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www.qlip.ch - edizione di Gennaio
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Gennaio 2012
Qlip, il secondo appuntamento.
Cari lettori,
con il debutto della seconda edizione di Qlip Magazine, vi informiamo delle tre princi-
pali novità. La prima è che da poco abbiamo assunto due nuovi collaboratori, Ambra
Martignoni, che si occuperà di redigere articoli e assistere tutta la produzione della
rivista; ci aiuterà inoltre nell’organizzazione di tutti gli aspetti legati al segretariato e
Michele Cereghetti, che sarà responsabile della promozione. La seconda invece, ri-
guarda il fatto che grazie alla prima edizione abbiamo potuto valutare l’importanza e
l’audience dei temi più graditi; ciò ci ha portato ad allargare alcuni di questi, rimuo-
vendone degli altri. La terza ed ultima novità comprende un piccolo cambio di stile.
Abbiamo infatti modificato il nostro font di scrittura del magazine con il “Times New
Roman”. Speriamo che queste modifiche siano totalmente apprezzate. Vi auguriamo
una buona lettura e un buon anno nuovo!
Tolunay Uklimekci Michele Cereghetti Ambra Martignoni
direttore resp. Promozione resp. Redazione
Editoriale
Qlip Magazine / Gennaio / 2 Qlip Magazine / Gennaio / 3
4 Giovani Gioco d’azzardo e giovani 8 Local Business Moleskine, la storia 10 Teqnologia iOs vs Android vs BB vs Win7 15 Moda Abbinare 18 Fotografie Natura e ghiacciai 24 Personaggi Step One, la biografia ufficiale 26 Sport L’Handbike 30 Tempo libero Il caffè, dove berlo 32 Web Luiis-Group 35 Eventi Arriva il carnevale, arriva il Rabadan! 38 Qcina QRM: Ristorante Croce Federale
Il Quality Rstaurant Mark
Qlip Magazine / Gennaio / 2
Sommario
Qlip Magazine / Gennaio / 3
Giovani
Giochi d’azzardo e giovani: una realtà
preoccupante?
C hi non ha mai sentito dirsi un gioco è bello finché dura poco ? Bene, non
tutti però sanno che ai nostri tempi questo modo di dire dovrebbe essere
concretizzato in il gioco è bello finché non diventa dipendenza .
Difatti i dati relativi al gioco d’azzardo fra i giovani risulta preoccupante:
sempre più ragazzini decidono di trascorrere il loro tempo libero in luoghi
reali come casinò o virtuali come siti online di gioco d’azzardo. Da uno studio condotto
dal Centro ospedaliero universitario vodese in Svizzera il 13,5 % dei ragazzi fra i 15 e i
24 anni gioca almeno una volta alla settimana.
Sentire ragazzi parlare senza farsi problemi di debiti sopra i mille franchi all’interno di
un casinò è preoccupante ed è all’ordine del giorno; valutando poi il fatto che molti fra
loro non sono altro che studenti e che quindi non hanno altro da spendere se non le loro
paghette mensili non migliora di certo la situazione.
Non più solo droga o alcol, ora anche gioco. Soldi andati in fumo senza nemmeno ren-
dersene conto, prime paghe e risparmi di genitori premurosi che vengono buttate in luo-
ghi che promettono fortuna e ricchezza facili.
Inoltre grazie ai siti on-line ora basta sedersi comodamente davanti al proprio compu-
ter, possedere una carta di credito e il gioco, nel vero senso della parola, è fatto. Asso-
ciazioni che si occupano di sensibilizzare sulle dipendenze da qualche anno hanno
Qlip Magazine / Gennaio / 4 Qlip Magazine / Gennaio / 5
Giovani
quindi dovuto cominciare ad agire anche su questo campo. Come rendere attenti giova-
ni e meno giovani ad una simile realtà? Parlandone, scrivendone e non chiudendo gli
occhi pensando che sia solo una ragazzata. Per chi ha ancora intenzione di approfondire
l’argomento sulle dipendenze da gioco e dipendenze in generale può recarsi ad esempio
sul sito della associazione della svizzera italiana Radix : www.radix.ch red / AM
Franco Battiato / Photo by: i-italy.org
Qlip Magazine / Gennaio / 4 Qlip Magazine / Gennaio / 5
Local Business
Moleskine, Il taccuino.
Q lip vi presenta con piacere un oggetto che ha segnato la storia: il famoso tac-
cuino Moleskine. Nero, tascabile, rettangolare, con gli angoli arrotondati e i
risguardi trattenuti da un elastico; sono queste le caratteristiche di un ogget-
to tanto essenziale quanto bello. È stato un oggetto indispensabile per i più
alti esponenti artistici ed intellettuali degli ultimi due secoli (tanto per fare
qualche nome Van Gogh, Picasso, Hemingway e Chatwin) ed è diventato leggendario
per poi scomparire improvvisamente; difatti da un racconto dello scrittore Bruce Chat-
win sappiamo che il primo produttore un’azienda familiare di Tours dovette chiudere i
battenti lasciando in balia della disperazione il narratore che comprò tutti i taccuini che
riuscì a trovare ancora in commercio. Bruce Chatwin è anche colui a cui bisogna dare il
merito del nome Moleskine , difatti ne è l’ideatore.
Dunque non vi era più alcun produttore di questi bellissimi taccuini. Come fare ad es-
sere creativi senza un oggetto così prezioso? Niente paura! Ci ha pensato infatti un pic-
colo editore milanese nel 1997 ricreando il taccuino e battezzandolo - sempre in onore
di Chatwin- Moleskine. Dal 2006 l’editoria milanese è stata acquistata dall’attuale
Syntegra Capital ed il marchio moleskine è diventato nome dell’azienda a cui appartie-
ne ed oltre ad offrire i classici taccuini neri propone anche oggetti come quaderni, agen-
de, borse e strumenti per scrivere e leggere.
Qlip Magazine / Gennaio / 8 Qlip Magazine / Gennaio / 9
Local Business
L’azienda oggi come oggi conta circa 100 dipendenti ed ha una vasta rete di partner e
collaboratori. La sua sede principale si trova a Milano e la sua affiliata americana è a
New York. Secondo un articolo del 2008 della rivista tedesca Brano Elvis i taccuini so-
no distribuiti in 53 paesi differenti attraverso 14'000 punti vendita (di cui il 65% biblio-
teche). Moleskine Slr assicura di impegnarsi ad offrire prodotti che hanno subito pro-
cessi esclusivamente amici dell’ambiente e ad utilizzare carta timbrata FSC (Forest
Stewardship Council), è anche im-
pegnata in progetti etici esterni che
contribuiscono al sostegno di gio-
vani creativi e di nuovi talenti,
inoltre è finanziatrice di un proget-
to chiamato Detour che è organiz-
zato da una fondazione no profit
chiamata lettera27 e che consiste in
mostre itineranti di taccuini d’auto-
re. L’archivio dei taccuini Detour è
sempre visibile on line. Moleskine
Slr garantisce inoltre che i suoi og-
getti sono strettamente legati alla
bellezza e alla qualità e che quindi
non sono da buttare, bensì da con-
servare e sfruttare al meglio delle
possibilità intellettuali ed artistiche
di ognuno. Insomma, questi taccui-
ni sono veri e propri gioielli, com-
pagni di viaggio in cui si possono
raccogliere esperienze, idee e im-
magini di una vita intera. I prodotti
Moleskine possono essere persona-
lizzati, si trovano in edizioni limi-
tate e creati da differenti artisti. La
scelta è vastissima, spetta dunque
al singolo trovare il prodotto più
adatto alla propria persona.
red / AM
Moleskine Cities / Photo by: urban-com.be
Qlip Magazine / Gennaio / 8 Qlip Magazine / Gennaio / 9
Teqnologia
Confronto tra sistemi operativi mobili:
iOS, Android, BlackBerry o Windows?
N ell’edizione precedente abbiamo avuto l’occasione di parlarvi delle varie
compagnie telefoniche dei relativi servizi che offrono. Una delle cose
più ovvie e comuni che tutte queste aziende hanno sono gli apparecchi
telefonici, in dettaglio il sistema operativo.
Parliamo a livello di smartphone, dunque sistemi operativi (OS) che
consentono la navigazione su internet, la ricezione e l’invio di e-mail e via dicendo.
Una volta che il proprio contratto è scaduto, occorre rinnovarlo; con questa operazione
si ha diritto ad un cellulare a condizioni speciali (prezzo ribassato). Il dubbio sorge al
momento della scelta: “che telefono mi prendo?”.
Analizziamo dunque i vari sistemi operativi in circolazione in rapporto ai produttori de-
gli apparecchi stessi. Oggi giorno gli OS più in voga sono: iOS (Apple), Android
(Google), Windows7 (Microsoft) e BlackBerryOS (Research In Motion). I produttori di
apparecchi per sistemi operativi iOS è unicamente la Apple (l’OS è di sua proprietà)
con il suo iPhone; mentre per Android abbiamo in prima fila a concorrere Samsung e
HTC (Android è un sistema operativo Open Source), oltre a Samsung e HTC si aggiun-
ge Nokia a vendere apparecchi che dispongono di Windows7. Per BlackBerry OS inve-
ce la RIM è l’unica a distribuire questo software, perché è di sua proprietà e li commer-
cializza con i propri smartphone omonimi.
Qlip Magazine / Gennaio / 10 Qlip Magazine / Gennaio / 11
Teqnologia
Vediamo ora cosa li distingue e quale è la diffenza. Quello che cambia totalmente in
ognuno di questi marchi è la “User Interface”, ovvero l’interfaccia dell’utente che sta a
voler significare la grafica ed il design.
La filosofia di iOS è quella di avere un interfaccia semplice e chiara, in gergo “User
Friendly”, ovvero amichevole, semplice, intuitivo. Infatti tutti i controlli di iPhone sono
svolti tramite tasti e bottoni abbastanza contrastati tra colore di testo e di sfondo. L’u-
tente si muove attraverso il touchscreen e
adopera il tasto “home” unicamente per tor-
nare alla schermata principale o per uscire
dall’applicazione che sta utilizzando.
Anche Android si è concentrata sulla sempli-
cità e sull’immediatezza, infatti con una del-
le ultime release si può accedere ad alcune
funzioni direttamente dalla “lock screen”,
ovvero quando il telefono è bloccato.
Il design di Windows Phone è il più chiaro di
tutti. Una filosofia ed un concetto minimali-
sta, semplice, intuitivo e soprattutto chiaro.
Nessuna deviazione di funzioni, niente abbi-
namenti di colori sbagliati.
La Microsoft, prendendo spunto dal suo si-
stema operativo per computer Windows 7 ha
voluto creare qualcosa di unico nel suo gene-
re, dando sfogo al contrasto e all’accessibili-
tà.
Colori come bianco su nero o bianco su blu.
Forme quadrate (le App infatti hanno un’im-
magine quadrata, i tasti sulla home screen
sono pure quelli quadrati), Apple invece
punta su quello che sono le curve (sottili), ai bottoni ovali e alle icone delle App con i
bordi arrotondati.
BlackBerry OS invece è un sistema operativo inizialmente pensato per smartphone non-
touch. Infatti soltanto dopo la RIM ha introdotto i suoi cellulari con schermo tattile
(senza tralasciare però l’immancabile tastiera QWERTY). Il design di BBOS è abba-
stanza unico e atipico, ma ricorda vagamente Android con il suo tasto opzioni (in que-
sto caso è il tasto “Blackberry”). BBOS dispone di più schermate home (esattamente
come iOS e Android; a differenza di Windows).
Illustrazione realizzatada parte di alcuni sostenitori di Android
Qlip Magazine / Gennaio / 10 Qlip Magazine / Gennaio / 11
Teqnologia
Qlip Magazine / Gennaio / 12 Qlip Magazine / Gennaio / 13
Soffermiamoci anche sulle funzionalità, le specialità e
le caratteristiche dei software, dei programmi e delle
“menti dei cellulari” che vi abbiamo appena presenta-
to.
La cosa che rende davvero speciale l’iOS (e di conse-
guenza l’iPhone) è il suo vastissimo App Store. L’App
Store è una piazza virtuale dove gli sviluppatori hanno
l’opportunità di pubblicare, distribuire e vendere i pro-
pri prodotti, in questo caso applicativi studiati e codifi-
cati appositamente per questo tipo di dispositivi. Dicia-
mo speciale perché App Store è un mercato a sé stante.
Infatti vi sono centinaia di migliaia di applicazioni tra
cui l’utente può scegliere, ricercare e scaricare.
Le App a pagamento si possono pagare tramite carta di
credito oppure con delle iTunes Card (carte prepaid
con un credito valido unicamente per questo sistema);
l’accesso viene identificato tramite un proprio Apple
ID (obbligatorio).
Anche Android ha moltissime applicazioni, ma la sua
specialità è la possibilità di sincronizzare con i servizi
offerti da Google. Infatti Android è una piattaforma, un
sistema operativo interamente studiato, progettato e di-
stribuito da Google. Appunto per questo consente di
sincronizzare i propri contatti, il calendario, le e-mail e
tutto quanto fa parte della gamma di servizi del noto
motore di ricerca. Anche Windows Phone è abbastanza
famoso per le sue capacità di sincronizzazione, infatti
per chi possiede un’account Xbox Live, c’è la possibi-
lità di fare il login al proprio profilo direttamente dal
cellulare.
Blackberry non è famosa per niente di questo. La RIM
si è fatta conoscere per i suoi cellulari aziendali, spe-
cialmente utilizzati da dipendenti delle banche, oggi
distribuiti fino al segmento privato. I Blackberry sono
famosi per la loro estrema sicurezza, infatti si sostiene
che il loro sistema sia inpassabile.
red / TU Mobile OS Battle / Photo by: Lucidagancy.com
Teqnologia
Ecco alcune fotografie dell’interfaccia dei vari sistemi operativi appena presentati:
Qlip Magazine / Gennaio / 12 Qlip Magazine / Gennaio / 13
Mobile OS Battle / Photo by: Lucidagancy.com
iOs Android
Windows Phone 7.5 Blackberry OS 7
Qlip Magazine / Gennaio / 15
Qlip Magazine / Gennaio / 15
Moda
Abbinare: vestiti, colori e accessori.
V ogliamo trattare in quest’articolo, nell’ambito della moda, il tema
dell’abbinamento dei vestiti, dei colori e dei relativi materiali.
Le domande che sorgono spontanee sono: “quali sono le regole per abbi-
nare vestiti?” – “esistono delle regole standard?” – “ come si fa a sapere
cosa abbinare con cosa?”. Queste domande purtroppo non sempre hanno
una risposta chiara e “universale”, infatti quando si tratta di moda, di abbigliamento, si
entra in un settore molto personale, di conseguenza non si possono dare delle risposte
oggettive. Il tema scelto è molto soggettivo, però esistono delle piccole linee guida che
ci possono aiutare a migliorare il nostro abbigliamento. Ci sono però alcune precisazio-
ni da fare: “abbinare” per una donna ha un senso (spesso) diverso da “abbinare” per un
uomo. Per chi vuole avere un aspetto gradevole, e non vuole che l’aggettivo ad esso da-
to sia unicamente “carino/a”, allora è importante saper abbinare bene i propri abiti, nel
loro insieme, quali colori, materiali e tipologia (stile) dell’abbigliamento stesso.
La premessa da fare è che trattando un argomento abbastanza delicato, bisogna precisa-
re che si tratta di informazioni oggettive in base ai pensieri “standard / comuni”, ricor-
dando sempre che abbinare è sempre questione di “gusti”.
Moda
Qlip Magazine / Gennaio / 16 Qlip Magazine / Gennaio / 17
Ecco alcuni consigli e regole degli abbinamenti:
Evitare di indossare due capi di colori simili o uguali (meglio se tonalità diverse
Abbinare il colore della maglietta a quello delle scarpe e/o della cintura
Abbinare sempre il colore della borsa a quello delle scarpe
In alternativa a quanto citato sopra, per la borsa e le scarpe è meglio scegliere due
colori che stanno bene as-
sieme (possibilmente che
richiamano qualche ac-
cessorio)
La parte più difficile, sta nel
saper abbinare i colori giusti.
Questo perché esiste una linea
di gusti che vede un colore
perfettamente abbinato ad un
altro, mentre in realtà ci sono
altri pensieri, comuni o meno,
che vedono quei determinati
due o più colori improponibili
in una vista d’insieme.
Ci sono infatti correnti di pen-
siero che vedono addirittura il
nero assolutamente non com-
binabile con il bianco (i colori
che si contrastano, solitamen-
te, non sono considerati non-
abbinabili).
Vediamo ora dei dettagli e
specifiche dei colori principa-
li:
Nero: è considerato un non colore, poiché è molto elegante e non passa mai di mo-
da. Inoltre snellisce la nostra linea. Si può abbinare con qualunque altro colore
(meglio se acceso).
Bianco: come il nero, anche lui è un non colore, dunque si abbina con tutto. Atten-
zione però perché mette anche in risalto i difetti fisici e le curve del proprio corpo.
Blu: è l’unico colore che può stare bene anche con altre sue stesse tonalità, si abbi-
na però male con rosso e giallo.
Rosso: è un colore audace, indica sicurezza in se stessi e non tutti se la sentono di
Cerchio di Itten: i colori, non si accostano bene a quelli “simili”, ovvero a quelli che si trovano nelle immediate vicinanze. Si abbinano bene invece quelli diametralmente opposti alla ruota.
Moda
a combinare facilmente con azzurro, verde e giallo; ma si accosta bene a tonalità scure
in generale.
Giallo: soltanto se fa parte degli accessori, dà l’idea dell’estate e del buon umore.
Anche lui però è molto difficile da abbinare, essendo molto acceso, lo si vede mol-
to bene con colori come il viola (scuro) e il verde chiaro.
Verde: non tutti i verdi si abbinano con gli stessi colori. Infatti tonalità chiare e te-
nui vanno bene con blu e giallo, al contrario di quelle scure. Evitare comunque vio-
la e arancio,
Ecco invece alcuni abbinamenti da evitare assolutamente:
Nero-marrone
Nero-blu scuro
Oro-colori pastello
Argento-colori pastello. red / TU
Colors / Photo by: dealovia.com
Qlip Magazine / Gennaio / 16 Qlip Magazine / Gennaio / 17
Cerchio di Itten: i colori, non si accostano bene a quelli “simili”, ovvero a quelli che si trovano nelle immediate vicinanze. Si abbinano bene invece quelli diametralmente opposti alla ruota.
Fotografie
Fotografie varie - Photo by: Tolunay Uklimekçi
Qlip Magazine / Gennaio / 23
Fotografie
Qlip Magazine / Gennaio / 23
Fotografie
Fotografie di un ghiacciaio - Photo by: Tolunay Uklimekçi
Qlip Magazine / Gennaio / 23
Fotografie
Qlip Magazine / Gennaio / 23
Qlip Magazine / Novembre / 23
Qlip Magazine / Novembre / 23
Personaggi
Step One. La biografia Ufficiale!
S tefano Dal Borgo nasce a Bellinzona il primo aprile 1989. Sin dallʼinfanzia
si avvicina alla musica grazie al padre, il quale trascorre le sue serate al
pianoforte, accendendo in Stefano la voglia di scoprire, di entrare in quel
mondo fatto di note. La musica, in tutte le sue forme, lo appassiona ma
il ragazzo nota di avere una predisposizione particolare verso le parole
e i testi dei vari artisti.
Lascia tutti sorpresi, infatti, quando attorno ai suoi dieci anni di vita, il giovane ricor-
da a memoria i testi degli artisti italiani, rispettandone la metrica, dopo un solo
ascolto. Questa predisposizione particolare lo porta ad avvicinarsi alla musica Rap, af-
fascinato dall’arte del “freestyle”, ovvero l’arte di improvvisare su di una base ritmata
testi di senso compiuto e scanditi da rime. A sedici anni affronta il suo primo
“freestyle contest” al “Garage Music” di Castione (ora divenuto “La Sfinge club”).
Lasciando il pubblico incredulo, Stefano vince il suo primo contest e, da quel
momento, colleziona un successo dopo lʼaltro sui palchi della scena underground tici-
nese e della vicina penisola. Nel 2006, a 17 anni, il ragazzo si afferma miglior
artista rap esordiente, classificandosi secondo al “Ti on the Mic”, una delle più
grandi ed importanti manifestazioni Hip Hop tenutasi in Ticino, che vedeva invitati i
migliori “freestyler” svizzeri e d’Italia. Parallelamente alla passione per
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Personaggi
Step One. La biografia Ufficiale!
S tefano Dal Borgo nasce a Bellinzona il primo aprile 1989. Sin dallʼinfanzia
si avvicina alla musica grazie al padre, il quale trascorre le sue serate al
pianoforte, accendendo in Stefano la voglia di scoprire, di entrare in quel
mondo fatto di note. La musica, in tutte le sue forme, lo appassiona ma
il ragazzo nota di avere una predisposizione particolare verso le parole
e i testi dei vari artisti.
Lascia tutti sorpresi, infatti, quando attorno ai suoi dieci anni di vita, il giovane ricor-
da a memoria i testi degli artisti italiani, rispettandone la metrica, dopo un solo
ascolto. Questa predisposizione particolare lo porta ad avvicinarsi alla musica Rap, af-
fascinato dall’arte del “freestyle”, ovvero l’arte di improvvisare su di una base ritmata
testi di senso compiuto e scanditi da rime. A sedici anni affronta il suo primo
“freestyle contest” al “Garage Music” di Castione (ora divenuto “La Sfinge club”).
Lasciando il pubblico incredulo, Stefano vince il suo primo contest e, da quel
momento, colleziona un successo dopo lʼaltro sui palchi della scena underground tici-
nese e della vicina penisola. Nel 2006, a 17 anni, il ragazzo si afferma miglior
artista rap esordiente, classificandosi secondo al “Ti on the Mic”, una delle più
grandi ed importanti manifestazioni Hip Hop tenutasi in Ticino, che vedeva invitati i
migliori “freestyler” svizzeri e d’Italia. Parallelamente alla passione per
l’improvvisazione, Stefano scrive anche vere e proprie canzoni.
Nel 2006, con un gruppo di amici, fonda il gruppo “New Skills” con il quale lavora
e cresce molto dal punto di vista umano e musicale e, dal 2006 ad oggi, porta il
giovane ad esibirsi su tutti i più importanti palchi della regione, facendo da spalla
ad artisti come Fabri Fibra, Club Dogo, Mondo Marcio e molti altri.
Nel 2010 Stefano si vede costretto a distaccarsi dal gruppo, in quanto migra a
Friborgo per proseguire i suoi studi universitari. Friborgo segna profondamente il
ragazzo, che si trova ora in una città a lui sconosciuta e lo costringe a rifarsi,
per modo di dire, una vita. Fra le mura del suo appartamento nasce un idea, quel-
la di “ripartire da zero” e, Stefano, riparte. In pochi mesi scrive una miriade di testi
raggruppandoli in un album, intitolato RESET.
Un suo grande
amico, Kastriot, si
accorge di quanto i
brani registrati
amatorialmente
nell’appartamento
dell’artista siano
competitivi e degni
di nota. Decide
quindi di fare da
manager a Stefano
aiutandolo a pianifi-
care la produzione
dell’album.
I due si rivolgono a
Franco Paladino (in
arte Dj C.I), dj di Maxi B e produttore al Real Jungle Studio di Lugano, il quale ac-
cetta dopo aver ascoltato le pre-registrazioni, di produrre Stefano che, da questo
momento, diventerà per la scena musicale “Step One”. Dopo aver registrato i primi
pezzi da C.I, Kastriot decide di inviare alcuni brani all’etichetta italiana “L’atlantide”,
la quale si interessa al giovane rapper seguendo il lavoro che svolge in studio e, al-
la fine delle registrazioni, il master dell’album convince i dirigenti della casa discografi-
ca. Il disco uscirà il 29 novembre 2011 assieme al video del primo singolo inti-
tolato “vivo nei miei testi” . La distribuzione coprirà il canton Ticino e la vicina peni-
sola. red / SD
Qlip Magazine / Gennaio / 24 Qlip Magazine / Gennaio / 25
Sport
La libertà scorre su tre ruote
N on esistono barriere fisiche, ma solo mentali. Lo sport, in questo senso, è
un ottimo strumento per far comprendere quanto le persone con una di-
sabilità possano essere forti e determinate, e superare così ogni limite.
Lo sa bene Vittorio Podestà, vincitore, nel 2007, del campionato del
mondo di handbike. “Pensavo di aver perso tutto” – scrive di quel gior-
no – “Poi ho realizzato il mio sogno”.
Solo cinque anni prima, la sera del 19 marzo 2002, mentre sta per raggiungere alcuni
amici per una cena in compagnia, la ruota anteriore della sua auto urta un cordolo della
strada. Prima un testacoda, poi il veicolo si ribalta. Nessuna ferita apparente, nessuna
escoriazione. Ma le gambe restano lì, immobili. L’incidente causa a Vittorio una doppia
torsione della colonna vertebrale, con la rottura delle vertebre dorsali e la conseguente
lesione al midollo spinale. Il ricovero a Sondrio, poi il ritorno a casa. Vittorio non smet-
te di lottare, e continua nella riabilitazione anche grazie allo sport, prima con il basket e
poi con l’handbike. Si appassiona particolarmente a questa speciale bicicletta, nella
quale la spinta proviene dalle braccia e non dalle gambe. Inizia a concorrere in alcune
gare regionali, ed i risultati non si fanno attendere. Dopo soli tre anni, entra a far parte
della nazionale italiana, e si aggiudica svariati titoli mondiali. L’handbike è uno sport
conosciuto e particolarmente seguito nella vicina penisola. Testimonial quali Alex
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Sport
La libertà scorre su tre ruote
N on esistono barriere fisiche, ma solo mentali. Lo sport, in questo senso, è
un ottimo strumento per far comprendere quanto le persone con una di-
sabilità possano essere forti e determinate, e superare così ogni limite.
Lo sa bene Vittorio Podestà, vincitore, nel 2007, del campionato del
mondo di handbike. “Pensavo di aver perso tutto” – scrive di quel gior-
no – “Poi ho realizzato il mio sogno”.
Solo cinque anni prima, la sera del 19 marzo 2002, mentre sta per raggiungere alcuni
amici per una cena in compagnia, la ruota anteriore della sua auto urta un cordolo della
strada. Prima un testacoda, poi il veicolo si ribalta. Nessuna ferita apparente, nessuna
escoriazione. Ma le gambe restano lì, immobili. L’incidente causa a Vittorio una doppia
torsione della colonna vertebrale, con la rottura delle vertebre dorsali e la conseguente
lesione al midollo spinale. Il ricovero a Sondrio, poi il ritorno a casa. Vittorio non smet-
te di lottare, e continua nella riabilitazione anche grazie allo sport, prima con il basket e
poi con l’handbike. Si appassiona particolarmente a questa speciale bicicletta, nella
quale la spinta proviene dalle braccia e non dalle gambe. Inizia a concorrere in alcune
gare regionali, ed i risultati non si fanno attendere. Dopo soli tre anni, entra a far parte
della nazionale italiana, e si aggiudica svariati titoli mondiali. L’handbike è uno sport
conosciuto e particolarmente seguito nella vicina penisola. Testimonial quali Alex
Zanardi, ex pilota di Formula 1, oggi atleta su tre ruote, hanno contribuito a rendere ce-
lebre questa disciplina, che grazie alla forza delle braccia, alla fluidità del movimento e
allo scorrere delle ruote offre anche alle persone con disabilità agli arti inferiori un’e-
strema sensazione di libertà.
Come si sta sviluppando questa disciplina nella Svizzera italiana? Che dire, se non che
ormai ci si è fatta un po’l’abitudine: i bambini indicano le handbike dall’alto delle auto-
mobili, gli adulti le guardano con aria inter-
rogativa. A volte le persone si avvicinano per
chiedere come mai questa bicicletta abbia
una forma così strana. Non occorre molto
per capire che l’handbike, alle nostre latitu-
dini, è pressoché sconosciuta. In Svizzera si
tratta di uno sport praticato per lo più dal
singolo atleta. Esiste però una squadra semi-
professionista: il Team Paraplegie, che conta
sei membri. Generalmente all’interno della
Confederazione, le handbike gareggiano al
pari delle normali biciclette da strada, anche
se esiste una categoria a sé, che è poi a sua
volta suddivisa in diverse sottocategorie a
dipendenza della stato di salute dell’atleta.
Vista la mancanza di meeting regionali, i no-
stri atleti sono però spesso costretti a doversi
muovere all’interno di circuiti internazionali.
La Round Table Cup, organizzata il 25 set-
tembre 2011 nell’ambito della maratona
“Stralugano”, si è in questo senso posta qua-
le primo appuntamento di rilevanza organiz-
zato nel nostro Cantone. Una decina di atleti
del team Gruppo Paraplegici Ticino hanno affrontato il circuito del lungolago non tanto
con fini agonistici, quanto dimostrativi. È infatti importante coinvolgere l’opinione
pubblica, al di là del puro significato sportivo e dimostrare quanto le persone con andi-
cap abbiano da offrire.
red / Daphne Settimo (FTIA)
Handbike / Photo by: lightgalleries.net
Qlip Magazine / Gennaio / 26 Qlip Magazine / Gennaio / 27
Luoghi
Il caffè, dove berlo.
L a redazione di Qlip ha deciso di dedicare uno spazio ad uno dei gesti più
piacevoli della quotidianità: bere un caffè. Che sia bevuto da soli o in com-
pagnia è un piccolo rituale a cui pochi rinunciano e allora vi diamo un con-
siglio per gustarne uno che non dimenticherete facilmente. Il dove è Locar-
no, il quando è sempre: stiamo parlando della caffetteria Al Porto Café La-
go, piccolo gioiello aperto 365 giorni all anno dove in un ambiente raffinato, con un per-
sonale assolutamente impeccabile ed un menù tutto da scoprire potrete trascorrere mo-
menti speciali. Il ristorante si trova di fronte al lago e con una grande vetrata permette
di ammirarlo in tutta la sua bellezza, il salotto è molto luminoso ed è arredato con tavoli
in legno e divani con tanto di soffici cuscini che non fanno altro che invogliare il cliente
ad accomodarsi, il personale elegante e gentilissimo provvede subito ad accompagnare
l ospite al proprio tavolo e a portare la carta, il servizio da tavola è molto ricercato tazze
di porcellana e posate d argento- e vi farà gustare ancora di più la portata desiderata. Il
caffè sempre ottimo- è sempre accompagnato da un bicchiere d acqua fresca ed un cioc-
colatino della casa. I dolci che si trovano nel menù sono tutti gustosi e di ottima qualità
e ognuno di essi viene presentato in maniera eccellente. Café Lago è perfetto per qual-
siasi occasione e per qualsiasi tipo di compagnia: colazione, pranzo, merenda in compa-
gnia del partner, dei colleghi, di amici o famiglia, non ne uscirete insoddisfatti!
Qlip Magazine / Gennaio / 30 Qlip Magazine / Gennaio / 31
Luoghi
Per maggiori informazioni vi consigliamo caldamente di visitare il sito web della catena
di pasticcerie Al Porto, dove potrete trovare tutte le indicazioni desiderate:
www.alporto.ch red / AM
Café Lago—Al Porto / Photo by: RT Vision (Tolunay Uklimekci)
Qlip Magazine / Gennaio / 30 Qlip Magazine / Gennaio / 31
Web
Web design e sviluppo, Luiis-Group.
A bbiamo intenzione di parlarvi di “un’agenzia interattiva Svizzera dedica-
ta al web design ed allo sviluppo”. Vi faremo conoscere questa giovane
azienda ticinese, la Luiis Group appunto (nonché gestore dei Server di
Qlip Magazine).
Si tratta di una ditta individuale presente sul mercato ticinese ormai già
da più di un anno, con un esperienza non paragonabile ai suoi concorrenti, visti i risul-
tati che sono riusciti a pubblicare nel loro portfolio dei progetti terminati. Il gruppo è
formato da tre persone: Luiis Franceschi (Creative Director), Christian Bianchini (Lead
Mobile Developer, attualmente impiegato nella sede di Londra) e Gonçalo Margalho
(Lead Developer).
Hanno sede principale e ufficio a Solduno (Via Vallemaggia 56A) e un secondo ufficio,
come anticipato, a Londra.
Si occupano a tempo pieno di fornire soluzioni e prodotti destinati al Web e al mercato
“mobile”; ciò che distingue quest’azienda dalle altre è il compromesso che riescono a
trovare tra funzionalità, semplicità e design minimalista-moderno. È impressionante ve-
dere i risultati dei siti web da loro sviluppati dove l’interattività è protagonista, seguita
dall’accessibilità e dal sistema “user-friendly” , come attori non da meno. “Offriamo so-
luzioni web alla portata di tutti a partire dai singoli privati fino alle grandi società”.
Qlip Magazine / Gennaio / 32 Qlip Magazine / Gennaio / 33
Web
Non soltanto siti web, sono esperti anche nel settore dello sviluppo di applicazioni mo-
bili, affermano infatti: “visti i nuovi trend siamo in grado di sviluppare sia siti web
compatibili con i principali smartphone che vere e proprie applicazioni, Android e
iOS”.
Come anticipato, il design fa parte della loro vena artistica che li spinge ad occuparsi in
specifico del settore specialistico del branding e della comunicazione aziendale, confer-
mato direttamente dal titola-
re, sig. Luiis: “i nostri pro-
getti sono basati su obiettivi
e target ben definiti. Credia-
mo che l’usabilità e la sem-
plicità siano la chiave per
trasmettere un’immagine
professionale e fluibile”.
Il lato finanziario (da parte
del cliente) è per loro molto
importante, per questo non
viene a mancare la specializ-
zazione nel Web-marketing,
dove una consulenza sulle
relazioni online è pratica-
mente d’obbligo.
Come ogni azienda informa-
tica, s’intendono di tutto il
resto dell’ambito tecnologi-
co, grazie ad una vasta cate-
na di partners e collaboratori riescono ad offrire una gamma di servizi completa che
comprende sviluppo di software, ricerche di vulnerabilità in reti aziendali e private, ac-
quisti di macchinari e computer.
L’aspetto “open-mind” di questa azienda si fa notare dal “sharing” che fanno del pro-
prio know-how, infatti offrono corsi e giornate informative per sensibilizzare persone e
professionisti al corretto uso delle nuove tecnologie e condividono il proprio sapere.
Numerosi i lavori e progetti da loro svolti, tra i quali nomi conosciuti qui in ticino, co-
me per esempio Genazzi e Artioli SA, Artisa Group Holding SA, ecc..
Vi invitiamo a voler visitare il loro sito web per maggiori informazioni: www.luiis-
group.com red / TU
Filosofia e metodo di lavoro di Luiis Group / Photo by: Luiis.com
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Qlip Magazine / Gennaio / 35
Eventi
Arriva il carnevale, il Rabadan!
P arliamo del carnevale questa volta. Uno degli avvenimenti più attesi dell’an-
no. Musica, colori e maschere sono le tre parole chiave di questa ricorrenza
e per chi è sacra sicuramente conosce il carnevale di Bellinzona e vi parteci-
pa. Il carnevale a Bellinzona viene fatto risalire al 1862 e il nome Rabadan è
coniato nel 1874; deriva dal dialetto piemontese ed ha un doppio significa-
to: il primo è baccano, il secondo uomo mal ridotto. Più che azzeccato dato che la mu-
sica e la festa sono non-stop per sei giorni di fila, sei giorni in cui è facile perdere ogni
energia con tanto divertimento. Sei giorni dove Bellinzona organizzata in maniera
straordinaria fa vivere al cittadino e al visitatore un’atmosfera difficile da ritrovare al-
trove. Nell’anno 2012 Rabadan comincerà giovedì 16 febbraio e terminerà martedì 21.
Ogni giorno è organizzato per regalare un programma differente. Il giovedì è dedicato
all’apertura del carnevale dove le autorità cittadine consegnano le chiavi della città al
Re Rabadan e alla sua corte, il venerdì viene organizzato un pranzo per più di mille an-
ziani e vi è la grande sfilata mascherata dei bimbi di asilo ed elementari di tutto il can-
tone, il sabato è all’insegna della musica dove le musiche ticinesi e le Guggen d’oltral-
pe sfilano lungo il Viale Stazione, la domenica vi è il grande corteo mascherato con più
di 50 soggetti ogni anno, il lunedì viene dedicata tutta l’attenzione ai bambini con delle
animazioni e alla sera vi è il grande torneo di tiro alla fune ed infine al martedì una
Qlip Magazine / Gennaio / 35
Eventi
risottata per più di tremila persone viene preparata con grande cura. Si calcola che ogni
anno in questi sei giorni più di diecimila persone entrano nella città del carnevale per
eccellenza. Per chi ancora non ha avuto l’occasione di parteciparvi non deve far altro
che vedere con i propri occhi lo spettacolo che una città simile riesce a regalare e quindi
perché aspettare? red / AM
Rabadan—Piazza collegiata Bellinzona / Photo by: Tolunay Uklimekci (RT Vision)
Qlip Magazine / Gennaio / 35
risottata per più di tremila persone viene preparata con grande cura. Si calcola che ogni
anno in questi sei giorni più di diecimila persone entrano nella città del carnevale per
eccellenza. Per chi ancora non ha avuto l’occasione di parteciparvi non deve far altro
che vedere con i propri occhi lo spettacolo che una città simile riesce a regalare e quindi
perché aspettare? red / AM
Qlip Magazine / Gennaio / 35
Qcina
QRM: Ristorante Croce Federale
C ome redazione di Qlip abbiamo voluto valutare per voi il ristorante Croce
federale di Bellinzona. Ecco dunque qui riportato un freddo pomeriggio
invernale allietato da un buon dessert.
Dopo aver passeggiato per le strade di Bellinzona e avendo avvertito un
certo languorino abbiamo deciso di sostare presso il Croce federale per
degustare un dolce della casa. Il ristorante è facilmente raggiungibile, posizionato nel
centro storico bellinzonese a circa 300 metri dalla stazione e a due minuti dal parcheg-
gio di Piazza del sole. Riesce subito a far sentire il cliente a proprio agio grazie ad un
locale con colori caldi e ad un personale cordiale.
Infrastruttura abbastanza amplia, con terrazza e due locali all’interno (un locale pizzeria
-bar e l’altro più elegante ed intimo). Pulito nella zona pranzo ma una nota negativa bi-
sogna purtroppo darla alla pulizia dei bagni, in cui sicuramente si deve pretendere una
maggiore attenzione. Positiva però la messa a disposizione di un fasciatoio.
Luogo dove poter stare soli, in coppia, in gruppo o in famiglia, di cui il bar è fornito di
innumerevoli giornali: insomma, ci si può piacevolmente consumare un pasto.
Entrando il cameriere ci ha subito accolti, facendoci scegliere dove accomodarci e por-
tandoci, come da noi richiesto, la carta dei dessert. Forse un pò lunga l’attesa per il suo
ritorno dopo la comanda ma senza dubbio non sprecata, difatti un ottimo tiramisù
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Qcina
e degli ottimi vermicelles con panna e gelato ci sono stati serviti. Molto buona la pre-
sentazione ed altrettanto la qualità, il prezzo valeva ciò che ci è stato offerto e buono
anche il servizio datoci dal cameriere.
Come giornale on-line dobbiamo sottolineare anche il fatto che ha una pagina web che
permette di informarsi riguardo orari e filosofia del ristorante. Quindi per ulteriori in-
formazioni vi consigliamo di accedere a crocefederale.ch red / AM
Ristorante Croce Federale / Photo by: Tolunay Uklimekci (RT Vision)
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Qcina
Il Quality Restaurant Mark (QRM)
N on solo magazine. Non solo sociale. Anche gastronomia.
Ma… cosa s’intende con queste parole che emergono dal nostro sito
web?
In realtà definiscono brevemente la nostra nuova idea e il concetto che
sta alla base del Quality Restaurant Mark (dall’inglese: marchio di risto-
rante di qualità). Non è corretto però ridurre il tutto a “un’idea” o “un concetto”, è mol-
to di più. È l’arte di saper consigliare in modo dettagliato dove si mangia bene.
Il tutto non è solo un’idea ma è un obiettivo che ci poniamo, ovvero quello di recensire
per voi i ristoranti del Ticino, facendo delle valutazioni dettagliate di tutto il servizio nel
suo complessivo. I ristoranti che vengono recensiti, se soddisfano i nostri requisiti di
qualità, ricevono il QRM (marchio, immagine a pagina 41).
La nostra valutazione è basta su tre principali campi: il personale, il ristorante nella sua
struttura ed ovviamente il cibo offertoci.
Per quanto concerne il personale, teniamo conto dei vari tempi d’attesa (prima e dopo
l’ordinazione), della cordialità e della professionalità dei camerieri, dell’igiene e del
servizio offerto.
Invece per poter valutare il ristorante come struttura, prestiamo attenzione ai servizi
d’accessibilità (se ci sono presenti disposizioni ideali o particolari per famiglie e/o
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Qcina
Il Quality Restaurant Mark (QRM)
N on solo magazine. Non solo sociale. Anche gastronomia.
Ma… cosa s’intende con queste parole che emergono dal nostro sito
web?
In realtà definiscono brevemente la nostra nuova idea e il concetto che
sta alla base del Quality Restaurant Mark (dall’inglese: marchio di risto-
rante di qualità). Non è corretto però ridurre il tutto a “un’idea” o “un concetto”, è mol-
to di più. È l’arte di saper consigliare in modo dettagliato dove si mangia bene.
Il tutto non è solo un’idea ma è un obiettivo che ci poniamo, ovvero quello di recensire
per voi i ristoranti del Ticino, facendo delle valutazioni dettagliate di tutto il servizio nel
suo complessivo. I ristoranti che vengono recensiti, se soddisfano i nostri requisiti di
qualità, ricevono il QRM (marchio, immagine a pagina 41).
La nostra valutazione è basta su tre principali campi: il personale, il ristorante nella sua
struttura ed ovviamente il cibo offertoci.
Per quanto concerne il personale, teniamo conto dei vari tempi d’attesa (prima e dopo
l’ordinazione), della cordialità e della professionalità dei camerieri, dell’igiene e del
servizio offerto.
Invece per poter valutare il ristorante come struttura, prestiamo attenzione ai servizi
d’accessibilità (se ci sono presenti disposizioni ideali o particolari per famiglie e/o
disabili), del design interno, dell’architettura dell’edificio, della location (dove è situato
il ristorante, se è facilmente raggiungibile), dei posteggi e anche di dettagli come la pre-
sentazione grafica del menu.
Una volta ricevuto il cibo, oltre a gustarcelo, valutiamo la sua qualità (caratteristiche
della cottura, bontà, gli eventuali valori aggiunti, la presentazione e del dosaggio degli
ingredienti). Per ulteriori informazioni: www.qlip.ch/qrm red / T.U.
Quality Restaurant Mark—Logo / Design by: RT Vision Design (Tolunay Uklimekci)
Qlip Magazine / Gennaio / 40 Qlip Magazine / Gennaio / 41
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