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Psicologia: Laboratori ed esercitazioni 2014-2015

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La brochure presenta tutti i laboratori ed esercitazioni del Corso di Laurea in Psicologia dell'educazione attivati nell'anno accademico 2014-2015.

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  • 4PREMESSA In questa brochure sono presentati i Laboratori e le Esercitazioni programmati e proposti agli studenti dei corsi di Baccalaureato/ Laurea triennale in Psicologia delleducazione e dei corsi di Licenza /Laurea Magistrale in Psicologia clinica e di comunit e Psicologia delleducazione e dello sviluppo.Il piano dellofferta formativa dello IUSVE assegna a Laboratori ed esercitazioni un ruolo e posizione particolarmente qualificante: stanno diventando infatti sempre pi un tratto distintivo della nostra Universit, riconosciuto e apprezzato sia dagli studenti che dagli operatori del settore presenti sul territorio.Lintento di questa pubblicazione di raccogliere e presentare in modo sufficientemente completo ed agevole alla consultazione, tutte le informazioni, seppur minime, che riguardano i diversi Laboratori, evidenziandone la funzione formativa per il futuro psicologo.

    Unulteriore finalit quella di mettere in luce il carattere eminentemente operativo dei Laboratori: sia nel senso che lo studente, fin dal primo anno del suo percorso di studi, pu prendere contatto con alcune tecniche specifiche dellambito dinteresse del Laboratorio (es. colloquio, gestione di gruppo, orientamento, interventi educativi ecc.) che per la possibilit, nei casi previsti, di potere sperimentarsi nel loro utilizzo in aula, con la supervisione del docente. Una caratteristica che accomuna tutti i Laboratori proprio la loro valenza esperienziale, poich sono condotti da docenti che portano in aula anni di pratica e di sperimentazione/ricerca sui contenuti proposti (cfr. breve profilo professionale di ogni docente) e che, conseguentemente, facilitano il coinvolgimento dello studente ed il suo apprendimento attivo. Per raggiungere tale obiettivo, il numero di studenti per Laboratorio limitato: massimo 30 per quelli di Laurea triennale e massimo 24 per quelli di Laurea Magistrale.

  • 5A livello individuale gli studenti possono trovare, infatti, stimoli per riflettere sulle proprie esperienze, per aumentare la consapevolezza circa la scelta professionale e per potenziare un approccio al lavoro psicologico tenendo conto delle sue diverse implicazioni e ricadute (emotive, pragmatiche, etiche ecc..). A livello di gruppo-classe, gli studenti hanno la possibilit di fare numerose attivit in piccoli gruppi o in plenaria che permettono la condivisione e circolazione di idee, vissuti e riflessioni vicendevolmente arricchenti. In questa brochure, oltre ai Laboratori, sono indicate anche le Esercitazioni che, oltre alla formazione curriculare, hanno la particolare funzione di facilitare, agli studenti della Laurea magistrale la preparazione e il superamento dellEsame di Stato (Albo A).

    Ci auguriamo che questo primo tentativo di sistematizzazione favorisca la nascita di ulteriori proposte, sia di contenuti che di attivit, per incrementare e valorizzare il panorama dellofferta formativa dei corsi di laurea in psicologia dello IUSVE a vantaggio di un pi completo ed aggiornato profilo professionale del futuro psicologo.

    Prof. Nicola GiacopiniDirettore corso di laurea PSE

    Prof. Ernesto GianoliDirettore corso di laurea mPSE

  • 8LABORATORIedESERCITAZIONI del corso di BaccalaureatoLaurea Triennalein Psicologia delleducazione

    Il corso di Laurea in Psicologia delleducazione (cfr. classe L-24 del MIUR) pone le basi teoriche e metodologiche per professionisti capaci di intervenire in ambiti quali: prevenzione del disagio e promozione della salute, in particolare in et evolutiva; famiglia, scuola, educazione allo sport; utilizzo di strumenti testistici non clinici; promozione della qualit della vita nei contesti lavorativi e nelle istituzioni. I primi due anni hanno una funzione conoscitiva e formativa di base, mentre il terzo anno svolge una funzione orientante per la scelta dellambito specialistico di lavoro: in vista di questultimo obiettivo, accanto a laboratori di valenza generale, sono stati pensati laboratori afferenti ad aree diverse della psicologia (clinica, educativa e delle organizzazioni). In questo modo vengono offerte agli studenti concrete occasioni di riflessione e di pratica che favoriscono la scelta consapevole di un indirizzo di Laurea magistrale successivo alla triennale.

    I Laboratori sono tutti di 3 CFU corrispondenti ad almeno 24 ore di attivit, prevedono la frequenza obbligatoria per il 100% delle ore e sono i seguenti:

    Psicologia della comunicazione Prof.ssa Claudia FurlanProf.ssa Valeria Rizza

    Teoria e tecnica della dinamica di gruppo Prof.ssa Lieta Dal MasProf.ssa MariaCristina Murgia

    Psicologia dellinterazione educativa Prof.ssa Sonia Marcon Prof.ssa Silvia AzzaliProf. Federico Battaglini

    Bilancio delle competenze e stress lavoro correlato Prof. Ferruccio CavallinProf.ssa Luisa BarausseProf.ssa Mara Giglio

    Teoria e tecnica del counselling clinico Prof.ssa Mariangela RossiProf. Ernesto GianoliProf.ssa Rita Negrisolo

  • 9Nel piano di studi PSE, allinterno dei CFU delle discipline testistiche, sono erogate inoltre ore di Esercitazione nelle quali il docente presenta in modo preciso e organizza esercitazioni pratiche su test e metodiche proprie della sua disciplina. In particolare le Esercitazioni sono le seguenti:

    Esercitazione: Progettare interventi di orientamento Prof.ssa Annalisa Isdraele Romano

    Esercitazione: Tecniche psicodiagnostiche strutturate Prof.ssa Camilla Depietri

    Esercitazione: Test Proiettivi (Test 3) Prof. Giovanni Marchioro

    laboratori ed esercitazioni

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    Laboratorio: PSICOLOGIA DELLACOMUNICAZIONE Docente: PROF.SSA CLAUDIA FURLANPROF.SSAVALERIA RIZZA

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleIl Laboratorio realizza unesperienza pratica di avvio alla consulenza psicologica. Lattenzione posta sulla fase iniziale della consulenza, sulla conoscenza dei processi e delle dinamiche comunicative coinvolte, con particolare riferimento alla competenza comunicativa. Le conoscenze, abilit e competenze acquisite nel laboratorio sono indispensabili allo psicologo nellesercizio della propria professione, essendo il colloquio lo strumento privilegiato di intervento.La metodologia utilizzata finalizzata ad un apprendimento attivo e responsabile da parte dello studente. Viene privilegiata soprattutto la dimensione pratica del saper fare e dello sperimentare oltre che la dimensione teorica del conoscere e del sapere.Il laboratorio interagisce in modo privilegiato con il corso di Teoria e tecnica del colloquio, favorendo lacquisizione di strumenti utili per la conduzione di un colloquio psicologico nella fase iniziale di una consulenza.

    FinalitIl Laboratorio si prefigge di far acquisire abilit e competenze per la conduzione della fase iniziale della consulenza psicologica e di far sperimentare gli effetti di diverse modalit comunicative, in particolare di quella empatica.

    ObiettiviAttraverso il Laboratorio ci si attende che lo studente sia in grado di:- conoscere le varie fasi della

    consulenza psicologica e pi in generale di una relazione daiuto;

    - divenire consapevole degli effetti del proprio stile comunicativo;

    - riconoscere comportamenti comunicativi efficaci e inefficaci;

    - acquisire strumenti per una comunicazione efficace.

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    Quadro teorico di riferimentoIl quadro di riferimento teorico quello della psicologia umanistico esistenziale. Alcuni assunti di tale modello sono la centralit della persona considerata nella sua interezza; limportanza dellesperienza dellindividuo capace di compiere scelte uniche e originali di autorealizzazione; la dignit della persona. La visione di uomo sottesa a tale approccio risponde al progetto culturale proposto dallo IUSVE e allidea di uomo in esso veicolato. I principali Autori studiati sono: Carkhuff, Franta, Gazda, Ivey.

    Bibliografia essenzialeTesto fondamentale: ALLEN E. Ivey MARY BRADFORD IVEY (2004)Il colloquio intenzionale e il counselling. Roma: Las, (primi 6 capitoli).

    Testi suggeriti: CALVO V. (2007). Il colloquio di counseling. Bologna: Il Mulino. CARKHUFF R. (1987). Larte di aiutare. Trento: Erickson. CHELI E. (2004). Teorie e tecniche della comunicazione interpersonale. Milano: Franco Angeli. Franta H. SALONIA G. (1981). Comunicazione interpersonale. Roma: Las. GAZDA G. M. (1985). Sviluppo delle relazioni umane. Roma: IFREP. GIANNELLI M.T. (2006). Comunicare in modo etico . Milano: Raffaello Cortine Editore. HOUGH M. (1999). Abilit di counseling. Trento: Erickson. MAURI A. TINTI C. (2002). Formare alla comunicazione. Trento: Erickson. MEARNS D. THORNE B. (2006). Counseling centrato sulla persona.Trento: Erickson.

    MetodologiaLattivit prevede alternanza di lezioni frontali, esercitazioni individuali e in piccoli gruppi, uso di simulate.

    Modalit desamePer ogni contenuto trattato viene verificata la competenza acquisita attraverso compiti scritti con domande aperte da svolgersi allinizio di ogni incontro (i voti insufficienti vanno recuperati lincontro successivo). La prova desame scritta e viene utilizzato un questionario a scelta multipla. Oltre alla verifica in itinere e a quella finale vengono valutate la partecipazione e la qualit della collaborazione dimostrate in aula da ciascuno studente.

    Breve profiloprofessionale del docenteLaureata in Psicologia ad indirizzo applicativo presso lUniversitaria degli studi di Padova. Specializzata in Psicoterapia ad indirizzo analitico-transazionale presso lIstituto di Formazione e Ricerca per Educatori e Psicoterapeuti (IFREP) di Roma. Svolge attivit di psicoterapeuta come libera professionista, di docente invitata allo IUSVE per il corso di laurea in Psicologia dellEducazione e in diversi Master attivati dallIstituto, di formatrice presso scuole e associazioni.

    laboratori

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    Laboratorio: TEORIA E TECNICA DELLA DINAMICA DI GRUPPO Docente: PROF.SSALIETA DAL MASPROF.SSAMARIACRISTINA MURGIA

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleIl Laboratorio proposto viene attivato per formare gli studenti, futuri psicologi, allimportanza del gruppo nello sviluppo e integrazione della persona. La ricerca in campo psicologico e sociale ha evidenziato come la qualit delle relazioni sociali sia fondamentale per influenzare il benessere psicologico delle persone.Il Laboratorio interagisce in modo privilegiato con gli altri Laboratori di psicologia della comunicazione e Counselling; inoltre favorisce lapplicazione dei contenuti disciplinari di Psicologia dello sviluppo e di Psicologia sociale.

    FinalitIl Laboratorio si prefigge di promuovere negli studenti la consapevolezza dellimportanza di acquisire competenze e conoscenze adeguate, afferenti alla teoria e tecnica della dinamica di gruppo. Il Laboratorio permette agli studenti di sperimentare in piccolo gruppo il tema dellessere-in-relazione e dei bisogni relazionali, di divenire consapevoli che i bisogni relazionali muovono il comportamento delle persone per cui possono promuovere

    problematicit ma anche complessit progettuale, capacit di ascolto e anche dinamiche conflittuali. Il Laboratorio consente inoltre di sperimentare come il piccolo gruppo diventa una risorsa di formazione reciproca, alla sensibilit, al rispetto e alla corrispondenza ai bisogni relazionali.

    ObiettiviLo studente, alla fine del Laboratorio, dovr essere in grado di:- conoscere alcune delle

    principali teorie sulla dinamica di gruppo;

    - approfondire nella dinamica del piccolo gruppo i contribuiti delle principali teorie e tecniche sia sul piano della riflessione concettuale, sia su quello dellintervento;

    - riconoscere i fenomeni e le fasi di sviluppo del gruppo;

    - individuare gli aspetti applicativi del gruppo nel campo della psicologia clinica, della formazione e dellapprendimento.

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    Quadro teorico di riferimentoIl paradigma teorico cui si ispira il laboratorio fondato su un quadro concettuale di riferimento integrativo: lAnalisi transazionale integrativa, la teoria dei bisogni relazionali, lapproccio sistemico, la psicologia sociale, la terapia centrata sul cliente, la psicodinamica dei gruppi. Dai primi del novecento studiosi come Moreno, poi Lewin svilupparono studi sul piccolo gruppo che permisero di valorizzare la funzione del contesto sociale come una risorsa e uno strumento per intervenire, sia sui disturbi della salute, che del disagio psichico e sociale. Successivamente Rogers fond i gruppi di incontro e Bion diede il via alluso del gruppo per fini terapeutici. Il comportamento viene visto come funzione del concorso di dimensioni oggettive e soggettive. Si integrano quindi laspetto sociale, sociologico e quello psicologico. Oggi, lo studio del piccolo gruppo trova terreno fertile nella psicologia dellorganizzazione, della formazione e nella psicoterapia.

    Bibliografia essenzialeDispense e appunti a cura della docente. Testi consigliati: BECCIU A. - COLASANTI A (1997). La leadership autorevole. Roma: Nuova Italia Scientifica. BERTANI B. MANETTI M. VENINI L. (a cura di), (2002). Psicologia dei gruppi. Milano: Franco Angeli. DALAL, F. (2002). Prendere il gruppo sul serio. Milano: Raffaello Cortina. DI MARIA F. - LO VERSO G. (a cura di) (1995). La Psicodinamica dei gruppi. Milano: Raffaello Cortina. DOEL M. SAWDON C. (2001). Lavorare con i gruppi. Trento: Erickson.

    MetodologiaLe attivit del Laboratorio sono strutturate in moduli teorico-applicativi. Gli studenti sono introdotti alla disciplina attraverso un momento esperienziale alternato da spiegazioni teoriche e da riflessioni ed analisi di esperienze in piccolo gruppo.

    Modalit desameLa valutazione del percorso laboratoriale verte essenzialmente su una prova di discriminazione percettiva (test a scelta multipla) sui principali contenuti affrontati. Inoltre viene valutata, durante le simulazioni e sperimentazioni in gruppo, anche la partecipazione e la qualit della collaborazione dimostrata di ciascun componente del gruppo.

    Breve profiloprofessionale del docentePsicologa, psicoterapeuta. Libera professionista svolge attivit di psicoterapeuta a Pordenone, di docente invitata allo IUSVE per il corso di Laurea in Psicologia delleducazione e nel Master in Counselling Educativo di cui Coordinatore didattico. Formatrice in ambito ospedaliero di counselling sanitario, conduce gruppi di formazione sensibilizzazione e sostegno di coppie nellambito dellaffido familiare e di sostegno alla genitorialit.

    laboratori

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    Laboratorio III: PSICOLOGIA DELLINTERAZIONE EDUCATIVA Docente: PROF.SSASONIA MARCON (GRUPPO 1)PROF.SSASILVIA AZZALI (GRUPPO 2)PROF.FEDERICO BATTAGLINI (GRUPPO 3)PROF.LUCACRIVELLARIPROF.GRIEDEKOUPAITE(GRUPPO 4)

    GRUPPO 1SONIA MARCONLO PSICOLOGO A SCUOLA: AMBITI E MODALIT DI INTERVENTO EDUCATIVO

    Obiettivi Il laboratorio si prefigge di:1. illustrare alcune modalit

    di intervento in classe per la promozione del benessere degli allievi;

    2. mostrare lapplicazione dei principi della comunicazione educativa in classe;

    3. far esercitare gli studenti sullindividuazione di interventi efficaci e non efficaci nella relazione educativa.

    Alla fine del corso lo studente dovrebbe essere in grado di:1. definire alcuni degli interventi

    educativi dello psicologo a scuola per la promozione del benessere;

    2. discriminare i diversi elementi di un intervento educativo per valutarne e potenziarne lefficacia;

    3. sperimentarsi nella conduzione di un intervento in classe di tipo psico-educativo.

    Prerequisiti richiestiGli studenti devono aver gi frequentato il laboratorio di psicologia della comunicazione e il corso di psicologia delleducazione

    Contenuti del corso1. Funzioni e caratteristiche

    dellintervento educativo dello psicologo in classe per la promozione del benessere e delle life skills;

    2. atteggiamenti dello psicologo funzionali alla costruzione di una relazione educativa autorevole;

    3. competenze comunicative e relazionali per gestire la dimensione controllo, emozionale e di congruenza delleducatore nel gruppo classe.

    MetodologiaTrattandosi di un laboratorio, sar privilegiata la modalit pratica (secondo lapproccio dellapprendimento esperienziale di Kolb). Si alterneranno esercitazioni individuali e in piccoli gruppi, integrazioni

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    teoriche e confronti assembleari. Gli studenti sono tenuti alla frequenza.

    Modalit desame

    La verifica si baser sulla elaborazione guidata di schede di lavoro individuali e in gruppo, effettuate durante il laboratorio e su un questionario da compilare alla fine del modulo.

    Apporto specifico al profilo professionale

    Tra le tante possibilit che pu avere uno psicologo di intervenire nella scuola, il modulo focalizza lattenzione su quelle pi di tipo educativo e promozionale attraverso le quali si pu stimolare la riflessione, dare informazioni, far fare esperienze guidate di lavoro in classe su varie tematiche (es. autostima, comunicazione, emozioni, regole, gestione dei conflitti, affettivit ecc.) ed integrare cos il lavoro educativo degli insegnanti su tematiche specifiche della crescita personale.

    [email protected]

    Orario ricevimentoIl professore riceve previo appuntamento, da concordare via mail o durante le lezioni.

    Bibliografia Trattandosi di un modulo prevalentemente pratico-esperienziale, si rimanda alla bibliografia di riferimento dei corsi di psicologia delleducazione, di pedagogia e del laboratorio di comunicazione. Sar disponibile una dispensa con i principali materiali utilizzati a lezione. Per approfondimenti di

    alcuni aspetti trattati si segnalano i seguenti testi essenziali:

    CONFALONIERI E. - S. Cannone - C. Martelli (a cura di), Psicologia e scuola. Forme di intervento e prospettive future. Trento, Erickson, 2009.DALONZO, L. Come fare per gestire la classe nella pratica didattica. Firenze, Giunti, 2012.FRANTA H., - A.R. COLASANTI, Larte dellincoraggiamento. Insegnamento e personalit degli allievi, Roma, Carocci editore, 2006 (10 ristampa).MARMOCCHI P. - C. DALLAGLIO M. ZANNINI , Educare le life skills. Come promuovere le abilit psico-sociali e affettive secondo lorganizzazione Mondiale della Sanit. Trento, Erickson, 2004.PETTER G ., Lo psicologo nella scuola. Ci che fa, ci che potrebbe fare. Firenze, Giunti, 2004.POLITO M., Comunicazione positiva e apprendimento cooperativo. Strategie per intrecciare benessere in classe e successo formativo. Trento, Erickson, 2003.POLITO M ., Attivare le risorse del gruppo classe. Nuove strategie per lapprendimento reciproco e la crescita personale. Trento, Erickson 2000.TUFFANELLI L., D. IANES, La gestione della classe. Autorappresentazione, autocontrollo, comunicazione e progettualit. Trento, Erickson, 2011.

    laboratori

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    GRUPPO 2 SILVIA AZZALILE EMOZIONI NELLINTERAZIONE EDUCATIVA. LO PSICOLOGO COME BASE SICURA

    Motivazione e apporto specifico al profilo professionaleLo psicologo che opera in situazione educativa si trova a operare con bambini, ragazzi, genitori alle prese con rabbia, paura, tristezza. Conoscere le emozioni, saperle leggere dal punto di vista pi ampio dellattaccamento, avere a disposizione delle modalit relazionali efficaci sono elementi indispensabili della professione.

    Finalit e obiettiviIl modulo desidera:1. offrire una riflessione sulle

    emozioni nelle interazioni educative;

    2. proporre indicazioni operative di gestione delle situazioni educative emotivamente intense;

    3. far sperimentare modalit di lavoro (esercizi, tecniche daula, attivit, ecc) che gli studenti potranno utilizzare in situazione professionale.

    Il modulo si sviluppa in due lezioni. 1 lezione:1. le emozioni nella relazione

    educativa dal punto di vista della teoria dellattaccamento e della neurobiologia interpersonale;

    2. esemplificazione di metodologie di lavoro sulle emozioni (verranno proposti esempi concreti di laboratori).

    2 lezione:1. lintegrazione verticale e

    orizzontale nella gestione delle emozioni;

    2. gestire rotture e riparazioni;3. il learning triangle e il

    learning profile.

    Quadro teorico di riferimentoTeoria dellattaccamento e studi di Siegel sullo sviluppo mentale del bambino.

    Bibliografia essenzialeBOMBER L.M (2012), Feriti dentro. Strumenti a sostegno dei bambini con difficolt di attaccamento a scuola, Franco Angeli, Milano. GEDDES, H. (2006) Attachment in the classroom: the links between childrens early experience, emotional well-being and performance in school, London, Worth Publishing.SIEGEL D., HARTZELL M. (2005), Errori da non ripetere, Raffaello Cortina, Milano

    Laboratorio: PSICOLOGIA DELLINTERAZIONE EDUCATIVA Docente: PROF.SSASONIA MARCON (GRUPPO 1)PROF.SSASILVIA AZZALI (GRUPPO 2)PROF.FEDERICO BATTAGLINI (GRUPPO 3)PROF.LUCACRIVELLARIPROF.GRIEDEKOUPAITE(GRUPPO 4)

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    SIEGEL D., PAYNE BRYSON T. (2012), 12 Strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino, Raffaello Cortina, Milano.

    Metodologia Il modulo: 1. utilizzer una modalit

    fortemente esperienziale per consentire ai partecipanti di sperimentare attivit e modalit utilizzabili in situazione educativa;

    2. proporr in relazione alle esperienze proposte degli spunti teorici (attraverso slide e allegati) che gli studenti potranno decidere di approfondire.

    Modalitdi verifica/esameAgli studenti verr dato un diario di bordo (Iceberg) da compilare durante la lezione e tra un incontro e il successivo. Al termine del modulo verr inoltre proposta una verifica finale.

    GRUPPO 3FEDERICO BATTAGLINILAVORARE CON GLI ADOLESCENTI: SPECIFICIT DI APPROCCIO

    Motivazione e apporto specifico al profilo professionale

    Il laboratorio fornisce uno spaccato dei contesti di lavoro, delle tematiche, delle problematiche con le quali lo psicologo che si occupa di adolescenti chiamato normalmente a confrontarsi e un quadro delle metodologie e degli strumenti, delle risorse e delle relazioni che gli sono utili nello svolgimento del proprio lavoro.

    FinalitIl laboratorio si prefigge di anticipare allo studente lo scenario delloperare concreto dello psicologo che si occupa di adolescenti, fornendo indicazioni utili rispetto specificando prassi operative e prefigurando situazioni reali.

    ObiettiviAttraverso il laboratorio ci si attende che lo studente sia in grado di:1. Contestualizzare la persona

    adolescente al centro di uno scenario complesso. determinante che lo psicologo che si occupa di adolescenti tenga conto di quali attori principali, di quali sfide evolutive prevalenti, di quali tematiche dominanti formano lo sfondo delle questioni poste alla sua attenzione da parte di un adolescente o da parte dei suoi genitori.

    laboratori

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    Laboratorio: PSICOLOGIA DELLINTERAZIONE EDUCATIVA Docente: PROF.SSASONIA MARCON (GRUPPO 1)PROF.SSASILVIA AZZALI (GRUPPO 2)PROF.FEDERICO BATTAGLINI (GRUPPO 3)PROF.LUCACRIVELLARIPROF.GRIEDEKOUPAITE(GRUPPO 4)

    2. Essere consapevole di alcune peculiarit, tipiche delladolescente, nel modo di percepire e rappresentarsi alcuni concetti chiave. indispensabile per lo psicologo, nel rapporto con ladolescente, tener conto di tali specificit ed avere continua cognizione della sua differente prospettiva spazio temporale e valoriale. riconoscere le specificit dei Servizi del territorio di Mestre e Venezia dedicati agli adolescenti e indicarne le modalit di attivazione per collaborazioni o di invio dellutenza;

    3. Essere consapevole di quali siano i principali compiti evolutivi e le pi frequenti difficolt degli adolescenti e dei genitori degli adolescenti, ovvero di quali tematiche si occupa prevalentemente lo psicologo che lavora con questo target.

    4. Acquisire informazioni specifiche e operative a proposito dellapproccio e della conduzione di un primo colloquio con adolescenti e/o genitori di adolescenti.

    Quadro teorico di riferimento

    Il quadro di riferimento teorico quello della Gestalt Therapy.

    Gli autori studiati sono: Giovanni Salonia, Margherita Spagnuolo Lobb, Francesetti.

    Bibliografia essenziale

    G. PIETROPOLLI CHARMET Manuale di psicologia delladolescenza:compiti e conflitti- Milano: Franco Angeli, 2004. G. SALONIA ,La criminalit giovanile tra vecchie e nuove regole in QdG n.30/31, 2000 pp.100-108M. SPAGNUOLO LOBB ,Pap mi riconosci? Accogliere le diversit dei figli oggi in QdG n.30/31, 2000 pp. 94-99.a cura di M. GRAZIA ROMANO ,Ciclo di vita e dinamiche educative nella societ post moderna Milano: Franco Angeli, 2004 capp.4 e 5.ORLANDINI, MARCHIORI, FRASCONE Meno male che ladolescenza passa - Venezia: Libreria Editrice Cafoscarina, 2007.A. FABBRINI, A. MELUCCI Let delloro. Adolescenti tra sogno ed esperienza - Milano: Economica

    Feltrinelli, 2000.

    MetodologiaLattivit prevede alternanza di lezioni frontali, esercitazioni individuali e in piccoli gruppi. Si prediliger luso di simulate a partire dallillustrazione di

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    casi clinici concreti. Sar resa disponibile agli studenti anche la visita ad alcune realt (comunit, centri di aggregazione) del territorio. Nel corso della simulata in sottogruppi sar richiesto agli studenti di dividersi in gruppi e di autorappresentarsi nei panni di genitori, insegnanti, professionisti (psicologi) e adolescenti. Da ciascun particolare punto di vista, saranno chiamati a riflettere sui temi e i problemi tipici e

    prevalenti degli adolescenti, cos come sulle loro risorse specifiche. Durante le successive simulate in triadi, gli studenti divisi in gruppi di tre, saranno chiamati ad interpretare i ruoli di psicologo, adolescente e osservatore nello svolgimento di un colloquio di consulenza su tematiche relative ai bisogni tipici/prevalenti degli adolescenti gi individuati nella precedente simulata in sottogruppi. A partire da queste differenti posizioni, terminata lesperienza, analizzeranno i contenuti del colloquio sulla base di domande stimolo. Al termine delle simulate in triadi seguir una restituzione ed un approfondimento dei temi a cura del docente.

    Modalit di verifica/esame

    La prova desame finale un elaborato di gruppo. Oltre alla verifica in itinere e a quella finale vengono valutate la partecipazione e la qualit della collaborazione dimostrate in aula da ciascun allievo.

    Breve profilo professionale del docente

    Laureato in Psicologia ad indirizzo clinico presso lUniversit degli studi di Padova. Specializzato in Psicoterapia presso lIstituto di Gestalt Therapy HCC Kairs di Mestre Venezia. Consulente presso lo stesso Istituto. Responsabile del Servizio Promozione Salute e Benessere del Ce. I. S. di Mestre, dedicato alleducazione e allintegrazione sociale dei giovani e al sostegno di genitorialit, coppia e famiglia. Responsabile e coordinatore delle attivit dei tre centri di aggregazione (NSE, Villa Franchin e sala prove Monteverdi) dedicati ai giovani ed alle associazioni di giovani del comune di Venezia. Project Manager per conto della cooperativa Co. Ge. S. di Mestre e responsabile di vari progetti nelle Ulss 10, 12, 13, 14, dedicati alla prevenzione ed al contrasto del consumo di stupefacenti e degli stili di vita a rischio in adolescenza. Svolge attivit di psicoterapeuta come libero professionista e di formatore presso enti pubblici e privati, scuole e associazioni.

    laboratori

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    Laboratorio: PSICOLOGIA DELLINTERAZIONE EDUCATIVA Docente: PROF.SSASONIA MARCON (GRUPPO 1)PROF.SSASILVIA AZZALI (GRUPPO 2)PROF.FEDERICO BATTAGLINI (GRUPPO 3)PROF.LUCACRIVELLARIPROF.GRIEDEKOUPAITE(GRUPPO 4)

    GRUPPO 4LUCA CRIVELLARIGRIEDE KOUPAITEIL LEARNING BY DOING COME MODELLO DELLINTERAZIONE EDUCATIVA

    Motivazione e apporto specifico al profilo professionale

    Il laboratorio sar di natura pratica e interattiva. Gli studenti avranno la possibilit di sperimentare su se stessi la metodologia del learning by doing, di viverne gli effetti e di apprenderne le tecniche di base.Si apriranno finestre sul mondo dei trainings (corsi) per gli studenti curiosi di scoprire tale modalit di lavoro, attuale in alcuni Paesi Europei ed extra europei, ma ancora poco sviluppata sul territorio nazionale italiano. Si offriranno strumenti e competenze su come disegnare un training, come distribuire i contenuti, come presentarli e gestire ci che avviene. Saranno proposte metodologie di lavoro e strumenti adatti ad essere integrati nel bagaglio professionale di chi lavora con gruppi o fa parte di equipes educative e intendesse assumere ruoli di coordinamento.

    Finalit e obiettiviAttraverso il laboratorio ci si attende che lo studente sia in grado di: 1. vivere unesperienza di

    learning by doing2. conoscere i fondamenti della

    metodologia learning by doing

    3. acquisire competenze e tecniche di base per:

    - la gestione dei gruppi- creare e condurre le attivit

    secondo la metogologia learning by doing

    - comprendere la professionalit del trainer nel contesto dei trainings

    Quadro teorico di riferimento

    Dewey e il modello di apprendimento esperienziale, Piaget, Gestalt, Analisi Transazionale integrata.

    Bibliografia essenziale

    Durante il Laboratorio verranno suggeriti testi fondativi e di approfondimento.

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    laboratori

    Metodologia

    Durante il laboratorio condivideremo alcuni strumenti utili da utilizzare nella vita di tutti i giorni e anche nella vita professionale come studenti di psicologia, educatori, comunicatori.La metodologia il learning by doing.

    Questo metodo comporta lutilizzo di processi, ossia dinamiche individuali, a diadi o di piccolo gruppo o di grande gruppo, che consentono di imparare dalla propria esperienza: Il learning by doing, vede i partecipanti impegnati emotivamente, fisicamente, socialmente, intellettualmente e spiritualmente in dinamiche, workshops, giochi di ruolo, gruppi di discussione, processi ed attivit creative, progetti di lavoro di squadra, commenti, riflessioni, esperienze di vita reale, simulazioni. Si creeranno cornici in cui lapprendimento diventa processo divertente e dinamico.Le persone attraverso i processi imparano dalla propria esperienza: creano la propria conoscenza individuale riguardanti le questioni in oggetto e la sviluppano. In questo modo lapprendimento diventa processo specifico e individuale, in quanto dipende dalla persona, dal suo comportamento, dalle reazioni e dalle emozioni, dallatteggiamento e dal modo di pensare.

    Non ci sono o risposte giuste sbagliate, n modelli di apprendimento prestabiliti. La conoscenza collegata alle esigenze e al livello di apprendimento di ogni partecipante in quel momento specifico.

    Modalit di verifica/esame

    Il corso prevede una modalit di verifica con la proposta da parte degli studenti di unattivit in learning by doing che verr offerta al gruppo dei partecipanti.

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    Laboratorio: BILANCIO DELLE COMPETENZE E ANALISI STRESS LAVORO CORRELATO Docente: PROF.FERRUCCIO CAVALLINPROF.SSAMARA GIGLIOPROF.SSAMARIA PIERAINZAINA

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleIl Laboratorio collocato nei primi anni della laurea triennale ed unitamente ai corsi di Psicologia della persona nelle organizzazioni e di Psicologia dellorientamento, contribuisce a fornire al futuro laureato conoscenze e competenze per relazionarsi con il mondo delle Istituzioni pubbliche e private.Lintento quindi quello di offrire agli studenti la possibilit di comprendere meglio quali sono gli ambiti di lavoro di uno psicologo del lavoro in Aziende, Enti tipici del territorio italiano.

    FinalitIl Laboratorio si prefigge di fornire un quadro essenziale delle richieste che provengono allo psicologo da parte del contesto produttivo, in particolare per quanto riguarda lempowerment aziendale, il bilancio delle competenze e lanalisi dello stress lavoro correlato.

    ObiettiviAttraverso il Laboratorio ci si attende che lo studente sia in grado di: - descrivere ed esemplificare

    strumenti di lavoro sullempowerment, sul bilancio delle competenze e sullanalisi dello stress lavoro correlato;

    - discriminare i diversi elementi di un intervento su queste aree;

    - facilitare la realizzazione di appropriati comportamenti relazionali nelle concrete situazioni lavorative.

    Quadro teorico di riferimentoI contenuti e le strategie dintervento presentate e sperimentate nel Laboratorio si poggiano in particolare sugli studi di Spencer e Bandura.

    Bibliografia essenzialeDispense e appunti a cura della docente. Ad inizio Laboratorio verranno consegnati i materiali necessari per lo svolgimento, presentati dal docente stesso.

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    MetodologiaIl laboratorio prevede la presentazione di strumenti tipici del lavoro nel mondo delle organizzazioni. I momenti di presentazione teorica si alterneranno a momenti di riflessione personale e di esercitazione in gruppo..

    Modalit desameLa valutazione verter sui materiali prodotti nel corso delle esercitazioni pratiche. A discrezione del docente potr essere richiesta lesecuzione di una prova scritta.

    laboratori

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    Laboratorio: TEORIA E TECNICA DEL COUNSELLING CLINICO Docente: PROF.SSA MARIANGELA ROSSIPROF.SSA LARAFRESSINIPROF. ERNESTO GIANOLI

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleIl passaggio dal tutto alle parti e dalle parti al tutto assai pi misterioso quando si incomincia a scomporre luomo di quanto non lo sia quando si scompone un orologio. Lorologio solo la somma di ingranaggi e posizionamento di molle: tutto perfettamente prevedibile. Non cos per luomo che, oltre a comporre parti in nuove unit alla maniera dei puzzle, sa anche ricreare se stesso e non semplicemente somma di ci che gi esiste (Scilligo 1986).Il Laboratorio di carattere teorico-pratico consiste nella sperimentazione diretta degli allievi nellattivit di consulenza in qualit sia di clienti che di consulenti; attraverso queste esperienze lallievo ha lopportunit di dare significato, insieme con il docente, al lavoro personale effettuato in gruppo e di dare una dimensione operativa al lavoro terapeutico a partire da diversi modelli teorici. Il Laboratorio collegato con il corso di Teorie e Tecniche del Counselling con il corso di Psicologia dellEducazione e con il laboratorio di Psicologia della Comunicazione.

    FinalitIl Laboratorio si prefigge di migliorare le competenze professionali nella conduzione di interventi di consulenza psicologica e di far sperimentare e confrontare pratiche di intervento clinico e di consulenza psicologica in riferimento ad alcuni modelli teorici.

    ObiettiviAttraverso il Laboratorio ci si attende che lo studente sia in grado di: - conoscere gli elementi

    fondamentali per la presa in carico, la definizione del problema e la pianificazione degli interventi nellambito della consulenza;

    - sapere utilizzare in modo appropriato ed efficace le competenze per la conduzione di colloqui di consulenza;

    - conoscere e saper gestire alcune tematiche specifiche che si presentano comunemente nelle relazioni daiuto, quali, ad esempio, il lutto e la rabbia;

    - sviluppare capacit di introspezione e di riflessione critica sui processi implicati in una relazione daiuto.

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    Quadro teorico di riferimentoIl principale modello teorico di riferimento lAnalisi Transazionale che viene integrata con il modello cognitivo-comportamentale e quello della terapia della Gestalt.

    Bibliografia essenzialeDispense e appunti a cura della docente. MAKEOVER R. M. (1999). La pianificazione dei trattamenti in psicoterapia. Roma: LAS. NOVELLINO M. (1998). Lapproccio clinico dellanalisi transazionale. Milano: Franco Angeli. STEWART I.- JOINES V., (1987). Lanalisi transazionale Milano: Garzanti. PERLS F. (1977). Lapproccio della Gestalt. Testimone oculare della terapia. Roma: Astrolabio.

    MetodologiaIl Laboratorio prevede brevi esposizioni teoriche utili allinquadramento dellapproccio di riferimento e alla spiegazione delle tecniche proposte e, soprattutto, prevede esercitazioni su casi esemplificativi, supervisione dal vivo in piccoli gruppi.

    Modalit desameIn linea con la natura delle attivit proposte, la verifica sul raggiungimento degli obiettivi del Laboratorio avverr attraverso la presentazione di una relazione finale sullesperienza, volta a valutare lacquisizione dei principali contenuti trattati e, soprattutto, il potenziamento delle capacit collegate alla competenza nella conduzione di un colloquio daiuto in ambito consulenziale e psicologico.

    laboratori

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    Esercitazione: PROGETTARE INTERVENTI DI ORIENTAMENTODocente: PROF.SSAANNALISA ISDRAELE ROMANO

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleLesercitazione proposta nel corso di Psicologia dellOrientamento, attivato per formare gli studenti ed avviarli alla progettazione di interventi nellarea psico-educativa, verte sulla metodologia del Project Work (lavoro di progetto). La metodologia didattica stata scelta in quanto consente agli studenti di realizzare unesperienza pratica di avvio allattivit di consulenza psicologica attraverso uno degli strumenti oggi necessari nella pratica professionale in area psico-educativa: la tecnica di progettazione. Lesercitazione di progettazione di interventi di orientamento, inoltre, consente allo studente di ricevere unadeguata formazione in ordine alla preparazione allEsame di Stato per labilitazione allesercizio della professione di psicologo. Le competenze, conoscenze e abilit acquisite nellambito della progettazione sono ormai indispensabili nel processo formativo di uno psicologo: nella seconda prova scritta dellesame, infatti, viene richiesta lelaborazione e stesura di un progetto di intervento psicologico.

    Le attivit laboratoriali interagiscono in modo privilegiato, anche se non esclusivo, con il corso di Teoria e tecniche dei test strutturati mettendo, in tal modo, gli studenti nella condizione di esercitarsi ulteriormente con i contenuti disciplinari precedentemente acquisiti; favoriscono lapplicazione operativa dei principali strumenti di valutazione psicodiagnostica (area attitudinale, di personalit e costrutti affini, dei valori e interessi professionali) rivolti a soggetti in et evolutiva e adulta.

    FinalitLesercitazione si prefigge innanzitutto di promuovere negli studenti la consapevolezza dellimportanza di acquisire competenze e conoscenze adeguate, afferenti la metodologia della progettazione in ambito psicologico ed educativo e di offrire strumenti concettuali ed operativi per avviare progetti di orientamento scolastico, professionale, sociale e vocazionale in una prospettiva educativa. Altres, essa permette agli studenti di abilitarsi nellapplicazione della tecnica di progettazione in contesti professionali diversificati: scuola, formazione, lavoro. Le esercitazioni realizzate nella forma operativa del laboratorio

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    favoriscono la valorizzazione delle esperienze, lacquisizione e/o il potenziamento di una mentalit progettuale oltre che promuovere la sperimentazione e/o la simulazione di progetti di intervento psicologico in ambito preventivo.

    ObiettiviAl termine dellesercitazione ci si attende che lo studente sia in grado di acquisire le abilit iniziali per ideare, elaborare e realizzare progetti di intervento e di consulenza psicologica di orientamento, in particolare:- acquisire competenze

    adeguate relative alla metodologia della progettazione in ambito psicologico-educativo;

    - conoscere e saper definire le fasi principali del processo progettuale;

    - saper leggere una situazione problematica, ipotizzare coerentemente metodologie e tecniche di intervento per impostare un progetto di intervento adeguato al problema individuato.

    Quadro teorico di riferimentoIl paradigma teorico cui si ispira il laboratorio fondato su di un quadro concettuale di riferimento misto che afferisce cio, in una prospettiva educativa, principalmente agli approcci di orientamento evolutivo e socio-cognitivo. Per quanto attiene la tecnica della progettazione, ci si riferisce essenzialmente al Project Management.

    Bibliografia essenzialeBALDINI M. - MIOLA A. - NERI P. A. (2005). Lavorare per Progetti. Project Management e processi progettuali. Milano: Franco Angeli. FORTI D. - MASELLA F. (2004). Lavorare per progetti. Milano: Raffaello Cortina Editore. LEONE L. - PREZZA M. (2004). Costruire e valutare i progetti nel sociale. Milano: Franco Angeli. ROLLO E. (2010). Lo psicologo e la progettazione in ambito clinico, sociale, evolutivo e del lavoro. Padova: UPSEL DOMENEGHINI. SIZZA R. (2003). Progettare nel sociale. Regole, metodi e strumenti per una progettazione sostenibile. Milano: Franco Angeli.

    MetodologiaLe attivit laboratoriali sono strutturate in moduli teorico-applicativi. Gli studenti sono guidati nel processo di elaborazione progettuale attraverso due modalit interattive: a) brevi momenti preparatori (lezione frontale), nei quali vengono illustrati sia esempi operativi sia gli strumenti concettuali necessari per avviare a progettare e realizzare un intervento; b) lavoro di gruppo, alternato ad azioni di supervisione del docente, per la stesura di un progetto di orientamento da realizzare nei vari ambiti e aree di intervento (scolastico-formativa, universitaria, disagio, famiglia, mondo del lavoro, orientamento vocazionale, immigrazione,.); c) supervisione finale del docente relativa ai prodotti-project work realizzati.

    esercitazioni

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    Modalit desameLa valutazione del percorso laboratoriale verte essenzialmente sullanalisi della qualit del prodotto-progetto realizzato, sperimentato o simulato in gruppo e illustrato oralmente. Oltre alla verifica del lavoro di progetto, verranno valutate, durante i moduli di supervisione in aula, anche la partecipazione e la qualit della collaborazione dimostrate da ciascun componente il Gruppo di progetto.

    Breve profiloprofessionale del docenteLa docente del laboratorio, pedagogista e psicologa, Dottoranda in Psicologia dello sviluppo e delleducazione presso la Facolt di Scienze dellEducazione dellUniversit Pontificia Salesiana di Roma. Ha conseguito un Master di II livello per operatori e formatori in orientamento e opera nel settore come consulente e formatore specializzato.

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    Esercitazione: TECNICHE PSICODIAGNO-STICHE STRUTTURATE Docente: PROF.SSACAMILLA DEPIETRI

    esercitazioni

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleLEsercitazione si inserisce nel percorso triennale dello studente al fianco di altri due corsi specifici sulla testistica (Elaborazione e requisiti delle prove psicodiagnostiche - Test 1 e Test proiettivi - Test 3) che in sinergia approfondiscono aspetti fondamentali per la formazione professionale in ambito psicologico, educativo ed orientativo.Offre strumenti utili per la conoscenza e la comprensione sotto il profilo tecnico e metodologico (psicodiagnosi) che formeranno le competenze indispensabili per il professionista sul piano professionale, sociale o di ricerca.

    FinalitLEsercitazione si prefigge di far acquisire, attraverso la sperimentazione personale e applicata, le principali tecniche psicodiagnostiche strutturate, attraverso lanalisi storica della costruzione di strumenti che ha portato alla moderna applicazione della testistica. Si articola in vari ambiti, quali ad esempio i contesti della personalit, dellanalisi delle competenze e delle attitudini, dello sviluppo organizzativo

    e dellapprendimento, dellorientamento e del counselling.

    ObiettiviAttraverso lEsercitazione ci si attende che lo studente sia in grado di padroneggiare i criteri di elaborazione e sperimentazione dei test attraverso appropriate modalit di applicazione, correzione e interpretazione.

    Quadro teorico di riferimentoIl corso offre unampia panoramica di strumenti, sotto il profilo sperimentale, che fanno riferimento alle principali teorie in ambito psicologico ed educativo, utilizzando anche lapporto delle basi teoriche offerte nel medesimo corso dal Prof. Severino De Pieri.

    Bibliografia essenzialeLa bibliografia si basa su apposite dispense corredate da spiegazioni e approfondimenti di tutte le tecniche presentate oltre che su manuali di riferimento delle principali case editrici nazionali e non.

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    MetodologiaLEsercitazione si basa su lautosomministrazione, la correzione e lelaborazione in aula delle tecniche precedentemente presentate e su una descrizione analitica scritta su un test a scelta tra quelli proposti o su altri da concordare con il docente.

    Modalit desameLelaborato finale si articoler in una tesina singola o di gruppo contenente lapplicazione del test selezionato nel contesto pi favorevole e affine al candidato, sotto il profilo lavorativo, personale o sociale.

    Breve profiloprofessionale del docenteLaureata in Psicologia allUniversit di Padova con indirizzo clinico e di comunit, ha acquisito un corso di perfezionamento in Criminalistica ed iscritta allalbo degli Psicologi del Veneto. Collaboratrice da diversi anni del Centro di orientamento COSPES con incarichi di intervento clinico, orientamento scolastico e professionale, interventi nellarea della disabilit, oltre che di formazione degli adulti con percorsi di colloqui individuali con analisi delle competenze, ha esperienza come coordinatore e tutor daula in diversi progetti regionali ed europei. Oltre che docente presso lo IUSVE, si occupata negli anni di vari progetti come collaboratore tecnico professionale nellarea educativa e sociale e nel servizio educativo domiciliare con incarichi presso lAzienda ULSS 10 e comunit per minori.

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    Esercitazione: TEST PROIETTIVI (TEST 3)Docente: PROF.GIOVANNI MARCHIORO

    esercitazioni

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleIl corso di Test proiettivi, oltre alla parte teorica, prevede unesercitazione in collegamento con gli altri di ambito testistico, per offrire allo studente un contributo scientifico che permetta di avere basi fondate per la diagnosi richieste allo psicologo clinico, per il lavoro in contesti come quello ospedaliero e per la ricerca in psicologia.

    FinalitIl corso, con la relativa Esercitazione, si prefigge di offrire allo studente le conoscenze teoriche di base, nonch gli strumenti critici e metodologici per lapplicazione di alcune tecniche di indagine della personalit, utilizzabili in ambito clinico e della ricerca.

    ObiettiviAttraverso lEsercitazione ci si attende che lo studente sia in grado di: - riconoscere e descrivere le

    funzioni di diversi strumenti testistici proiettivi presentati;

    - riconoscere e descrivere le modalit di somministrazione, scoring e interpretazione dei vari test presentati.

    Quadro teorico di riferimentoLEsercitazione ha come prerequisiti le conoscenze di base sui principali modelli teorici della personalit e sulla psicopatologia descrittiva. A lezione verranno presentate alcune tecniche che si avvalgono dellattivit grafica e metodi proiettivi tematici e costruttivi quali Rorschach, Test di Zullinger; Test di Appercezione tematica (TAT) di Murray; Children Apperception test (CAT) di L. Bellak; Object Relation Tecnique (ORT) di Phillipson; Patte Noire (PN) di Corman e le favole della Duss.

    Bibliografia essenzialeLIS, A. (a cura di ) (1988). Tecniche proiettive per lindagine della personalit. Bologna: Il Mulino. PASSI TOGNAZZO (2010). Il metodo Rorschach. Firenze: Giunti. Test di approfondimento (almeno 2 a scelta) i testi saranno indicati.

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    Breve profiloprofessionale del docentePsicologo e psicoterapeuta, insegna Test proiettivi e Psicosomatica nel corso di laurea in Psicologia clinica e di comunit dello IUSVE. Consulente della Federazione Italiana Scuole Materne (FISM), tiene diversi corsi di aggiornamento e formazione per educatori e insegnanti ed insegna in alcuni corsi di specializzazione post lauream. Autore di numerose pubblicazioni apparse su riviste nazionali e internazionali, tra cuiMARCHIORO G. (2009). Le prime cose della vita, Milano: Franco Angeli.MARCHIORO G. (2007). Dentro il dolore, Milano: Franco Angeli. in fase di stampa lultimo lavoro nel campo della Psicosomatica.

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    esercitazioni

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    CORSI IUSVE DI ECCELLENZA

    I seguenti corsi sono proposti e organizzati dallo IUSVE in collaborazione con Enti che lavorano da anni sul territorio nei rispettivi ambiti di specializzazione.I corsi, previa iscrizione, sono offerti alla libera partecipazione di studenti IUSVE e aperti anche ad utenti esterni, secondo modalit organizzative e condizioni economiche presenti sul sito IUSVE.

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    CERTIFICAZIONE DI LINGUA INGLESEIn collaborazione con la Royal Cambridge School of English di Mogliano Veneto (Treviso) gli studenti e docenti hanno la possibilit di certificare la propria competenza linguistica secondo il Quadro Comune di Riferimento Europeo (CEFR- Common European Framework of Reference), e quanto previsto dal MIUR (Ministero dellIstruzione Universit e Ricerca) con un Ente Certificatore accreditato e riconosciuto dal British Council, la LCCI-EB (- Website: www.lcci.it).

    I livelli sono i seguenti: A1 Livello Elementare di base A2 Livello Post-Elementare B1 Livello Intermedio B2 Livello Post-Intermedio C1 Livello Avanzato di efficienza autonomia C2 Livello Post-Avanzato/madrelingua equivalente.

    I corsi si terranno in orario tale da non interferire con le lezioni universitarie. inizieranno immediatamente dopo la prima sessione desame; avranno livelli diversificati a seconda della preparazione iniziale e verranno attivati con un numero minimo di 10 partecipanti. Comunque prima della Certificazione e/o prima dellinizio del Corso viene effettuato un Test di Posizionamento (Placement Test).

    Referente dei corsi: Prof. Terence Brett English ESP/Clil Teacher Trainer and LCCI Trainer and Examiner. Direttore Didattico Royal Cambridge School of English Mogliano Veneto (Treviso).

    Per informazioni: [email protected] oppure [email protected]

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    PATENTE EUROPEA DEL COMPUTER Si tratta di un programma di certificazione informatica basato su uno standard di competenze approvato a livello comunitario e diffuso a livello nazionale, destinato a tutti coloro che intendono attestare il possesso di competenze digitali di base, in linea con le indicazioni della Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per lapprendimento permanente (punto 4) del 18 dicembre 2006.Il Programma desame (Syllabus) stato elaborato conferendo particolare attenzione alla definizione delle cosiddette Prestazioni valutabili, al fine di fornire al Candidato e agli Enti preposti alla erogazione di percorsi formativi uno strumento valido e concreto ai fini del superamento dei previsti test desame.Conseguire la Certificazione EIPASS 7 Moduli qualifica e aggiunge valore al Curriculum Vitae, permettendo di dimostrare le competenze digitali di base a carattere Front Office, nellambito scolastico per lacquisizione dei crediti formativi e nellambito lavorativo per lassegnazione di punteggio nei concorsi pubblici.Lattestazione EIPASS 7 Moduli garantisce, alle aziende in fase

    di selezione del personale, il possesso nei Candidati di corrette competenze in ambito ICT, requisito oramai indispensabile per linserimento nei vari contesti lavorativi.IUSVE organizza un Corso di preparazione allesame EIPASS Moduli Advanced (moduli 5.6.7).Per lesame relativo ai Moduli Base (moduli 1.2.3.4., IUSVE non organizza corsi specifici di preparazione, essendo il programma desame EIPASS in linea con gli argomenti del corso di Informatica IUSVE. Lo studente che desidera certificarsi pu presentarsi quindi direttamente allesame, pagando solo la quota relativa alla Tessera Esame.

    Presentazione EIPASS 7 ModuliLa Patente Europea del Computer EIPASS una Certificazione in linea con gli orientamenti istituzionali, riconosciuta a diversi livelli quale attestato di addestramento professionale; prevede il superamento di sette esami corrispondenti ai seguenti moduli di approfondimento teorico-pratico:

    Moduli Base1. Fondamenti dellInformation

    Technology/IT basic concept2. Gestione funzioni di base del

    sistema operativo/O.S. Basic Management

    3. Videoscrittura/Word Processing

    4. Presentazioni multimediali/Slideshow

    Moduli Advanced *5. Gestione di dati strutturati/

    Database6. Foglio elettronico/Spreadsheet7. Internet & Networking

    Lo IUSVE in preparazione allesame EIPASS Moduli Advanced (moduli 5.6.7) offre in sede un Corso di 27 ore (9 ore per modulo) per un numero minimo di 10 studenti e un massimo di 40.

    Lo IUSVE riconosce agli studenti che ottengono la Patente EIPASS, Moduli Base o Moduli Advanced la convalida dellesame di Informatica.

    Docente del corso e certificatore EIPASS: Alberto Gavagnin

    Per informazioni: [email protected]

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    LEARNING SKILLSEGOformazione, propone agli studenti IUSVE il corso Learning Skills - tecniche di memoria, lettura rapida e apprendimento efficace. Il corso, con sede presso lo IUSVE si prefigge le seguenti finalit: - incrementare la

    concentrazione nella lettura e nello studio;

    - aumentare la velocit di lettura e la comprensione;

    - migliorare il metodo di apprendimento e di organizzazione dello studio, risparmiando tempo ed energie;

    - memorizzare qualsiasi tipo di dato o informazione in modo certo e duraturo.

    A tale fine il Corso prevede larticolazione delle seguenti fasi: - acquisizione: ovvero la presa

    di coscienza degli argomenti tramite lascolto e la lettura veloce;

    - comprensione: in altre parole la certezza di aver compreso a pieno i concetti e i dettagli espressi nel testo o nel discorso;

    - organizzazione: ovvero ordinare le informazioni, compiendo cio un processo di sintesi, attraverso strategie mirate ed efficaci quali per esempio la tecnica della Mappe Mentali;

    - ricordo: inteso come tecniche di memoria e strategie di recupero mnestico.

    Il corso prevede 24 ore di laboratorio divise su 3 giornate e 12 ore di tutoraggio personalizzato. Modalit organizzative ed economiche saranno presentate sul sito dello IUSVE e agli incontri di presentazione aperte a studenti e genitori.

    Referente IUSVE: Prof. Nicola Giacopini

    Per informazioni: [email protected]

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    CORSO BASE DI BIOFEEDBACKIl corso base di Biofeedback, organizzato dallo IUSVE, in collaborazione con BiofeedbackFoundation of Europe, rivolto oltre ai nostri studenti, a psicologi, medici e studenti in medicina che intendono utilizzare il Biofeedback nella loro pratica professionale. Il programma del corso prevede momenti di apprendimento attraverso lesperienza diretta, al fine di sperimentare i segnali psicofisiologici e le procedure di intervento. Durante i corsi, oltre allapprofondimento delle conoscenze teoriche di base indispensabili per una buona pratica, sar possibile utilizzare le pi moderne strumentazioni messe a disposizione da Righetto srl. Il corso include il materiale didattico e scientifico, lesperienza assistita dal docente e dal tecnico fornitore. Inoltre, per chi desidera sperimentarsi nella pratica del biofeedback senza acquistare subito la strumentazione, possibile noleggiare un sistema adatto alle esigenze individuali. Il corso ha la durata di 2 giornate, per un totale di 16 ore formative, svolte in sede, generalmente nei giorni di sabato e domenica. Al termine del Corso verr rilasciato un Attestato di Alta Formazione.Nello specifico il corso base ha i seguenti obiettivi formativi:

    - conoscere teorie e modelli di riferimento;

    - saper leggere qualitativamente e quantitativamente i segnali psicofisiologici;

    - saper registrare ed analizzare un profilo psicofisiologico dello stress;

    - saper organizzare e valutare un training di biofeedback;

    - conoscere le prove di efficacia del biofeedback.

    Docenti 2014-2015Marcella Bounous

    Responsabile organizzazioneMarcella BounousPsicologo, Coordinatrice del Master in Psicologia dello sport, docente IUSVE

    Per informazioni: [email protected] [email protected]

    Per lA.A. 2014-2015 previsto anche un livello avanzato che pu portare allammissione allesame di certificazione BFE.

    LABORATORIO DI SCRITTURA PER LA REDAZIONE DELLA TESILo IUSVE organizza un Laboratorio di Scrittura per la redazione della tesi, nellambito di un progetto finalizzato, unitamente al corso di Metodologia del lavoro scientifico, allo sviluppo delle competenze per la scrittura della tesi. Lobiettivo del laboratorio facilitare la stesura di documenti scritti in ambito accademico (tesine relazioni, paper) con particolare riferimento alla prova finale della laurea triennale (tesi di laurea). Lattenzione sar diretta a favorire riflessioni sul processo di scrittura, sviluppare capacit di articolazione del testo, competenza linguistica e organizzazione argomentativa.Con ci, attraverso lezioni teoriche e in prevalenza esercitazioni pratiche, lo studente verr accompagnato ad accostare il processo di scrittura come una costruzione creativa e in divenire che si pu strutturare e modificare, con pensiero personale, in tutte le fasi del suo processo di realizzazione: pianificazione, stesura e revisione.Il corso si propone di fornire agli studenti:

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    1. un percorso di lavoro teorico-applicativo favorente la comprensione logica di unargomentazione valida e la sua articolazione in un testo accademico; 1. un percorso di lavoro teorico-applicativo favorente la comprensione logica di unargomentazione valida e la sua articolazione in un testo accademico;

    2. conoscenze formali necessarie alla costruzione e stesura di testi accademici;

    3. la possibilit di formarsi al testo scritto attraverso esercitazioni pratiche da realizzare individualmente e in gruppo.

    Prerequisiti richiesti1. Aver sostenuto lesame di

    metodologia del lavoro scientifico

    2. Data la natura laboratoriale del corso, la frequenza caldamente raccomandata

    Contenuti del corso1. Principi fondamentali della

    scrittura accademica;2. Tipologie di testi scritti

    in ambito accademico (la relazione, le tesine, il riassunto ecc.);

    3. La tesi di laurea: costruire un testo argomentativo ed espositivo;

    4. Inventio, dispositio, elocutio. Processi di scrittura e revisione;

    5. Linguaggio scientifico e registro;

    6. Stili linguistici: da uno stile segmentato a uno stile logico, coeso e coerente;

    7. Le scritture di riformulazione: il riassunto e la parafrasi;

    8. Strategie per limpiego di fonti, per lorganizzazione del testo (capitoli e paragrafi), la gestione ed esposizione delle informazioni, lutilizzo di citazioni e note, bibliografia;

    9. Elementi di scrittura funzionale: aspetti ortografici, di punteggiatura e di grammatica;

    10. Esercitazioni e simulazioni per la preparazione della prova orale (tesi triennale).

    MetodologiaLa metodologia impiegata muover dallanalisi e dallo studio di diversi elaborati scritti per poi strutturarsi in esercitazioni pratiche individuali e di gruppo verificabili dagli studenti stessi attraverso apposite griglie di auto-valutazione e correzione testo, integrate puntualmente dai feedback del docente.

    MODALIT DESAMEApporto specifico al profilo professionaleIl corso intende fornire allo studente una mens scientifica, un corretto approccio allo studio e alla ricerca, dal punto di vista motivazionale, dei criteri etici di riferimento e della modalit di inserimento nel circuito scientifico psicologico.

    [email protected]

    BIBLIOGRAFIAManuale obbligatorio di riferimento: Dispense e materiali a cura del docente.Testi di approfondimento: BONIOLO GIOVANNI - P. VIDALI PAOLO , Strumenti per ragionare. Logica e teoria dellargomentazione, Milano, Mondadori, 2002.ECO UMBERTO , Come si fa una tesi di laurea. Le materie umanistiche, Milano, Bompiani, 1977. GIGLIO MARA , Scrivere allUniversit. Area psicologica e pedagogica, Padova, Libreriauniversitaria.it, 2014.LESINA ROBERTO , Il nuovo manuale di stile, Bologna, Zanichelli, 1994.SANTAMBROGIO MARCO , Manuale di scrittura (non creativa), Roma, Laterza, 2006.SERAFINI MARIA TERESA , Come si scrive, Milano, Bompiani, 2009.

    Docente: Prof.ssa Mara Giglio Filosofa e Psicologa, operante nel campo della formazione e della consulenza anche aziendale nellambito del benessere organizzativo e della valorizzazione delle risorse umane con particolare esperienza in sviluppo del ruolo, della comunicazione, della motivazione, delle competenze relazionali e della leadership.

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    LABORATORIedESERCITAZIONI del corso di LicenzaLaurea Magistrale in Psicologia Clinica e di Comunit

    Il corso pone le basi teoriche e metodologiche per professionisti capaci di intervenire in ambiti quali la prevenzione del disagio e promozione della salute in particolare in et evolutiva; la diagnosi clinica e utilizzo di strumenti testistici; la promozione della qualit della vita nei contesti lavorativi e nelle Istituzioni. Al termine del corso di studi i laureati avranno acquisito conoscenze, capacit e competenze per:- elaborare contenuti teorici,

    indirizzi progettuali e piani di intervento, utilizzando pi modelli teorico-pratici della psicologia educativa;

    - interagire autonomamente con soggetti in ambiti di competenza della psicologia educativa;

    - progettare, realizzare e valutare interventi in ambito educativo (scuola, famiglia, Istituzioni, disabilit);

    - validare e somministrare test psicologici

    - acquisire, elaborare e presentare dati scientifici.

    EsercitazioniIn linea con la metodologia di formazione IUSVE ed in vista della preparazione dello studente alle prove dellEsame di Stato per la professione di Psicologo, nel corso dei due anni di studi magistrali vengono offerti a tutti gli studenti 8 CFU di Esercitazioni nelle quali verranno affrontate le principali tematiche teoriche e di lavoro proprie della figura dello psicologo clinico e di quello educativo.

    Esercitazione 1: Teoria e tecnica dellintervento clinico Prof.ssa Catia Martorello

    Esercitazione 2: Metodologia e tecniche di diagnosi della Personalit Francesco Padovani

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    I laboratori proposti, in linea con i precedenti obiettivi, sono i seguenti:

    Infant Observation Centro Studi Martha Harris

    Biofeedback (BFE)Prof.ssa Marcella Bounous

    Lavorare con i sogni Prof. Umberto Fontana

    Laboratorio di dinamiche e linguaggi familiariProf. Marco Ballico

    Interazione precoce caregiver-bambino: video microanalisi (V.M.A.) e terapia in video intervento (V.I.T.)Prof. Marcello Longo

    Parola alle emozioni Prof.ssa Luana Sevirio

    Art Therapy (base e avanzato) Roberto Boccalon

    Psicologia della testimonianza infantile Prof. Fabio Benatti

    Psicologia dinamica dei gruppi Prof. Giampaolo Mazzara

    Training autogeno (base e avanzato) Prof. Roberto Baruzzo

    laboratori ed esercitazioni

    Assessment delle competenze relazionali Prof. Walter Colesso

    Disturbi Specifici di ApprendimentoProf.ssa Mavi Lodoli

    Osservazione del comportamento infantile Prof.ssa Cinzia Poli

    Rimuovere i blocchi nella coppia. Immagini e colori. Prof.ssa Vida Zambon

    Valutazione neuropsicologica Prof. Marco Pitteri

    Le dinamiche familiari in contesti di adozione e affido Prof.ssa Lieta Dal Mas

    BES e consulenza psicoeducativa Prof.ssa Giuseppina Sangiuliano

    Clinica del trauma e della riparazione Prof. Lino Rossi

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    Esercitazione 1: TEORIA E TECNICA DELLINTERVENTO CLINICODocente: PROF.SSACATIA MARTORELLO

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleLEsercitazione, proposta al primo anno della specialistica, mira ad integrare le diverse informazioni teoriche acquisite, nella direzione di formulare profili diagnostici ed ipotizzare piani di trattamento per la gestione di problemi che richiedono consulenza psicologica. Le esercitazioni proposte, sempre riferite a casi clinici reali, mirano a strutturare, per lo studente, una esperienza di riflessione sulla complessit del lavoro in ambito clinico, nellottica di cominciare a delineare il profilo professionale dello psicologo clinico, a partire dal contatto con lutenza e la richiesta, la definizione del problema, la gestione dello stesso, fino al confronto tra colleghi e allinvio a strutture e/o altri professionisti.LEsercitazione stata costruita anche per preparare lo studente a sostenere la prova dellEsame di Stato inerente allelaborazione di un caso clinico.

    FinalitLEsercitazione si prefigge di sensibilizzare lo studente alla complessit e delicatezza del lavoro clinico, nellottica di compiere osservazioni, formulare ipotesi diagnostiche, definire piani di intervento allinterno di una cornice etica e deontologica di accoglienza e rispetto dellaltro.

    ObiettiviAttraverso lEsercitazione ci si attende che lo studente sia in grado di:- distinguere tra osservazione

    descrittiva e letture interpretative;

    - conoscere ed utilizzare una terminologia che permetta confronto e scambio fra professionisti che possono operare in equipe (psicologi, medici di base, psichiatri);

    - formulare ipotesi diagnostiche a partire da almeno due modelli teorici di riferimento diversi e tra loro integrati;

    - sperimentarsi nel delineare piani di intervento coerenti con le letture diagnostiche.

  • 45

    Quadro teorico di riferimentoNel laboratorio ci si riferir essenzialmente al modello descrittivo proposto nel DSM IV Tr, rivisitato da Othmer e Othmer, e al Modello Ricostruttivo Interpersonale di Lorna Smith Benjamin.

    Bibliografia essenzialeBENJAMIN, L. (1999). Diagnosi interpersonale e trattamento dei disturbi di personalit. Roma: LAS. BENJAMIN, L. (2004). La terapia ricostruttiva interpersonale. Promuovere il cambiamento in coloro che non reagiscono. Roma: LAS. OTHMER, E.- OTHMER, S. C. (2004). Lintervista clinica con il DSM IV TR. Milano: Raffaello Cortina.

    MetodologiaLe attivit proposte sono per lo pi di carattere esperienziale. A brevi esposizioni teoriche saranno infatti costantemente affiancate esercitazioni in piccoli gruppi su casi clinici, simulate, role playing.

    Modalit desameLe verifiche si svolgeranno di pari passo con i momenti esperienziali in aula. inoltre prevista, alla fine delle lezioni, la stesura di commento su un caso clinico alla luce dei due modelli teorici presi in considerazione. Tale lavoro conclusivo pu essere svolto anche in piccoli gruppi e con lausilio dei testi di riferimento.

    Breve profiloprofessionale del docentePsicologa, Psicoterapeuta, Analista Transazionale Certificata, abilitata alla formazione e alla supervisione. Opera nella formazione come docente invitata presso lo IUSVE e nella Scuola di Specializzazione post laurea in Psicologia Clinica e Psicoterapia (IFREP) di Roma.

    esercitazioni

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    Esercitazione 2: METODOLOGIA E TECNICHE DI DIAGNOSI DELLA PERSONALITDocente: FRANCESCO PADOVANI

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleLEsercitazione di Metodologia e tecniche di diagnosi della personalit, fornisce un apporto fondamentale alla componente professionale del laureato in psicologia specialistica perch costituisce la concretizzazione pratica e centrata sul singolo caso delle nozioni acquisite nella gran parte degli insegnamenti ricevuti nel percorso di studio e particolarmente in quelli di Psicologia clinica, Psicologia dinamica, Psicopatologia e Teoria e tecniche dei test strutturati e proiettivi.LEsercitazione ha un taglio eminentemente clinico ed inserita nel II anno della laurea magistrale.

    FinalitLEsercitazione si prefigge di inserire lo studente in unottica clinica di rilevamento della personalit attuata attraverso metodiche di gestione della relazione, dellintervista clinica e dellutilizzazione di test.

    ObiettiviAttraverso lEsercitazione ci si attende che lo studente sia in grado di:- compiere unadeguata raccolta

    e analisi di dati sul caso;- formulare una diagnosi

    congruente con i moderni sistemi di classificazione psicopatologica;

    - stendere una relazione tecnica sulla situazione clinica in oggetto comprensiva anche della progettazione delle linee di intervento da adottare per il relativo trattamento psicologico.

    Quadro teorico di riferimentoLEsercitazione persegue il raggiungimento dei propri obiettivi di diagnostica della personalit nel rispetto dellapproccio teorico scelto da ciascuno studente che pertanto libero di formulare la diagnosi e i piani di intervento sul caso in base al proprio orientamento personale.

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    esercitazioni

    Bibliografia essenzialeAMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION (2000). DSM-IV-TR. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 4th ed., Text Revision. Washington DC (tr. it.: DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Text Revision. Milano: Masson. DAZZI, N. - LINGIARDI, V. - GAZZILLO, F. (2009). La diagnosi in psicologia clinica. Milano: Raffaello Cortina Editore. KANEKLIN, C. - GOZZOLI, C. (2009). Psicologo domani, Vol. 2. Prove pratiche. Trento: Erickson. OTHMER, E. E OTHMER, S.C. (2004). Lintervista clinica con il DSM-IV-TR. Milano: Raffaello Cortina Editore. ROVETTO, F. - MODERATO, P. (2005). Progetti di intervento psicologico. Idee, suggestioni e suggerimenti per la pratica professionale. Milano: McGraw Hill. Un manuale di psichiatria o di psicopatologia generale (Gabbard o Colombo o Giberti-Rossi o altri).

    MetodologiaLEsercitazione si svolger secondo una metodologia che comprende momenti di spiegazione e di richiamo di informazioni da parte del docente e momenti di lavoro concreto su casi specifici da parte degli studenti. Nelle fasi iniziali sono previsti role playing sullintervista clinica in alcune tipologie di disturbi di personalit, analisi e discussione di casi clinici e refreshment sui test clinici pi utilizzati (MMPI-2, MCMI-III, Rorschach, FRT, WAIS-R, ecc.). Successivamente verranno effettuate stesure guidate di relazioni psicologiche finalizzate allacquisizione di una valida competenza a stilare un report clinico completo di ipotesi diagnostica principale, diagnosi differenziale, strumenti diagnostici utili alla valutazione del caso, eventuali altre indagini o consulenze ritenute importanti, indicazioni sulla necessit di un trattamento psicoterapeutico con specificazione del tipo di orientamento scelto, degli obbiettivi, del setting utilizzato, delle motivazioni della scelta fatta e delle eventuali risorse di rete da attivare.

    Modalit desameNellEsercitazione sono previsti compiti da svolgere in aula e a casa aventi per oggetto tematiche su cui si sta lavorando in quel momento. Tutti i compiti verranno successivamente discussi in aula. A conclusione dellEsercitazione gli studenti dovranno sostenere un esame consistente in una relazione scritta su un caso clinico. A tale relazione sar assegnato un voto che entrer nel calcolo finale della media dei voti ottenuti negli altri corsi della laurea specialistica.

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    Breve profiloprofessionale del docentePsicologo psicoterapeuta dirigente di ruolo in servizi di tipo clinico presso Unit Sanitarie del SSN, attualmente in quiescenza. stato professore a contratto di Teoria e Tecniche dei Test presso il Corso di Laurea in Psicologia dellUniversit di Padova e docente del Corso di Perfezionamento sul Testing Psicologico dellUniversit di Padova. autore di vari articoli scientifici e di libri sullintelligenza, le difficolt di apprendimento e linterpretazione delle scale Wechsler.Da tre anni docente IUSVE ove tiene anche linsegnamento di Elaborazione e requisiti delle prove diagnostiche (Test 1) nella laurea triennale di Psicologia e linsegnamento di Psicodiagnostica Forense nel Master di Criminologia, Psicologia Investigativa e Psicopedagogia Forense.

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    Centro Studi Martha Harris* (Venezia) e Centro di Consultazione per Genitori, Bambini e Adolescenti (Cannaregio).

    Teoria e metodologia dellosservazione partecipe secondo il modello di Esther Bick e sue applicazioni in campo educativo, sociale e clinico.

    Organizzazione Il laboratorio, aperto a 25 studenti del primo e secondo anno mPSE, consta di n. 6 incontri di 4 ore ciascuno. Ogni incontro prevede una parte teoricometodologica con presentazione della tematica da parte del docente e discussione di un testo della bibliografia; una seconda parte applicativa e interattiva con la partecipazione diretta degli studenti.

    Contenuti1. Diverse teorie psicoanalitiche

    e approcci riguardanti losservazione dei bambini; specificit del metodo dellInfant Observation di Esther Bick; bibliografia ragionata sullargomento.

    2. Metodologia dellInfant Observation: posizione e difficolt del ruolo dellosservatore, con esempi tratti da protocolli del docente e di altri osservatori.

    Laboratorio: INFANT OBSERVATION(METODO TAVISTOCK) Docente: PROF.SSADORA SULLAMPROF.SSA PAOLA SARTORI RUGGENINIPROF.SSAM. ADELAIDE CALABRESE

    laboratori

    3. Applicazione della metodologia in campo educativo: losservazione a scuola, allasilo, al nido. Esempi di protocolli di educatori e insegnanti ( possibile e auspicabile utilizzare materiale portato da uno studente).

    4. Formazione degli educatori e degli insegnanti attraverso il metodo dellosservazione applicata. Esempi di protocolli di educatori e insegnanti , possibile e auspicabile utilizzare materiale portato da uno studente).

    5. Applicazione della metodologia nel campo sociale:losservazione come metodo di formazione per educatori di comunit per minori.

    6. Losservazione partecipe come strumento di valutazione e sostegno alla relazione madre-bambino nella prima infanzia. Esempi di protocolli osservativi di operatori.

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    * Centro Studi Martha HarrisIl Centro Studi Martha Harris (CSMH) e una associazione costituitasi per offrire opportunita di formazione, qualificazione e aggiornamento ad indirizzo psicoanalitico a quanti operano nellambito dellinfanzia e delladolescenza.

    Il Centro Studi Martha Harris rappresenta nellambito della realt culturale e scientifica italiana una estensione originale delle esperienze, nate in Inghilterra nellambito della psicoanalisi infantile kleiniana, e successivamente diffuse in tutto il mondo occidentale, per limpegno di un gruppo di psicoanalisti e psicoterapeuti infantili inglesi della Tavistock Clinic di Londra e dellistituto inglese di Psicoanalisi, universalmente riconosciute sotto la denominazione di Modello Tavistock.

    Il Centro Studi ha dato vita in Italia al primo training in Psicoterapia Psicoanalitica per linfanzia parallelo a quello organizzato in Inghilterra.

    Nel programma didattico esso segue fedelmente i contenuti del training inglese che comprende una parte pre-clinica (Corso di Osservazione ed Applicazione dei Concetti Psicoanalitici al Lavoro con Bambini, Adolescenti e Famiglie) della durata di due anni, e una parte clinica (Scuola quadriennale di Psicoterapia Psicoanalitica per Bambini, Adolescenti e Famiglie-Modello Tavistock) della durata di quattro anni.

    Oggi il CSMH operativo in diverse citt italiane, tra cui Firenze, Venezia,Bologna e Palermo in collaborazione con la Tavistock Clinic di Londra e la University of East London.

    Il Centro Studi Martha Harris di Venezia stato fondato nel 1993 ( presidente la dott.ssa Jeanne Magagna) e opera nellambito della formazione di operatori dellinfanzia, delladolescenza e delle famiglie attraverso il Corso Biennale in Studi Osservativi, Corsi di formazione per insegnanti e Cicli di seminari teorico-clinici in stretta collaborazione con la sede centrale di Firenze e con il Centro di Consultazione per Genitori, Bambini e Adolescenti (con cui condivide la sede a Cannaregio 1322b, 30121 Venezia).

    Per ulteriori info: www.centrostudimarthaharris.org

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    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionale

    Il seminario / laboratorio ha lo scopo di avvicinare gli studenti allo strumento del Biofeedback (BFB) promuovendo lacquisizione delle conoscenze e competenze necessarie per una qualificata applicazione dello strumento in alcuni degli ambiti di maggiore rilevanza e consolidata efficacia: i disturbi dansia, i disturbi stress correlati da stress, il dolore cronico e le cefalee, la gestione dello stress in ambito lavorativo e sportivo. Il seminario fa riferimento al modello biopsicosociale e propone applicazioni supportate da solide prove di efficacia.

    FinalitIl Laboratorio si prefigge di fornire ai partecipanti la preparazione di base per lutilizzo dello strumento del BFB in ambito clinico, di promozione della salute, di gestione dello stress e nellottimizzazione della prestazione.

    Laboratorio: BIOFEEDBACKPRIMO LIVELLODocente: PROF.SSAMARCELLABOUNOUS

    laboratori

    ObiettiviDopo il seminario i partecipanti sapranno:- descrivere il nome del/

    dei modello/i che si vuole adottare;

    - descrivere le fasi del processo di BFB;

    - interpretare i principali segnali psicofisiologici;

    - descrivere lo svolgimento di una sessione di training;

    Metodologia Il corso sar caratterizzato da modalit tecnico-pratiche, con esercitazioni per luso dello strumento che coinvolgeranno tutti gli studenti.

    Quadro teorico di riferimento

    Il docente illustrer i principali modelli di riferimento del Bfb partendo dalle origini della psicofisiologia (Adams 1839), presentando la cornice teorica di Hull S-O-R ( 1943), la PNEI ( le cui radici sono nelle ricerche avviate negli anni 30 del secolo scorso da Hans Selye) e inserendo la procedura del bfb nel modello biopsicosociale.

  • 52

    Bibliografia di riferimento

    M.S. SCHWARTZ ( 2003). Biofeedback. The Guilford Press. New York LondonG. SACCO; D.TESTA( 2012) Biofeedback e psicosomatica.Franco Angeli. Milano

    Modalit di verifica

    Il conduttore dar a ognuno degli studenti del laboratorio il feedback del profitto, rilevato sulla base della partecipazione individuale: tale feedback, tradotto in un voto in trentesimi sar registrato come valutazione del laboratorio. Previa iscrizione, per gli studenti interessati sar possibile svolgere una certificazione di livello II presso la Biofeedback Federation of Europe CIC (BFE). La certificazione si svolger in lingua italiana.

    Breve profilo professionale del docente Psicologo esperto in Psicologia dello Sport; docente IUSVE; Responsabile del Master In Psicologia dello Sport IUSVE; Esperto Regionale BFE.

  • 53

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleIl seminario/laboratorio ha lo scopo di abilitare gli allievi che gi hanno fatto il corso di Tecniche Proiettive (Test 3), a lavorare nel campo clinico con i contenuti dellinconscio seguendo la strada maestra (la via regia come fu definita da Freud nell Interpretazione dei sogni gi allinizio del secolo scorso) dei prodotti onirici. Si sa che nella psicologia dinamica il sogno analizzabile secondo una metodologia ben precisa che nulla ha a che fare con il concetto popolare di sogno. Lanalisi del sogno diventa quindi una tecnica utilizzata da tutti i terapeuti dinamici, specie quelli dellottica junghiana.

    FinalitIl Laboratorio si prefigge di abilitare i partecipanti (o almeno a istradarli in modo corretto) allutilizzo del materiale inconscio prodotto dallattivit onirica, che spontaneamente avviene in ogni persona. Si ritiene infatti che ognuno arrivi a ordinare e a valorizzare il materiale onirico (proprio e altrui) secondo criteri scientifici in uso nella psicoterapia analitica.

    Laboratorio: LAVORARE CON I SOGNI Docente: PROF.UMBERTO FONTANA

    laboratori

    ObiettiviAttraverso lattivit pratica di laboratorio gli studenti saranno in grado di:- raccogliere il materiale

    di un sogno e tradurlo in documento sul quale applicare la tecnica di analisi (tecnica freudiana/junghiana);

    - ordinare il sogno in sequenze e immagini;

    - operare su di esse le necessarie amplificazioni e di comprenderne i simboli;

    - ricostruire mediante le associazioni le situazioni reali che hanno generato lavvenimento onirico;

    - collocare le dinamiche del sogno nel continuum della vita individuale;

    - comprenderne i contenuti che esprimono lo stato interiore del sognatore (spesso conflitti, frustrazioni, desideri, realizzazioni ecc.);

    - collegare la tecnica al processo psicoterapeutico.

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    MetodologiaLa metodologia eminentemente pratica. Il conduttore lavorer sul materiale che porteranno gli studenti, invitati a portare sogni propri. Chi ascolta sar poi invitato a interagire con il sognatore secondo le opportune stimolazioni del conduttore.A partire dal materiale specifico che si produce in laboratorio il docente allargher con opportune schede di teoria alcuni argomenti che verranno presentati nellottica junghiana (le categorie di sogni di cui parlano tutti gli autori, le serie di sogni che presentano una problematica ecc.). Il materiale teorico verr visualizzato con una serie di slide preparate dal docente.

    Quadro teorico di riferimentoIl Laboratorio si poggia sui concetti teorici legati alla produzione onirica tipici dellapproccio della psicologia del profondo, di Freud e Jung (che sar lautore privilegiato la cui tecnica sar lelemento teorico portante). Nelle schede teoriche verranno presentate le condizioni del sogno a livello fisiologico e psicologico (Hobson); le circostanze in cui nasce il sogno (resti del giorno); la struttura della dinamica onirica nei suoi elementi

    espressivi (simbolici fuori razionali come sono le coordinate tempo/spazio e di causalit) e il probabile messaggio veicolato dallinconscio al sognatore.

    Bibliografia essenzialePer la tecnica analitica:AEPPLI E. (1963). I sogni e la loro interpretazione. Roma: Astrolabio. DURAND G. (1983). (ed edizioni seguenti). Le strutture antropologiche dellimmaginario, introduzione allarchetipologia generale. Bari: Dedalo. FONTANA U. (2011). Sentieri verso il profondo, mondo interiore, simbolo, processo proiettivo, sogno. Padova: Libreria universitaria.

    Per la parte della ricerca oggettiva: BONVALLET M. (1967). Veglia e sonno, la scoperta del meccanismo che ci tiene desti. Torino: Boringhieri. BRILLANTE C. (1991). Studi sulla rappresentazione del sogno nella antica Grecia. Palermo: Sellerio. HOBSON J. A. (1992). La macchina dei sogni, come si creano nel cervello, il senso e il non senso del sognare. Firenze: Giunti.

    Modalit desameIl conduttore dar ad ognuno degli studenti del laboratorio il feedback del profitto, rilevato sulla base della partecipazione individuale: tale feedback, tradotto in un voto in trentesimi sar registrato come valutazione del laboratorio.

    Breve profiloprofessionale del docentePsicologo clinico e Psicoterapeuta Analitico Junghiano. Gi docente stabile IUSVE di Psicologia Dinamica, Tecniche diagnostiche della personalit, e Tecniche Proiettive. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra le quali: Sentieri verso il profondo (2011); Uomo e consacrato (1988); Scegliere una professione (1994), Relazione, segreto di ogni educazione (2000), Senza perdersi (2005) e numerosi articoli scientifici in riviste nazionali e internazionali.

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    Laboratorio: DINAMICHE E LINGUAGGI FAMILIARI Docente: PROF.MARCO BALLICO

    laboratori

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionale

    Il Laboratorio intende offrire allo studente non solo le basi operative per il lavoro con minori a disagio e relativo ambito familiare ma anche mostrare la ricaduta professionale di una teoria psicologica di riferimento (il paradigma sistemico e relazionale simbolico) in linea con i fondamenti filosofici, antropologici e pedagogici dello IUSVE.

    FinalitIl Laboratorio si prefigge di introdurre gli studenti a una modalit di lavoro, di pensiero e di linguaggio che faccia delle dinamiche familiari il punto di vista privilegiato per la lettura delle difficolt dello sviluppo infantile e adolescenziale.

    ObiettiviAttraverso le attivit di Laboratorio ci si attende che gli studenti:1. apprendano come avviene

    lo svolgimento dellincontro clinico con i bambini ed il sistema famiglia, con attenzione particolare allutilizzo del linguaggio come modalit di connessione;

    2. riconoscano gli aspetti costitutivi della presa in carico, del colloquio e della diagnosi sistemico-relazionale;

    3. acquisiscano alcune tecniche osservative tipiche dei colloqui protetti e delle relazioni familiari.

    Quadro teorico di riferimentoLapproccio teorico e metodologico afferente al modello sistemico integrato con elementi provenienti dalla psicologia dinamica e dal paradigma relazionale simbolico.

    Bibliografia essenzialeSCABINI E. - CIGOLI V. (2012). Alla ricerca del famigliare. Il paradigma relazionale simbolico. Raffaello Cortina Editore. MAZZONI S. M. TAFF ( a cura di). (2007). Lintersoggettivit nella famiglia. Procedure multimetodo per losservazione e la valutazione delle relazioni familiari. Milano: Ed. Franco Angeli. DI VITA A.M.- SALERNO A. (a cura di) (2005). La valutazione della famiglia. Dalla ricerca allintervento. Milano: Franco Angeli. TOGLIATTI M.M. LAVADERA A.L. (2002). Dinamiche Relazionali e ciclo di vita della famiglia. Bologna: Il Mulino.

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    KERR M.E. BOWEN MURRAY (1990). La valutazione della famiglia. Un approccio terapeutico basato sulla teoria boweniana. Roma: Astrolabio.

    MetodologiaLa metodologia operativa del Laboratorio comprende lincontro ed il lavoro comune con lequipe interdisciplinare del Centro, lutilizzo ed analisi di videoregistrazioni; lutilizzo di specchio unidirezionale con simulate. Case works e workgroups supervisionati. Verranno utilizzati strumenti come il genogramma e i test familiari.

    Breve profiloprofessionale del docenteMedico chirurgo con specializzazione in medicina del lavoro, Psicoterapeuta sistemico relazionale, lavora come libero professionista nel campo della medicina del lavoro e della psicoterapia familiare.Docente IUSVE di Psicologia della famiglia.

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    Interazione precoce caregiver-bambino: VIDEO MICROANALISI (V.M.A.) E TERAPIA IN VIDEO INTERVENTO (V.I.T.)Docente: PROF.MARCELLO LONGO

    laboratori

    Motivazione ed apporto specifico al profilo professionaleIl Laboratorio propone un breve percorso di formazione teorico-pratica sullinterazione precoce caregiver-bambino nel periodo 0-3 anni secondo la teoria dellattaccamento e sulle relative tecniche di analisi videoregistrata: videomicroanalisi (V.M.A.) e terapia in video intervento (V.I.T.). Essendo focalizzato sul tema dello sviluppo infantile, il laboratorio si pu interfacciare con il corso di Psicopatologia dellet evolutiva.

    FinalitLintento quello di presentare la V.M.A. e la V.I .T. e il loro utilizzo nei contesti rispettivamente di studio-ricerca e clinico formativo.

    Obiettivi1. Lo studente pu sviluppare

    una visione sistemico-relazionale della diade caregiver-bambino e orientare in questo senso sia il proprio approccio clinico che l acquisizione di specifiche competenze interattive.

    2. Acquisire conoscenza sulle specifiche potenzialit della V.i.t. in campo formativo-educativo (formazione del caregiver alla interazione con il bambino, supervisione, educazione alla genitorialit, etc.).

    3. Acquisire informazioni sui criteri e le codifiche per lanalisi delle videoregistrazioni e competenze operative necessarie per la realizzazione del video.

    Quadro teorico di riferimento Il Laboratorio utilizza come quadro principale di riferimento il Modello della teoria dellattaccamento e Sistemico-diadico dellInfant Research, una corrente di ricerca che negli ultimi decenni, con il contributo di diversi autori, ha studiato lo sviluppo psicoaffettivo del bambino partendo dalla sua interazione con il caregiver considerata, alla luce della teoria dei sistemi di Sander, come un sistema a struttura diadica e con dinamica di reciprocit. Le ricerche si sono sviluppate in questa direzione soprattutto grazie alla videomicronalisi (V.M.A.), utilizzata come metodologia di studio e di ricerca sulle interazioni madre bambino

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    mediante analisi di sequenze videoregistrate. Quello della V.M.A. un approccio di tipo osservativo che codificando linterazione consente di scomporla e studiarla a livello emotivo, corporeo, comportamentale e cognitivo. Pi recentemente luso della video microanalisi si esteso ad un contesto clinico e di formazione, dando origine alla V.I.T. o Terapia in Video Intervento (G. Downing) che mantiene approccio e caratteristiche della V.M.A ma con procedure e finalit di carattere pi operativo.

    Bibliografia essenzialeCARLI L.-R