadente all’interno dei cosiddetti “Territori Costruiti”, si è

ritenuto di valutare la presenza di fattori che potessero richiedere l’implementazione di

misure di mitigazione dell’impatto paesaggistico aggiuntive.

Al puro scopo di approfondire la conoscenza del contesto territoriale entro cui ricade

l’impianto, si è comunque ritenuto di valutare la presenza di "Ambiti Territoriali Estesi" di cui al

Titolo II ed “Ambiti Territoriali Distinti" di cui al Titolo III previsti dalla N.T.A. nella zona in cui insiste

l’opificio in oggetto.

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In merito agli "Ambiti Territoriali Estesi", si riscontra che entro un raggio di 1,50km è segnalata

presenza di "Ambiti Territoriali Estesi" di tipo “C” (cfr. All. 3.10).

In merito agli “Ambiti Territoriali Distinti", si riscontra che nelle vicinanze dalla piattaforma è

presente un vincolo architettonico denominato “Tratturo Tarantino“ che si sviluppa lungo il confine

dell’azienda e più in particolare lungo il tracciato della SP 47.

Ai sensi degli art.3.16 punti 4.2a.a.2 e 4.2b.b.1 ed art.5.01delle N.T.A. del PUTT/p si riscontra

che la zona di pertinenza coincide con il tracciato della viabilità mentre insiste una fascia di

profondità di 50m da tale vincolo nella quale è prevista la possibilità di realizzare l’intervento a

condizione che si consegua l’autorizzazione paesaggistica ex art.5.01 delle N.T.A. del PUTT/p.

A tal proposito si riscontra che porzione di particella interessata dal presente progetto di

gestione rifiuti ed in particolare dall’attività di deposito e lavorazione rifiuti è posta all’esterno di

detta fascia mentre rientrano in questa porzione la viabilità e le palazzine esistenti (uffici e

spogliatoi) che non subiscono modifiche rispetto allo status quo.

Dal confronto degli elaborati grafici e degli elenchi relativi agli Ambiti Territoriali Distinti previsti

dal P.U.T.T./p, è stato possibile verificare la sussistenza di altri vincoli la cui presenza non

influenza l’esercizio della piattaforma (cfr. da All.3.1 ad All.3.9)

Tra gli Ambiti Territoriali Distinti presenti nelle vicinanze della piattaforma rientra una zona

limitrofa al sito in oggetto tutelata da un vincolo ex Decreto Galasso (cfr. All.3.2).

Altri Ambiti Territoriali Distinti sono presenti a distanza superiore di 0,50 km dal suolo sul quale

insiste la piattaforma.

In definitiva si ritiene che l’esercizio della piattaforma condotta da “AMIU Taranto SpA”

non richiede l’adozione di misure di tutela supplementari rispetto a quanto non accade

attualmente poiché le emergenze censite dal P.U.T.T./p non interessano direttamente le

particelle catastali.

4.3. INQUADRAMENTO EX PROPOSTA DI PIANO PAESAGGISTICO TEMATICO

REGIONALE

Recentemente, giusta Deliberazione di Giunta Regionale 11 gennaio 2010 n.8, è stata

adottato con Delibera di Giunta Regionale 2 agosto 2013 n.1435 il Piano Paesaggistico Territoriale

Regionale che, ai sensi della L.r. 7 ottobre 2009 n.20, è avvenuto a valle del conseguimento del

previsto parere del Ministero Beni Archeologici e Culturali.

A valle di una prima interlocuzione fra i soggetti interessati, con Deliberazione di Giunta

Regionale 29 ottobre 2013, n.2022 la Giunta Regionale ha approvato una serie di modifiche e

correzioni al "TITOLO VIII NORME DI SALVAGUARDIA, TRANSITORIE E FINALI" delle Norme

Tecniche di Attuazione (NTA) e alla sezione 4.4.1 delle Linee Guida del PPTR adottato con DGR

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n. 1435 del 2 agosto 2013 con l’effetto di dare, ai sensi dell'art.2 c.4 della L.R. n. 20/2009, ulteriori

n.30 giorni per la presentazione delle osservazioni.

Al momento non è possibile effettuare interventi in contrasto con le disposizioni del piano che,

in ogni caso, entreranno in vigore in maniera definitiva solo a valle di delle realizzazioni.

Tuttavia, la rilevanza della portata della predetta proposta di Piano è tale da richiedere un

approfondimento al fine di trarre spunti utili per la definizione delle opere in oggetto.

Nelle Norme Tecniche di Attuazione al Titolo VI - Disciplina dei beni paesaggistici e degli

ulteriori contesti paesaggistici - Art. 39 - Suddivisione in strutture, sono indicati i beni paesaggistici

e degli ulteriori contesti paesaggistici che vengono organizzate in tre strutture, a loro volta

articolate in componenti individuati attraverso appositi elaborati grafici anch’essi allegati al piano:

Struttura idrogeomorfologica

a. Componenti idrologiche;

b. Componenti geomorfologiche;

Struttura ecosistemica e ambientale

a. Componenti botanico-vegetazionali;

b. Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici;

Struttura antropica e storico-culturale

a. Componenti culturali e insediative;

b. Componenti dei valori percettivi.

La cartografia di riferimento è consultabile sulla risorsa web http://paesaggio.regione.puglia.it/

e, una volta individuate le segnalazioni, è possibile, attraverso gli indirizzi, le direttive e le

prescrizioni specifiche per ogni tipologia di bene, attuare le previsioni del piano.

Pur trattandosi di una proposta di piano, in questa sede si è ritenuto di valutare la consistenza

di eventuali vincoli rispetto all’uso dei suoli sui quali insiste l’impianto in quanto il piano è stato

adottato e non si possono realizzare interventi in contrasto con detto strumento di pianificazione.

Nell’impossibilità di produrre un’apposita cartografia stante la consistenza della

documentazione consultabile, si è ritenuto di verificare la sussistenza di eventuali proposte di

vincolo in corrispondenza dei suoli interessati dall’impianto al fine di rendere esaustivo il presente

studio rispetto al progetto di coltivazione della cava richiesto per l’impianto esistente.

Dall’analisi della documentazione disponibile in formato elettronico, si riscontra

l’assenza di proposte di vincolo che limitano l’uso del territorio rispetto all’impiego previsto

nell’ambito del presente progetto.

Infatti, la zona dell’opificio effettivamente interessata dall’attività di gestione rifiuti non è

interessata da nessuna proposta di vincolo mentre rientra nell’area di rispetto delle

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componenti culturali ed insediative la parte di suolo prossima alla limitrofa strada

provinciale compresa la zona di accesso all’impianto.

In particolare, nell’area si riscontrano due tipologie di fasce di rispetto:

UCP - Area di rispetto delle comp. cult. e insediative (siti storico-cult.):

UCP - Area di rispetto delle comp. cult. e insediative (rete tratturi):

Ai sensi dell’art.81 delle NTA del PPRT in queste fasce tutelate non è possibile la “a3)

realizzazione e ampliamento di impianti per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti e per la

depurazione delle acque reflue”.

Sotto questo aspetto si rileva che l’attività di trattamento rifiuti in progetto e le relative

opere di ampliamento non interesseranno le aree per le quali viene proposta una fascia di

rispetto in quanto queste saranno ubicate a ridosso e all’interno del capannone esistente in

cui è ubicato l’impianto di selezione e compattazione dei rifiuti.

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Ubicazione impianto

Figure

Ambiti

Limiti Comunali

Limiti Provinciali

UCP - Coni visuali

UCP - Strade a valenza paesaggistica

UCP - Strade panoramiche

UCP - Luoghi panoramici

UCP - Paesaggi rurali

BP - Immobili e aree di notevole interesse pubblico

UCP - Area di rispetto delle comp. cult. e insediative (rete tratturi)

UCP - Testimonianze stratificazione insediativa (rete tratturi)

UCP - Area di rispetto delle comp. cult. e insediative (siti storico-cult.)

UCP - Testimonianze stratificazione insediativa (Siti storico-culturali)

UCP - Città Consolidata

UCP - Area di rispetto delle comp. cult. e insediative (siti archeol.)

BP - Zone di interesse archeologico

BP - Zone gravate da usi civici

UCP - Siti di rilevanza naturalistica

SIC

SIC MARE

ZPS

UCP - Aree di rispetto dei parchi e ris. regionali

BP - Parchi e riserve

Area e riserve naturali marine

Parchi nazionali e riserve nat. statali

Parchi e riserve nat. regionali

UCP - Prati e pascoli naturali

UCP - Formazioni arbustive in evoluzione nat.

UCP - Aree umide

BP - Zone umide Ramsar

UCP - Aree di rispetto dei boschi

BP - Boschi

UCP - vincolo idrogeologico

UCP - Reticolo idrografico di connessione della R.E.R.

BP - Acque pubbliche

BP - Territori contermini ai laghi

BP - Territori costieri

UCP - Sorgenti

UCP - Versanti

UCP - Inghiottitoi

UCP - Grotte

UCP - Doline

UCP - Cordoni dunari

UCP - Lame e gravine

UCP - Geositi

Figura 2 – Stralcio della cartografia della proposta di PPTR

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4.4. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PAI

La Legge n.183/1989 sulla difesa del suolo ha stabilito che il bacino idrografico, inteso come “il

territorio dal quale le acque pluviali o di fusione delle nevi e dei ghiacciai, defluendo in superficie, si

raccolgono in un determinato corso d’acqua direttamente o a mezzo di affluenti, nonché il territorio

che può essere allagato dalle acque del medesimo corso d’acqua, ivi compresi i suoi rami terminali

con le foci in mare ed il litorale marittimo prospiciente”.

Strumento di gestione del bacino idrografico è il Piano di Bacino che si configura quale

strumento di carattere “conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono

pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, difesa e

valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche

fisiche ed ambientali del territorio interessato”.

Il Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) della Regione Puglia è un piano tematico a stralcio

del Piano di Bacino adottato da parte del Consiglio Istituzionale dell’Autorità d’Ambito il 15

dicembre 2004 e approvato definitivamente dal predetto organismo il 30 novembre 2005; il PAI è

uno strumento dinamico di pianificazione come dimostrano le numerose modifiche apportate a

seguito delle osservazioni e degli elementi forniti da comuni, province e privati in merito alla

perimetrazione delle aree interessate dal rischio idraulico ed idrogeologico.

Il P.A.I. adottato dalla regione Puglia ha le seguenti finalità:

la sistemazione, la conservazione ed il recupero del suolo nei bacini imbriferi, con

interventi idrogeologici, idraulici, idraulico – forestali, idraulico–agrari compatibili con i

criteri di recupero naturalistico;

la difesa ed il consolidamento dei versanti e delle aree instabili, nonché la difesa degli

abitati e delle infrastrutture contro i movimenti franosi ed altri fenomeni di dissesto;

il riordino del vincolo idrogeologico;

la difesa, la sistemazione e la regolazione dei corsi d’acqua;

lo svolgimento funzionale dei servizi di polizia idraulica, di piena, di pronto intervento

idraulico, nonché di gestione degli impianti.

A tal fine il P.A.I. prevede, fra l’altro, la realizzazione dei seguenti interventi:

la definizione del quadro del rischio idraulico ed idrogeologico in relazione ai fenomeni di

dissesto evidenziati;

l’adeguamento degli strumenti urbanistico-territoriali;

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l’apposizione di vincoli, l’indicazione di prescrizioni, l’erogazione di incentivi e

l’individuazione delle destinazioni d’uso del suolo più idonee in relazione al diverso grado

di rischio riscontrato.

4.4.1. Aree a pericolosità idraulica

La classificazione delle aree caratterizzate da un significativo livello di pericolosità idraulica

contenute nel P.A.I. e definite in funzione del regime pluviometrico e delle caratteristiche

morfologiche del territorio, è la seguente:

Aree a alta probabilità di inondazione (AP). Porzioni di territorio interessate da

allagamenti con un tempo di ritorno (frequenza) inferiore a 30 anni;

Aree a media probabilità di inondazione (MP). Porzioni di territorio interessate da

allagamenti con un tempo di ritorno (frequenza) compresa fra 30 anni e 200 anni;

Aree a bassa probabilità di inondazione (BP). Porzioni di territorio interessate da

allagamenti con un tempo di ritorno (frequenza) compresa fra 200 anni e 500 anni;

Dalla composizione della probabilità di inondazione (P), della vulnerabilità del territorio (V),

espressa in termini di possibile grado di distruzione e di valore esposto (E), espressa in termini

monetari a quantificazione del possibile danno arrecato, è stato definito il rischio idraulico:

Aree a rischio molto elevato – R4;

Aree a rischio elevato – R3;

Aree a rischio medio – R2;

Aree a rischio basso – R1.

Sulla risorsa web www.adbpuglia.it è disponibile la cartografia ufficiale relativa alle aree a

rischio idrogeologico individuate nel territorio del comune di Bitonto.

Nell’All.4.1 alla presente relazione si riporta uno stralcio della cartografia ufficiale

relativa all’intero territorio in cui ricade l’opificio oggetto del presente studio dalla quale si

rileva l’assenza di vincoli nell’area in esame.

4.4.2. Carta idrogeomorfologica

La Giunta Regionale della Puglia, con delibera n. 1792 del 2007, ha affidato all’Autorità di

Bacino della Puglia il compito di redigere la nuova Carta Idrogeomorfologica del territorio pugliese,

quale parte integrante del quadro conoscitivo del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale

(PPTR), adeguato al D.Lgs. n.42/2004.

In accordo a quanto previsto nella citata Delibera n. 48/2009, l'attuale dettaglio della scala di

rappresentazione della nuova carta idrogeomorfologica (1:25.000) evidenzia l'esigenza che questa

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sia oggetto di ulteriori fasi di verifica e aggiornamento, al fine di renderla aderente a conoscenze

territoriali di maggiore dettaglio che dovessero rendersi disponibili a seguito dei continui

approfondimenti conoscitivi che i tecnici dell'Autorità di Bacino della Puglia vanno compiendo

nell’ambito di tavoli tecnici per la co-pianificazione degli strumenti di governo del territorio,

nell’ambito delle istruttorie di progetti ed interventi di competenza dell'Autorità di Bacino della

Puglia, ecc..

Attualmente è in fase di verifica il lavoro fin qui svolto dall’Autorità di Bacino e pertanto gli

elementi in essa contenuti costituiscono un sostanziale elemento conoscitivo ma non assumono un

valore formale, in applicazione delle NTA del PAI dell'Autorità di Bacino della Puglia, in attesa che

la fase di verifica condivisa avviata possa condurre, nel più breve tempo, ad una formale

condivisione e definitiva validazione dei dati complessivamente presenti nella nuova Carta

Idrogeomorfologica della Puglia.

Ciò premesso, sotto il profilo tecnico si evidenzia che nella nuova Carta Idrogeomorfologica

sono state censite e cartografate le emergenze idrologiche di seguito rappresentate:

Elementi geologico strutturali (suddiviso in sottotemi “litologia del substrato” e “tettonica”;

Pendenza;

Orografia;

Batimetria;

Forme di versante;

Forme di modellamento di corso d’acqua;

Forme ed elementi legati all’idrografia superficiale;

Bacini idrici;

Forme carsiche;

Forme ed elementi di origine marina;

Forme ed elementi di origine antropica;

Singolarità di interesse paesaggistico;

Limiti amministrativi.

Nell’All.5.2 si riporta uno stralcio della proposta di cartografia ufficiale relativa all’area

interessata dalla realizzazione del nuovo impianto disponibile sulla risorsa web

http://adbpuglia.dnsalias.net/geomorfologica/map.phtml dalla quale si evince che l’area in

esame, pur essendo limitrofa ad un possibile tracciato di corsi d’acqua episodico che

scorre all’interno del “Fosso della Felicia”, è interessata dall’applicazione dei suddetti

vincoli di protezione idraulica del territorio derivanti dall’applicazione degli art.6 e 10 delle

N.T.A. allegate al P.A.I. in quanto indicata nella carta IGM 1 : 25.000 (cfr. T.1.A).

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Tuttavia la zona potenzialmente vincolata è ubicata all’esterno delle p.lle interessate dal

presente progetto.

4.5. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PTA

Con Deliberazione della Giunta Regionale 19 giugno 2007, n. 883 “Adozione, ai sensi

dell’articolo 121 del Decreto legislativo n. 152/2006, del Progetto di Piano di Tutela delle Acque

della Regione Puglia.”

Il suddetto Progetto di Piano è stato successivamente approvato in maniera definitiva con

Delibera del Consiglio della Regione Puglia 20 ottobre 2009, n.230.

Figura 3 - Stralcio della cartografia del Piano di Tutela delle Acque

In merito alle limitazioni rispetto all’uso del suolo previste dal predetto piano, al fine di

consentire il rispetto delle direttive di tutela poste alla base del progetto di piano in questione,

contestualmente alla suddetta delibera di giunta regionale sono state adottate le prime "Misure di

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Salvaguardia”, aventi natura prescrittiva, finalizzate a garantire la piena e immediata tutela delle

risorse idriche, rinviando l'assunzione di norme di dettaglio al termine dell’iter di approvazione.

Tali norme sono state recepite nell’Allegato 14 - Programma delle misure allegate al piano

approvato che, di fatto, confermano la perimetrazione delle aree già tutelate attraverso le prime

"Misure di Salvaguardia” adottate nel 2007.

Dalla tabella contenuta a pag. 20 del “Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia” in

merito alle Aree interessate da contaminazione salina si evince che il Fg. 175 del territorio del

Comune di Taranto, sul quale insiste la piattaforma oggetto del presente studio, rientra in tale area

di vincolo d’uso degli acquiferi ma ciò non comporta alcuna compromissione della suddetta zona in

quanto non è in previsione la realizzazione di pozzi in quanto le attività di progetto sono “a secco”

ed “a freddo”. Per l‘aspetto riguardante le Aree di tutela quali-quantitativa , dalla tabella

contenuta a pag. 24, risulta che il Fg. 175 è escluso da tale tipologia di vincolo.

Altro aspetto oggetto di particolare interessate per la Regione Puglia è la tutela ed il

risanamento dei corpi idrici dall’inquinamento causato da nitrati di origine agricola dotandosi, allo

scopo, dello strumento di programmazione obbligatorio previsto per legge approvato con

Deliberazione di Giunta Regionale n.19 del 23.01.2007. Le Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN) sono

state già perimetrate e sono oggetto di specifiche misure di tutela statuite con Deliberazione di

Giunta Regionale n.19 del 23.01.2007.

Nel territorio della provincia di Taranto, le zone tutelate ricadono nel territorio della Murgia

occidentale ed in particolare nel territorio dei comuni di Castellaneta e Ginosa immediatamente a

monte delle località abitate della costa di Castellaneta Marina e Ginosa Marina.

Allo stato attuale, le aree tutelate sotto questo profilo sono poste a molte decine di chilometri

dal sito su cui sorge l’opificio oggetto del presente studio tanto da ritenersi, sotto questo specifico

profilo, nulli gli effetti legati all’esercizio di quest’ultimo impianto rispetto al predetto regime di

tutela.

In conclusione l’esercizio dell’attività della piattaforma non è in contrasto con

l’adozione delle suddette norme di salvaguardia delle risorse idriche attualmente vigenti in

Puglia.

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Figura 4 - Stralcio della cartografia del Piano Nitrati - Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN)

4.6. INQUADRAMENTO DEL SITO AI SENSI DEL PRQA

Il “Piano Regionale di Qualità dell’aria (PRQA)” è stato emanato con Regolamento Regionale

del 21 maggio 2008, n.6 ed è stato redatto con l’obiettivo di individuare, all’interno del territorio

regionale, le aree per le quali è necessario effettuare valutazioni specifiche in sede di rilascio di

autorizzazioni alle emissioni in atmosfera.

La caratterizzazione delle zone (o zonizzazione) su scala regionale rappresenta una delle

principali finalità del “Piano Regionale di Qualità dell’aria (PRQA)” poiché attraverso il piano in

questione sono state definite le zone del territorio regionale che richiedono interventi di

risanamento della qualità dell’aria (ex art.8 D.Lgs. n.351/99) e quelle nelle quali è sufficiente

l’adozione di piani di mantenimento (ex. art.9 D.Lgs. n.351/99).

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Una valutazione della qualità dell’aria nei diversi comuni pugliesi è stata effettuata nel “Piano

Regionale di Qualità dell’aria (PRQA)” attraverso un metodo di stima ed estrapolazione dei dati

disponibili misurati attraverso le centraline di rilevazione presenti sul territorio regionale che,

tuttavia, non sono presenti in tutti i comuni pugliesi.

Sono stati adottati diversi criteri di stima di seguito riportati e brevemente illustrati nei tratti

generali:

Emissioni da traffico - Zonizzazione sulla base del criterio di similarità: Il criterio

di similarità ha portato alla definizione di un set di indicatori demografici (n° abitanti) e

statistici (n° autoveicoli, n° autovetture) individuando i comuni per i quali le misure

della qualità dell’aria indicano i superamenti dei limiti previsti per gli inquinanti normati

dal D.M.60/02, nell’anno di riferimento – 2005. Tra questi comuni è stato individuato il

“comune di riferimento” (Manfredonia), ovvero quello con i più bassi valori degli

indicatori considerati. E’ stato successivamente valutato, per ciascun indicatore, il

numero dei comuni con un valore uguale o maggiore di quello del comune di

riferimento, formando degli insiemi diversamente costituiti associato il livello di

concentrazione del comune di riferimento, nonché le stesse misure di risanamento.

Emissioni da traffico - Zonizzazione sulla base dell’inventario regionale delle

emissioni: Si è scelto di analizzare i dati relativi al Macrosettore 7 “Trasporto su

strada”, con riferimento alle emissioni di NO2, cioè uno dei due inquinanti per i quali si

hanno superamenti dei limiti di legge. Si sono analizzate sia le emissioni da strade

urbane sia quelle complessive (strade urbane più strade extraurbane). Al contrario,

dal calcolo sono state escluse le emissioni da traffico autostradale sul quale le misure

di risanamento del PRQA non incidono, essendo rivolte al miglioramento e allo

snellimento della mobilità nelle aree abitate. In questo caso, i comuni sono stati

suddivisi in 4 classi, in funzione delle tonnellate/anno di NO2 emesse.

Emissioni da fonti industriali: Sono stati selezionati i comuni sul cui territorio

ricadono gli impianti responsabili delle maggiori emissioni in atmosfera degli

inquinanti ex D.M. n.60/02 e per i quali il PRQA si pone obiettivi di riduzione. Tali

impianti sono quelli rientranti nelle categorie 1, 2, 3, 4 e 5 (limitatamente a quelli con

emissioni in atmosfera rilevanti) dell’allegato I del D. Lgs. 59/05. Al contrario non sono

stati presi in considerazione impianti, quali le discariche, che pur emettendo in

atmosfera considerevoli quantità di gas serra non rientrano nel campo di applicazione

del Piano o quelli le cui emissioni in atmosfera sono di portata limitata.

Sulla base dei dati a disposizione (Dati qualità dell'aria - Inventario delle emissioni) è stata

effettuata la zonizzazione del territorio regionale e sono state individuate "Misure di mantenimento"

per le zone che non mostrano particolari criticità (Zone D) e misure di risanamento per quelle che,

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invece, presentano situazioni di inquinamento dovuto al traffico veicolare (Zone A), alla presenza

di impianti industriali soggetti alla normativa IPPC (Zone B) o ad entrambi (Zone C). Come si

evince della tabella seguente, il comune di Taranto è inserito fra i comuni della Zona C nei quali le

emissioni in atmosfera sono dovute principalmente al traffico veicolare e alle attività produttive.

ZONA DENOMINAZIONE

DELLA ZONA COMUNI

POPOLAZIONE (ab.)

SUPERFICIE (Kmq)

CARATTERISTICHE DELLA ZONA

A TRAFFICO

Altamura, Andria, Bisceglie, Bitonto, Gravina, Martina Franca, Molfetta,

Trani

465.395 1.905,8

Comuni caratterizzati principalmente da emissioni

in atmosfera da traffico veicolare. Si tratta di comuni con elevata

popolazione, principalmente collocati nella provincia di

Bari.

B ATTIVITA’

PRODUTTIVE

Candela, Castellana Grotte, Cutroflano,

Diso, Faggiano, Galatina, Gioia del

Colle, Monternesola,

Monte S. Angelo, Ostuni,

Palagiano, Soleto, Statte, Terlizzi

204.369 1.197,9

Comuni distribuiti sull’intero territorio regionale, e dalle

caratteristiche demografiche differenti, nei quali le emissioni inquinanti

derivano principalmente dagli insediamenti produttivi

presenti sul territorio, mentre le emissioni da

traffico veicolare non sono rilevanti.

C TRAFFICO E

ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Bari, Barletta, Brindisi, Cerignola,

Corato, Fasano, Foggia, Lecce, Lucera, Manfredonia,

Modugno, Monopoli, San

Severo, Taranto

1.297.490 3.740,0

Comuni nei quali, oltre a emissioni da traffico

autoveicolare, si rileva la presenza di ìnsediamentì

produttivi rilevanti. In questa zona ricadono le maggiori

aree industriali della regione (Brindisi, Taranto) e gli altri

comuni caratterizzati da siti produttivi impattanti.

D MANTENIMENTO Tutti i rimanenti 222 comuni della

regione 2.016.233 12.511,4

Comuni nei quali non si rilevano valori di qualità

dell’aria

Tabella 2 – Zonizzazione del territorio regionale ai fini della qualità dell’aria

Le misure di risanamento indicate nel “Piano Regionale di Qualità dell’aria (PRQA)” prevedono

azioni da applicarsi alle attività produttive ricadenti in quei comuni che ricadono nella zona C (cfr.

Piano Regionale di Qualità dell’aria (PRQA) - Cap.6.1.1).

Recentemente, con Deliberazione di Giunta Regionale del 17 luglio 2012, n.1474 avente ad

oggetto l’“Adozione del Piano contenente le prime misure di intervento per il risanamento della

Qualità dell'Aria nel quartiere Tamburi (TA)' per gli inquinanti Benzo(a)Pirene e PM10, redatto ai

sensi dell' art. 9 c.1 e 2 del D.Lgs 155/2010” è stato effettuato uno studio di dettaglio del territorio

in esame in cui ricade l’opificio oggetto del presente studio da cui sono scaturite le prime misure di

intervento per il risanamento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi di Taranto e delle aree

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immediatamente circostanti per gli inquinanti Benzo(a)Pirene e PM10 redatto ai sensi del

D.Lgs.155/2010 art. 9 c.1 e 2.

Le misure ritenute necessarie per agire sulle principali sorgenti di emissione che hanno

influenzato rispettivamente il superamento dei valori limite e dei valori obiettivo per il PM10 ed il

Benzo(a)Pirene nell’area sono distinta a seconde delle possibili sorgenti individuate.

Nel predetto piano di risanamento in oggetto si afferma che il contributo della componente

traffico sul totale delle emissioni nell’area in esame lungo le direttrici che lambiscono il quartiere

Tamburi non è predominante rispetto alla massa di inquinanti complessivamente immessi in

atmosfera nell’area.

Tuttavia, sarà possibile, in caso di superamento dei limiti di legge, l’interdizione della

circolazione dei mezzi pesanti superiori ai 35 q.li, di tipo Euro 0, 1 e 2 all’interno del quartiere

Tamburi, ad eccezione dei mezzi pubblici o di pubblica utilità che dovranno garantire servizio

durante le ore notturne (si veda servizio rifiuti).

Sempre nel documento si riscontra che le misure sul traffico sono temporanee e potranno

essere riviste entro un arco temporale di 3 mesi dalla data di applicazione dello stesso che resta

ferma la possibilità di integrare successivamente il piano con ulteriori indicazioni di merito.

Pur in presenza di una deroga per i mezzi pubblici, l’impegno di AMIU Taranto SpA è

quello di rinnovare il parco autocarri prevedendo l’impiego Euro 4 e 5 o a metano.

4.7. ZONE SIC, ZPS ED ALTRE AREE VINCOLATE

La Regione Puglia, in ottemperanza a quanto disposto da norme comunitarie e nazionali, ha

introdotto una serie di vincoli volti alla tutela ed alla protezione degli ecosistemi naturali presenti

nel proprio territorio.

A tal proposito occorre precisare che è obiettivo generale della politica comunitaria (VI

Programma di azione per l'Ambiente, Piano d'azione per la Natura e la Biodiversità del Consiglio

d'Europa in attuazione della Convenzione per la Biodiversità, Regolamento Comunitario sui Fondi

Strutturali 2000-2006) la protezione ed il ripristino del funzionamento dei sistemi naturali ed

arrestare la perdita della biodiversità nell'ambito dell’ Unione europea.

A tale scopo è nato il progetto “Natura 2000” che si prefigge di tutelare, dal punto di vista

ambientale, gli ecosistemi maggiormente significativi.

La rete “Natura 2000” è costituita dall'insieme dei siti denominati ZPS (Zone di Protezione

Speciale per la fauna) e SIC (Siti di Importanza Comunitaria per la rilevanza dell’habitat in esso

riscontrato), attualmente proposti alla Commissione Europea, e che al termine dell'iter istitutivo

saranno designati come ZSC (Zone Speciali di Conservazione), i quali garantiranno la presenza, il

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mantenimento e/o il ripristino di habitat e di specie peculiari del continente europeo,

particolarmente minacciati di frammentazione ed estinzione.

Alla rete “Natura 2000”, si aggiungono le aree tutelate con L.r. 24/07/1997, n.19 con cui è stato

avviato l’iter per l’istituzione di aree protette di “valenza regionale” in attuazione di quanto previsto

dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394 così classificate:

a) parchi naturali regionali;

b) riserve naturali regionali;

c) parchi e riserve naturali regionali di interesse provinciale, metropolitano e locale a seconda

della loro rilevanza territoriale;

d) monumenti naturali;

e) biotopi.

Le ulteriori forme di tutela del territorio sono costituite, sempre ai sensi dalla legge 6 dicembre

1991, n. 394, da aree protette di “valenza nazionale” così classificate:

1) I parchi nazionali sono costituiti da aree di valenza tale da richiedere l'intervento dello Stato

ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future;

2) Le riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che recano la

testimonianza di habitat importanti per la conservazione delle diversità biologiche o per la

conservazione delle risorse genetiche.

Sulla risorsa web http://151.2.170.110/ecologia.puglia/start.html è disponibile la cartografia

ufficiale relativa alle aree del territorio regionale che sono state inserite nella rete “Natura 2000”, di

quelle aree tutelate con L.r. 24/07/1997, n.19 e di quelle di “valenza nazionale”.

Il territorio del comune di Taranto è sottoposto a vincoli di tutela comunitaria poiché al suo

interno è presente la Zona di Protezione Speciale denominata “Area delle Gravine” ed un’area

definita Sito d’Interesse Comunitario denominato “Terra delle Gravine” (cfr.All.6)

Consultando la cartografia on-line sul sito della regione precedentemente indicato, si

riscontra che l’area oggetto d’intervento è posta a notevole distanza da dette aree, oltre

1,50km, tanto da fare escludere qualsiasi tipo di influenza anche in ragione del ciclo

produttivo da implementarsi (a freddo ed a secco).

Comune di Taranto

Centro lavorazione preliminare e stoccaggio provvisorio di scarti recuperabili e non

derivanti dalla raccolta differenziata e selettiva di rifiuti solidi urbani

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4.8. TERRITORI INTERESSATI DALLA PRESENTA DI PRODUZIONI AGRICOLE DI

PARTICOLARE QUALITÀ

La disciplina che tutela alcune particolari coltivazioni agricole di qualità è costituita dal D.Lgs.

18 maggio 2001, n. 228 che detta norme di orientamento e modernizzazione del settore agricolo in

attuazione di quanto disposto dall'art.7 L. 5 marzo 2001, n. 57.

In particolare all’art.21 del predetto decreto vengono definite le norme per la tutela dei territori

con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità che vengono definite come zone non idonee

alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti ai sensi dell'art.197 c.2 del

D.Lgs. n.152/2006.

Ciò premesso, si rappresenta che le produzioni agricole di particolare qualità per tipicità,

qualità, caratteristiche alimentari e nutrizionali dei prodotti nonché per le tradizioni rurali di

elaborazione dei prodotti agricoli e alimentari nonché delle particolari coltivazioni che possono

fregiarsi di almeno uno dei seguenti riconoscimenti:

Denominazione di origine controllata (DOC);

Denominazione di origine controllata e garantita (DOCG);

Denominazione di origine protetta (DOP);

Indicazione geografica protetta (IGP)

Indicazione geografica tutelata (IGT);

le aree agricole in cui si ottengono prodotti con tecniche dell'agricoltura biologica ai

sensi del regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991;

le zone aventi specifico interesse agrituristico.

La Regione Puglia - Assessorato Risorse Agroalimentari si è dotata di un proprio portale che

raccoglie le informazioni sulle produzioni tipiche del proprio territorio disponibile per l’accesso al

pubblico al seguente indirizzo www.tipicipuglia.it.

Tuttavia, stante l’assenza della mappatura di dettaglio che indichi i macro/micro ambiti

interessati da produzioni agricole di pregio (così come indicato nei disciplinari UE di controllo

locale) da parte delle Provincie previsto dall’aggiornamento del Piano Regione di Gestione dei

Rifiuti Speciali ex Deliberazione di Giunta Regionale 28 dicembre 2009, n.2668, nell’ambito del

presente studio si fornisce un quadro riepilogativo sull’uso del suolo del circondario del sito

individuato e ricavato dal portale.

Da tale carta riportata in allegato (cfr. All. da 1.1 a 1.3) si evince che la zona in cui ricade

l’opificio in oggetto è inserita in un micro ambito fortemente urbanizzato (stabilimenti industriali

rilevanti) o antropizzato (zone interessate da attività estrattive) nel quale le aree residuali non

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ancora antropizzate sono destinate a pascolo o a coltivazioni temporanee nelle quali è da ritenere

assenti quelle protette.

4.9. SITO CONTAMINATO D’INTERESSE NAZIONALE (SIN)

Nel territorio di Taranto insiste un polo industriale di rilevanza nazionale tanto da essere

strategico per l’intera nazione.

A Taranto ha sede il principale stabilimento dell’ILVA SpA che, con una capacità produttiva

potenziale di 10 milioni di tonnellate all’anno di acciaio grezzo, ha rappresentato un fattore

attrattivo per un importante indotto di produzione di manufatti in acciaio (lamiere gregate, guard

rail, pale eoliche, industria aereonautica, ecc..) unitamente alla principale base navale della Marina

Militare ed ad un porto commerciale crocevia di importati traffici di merci con l’Asia.

Sono altresì presenti una raffineria di prodotti petroliferi, un impianto per la produzione di

cemento ed altre aziende di trattamento rifiuti, in particolare siti di discarica.

La concentrazione di queste aziende ha portato ad un progressivo degrado dell’ambiente

dell’area in cui insiste la città di Taranto e l’immediato hinterland tanto che già a partire dal 1998

sono stati adottati i primi atti finalizzati ad avviare un complesso e costoso programma di

risanamento ambientale.

Infatti, con il DPR 23 Aprile 1998 è stato approvato il Piano di disinquinamento per il

risanamento del territorio della provincia di Taranto in seguito alla dichiarazione del Novembre

1990, reiterata nel 1997, del territorio tarantino come area ad elevato rischio di crisi ambientale.

In seguito a tale piano di disinquinamento parte del territorio del comune di Taranto è stato

incluso nel Programma nazionale bonifiche dei siti inquinati approvato con Legge 9 dicembre

1998, n.426.

Detta porzione di territorio è stata puntualmente individuata con DMA 10 Gennaio 2000 che ha

definito il perimetro all’interno del predetto sito nel quale insistono insediamenti industriali ed aree

con elevato interesse ai fini della conservazione del patrimonio naturale (cfr. All.7).

La superficie interessata dagli interventi di bonifica e ripristino ambientale è pari a circa 22 km2

(aree private), 10 km2 (aree pubbliche), 22 km2 (Mar Piccolo), 51,1 km2 (Mar Grande), 9,8 km2

(Salina Grande). Lo sviluppo costiero è di circa 17 km.

In seguito a tale perimetrazione è stato richiesto dalle autorità di controllo, a livello provinciale

e regionale per quanto riguarda le aree industriali di proprietà privata, di avviare le procedure di

bonifica dei suoli secondo il D.M. 471/99.

Secondo tale decreto, la procedura tecnico-amministrativa di bonifica prevede inizialmente la

redazione di un documento (Piano della Caratterizzazione - PdC) in cui definire le attività svolte sul

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sito e programmare la campagna di campionamento ed analisi del suolo (esecuzione del Piano di

Investigazione Iniziale). Come si evince dall’All.7, il sito su cui insiste l’opificio esistente oggetto

della presente procedura di cambio di destinazione urbanistica ricade all’interno del perimetro

definito con DMA 10 Gennaio 2000.

In attuazione di quanto previsto dal combinato disposto delle norme vigenti per i Siti

Contaminati d’Interesse Nazionale, l’AMIU Taranto SpA, in qualità di conduttrice dell’immobile, ha

presentato il Piano di Caratterizzazione per il sito in oggetto.

Prima degli interventi edilizi previsti dal presente progetto di ampliamento saranno portare a

tutte le procedure necessarie per assicurare che la struttura costituente il “Centro lavorazione

preliminare e stoccaggio derivanti dalla raccolta differenziata selettiva di rifiuti solidi urbani” insista

un un’are non inquinata.

Comune di Taranto

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5. CONCLUSIONI

Con la presente relazione si è posta la necessità di verificare la compatibilità dell’opificio

esistente e del progetto dell’attività di gestione rifiuti che si intende implementare con i piani

comunali e sovracomunali che sovraintendono all’uso del territorio e le norme di riferimento per le

diverse tipologie di impianti. I piani e le norme presi in considerazione per valutare la compatibilità

dell’ubicazione dell’impianto vengono di seguiti elencati:

Piano Regolatore Generale (PRG) – Consorzio per lo sviluppo industriale ASI –

Taranto;

Piano Urbanistico Tematico Territoriale e del Paesaggio della Regione Puglia (PUTT/p);

Proposta di piano paesaggistico tematico regionale (PPTR);

Piano di Assetto Idrogeologico (PAI);

Piano di Tutela delle Acque (PTA);

Piano Regionale di Qualità dell’aria (PRQA);

Zone SIC, ZPS ed altre aree vincolate;

Territori interessati dalla presenta di produzioni agricole di particolare qualità

Sito contaminato d’Interesse Nazionale (SIN)

Da tutte le verifiche condotte è emersa la compatibilità delle attività che si intende

svolgere all’interno della piattaforma esistente con i piani e le norme applicabili alla stessa.

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6. ALLEGATI GRAFICI

All.0 - Inquadramento generale: Centro e nuclei abitati;

All.1.1 - Uso del suolo – Superfici artificiali;

All.1.2 - Uso del suolo – Superfici agricole utilizzate;

All.1.3 - Uso del suolo – Superfici boscate e altri ambienti naturali;

All.1.4 - Uso del suolo – Ambiente umido;

All.1.5 - Uso del suolo – Ambiente delle acque

All.2 - Variante Generale al P. R. G. di Taranto….omissis….;

All.3.1 - PUTT/p – Vincoli ex lege 1497/39 (serie n.01);

All. 3.2 - PUTT/p – Decreti Galasso (serie n.02);

All. 3.3 - PUTT/p – Vincoli idrogeologici (serie n.03);

All. 3.4 - PUTT/p – Boschi, macchie, parchi e biotopi (serie n.04);

All. 3.5 - PUTT/p – Catasto Grotte (serie n.04/bis);

All. 3.6 - PUTT/p – Vincoli archeologici e architettonici (serie n.05);

All. 3.7 - PUTT/p – Idrologia superficiale (serie n.06);

All. 3.8 - PUTT/p – Versanti Crinali e canali;

All. 3.9 - PUTT/p – Vincoli faunistici (serie n.09);

All. 3.10 - PUTT/p – Ambiti Territoriali Estesi (serie n.11);

All. 3.11 - PUTT/p – Sic e Zps;

All. 3.12 - PUTT/p – Territori Costruiti;

All.4.1 - PAI – Carta della pericolosità idraulica;

All.4.2 - PAI - Carta della pericolosità geomorfologica;

All.4.3 - PAI - Carta del rischio idraulico Idrogeomorfologia;

All.5.1 – PAI-CIGM – Forme ed elementi di origine antropica;

All.5.2 – PAI-CIGM – Forme ed elementi legati all’idrografia superficiale;

All.5.3 – PAI-CIGM – Forme di versante;

All.5.4 – PAI-CIGM – Forme di modellamento dei corsi d’acqua;

All.5.5 – PAI-CIGM – Elementi geologico strutturali;

All.6 – SIC-ZPS e Altre Aree protette;

All.7 - SIN - Sito di interesse nazionale - D.M.A 10 gennaio 2000.

* CIGM : Proposta di Carta Idrogeomorfologica adottata dall’Autorità di Bacino della Puglia