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Rapporto sulla Consultazione Carta PNL 10 ottobre 2017 - 11 dicembre 2017 Locarno, 21 marzo 2018 DocuSign Envelope ID: 4744F832-7220-42BC-9BB8-2007E2EACCC6

Rapporto sulla Consultazione Carta PNL 10 ottobre 2017 ... · un primo momento di presentazione del progetto da parte dei Comuni e del Cantone, con interventi da parte dei Sindaci,

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Rapporto sulla Consultazione Carta PNL 10 ottobre 2017 - 11 dicembre 2017

Locarno, 21 marzo 2018

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1. Introduzione La procedura di consultazione pubblica sulla carta del Parco è stata avviata dagli 8 Comuni nel mese di ottobre del 2017, parallelamente e in modo coordinato con le procedure relative agli strumenti di garanzia territoriale (modifica di scheda del PD e PUC-PNL) avviate dall’autorità cantonale. La pubblicazione della Carta del Parco comprende i seguenti documenti: Capitolo B – Contratto per il Parco (Statuto dell’Associazione, Convenzione con i Comuni e Regolamento delle zone centrali) Capitolo C – Piano di gestione peri primi 10 anni (2019-28) Carte allegate Cartina globale e semplificata del Parco Il Parco della gente: 129 progetti realizzati sul territorio Idee e progetti per i primi 10 anni del Parco Dettaglio di tutte le zone centrali in formato stampa Dettaglio zona centrale Bosco Gurin A1 Dettaglio zona centrale Pilone, Porcaresc, Ribia Dettaglio zona centrale Ruscada A1 Dettaglio zona centrale Pizzo della Croce, Salmone A1 Dettaglio zona centrale Maia A3 Dettaglio zona centrale Ghiridone A1 Il presente rapporto fornisce una visione sulle azioni legate alla procedura di informazione, sulle osservazioni ricevute e sulle modifiche apportate alla Carta a seguito delle osservazioni ricevute. Sugli esiti della consultazione relativa agli strumenti della garanzia territoriale, il Cantone presenterà rapporti separati.

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2. Modalità di consultazione pubblica I Comuni hanno organizzato la consultazione pubblica della carta del Parco tra il 10 ottobre e 11 dicembre 2017. La documentazione della Carta del PNL è stata messa in consultazione presso gli 8 Comuni del Parco e tutta la documentazione è stata messa online sul sito del Parco Nazionale del Locarnese. Durante la fase di consultazione sono state organizzate 11 serate pubbliche negli 8 Comuni, con la presentazione della Carta e degli strumenti legati alla garanzia territoriale da parte del Cantone. Le serate di presentazione sono state organizzate in due momenti diversi: un primo momento di presentazione del progetto da parte dei Comuni e del Cantone, con interventi da parte dei Sindaci, di 2 Consiglieri di Stato, della Presidente del PNL, dei tecnici del PNL e dei responsabili cantonali per l’informazione coordinata relativa alle procedure della garanzia territoriale.

Presentazione del progetto a Brissago, 26 ottobre 2017 La seconda parte della serata è stata organizzata con 4 tavoli tematici informativi, in cui tutti i presenti hanno potuto partecipare, richiedere informazione e approfondire tutti gli argomenti con i tecnici del PNL. I tavoli tematici sono stati strutturati in base ai seguenti argomenti:

• Zone centrali e Regolamento • Statuto, Convenzione, Organizzazione e Gestione futura del PNL • Paesaggio, agricoltura, educazione ambientale • Economia, turismo, prodotti.

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Tavoli tematici a Brissago, 26 ottobre 2017 Nel periodo di consultazione sono stati aperti degli sportelli informativi presso i Comuni, per un totale di 45 sportelli aperti in orari diversi nell’arco delle varie settimane dove si trovavano gli operatori del PNL per rispondere a tutte le domande della popolazione.

3. Esiti della Consultazione Ai Comuni sono pervenute 31 osservazioni:

• 3 osservazioni da parte dei Comuni • 2 osservazioni da Patriziati • 13 osservazioni da Fondazioni, Associazioni e Gruppi • 13 osservazioni da privati

4 Richieste di modifica e/o integrazione Le osservazioni sono state organizzate in base al tipo di richiesta e dei vari elementi del progetto. Le osservazioni sono sintetizzate e raccolte in allegato. Le richieste di modifica / implementazione del progetto sono state analizzate e valutate dai Comuni, dai Patriziati, dall’Ufficio presidenziale e discusse con il Gruppo tripartito (Confederazione / Cantone / Parco) nel corso dei primi mesi del 2018. Le modifiche e osservazioni ritenute sono state integrate nella versione definitiva della Carta approvata dal Consiglio del Parco in data 21.3.2018. Esse sono state coordinate con l’autorità cantonale per gli aspetti riguardanti la scheda PD e il PUC-PNL.

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5. Integrazioni e modifiche proposte Di seguito una sintesi delle modifiche e osservazioni organizzate per tema (Zona centrale, Regolamento, Statuto, Convenzione, Zona periferica e Piano di gestione) e relativo commento.

5.1 Zona centrale Modifica di confine della zona centrale Gole Isorno – Salmone La Società di Pesca Onsernone ha richiesto una leggera modifica della zona centrale Gole Isorno- Salmone. La proposta di stralcio non incide sul concetto generale della Zona centrale ed è compensata quasi interamente con la proposta di estensione. La proposta è stata accettata è di conseguenza il confine è stato modificato.

Modifica del confine nella zona centrale Pilone – Porcaresc - Ribia Un gruppo di privati ha inoltrato la richiesta di stralcio della zona centrale sul lato orografico destro della valle Camana a confine con l’Italia e la sostituzione con due aree nella adiacente Valle di Vergeletto. La zona centrale prevista confina con la riserva di caccia esistente in Italia e in tal senso si collega in modo coerente con essa, senza pregiudicare la caccia in particolare al cervo che si sposta lungo tutta la valle. Un’area proposta per la compensazione è già oggetto di un progetto selvicolturale e pertanto già a suo tempo non ritenuta idonea per la creazione di una zona centrale. L’altra area si collega con un esteso comprensorio di zona centrale, per il quale è già previsto un cospicuo allargamento della bandita di caccia. Le compensazioni proposte non possono essere sostitutive e lo stralcio condurrebbe alla perdita di 0.74km2 di zona centrale. Lo stralcio della zona centrale della Valle Camana non viene ritenuto compatibile.

Modifica del confine nella zona centrale Ghiridone Il Patriziato di Brissago richiede di togliere l’intera area Riserva forestale di Mergugno dalla Zona centrale del Ghiridone, visto che è già oggetto di specifica normativa di gestione forestale federale e cantonale. Il Regolamento della zona centrale, al suo punto 5.8.2 prevede che interventi selvicolturali sono possibili nelle zone centrali per motivi di gestione orientata delle specie e habitat di particolare pregio naturalistico. La riserva di Mergugno e la gestione del maggiociondolo rientrano perfettamente in questo concetto e pertanto non vi sono conflitti particolari tra la normativa esistente e quella futura delle zone centrali. Inoltre, l’esclusione della zona riserva forestale condurrebbe a una perdita di 0.75km2 di zona centrale, per la quale non esistono proposte di compensazione. L’esclusione della Riserva forestale di Mergugno dalla Zona centrale non viene ritenuta necessaria poiché la gestione attuale forestale potrà essere proseguita.

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Modifica del confine nella zona centrale Ghiridone Il Patriziato di Palagnedra e Rasa ha richiesto, già in fase di preconsultazione, di togliere parte della zona centrale del Ghiridone, facendo in modo che il confine verso la Testa di Misello corrisponda a quello della attuale bandita di caccia. Questa riduzione di ca. 1km2 non può essere compensata in zona da nessuna parte. L’area in questione è già oggi parte della Riserva forestale di Palagnedra e al suo interno vi sono interessanti elementi naturalistici e geologici. Dal profilo gestionale non si opporrebbero particolari elementi a questa richiesta, anche se si ritiene che il contributo alla zona centrale di quest’area è molto interessante e già parzialmente tutelato. Purtroppo la perdita di 1km2 di zona centrale non compensabile non permette di accogliere la richiesta. La riduzione della zona centrale del Ghiridone su Palagnedra non viene ritenuta fattibilie.

Superfici pascolo tradizionale Vi sono alcune aziende agricole locali che hanno chiesto di integrare nelle zone centrali alcune aree di pascolo tradizionali, dove il bestiame prevalentemente capre, può sconfinare in particolare in determinati periodi dell’anno. Ritenuto che l’art. 17.1e Opar permette il pascolo tradizionale e che le aree interessate sono esigue e legate alle aree di pascolo aziendale che si trovano in aree periferica, le richieste sono state integrate nelle nuove cartografie.

Sentieri e vie alpine Il CAS nella sua presa di posizione richiede l’inserimento di 10 vie alpine segnalate in guide diverse (richiesta 1). Si tratta di vie alpine non segnate sul terreno che interessano comparti sia boschivi che alpini. A seguito di una valutazione in base ai criteri di sensibilità delle aree per la fauna selvatica, di ridondanza con altre vie o sentieri e frequenza di utilizzo, vengono integrate alcune vie, mentre altre vie non vengono riprese nelle carte delle zone centrali poiché ritenute conflittuali con gli obiettivi della zona centrale. Il Parco non promuoverà comunque le vie alpine nelle proprie carte escursionistiche e sul terreno con segnalazioni o altro. Le sole segnalazioni di queste vie si trovano sulle guide specialistiche (Guida delle Alpi Ticinese, Sentieri alpini Ticino, Un mondo di cultura e di bellezza ..), che nel corso delle prossime edizioni potranno essere se del caso adattate. Nel corso dei primi anni di gestione bisognerà favorire una corretta informazione su questi aspetti da parte di aPNL e CAS, tramite un concetto di gestione dei visitatori. Il CAS chiede pure di modificare la modalità di illustrazione dei sentieri e vie alpine nelle carte delle zone centrali, basandosi sui tre segni convenzionali (richiesta 2). Tenuto conto della tipologia delle carte delle zone centrali, funzionali al processo di elaborazione della Carta e non alla divulgazione della sentieristica del PNL, non si ritiene in questa sede di modificare la grafica delle carte. Cionondimeno, verrà integrata una nota esplicativa nelle tavole al fine di garantire massima chiarezza e rispondere anche alla richiesta 4 e 6: Fuori dalle zone centrali sono stati segnalati solo i principali sentieri, vie alpine e vie per racchette e sci della rete ufficiale e non ufficiale; per informazioni specifiche su questi percorsi e itinerari si rimanda alle pubblicazioni ufficiali e alla letteratura specializzata. Considerato che al di fuori della zona centrale non vige alcun percorso obbligato, tutti i sentieri e le vie, anche non rappresentati nella carta, sono permessi in ogni stagione. I sentieri e le vie lungo i confini delle zone centrali sono da ritenere come esterni alle zone centrali. I sentieri e itinerari riportati nelle mappe sono da ritenere esaustivi esclusivamente all’interno dei perimetri delle zone centrali.

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Viene inoltre approvata la richiesta 3 di modificare la dicitura “Vie invernali” con “Vie per racchette e sci”, adattando il testo del regolamento e delle carte in tal senso. Il CAS chiede di essere consultato in caso di applicazione dei disposti dell’art. 5.1.3 del regolamento. Considerato che anche altri enti come OTR devono essere consultati, la richiesta 7 viene integrata nel regolamento. Le proposte sono state in gran parte accettate e di conseguenza le carte e il regolamento sono stati aggiornati.

Sentieri di attraversamento Il Comune di Losone, come pure un privato richiede di poter rendere compatibile con l’art. 5.2.2 un sentiero esistente sulla Collina di Maia per garantire la possibilità di collegamento dal paese di Losone verso la zona di Arcegno, visto che questa è l’unica possibilità di collegamento diretto tra le zone abitate. Il Comune di Brissago, come pure il Patriziato di Brissago e un privato di Brissago chiedono di rendere compatibili con l’art. 5.2.2 due sentieri di collegamento tra i Monti (uno esistente e uno futuro) nella Zona centrale di Ghiridone, poiché questi sentieri rappresentano l’unica possibilità di collegamento orizzontale tra le 3 coste di Brissago. Viene anche richiesto l’adattamento di un sentiero esistente. Queste integrazioni non modificano il concetto di lieve entità definito dall’art. 17.2 OPar e rispondono a oggettive esigenze di collegamento. Le proposte sono state accettate e di conseguenza le carte sono state aggiornate.

Aree di sosta Da più enti e privati vengono segnalate alcune aree di sosta da inserire nelle carte delle zone centrali in corrispondenza di punti panoramici già oggi esistenti e frequentati. La richiesta 6 del CAS di limitare le marcature artificiali delle aree di sosta valorizzando le forme del terreno e le strutture naturali viene ripresa nel punto 5.1.3 del Regolamento Le proposte sono state accettate e di conseguenza le carte e il regolamento sono stati aggiornati.

Altre richieste Il WWF chiede di considerare la possibilità di sostituire la zona centrale di Maia con un’altra superficie meno conflittuale vista la vicinanza alla zona edificabile della stessa, al fine di evitare nel tempo conflittualità. L’obiettivo della zona di Maia è quello di avere un’area ad alta naturalità prossima all’abitato in cui sviluppare il concetto di libera evoluzione della natura e di visita di un ecosistema forestale già Riserva forestale; si ritiene che il suo apporto al progetto in termini di educazione ambientale e promozione del concetto tutela dei processi naturali sia di prima importanza. In via subordinata il WWF chiede di valutare al termine dei 10 anni gli impatti di talune attività sul territorio in zone specifiche come quelle della Collina di Maia o del Pizzo della Croce.

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La proposta di stralcio della zona centrale di Maia non viene condiviso, il monitoraggio sarà integrato nel concetto di monitoraggio del PNL. La Via Alta Vallemaggia chiede la compatibilità della via alpina che porta alla capanna di Ribia con il loro futuro percorso di Via Alta. Essendo la via segnata nella carta della zona centrale essa è percorribile, secondo le modalità definite per le zone centrali.

5.2 Statuto Alcuni Comuni hanno fatto richiesta di modificare l’art. 16 dello Statuto relativo alla composizione del Consiglio del Parco, che permetta a ogni Comune di esser presente nel Consiglio del Parco, mantenendo comunque una proporzionalità in base alla presenza di zone centrali nel Comune. La richiesta è stata discussa e valutata con tutti i Comuni ed è stata trovata una nuova formula che prevede 1 membro per ogni Comune + 1 membro supplementare per Comuni con >5km2 Zona Centrale e 2 membri supplementari per Comuni con > 15km2 Zona Centrale. Alcuni Comuni e privato hanno richiesto di inserire alcune precisazioni negli art. 11, 14 e 18 dello Statuto relative alle competenze di nomina dei membri del CP, alla maggioranza per le delibere e all’obbligo di copertura finanziaria per le delibere della CP. Le proposte sono state accettate e di conseguenza lo Statuto è stato aggiornato. L’Unione dei Contadini Ticinesi (UTC) ha richiesta di poter fare parte dei soci attivi dell’aPNL. Il progetto di PNL è stato promosso da Comuni, Patriziati e ERS. L’ente di gestione del Parco coerentemente con quanto promesso e fatto finora, rimarrà di competenza degli Enti locali (Comuni, Patriziati e organizzazioni regionali) e non sono previsti altri soci attivi. Sarà comunque possibile per ogni privato o ente di diritto pubblico o privato diventare socio sostenitore dell’Associazione. La proposta non viene accettata.

5.3 Regolamento Il CAS richiede di inserire sia nel regolamento che nel piano di gestione che i sentieri e vie posti sul confine di una zona centrale siano valutati come appartenenti alla zona periferica e di conseguenza non soggiacciono al regolamento delle zone centrali. Questa formulazione verrà ripresa sia nel Regolamento che nel Piano di gestione. Si rendono comunque attenti che tali sentieri confinano con la zona centrale, dove al suo interno valgono i disposti del Regolamento. Inoltre viene richiesto di modificare la dicitura “Vie invernali” con “Vie per racchette e sci Le proposte vengono accettate e di conseguenza il Regolamento è stato aggiornato. Il Club Volo Libero Ticino richiede una integrazione dell’art. 5.3.4 da parte del Associazione Volo Libero, con inserimento di un riferimento all’art. 8 OACS, tenuto conto che il principio è quello di garantire le condizioni di sorvolo attuali. La proposta viene accettata e di conseguenza il Regolamento è stato aggiornato.

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Il Club Volo Libero Ticino richiede anche di poter introdurre una deroga che permette agli alianti di pendio di atterrare e decollare dalle aree di sosta. Considerata la localizzazione dei punti di sosta, la loro funzione e distribuzione sul territorio, come pure l’uso attuale di queste aree per decolli e atterraggi, l’autorità competente non ritiene che questa deroga possa rientrare nei criteri dell’art. 17.2 OPar. La proposta non viene accettata. Richiesta di inserimento dal Gruppo LISA di prevedere il divieto di istallare impianti di illuminazioni non strettamente indispensabili nella zona centrale. La proposta viene accettata e di conseguenza il Regolamento è stato aggiornato. Il CAS richiede di essere consultato prima di eventuali applicazione dell’art. 5.1.3. In generale va detto che eventuali limitazioni di accesso ai sentieri, per esempio legate a particolari aspetti di tutela della fauna, sono e saranno gestite direttamente dall’autorità cantonale, come d’altronde già oggi. L’aPNL avrà un ruolo di informazione. In caso di situazioni specifiche legate alla gestione dei visitatori, l’aPNL dovrà certamente lavorare in collaborazione con il CAS Locarno, come anche con altri enti presenti sul territorio che si occupano della gestione manutenzione del territorio. La proposta viene accettata e di conseguenza il Regolamento è stato aggiornato. Il CAS richiede di limitare al minimo la posa di marcature artificiali per le aree di sosta, valorizzando per quanto possibile le forme e le strutture naturali. La proposta viene accettata e di conseguenza il Regolamento è stato aggiornato. Da parte di alcuni privati vi sono alcune richieste puntuali:

• inserire nel regolamento la possibilità di futura attività agricola nelle zone centrali laddove vi erano già dei pascoli fino ad alcuni decenni orsono. L’art. 17.2e Opar permette il pascolo tradizionale su superfici chiaramente delimitate. In caso di nuove richieste di concessione di pascolo tradizionale, esse andranno valutate all’interno di questo contesto.

• Richiesta di poter portare la bicicletta in spalla o a piedi sui sentieri delle zone centrali. Di principio la circolazione con biciclette nella zona centrale è vietata. Nulla vieta che qualcuno se la porti in spalla, anche se questa soluzione sembra poco razionale e interessante.

Le proposte non richiedono modifiche del regolamento. UCT chiede di aprire caccia a cinghiale in tutte le zone centrali senza suddivisione come da concetto di regolazione e di inserire anche il cervo ed ev. il capriolo nelle specie da regolare nelle zone centrali. La regolazione delle specie cacciabili per prevenire danni della selvaggina è permessa dall’art. 17.1 f Opar. La gestione delle attività di regolazione nelle zone centrali compete al Cantone e in particolare all’Ufficio Caccia e Pesca (UCP). Per le aree periferiche restano in vigore le regole che valgono per tutto il territorio cantonale e non variano con l’istituzione del PNL. Il Cantone, sulla base dei dati raccolti dagli esperti, ha definito una strategia di regolazione che considera quali specie da regolare nelle zone centrali del PNL il cinghiale e il cervo. Le valutazioni

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sono state eseguite in base all’analisi sulle distribuzioni delle popolazioni, sulle catture, sui danni rilevati alle colture. L'evoluzione dei danni e dei prelievi del cinghiale nell'area del Parco Nazionale del Locarnese sono in aumento e, nonostante gli sforzi intrapresi per contenere i danni causati ai prati e alle colture il loro effettivo tende a crescere. La limitazione dei danni alle aree agricole estensive e la salvaguardia delle poche superfici prative aperte è obiettivo prioritario per la zona periferica del parco, anche considerata la fragilità delle poche aziende agricole presenti che operano al suo interno. La pressione venatoria è l’unico strumento per contenere la specie e le esperienze sviluppate nel corso degli anni, permettono di dire che allo stato attuale è necessario mantenere una costante pressione venatoria. Il concetto di regolazione del cinghiale nel perimetro del Parco Nazionale del Locarnese e in particolare nelle zone centrali prevede le seguenti strategie d’intervento: • mantenimento di un’elevata pressione venatoria nella zona periferica (caccia alta, caccia

invernale e caccia di guardiacampicoltura) • interventi di regolazione degli effettivi nella zona centrale: le modalità di regolazione verranno

definite annualmente dal Cantone attraverso il Regolamento di applicazione (RALCC) che viene pubblicato ogni anno a inizio luglio sul Foglio Ufficiale, nelle prescrizioni per la caccia tardo autunnale e nelle disposizioni contenute nell'autorizzazione annuale per la caccia invernale al cinghiale.

Al fine di evitare che alcune aree all'interno delle zone centrali possano fungere da luoghi di rifugio e proliferazione del suino con un conseguente aumento dei danni, in queste aree è importante mantenere una pressione venatoria intensa e costante, favorendo le modalità di caccia che hanno una maggior efficacia e un minor disturbo possibile alle zone centrali e dunque ottimizzando l’efficacia del prelievo e minimizzando la durata dei disturbi al resto della fauna. La zonizzazione per la regolazione del cinghiale risponde pertanto a questi principi. Il concetto di regolazione, definito per la prima fase decennale di gestione del PNL prevede che dopo i primi 5 anni di gestione del parco, in base ai risultati dei monitoraggi e dei rilievi dei danni, vi sia una attualizzazione del concetto, estendendolo a livello territoriale e di specie interessate in caso di necessità. La popolazione di cervi che occupa il territorio del PNL è in crescita anche se, per ora, ha dimensioni ridotte. Considerata la morfologia del nostro territorio e i danni a oggi rilevati si può dire che nei prossimi 5-10 anni non dovrebbero essere necessari interventi di regolazione della popolazione per ridurre i danni al patrimonio forestale, in particolare ai boschi di protezione diretta nelle zone periferiche e ai territori agricoli (coltivazioni, aree prative e pascoli alpini). Per il primo periodo di gestione e in particolare per il primo quinquennio di tale periodo non si prevedono interventi di regolazione delle popolazioni di cervo nelle zone centrali del PNL, mentre nelle zone periferiche la caccia sarà svolta come sul resto del territorio cantonale. Sulla base dei dati raccolti dai monitoraggi e in base ai dati dei danni sarà possibile attualizzare il concetto di regolazione e adattarlo alle nuove situazioni estendendolo dove necessario a livello territoriale e di specie interessate. Sulla base dei dati a disposizione, il capriolo viene ritenuto per le zone centrali, così come conformate, per il momento non problematico. Come per le specie di cui sopra sarà necessario intensificare dove possibile il prelievo nelle zone periferiche per limitare i danni provocati da questa specie. Va comunque detto che l’Ufficio caccia e pesca può e potrà anche in futuro sempre intervenire per abbattimenti di singoli capi viziosi, sia cervi che caprioli, come attualmente. La proposta non viene accettata.

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Parallelamente al processo di consultazione della Carta, il Cantone ha promosso il processo di consultazione degli strumenti pianificatori (Scheda PD e PUC PNL.). In questo ambito sono arrivate delle osservazioni che interessano in particolare il PUC e, visto che vi è una coerenza tra PUC e Carta del parco interessano anche la Carta. Segnaliamo qui la richiesta della Federazione Ticinese per l’Acquicoltura e la Pesca (FTAP) che nell’ambito del PUC richiede di specificare che le zone centrali iniziano ad una distanza di 20m dalla riva dei corsi d’acqua. Questa richiesta è stata inoltrata anche dalla Sezione forestale cantonale per motivi di gestione della sicurezza del fiume. Questo principio è già presente nel progetto messo in consultazione, ma considerata la scala delle tavole, non è sempre possibile vedere questo buffer di distanza dalla riva del fiume. Al fine di rendere chiaro il tema, esso viene ribadito al capitolo 2.3.2.8 del Piano di gestione e viene inserita una nota esplicativa sulle tavole: I confini delle zone centrali in corrispondenza dei corsi d’acqua si trovano ad una distanza di 20m dalla riva fluviale, pertanto i corsi d’acqua a confine sono da ritenere come esterni alle zone centrali. La proposta è accettata e di conseguenza le carte e il regolamento sono stati aggiornati Le attività straordinarie di pesca o ripopolamento nelle zone centrali vengono gestite dagli uffici cantonali e in tal senso il coinvolgimento nelle attività richiesta dalla FTAP deve essere coordinato con gli uffici competenti di volta in volta.

5.4 Piano di gestione Il Patriziato generale di Onsernone, a nome suo e per conto dei gestori degli alpeggi e delle capanne, ha fatto richiesta di aumentare il numero di voli previsti per l’approvvigionamento, la gestione e il carico-scarico degli alpeggi in zona centrale Pilone - Porcaresc - Ribia in quanto ritenuti troppo esigui. Tenuto conto che la modalità di gestione dei voli sarà comunque definita annualmente in base a una discussione e un monitoraggio, è senz’altro opportuno adattare la valutazione nel Piano di gestione. La proposta viene accettata e il Piano di gestione adattato. Da diversi privati provengono richieste di inserimento di sentieri e altri elementi, quali progetti di recupero agricoli, di oggetti culturali, nella zona periferica del PNL. Le proposte vengono generalmente accettate e le carte dei Masterplan adattate. Il WWF chiede di modificare un paragrafo del Piano di gestione relativo alle attività venatorie, specificando che l’attività venatoria nella zona centrale è vietata, a parte l’eccezione della regolazione per le specie problematiche. La proposta viene accettata e il testo adattato. Un gruppo di privati chiede lumi sulla compatibilità di inserire una via per lo sci e le racchette in area di pericolo di valanghe. Questi itinerari di sci, sono segnati nelle cartine tematiche ufficiali di scialpinismo (vedi map.geo.admin.ch) e indicano la direzione generale nella quale è normalmente effettuato un

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percorso. La traccia in questione (718) è segnata secondo certi criteri che indicano anche che, visto che è una zona valangaria, bisogna accedere alla vetta solo in condizioni particolari e di sicurezza. Questo vale per tutti gli itinerari invernali indicati a livello nazionale. La Società di pesca Onsernone e Melezza chiede di inserire la possibilità di rivitalizzazione della Brima nei progetti di Masterplan. La richiesta viene accolta e il Masperplan aggiornato. Il WWF chiede di prestare maggiore attenzione alle specie prioritarie e habitat prioritari presenti nella zona periferica. Il Cantone nell’ambito delle sue competenze assume già questo ruolo. Il PNL potrà sostenere interventi specifici a favore delle specie e habitat prioritari anche in collaborazione con il Cantone, come previsto dalla misura 2.43 del piano di gestione.

5.5 Altri temi legati alla Consultazione

Convenzione Parco – Patriziati per il riconoscimento di prestazioni e indennizzi per la Zona centrale Il Patriziato di Brissago chiede di sottoporre all’Assemblea patriziale, prima della votazione del Parco, la Convenzione tra PNL e Patriziato relativa al riconoscimento delle prestazioni e indennizzi per le zone centrali. La Carta definisce i criteri generali per il calcolo del riconoscimento delle prestazioni il che permette di avere un termine di valutazione generale; il calcolo preciso sarà definito nella fase di gestione dal futuro Consiglio del Parco e approvato dall’Assemblea del PNL sulla base di un regolamento specifico, delle singole caratteristiche delle zone centrali, approvate dal voto popolare, dei loro usi, e in base al piano di finanziamento per la fase di gestione e relativi piani quadriennali. Si ritiene pertanto prematuro definire questi elementi prima della votazione popolare, poiché solo successivamente a un’accettazione popolare l’Assemblea patriziale potrà esprimersi su una Convenzione tra PNL e Patriziato. La proposta verrà messa in atto dopo la votazione popolare.

Gestione organismi alloctoni invasivi Nella fase di consultazione, sono arrivate da SPAAS e dalla Società di caccia del Locarnese Vallemaggia delle segnalazioni sulla necessità di maggiore chiarezza relativa la tema della gestione degli organismi alloctoni invasivi. Di principio, va detto che questo tema compete al Cantone e ai Comuni. La strategia cantonale elaborata dal GLOAI definisce i ruoli dei vari attori nel territorio. In tal senso, il contributo del PNL è sussidiario rispetto ad altre politiche federali e cantonali. Al fine di garantire e specificare quanto già di per sé possibile tramite l’art.17.2 Opar, si specifica ulteriormente nel Regolamento che il Cantone è responsabile del controllo degli organismi alloctoni invasivi e, sentito aPNL, interviene in caso di necessità. La proposta viene accettata e il Regolamento delle zone centrali è aggiornato

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Grandi predatori Il tema dei grandi predatori è stato evocato da tre associazioni (UTC, L’Associazione Ticinese per un Territorio senza Grandi Predatori, Società di caccia del Locarnese Vallemaggia) con preoccupazioni simili, ma anche con richieste differenziate. UCT, chiede di poter conteggiare eventuali predazioni del lupo nella zona centrale nell’ambito dei capi minimi previsti per l’abbattimento di singoli esemplari di lupi. Il pascolo tradizionale nelle zone centrali è ammesso su superfici chiaramente delimitate ai sensi dell’art. 17.2e OPar. L’autorità federale UFAM ha confermato che, in generale, la zona centrale di un parco nazionale non fa eccezione rispetto alle leggi federali che regolano questo punto ed è soggetta agli stessi criteri del resto del territorio svizzero. Per quanto riguarda quindi il conteggio dei danni causati dal lupo, essi sono presi in conto anche nelle zone centrali senza differenza rispetto ad altre aree. Per le aree di alpeggio estivo nel PNL sono stati sviluppati dei Piani di gestione specifici, sentita anche la Sezione agricoltura, che definiscono le aree di pascolo. L’accesso a queste aree per la gestione del pascolo da parte dei gestori degli alpeggi è di conseguenza sempre ammesso. Come pure è ammessa la ricerca di bestiame da parte dei gestori (pastori e cani pastore, cani di protezione) in caso le bestie uscissero dalle aree definite o sconfinassero in zone centrali del parco da altre aree. L’autorità competente potrà prevedere eventuali abbattimenti nelle aree periferiche in caso di superamento dei capi minimi previsti dalla strategia lupo svizzera. La proposta viene accettata e integrata nel Piano di gestione L’Associazione Ticinese per un Territorio senza Grandi Predatori, chiede di portare una attenzione massima alla salvaguardia delle attività alpestri e di evitare che il PNL diventi un’area di rifugio e riproduzione dei grandi predatori. Il Piano di gestione del PNL prevede già dei sostegni agli alpeggi in zona centrale tramite pastori supplementari e eventuali altre misure definite in base all’art. 5.7.4 del Regolamento delle zone centrali. La morfologia del contesto e la grandezza limitata delle zone centrali non induce a pensare che le zone centrali del PNL possano avere nel tempo una attrattività maggiore che il resto del territorio ticinese per i grandi predatori. In tal senso si ritiene che le misure previste possono già rispondere alle preoccupazioni dell’Associazione. Anche il WWF chiede di inserire un obiettivo specifico per il sostegno agli allevatori nel mettere in atto misure per la protezione delle greggi. Anche in questo caso, vale quanto precedentemente detto.

Attività venatoria La Società di caccia del Locarnese e Vallemaggia, in una lettera indirizzata a tutti i Comuni dl PNL fa diverse considerazioni critiche in particolare su alcuni aspetti a cui possiamo sinteticamente rispondere:

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Impatto delle restrizioni dell’attività venatoria: le zone centrali sono state sviluppate in accordo con il territorio e le autorità competenti in materia di gestione venatoria. Al fine di monitorare gli effetti di queste aree, è già attivo un sistema di monitoraggio specifico che verrà ulteriormente implementato nell’ambito della gestione del PNL. Il coordinamento tra zone di tranquillità e zone centrali del PNL è assicurato dal Cantone e in tal senso, le zone centrali fungeranno da zone di tranquillità per la fauna senza bisogno di ulteriori zone dii tranquillità all’interno del perimetro del PNL. Le ragioni della regressione di alcune specie cacciabili e il controllo venatorio delle specie nocive: Per quanto riguarda il controllo venatorio delle specie nocive si rimanda alle considerazioni sviluppate in precedenza. Per quanto riguarda la regressione di alcun specie cacciabili si concorda che tra le ragioni di questa regressione vi è anche la modifica dell’habitat relazionata alla diminuzione delle aree aperte in relazione con la gestione agricola degli alpeggi, In tal senso, il fatto di garantire la continuità degli alpeggi in zona centrale dovrebbe perlomeno permettere il mantenimento dell’habitat esistente. Laddove già oggi la gestione agricola è stata abbandonata, ma dove si ritiene necessario intervenire per mantenere alcuni habitat di pregio a favore di specie particolari, l’art. 5.8.2 del regolamento prevede la possibilità di intervento. La problematica dei grandi predatori e le pressioni dall’esterno: per la questione dei grandi predatori rimandiamo alle considerazioni già esposte precedentemente. Per quanto riguarda i presunti complotti internazionali di associazioni ambientaliste, non possiamo che ribadire che il progetto di PNL è stato promosso e gestito finora dagli enti locali, sulla base dei bisogni locali e delle caratteristiche del territorio specifico. Per la fase di gestione, il Contratto per il Parco definisce in modo chiaro e inequivocabile che l’ente di gestione è composto dai Comuni, Patriziati e enti regionali. La collaborazione con enti e associazioni di protezione dell’ambiente e del paesaggio, ha permesso fino ad oggi di promuovere progetti e azioni concrete di recupero e valorizzazione del territorio, nel pieno rispetto delle comunità locali e delle loro esigenze. La problematica rappresentata dalle specie vegetali invasive: anche in questo caso rimandiamo alle considerazioni sviluppate in precedenza La gestione degli alpeggi e attività economiche a indotto diretto promosse o solamente tollerate?: Il progetto di PNL è sussidiario alle altre politiche federali e cantonali e in tal senso le misure al suo interno previste sono specifiche e/o vanno a consolidare determinati settori socio-economici o di altro tipo, ma evidentemente non possono essere lette solo in chiave di contributi diretti. Il Piano di gestione viene sviluppato su un programma do obiettivi decennali e discusso con ritmi quadriennali con Cantone e Confederazione sulla base di accordi di programma specifici. Le cifre definite indicate sul medio termine dovranno essere confermate nell’ambito dei piani quadriennali in base alle reali necessità del momento e sulla base dei risultati ottenuti nei quadrienni precedenti. Se alcune cifre diminuiscono nel tempo, significa che parte degli obiettivi e degli investimenti previsti dovrebbero essere ipoteticamente raggiunti. In caso contrario, a momento debito, le cifre nei quadrienni successivi verranno mantenute o aumentate. Il progetto di PNL, come ampiamente dimostrato da altre realtà nazionali e internazionali, ha una ricaduta economica positiva, per cui il reale indotto nei vari settori socioeconomici non può essere semplicemente ricavato dal Piano di gestione del progetto. Al termine vi sono alcune domande di ordine generale relativa alla mancanza di altri progetti di Parco Nazionale in Svizzera e al tema del Parco regionale. Per quanto riguarda la prima domanda bisognerebbe girare la domanda alle autorità ed enti locali che hanno rinunciato a sviluppare i progetti nel corso delle diverse fasi.

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Sulla questione parco nazionale o parco regionale, crediamo che il dibattito sia già stato largamente fatto, sia al termine della seconda fase del PNL che nell’ambito di altri progetti. I Comuni e Patriziati hanno scelto la via del Parco Nazionale perché essa risponde maggiormente alle caratteristiche del territorio in questione valorizzando al meglio il capitale territoriale presente e permette di sviluppare un progetto di alta visibilità nazionale a favore di tutta la regione del Locarnese. Le ricadute socio-economiche del progetto di PNL sono molto maggiori che quelle di un Parco regionale e gli aiuti della Confederazione possono essere 10 volte superiori a quelli destinati ad un parco regionale. Inoltre essere parte di un gruppo di parchi che comprende altri 15 territori in Svizzera o essere il solo Parco nazionale di nuova generazione in Svizzera rappresenta certamente un fattore di maggior visibilità per tutta la regione del Locarnese, con ricadute positive anche in termini di interesse per la ricerca scientifica, per gli sponsor di progetti di recupero ambientale e paesaggistico, ecc.

Traffico

La procedura di informazione/consultazione in merito al tema traffico ha registrato una presa di posizione da parte del gruppo politico Libertà solidarietà e ambiente di Terre di Pedemonte e di un privato della Valle Onsernone. Nondimeno però nel corso delle serate di presentazione del PNL nella postazione dedicata al traffico si sono svolte interessanti discussioni sulla tematica delle modalità di arrivo e circolazione dei turisti nei diversi comprensori del PNL sia con i mezzi di trasporto pubblici che con le auto private. La tematica emersa nelle discussioni pubbliche era ben presente nei lavori svolti dalla specifica Commissione del PNL per i trasporti e sta alla base dell’impostazione data agli studi tecnici di base elaborati e delle indicazioni che i Comuni, tramite il PNL, indirizzano alle Autorità cantonali e regionali competenti in materia. In breve per i Comuni è indispensabile preservare un equilibrio tra le esigenze di mobilità della popolazione e quelle dei visitatori e in quest’ottica il Parco deve promuove l’arrivo e la visita della regione unicamente con i mezzi di trasporto pubblici. Gli approfondimenti tecnici hanno confermato che treni, Autopostale, autobus FART, battelli, funivie e TaxiAlpini coprono il territorio in modo adeguato ma non sempre con le frequenze auspicate. Si prospetta dunque in futuro essenzialmente un lavoro di adeguamento delle frequenze, delle corse e degli orari secondo la stagione, un lavoro che sarà fatto dalle Autorità competenti seguendo l’evolversi della domanda. Il momento di intervenire sarà determinato da un monitoraggio dell’evoluzione dei flussi di visitatori accoppiato ai limiti/soglie che il progetto, ma già anche le attuali procedure per la gestione delle linee di trasporto prevedono e oltre i quali già occorre impostare e realizzare misure di potenziamento. I monitoraggi degli accessi, i conteggi dei veicoli e le conoscenze della situazione di occupazione dei mezzi di trasporto pubblici sono già oggi disponibili in tempo reale. Nei capitoli riguardanti il traffico (analisi cap. 3.1.4 e gestione della mobilità cap. 3.3.6) il testo definitivo della Carta per rispondere maggiormente alle attese della popolazione viene adeguato:

• sottolineando maggiormente la condivisione delle visioni e delle misure da parte dell’Autorità cantonale a garanzia dell’attenzione che verrà data ai bisogni di questo comprensorio;

• precisando maggiormente la perfetta coordinazione di visioni e di misure con i programmi di agglomerato anche questo caso a garanzia dell’attuazione delle proposte avanzate;

• informando infine su di una misura (posteggio e trasporto pubblico) che volutamente si inizia ad implementare ancor prima della votazione per assicurare l’attuazione di quanto proposto;

• adeguando il piano di finanziamento alle esigenze del settore con l’inserimento dei mezzi finanziari necessari alla realizzazione della misura poc’anzi citata.

Nel merito sarà segnalato che la Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità condivide e sostiene l’impostazione data alla tematica dei trasporti pubblici nell’ambito del progetto PNL perché, all’interno dell’agglomerato essa si integra nelle visioni e conferma le misure di priorità A previste

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dai due programmi di agglomerato PALoc2 e PAloc3 che si implementeranno a partire dal 2019, e nelle Valli periferiche si conferma che si procederà con la politica che prevede l’adattamento di frequenze, aumenti di veicoli e di corse ai futuri bisogni. Per quanto riguarda la politica dei posteggi esterni collegati ai mezzi di trasporto pubblico che trasportano poi le persone che entrano nel territorio del Parco, l’idea avanzata con il progetto del PNL è ritenuta dal Dipartimento del Territorio conforme, come impostazione generale, alla politica cantonale dei posteggi se i previsti posteggi sono “dedicati”, ossia destinati ai visitatori del PNL. In quest’ottica, se il Parco sarà votato, potranno iniziare le discussioni con i singoli Comuni. Conferma la concretezza di quest’impostazione il progetto pilota che il Comune di Losone e il PNL stanno di fatto già approfondendo per la realizzazione di un primo posteggio dedicato. Un approfondimento tecnico è infatti già in corso per lo sviluppo di un posteggio dedicato in località Caserma posto proprio lungo il tracciato della linea Autopostale no. 324 che porta in Valle Onsernone e a Intragna-Centovalli. Questi posteggi e punti intermodali potranno essere favoriti da facilitazioni tariffali per l’uso del trasporto pubblico (es. da biglietti combinati Posteggio/TP) e adeguatamente attrezzati con l’allestimento nelle loro vicinanze di punti informativi destinati ai visitatori del Parco.

Politica energetica Il WWF condivide le proposte fatte e auspica obiettivi più coraggiosi nella politica energetica del PNL. Il concetto energetico del PNL si basa sulle politiche dei singoli Comuni. Il PNL potrà implementare il sostegno ai Comuni nei prossimi anni, a favore del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Guardiaparco Il WWF chiede maggiori informazioni sui ruoli dei guarda parco. Per quanto riguarda gli aspetti di polizia e di sorveglianza come definito nell’art. 3.4 del Regolamento delle zone centrali, questi vengono esercitati dai servizi cantonali competenti sulla base dei disposti legislativi di riferimento. Ciò significa che queste funzioni sono assunte da organi statali nell'ambito delle rispettive normali attività.

Il Parco, una volta istituito, potrà sostenere le autorità cantonali attraverso la collaborazione di guardiaparco che avranno i seguenti compiti: sensibilizzazione e informazione alla realtà del parco e ai suoi obiettivi; sostegno all'educazione ambientale; monitoraggio: coordinamento con Uffici cantonali e Comuni; occhio sul territorio; coordinamento e lavori sul territorio; formazione.

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6. Conclusioni L’ampio processo di partecipazione ha permesso un ulteriore confronto importante con gli attori del territorio e la popolazione. Ritenuta la quantità e la qualità delle osservazioni ricevute, si ritiene che il processo di partecipazione pubblica abbia premesso da un lato di verificare positivamente la qualità del progetto presentato e dall’altro di ricevere una serie di proposte interessanti di integrazioni che hanno permesso di migliorare ulteriormente la qualità del progetto. Il Consiglio del Parco, dopo attento esame anche da parte del Cantone e della Confederazione, ha apprezzato la qualità delle osservazioni ricevute e in gran parte dei casi le ha ritenute pertinenti integrandole nei diversi elementi della Carta. Questo ha certamente permesso di migliorare ulteriormente il progetto e la versione definitiva della Carta che sarà sottoposta al voto popolare. Il Consiglio del Parco ringrazia tutti gli enti e i privati che hanno partecipato in modo serio e attivo al processo di consultazione, permettendo di avvicinare ulteriormente il progetto alle desiderata della popolazione. Locarno, 21 marzo 2018 Per il Consiglio del Parco Presidente Tiziana Zaninelli allegato: Lista riassuntiva delle osservazioni sulla Carta ricevute

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Ente / Persona Richiesta di modifica / aggiunta Osservazione generale

Comuni Zona centrale Regolamento Statuto Convenzione Zona periferica Piano di gestione Bosco Gurin Onsernone Centovalli Terre Pedemonte

Losone Richiesta di inserire 1 sentiero per cani a Maia

Modifica art.16 Ascona Richiesta

perimetri su scala adeguata Scelte pianificatorie al Comune

Ronco s/A Brissago Richiesta sentieri

dei Monti senza limitazione

Modifica art.16

Patriziati Zona centrale Regolamento Statuto Convenzione Zona periferica Piano di gestione Bosco Gurin PGO Adeguamento

voli approvvigionamento alpi e capanne

Comologno Intragna Borgnone

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Palagnedra Richiesta di riduzione Zona Centrale

Auressio-Terre Tegna Losone Ascona Ronco s/A Brissago Riduzione ZC

Inserimento sentiero per cani

Richiesta convenzione per Zona centrale

Fondazioni Zona centrale Regolamento Statuto Convenzione Zona periferica Piano di gestione Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio

Sostegno totale al progetto

Mountain wilderness

Sostegno totale al progetto

Pro Natura Sostegno totale al progetto

WWF Richiesta di periodi di protezione e zone di protezione per specie prioritarie

Richiesta di monitoraggio delle attività alla Collina di Maia e nelle zone di arrampicata Proposte per politica energetica PNL

Associazioni Zona centrale Regolamento Statuto Convenzione Zona periferica Piano di gestione CAS Inserimento 10

itinerari nelle zone centrali

Indicare che lungo i confini delle zone

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Indicazioni per cani / tipologia di segno per sentieri Vie invernali da sostituire con Vie per racchette e sci Modalità rispettosa di marcamento delle zone di sosta e vie alpine

centrali non vigono limiti di percorribilità Richiesta di coinvolgimento preventivo per eventuali limitazioni di uso di sentieri e vie arrampicata

Volo libero Ticino

Modifica regolamento 5.3.4 Deroga per atterraggi/decolli nelle zone di sosta

Società caccia Locarnese e Vallemaggia

Richiesta spiegazioni su tema marmotta, neofite, alpeggi, grandi predatori, pressioni dall’esterno, parco regionale

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Unione Contadini Ticinesi

Richiesta di includere cervo e capriolo nelle specie da regolar e eliminare le zone per la regolazione

Richiesta di essere soci

Accessibilità garantita per i contadini

Richiesta di maggiore coinvolgimento e collaborazione (marchio, agriturismo, ..)

Società pesca Onsernone e Melezza

Richiesta di modifica zona centrale Isorno

Rinaturazione Brima

Associazione per un territorio senza grandi predatori

Maggiore peso art. 5.7.4

Protezione greggi grandi predatori

Gruppi Zona centrale Regolamento Statuto Convenzione Zona periferica Piano di gestione LISA Divieto di

illuminazione Eliminazione

stand di tiro

Richiesta di misure per la mobilità pubblica

Via Alta Vallemaggia

Richiesta la compatibilità della Via Alta per la Tappa Cimalmotto – Ribia

Gruppo scoiattoli

Richiesta di quali deroghe sono possibili

Persone singole

Zona centrale Regolamento Statuto Conven-zione Zona periferica Piano di gestione

privato Centovalli

Modalità di definizione dei confini

Domande diverse di comprensione

privato Centovalli

Inserimento sentieri

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Löda-Crup – Laghetti Termine-Vallone – Sorgenti

privato Centovalli

Modalità di informazione mancanza dibattito. Risposta già data via email Comune Centovalli

privato Terre di Pedemonte

Inserimento di una zona di pascolo sul Salmone per capre

diversi privati Onsernone

Stralcio o modifica zona centrale Val Camana Inserimento zona pascolo per Camana Inserimento Zone centrali in Vergeletto

Pista blu Alpe Pescedo Pericolo valanghe?

privati Onsernone

Problema traffico e afflusso turistico: richieste di misure

Richiesta di dibattito con contrari

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privato Onsernone

Necessità di posteggi, gabinetti, servizi, cestini ecc..

privato Centovalli

Richiesta inserimento sentieri nella ZP e aree da gestire nel Master Plan

privato Ascona

Richiesta di segnalazione di oggetti protetti fuori comprensorio

privato Terre di Pedemonte

Richiesta di inserire 1 sentiero per lama a Maia

privato Brissago

Aggiunta sentieri per cani Aggiunta tratte sentieri Aggiunta punti di sosta

Richiesta di aggiunta per bicilette a spalla o a piedi

Modifica art. 14 delibere, art. 16 CP, art. 17 Nomine e art. 18 Compiti e competenze

privato Centovalli

Inserire obiettivo: Rilancio delle zone periferiche

privato Centovalli

Richiesta di fare pastorizia in zona centrale sopra Saoré, visto che 15 anni fa lo facevano

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