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REGIONE LAZIO AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE DOCUMENTO OPERATIVO PER LE ATTIVITA'ANTINCENDIO BOSCHIVO (AIB) ANNO 2018 Il presente allegato si compone di n. 44 (quaraquattro) pagine inclusa la presente

REGIONE LAZIO AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE … · maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile", Direttiva del Presidente del Consiglio

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REGIONE LAZIO

AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

DOCUMENTO OPERATIVO PER LE ATTIVITA'ANTINCENDIO BOSCHIVO (AIB)

ANNO 2018

Il presente allegato si compone di n. 44 (quaraquattro) pagine inclusa la presente

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A cura di

Carmelo Tulumello (Direttore Agenzia di Protezione Civile Regionale)

Giulio Fancello (Dirigente Area Pianificazione e Organizzazione del Sistema Regionale)

Gabriella Casertano (Area Pianificazione e Organizzazione del Sistema Regionale)

Adelaide Sericola (Area Pianificazione e Organizzazione del Sistema Regionale)

Con la collaborazione di:

Lucrezia Casto (Dirigente Area Formazione)

Carlo Costantini (Dirigente Area Emergenze e Sala Operativa)

Luciana Distaso (Dirigente Centro Funzionale Regionale)

Alessandra Stefanelli (Area Emergenze e Sala Operativa di Protezione Civile)

Antonio Gerardi (Area Emergenze e Sala Operativa di Protezione Civile)

Università Tor Vergata

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1 PARTE GENERALE ........................................................................................................ 5

1.1 Normativa di riferimento ......................................................................................... 5

1.2 Soggetti e coinvolti nella campagna AIB e rispettivi ruoli ..................................... 6

1.2.1 Regione Lazio ........................................................................................................... 6

1.2.2 Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) ......................................................... 7

1.2.3 Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ...................................................................... 7

1.2.4 Gestori delle Aree protette ........................................................................................ 9

1.2.5 Comuni ..................................................................................................................... 9

2 IL MODELLO ORGANIZZATIVO: ACCORDI DI PROGRAMMA NELLA REGIONE

LAZIO ............................................................................................................................ 11

2.1 Convenzione tra la Regione Lazio e il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco ...... 12

A. Attivazione Squadre AIB ....................................................................................... 12

B. Attivazione potenziamento strutture di coordinamento: SOUP, SOR, DOS. ......... 13

C. Attività di pianificazione dell'emergenza regionale ............................................... 15

D. Formazione dei volontari ........................................................................................ 15

2.2 Accordo di Programma tra la Regione Carabinieri Forestale Lazio e l’Agenzia di

Protezione Civile della Regione Lazio .................................................................. 15

2.3 Protocollo di Intesa tra il Comune di Roma Capitale e l’Agenzia di Protezione

Civile della Regione Lazio .................................................................................... 16

2.4 Servizio AIB nella Pineta di Castefusano e delle Acque Rosse - anno 2018 ........ 17

3 MODELLO DI INTERVENTO ..................................................................................... 17

3.1 Bollettino "Pericolosità incendi boschivi"............................................................. 18

3.2 Bollettino "Suscettività all'innesco ed alla propagazione degli incendi boschivi" 20

4 IL VOLONTARIATO .................................................................................................... 20

4.1 Certificati di idoneità fisica ................................................................................... 21

4.2 Dispositivi di protezione individuale .................................................................... 22

5 BANCHE DATI ............................................................................................................. 22

5.1 Catasto dei terreni percorsi dal fuoco .................................................................... 22

5.2 Elenco Territoriale delle Organizzazioni di Volontariato ..................................... 23

6 SUPPORTI INFORMATICI .......................................................................................... 23

6.1 Sistema gestionale della Sala operative di Protezione Civile ................................ 23

7 PREVISIONE ................................................................................................................ 24

7.1 6.1 Gli incendi boschivi nel Lazio dal 2012 al 2016 ............................................. 24

7.2 Cause di incendio .................................................................................................. 29

8 PREVENZIONE ............................................................................................................. 30

8.1 Le esigenze formative e la relativa programmazione ............................................ 30

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8.2 I corsi di Formazione della Regione Lazio ........................................................... 30

8.3 Corso di formazione antincendio boschivo base (AIB) ........................................ 31

8.4 Giornata informativa su Interventi su incendi boschivi in prossimità di reti elettriche

di E-Distribuzione ................................................................................................. 33

8.5 Supporto alla Pianificazione d’emergenza comunale .......................................... 33

9 LOTTA ATTIVA ........................................................................................................... 35

9.1 I mezzi AIB ........................................................................................................... 35

9.2 Elicotteri ................................................................................................................ 35

9.2.1 Flotta aerea nazionale ............................................................................................. 35

9.2.2 Flotta aerea regionale ............................................................................................. 35

9.2.3 Mezzi di terra AIB .................................................................................................. 36

10 LE STRUTTURE OPERATIVE .................................................................................... 36

10.1 L'Agenzia Regionale di Protezione Civile ............................................................ 36

10.2 La rete di radiocomunicazione .............................................................................. 37

11 LA PIANIFICAZIONE A.I.B. DELLE AREE NATURALI PROTETTE .................... 38

11.1 Aree protette Nazionali ......................................................................................... 43

12 ALLEGATI ..................................................................................................................... 44

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DOCUMENTO OPERATIVO PER LE ATTIVITA' ANTINCENDIO BOSCHIVO (AIB) -

ANNO 2018

Tenuto conto del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi

boschivi - periodo 2011-2014, approvato, ai sensi della Legge n. 353/00 e della L.R. n. 39/02,

con DGR n. 415 del 16 settembre 2011, e successivamente revisionato e aggiornato

annualmente con la DGR n. 344 del 13/07/2012, la D.G.R. n. 286 del 12/09/2013, la D.G.R. n.

553 del 05/08/2014, Determinazione n. G10209 del 20/08/2015, Determinazione G07352 del

23/06/2016 e con Determinazione G10021 del 17/07/2017 il presente documento traccia le linee

operative per lo svolgimento della campagna annuale AIB 2018, anche nei riguardi del mutato

quadro normativo nazionale, nonché aggiorna i dati e le elaborazioni relative agli incendi

verificatisi fino alla campagna AIB 2017.

A tale scopo si prendono in esame le sezioni operative del Piano regionale vigente e il presente

documento rappresenta integrazione e aggiornamento dei dati ivi contenuti.

1 PARTE GENERALE

1.1 Normativa di riferimento

I ruoli rivestiti dai diversi Soggetti partecipanti alle attività antincendio boschivo sul territorio

regionale, in particolare per quanto concerne la lotta attiva contro gli incendi boschivi,

discendono dalle disposizioni contenute nelle seguenti Leggi e Regolamenti:

Legge 21 novembre 2000, n. 353 "Legge-quadro in materia di incendi boschivi";

Legge Regionale 28 ottobre 2002 n. 39 "Norme in materia di gestione delle risorse forestali";

la Legge 12 luglio 2012 n. 100, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15

maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile",

Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri Rep. n. 5300 del 13 novembre 2012 "Indirizzi

operativi volti ad assicurare l'unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato

all'attività di protezione civile";

Legge Regionale 26 febbraio 2014, n. 2 "Sistema integrato regionale di protezione civile.

Istituzione dell'Agenzia regionale di protezione civile";

Regolamento Regionale 10 novembre 2014 n. 25 "Regolamento di organizzazione dell'Agenzia

regionale di Protezione Civile";

Delibera Giunta regionale Lazio 363 del 17/06/2014 "Linee guida per la pianificazione

comunale o intercomunale di emergenza in materia di Protezione Civile";

Delibera Giunta regionale Lazio 415 del 4/08/2015 "Aggiornamento delle Linee guida per la

pianificazione comunale o intercomunale di emergenza in materia di Protezione Civile.

Modifica alla DGR Lazio n.363/2014";

Regolamento regionale 7 agosto 2015 n. 9, "Misure a favore delle Organizzazioni di

Volontariato di protezione civile";

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Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177 "Disposizioni in materia di razionalizzazione delle

funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, ai sensi dell'articolo 8,

comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle

amministrazioni pubbliche";

Decreto Legislativo 12 dicembre 2017, n. 228 “Disposizioni integrative e correttive al decreto

legislativo 19 agosto 2016, n. 177, in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e

assorbimento del Corpo forestale dello Stato, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 7

agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;

Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n. 1 "Codice della protezione civile";

Decreto Ministero Interno 12 gennaio 2018 "Servizio antincendio boschivo del Corpo nazionale

dei vigili del fuoco - Articolo 9 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177".

1.2 Soggetti e coinvolti nella campagna AIB e rispettivi ruoli

1.2.1 Regione Lazio

La legge di riferimento per la operatività delle regioni in materia di attività AIB è Legge 21

novembre 2000, n. 353 "Legge quadro in materia di incendi boschivi". Tuttavia, benché le

competenze lì definite per quanto attiene le Regioni non siano state modificate dalla successiva

normazione concernente il riordino della Protezione Civile, alcune sostanziali modifiche sono

state introdotte, a partire dal D.Lgs. 177/2016, per quanto attiene in particolare il Corpo

Forestale dello Stato. Con tale avvertenza, rimangono comunque attribuiti alla Regione i

seguenti compiti in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi.

Art. 7. - (Lotta attiva contro gli incendi boschivi)

[...]

3. Le regioni programmano la lotta attiva ai sensi dell'articolo 3, commi 1 e 3, lettera h),

e assicurano il coordinamento delle proprie strutture antincendio con quelle statali

istituendo e gestendo con una operatività di tipo continuativo nei periodi a rischio di

incendio boschivo le sale operative unificate permanenti (SOUP), avvalendosi, oltre che

delle proprie strutture e dei propri mezzi aerei di supporto all'attività delle squadre a

terra:

a) di risorse, mezzi e personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Corpo

forestale dello Stato1 in base ad accordi di programma;

b) di personale appartenente ad organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo

la vigente normativa, dotato di adeguata preparazione professionale e di certificata

idoneità fisica qualora impiegato nelle attività di spegnimento del fuoco;

c) di risorse, mezzi e personale delle Forze armate e delle Forze di polizia dello Stato,

in caso di riconosciuta e urgente necessità, richiedendoli all'Autorità competente

che ne potrà disporre l'utilizzo in dipendenza delle proprie esigenze;

d) di mezzi aerei di altre regioni in base ad accordi di programma.

4. Su richiesta delle regioni, il COAU interviene, con la flotta aerea di cui al comma 2,

secondo procedure prestabilite e tramite le SOUP di cui al comma 3.

1 Ora Carabinieri Forestali, ai sensi del Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177

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5. Le regioni assicurano il coordinamento delle operazioni a terra anche ai fini

dell'efficacia dell'intervento dei mezzi aerei per lo spegnimento degli incendi boschivi. A

tali fini, le regioni possono avvalersi del Corpo forestale dello Stato tramite i centri

operativi antincendi boschivi del Corpo medesimo.

Il riordino delle funzioni di polizia e l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nel Corpo

dei Carabinieri, operato dal D.Lgs. 177/2016 e dal successivo D.M. 12 gennaio 2018, è recepito

nel Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n. 1 "Codice della protezione civile" che, all’Art. 11

comma 1 lettera m) attribuisce alle regioni “lo spegnimento degli incendi boschivi, fatte salve

le competenze statali in materia, in conformità a quanto previsto dalla legge 21 novembre 2000,

n. 353, e successive modificazioni e dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177”

1.2.2 Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP)

Le funzioni della Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) sono definite all’interno della

Legge Regionale 26 Febbraio 2014, n. 2.

Art. 26 (Centro funzionale regionale multi rischio e Sala operativa unificata permanente)

[....]

2. Presso l'Agenzia è istituita la Sala operativa unificata permanente (SOUP), con il compito

di:

acquisire notizie e dati circa le situazioni di rischio degli eventi calamitosi attesi

o in atto, e di seguirne l'andamento,

di diramare disposizioni operative ai soggetti preposti alle attività di protezione

civile,

di stabilire tempestivi contatti con i soggetti che costituiscono il Sistema integrato

regionale, nonché

di assicurare, sulla base delle direttive del Comitato operativo regionale per

l'emergenza di cui all'articolo 29, il coordinamento degli interventi urgenti in caso

di crisi determinata dal verificarsi o dall'imminenza degli eventi di cui all'articolo

2, comma 1, lettera b), e il raccordo funzionale e operativo con gli organi preposti

alla gestione delle emergenze conseguenti al verificarsi degli eventi di cui

all'articolo 2, comma 1, lettera c).

La SOUP è presidiata in modo continuato dal personale ad essa preposto.

1.2.3 Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Il Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177 e s.m.i. "Disposizioni in materia di

razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, ai

sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di

riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" introduce delle significative modifiche

all'attuale sistema antincendio in quanto prevede:

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Art. 9 - Attribuzione al Corpo nazionale dei vigili del fuoco di specifiche competenze del Corpo

forestale dello Stato

1. In relazione a quanto previsto all'articolo 7, comma 1, (ferme restando le attribuzioni

delle regioni e degli enti locali), al Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono attribuite le

seguenti competenze del Corpo forestale dello Stato in materia di lotta attiva contro gli

incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei degli stessi:

a) concorso con le regioni nel contrasto degli incendi boschivi con l'ausilio di mezzi

da terra e aerei (nelle attività di cui all'articolo 7, comma 1, della legge 21

novembre 2000, n. 353, sulla base di accordi di programma)

b) coordinamento delle operazioni di spegnimento, d'intesa con le regioni (sulla

base di accordi di programma), anche per quanto concerne l'impiego dei gruppi

di volontariato antincendi (AIB);

[….]

2 Per l'espletamento delle competenze di cui al comma 1 ed in relazione al trasferimento

delle risorse di cui al successivo articolo 13, con decreto del Ministro dell'interno, di

concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ed il

Ministro dell'economia e finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata

in vigore del presente decreto, sono disciplinate:

a) l'individuazione, nell'ambito del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, del servizio

antincendio boschivo e la sua articolazione in strutture centrali e territoriali;

b) l'attività di coordinamento dei Nuclei operativi speciali e dei Centri operativi

antincendio boschivo del Corpo forestale dello Stato, trasferita al Corpo nazionale

dei vigili del fuoco, tramite le direzioni regionali.

Il successivo Decreto Ministeriale 12 gennaio 2018 "Servizio antincendio boschivo del Corpo

nazionale dei vigili del fuoco - di attuazione dell'Articolo 9 del decreto legislativo 19 agosto

2016, n. 177" stabilisce inoltre:

Art. 2 - Istituzione ed organizzazione del Servizio antincendio boschivo a livello centrale e

territoriale

1 Per l'espletamento delle competenze di cui all'art. 9, comma 1, del decreto legislativo 19

agosto 2016, n. 177, è istituito il Servizio antincendio boschivo del Corpo nazionale, di

seguito denominato servizio AIB, articolato in uffici centrali e territoriali.

2 Al livello centrale il servizio AIB è collocato nell'ambito della direzione centrale per

l'emergenza ed il soccorso tecnico, la quale, all'uopo, assume la denominazione di

direzione centrale per l'emergenza, il soccorso tecnico e l'antincendio boschivo.

3 L'organizzazione territoriale del servizio AIB è articolata a livello regionale presso ogni

direzione regionale ed interregionale dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della

difesa civile, di seguito denominate direzioni regionali.

[....]

Art. 5 - Compiti dell'ufficio servizio AIB

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1 L'ufficio servizio AIB, in relazione a quanto previsto dall'art. 4 e sulla base delle risorse

disponibili:

a) assicura la partecipazione alle strutture di coordinamento regionali;

b) pianifica ed organizza, in concorso con la regione, le attività di lotta attiva contro

gli incendi boschivi e spegnimento degli stessi con mezzi aerei e terrestri e

coordina l'impiego operativo dei gruppi di volontariato antincendio nell'ambito di

quanto previsto dagli accordi con le regioni;

c) collabora con le regioni per le attività previste dalla Legge 21 novembre 2000, n.

353, ivi comprese le attività di cui all'art. 8 della medesima legge;

d) attua, nel rispetto della regolamentazione e della pianificazione previste dalla

direzione centrale per la formazione, la formazione e l'addestramento del personale

del Corpo nazionale nel settore AIB, nonché la formazione e l'addestramento del

volontariato AIB o di altri soggetti inseriti nei sistemi AIB regionali, nell'ambito

di quanto previsto dagli accordi con le regioni;

e) provvede alla raccolta e alla elaborazione dei dati sugli incendi boschivi.

2 Le attività dei Centri Operativi Antincendio Boschivo (COAB) sono integrate, nei limiti

delle risorse disponibili, nelle sale operative delle direzioni regionali, potenziate ove

necessario; tali attività possono anche essere svolte nell'ambito delle Sale operative

unificate permanenti (SOUP) delle regioni se previsto dagli accordi.

[....]

1.2.4 Gestori delle Aree protette

Ai sensi della Legge 21 novembre 2000, n. 353, "Legge-quadro in materia di incendi boschivi",

gli Enti gestori delle aree naturali protette propongono, ciascuno per la propria area di

competenza, un Piano AIB e sono responsabili per l’attuazione delle attività di previsione e

prevenzione degli incendi secondo quanto specificato all’Art. 8 della citata Legge.

Art. 8. - (Aree naturali protette)

[…..]

3. Le attività di previsione e prevenzione sono attuate dagli enti gestori delle aree naturali

protette di cui ai commi 1 e 2 o, in assenza di questi, dalle province, dalle comunità

montane e dai comuni, secondo le attribuzioni stabilite dalle regioni.

4. Le attività di lotta attiva per le aree naturali protette sono organizzate e svolte secondo

le modalità previste dall'articolo 7.

1.2.5 Comuni

Ai sensi del Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n. 1 "Codice della protezione civile", ai

Comuni sono attribuite, tra le altre, le seguenti competenze rilevanti per la lotta attiva contro

gli incendi boschivi.

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Art. 12. Funzioni dei Comuni ed esercizio della funzione associata nell'ambito del Servizio

nazionale della protezione civile

1 Lo svolgimento, in ambito comunale, delle attività di pianificazione di protezione civile e

di direzione dei soccorsi con riferimento alle strutture di appartenenza, è funzione

fondamentale dei Comuni.

2 Per lo svolgimento della funzione di cui al comma 1, i Comuni, [.....] provvedono, con

continuità:

[ ]

e) alla predisposizione dei piani comunali o di ambito, ai sensi dell'articolo 3, comma

3, di protezione civile, anche nelle forme associative e di cooperazione previste e,

sulla base degli indirizzi nazionali e regionali, alla cura della loro attuazione;

f) al verificarsi delle situazioni di emergenza di cui all'articolo 7, all'attivazione e

alla direzione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti

necessari a fronteggiare le emergenze;

g) alla vigilanza sull'attuazione da parte delle strutture locali di protezione civile dei

servizi urgenti;

h) all'impiego del volontariato di protezione civile a livello comunale o di ambito, ai

sensi dell'articolo 3, comma 3, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali.

[ ]

5 Il Sindaco, in coerenza con quanto previsto dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n.

267, e successive modificazioni, per finalità di protezione civile è responsabile, altresì:

a) dell'adozione di provvedimenti contingibili ed urgenti di cui all'articolo 54 del

decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, al fine di prevenire ed eliminare gravi

pericoli per l'incolumità pubblica, anche sulla base delle valutazioni formulate

dalla struttura di protezione civile costituita ai sensi di quanto previsto nell'ambito

della pianificazione di cui all'articolo 18, comma 1, lettera b);

[ ]

c) del coordinamento delle attività di assistenza alla popolazione colpita nel proprio

territorio a cura del Comune, che provvede ai primi interventi necessari e dà

attuazione a quanto previsto dalla pianificazione di protezione civile, assicurando

il costante aggiornamento del flusso di informazioni con il Prefetto e il Presidente

della Giunta Regionale in occasione di eventi di emergenza di cui all'articolo 7,

comma 1, lettere b) o c).

6 Quando la calamità naturale o l'evento non possono essere fronteggiati con i mezzi a

disposizione del comune o di quanto previsto nell'ambito della pianificazione di cui

all'articolo 18, il Sindaco chiede l'intervento di altre forze e strutture operative

regionali alla Regione e di forze e strutture operative nazionali al Prefetto, che adotta i

provvedimenti di competenza, coordinando i propri interventi con quelli della Regione;

a tali fini, il Sindaco assicura il costante aggiornamento del flusso di informazioni con il

Prefetto e il Presidente della Giunta Regionale in occasione di eventi di emergenza,

curando altresì l'attività di informazione alla popolazione.

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In conseguenza di tali disposizioni normative i Comuni concorrono all'organizzazione generale

dell'attività di prevenzione e spegnimento degli incendi mediante:

la costituzione e la gestione di Gruppi comunali e intercomunali di protezione civile e

antincendio boschivo o tramite Unità di intervento AIB comunali o intercomunali al cui interno

siano presenti Squadre AIB, o tramite il convenzionamento con Organizzazioni di Volontariato

iscritte al registro regionale di cui alla Legge Regionale n. 2/2014.

il supporto tecnico - logistico alle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi;

l'attivazione delle Squadre AIB di propria competenza con contestuale comunicazione al alla

SOUP;

l'attivazione del Centro Operativo Comunale COC, per il supporto tecnico-logistico per le

operazioni di spegnimento svolte sul territorio di competenza anche su richiesta della SOUP;

la reperibilità da parte del Sindaco del Comune, o di un incaricato facente parte

dell'Amministrazione comunale, fornendo alla SOUP i dati per essere reperiti in caso di

incendio boschivo o comunque in caso di necessità legate ad attività di antincendio boschivo

che interessano il territorio comunale di propria competenza.

I Sindaci dei Comuni mantengono la responsabilità in quanto Autorità di protezione civile e

sono tenuti ad assicurare il supporto tecnico-logistico per le operazioni di spegnimento svolte

sul territorio di competenza fornendo, su richiesta del Direttore delle Operazioni di

Spegnimento (D.O.S.) o della SOUP, l'assistenza dei propri uffici tecnici e della Polizia

Municipale, provvedendo inoltre al reperimento di macchine per il movimento terra, autobotti

per l'approvvigionamento idrico nonché punti d'acqua, anche privati, per il rifornimento degli

elicotteri.

Provvedono inoltre a qualsiasi necessità logistica, tra cui viveri e spazi per il pernottamento per

le persone impiegate nello spegnimento degli incendi boschivi, quando ciò si rendesse

necessario per il perdurare dello stato di grave mobilitazione.

L'individuazione di ricoveri temporanei deve inoltre essere assicurata per fornire assistenza ai

cittadini eventualmente evacuati dalle proprie abitazioni per ragioni di sicurezza, in occasione

di incendi di interfaccia.

Nel caso l'incendio boschivo assuma particolare gravità per intensità ed estensione, il Sindaco,

anche su richiesta della SOUP, deve attivare il COC con funzioni di coordinamento logistico,

secondo le modalità previste nel Piano Di Emergenza Comunale.

In caso di emergenze che coinvolgano più comuni limitrofi, il raccordo tra i COC dei rispettivi

comuni deve essere garantito d'intesa dalla SOUP in collegamento con il DOS e il ROS.

2 IL MODELLO ORGANIZZATIVO: ACCORDI DI PROGRAMMA NELLA

REGIONE LAZIO

Nell'ambito di quanto previsto nella legge 353/2000 la Regione Lazio ha stipulato accordi e

convenzioni con enti istituzionalmente competenti, che di seguito si riportano.

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2.1 Convenzione tra la Regione Lazio e il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco

In attuazione di quanto previsto all’Art. 9 del D.Lgs 177/2016, tra la Regione Lazio ed il Corpo

Nazionale dei Vigili del Fuoco è stata sottoscritta una Convenzione, approvata con

Determinazione n. G07673 del 14 giugno 2018, all’interno della quale si delineano le modalità

operative di gestione ed intervento nell’ambito della campagna AIB 2018, con specifico

riguardo al concorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e con l’Arma dei Carabinieri

Forestali.

La Convenzione ha avuto esito nella definizione di Linee Guida, che integralmente si riportano

in allegato al presente Documento Operativo, costituendone parte integrante, e che devono

intendersi quale ordinario modello di gestione e di intervento da attuarsi da parte della SOUP e

delle strutture operative coinvolte. È in ogni caso previsto che, in presenza di circostanze

eccezionali o specifiche esigenze non prevedibili in via ordinaria, le modalità operative di

intervento verranno definite dalla SOUP.

È stato inoltre prodotto un Allegato Tecnico alla Convenzione i cui contenuti rilevanti ai fini

della campagna AIB 2018, ed in particolare del “Servizio Antincendio” sono di seguito

riportati.

A. Attivazione Squadre AIB

Il potenziamento del dispositivo VVF ai fini AIB sarà assicurato tramite la costituzione di

squadre VF dedicate presso le sedi esistenti e/o attraverso l'apertura di presidi stagionali come

di seguito indicato:

A.1.1 Periodo di operatività dal 01.07.2018 al15.09.2018

N. 2 squadre nell'ambito del sistema di protezione del territorio di Frosinone con l'apertura

dei presidi stagionali di Ceprano e Alatri;

N.3 squadre nell'ambito del sistema di protezione del territorio di Latina con l'apertura dei

presidi stagionali di Sonnino, Fondi, Sabaudia;

N. 5 squadre nell'ambito del sistema di protezione del territorio di Roma con l'apertura dei

presidi stagionali e potenziamento di distaccamenti temporanei di Tivoli, Monte

Mario/Sant'Andrea, Fiumicino, Castelfusano / La Cacciuta, Cerveteri;

N.1 squadra nell'ambito del sistema di protezione del territorio di Viterbo con l'apertura

del presidio stagionale di Tarquinia;

N. 1 squadra nell'ambito del sistema di protezione del territorio di Rieti con l'apertura del

presidio stagionale di Borgo San Pietro in Petrella Salto.

Un’ulteriore squadra sarà disposta a presidio delle isole di Ponza e Ventotene.

Le squadre AIB di cui al punto A.1.1 saranno attivate e coordinate direttamente dalla SOUP

della Regione Lazio attraverso la componente VVF presso la SOUP. Ad ogni modo

mantengono il carattere di squadre regionali e potranno essere chiamate a intervenire anche al

di fuori del loro ambito territoriale oltre che essere collocate, previo accordo tra le parti, anche

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in altre sedi. In caso di necessità, previo accordo con la Regione, ne potrà essere modificata

anche la programmazione temporale.

Ai fini di una completa ed efficace integrazione delle squadre AIB in convenzione con il sistema

regionale di contrasto e lotta attiva agli incendi, le risorse VVF dedicate, di cui alla presente

convenzione, si uniformano alle linee guida operative allegate all’ accordo, fermo restando che,

nell'esecuzione degli interventi, seguono le procedure proprie del CNVVF alle quali sono

ordinariamente addestrate.

A 1.2 Squadre operative AIB

Le squadre operative AIB, costituite da personale permanente, svolgeranno l'attività preposta

nella fascia oraria diurna dalle ore 8.00 alle ore 20.00. L'eventuale trattenimento in servizio

oltre le 20.00 o l'anticipo del servizio medesimo prima delle 8.00 sarà disposto in caso di

intervento in atto e su conforme richiesta del ROS/DOS in relazione alle contingenti necessità.

In tali circostanze, il ROS/DOS comunicherà le suddette esigenze alla SOUP che disporrà

l'anticipo del servizio o il prolungamento dello stesso, dandone notizia alla SOR della

Direzione.

B. Attivazione potenziamento strutture di coordinamento: SOUP, SOR, DOS.

B.1 Potenziamento della Sala Operativa Unificata Permanente (Regione Lazio) e

della Sala Operativa Regionale (Direzione regionale) nonché delle Sale

Operative Provinciali (Comandi)

Per coadiuvare la SOUP nello svolgimento dei compiti propri (gestione dei mezzi aerei e

raccordo con il COAU per l'intervento dei mezzi nazionali, gestione diretta degli eventi e

movimentazione delle risorse in ambito interprovinciale) opera personale qualificato del

CNVVF anche al fine di realizzare il necessario raccordo con la Direzione Regionale e con i

Comandi Provinciali. Le unità previste svolgeranno la propria attività in SOUP nella fascia

oraria diurna, per 12 ore di servizio, garantendo il presidio dalle 6 alle 22. In relazione alle

contingenti necessità sarà disposto l'anticipo del servizio e/o prolungamento orario.

E’ previsto, inoltre, il potenziamento delle strutture di coordinamento territoriali, secondo il

dettaglio riportato nell’allegato tecnico allegato, e che verrà impiegato secondo le seguenti

modalità:

potenziamento in SOUP, secondo le modalità sopra riportate, con il compito, tra l’altro di

redigere ed inoltrare la scheda SNIPC/COAU per la richiesta di concorso della flotta aerea

nazionale.

potenziamento SOR VVF con la funzione di raccordo e coordinamento nonché quella di

monitoraggio e statistica AIB. Le unità presenti garantiranno il costante scambio di dati tra i

sistemi operativi in uso alla Direzione e all'Agenzia in relazione agli interventi per incendio

boschivo sul territorio regionale.

potenziamento S.O. VVF - Comandi di Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo, dedicate a

garantire una specifica capacità di risposta in relazione alle richieste della SOR VVF.

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Inoltre, il funzionario tecnico assegnato alla SOUP prenderà parte, quotidianamente, alle

attività di briefing presso la SOUP con le diverse componenti della stessa, per analizzare le

criticità, predisporre la pianificazione delle attività e verificare la costante attuazione della

presente convenzione e delle procedure alla stessa allegate.

B. 2/3 Impiego personale qualificato DOS

Si definisce servizio "DOS" una squadra di appoggio costituita da due unità di personale, con

automezzo ed attrezzatura dedicata, che ha il compito di coordinare l'attività di spegnimento

operata attraverso il concorso aereo e di richiedere l'intervento dei mezzi aerei della flotta

nazionale.

Tale servizio, reso secondo la seguente distribuzione, prevede la presenza dei DOS nelle aree

storicamente interessate dal fuoco con maggiore frequenza così da assicurare l'intervento nei

tempi più rapidi possibili. Ad ogni modo mantengono il carattere di squadre DOS regionali e

potranno essere chiamate a intervenire anche al di fuori del loro ambito territoriale oltre che

essere collocate, previo accordo tra le parti, anche in altre sedi.

B.3 Periodo di alta operatività dal 1 luglio al 14 luglio (14gg) 15 unità totali;

B.3 Periodo di alta operatività dal 21 agosto al 15settembre (26gg) 15 unità totali;

B.2 Periodo di massima operatività dal 15 luglio al 20agosto (37gg) 20 unità totali;

Unità Operative Territoriali (DOS+autista) Unità

Latina 4/5

Frosinone 3 /4

Roma 6/7

Rieti 1 /2

Viterbo 1 /2

Totale: 15/ 20

I DOS hanno il compito di coordinare le operazioni di spegnimento, attuate attraverso il

concorso dei mezzi aerei, in raccordo operativo e tattico con il ROS, quando presente e per le

attività di competenza. che resta responsabile delle operazioni a terra. Devono altresì

raccordarsi, inoltre, in tutte le fasi dell'intervento con il funzionario in SOUP in un continuo e

codificato scambio di informazioni tese all'ottimale gestione dell'evento, in particolare per

quanto riguarda l'impiego degli aeromobili di Stato assicurando tempestività ed economicità

d'impiego.

Il servizio DOS è assicurato nella fascia oraria diurna dalle 8.00 alle 20.00.L'eventuale

trattenimento in servizio oltre le 20.00 o l'anticipo del servizio medesimo prima delle 8.00 sarà

disposto in caso di intervento in atto; in relazione alle suddette esigenze la SOUP disporrà

l'anticipo del servizio o il prolungamento dello stesso, dandone notizia alla SOR della

Direzione.

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In caso di contingenti situazioni di criticità, anche al di fuori dei prefissati periodi di impiego

dei DOS, l'Agenzia potrà richiedere l'attivazione del servizio e/o di ulteriori unità DOS, che

verrà fornito sulla base della disponibilità, previa verifica della Direzione Regionale.

C. Attività di pianificazione dell'emergenza regionale

Nell’ambito della convenzione siglata con il CNVVF, è prevista la collaborazione con la

Regione Lazio per lo sviluppo di attività di studio e ricerca finalizzata ad organizzare e

coordinare le risorse e le informazioni disponibili , nell’attuale quadro normativo.

D. Formazione dei volontari

Organizzazione e svolgimento di corsi di formazione ed esercitazioni nei confronti di

appartenenti alle organizzazioni di volontariato di protezione civile, sulla base di programmi

concordati con l'Agenzia regionale di protezione civile, in materia di protezione civile e

antincendio boschivo.

2.2 Accordo di Programma tra la Regione Carabinieri Forestale Lazio e

l’Agenzia di Protezione Civile della Regione Lazio

La Regione Carabinieri Forestale Lazio e l’Agenzia di Protezione Civile della Regione Lazio,

nelle more del perfezionamento della Convenzione tra l’Arma dei Carabinieri – Comando

Regione Carabinieri Forestale Lazio e la Regione Lazio per l’impiego dei Carabinieri Forestale

nell’ambito delle competenze regionali, hanno predisposto un Accordo di Programma, che in

ottemperanza al vigente quadro normativo, regola le modalità secondo cui il Comando Regione

Carabinieri Forestale “Lazio” si impegna a contribuire alla massima funzionalità del sistema di

Protezione Civile per il contrasto agli incendi boschivi, cooperando con l’organizzazione

regionale.

L’Accordo di Programma prevede che nel periodo di massimo rischio per gli incendi boschivi

il Comando Regione Carabinieri Forestale “Lazio”:

rafforza la propria organizzazione sul territorio in funzione dell’andamento della stagione

climatica e delle previsioni di rischio, tenendo conto dei dati dei elaborati dalla Regione

Lazio nonché dei bollettini di allerta per gli incendi boschivi, emessi dal Centro Funzionale

Regionale, incrementando le attività AIB, di competenza, con particolare riguardo alle aree

a maggior rischio di incendio boschivo;

organizza le attività di controllo del territorio finalizzate alla prevenzione, in modo da

garantire la massima copertura sul territorio regionale, assicurando l’operatività delle

pattuglie nell’arco della giornata, tenendo conto delle aree, dei giorni e delle fasce orarie a

maggior rischio di incendio;

garantisce l’operatività h 24 nel periodo di massimo rischio per gli incendi boschivi

attraverso la presenza in SOUP, nell’arco temporale 08.00 – 20.00, ed attraverso la

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postazione 1515 di emergenza ambientale istituita presso la Centrale Operativa del

Comando Provinciale di Roma, nell’arco temporale 20.00 – 08.00.

Il Comando, in particolare

garantisce il supporto informativo territoriale alle forze di terra del Volontariato Regionale

preposte alla lotta attiva nonché, ove richiesto, ai Vigili del Fuoco coinvolti nelle operazioni

di spegnimento. In questo senso, l’Agenzia Regionale di Protezione Civile chiederà, per il

tramite dei Carabinieri Forestali presenti in SOUP, il supporto informativo sullo scenario

per il raggiungimento dei siti e per la conoscenza delle caratteristiche vegetazionali e

orografiche degli stessi, ferme restando le prerogative proprie del direttore delle operazioni

di spegnimento.

assicura, per il periodo di massimo rischio per gli incendi boschivi, la presenza in SOUP

assicurando il costante collegamento tra i Reparti Carabinieri Forestali e la SOUP;

verifica periodicamente la praticabilità e le eventuali restrizioni nell’utilizzo dei bacini idrici

destinati al rifornimento dei velivoli Canadair;

2.3 Protocollo di Intesa tra il Comune di Roma Capitale e l’Agenzia di Protezione

Civile della Regione Lazio

Nell'ambito delle attività di collaborazioni tra enti, con la sottoscrizione delle “Linee guida tra

Agenzia Regionale di protezione Civile e Direzione Protezione Civile Roma Capitale”,

approvato con Determinazione n. G07669 del 14 giugno 2018, sono state stabilite modalità di

intervento e concorso per le attività di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi per la

campagna AIB 2018.

In particolare sono state concordate le seguenti modalità operative:

in considerazione delle caratteristiche del territorio, della sua urbanizzazione e delle reti

infrastrutturali, Roma Capitale, mediante le risorse di volontariato in convenzione che

risultino idonee allo spegnimento, garantirà le attività di propria competenza in

relazione gli incendi che si verifichino all’interno e sulle pertinenze stradali, del Grande

Raccordo Anulare (GRA), con esclusione dei Parchi Regionali e delle Riserve Naturali

Regionali;

Roma Capitale garantirà un’attività di monitoraggio dell’intero territorio comunale,

finalizzata all’avvistamento degli incendi attraverso le Organizzazioni di volontariato

convenzionate con la stessa;

l’Organizzazione di Volontariato, in convenzione con Roma Capitale, impegnata in

attività di monitoraggio del territorio, qualora avvisti un incendio al di fuori del

perimetro di cui al punto precedente (GRA), ne darà immediata comunicazione alla

SOUP e all’Operatore di Sala Radio AIB di Roma Capitale

Le segnalazioni di incendi al di fuori del GRA saranno gestite dalla SOUP dell’Agenzia

Regionale di Protezione Civile che attiverà le risorse di volontariato del sistema

regionale. La SOUP potrà disporre l’attivazione delle risorse in convenzione con Roma

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Capitale, solo ove non prioritariamente impegnate nelle attività con la stessa, previa

comunicazione alla componente di Roma Capitale in SOUP;

Qualora Roma Capitale, per le attività di sua competenza previste nell’accordo, richieda

il concorso del Sistema Regionale di Protezione Civile, provvederà ad inoltrare la

relativa richiesta di concorso all’Agenzia Regionale di Protezione Civile a mezzo della

componente di Roma Capitale presente in SOUP;

In ogni caso dovrà essere garantito il costante flusso informativo fra gli Enti in relazione a tutti

gli eventi in atto, al fine della più efficiente organizzazione delle risorse sul territorio.

Le “Linee guida tra Agenzia Regionale di protezione Civile e Direzione Protezione Civile Roma

Capitale”, sono integralmente riportate in Allegato al presente documento.

2.4 Servizio AIB nella Pineta di Castefusano e delle Acque Rosse - anno 2018

La Prefettura di Roma, Area Protezione Civile, Difesa Civile e coordinamento del Soccorso

Pubblico, ha fissato linee guida di base per l'organizzazione dell'attività di sorveglianza,

vigilanza e spegnimento incendi nella Pineta di Castelfusano e nella zona denominata Acque

Rosse.

In tale organizzazione concorrono, ognuno per la propria competenza, il Comando Provinciale

dei Vigili del Fuoco, Gruppo Carabinieri Forestale Roma, la Regione Lazio, Roma Capitale,

Citta Metropolitana di Roma Capitale, e Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile.

Il documento operativo riporta la suddivisione del territorio in quattro quadranti, individuando,

per ognuno di essi compiti e responsabilità. A partire dal 15 giugno e fino al termine della

stagione, con copertura oraria 7:45 -20:00, è istituita la Centrale Operativa Interforze - C.O.I.

nella quale saranno presenti, secondo le proprie competenze, il Gruppo Carabinieri Forestale

Roma e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, per la registrazione e coordinamento delle

risorse che operano nell’ambito.

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile, garantirà il supporto di tutto il Sistema Regionale

ed il concorso della propria flotta aerea.

3 MODELLO DI INTERVENTO

La Convenzione tra la Regione Lazio e il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, nonché quella

con Roma Capitale, hanno avuto esito nella definizione di Linee Guida, che integralmente si

riportano in allegato al presente Documento Operativo, costituendone parte integrante, che

devono intendersi quale ordinario modello di gestione e di intervento da attuarsi da parte della

SOUP e delle strutture operative coinvolte.

È in ogni caso previsto che, in presenza di circostanze eccezionali o specifiche esigenze non

prevedibili in via ordinaria, le modalità operative di intervento verranno definite dalla SOUP.

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Inoltre, come strumento di supporto alle decisioni ed all’organizzazione del sistema di risposta

agli incendi boschivi la regione Lazio emette, durante il periodo di massimo rischio, bollettini

AIB per la valutazione delle variabili territoriali. Tale bollettini, vengono pubblicati sul sito

internet istituzionale della Regione Lazio www.regione.lazio.it .

3.1 Bollettino "Pericolosità incendi boschivi"

Il Centro Funzionale Regionale (CFR) produce quotidianamente, durante il periodo stagionale

della campagna AIB, un bollettino relativo alla pericolosità di incendi boschivi utilizzando le

informazioni del sistema previsionale RIS.I.CO. (Rischio Incendi e Coordinamento) cosi come

estratte dalla piattaforma DEWETRA, realizzata dal Dipartimento di Protezione Civile

Nazionale, in collaborazione con la Fondazione CIMA (centro di competenza nazionale per il

rischio idrogeologico e da incendi boschivi), come sistema informativo geografico integrato

on-line per il monitoraggio in tempo reale, la previsione e la prevenzione dei rischi naturali.

Partendo dall'esperienza del Canadian Forest Fire Danger Rating System (CFFDRS), sistema

puramente meteorologico ideato alla fine degli anni ’80 dai ricercatori Van Wagner e Pickett,

autori del “Fire Weather Index”, largamente utilizzato in diversi paesi, il sistema RIS.I.CO. è

stato sviluppato nel 2003 per fornire alla protezione civile italiana informazioni relative alla

suscettività all’innesco ed alla successiva propagazione del fuoco su tutto il territorio italiano,

come supporto per le decisioni connesse alla dislocazione dei mezzi della flotta aerea

antincendio di Stato.

Il sistema RIS.I.CO ha risoluzione spaziale di 1 km, ed utilizza delle variabili di input costituite

dai dati meteorologici osservati dalle stazioni al suolo appartenenti alle reti di monitoraggio

regionali, tra cui quella del CFR, e da dati di previsione forniti dai modelli meteorologici

COSMOI7 ed ECMWF. I dati meteorologici utilizzati in particolare sono:

• precipitazione [mm];

• temperatura dell’aria a 2 metri dal suolo [K];

• umidità relativa dell’aria a 2 metri dal suolo [%];

• velocità del vento a 10 metri dal suolo [m/h];

• direzione del vento a 10 metri dal suolo [rad].

Il modello utilizza inoltre le seguenti variabili statiche di input:

• carta della vegetazione;

• carta delle pendenze;

• carta delle esposizioni.

Le variabili di output fornite dal sistema, definite su un intervallo di 24 ore di osservazione +

72 ore di previsione e consultabili tramite la piattaforma DEWETRA, sono le seguenti:

• umidità della necromassa (Fine Fuel Moisture Content) [%], rappresenta la quantità

d’acqua contenuta nei combustibili morti fini presenti al suolo;

• contributo del vento (Effect of Wind on ROS) [adim], rappresenta l’effetto del vento

sulla velocità di propagazione del fuoco in relazione all’esposizione dei versanti;

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• velocità di propagazione (Rate of Spread) [m/h], è funzione del tipo di vegetazione ed è

dipendente dall’umidità della necromassa, dal contributo del vento e dalla pendenza del

versante;

• intensità lineare del fronte (Fireline Intensity) [kW/m] rappresenta la potenza per metro

lineare del fronte di fiamma che, per assegnata velocità di propagazione, brucia una

quantità nota di combustibile di assegnato potere calorico. Si calcola come prodotto della

velocità di propagazione [m/h] per il potere calorico inferiore [kJ/kg] per il carico di

biomassa [kg/mq]. Le informazioni sulla quantità e la qualità dei combustibili sono

dedotte dalla rappresentazione della copertura vegetale al suolo;

• indice meteorologico (Fire Weather Index) [adim], calcolato sulla base dell’umidità

della necromassa e della velocità del vento, indipendentemente dalla rappresentazione

della copertura vegetale al suolo. Rappresenta l’informazione di base per la valutazione

dell’indice di pericolo giornaliero, descritto più avanti.

L’accesso a tali variabili permette di ottenere utili indicazioni sulla suscettività all’accensione

ed alla successiva propagazione del fuoco. In particolare, l’umidità della necromassa ed il

contributo del vento, permettono di valutare immediatamente se la situazione di pericolo è

principalmente determinata da situazioni di secchezza o sia riconducibile principalmente

all’effetto del vento. L’intensità del fronte e la velocità di propagazione permettono di valutare

il comportamento potenziale di un incendio considerando contemporaneamente la tipologia di

vegetazione, la pendenza, la secchezza della necromassa ed il contributo del vento. Entrambe

risultano utili, in quanto ad elevate velocità di propagazione non necessariamente

corrispondono elevate intensità lineari e viceversa. Infatti, un fronte di fiamma che si propaga

ad alte velocità nella vegetazione erbacea può avere un’intensità anche molto inferiore rispetto

ad un fronte di fiamma che si propaga lentamente nella vegetazione di macchia o fra le chiome

di una pineta. Ogni variabile è rappresentata da una mappa a cui è associata una palette di colori

che permette di percepire a livello visivo il livello di pericolo. Tali informazioni,

opportunamente lette ed interpretate, rappresentano un ulteriore ausilio per le decisioni

operative sia nella fase preventiva che nella fase di lotta attiva.

Sulla base delle principali grandezze che caratterizzano la pericolosità potenziale associata

all’innesco e alla successiva propagazione di un fuoco aggregate a scala giornaliera (l’umidità

dei combustibili morti fini, calcolata da RIS.I.CO., e la velocità del vento, prevista dal modello

COSMOI7), viene infine definito:

• l’indice di pericolo, ottenuto dall’aggregazione spaziale e temporale dell’indice

meteorologico. L’indice meteorologico rappresenta delle classi di pericolo definite sulla

base di valori soglia, ottenuti in seguito a una fase di validazione basata sul confronto fra

il valore dell’indice e le caratteristiche fisiche di una serie storica di incendi occorsi

(2007-2009)..

Il bollettino del CFR contiene una previsione per le successive 24 ore e una tendenza per le

successive 48 ore per tutto il territorio regionale, destinato alla sala operativa di protezione

civile, individuando per ogni provincia sette livelli di pericolosità (nulla, bassa, medio-bassa,

media, medio-alta, alta, estrema). Tale bollettino, oltre ad una parte testuale contenente la

previsione delle condizioni meteo ed una tabella con l’indice di pericolo stimato su ciascuna

provincia, riporta anche le mappe tematiche relative alle variabili che concorrono alla stima

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della pericolosità. Le variabili ritenute più significative fra quelle rese disponibili dal sistema

RIS.I.CO., e quindi riportate nel bollettino, sono l'intensità lineare del fronte e la velocità di

propagazione.

3.2 Bollettino "Suscettività all'innesco ed alla propagazione degli incendi

boschivi"

Il CFR, entro le 16.00 di ogni giorno, emette un bollettino di sintesi tratto dal “Bollettino di

previsione nazionale incendi boschivi” prodotto dal DPC, nel quale si riporta la previsione di

suscettività all’innesco ed alla propagazione di incendi boschivi sul territorio regionale

individuando per ogni provincia tre possibili livelli di suscettività :

• suscettività bassa: ad innesco avvenuto, ancorché poco probabile, l’incendio si

propagherà in maniera tale che dovrebbe essere fronteggiato con le sole forze

ordinarie, comunque necessarie;

• suscettività media: ad innesco avvenuto, l'incendio si propagherà in maniera tale

da dover essere tempestivamente fronteggiato con forze ordinarie, altrimenti

potrebbe essere necessario un dispiegamento di ulteriori forze per contrastarlo,

rafforzando le squadre a terra ed impiegando piccoli e medi mezzi aerei;

• suscettività alta: ad innesco avvenuto, l'incendio si propagherà in maniera tale

da poter rapidamente raggiungere dimensioni e intensità tali da renderlo

difficilmente contrastabile con le sole forze ordinarie, ancorché rinforzate,

richiedendo il dispiegamento di ulteriori mezzi aerei.

4 IL VOLONTARIATO

Successivamente all’approvazione della Legge Regionale n. 2/2014, è stato emanato il

Regolamento n 9 del 07 agosto 2015 recante “Misure a favore delle Organizzazioni di

Volontariato di protezione civile” con cui sono stati individuati i criteri e le modalità di

erogazione dei contributi e di rimborso delle spese a favore del volontariato di protezione civile.

Con la determinazione n. G15812 del 20.11.2017, in attuazione dell’art. 12 del Regolamento

regionale n. 12 del 21.4.2017, sono state definite le “Modalità di iscrizione e gestione

informatizzata dell'Elenco Territoriale delle Organizzazioni di volontariato di protezione

Civile”, in base alla quale l’Agenzia gestisce l'Elenco Territoriale delle Organizzazioni di

volontariato di protezione Civile, attraverso la banca dati georiferita “ZeroGis”. In particolare

nella banca dati sono registrati i dati relativi a risorse e mezzi della Protezione civile regionale,

ovvero il personale volontario, con dati anagrafici e specializzazioni (es. antincendio, soccorso

alluvionale, etc.) e i mezzi e le attrezzature (es. autobotti antincendio, macchine movimento

terra, pompe idrovore, con dettagli quali portata, capacità, copia dei documenti del mezzo e

delle assicurazioni, etc.). La banca dati consente alle Organizzazioni o più in generale alle

“strutture” del Sistema di Protezione Civile di aggiornare costantemente i dati relativi a risorse

umane e materiali da dispiegare in caso di emergenza rendendoli immediatamente accessibili

per le necessità del personale della Sala Operativa che provvede alla loro attivazione. La sala

operativa ad oggi dispone dei dati di oltre 452 organizzazioni di volontariato (tra Associazioni

e gruppi comunali di protezione civile) di cui 327 con la specializzazione AIB; le

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Organizzazioni iscritte dispongono complessivamente di oltre 14.000 volontari di cui 2.883

operatori antincendio boschivo certificato (circa il 20% del totale), 387 pick-up AIB, 127 pick-

up polifunzionali (AIB e neve), 79 autocarri polifunzionali (modulo AIB e neve), 20 autobotti

2-4.000 litri, 53 autobotti > 4.000 litri. Interrogando la banca dati è possibile sapere la

consistenza e dislocazione per esempio dei volontari nella provincia o nel comune d’interesse,

la loro formazione e specializzazione puntuale (per esempio degli operativi specializzati come

operatore antincendio boschivo, o dei 479 specializzati nell’impiego di macchine movimento

terra), la loro formazione (corsi certificati dalla Regione Lazio per esempio nei corsi sulla

sicurezza) etc. Con l’applicativo cartografico è possibile georeferenziare le organizzazioni di

volontariato e quindi i mezzi e le attrezzature in loro possesso. Oltre all’efficacia di tale

strumento il Sistema di protezione civile ha guadagnato una maggiore efficienza in quanto il

dato è consultabile in tempo reale, anche in emergenza.

Nel 2017, con la Determinazione G05549 del 4 aprile 2017, è stato approvato il bando e la

modulistica per l'erogazione dei contributi per le spese di gestione e manutenzione a favore

delle Organizzazioni di volontariato, tra cui quelle impegnate nella campagna AIB. L’importo

complessivo dei contributi erogati è stato di € 1.200.000 a favore delle Associazioni e di €

400.000 a favore dei gruppi comunali di protezione civile. Nel bando 2017 la domanda di

contributi è stata compilata utilizzando la piattaforma “ZeroGis” in uso presso l’Agenzia. Al

momento in cui si scrive, a causa dell’esercizio e della gestione provvisoria del bilancio

regionale 2018 (approvato nel giugno 2018), non si è ancora potuto procedere al tempestivo

espletamento del Bando pubblico in analogia al 2017 finalizzato all’erogazione dei contributi

alle Organizzazioni di volontariato di protezione civile. Tuttavia, per garantire l’operatività

delle Organizzazioni di volontariato che, a causa della carenza di risorse finanziarie

rischierebbero di limitare la piena efficienza del Sistema Integrato Regionale di Protezione

Civile nell’imminente campagna AIB 2018, è in corso di approvazione un contributo alle

Organizzazioni di volontariato di protezione civile specializzate nell’AIB, a titolo di

anticipazione delle spese per l’acquisto del carburante per le attività connesse all’espletamento

della campagna AIB 2018.

4.1 Certificati di idoneità fisica

Per quanto attiene l’attività antincendio boschivo il Decreto 12 gennaio 2012 del Capo

Dipartimento della Protezione Civile e l’accordo Stato Regioni (seduta del 25 luglio 2002)

definiscono il protocollo sanitario minimo, cui devono essere sottoposti i volontari impegnati

nell’attività di antincendio boschivo:

- visita medica generale con esame anamnestico e redazione cartella clinica individuale;

- misura dell’acuità visiva;

- spirometria semplice;

- audiometria;

- elettrocardiogramma;

- esami ematochimici (es. emocromicitometrico, indicatori di funzionalità epatiche e renale,

glicemia) ed esame standard delle urine;

- vaccinazione antitetanica.

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Con Determinazione Dirigenziale G06977 del 18 maggio 2017 e successiva Determinazione

G09194 del 3 luglio 2017, in attuazione a quanto previsto dal protocollo richiamato, l’Agenzia

ha stabilito, tra l’altro, la cadenza della periodicità dell'accertamento è fissata come di seguito

dettagliato:

• Cadenza TRIENNALE per i volontari con età fino a 45 anni, salvo diversa

prescrizione del medico che rilascia il giudizio di idoneità;

• Cadenza BIENNALE per i volontari con età compresa tra i 46 ed i 55 anni, salvo

diversa prescrizione del medico che rilascia la certificazione;

• Cadenza ANNUALE per i volontari con età compresa tra i 56 anni ed i 65 anni,

salvo diversa prescrizione del medico che rilascia la certificazione.

Per i volontari non impegnati direttamente sul fronte del fuoco, ai sensi del protocollo

richiamato, il requisito minimo è la sana e robusto costituzione fisica.

4.2 Dispositivi di protezione individuale

Per quanto concerne i Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) specifici per l’attività di

antincendio boschivo si ricorda che gli stessi devono essere conformi ai requisiti ed alle

caratteristiche indicati nella Determinazione dirigenziale n. G09342 del 28/07/2015, e G05093

del 12/05/2016 e scaricabile al seguente link:

http://www.regione.lazio.it/rl_protezione_civile/

Le caratteristiche prestazionali e le certificazioni obbligatorie che i dispositivi di protezione

individuale - DPI utilizzati dai volontari di Protezione Civile sono relative alle attività di

“prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e di interfaccia” relativamente allo

“scenario rischio incendi boschivi e di interfaccia”, definendo altresì le caratteristiche del

completo per antincendio boschivo per garantire identità e uniformità visiva alle Organizzazioni

di volontariato di Protezione Civile della Regione Lazio.

L’Agenzia, con Determinazione G15608 del 16.11.2017, ha approvato il bando per

l’erogazione di contributi per il potenziamento delle Organizzazioni di Volontariato di

protezione civile, inserendo tra le attrezzature ammissibili a contributo dispositivi di protezione

individuale AIB (casco, stivali, giubbino) aventi le caratteristiche tecniche sopra richiamate.

Ad esito della procedure, in corso di perfezionamento amministrativo, sono pervenuti progetti

di potenziamento rivolti all’acquisto di dispositivi DPI AIB da parte di oltre 45 organizzazioni

di protezione civile, che saranno finanziati dalla Regione Lazio, per il 75% dell’importo, ai

sensi dell’art.6 dal bando approvato.

5 BANCHE DATI

5.1 Catasto dei terreni percorsi dal fuoco

Ai sensi della vigente normativa in materia ed in particolare dell’art.10 ella Legge 353/2000, i

comuni devono provvedere annualmente al censimento delle aree percorse dal fuoco, tramite

apposito catasto, ai fini di quanto prescritto al comma 1 del citato articolo.

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Per la definizione dei perimetri delle aree percorse dal fuoco i comuni possono avvalersi dei

rilievi effettuati dai Carabinieri Forestali.

A tal riguardo è in corso di perfezionamento l’accreditamento degli enti comunali al portale

zerogis che, oltre alla condivisione dei dati relativi alle risorse ed alla pianificazione, consentirà

l’inserimento, da parte degli enti stessi, dei riferimenti relativi al corretto adempimento nei

riguardi del catasto incendi.

Ferme restando le specifiche competenze connesse alla normativa richiamata, al fine di

garantire una migliore conoscenza del fenomeno degli incendi boschivi nel territorio della

regione sono state riportati, sul sistema cartografico dell’Agenzia, le perimetrazioni delle aree

percorse dal fuoco, per gli anni compresi tra il 2010 e il 2016, come censiti dal Corpo Forestale

dello Stato, ora Carabinieri Forestali. Dall’analisi di tali perimetri è possibile ricavare dati

relativi al singolo incendio: data, estensione, classificazione vegetazionale.

5.2 Elenco Territoriale delle Organizzazioni di Volontariato

Con la determinazione n. G15812 del 20.11.2017, in attuazione dell’art. 12 del Regolamento

regionale n. 12 del 21.4.2017, sono state definite le “Modalità di iscrizione e gestione

informatizzata dell'Elenco Territoriale delle Organizzazioni di volontariato di protezione

Civile”, in base alla quale l’Agenzia gestisce l'Elenco Territoriale delle Organizzazioni di

volontariato di protezione Civile, attraverso la banca dati georiferita “ZeroGis”.

La distribuzione provinciale delle Organizzazioni di volontariato che operano in AIB è

sintetizzata nella seguente tabella:

FR LT RI RM VT

Associani/gruppi

comunali

51 41 14 176 45 327

La banca dati consente alle Organizzazioni o più in generale alle “strutture” del Sistema di

Protezione Civile di aggiornare costantemente i dati relativi a risorse umane e materiali da

dispiegare in caso di emergenza rendendoli immediatamente accessibili per le necessità del

personale della Sala Operativa, che provvede alla loro attivazione.

Sono in corso di perfezionamento implementazioni del sistema con l’accredito al sistema degli

enti comunali, per la condivisione e più efficiente gestione delle risorse ricadenti nell’ambito

territoriale di competenza.

6 SUPPORTI INFORMATICI

6.1 Sistema gestionale della Sala operative di Protezione Civile

Per la campagna AIB dell’anno 2018 l’Agenzia Regionale di Protezione Civile si è dotata di un

nuovo software di gestione della sala operativa.

In particolare il nuovo software consente la gestione degli eventi emergenziali gestiti dalla

SOUP, tramite lo schema descritto di seguito.

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La segnalazione da parte di cittadini, enti e associazioni di volontariato viene compilata

seguendo uno schema ad intervista con la possibilità di compilare campi predisposti, contenenti

informazioni su: cognome, nome e n. di telefono del segnalante, la via e/o località della

segnalazione, eventuali informazioni su persone in pericolo, danni a strutture e infrastrutture ed

altro.

L’attività di compilazione della segnalazione sul sistema, verrà svolta da un gruppo di volontari

appartenenti alle Organizzazioni di Protezione Civile regionali, che si occuperanno di

rispondere al numero verde 803555, svolgendo una funzione di Front office, ai quali è stata

effettuata un’adeguata attività di formazione sull’uso del nuovo software e sui sistemi

telefonici.

Una volta inserita la segnalazione sarà lavorata dagli operatori di sala che decideranno di:

chiuderla, associarla ad un evento esistente oppure aprire un nuovo evento.

Una volta trasformata la segnalazione in evento, la stessa sarà gestita con l’attivazione di

organizzazioni di volontariato iscritte all’elenco territoriale con la specializzazione AIB. Sarà

possibile attivare anche associazioni non specializzate in AIB, qualora si rendano necessarie

attività quali l’assistenza alla popolazione.

Il sistema contiene delle procedure innovative per l’attivazione di mezzi aerei e DOS.

Nel caso sia necessario attivare un elicottero verrà compilata una scheda con le informazioni

fornite dal DOS, se presente sul campo. Il sistema spedirà in automatico una mail precompilata

al direttore/dirigente con le informazioni presenti nella scheda con la richiesta di autorizzazione

all’attivazione dell’elicottero. Il direttore/dirigente una volta ricevuta la notifica della mail,

entra nel sistema ed autorizza l’impiego dell’elicottero. A questo punto il personale di sala

contatterà telefonicamente l’equipaggio dell’elicottero scelto, che comunicherà l’orario del

decollo e la stima dell’orario di arrivo nella località di missione.

Ottenute queste informazioni, gli operatori inseriranno i dati nel sistema che provvederà ad

inviare in automatico una mail al COAU con i dati dell’elicottero e della missione.

Il sistema consente anche di effettuare la richiesta DOS, tramite mail, ai VVF presenti in sala,

così come la richiesta Canadair.

Il sistema consente la restituzione di report con i quali effettuare elaborazioni statistiche sul

numero di incendi, la loro tipologia, le associazioni coinvolte, il numero di volontari ed altro.

Le comunicazioni telefoniche, che arriveranno al numero verde saranno gestite dai volontari

che, oltre alla gestione delle segnalazioni, inoltreranno le telefonate relative agli eventi in

gestione, agli operatori di sala che gestiranno le comunicazioni con le organizzazioni di

volontariato e gli enti coinvolti nella gestione dei singoli eventi.

7 PREVISIONE

7.1 6.1 Gli incendi boschivi nel Lazio dal 2012 al 2016

L’analisi delle serie statistiche dei dati sugli incendi boschivi presenti sul SIM, pur non

consentendo di caratterizzare definitivamente il fenomeno, aiuta a comprenderlo meglio.

L’analisi delle serie storiche disponibili, che diventa momento preliminare alla zonizzazione

del territorio regionale in classi di rischio, tiene conto essenzialmente dei dati relativi, dei valori

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assoluti e delle percentuali rilevate in un periodo di tempo sufficientemente lungo per fornire

una rappresentazione verosimile dell’andamento del fenomeno, rispetto ai diversi parametri

considerati, quali le superfici percorse, le superfici boscate percorse dal fuoco, la superficie

media per incendio, la superficie media boscata per incendio, la distribuzione per classe di

superficie boscata, la frequenza per classi di estensione.

Il numero degli incendi e la propagazione degli stessi dipende in maniera preponderante

dall’andamento stagionale del clima. Stagioni piovose aumentano i periodi in cui il materiale

combustibile, presente nelle aree boscate e non, ha difficoltà a prendere fuoco o lo fa in maniera

molto lenta da permettere un rapido spegnimento.

La SOUP utilizza i dati messi a disposizione dal Centro Funzionale Regionale per l’allerta sugli

incendi per diramare gli avvisi di pericolo incendi ai comuni, ed al sistema di vigilanza e di

lotta attiva agli incendi.

Di seguito pertanto si riporta il risultato di una serie di elaborazioni di statistica descrittiva che

permettono di trarre un quadro generale dell’andamento del fenomeno, e che, per maggiore

chiarezza e sintesi, viene presentato in forma grafica con relativo commento.

Il fenomeno degli incendi boschivi nel Lazio per il periodo dal 1990 al 2010, è già descritto in

dettaglio nel Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi

2011/2014 (Piano AIB)

Nel seguito si riportano i dati, divisi per provincia, relativi al quinquennio 2012 -2016,

riguardanti il numero degli incendi, la superficie percorsa dal fuoco, suddivisa per boscata e

non boscata, oltre alla media di estensione della superficie percorsa dal fuoco per singolo

evento.

SUPERFICIE PERCORSA DAL FUOCO 2012-2016

N. INCENDI SUPERFICIE

BOSCATA (Ha)

SUPERFICIE NON BOSCATA

(Ha) SUPERFICIE

TOTALE (Ha)

SUPERFICIE MEDIA PER

INCENDIO (Ha)

RIETI 140 807 386 1.193 8,52

ROMA 311 1398 1783 3.181 10,23

FROSINONE 475 4645 1033 5.678 11,95

LATINA 863 8221 953 9.174 10,63

VITERBO 146 726 463 1.189 8,14

TOTALE 1.935 15.797 4.618 20.415 10,55

Il grafico dell’andamento del fenomeno nel corso del quinquennio di riferimento mette in

evidenza che l’anno 2013 è stato quello meno interessato da eventi di incendio (198). Gli anni

2012 e 2015 sono stati caratterizzati da un importante numero di incendi, con un picco proprio

nell’anno 2012 con 715 eventi nell’anno. Nell’anno 2016 nella Regione Lazio sono stati spenti

354 incendi.

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Per quel che riguarda la distribuzione degli eventi per provincia si riconferma l’andamento già

evidenziato nel passato difatti la provincia di Latina per il periodo 2012-2016 detiene ancora il

primato del numero degli incendi con un totale di 863 eventi pari al 45% degli incendi registrati

nella regione; seguono le provincie di Frosinone con 475 eventi pari al 25% del totale, la Città

metropolitana di Roma con 311 eventi pari al 16%, la provincia di Rieti con 140 eventi pari al

7% del totale e la provincia di Viterbo con 146 eventi pari all’8%.

Per quanto concerne l’altro importante parametro, quello della superficie percorsa dal fuoco, il

grafico che segue, distingue la superficie totale percorsa dal fuoco nelle sue componenti di

boscata e non boscata (quest’ultima non sempre coinvolta da un incendio boschivo), evidenzia

2012 2013 2014 2015 2016

NUMERO INCENDI 715 198 212 456 354

0

100

200

300

400

500

600

700

800

NUMERO INCENDI BOSCHIVI DIVISI PER ANNO

RIETI ROMA FROSINONE LATINA VITERBO

NUMERO INCENDI 140 311 475 863 146

PERCENTUALE 7 16 25 45 8

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

NU

MER

O I

NC

END

I

NUMERO INCENDI DIVISI PER PROVINCIA 2012-2016

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che le superfici complessive percorse da incendi boschivi vanno dal valore massimo della

provincia di Latina (9.174 ettari) al minimo della provincia di Viterbo (1.189 ettari), mentre le

superfici boscate percorse da incendi boschivi variano tra il valore massimo della provincia di

Latina (8.221 ettari) e il valore minimo della provincia di Viterbo (726 ettari).

Di seguito si riportano, in forma di grafico, gli andamenti relativi alle superfici incendiate per

ogni provincia nel quinquennio considerato. Per meglio valutare l’effettivo impatto dell’evento

nel grafico è stato aggiunto il dato del numero degli incendi e della superficie media di ogni

singolo evento.

RIETI ROMA FROSINONE LATINA VITERBO

SUPERFICIE BOSCATA (Ha) 807 1.398 4645 8221 726

SUPERFICIE NON BOSCATA (Ha) 386 1783 1033 953 463

SUPERFICIE TOTALE (Ha) 1.193 3.181 5.678 9.174 1.189

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.0008.0009.000

10.000

SUP

ERFI

CIE

IN H

a

SUPERFICIE PERCORSA DAL FUOCO

2012 2013 2014 2015 2016

HA SUPERFICIE BOSCATA 621 95 6 72 76

HA SUP NON BOSCATA 320 0 1 16 49

SUPERFICIE TOT 941 95 7 88 125

N. INCENDI 87 7 6 23 17

MEDIA INCENDIO 10,82 13,57 1,17 3,83 7,37

0102030405060708090100

0100200300400500600700800900

1000

NU

MER

O D

I IN

CEN

DI

sUP

ERFI

CIE

IN E

TTA

RI

Titolo asse

ANALISI DEGLI INCENDI NELLA PROVINCIA DI RIETI NEL PERIODO 2012-2016

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2012 2013 2014 2015 2016

HA SUPERFICIE BOSCATA 1127 23 11 74 163

HA SUP NON BOSCATA 1118 53 22 214 376

SUPERFICIE TOT 2245 76 33 288 539

N. INCENDI 178 17 12 51 53

MEDIA INCENDIO 12,61 4,47 2,75 5,65 10,16

020406080100120140160180200

0

500

1000

1500

2000

2500

NU

MER

O D

I IN

CEN

DI

sUP

ERFI

CIE

IN E

TTA

RI

Titolo asse

ANALISI DEGLI INCENDI NELLA PROVINCIA DI ROMA NEL PERIODO 2012-2016

2012 2013 2014 2015 2016

HA SUPERFICIE BOSCATA 1953 133 260 1346 953

HA SUP NON BOSCATA 382 83 54 339 175

SUPERFICIE TOT 2335 216 314 1685 1128

N. INCENDI 178 39 56 125 77

MEDIA INCENDIO 13,12 5,54 5,61 13,48 14,65

020406080100120140160180200

0

500

1000

1500

2000

2500

NU

MER

O D

I IN

CEN

DI

sUP

ERFI

CIE

IN E

TTA

RI

Titolo asse

ANALISI DEGLI INCENDI NELLA PROVINCIA DI FROSINONE NEL PERIODO 2012-2016

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7.2 Cause di incendio

Di fondamentale importanza è l’attribuzione della causa di incendio, quale esito finale di una

serie di ricognizioni, rilievi, repertazioni e accertamenti espletati sul luogo dell’evento e della

successiva elaborazione delle informazioni. La conoscenza della causa e, in particolare, della

motivazione all’interno della causa, può contribuire a definire il profilo dell’incendiario e a

circoscrivere l’ambito di indagine. Tali dati non differiscono sostanzialmente da quanto

riportato nel piano AIB 2011/2014.

Nel periodo di riferimento gli incendi volontari hanno inciso per oltre l’85% sul totale degli

incendi, quelli accidentali per l’8,55%, mentre molto bassa è la percentuale degli incendi

naturali (riconducibili prevalentemente ai fulmini) che in totale contribuiscono con lo 0,67%.

Sono rimasti con una attribuzione dubbia di circa il 4,67% degli eventi.

2012 2013 2014 2015 2016

HA SUPERFICIE BOSCATA 1273 905 678 3657 1708

HA SUP NON BOSCATA 287 72 102 197 296

SUPERFICIE TOT 1560 977 780 3854 2004

N. INCENDI 174 130 134 242 183

MEDIA INCENDIO 8,97 7,52 5,82 15,93 10,95

0

50

100

150

200

250

300

0500

10001500200025003000350040004500

NU

MER

O D

I IN

CEN

DI

sUP

ERFI

CIE

IN E

TTA

RI

Titolo asse

ANALISI DEGLI INCENDI NELLA PROVINCIA DI LATINA NEL PERIODO 2012-2016

2012 2013 2014 2015 2016

HA SUPERFICIE BOSCATA 623 19 6 15 63

HA SUP NON BOSCATA 362 10 8 17 66

SUPERFICIE TOT 985 29 14 32 129

N. INCENDI 98 5 4 15 24

MEDIA INCENDIO 10,05 5,80 3,50 2,13 5,36

0

20

40

60

80

100

120

0

200

400

600

800

1000

1200

NU

MER

O D

I IN

CEN

DI

sUP

ERFI

CIE

IN E

TTA

RI

Titolo asse

ANALISI DEGLI INCENDI NELLA PROVINCIA DI VITERBO NEL PERIODO 2012-2016

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L’andamento e la distribuzione degli eventi nel quinquennio 2012-2016 confermano le

valutazioni emerse nel corso degli anni precedenti, portando ad una conferma dell’indice di

rischio come individuato, su base comunale, nella tabella riportata a pag. 217 del “Piano

regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi – periodo 2011-

2014”.

8 PREVENZIONE

8.1 Le esigenze formative e la relativa programmazione

Una corretta pianificazione antincendio boschivo deve considerare basilari e di estrema

importanza sia la completa formazione degli operatori A.I.B., sia la corretta applicazione dei

dispositivi di sicurezza al fine di rendere maggiormente efficaci le attività di estinzione e di

ridurre il pericolo di incidenti agli operatori. Risultano altrettanto importanti le attività di

informazione al pubblico relative al pericolo di incendio ed ai comportamenti da attuare in caso

di incendio.

8.2 I corsi di Formazione della Regione Lazio

La Legge 21 novembre 2000 n. 353 prevede che per la lotta attiva contro gli incendi boschivi

le Regioni possano avvalersi di volontari appartenenti ad Organizzazioni di Volontariato,

riconosciute secondo la vigente normativa, dotati di una adeguata formazione e preparazione

professionale.

La formazione del Volontariato impiegato nella lotta attiva di contrasto agli incendi boschivi

assume pertanto un ruolo prioritario, essenziale ed indispensabile per la programmazione e

l’esercizio delle attività di antincendio boschivo.

Di fondamentale importanza, per intervenire a difesa del bosco è la conoscenza dell’ambiente

forestale in quanto il tipo di vegetazione determina il fronte di fiamma in base al quale devono

essere effettuate le scelte di prevenzione e di estinzione fattibili solo se a conoscenza delle

caratteristiche dell’ambiente del bosco, selvicolturali ed assestamentali del territorio da

difendere.

Di fondamentale importanza inoltre è la conoscenza dell’ambiente di interfaccia

urbano/forestale. In questo ambiente la previsione del comportamento del fuoco è

particolarmente importante per pianificare possibili scenari di rischio, ed intervenire

tempestivamente ed efficacemente nell’estinzione, al fine di salvaguardare l’integrità delle

popolazioni, dell’ambiente, dei beni e delle infrastrutture esposte.

E’ indispensabile quindi in tal senso prevedere una adeguata e specifica formazione rivolta agli

operatori che intervengono sugli incendi boschivi e di interfaccia assicurando loro

l’apprendimento dei seguenti argomenti:

1. caratteristiche ambientali forestali da difendere.

2. caratteristiche di comportamento dell'incendio.

3. rischi e precauzioni per mitigarli.

4. uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.).

5. impiego di attrezzature individuali e di squadra.

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E’ indispensabile altresì che la formazione avvenga in modo uniforme per tutti gli operatori che

intervengono, infatti il successo e la sicurezza delle operazioni presuppone che tutti conoscano

gli argomenti da affrontare e che tutti possano colloquiare senza che sorgano dubbi tecnici od

esitazioni nell'intraprendere le attività contro il fuoco.

La didattica potrà essere di tipo tradizionale oppure seguire impostazioni basate su supporti

didattici nuovi che facilitano il contatto docente - discenti e consentono sia un approccio

uniforme per tutti (anche se in corsi non contemporanei), sia di realizzare una verifica

dell’apprendimento oggettiva ed efficace.

Ci si potrà quindi riferire a testi sia su supporto cartaceo sia informatico. Tutti devono

permettere di realizzare in modo uniforme per tutti i discenti sia le lezioni, sia le esercitazioni,

sia la valutazione.

Indipendentemente dalle modalità esecutive e dai supporti didattici tutte le attività di

formazione dovranno rispettare le indicazioni di cui sopra.

Nella Regione Lazio per l’anno 2018, sono programmati, per i volontari appartenenti da

Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile impegnati nella lotta attiva di contrasto agli

incendi boschivi i seguenti corsi di formazione:

1. corso Antincendio Boschivo Base presso la Direzione Regionale Lazio del Corpo

Nazionale dei Vigili del Fuoco;

2. Giornata formativa su Interventi su incendi boschivi e in altre emergenze di protezione

civile in prossimità di reti elettriche in collaborazione con E-DISTRIBUZIONE presso il

Centro di Addestramento Operativo dell’Aquila, località via Campo di Pile

3. corso Orienteering diurno e notturno.

Dei suddetti corsi programmati al momento della chiusura del presente documento sono stati

realizzati il corso Antincendio Boschivo di Base e la giornata formativa riguardante Interventi

su incendi boschivi in prossimità di reti elettriche di E-DISTRIBUZIONE

8.3 Corso di formazione antincendio boschivo base (AIB)

Rappresenta la prima fase formativa per la materia antincendi boschivi ed è rivolto a tutti gli

operatori volontari di protezione civile impegnati nella lotta attiva.

Attraverso lezioni sia teoriche sia pratiche, si intendono fornire tutte le informazioni necessarie

per svolgere attività di lotta attiva nel massimo della sicurezza.

La finalità è di portare a conoscenza di chi opera tutte le informazioni per consentire un’azione

di lotta efficace, contenendo il rischio di incidenti e rendendo massima la sicurezza.

Per tale motivo a detti corsi partecipano solo docenti appartenenti al Corpo nazionale dei Vigili

del Fuoco, quali addetti qualificati all’antincendio boschivo, riconosciuti in base a quanto

previsto all’art.9 del D.lgs 19 agosto 2016, n.177.

Il corso ha la durata di venti ore, articolate in due giorni di lezioni frontali in aula –dieci ore da

svolgere nella mattina- e altrettante ore di prove pratiche il pomeriggio. Il terzo giorno è

dedicato all’esame che comprende una prova scritta e prove pratiche

Il programma contiene gli argomenti di seguito elencati, indirizzati alla conoscenza e al

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corretto uso delle attrezzature e dei mezzi che i volontari possono trovarsi ad usare durante le

operazioni di spegnimento.

Per le lezioni frontali:

I° giorno

Il percorso della sicurezza dei volontari

Riferimenti normativi A.I.B.

Combustione

Classificazione tipologica degli incendi boschivi

Fasi evolutive degli incendi boschivi

Tecniche di spegnimento

Incendi boschivi Regione Lazio

Le attrezzature

I D.P.I. – riferimenti normativi e linee guida

Attrezzature da lavoro per squadre di soccorso - riferimenti normativi

Rischi movimentazione dei carichi - le buone prassi

Esposizione al rumore – le buone prassi

II° giorno

Cause incendi boschivi

Incendi boschivi Regione Lazio

Lotta attiva agli incendi boschivi

Competenze operative

Rete radio regionale

Topografia e orientamento

Nelle prove pratiche pomeridiane:

I° giorno

Apparati di illuminazione

Gruppo elettrogeno

Motosega

II° giorno

Pompe idriche

Gruppo antincendio ESK

Linee guida simulazioni

Nel corrente 2018, nei mesi di maggio e giugno, sono state attivate 22 classi di corsi AIB di

base presso i Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, di cui n. 6 classi presso il Comando di

Roma – Distaccamento Tuscolano II, n. 5 presso il Comando provinciale di Frosinone, n. 5

Comando provinciale di Latina, n. 3 classi presso il Comando provinciale di Viterbo e n. 3

presso Comando provinciale di Rieti. Sono stati formati circa 580 volontari, idonei a essere

impiegati nella lotta attiva antincendio boschivo.

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8.4 Giornata informativa su Interventi su incendi boschivi in prossimità di reti

elettriche di E-Distribuzione

In collaborazione con E-DISTRIBUZIONE (Società del Gruppo ENEL), ha realizzato

l’organizzazione di giornate informative dal tema “Interventi su incendi boschivi in prossimità

di reti elettriche di E-DISTRIBUZIONE”, rivolte ai Volontari iscritti alle Organizzazioni

riconosciute di Protezione Civile, anche impegnate nelle operazioni dell’antincendio boschivo.

Le giornate informative sono attività previste dal Protocollo d’Intesa siglato nel 2015 tra

Agenzia Regionale di Protezione Civile e la Società, volte a rafforzare ulteriormente i rapporti

di collaborazione tra le parti anche per fornire risposte sempre più efficaci in caso di emergenza,

lavorando in particolare su prevenzione del rischio, formazione e coordinamento.

Le giornate informative della durata di 6 ore si sono svolte presso il Centro di Addestramento

Operativo in loc. Campo di Pile dell’Aquila e sono state indirizzate all’acquisizione di

specifiche competenze per gli interventi AIB in prossimità di reti, cabine elettriche e altre

infrastrutture energetiche.

Nelle lezioni in aula i relatori hanno decritto ai volontari il sistema elettrico di E-Distribuzione,

approfondendo le caratteristiche degli impianti, in particolare le linee presenti nelle aree

boschive, e tutte le modalità per operare in sicurezza sia in situazioni normali che di emergenza,

in particolare in caso di incendio. Focus dedicati anche ai comportamenti da adottare in caso di

infortunio, agli effetti della corrente sul corpo umano e a come riconoscere i diversi tipi di

installazioni elettriche e il livello di tensione, ricordando le relative distanze di sicurezza.

L’attività è proseguita con la visita agli impianti del Centro di Addestramento Operativo, vera

e propria “scuola di formazione” dell’azienda elettrica, dotato di tutti gli strumenti e le strutture

per simulare l’attività dei tecnici e di chi opera in presenza di impianti elettrici.

Dallo scorso autunno fino al mese di aprile 2018 sono stati formati circa 300 volontari.

8.5 Pianificazione d’emergenza comunale

L’ordinanza n. 3606 del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 agosto 2007 dispone all’art.

1 comma 9 che i sindaci dei comuni interessati delle regioni di cui alla citata ordinanza

predispongano i piani comunali di emergenza che dovranno tener conto prioritariamente delle

strutture maggiormente esposte al rischio di incendi di interfaccia e comunque contenere la

perimetrazione e la classificazione delle aree esposte ai diversi rischi riconosciuti per quel

territorio.

La Regione Lazio, recependo le indicazioni del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale,

ha emanato delle Linee Guida per la Pianificazione Comunale di Emergenza (PEC) di

Protezione Civile con la Delibera n. 363 del 2014 intese come supporto tecnico che agevoli il

processo di redazione del Piano ed anche nell’intento di omogenizzare e standardizzare la

struttura dei Piani. Le Linee Guida sono state aggiornate nel 2015 con la Delibera n. 415.

Un piano di emergenza comunale è l’insieme delle procedure operative di intervento per

fronteggiare una qualsiasi calamità in un determinato territorio ed è uno strumento che consente

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alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e

dei beni in un’area a rischio.

Per la redazione del Piano innanzitutto si raccolgono le informazioni sulle caratteristiche e sulla

struttura del territorio poi si stabiliscono gli obiettivi da conseguire per un’adeguata risposta di

protezione civile ad una qualsiasi situazione d’emergenza, e le competenze dei vari operatori

individuando un modello di intervento che assegna le responsabilità ai vari livelli decisionali e

definisce un sistema di comunicazione efficace. È un documento in continuo aggiornamento,

che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari

attesi e che deve essere sufficientemente flessibile per essere utilizzato in tutte le emergenze,

incluse quelle impreviste, e semplice in modo da divenire rapidamente operativo.

Nella Regione Lazio, secondo un rilievo fatto a fine 2015, quindi dopo l’emanazione delle Linee

Guida, solo l’1% dei piani era stato redatto seguendo le indicazioni della Regione a fronte di

più del 36% di comuni senza Piano.

Grazie ad un’azione di sostegno e supporto, anche economico, messo in campo da questa

Agenzia ad oggi più del 90% dei Comuni ha un Piano di Emergenza e di questi più del 70%

sono conformi alle Linee Guida regionali.

Nel dettaglio provinciale la situazione è quella rappresentata nella Tabella seguente:

PROVINCIA Comuni Piani comunali

presentati

Piani

Conformi alle

Linee Guida

regionali

Percentuale

Piani

Presentati

Roma 121 112 78 93%

Frosinone 91 88 63 97%

Latina 33 29 24 88%

Rieti 73 68 58 93%

Viterbo 60 57 51 95%

Il Piano di emergenza assegna e definisce le responsabilità delle organizzazioni e degli individui

riguardo azioni specifiche, individua le procedure per il coordinamento delle attività, le azioni

e le relazioni fra organizzazioni, identifica il personale, l'equipaggiamento, le competenze e

altre risorse disponibili da utilizzare durante le operazioni di risposta del sistema di protezione

civile.

Nello specifico riguardo delle tematiche connesse agli incendi boschivi, l’aggiornamento dei

PEC, ha portato 355 comuni della regione all’elaborazione, nel rispetto delle linee guida

regionali, di specifica cartografia tematica- “carta dello scenario di rischio incendio e incendio

di interfaccia”. Tale cartografia riporta, oltre elementi conoscitivi e vegetazionali, la

perimetrazione delle fasce di interfaccia, implementando il sistema di risposta comunale

all’emergenza.

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Per rendere maggiormente fruibili i dati e le cartografie dei vari scenari di rischio, si sta

provvedendo al caricamento dei Piani di Emergenza sulla piattaforma informatica dell’Agenzia.

La piattaforma prevede la possibilità di caricare/consultare tutti gli elaborati di Piano in formato

digitale e anche la possibilità di visualizzare i dati dei Piani come “shapefile” su diversi strati

informativi, con particolare riguarda alle strutture strategiche e di emergenza.

9 LOTTA ATTIVA

9.1 I mezzi AIB

Nella lotta attiva gli incendi si utilizzano sia mezzi aerei per un controllo degli incendi dall’alto

sia mezzi da terra utilizzati per l’avvistamento lo spegnimento, la bonifica e

l’approvvigionamento di acqua e personale.

9.2 Elicotteri

9.2.1 Flotta aerea nazionale

Il Capo del Dipartimento di Protezione Civile approva annualmente il documento relativo al

concorso della flotta aerea dello Stato nella lotta attiva agli incendi boschivi - disposizioni e

procedure a cui le regioni devono far riferimento nonché gli indirizzi operativi per fronteggiare

gli incendi boschivi e di interfaccia, per la stagione estiva.

Nel documento vengono definite le procedure operative che riguardano:

- la richiesta, da parte delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, attraverso

le SOUP - Sale Operative Unificate Permanenti o delle strutture regionali/provinciali all’uopo

deputate, del concorso della flotta aerea dello Stato;

- i criteri per l’assegnazione dei vettori e per il coordinamento delle operazioni aeree da parte

del COAU – Centro Operativo Aereo Unificato;

- la richiesta di assistenza proveniente da un paese estero o dall’ERCC - Emergency Response

Coordination Center della Commissione Europea nell’ambito del Meccanismo europeo di

protezione civile.

Sono aeromobili della flotta AIB dello Stato gli assetti aerei impiegati dal COAU:

− velivoli Canadair CL-415 del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso

Pubblico e della Difesa Civile;

− elicotteri Erickson S-64 del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso

Pubblico e della Difesa Civile;

− elicotteri dell’Amministrazione Difesa;

− NH500 del comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

9.2.2 Flotta aerea regionale

L’impiego di elicotteri regionali attrezzati per il contrasto agli incendi boschivi si è dimostrato

particolarmente valido nella lotta agli incendi boschivi.

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Nell’obiettivo pertanto di garantire e, per quanto possibile, migliorare tale servizio la Regione

Lazio ha affidato tale servizio a società specializzata nel settore, individuando il soggetto

attraverso l’indizione di una gara pubblica europea, la cui esecuzione decorre da gennaio 2015.

Il servizio aereo regionale, pertanto, nel periodo di massimo rischio per gli incendi boschivi,

viene svolto mediante la dotazione e le prestazioni di n. 7 elicotteri per il contrasto e

spegnimento degli incendi boschivi, previsti in contratto e successive integrazioni resesi

necessarie in ragioni del mutato quadro legislativo, di cui al D.Lgs 177/2016.

Il servizio è organizzato e reso funzionante complessivamente con la individuazione di basi

operative, dislocate sul territorio regionale in modo strategico con opportuna ed idonea

pianificazione atta a garantire la tempestività degli interventi richiesti, che non deve essere

superiore ai 30 minuti dalla richiesta prodotta dall’Amministrazione regionale, secondo il

dettaglio di seguito indicato.

Dislocazione della flotta regionale ( n. 7 elicotteri) dal 1 giugno al 30 settembre:

Elicottero bimotore presso il comune di Roma – via della Magliana Ponte Galeria

Elicottero monomotore presso il comune di Fiano Romano (RM)

Elicottero monomotore presso la base di Castelnuovo di Porto (RM)

Elicotteri monomotore presso il comune di Fondi (LT) Villa Placitelli

Elicottero monomotore presso il comune di Gaeta (LT),

Elicottero monomotore presso il comune di Ceprano (FR)

Elicottero monomotore presso il comune Caprarola (VT)

Le modalità operative di attivazione e utilizzo dei mezzi della flotta regionale sono inserite nelle

Linee Guida che formano parte integrante della Convenzione AIB 2018, stipulata tra il Corpo

Nazionale dei Vigili del Fuoco e l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, riportate in allegato

al presente documento.

9.2.3 Mezzi di terra AIB

La banca dati georiferita “ZeroGis”, consente la visualizzazione, come detto, dei dati relativi a

risorse e mezzi della Protezione civile regionale e consente alle Organizzazioni di aggiornare

costantemente i dati relativi a risorse umane, materiali da dispiegare in caso di emergenza.

La sala operativa ad oggi può disporre l’intervento di 327 Organizzazioni di volontariato con

la specializzazione AIB ed un parco mezzi di circa 387 pick-up AIB, 127 pick-up polifunzionali

(AIB e neve), 79 autocarri polifunzionali (modulo AIB e neve), 20 autobotti 2-4.000 litri, 53

autobotti > 4.000 litri.

10 LE STRUTTURE OPERATIVE

10.1 L'Agenzia Regionale di Protezione Civile

L’Agenzia è l’unità amministrativa della Regione Lazio dotata di autonomia gestionale,

organizzativa, finanziaria e contabile, il sistema organizzativo dell’Agenzia è costituito da una

struttura organizzativa equiparata ad una Direzione regionale. Con Determinazione n. G06800

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del 28 maggio 2018 è stata approvata la riorganizzazione delle strutture organizzative di base

dell’Agenzia, secondo il seguente schema

Tutte le attività svolte dall’Agenzia in fase di pianificazione e di allertamento si trasformano in

attività emergenziali durante le calamità naturali.

Il Sistema Regionale di protezione civile si mobilita e diventa struttura coesa con le

organizzazioni del volontariato e gli Enti locali per far fronte agli eventi naturali.

10.2 La rete di radiocomunicazione

La rete radio regionale è una rete digitale (DMR) molto performante che consente sia il flusso

di comunicazioni radio tradizionali, sia il trasferimento di pacchetti dati.

Tramite il flusso dati, è possibile tracciare tutte le radio collegate al sistema al quale accedono

con un proprio numero identificativo associato ad una rubrica che consente di visualizzare il

nome dell’Organizzazione di volontariato o dell’Ente di appartenenza della radio.

Le radio inviano costantemente alla sala operativa regionale (SOR), dati contenenti le

coordinate geografiche, che vengono aggiornate con regolare intervallo in maniera tale di

consentire la geolocalizzazione degli apparati radio, siano essi veicolari o portatili.

Le radio sono rappresentate in mappa con delle icone che consentono di individuare

immediatamente la tipologia delle stesse. Le icone sono distinte nelle seguenti categorie di

radio: Portatili, Automezzi, Autocarri, Stazioni Fisse, Elicotteri.

Il Dispatcher Radio (TRBOnet Dispatch Console) è il software di gestione dei canali radio che

permette di gestire l’operatività dei mezzi mobili sul territorio. Le sue funzionalità principali

sono:

• effettuare chiamate voce da e verso il campo

• ricevere e trasmettere messaggi di testo

• localizzare gli apparati su cartografico

AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE

Direttore

Segreteria operativa del Direttore

Area

Affari generali

Area

Emergenze e Sala operativa di protezione civile

Area

Coordinamento Territoriale e Formazione

Area

Organizzazione del Sistema Regionale di Protezione Civile

Area

Prevenzione, Pianificazione e Previsione – Centro Funzionale Regionale

Servizio di staff del Direttore

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le comunicazioni via radio, che integrano le comunicazioni telefoniche in SOUP, saranno

gestite da un gruppo di volontari di protezione civile, che si alterneranno in sala con turni di 12

ore. I volontari, che presteranno questo servizio, sono stati adeguatamente formati sull’uso del

nuovo software di gestione della rete radio.

Inoltre, nel corso del mese di aprile sono state effettuate delle esercitazioni radio con i volontari,

organizzate su base provinciale, con lo scopo di verificare il corretto funzionamento sia degli

apparati un uso, che della rete radio nel suo complesso.

11 LA PIANIFICAZIONE A.I.B. DELLE AREE NATURALI PROTETTE

Le singole Aree Naturali Protette, oltre ad attenersi alle indicazioni e alle prescrizioni del

presente Documento operativo e delle direttive generali in materia, devono realizzare un piano

specifico nel quale gli indirizzi e le scelte pianificatorie, programmatorie e organizzative di

carattere generale sono adattate alle specificità individuali dell’area in esame.

L’attività antincendio nelle aree protette è un’attività che viene svolta fin dalla data di

istituzione delle singole aree e nel corso degli anni le aree protette hanno presentato piani e

programmi di interventi sul tema dell’antincendio.

Nella tabella allegata è riportato l’elenco aggiornato delle Aree naturali Protette statali e

regionali presenti nel Lazio con l’indicazione degli aggiornamenti di piani o programmi

presentati alla Regione Lazio per l’anno 2018, ricordando che le Aree Protette Statali inviano i

propri piani e programmi al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del mare.

I piani presentati per l’anno 2018, saranno disponibili e consultabili sul portale zerogis – sezione

“Piani di emergenza” – da parte della SOUP e degli enti accreditati e coinvolti nelle attività di

antincendio boschivo.

Area protetta Comuni Sup.

Ha

Piano

AIB

2017

Piano

AIB

2018

MEZZI Personale

guardiap

arco +

vigilanza

Altro

personale

(operat.)

R.N. NAZZANO-

TEVERE FARFA

Nazzano,

Torrita

Tiberina,

Montopoli in

Sabina

705

P.S. VALLE DEL

TREJA

Calcata,

Mazzano

Romano

628 x x 2 mezzi

per

avvist.nto

6

R.N. LAGO DI

VICO

Caprarola

Ronciglione

4.114 x x 1 mezzo con

modulo AIB

4 2

P.N. APPENNINO

MONTI

SIMBRUINI

Camerata Nuova,

Cervara, Subiaco,

Jenne, Vallepietra,

29.99

0

x x

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Trevi nel Lazio,

Filettino

R.N. LAGO DI

POSTA FIBRENO

Posta Fibreno 345 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

6 2

R.N.

MACCHIATOND

A

Santa Marinella 244 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

5 1

R.N. MONTE

RUFENO

Acquapendente 2.893 x

P.S. CASTELLI

ROMANI

Albano Laziale, Ariccia,

Castelgandolfo,

Frascati, Genzano di

Roma, Grottaferrata,

Lanuvio, Lariano,

Marino,

Montecompatri,

Monteporzio Catone,

Nemi, Rocca di Papa,

Rocca Priora, Velletri

9.108 x x 3 pick-up

2 mezzi

avvist.nto

15 2

P.S.

MARTURANUM

Barbarano

Romano

1.240 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

2 mezzi

avvist.nto

6 2

R.N. LAGHI

LUNGO E

RIPASOTTILE

Cantalice, Colli

Sul Velino,

Contigliano,

Poggio

Bustone,

Rivodutri, Rieti

2.942 x

PARCO

REGIONALE

RIVIERA DI

ULISSE

Sperlonga,

Gaeta, Gaeta

427 x 1 pick-up

con modulo

AIB

1 pick-up

3 mezzi

avvist.nto

P.U.

ANTICHISSIMA

CITTÀ’ DI SUTRI

Sutri 7

R.N. TOR

CALDARA

Anzio 43 x

R.N. M.TE

NAVEGNA E

M.TE CERVIA

Collegiove, Marcetelli,

Varco Sabino, Ascrea,

Rocca Sinibalda, Castel

di Tora, Paganico,

3.563 x x 2 automezzi

4x4 con

2

squadre

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Collalto Sabino,

Nespolo modulo AIB

400lt

P.S. APPIA

ANTICA

Roma,

Ciampino,

Marino

3.500 x x 2 mezzi con

modulo AIB

4

R.N

MONTERANO

Canale

Monterano

1.076 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

3

P.N. MONTI

LUCRETILI

Licenza, Marcellina,

Monteflavio, Montorio

Romano, Moricone,

Palombara Sabina,

Percile, Roccagiovine,

San Polo dei Cavalieri,

Vicovaro, Orvinio,

Poggio Moiano,

Scandriglia

18.31

4

x 1 pick-up

con modulo

AIB

R.N. SELVA DEL

LAMONE

Farnese 2.002 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

1 mezzo

avvist.nto

5 1

R.N.

MONTAGNE

DELLA

DUCHESSA

Borgorose 3.543 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

13

P.A. INVIOLATA Guidonia

Montecelio

535

M.N. PALUDE DI

TORRE FLAVIA

Cerveteri,

Ladispoli

43 x x 1 pick-up 2

P.N. VEIO Campagnano di Roma,

Castelnuovo di Porto,

Formello, Magliano

Romano, Mazzano

Romano, Morlupo,

Riano, Roma, Sacrofano

14.98

5

x x 2 pick-up

con modulo

AIB

2 mezzi

avvist.nto

16 1

P.N. MONTI

AURUNCI

Ausonia,

Campodimele,

Esperia, Fondi,

Formia, Itri,

Lenola, Pico,

Pontecorvo,

Spigno Saturnia

20.06

8

x

R.N. TUSCANIA Tuscania 1.901

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R.N. MONTE

SORATTE

S.Oreste 444 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

2

R.N. MONTE

CATILLO

Tivoli 1.319 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

(indisponibil

e per guasto)

2

R.N. MACCHIA

DI GATTACECA

E MACCHIA DEL

BARCO

Mentana,

Monterotondo,

S.Angelo

Romano

996 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

2

R.N NOMENTUM Mentana 824 x x 1 pick-up

con modulo

AIB

2

R.N. VALLE DEI

CASALI

Roma 466 x x ROMA

NATURA

2 mezzi per

avvist.nto

30

1

R.N. VALLE

DELL’ANIENE

Roma 650 x x

R.N.

MARCIGLIANA

Roma 4.729 x x

R.N.

LAURENTINO

ACQUA-

ACETOSA

Roma 168 x x

R.N.

INSUGHERATA

Roma 740 x x

R.N. DECIMA –

MALAFEDE

Roma 6.107 x x

R.N. TENUTA

DEI MASSIMI

Roma 868 x x

R.N. MONTE

MARIO

Roma 206 x x

R.N. TENUTA DI

ACQUAFREDD

A

Roma 254 x x

M.N. GALERIA

ANTICA

Roma 40 x x

P.U. PINETO Roma 240 x x

P.U. AGUZZANO Roma 57 x x

M.N. QUARTO

DEGLI EBREI E

TENUTA DI

Roma 160 x x

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MAZZALUPETT

O

M.N. PARCO

DELLA

CELLULOSA

Roma 100 x x

R.N. VILLA

BORGHESE DI

NETTUNO

Nettuno 36 x x

R.N. MONTE

CASOLI DI

BOMARZO

Bomarzo

175

P.R. DEL

COMPLESSO

LACUALE

BRACCIANO –

MARTIGNANO

Anguillara Sabazia,

Bassano Romano,

Bracciano,

Campagnano di Roma,

Monterosi, Oriolo

Romano, Roma, Sutri,

Trevignano Romano,

Manziana

16.68

2

x 2 mezzi per

avvist.nto

13 2

P.N. MONTI

AUSONI E LAGO

DI FONDI

Castro dei Volsci,

Pastena, Roccasecca dei

Volsci, Lenola,

Sonnino, Fondi,

Terracina, Amaseno,

M.San Biagio,

Vallecorsa,

8.767 X X 2 pick-up

con modulo

AIB

1 mezzi per

avvist.nto

8

R.N. ANTICHE

CITTA’ DI

FREGELLAE E

FABRATERIA

NOVA E DEL

LAGO DI S.

GIOVANNI

INCARICO

San Giovanni

Incarico, Arce,

Ceprano,

Falvaterra

715 x x

R.N. LAGO DI

CANTERNO

Ferentino,

Fiuggi,

Fumone, Torre

Cajetani,

Trivigliano

1.824 x x

R.N. VALLE

DELL’ARCIONE

LLO

Viterbo 438

M.N.SELVA DI

PALIANO E

MOLA PISCOLI

Paliano 413 x

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11.1 Aree protette Nazionali

Area protetta Codice

EUAP Comuni

Anno

Istituzio

ne Gestione

Superfi

ce

Ha

Piano

Pluriennale

A.I.B.

. Aggiorna

mento

2018

0PARCO NAZIONALE

ABRUZZO, LAZIO E

MOLISE

EUAP0001

Alvito, Campoli

Appenino, Picinisco,

San Biagio

Saracinisco, San

Donato Val Comino,

Settefrati

1923 Ente Parco 8.078 2017-2021

0PARCO NAZIONALE

DEL CIRCEO EUAP0004

Sabaudia, San

Felice Circeo,

Latina, Ponza

1934 Ente Parco 8.758 -2016

Agg.

in fase di

redazione

0PARCO NAZIONALE

GRAN SASSO E

MONTI DELLA

LAGA

EUAP0007 Accumuli,

Amatrice 1991 Ente Parco 13.041

0

RISERVA NATURALE

STATALE ISOLA DI

VENTOTENE E S.

STEFANO

EUAP1068 Ventotene 1997 Comune di

Ventotene 171 2014-2018 SI

0

RISERVA NATURALE

STATALE DEL

LITORALE

ROMANO

EUAP0086 Fiumicino,

Roma 1996

Comuni di

Fiumicino e

Roma

17.243 2012-2016

Agg. 2017

Comune di

Fiumicino

0

RISERVA NATURALE

STATALE SALINE

DI TARQUINIA

EUAP0085 Tarquinia 1980

Ufficio

Amministr

azione

Gestione

Beni ex

ASFD

MiPAF

150 2017-2021 SI

0

RISERVA NATURALE

STATALE DI

CASTELPORZIANO

EUAP1171 Roma 1999 Presidenza

della

Repubblica

5.995 2015-2019 SI

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12 ALLEGATI

Convenzione tra la Regione Lazio e il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco –

Linee guida operative

Linee guida tra Agenzia Regionale di protezione Civile e Direzione Protezione

Civile Roma Capitale