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Psicologia Sociale e della Comunicazione
La Gestalt
dallaPercezione del mondo
aiConflitti intergruppi
Percezione visiva
Percezione vs. Stimolazione sensoriale
Significato
Bottom-up vs. Top-down
Inferenze inconsceVsGradienti complessi
Esperienza+Capacità innate(Visual cliff)
Configurazioni instabili
Configurazioni instabili
Costanza Percettiva
Costanza Percettiva
Indici di profondità monoculari
Indici di profondità monoculari
La prospettiva Ecologica
Approccio data-driven
Gradiente tissurale, Precipizio visivo
Perceiving is For Doing
Affordances
- i sistemi sensoriali sono in grado di cogliere proprietàinvarianti di ordine superiore e possibilitàcomportamentali
- con l’apprendimento impariamo a riconoscere e adiscriminare tra le informazioni presenti nell’ambiente
Una prospettiva diversa: la Gestalt
Una prospettiva diversa: la Gestalt
Una prospettiva diversa: la Gestalt
Estensione dallo studio dei processi percettivi a quelli sociali.
No all’elementismo: il totale è più della somma delle parti
Interpretazione attiva in funzione del contesto: fornisce lachiave per interpretare la figura
Principi di raggruppamento
Vicinanza
Principi di raggruppamento
Similarità
Principi di raggruppamento
Chiusura
Principi di raggruppamento
Continuità
Principi di raggruppamento
Simmetria
L’organizzazione della percezione
Gestalt:
1) Principi di raggruppamento: tendenza umana aorganizzare in gruppi insiemi di stimoli isolati
2) Il tutto è diverso della somma delle parti
3) L’interpretazione è attiva, in funzione del contesto
Figura Sfondo
Triangolo di Kanizsa
L’interpretazione è funzione del contesto
Configurazioni instabili
Il ragionamento
Insight
Sei una scimmia,
chiusa in una gabbia in cui hai un copertone per farel’altalena, un paio di banane, un sacco di iuta con cui giocare,ovviamente un albero su cui arrampicarti, una ciotola per ilmangiare e l’acqua da bere.
Una nocciolina è caduta in un piccolo tubo di plastica…come la recuperi?
Kohler e Sultano
Il sé, l’altro, il gruppocome gestalt
Il sé
Gestalt
Approcci classici al conflitto- Lewin
Analizzare la struttura dei campi di forza:
- conflitto di doppio avvicinamento (+) S (+)
- conflitto di doppio evitamento (-) S (-)
- conflitto di avvicinamento / evitamento (+ -) S
Lewin
Lo sviluppo del Sé cenni da Lewin
Che succede nel corso dello sviluppo?
● Ipotesi sulle differenze tra bambini ebrei e tedeschi
● Tendenza al conformismo e Tendenze autopunitive
Il sé, l’altro, il gruppocome gestalt
L’altro
Impressioni di persone
Intelligente
Abile
Laborioso
Freddo
Determinato
Pratico
Prudente
Impressioni di persone
Intelligente
Abile
Laborioso
Caldo
Determinato
Pratico
Prudente
Impressioni di persone
Intelligente
Abile
Laborioso
Caldo
Determinato
Pratico
Prudente
Intelligente
Abile
Laborioso
Freddo
Determinato
Pratico
Prudente
Impressioni di persone
Intelligente
Abile
Laborioso
Educato
Determinato
Pratico
Prudente
Intelligente
Abile
Laborioso
Brusco
Determinato
Pratico
Prudente
Impressioni di persone
● Asch (1946) modello configurazionale
i primi tratti sono rilevanti perché creano il contesto: stessi tratti,valutazione differente
alcuni tratti hanno più peso di altri (caldo/freddo)
Intelligente
Abile
Laborioso
Caldo
Determinato
Pratico
Prudente
Intelligente
Abile
Laborioso
Freddo
Determinato
Pratico
Prudente
Intelligente
Abile
Laborioso
Educato
Determinato
Pratico
Prudente
Intelligente
Abile
Laborioso
Brusco
Determinato
Pratico
Prudente
Il sé, l’altro, il gruppocome gestalt
Il gruppo
Lewin: le basi della prospettiva psicosociale
Lewin: i l g r u p p o è u n a totalità dinamica basatasull’interdipendenza tra le parti.
a) diverso dalla somma delle parti
b) interdipendenza percepita,
• Interdipendenza del compito (interazione diretta)
• Interdipendenza del destino (interazione percepita)
Non ci sono limiti alla dimensione del gruppo, la struttura delcampo psicologico è l’elemento centrale di interesse (tradizionedel piccolo gruppo).
Cos’è un gruppo?
Si distingue classicamente tra
- Gruppo sociale: individui che interagiscono con regolarità,sviluppando aspettative reciproche e identità condivisa
- Aggregato: individui che si trovano nello stesso luogo allo stessomomento senza condividere legami
- Categoria sociale: classificazione effettuata “dall’esterno”, ad es.un raggruppamento statistico.
- Gruppi primari: legati da vincoli emotivi (es. famiglia, amici)
- ” secondari: legati da scopi pratici (es. equipe di lavoro)
In psicologia sociale si sottolinea sempre di più il ruolo dellapercezione dell’appartenenza a un gruppo…
Le condizioni minime per parlare di gruppo
Sherif: “il gruppo è una unità sociale che consiste di un insieme diindividui i quali, in un dato momento, si trovano in relazione di reciproca interdipendenza di status e ruolo, e che,implicitamente o esplicitamente, possiedono un insiemedefinito di norme e valori in grado di regolare ilcomportamento dei singoli membri.” (Sherif et al., 1961/1988, p. 10)
Tajfel: “entità […] che riveste significato per l’individuo” (p. 383 ed. it.)
comprende “una componente cognitiva: conoscere diappartenere a un gruppo; una valutativa, […] può avere unaconnotazione di valore positivo o negativo; e unacomponente emozionale: emozioni dirette verso il propriogruppo e verso coloro che intrattengono con esso dellerelazioni” (Tajfel, 1981, p. 347 ed. it.)
L’evoluzione del gruppo
Per Levine e Moreland (1994) L’evoluzione del gruppo può esserericondotta a 3 elementi chiave: valutazione, impegno,transizione di ruolo che riguardano sia il gruppo nel suo insiemeche ogni singolo membro.
Valutazione: sforzo di individuare e aumentare la convenienzareciproca, sviluppo di aspettative reciproche, monitoraggio egestione delle discrepanze tra comportamento atteso e osservato.
Impegno: stima della convenienza in rapporto a esperienze passate,presente e aspettative future in rapporto a possibili alternative.
Transizione di ruolo: riformulazione dei rapporti individuo-gruppo.
L’evoluzione del gruppoIm
peg
no
Tempo
L’evoluzione del gruppo (Levine e Moreland, 1994, p.310)
accettazione
divergenze
ingresso
uscita
EsameAccurato
Socializzazione Mantenimento Risocializzazione
Ricordo
ReclutamentoVs.
Esplorazione
AdattamentoVs.
Assimilazione
Negoziazione delruolo
AdattamentoVs.
Assimilazione
TradizioneVs.
Ricordo
Status e Ruolo
● Status: valutazione della posizione occupata nel gruppo lungo una scala diprestigio. Pattern generale di influenza sociale tra membri.
Due indicatori:
capacità di proporre iniziative
valutazione consensuale del prestigio connesso
● Ruolo: aspettative condivise circa comportamenti attesi da chi occupa unaparticolare posizione nel gruppo. Ad es. Il leader, l’ultimo arrivato
Funzioni:
prevedibilità e ordine
conseguimento degli obiettivi
Potere
Potere: influenza potenziale di A su B
French e Raven distinguono tra potere
di Ricompensa: positivo o coercitivo,
Legittimo: basato su norme e valori interiorizzati,
di Esempio: basato sull’identificazione di B con A,
di Competenza: B riconosce che A ha delle conoscenze superiori ecrede che le stia impiegando
Potere economico, motivazioni di B, …?
Leadership
Leader: persona in grado esercitare influenza sugli altri membri del gruppo.Più alto in status. Posizione centrale nella rete di comunicazioni.
4 approcci principali:
-Personalità: caratteristiche del “grande uomo”
-Stili di leadership: caratteristiche comportamentali del leader
-Modello della contingenza: interazione tra caratteristiche situazionali e stiledi leadership
-Modelli transazionali: rapporto bi-direzionale tra membri e leader.
Stile di Leadership
Lewin, Lippitt e White: qual è lo stile migliore nei gruppi di lavoro?
Leadership autoritaria: il leader decide cosa e chi lo deve fare, loda ocritica i membri individualmente e non partecipa al gruppo se non perdimostrare “come si fa”, rendimento quantitativo, ma dipendenza e irritabilità.
Leadership democratica: le cose da fare, gli obiettivi, la procedura sonodiscusse insieme. Il leader partecipa al gruppo, rendimento qualitativo, scarsa dipendenza e più soddisfazione.
Leadership lassez faire: il leader si astiene dal guidare il gruppo, forniscepochi commenti e indicazioni, interviene solo su richiesta, rendimento moderato, scarsa dipendenza, ma elevato scontento.
Stile di Leadership
Bales: due stili fondamentali. Spesso sono due leader presenti nelgruppo che assolvono a funzioni diverse.
Leader centrato sulle relazioni: si preoccupa dell’armonia e dellerelazioni interne al gruppo. Da amicizia e calore, aiuti e incoraggiamenti,mostra tolleranza e comprensione e equità.
Leader centrato sul compito: si preoccupa del raggiungimento degliobiettivi del gruppo. Ha conoscenze specifiche, è creativo e realistico, èconvincente nel cercare consensi, è abile nel pianificare e coordinare illavoro.
Influenza della Maggioranza
Sherif – Effetto autocinetico
Sherif (1935)
La formazione di norme in situazioni di incertezza
Paradigma sperimentale: effetto autocinetico
Situazione individuale Formazione di norme soggettive
Situazione individuale Formazione di norme soggettive ma + di gruppo leggera tendenza alla convergenza
Situazione di gruppo Formazione di una norma di gruppo+ individuale preservata anche a livello individuale
Sherif – Effetto autocinetico
Sherif – Effetto autocinetico
“In mancanza di situazioni percettive oggettive […] fattori interni come atteggiamenti,norme soggettive e valori giocano un ruolo determinante. […] L’effetto autocineticoriproduce questa situazione di incertezza e instabilità soggettiva” (Sherif, 1935, p. 52)
Interpretazione: per risolvere le situazioni di incertezza èrazionale cercare di sviluppare norme condivise
Il gruppo fornisce una cornice di riferimento (frame of reference)
La norma elaborata dal gruppo non è riconducibile alla mediadelle norme individuali ma è frutto dell’interazione
4 min
Le decisioni del gruppo
I gruppi decidono meglio?
2 processi concorrenti fondamentali
Normalizzazione: in situazioni di gruppo si elaborano delle norme basatesul confronto sociale (Festinger).
es. Sherif, movimento autocinetico: situazione incerta, il gruppo tende aconvergere verso una norma condivisa
Polarizzazione: le decisioni sono più rischiose di quelle elaborateindividualmente(Stoner), le opinioni tendono ad essere più estreme seelaborate in gruppo (Moscovici e Zavalloni).
- dipende dall’orientamento iniziale dominante tra i membri;
- e dalla dinamica, i gruppi più conflittuali tendono a divenire piùpolarizzati, quelli meno tendono a posizioni meno estreme.
Il sé, l’altro, il gruppocome gestalt
Le relazioni tra i gruppi
Teoria del Conflitto Realistico
Sherif: il conflitto tra i gruppi nasce dalla competizione per le risorse.
Interdipendenza negativa
“quando i gruppi competevano per degli obiettivi … atti ostili e soprannomi poco gradevoli si sviluppavano in relazione all’outgroup” (Sherif et al., 1988, p.210).
Esperimento dei campi estivi1) Attività comuni2) Divisione in due gruppi3) Attività competitive Conflitto realistico atti ostili, alta coesione
intragruppo e pessime relazioni intergruppi 4) Attività cooperative Scopo sovraordinato Riduzione C.
Ridurre stereotipi e conflitti favorendo l’interdipendenza positiva
Destino comune
Rabbie e Horwitz: sviluppano l’idea lewiniana di interdipendenza
2 gruppi distinti casualmente
● Variabile manipolata: percezione di destino comune – ricevere una radio
(per caso, su scelta dello sperimentatore, su scelta degli altri)
● Variabile dipendente: prima impressione degli altri e dei gruppi
In condizione di destino comune emerge una discriminazione valutativa afavore del proprio gruppo
bias di favoritismo per l’ingroup
la percezione di destino comune è elemento sufficiente per mettere inatto comportamenti discriminatori
In sintesi
Percezione degli oggetti – principi fondamentali
Qualità del tutto e qualità delle parti
Contesto
Ristrutturazione
Il Sé come campo – forze e rapporto con l’ambiente
Il gruppo come totalità dinamica
L’interdipendenza del destino e del compito come chiave nelledinamiche intra e intergruppi