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Battista Marchesi Racconto N.6. Battista Marchesi 19.100 km no stop Val Brembana. Martedì 10 aprile per nove mesi. Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi. Il vecchio proverbio non è stato rispettato: Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi, Tista è rimasto con i ”suoi”. Ha fatto il pieno non solo di baci e di abbracci anche di uova al cioccolato e di colombe, quelle che non volano però. Si è trovato un po' pentito di aver mangiato un po’ di più. A pasquetta per togliersi la sua pancetta ottantadue chilometri se li è rifatti ancora, naturalmente non in bicicletta. E domani è già mercoledì, ultimo giorno di permanenza in Val Brembana. Un poco di tristezza non la nasconde, ma il suo dovere sa che deve fare, Lovere lo sta ad aspettare. Una settimana tranquilla racconta Tista, “in mezzo alle montagne spione inconsapevoli della mia gioventù, dalle quali ho attinto linfa fresca per entusiasmi nuovi. Se poi sul percorso avvengono gli incontri, mi fa solo bene, mi fa sentire meno solo. Non Trascorrono tante ore che a “ Stabello di Zogno chi vado ad incontrare? Il vecchio Bepi Zanchi; alla Unicalce abbiamo lavorato venti anni insieme, lui come minatore ed io come meccanico attrezzatore. Uno stretto abbraccio senza che Bepi lasci il pentolino che gli serve per andare dalla Rosina, l'unica mucca che tiene nella stalla dalla quale, gli munge un secchio di buon latte ogni mattina. Al Tista si rivolge con affetto: “dai, vieni anche tu dalla mia Rosina, con il suo latte chi ti ferma più più. Tista commosso risponde affettuosamente: ” Bepi, ringrazio te e la tua mucca, ma i l latte ora non lo posso bere, sarà per un'altra volta, caro amico mio. Con passo irregolare, si avvia alla sx orografica del Fiume Brembo, lungo l'ormai dismessa ex ferrovia”trasformata in ciclovia” che sin dal 1906 collegava Bergamo a Piazza Brembana. Causa impianti e mezzi obsoleti, purtroppo nel 1966 si decretò la fine. Proprio attraverso questa via si

Racconto 6 del 10 aprile 2012 Val Brembana

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Racconto 6 del 10 aprile in Val Brembana Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi

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Page 1: Racconto 6 del 10 aprile 2012 Val Brembana

Battista Marchesi Racconto N.6. Battista Marchesi

19.100 km no stop Val Brembana. Martedì 10 aprile

per nove mesi.

Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi.

Il vecchio proverbio non è stato rispettato: Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi, Tista è rimasto

con i ”suoi”. Ha fatto il pieno non solo di baci e di abbracci anche di uova al cioccolato e di

colombe, quelle che non volano però. Si è trovato un po' pentito di aver mangiato un po’ di più.

A pasquetta per togliersi la sua pancetta ottantadue chilometri se li è rifatti ancora, naturalmente

non in bicicletta. E domani è già mercoledì, ultimo giorno di permanenza in Val Brembana. Un

poco di tristezza non la nasconde, ma il suo dovere sa che deve fare, Lovere lo sta ad aspettare.

Una settimana tranquilla racconta Tista, “in mezzo alle montagne spione inconsapevoli della mia

gioventù, dalle quali ho attinto linfa fresca per entusiasmi nuovi. Se poi sul percorso avvengono gli

incontri, mi fa solo bene, mi fa sentire meno solo.

Non Trascorrono tante ore che a “ Stabello di Zogno chi vado ad incontrare? Il vecchio Bepi

Zanchi; alla Unicalce abbiamo lavorato venti anni insieme, lui come minatore ed io come

meccanico attrezzatore.

Uno stretto abbraccio senza che Bepi lasci il pentolino che gli serve per andare dalla Rosina, l'unica

mucca che tiene nella stalla dalla quale, gli munge un secchio di buon latte ogni mattina.

Al Tista si rivolge con affetto: “dai, vieni anche tu dalla mia Rosina, con il suo latte chi ti ferma più

più”.

Tista commosso risponde affettuosamente: ” Bepi, ringrazio te e la tua mucca, ma il latte ora non lo

posso bere, sarà per un'altra volta, caro amico mio.

Con passo irregolare, si avvia alla sx orografica del Fiume Brembo, lungo l'ormai dismessa ex

ferrovia”trasformata in ciclovia” che sin dal 1906 collegava Bergamo a Piazza Brembana. Causa

impianti e mezzi obsoleti, purtroppo nel 1966 si decretò la fine. Proprio attraverso questa via si

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giunge a Cornello di Tasso, distante dalla orobica capitale una trentina di chilometri, sarà la meta

prossima da toccare. Le rotaie non ci sono più, nei libri di storia c’è rimasto solo il treno

Irremovibili invece ci sono le gallerie come immobili testimoni. Sono gelide sono di ghiaccio, non

sono molto ospitali, non amano veder passar la gente, le pareti scalfite con picconate alla rinfusa, ti

mettono un po' di paura.

Quel Borgo.

Cornello di Tasso, uno dei più splendidi borghi italiani, diventato famoso per la famiglia dei Tasso,

durante il XV-XVI secolo riuscì ad ottenere la prima gestione delle Poste italiane e in tutte le

contrade d'Europa, compreso l'impero degli Asburgo.Gli esponenti di questa famiglia diventarono

corrieri nella repubblica di Venezia e persino al servizio dei Papi di Roma.

Sito sulla via Mercatarum, antica via utilizzata per il traffico dei mercanti.

Arrivare al Borgo dalla ripidissima mulattiera non è agevole, ma Tista non vuole rinunciare, questa

visita s’ha da fare.

(Ohilà! Tista si sta facendo una cultura, quando vuole durante il camminare, trova il tempo anche

per visitare).

Il museo non era aperto, di questo si è rammaricata una abitante di questo borgo, Piera Galizzi, la

quale gentilmente nella sua cantina ci ha ospitato. “Proprio durante le festività dovevano chiudere i

battenti? I turisti rimangono inebetiti come allocchi, vorrebbero entrare per conoscere la nostra

storia, ma gli amministratori hanno deciso: “ Da quella porta no, proprio non si può”. Si infuria la

Signora che senza dire una parola, bofonchia e senza una ragione scappa e se ne va.

Sulla via del ritorno arriva un meteoritico ciclista, ci vede e blocca stridendo il suo bel mezzo.

Si toglie quegli occhiali scuri e subito Batista lo riconosce al volo: “Ma guarda te, chi c’è! Davide

Milesi,campione Italiano di corsa con ciaspole e una partecipazione alla maratona delle passate

Olimpiadi di Atlanta”. Non c'è niente da fare, dove passa il sedrinese arrivano sempre dei campioni.

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Per il freddo si deve fermare un momentino, anche lui ogni tanto ha bisogno del suo bisognino.

Non fa in tempo a sistemarsi che Radio Alta vuole ascoltare. Succede spesso alle nove e mezza del

mattino, “arrivano molti sms - dicono - molta gente è curiosa di sapere”.

A volte gli è difficile ricordare tutto quello che ha da fare, ma oggi non poteva assolutamente

dimenticare di spedire un augurio al figlio Roby con il cellulare:”Compie gli anni - dice Tista -

beato lui ne compie solo quarantasei”.

Dopo una breve affettiva “telefonata” ci tiene e vuol far sapere: Dopo quaranta giorni è la prima

volta che fa uso di un integratore.”Sai, - dice - cerco di usarne pochi di questi integratori, temo

possano provocarmi dei disturbi intestinali e io non voglio rischiare nemmeno un banale mal di

pancia”.

Ancora una volta è disturbato, dal cellulare arriva un buon profumo di spaghetti carbonari che la

moglie Bruna sta per approntare e dice: “ Giovanotti, cercate di accelerare”. Ma cosa vuoi

accelerare, l'ultimo tratto è una salita del dodici per cento, una bella faticata, ma che importa, è il

preludio alla tanto attesa spaghettata.

Anche i piedi sono sempre belli

Tista non aspetta la Santa Pasqua per farsi lavare i piedi come Gesù fece con i suoi discepoli.

Lo fa sempre tutti i giorni quando rientra, naturalmente a lui non bisogna insegnare come fare.

Li immerge in una bacinella di acqua fredda, poi in acqua calda e termina sempre con l'ammollo in

acqua fredda. “Solo così riesco a confortare la loro stanchezza e a sentirne l'immediato beneficio.

Nel frattempo non sto con le mani nelle mani. Per dieci minuti due borse di ghiaccio le adagio sulle

mie ginocchia e non vi dico cosa provo. Provate per credere - sorride Tista - e poi mi direte”.

“Il mio tempo credo sia scaduto, ho la doccia che mi aspetta, una doccia che nasconde dei trucchi

un po' particolari che la prossima volta sarò felice di svelare. Non è cattiveria la mia, ma adesso non

ho più voglia di parlare, scusate anch'io vado a riposare.

Gli ultimi secondi vorrei dedicare un pensiero a chi mi assiste con tanta cura per la fisioterapista

Davide Gaioni e alla Runner Bergamo per la loro vicinanza.

Diavolo Rosso 10 Aprile del 2012.

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