45
1 Rapporti tra personale scolastico e gli studenti I rapporti tra il personale scolastico e gli studenti sono cambiati perché sono cambiati i rapporti sociali che si sono stabiliti tra le due categorie sociali Si è infatti passato da una scuola selettiva ad una scuola “comprensiva” di tutte le categorie di alunni Si è passati da una educazione autoritaria ad una educazione permissiva Tutto ciò implica un cambiamento nelle modalità di amministrare l’ordine nella scuola

Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

  • Upload
    crevan

  • View
    35

  • Download
    0

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Rapporti tra personale scolastico e gli studenti. I rapporti tra il personale scolastico e gli studenti sono cambiati perché sono cambiati i rapporti sociali che si sono stabiliti tra le due categorie sociali - PowerPoint PPT Presentation

Citation preview

Page 1: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

1

Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

• I rapporti tra il personale scolastico e gli studenti sono cambiati perché sono cambiati i rapporti sociali che si sono stabiliti tra le due categorie sociali

• Si è infatti passato da una scuola selettiva ad una scuola “comprensiva” di tutte le categorie di alunni

• Si è passati da una educazione autoritaria ad una educazione permissiva

• Tutto ciò implica un cambiamento nelle modalità di amministrare l’ordine nella scuola

Page 2: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

2

Modello di scuola tradizionale

• Netta separazione di ruoli tra insegnanti e studenti• Autorità incontestata degli insegnanti sugli studenti• Rilievo sugli aspetti formali del comportamento:

abbigliamento, puntualità, rispetto dei superiori, mantenimento della disciplina.

• Assunzione di provvedimenti disciplinari di vario genere: sospensione, isolamento, 7 in condotta, ecc.

• Assenza di organi di rappresentanza degli studenti e dei genitori che difendessero le ragioni nei singoli.

Page 3: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

3

Modello di scuola progressista

• La scuola intesa come una “comunità discente” di professori e studenti.

• Focus sulla formazione, sull’autoformazione e sull’apprendimento.

• Autorità contestabile degli insegnanti sugli studenti• Minore o scarso rilievo sugli aspetti formali del

comportamento.• Minimizzazione dei provvedimenti disciplinari nei

confronti degli studenti, sempre da essere discussi con i genitori degli alunni.

• Funzionamento efficiente di organi di rappresentanza degli studenti e dei genitori.

Page 4: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

4

La scuola progressista: modello incompleto

• Pur essendo un modello largamente auspicabile, la scuola progressista rimane un modello attuato solo parzialmente e caratterizzato da grossi difetti di funzionamento che producono la crisi attuale.

• Lo scopo di questa lezione è quello di mettere in rilievo le carenze di funzionamento e di suggerire provvedimenti per eliminarle.

Page 5: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

5

Il principio di responsabilità

• Formulato dal filosofo Jonas, il principio di responsabilità implica che ad ogni diritto vi sia anche la corrispondenza ad un dovere.

• La libertà dei componenti di un gruppo non è possibile se ognuno dei componenti non esercita la propria libertà considerando l’influenza che esercita sulle azioni degli altri, e quindi adottando un principio di responsabilità.

Page 6: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

6

Il rispetto per il prossimo

• Il rispetto per il prossimo, inteso come “persona umana” avente diritti inalienabili (il primo dei quali è il diritto alla vita) costituisce un secondo principio sociale senza il quale la vita assieme agli altri diventa impossibile.

• La negazione della vita altrui implica episodi di estrema violenza contro le altre persone, le cui conseguenze possono essere imponderabili.

Page 7: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

7

Il conflitto di interessi non è eliminabile

• In tutti i gruppi umani agiscono interessi contrastanti. Anche un pacchetto di caramelle può causare gli interessi contrastanti di un gruppo di bambini. Vi è chi ne vuole di più degli altri.

• Il conflitto non è eliminabile all’interno della scuola. La pace assoluta significa inattività o repressione completa della libertà altrui.

Page 8: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

8

I conflitti possono essere mediati

• Anche se non possono essere eliminati, i conflitti possono trovare una mediazione, una risoluzione che faccia parzialmente contenti tutti gli autori del conflitto che si scontrano.

• Nessun conflitto tra adolescenti è così drammatico da non poter trovare una mediazione, con l’ausilio dei grandi.

Page 9: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

9

Lo scopo del mediatore non è solo quello di mediare un solo conflitto, ma anche di

insegnare a risolvere le dispute

• Lo scopo del mediatore non è limitato al singolo conflitto. Il mediatore deve essere maestro nella risoluzione dei conflitti ed insegnare ai ragazzi che si scontrano che essi stessi possono mediare i conflitti tra di loro, senza ricorrere ad un arbitro esterno, se non in estrema necessità.

Page 10: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

10

La vita è un campo di calcio?

• La vita non è necessariamente un campo di calcio, dove una squadra vince e l’altra perde, e dove ci deve essere un arbitro perché i calciatori non sono capaci a risolvere i propri problemi.

• In molte partite amichevoli, fatte tra compagni, si può giocare e ci si può divertire, senza ricorrere a violenze.

Page 11: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

11

Insegnare la mediazione dei conflitti in campo: le partite senza un arbitro!

• Per insegnare la mediazione tra ragazzi è suggeribile organizzare incontri sportivi autogestiti senza arbitro.

• Debbono essere le squadre a mediare fra di loro le dispute, senza intervento esterno. In questo modo imparano a trovare le soluzioni, senza che vengano imposte da una autorità esterno.

Page 12: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

12

Il principio di democrazia

• La democrazia non può funzionare se non si impara a decidere pacificamente assieme, rispettando i reciproci diritti e le opinioni reciproche.

• Insegnare la democrazia non significa insegnare una parola, oppure un mito derivante dalla Polis greca. La democrazia è una realtà che vive tra di noi, è la nostra realtà politica.

Page 13: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

13

Democrazia a scuola

• Praticare la democrazia a scuola nel senso di far decidere gli studenti da soli ed assieme, cercando di risolvere gli eventuali problemi che si frappongono alla individuazione di una soluzione.

• Promuovere l’autonomia nelle decisione democratiche.

• Promuovere il problem solving del gruppo

Page 14: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

14

La rappresentanza

• Tutte le parti debbono essere rappresentate nel processo democratico

• Maschi e femmine• Giovani e più anziani• Tutte le tendenze politiche e valoriali• Tutte le appartenenze etniche

Page 15: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

15

Il rispetto per la differenza

• Democrazia (è sottinteso, ma talvolta va esplicitato) significa anche rispetto della differenza. Non solo la differenza di opinioni, ma anche quella di costumi e di retroterra che sempre più caratterizza una minoranza degli alunni nelle nostre scuola, figli di immigranti.

• La capacità di mediare con studenti appartenenti a culture diverse costituisce una “palestra di democrazia” estremamente significativa, nella prospettiva dell’agire in una società globalizzata.

Page 16: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

16

Dinamiche di gruppo

• Non esistono individui soli, che agiscono da singoli. Nel primo giorno di scuola, dopo una mattina trascorsa insieme con gli altri in classe, si formano già i primi gruppi.

• Gruppi diversi costituiti da coppie di amici o di amiche, da gruppi di compagni più numerosi, da “bande” che si aggregano attorno ad interessi sportivi, o per svolgere giochi comuni, a coppie di fidanzatini.

• La scuola è una costellazione di piccoli e grandi gruppi, e molta animazione è dovuta al fatto che non sono i singoli che interagiscono, ma sono i gruppi che lo fanno con tutta la loro potenza.

Page 17: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

17

Egocentrismo adolescenziale

• Pur transitando verso l’età adulta, la mentalità adolescenziale è largamente egocentrica, cioè incapace a comprendere altri punti di vista se non il proprio.

• L’egocentrismo costituisce un veicolo di conflitto tra persone che non vogliono comprendersi e non vogliono ascoltarsi.

Page 18: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

18

Gruppi aperti e gruppi chiusi

• I gruppi aperti sono utilizzati soprattutto come gruppi di accoglimento (gruppi in ospedali, gruppi terapeutici)

• I gruppi adolescenziali, al contrario, tendono ad essere gruppi chiusi in se stessi e mutuamente esclusivi

• Ciò facilita il conflitto tra gruppi che sono chiusi

Page 19: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

19

Giochi di inclusione e di esclusione

• Nella costellazione di gruppi che si formano e si disfano all’interno della scuola i giochi di inclusione ed esclusione sono frequenti: essere “dentro il gruppo” od essere respinti al “di fuori” dello stesso.

• Ciò provoca amarezza e conflitto tra le persone che si vedono escluse.

Page 20: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

20

Motivi di esclusione

• Creano amarezza e risentimento tra gli esclusi, e volontà di vendetta, specialmente se i motivi sono futili od ingiusti

• I motivi di esclusione possono essere di qualsiasi tipo: dalla apparenza individuale ad una conversazione che viene fraintesa.

• L’assenza di motivi di esclusione seri caratterizza i gruppi adolescenziali, frutto di un gioco di inclusione ed esclusione.

• Tuttavia, nel compiere questo gioco vengono spesso sottovalutati i sentimenti (o risentimenti) dell’escluso, che possono portare ad episodi di violenza e di vendetta.

Page 21: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

21

Pensiero del gruppo

• Il gruppo è caratterizzato non solo da una azione comune, ma anche e soprattutto da un vivacissimo scambio di comunicazione

• Durante questa comunicazione vengono elaborate idee comuni, valori comuni che fanno parte del pensiero o della “sottocultura” del gruppo

• Gruppi simili che si incontrano in raduni giovanili possono scambiarsi queste esperienze

• Il pensiero di gruppo costituisce il modo attraverso il quale il gruppo risolve i propri problemi o cerca di dare una prospettiva alla propria situazione esistenziale

Page 22: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

22

Atmosfera del gruppo

• Il termine indica il clima di fondo che colpisce immediatamente chi entra in una stanza dove sia riunito un gruppo.

• G. Di Leone ha proposto il termine “sinestesia” per indicare le molteplici percezioni che una persona riceve partecipando ad un gruppo.

• Anche se non esplicitamente espressa, l’atmosfera del gruppo convoglia importanti messaggi comunicativi.

• Nei gruppi devianti l’atmosfera è tipicamente pessimistica, cupa, drammatica; con questa atmosfera di dramma si cerca pure di giustificare ciò che avviene nel gruppo stesso.

Page 23: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

23

Gruppo didattico o di apprendimento

• E’ tipicamente diverso da quello amicale e dalla banda adolescenziale, in quanto ha come finalità non l’aggregazione, ma l’apprendimento.

• L’insegnante od il tutore del gruppo diviene il leader del gruppo.

• Tipici gruppi di collaborazione e di apprendimenti sono quelli che si creano nelle gite scolastiche e nei lavori collettivi organizzati dalla scuola (ad esempio, un gruppo teatrale che deve realizzare una performance).

Page 24: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

24

Il gruppo come “amplificatore” della azione individuale

• Esperimenti di psicologia sociale hanno dimostrato che il gruppo “amplifica” nel bene e nel male il potere individuale

• L’azione in gruppo rende gli individui solidali e coraggiosi, fermi nel perseguire i loro intenti e scarsamente influenzabili da fattori esterni

• Il gruppo è uno strumento importante per perseguire i propri scopi (buoni o cattivi)

Page 25: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

25

Il lavoro con i gruppi nella scuola

• Identificare le caratteristiche dei vari gruppi che agiscono nella scuola

• Identificare i gruppi a rischio, caratterizzati da pessimismo, alta conflittualità, episodi di violenza e di ribellione

• Lavorare con i gruppi a rischio diminuendo le situazioni di conflitto

• Sdrammatizzare il conflitto adolescenziale, che ha caratteristiche improvvise e temporanee

• Rendere l’azione dei gruppi il più costruttiva possibile per coloro che li compongono, anche temporaneamente.

• Sfruttare la creatività dei gruppi.

Page 26: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

26

Identificare i gruppi, la loro fisionomia e le loro attitudini

• Il personale insegnante nella scuola deve imparare a riconoscere i gruppi che agiscono nell’Istituto, studiarli nella loro composizione e riconoscerne le attitudini, buone o cattive, obbedienti o conflittuali, rispetto alla istituzione ed agli altri gruppi.

• Questa operazione di ricognizione deve essere fatta per prevenire una violenza improvvisa che può scatenarsi tra i gruppi che agiscono entro la scuola.

Page 27: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

27

Caratteristiche del gruppo

• Chi è il leader? Ogni gruppo ha un capo.• Quanti lo compongono? Come si chiamano?• Chi lo compone? Cosa hanno fatto i componenti del gruppo

prima di aderire al gruppo stesso?• Quali sono gli scopi del gruppo? Sono chiari gli scopi del

gruppo, oppure equivoci e non certi?• Quali sono gli interessi del gruppo?• Dove gravita il gruppo? Dove si sofferma all’interno della

scuola? Dove si incontra fuori della scuola?• Con quali altri gruppi si relaziona oppure si incontra?• Quali sono gli alleati (amici del gruppo) e quali sono i

nemici?

Page 28: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

28

La violenza fomentata dai gruppi si scarica sugli altri studenti

• Gli antagonismi e la violenza non si scaricano sui docenti o sul personale di sorveglianza, ma sugli altri studenti, che divengono gli obiettivi primari della violenza all’interno e fuori della scuola.

• Il controllo della violenza deve quindi essere esercitato per rendere la vita nella scuola tranquilla e pacifica per tutti gli studenti.

• Tipicamente, i componenti di un gruppo violento hanno timore della autorità proveniente dagli insegnanti e dal personale di sorveglianza e cercano di non farsi scoprire.

Page 29: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

29

Motivi di violenza

• Desiderio di prevalere rispetto agli altri maschi• Desiderio di “misurarsi” con gli altri maschi• Mantenimento di una egemonia conquistata rispetto a

gruppi rivali che l’attaccano.• Desiderio di dominare un determinato ambiente nel quale il

gruppo si è installato (una strada un bar)• Controllo di una risorsa per divertirsi (per esempio un

campo da gioco)• Acquisizione di denaro (taglieggiamento)• Motivi relativi alla conquista di ragazze od esponenti

dell’altro sesso

Page 30: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

30

Strumenti di violenza

• Ronde, esibizioni, sconfinamenti territoriali• Prese in giro, ridicolo, ironie, scherni• Minacce verbali aperte• Insulti offensivi• Scontri fisici• Scontri armati di bastoni od oggetti contundenti

(pietre)• Scontri armati con armi bianche

Page 31: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

31

Indagine presso i componenti di un gruppo conflittuale

• I componenti di un gruppo conflittuale sono coscienti degli amici e dei nemici che hanno, sanno riconoscerli ed individuarli

• Generalmente, per non fare la spia, non comunicano queste notizie al personale insegnante e di sorveglianza

• Ad una indagine più approfondita, tuttavia, nomi e comportamenti sono facilmente attribuibili

• Non è necessario avere un atteggiamento inquisitorio per ottenere le informazioni utili, spesso è sufficiente una conversazione dall’apparenza abbastanza disinteressata.

Page 32: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

32

Osservazione dei comportamenti

• I comportamenti altrui in una piccola comunità, come può essere la scuola, vengono continuamente osservati. E’ veramente difficile fare qualcosa di nascosto rispetto agli altri.

• L’osservazione implica, da parte degli adolescenti che osservano ed apprendono rapidamente, imitazione (se questa appare conveniente per aumentare la propria immagine) oppure critica

Page 33: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

33

Prevale l’imitazione sulla critica

• Gli adolescenti apprendono rapidamente e non hanno ancora sviluppato un forte senso critico, cosa che faranno dopo i 16 anni, al termine della pubertà.

• Sulla critica prevale quindi l’imitazione, come capacità di acquisire nuove doti e nuove qualità (anche se considerate dai grandi negative)

• Se si osserva un adolescente adottare un nuovo comportamento, bisogna chiedersi da chi l’ha precedentemente osservato

Page 34: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

34

La diffusione del fumo a scuola

• Il fumo di sigarette è un comportamento appreso• Si apprende a fumare per imitazione di altre persone che

fumano• Spesso si attribuisce l’inizio del fumo alla imitazione tra

adolescenti• Quasi sempre si dimentica che gli adulti che fumano

ostentano un comportamento che viene imitato dagli adolescenti

• Categorie professionali che fumano: medici, infermieri (che dovrebbero tutelare la salute), insegnanti, avvocati, liberi professionisti, manager.

Page 35: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

35

L’importanza dei modelli

• La tradizione pedagogica indica che l’apprendimento avviene attraverso la memorizzazione delle nozioni, ma trascura l’apprendimento mediante ostensione.

• Nell’apprendimento tramite ostensione, il soggetto apprende vedendo un’altra persona che fa qualcosa oppure osservandone il comportamento

• La persona osservata non si accorge necessariamente di essere divenuta modello di un apprendimento

Page 36: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

36

Ragazze giocattolo o “barbies”

• Imitano i cartoni giapponesi• In apparenza, sessualmente immature e

apparentemente minorenni• Consci e calcolati tentativi di seduzione del

maschio• Ballerine provette• Apparentemente disponibili ad episodi di sadismo• Apparentemente innocenti (ma non lo sono).

Page 37: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

37

Uomini giocattoli

Ricky Martin• Bello, piacevole, ballerino; Senza particolare

carattere; La musica come missione di vita; Eventuale omosessualità

Leonardo di Caprio• Bello, piacevole, attraente soprattutto per le

ragazze, eventualmente pericoloso, sadico e trasgressivo (doppia vita newyorkese).

Page 38: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

38

Idoli e miti della adolescenza

• Michael Jackson• Manie a sfondo igienico-salutista• Sospetto che cercasse di divenire bianco tingendo

la pelle• Sospetto di omosessualità e/o pedofilia• Incitamento alla trasgressione• Autore di “Thriller”, “Bad”, e “Dangerous”

Page 39: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

39

Madonna “come una verginella”

• Atteggiamenti sessualmente trasgressivi• Ironia sulla verginità• Scelta di vari partner, promiscuità• Dichiarata “bisessualità” prima di divenire madre• Ironia sulla figura religiosa della Madonna

(soprattutto una divinità da adorare)

Page 40: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

40

Hulk Hogan – potenza della forza bruta

• Mirabile lottatore• Esibisce soprattutto la massa muscolosa• Fascia da pirata, selvaggio, rozzo e piratesco• La vita come lotta eterna contro un nemico da

sconfiggere• Il desiderio di mantenere il primato della forza ad

ogni costo• Trasgressione delle regole di un confronto

sportivo alla pari

Page 41: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

41

Modelli punk di violenza

Sex Pistols• Uso di eroina e varie altre droghe stimolanti• Culto della morte• Piercing• Autolesionismo volontario, ferimento e sangue• Uso di armi da fuoco, le pistole come simbolo

sessuale

Page 42: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

42

Apprendimento per ostensione

• Apprendimento osservando cosa fanno i professori. Se un professore alza le mani, gli studenti imparano che può essere lecito.

• Apprendimento osservando i genitori a casa, magari in posizioni intime.

• Apprendimenti osservando cosa fa il personale non docente. Se un sorvegliante si mostra volgare, gli studenti apprendono che la volgarità può essere tollerata.

• Apprendimento osservando come si vestono le persone. Sono particolarmente osservate le insegnanti più giovani, le compagne, ed il personale della scuola.

• Apprendimento osservando la gestualità verso gli altri, di carattere corretto o scorretto.

Page 43: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

43

Apprendimento di modelli comportamentali

• Modelli positivi: competenza, saggezza, lealtà, coraggio, amicizia, amore, affetto.

• Modelli negativi: arroganza, superbia, vanità, sfrontataggine, esibizionismo, spudoratezza, insolenza, maleducazione.

• I modelli comportamentali possono essere appresi anche osservando gli altri.

• E’ quindi consigliabile mettere in evidenza i modelli comportamentali positivi.

Page 44: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

44

La prevedibilità dei comportamenti normali appresi

• I comportamenti degli altri vengono osservati, imitati ed appresi

• Generalmente genitori e insegnanti incoraggiano questo tipo di imitazione se si tratta di comportamenti ritenuti “normali”.

Page 45: Rapporti tra personale scolastico e gli studenti

45

Imprevedibilità dei comportamenti anormali o devianti appresi

• Anche i comportamenti devianti degli altri vengono osservati, imitati ed appresi, forse con maggiore interesse di quelli normali, appunto perché originali ed inusuali

• Generalmente genitori e insegnanti si meravigliano per questo tipo di imitazione, ma si tratta dello stesso processo applicato per i comportamenti normali.