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Anno IV Numero 792 Mercoledì 20 Gennaio 2016, S. Sebastiano AVVISO Ordine 1. Ordine: Assistenza legale gratuita 2. ORDINE: Lo psicologo in Farmacia 3. Progetto “Un Farmaco per Tutti”” Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Emorroidi, quali rimedi per il disturbo-tabù? 5. L’app che calcola quanto zucchero è contenuto in ciò che mangiamo Prevenzione e Salute 6. Quel grasso di troppo ci salverà 7. Trapezio, colonna e piedi i nostri punti deboli 8. Con un esame del sangue saprai se rischi la gestosi Meteo Napoli Mercoledì 20 Gennaio Nuvoloso Minima:5°C Massima:7°C Umidità: Mattina = 49% Pomeriggio = 56% QUEL GRASSO DI TROPPO CHE CI SALVERÀ Dal trattamento della calvizie e dell'alopecia al trattamento di ulcere e ferite complesse, dall'aumento del seno fino al ringiovanimento del volto e alla ricostruzione di tessuti danneggiati o mancanti. Queste sono solo alcuni dei possibili utilizzi delle cellule staminali nel campo della chirurgia plastica e ricostruttiva I chili di troppo possono essere una risorsa da cui poter estrarre le cellule staminali adulte utilizzate per rigenerare i tessuti, con lo scopo di restituire funzione e integrità a tessuti danneggiati: questa la cornice in cui si muove la chirurgia rigenerativa. “Sono tre gli elementi fondamentali utilizzati nella chirurgia rigenerativa”, spiega Valerio Cervelli, dir. della Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dell’Università di Roma "Tor Vergata". “Parliamo delle cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo e da altri tessuti, dei biomateriali sintetici (scaffold), e dei fattori di crescita contenuti nelle piastrine”: utilissime nel trattamento della calvizie, delle ulcere e ferite complesse, ma anche per l'aumento del seno e per la ricostruzione di parti di tessuto danneggiati, per esempio da una ustione, o mancanti. E dato che sia le cellule staminali sia le piastrine vengono prelevate dallo stesso paziente, attraverso un'autodonazione di tessuto adiposo e di sangue, non c’è rischio di rigetto. (Salute, Rai News) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. A vite è na mela poverielle quille cà nun tene e dient. la vita è una mela povero chi non ha i denti.

QUEL GRASSO DI TROPPO CHE CI SALVERÀ · anche quando non ne avevano mai sofferto prima ... Le emorroidi possono andare incontro a complicazioni come la trombosi, ... che si scarica

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Anno IV – Numero 792 Mercoledì 20 Gennaio 2016, S. Sebastiano

AVVISO Ordine

1. Ordine: Assistenza

legale gratuita

2. ORDINE: Lo psicologo in

Farmacia

3. Progetto “Un Farmaco per

Tutti””

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. Emorroidi, quali rimedi

per il disturbo-tabù?

5. L’app che calcola quanto

zucchero è contenuto in

ciò che mangiamo

Prevenzione e Salute

6. Quel grasso di troppo ci

salverà

7. Trapezio, colonna e

piedi i nostri punti deboli

8. Con un esame del

sangue saprai se rischi la

gestosi

Meteo Napoli

Mercoledì 20 Gennaio

Nuvoloso

Minima:5°C Massima:7°C Umidità: Mattina = 49%

Pomeriggio = 56%

QUEL GRASSO DI TROPPO CHE CI SALVERÀ

Dal trattamento della calvizie e dell'alopecia al trattamento di ulcere e ferite complesse, dall'aumento del seno fino al ringiovanimento del volto e alla ricostruzione di tessuti danneggiati o mancanti. Queste sono solo alcuni dei possibili utilizzi delle cellule staminali nel campo della chirurgia plastica e ricostruttiva

I chili di troppo possono essere una risorsa da cui poter estrarre le cellule staminali adulte utilizzate per rigenerare i tessuti, con lo scopo di restituire funzione e integrità a tessuti danneggiati: questa la cornice in cui si muove la chirurgia rigenerativa. “Sono tre gli elementi fondamentali utilizzati nella chirurgia rigenerativa”, spiega Valerio Cervelli, dir. della Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dell’Università di Roma "Tor Vergata". “Parliamo delle cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo e da altri tessuti, dei biomateriali sintetici (scaffold), e dei fattori di crescita contenuti nelle piastrine”: utilissime nel trattamento della calvizie, delle ulcere e ferite complesse,

ma anche per l'aumento del seno e per la ricostruzione di parti di tessuto danneggiati, per esempio da una ustione, o mancanti.

E dato che sia le cellule staminali sia le piastrine vengono prelevate dallo stesso paziente, attraverso un'autodonazione di tessuto adiposo e di sangue, non c’è rischio di rigetto. (Salute, Rai News)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

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Proverbio di oggi……….. A vite è na mela poverielle quille cà nun tene e dient.

la vita è una mela povero chi non ha i denti.

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 792

SCIENZA E SALUTE

EMORROIDI, QUALI RIMEDI PER IL DISTURBO-TABÙ?

Emorroidi, come curarle e guarirne? Interessano quasi un italiano su 10, colpendo

indifferentemente uomini e donne, e la percentuale sale di molto dopo i 50 anni, superati i

quali è un italiano su 3 che soffre o ha sofferto di emorroidi, con uguale distribuzione tra

i due sessi.

Per non parlare delle donne in dolce attesa, nelle quali il disturbo

spesso si presenta, soprattutto negli ultimi mesi di gestazione,

anche quando non ne avevano mai sofferto prima (secondo le

statistiche a soffrirne sarebbe circa il 40% delle gestanti).

Di emorroidi si parla dunque ancora poco, perché sono

considerate un tabù anche se, dati alla mano, sono un problema

più diffuso di quanto si creda.

L’abbiamo chiesto al dottor Stefano Bona, responsabile della Sezione di

Chirurgia Generale e Day Surgery dell’ospedale Humanitas:

«Le emorroidi sono una normale formazione anatomica del canale anale: si

tratta di cuscinetti di tessuto morbido vascolare che assolvono a diverse funzioni, come il

mantenimento della continenza. In condizioni normali la loro presenza non viene avvertita, mentre

diventano fastidiose quando si gonfiano eccessivamente e provocano disturbi quali prolasso (cioè

fuoriuscita delle emorroidi dal canale anale, ad esempio sotto sforzo), prurito, bruciore, dolore o

sanguinamento.

Le emorroidi possono andare incontro a complicazioni come la trombosi, che consiste in una

coagulazione di sangue al loro interno che causa una crisi infiammatoria acuta molto dolorosa».

Per quanto concerne i trattamenti per le emorrodi esistono

farmaci che possono essere assunti per via orale

(fleboprotettori) o da applicare localmente sotto forma di

pomate, supposte e microclisteri, che possono alleviare i

sintomi.

«Un corretto stile di vita e l’utilizzo di farmaci appositi – spiega il dottor Bona – consentono a volte di

limitare l’aggravarsi del disturbo e di rimandare il momento in cui sarà necessario intervenire

chirurgicamente».

In particolare «il trattamento chirurgico per le emorroidi rappresenta il più grande tabù che riguarda

questa patologia – precisa l’esperto.

Spesso infatti i pazienti tardano a rivolgersi allo specialista per timore che venga proposto un

intervento.

Eppure oggi la soluzione chirurgica si avvale di tecniche molto meno invasive rispetto al passato che

prevedono un decorso postoperatorio meno impegnativo in termini di dolore e fastidio, e un recupero

decisamente più rapido rispetto all’intervento tradizionale». (Humanitas, Salute)

EMORROIDI, COME PUÒ ESSERE EVITATO

L’INTERVENTO CHIRURGICO

Che cosa sono le emorroidi?

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 792

SCIENZA E SALUTE

L’APP CHE CALCOLA QUANTO ZUCCHERO È CONTENUTO IN CIÒ CHE MANGIAMO

Si chiama “Sugar Smart app” e dovrebbe frenare l’obesità infantile. In Gran Bretagna ogni

bambino consuma in media 22 kg di zucchero all’anno, pari a circa 5.500 zollette

L’importante è che i genitori abbiano scaricato la nuova app realizzata dal governo inglese (“Sugar Smart app”), che permette di calcolare il quantitativo di zucchero di ogni alimento, in modo da scoprire al volo ciò che i figli assumono e valutare quando è il caso di imporre frutta e verdura al posto di una merendina. La battaglia contro il sovrappeso in Inghilterra cerca la svolta. Il Public Health England, l’autorità sanitaria inglese, ha messo a punto la “Change4Life advertising campaign”, che ha l’obiettivo di contrastare l’obesità infantile. I dati, infatti, sono allarmanti: in Gran Bretagna in media un bambino tra i 4 e i 10 anni consuma ogni anno 22 chilogrammi di zucchero, pari a circa 5.500 zollette, che accumulate su una bilancia pesano più di un bimbo sano di 5 anni. Dunque l’emergenza è reale e secondo gli esperti britannici non conduce solo al sovrappeso, ma anche a un aumento della carie e al rischio che cresca il numero di pazienti affetti dal diabete di tipo 2.

Un succo di frutta vale 5 zollette Un aiuto potrebbe arrivare proprio dalla Sugar Smart app. Funziona su oltre 75mila prodotti e consente di capire quali sono i componenti dell’alimento e se conviene inserirlo o meno nella dieta dei propri figli. Secondo alcuni esperti l’app non servirà a risolvere il problema, visto che le stesse informazioni sono già contenute nelle etichette dei prodotti, cosa che peraltro non ha avuto alcuna incidenza sulla diffusione dell’obesità tra i piccoli. Non è escluso però che, con la velocità e la praticità della app, anche i genitori più pigri possano impegnarsi di più. Nella campagna promossa dal governo, in fondo, sono stati diffusi parecchi dati utili per orientarsi. Per esempio viene segnalato che una lattina di Cola Cola contiene l’equivalente di nove zollette di zucchero, una barretta di cioccolato “vale” sei zollette e un succo di frutta piccolo in cartone oltre cinque zollette.

Secondo gli esperti del governo inglese, ci sono altre due buone pratiche che è fondamentale seguire: ridurre le bevande dolci e sostituirle con l’acqua o con i succhi di frutta senza zuccheri aggiunti e usare il latte scremato invece

di quello intero. Oltre ai consigli di alimentazione e allo sviluppo della app, che si scarica gratis su Apple Store e Google Play, la commissione che si occupa di salute ha indicato due altre possibili direzioni verso cui le istituzioni potrebbero muoversi: l’imposizione di una tassa sulle bevande zuccherate e la richiesta di ridurre la messa in onda degli spot televisivi che pubblicizzano alimenti “nemici” della dieta. Due programmi ambiziosi, che per essere attuati richiedono tempo e supporto politico. (Salute, Corriere)

Per combattere l’obesità infantile potrebbe bastare il

telefonino di mamma e papà.

Meglio acqua e latte scremato

PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 792

PREVENZIONE E SALUTE

TRAPEZIO, COLONNA E PIEDI I NOSTRI PUNTI DEBOLI

Stare seduti per ore davanti al computer, strizzare gli occhi per leggere una mail sullo smartphone, ma anche indossare tacchi alti comporta assumere posture che alla lunga mettono in tensione i nostri muscoli ed agiscono negativamente sulla colonna vertebrale. Cosa fare, nel colloquio con Marco Tramontano, Osteopata-Fisioterapista Dirigente Area Riabilitativa I.R.C.C.S. Fondazione Santa Lucia, Roma

Dottore lo stress parte dalla mente ma ci incatena il corpo. E viceversa: molte emicranie possono derivare proprio da una tensione dei muscoli del trapezio. Quali sono le altre fasce muscolari coinvolte nei nostri malesseri? Senza dubbio i carichi lavorativi ed emozionali

quotidiani influenzano il nostro sistema muscolo-scheletrico, come accade nel caso della cefalea muscolo tensiva, in cui avvertiamo dolore sul collo e alla testa. Ma il trapezio non è il solo muscolo interessato, forti tensioni dei muscoli masticatori, causate da stress e mal occlusione possono generare una cefalea cervicogenica a causa della loro intima relazione con il collo.

Stare ore ed ora seduti al lavoro, magari su sedie e appoggiati a scrivanie non ergonomiche cosa comporta per la nostra muscolatura, polso e colonna vertebrale? Partiamo col ricordare che il nostro corpo è progettato per il movimento e non per la posizione seduta, quindi viene da se che posture statiche protratte nel tempo sono da considerare non fisiologiche. Provando a strizzare gli occhi per mettere a fuoco un’immagine di fronte a voi, vi accorgerete di muovere anche il collo grazie all’azione di alcuni muscoli. Quest’attività sinergica tra occhi e muscoli del collo ripetuta migliaia di volte al giorno per lavorare al pc influenzerà negativamente la colonna vertebrale cervicale. Quindi non vi meravigliate se viene voglia di massaggiarvi il collo o di allontanarvi dal computer.

Ci sono degli esercizi che si possono fare in ufficio, alla propria scrivania, per rimettere in moto la circolazione delle gambe o allentare la pressione su collo e braccia? E’ molto

indicato cambiare posizione almeno ogni 2 ore, alzarsi dalla sedia, camminare per alcuni minuti, ma soprattutto rilassare la vista. Importante sarà evitare di togliere lo sguardo dal computer per poi passeggiare 5 minuti con lo smartphone in mano, in cui la distanza dagli occhi è ancora più ridotta e la posizione del collo ancora meno fisiologica.

Quando torniamo a casa, cosa dovremmo fare per rilassarci? Sicuramente dedicarci a noi ed alla nostra casa allontanando il più possibile i pensieri negativi generati dalla giornata lavorativa. Esercizi di coordinazione respiratoria ma soprattutto un’attività fisica di almeno 40 minuti sarebbe molto indicata per contrastare lo stress fisico legato alle posture scorrette ma anche per aiutare il nostro sistema cardiorespiratorio.

Quanto incide sullo stress fisico anche quello che indossiamo, dai tacchi alti o le "ballerine" ad abbigliamento troppo attillato? I tacchi alti modificano inevitabilmente

l’articolarità della caviglia creando anche un notevole adattamento della colonna vertebrale, ma sarebbe impensabile dire ad una donna di privarsene, quindi l’ideale è abbassarli ed alternarli nell’arco della settimana, o della giornata, a scarpe con tacco minimo. Le “ballerine” invece se tollerate possono essere portate per lungo tempo perché il piede è libero di muoversi nella sua fisiologia. (Salute, Rai News)

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SCIENZA E SALUTE

CON UN ESAME DEL SANGUE SAPRAI SE RISCHI LA GESTOSI

La preeclampsia, più conosciuta con il termine di gestosi, oggi fa meno paura. In uno studio da poco pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine gli scienziati dell’Università di Vienna –finanziati dalla svizzera Roche- hanno messo a punto un test di analisi del sangue in grado di predire con un’accuratezza del 99% lo sviluppo della malattia.

Un’arma in più a disposizione dei ginecologi che servirà ad evitare le complicanze di questa pericolosa condizione medica. La gestosi si manifesta di solito nella seconda metà della gravidanza, con un aumento della pressione arteriosa e perdita di proteine con le urine. Può causare complicazioni gravi per la madre e per il feto, nella metà dei casi costringe a un parto prematuro, con tutti i rischi connessi per il neonato. La causa di tale patologia non è del tutto nota ma, alla sua insorgenza, la quantità di sangue che attraversa la placenta diminuisce: il feto non riceve dunque sufficiente ossigeno e nutrimento per svilupparsi in modo corretto. La preeclampsia è una patologia che non presenta necessariamente sintomi precoci e che si aggrava nel tempo. Non può essere curata: l’unica cura è il parto. Sino ad oggi nella pratica clinica i test di riferimento tradizionalmente eseguiti sono la misurazione della proteinuria e della pressione arteriosa. Queste due misurazioni sfortunatamente non consentono di identificare in modo ottimale le donne che svilupperanno una preeclampsia, né di predire il modo in cui la patologia progredirà. Come conseguenza,molte donne che presentano i sintomi di preeclampsia vengono ospedalizzate inutilmente per essere sottoposte ad uno stretto monitoraggio: ciò causa stress emotivo sia ad esse che alle loro famiglie, generando allo stesso tempo costi supplementari per il sistema sanitario. Il nuovo test messo a punto cambia radicalmente l’approccio alla gestosi. Come spiega il professor Harald Zeisler, uno degli autori dello studio, «I benefici “emotivi” del test sono molto importanti: la preeclampsia può svilupparsi rapidamente e i sintomi possono comparire anche nelle donne la cui gravidanza non ha presentato alcun problema prima».

Il test si basa sulla ricerca di due proteine: in particolare l’esame messo a punto dagli scienziati

è in grado di valutare il rapporto di sFlt-1 (soluble fms-like tyrosine kinase-1) e PlGF (placental growth factor) presenti nel sangue materno. Un rapporto inferiore o pari a 38 può escludere lo sviluppo di preeclampsia nella settimana successiva al test, con un valore predittivo negativo del 99.3%; un valore di questo rapporto superiore a 38 predice invece lo sviluppo di preeclampsia nelle successive quattro settimane. «E’ un grande vantaggio poter dire ad una paziente con sintomi di preeclampsia che ha un valore basso e che dunque ha un basso rischio di sviluppare la patologia. Dall’altro lato, le pazienti che invece presentano valori elevati possono essere ospedalizzate e ricevere le cure specialistiche più adeguate presso le unità neonatali e di terapia intensiva» conclude Zeisler. (Salute, Il Secolo XIX)

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 792

ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA

Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti

Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello. Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità:

1. Telefonando al numero 081 551 0648 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961 3. Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]

ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA Dal 18 al 23 Gennaio riparte la II° settimana del benessere in Farmacia

Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica.

ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI” Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.

FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in

modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-un-farmaco-per-tutti

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

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