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Ufficio stampa Rassegna stampa lunedì 5 marzo 2012 Pagina 1 di 63

Rassegna stampaEC%… · Stasera vertice del settore ortofrutticolo 05/03/12 Agricoltura, Economia e Territorio 8 Tre strade chiuse per lavori 05/03/12 Viabilità 9 Piscine e ambulatori

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Ufficio stampa

Rassegna stampalunedì 5 marzo 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

La Voce di Romagna Ravenna

INDICE

Prima Pagina05/03/12 Prima pagina 4

Sequestro di Rossella «Attesa angosciosa ma piena di speranza»05/03/12 Cronaca 5

Mozione dei ‘grillini’ sul Parco delle lucciole05/03/12 Parchi 6

Pronti alle nuove crociere05/03/12 Economia e Territorio 7

Stasera vertice del settore ortofrutticolo05/03/12 Agricoltura, Economia e Territorio 8

Tre strade chiuse per lavori05/03/12 Viabilità 9

Piscine e ambulatori a ‘Ravenna 33’05/03/12 Sanità e Politiche sociali 10

P.A., da oggi si rinnovano i sindacati05/03/12 Lavoro 11

A Lido Adriano la vita della poetessa russa Cvetaeva05/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 12

Voci di donne stasera al Socjale05/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 13

Nell’auditorium Corelli si parla di ambiente e risparmio energetico05/03/12 Ambiente 14

Rossella, troppa fretta a esultare05/03/12 Politica 15

S.Antonio, il parco è dimenticato05/03/12 Parchi 16

Bilancio equo e attento allo sviluppo05/03/12 Politica 17

Prima Pagina05/03/12 Prima pagina 18

Smentita la liberazione di Rossella Urru05/03/12 Cronaca 19

Emergenza neve: trattamenti diversi nei servizi pubblici05/03/12 Ambiente 20

Focus sulle opportunità per gli esercenti05/03/12 Economia e Territorio 21

Il Piano per la pesca prende corpo Idee sul tavolo05/03/12 Economia e Territorio, Allevamento e Pesca 22

Depuratore Tre incontri pubblici05/03/12 Ambiente 23

Prima Pagina05/03/12 Prima pagina 24

Ravenna capitale05/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 25

Da Ravenna un premio per il giornalismo05/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 26

Pro memoria di Minichini LpRa: “Ecco comereperire i 20 milioni in manovra”05/03/12 Politica 27

“Occorre subito abbassare i costi del capitolo contenzioso per la Provincia”05/03/12 Politica 28

Microcredito etico-sociale05/03/12 Politica 29

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Corriere della Sera

Il Sole 24 Ore

La Repubblica

La Stampa

Repubblica Affari & Finanza

Una seconda ricostruzione05/03/12 Politica Nazionale 30

Più poteri al premier e meno parlamentari Pronta la riforma05/03/12 Politica Nazionale 31

Quei due sindaci campani che donano le indennità per aiutare la Grecia Accolti a Atene come eroi05/03/12 Politica Nazionale 33

NORME E TRIBUTI: Il 36% con i dati catastali debutta in Unico e 73005/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 34

NORME E TRIBUTI: Differito l'addio alle pensioni cach05/03/12 Pubblica Amministrazione 36

NORME E TRIBUTI: resta il contributo da 80 a 100 euro05/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 37

NORME E TRIBUTI: Per gli stagionali extra Ue vale il silenzio-assenso05/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 38

NORME E TRIBUTI: Immigrati, al via il permesso a punti05/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 39

NORME E TRIBUTI: Le società partecipate aspettano il bilancio 201205/03/12 Pubblica Amministrazione, Trasporti 41

NORME E TRIBUTI: Incombe l'Ici sugli agricoli con effetto retroattivo05/03/12 Pubblica Amministrazione 42

NORME E TRIBUTI: Conto incerto per i fabbricati con richiesta di ruralità05/03/12 Pubblica Amministrazione 43

NORME E TRIBUTI: Imu, i vincoli alle manovre05/03/12 Pubblica Amministrazione 44

NORME E TRIBUTI: Fisco pesante sugli edifici dei Comuni, ex Iacp e storici05/03/12 Pubblica Amministrazione 45

Tre anni di stop per le nuove costruzioni05/03/12 Edilizia e Infrastrutture 46

NORME E TRIBUTI: Assenze per neve, Governo in panne sui tagli in busta paga05/03/12 Pubblica Amministrazione 49

NORME E TRIBUTI: Contro l'evasione i Comuni sfoderano un mix di strumenti05/03/12 Pubblica Amministrazione 50

NORME E TRIBUTI: Anci risponde05/03/12 Pubblica Amministrazione 51

NORME E TRIBUTI: L'ente salda i contributi pregressi dell'appaltatore05/03/12 Pubblica Amministrazione 52

Bologna accelera sul nuovo patto per l'occupazione05/03/12 Economia Nazionale 53

Riforme Più poteri al capo del governo deputati e senatori tagliati del 20% e addio al bicameralismoperfetto05/03/12 Politica Nazionale 54

Più piste e incroci hi tech così Berlino diventerà la capitale delle due ruote05/03/12 Trasporti 56

Pronta la bozza sulle riforme05/03/12 Politica Nazionale 58

“Un sistema farraginoso Meglio scegliere subito il Senato federale”05/03/12 Politica Nazionale 59

“Il sindaco può sostituire gli assessori, giusto che il premier possa cambiare iministri”05/03/12 Politica Nazionale 60

La ricetta di Profumo “Dal 2013 partirà il liceo sportivo”05/03/12 Istruzione 61

Casa, ripresa debole e spunta il fantasma delle vendite di stato05/03/12 Edilizia e Infrastrutture 62

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E$5 La sua Panda è sbandata ed è stata colpita dall'altra vettura

Scontro fra due auto all'alba Ferita gravemente una ragazza

L'utilitaria semiclistrutta dopo il terribile scontro A pagina 3

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il Resto del Carlino 05/03/2012 Ravenna

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www.ilrestodelcarlino.itiravenna e-mait: cronacasavennaffitcarlino.net

[email protected]

Redazione: via Salare 40, 48100 Ra),•enria Tel. 0544 249611 Fax 0544 39019 Ed Pubblicità: S.P E. Ravenna L.E. Aiberti, 60 TeL 0544 278065/ Fax 0544 270457

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Lunedì 5 marzo 2012

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Liberazione non confermata

La volontaria rapita

E sul destino di. Rossella cala il silenzio a A pagina 2

Viabilità difficile

Da oggi tre strac.e chiuse per lavori a A pii , a

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il Resto del Carlino 05/03/2012 Ravenna

MISSIONE UMANITARIA Rosella Urru con due medici dì Forlì durante un Intervento umanitario nel Nord Africa

DESERTOGALLO NEL SINDACO PREOCCUPATO

Sequestro di Rossella «Attesa angosciosa

ma piena di speranza» «SIAMO in una condizione di angosciosa, speranzosa attesa». Il sindaco Fabrizio lidatteucci si tiene costantemente aggior-nato sugli sviluppi delle trattati-ve per la liberazione di Rosella Urru, la cooperante italiana re-sidente a Ravenna e tenuta pri-gioniera da una cellula di Al Qaeda in Mauritania ormai da 134 giorni. Sabato in tarda mat-tinata fonti locali avevano diffu-so la notizia della liberazione della ragazza. Ma il nostro mi-nistero degli Esteri non ha con-fermato. E d rilascio di Rossel-la si è trasformato con il passa-re delle ore in un giallo interna-zionale, che ha gettato nello sconforto i familiari, che abita-no in Sardegna, e gli amici del-la ragazza. Anche ieri la Farne-sina ha finto sapere che conti-

ima a seguire da vicino il caso ma che non dispone di elemen-ti in grado di confermare l'avve-nuta liberazione della Orru.

IN SERATA, poi, si è appreso che le trattative per arrivare al-la liberazione di Rossella Urru e di un poliziotto mauritano, Ould al-Mukhtar, anche lui in. mano ai terroristi, non sono ter-minate e la notizia della loro li-berazione è inesatta. A riferirlo è una fonte maliana citata dall'agenzia di stampa 'Ani' del-la Mauritania. Secondo questa fonte «il poliziotto è stato visto fino a ieri sera all'interno di un campo di al-Qaeda nel nord del Mali e quindi non è ancora libe-ro». La fonte ha specificato che i sequestratori «trattano con i governi di Mauritania e Italia».

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il Resto del Carlino 05/03/2012 Ravenna

COMUNE

Mozione dei 'grillini' sul Parco delle lucciole IL MOVIMENTO 5 stelle ha deciso di presentare una mozione per chiedere al consiglio comunale di pro-nunciarsi «con voto palese» sulla realizzazione di un par-co nell'ex vivaio di via Port'Aurea «al fine di pro-teggere l'ultima area verde pubblica presente all'inter-no delle mura storiche». L'area, delimitata dalle mu-ra e dalle carceri, è in disuso da oltre un decennio. Si so-no create dunque «condizio-ni favorevoli per lo svilup-po delle lucciole». Ma su quel rettangolo il Comune intende realizzare un par-cheggio alternativo a quello di piazza Kennedy. Resi-denti e associaziioni am-bientaliste hanno raccolto oltre 1800 firme per fermar-ne la cementificazione. Poi il 22 febbraio, alla presenta-zione della petizione in Co-mune, «parte della maggio-ranza si è mostrata sorda all'appello». Di qui la deci-sione presentare la mozio-ne, in modo che tutti i parti-ti si esprimano sul parco del-le lucciole. «Ricordiamo che le giustificazioni presen-tate dall'assessore Corsini, relative alla necessità del parcheggio — affermano i grillini — sono state ampia-mente confutate dai cittadi-ni che hanno presentato la petizione, con un loro stu-dio preciso e dettagliato sul-la situazione dei parcheggi a Ravenna, da cui emerge che le aree per la sosta esi-stenti sono ampiamente suf-ficienti e che con pochi inve-stimenti altri posti auto pos-sono essere individuati sen-za rovinare per sempre quest'ultima area verde del centro storico».

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il Resto del Carlino 05/03/2012 Ravenna

SALA W.N.-T,N:U OGGI NASCE LA STAGIONE

Pronti alle nuove crociere OGGI NASCE la stt gione 2012 delle crociere. Infatti dalle 14 alle , 16 presso la sala D A OITC di via Pnitte 2 /e assnejazinnt dì '''',',',u,Os k'z'kss•\•:k\s',0,‘''''.,•n :..,...L."': '...k. z. ' categoria dell'artigianat . o e del. commercio sveleranno il .., • • .„ .,, ",......‹..„ , \k\.. ...' programma. 11 poirilio arrivo al terniintil di Porto Corsiiii è previsto il 16 aprile. ,...„ .,s.,‘,-..,...,.. ''' ..... Verrattensocril»lastrati i progetti a i

val potranno aderire re per "-,.... setnior,iglcio 4-enti del centro

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AG:CCOUV \ A

Stasera vertice del settore ortofrutticolo LA CONFEDERAZIONE Italia-na Agricoltori di Ravenna ha or-ganizzato per oggi un incontro tra la sua direzione provinciale ed i presidenti di tutte le strutture del settore ortofrutticolo. L'obiet-tivo è quello avere un confronto franco e aperto tra il gruppo diri-gente della Cia ed i presidenti del-le principali strutture ortofrulti-cole che operano sul territorio ra-vennate, finalizzato a sviscerare al-cune delle proposte contenute nel documento licenziato dal Tavolo Verde di area vasta, per poterle concretizzare. Tale confronto rap-presenta solo un passaggio, pur importante, del dibattito sull'orto-frutta al quale ne seguiranno altri all'interno degli organi dell'asso-ciazione agricola. Nel corso della serata verranno affrontati alcuni dei temi contenuti nel documen-to unitario: da come governare la produzione al coordinamento del-le strategie commerciali, dal ruo-lo dei marchi collettivi, all'erga omnes e fondi mulualistici.

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DA W CANTIERI IN CENTRO E IN PERIFERIA

Tre strade chiuse per lavori DISAGI su più fronti per gli automobilisti per l'apertura con-temporanea di tre cantieri, a partire da oggi. In centro storico scatta il divieto di transito nel tratto centrale di via Girolamo Ros-si, dove verrà posizionata un'impalcatura per lavori a un edificio privalo. La posa di tubazioni dell'acquedotto impone, al tempo stesso, la chiusura di via Canale Destra Mohnen°, tra il civico 313 e la rotonda Francia su viale Europa; in questo caso i residen-ti che non dispongono di auto e non possono spostarsi in biciclet-ta, nel caso debbano raggiungere il centro, la stazione o l'ospeda-le, possono avvalersi gratuitamente di -taxi (0544/33888 ) che ver-rà pagato da Romagna Acque. Sempre da oggi verrà chiusa la stra-da provinciale Sant'Alberto, all'incrocio con la statale Romea Dir, per consentire la realizzazione della grande rotatoria che per-metterà di eliminare l'attraversamento regolato da semaforo.

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RIABILITAZIONE La piscina del centro sanitario di via Secondo Bini

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SANITÀ APRE OGGI IN VIA SECONDO BNI LA NUOVA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA CIRILLI

Piscine e bulatori a Ravenna 33' li complesso attrezzato anche per piccoli interventi chirurgici di ortopedia APRE oggi il nuovo poliambula-torio Ravenna 3.3, in via Secondo Bini 1. L'inaugurazione della struttura, di proprietà della fami-glia Cirilli e di altri soci, è previ-sta per aprile, ma giù da questa sei-timana si potranno prenotare le visite nelle specialità di cardiolo-gia, dermatologia, fisiatria, medi-cina del lavoro, medicina legale, ortopedia e traumatologia, ostetri-cia e ginecologia. Previsti anche i servizi di psicologia e dietologia. La direzione sanitaria è affidata all'ortopedico Massimo Grilli. L'edificio si sviluppa su quattro piani, per un totale di 3.700 metri quadrati, con quattordici ambula-tori. L'esecuzione dei lavori è sta-ta affidata all'Acmar e ha richie-sto circa tre anni dì tempo. A pia-no terra c'è quello che è un punto

di forza del poliambulatorio: un'enorme sala che ospita due pi-scine, una più adatta alla riabilita-zione post-chirurgica e post-trau-matica e una studiata per il tiatinte-nimerito e per vari tipi di corsi di ginnastica in acqua. Qui, è possi-bile provare un percorso vascola-re caldo e freddo. Ai primo piano, si trovano diversi ambulatori di ortopedia, anche di tipo chirurgi-co per piccoli interventi e sale di osservazione dei pazienti, oltre a una palestra con spogliatoi e cabi-ne per la terapia fisica manuale e strumentale. Nel seminterrato gli ambulatori di ostetricia-ginecolo-gia, di diagnostica per immagini (rx tradizionale e risonanza ma-gnetica articolare), il laboratorio ecografie° e il punto prelievi,

Roberta Bezzi

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PA p da oggi si rinnovano i sindacati DA OGGI a mercoledì, in pinvincia di Ravenna, come nel resto d'Italia, sì svolgeranno le elezioni per il rnmovo delle rappresentanze sindacali in tutta la pubblica amministrazione. Sono quasi 8200 i lavoratori della sanità pubblica, degli enti locali, dei ministeri, degli enti pubblici ci non economici e

he si recheranno al voto candidati, di cui 148 donne ed un'altissima percentuali di candidati tda alla prima esperienza.. Per er assicurare il regolare svolgimento delle operazioni eletto/ali attraverso seggi fissi e seggi volanti, la Fp C °I ha mobilitato oltre 200 persone per le lùnzioni di

sertatori e componenti delle le commissioni elettorali«

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DOCUMENTARiO

A Lido Adriano la vita della poetessa russa Cvetaeva STASERA avrà luogo il :prossi-mo appuntamento del Cisim di Lido Adriano con la rassegna di documentari e film 'Storie di arti-sti, di esili, di confini'. Verrà pro-iettato il documentario, 'The pas-sion of Marina', alle ore 21. La proezione, di Andrei Osipov (2004), è una riflessione sul fatale destino della poetessa russa Mari-na Cvetaeva, morta suicida nel 1941. Un documentario che riper-corre la sua infanzia e la spensiera-ta gioventù, e poi la dura vita dell'esilio a Praga e a Parigi, fino all'amarezza e alla disperazione dopo il ritorno in patria nella Rus-sia Sovietica. La poesia originale della Cvetaeva si nutrì anche del-le intense emozioni provocate da una solitudine sconfinata, fu toc-cata dall'esperienza dell'essere senza casa e del dover vivere un'esistenza 'al di fuori' della let-teratura. A seguire ci sarà l'incon-tro con Laura Boella, docente di Filosofia Morale all'università di Milano. Inizio proiezione ore 21, info: 339-3027028, 339-8272574.

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NO CONVEGNO CNA Nell'auditorluni Cordli si parta

di ambiente e risparmio energetico L'ALIDITORIUM Corelli di Fusignano ospita stasera alle 20,30 un convegno organizzato dalla Cna sul tema 'Ambiente e risparmio energetko i futuro è adesso! U ruolo dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni', lavori, presieduti dal sindaco MimoBag nar" saranno aperti dal presidente della C a fusignanese, Massimo Morandi

Intervrr"n° :

poi Leonardo Setti, ricercatore' al Dipartimernto di chimica dei materiali all'università di Bologna; Mara Roncuzzi assessore provinciale Politiche Per r amb bente; e Cian Caro Muzzarelli s

assessore regionale alle Attività produttive, Seguiranno le testimonianze di imprenditori e formatori e, infine, le conclusioni di Mauro Baruzzi, della Presidenza provinciale Cna,

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Noi ravennati dz ANDREA DEGID1

Rossella, troppa fretta a esultare SE la liberazione di Rossella Urrt3 verrà con-fermata propongo, (credo senza che sia il ca-so di seguire le vie ufficiali), una convocazio-ne straordinaria e pubblica del consiglio co-munale dedicata espressamente alla coope-ratrice internazionale, il cui caso ha cataliz-zato una così grande attenzione e fatto così tanto scalpore, per consentire a lei di raccon-tare la sua esperienza, e a tutti i ravennati che le sono stati simbolicamente così vicini, di esternarle tutta la gioia e la solidarieta' possibili. Certo è che la raffica di dichiara-zioni bipartisan che hanno fatto seguito alla presunta, ma non ancora confermata, libera-zione di Rossella credo debbano indurre per il futuro, su casi di tale gravita, ad una maggiore cautela al fine di non generare fal-si entusiasmi. La speranza è che comunque non si tratti solo di illazioni e che dalla Far-nesina arrivi la conferma che tutti aspettia-mo, e che Ravenna sia capace di esprimere a Rossella la gioia che la sua liberazione, do-po oltre 4 mesi di prigionia, merita.

Nicola Grandi Consigliere comunale di Lista

per Ravenna

Beh, lo sappiamo come si comporta la stragran- de maggioranza dei politici, in casi come questi e

quasi normale la corsa all'esternazione, ad arri-vare prima degli altri. Comunque c'è da dire che la notizia della liberazione di Rossella sembra-va certa. Ricapitoliamo: la prima agenzia stam-pa del rilascio è stata lanciata alle 12.33. Alle 12.41 è seguita la notizia che ha ingannato tut-ti, ovvero la conferma (successivaMente smenti-ta) da parte della questura ali Oristano del rila-scio di Rossella; era un sigillo autorevole, suffi-ciente a sguinzagliare le dichiarazioni dei politi-ci. Alle 13.47 sono cominciati ad affiorare i pri-mi dubbi, con un'altra, gelida, agenzia di stam-pa in cui la Farnesina non confermava la libera-zione. Pareva che il semaforo verde alla festa do-vesse accendersi da un istante all'altro, così non è stato, e si è passati dalla gioia all'angoscia. Pe- rò se qualcuno ha sbagliato a esultare così presto è solo perché stato tradito dal troppo amore e va perdonato.

andrea.degidi@dc o a

le lettere (ma 15 righe) venne indirizzate n:

il Resto del Carlino via Salare, 40 - 48100 RAVENNA

tel. 0544 249611 - fax 0544 39019 @

[email protected]

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il Resto del Carlino 05/03/2012 Ravenna

S.An o no, il parco e dimenticato VIBRANTI nrcitesie irrivano da-gli abitanti e $(3PnAtiu'l.to dai geni-tori dei bimbi dì S. Antonio per quanto concerne il parehetto bun bi adiacente al campo spc,riivo. parclietto si presenta non recinta te e s,ipraitcai 'isrevvisto' di un bellissimo tosso di almeno 50 cm di Profondità ebe, capirete, risulta essere molto pericoloso per i bam-bini, soprattutto quellO più piccoli ma anche per i genitori. Inoltre questo fosso rischia di diventare una piccola discarica, come si può

dalla vedere dalla lot3, in quanto il par-ebeti° è cornplei2n-ienle sprovvi-sto di eestifii. La pericolosa a di questo sarchet- te aumenta ancor Pia, se esnai'ide- riarno che la pr,rtezic,ne dei esiví di alimentazione dei riflettori - dell'adiacente campo sportivo - sulta essere danneggiata, e come si - , può notare dalla foto anche ad al-t.zza bimbo in quanto a terra.

Mauro Bertolino Pdi

NCURA Un 'immagina dell'ama verde di S. Antonio

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press LinE

il Resto del Carlino 05/03/2012 Ravenna

S',".3VZSTO

Bilancio equo e attento

allo sviluppo dì ALVARO ANCIS1 (*)

NEL SURREALE dibatti-to sulla manovra di bilancio del Comune di Ravenna, tutti si agitano a sparare ri-cette su come andare a pren-dere 23 milioni di C11370 dal-le tasche della gente. Tanta Imu, più o meno articolata, col ritorno dell'Ici sulla pri-ma casa (su una base impo-nibile aumentata del 60 per cento); tassa di soggiorno sì o no; probabile via libera agli aumenti delle imposte sull'occupazione di suolo pubblico e sulla pubblicità; oneri di urbanizzazione non per opere urbane ma per la spesa di consumo. In-combe la tariffa rifiuti.

SU SCALA nazionale, Monti, insieme al decreto salva-bilancio, si è proposto anche tagli agli spesa, corret-tivi per l'equità e misure per la crescita, roba di cui a Ravenna neppure si parla. Qui le liberalizzazioni sono tabù per tutti, sindacati compresi. Quasi che le par-tecipazioni del Comune in. 25 società di capitali, per un patrimonio certificato di 384 milioni, siano intoccabi-

li pur di non sfiorare una so-la delle cento poltrone poli-tiche e il giro degli appalti. LA MIA sfida è portare in commissione bilancio tutte le proposte dettagliate di spesa, servizio per servizio, che compongono la doman-da di 23 milioni in più sul bilancio 2012, in modo che, col contributo dell'opposi-zione, si possa tagliarne il tre per cento, cioè circa due milioni e mezzo. Il Comune potrebbe 'libera-lizzare' vendendo metà del patrimonio azionario senza togliere nulla al proprio pie-no governo di tutti i servizi pubblici esternalizzati, se non qualche poltrona. Ma, per stare al minimo, basta agire sugli 87 milioni di azioni di Fiera. Circa 20 mi-lioni di queste azioni posso-no essere vendute libera-mente sul mercato, perché non vincolate dal patto di sindacato con gli altri Co-muni. Vendendone anche solo una parte, si può, nella manovra di bilancio, intro-durre equità da un lato e fa-vorire la crescita dall'altro. Applicare l'Imu al mi nim o di legge sulla prima casa (che è il 2 per mille) e sui fabbricati rurali (l'i per mil-le). Applicare il minimo an-che alle piccole imprese commerciali e artigianali. Rinunciare alla tassa disog-giorno, che deprime il turi-smo.

(* capogruppo Lista per Ravenna)

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orriere del lunedì

7 Cattolica in Inno si i spento Mario Tebaldt

4 I conssuttn di frutta e c erclura' in le ero calo

23 Autodromo no a 60 giorni di rumori in detta

25 Largo ai piccoli con "Puerilia"

La Panda condotta dalla ragazza ferita (Foto Fiorentini) SERVIZIO a pagina 19

ubt Chi

n2t Plus www.netplussi il primo sito del prestito in rontagna_

press unE 05/03/2012

10.1itffi • orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

REDAZIONE, 411111INISTMZIONE E PUBBLICITÀ: PIAZZA TRE MARTIRI. 43;A- -TEL: 0541-354111 FAX: 0541-354192.SPEDIZIONE IN F42 -144.353103 1CON1/.1114. 272210 1-U ART. 13021MA 1- DCB ORLI5LTRESEP4 RAVENNA10544-2182624 FAENZA-LUG010546-231201FOR14 (2542-255204 CESENA (2547-611200) RSM12549-99514711101,212542-287401-E-11414: 21111111400RRIERERMAGNAJT - € 1.20 INTANDE11CONLASTAMPA 1

euro 1,20 Anno XX N. 64

LUNEDÌ 5 MARZO 2012

Multa "salata" per l'Ici sul posto barca Chiesti 670 mila euro al Marina di Rimini Intanto ecco cambia la tassa sulle barche

tassa sulle barche: tariffe ridotte, si paga il possesso e non lo sta- zionamento nelle acque italiane.

• SERVIZI alle pagine 15 e 27

nmmumummg Scontro sulla E45: grave ragazza sbalzata CESENA ' Fanno saltare la cassa continua del supermarket

Centrata da un'auto dopo aver sbandato, a pochi km da Ravenna RIMINI. Idi sull'acqua: multa

"salata" al Marina di Rimini che si è visto chiedere dalla Finanza 670 mila euro. Intanto cambia la

Credito di Romagna Forli, nuovi avvisi per gli ex dirigenti FORLÌ. Nuovi

avvisi di reato ad amministratori e componenti del collegio sindaca-le del Credito di Romagna in cari-ca fino al 2010. Si ipotizza anche il Credito di Romagna reato di ostacolo alla vigilanza di Bankitalia.

• CARUSO a pagina 9

RAVENNA. Sabato un'altalena di voci, dalla liberazione di Rossella Urru alla mancata con-ferma da parte della Far-nesina; ieri è stata la giornata delle smentite. Secondo alcuni siti ara-bi, non sarebbe avvenu-to lo scambio di prigio-nieri che avrebbe porta-to alla liberazione della giovane cooperante ita-liana.

• SERVIZIO a pagina 20

LA CRISI E LE NASCITE. La Provincia: «Serve un sostegno vero». La Papa Giovanni: «Una vittima»

«Ho abortito perché non ho un lavoro» Il dramma di una coppia di Rimini: «Non potevamo mantenerlo» RIMINI. Una donna di

trent'anni insieme al compagno, coetaneo, ha Il Comune chiude scelto di abortire perché

il centro massaggi senza un lavoro (entram- bi hanno solo occupazio- ni saltuarie) non avrebbe- cinese a Rimini ro potuto mantenere il bambino. La Provincia: «Serve un sostegno vero alle donne». •SERVIZIO a pagina 3

• CUPO a pagina 3

CESENA. Due banditi ganno saltare alle 4.40 di notte la cassa continua di un supermercato e fuggono a piedi dal retro con tutto l'incasso della giornata di sabato.

• MAZZA a pagina 13

RAVENNA

Strattona la barista sola nel locale e porta via l'incasso

RAVENNA. Dopo aver minacciato la barista, un rapinatore ha portato via dalla cassa 700 euro . E' avvenuto ieri mattina in un bar di via Ravegnana .

• SERVIZIO a pagina 19

FAENZA

Dopo la rissa una fiaccolata di protesta

FAENZA. Destra e centrodestra protestano per gli ultimi episodi di violenza in centro. Ancora grave il 35enne faentino preso a sassate da due marocchini.

• SERVIZIO a pagina 22

Rossella Urru, la giovane cooperante internazionale sarda, ma ravennate d'adozione

wzmanumw Smentita la liberazione La notizia apparsa ieri in alcuni siti arabi

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C :21httiblUe orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Smentita ieri da fonti islamiche

la notizia della liberazione di Rossella Urru

Pagina 20 Cro

Smentitalaliberazione di RosseflaUrru

press LIETE 05/03/2012

LA GIOVANE COOPERANTE INTERNAZIONALE

L.

Smentita la liberazione di Rossella Urru Secondo alcuni media arabi, non ci sarebbe stato

lo scambio di prigionieri annunciato sabato RAVENNA. Dopo il giorno della spe-

ranza è stato ieri un giorno di an-goscia per i familiari di Rossella Ur-ru. Non solo, nella giornata di saba-to, non erano giunte conferme dalla

Farnesina dell'avvenuta liberazione della giovane cooperante interna-zionale, ma ieri sono arrivate da fon-ti arabe delle vere e proprie smen-tite.

La smentita arriva dal sito in arabo di Sahara Media (uno dei media mauritani che sabato ave-vano annunciato il rila-scio della cooperante ita-liana): non ci sarebbe sta-to nessun accordo tra il go-verno della Mauritania e Al Qaeda nel Maghreb i-slamico (Aqmi) per uno scambio di prigionieri che avrebbe coinvolto Rossel-la Urru e un gendarme mauritano rapito vicino al confine con il Mali, a se-guito di uno scambio con prigionieri salafiti dete-nuti a Nouakchott. La no-tizia arriverebbe, secondo quanto riferito dal sito, da una «fonte informata».

Nè sono più rassicuran-ti le notizie che arrivano da un altro sito mauritano in lingua araba, Taqadou-mi, che confermano la smentita, che sarebbe giunta «da fonti certe, vi-cine a chi segue il caso dell'italiana». Si precisa, anzi, che il poliziotto mau-ritano è libero, ma la coo-perante del Cisp resta pri-gioniera. A suffragare quanto riportato, la stessa testata adduce ulteriori dichiarazioni, questa vol-ta da parte di fonti ufficiali del Mali, che sostengono

«di non essere a conoscen-za del rilascio della donna italiana e del poliziotto mauritano da parte di Al Qaeda nel Maghreb isla-mico».

Nel quadro di incertezza sulla sorte degli ostaggi, u-na notizia rassicurante ar-riva però dalla Spagna: le autorità del Mali hanno assicurato al governo spa-gnolo che Ainhoa Fernan-dez de Rincon e Enric Go-nyalons, i due cooperanti sequestrati in Algeria in-sieme a Rossella Urru «stanno bene». Secondo al-cune fonti, per la loro libe-razione e quella di Rossel-la sarebbe stato richiesto un riscatto di 30 milioni di euro, avanzata dal gruppo islamico del Mujao (Mou-vement unicité et Jihad en Afrique de l'ouest).

La giovane di origini sarde, che a Ravenna si è laureata ed ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo della coopera-zione internazionale, era stata rapita nell'ottobre scorso nel sud dell'Alge-ria, con i due volontari spagnoli, dal campo profu-ghi saharawi di Rabouni, dove da due anni coordina-va un progetto finanziato dalla Comunità europea.

Emergema.new trarumenn dreni nel *R1/I pubblm

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C :21Mit'ffl e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Pagina 20 Crona. Raverna

Smentita la liberazione di Romella Urru

Emergenza neve: tratunenti dlvexsìueisuvùd pubblici

press LIETE 05/03/2012

Emergenza neve: trattamenti diversi nei servizi pubblici

RAVENNA. Trattamenti diversi, per i diversi lavo-ratori, nei giorni dell'"e-mergenza neve". A offrire il proprio «contributo di informazione» è il capo-gruppo di Lista per raven-na Alvaro Ancisi, per con-sentire di valutare «i costi non solo sociali ma anche economici delle serrate» e capire se «i lavoratori so-no stati trattati equamen-te a parità di lavoro».

Così nel privato. Qui «è tutto chiaro: se sono rima-sti a casa, senza altra giu-stificazione contrattuale, non sono stati pagati, op-pure hanno preso ferie».

Settore pubblico. In que- sto campo «fa testo il pa-rere dell'Aran emesso il 15 maggio 2011. Qualora la prestazione lavorativa non possa essere effettua-ta causa di eventi naturali o per provvedimenti auto-ritativi (come sono le ordi-nanze), i giorni non lavo-rati vanno scomputati dal-le ferie o dai permessi re-tribuiti per motivi perso-nali. Occorre fare riferi-mento, secondo l'Aran, al

1'11 febbraio con il permes-so per particolari motivi personali o familiari rico-nosciuto - senza taglio dello stipendio - dal contratto di lavoro fino a tre giorni l'an-no». In alternativa ferie.

Personale scolastico di ruolo... Diversa la situazio-ne per il personale scola-stico ed educativo, che go-de del differente tratta-mento previsto dai con-tratti nazionali nei casi di

chiusura delle scuole, sia programmate che non (co-me le emergenze atmosfe-riche). «Esso stabilisce - fa presente Ancisi - che il per-sonale di ruolo è in perio-do cosiddetto di "non do-cenza", cioè non insegna, ma rimane a disposizione dell'ente per attività for-mative e di aggiornamen-to programmate o per altre attività connesse al profilo di inquadramento. Quindi

le insegnanti di ruolo sono pagate anche se non copro-no tali assenze né con per-messi né con ferie e anche se non svolgono altre atti-vità eventualmente richie-ste del Comune.

... E non di ruolo. Altro trattamento per le inse-gnanti a tempo determina-to, che, riferisce il consi-gliere, «anche se hanno in-carichi annuali, coprono tutti i periodi di chiusura con ferie (non sono ricono-sciuti loro i permessi re-tribuiti)».

Cooperative. I lavorato-ri forniti al Comune dalle cooperative, «dove fanno lo stesso lavoro dei dipen-denti del Comune, sono un fiume immenso, e non solo nelle scuole e negli asili. Quando non lavorano, il loro stipendio da 900 euro mensili viene decurtato in proporzione, a meno che non si mettano in ferie. Chi lavora nelle scuole de-ve, però, fare i conti con le ferie obbligate fissate nei periodi di chiusura pro-grammati, come in esta-te».

concetto di "forza maggio-re", ovvero un evento che non è imputabile né ai la-voratori né al datore di la-voro, con la conseguenza "che quest'ultimo non è te-nuto a corrispondere la re-tribuzione per le ore di mancata prestazione".

Dipendenti del Comune. Per la generalità dei dipen-denti, «il Comune di Ra-venna - fa sapere Ancisi -ha coperto d'ufficio il 10 e

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C :21Mit'ffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Emergema.new trarumenn dreni nel *R1/I pubblm

press LIETE 05/03/2012

CROCIERE

Focus sulle opportunità per gli esercenti

RAVENNA. Esercenti e artigiani a raccolta per aggiornarsi sulle oppor-tunità offerte per le loro attività dall'arrivo delle grandi navi da cro-ciera a Porto Corsini. Le associazio-ni di categoria dell'artigianato e del commercio organizzano per oggi po-meriggio - dalle 14 alle 16 - alla sala D'Attorre (via Ponte Marino, 2) un incontro aperto a tutte le imprese del centro storico per presentare la nuova stagione crocieristica 2012, che partirà il prossimo 16 aprile. A illustrare le novità e rispondere ai

quesiti degli operatori saranno i rappresentanti dell'Autorità por-tuale (segretario generale, direttore operativo e marketing manager), l'assessore al Turismo del Comune di Ravenna, il presidente della So-cietà Ravenna Terminal Passeggeri srl e i rappresentanti del tour ope-rator Bassani. Al centro dell'incon-tro i progetti a cui gli esercenti del centro storico potranno aderire per valorizzare la loro attività con i cro-cieristi che sbarcheranno a Raven-na.

Pagina 20 Crona. Raverna

Smentita la liberazione di Romella Urru

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C tItttiiIiiffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Comitato

promotore

a tu per tu

con gli

operatori

per definire

i progetti

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RE Iparcheggialonnonannoproblem

press LIETE 05/03/2012

Oggi a Cervia il primo incontro, mercoledì a Marina di Ravenna

Il Piano per la pesca prende corpo Idee sul tavolo

Risorse pubbliche per 835mila euro Strategie da candidare al bando della Regione

di Massimo Previato

CERVIA. Della elaborazio-ne del "Piano di sviluppo co-stiero locale" si parlerà oggi pomeriggio alle 15, nella pa-lazzina di piazza XXV Apri-

le, nel corso di un incontro pubblico. L'iniziativa ri-guarda le zone di pesca, pre-viste dal Fondo Europeo 2007 - 2013 (Fep).

Attraverso i Gruppi di azione costiera, il Fep vuole «mantenere la pro-sperità economica e so-ciale, sostenere l'occupa-zione, favorire la qualità dell'ambiente e stimola-re la cooperazione nazio-nale e transnazionale».

Il comitato promotore del Gruppo di azione dell'area costiera mae-strale (composto da Pro-vincia di Ferrara, Pro-vincia di Ravenna, Lega

pesca, Agci Agrital, Fe-dercoopesca, Federpe-sca, Comuni di Goro, Co-macchio, Ravenna, Cer-via, altri enti pubblici e operatori privati), ha perciò avviato una fase di concertazione con tut-ti gli operatori interessa-ti, per definire la strate-gia di sviluppo da candi-dare al Bando indetto dalla Regione Emilia-Ro-magna.

Per l'area Maestrale,

sono a disposizione ri-sorse pubbliche per cir-ca 835mi1a euro. L'incon-tro cervese - che verrà se-guito, nei prossimi gior-ni, da analoghe iniziati-ve a Marina di Ravenna (mercoledì 7 alle 15 alla sala riunioni dell'Ufficio Decentrato, piazza Mari-nai d'Italia 19), Comac- chio e Goro, coordinate dal Gal Delta 2000 - ha proprio lo scopo di in-contrare enti, associa-zioni e operatori dei set-tori della pesca, del turi-smo, dell'artigianato e altri settori privati, per concertare la redazione del Piano di sviluppo lo-cale.

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C :211Mit'ffie orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

tollerante a Le.;;iijmis

press LinE 05/03/2012

Stasera a Lugo

Depuratore Tre incontri

pubblici LUGO. Tre incontri sul

progetto di convogliamento al depuratore delle acque reflue di San Bernardino, Belricetto e Ciribella. La presentazione del progetto di convogliamento al depuratore delle acque reflue di San Bernardino, Belricetto e Ciribella si terrà nell'arco di tre giornate a partire da questa sera alle 21, nella frazione di Belricetto, nella sede del Centro civico. Intervengono, oltre al responsabile di Hera Reti Gisberto Masetti, l'assessore ai lavori pubblici Alessandra Fiorini e l'assessore all'ambiente Fiorenzo Baldini. Il 7 marzo l'appuntamento è fissato, alle 20.30, al Centro civico di San Bernardino, con gli stessi relatori. A Voltana, infine, il 12, alle 20.45, nella saletta scuderia della Fondazione, saranno presenti il sindaco Raffaele Cortesi, il presidente di Hera Filippo Brandolini e il direttore di Hera Tiziano Mazzoni.

Amalio Ricci Garotti

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Violenzain centro, fiaccolata di protesta

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E GRANDE ROMAGNA

13,0 4 '':; O "

LUNEDÌ 5. MARZO 2012

DEPURAZIONE ACQUE

Addio Lucio Migliaia per l'ultimo saluto Allo stadio Dall'Ara lacrime e applausi Decine di migliaia alla camera ardente chiusa ieri mattina, 5mila in piazza davanti al maxischermo e 500 dentro San Petronio per l'ultimo saluto. Il 4 marzo 2012 Bologna e l'Italia intera hanno abbracciato per l'ultima volta Lucio Dalla. Cerimonia toccante, in prima fila tutti i suoi colleghi

ed amici. Ora si apre il giallo dell'eredità. Dalla avrebbe espresso il desiderio di creare una Fondazione a suo nome per lo sviluppo dell'arte, della musica e della cultura. L'ultimo regalo glielo ha fatto il Bologna ieri sera in un Dall'Ara tutto lacrime ed applausi (A pagina 7)

A EàSOREE DAL AL 2004

Cattolica La Regina in lutto per la scomparsa di Mario Tebaldi

La Regina in lutto per la scompar-sa di Mario Tebaldi, colpito sabato notte da un infarto. Albergatore e storico assessore al Turismo, Te-baldi ha dedicato la sua vita alla città di Cattolica. "Un grandissimo dolore" con queste parole il sinda-co Piero Cecchini esprime il cor-doglio dell'amministrazione per la scomparsa dell'ex amministratore. Le esequie funebri si terranno do-mani a Cattolica .

Galluzzi a pag. 12

ALL'INTERNO

Romagna futura Ravenna si candida a capitale della cultura

Gambi a pag. 3

Qatar: l'economia più veloce del mondo

Scarpellini a pag. 4

Scuola: un progetto dedicato alla montagna

Caraceni a pag. 5

Romagna lunedì Viaggio all'antico monastero di Montemaggio

Mancini a pag. 17

Tutte le tradizioni di marzo pazzerello

Angeloni a pag. 21

Festa della donna Spogliarello della banalità

A pag. 25

CONGRESSI Tanti saluti al Pdl. E Beppe Grillo chiude definitivamente la porta ai grillini riminesi: "Una buffonata, finta democrazia"

Ora la Lega Nord è sempre più maroniana G

iornata di congressi politici caldi quella di ieri a lemini. La Lega Nord ha celebrato il congresso provinciale mo-nopolizzato dalla linea maroniana: citazioni e applausi a scena aperta per l'ex ministro dell'Interno e per 3 suo

braccio destro Tosi, neanche una parola per Bassi. Bordate contro il Pd] accusato di induciate con il Pd: a Coniano lista-ammucchiata alle prossime amministrative. Eletto segretario un"barbaro sognan-te", Viro Vangelisti, operaio della SCM in cassa integrazione. Intanto all'hotel Continental è andata in scena la spaccatura definitiva tra i "Grilli pensanti" che avevano convocato la due giorni dei "cit-tadini a 5 stelle" e il fondatore del M5S Beppe Grillo: il genovese ieri sera ha diffuso sul suo Illog ufficiale una seconda stroncatura del convegno. Definito senza tanti complimenti "una buffonata, una presa per il c..., solo una parvenza di democrazia". Ma gli auto con-vocati non rispondono alle provocazioni e non si lasciano intimorire: "E' stato solo il primo passo, ci saranno altri convegni del genere".

Facciotto a pagina 11

ALLE RED

Ravenna: il Papa saluta 300 giovani della Diocesi

All'Angelus di ieri Benedetto XVI ha salutato 300 giovani cresimati della Diocesi di Ravenna-Cervia che erano presenti con il vescovo Verucchi A pag 13

Cesena: salta in aria la cassa continua del Simply

Un botto avvertito a 2 km di- stanza e la cassa continua del

Simply a Torre del Moro e saltata in aria ieri mattina poco dopo le 4 . Apag.16

Piccione: ex pugile malmena carabiniere

Un ex pugile ha picchiato un ca-rabiniere ed è stato tratto in arre-sto a Piccione. [1131110 era un po' alterato da droga e alcol A pag 9

Forlì: col T-red già incassati 27mila euro

Nei primi 25 glomi di funziona-

mento i nuovi semafori T-red hanno buttato 178 multe da 154 euro, In totale sono stati incassati 27mila euro A pag.15

Imola: autodromo nel mirino dei residenti

Chiedono che sia fatto meno chiasso e puntano il dito contro l'autodromo. I residenti della zo-na chiedono di puntare sui gran-di avvenimenti. Troppi 60 gioni in deroga per corse a pagamen-to che interessano solo gli ad-detti ai lavori A pag.14

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ROMAGNA,.

Ravenna capitale Una città dalla grande storia che lascia ancora inespresse tante possibilità: un percorso imperiale, le grandi presenze letterarie, la vocazione marittima e quelle di fede

a anni scrivo che trovo incomprensibile come una città che è stata Capitale dell'Impero

Romano non offra ai turisti ed ai

cittadini un percorso "imperiale" compiuto, che mostri dove e come fosse il Palazzo in cui risiedevano gli imperatori. Una delle "cinque tracce" (il merito delle quali non c'è qui spazio per approfondire) fornite per la candidatura è "immaginare l'immaginario". Cosa di più immaginario potrebbe esserci che far ridiventare Ravenna Capitale dell'Impero? Questo potrebbe significare produrre, magari sotto forma di mostra permanente o di esposizione museale, elaborazioni tecnologiche di come poteva essere la città ai tempi gloriosi, ricostruire in base alle notizie che si hanno il Palazzo Imperiale, ridare lustro ai personaggi del tempo, ad iniziare dagli imperatori che qui hanno risieduto, ridando a quell'identità lontana una vita presente.

Imperatori e Papi Gli imperatori in questione sono una de-cina, e di loro in città non resta nulla. Per-ché non immaginare addirittura un per-corso artistico che arricchisca la città di bu-sti di Imperatori da collocare in zone ap-positamente individuate in città, magari coinvolgendo le maestranze locali? Lo stes-so dicasi per gli Imperatori Ottoni, che eb-bero, seicento anni più tardi, un legame strettissimo con Ravenna, tanto che qui tennero pure l'Assemblea di Ravenna, con Papi, Vescovi e coronati da tutta Europa.

Poi ci sono i Papi. Uno ravennate d'adozio-ne, Silvestro II. L'altro ravennate per meriti, avendo salvato Ravenna dalle alluvioni, Pa-pa Corsini. Del secondo esiste una grande statua, che Corrado Ricci suggeriva di met-tere in piazza dell'arcivescovado. È il mo-mento giusto? Il primo invece è dimenti-cato. Sarebbe bello ridargli vita con una mostra che racconti il suo tempo in cui Ra-venna era al centro del mondo, con Papi, Imperatori e Santi.

All'estero Per i primi abbiamo Teodorico e gli impe-ratori Ottoni. Sarebbe interessante, per ren-dere Ravenna un po' più meticcia nei con-fronti del mondo germanico, immaginare un centro studi che valorizzi questa parte di identità che parte dai lontani Goti e che di fatto è sempre parzialmente rimasta sino ad epoca recente. Di certo il turismo dalla Germania ne beneficerebbe molto. Riflessione analoga vale per Lord Byron. Il mondo anglosassone considera tutt'oggi Byron uno dei "grandi". Noi lo abbiamo a-vuto in città, in un intreccio amoroso unico. Sarebbe molto interessante, a latere del na-scente museo nel Palazzo Guiccioli, rende-re la presenza di Byron percepibile, non so-lo con la vecchia targa in piazza San Fran-cesco, ma anche in via Cavour, dove si sno-dava parte della sua avventura con Teresa Gamba-Ghiselli. Perché non ipotizzare la presenza di gigantografie di Byron sin da oggi su palazzo Guiccioli, per tutto il per-durare dei lavori ed anche oltre, dando giu-

sto peso sulla stampa britannica alla cosa?

Mare aperto Un'altra linea in cui viene suggerita la ri-flessione è "verso il mare aperto". Da anni scrivo che Ravenna deve voltare le spalle alla campagna per indirizzarsi verso il ma-re. In che modo? Serve una presa di co-scienza del fatto che Ravenna è una città marinara. Il tessuto urbano che unisce il nucleo cittadino a Marina di Ravenna e Punta Marina va verso un'unione senza so-luzione di continuità: basti pensare ai pro-getti sulla darsena di città. Questo significa che bisognerebbe dare alla città un simbolo forte che continuamente sancisca questo vincolo. Bisogna simbolicamente far arri-vare l'acqua nel cuore della città. Perché al-lora non immaginare il posizionamento in piazza del Popolo di un arredo urbano, ma-gari di una fontana o di un arredo pavi-mentale con i quattro venti che ricordi la vocazione marinara di Ravenna?

Romagna e oriente E poi c'è la vocazione romagnola di Raven- na Capitale, principale centro storico della

Romagna. Per sancirla basterebbe un'in-stallazione circolare in una piazza (per e-sempio XX settembre, o approfittare della risistemazione di Piazza Kennedy) dei sette gonfaloni dei sette centri romagnoli (Ra-venna, Forlì, Rimini, Cesena, Faenza, Imola e Lugo). Da ultimo, compreso in varie linee guida, c'è il vecchio attributo di "Porta d'O-riente". Su questo tema ci sarebbe molto da scrivere. E arcidio cesi negli anni ha già fatto varie iniziative in questo senso. Sarebbe nella vocazione della città trovare una part-nership stabile con alcune realtà dell'O-riente nostro, ad iniziare dal Patriarcato di Costantinopoli, per arrivare a lambire sim-bolicamente il concetto di Oriente nella sua interezza in un evento che metta simboli-camente in dialogo Europa, mondo arabo, India e Cina. E ci sarebbe molto altro an-cora. Ma lo spazio è finito...

Paolo Gambi

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Con Marilyn eMírhol una gramk Forfi FU13..

Da Ravenna un premio per il giornalismo

L'associazione culturale ra-vennate "Il gruppo dello zuccherificio" ha organizza-to un concorso per il gior-nalismo d'inchiesta in colla-borazione con il Comune di Ravenna, Libera Informazio-ne, Articolo 21 e sostenuto da Anpi, Confesercenti, Le-gacoop sotto al patrocinio della Provincia di Ravenna. Il premio è riservato alle in-chieste scritte realizzate sul territorio nazionale nel 2011. Una prima sezione riservata alle inchieste in ambito re-gionale non pone limitazioni di età o di residenza. Mentre una seconda sezione riser-vata alle inchieste sull'intero territorio nazionale è dedi-cata agli under 35. I premi saranno da mille e da 500 euro per i primi due classifi-cati di ciascuna sezione. Gli articoli e le inchieste do-

vranno pervenire all'indiriz-zo e-mail [email protected] entro le 12 del 15 aprile prossimo.

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Pro memoria di Minichini LpRa: "Ecco comereperire i 20 milioni in manovra" Alvaro Ancisi, capogruppo di LpRa, si ap-presta a portare in commissione Bilancio la sua proposta sui 23 milioni di euro ne-cessari per la prossima manovra. Lo ricor-da Pasquale Minichini, esponente di LpRa, il quale, evidentemente ripercorrendo le proposte di Ancisi, sostiene che "in pratica sarebbe sufficiente che il Comune mettes-se in vendita sul mercato ordinario 20 mi-lioni di azioni Hera, su 87 che ne detiene, per realizzare subito i 20 milioni". In questo modo, "si introdurrebbe equità da un lato e si favorirebbe crescita dall'altro, soste-nendo o almeno non aggravando le impre-se in difficoltà". Ma l'aspetto principale -continua la nota - "è che non sussisterebbe la necessità di andare oltre il 2 per mille co-me aliquota Imu sull'abitazione principa-le; 1'1 per mille sui fabbricati rurali; il mi-

nimo previsto dalla legge per le piccole im-prese commerciali e artigianali". Inoltre "è possibile rinunciare alla tassa di soggiorno, che deprimerebbe il turismo; non aumen-tare le imposte sull'occupazione di suolo pubblico e sulla pubblicità; destinare tutti gli oneri di urbanizzazione alla loro dovuta destinazione: opere pubbliche e manuten-zioni; in prospettiva, considerato che nel 2013 esploderà la tassa sui rifiuti, applicare la tariffa solo a copertura del costo del ser-vizio rifiuti. Caro Alvaro - conclude Mini-chini - tu vorresti trasformare la scienza e-conomica in sapere quotidiano, ma sai be-ne quanto difficile è per questa ammini-strazione. Chi ha cognizione di economia ti sarebbe grato, poiché le tue proposte so-no quelle che un buon padre di famiglia attuerebbe in momenti difficili".

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RISPARMIO SPADONI (UDC): SERVONO MAGGIORE CONCILIAZIONE PER EVITARE SPESE ELEVATE E SERVIZI DI MEDIAZIONE MA È POSITIVA L'ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO GIURIDICO LEGALE

"Occorre subito abbassare i costi del capitolo contenzioso per la Provincia" "Occorre contenere i costi del contenzioso della Pro-vincia". E in tal senso, è "positiva l'attivazione del servizio giuridico legale". A Sostenerlo è Gianfranco Spadoni, consigliere pro-vinciale Udc, secondo il quale "in un momento di ristrettezze economiche, ogni ente deve produrre u-no sforzo maggiore per ra-zionalizzare i costi". Per Spadoni "scorrendo i do-cumenti contabili della Provincia, si registra la for-te dilatazione delle spese legali e di quelle riferite al contenzioso". Secondo i dati forniti, nel 2009 ci so-

no state spese per conten-zioso pari a più di 103 mila euro; nel 2010 quasi 169 mila euro; e nel primo se-mestre 2011 l'importo è già di oltre 101 mila euro. "1', e- vidente lievitazione del ca-pitolo contenzioso - conti-nua Spadoni - deve stimo-lare l'ente a una maggiore conciliazione per evitare spese elevate e al ricorso, quando possibile, di validi servizi di mediazione". In tale contesto "registro con favore come la giunta di piazza dei Caduti abbia te-nuto conto delle mie solle-citazioni dell'agosto scorso e si sia orientata nella dire-

zione da me auspicata al punto da avere predispo-sto una gara per l'affida-mento del servizio giuridi-

Nel 2009103 mila euro; nel 2010 quasi 169 mila; e nel primo semestre 2011 già oltre 101 mila

co legale attraverso una procedura aperta con il criterio dell'offerta econo-micamente più vantaggio-

sa". L'oggetto di tale gara, "indetta a febbraio, si rife-risce al contenzioso riguar-dante le materie oggetto delle varie aree di compe-tenza provinciale e in par-ticolare alle pratiche legali alle quali l'ente deve fare fronte". Nel testo della gara è inoltre "indicata la durata annuale dell'incarico e il relativo corrispettivo pari a 10 mila euro annui al lor-do dell'Iva, di oneri fiscali e previdenziali".

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LA PROPOSTA

Microcredito etico-sociale Un microcredito etico-sociale per i soggetti in difficoltà. E' la proposta di Alvaro Ancisi, leader di LpRa, contro la povertà. "Il Co-mune - chiede Ancisi - aderisca al progetto della fondazione Dal-le Fabbriche" in un periodo nel quale "i morsi della crisi econo-mica e occupazionale si manife-stano con maggiore aggressività e intensità su un numero sempre maggiore di cittadini e di famiglie che non sono in grado di affron-tare i problemi elementari della sussistenza". In molti casi, "anche drammatici, uno dei modi di in-tervento più efficaci è appunto il cosiddetto microcredito". Tale si accompagna, "in forma più strut-turata, al prestito sull'onore che il Comune ha erogato per diversi anni attraverso l'ex consorzio per i servizi sociali ma che l'azienda servizi alla persona ha sospeso non appena subentrata" e non lo ha "mai ripristinato, penalizzan-do il servizio assistenziale". Il mi-crocredito è "una forma di finan-ziamento destinata a persone che vivono temporanei momenti di difficoltà, avendo limitate pos-sibilità di accesso al sistema ban-cario e creditizio". In tale ambito nella nostra provincia "è attiva la fondazione Giovanni Dalle Fab-briche di Faenza che si avvale del Credito Cooperativo ravennate e imolese e dispone di centri d'a-scolto sul territorio". I finanzia-menti dell'iniziativa "sono desti-nati a sovvenzionare spese a fa-vore di coloro che non posseggo-no al momento le minime garan-zie ma hanno un reddito, seppur modesto".

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COSTRUIRE IL DOPO MONTI

SEGUE DALLA PRIMA

E qui si arriva alla ragione che rende così difficile pensare a un «dopo Monti». I partiti propongono programmi alternativi e insistono più sulle differenze che sulle somiglianze: è la. logica della competizione elettorale che li costringe a far questo, anche se poi non si differenzieranno molto nell'attività di governo. E anche ammesso che ognuno di loro affermasse: «Io sono il continuatore della linea Monti ed ho Io stesso suo disegno sulle riforme necessarie al Paese», chi ci crederébbe? Come partiti, cioè come parti, non potrebbero che promettere differenze e discontinuità, mentre la continuità è un aspetto essenziale della strategia di ricostruzione. Ho fiducia nella democrazia e sono convinto che in essa partiti politici abbiano un ruolo indispensabile; ma sono anche convinto che la nostra democrazia abbia bisogno di riforme radicali per produrre buon governo. Di conseguenza, credo che il nostro Paese richieda per un lungo periodo, almeno per l'intera prossima legislatura, un governo «tipo Monti». Un governo che però affronti, insieme ai problemi economici, anche le questioni istituzionali dalle quali, dati i limiti del suo incarico, Monti si è sinora dovuto astenere. Vedano partiti come assicurare, nelle prossime elezioni, una solida maggioranza a questo tipo di governo. Mi sembra sia per loro l'unico modo per uscire dal discredito in cui sono caduti e tornare in futuro ad una dialettica democratica meno costretta dall'emergenza, dalle necessità di una «seconda Ricostruzione».

Michele Salvati RI P:ROI/13W,, E RISERVATA

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icordo che nella pri- mavera del 1997, contrandoci ai ri- storante della Ca-

mem dopo una riunione del-la Commissione bicamerale, Carlo Giovanardi mi apostro-fò press'a poco così: «Caro Salvati, voi bipolaristì art sba-gliate di grosso. Questo è un Paese che a malapena riesce a mettere in piedi un ceto di governo decente. Cercare di costruirne due, e In concor-renza fra loro, può produrre solo guai», Quest'episodio m'è tornato in mente ades-so, riflettendo sull'esperien-za del governo Monti e so-prattutto su che cosa avverrà alla sua fine, nella primavera dell'anno prossimo.

Giovanardi parlava da vec-chio democristiano e rim-piangeva i governi della Pri-ma Repubblica, spazzati via da Mani Pulite e da una leg ge elettorale che spingeva i partiti a raggrupparsi in due schieramenti contrapposti, Giovanardi aveva ragione sul futuro, ma si sbagliava sui passato. Della Prima Repub-blica, e specialmente della sua ultima fase, c'è poco da rimpiangere: la sua incapaci-tà di governare è testimonia-ta dal suo collasso e dall'enor-me debito pubblico che ha la-sciato in eredità alla Secon-da. Ma anche questa non è riuscita a produrre un buon governo: lo schiera mento che aveva stravinto le elezio-ni del 2008 ha dovuto gettare la spugna e passare il testi-mone a un governo «tecni-co», che ha iniziato alacre-mente ad affrontare l'emer-genza economica e in tre me-si ha preso decisioni che i go-verni «politici» si trascinava-. no appresso da dodici anni.

Che cosa volete che ne pensino i cittadini, se non che :i partiti italiani si sono ri-velati incapaci, sia nella Pri-ma che nella Seconda Repub-blica, sia con una legge elet-torale proporzionale che con una maggioritaria, di go-vernare l'economia? Che la ri-cerca di un consenso eletto-rale a breve termine, la pau-ra di scontentare frazioni

più o meno vaste del loro elettorato, residui ideologici o interessi personali, impedi-scono loro di prendere le de-cisioni necessarie ad affron-tare i problemi di lungo ter-mine che af fliggono il no- stro Paese? Che non riesco-no ad adottare quella «vista lunga» di cui tanto parlava Tommaso Pad oa-Schioppa? Anche in altri Paesi, nel giu-dizio dei loro cittadini, i par-titi non se la cavano bene, ma non sono caduti nei son-daggi ai livelli infimi in cui si trovano i partiti italiani. E neppure prendono in consi-derazione, quando insorgo-no difficoltà, di passare la mano a governi tecnici, co-me da noi è avvenuto sia nel 1993 che nel 2011: o produco-no un governo politico alter-nativo, o, al più, una grande coalizione, ma tutta politica. Questo però avviene perché il governo «politico» non ha lasciato marcire la situazio-ne sino al punto in cui que-sta diviene ingestiblle per una politica normale.

Col tempo i problemi ita-liani si sono aggravati, sino a richiedere un'opera di rico-struzione economica e istitu-zionale, e un impegno di ri-sanamento morale, di di-mensioni simili a quelle del-la fase postbellica. Un'opera e un impegno che dovranno protrarsi molto oltre la pri-mavera. del 2013. E soprattut-to che richiedono, per aver successo, un disegno coeren-te e perseguito per lungo tempo senza inversioni di rotta: ciò non riguarda solo l'economia, ma le istituzio-ni, la pubblica amminista - zione e soprattutto la que-stione morale, l'illegalità e la corruzione che ammorbano il Paese, Un disegno :te, nel-le sue linee essenziali, non é né di destra, né di sinistra, che non riguarda la democra-zia, ma le precondizioni del-la democrazia, quegli orien-tamenti comunemente con-divisi che sono necessari af-finché la dialettica tra i parti-ti possa svolgersi senza esa-sperazioni dannose.

CONTINUA A PF1G INA

I PARTI-il E IL DOPO MONTE

UNA SECONDA RICOSTRUZIONE di .MICHELE SALVATI

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ROMA Meno parlamenta- ri (508 a Montecitorio e 254 a Palazzo Madama), fine del bica-meralismo paritario, rafforza-mento dei poteri del capo del governo che potrà nominare e revocare i ministri e chiedere lo scioglimento anticipato del Parlamento, introduzione della sfiducia costruttiva, elettorato passivo a 21 anni per la Camera. e a 35 per il Senato, corsia prefe-renziale per i disegni di legge dell'esecutivo che potranno es-sere approvati in tempi ridotti e soprattutto certi. Si precisa il progetto di riforme istituziona-li al quale stanno lavorando i cinque esperti incaricati dai partiti che appoggiano l'esecu-tivo di Mario Monti e che po-trebbe essere discusso in Sena-to prima del voto amministrati-vo di primavera.

In attesa del via libera politi-co, la prima traccia diffusa ieri

e messa a punto da Gaetano Quagliariello (Pdl), Luciano Violante (Pd), Ferdinando Adornato (Ude), Italo Bocchino (Fli), Pino Pisicchio (Alleanza per l'Italia) conferma le antici-pazioni uscite nelle scorse setti-mane.

Ci sono poi alcune novità per quanto riguarda il processo legislativo, e in particolare le materie di pertinenza di Carne-- ra e Senato. L'assemblea di Montecitorio avrà la «potestà esclusiva dello Stato», ovvero esaminerà i disegni di legge i cui temi sono indicati nel se-

Nuovo bicamerallsmo Lo schema di Pdl, Pd e Terzo polo prevede la fine. del bicameralismo perfetto con il Senato «regionale»

condo comma dell'articolo 117 della Costituzione, e tra di essi, per esempio, politica estera, im-migrazione, difesa, moneta, or-dine pubblico, istruzione, wel-fare, ambiente.

A Palazzo Madama verrà isti-tuita una «Commissione parite-tica per le questioni regionali», composta dai presidenti delle assemblee rappresentative del-le Regioni e delle Province au-tonome di Trento e Bolzano, ol-tre a un equivalente numero di senatori che rispecchi in pro-porzione gli eletti. Questa coni-- missione dovrà esprimere un parere obbligatorio sui proget-ti di legge i cui argomenti sono indicati nel terzo comma del medesimo articolo 117 della Costituzione e che fa riferimen-to alla cosiddetta «potestà legi-slativa concorrente», cioè ripar-tita tra Stato e Regioni.

L'assegnazione dei disegni

di legge a una delle due Came- re, secondo questa traccia, sarà definita «con decisione insinda- cabile attraverso un'intesa tra i due presidenti», in base ai ri- spettivi regolamenti. Tuttavia sarà necessario il via libera di entrambi i rami dét Parlamen- to per leggi in materia costitu- zionale, elettorale, per la con- cessione di amnistia e indulto, per la ratifica di trattati interna- zionali nonché per l'approva- zione di bilanci e consuntivi.

Il governo potrà avere una corsia privilegiata per i suoi. provvedimenti. È infatti previ- sto che se lo chiede, un testo dovrà essere esaminato e vota- to entro un tempo certo. Tra- scorso tate termine l'esecutivo potrà ottenere che il provvedi- mento proposto o condiviso sia approvato articolo per arti- colo e con votazione finale. ot- tenuto il sì di un ramo del Parla- mento il progetto verrà tra- smesso all'altra Camera e si in- tenderà definitivamente appro- vato se entro quindici giorni dalla trasmissione non ne ven- ga disposto il «riesame» su pro- posta di almeno un terzo dei suoi componenti. La Camera che decide di riesaminare il te- sto deve approvarlo (o respin- gerlo) entro i trenta giorni suc- cessivi alla decisione del riesa- me. Scaduto questo termine il disegno di legge va considera- to definitivamente approvato.

Lorenzo Fuccaro twit te r(a)Lo ren zo_Fueca ro

RI ,RODUZ , ONER:SERVATA

Più poteri al pre er e meno parlamentari Pronta la riforma Nella bozza anche la sfiducia costruniva

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ovo ossei CAMERA

Bicagneralismo ~Mak Ddl presentati al presidente di una delle Camere. Montecitorio sì occuperà del comma ll articolo 117, cioè potestà legislativa esclusiva dello Stato, Al Senato tocca il comma III articolo 117, cioè potestà legislativa concorrente pariartarirarrraaeìtt n ella

izione Est

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Più poteri ai pruder l premier può proporre al capo dello Stato la nomina e la revoca dei ministri. Ma può anche chiedergli di sciogliere le Camere, previa deliberazione del Cdm. Salvo che, entro 15 giorni, le Camere approvino la mozione di sfiducia costruttiva. La fiducia deve essergli data dalle Camere

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Priorità per ntil governo L'esecutivo può chiedere che un disegno dí legge venga iscritto con priorità assoluta all'ordine del giorno della Camera che deve esaminarlo e votarlo entro un certo termine

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alluda costrottive La mozione è sottoscritta da almeno un terzo dei componenti di ciascuna Camera, deve indicare il nuovo premier e non può essere discussa prima di 3 giorni dalla presentazione. Deve essere approvata a maggioranza assoluta da ciascuna Camera. Se passa in una e nell'altra no, la crisi resta e la parola pas al Capo dello Stato

CORRIERE DEL; SERA

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il gesto di solidarietà

Quei cue sindaci campani che donano le indennità per aiutare la Grecia Accolti a Atene come eroi, MILANO — Cava de' Tirreni (Salerno) più generosa di Berlino? Baronissi (sempre in provincia di Salerno) più altruista dell'Aia? In soldoni no, visti i miliardi che dalle capitali dell'Europa operosa e protestante sono arrivati alla disastrata Atene. Ma netto slancio, con un impeto molto mediterraneo, forse vincono quei due piccoli comuni campani in odore di Magna Grecia, i due sindaci, Marco Galdi a Cava de' Tirreni

Giovanni Moscatiello a Baronissi, hanno deciso di devolvere la propria indennità «al popolo greco». Cosi hanno scritto i due primi cittadini in una lettera spedita tanto al presidente del consiglio italiano Mario Monti quanto al premier greco Luca.s Papademos. «E una goccia nel mare, ma penso sia un esempio da imitare», racconta Moscatiello. «La Grecia ci ha dato la civiltà, e l'Italia e l'Europa non sono suoi fratelli ma figli»,

La missione

aggiunge Galdi. Mossa comunale, risonanza locale? Per nulla: i due primi cittadini sono stati ricevuti direttamente ad Atene dal ministro degli Interni, Tassos Gianitsis, che li ha ufficialmente ringraziati a nome del governo greco. E la tappa ateniese non si è fermata qui. Ma è proseguita con la sottoscrizione di un

«protocollo per il sostegno del popolo ellenico», con il patrocinio del Ministero degli Esteri ad Atene, firmato dalla Croce rossa greca e dal Coordinamento della rete dei sindaci ed cileni presieduta da Galdi. Tra gli impegni presi dal Coordinamento: «Realizzare una campagna di sensibilizzazione nei confronti del mondo delle autonomie italiano ed europeo, nonché nei confronti della società civile italiana,

perché aderiscano all'iniziativa di sostegno del popolo greco». Con tanto di conto corrente a favore della Croce rossa ellenica, dove versare per esempio — quelli che da noi si chiamano i «costi della politica». I miliardi dell'Europa non sono riusciti finora a salvare la Grecia, e non ci riuscirà certo da sola la «goccia nel mare» offerta dai due sindaci. Ma l'eco che l'iniziativa e la visita ad Atene hanno avuto da Salonicco a Creta aiuta a. capire una cosa. Che si afferra ancora di più se si ascoltano le parole di Pvloscatiello. Le autorità e i greci ha spiegato il sindaco — «mi hanno chiesto di ringraziare i cittadini di Baronissi perché il gesto li ha fatti sentire meno soli». Insomma, Atene ha messo su un debito da paura, ed ora ha sì tanto bisogno di soldi. Ma la politica non si fa solo con quelli.

Giovanni Stringa RIPRCIDLOONE RISERVATA

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Govanní Moscatiello Marco Galdi

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Mstrutbrazioni. Le conseguenze dell'abolizione della comunicazione a Pescara

1136% con i dati catastali debutta in Unico e 730 Nuovi righi da compilare per i lavori avviati nel 2011

PAGINA A CURA DI Silvio Rezzonico

Giovanni Tucci

Da114 maggio 2011 è "scom-

parsa" la comunicazione di ini-zio lavori per la detrazione del 36%, da inviare al Centro ope-rativo di Pescara dell'agenzia delle Entrate, prima dell'aper-tura del cantiere. Un adempi-mento non più richiesto per le opere iniziate dopo questa da-ta, che però viene sostituito -per tutti i lavori avviati a parti-re dal 2011- dall'obbligo di com-pilare una nuova sezione (II-1B) nella dichiarazione dei red-diti (nel modello 730 sono i ri-ghi 51, 52 e 53, nell'Unico dal-PRP51 al RP54, comunque iden-tici). Anche nella sezione pre-cedente compare una colonna in più, per numerare progressi-vamente gli immobili coinvol-ti nella detrazione, ma solo quelli i cui lavori siano inizia ti dal 2011 in poi.

La compilazione dei righi 51 e 52 - facendo ovviamente rife-rimento al 730- si limita alla ne-cessità di barrare una sola ca-sella (colonna 2) in due casi:

lavori iniziati prima del 14 maggio 2011 da singoli proprie-tari sulle proprie unità immobi-liari. In sostanza, si attesta di avere inviato la Comunicazio-ne a Pescara;

lavori iniziati anche dopo il 14 maggio 2011 su parti comuni condominiali. Anche in que-sto caso il condomino non do-vrà compilare il resto della se-zione, perché i dati catastali del palazzo vanno riportati nel quadro AC della dichiara-zione dell'amministratore del condominio (anch'esso ag-giornato alle novità, con l'in-troduzione dei dati identifica-

tivi catastali del condominio). Attenzione: stiamo sempre

parlando di "lavori iniziati" dal 2011 in poi, non di "paga-menti effettuati" dal 2011 in poi. Perciò, se il pagamento è relativo a lavori iniziati in pre-cedenza (per esempio nel 2010), tutta questa sezione non va compilata, anche se si trat-tasse del primo pagamento ef-fettuato (per esempio lavori iniziati a dicembre 2010 con re-lativa Comunicazione e primo bonifico in data 4 febbraio 2011

o anche il 3 gennaio 2012, per quanto attiene alla prossima di-chiarazione).

I dati da inserire

A parte i casi appena descritti, dopo la casella 2 dei righi 52 e 53, bisogna inserire i dati identi-ficativi catastali dell'immobile (codice catastale del Comune, eventuale sezione, foglio,parti-cella ed eventuale subalterno). In più ci sono altre due caselle: 9 1a4, per indicare se l'immobi-le è censito solo al catasto terre-ni (T) o anche a quello urbano (U, come dovrebbe);

la 5, per dire se si tratta di un immobile intero (anche solo un'unità immobiliare, I) o una porzione di unità (per esempio la ristrutturazione di un solaio, senza rendita catastale autono-ma, P).

llrigo 53 è dedicato a due pre-cise situazioni: .9 chi ha pagato i lavori è il con-duttore (inquilino in locazio-ne) o il comodatario (persona che ha ricevuto in uso gratuito l'immobile); 9 l'immobile non è ancora cen-sito al catasto al momento del-la presentazione della dichiara-zione dei redditi.

Ancora una volta, è presen-te la casella 2 (comunicazione a Pescara/Condominio) che va compilata con le stesse rego-le dette prima. Per il condutto-re (ma anche per il comodata-rio, benché sul modello non ci sia scritto) vanno compilati

Tra causale e manodopera

Con la stagione delle dichiarazioni arriva anche il momento di raccogliere la documentazione per le detrazioni. In molti casi la mancata indicazione del costo della manodopera in fattura era causa di decadenza (il dato doveva essere presente almeno nelle note a saldo, se non in quelle d'acconto): per le fatture emesse dal 14 maggio 2011, invece, non è più necessario. Un errore non decisivo, al contrario, era la scorretta indicazione della norma istitutiva del bonus nella causale del bonifico. Tra l'altro, è appena il caso di notare che molte banche non hanno ancora aggiornato i b onifici del 36% conia causale così come definita dal salva-Italia (non più, legge 449/1 997, ma, articolo 16-bis, Dpr 917/1986). Sui bonifici cartacei il dato si può correggere, su quelli online no: ma i dati rilevanti vengono comunque trasmessi al fisco.

O RIPRODJZION E RISERVATA

sia gli identificativi catastali che gli estremi di registrazio-ne del relativo contralto. Più sulla destra ci sono gli estremi della domanda di accatasta-mento (se è stato impossibile compilare i righi 52 e 53 con gli identificativi catastali).

Non sono considerati como-datari ai fini della compilazio-ne i familiari conviventi con il proprietario dell'immobile che abbiano sostenutole spese. Per-tanto si ritiene che in tal caso vadano comunque compilati i righi E51 e E52, mentre il rigo E 53 vada lasciato vuoto.

I documenti da conservare

La documentazione da serba-re in caso di controlli per le opere eseguite nel 2011 com-prende quella necessaria per gli assensi urb anistici, le fattu-re, le ricevute dei bonifici, le fotocopie delle del ibere as-sembleari e delle tabelle di ri-partizione millesimale (ope-re condominiali), l'eventuale contratto di locazione o di co-modato registrato (quando è il detentore a effettuare la spe-sa), l'eventuale domanda di ac-catastamento, nonché le rice-vute di versamento dell'Ici dal 1997 in poi (non più necessa-rie dal prossimo anno).

Per i lavori iniziati prima del 14 maggio 2011 occorre anche la Comunicazione inizio lavori inviata al Centro servizi di Pe-scara e, per quelli eseguiti dal 4 novembre 2011, una dichiara-zione sostitutiva di atto noto-rio per le opere che non neces-sitano di alcun assenso urbani-stico, che attesti la regolarità delle stesse e il fatto che hanno diritto alla detrazione.

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Pe dia re,

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I casi concreti

01 I VECCHI LAVORI E CANTIERE APERTO NEL 2011

E IONE:la:A SPESE ,

EOU £1 ,SPEITA DETRAZIONE , MPOSTADEL3

IN V NTI,MRECUPERQDELPATRINIONIO:EDILIZIOY

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I I I I

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L'esempio è relativo a un contribuente che compila il modello 730 e chiede la detrazione per lavori iniziati nel 2009 (terza rata) ma anche per lavori iniziati nel 2011 su due diverse unità immobiliari di sua proprietà (prima rata). Nei righi 42 e 43 della Sezione IIIA, ultima colonna sono contraddistinti con i numeri 1 e 2, rispettivamente. Sezione IIIB. Nell'immobile 1 (rigo E51) i lavori sono stati iniziati prima del 14 maggio 2011. Pertanto deve essere stata inviata la comunicazione a Pescara. Va barrata la colonna 2 e lasciato non compilato il resto del rigo. Nell'immobile 2 (rigo E52), invece, i lavori sono iniziati dopo il 14 maggio, quando la Comunicazione non era più necessaria. NON va barrata la colonna 2, ma compilato il resto. In questo caso l'immobile è a Milano (codice catastale del comune F205) ,è censito al catasto Urbano (U) ed è un'unità immobiliare intera (I). Seguono i dati identificativi catastali. Si tenga conto che raramente la sezione urbana è tra i dati identificativi e che se l'immobile è una villetta, in genere non esiste il subalterno.

02 I IL SECONDO ESEMPIO: SECONDA CASA E ALLOGGIO LOCATO

OP

2010' RSSMRA57TO5B157T 60 O ,00

"1::: 2011 RSSMRA57TO5B157T 1 20 O ,re 2 •• ••

CO

Sezione III A Spese per le quali spella la detrazione d'imposta del 36% o del 41% (interventi di recupero del patrimonio

SPESK.5l)kOMMOMMARZIMMIONK.41%

835 00: Sezione III B Dati catastali identificativi degli immobili e altri dati per fruire della deh-azione del 36%

151 0112009:::: 1053 i

L'esempio è relativo a un contribuente che compila il modello Unico e chiede la detrazione per lavori iniziati nel 2010 (seconda rata) ma anche per lavori iniziati dopo il 14 maggio 2011, in due diverse situazioni: la prima relativa ad opere condominiali in una casa di villeggiatura, la seconda relativa a un'appartamento in cui è in locazione a Milano. Nella prima situazione basta barrare la casella 2. Nella seconda occorre invece compilare sia il rigo RP52 (dati identificativi catastali) che il rigo RP54 (estremi di registrazione del contratto di locazione). I dati possono essere ricavati: • dal contratto di locazione registrato presso l'Ufficio; • dalla ricevuta rilasciata dai servizi telematici nel caso di registrazionetramiteSiria,"Locazioniweb" o

"Contratti online".

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4.1glet Dal 7 marzo al lo maggio

::::: Si sposta al i'maggio la par-tenza dell'obbligo per gli enti pubblici di pagare gli stipendi e le pensioni sopra ii.000 euro con mezzi telematici. Lo stabi-lisce il decreto con le semplifi-cazioni fiscali che ha fatto slit-tare il termine già fissato al 7 marzo dalla manovra salva-Ita-lia (articolo 12, decreto legge 201/2011) e ha così concesso cir-ca due mesi di tempo in più ai pensionati e ai lavoratori del pubblico impiego per dotarsi di un conto corrente o di uno strumento alternativo di tipo elettronico per ricevere l'ac-credito delle somme.

Ma la proroga non riguarda «ogni altro tipo di emolumen-to» corrisposto dalla Pa. La scadenza resta quindi fissata al 7 marzo, per esempio, per l'obbligo di pagare in via tele-matica i compensi relativi alle prestazioni di lavoro autono-mo occasionale.

Il decreto legge 201 ha infatti previsto il divieto a carico del-le pubbliche amministrazioni (locali e centrali) di pagare pensioni, stipendi e altri emo-lumenti di importo superiore a L000 euro in contanti. La dispo-sizione non è fmalizzata a con-trastare il riciclaggio, ma inten-

de favorire la modernizzazio-ne e l'efficienza degli strumen-ti di pagamento elettronici.

L'Inps, con il messaggio n. 3204 del 23 febbraio, ha spiega-to di aver raggiunto un accor-do con le Poste, che prevede che se il titolare della pensione è già titolare di un rapporto di conto corrente postale o libret-to postale nominativo ordina-rio o Inps card, potrà chiedere, direttamente allo sportello, il versamento dell'importo sul conto; mentre se non è titolare di alcuno di questi strumenti l'addetto allo sportello propor-rà l'apertura di un libretto po-stale nominativo, ma anche l'accredito delle somme spet-tanti. Tuttavia, se il titolare del rapporto preferisce l'accredi-to su un conto corrente dovrà comunicare l'Iban all'Inps.

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Differito l'addio alle pensioni cash

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Per rilesde e flenevo, Annunciato l'allungamento della validità

Va da un minimo di 8o euro a un massimo di 200 euro, in base alla tipologia di titolo richiesto, il contributo a carico degli stranieri che chiedono il rilascio e il rinno-vo del permesso di soggiorno. Questo contributo (per alcuni versi assimilabile a una tassa o im-posta), è in vigore dal 3o gennaio scorso (introdotto dalla legge 94/2009 sulla sicurezza, ha trova-to attuazione, infatti, con il decre-to del ministero dell'Economia del 6 ottobre 2011, pubblicato sul-la Gazzetta ufficiale n. 304 del 31 dicembre 2011).

L'imposto del contributo è pari a 8o euro se la durata del permes-so è compresa fra 3 mesi e un an-no (ad esempio lavoro stagionale

o attesa occupazione), a loo euro se la durata è superiore a un anno e inferiore o pari a due anni (ad esempio lavoro o motivi familia-ri), 200 euro per il permesso Ce per soggiornanti di lungo perio-do, la vecchia carta di soggiorno.

Il nuovo importo si aggiunge alle somme già corrisposte dagli stranieri per il rilascio del titolo di soggiorno: 14,62 euro per la marca da bollo, 27,50 euro per il rilascio del permesso di soggior-no elettronico e 3o euro per il ser-vizio di poste italiane. In base a quanto annunciato dal ministro dell'Interno Annamaria Cancel-lieri, il contributo a carico degli stranieri per il rilascio-rinnovo dei permessi non sarà rimesso in

discussione, perchè destinato a sostenere l'attività degli uffici «preposti all'espletamento delle istruttorie» e ad alimentare il Fondo rimpatri. L'onere econo-mico a carico degli stranieri do-vrebbe ridursi indirettamente, però, per effetto dell'allungamen-to della validità, in particolare in fase di rinnovo, delle tipologie di permesso più diffuse, quelle per lavoro e per motivi familiari, an-che questo annunciato dal mini-stro. L'allungamento della durata dei permessi dovrebbe arrivare con un emendamento al Dl sem-plificazioni (D15/2012) all'esame della Camera.

Lo stesso ministero dell'Inter-no, conia circolare del 27 gennaio 2012, aveva chiarito che l'eventua-le mancato pagamento del contri-buto è da considerare irregolarità sanabile e che la verifica del paga-mento spetta all'ufficio immigra-zione della Questura e non all'uffi-cio postale, in occasione dell'in-vio del kit di richiesta del permes-

so di soggiorno. La metà del gettito derivante

dalla riscossione del contributo sui permessi va ad alimentare il Fondo rimpatri. La quota resi-dua, in base al decreto del mini-stero dell'Economia che ha dato attuazione al contributo, è asse-gnata al ministero dell'Interno con le seguenti finalità: per il 4o%, all'ordine pubblico e alla si-curezza, per 113" alle attività de-gli sportelli unici per l'immigra-zione, e per il 30% all'attuazione dell'Accordo di integrazione fra lo straniero e lo Stato.

La nuova tassa non tocca i per-messi dei minori, degli stranieri che entrano in Italia per cure me-diche (e i loro accompagnatori), e non riguarda coloro che chiedo-no un permesso per asilo, prote-zione sussidiaria o motivi umani-tari. Il contributo non è previsto, poi, per chi chiede l'aggiornamen-to o la conversione di un permes-so di soggiorno valido.

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Resta il contributo da 80 a 100 curo

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Semp kaAont Iter agevolato

Per gli stagionali extra Ue vale il silenzio-assenso

Procedura agevolata (si-lenzio-assenso) per l'assun-zione di lavoratori stagionali e possibilità di concedere l'autorizzazione al lavoro sta-gionale a più datori di lavoro che impieghino lo stesso la-voratore straniero per perio-di successivi.

È quanto prevede l'articolo 17 del Dl 5/2012 su semplifica-zioni e sviluppo, pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» 33 del 9 febbraio 2012, attualmen-te all'esame del Senato. Lo stes-so articolo conferma la proce-dura per cui l'assunzione dei lavoratori stranieri è subordi-nata, come per i lavoratori co-munitari, alla sola comunica-zione obbligatoria al Centro per l'impiego, entro il giorno antecedente l'assunzione.

La comunicazione obbliga-toria anticipata al centro per l'impiego assolve, a tutti gli ef-fetti di legge, anche agli obbli-ghi di comunicazione allo sportello unico per l'immigra-zione della stipula del contrat-to di soggiorno per lavoro su-bordinato concluso diretta-mente tra le parti per l'assun-zione di lavoratore regolar-mente soggiornante (articolo 5-bis del decreto legislativo 286 del 25 luglio 1998).

L'articolo 17 del Dl 5/2012 in-troduce il comma 2-bis all'arti-colo 24 del Testo unico sull'im-migrazione per cui, se lo spor-tello unico per l'immigrazio-ne, trascorsi i venti giorni, non comunica al datore di lavoro il proprio diniego, la richiesta si intende accolta, nel caso in cui ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni:

la richiesta riguarda uno stra-niero già autorizzato l'anno precedente a prestare lavoro stagionale presso lo stesso da-tore di lavoro richiedente;

il lavoratore stagionale nell'anno precedente è stato regolarmente assunto dal da-tore di lavoro e ha rispettato le condizioni indicate nel permesso di soggiorno.

È inserito nello stesso arti-colo anche il comma 3-bis, se-condo il quale, fermo restan-do il limite di permanenza di nove mesi, l'autorizzazione al lavoro stagionale si inten-de prorogata e il permesso di soggiorno può essere rinno-vato in caso di nuova oppor-tunità di lavoro stagionale of-

ONDIMN E La richiesta deve riguardare

una persona già assunta

regolarmente

l'anno precedente

dallo stesso datore

ferta dallo stesso o da altro datore di lavoro.

L'autorizzazione al lavoro stagionale può essere conces-sa, nel rispetto dei limiti tem-porali minimi e massimi (da venti giorni a 9 mesi), anche a più datori di lavoro, oltre al pri-mo, che impiegano lo stesso la-voratore straniero per periodi

Nuovi ingressi con il contratto

Per l'assunzione di lavoratori extracomunitari, in possesso di permesso di soggiorno per lavoro subordinato in corso di validità, la comunicazione di assunzione al centro per l'impiego assolve anche agli obblighi di comunicazione della stipula del contratto di soggiorno (Modello Q). È quanto prevede l'articolo 17, comma i, del decreto legge 5/2012. Per l'assunzione di cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in

di lavoro successivi ed è rila-sciata a ciascuno di essi, ancor-ché il lavoratore, a partire dal secondo rapporto di lavoro, si trovi legittimamente presente nel territorio nazionale in ra-gione dell'avvenuta instaura-zione del primo rapporto di la-voro stagionale.

In questa ipotesi, il lavorato-re è esonerato dall'obbligo di rientro nello Stato di prove-nienza per il rilascio diunulte-riore visto di ingresso da parte dell'autorità consolare italia-na e il permesso di soggiorno per lavoro stagionale può esse-re rinnovato, nel rispetto dei li-miti temporali minimi e massi-mi di cui sopra, fino alla sca-denza del nuovo rapporto dila-voro stagionale.

Infine, la richiesta di assun-zione, per le annualità succes-sive alla prima, può essere ef-fettuata da un datore di lavo-ro anche diverso dal datore di lavoro che ha ottenuto il nullaosta triennale al lavoro stagionale.

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Italia, dunque, non sarà più necessario compilare e sottoscrivere il contratto di soggiorno, così come già anticipato dalla nota del ministero del Lavoro n. 4773 del 28 novembre 2011 e dalla circolare del ministero dell'Interno n.113 dell'u gennaio 2012. Questa novità non interessa, però, gli stranieri che entrano per la prima volta in Italia con visto per lavoro subordinato: entro otto giorni dall'ingresso, questi lavoratori dovranno presentarsi allo sportello unico per l'immigrazione che ha rilasciato il nulla osta all'assunzione, per firmare il contratto di soggiorno per lavoro subordinato e per predisporre la domanda di permesso di soggiorno.

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Lavoratorì sfranieri, L'accordo di integrazione con lo Stato dovrà essere sottoscritto da coloro che richiedono una carta di durata almeno annuale

• • • i Immigrati, al via il permesso a punti Scatta il 10 marzo il titolo di soggiorno subordinato alla conoscenza dell'italiano e delle istituzioni

PAGINA A CURA DI Marco Noci

Dal io marzo, il permesso di soggiorno dei lavoratori stranieri che faranno ingres-so in Italia sarà vincolato al ri-spetto dell'accordo di inte-grazione fra lo straniero e lo Stato, disciplinato dall'artico-lo 4-bis, comma 2, del Testo unico sull'immigrazione. L'ac-cordo riguarda tutti gli stra-nieri di età compresa fra i 16 e i 65 anni che entreranno in Ita-lia, per la prima volta, dal lo marzo 2012 e chiederanno il ri-lascio di un permesso di sog-giorno di durata non inferiore a un anno.

Il regolamento non si appli-ca ai minori non accompagna-ti o legalmente affidati e agli stranieri soggiornanti per mo-tivi umanitari sulla base di un progetto di assistenza e inte-grazione sociale. Per il mino-re che ha compiuto i 16 anni, l'accordo è firmato dai genito-ri o da chi esercita la potestà genitoriale.

Lo straniero che presenta istanza di permesso di sog-giorno allo sportello unico per l'Immigrazione o alla Que-stura stipula, quindi, con lo Stato, un accordo di integra-zione articolato per crediti.

L'accordo è redatto in dupli-ce originale, di cui uno è conse-gnato allo straniero, tradotto nella lingua da lui conosciuta oppure, se non è possibile, in inglese, francese, spagnolo, arabo, cinese, albanese, russo o lingua filippina.

Per lo Stato, l'accordo è sti-pulato dal prefetto o da un suo delegato. Alla sottoscrizione dell'accordo, sono assegnati allo straniero sedici crediti, corrispondenti al livello Al di conoscenza della lingua italia-na parlata.

Conta sottoscrizione dell'ac-cordo, lo straniero si impegna

a conseguire entro due anni una conoscenza poco più che elementare (livello Az) dell'ita-liano e una conoscenza «suffi-ciente» dei «principi fonda-mentali della Costituzione», delle «istituzioni pubbliche» e «della vita civile in Italia», in particolar modo per quanto ri-guarda sanità, scuola, servizi sociali, lavoro e obblighi fiscali e si impegna poi a far frequenta-re ai figli la scuola dell'obbligo.

Entro tre mesi dalla firma, lo straniero deve seguire un mini-corso gratuito di «forma-zione civica e informazione sulla vita civile» che dura tra cinque e dieci ore.

I crediti si perdono in caso di condanne penali anche

RECAWSMO

È necessario accumulare

30 crediti in due anni

La risoluzione

per inadempimento

può portare all'espulsione

non definitive, misure di si-curezza personali e illeciti amministrativi e tributari. Lo Stato, tramite lo sportello unico per l'immigrazione, si impegna a favorire l'integra-zione dello straniero tramite iniziative in collegamento con Regioni ed enti locali e con organizzazioni dei dato-ri di lavoro e dei lavoratori, ad agevolare l'accesso alle in-formazioni che aiutano gli stranieri a comprendere i principi della Costituzione e dell'ordinamento dello Sta-to e ad assicurare la parteci-pazione gratuita dello stra-niero a una sessione di forma-zione civica e di informazio-ne sulla vita in Italia della du-rata di un giorno.

L'accordo decade in caso di

provvedimento negativo in re-lazione al permesso di sog-giorno. A due anni dalla firma (più un eventuale anno di pro-roga), lo sportello unico per l'immigrazione esamina la do-cumentazione presentata dal-lo straniero (attestati di fre-quenza a corsi, titolo di studio e così via) o, se questa manca, lo sottopone a un test.

Un mese prima della sca-denza dei due anni, lo sportel-lo unico invita, infatti, lo stra-niero a presentare entro 15 giorni la documentazione rela-tiva ai motivi di acquisto dei crediti e la certificazione rela-tiva all'adempimento dell'ob-bligo di istruzione per i figli minori o, in assenza, la prova di essersi adoperato per evita-re l'inadempimento, e proce-de all'acquisizione d'ufficio della documentazione relati-va ai motivi di decurtazione.

L'efficacia dell'accordo può essere sospesa o prorogata, su richiesta, se sussiste un legitti-mo impedimento, opportuna-mente documentato, derivan-te da gravi motivi di salute, da gravi motivi di famiglia, da mo-tivi di lavoro, dalla frequenza di corsi o tirocini di formazio-ne, aggiornamento o orienta-mento professionale e da moti-vi di studio all'estero.

La risoluzione dell'accor-do per inadempimento deter-mina la revoca o il rifiuto di rinnovo del permesso di sog-giorno e l'espulsione dello straniero, salvo che lo stranie-ro appartenga a una catego-ria per cui vige un divieto di espulsione.

Allo straniero che raggiun-ge o supera i 46 crediti, sono concesse agevolazioni per la partecipazione ad attività cul-turali o formative, erogate da soggetti individuati dal mini-stro del Lavoro.

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Come funzionano i crediti

0: I CHI È COINVOLTO Stranieri fra 16 e 65 anni che entrano in Italia dal 10 marzo 2012 e chiedono un permesso di almeno un anno

.'2 I CHE PESO HA L'ACCORDO Alla sotto crizione sono assegnati allo straniero 16 crediti. Per' adempiere all'accordo, lo straniero deve accumulare 30 crediti in due anni. La risoluzione dell'accordo per inadempimento determina la revoca o il rifiuto di rinnovo del permesso di soggiorno e

espulsione dello straniero

n zaa cl'''ealì':e u ' Plutnutria civica e della vita civile in Italia: da punti

• Percorsi di istruzione per adulti, corsi di istruzione ''.

formazione professionale: a punti

• Corsi di studi universitari o d' alta formazione i Italia:da a punti

• Conseguimento di '

d' studio con valore legale in Italia: da a punti Corsi di integra;ione

linguistica e soci punti

• Attività imprenditoriali: punti

Scelta di un punti

Contratto d'affitto o d'acquisto di una cas

04 I PERDITA DEI CREDITI • Condanne (anche non

, . definitive anche patteggiate) per reati: da .2 a 2.3 punti

• Misure di sicurezza personali. da a punti

• Sanzioni (definitive) per i leciti' amministrativi o

. , tri u ari. da a :\ pun

italiana : • Conoscenza della lingua

d

. ?I I ACQUISTO DE I CREDITI .

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Sarà necessario attendere i bilanci del 2012, che saranno approvati nel 2013, per decreta-re la "salvezza" delle società partecipate dai Comuni con meno di 30mila abitanti. È quanto emerge interpretando l'articolo 14, comma 32, del de-creto legge 78/2010, che impo-ne ai Comuni minori di mette-re in liquidazione le società che non rispettano determina-ti requisiti. La norma è stata più volte ritoccata dal legisla-tore e gli interventi non hanno certo reso più semplice la com-prensione della disposizione, che prevede termini distinti, difficili da coordinare.

I Comuni devono cedere o mettere in liquidazione le so-cietà "incriminate" entro il 31 dicembre 2012. Ma questa di-sposizione non si applica alle società che, al 31 dicembre 2012, abbiano il bilancio in uti-le negli ultimi tre esercizi e non abbiano mai subito una ri-capitalizzazione per perdite. Occorre chiarire se in questo triennio resta incluso anche il bilancio al 31 dicembre 2012:

quest'ultimo era compreso nella valutazione del triennio in base al testo precedente del-la norma, che fissava al 31 di-cembre 2013 il termine per mettere in liquidazione le so-cietà, ma ora (dopo la modifi-ca del decreto legge 138/2011) il punto va chiarito. In teoria,

dato che non sono stati modifi-cati i tempi previsti dall'artico-lo 14, comma i, lettera a), del decreto 78/2010, (che prevede i tagli ai trasferimenti in due misure nel 2011 e dal 2012), l'in-ciso "31 dicembre 2012" va let-to in senso tecnico e inteso co-me riguardante il bilancio dell'esercizio 2012, che verrà approvato nel 2013. Pertanto, dovrebbero essere presi in considerazione i bilanci del 2010,2011 e 2012.

S i potranno quindi verifica-re due casi: se la società osser-vata ha subito ricapitalizzazio-ni per perdite nel corso della

sua vita o ha subito perdite nel 2010 o nel 2011, dovrà essere messa in liquidazione entro il 31 dicembre 2012; altrimenti, sarà necessario attendere l'esame anche del bilancio 2012 per dare alla società cer-tezza di continuità. Il tema, pe-raltro, è molto delicato, per-ché investe anche i criteri di valutazione da adottare in se-de dibilancio di esercizio: uno degli elementi essenziali è il "going concern", ossia il crite-rio della continuità aziendale.

Occorre chiarire anche la di-sposizione che prevede che i comuni tra i 3o e i 5Omila abi-

tanti possono detenere una so-la società: le altre - si legge nel decreto legge 78 -vanno mes-se in liquidazione le altre en-tro il 31 dicembre 2011. Ma la Corte dei conti (Sezione di controllo per la Lombardia, pa-rere 602/2011) ha considerato questa data frutto di un errore formale e ha inteso come sca-denza corretta quella del 31 di-cembre 2013. La scelta della magistratura contabile per-mette anche di chiarire che la disposizione va interpretata nel senso che se i comuni più piccoli non possono avere so-cietà da soli (salvo associarsi con altri, fino a raggiungere i 30mila abitanti), per i comuni maggiori è concessa un'ecce-zione. Ovviamente potranno avere ulteriori società, ma so-lo insieme ad altri comuni.

Si ricorda, infine, che la nor-ma non si riferisce a tutte le so-cietà, ma solo a quelle che non hanno una regolamentazione di settore (queste ultime si pongono in posizione di spe-cialità nei confronti della nor-ma). A confermarlo, oltre a nu-merosi pareri della Corte dei conti, anche i differenti poteri affidati al Prefetto in caso di inadempienza. In riferimento all'articolo 14, comma 32, è sta-bilita una procedura semplice e diretta: il Prefetto attribui-sce un termine al Comune e se questo non adempie nomina un commissario per la messa in liquidazione della società (articolo 16, comma 14, del de-creto legge 138/2011). Invece, l'articolo 4, comma 32-bis, del medesimo decreto legge 138/2011 fissa regole diverse e più prudenti per le società di servizi pubblici locali.

e RIPRODUZIONE RISERVATA

.sende. I criteri per salvare le strutture

Le società partecipate aspettano il bilancio 2012 Stefano Pozzoli

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Le scadenze

I comuni con meno di 30mila abitanti devono mettere in liquidazione le società o cedere le partecipazioni. Si salvano le società che: • hanno, al 31dicembre 2012, il bilancio in utile negli ultimi tre

esercizi; • non hanno subìto riduzioni di capitale per perdite di bilancio; • non hanno subìto ricapitalizzazioni per coprire le perdite di bilancio

• I Comuni che hanno tra 30mila e 50mila abitanti possono conservare una sola società. Le altre devono essere messe in liquidazione

• Secondo la Corte dei conti, il legislatore ha commesso un errore formale: la scadenza reale è il31 dicembre 2013

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Cassamento, L'abrogazione della disposizione interpretativa

Ennio Dina

Gli effetti del decreto salva-Italia sul trattamento fiscale dei fabbricati rurali sono abbastan-za chiari per quel che riguarda l'Imu, mentre suscitano molti interrogativi per quel che ri-guarda l'Ici.

Per l'Imu è evidente l'imponi-bilità dei fabbricati rurali, con aliquota ridotta per quelli che hanno i requisiti di abitazione principale e aliquota base per gli altri (salvi interventi agevo-lativi dei Comuni), mentre per gli immobili rurali strumentali vi è l'applicazione dell'apposita aliquota ridotta. L'individuazio-ne di questi ultimi sarà possibi-le grazie al classamento in Dho sia in seguito alla procedura in-nescata dal Dl 70/2011 che con i Docfa.In questo modo il legisla-tore ha accolto la tesi della Cas-sazione a sezioni unite n. 18565 de12009: la ruralità dei fabbrica-ti è comprovata dal loro classa-

mento nelle apposite categorie catastali. Ha anche risolto il pro-blema posto dall'agenzia del Territorio rispetto alla colloca-zione delle abitazioni nella cate-goria A/6. Resta il problema dei requisiti necessari per il ri-conoscimento della ruralità, ai fini dell'accatastamento, per i fabbricati a destinazione stru-mentale.

Molto più significativi potreb-bero essere gli effetti del salva-Italia sull'Ici. L'introduzione del-la procedura di riconoscimento dei requisiti di ruralità da parte del D170/2011 aveva spinto a ip o-tizzare una valenza retroattiva alla procedura stessa sulla base della richiesta del possesso dei requisiti di cui al comma 3 e 3-bis dell'articolo 9 del Dlgs 557/93 da almeno cinque anni. La tesi non era sostenibile in quanto la nor-ma non prevede la validità re-troattiva del nuovo classamento e una sua interpretazione esten-

siva sarebbe stata in contrasto con la costante giurisprudenza della Cassazione (n.10646/2005 e n. 6627/2009) che ammette so-lo l'eventuale retroattività alla data di presentazione della de-nuncia (n. 12029/2009).

Il dubbio è tuttavia superato dal ripristino operato con il Dl 201/2011 con l'abrogazione della norma di interpretazione autenti-ca che esclude l'imponibilità Ici dei fabbricati rurali. La Cassazio-ne, in un'occasione molto simile relativa agli effetti determinati dall'abrogazione di una norma di interpretazione autentica (sen-tenza n. 13319/2006) ha afferma-to: «La natura interpretativa del-la norma di cui al citato comma... ne comporta la conseguente re-troattività: la successiva norma abrogatrice non può che avere la medesima efficacia, retroagen-do anch'essa al tempo della nor-ma anteriore interpretata... in al-tri termini, l'intervenuta abroga-

zionehareso la normainterpreta-tiva, se così si può dire, una nor-ma inutiliter data, restituendo inalteratala situazione allaprece-dente contrapposizione erme-neutica tra i diversi significati possibili attribuiti alla norma in-terpretata». Pertanto, l'abroga-zione della norma di interpreta-zione autentica ripristina l'even-tuale contrasto interpretativo preesistente.

Nel caso specifico, date le ca-ratteristiche di fatto innovative della norma interpretativa, non ci sono dubbi circa la portata del-lanorma (articolo 2, commaidet-tera a) del Dlgs 504/92), che pre-vede l'imponibilità ai fini Ici di tutti i fabbricati iscritti o iscrivibi-li a catasto, compresi quindi an-che i rurali. L'abrogazione ha va-lenza retroattiva, come chiarito dalla Cassazione, per cui appare del tutto irrilevante il fatto che la norma di abrogazione sia entrata invigore 111'gennaio 2012 e non il giorno della pubblicazione del decreto.

Sulla scorta di quanto sopra sembra quindi preferibile la tesi del ripristino dell'imponibilità dei fabbricati rurali ai fini Ici con valenza retroattiva.

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Incombe l'Ici sugli agricoli con effetto retroattivo

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la pendeam Domande presentate in base a una norma abrogata

Pasquale Mirto

Pagamenti Imu incerti per i contribuenti che hanno presenta-to domanda per il riconoscimen-to della ruralità degli immobili. Infatti l'articolo 7, comma 2-bis, del decreto legge 7o/2011 è stato abrogato, dal i ° gennaio 2012, dal-la manovra salva-Italia (decreto legge 201/2011), fermi restando «gli effetti delle domande divaria-zione presentate». E l'articolo 13 del decreto legge 201/2011 preci-sa, in modo analogo, che le do-mande presentate (e da presenta-re) «producono gli effetti previ-sti in relazione al riconoscimento del requisito della ruralità».

Il problema è ora capire, in pre-senza di una domanda di variazio-ne catastale, per esempio, dalla ca-tegoria D/8 alla categoria D/io, co-me debba essere corrisposta l'Imu a giugno, tenendo conto che gli effetti sono rilevanti non solo per il contribuente ma anche per lo Stato e il Comune. Consideran-

do una rendita di ioomila euro (il grande capannone di una coop), se il contribuente può assumere in via provvisoria la categoria ru-rale, verserà una Imu di 12.600 eu-ro (2 per mille), che andrà intera-mente al Comune; se, invece, do-vrà utilizzare la categoria non ru-rale, verserà 47.880 euro (7,6 per

EITI EFFETTI Il problema fa vacillare il gettito stimato dai municipi e dallo Stato che ammonta a circa un miliardo

mille) che andranno per metà an-che allo Stato.

Gli effetti della presentazione della domanda erano disciplinati dall'articolo 7, comma 2-ter, del decreto legge 70/2011, che preve-deva la possibilità per il contri-

buente, se non fosse intervenuta la convalida della domanda di at-tribuzione della categoria rurale entro il 3o giugno 2012 (termine inizialmente fissato al 20 novem-bre 2011, prorogato dall'articolo 13, comma 21, del D1201/2011 ma abro-gato in sede di conversione), di as-sumere in via provvisoria, per al-tri 12 mesi, l'avvenuta attribuzio-ne della categoria rurale richiesta, salvo precisare che in caso di man-cata convalida, il contribuente sa-rebbe stato tenuto a pagare le im-poste non versate, gli interessi e le sanzioni in misura raddoppiata.

Ora manca qualsiasi termine di riferimento, non essendo pre-visto né un termine entro il qua-le l'agenzia del Territorio deve convalidare le domande di varia-zione né un termine entro il qua-le il contribuente può assumere in viaprovvis orla la categoria ru-rale. E solo stabilita l'emanazio-ne di un decreto con cui il mini-stero dell'Economia deve stabili-

re le modalità per inserire negli atti catastali la sussistenza del re-quisito di ruralità.

L'aver previsto che restano sal-vi gli effetti delle domande di va-riazione presentate serve sicura-mente a considerare legittimo il mancato versamento del saldo Ici 2011, per le domande di variazione già presentate nel 2011, ma non aiu-ta a orientare il contribuente per il versamento dell'Imu.

Il problema evidenziato impat-ta poi sulle stime sul gettito Imu fatte dai Comuni e dallo Stato, vi-sto che riguarda fabbricati oggi iscritti in catasto in categoria non rurale e considerati nelle stime co-me paganti l'aliquota ordinaria. Considerando il numero delle do-mande presentate su un campio-ne di comuni si stima che a livello nazionale il gettito Imu interessa-to, calcolato ad aliquota base 7,6 per mille sia di circa i miliardo, che con il passaggio all'aliquota ru-rale si ridurrà di oltre 730 milioni, compensati solo in minima parte dall'iscrizione in catasto dei fab-bricati rurali oggi ancora iscritti al catasto terreni Infine, a complica-re il quadro per i Comuni manca ancora nell'Imu la disciplina relati-va al rimborso della quota statale.

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Conto incerto per i fabbricati con richiesta di «ruralità»

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.khubu IL 3,8 per mille dovuto all'Erario limita le decisioni dei sindaci

Imu, i vincoli alle manovre A rischio gli sconti agli immobili locati e a quelli produttivi Luigi Lovecchio

Il perimetro dei poteri co-munali in materia di Imu è ap-parentemente molto ampio. Nella disciplina di riferimen-to, rappresentata sia dagli arti-coli 8 e 9, Dlgs 23/2011, sia dall'articolo 13, D1201/ton (sal-va-Italia),sono infatti richia-mate la facoltà previste negli articoli 52 e 59, Dlgs 446/97. E però evidente che il limite prin-cipale a questi poteri delibera-tivi è rappresentato dalla quo-ta di imposta erariale, pari al 3,8 per mille dell'imponibile ri-ferito a tutti gli immobili, con le sole eccezioni dell'abitazio-ne principale e dei fabbricati rurali strumentali.

I Comuni infatti non posso-no disporre di un tributo stata-le,ma solo dell'imposta di pro-pria pertinenza. In concreto, questo significa, ad esempio, che non potranno comunque adottare aliquote Imu inferio-ri al 3,8 per mille, come sem-bra indirettamente desumibi-le anche dall'articolo 56 del de-creto legge sulle liberalizza-zioni (agevolazioni per gli im-mobili delle imprese costrut-

trici). Ugualmente, eventuali agevolazioni deliberate in ter-mini di riduzioni di aliquote ovvero di detrazioni incide-ranno solo sull'imposta comu-nale e mai su quella statale.

Le disposizioni dell'Imu spe-rimentale consentono di ridur-re le aliquote fino al 4 per mille per gli immobili locati, per ifab-bricati appartenenti alle impre-

UMM Possibile un alleggerimento sulle abitazioni ai parenti

Dubbi sulla facoltà

di legare le riduzioni alla categoria catastale

se e per gli immobili dei sogget-ti Ires. Si tratta delle Ire catego-rie che subiscono la penalizza-zione derivante dall'aggravio dell'aliquota del tributo patri-moniale unitamente alla dupli-cazione con le imposte sui red-diti. L'articolo 8, Dlgs 23/2011, peraltro, consente di differen-ziare tali riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si

tratta di disposizione che appa-re pienamente compatibile con l'Imu sperimentale. Ne de-riva che, in linea di principio, potranno adottarsi aliquote di favore ad esempio per gli im-mobili delle imprese artigiane oppure per quelli delle impre-se neo costituite ovvero anco-ra per gli stabilimenti industria-li. Si ritiene inoltre senz'altro ammissibile una specifica ali-quota, anch'essa di vantaggio, per i fabbricati locati a canone concordato. In linea generale, si è dell'avviso che siano legitti-me le differenziazioni non fon-date sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si pensi ancora, ad esempio, alle locazioni di locali commerciali effettua Le nel centro storico. Appare invece rischioso diffe-renziare il prelievo in funzione della sola tipologia catastale (ad esempio, un'aliquota speci-fica per gli immobili Aio). In questo caso, infatti, potrebbe essere eccepito che la differen-ziazione è già insita nella rendi-ta catastale attribuita all'immo-bile e non può essere effettuata anche a livello di aliquote.

Si ritiene inoltre che nulla impedisca di adottare aliquo-te agevolate per gli immobili concessi in comodato d'uso a parenti, laddove si consideri questa fattispecie meritevole di promozione. Non si tratte-rebbe ovviamente di una assi-milazione all'abitazione prin-cipale, poiché questa possibili-tà è stata soppressa dal D1 201/2011, ma per l'appunto di una aliquota di vantaggio. Al riguardo, andrebbe tuttavia ri-cordato che per tali tipologie l'Imu comporterà dal 2012 l'as-sorbimento dell'Irpef.

A monte di qualsiasi valuta-zione in ordine all'opportunità delle variazioni di aliquote oc-correrebbe peraltro tenere nel-la debita considerazione le esi-genze di semplificazione dei contribuenti. Se infatti la quota di imposta erariale dovesse, co-me per vero sembra inevitabi-le, costringere i soggetti passivi ad un doppio calcolo della nuo-va imposta patrimoniale, è evi-dente che la moltiplicazione delle aliquote renderebbe anco-ra più complessi i conteggi.

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Dopo le mancate modifiche del decreto semplificazioni

Fisco pesante sugli edifici dei Comuni, ex Iacp e storici

Le correzioni all'Imu non ac-colte nel decreto legge sulle sem-plificazioni fiscali lasciano aperti numerosi problemi. A comincia-re dalla questione degli immobili comunali non adibiti a compiti istituzionali. La questione nasce dalla infelice formulazione dell'ul-timo comma dell'articolo 9, Dlgs 23/2011 (federalismo fiscale), che ha introdotto una duplice condi-zione per l'esonero dei beni comu-nali: a) l'unità deve essere ubicata nel territorio dell'ente e b) deve essere destinata esclusivamente a compiti istituzionali. In prece-denza gli immobili siti nel territo-rio del soggetto attivo dell'Ici era-no sempre esclusi dal tributo.

Secondo la Cassazione, inol-tre, la destinazione a compiti isti-tuzionali richiede l'utilizzo diret-to delbene da parte del possesso-re. Cosa esclusa, ad esempio, per le case popolari affittate dall'en-te o i teatri comunali dati in ge-stione a terzi. La preoccupazio-ne non riguarda tanto l'Imu pro-pria, che si tradurrebbe in una partita di giro, quanto l'imposta erariale de13,8 per mille. La previ-sione che si è cercato inutilmen-te di introdurre nel decreto fisca-le escludeva da Imu i beni ubica-ti nel territorio del Comune im-positore. Se davvero la ragione

della mancata modifica è l'assen-za di copertura, sotto il profilo del gettito, è evidente che l'allar-me è purtroppo fondato.

Un tentativo ardito di soluzio-ne interpretativa consiste nelvalo-rizzare le modalità di pagamento dell'imposta erariale, che deve av-venire "contestualmente" all'im-posta municipale propria: se si può sostenere che per gli immobi-li "locali" l'obbligazione relativa

R.EVIS1ONE <0a;MGATA» In alcuni casi le soluzioni interpretative possono alleviare il carico tributario ma resta urgente l'intervento legislativo

all'Imu propria si estingue per confusione, non essendoci obbli-go di pagamento di que sta non do-vrebbe nascere nemmeno il debi-to per il tributo erariale.

Un altro tema scottante è quel-lo dei beni degli Iacp e dei sogget-ti a questi succeduti, in base alle le-gislazioni regionali. Allo stato, per tali immobili spetta solo la de-trazione di 200 euro, che grava so-lo sulla quota comunale, mentre l'aliquota applicabile resta il 7,6

per mille, salvo diversa delibera-zione comunale.È tuttavia eviden-te che difficilmente le ridotte ri-sorse ditali istituti potranno copri-re un simile aggravio impositivo. Sarebbe indubbiamente auspica-bile quantomeno la previsione di applicabilità dell'aliquota ridotta del 4 per mille.

Disco rosso inoltre perle agevo-lazioni relative ai fabbricati d'in-teresse storico-artistico e agli immobili inagibili o inabitabili, che oggi scontano le aliquote ordi-narie. Per le unità inagibili o inabi-tabili l'unica strada sembra quella di proporre una variazione della rendita per tener conto dell'effet-tivo stato delbene.

Due modifiche, infine, sembra-no invece inevitabili. Una è sul ter-mine di presentazione della di-chiarazione Imu, assente nel testo di legge. Sarà anche da capire se, per il primo anno di applicazione, vi sarà l'obbligo generalizzato del-la stessa. L'altra modifica attiene al conteggio del primo versamen-to, da effettuarsi entro il i8 giu-gno. Dovrà infatti disporsi che questo avvenga con le aliquote ba-se (7,6 e 4 per mille) e la detrazio-ne di 200 euro, salvo conguaglio in sede di saldo di dicembre.

Lu. Lo. O RIPRODUZIONE RISERVATA

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SA&TE

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Edilizia, Un rapporto Aitec fa il punto sulla crisi del mercato immobiliare: unico trend positivo per la manutenzione degli edifici grazie agli incentivi fiscali

• • Tre anni di stop per le nuove costruz ioni

La produzione annua di case resterà ferma al60mila unità, la metà rispetto ai livelli del 2007

Valeria Uva

Crescita zero almeno fino al 2014 per l'edilizia residenzia-le. Stretta tra la bolla immobilia-re in agguato, l'aumento del pre-lievo fiscale, il credit crunch e la fine del mito del mattone come bene-rifugio, la produzione di nuove case è destinata a rimane-re stabile nel periodo 2012-2014

sempre intorno alle 160mila uni-tà, a valori praticamente dimez-zati rispetto al picco delle 305mi-la abitazioni completate ogni an-no raggiunto nel 2007.

L'ennesimo segnale negativo arriva dall'Aitec (l'associazione che riunisce 71 tra i principali produttori di cemento) che ha messo a punto una dettagliata analisi congiunturale del merca-to immobiliare attraverso il pro-prio ufficio studi.

L'Aitec ricorda come negli ul-timi cinque anni la produzione di nuove abitazioni sia diminui-ta del 40,4 per cento. E in pro-spettiva non si intravede una in-versione di tendenza: analizzan-do i permessi di costruire rila-sciati dai Comuni (che appunto si trasformeranno nei prossimi anni in altrettante nuove abita-zioni) si rileva una flessione del 47,5% tra il 2005 e il 2009.

Tiene solo la manutenzione: grazie agli incentivi fiscali per il recupero e la riqualificazione anche energetica del patrimo-nio abitativo esistente i livelli produttivi nel 2011 si sono man-tenuti stabili, anzi sono cresciu-ti anche se solo dello 0,5 per cento. Nel complesso, la de-bacle del cemento è stata tota-le: negli ultimi cinque anni si è registrato un forte decremento (-32%) dei volumi.

Eppure il mattone resta l'inve-stimento preferito dalle fami-glie italiane (43%) anche se è as-sediato da uan serie di sempre più agguerriti concorrenti. A co-minciare dai titoli di Stato.

Nota l'Aitec: «Negli ultimi

mesi abbiamo assistito al sorpas-so, in termini di rendimento net-to, dei titoli di Stato sugli immo-bili (sia residenziale sia non resi-denziale)». Ad aggravare la si-tuazione ha contribuito l'appe-santimento del prelievo fiscale sulla casa: a cominciare dal ritor-no dell'Ici (nelle vesti dell'Imu) e dalla revisione delle rendite ca-tastali. Un peggioramento di quella che l'Aitec considera già «una tassazioen eccessiva». Con il risultato che il differenzia-le di rendimento netto tra Btp e abitazioni civili è ormai oltre la soglia del 2 per cento.

Ma è proprio al tradizionale risparmio e alla ricchezza delle famiglie che i produttori di ce-

FATTORI CRITICI Prelievo fiscale in aumento, stretta del credito e fine del mito del mattone tra i fattori principali delle difficoltà dei cantieri

mento guardano per risollevare le sorti del mercato immobilia-re. In una chiave nuova, che vuo-le scrollarsi di dosso l'etichetta di un'industria di consumo indi-scriminato di nuovo territorio.

«Il settore industriale rappre-sentato dalla nostra associazio-ne di categoria, la produzione del cemento, propone un per-corso d'uscita dalla crisi per l'in-tera filiera delle costruzioni, pienamente compatibile con i principi della sostenibilità am-bientale, economica e sociale» annuncia il consigliere delega-to, Giuseppe Schlitzer. Sono tre le linee di intervento su cui, se-condo Aitec, Governo e costrut-tori dovrebbero concentrarsi: «Un consistente rilancio dei progetti di riqualificazione ur-bana, con interventi incentrati su ricostruzione e ristruttura-

zione piuttosto che sulla cresci-ta incontrollata delle città. Un nuovo piano di housing sociale rivolto ai giovani e ai migranti. I Una nuova politica impositiva sulla casa (Piano casa)».

«Come si vede - commenta ancora Schlitzer - si tratta di strumenti che puntano ad un uso più sostenibile del territo-rio e a migliorare la nostra qua-lità della vita».

Il futuro dell'immobiliare quindi deve passare soprattut-to dai maxi interventi di recupe- ro, dalla demolizione e ricostru- 3 zione di quella grande parte di edifici incongrui o dismessi (il 2 20% del patrimonio abitativo italiano è classificato in cattivo stato di conservazione). Ma per far decollare veramente la A sostituzione («dopo gli errori del Piano casa») è necessario «introdurre nuovi strumenti urbanistici, come la rimodula-zione dei limiti di sagoma e vo-lumetria» e occorre anche sem-plificare i passaggi burocratici delle autorizzazioni.

Per quanto riguarda le nuove costruzioni, il comparto del ce-mento scommette sull'housing sociale, ovvero su quella fascia di domanda «medio-bassa» di abitazioni in affitto a canone calmierato su cui ora si stanno concentrando i primi investi-menti statali. Qui Aitec chiama a raccolta gli sforzi di operato-ri, banche e società civile: «La vera innovazione - si legge nel-lo studio - risiederà proprio nel-la capacità di quei soggetti di co-ordinarsi e di creare offerte fles-sibili». Infine per recuperare ca-pacità di attrazione al bene-ca-sa secondo i produttori occorre agire sulla leva fiscale e fare in modo, ad esempio, che anche la nuova Imu non abbia «un carat-tere troppo punitivo verso colo-ro che hanno investito nel setto-re immobiliare».

RIPRODUZION E RISERVATA

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Abitazioni completate in Italia

Fonte: Euroconstruct, Parigi 2011

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012*

2013*

2014*

50 100 150 200

* previsioni

250 300

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I PRESA&TE TORI

Uno scenario difficile

Immobili civili e negozi a confronto con i Btp 10 anni - Rendimento %

Abitazioni civili , s Negozi

I sem. 08 I sem. 09 I sem. 10

II sem. 08 H sem. 09

II sem. 10

6

I sem. 11 I sem. 12

sem. 11

sem. 1

5

4

3

2 Fonte: elaborazione Ufficio studi Aitec su dati agenzia del Territorio e Banca d'Italia

Lo stato del patrimonio abitativo nazionale

Totale Abitazioni da Regione abitazioni ristrutturare*

In %

Piemonte 2.212.639 397.944

18,0 Valle d'Aosta 100.331 19.939

19,9

Lombardia 4.141.265 619.491

15,0 Liguria 990.526 191.838

19,4

Trentino A.A. 488.988 85.454

17,5 FriuLi V.G. 601.533 87.551

14,6

Veneto 2.016.082 309.196

15,3 Emilia R. 1.969.235 299.215

15,2

Toscana 1.664.679 240.613

14,5 Umbria 368.893 47.247

12,8

Marche 672.218 109.637

16,3 Lazio 2.431.904 539.100

22,2

Abruzzo 658.444 126.346

19,2 Molise 173.216 38.986

22,5

Campania 2.189.772 608.227

27,8 Puglia 1.844.519 382.881

20,8

Basilicata 283.329 79.115

279 Calabria 1.111.314 376.241 Sicilia 2.548.206

808.605

801.787 159.586

* Abitazione in stato conservativo considerato mediocre o pessimo

sulla base del 14 ° censimento generale Istat della popolazione

e delle abitazioni

Fonte: Censimento generale Istat della popolazione e delle abitazioni

33,9

19,9 31,7

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PRESA&TE

NOI E GLI ALT

■-■ • • •

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U „I U 111

-14,25 Irlanda ,

-7,35 Ucraina

-6,09 Bulgaria

-5,61 Spagna

-4,35 Grecia

-4,29 Rep. Slovacca

4,20 Polonia

-3,29 Rep. Ceca

-3,24 Danimarca

-3,16 Portogallo

2,92 Paesi Bassi .

1,96 Croazia

1,46 Ungheria

-0,30 Regno Unito

Malta

Lítuariìa

0,06

Italia

0,08

0,40

Slovenia 2,13

• Belgio :;:;:;:;:;:;:;:;:;:;: 2,79

Germania 2,87

3,36 Finlandia

3,74 Svizzera

Lussemburgo 3,74

Russia :;:;:;:;:;:;:;:;:;:;:;:;:;:;:;:;:; 4,36

es„m, Turchia 6,26

Islanda 6,66

ffi Francia 705 ,gi

Austria . 7,93

Norvegia 8,32

,55555, Serbia 11,97

= Lettonia

Estonia

Fonte; Globat Property Guide, 2011 1

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Pero e.. «Pasticcio» sul maltempo

Assenze per neve, Governo in panne sui tagli in busta paga Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan

Il maltempo delle scorse settimane ha creato difficoltà anche agli uffici personale della Pa. Il problema consiste nel tro-vare una motivazione giuridica che possa consentire il paga-mento dei giorni di assenza causa neve, e la soluzione non sembra agevole. In questi gior-ni, molte amministrazioni si stanno rivolgendo alla Funzio-ne pubblica per avere chiari-menti in merito.

La questione è stata oggetto di analisi da parte degli interpre-ti istituzionali e della giurispru-denza. In diverse occasioni, l'Aran ha affermato che l'assen-

TE PROSPETTIVE Difficile retribuire il dipendente in assenza della prestazione Probabile l'utilizzo di ferie, permessi o recuperi

za del dipendente, o la chiusura degli uffici da parte datoriale in conseguenza di eventi atmosfe-rici e calamità naturali, rientra nelle ipotesi di forza maggiore sopravvenuta, non imputabile al datore di lavoro né al lavora-tore. Ergo, se il dipendente non ha potuto lavorare, la parte da-toriale, non avendo beneficiato di alcuna prestazione, non può corrispondere la retribuzione. In tal senso si era espressa an-che la Cassazione lavoro, conia sentenza 481/1984. In caso con-trario, secondo l'Aran, riverreb-bero a determinare oneri im-propri e ingiustificati a carico del bilancio degli enti che, letti dalla Corte dei conti, si trasfor-merebbero in danno all'erario.

Volendo in ogni caso evitare la decurtazione della retribu-

zione, è necessario individuare un istituto legale o contrattuale che possa giustificare l'assenza e, al contempo, ne preveda la re-tribuzione. Se nel panorama le-gislativo non si rinvengono nor-me di legge speciali per la fattis-pecie, in ambito contrattuale occorre analizzare comparto per comparto quali soluzioni possono essere trovate. A esem-pio, per i ministeriali, si preve-de la possibilità di utilizzare i permessi retribuiti per motivi familiari o personali in caso di impossibilità oggettiva al rag-giungimento della sede di servi-zio anche nell'ipotesi di gravi calamità naturali. Al contrario, per quanto riguarda gli enti lo-cali, nulla è previsto nel contrat-to e quindi si dovrà comunque ricorrere ai permessi, alle ferie o al recupero.

La buona volontà della Fun-zione pubblica si scontra, oltre che con un consolidato orienta-mento interpretativo, anche con il costo che questa opera-zione potrebbe determinare per le casse dello Stato. Per questo, sarà difficile che l'Eco-nomia supporti una interpreta-zione estensiva a favore dei di-pendenti pubblici. Sarebbe inoltre complicato spiegare perché i dipendenti pubblici che non hanno lavorato potran-no beneficiare della retribuzio-ne quando i colleghi del setto-re privato, a casa per neve ed ai quali si applica lo stesso qua-dro normativo, non verrebbe-ro pagati. Allo stesso tempo, ai dipendenti pubblici che, pro-prio a causa delle condizioni at-mosferiche avverse, hanno do-vuto subire turni di lavoro mas-sacranti, non potrà che essere riconosciuto il trattamento economico previsto dal con-tratto, che si concretizza in po-chi euro in più.

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Contro l'evasione i Comuni sfoderano un mix di strumenti di Mariangela Danzi

- 1D178/zoto, integrato dal de- creto "salva Italia",baraevi- sto l'obbligo di collzio-

ne dei Comuni nella lotta all'evasione.

In passato, tale forma di coo-perazione non è mai decollata a causa del deficit di integrazione delle banche dati e del mancato riconoscimento economico a fa-vore dei Comuni. Ai fini dell'ac-certamento fiscale, sono signifi-cativi i dati provenienti dai per-messi edilizi, dalle dichiarazioni Dia e Scia, dalla Polizia munici-pale, che, in sede di controlli stra-dali, potrà constatare il posses-so di auto di lusso, di mezzi aziendali eccetera. I Comuni do-vranno individuare soluzioni at-te a evitare il taglio ai servizi e, a fronte delle limitazioni nelle as-sunzioni, trovare i modi che con-sentano di affrontare in modo ef-ficace il nuovo compito. Dovran-no introdurre, nella propria or-ganizzazione, elementi di flessi-bilità, come l'utilizzo dei messi comunali e del personale addet-to all'anagrafe per tutte quelle at-tività di accertamento che, di norma, vengono demandate alla Polizia municipale.

Previo un idoneo percorso formativo, il personale di Poli-zia municipale che svolge lavo-ro d'ufficio costituisce una risor-sa fondamentale per i nuovi ac-certamenti di natura fiscale. A Genova è stato creato un nucleo formato da personale qualifica-to e specializzato. In collabora-zione con la Guardia di finanza sono stati organizzati corsi di formazione per il personale co-munale. Milano ha sottoscritto un "accordo" con l'agenzia delle Entrate, partecipando con pro-prio personale a visite ispettive congiunte. In tale scenario, par-rebbe opportuno estendere agli

uffici tributari e ai nuclei di Poli-zia municipale i poteri di accer-tamento previsti per gli uffici tri-butari dello Stato.I poteri degli uffici finanziari sono stati estesi alla Guardia di finanza dall'arti-colo i del Rdl 63/1926, il quale di-spone che agli appartenenti al Corpo «sono conferiti tutti i po-teri e diritti di indagine, accesso, visione, controllo, richiesta d'in-formazioni, che spettano per leg-ge ai diversi uffici finanziari in-caricati dell'applicazione dei tri-buti diretti ed indiretti».

Lo strumento a disposizione dei Comuni per determinare le tariffe agevolate al fine di usufru-ire dei servizi comunali è l'Isee, introdotto con il Dlgstoo/98. Es-so va integrato con elementi del redditometro, che individuano l'effettiva situazione economica di una famiglia e il suo stile di vi-ta, quali tipologia e numero di au-tovetture, vacanze, polizze vita o sanitarie. I Comuni potrebbe-ro, sin da ora, disciplinare un si-stema di accesso a servizi e age-volazioni che non si basi solo sul-la dichiarazione dei redditi, ma che tenga conto della compre-senza degli elementi citati, indi-ci di capacità economica. Accer-tato un indice incompatibile con il reddito dichiarato, il siste-ma dovrebbe prevedere che il ri-chiedente venga collocato in una fascia economica più alta, con immediata preclusione all'accesso al servizio (o alla ta-riffa agevolata), senza attendere il completamento dell'accerta-mento fiscale.

Tali misure consentirebbe-ro, in definitiva, di garantire prioritariamente l'accesso ai servizi e alle agevolazioni a co-loro che dichiarano al fisco fino all'ultimo euro.

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Immigrazione: partito il nuovo programma di formazione

Annalisa Giovannini

Al via la nuova edizione della formazione in mate-ria di immigrazione. È stata avviata nel mese di febbra-io la seconda edizione del programma di formazione integrata sulle tematiche dell'immigrazione che l'An-ci e Ancitel hanno inaugura-to nel 2010.

Sono oltre 70o i Comuni coinvolti, e appartengono quest'anno a cinque regioni. L'elenco comprende un terri-torio del Nord Italia (la Lom-bardia), due del Centro (To-scana, e Umbria) e due del Sud (Abruzzo e Molise).

L'iniziativa, maturata con

successo nell'ambito di un programma quadro di collabo-razione con il ministero dell'Interno, in particolare con il dipartimento per le li-bertà civili e l'immigrazione, è realizzato per affrontare te-mi approfonditi ormai da an-ni dall'associazione ed è rivol-to a due obiettivi: semplifica-re le procedure amministrati-ve in materia di immigrazione e sperimentare nuovi modelli organizzativi per l'accoglien-za e l'integrazione dei cittadi-ni stranieri. Insieme, in aula, saranno presenti dirigenti e responsabili dei servizi demo-grafici, sociali e della polizia municipale.

Il programma si articola su due assi formativi comple-mentari: seminari tematici "dal vivo" e un corso di forma-zione online che integra le te-matiche trattate in presenza. In questa edizione, l'interesse sarà concentrato sulla mapp a-tura dei modelli organizzativi più innovativi adottati dalle amministrazioni comunali per la gestione e l'erogazione dei servizi ai cittadini stranie-ri, e i risultati di questo studio, che vedrà i Comuni coinvolti attivamente, saranno pubbli-cati sul sito ufficiale del pro-gramma www.formazioneim-migrazione.anci.it.

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k,ontrtti tkL Sostituzione del soggetto inadempiente in base al Durc

L'ente salda i contributi pregressidell'appaltatore La Pa gira a Inps e Inail i compensi dell'impresa

Alberto Barbiero

Le amministrazioni appai-tanti devono operare come sosti-tuti contributivi anche quando il corrispettivo dovuto all'appalta-tore copre solo parzialmente i debiti che lo stesso ha nei con-fronti degli enti previdenziali.

Il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha definito con la circolare 3 del 16 febbraio 2012

gli aspetti applicativi della pro-cedura prevista dall'articolo 4 del regolamento attuativo del co-dice dei contratti pubblici. La di-sposizione del Dpr 2o7/2010 pre-vede infatti che le amministra-zioni aggiudicatrici, quando ot-tengono un Durc che segnali un'inadempienza contributiva relativa a uno o più soggetti im-piegati nell'esecuzione del con-tratto, devono trattenere dal cer-tificato di pagamento l'importo corrispondente all'inadempien-za e, successivamente, pagare quanto dovuto per le inadem-pienze accertate direttamente agli enti previdenziali e assicura-tivi, compresa la Cassa edile. La norma, in sostanza, prevede un particolare meccanismo attra-verso il quale, quando il Durc evi-denzia irregolarità nei versa-menti dovuti agli enti previden-ziali, le stazioni appaltanti si so-stituiscono al debitore principa-le, versando — in tutto o in parte —le somme dovute in forza del contratto di appalto direttamen-te agli stessi enti creditori.

Il ministero del Lavoro chiari-sce anzitutto che sotto il profilo operativo la trattenuta, da parte

Punto per punto

INTERVENTO SOSTITUTIVO PER DEBITI CONTRIBUTIVI DEI SUBAPPALTATORI

• L'amministrazione

interviene come sostituto contributivo solo dopo

l'intervento analogo dell'a ppaltatore

dell'amministrazione aggiudica-trice, delle somme dovute all'ap-paltatore va effettuata successi-vamente alle ritenute indicate dal comma 3 dello stesso artico-lo 4, in base al quale sull'importo netto progressivo delle presta-zioni si opera una ritenuta dello 0,50% e il complesso di tali rite-nute può essere svincolato sol-tanto in sede di liquidazione fina-le. Quindi la stazione appaltante prima procede alla ritenuta del-lo 0,5o% e poi, con la somma re-stante, paga gli eventuali debiti previdenziali dell'appaltatore. L'intervento sostitutivo può ope-rare anche quando lo stesso debi-to può colmare solo in parte le inadempienze dell'appaltatore evidenziate nel Durc.

Le somme finalizzate a soddi-

sfare i crediti devono essere ri-partite tra gli istituti e le Casse edili creditori in proporzione dei crediti di ciascun ente previ-denziale evidenziato nel docu-mento di regolarità contributi-va. Per consentire il coordina-mento di più possibili interventi sostitutivi da parte di ammini-strazioni che abbiano contratti di appalto con lo stesso operato-re economico irregolare sotto il profilo contributivo, il ministe-ro del Lavoro sollecita le stazio-ni appaltanti a preavvisare gli en-ti previdenziali prima di proce-dere ai versamenti. Sempre a ga-ranzia dell'effettività delle som-me dovute, è importante che le amministrazioni comunichino tempestivamente agli enti previ-denziali i pagamenti effettuati.

In relazione ai debiti contribu-tivi dei subappaltatori, a fronte del principio solidaristico che coinvolge sia gli appaltatori sia le amministrazioni appaltanti, queste ultime devono operare con l'intervento sostitutivo solo per le somme residue rimaste do-po l'analogo intervento dell'ap-paltatore. In tal caso, inoltre, quanto corrisposto dall'ammini-strazione non può eccedere ilva-lore del debito che l'appaltatore ha nei confronti del subappalta-tore alla data di emissione del Durc irregolare.

La circolare 3/2012 ha inoltre chiarito il rapporto tra i versa-menti connessi all'intervento dell'amministrazione come so-stituto previdenziale e quelli da realizzare per coprire debitiver-so l'erario rilevabill pres so Equi-talia in caso di pagamenti supe-riori a io.000 euro.

Il ministero del Lavoro ha pre-cisato che l'attivazione dell'in-tervento sostitutivo anche in tali situazioni impedisce il pagamen-to dell'appaltatore, poiché le somme spettanti originariamen-te a quest'ultimo sono versate agli enti previdenziali, così salva-guardando il principio contenu-to nell'articolo 48-bis del Dpr 602/1973.

Peraltro, solo l'applicazione prioritaria del meccanismo pre-visto dall'articolo 4 del regola-mento attuativo del codice dei contratti consente alle imprese, in prospettiva, di ottenere un Durc regolare e, pertanto, di con-tinuare a operare sul mercato, salvaguardando anche i crediti dell'amministrazione fiscale (che potrebbero, viceversa, esse-re compromessi se si volesse soddisfarli primariamente, la-sciando inalterata l'irregolarità del Dure e impedendo all'opera-tore economico di partecipare agli appalti).

PIPROD LIME RISERVATA

CORRELAZIONE CON VERSAMENTI A EQUITALIA

• In caso di pagamento superiore

a 10.000 euro, il versamento agli

enti previdenziali per l'intervento

sostitutivo ha la priorità rispetto al

versamento a Equitalia per soddisfare

eventuali debiti verso l'erario

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INTERVENTO DELLA STAZIONE APPALTANTE COME SOSTITUTO CONTRIBUTIVO

• È previsto dall'articolo 4 del Dpr 207/2010 in caso di rilevazione di Durc irregolare dell'appaltatore

• Va effettuato successivamente alla ritenuta obbligatoria

progressiva dello 0,50%

VERSAMENTO AGLI ENTI PREVIDENZIALI

• L'Amministrazione versa le somme del suo debito all'appaltatore agli enti previdenziali, per colmare i debiti contributivi che l'appaltatore

ha verso di questi

• Il versamento delle somme è distribuito tra gli enti previdenziali

in proporzione ai debiti dovuti

• Per combinare il versamento con quello di altre amministrazioni,

la stazione appaltante preavvisa del pagamento gli enti previdenziali

rentebt;klai,rei;da prepe..1 dell'appaltatore

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I P SA&TE TORI

Ftessadlìtà. Parti sociali a confronto

Bologna accelera sul nuovo patto per l'occupazione Andrea Biondi

Maggiore sicurezza lavora-tiva, "buona" flessibilità e impe-gni sul welfare. È attorno a que-sti tre pilastri che a Bologna è al-lo studio un Patto fra imprese e parti sociali sotto la regia, e con l'aiuto, delle istituzioni. Un'ini-ziativa di cui nella città emiliana si parla già dallo scorso anno, ma che ora - nel bel mezzo del tavolo nazionale su lavoro e am-mortizzatori - è giunta a un pri-mo importante step, con una bozza dilinee guida che Unindu-stria ha inviato alle organizza-zioni sindacali.

Fra due giorni Cgil, Cisl e Uil si incontreranno per fare le loro osservazioni e prepararsi a un documento comune da sotto-porre poi in un successivo sum-mit con l'associazione degli in-dustriali, che dovrebbe tenersi la prossima settimana. «Speria-mo di arrivare a un accordo en-tro l'estate», dice Alberto Vac-chi, numero uno di Unindustria Bologna che dal suo insediamen-to alla guida dell'associazione, lo scorso giugno, ha posto come obiettivo l'approdo a un nuovo "patto sociale". Proposito di non poco conto in un territorio che ha la sezione Fiom più forte d'Italia (2omila iscritti) e in cui proprio sul fronte metalmecca-nico si sono negli ultimi tempi verificati episodi di tensione fra le stesse sigle, in seguito al con-tratto dei metalmeccanici non siglato dalla Fiom o per contesta-ti accordi sull'integrativo alla Gd e alla Lamborghini non con-divisi da Fim Cisl e Uilm. «Sia-mo all'inizio di un cammino -precisa Vacchi - che riteniamo importante. Di fronte a un muta-mento dei mercati va costruito un percorso di relazioni neces-sario al recupero di meccanismi di flessibilità che ci permettano di fronteggiare i nostri competi-tor, innanzitutto tedeschi».

Da qui gli elementi distintivi di questo "modello Bologna", con la previsione, come si legge nel documento elaborato da Unindustria, di «forme di flessi-bilità regolata nell'impiego di manodopera» e «impegni delle aziende, a condizioni condivi-se, per la stabilità dell'occupa-

zione». Di certo, «è interesse comune che a un accordo, per il quale i presupposti a livello ter-ritoriale credo che ci siano, si ar-rivi al più presto», afferma Da-nilo Gruppi, segretario Cgil a Bologna, pur non negando che «ci si dovrà muovere fra Scilla e Cariddi, in una fase di turbo -

lenza fra le sigle innegabile a li vello locale».

Un punto qualificante potreb -

be poi essere proprio negli obiet tivi di welfare. «Questo punto può essere importantissimo. Dobbiamo ragionare - spiega Alessandro Alberani, segreta-rio provinciale della Cisl- attor-no a forme di partecipazione, di imprese e lavoratori, a forme di previdenza integrativa, di servi-

LE LINEE GLUDA Nella bozza di Unindustria spedita ai sindacati richieste misure condivise per la stabilizzazione e per migliorare il welfare

zi per l'infanzia. Proporrò la cre-azione di un fondo per la non au-tosufficienza a livello locale da "foraggiare" con gli strumenti della contrattazione».

In questa partita le istituzioni non saranno spettatrici, anche perché quello sull'occupazione è uno dei tavoli del Piano strate-gico metropolitano, pensato dal-la Giunta Merola per il rilancio di Bologna e dell'area metropoli-tana. Alle istituzioni spetterà ti-rare le fila e garantire apporti economici su linee che, in alcu-ne parti della bozza Unindu-stria, vengono anche "suggeri-te": dal «sostegno ai processi d'internazionalizzazione» ad aiuti di consulenza, tutoring, prestiti d'onore per «stimolare l'avvio di nuove imprese da par-te di giovani (under 35)».Una sfi-da cui Matteo Lepore, assessore comunale e coordinatore di Giunta, non si sottrae: «Preve-diamo sgravi Imu alle imprese che si patrimonializzano e van-no verso aggregazioni».

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Più poteri al capo del governo deputati e senatori tagliati del 20% e addio al bicameralismo perfetto

Ecco il testo. Presto un vertice di ma branza GIOVANNA CASADI O

li Senato federale non c'è. È stato lasciato a decantare negli uffici dei segretari di Pdl, Pd e Udc Alfano, Bersani e Casini, a cui è stato consegnato il documento sulle riforme istituzionali da varare prima della fine del governo Monti. Saranno loro, che si incontreranno probabilmente a meta. settimana, a dire l'ultima parola sulla cosiddetta Camera delle Regioni. Gli sherpa -Violante, Adornato, Quagliariello, Pisicchio, Bocchino - hanno ultimato il lavoro giovedì scorso e trovato l'intesa bipartisan sulle nuove regole per la prima volta dopo vent'anni di scontri. Le definiscono «il minimo indispensabile senza inseguire il meglio possibile». Quindi, taglio dei parlamentari (508 deputati e 254 senatori), un bicameralismo "eventuale", più poteri al premier, sfiducia costruttiva, una forma di "potere d'agenda" del governo che potrà chiedere alcune corsie veloci senza bisogno di ricorrere a decreti o alla fiducia. Ma soprattutto il ringiovanimento della politica: a 18 anni si potrà votare sia per la Camera che per il Senato (ora a 25) e essere eletti deputati a 21 e senatori a 35 (ora rispettivamente a 25 e 40 anni ). mette le mani avanti: «Non c'è ancora il lasciapassare del Pdl». Adornato: «Vedremo cosa diranno i partiti ma di certo segna la fine delle guerre ideologiche».

Zank:a;~

Anche i dicio:enni voteranno per il Senato cala l'età minima per entrare in Parlamento

SCENDERÀ l'età minima per diventare parlamentari. Si tenta cosìun ringiovanimento della politica. Conuna modifica degli articoli 56 e 58 della Costituzione si po-trà essere eletti deputati a 21 anni (attualmente è a 25) e senatori. a 35 (oggi a 40). E si va a votare a 18 anni non solo per la Camera, ma anche per il Senato. Pino Pisic-chio, il "tecnico" che ha seguito i lavori per conto del-l'Api di Rut elli, ha quantificato il numero di giovani elet-

tori che con questa riforma andranno alle urne nel 2013: cinque milioni e mezzo in più. Può rappresentare una mini-rivoluzione del voto, una ventata di nuove esigenze e istanze da por- re alla politica e anche un antidoto anti-casta.

Se scetticismo c'è, è stato espresso dal Pdl che soprattutto vorrebbe conservare i 40 anni

per essere eletti senatori. Comunque, saranno gli orga-nismi dei partiti a ritoccare, emendare e infine appro-vare le nuove regole prima che queste comincino il lo-ro cammino in Parlamento. L'obiettivo resta quello della massima accelerazione. La road map, discussa dagli sherpa, prevede infatti che solo dopo la prima let-tura parlamentare del "pacchetto riforme istituziona-li" si agganci il vagone legge elettorale.

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Potrà nominare e revocare i ininism e chiedere lo scioglimento delle Camere

RAFFORZATI i poteri del premier in un delicato equi-librio che non vada a scapito del modello parlamenta-re della nostra democrazia. Il presidente del Consiglio avrà sempre la facoltà di indicare i ministri, che sono poi nominati dal capo dello Stato, ma avrà anche il po-tere di revoca dei ministri. Con questa riforma per di-re, 'Berlusconi avrebbe potuto dare il benservito al mi-nistro dell'Economia, Giulio Tremonti. Al nuovo go-

verno la fiducia sarà votata da entrambe le Ca- mere, però non in seduta congiunta, come era stato inizialmente ipotizzato. La fiducia è da- ta al solo premier a maggioranza semplice.

Il presidente del Consiglio ha la facoltà di chiedere al capo dello Stato di sciogliere le Ca- mere. Nella relazione dei "tecnici" al docu-

mento viene segnalato come questo tipo di modifiche vada nella direzione delmode fio :istituzionale tedesco. (Ai sherpa parlano di un buon punto di sintesi che «rafforza sia :il governo che ilParlamento», in pratica di un potenziamento del ruolo del presidente del Consi-glio e di un consolidamento del governo che non dan-neggi le prerogative del Parlamento dove viene intro-dotto l'istituto della sfiducia costruttiva.

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Compiti divisi per i due rami leggi, via il sistema della navetta

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Il premier può cadere in aula solo se si indicaun 'alternativa

SFIDUCIA costruttiva. È un'altra delle novità introdotte nel "pacchetto riforme istituzionali" e che ha messo d'accordo tut-ti le forze politiche, almeno al tavolo dei "tecnici". Prevede la possibilità di presentare in Parlamento una mozione sotto-scritta da almeno un terzo dei componenti di ciascuna Camera e deve contenere l'indicazione del nuovo premier e nonpuò es-sere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presen-tazione. Deve essere approvata a maggioranza assoluta dei

componenti di ciascuna Camera (mentre per la fidu- cia algoverno basta la maggioranza semplice).

in pratica il governo può cadere solo se ne nasce un altro. La sfiducia costruttiva rappresenta un rafforza- mento del ruolo del Parlamento. Se la mozione passa in una Camera e nell'altra no, la crisi comunque resta e il capo dello Stato mantiene nelle sue mani il potere

di scioglimento. Da segnalare inoltre che a Palazzo Madama si istituisce la.

Commissione paritetica per le questioni reg.orali che sarà composte dai presidenti delle assemblee rappresentative delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, oltre che da un numero di senatori che rispecchi la proporzione dei membri dell' assemblea. Darà parere obbligatorio sulle materie di cui si occupa il Senato.

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"Potere di agenda" per l'esecutivo corsie preferenziali per i suoi ddl

GLI sherpa non vogliono sentire parlare di "potere di agenda del governo", sostengono che è una definizione impropria. Però l'esecutivo potrà chiedere corsie velo-ci e un termine perentorio di approvazione di alcuni di-segni di legge. Un modo per arginare il ricorso ai decre-ti e anche alla fiducia.

Ma le corsie ad hoc e i tempi certi per l'approvazione di quei proge ni. che realizzano il programma di governo

saranno stabiliti dai Regolamenti. parlamenta- ri. ..Il Senato ha già un testo con le nuove regole, che sarà discussogiovedì p rossimo.SchiTaniha 'imposto un'accelerazione. Prevede trai' altro la "settimana lunga", cioè la non sovrapposizio- ne dei lavori dell'aula e di quelli delle commis- sioni. La diaria per ciascun senatore sarà pro-

babilmente legata alle presenze in commissione. Stabi- lisce un termine di 120 giorni per discutere in aula delle leggi di iniziativa popolare. Vieta la frammentaziane con la creazione di gruppi parlamentari in corso di legi- slatura che non siano stati votati dagli elettori: chi. vuo- le cambiare casacca, padrone di farlo (costituzional- mente non c'è vincolo di mandato), ma allora passi nel misto. La Camera sta lavorando al nuovo Regolamento.

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UNA sola lettura, o meglio un bicameralismo "even-tuale". Finisce in pratica il bicameralismo perfetto che ha caratterizzato il nostro sistema democratico.

innanzitutto prevista una divisione per materia tra Camera e Senato in base all'attuale articolo 1.17 della Costituzione. Le materie di competenza statale sa-ranno esaminate a Montecitorio, quelle di compe-tenza regionale o concorrente a Palazzo Madama.

Nei casi dubbi tuttavia saranno i presidenti dei due rami del Parlamento, d'intesa tra lo- ro, a decidere quale delle due Camere se ne occuperà. L'altra ha il potere di "richiamo": potrà farlo a richiesta di un terzo dei suoi cornpanenti e entro 15 giorni dalla prima ap- provazione. Comunque, la Camera che d'e-

samina avrà 30 giorni di tempo per dire si o no, pas-sati i quali ildisegno di legge si intende varato con una sola lettura. Se ci sono modifiche, il ddl torna alla pri-ma Camera che darà il via libera definitivo.

Ci sono però materie che richiederanno sempre la doppia lettura: le leggi di bilancio, le riforme costitu-zionali ed elettorali, l'amnistia e l'indulto, la ratifica dei Trattati internazionali.

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Più piste e incroci hi tech così Berlino diventerà la capitale delle due m Piano bipartisan per battere il caro be zma

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ANDREA TARQUIN1

BERLINO ---- Finito l'inverno, sciolta Riltitna neve., Berlino siri-scopreesitilancia piùche:triaipo-lo europeo della bicicletta. La vi-vace capitale tedesca vara unpro-gramma ambizioso: più piste ci-clabili, che andranno dritte e sa-ranno ben più visibili anche agli incroci, riparazioni in corsa alle piste rovinate dall'usura o dal ge-lo, investimenti vari, corsi di uso della bici con l'aiuto della poli-zia, E sempre più grandi mostre, l'e-quivalente per la bici dei saloni dell'auto: attirano il pubblico, ampliano ancora la curiosità. Una soluzione ideale in un inizio d'anno dove il caro-benzina al-larma e fa soffrire anche qui. "Fahhradfreundliches Berlin", Berlino città amica della bici, è lo slogan. Piano bipartisan, come il governo della città-Stato: con il giovane, popolare borgomastro-governatore socialdemocratico Klaus Wowereit, gay dichiarato, il suo vice democristiano (il partito della cancelliera) tutto legge e or-dine Frank Henke', e la responsa-bile dell'Integrazione dei mi-ranti, la turco-tedesca Dilek Ko-

l'IL d'amore e d'accordo sulla priorità alle due ruote.

È un esempio che vale la pena di studiare, pensando a casa no-stra. In Italia, informa la Legam-

biente, le città-regine della bici sono Bolzano e Mestre, mentre le metropoli se la cavano proprio male e Roma è maglia nera, Nel capoluogo altoatesino avvengo-no in bici 29 spostamenti su cen-to, a Mestre 20 su cento, a Roma, Palermo e Genova zero su cento. A Nap oli si spostano in bici un cit-tadino su cento, a Torino due, a Milano 4. Quassù è diverso, Qui nella prima potenza europea, e patria dell'auto di qualità, viag-giano circa 40 milioni di automo-bili ma oltre 67 milioni di bici. A Berlino le bici sono in media 128 per ogni 100 nuclei familiari. A li-vello federale possiedono bici 96 coppie con bimbi su cento e 66 singles su cento.

Non male. Ma si sa, i cari eco-perfezionisti tedeschi non si con-tentano mai. "Wowi. e Frank" (il governatore nel nomignolo po-polare e il suo vice conservatore) vogliono aumentare sostanzial-mente le piste ciclabili, che sono già oggi il 13% del totale viario in inedia ma molto di più in centro. E soprattutto, vogliono ripensar-

le: piùlarghe e visibili e che corro-no dritte anche lungo i grandi in-croci, Così l'incidente mortale più tipico perii ciclistas-venire in-vestito da un'auto che svolta a de-stramentre luivuol proseguire di-ritto - viene reso più raro. Poi an-che più parcheggi per bici. Atten-zione:B erlino è " sexyma povera", come dice "Wowi": non ha i mez-

zi finanziari delle ricche Monaco o Amburgo, Ma le proteste del club ciclistico nazionale hanno bloccato ogni tentazione di tagli, Verranno spesi due milio ni p e r ri-parare le piste ciclabilipiùrovina-te dall'usura o dal gelo. La polizia intensificherà i corsi di uso della bici nel rispetto del codice della strada, dagli scolari agli adulti,

Infine ma non ultimo, Berlino ce la mette tutta per essere sem-pre più la location preferita delle grandi esposizionimondiali sulla bici, l'equivalente a due ruote dei saloni dell'auto. Chiusa da poco Vivavelo, questo week end è stato il turno della Fahhradschau, se-guirà l'enorme Velo-Berlin. Il grande pubblico s'incuriosisce, si vede offerti test e corsi di guida di bici gratis, ammira e programma di comprare i modelli più diversi, Bici low cos t diartigianilocali, su-perbolidiin carbonio come un jet moderno, peso 5 chili e costo 10mila euro. E accessori vitaliper la sicurezza, come lucifisse elam-peggianti ipervisibili, o gadget cool quali lo stereo per bici. Eco-logisti a oltranza, i cari tedeschi? Si, ma intanto Berlino ti offre an-che 26 linee di metropolitana tra sopraelevato e sotterraneo, e tan-ti bei bus. Con biglietto supple-mentare sali sulla metro conta bi-ci, poi scendi e prosegui pedalan-do. Alla salute del caro-benzina.

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Pronta la bozza sulle riforme Nell'accordo taglio dei parlamentari, passaggio al "bicameralismo eventuale", più poteri al premier

FRANCESCA SCHIANCHI ROMA

Taglio del 20% dei parlamen-tari, passaggio al «bicamera-lismo eventuale», più poteri al presidente del Consiglio. La bozza di riforma costitu-zionale elaborata da Pd, Pdl e Terzo Polo è pronta: ora

Ora tocca ai leader Si parla di un vertice fra Bersani, Alfano e Casini in settimana

sta per essere sottoposta ai leader dei partiti coinvolti.

Dovrà passare il loro va-glio per poter approdare in Parlamento e iniziare il per-corso istituzionale. E la valu-tazione dei capi partito po-trebbe anche essere suggel-lata da un vertice congiunto,

come quello che già un paio di settimane fa permise di sotto-lineare l'intesa sull'argomen-to: si parla di un incontro tra Ber sani, Alfano e Casini per metà settimana.

Il testo, messo a punto da Luciano Violante (Pd), Gaeta-no Quagliariello (Pdl), Italo Bocchino (Fli), Ferdinando Adornato (Udc) e Pino Pisic-chio (Api), anticipato dall'An-sa, è fedele alle indiscrezioni delle settimane scorse. Dal ca-lo del numero di parlamenta-ri (una dieta del 20%, lontana dunque dal famoso dimezza-mento), che porterebbe i de-putati dagli attuali 630 a 508 (di cui 8 eletti all'estero) e i se-natori da 315 a 254 (4 dal-l'estero) alla novità per il no-stro ordinamento della sfidu-cia costruttiva, che, per tute-lare la stabilità di governo, prevede si voti la sfiducia a

uno solo concedendo allo stes-so tempo la fiducia a un altro.

Cambiano le regole per l'elettorato attivo e passivo: diciottenni al voto sia per la Camera che per il Senato (per il quale ora si vota a 25 anni) Una decisione che avrebbe conseguenze politiche: signifi-cherebbe dare diritto di voto a circa cinque milioni e mezzo di persone in più. Inoltre, Pa-lazzi più giovani: si propone di abbassare l'età per farsi eleg-gere a 21 anni a Montecitorio (anziché 25) e 35 a Palazzo Madama (anziché 40).

Tra le novità che furono annunciate dai tre segretari all'uscita dell'incontro di qualche settimana fa, c'era il superamento del bicamerali-smo paritario. Non si è arriva-ti però a funzioni differenzia-te tra Camera e Senato: la proposta è quella del «bica-

meralismo eventuale», con di-segni di legge «smistati» tra una camera e l'altra e appro-vati da una sola. Dando la pos-sibilità, però, a entrambe, di richiamare (deve farlo entro 15 giorni il 30% dei componen-ti) il riesame di una legge ap-provata dall'altro ramo.

E per tentare di sciogliere il nodo sulle prerogative del Senato, tra lasciarlo com'è o farlo diventare una vera e propria Camera delle autono-mie, punto tra i più dibattuti, la mediazione dovrebbe esse-re quella di affidare alla Ca-mera provvedimenti su mate-rie di legislazione esclusiva dello Stato (dall'immigrazio-ne alla difesa, dalla cittadi-nanza all'ordine pubblico) e al Senato delle materie che rientrano nella potestà legi-slativa concorrente. Accon-tentandosi, per andare in di-

rezione del federalismo, di istituire la Commissione pari-tetica per le questioni regio-nali, che darà parere obbliga-torio sui ddl allo studio.

Per quanto riguarda il go-verno, più poteri al premier: potrà chiedere al capo dello Stato la revoca di un ministro

Nell'intenzione degli estensori, la prima lettura dovrebbe concludersi a giugno

e lo scioglimento delle Came-re, previa deliberazione del Consiglio dei ministri

A questo punto, raggiunto l'accordo al tavolo dei "tecnici" designati da ogni partito, si aspetta solo l'in-contro dei segretari. Sarà do-po il loro ok che la bozza si

concretizzerà in un disegno di legge costituzionale. O, eventualmente, in un emen-damento, firmato da tutti i partiti coinvolti, a un disegno di legge costituzionale già presentato in Senato.

Nell'intenzione, ottimista, degli estensori, una prima let-tura dovrebbe concludersi entro giugno: importante, per riuscire nell'approvazio-ne entro la legislatura, tenen-do conto che le leggi costitu-zionali richiedono una dop-pia lettura sia alla Camera che al Senato. Per poi aprire una nuova delicata partita, rinviata a dopo le ammini-strative per prudenza: quella della riforma elettorale. Su cui però minimizza le diver-genze uno dei politici che sie-de al tavolo delle riforme: «C'è già un accordo di massi-ma sul sistema tedesco».

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Pronta la bozza sulle riforme

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"Un sistema farraginoso Meglio scegliere subito il Senato federale"

ANTONIO PITONI ROMA

Nessuna «pregiu-diziale negativa

a prescindere». Ma solo quan-do «si sarà fatta chiarezza an-che sul nuovo modello eletto-rale», avverte il capogruppo dell'Idv alla Camera Massi-mo Donadi, «saremo in grado di esprimere un giudizio com-piuto» sulla bozza di riforme costituzionali messa a punto da Pd, Pdl e Terzo polo.

La legge elettorale, quindi, come parametro di valuta-zione?

«Partiamo da un presuppo-sto: se la prospettiva è un proporzionale senza alleanze chiare e senza indicazione del premier noi non siamo d'accordo, perché rende im-possibile governare. Del re-sto, venuta meno l'anomalia di Berlusconi, c'è la possibili-tà di assicurare finalmente al Paese un bipolarismo norma-le. E invece dobbiamo ancora fare i conti con la miopia del-

Capogruppo Italia dei Valori

le forze politiche italiane». Miopia in che senso?

«Nel senso che non guardano al futuro, ma solo alle scaden-ze elettorali più prossime. Se-condo uno schema che sembra volto a confermare gli equili-bri di forze presenti oggi in Parlamento».

Ma ciò come si lega alle rifor- me costituzionali?

«Prendiamo, ad esempio, l'am-pliamento dei poteri del pre-

mier: è strettamente connesso al modello elettorale. E' difficile pensare ad una riforma efficace se non si conosce il modello elet-torale in cui calarla».

E sulla riduzione dei parla-mentari?

«Noi siamo per il dimezzamen-to, perché è la soluzione miglio-re per abbattere i costi ma an-che per garantire un sistema snello, funzionale e proporzio-nato. La bozza è un compromes-so al ribasso, ma a volte il me-glio è nemico del bene e non sa-remo certo noi a dire di no».

Vale la stessa linea sull'intro- duzione del bicameralismo eventuale?

«Qui entriamo in un altro ambi-to e consideriamo il nodo non ancora sciolto. Si deve andare verso il Senato federale o batte-re la strada del bicameralismo eventuale? Questo secondo mo-dello è indubbiamente più farra-ginoso. Riteniamo sia più rigo-roso e razionale proseguire sul-la strada di un Senato federale competente per tutti i provvedi-menti di rilevanza regionale».

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"Il sindaco può sostituire gli assessori, giusto che il premier possa cambiare i ministri"

ROMA

Pino Pisicchio, che la bozza delle riforme ha contri-

buito a redigerla per conto del Terzo Polo (in quota Api), un punto tiene a met-terlo bene in chiaro: «Il con-fronto che c'è stato in modo del tutto informale si è svi-luppato dentro lo schema co-stituzionale vigente. Nessu-no strappo, quindi, rispetto al principio del parlamentari-smo che resta fermo».

Anche se proponete di raf- forzare i poteri del premier?

«Un premier forte in un siste-ma proporzionale è un utile temperamento. Recentemen-te abbiamo avuto esempi di conflittualità nei rapporti tra il Presidente del consiglio e alcuni ministri. Problemi che, salvo il correttivo della sfiducia individuale, non può risolversi nel tutti dentro o tutti fuori. Se un sindaco può sostituire uno o più membri della sua giunta non ci sono

Api-Terzo Polo

ragioni per cui non possa far-lo anche un premier».

Il sindaco, però, a differenza del premier, è eletto diretta-mente dai cittadini...

«Ma riconoscergli questo pote-re non inficia in alcun modo la centralità del Parlamento».

Veniamo alla riduzione del numero dei parlamentari: non si poteva fare di più?

«Per i teorici del riduzioni- smo certamente sì. Ma quan-

do si parla di Parlamento è necessario assicurare ade-guata rappresentanza. Negli Anni 60, quando mio padre era parlamentare, il numero era lo stesso di oggi ma l'Ita-lia contava 40 milioni di abi-tanti. Quindi direi che è il ca-so di andarci piano con la fu-ria iconoclasta dell'anti-par-lamentarismo: 500 deputati e 250 senatori sono una solu-zione equilibrata e in linea con i numeri dei parlamenti di altri paesi europei rappor-tabili al nostro».

Il modello del bicamerali- smo eventuale non rischia di entrare in conflitto con quello del Senato federale?

«Non credo siano percorsi in-conciliabili e non è separan-do le competenze che si risol-vono i problemi. L'articolo 117 della Costituzione, ad esempio, distingue le compe-tenze di Stato e Regioni, ma la distinzione, non è così net-ta. Al punto da richiedere l'istituzione della conferenza Stato-Regioni». [A. PIT. ]

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99 GRAZIA LON GO

ROMA

. Ti «credito sportivo» del si- stema scolastico america- no è un'altra cosa, ma an-

che nel nostro Paese si regi-stra un importante passo avanti per favorire una mag-giore integrazione tra studio e sport. Sta per nascere, su un progetto sostenuto dal mi-nistro alla Pubblica Istruzio-ne Francesco Profumo, il «li-ceo sportivo».

Una mini rivoluzione: di che cosa si tratta esatta-

mente? «Il liceo sportivo sarà un'ar-ticolazione del liceo scientifi-co e prevede un incremento delle ore di educazione fisica e delle discipline connesse al-la gestione del fenomeno sportivo».

Quando entrerà in fun-

zione? «Presto. Alla fine dell'anno scolastico in corso sarà ap-provato definitivamente il re-golamento, che ha già otte-nuto il parere positivo del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione con alcu-ne proposte di arricchimen-to del testo che abbiamo re-cepito ed è in corso di acqui-sizione il parere del Consi-glio di Stato».

Le tappe successive? «Nell'anno scolastico 2012-2013 si provvederà alla formazione degli insegnanti e alla ricerca delle strutture. E nell'anno sco-lastico 2013-2014 si partirà con le lezioni».

La ricetta di Profumo "Dal 2013 partirà il liceo sportivo"

Il ministro dell'Istruzione: "Uno Scientifico con più ore di educazione fisica"

Cosa l'ha convinta a promuo-vere questo progetto?

«A livello generale, le ricer-che che provano come la poca attenzione all'educazione fisi-ca a scuola non solo porti a un peggioramento della qualità della vita, ma contribuisca an-che a un aumento dei costi nel corso della vita per porvi ri-medio. Nello specifico dello sport agonistico, credo sia im-portante favorire la scelta di chi lo vuole praticare senza sacrificare l'istruzione scola-stica e viceversa».

E intanto? Con quali strate-

Francesco Profumo

gie la scuola va incontro a po- tenziali campioni dello sport?

«È già in corso una sperimen-tazione per alunni-atleti che per periodi lunghi non posso-no frequentare le lezioni per-ché impegnati nelle gare. Si ar-ticola in una serie di accordi con le scuole dove sono iscritti questi ragazzi. Varie le modali-tà: dalle lezioni a distanza, gra-zie alle nuove tecnologie, alle attività tutoriali specifiche quando tornano a scuola. So-no, inoltre, già operative altre due sperimentazioni».

Quali? «Un corso di alfabetizzazione motoria nella scuola primaria, ma solo in alcune realtà, grazie a un protocollo d'intesa con il Coni, che contribuisce con 5 mi-lioni di euro e con il Miur, che ha investito 2,5 milioni. Questa sperimentazione tende ad

PER CAM:11CM «I ragazzi vanno aiutati

pensiamo a lezioni a distanza e tutor»

SPEMMENTAZION «Bisogna formare

gli insegnanti e reperire le strutture»

un'attività di sensibilizzazione e di educazione per una corret-ta pratica sportiva, attraverso la presenza di un esperto per ogni scuola prescelta».

L'altra sperimentazione coinvolge, invece, tutte le scuole?

«Sì, nell'ambito del contratto nazionale di lavoro degli inse-gnanti, sono previsti 60 milioni di euro per finanziare le ore ag-giuntive dei docenti di educa-zione fisica che, oltre alle attivi-tà curriculari, formano i ragaz-zi, compresi quelli diversamen-te abili, che svolgono attività sportiva agonistica. L'obiettivo è quello di prepararli alle gare provinciali e nazionali».

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I MERCATO DEGLI UFFICI In migliaia di m 2 occupati

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press LITE 05/03/2012

República

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Casa, ripresa debole e spunta il fantasma delle vendite di Stato

LA NORMA Centri vacanze e affitto camere, Iva detraibile per tutte le spese di acquisto e manutenzione

E' detraibile l'Iva assolta sulle spese di acquisto e di manutenzione di immobili abitativi utilizzati per attività di tipo ricettivo, come ad esempio gestione di case vacanze e affitto camere. Lo precisa la risoluzione diffusa oggi dall'Agenzia delle Entrate, che chiarisce come la detraibilità Iva sia applicabile nel caso di immobili abitativi destinati ad attività turistico-alberghiere di tipo Imprenditoriale.

(r.raP.) HIMUJUZIONE RISERVATA

IL 2011 È STATO ABBASTANZA POSITIVO A MILANO E ROMA MA IL 2012 SI ÈAPERTO ALL'INSEGNA DELLA DEBOLEZZA CRESCE L'URGENZA DI INTERVENIRE SUL DEBITO SOVRANO IL GOVERNO MONTI PUNTA AD ALIENARE CINQUE MILIARDI DI ASSET

Luigi Dell'Olio

Milano Un 2011 ripresa, ma anche un 2012 che si è aperto all'insegna della debolezza. E' la situazione che caratterizza il segmento im-mobiliare degli uffici nelle prin-cipali città italiane, evidente-mente influenzato dall'anda-mento della congiuntura eco-nomica nel nostro Paese e dal-l'incertezza sul fronte degli in-vestimenti stranieri.

Secondo l'analisi di Jones Lang LaSalle, nell'ultimo trime-stre del 2011 l'assorbimento di spazi a uso ufficio a Milano è sta-to pari a 83.500 metri quadri, mentre il dato relativo all'intero 2011 è stato di 320mila metri quadri, il livello più elevato dal 2011, ben al di sopra della media registrata nei cinque anni pre-

cedenti (271mila metri quadri). Segnali, evidente, di un rimbal-zo dopo una serie di anni bui. «A Milano il settore manifatturiero è quello che ha contribuito maggiormente agli alti livelli di assorbimento di spazi per uffici, sia nell'ultimo trimestre, che nell'intero 2011 — spiega Ca-milla Bastoni, head of research di Jones Lang LaSalle Italia—Al contrario, le società bancarie e finanziarie e quelle dei servizi hanno privilegiato location centrali e semicentrali». Un da-to, quest'ultimo, che non costi-tuisce un fenomeno certo nuo-vo, anche se il ruolo centrale delle società finanziarie nella crisi attuale poteva far pensare a un disimpegno di queste realtà.

In salute, seppure su livelli più contenuti rispetto a Milano, è risultato il mercato romano: negli ultimi tre mesi deI2011, gli spazi a uso uffici presi in loca-zione sono stati pari a 16.250 metri quadri. Ma il primo seme-stre era stato più brillante, tanto che il bilancio annuale sale a 175mila metri quadri, contro una media di 150mila registrata nel quinquennio precedente. «L'analisi dell'assorbimento

per area evidenzia il peso pre-dominante di Centro e Cbd, che insieme arrivano a sommare il 43% del take - up complessivo—analizza Bastoni — Anche nel-l'ultima parte dell'anno molte transazioni sono avvenute nella parte centrale della città, ma hanno riguardato prevalente-mente spazi inferiori a 500 me-tri quadri e spesso sono state portate a termine da società operanti nei servizi finanziari».

I dati di Roma e Milano risul-tano ancora più interessanti se confrontati con l'andamento degli altri Paesi europei. Un re-port di Bnp Paribas Real Estate segnala che il mercato degli uf-fici nell'Europa Occidentale ha segnato un calo del 3%, soprat-tutto a causa del crollo registra-

to da Londra (-34%, nonostante la capitale inglese continui a es-sere al top continentaleperi me-ga-deal nel settore) e Bruxelles (-32%) e della contrazione di Pa-rigi (-9% per le transazioni), mentre le principali città italia-ne e quelle tedesche sono state le uniche in ripresa. Dati che, tuttavia, ora necessitano di un aggiornamento, considerato che non solo l'Italia, ma anche la Germania sta registrando una brusca frenata sul fronte ma-croeconomico.

Tornando allo studio di Jones Lang LaSalle, gli analisti vedono un 2012 ricco di incognite: la previsione per Roma e Milano è di un calo del livello di assorbi-mento, anche in virtù del peg-gioramento del quadro ma-

croeconomico e finanziario re-gistrato apartire dal secondo se-mestre del 2011, tra nuove ma-novre economiche e primi se-gnali di recessione. In particola-re, le crescenti difficoltà nell'ac-cesso al credito e la congiuntura economica sfavorevole condi-zionano negativamente la par-tenza di nuovi sviluppi, aggiun-ge lo studio, determinando un possibile gap futuro tra doman-da e offerta di nuovi spazi.

Uno dei temi principali di quest'anno sarà verificare se ci saranno effettivamente opera-zioni di dismissione del patri-monio immobiliare pubblico, conclude il report, dal momen-to che nel 2011 questo tipo di transazioni ha riguardato so-prattutto città diverse da Roma

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e Milano. Ora, però, il quadro potrebbe cambiare, alla luce dell'urgenza di intervenire sul debito pubblico. Il Governo Monti punta ad alienare cinque miliardi di asset pubblici in un triennio: la lista dei primi im-mobili a finire sul mercato è in corso di stesura e dovrebbe es-sere pronta entro fine aprile. Al momento non è comunque possibile stabilire (prima di co-noscere la lista e lo stato di salu-te dei beni destinati al mercato) il possibile impatto sul segmen-to immobiliare degli uffici.

Se le due principali città ita-liane sembrano destinate a un anno di sofferenza, la situazio-ne potrebbe essere anche peg-giore negli altri grandi centri della Penisola, che già nella pri-

ma metà del 2011 avevano mo-strato segnali di debolezza. Tra gennaio e giugno dello scorso anno, le analisi di Tecnocasa (che riguardano essenzialmen-te i prezzi) su Torino hanno rile-vato valori in calo (-1,8% per le tipologie nuove ed usate), so-prattutto sulle locazioni (-5,6% perle tipologie usate e -1,1% per quelle di nuova costruzione). Stabile Verona, grazie soprat-tutto al contributo della zona Zai, dove sono presenti centri direzionali, spesso nati come la-boratori e successivamente adattati ed utilizzati come uffici. Male, infine, Palermo, con un calo sia dei prezzi di compra-vendita, sia dei canoni di loca-zione degli uffici.

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