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REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE
ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 22-07-2013 (punto N 34 ) Decisione N 34 del 22-07-2013 Proponente GIANFRANCO SIMONCINI STELLA TARGETTI DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE Pubblicita’/Pubblicazione Atto soggetto a pubblicazione su Banca Dati (PBD) Dirigente Responsabile ALESSANDRO COMPAGNINO Estensore DANAE TITA Oggetto Rapporto sullo stato di avanzamento del Piano di Indirizzo Generale Integrato (P.I.G.I.) di cui all'art. 31 della L.R. 32/2002 al 31 dicembre 2012 Presenti ENRICO ROSSI SALVATORE ALLOCCA ANNA RITA BRAMERINI ANNA MARSON GIANNI SALVADORI GIANFRANCO SIMONCINI STELLA TARGETTI LUIGI MARRONI VITTORIO BUGLI VINCENZO CECCARELLI
Assenti CRISTINA SCALETTI ALLEGATI N°1 ALLEGATI Denominazion Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento A Si Cartaceo+Digitale P.I.G.I. 2012-2015
STRUTTURE INTERESSATE Tipo Denominazione Area di Coordinamento AREA DI COORDINAMENTO FORMAZIONE,
ORIENTAMENTO E LAVORO Area di Coordinamento AREA DI COORDINAMENTO EDUCAZIONE,
ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA
LA GIUNTA REGIONALE
Vista la Legge Regionale 26 luglio 2002, n. 32, recante “Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro” e successive modifiche e in particolare l'art. 31, comma 6 che prevede che la Giunta regionale trasmetta annualmente al Consiglio regionale, il rapporto sullo stato di avanzamento del Piano di indirizzo generale integrato circa le attività svolte e i risultati conseguiti, al fine di assicurare lo svolgimento delle funzioni di verifica e di controllo; Visto il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 8 agosto 2003, n. 47/R e ss.mm, recante "Regolamento di esecuzione della l.r. 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro)"; Viste: - la Deliberazione del Consiglio Regionale 20 settembre 2006, n. 93, recante “Piano di indirizzo generale integrato 2006-2010, di cui all’articolo 31 della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro)”, e preso atto che detto Piano è stato prorogato dall’art. 133 della L.R. n. 66/2012; - la Deliberazione del Consiglio Regionale 17 aprile 2012 n. 32 recante “Legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro) Articolo 31. Piano di indirizzo generale integrato (P.I.G.I.) 2012 – 2015” che approva le strategie di intervento e gli indirizzi per le politiche regionali individuati dal PRS 2011 – 2015 nelle materie dell’educazione, istruzione, orientamento, formazione e lavoro; Ritenuto di approvare il Rapporto sullo stato di avanzamento del Piano di Indirizzo Generale Integrato al 31dicembre 2012 di cui all’Allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente atto; A VOTI UNANIMI
DECIDE
1. di approvare, in esecuzione dell’art. 31 della l.r. 32/2002, il Rapporto sullo stato di avanzamento del Piano di Indirizzo Generale Integrato al 31 dicembre 2012, di cui all’Allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di procedere, tramite la Segreteria della Giunta, alla trasmissione del citato Rapporto al Consiglio Regionale, al fine di assicurare lo svolgimento delle funzioni di verifica e di controllo di cui all’art. 31, comma 6 della l.r. 32/2002. Il presente provvedimento, compreso l’Allegato A, è pubblicato integralmente sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta Regionale ai sensi dell’art. 18 comma 2 della l.r. n. 23/07.
SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE ANTONIO BARRETTA
Il Dirigente Responsabile ALESSANDRO COMPAGNINO Il Dirigente Responsabile MARCO MASI Il Direttore Generale
ALESSANDRO CAVALIERI
All. “A” REGIONE TOSCANA
Piano di Indirizzo Generale Integrato (PIGI) 2012-2015 in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e
lavoro
(L.R. 32/2002)
Rapporto sulle attività realizzate nel 20 12
SOMMARIO
INTRODUZIONE ............................................................................................................................................................ 1
0. SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI DEL RAPPORTO.................................................................................................. 6
1. L’OFFERTA DI SERVIZI E ATTIVITÀ NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE E DELL’ISTRUZIONE, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO ALLA STRATEGIA REGIONALE PER L’APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA...... 17
1.1 I servizi e le attività per l’infanzia nella continuità educativa da 0 a 6 anni .......................................................... 20
1.2 Un'offerta didattica innovativa e di qualità per migliorare i livelli di apprendimento e prevenire la dispersione scolastica............................................................................................................................................................... 30
1.3 Le opportunità educative e di socializzazione per lo sviluppo di percorsi personali di apprendimento e l’acquisizione di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa ..................................................................... 41
1.4 Le attività per il potenziamento del sistema dell’educazione e istruzione ed il supporto all’efficacia della programmazione degli interventi............................................................................................................................ 44
2. LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI GIOVANI E L’INTEGRAZIONE TRA SCUOLA, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E IMPRESE..................................................................................................................................................................... 46
2.1 Le opportunità di qualificazione professionale offerte nell'ambito del sistema di istruzione e formazione professionale ......................................................................................................................................................... 48
2.2 Le misure di sostegno all’accesso all’istruzione universitaria e alla promozione dell’alta formazione universitaria post laurea ............................................................................................................................................................ 64
3. IL SUPPORTO ALLE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI TERRITORI E AI PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO LA QUALIFICAZIONE DEL CAPITALE UMANO..................................................................................................................... 72
3.1 Le azioni per incrementare la capacità di risposta del sistema della formazione ai mutamenti del mercato del lavoro e della domanda di competenze................................................................................................................... 74
3.2 La formazione rivolta ai lavoratori e alle imprese per sostenere la competitività dei sistemi economici locali ...... 77
4. LE POLITICHE PER PROMUOVERE LA CREAZIONE DI LAVORO QUALIFICATO E RIDURRE LA PRECARIETÀ..................... 81
4.1 Il potenziamento del sistema di governo del mercato del lavoro e dell’intervento della rete dei servizi per l’impiego ............................................................................................................................................................... 83
4.2 Le aree prioritarie di intervento delle politiche a sostegno dell’occupabilità e i servizi per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro..................................................................................................................................................... 90
4.3 Il sostegno ai processi di crisi e alle ristrutturazioni nell’ottica di sostenibilità del modello di intervento e di rilancio dell’economia regionale........................................................................................................................... 106
5. IL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO.................................................................... 111
5.1 Il sistema regionale delle competenze ............................................................................................................ 112
5.2 L’offerta dei servizi di orientamento a supporto delle scelte e dei processi decisionali degli individui ............... 116
6. LA MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E LA COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL’ISTRUZIONE, DELLA FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ ................................................................................................................................................. 120
6.1 Iniziative per ampliare le reti di cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi per lo sviluppo della mobilità delle persone e per l'innovazione dei sistemi e dei modelli di intervento ................................................. 122
6.2 Il sostegno alla mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato......................... 128
7. ATTUAZIONE FINANZIARIA.................................................................................................................................... 134
7.1 Il quadro delle disponibilità finanziarie............................................................................................................ 134
7.2 Impegni e pagamenti...................................................................................................................................... 137
7.3 Impegni e pagamenti – dettaglio per obiettivo specifico e per azione ............................................................. 142
1
INTRODUZIONE
L’adozione del Piano di Indirizzo Generale Integrato (PIGI) per gli anni 2012-2015 è avvenuta ad
aprile 2012, con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 32.
Il PIGI rappresenta lo strumento di indirizzo strategico con cui la Regione orienta, ai vari livelli e
articolazioni territoriali, l’attività di programmazione delle politiche in materia di educazione,
istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro. Lo stesso documento costituisce, pur
nel rispetto dei regolamenti comunitari, anche il principale quadro di riferimento per la
definizione delle priorità della programmazione regionale del FSE, nonché il più importante
elemento di connessione tra le politiche promosse nei settori appena richiamati, ai più generali
obiettivi di sviluppo della Regione, così come definiti dal PRS 2011-20151.
Le nuove priorità di intervento del PIGI vertono sul potenziamento delle dimensioni che lo stesso
PRS individua come componenti fondamentali per determinare il percorso di sviluppo sociale e
economico della regione; tra queste un peso rilevante è assegnato alla qualità del capitale umano
e dei processi educativi e di formazione. Un altro elemento distintivo del nuovo PIGI è costituito
da un deciso orientamento verso l’attuazione di politiche integrate, miranti al recupero del deficit
di competitività dei sistemi socio-economici regionali. Per il 2012-2015 il Piano promuove in
maniera esplicita un modello di intervento volto ad assicurare uno stretto coordinamento con
altre politiche settoriali, in particolare con il Piano Regionale dello Sviluppo economico (PRSE)2,
prospettando, a tal fine, anche l’introduzione di strumenti attuativi incentrati sull’integrazione
strategica, operativa e finanziaria, che consentano di intervenire con maggiore incisività in
risposta ai bisogni espressi dai territori. Anche sotto il profilo della governance, il PIGI mirerà ad
estendere il modello di cooperazione tra pubblico e privato, oltre lo stretto ambito delle misure
anti-crisi in cui questo si è consolidato, per ampliare gli strumenti di intervento a sostegno della
formazione continua e dell’occupabilità dei lavoratori della Toscana.
Va, infine, ricordato la priorità assegnata alle misure afferenti al progetto “Giovani Sì“, di cui il PIGI
costituisce il più importante strumento di attuazione. Quelle del sostegno all’occupabilità dei
giovani, dell’accompagnamento delle transizioni scuola-lavoro, del supporto all’accesso a percorsi
di istruzione e formazione di qualità e alla loro verticalizzazione, fino ai più alti gradi
dell’istruzione universitaria e della formazione post laurea, sono tematiche destinate a rivestire in
futuro una centralità sempre maggiore. 1 Adottato con Risoluzione n. 49 nella seduta del Consiglio regionale del 29 giugno 2011 2 Approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 59 dell' 11 luglio 2012
2
Ciò in ragione sia della condizione di vera e propria emergenza occupazionale in cui versa questa
fascia di popolazione, sia della necessità di allineare le politiche nazionali e regionali ai recenti
orientamenti e indicazioni che provengono dal quadro strategico europeo che nel corso del 2012,
con l’adozione del Pacchetto per l’occupazione giovanile, si è arricchito di un ulteriore strumento
per coordinare gli interventi in materia. Con questo ambito di intervento si intrecciano poi
l’insieme di riforme e misure volte a rafforzare i legami tra competenze in uscita dai percorsi di
istruzione e formazione con il mondo del lavoro, prime tra tutte il consolidamento dell’offerta di
tirocini e apprendistati che, per la loro attuazione, richiederanno, in prospettiva, lo sviluppo di
politiche di sistema volte a rafforzare le partnership tra datori di lavoro e istituzioni che
presiedono il governo del mercato del lavoro (servizi per l'impiego, province, regioni, livello
centrale, sindacati e altri servizi per i giovani).
Queste prospettive sembrano essere già pienamente integrate all’interno del PIGI, come si evince
anche dall’articolazione di azioni, obiettivi specifici e globali adottati per il periodo 2012-2015
(riprodotta nello schema successivo).
Nei capitoli che seguono, dopo una breve rassegna sui principali risultati conseguiti dal Piano nel
2012, le attività realizzate nell’ambito di ciascun obiettivo globale sono descritte in dettaglio, con
riferimento alle priorità perseguite, alle azioni attivate e alle tipologie di destinatari raggiunti.
3
ARTICOLAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI DEL PIGI 2012-2015 OBIETTIVO GLOBALE OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI
1.a Potenziare l’offerta di attività e servizi per l’infanzia nell’ottica di consolidamento di un modello di continuità educativa rispondente ai bisogni degli individui e delle famiglie
1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia 1.a.2 Interventi per la generalizzazione della scuola dell’infanzia 1.a.3 Azioni di continuità educativa
1.b Promuovere l’innovazione e l’efficacia dell’offerta didattica per prevenire la dispersione scolastica, migliorare i livelli di apprendimento e la qualità dell’istruzione facendo leva sul valore aggiunto della programmazione territoriale integrata
1.b.1 Programmazione dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica
1.b.2 Interventi a sostegno dell'integrazione scolastica 1.b.3 Indirizzi alle istituzioni scolastiche e interventi a sostegno della qualità dell’offerta didattica 1.b.4 Diritto allo studio scolastico 1.b.5 Percorsi di alternanza scuola lavoro 1.b.6 Interventi a supporto della qualità dell’edilizia scolastica e dell’infanzia
1.c Fornire alla popolazione opportunità educative e di socializzazione tese a supportare la realizzazione di percorsi personali di apprendimento, nonché l’acquisizione e l’aggiornamento di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa
1.c.1 Attività di educazione non formale e per la socializzazione rivolte agli adolescenti, ai giovani e alle famiglie 1.c.2 Educazione formale e non formale degli adulti 1.c.3 Sistema regionale di e-learning per l’apprendimento permanente (TRIO)
1 PROMUOVERE I PERCORSI DI SVILUPPO PERSONALE, CULTURALE E FORMATIVO DEI CITTADINI, ATTRAVERSO L‘OFFERTA DI OPPORTUNITÀ EDUCATIVE E LA CRESCITA QUALITATIVA DEL SISTEMA SCOLASTICO TOSCANO, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO PER L’APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA
1.d Sostenere l’efficacia della programmazione attraverso l’ampliamento della base di conoscenza disponibile ed il rafforzamento delle funzioni di monitoraggio, valutazione e assistenza tecnica
1.d.1 Sistemi informativi a supporto delle decisioni 1.d.2 Attività di monitoraggio, studio, ricerca e valutazione nel settore dell’istruzione e dell'infanzia
2.a Dare sostegno alla qualificazione professionale dei giovani, nell'ambito del sistema di istruzione e formazione professionale regionale
2.a.1 Apprendistato per l’adempimento del diritto dovere all’istruzione e formazione 2.a.2 Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) 2.a.3 Percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) 2.a.4 Percorsi di istruzione tecnica superiore (ITS) 2.a.5 Programma regionale di tirocini retribuiti
2 PROMUOVERE E SOSTENERE L’ACCESSO AD UN’OFFERTA FORMATIVA DI ALTO VALORE PER LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI GIOVANI, SECONDO UNA LOGICA DI INTEGRAZIONE FRA SCUOLA, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E MONDO DEL LAVORO
2.b Sostenere il raggiungimento di elevati livelli di istruzione e qualificazione attraverso politiche per il diritto all'istruzione universitaria e promuovendo l’accesso e l’offerta di percorsi di alta formazione
2.b.1 Sistema regionale del diritto allo studio universitario (DSU) 2.b.2 Borse di studio per dottorati di ricerca internazionali 2.b.3 Prestiti d’onore per percorsi di alta specializzazione 2.b.4 Voucher alta formazione
4
OBIETTIVO GLOBALE OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI
3.a Promuovere la qualificazione e innovazione del sistema della formazione per rafforzare la capacità di risposta ai mutamenti nel mercato del lavoro e nella domanda di competenze
3.a.1 Sistema regionale di accreditamento degli organismi formativi 3.a.2 Catalogo dell'offerta formativa personalizzata 3 SOSTENERE LE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI
TERRITORI E I LORO PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO UN’OFFERTA FORMATIVA DI ELEVATA QUALITÀ, CAPACE DI VALORIZZARE LE ECCELLENZE E RISPONDENTE ALLE ESIGENZE DEL MERCATO DEL LAVORO E DELLA SOCIETÀ
3.b Realizzare un’offerta qualificata di formazione continua rivolta ai lavoratori e alle imprese a supporto delle politiche di sviluppo e innovazione locali nell’ottica di valorizzazione delle eccellenze e delle vocazioni dei territori
3.b.1 Formazione continua 3.b.2 Formazione per l’inserimento e il reinserimento lavorativo
4.a Rafforzare l’efficacia del sistema di governo del mercato del lavoro tramite il potenziamento della rete dei servizi e l’integrazione tra intervento pubblico privato
4.a.1 Interventi per il potenziamento e l’integrazione della rete dei Servizi per il lavoro a livello territoriale 4.a.2 Autorizzazione accreditamento servizi per il lavoro 4.a.3 Potenziamento degli strumenti online per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro 4.a.4 Potenziamento del Sistema informativo del lavoro 4.a.5 Attività di monitoraggio e analisi dei sistemi del lavoro, formazione e istruzione
4.b Supportare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo le forme di lavoro qualificato attraverso misure e sostegni diversificati, con specifica priorità all’occupabilità femminile, all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e alla tutela dei lavoratori atipici
4.b.1 Servizi di informazione 4.b.2 Servizi di orientamento e consulenza 4.b.3 Servizi alle imprese 4.b.4 Informazione, assistenza e consulenza a supporto dei lavoratori atipici 4.b.5 Apprendistato professionalizzante e apprendistato di alta formazione e ricerca 4.b.6 Sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile. Microcredito 4.b.7 Misure per l’inserimento e reinserimento delle donne nel mercato del lavoro 4.b.8 Fondi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e per il mantenimento al lavoro di lavoratori a tempo determinato e collaboratori a progetto 4.b.9 Fondo di garanzia per l’accesso al credito 4.b.10 Fondi di incentivazione all’assunzione di giovani laureati, dottori di ricerca, tirocinanti 4.b.11 Supporto all’inserimento lavorativo degli immigrati e dei soggetti svantaggiati 4.b.12 Azioni rivolte all’inserimento lavorativo dei disabili 4.b. 13 Azioni di contrasto al lavoro sommerso e irregolare
4 PROMUOVERE LA CREAZIONE DI LAVORO QUALIFICATO E RIDURRE LA PRECARIETÀ
4.c Sviluppare un sistema integrato per il sostegno ai processi di crisi e alle ristrutturazioni in un’ottica di sostenibilità del modello di intervento e di rilancio dell’economia regionale
4.c.1 Sostegno ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga 4.c.2 Sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria e rimasti privi di reddito 4.c.3 Fondo di incentivazione all’assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità 4.c.4 Fondo di incentivazione all’assunzione di lavoratori prossimi alla pensione e privi di ammortizzatori sociali 4.c..5 Fondo per la concessione di integrazioni al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà 4.c.6 Attività di assistenza e mediazione nelle vertenze aziendali
5
OBIETTIVO GLOBALE OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI
5.a Implementare e perfezionare il sistema regionale delle competenze
5.a.1 Repertorio Regionale delle Figure Professionali (RRFP) 5.a.2 Sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle competenze 5.a.3 Formazione degli operatori 5.a.4 Attività di cooperazione interregionale per la condivisione dei repertori
5 SVILUPPARE IL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO
5.b Rafforzare e integrare le attività di orientamento lungo tutto l’arco della vita rendendole a pieno titolo un diritto
5.b.1 Sostegno all’integrazione della rete dei servizi per l’orientamento e allo sviluppo di modelli e prassi comuni di intervento 5.b.2 Azioni per la qualità del sistema regionale di orientamento e per la formazione degli operatori 5.b.3 Formazione degli operatori del sistema dell’orientamento 5.b.4 Orientamento per l’attuazione del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione 5.b.5 Orientamento in uscita dal secondo ciclo di istruzione e nel periodo universitario 5.b.6 Rafforzamento dell’orientamento nei servizi al lavoro
6.a Ampliare le reti di cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi per lo sviluppo della mobilità delle persone, dell'innovazione dei sistemi e dei modelli di intervento nell'ambito delle politiche per l’educazione, l’istruzione, l’orientamento, la formazione e il lavoro
6.a.1 Interventi per lo sviluppo di accordi bilaterali e di partenariato europeo 6.a.2 Partecipazione alla costruzione delle politiche europee attraverso Earlall 6.a.3 Partecipazione a reti tematiche e a progetti transnazionali e interregionali per lo scambio di buone pratiche e lo sviluppo di modelli comuni di interventi attraverso l’implementazione di progetti pilota 6.a.4 Progetti a carattere transnazionale attivati dagli organismi territoriali del sistema regionale di lifelong learning
6 PROMUOVERE POLITICHE DI MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E DI COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL’ISTRUZIONE, DELLA FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ
6.b Sostenere la mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato a fini formativi e professionali
6.b.1 Incentivi per l’acquisizione di competenze rivolti a studenti delle scuole secondarie 6.b.2 Stage all’estero per i percorsi IFTS 6.b.3 Voucher per work experience all'estero 6.b.4 Progetti di mobilità e cooperazione transnazionale 6.b.5 Progetti di mobilità settoriale 6.b.6 Servizi di informazione, orientamento e accoglienza
6
0. SINTESI DEI PRINCIPALI CONTENUTI DEL RAPPORTO
L’Analisi dell’attuazione fisica del Piano, ha messo in evidenza una serie di risultati raggiunti nel
corso del 2012, evidenziati di seguito per ciascun obiettivo globale.
1. L’OFFERTA DI SERVIZI E ATTIVITÀ NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE E DELL’ISTRUZIONE, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO ALLA STRATEGIA REGIONALE PER L’APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA
In linea con gli obiettivi definiti in ambito europeo che puntano ad una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva, il Piano di Indirizzo Integrato assume come prioritaria, nell’ambito del
primo obiettivo globale, la promozione dell’apprendimento permanente quale strumento per
garantire la realizzazione personale, sociale e professionale degli individui. Le linee di intervento
programmate riguardano tutti i contesti (formale, informale e non formale); sono rivolte a tutta la
popolazione residente (dalla fascia di età 0-3 anni alla popolazione adulta); si articolano sia in
azioni specificamente rivolte alle persone che in azioni di sistema, finalizzate alla qualificazione
dell’offerta, e vanno ricondotte a 4 differenti obiettivi specifici che riguardano, rispettivamente:
1. il potenziamento delle attività e dei servizi per l’infanzia, nell’ottica del potenziamento
della continuità educativa (obiettivo specifico 1.a);
2. la qualificazione dell’offerta didattica finalizzata a prevenire la dispersione scolastica e a
migliorare i livelli di apprendimento anche attraverso il potenziamento della
programmazione territoriale integrata (obiettivo specifico 1.b);
3. l’offerta a giovani e adulti di opportunità di socializzazione ed educative che consentano
l’acquisizione o l’aggiornamento di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa
(obiettivo specifico 1.c);
4. il rafforzamento di strumenti (banche dati, monitoraggio, valutazione) a supporto della
corretta ed efficace programmazione degli interventi regionali (obiettivo specifico 1.d).
Nel corso del 2012, il perseguimento delle finalità enunciate per le azioni rivolte alle persone ha
consentito di:
Ø raggiungere, attraverso l’incremento dei servizi educativi per la prima infanzia (azione 1.a.1),
un tasso di copertura della domanda che si attesta al 31,7% (contro un dato medio nazionale
del 19%) e di raggiungere, attraverso i servizi educativi zonali, 14.655 bambini;
7
Ø ampliare i servizi in 1.160 sezioni delle scuole di infanzia paritarie (private e degli enti locali),
per un totale di bambini coinvolti pari a 3.300 unità (azione 1.a.2);
Ø attivare interventi a sostegno della continuità educativa che hanno complessivamente
coinvolto, sia pure in forma indiretta, 1.378 bambini (azione 1.a.3);
Ø implementare, nell’ambito dei PEZ, interventi formativi e di laboratorio sui temi
dell’integrazione scolastica cui hanno partecipato 3.327 operatori e 48.164 allievi e
incrementare le ore di docenza di lingua italiana di 1.440 docenti, per un totale di allievi
destinatari pari a 12.833 unità (azione 1.b.2);
Ø erogare incentivi per il diritto allo studio scolastico a 52.716 studenti (azione 1.b.4);
Ø finanziare attività di educazione non formale e di socializzazione rivolte ai ragazzi che hanno
interessato 63.350 destinatari (azione 1.c.1);
Ø coinvolgere in attività di educazione non formale e di educazione continua 6.410 adulti
(azione 1.c.2) e raggiungere, attraverso il sistema regionale di web learning TRIO, altri 45.346
utenti (azione 1.c.3).
Le azioni di sistema hanno invece portato:
Ø alla definizione del Piano regionale dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete
scolastica, costruito sulla base di quanto previsto dai corrispondenti Piani provinciali annuali
riferiti al I e al II ciclo di istruzione (azione 1.b.1);
Ø al finanziamento di linee di intervento a sostegno della qualificazione dell’offerta didattica
(quali quelle destinate al potenziamento dell’offerta di educazione scientifica, musicale e di
cittadinanza attiva, azione 1.b.3);
Ø al finanziamento di attività gestite a livello provinciale per la formazione di tutor da
impiegare nei progetti di alternanza (azione 1.b.5) che hanno complessivamente raggiunto
1.234 destinatari;
Ø al finanziamento di interventi di edilizia scolastica (azione 1.b.6);
Ø alla prosecuzione delle attività propedeutiche alla realizzazione di un'anagrafe integrata per
le attività realizzate nel campo dell'istruzione e dell'educazione (azione 1.d.1);
Ø alla pubblicazione di alcuni rapporti sui temi dell’istruzione e dell’educazione dell’infanzia
(azione 1.d.2).
2. LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI GIOVANI E L’INTEGRAZIONE TRA SCUOLA, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E IMPRESE
8
All’interno della seconda direttrice di intervento del Piano (afferente all’Obiettivo globale 2 -
Promuovere e sostenere l’accesso ad un’offerta formativa di alto valore per la qualificazione
professionale dei giovani, secondo una logica di integrazione fra scuola, formazione, università e
mondo del lavoro), la Regione attua politiche di investimento in capitale umano e conoscenza,
fornendo ai giovani l’opportunità di accedere, su basi paritarie, a occasioni qualificate di istruzione
e formazione, a partire dall’offerta realizzata dal sistema di istruzione e formazione professionale
(Apprendistato per il diritto-dovere all’istruzione e formazione, percorsi di IeFP), per arrivare alla
formazione tecnica superiore (IFTS e ITS), all’istruzione universitaria e all’alta formazione.
Le politiche promosse in questo ambito dal Piano concorrono, pertanto, in modo diretto e
sostanziale al perseguimento dell’obiettivo sancito nel quadro di Europa 2020 di migliorare i livelli
d’istruzione riducendo l’abbandono scolastico al di sotto del 10% e aumentando almeno al 40% la
percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni in possesso di una laurea. Una delle priorità al centro
dell’attività del Piano 2012-2015 è rappresentata infatti dallo sviluppo e consolidamento di un
sistema regionale deputato all’offerta di formazione e istruzione rivolto ai giovani, che consenta,
da un lato, di garantire a questa fascia di popolazione pari opportunità nell’accesso (e di mobilità
verticale) a percorsi professionalizzanti di elevata qualità, fortemente ancorati ai fabbisogni del
mercato del lavoro, in una prospettiva di progressione verso i livelli più elevati di qualificazione e di
istruzione; dall’altro, di concorrere - insieme alle altre politiche settoriali della Regione - a
sostenere i processi di innovazione e valorizzazione delle eccellenze regionali in coerenza con le
direttrici di sviluppo indicate dal PRS 2011 – 2015.
Nel corso del 2012, l’attuazione di questo obiettivo globale è stata sostenuta sia attraverso azioni
di sistema volte alla messa a punto dell’offerta regionale di istruzione e formazione professionale,
sia attraverso il cofinanziamento azioni formative, sia infine attraverso incentivi, servizi e misure
di accompagnamento finalizzate ad agevolare l’accesso all’istruzione universitaria, a percorsi di
alta formazione e a dottorati di ricerca internazionali.
In particolare le azioni realizzate hanno consentito:
Ø di disciplinare la regolamentazione dell’Apprendistato per la Qualifica e per il Diploma
Professionale, modificando, allo scopo, le precedenti normative e disposizioni regionali al
fine di adeguarle alle innovazioni nel frattempo introdotte a livello nazionale in merito alle
figure professionali (Accordo Stato Regioni del 19 gennaio 2012), ai profili formativi
dell’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (Accordo in sede di Conferenza
permanente del 15 marzo 2012) e in merito alla definizione di un sistema nazionale di
certificazione delle competenze comunque acquisite in apprendistato (Accordo in Conferenza
Stato Regioni tra il Ministro del Lavoro, il Ministro dell’Istruzione e le Regioni del 19 aprile
2012), nonché di regolamentare l’offerta formativa pubblica nell’ambito del contratto di
9
apprendistato professionalizzante finalizzata all’acquisizione di competenze di base e
trasversali, prevedendo, tra l’altro, la costituzione e la promozione da parte della Regione di
un catalogo pubblico che contempli anche percorsi formativi blended caratterizzati
dall’utilizzo delle risorse didattiche del sistema TRIO (azione 2.1.a);
Ø di ridefinire gli indirizzi per la realizzazione dell’offerta regionale di IeFP (azione 2.1.b) alla
luce delle innovazioni introdotte con l’Accordo in Conferenza Stato – Regioni del 27 luglio
2011 in merito agli atti necessari per il passaggio a nuovo ordinamento dei percorsi di
istruzione e formazione professionale, nonché di approvare il Piano dell’offerta regionale dei
percorsi di IeFP finalizzati al conseguimento della qualifica triennale in regime di sussidiarietà
integrativa realizzati dagli IPS per l’anno 2012-2013 che prevede un numero complessivo di
utenti pari a 17.168 unità (contro i 10.941 allievi dell’anno formativo 2011-2012);
Le opportunità formative e le misure di sostegno promosse in questo primo anno di operatività del
PIGI 2012-2015 hanno consentito il coinvolgimento di 117.269 giovani. Di questi, una quota pari
all’87% è rappresentata dagli studenti universitari che nel corso del 2012 hanno beneficiato
dell’ampio ventaglio di supporti (borse di studio; prestiti; servizi abitativi, servizio mensa, ecc.).
Sono oltre 15mila, quanti, invece, hanno avuto accesso alle opportunità formative offerte nei
vari segmenti della filiera formativa regionale; tra questi vanno richiamati i 12mila ragazzi inseriti
nei percorsi offerti dal sistema di IeFP regionale e i 2.481 giovani coinvolti dal Programma
regionale di tirocini retribuiti, promosso nell’ambito del Progetto GiovaniSì del PRS.
3. IL SUPPORTO ALLE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI TERRITORI E AI PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO LA QUALIFICAZIONE DEL CAPITALE UMANO
Questa direttrice di intervento, che discende dal terzo obiettivo globale del Piano (Sostenere le
strategie di sviluppo dei territori e i loro processi di innovazione attraverso un’offerta formativa di
elevata qualità, capace di valorizzare le eccellenze e rispondente alle esigenze del mercato del
lavoro e della società) si articola in due macro aree di attività:
• la prima, afferente all’obiettivo specifico 3.a, fa leva su azioni prettamente di sistema,
orientate ad innalzare la qualità e l’efficacia della formazione realizzata sul territorio
regionale,
• la seconda, costitutiva della strategia dell’obiettivo specifico 3.b, è deputata ad incidere sui
profili e i livelli di qualificazione della forza lavoro e imprenditoriale della regione e ad
accompagnare i processi di ristrutturazione e riposizionamento competitivo dei sistemi
produttivi locali, attraverso l’offerta diffusa di opportunità di formazione per occupati e la
formazione a supporto dell’inserimento e reinserimento lavorativo.
10
Nell’ambito del primo dei due obiettivi specifici appena richiamati, le azioni di sistema promosse
nel corso del 2012 si sono concretizzate nelle realizzazione delle attività funzionali alla gestione del
dispositivo regionale di accreditamento delle sedi formative (le attività implementate hanno
comportato, nello specifico: la sospensione dell’accreditamento per 28 strutture formative; 20
revoche; 35 nuovi accreditamenti; 6 reimmissioni; la sottrazione di punti a 25 strutture, azione
3.a.1) e nella prosecuzione del confronto con le Province, propedeutico alla definizione degli
indirizzi necessari a alla costruzione di un Catalogo regionale dell'offerta formativa che si configuri
come elemento di raccordo e sommatoria virtuosa delle analoghe esperienze provinciali (azione
3.a.2).
Nell’attuare la linea di intervento afferente all’obiettivo specifico 3.b del Piano (Realizzare
un’offerta qualificata di formazione continua rivolta ai lavoratori e alle imprese a supporto delle
politiche di sviluppo e innovazione locali…) la Regione assume quale principio guida il
rafforzamento dei legami tra la formazione programmata per lavoratori e imprese e le traiettorie
di sviluppo sociale ed economico dei territori. La capacità di rispondere ai fabbisogni di
competenze dei diversi sistemi economici locali e di sostenere, al contempo, in modo diffuso e
continuativo, processi di qualificazione e aggiornamento degli occupati - imprenditori, lavoratori
autonomi, dipendenti, ma in particolare delle fasce più deboli del mercato del lavoro come gli
atipici e i lavoratori in età avanzata -, è strettamente connessa alla possibilità di differenziare gli
interventi sulla base delle specificità dei destinatari e dei contesti produttivi e di ottimizzarli,
coordinando attori, strumenti e risorse disponibili. Sul piano della governance, tale approccio
viene sostenuto attraverso un confronto costante con gli attori del mondo istituzionale, sociale e
produttivo, teso a garantire le condizioni necessarie per valorizzare al meglio le possibili aree di
integrazione su obiettivi, strumenti operativi e risorse. Nel corso del 2012 sono stati 1.140 i
percorsi giunti a conclusione nell’ambito della formazione continua e della formazione per
l’inserimento lavorativo, per un totale 5.836 formati (il 41% dei quali costituito da donne); in
questo quadro, la formazione continua rappresenta lo strumento di gran lunga prevalente, cui va
ascritta infatti una quota pari al 91% dei destinatari raggiunti all’interno di questo obiettivo
specifico.
4. LE POLITICHE PER PROMUOVERE LA CREAZIONE DI LAVORO QUALIFICATO E RIDURRE LA PRECARIETÀ
Il secondo obiettivo globale viene attuato dalla Regione in un quadro di stretta integrazione
strategica con le politiche messe in atto dalle altre direttrici di intervento.
L’obiettivo viene promosso con una grande attenzione per le persone più deboli del mercato del
lavoro, quali disoccupati in età avanzata e in condizione di difficile riposizionamento, donne,
giovani, soggetti con svantaggio di tipo psichico, fisico e sociale. A tal fine, un primo gruppo di
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misure ha riguardato il rafforzamento del sistema di governo del mercato del lavoro, attraverso il
potenziamento della rete dei servizi e una maggiore integrazione tra intervento pubblico e
privato, elementi, questi, che costituiscono la base per lo sviluppo di efficaci politiche attive per la
promozione di lavoro qualificato e la riduzione delle forme discriminatorie in entrata nel mercato
del lavoro. In parallelo a questi interventi, un ambito di misure specifico ha riguardato il sostegno
ad imprese e lavoratori interessati da processi di crisi aziendali, in un’ottica di sostenibilità del
modello di intervento e di rilancio dell’economia regionale.
In particolare, l’azione dispiegata dalla Regione a supporto all’occupabilità delle persone, si è
focalizzata sui seguenti campi di intervento:
- Promozione delle pari opportunità
- Sostegno ai soggetti svantaggiati
- Sostegno all’imprenditorialità, con particolare attenzione a quella giovanile e femminile
- Sostegno alla stabilizzazione dell’occupazione per i lavoratori a tempo determinato e
“atipici”
- Riduzione della disoccupazione
- Mediazione nelle vertenze aziendali
- Sostegno ai lavoratori e alle imprese in crisi attraverso l’erogazione degli ammortizzatori
sociali
Tra i principali risultati conseguiti nel 2012, vanno richiamati:
- quelli conseguiti nell’ambito delle politiche di sostegno all’imprenditoria giovanile e
femminile, che complessivamente hanno permesso l’avvio di 881 attività;
- le politiche per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, che hanno visto la
trasformazione di 630 contratti a tempo indeterminato;
- le politiche di sostegno per i lavoratori atipici tramite cui sono stati raggiunti 18mila
destinatari;
- i fondi attivati per incentivare l’assunzione di giovani laureati o con dottorato di ricerca,
che hanno riguardato 54 destinatari;
- le politiche di supporto all’inserimento lavorativo dei soggetti con svantaggio che hanno
finanziato un contributo per 55 inserimenti; inoltre, le attività promosse dall’Asse
Inclusione sociale del POR FSE, giunte a conclusione nel corso del 2012, hanno interessato
in tutto 1.389 persone (783 donne e 606 uomini);
Nell’ambito dell’azione di contrasto agli effetti della crisi su imprese e lavoratori, vanno segnalati:
i 16mila lavoratori sostenuti tramite la cassa integrazione in deroga e le politiche attive ad essa
correlate; le politiche di sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria e
rimasti privi di reddito, che hanno interessato 784 destinatari; il fondo per la concessione di
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integrazioni al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà, tramite cui sono
stati sostenuti 7.940 lavoratori. Va ricordata, infine, l’attività di assistenza e mediazione svolta
dalla Regione nelle vertenze aziendali, che ha riguardato 67 casi aziendali che hanno interessato
un totale di 12mila lavoratori.
5. IL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO
Il processo che ha portato alla definizione dell’architettura complessiva del dispositivo regionale
di certificazione delle competenze (obiettivo specifico 5.a) si è concluso nel 2006 con
l’approvazione della DGR n. 344 che ha definito gli “indirizzi regionali per l’attuazione dei processi
di riconoscimento e certificazione delle competenze realizzati nell’ambito del sistema di istruzione
e formazione professionale”. La gestione operativa del dispositivo impone, tuttavia, la costante
implementazione di alcune linee di intervento, attivate anche nel 2012. In corso d’anno, infatti, la
Regione ha approvato altre schede da inserire nel Repertorio delle figure professionali (che
costituisce uno strumento imprescindibile per la messa in trasparenza dei percorsi formativi e la
certificazione delle competenze); ha approvato il format per la progettazione delle azioni di
accompagnamento e sostegno ai percorsi degli Istituti Professionali di Stato e ha aggiornato
l’elenco regionale degli esperti di valutazione degli apprendimenti e delle competenze inserendo
nello stesso elenco gli operatori appositamente formati con i percorsi avviati nel 2011. L’obiettivo
di garantire l’integrazione e la mobilità tra sistemi, finalità prioritaria dell’obiettivo globale 5, è
stato inoltre perseguito, anche nel corso del 2012, finanziando progetti finalizzati ad erogare
servizi di orientamento, al lavoro e allo studio (obiettivo specifico 5.b). A questo riguardo, va
ricordato il ruolo prioritario svolto dalla rete territoriale dei CPI nell’erogazione di servizi di
orientamento al lavoro e, con riferimento alle attività implementate nel corso del 2012, vanno
segnalati, in particolare:
Ø il rifinanziamento del progetto PROMETEO (Rete di sportelli per il sostegno ai lavoratori
atipici), gestito da CGIL, CISL e UIL con capofila USR Cisl Toscana;
Ø la sottoscrizione di uno schema di protocollo con cui sono state disciplinate le attività di
competenza dell’ARDSU in materia di informazione, pubblicizzazione e orientamento
rivolte agli studenti dell’ultimo biennio delle superiori, diplomati, universitari, neo-
laureati;
Ø l’attivazione di un progetto sperimentale (TUO – Toscana Università Orientamento),
anch’esso affidato all’ARDSU, che prevede la realizzazione di servizi di orientamento post
diploma destinati agli studenti dell’ultimo biennio della scuola secondaria superiore e che,
nel primo anno di operatività, ha già coinvolto 2.668 studenti;
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Ø l’emanazione di linee guida regionali relative alle attività di orientamento realizzabili dagli
Istituti scolastici a favore degli studenti delle seconde e terze classi della scuola
secondaria di primo grado e delle prime e seconde classi degli Istituti Professionali di
Stato e degli Istituti Tecnici, nonché delle attività di orientamento realizzabili dalle
amministrazioni provinciali a favore dei drop out.
VI. LA MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E LA COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL’ISTRUZIONE, DELLA
FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ
Le attività di cooperazione transnazionale promosse all’interno del VI obiettivo globale
costituiscono uno strumento prezioso per rafforzare e qualificare ulteriormente le politiche
complessivamente realizzate dal Piano. Questo obiettivo promuove circuiti virtuosi di
apprendimento, attraverso lo scambio di esperienze e la moltiplicazione delle occasioni di
cooperazione e partecipazione a reti a livello transnazionale e interregionale, nonché tramite la
sperimentazione di approcci innovativi in ambiti di policy di interesse strategico per la regione
Toscana. Le attività svolte, nel corso del 2012, hanno interessato tutte e due gli obiettivi specifici,
rivolti rispettivamente :
• allo sviluppo di reti di cooperazione transnazionale o interregionale tra organismi o
istituzioni, finalizzate a supportare sia la mobilità dei cittadini, che lo scambio di
esperienze per l’innovazione di sistemi e lo sviluppo di modelli di intervento comuni;
• all’estensione dell’accesso alle opportunità di mobilità all’estero sia a fini formativi che
professionali per i singoli cittadini.
La linea d’intervento dedicata alla creazione di reti di cooperazione con istituzioni e organismi di
altri paesi è stata attuata attraverso un accordo d’Intesa con la Regione Catalogna che ha avuto
come obiettivo quello di rendere più efficaci le politiche per l’educazione, la formazione,
l’occupazione e lo sviluppo economico dei due paesi.
All’interno della seconda azione dedicata all’attività di cooperazione internazionale, l’attuazione è
proseguita in buona parte attraverso la partecipazione della Regione Toscana alla rete EARLALL, la
rete europea di autorità locali e regionali istituita nel 2001 su iniziativa della Regione Toscana a
sostegno della costruzione di modelli comuni di intervento.
Per facilitare la partecipazione a reti tematiche e sviluppare dei progetti di cooperazione
transnazionale per lo scambio di buone pratiche in grado di dare un valore aggiunto in termini
d’innovazione, la Regione Toscana ha proseguito le sue attività in riferimento al progetto “OSA-
One step ahead” (Un passo in avanti) che si propone di identificare le migliori misure in ambito
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sociale, lavorativo e di lifelong learning da attuare per agevolare l’inserimento lavorativo e nella
vita sociale di giovani tra i 16 e i 32 anni.
Ha inoltre aderito al “Cert Ent: Applying ECVET and ECTS to Certify Learning Outcomens and
Qualification of the Entrepreneur in Construction sector” volto a rafforzare le capacità del
sistema regionale in ambito di apprendimento permanente.
Nella stessa linea d’intervento la Regione ha presentato varie candidature progettuali nell’ambito
dei programmi comunitari tra i quali ricordiamo:
• il progetto Build Entrepreneurship Skill in School- BESiS (Costruire le competenze
imprenditoriali), che coinvolge ben 8 partner, il cui obiettivo è quello di promuovere
progetti ad alto valore aggiunto a livello europeo in materia di istruzione per
l'imprenditorialità;
• il progetto “Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme in
Tuscany"(“Costruzione di un partenariato finalizzato alla creazione di un piano di garanzia
per i giovani in Toscana”) che coinvolge 13 partner e mira alla definizione di modelli
innovativi di intervento nell’ambito del supporto rivolto ai giovani di età compresa tra i 15
e i 24 anni.
L’avviso pluriennale per Progetti transnazionali presentati da Province e Comuni Toscani, dal
momento dell’avvio nel 2008, al 31/12/12, ha visto 1.500 destinatari coinvolti dalle attività
finanziate dal bando.
La linea di intervento dedicata alla mobilità delle persone è stata attuata soprattutto attraverso la
realizzazione di azioni che discendono dal Progetto Giovanisì e dall’iniziativa “Youth on the
Move”.
Relativamente alla mobilità internazionale a fini formativi le attività principali si sono
concretizzate nei seguenti atti che attuano due delle misure del suddetto Progetto dedicate alla
mobilità all’estero di giovani e studenti, e cioè:
§§§ l’emanazione del “Bando per la concessione di contributi a favore della mobilità
internazionale per gli studenti delle scuole secondarie di II grado toscane – Anno 2012/2013”
attraverso il quale sono state finanziate 32 scuole, in attività che hanno interessato 631
studenti;
§§§ il finanziamento degli stage all’estero, previsti dal Bando IFTS, che ha interessato 58 allievi dei
percorsi IFTS;
Nell’ambito delle azioni di mobilità internazionale a fini professionali è proseguita l’azione di
supporto alle esperienze lavorative condotte all’estero, realizzata in attuazione dell’Asse V del
POR FSE, attraverso il finanziamento dei Voucher di mobilità transnazionale a supporto di attività
di lavoro all’estero rivolti a diplomati e laureati inoccupati e disoccupati con meno di 40 anni di
15
età. Nel corso dell’anno sono stati finanziati 66 voucher con un impegno finanziario di 500.000,00
euro.
In questo stesso ambito d’intervento si deve ricordare l’aggiornamento della graduatoria del
progetto TransEngine, per un totale di 24 giovani laureati inseriti nell’“Archivio regionale”. Questo
progetto, nato da un protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e la Duale Hochschule Baden-
Württemberg, si prefigge di garantire a giovani laureati in ingegneria l’opportunità di realizzare
un’esperienza di formazione e lavoro presso imprese ad alto contenuto tecnologico del Baden
Württemberg.
Nell’ambito di supporto di “Azioni di Mobilità di cooperazione transnazionale” sono stati coinvolti
complessivamente nel 2012, 363 destinatari , di cui 100 maschi e 263 femmine, a valere
sull’avviso di chiamata di “Azioni Transnazionali”.
A valere sullo stesso avviso ed in particolare in riferimento alle seguenti ulteriori due Azioni: “
Azioni a supporto di reti e partenariati transnazionali delle Parti sociali e delle imprese” e “Progetti
pilota e di trasferimento dell’innovazione”. I destinatari rilevati nel 2012 sono stati
complessivamente 299.
Infine nell’ambito di “Progetti di mobilità settoriale”, finalizzati a favorire la crescita professionale
di soggetti impegnati in un particolare settore o ambito produttivo a vocazione transnazionale, i
destinatari raggiunti nel 2012, a valere sul relativo avviso, sono stati in tutto 340, di cui 173
maschi e 167 femmine.
Attuazione finanziaria
Nel corso del 2012 il valore delle risorse finanziarie stanziate per l’attuazione del Piano di
Indirizzo Generale Integrato ha raggiunto un ammontare pari a € 412.451.422,89, destinato per
l’85% (€ 350.753.713,33) alla copertura di spese correnti; per il rimanente 15% (€ 61.697.709,57)
alla copertura di spese per investimenti. Rispetto al 2011 l’ammontare stanziato ha subito una
contrazione di circa 20 milioni di euro, pari a 5 punti percentuali: tale riduzione è imputabile
essenzialmente alla riduzione avvenuta nelle risorse di fonte nazionale, ridottesi di oltre 30 milioni
di euro: a fronte di questa contrazione, rimane pressoché stabile lo stanziamento delle risorse
regionali, mentre aumentano sia quelli di fonte UE che quelli di altri Fondi.
L’attuazione degli interventi del Piano ha comportato nel corso del 2012 l’assunzione di impegni
per € 233.609.192,69 e l’erogazione di pagamenti per € 111.998.014,74. Rispetto al 2011, che è
stato l’ultimo anno di attuazione del precedente Piano di Indirizzo Generale Integrato, relativo al
periodo 2006-2010, si registra un calo nell’ammontare sia degli impegni assunti che delle spese
erogate.
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I fondi impegnati nel corso del 2012 derivano per poco meno di 100 milioni di euro (per una quota
pari al 42,6% del totale) da risorse di fonte regionale; fondi nazionali hanno contribuito per il
39,9% agli impegni complessivi, mentre fondi della UE hanno finanziato il 15,6% degli impegni
totali. La riduzione complessiva nel valore degli impegni registrata nel 2012 è legata pressoché
completamente alla diminuzione registrata negli impegni finanziati con fondi statali, diminuiti di
oltre 36 milioni di euro rispetto al 2011.
Per completare il quadro finanziario legato all’attuazione del Piano nel corso del 2012, si deve
inoltre ricordare che per la realizzazione delle attività delegate previste dal POR FSE 2007/2013
per l’annualità 2012 è stato trasferito a favore delle amministrazioni provinciali e all’Unione di
Comuni Empolese/Valdelsa un volume di risorse pari a € 50.086.367,93. Ulteriori € 1.861.128,86
di impegni sono stati assunti per spese relativa all’Assistenza Tecnica del Por. Ob. 2 FSE 207/2013.
Relativamente all’articolazione strategica del Piano, emerge che l’attuazione delle politiche per
l’occupazione, programmate nel quadro del quarto obiettivo globale, ha avuto nel 2012 un ruolo
centrale nella gestione complessiva del Piano: gli impegni assunti in questo ambito ammontano a
89,9 milioni di euro e rappresentano poco meno del 40% del totale degli impegni 2012. Da
sottolieare che un ammontare di impegni pari a 40,9 milioni di euro è stato assunto in relazione a
interventi diretti al sostegno dei lavoratori maggiormente interessati dalle situazioni di crisi
L’attuazione degli interventi programmati per la realizzazione della strategia regionale per la
qualificazione professionale dei giovani, secondo Obiettivo Globale del Piano, ha prodotto circa un
terzo degli impegni complessivi del Piano e la metà dei pagamenti: le voci di costo più rilevanti in
questo ambito di intervento sono relative alle azioni realizzate per il diritto allo studio
universitario che hanno comportato l’assunzione di impegni per 58,2 milioni e pagamenti per 51,1
milioni di euro.
L’attuazione degli interventi programmati nel campo del diritto all’apprendimento lungo tutto
l‘arco della vita, primo Obiettivo Globale, ha comportato nel 2012 l’assunzione di un quarto degli
impegni complessivi del Piano e il 19% dei pagamenti erogati nel corso dell’anno.
Le risorse impegnate nel corso del 2012 per la realizzazione delle attività previste nel quadro del
sesto Obiettivo Globale, a sostegno degli interventi per promozione della mobilità transnazionale,
ammontano a 2,3 milioni di euro.
Infine, soltanto quote marginali di impegni e di spese derivano dall’attuazione degli interventi
relativi agli Obiettivi Globali 3 (Offerta formativa per la qualificazione del capitale umano) e 5
(Sistema regionale delle competenze e dell’orientamento).
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1. L’OFFERTA DI SERVIZI E ATTIVITÀ NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE E DELL’ISTRUZIONE, NEL QUADRO DI UN APPROCCIO INTEGRATO ALLA STRATEGIA REGIONALE PER L’APPRENDIMENTO LUNGO TUTTO L'ARCO DELLA VITA
In linea con le indicazioni del Consiglio dell’Unione Europea e gli obiettivi di Europa 2020
riguardanti una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, il PIGI sostiene la realizzazione
personale, sociale e professionale di tutti gli individui in una prospettiva di apprendimento
permanente in tutti i contesti (formale, non formale, informale) e a tutti i livelli (dalla prima
infanzia agli adulti). Ciò nella consapevolezza che l’istruzione costituisce ancora un fondamentale
“ascensore sociale”, si riflette sulla dimensione collettiva della società, è un mezzo di
emancipazione dalla povertà e incide sull’occupabilità e sul reddito lavorativo. La centralità
assegnata a questo ambito di policy discende, inoltre, dalla convinzione che lo sviluppo e la
qualificazione del capitale umano permettono di fronteggiare meglio le sfide poste dai
cambiamenti globali.
Le linee di intervento programmate nell’ambito dell’Obiettivo globale 1 (Promuovere i percorsi di
sviluppo personale, culturale e formativo dei cittadini, attraverso l’offerta di opportunità educative
e la crescita qualitativa del sistema scolastico toscano, nel quadro di un approccio integrato per
l’apprendimento lungo tutto l'arco della vita) sono pertanto finalizzate a sostenere l’accesso e la
permanenza nei percorsi di educazione e istruzione, nell’ambito di una strategia integrata che
promuova la qualità e l’innovazione dei sistemi e consenta il superamento delle barriere
all’istruzione rappresentate da situazioni di svantaggio familiare e/o individuale di natura socio-
economica, connesse a situazioni di disabilità, di diversità di lingua e di cittadinanza.
Gli interventi programmati puntano inoltre al rinnovamento del sistema di governance al fine di
coinvolgere tutti i livelli istituzionali (Comuni, Conferenze per l’istruzione, Province e Regione) e
garantire l’efficacia dell’azione pubblica, in una fase di generalizzato decremento delle risorse
disponibili.
La realizzazione delle priorità appena descritte è sostenuta dalle azioni previste nell’ambito di
quattro obiettivi specifici, come rappresentato schematicamente nel box sottostante e illustrato
in dettaglio nelle sezioni successive.
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Box 1 Attività realizzate e destinatari raggiunti nel 2012, nell’ambito dell’obiettivo globale 1
Obiettivo specifico 1.a
Potenziare l’offerta di attività e servizi per l’infanzia nell’ottica di consolidamento di un modello di continuità educativa rispondente ai bisogni degli individui e delle famiglie
Azioni Destinatari
1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia 14.655
1.a.2 Interventi per la generalizzazione della scuola dell’infanzia 3.300
1.a.3 Azioni di continuità educativa 1.378
Obiettivo specifico 1.b
Promuovere l’innovazione e l’efficacia dell’offerta didattica per prevenire la dispersione scolastica, migliorare i livelli di apprendimento e la qualità dell’istruzione facendo leva sul valore aggiunto della programmazione territoriale
integrata
Azioni Destinatari
1.b.1 Programmazione dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica
Sistema
1.b.2 Interventi a sostegno dell'integrazione scolastica 60.997
1.b.3 Indirizzi alle istituzioni scolastiche e interventi a sostegno della qualità dell’offerta didattica
Sistema
1.b.4 Interventi per il diritto allo studio scolastico 52.716
1.b.5 Percorsi di alternanza scuola lavoro ND
1.b.6 Interventi a supporto della qualità dell’edilizia scolastica e dell’infanzia
Sistema
Obiettivo specifico 1.c
Fornire alla popolazione opportunità educative e di socializzazione tese a supportare la realizzazione di percorsi personali di apprendimento, nonché l’acquisizione e l’aggiornamento di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa
Azioni Destinatari
1.c.1 Attività di educazione non formale e per la socializzazione rivolte agli adolescenti, ai giovani e alle famiglie
63.350
1.c.2 Educazione formale e non formale degli adulti 6.410
1.c.3 Sistema regionale di e-learning per l’apprendimento permanente (TRIO)
45.346
Obiettivo specifico 1.d
Sostenere l’efficacia della programmazione attraverso l’ampliamento della base di conoscenza disponibile ed il rafforzamento delle funzioni di monitoraggio, valutazione e assistenza tecnica
Azioni Destinatari
1.d.1 Sistemi informativi a supporto delle decisioni Sistema
1.d.2 Attività di monitoraggio, studio, ricerca e valutazione nel settore dell’istruzione e dell'infanzia
Sistema
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1.1 I servizi e le attività per l’infanzia nella continuità educativa da 0 a 6 anni
L’obiettivo di potenziare l’offerta di attività e servizi per l’infanzia parte dal presupposto che
l’ECEC (Early Childhood Education and Care) costituisce la base essenziale per il buon esito
dell’apprendimento permanente, dell’integrazione sociale, dello sviluppo personale e della
successiva occupabilità, assume un ruolo complementare rispetto a quello centrale della famiglia
e rappresenta una solida politica preventiva rispetto ad eventuali rischi successivi di abbandono
precoce degli studi.
Le politiche per l'educazione e la cura per la prima infanzia sono quindi il volano fondamentale
attraverso cui realizzare lo sviluppo personale dell'individuo, in termini di apprendimento
permanente, consapevolezza di sé e successiva occupabilità. Le condizioni perché le finalità
perseguite si verifichino sono: l’offerta di servizi di alta qualità, il coinvolgimento attivo dei
genitori nel progetto educativo, la disponibilità di personale e operatori con una buona
formazione di base.
Queste dimensioni rappresentano le premesse teoriche che orienteranno le politiche regionali nel
campo della prima e della seconda infanzia, informando trasversalmente le linee di intervento
previste.
L’obiettivo specifico 1.a, come evidenziato anche nel box riportato sopra, si articola in 3 azioni
(l’Azione 1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia; l’Azione 1.a.2 Interventi per la
generalizzazione della scuola dell’infanzia e l’Azione 1.a.3 Azioni di continuità educativa), tutte
rivolte all’infanzia, che sono state implementate, nel corso del 2012, anche attraverso azioni di
tipo trasversale. In corso d’anno, infatti:
Ø sono stati trasferiti ad ARTEA (responsabile dei pagamenti connessi alla gestione del PAR
FAS), le risorse necessarie al finanziamento dei 7 progetti strutturali sulle scuole di infanzia
(azione 1.a.2), ammessi a finanziamento sul bando emanato nel corso del 2010 e la cui
implementazione è stata rallentata dai vincoli imposti dal patto di stabilità (DD 670/12);
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Ø è stato emanato un avviso, su risorse del PAR FAS – Fondo Aree Sottoutilizzate, per la
realizzazione di infrastrutture per i servizi per la prima infanzia e per la scuola dell`infanzia
(DD 1054/20123), sul quale sono stanti stanziati 4.240.647,00 euro per:
§ la realizzazione di servizi per la prima infanzia (azione 1.a.1) al fine “di favorirne la
diffusione nelle realtà che ne sono prive attraverso la diversificazione e il
potenziamento dei servizi stessi riducendo, laddove presenti, le liste di attesa
comunali”;
§ il potenziamento e la qualificazione della scuola dell’infanzia per una migliore
distribuzione qualitativa e quantitativa dei servizi sul territorio (azione 1.a.2);
§ la realizzazione di centri educativi pilota (Centri zerosei), come esperienze di
sperimentazione utili per alimentare la prospettiva di un progetto educativo integrato
da 0 a 6 anni, nonché la possibilità della continuità tra servizi educativi rivolti alla
prima e alla seconda infanzia (azione 1.a.3);
Ø sono stati impegnati, a favore dei Comuni, 9,7 milioni di euro per la realizzazione dei progetti
educativi zonali (PEZ) destinati alla prima e alla seconda infanzia (azioni 1.a.1, 1.a.2 e 1.a.3,
DD 3930/2012), ai sensi di quanto disposto dalla DGR n. 444/2012 (Linee guida per la
programmazione e la progettazione territoriale integrata territoriale – anno scolastico
2012/2013) con la quale, oltre a definire il processo e gli attori della governance del sistema
territoriale, sono stati definiti caratteristiche, contenuti e metodologie di formulazione e
gestione dei PEZ. Si noti, per inciso, che con la DGR 444 è stata introdotta una forte
innovazione di sistema in quanto i PEZ sostituiscono precedenti strumenti (i Piani Educativi
Zonali e i Progetti Integrati d’Area), superando così le criticità che derivavano dalla presenza
di elementi di sovrapposizione tra Piani Educativi e Progetti Integrati, soprattutto nell’area
dell’educazione non formale, e consentendo di rispondere all’esigenza di disporre di progetti
educativi coerenti, articolati per fasce di età. Si noti, inoltre, che le linee guida approvate con
la DGR 444 rispondono alle seguenti finalità:
§ portare a sistema la programmazione, l’impegno e l’intervento dei diversi soggetti che
operano nell’ambito dell’istruzione e dell’educazione;
3 A integrazione dell’avviso sono anche stati emanati il DD 1957/2012 (che ha prorogato, causa la concomitanza di elezioni amministrative in molti comuni, la data prevista per la scadenza della presentazione dell e domande), il DD 4988/2012 (che dettagliava i criteri di selezione da utilizzare nella valutazione dei progetti presentati), il DD 6111/2012 (con il quale sono state recepite le integrazioni fornite da alcune Conferenze di Zona in merito alla priorità da assegnare ai progetti presentati) e il DD 6496/2012 (con il quale lo stanziamento previsto dall’avviso è stato impegnato a favore di ARTEA, struttura incaricata di effettuare i pagamenti dei progetti cofinanziati dal PAR FAS).
22
§ valorizzare il ruolo dei diversi soggetti istituzionali coinvolti rafforzando la logica della
sussidiarietà;
§ rafforzare l’integrazione a livello di zona tra soggetti e interventi;
§ migliorare l’efficienza e l’efficacia degli interventi;
§ razionalizzare e ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane, finanziarie e strumentali;
§ eliminare eventuali sovrapposizioni di competenze;
§ razionalizzare la tempistica e i tempi di erogazione dei finanziamenti.
Premesso quanto sopra, si evidenziano, di seguito, le finalità proprie di ciascuna azione e gli
interventi attivati per il perseguimento delle stesse finalità nel corso del 2012.
Azione 1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia
I servizi educativi per la prima infanzia (nidi e servizi integrativi) costituiscono il primo
fondamentale segmento nel percorso di apprendimento degli individui; in questo ambito l’azione
regionale si è sviluppata, lungo tre filoni di intervento:
1. il potenziamento dell’offerta (attraverso contributi per la gestione dei servizi, assegnati
prioritariamente attraverso la Programmazione di Zona, e contributi in conto investimenti
finalizzati all’ampliamento dei servizi esistenti e alla realizzazione di nuove strutture
assegnati prevalentemente a valere su risorse FAS e FESR);
2. il sostegno della domanda (attraverso l’erogazione di voucher di conciliazione e buoni
servizio);
3. la creazione e il rafforzamento di un sistema di rete dei servizi (attraverso azioni
finalizzate a potenziare il coordinamento dell’offerta, sotto il profilo pedagogico,
qualitativo e tariffario).
Nell’ambito dei servizi per la prima infanzia (azione 1.a.1), la Regione promuove, quindi, sia
interventi di sistema che misure rivolte alle persone al fine di assicurare:
Ø la diffusione dei servizi nei territori che ne sono privi o carenti;
Ø il consolidamento dei servizi di qualità esistenti;
Ø lo sviluppo del sistema integrato pubblico/privato, anche facendo leva su adeguati dispositivi
di autorizzazione, accreditamento e monitoraggio per il presidio della correttezza e della
qualità delle funzioni di gestione, regolazione e funzionamento della rete dei servizi;
23
Ø la riduzione delle liste di attesa nei servizi per la prima infanzia comunali;
Ø la diffusione di esperienze di continuità educativa tra i servizi per la prima infanzia e le scuole
dell’infanzia.
La centralità assegnata a tali finalità ha contribuito ad incrementare, nel corso degli ultimi anni, i
servizi disponibili, pari, nel 2012, a 1.037 (graf. 1). Ha inoltre contribuito ad innalzare la ricettività
potenziale e consentito di assicurare, nell’a.e. 2011/12:
Ø un tasso di copertura dei bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi pari al 31,7%, contro un
dato medio nazionale che si attesta al 19% (tab. 1);
Ø un tasso di copertura della domanda espressa dal territorio cresciuta di circa 8 punti
percentuali tra il 2007/08 e il 2011/12 (tab. 2 e graf. 2);
Ø la presenza di operatori impegnati in funzioni di coordinamento pedagogico nell’88,5% dei
servizi educativi per la prima infanzia e nel 91% dei nidi.
Graf. 1 Distribuzione % dei servizi – 2012 (v.ass. 1.037 servizi)
Fonte: Dal nido alla scuola superiore. I dati della Toscana a supporto della programmazione educativa territoriale, Giunta Regionale, 2013
Tab. 1 Ricettività delle strutture (asili nido e servizi integrativi) Province 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12
Arezzo 2.121 2.273 2.345 2.328 2.427
Firenze 8.074 8.539 8.415 8.891 8.559
Grosseto 1.276 1.268 1.454 1.561 1.489
Livorno 2.045 2.262 2.316 2.667 2.330
Lucca 1.922 2.314 2.426 2.497 2.432
Massa Carrara 769 847 883 967 935
Pisa 2.752 3.030 3.061 3.349 3.466
Prato 2.318 2.445 2.267 2.386 2.212
Pistoia 2.101 2.201 2.560 3.118 2.677
Siena 1.913 2.038 2.084 2.231 2.215
Toscana 25.291 27.217 27.811 29.995 28.742
di cui pubblici (%) 65,7% 62,7% 60,4% 56,9% 55,9%
Fonte: Dal nido alla scuola superiore. I dati della Toscana a supporto della programmazione educativa territoriale, Giunta Regionale, 2013
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Tab. 2 Rapporto tra richieste e inserimenti nelle strutture educative per la prima infanzia
2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12
Arezzo 78,5 79,3 89,6 86,9 91,0
Firenze 72,6 71,2 69,8 68,9 72,1
Grosseto 96,0 81,1 82,3 81,5 87,8
Livorno 66,0 72,1 78,7 89,0 75,9
Lucca 70,5 74,7 82,6 71,4 87,0
Massa Carrara 79,6 79,2 74,3 90,0 95,2
Pisa 81,6 87,0 79,3 83,9 83,5
Prato 76,7 78,5 73,9 85,2 96,3
Pistoia 72,6 80,7 87,0 102,4 107,6
Siena 81,6 81,7 91,4 74,0 87,1
Toscana 75,3 76,6 78,0 79,1 83,2 Fonte: Dal nido alla scuola superiore. I dati della Toscana a supporto della programmazione educativa territoriale, Giunta Regionale, 2013
Graf. 2 Domande, capacità ricettiva e liste di attesa nei servizi educativi per la prima infanzia
Fonte: Elab. su dati desunti Dal nido alla scuola superiore , Giunta Regionale, 2013
I risultati raggiunti in termini di incremento della disponibilità dei servizi e della ricettività sono il
frutto sia dei finanziamenti erogati per il potenziamento dei servizi che delle procedure messe in
atto per garantire l’integrazione dell’offerta pubblica e privata.
Per quanto concerne il potenziamento dei servizi, va sottolineato che, nel 2012:
Ø si è provveduto (DD 1701/2012) allo scorrimento della graduatoria dei progetti ammessi a
valere sull’avviso “Bando per la realizzazione di nuovi servizi per la prima infanzia: contributi
per spese di gestione – Anno educativo 2010/2011” (approvato con DD 3660/2010),
finanziando altri 4 nidi (per un importo complessivo di 167.572,07 euro), precedentemente
non finanziati per esaurimento delle risorse stanziate;
Ø è stato emanato l’avviso (già richiamato in premessa) con cui sono stati destinati oltre 4
milioni di euro di risorse del PAR FAS alla realizzazione di infrastrutture per i servizi per la
prima infanzia e per la scuola dell`infanzia (DD 1054/2012);
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Ø sono stati impegnati, come già ricordato 9,7 milioni di euro a favore dei Comuni per la
realizzazione dei progetti educativi zonali (PEZ) destinati alla prima e alla seconda infanzia.
Per quanto concerne l’integrazione, va invece evidenziato che nell’a.e. 2011/12 la quota dei
bambini ospitati in strutture pubbliche è pari al 54,6% del totale mentre quelle dei bambini
ospitati in strutture private o convenzionate sono rispettivamente pari al 32,2% e al 13,2%.
In questo ambito, anche alla luce dell’esperienza realizzata nel quinquennio precedente, è stata
introdotta una importante innovazione di sistema, rappresentata dalla maggiore centralità alla
dimensione dell’integrazione nella gestione dei servizi per l’infanzia. Le linee guida per la
programmazione e la progettazione integrata territoriale per l’anno scolastico 2011/20124
(emanate nel 2011) hanno infatti individuato nel coordinamento pedagogico zonale per i servizi
0-6 lo strumento d’elezione tramite cui assicurare coerenza e continuità sul piano educativo e
omogeneità ed efficienza sul piano dell’organizzazione e gestione degli interventi, ponendo così le
condizioni per realizzare l’integrazione, all’interno di una cornice progettuale unitaria, tra
componente pubblica e privata e tra sistema educativo e sistema scolastico.
Si noti, peraltro, che l’obiettivo dell’integrazione è stato perseguito anche sul piano degli
strumenti e delle fonti di finanziamento. In ragione della duplice valenza delle finalità
programmate (la prima correlata alla funzione educativa dei servizi all’infanzia, la seconda
collegata al ruolo che gli stessi servizi assumono per migliorare le opportunità di inserimento
occupazione delle donne), la Regione ha infatti scelto di convogliare sull’obiettivo del
potenziamento dei servizi educativi per l’infanzia non solo le risorse e gli strumenti propri delle
politiche sociali ed educative, ma anche parte di quelli resi disponibili dal POR FSE nell’ambito del
sostegno alla presenza delle donne nel mercato del lavoro. Pertanto, anche nel 2012 (DD 2059 e
DD 2892/2012) sono stati approvati avvisi per il finanziamento di progetti, a titolarità comunale,
per la conciliazione vita familiare-vita lavorativa finalizzati all’erogazione di buoni servizio per
l’accesso a servizi educativi per la prima infanzia. Le risorse stanziate, a valere sulle risorse del
POR FSE, per tale tipologia di intervento, ammontano a 2 milioni di euro, nel 2011, e a 1,6 milioni,
nel 2012 (DD 3454).
In aggiunta a quanto sopra, va sottolineato che:
Ø in termini di realizzazioni fisiche, le attività promosse attraverso il finanziamento dei progetti
educativi zonali hanno consentito di raggiungere i destinatari e garantire i servizi indicati
nella tabella che segue;
Tab. 3 Progetti Educativi Zonali 2011/2012
4 DGR n. 314/2011
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Indicatore Nidi di infanzia Servizi integrativi Totale
Gestione servizi comunali Bambini 7.202 1.220 8.422
Coordinamento pedagogico comunale N. servizi coinvolti 93 25 118
Buoni servizio per servizi privati N. buoni erogati 1.799 96 1.895
Convenzioni servizi privati N. posti acquistati 963 33 996
Ore aggiuntive 2.236 58 2.294
Bambini coinvolti 306 30 336 Ampliamento orario di funzionamento
Servizi coinvolti 16 2 18
Servizi coinvolti 10 3 13
Servizi attivati (nuovi) - 1 1 Incremento ricettività
Bambini 216 70 286
Integrazione servizi nei periodi di sosp. Bambini 2.720
Fonte: Dal nido alla scuola superiore. I dati della Toscana a supporto della programmazione educativa territoriale , Giunta Regionale, 2013
Ø scelta di garantire crescenti tassi di copertura della domanda di servizi per la prima infanzia
anche attraverso l’integrazione dell’offerta pubblica e privata ha, ovviamente, imposto la
necessità di adottare specifici strumenti di presidio della qualità. A tale scopo, è quindi
previsto che i servizi educativi privati possano ricevere finanziamenti pubblici solo se
accreditati (ai sensi di quanto disposto dal Titolo III del DPGR n. 47/R 2003) e che tutti i servizi
educativi, privati e pubblici (ad eccezione di quelli gestiti direttamente dai Comuni) debbano
ricevere una preventiva autorizzazione al funzionamento, rilasciata (ai sensi di quanto
disposto dal Regolamento attuativo della L.R. 32/2002) a seguito della verifica del possesso di
determinati requisiti tecnico strutturali e di qualità. Il numero di servizi autorizzati e
accreditati nell’a.e. 2011/12 è riportato nella tab. 4.
Tab. 4 Servizi educativi a titolarità privata autorizzati e accreditati per provincia (a.e. 2011/2012)
Totale Di cui autorizzati * Di cui accreditati Provincia
VA VA % VA %
Arezzo 38 38 100,0% 22 57,9%
Firenze 166 166 100,0% 106 63,9%
Grosseto 38 38 100,0% 26 68,4%
Livorno 41 41 100,0% 21 51,2%
Lucca 34 34 100,0% 15 44,1%
Massa-Carrara 14 14 100,0% 2 14,3%
Pisa 72 72 100,0% 54 75,0%
Pistoia 32 32 100,0% 23 71,9%
Prato 58 58 100,0% 55 94,8%
Siena 45 45 100,0% 23 51,1%
Totali 538 538 100,0% 347 64,5%
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Fonte: dati Regione Toscana *Il totale dei servizi autorizzati è inferiore al totale dei servizi privati in quanto non comprende la tipologia di servizio “educatore domiciliare familiare” per la quale non è richiesta l ’autorizzazione.
Azione 1.a.2 Interventi per la generalizzazione della scuola dell’infanzia
La finalità perseguita con l’azione 1.a.2 è quella di potenziare e generalizzare la scuola
dell’infanzia per garantire ai bambini la partecipazione ad un’esperienza fondamentale per lo
sviluppo delle potenzialità di autonomia, creatività, apprendimento e socializzazione. Tale finalità
è prioritariamente perseguita attraverso azioni di stimolo all’integrazione fra interventi pubblici e
privati, indispensabile al fine di colmare il gap tra offerta e domanda, e alla collaborazione tra tutti
i soggetti del sistema toscano (scuole pubbliche, scuole paritarie, Comuni che si convenzionano
con le scuole paritarie al fine di ampliare l’offerta di servizi) sia in termini di programmazione che
di gestione degli interventi.
Date le finalità perseguite, in continuità con quanto già realizzato anche nelle annualità
precedenti, la Giunta ha sottoscritto, il 17 luglio 2012, uno schema di accordo di collaborazione
con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e l’ANCI finalizzato alla prosecuzione, nell’anno
scolastico 2012/2013, del “Progetto Pegaso” (che prevede la destinazione di risorse regionali
all’estensione dell’offerta scolastica e alla sua qualificazione).
In attuazione di quanto previsto dalla DGR 628/2012 (con la quale è stato approvato lo schema di
accordo siglato a luglio), il DD 3416/2012 (modificato e integrato con DD 3652 e DD 3840) ha
disposto, tenuto conto delle informazioni nel frattempo raccolte dagli Enti comunali
relativamente alle liste di attesa presenti, un cofinanziamento regionale a favore delle scuole
dell’infanzia, finalizzato a soddisfare i fabbisogni non coperti dagli organici assegnati dal M.I.U.R.
per l’a.e. 2012/13, per un impegno complessivo di spesa di 5.869.000,00 euro che ha consentito di
intervenire su 108 sezioni.
Con riferimento all’a.e. 2011/12, va invece sottolineato che:
Ø l’impegno di spesa originariamente assunto per l’attuazione del progetto Pegaso (DD 3607 e
4097 del 2011) è stato integrato, nel 2012, finanziando ulteriori richieste presentate
dall’Istituto comprensivo statale di Santa Croce sull’Arno, dalla Scuola di San Quirico D’Orcia,
dall’Istituto comprensivo statale “Raffaello” di Pistoia e dall’Istituto comprensivo scolastico
statale di Pelago (DD 1327/2012). Complessivamente, pertanto, le risorse regionali stanziate
(pari a circa 5,3 milioni di euro) hanno consentito di incrementare gli organici assegnati dal
MIUR in 102 sezioni;
Ø la Regione ha stanziato 3,7 milioni di euro per sostenere l’ampliamento dei servizi nelle
scuole di infanzia paritarie private e degli enti locali (DD 2157/2012). Sulla base delle
28
richieste formulate dalle Province alla luce dei dati desunti dagli Osservatori scolastici
provinciali, il suddetto finanziamento regionale è stato assegnato a 804 sezioni delle scuole
paritarie private e a 356 sezioni delle scuole paritarie pubbliche (tab. 1);
Ø i bambini iscritti nelle scuole destinatarie dell’intervento regionale ammontano a quasi 27
mila unità (tab. 2) e i bambini destinatari diretti dell’intervento regionale ammontano a 3.300
unità.
Tab. 1 Contributi assegnati alle scuole paritarie – a.e. 2011/12
Paritarie private Paritarie pubbliche Provincia
Sezioni Finanziamento Sezioni Finanziamento AR 85 222.016,00 22 98.876,00 FI 192 501.493,00 129 579.775,00 GR 47 122.762,00 17 76.405,00 LI 80 208.955,00 54 242.697,00 LU 64 167.164,00 18 80.899,00 MS 45 117.537,00 2 8.989,00 PI 115 300.372,00 15 67.415,00 PO 84 219.404,00 28 125.843,00 PT 54 141.044,00 43 193.258,00 SI 38 99.255,00 28 125.843,00 Toscana 804 2.100.002,00 356 1.600.000,00
Fonte: DD 2157/2012
Tab. 2 Iscritti nelle scuole paritarie pubbliche e private finanziate (a.e. 2011/12)
Tipologia Scuole Numero iscritti
Paritarie private 18.666
Paritarie pubbliche 8.032
Totale 26.698 Fonte: Dati Regione Toscana
Azione 1.a.3 Azioni di continuità educativa
L’azione 1.a.3 è finalizzata a valorizzare la continuità educativa da zero a sei anni, muovendosi in
due distinte direzioni, tra loro interrelate: quella verticale tra nidi e scuole dell’infanzia e quella
orizzontale tra strutture educative e famiglie, dato che solo con il coinvolgimento di queste ultime
è possibile pervenire ad un pieno sviluppo del bambino, fine ultimo della continuità educativa
stessa.
Nel porre attenzione alla prospettiva “zerosei” la Regione Toscana ha messo in campo negli ultimi
anni alcune iniziative di intervento e di studio: la promozione di sperimentazioni di continuità
educativa, iniziative di rilevazione di buone pratiche territoriali e, infine, la costituzione di un
tavolo interistituzionale con il compito di approfondire le tematiche connesse sia alla
programmazione della rete dei servizi sul territorio che alla formazione in servizio di educatori dei
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servizi alla prima infanzia e di insegnanti di scuole dell’infanzia. Il tavolo –cui partecipano la
Regione Toscana, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’ANCI, l’Istituto degli Innocenti, la FISM
(Federazione Italiana Scuole Materne), nonché rappresentanze degli operatori privati nel campo
dei servizi educativi per la prima infanzia- si è insediato il 28 aprile 2011, è coordinato dall’Istituto
degli Innocenti e ha già prodotto documenti di analisi dai quali si desumono alcuni elementi di
criticità del sistema educativo rivolto ai bambini 0-6 di cui la Regione ha tenuto conto al fine, in
particolare, di superare le problematiche che ancora ostacolano l’integrazione tra le diverse
tipologie di offerta.
In linea con tale impostazione strategica, nel 2012, è stato finanziato (DD 2619/2012) il progetto
presentato dal Comune di Pisa in collaborazione con la Società della Salute Zona Pisana e
l’Università di Pisa, finalizzato, con riferimento ai bambini da 0 a 5 anni, a promuovere azioni
mirate al sostegno alla genitorialità, al sostegno della funzione educativa, nonché alla ricerca e
sperimentazione di modelli di relazione e apprendimento per la realizzazione della continuità
didattica (progetto presentato ai sensi di quanto disposto dalla DGR 47/2009).
Va sottolineato, infine, che le risorse destinate ai progetti educativi zonali nell’a.e. 2011/12 hanno
consentito, in aggiunta a quanto già evidenziato con riferimento all’azione 1.a.1, di realizzare
interventi di sostegno alla genitorialità (si precisa, al riguardo, che sono stati organizzati 349
laboratori che hanno coinvolto 4.692 famiglie); interventi a sostegno della funzione educativa
della famiglia (228 incontri che hanno coinvolto 2.768 famiglie) e interventi a sostegno della
continuità educativa che hanno complessivamente coinvolto, sia pure in forma indiretta, 1.378
bambini, e hanno comportato la realizzazione di 166 incontri tra educatori dei nidi e insegnanti
della scuola di infanzia (per un totale di 420 operatori coinvolti).
30
1.2 Un'offerta didattica innovativa e di qualità per migliorare i livelli di apprendimento e prevenire la dispersione scolastica
La Regione persegue gli obiettivi fissati a livello comunitario dalla Strategia EU2020 con
riferimento all’abbandono scolastico e, in generale, con riferimento alla qualificazione del capitale
umano e al sostegno ad una “crescita intelligente” attraverso un percorso di razionalizzazione e
adeguamento dei sistemi, finalizzato a coinvolgere maggiormente gli attori istituzionali,
nell'intento di individuare i fabbisogni del territorio senza perdere di vista la finalità di garantire
un’offerta didattica che risulti attrattiva per i ragazzi.
Tale strategia è alla base del complesso di interventi volti all'innalzamento della qualità dei
“luoghi dell'apprendimento” previsti nell’ambito dell’obiettivo specifico in esame che si articolano
in misure per l’edilizia scolastica della prima e seconda infanzia, per la prevenzione e la lotta
all'abbandono scolastico, per la promozione della qualità dell’offerta didattica, per il diritto allo
studio e per l’alternanza scuola lavoro.
Azione 1.b.1 Programmazione dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete
scolastica
Con la riforma del Titolo V della Costituzione, fatte salve le norme generali sull’istruzione, i
principi della materia e la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni che competono allo
Stato, sono state attribuite alle Regioni alcune delle più importanti scelte attinenti le “politiche”
riferite alla programmazione dell’offerta formativa e al dimensionamento della rete scolastica.
Tale opportunità viene colta, a livello regionale, per impostare interventi programmatori
finalizzati ad armonizzare le esigenze educative e di crescita personale con le esigenze di
formazione specifica e di sviluppo economico territoriale, nonché per sostenere obiettivi di
"verticalizzazione", condivisi dal territorio, che portino alla costruzione di nuove scuole di base
attraverso l’aggregazione di più scuole nell’ambito di istituti comprensivi.
L’obiettivo è quello di stimolare la costruzione di progetti educativi e didattici coordinati ed
unitari, favorendo così una migliore realizzazione della continuità educativa.
La strategia di intervento adottata si è tradotta, nel 2012, nella definizione del Piano regionale
dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica di cui alla DGR 41/2012 con la
quale sono stati approvati i Piani provinciali annuali contenenti la programmazione dell’offerta
formativa e il dimensionamento delle istituzioni scolastiche autonome per l’anno scolastico
31
2012/13 riferiti al I e al II ciclo di istruzione. Lo stesso Piano regionale è stato successivamente
integrato:
Ø con la DGR 57/2012 per esplicitare anche ulteriori opzioni delle aree di indirizzo riferibili al
secondo biennio e al quinto anno dei percorsi di studio degli Istituti Tecnici e degli Istituti
Professionali;
Ø con la DGR 415/2012 al fine di recepire alcune modifiche e integrazioni proposte dalle
amministrazioni provinciali di Firenze e Livorno.
Azione 1.b.2 Interventi a sostegno dell'integrazione scolastica
Gli abbandoni scolastici precoci (early school leavers), costituiscono un fenomeno che, ancora
oggi, si impone alla massima attenzione; si registrano infatti dati che, pur evidenziando una
situazione regionale migliore del contesto medio nazionale, segnalano comunque la presenza di
forti criticità.
La logica che sottende l’azione regionale di prevenzione della dispersione (e delle conseguenze
che ne derivano in termini di qualificazione del capitale umano, inclusione sociale e occupabilità)
si muove lungo tre filoni di intervento:
a. la realizzazione di azioni, prevalentemente di sistema, finalizzate alla gestione della diversità
nell’ambito della programmazione territoriale che puntano a mettere a frutto le esperienze
già realizzate nell’ambito dei Progetti Integrati di Area (P.I.A.) perseguendo però l’obiettivo di
un ulteriore investimento collettivo e un maggior coordinamento tra la Regione, le Province,
le Conferenze zonali per l’istruzione, i Comuni e le Istituzioni scolastiche in termini di politiche,
interventi, risorse finanziare ed umane dedicate e servizi prestati;
b. l’incremento di servizi di orientamento e prevenzione del disagio in ambito scolastico (ad
esempio, tramite la promozione della didattica orientativa e la creazione di un sistema di
“mentoring” che prevede l’individuazione e la formazione di figure specifiche, che svolgano la
loro attività in scuole o reti di scuole, territorialmente definite);
c. l’inserimento di azioni specifiche per l’inclusione scolastica degli studenti stranieri che
valorizzino la sperimentazione già in essere di modelli di accoglienza e di integrazione
scolastica realizzati in questi anni nei Piani Educativi di Zona.
Per l’attuazione della strategia di intervento descritta, nel 2012, la Regione ha assegnato agli Enti
locali 500.000,00 euro a titolo di contributo per la gestione del servizio di trasporto scolastico
degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado diversamente abili (DD 6190), ripartendo
32
il cofinanziamento per Provincia sulla base del numero di destinatari presenti nelle diverse realtà
territoriali (tab. 3).
Tab. 3 Destinatari finanziamento regionale per il sostegno al trasporto scolastico
Provincia Alunni Finanziamento
Arezzo 314 46.921,70
Firenze 760 113.568,43
Grosseto 182 27.196,65
Livorno 350 52.301,26
Lucca 330 49.312,61
Massa Carrara 185 27.644,95
Pisa 336 50.209,21
Prato 211 31.530,19
Pistoia 442 66.049,01
Siena 236 35.265,99
Toscana 3.346 500.000,00 Fonte: DD 6190/2012
Sempre nel 2012, inoltre, la Regione ha approvato un “Avviso pubblico per la concessione di
finanziamenti per la realizzazione di percorsi formativi rivolti a dirigenti scolastici, docenti, figure
di sistema e operatori delle scuole di ogni ordine e grado sul tema della gestione delle diversità"
(DD 574/2012), finanziato sull’Asse IV del POR FSE per un 1,3 milioni di euro. A seguito dell’avviso,
sono stati ammessi a valutazione 7 progetti (DD 2060/2012), 3 dei quali finanziati (DD
2846/2012). Con DD 2338/2012, infine, ha impegnato 1 milione di euro a favore delle 10 scuole
“polo”, individuate dall’Ufficio Scolastico regionale quali capofila, nel proprio ambito provinciale
di riferimento, per la sperimentazione di azioni di sistema a favore dell’integrazione degli alunni
diversamente abili nelle scuole di ogni ordine e grado.
Si sottolinea, infine, che il finanziamento regionale dei PEZ nell’a.s. 2011/2012 ha consentito di
formare sui temi dell’integrazione 3.327 operatori; di coinvolgere in attività di laboratorio 48.164
allievi; di incrementare le ore di docenza di lingua italiana di 1.440 docenti e per 12.833 allievi.
Azione 1.b.3 Indirizzi alle istituzioni scolastiche e interventi a sostegno della qualità dell’offerta
didattica
In relazione agli apprendimenti degli studenti, il quadro del territorio toscano presenta una
situazione in cui circa un quinto dei ragazzi di quindici anni ha competenze di base insufficienti
nella lettura e nella matematica, con un’incidenza percentuale inferiore al dato nazionale, ma
33
superiore al valore medio sia del nord che del centro Italia5, e comunque ancora distante dal
benchmark fissato da Europa 2020.
L’obiettivo perseguito è pertanto quello di arricchire e innovare l'offerta didattica attraverso
alcune specifiche linee di intervento:
1. Educazione scientifica
La finalità di questa linea di intervento è quella di portare a sistema gli esiti dell’esperienza
maturata nell’ambito del Progetto di iniziativa regionale “L’Educazione scientifica nella scuola”
che, attraverso la validazione e la valorizzazione delle “buone pratiche” presenti nelle scuole
toscane, ha reso possibile la messa a punto di un modello di Laboratorio del Sapere Scientifico, da
proporre quale strumento di ricerca/sviluppo della qualità dell'insegnamento delle scienze e della
matematica, supportandone la realizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado.
2. Educazione musicale
Analogamente a quanto indicato per l’Educazione scientifica, la Regione persegue l’obiettivo di
promuovere e sostenere, negli istituti scolastici autonomi di ogni ordine e grado, la costituzione di
gruppi di lavoro multidisciplinari a carattere permanente che, attraverso attività di formazione-
ricerca, diano luogo a contesti organizzativi ottimali per lo sviluppo, la promozione e la
valorizzazione dell’insegnamento musicale.
3. Educazione alla cittadinanza attiva e responsabile
L’articolo 27 del D.lgs. 17 ottobre 2005, n. 226 “Definizione delle norme generali e dei livelli
essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai
sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53” prevede, tra l’altro, l’incremento fino al 20% della quota
dei piani di studio rimessa alle istituzioni scolastiche, da utilizzarsi nei loro Piani di Offerta
Formativa (POF), nell’ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni, in coerenza con il profilo
educativo, culturale e professionale in uscita delle diverse tipologie di istituzioni scolastiche. In
applicazione di tale norma la Regione Toscana ha compiuto la scelta, prima regione in Italia, di
emanare specifici indirizzi alle istituzioni scolastiche, che perseguono l’obiettivo di supportare la
scuola contribuendo al miglioramento degli apprendimenti e sono orientati in via prioritaria
5 “L’Istruzione in Toscana – Rapporto 2010” IRPET, 2011
34
all’educazione alla cittadinanza attiva e consapevole. Nell'ambito di tali indirizzi, un ruolo
rilevante è assegnato all'educazione ambientale, sulla scia delle numerose attività implementate
nel corso degli ultimi anni che hanno portato a costruire il Sistema toscano di educazione
ambientale, fondato sui principi di integrazione, sussidiarietà, cooperazione, governance. Un
ulteriore indirizzo, sulla base anche di quanto disposto dalla Legge Regionale n. 19 del
11/05/2011 è poi costituito dall'educazione alla sicurezza stradale.
4. Innovazione a scuola: “Scuola 2.0”
La finalità perseguita con la linea di intervento “Scuola 2.0” è quella di valorizzare l’impiego
consapevole di nuove tecnologie didattiche e pedagogiche nelle scuole toscane, soprattutto in
quelle realtà caratterizzate da situazioni di svantaggio legate in modo particolare a condizioni
orografiche, geografiche e sociali, anche con l’obiettivo di favorire l’integrazione tra scuole di
differenti territori, in modo da evitare l’isolamento didattico e culturale delle piccole realtà e
fornire ai più giovani strumenti di comunicazione efficaci e sicuri. Rientrano, pertanto, in tale
filone di intervento i progetti: Errequ@dro (finalizzato a garantire anche alle scuole dei piccoli
comuni un assetto tecnologico che permetta di sviluppare in maniera significativa la loro offerta
formativa ed educativa); Trool (Tutti i Ragazzi Ora On Line, gestito dall’Istituto degli Innocenti che
ha realizzato un portale, fruibile via web, finalizzato ad accrescere le competenze digitali dei
bambini in un ambiente a navigazione è sicura) e Smart Inclusion (che integra servizi di
teledidattica, intrattenimento e gestione di dati clinici, attualmente operativo presso l'ospedale
Meyer di Firenze, ed finalizzato allo sviluppo di iniziative rivolte a bambini e ragazzi che, per
problemi legati a malattie o incidenti, non possono partecipare alle lezioni in classe).
5. Senza Zaino
L’intervento consiste nella proposizione di una modalità didattica che, a partire dall'esperienza
realizzata in piccole comunità, introduce metodologie innovative e ruota attorno a tre concetti
chiave: responsabilità, comunità, ospitalità. In Senza Zaino gli studenti si assumono la
responsabilità nel e del proprio apprendimento. Nell’apprendimento ci riferisce alla modalità per
cui il sapere non si trasmette, ma è frutto dell’azione intenzionale del soggetto. I metodi attivi
basati sulla ricerca e il problem solving e quelli empatici sono al fondamento dell’agire didattico.
Dell’apprendimento, invece, nel senso che gli studenti sono coinvolti nella progettazione e
gestione della scuola e delle attività didattiche. Per Senza Zaino l’apprendimento avviene nella
35
comunità, dove la personalizzazione e la comunità si integrano. La scuola è una comunità di
apprendimento e di ricerca nella quale si scambiano le risorse cognitive e le pratiche di lavoro.
Tutto questo tanto tra alunni, quanto tra docenti, favorendo sia il cooperative learning che il
cooperative teaching. La comunità implica, inoltre, un pieno coinvolgimento dei genitori visti
come partecipi dell’attività didattica. L’ospitalità è intesa nel senso di un ambiente fisico ben
organizzato, gradevole e funzionale alla metodologia e nel senso di ospitare le varie diversità: di
genere, cultura, abilità, intelligenze, linguaggi, modi di apprendere.
In attuazione della strategia descritta, nel 2012:
Ø si è ritenuto di dare continuità alle attività finalizzate al miglioramento della qualità
nell’insegnamento delle scienze e della matematica e di garantire la messa a sistema dei
Laboratori, prevedendone un consistente incremento numerico, estendendo la durata
temporale delle attività dei Laboratori coperte dal cofinanziamento regionale (che è
diventata triennale) e provvedendo all’acquisizione di un supporto tecnico e organizzativo,
per le relative attività di monitoraggio, che è stata affidata al CRED di Scandicci, da anni
impegnato nelle tematiche dell’innovazione didattica (DD 375/2012, così come integrato dal
DD 3521/12);
Ø è stato emanato un avviso pubblico, rivolto alle istituzioni scolastiche, per l’assegnazione di
contributi finalizzati all’ampliamento dei Laboratori del Sapere Scientifico presenti nelle
scuole di ogni ordine e grado, stanziando, allo scopo, 280.000,00 euro (DD 3520/2012). A
seguito dell’avviso, sono stati presentati 55 progetti ammissibili (DD 5535 e 6091/2012);
Ø è stata formalizzata la costituzione di un Comitato scientifico, che garantisce
l’aderenza dell’azione regionale al modello proposto, ha il compito di valutare i progetti
presentati a valere sull’avviso di cui al punto precedente, nonché quello di supportarne e
monitorarne l’andamento. Il Comitato è composto da rappresentanti dei 3 atenei toscani, da
rappresentanti dei gruppi nazionali IIS e M@tabel, da rappresentanti delle principali
associazioni professionali degli insegnanti, con sede in Toscana. Con DD 5188 e DD
6123/2012, è stato anche approvato il regolamento di funzionamento dello stesso Comitato;
Ø sono stati impegnati (DD 3461/2012) 295.000,00 € per il finanziamento dei II e III anni di
attività dei Laboratori del Sapere Scientifico già ammessi a finanziamento;
36
Ø è stato approvato (DGR n. 1079/2012) un intervento finalizzato a diffondere negli Istituti
scolastici di ogni ordine e grado il progetto “La scuola tra i suoni” mettendo a sistema il
progetto RE.MU.TO, già realizzato negli ultimi quattro anni scolastici. L’intervento prevedeva,
tra l’altro, la costituzione di un gruppo di pilotaggio (composto da rappresentanti degli uffici
regionali competenti, rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale e rappresentanti del
progetto RE.MU.TO) cui sono stati affidati compiti di verifica e monitoraggio. La rete
RE.MU.TO. interessa, ad oggi, circa 120 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e si
avvale di un finanziamento regionale annuale pari a 100.000,00 €;
Ø è stata approvata, in attuazione del Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA), l’azione di
sistema “Un patto per l’acqua” (DGR n. 962/2012) che prevede la definizione di percorsi di
educazione ambientale incentrati sulla “risorsa acqua”;
Ø sono stati trasferiti ai Comuni e alle Unioni di Comuni, capofila delle Conferenze Zonali per
l’Istruzione, 431.795,29 euro per l’attuazione dei percorsi di educazione ambientale definiti
nell’ambito del “patto per l’acqua” di cui al punto precedente (DD 6396/2012);
Ø è stata affidata al consorzio Lamma la realizzazione dell’azione 2.4 (formazione insegnanti
nella scuola secondaria di II grado per la costituzione di unità didattiche) del “Patto per
l’acqua” (DD 6396/2012);
Ø è stato realizzato, il 3 dicembre 2012, il convegno “Scuola 3.0. Didattica, Tecnologie,
Ambiente: per il successo formativo di tutti”;
Ø sono stati finanziati 3 progetti per azioni di informazione agli studenti sulla sicurezza stradale
(DD 6035/2012).
Va ricordato, infine, che con la DGR 814/2012 è stato approvato lo schema d’accordo tra la
Regione Toscana, il MIUR e l’Ufficio Scolastico regionale per lo sviluppo, a livello locale, del Piano
Nazionale Scuola Digitale e che con DD 6236/2012, sono state integrate le risorse stanziate sul
bando predisposto dall’Ufficio Scolastico regionale (Scuol@2) con 727 mila euro da destinare agli
enti locali per interventi da implementare negli edifici scolastici secondo gli indirizzi del suddetto
Piano Nazionale.
Azione 1.b.4 Interventi per il diritto allo studio scolastico
Il sistema regionale per il diritto allo studio scolastico è uno dei canali attraverso cui viene
contrastata la dispersione scolastica e formativa e si concretizza nell’erogazione di sostegni
economici a favore degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado in
37
condizioni di svantaggio che, a partire dall'anno scolastico 2012/13, integrano in un’unica
provvidenza economica le tre diverse tipologie di incentivo precedentemente esistenti (borse di
studio ordinarie, borse di studio riservate agli studenti residenti nelle isole, contributi per il
rimborso totale o parziale dei libri di testo scolastici).
Con la DGR 494/2012 (“Diritto allo studio scolastico – Indirizzi per l’anno scolastico 2012/13”)
sono stati definiti, tempi, ruoli e procedure dei diversi enti coinvolti nella gestione degli interventi
rivolti a garantire il diritto allo studio ed è stata introdotta la nuova forma unificata di incentivo,
denominata “pacchetto scuola”, che sostituisce, attraverso un contributo forfettario, le forme di
sostegno precedenti. La nuova tipologia di incentivo introdotta è destinata a studenti iscritti ad
una scuola primaria o secondaria (di primo o di secondo grado), statale, paritaria privata o degli
Enti locali, appartenenti a nuclei familiari con redito ISEE non superiore a 15.000,00 euro (20 mila,
nel caso delle isole minori) ed è finalizzata a sostenere la frequenza scolastica attraverso
l’erogazione di un contributo forfettario - quantificato in base all'ordine e grado di scuola ed
all'anno di iscrizione - , erogato dai Comuni, nell’ambito di soglie minime e massime individuate
dalla DGR 494 (tab. 4).
La stessa DGR 494 dispone, inoltre, che i Comuni possano attivare progetti locali di comodato
gratuito dei libri scolastici e disciplina le modalità operative per l’assegnazione del “pacchetto
scuola” nonché i criteri per il riparto delle risorse disponibili.
Tab. 4 – Quantificazione del “pacchetto scuola” Ordine e grado Anno di corso Importo standard Importo minimo Scuola primaria Tutti 120,00 84,00
I 210,00 147,00 Suola secondaria di I grado II e III 150,00 105,00
I 280,00 196,00 II 170,00 119,00 III 190,00 133,00 IV 190,00 133,00
Scuola secondaria di II grado
V 190,00 133,00 Scuola secondaria di II grado - Isole minori Tutti 1.500,00 1.050,00
Fonte: dati Regione Toscana
Precisato quanto sopra, si riportano di seguito i destinatari degli interventi attivati a sostegno del
diritto allo studio nell’anno scolastico 2011/12 (tab. 5), nonché i destinatari dei progetti di
comodato gratuito attivati, per lo stesso anno scolastico, dai Comuni (tab. 6).
Tab. 5 Incentivi alle persone per l’istruzione scolastica – a.s. 2011-2012
Tipo di incentivo N. Destinatari Importo erogato
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Borse di studio per studenti del primo e secondo ciclo 25.376 4.103.400,00
Contributi individuali per libri di testo per la scuola secondaria di primo e secondo grado
25.442 3.643.075,00
Borse di studio studenti Isole Minori 22 33.000,00
Totale 50.840 7.779.475,00
Fonte: dati Regione Toscana Tab. 6 Progetti comodato gratuito libri di testo scuole secondarie secondo grado, destinatari a.s. 2011/2012
Provincia/ Circondario
Istituti coinvolti Finanziamenti Domande
presentate Domande
accolte ISI di Barga 10.000,00 132 132 Provincia di
Lucca IPSIA Giorgi di Lucca 9.998,88 180 150 Liceo Scientifico Statale Giotto Ulivi Borgo S. Lorenzo 4.410,96 237 237
Provincia di Firenze
ISIS Leonardo da Vinci Firenze 10.000,00 77 70 Istituto Istruz. Statale Sup. G. Carducci Volterra 10.000,00 67 48
Provincia Pisa Ist. Tecnico Comm. Geometri F. Niccolini Volterra 10.000,00 146 120 Ist. di Istruzione Sup. G. da Castiglione Castiglion F.no 6.896,69 76 76 Provincia
Arezzo Isituto Statale di Istruzione Superiore Margaritone Arezzo 9.934,25 80 76 Istituto Scolastico Gramsci Keynes Prato 7.834,00 40 40 ITS Paolo Dagomari Prato 3.962,59 47 47 Provincia Prato Istituto G. Marconi Prato 5.000,00 9 8 IIS. Caselli Siena 4.333,33 72 72 ITI - LST T.Sarrocchi Siena 6.405,37 51 50 Provincia Siena IIS G. Roncalli Poggibonsi 4.613,90 30 30 IIS Barsanti Sede Associata IPSIA Barsanti 6.200,00 150 150 IIS Barsanti Sede Associata IPSSCT Aldo Salvetti 6.200,00 188 188 IIS. Barsanti Sede Associata Fiorillo 3.800,00
Provincia Massa Carrara
IIS. Barsanti Sede Associata Einaudi 3.800,00 40 40 Provincia Grosseto ISIP L. da Vinci - E. Balducci Arcidosso 9.084,10 108 108 Circondario Empoli VE LSS Il Pontormo Empoli 10.000,00 62 62
IPSIA A. Pacinotti Pistoia 7.605,52 94 94 ISIS G. Sismondi - A Pacinotti Pescia 6.494,06 54 54
Provincia Pistoia
IPSSCTS L. Einaudi 5.900,42 24 24 Totale 162.474,07 1.964 1.876
Fonte: Regione Toscana
Si sottolinea, inoltre, che, nel corso del 2012:
Ø è stato impegnato un ulteriore milione di euro a favore degli interventi locali finalizzati
all’erogazione di borse di studio per l’anno scolastico 2011/2012 a integrazione delle risorse,
risultate insufficienti, già impegnate nel 2011 (DD 550/2012);
39
Ø sono stati ripartiti tra le Province 3,6 milioni di euro (fondi ministeriali) per l’erogazione di
contributi all’acquisto dei libri di testo (DD 899/2012);
Ø sono stati impegnati e liquidati, a favore dei Comuni delle Province di Arezzo, Firenze,
Grosseto, Livorno, Pistoia, Siena, Pisa, Lucca, Massa Carrara e Prato i finanziamenti regionali
destinati alle borse di studio, di cui ai DD 5586 e 6474 del 2011 e al DD 550/2012, e i
finanziamenti regionali destinati al rimborso per l’acquisto dei libri di testo, di cui al DD
899/2012 (DD 1459/2012, poi modificato con il DD 2221/2012, e DD 1878, 2040, 2111, 2215
e 2995 del 2012);
Ø sono stati impegnati e liquidati i finanziamenti di cui al DD 899 a favore dei Comuni della
Provincia di Grosseto (DD 2494/2012);
Ø sono stati ripartiti, tra le diverse amministrazioni provinciali, i fondi regionali per il diritto allo
studio a.s. 2012/2013 (3.909.303,86 euro) destinati al “pacchetto scuola” di cui alla DGR
494/2012 (DD 2906/2012).
Azione 1.b.5 Percorsi di alternanza scuola - lavoro
Nonostante l'alternanza scuola-lavoro sia di specifica competenza del MIUR, la Regione Toscana
ha inteso comunque promuovere e sostenere l'attività delle scuole trasferendo alle Province fondi
FSE, allocati sull'asse IV del POR, da utilizzare per azioni formative rivolte ai tutor scolastici e
aziendali. Si ricorda, infatti, che i percorsi di alternanza si rivolgono a giovani che hanno compiuto
i 15 anni di età (per quanto concerne la fase dell’orientamento) e i 16 anni (soglia prevista per
l’ingresso in azienda) che vanno adeguatamente seguiti, durante il loro percorso, sia all’interno
della scuola che in azienda. I percorsi di alternanza sono strutturati sulla base di una metodologia
didattica che, a partire dall’individuazione dei fabbisogni formativi degli studenti, prevede
l’offerta di opportunità di apprendimento in contesti lavorativi (apprendimento attraverso il fare)
in un quadro di alternanza tra periodi di studio e periodi di pratica. Rispetto alle esperienze
tradizionali di stage e tirocinio l’alternanza si caratterizza per gli elementi di continuità dei
percorsi che vengono concepiti fin dall’inizio in una prospettiva pluriennale, come esperienze a
valenza orientativa, volte a valorizzare le vocazioni personali e a sviluppare competenze valutabili
e spendibili nel mercato del lavoro. Al termine dell’anno scolastico, infatti, lo studente consegue
(oltre al titolo di studio previsto dal percorso curricolare) una o più certificazioni relative alle
competenze acquisite attraverso la partecipazione alla formazione in alternanza. Un ulteriore
elemento qualificante è costituito dal legame tra scuola e territorio, assicurato dal modello di
40
progettazione incentrato su una stretta collaborazione tra istituzione scolastica, aziende,
associazioni, enti pubblici e privati.
La strategia perseguita a livello regionale, declinata nelle linee guida per la progettazione dei
percorsi di alternanza scuola lavoro per gli anni scolastici 2011-2012, 2012-2013 e 2013-2014
(approvate con la DGR n. 1111 del 12/12/2011), ha portato, nell’a.s. 2011/12, al finanziamento di
25 progetti e alla formazione di 1.234 tutor.
Azione 1.b.6 Interventi a supporto della qualità dell’edilizia scolastica e dell'infanzia
In attuazione della strategia regionale in materia di edilizia scolastica e per l’infanzia, nel corso del
2012, sono stati stanziati 3 milioni di euro (DGR n. 614/2012) per ciascuna delle annualità 2012,
2013 e 2014, da destinare ai Comuni per la realizzazione di interventi urgenti. Le risorse disponibili
per l’annualità 2012 sono state assegnate ai Comuni richiedenti con DD 3442 (Giuncugnano, San
Romano in Garfagnana, Monteroni d’Arbia, San Miniato, Anghiari, San Sepolcro e Londa), con DD
5941 (Marciano della Chiana) per un finanziamento complessivo di 2.310.700,00 euro. Sempre nel
2012, inoltre, sono stati finanziati, sulla base di quanto disposto dalla DGR 1195/2011, i progetti
relativi all’esecuzione di lavori urgenti riferiti all’edilizia scolastica nei comuni di Barga e Castel del
Piano.
41
1.3 Le opportunità educative e di socializzazione per lo sviluppo di percorsi personali di apprendimento e l’acquisizione di competenze essenziali per la vita sociale e lavorativa
La Regione ha assunto quale obiettivo fondamentale della propria politica in materia di
qualificazione del capitale umano l’attuazione di interventi integrati a supporto dei percorsi di
crescita degli individui (ragazzi, adolescenti e adulti), volti a favorire la costruzione di competenze
chiave, essenziali per la realizzazione e lo sviluppo personale, per la cittadinanza attiva, per
l’inclusione sociale e funzionali all’occupazione. La strategia regionale si concretizza, nel caso dei
giovani, soprattutto in interventi finalizzati a garantire la continuità educativa tra strutture e
ambiti di apprendimento (scuola, extra-scuola e famiglie). Nel caso degli adulti, invece,
nell’attivazione di misure diversificate, volte a sostenere l’innalzamento dei livelli di
partecipazione dei cittadini ad iniziative di educazione degli adulti (EdA) affidando, in un’ottica di
sussidiarietà progettuale, alle Conferenze zonali per l’istruzione il ruolo di realizzare progetti
educativi coerenti che sappiano valorizzare le specificità dei singoli territori e costruire “comunità
educanti”.
Azione 1.c.1 Attività di educazione non formale e per la socializzazione rivolte agli adolescenti,
giovani e famiglie
Come anticipato, le politiche di apprendimento non formale rivolte a infanzia, adolescenti e
giovani si concretizzano in interventi tesi a favorire una socializzazione positiva e l’acquisizione di
strumenti di conoscenza e di autodeterminazione attraverso la qualificazione delle attività di
educazione non formale e del tempo libero e tenendo presente sia la valenza educativa che questi
contesti possono rivestire anche per le famiglie, come sostegno alle funzioni genitoriali attraverso
l’attivazione di percorsi specifici di confronto e scambio di esperienze, sia l'importanza della
continuità educativa “orizzontale” tra bambini adolescenti e giovani da un lato e le loro famiglie
dall'altro.
Per perseguire le finalità assunte, nel corso del 2012, sono stati stanziati e impegnati, 450.000,00
euro (DD 1147, 2961 e 4247 del 2012), destinati all’attivazione di interventi per il tempo libero di
continuità educativa rivolti ai ragazzi al di sotto dei 18 anni di età, realizzati da enti senza scopo di
lucro e con modalità residenziali. Complessivamente, sono stati finanziati 88 interventi cui hanno
partecipato circa 3.600 ragazzi ai quali si aggiungono i 59.750 ragazzi destinatari delle attività
42
socializzanti realizzate, in corso d’anno, nell’ambito dei PEZ. Sempre nel 2012, inoltre, sono state
riprogrammate le economie accertate sugli Accordi di Programma Quadro “infrastrutture socio-
educative per lo sviluppo locale”, cofinanziati dal PAR FAS 2000-06 e ciò ha consentito di
assegnare altri 500 mila euro a progetti già inseriti negli stessi Accordi per i quali si sono registrati
costi di realizzazione superiori a quelli preventivati ex ante. I finanziamenti aggiuntivi sono stati
assegnati, nello specifico, al CIAF del Comune di Rufina e al CIAF e al Centro Informagiovani del
Comune di Campiglia Marittima (DD 6490/2012).
Azione 1.c.2 Educazione formale e non formale degli adulti
Per le attività finalizzate a garantire il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita,
favorendo al contempo il pieno esercizio del diritto di cittadinanza, nel corso del 2012:
Ø è stato emanato un avviso pubblico finalizzato alla realizzazione di percorsi formativi di
natura formale rivolti agli adulti da realizzarsi, in continuità con gli interventi attivati nel
corso del 2011, su aree sovraprovinciali e stanziando, allo scopo, 900.000,00 euro (DD
260/2012). A seguito dell’avviso, sono pervenute 4 proposte progettuali, tutte ritenute
ammissibili, ma solo 3 delle quali finanziate;
Ø è giunto a conclusione il progetto Accedi (Accesso al Diploma), finanziato nel 2010 per un
importo di 250.000,00 euro e realizzato dall’ATI con capofila l’IIS Polo Commerciale Artistico
Grafico Musicale di Grosseto;
Ø per garantire il buon risultato delle azioni finalizzate all’innalzamento dei livelli di istruzione
della popolazione adulta, è stato siglato un Accordo con l’Ufficio Scolastico regionale per
l’attivazione di progetti formativi che prevedano l’utilizzo di una didattica “mista” (cioè anche
con momenti formativi a distanza, DGR 647/2012).
Complessivamente, nel corso del 2012, gli adulti destinatari di interventi di educazione non
formale e di interventi di formazione continua sono stati 6.176 cui si aggiungono 234 adulti
destinatari di interventi di educazione formale.
Azione 1.c.3 Sistema regionale di e-learning per l’apprendimento permanente (TRIO)
L’azione è finalizzata al potenziamento del sistema regionale di Web Learning che mette a
disposizione di tutti, in forma totalmente gratuita, prodotti e servizi formativi afferenti ad aree
tematiche trasversali e specifiche.
43
Si ricorda, al riguardo, che a fine 2012 su TRIO erano disponibili 1.795 prodotti formativi, suddivisi
in:
Ø “percorsi certificazioni di mercato”, per l’acquisizione di certificazioni riconosciute dal
mercato del lavoro in area informatica, linguistica e della qualità;
Ø “percorsi sistema regionale delle competenze”, finalizzati all'acquisizione parziale o completa
delle conoscenze necessarie al conseguimento di certificati di competenza e attestati di
qualifica di alcune figure professionali del Repertorio regionale;
Ø “percorsi tematici”, aggregazioni di corsi finalizzate all'acquisizione di conoscenze articolate
su argomenti di particolare rilevanza;
Ø “collane didattiche”, aggregazioni organiche di corsi, organizzate su competenze chiave per
l'apprendimento permanente, finalizzate all'acquisizione di conoscenze abilitanti per
l'inserimento nel mercato del lavoro.
Oltre ai corsi fruibili on line, TRIO offre un servizio di tutoraggio, un servizio di orientamento, un
servizio di help desk, la disponibilità di aule virtuali, ecc. e consente l’eventuale acquisizione di
attestati di frequenza (previo superamento di specifici test di verifica).
Le realizzazioni raggiunte con l’attuazione del progetto sono di assoluto rilievo; non solo per il
costante incremento dell’offerta formativa e per l’impegno che Regione e Province hanno speso
nella realizzazione di una rete molto capillare di PAAS (punti per l’accesso assistito ai servizi on-
line), ma anche per la rilevanza del numero di utenti complessivamente raggiunto. Dal 2002 al
2012 si sono infatti registrate 281.399 iscrizioni. Di queste, 45.346 sono avvenute nel corso del
solo 2012 (anno durante il quale sono stati complessivamente portati a termine 104.398 corsi).
In aggiunta a quanto sopra va poi ricordato che, per l’implementazione del progetto, nel corso del
2012, è stata completata la procedura di gara, avviata nel 2011, finalizzata all’affidamento della
gestione del sistema (DD 2559, poi annullato a seguito di pronunciamento del TAR in merito ad
una procedura di ricorso dell’ATI risultata non aggiudicataria, e DD 3451 e 3419 con cui si è
proceduto ad un affidamento provvisorio in attesa del pronunciamento definitivo del TAR) ed è
stata avviata la procedura aperta per l’affidamento del servizio relativo alla produzione della
reportistica da utilizzare ai fini della verifica di conformità dei prodotti TRIO (DD 2384).
44
1.4 Le attività per il potenziamento del sistema dell’educazione e istruzione ed il supporto all’efficacia della programmazione degli interventi
In un approccio che individua come fondamentale il processo di programmazione integrata che
coinvolge i diversi livelli del sistema territoriale, acquisisce sempre maggior importanza la
possibilità di disporre di dati utili per la pianificazione, la valutazione e la riprogrammazione degli
interventi. L’obiettivo perseguito nell’ambito dell’obiettivo specifico 1.d è quindi quello di
implementare un sistema diffuso di monitoraggio che coinvolga tutti i livelli – dalla Regione agli
Enti Locali – e permetta di svolgere le necessarie verifiche di efficienza e di efficacia dell’azione
complessiva sulle tematiche di interesse.
Azione 1.d.1 Sistemi informativi a supporto delle decisioni
La disponibilità di informazioni aggiornate e accurate sulle politiche realizzate, nonché sul
contesto di riferimento in cui queste agiscono è condizione imprescindibile per l'efficacia
dell'azione regionale.
Pertanto, la Regione ha perseguito l’obiettivo di rafforzare e sviluppare i sistemi informativi per
l'educazione e l'istruzione disponibili che possono essere ricondotte alle seguenti tre tipologie:
− anagrafe degli studenti toscani;
− anagrafe delle strutture educative;
− anagrafe degli interventi regionali.
Per quanto riguarda l'anagrafe degli studenti, va detto che, ad oggi, nell'ambito del Sistema
Scolastico Regionale (SISR), gestito dall'Osservatorio Scolastico Provinciale di Pisa, è operativa
una banca dati che raccoglie le informazioni relative ai percorsi scolastici dei giovani in obbligo
scolastico e in diritto-dovere residenti in Toscana e consente di individuare i giovani a rischio di
dispersione scolastica e formativa, la presenza degli studenti stranieri e la loro collocazione
territoriale, la presenza di studenti disabili, l'insuccesso scolastico, la migrazione in entrata ed in
uscita dalla regione. E’ però necessario sottolineare che l’ulteriore implementazione del sistema
ha subito un rallentamento a causa di quanto disposto con l'Accordo in Conferenza Unificata del
16 dicembre 2010, che prevede una gestione centralizzata a livello nazionale della raccolta dei
dati. Compito della Regione sarà pertanto quello di organizzare il SISR in modo che questo possa
interfacciarsi con la banca dati che verrà strutturata a livello centrale.
45
Per quanto concerne l’anagrafe delle strutture educative, è invece ancora in corso l’attività
propedeutica all’integrazione in un unico sistema informativo delle informazioni attualmente
raccolte attraverso il SISR (anagrafe dell’edilizia scolastica) e attraverso il Sistema Informativo
Regionale dell’Infanzia ed Adolescenza (S.I.R.I.A.)6, nonché l’attività propedeutica all’ampliamento
della base dati disponibile che dovrà garantire la disponibilità di dati riferiti anche al segmento
prescolare per i bambini da zero a sei anni e consentire il completamento dell’anagrafe
dell’edilizia scolastica attraverso l’integrazione dei dati riferiti alle scuole dell'infanzia paritarie.
Sono ancora in corso, inoltre, le azioni propedeutiche alla realizzazione di un'anagrafe integrata
per le attività realizzate nel campo dell'istruzione e dell'educazione.
Ricordato quanto sopra, va segnalato che nel corso del 2012 sono stati realizzati incontri di
informazione e orientamento sul nuovo SIRIA, sviluppato su una piattaforma accessibile dal web e
in grado di garantire ai soggetti tenuti all'inserimento dei dati la possibilità di estrarre
direttamente dal sistema informativo dati e informazioni relative al proprio ambito territoriale.
Sempre nel 2012, infine, è stato approvato il programma di attività predisposto di concerto con
l’Istituto degli Innocenti di Firenze, per un importo complessivo pari a 271.890,00 euro, che
prevede la realizzazione, da parte dell’Istituto, di attività di supporto alla programmazione degli
interventi territoriali sulle tematiche dell’infanzia, nonché la collaborazione all’implementazione
del sistema informativo SIRIA.
Azione 1.d.2 Attività di monitoraggio, studio, ricerca e valutazione nel settore dell’istruzione e
dell'infanzia
La conoscenza del tessuto socio economico su cui insistono gli interventi regionali relativi ai
sistemi dell'istruzione e dell'educazione – a partire dalla prima infanzia fino a giungere ai livelli di
istruzione post laurea – è condizione imprescindibile per realizzare attività di “fine tuning” delle
politiche. Da qui l'importanza delle attività di studio, ricerca e informazione che, nel corso del
2012, hanno portato alla pubblicazione del Rapporto IRPET sulla scuola ed il territorio in Toscana
(del 24/07/2012) e alla redazione del Rapporto, pubblicato nel 2013, ma con dati aggiornati all’a.s.
2011/12, “Dal nido alla scuola superiore. I dati della Toscana a supporto della programmazione
educativa territoriale”, nonché all’organizzazione del seminario “Teach Truth to Power – Il ruolo
dell’istruzione come fattore di coesione”, svoltosi a Firenze il 18 maggio 2012.
6 Il sistema informativo S.I.R.I.A. è attualmente in fase di modifica sia per tipologia di informazioni rilevate, sia per modalità di raccolta delle informazioni.
46
2. LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEI GIOVANI E L’INTEGRAZIONE TRA SCUOLA, FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E IMPRESE
All’interno della seconda direttrice di intervento del Piano (afferente all’Obiettivo globale 2 -
Promuovere e sostenere l’accesso ad un’offerta formativa di alto valore per la qualificazione
professionale dei giovani, secondo una logica di integrazione fra scuola, formazione, università e
mondo del lavoro), la Regione attua politiche di investimento in capitale umano e conoscenza,
fornendo ai giovani l’opportunità di accedere, su basi paritarie, a occasioni qualificate di istruzione
e formazione, a partire dall’offerta realizzata dal sistema di istruzione e formazione professionale,
per arrivare alla formazione tecnica superiore, all’istruzione universitaria e all’alta formazione.
Le politiche promosse in questo ambito dal Piano concorrono, pertanto, in modo diretto e
sostanziale al perseguimento dell’obiettivo sancito nel quadro di Europa 2020 di migliorare i livelli
d’istruzione riducendo l’abbandono scolastico al di sotto del 10% e aumentando almeno al 40% la
percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni in possesso di una laurea.
Una delle priorità al centro dell’attività del Piano 2012-2015 è rappresentata infatti dallo sviluppo
e consolidamento di un sistema regionale deputato all’offerta di formazione e istruzione rivolto ai
giovani, che consenta da un lato di garantire a questa fascia di popolazione pari opportunità
nell’accesso a percorsi professionalizzanti di elevata qualità e fortemente ancorati ai fabbisogni del
mercato del lavoro in una prospettiva di progressione che promuova il conseguimento di
qualifiche e titoli di studio di livello terziario - dall’altra, di concorrere - insieme alle altre politiche
settoriali della Regione - a sostenere i processi di innovazione e valorizzazione delle eccellenze
regionali in coerenza con le direttrici di sviluppo indicate dal PRS 2011 – 2015.
Come sarà illustrato con maggior dettaglio nei paragrafi che seguono le azioni realizzate in questo
primo anno di operatività del nuovo PIGI hanno consentito il coinvolgimento di 117.269 giovani.
Di questi, una quota pari all’87% è rappresentata dagli studenti universitari che nel corso del 2012
hanno beneficiato dell’ampio ventaglio di supporti (borse di studio; prestiti; servizi abitativi,
servizio mensa, ecc.). Sono oltre 14mila, invece, quanti hanno avuto accesso alle opportunità
formative offerte nei vari segmenti della filiera formativa regionale; tra questi vanno richiamati i
12mila ragazzi inseriti nei percorsi offerti dal sistema di IeFP regionale e i 2.481 giovani coinvolti
dal Programma regionale di tirocini retribuiti, promosso nell’ambito del Progetto GiovaniSì del
47
PRS.
Box 1 Attività realizzate e destinatari raggiunti nel 2012 nell’ambito dell’obiettivo globale 2
Obiettivo specifico 2.a
Dare sostegno alla qualificazione professionale dei giovani, nell'ambito del sistema di istruzione e formazione professionale regionale
Azioni Destinatari
2.a.1 Apprendistato per l’adempimento del diritto dovere all’istruzione e formazione Nd
2.a.2 Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) 12.000
2.a.3 Percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) 380
2.a.4 Percorsi ITS 79
2.a.5 Programma regionale di tirocini retribuiti 2.481
Obiettivo specifico 2.b
Sostenere il raggiungimento di elevati livelli di istruzione e qualificazione attraverso politiche per il diritto all'istruzione universitaria e promuovendo l’accesso e l’offerta di percorsi di alta formazione
Azioni Destinatari
2.b.1 Sistema regionale del diritto allo studio universitario (DSU) 101.776
2.b.2 Borse di studio per dottorati di ricerca internazionali 100
2.b.3 Prestiti d’onore per percorsi di alta specializzazione 22
2.b.4 Voucher alta formazione 431
48
2.1 Le opportunità di qualificazione professionale offerte nell'ambito del sistema di istruzione e formazione professionale
L’ambito della qualificazione professionale dei giovani è stato investito, nel corso degli ultimi anni,
da innovazioni che hanno rideterminato il quadro complessivo dell’offerta, attualmente costituito:
Ø dal nuovo sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP);
Ø dall’apprendistato, così come riformato con il Testo unico approvato nel 2011;
Ø dai due segmenti formativi dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e degli
Istituti Tecnici Superiori (ITS).
In questo scenario, l’azione regionale è essenzialmente finalizzata a garantire: a) certezza nel
tempo dell'offerta formativa, b) il collegamento del sistema di formazione professionale alle
specializzazioni produttive locali, c) modalità organizzative e di integrazione tali da assicurare nel
lungo periodo efficacia e sostenibilità dell’intervento, d) un adeguato raccordo del sistema con le
altre politiche di sviluppo settoriali, in particolare con quelle promosse dal PRSE, per assicurare la
disponibilità di competenze altamente qualificate nel quadro di una politica integrata di rilancio
dei sistemi economici locali della Toscana, promuovendo anche, a questo scopo, un’intesa
cooperazione con i Poli di Innovazione, strutture intermediarie deputate, nell’ambito di intervento
del PRSE, a stimolare e recepire la domanda di innovazione delle imprese e ad accompagnarne
l’accesso alle conoscenze e ai servizi avanzati.
Azione 2.a.1Apprendistato per l’adempimento del diritto dovere all’istruzione e formazione
A seguito dell’approvazione del Testo Unico di cui al D. lgs. 167/2011, l’apprendistato può essere
indirizzato verso tre diverse finalità formative e pertanto si distingue in:
1. apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere;
2. apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale;
3. apprendistato di alta formazione e ricerca.
Tuttavia, fino al 2011, l’unica tipologia di apprendistato attivabile, in assenza delle necessarie
norme nazionali attuative delle riforme introdotte con il Testo Unico, era costituita
dall’apprendistato per l’adempimento del diritto dovere (azione 2.a.1), implementato, a livello
regionale, in linea con quanto disposto dalla normativa nazionale previgente, prevedendo
49
un’integrazione tra formazione interna all’azienda, a carico del datore di lavoro, e formazione
esterna, a carico delle Province e garantita:
Ø dalla rete regionale di punti di accesso alla formazione a distanza (TRIO), espressamente
realizzata per assicurare a tutti gli apprendisti il diritto alla formazione;
Ø dai servizi erogati all’interno dei centri per l’impiego che forniscono assistenza sia agli
apprendisti che alle imprese ospitanti per la definizione del piano formativo individuale che
costituisce parte integrante del contratto di assunzione e descrive il percorso formativo
(interno ed esterno) dell’apprendista per tutta la durata del rapporto di lavoro.
Nel corso del 2012, la Regione ha assegnato alle Province e al Circondario Empolese Valdelsa, sulla
base dei criteri stabiliti dalla DGR 1213/05 (“Ripartizione alle Province di risorse destinate alle
attività di formazione esterna per l'apprendistato di cui all'art. 44 del Regolamento n° 22/R del
2/02/2005”), 330.000,00 euro da destinare all’attività di formazione esterna degli apprendisti (DD
3050/2012, tab. 1), nonché liquidato alle stesse amministrazioni provinciali le spese sostenute per
la realizzazione di attività di tutoraggio dell’apprendistato e per l’erogazione di carte ILA da
utilizzare per la formazione esterna (DD 2792, 3387, 3419, 3514, 3531, 3691, 3935, 4211, 4519 e
4526).
Tab. 1 – Assegnazione risorse per formazione esterna in apprendistato – DD 3050/2012
Province/Circondario Assegnazione in base al
n. di apprendisti Assegnazione standard Totale
Massa Carrara 5.391,00 20.000,00 25.391,00
Lucca 13.118,00 20.000,00 33.118,00
Pistoia 7.455,00 20.000,00 27.455,00
Firenze 25.449,00 20.000,00 45.449,00
Livorno 9.932,00 20.000,00 29.932,00
Pisa 12.201,00 20.000,00 32.201,00
Arezzo 9.770,00 20.000,00 29.770,00
Siena 7.091,00 20.000,00 27.091,00
Grosseto 5.469,00 20.000,00 25.469,00
Prato 8.324,00 20.000,00 28.324,00
Circondario E.V. 5.800,00 20.000,00 25.800,00
Totale 110.000,00 220.000,00 330.000,00
In corso d’anno, inoltre, tenuto conto di quanto nel frattempo sancito a livello nazionale in merito
alle figure professionali (Accordo Stato Regioni del 19 gennaio 2012), ai profili formativi
50
dell’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (Accordo in sede di Conferenza
permanente del 15 marzo 2012) e in merito alla definizione di un sistema nazionale di
certificazione delle competenze comunque acquisite in apprendistato (Accordo in Conferenza
Stato Regioni tra il Ministro del Lavoro, il Ministro dell’Istruzione e le Regioni del 19 aprile 2012),
la Regione ha:
Ø approvato la L.R. 16 del 7/5/2012 con la quale sono state modificate le disposizioni in
materia di apprendistato contenute nella L.R. 32/2002;
Ø modificato (DGR n. 408 e 511 del 2012 e DPGR n. 28/R 2012) i regolamenti di esecuzione
della previgenti normative regionali di riferimento;
Ø approvato gli “Indirizzi per la regolamentazione dell’Apprendistato per la Qualifica e per il
Diploma Professionale” (box 1);
Ø regolamentato l’offerta formativa pubblica nell’ambito del contratto di apprendistato
professionalizzante (o contratto di mestiere) finalizzata all’acquisizione di competenze di
base e trasversali, prevedendo, tra l’altro, la costituzione e la promozione da parte della
Regione di un catalogo pubblico che contempli anche percorsi formativi blended
caratterizzati dall’utilizzo delle risorse didattiche del sistema TRIO. L’avviso per la costituzione
del catalogo è stato emanato il 12 dicembre 2012 (DD 5841).
Box 2 – Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (DGR 609/2012)
Principi generali: Ø diritto dell’apprendista ad una adeguata preparazione per l'acquisizione delle competenze di base,
trasversali e tecnico professionali comuni e specifiche previste in esito ai percorsi di IeFP, facendo dell’apprendistato un canale equivalente per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale;
Ø definizione dell’offerta formativa con chiaro riferimento: § alle competenze tecnico professionali comuni di qualifica professionale nelle aree qualità,
sicurezza, igiene e salvaguardia ambientale definite con D.I. del 15 giugno 2010; § agli standard minimi formativi delle competenze tecnico professionali previste dal Repertorio
nazionale di cui all’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011 e s.m.; § alle competenze di base di cui all’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011; § agli standard del Sistema Regionale delle Competenze per l’identificazione dei profili regionali di
riferimento correlati alle figure di cui al Repertorio nazionale; Ø adozione di modelli didattico-organizzativi che favoriscano l'integrazione lavoro – formazione
strutturata, finalizzati all'acquisizione delle competenze non facilmente conseguibili nel solo contesto lavorativo;
Ø valorizzazione delle competenze pregresse dei giovani al fine di rendere la formazione maggiormente aderente alle esigenze dell’apprendista;
Ø qualificazione e caratterizzazione del sistema dell’offerta formativa attraverso un’organizzazione strutturata e allo stesso tempo modulare e flessibile di erogazione che preveda l’intervento delle
51
agenzie formative e delle istituzioni scolastiche anche in forma congiunta; Ø adozione del Piano Formativo Individuale (PFI) e pianificazione delle attività formative che tenga
conto della correlazione fra quanto previsto dagli standard professionali e formativi e il percorso di sviluppo personale dell’apprendista, valorizzando le competenze in ingresso dello stesso ai fini del riconoscimento dei crediti formativi;
Ø valorizzazione dell’impresa quale soggetto formativo che, sulla base del PFI concordato con l’istituzione scolastica e l’agenzia formativa, favorisca la realizzazione del programma formativo al fine del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti;
Ø interazione tra impresa e agenzia formativa, anche in collegamento con le istituzioni scolastiche, garantita da concrete forme di interazione tra il tutor didattico, l’esperto di valutazione degli apprendimenti e delle competenze e il tutore o referente aziendale;
Ø valorizzazione del ruolo delle Parti sociali anche mediante il coinvolgimento degli organismi bilaterali; Ø diritto alla certificazione delle competenze acquisite dall’apprendista sia attraverso la formazione
strutturata, sia attraverso l'esperienza di lavoro in contesti produttivi allo scopo organizzati. Destinatari: giovani tra i 15 e i 25 anni d’età: Ø in possesso di diploma di scuola secondaria di primo grado; Ø che frequentino, o abbiano frequentato in tutto o in parte, percorsi di IeFP; Ø in possesso di una qualifica professionale (per l'acquisizione del Diploma professionale). Durata: Ø percorsi biennali o triennali per la qualifica Ø percorsi quadriennali per il diploma. Soggetti attuatori della formazione esterna:
Ø Agenzie formative accreditate, anche in associazione con istituzioni scolastiche Azione 2.a.2 Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)
L’evoluzione della normativa nazionale di riferimento ha portato alla necessità, nel 2011, di
ridefinire l’architettura del sistema di IeFP regionale (azione 2.a.2) costruita in coerenza con le
scelte strategiche operate nella fase transitoria di attuazione della riforma del secondo ciclo di
istruzione e formazione professionale.
Nel nuovo assetto, i percorsi IeFP possono essere realizzati sia nell’ambito dell’offerta regionale di
formazione programmata dalle Province e dall’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, sia negli
Istituti Professionali di Stato (IPS) che possono attivare, in via sussidiaria, nell’ambito dei propri
percorsi di durata quinquennale, percorsi di qualifica triennale, svolgendo un ruolo integrativo
rispetto al sistema della formazione.
A partire dall’anno 2011-2012 gli studenti iscritti ai percorsi quinquennali degli IPS hanno quindi la
possibilità, al termine del terzo anno (oltre che di assolvere l’obbligo di istruzione fino a sedici
anni), di acquisire una qualifica professionale relativa all’indirizzo frequentato, previo
superamento dell’esame regionale, mentre alle Istituzioni scolastiche spetta il compito di
organizzare i curricoli per consentire agli studenti interessati la prosecuzione dei percorsi
quinquennali. Questo sistema prevede inoltre l’attivazione di moduli e interventi integrativi di
52
supporto professionalizzante e per la riduzione della dispersione scolastica e formativa, il cui
finanziamento spetta alla Regione.
Gli indirizzi regionali per l’attuazione dei percorsi di qualifica triennali del sistema IeFP - anno
scolastico e formativo 2011/2012 – sono stati approvati - facendo seguito a uno specifico
protocollo d’intesa tra la Regione e l'Ufficio Scolastico Regionale (DGR 69/2011) - con DGR n. 549
del 04/07/2011; la predisposizione dell’offerta concernente il quarto anno, finalizzata al rilascio di
diplomi professionali, è stata invece rinviata ad una fase successiva a quella di messa a regime del
sistema. Gli indirizzi approvati nel 2011 definiscono le modalità di attuazione dell’offerta
formativa regionale e delle misure da realizzare nei seguenti ambiti:
1. sistema regionale di offerta sussidiaria integrativa realizzato dagli IPS;
2. interventi provinciali di formazione per drop-out ed integrazione dei sistemi;
3. azioni di sistema, di orientamento e di certificazione delle competenze;
4. monitoraggio e valutazione.
Il modello dell’offerta si basa sul nuovo quadro di Qualifiche e Diplomi concordato a livello
nazionale e, pur vedendo il concorso di una pluralità di soggetti (Regione e Province, agenzie
formative, IPS), mira a configurare un sistema di offerta unitario e integrato che, oltre a garantire
la spendibilità dei titoli rilasciati, assicuri la complementarietà tra i livelli di intervento e l’assenza
di sovrapposizioni tra sistema scolastico e sistema della formazione.
Il Piano dell’offerta regionale dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, anno
2011-2012, risulta articolato territorialmente come illustrato nella tabella successiva.
Tab. 2 Piano dell’offerta regionale dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale realizzato dagli IPS in regime di sussidiarietà integrativa (anno 2011-2012)
Provincia Numero Percorsi Allievi Previsti Arezzo 43 973 Circondario E.V. 37 825 Firenze 170 2.611 Grosseto 32 764 Livorno 45 1.011 Lucca 51 1.123 Massa Carrara 39 823 Pisa 42 969 Pistoia 67 1.616 Prato 26 677 Siena 25 522 Totale 534 10.941
Fonte:DGR n. 549 del 04/07/2011
Per integrare al meglio le metodologie didattiche della formazione professionale all’interno di tali
percorsi, la Regione ha provveduto a ripartire tra le province le risorse (€.6.314.000, con DD n.
53
3254/2011 e €.4.500.000 con DD n. 4581/2011) da destinare alla realizzazione di azioni di
accompagnamento e sostegno volte a rafforzare le seguenti componenti dei percorsi:
• tutoraggio per tirocini e stage;
• laboratori di pratica professionale,
• compresenza dei docenti.
Si sottolinea, inoltre, che, nell’ambito del sistema descritto, alle Province spetta anche il compito
di realizzare azioni di orientamento e formazione specificamente rivolte ai ragazzi che hanno
assolto all’obbligo di istruzione e che sono fuoriusciti dal percorso scolastico.
Stante il contesto descritto, nel 2012, la Regione ha:
Ø approvato (DGR 41) il piano regionale relativo alla programmazione dell’offerta formativa
che disciplina i percorsi IeFP per l’anno scolastico 2012/2013;
Ø siglato un accordo con l’Ufficio Scolastico regionale per la realizzazione negli anni 2012-2015
di percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale in regime di
sussidiarietà da parte degli IPS (DGR 217) che tiene conto sia di quanto stabilito nell’ Accordo
in Conferenza Stato – Regioni del 19 gennaio 2012 in merito all’ampliamento del Repertorio
delle figure professionali di riferimento nazionale che degli indirizzi per la realizzazione
dell’offerta IeFP regionale, approvati con la DGR 549 del 2011. L’accordo, oltre a identificare
gli IPS presso i quali sarà possibile acquisire qualifiche professionali, stabilisce l’impegno delle
parti contro la dispersione scolastica e formativa e per la definizione di ambiti di equivalenza
formativa, nonché l’impegno alla collaborazione, anche attraverso forme di integrazione tra
istituzioni scolastiche e formative, riguardanti, in particolare, la realizzazione di:
§ tirocini formativi ed esperienze in alternanza scuola-lavoro, in relazione alle figure
professionali caratterizzanti i percorsi formativi;
§ laboratori, anche a carattere territoriale, per lo sviluppo ed il recupero degli
apprendimenti;
§ interventi territoriali di orientamento;
§ azioni, anche sperimentali, di sostegno ai processi di riconoscimento dei crediti formativi e
di valorizzazione e certificazione delle competenze.
Ø approvato gli indirizzi per la realizzazione dell`offerta regionale di istruzione e formazione
professionale per l`anno scolastico formativo 2012-2013 (DGR 259/2012), delineando il
quadro delle azioni regionali per l’attuazione dei percorsi triennali e delle relative misure di
54
accompagnamento e fornendo indicazioni in merito: al sistema regionale di offerta
sussidiaria integrativa realizzata dagli IPS; agli interventi provinciali di formazione per i drop-
out e per l’integrazione dei sistemi; alla certificazione delle competenze propedeutica a
garantire il passaggio tra sistemi; alle attività di monitoraggio e valutazione da intraprendere;
Ø assegnato e in parte liquidato alle Province e al Circondario Empolese Valdelsa (DGR 259 e
DD 4280) 12 milioni di euro per la realizzazione degli interventi di loro competenza;
Ø ridefinito gli indirizzi per la realizzazione dell’offerta regionale di IeFP alla luce delle
innovazioni introdotte con l’Accordo in Conferenza Stato – Regioni del 27 luglio 2011 in
merito agli atti necessari per il passaggio a nuovo ordinamento dei percorsi di istruzione e
formazione professionale (box 3);
Box 3 – Principali innovazioni introdotte con l’Accordo Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011
In sintesi, con l’Accordo si definiscono alcuni rilevanti elementi del Sistema nazionale: Ø il format descrittivo delle figure nazionali e i criteri metodologici di descrizione e
aggiornamento periodico del Repertorio nazionale; Ø le aree professionali di riferimento per le figure del Repertorio per fornire un referenziale
omogeneo a livello nazionale per il mondo economico e delle professioni; Ø gli standard formativi minimi (in coerenza con quelli definiti nell’Accordo del 29 Aprile 2010
sopra citato) relativi alle competenze tecnico-professionali delle figure che costituiscono il Repertorio nazionale dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale;
Ø gli standard minimi formativi relativi alle competenze di base linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche (fatto salvo il riferimento unitario al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'articolo 1, comma 5 e al relativo allegato A) del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226);
Ø i modelli e relative note di compilazione di attestato finale di qualifica professionale e di diploma professionale, per il riconoscimento, tra i sistemi regionali e tra questi e il sistema dell’istruzione, delle qualifiche professionali rilasciate dalle Regioni a conclusione nell’ambito dei percorsi di istruzione e formazione professionale;
Ø il modello e relative note di compilazione per l’attestazione intermedia delle competenze acquisite per gli studenti che interrompono i percorsi di formazione prima del conseguimento della qualifica o del diploma professionale.
Ø approvato, in attuazione di quanto disposto dalla DGR 259, il format per la progettazione
delle azioni di accompagnamento e sostegno ai percorsi degli IPS; il format della scheda di
55
valutazione che le Province devono utilizzare per l’ammissione a finanziamento dei progetti
presentati dagli IPS e il format del Dossier individuale delle competenze quale documento
progressivo descrittivo degli esiti raggiunti e delle competenze comunque acquisite
dall’allievo per il conseguimento della qualifica di Istruzione e formazione professionale nel
sistema regionale di istruzione e formazione professionale (DD 1512);
Ø approvato il Piano dell’offerta regionale dei percorsi di IeFP finalizzati al conseguimento della
qualifica triennale in regime di sussidiarietà integrativa realizzati dagli IPS per l’anno 2012-
2013 sulla base dei risultati trasmessi dalle Amministrazioni Provinciali e dal Circondario
Empolese-Valdelsa in merito alle procedure di selezione dei progetti presentati dagli stessi
IPS (DD 4175, tab. 2);
Tab. 2 Piano dell’offerta regionale dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale realizzato dagli IPS in regime di sussidiarietà integrativa (anno 2012-2013)
Provincia Numero percorsi Allievi previsti
Arezzo 66 1.446
Circondario E.V. 62 1.382
Firenze 232 3.548
Grosseto 50 1.045
Livorno 65 1.435
Lucca 75 1.714
Massa Carrara 65 1.373
Pisa 52 1.268
Pistoia 96 2.312
Prato 35 827
Siena 39 818
Totale regione 837 17.168 Fonte: DD 4175/2012
Ø affidato all’RTI con mandataria la società PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A. i servizi
relativi: 1. al supporto metodologico e all’accompagnamento per la progettazione e
realizzazione dei percorsi in sussidiarietà integrativa da parte degli IPS; 2. al supporto al
monitoraggio dei progetti avviati dagli IPS; 3. al supporto al monitoraggio dei progetti per i
ragazzi in dispersione scolastica programmati e gestiti dalla Province; 4. al supporto al
monitoraggio delle azioni di sistema, orientamento e di certificazione delle competenze;
Ø approvato (DD 4825) le linee guida per la gestione, il monitoraggio e la rendicontazione dei
progetti IeFP gestiti dagli IPS.
Ø assegnato alle Province 6.432.000,00 euro (DD 2214) euro per la realizzazione di interventi
formativi rivolti ai drop out e degli interventi di integrazione dei sistemi previsti dalla DGR
259 (tab. 3);
56
Tab. 3 - Risorse assegnate con DD 2214/2012
Province/Circondario Coeff. Irpet utilizzati per il riparto Risorse assegnate Massa Carrara 4,8 308.736,00 Lucca 10,5 675.360,00 Pistoia 9,5 611.040,00 Firenze 19,1 1.228.512,00 Livorno 8,9 572.448,00 Pisa 11,2 720.384,00 Arezzo 10 643.200,00 Siena 7,3 469.536,00 Grosseto 5,7 366.624,00 Prato 7,9 508.128,00 Circondario E.V. 5,1 328.032,00
Totale 100 6.432.000,00
Ø approvato (DD 4386), ai sensi di quanto disposto dalla DGR 710/2012, il testo della
convenzione da stipulare con l'istituto Leonardo da Vinci, capofila della rete di Istituti
Professionali coinvolti nella realizzazione del progetto “Innovare”, finalizzato al contrasto
dell'abbandono scolastico nelle prime classi degli istituti professionali .
Nel 2012 gli allievi che risultano destinatari dell’offerta regionale dei percorsi IeFP sono in tutto 12.000.
Azione 2.a.3 Percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)
La Regione promuove i progetti IFTS con l’obiettivo di sviluppare un sistema articolato e condiviso
di integrazione fra istruzione - scolastica ed universitaria -, formazione professionale e lavoro.
Inoltre, con riferimento alle diverse tipologie di target, cui questi interventi sono rivolti, tali
attività mirano a:
• migliorare l’occupabilità dei giovani, promuovendone l’orientamento verso le
professioni tecniche e favorendo l’acquisizione di competenze tecniche superiori
pertinenti con i fabbisogni del mondo del lavoro, spendibili all’interno di un sistema
integrato di certificazione;
• consentire agli adulti occupati il completamento e la qualificazione delle competenze
possedute e delle esperienze professionali maturate, per sostenere il diritto alla
formazione in ogni fase della vita, la mobilità e l’arricchimento professionale;
57
• consentire agli adulti inoccupati o disoccupati, la riconversione e l’ampliamento delle
opportunità professionali mediante l’acquisizione di specifiche competenze connesse
ai fabbisogni del mondo del lavoro.
L’iter di programmazione per il triennio 2011-2013 dei percorsi del sistema dell’Istruzione e della
Formazione Tecnica Superiore (IFTS) ha preso avvio con l’adozione delle Linee guida regionali,
avvenuta con D.G.R. n. 558 del 4/07/2011 (modificate successivamente con DGR n. 606/2012).
Tramite questo documento di indirizzo, che ha destinato alla realizzazione dei percorsi un
finanziamento pari a 5.820.000 euro, la Regione ha stabilito:
• le modalità di programmazione dell’offerta, con tre termini per la presentazione dei
progetti: 30 settembre 2011; 30 marzo 2012; 29 marzo 2013;
• l’articolazione della programmazione regionale nel triennio, in base alla quale è
previsto che ogni provincia/circondario possa attivare 2 percorsi IFTS l’anno, di cui
uno stabile nel triennio, da dedicare a una figura professionale per la quale si prevede
una domanda costante da parte del territorio;
• gli standard dei percorsi, articolati in due semestri, per un totale di 800 ore (innalzato
a 1000 qualora sia previsto lo stage all’estero) e finalizzati al conseguimento di un
certificato di specializzazione tecnica superiore;
• l’iter da seguire per la selezione e il finanziamento dei percorsi che, successivamente
alla presentazione dei progetti alla Regione, prevede: la costituzione di un nucleo di
valutazione composto da tre rappresentanti della regione e due delle province;
l’approvazione, a conclusione dell’istruttoria di valutazione, del Piano triennale con
delibera di Giunta, e il trasferimento di risorse alle province per la gestione degli
interventi.
Per quanto riguarda il 2012, con decreto n. 1433 (modificato con decreto n. 1700 del 20/04/2012)
la Regione ha proceduto ad approvare l’avviso pubblico per la presentazione dei progetti dei
percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, anni 2012-2013, finalizzato al finanziamento
di un corso annuale per ciascuna Provincia/Circondario, con riferimento alle figure professionali
proposte dal Bando. Con lo stesso atto viene inoltre confermata la realizzazione della seconda
annualità dei progetti triennali, finanziati precedentemente con DGR 1061/2011.
58
Alla scadenza del 15 maggio 2012 sono pervenuti complessivamente 27 progetti IFTS; con DD n
3420 del 13 Luglio 2012 è stata approvata la graduatoria risultante dall’istruttoria di valutazione e
definito il piano regionale 2012 dei progetti IFTS (vedi tabella successiva), comprendente sia i
progetti IFTS che configurano la parte di offerta più flessibile, sia la seconda annualità dei progetti
approvati nel 2011, che costituiscono la quota di offerta stabile della programmazione del triennio
2011-2013. I progetti finanziati sono in tutto 19, per complessivi 2.280.000,00 euro.
I destinatari della formazione giunta a conclusione nel 2012 sono stati in tutto 380.
Tab. 4 Piano Regionale dei Percorsi IFTS 2012 (DD n. 3420/2012)
OI SETTORE FIGURA PROGETTO SOGGETTO GESTORE CAPOFILA
COSTO APPROVATO
AR Edilizia Tecnico superiore per i rilevamenti territoriali informatizzati Assoservizi 120.000,00 €
AR Industria e Artigianato
Tecnico superiore commerciale per il marketing e l'organizzazione delle vendite – II° annualità Ascom 120.000,00 €
CEV Industria e Artigianato Tecnico superiore per la produzione
Asev – Agenzia Sviluppo Empolese Valdelsa 120.000,00 €
FI ICT Tecnico superiore per la comunicazione e Il multimedia
Cst – Centro Studi Turistici 120.000,00 €
FI Industria e Artigianato
Tecnico superiore sistema qualità del prodotto e del processo- II annualità
Csl – Cooperativa Scuola Lavoro 120.000,00 €
GR Ambiente Tecnico superiore per l'ambiente l'energia e la sicurezza in azienda Cosvig 120.000,00 €
LI Industria e Artigianato Tecnico Superiore logistica integrata Sfera 120.000,00 €
LI Industria e Artigianato
Tecnico superiore per l'industrializzazione del prodotto e del processo- II° annualità
Confindustria Toscana Servizi 120.000,00 €
LU Ambiente Tecnico superiore per l'ambiente l'energia e la sicurezza in azienda I.T.I.S. ”Fermi” 120.000,00 €
LU Industria e Artigianato
Tecnico superiore sistema di qualita' del Prodotto e del processo I.P.S.I.A. “Giorgi” 120.000,00 €
MS Industria e Artigianato
Tecnico superiore programmazione Produzione/logistica Copernico 120.000,00 €
PI ICT Tecnico superiore per le Telecomunicazioni Copernico 120.000,00 €
PI INDUSTRIA E ARTIGIANATO
TECNICO SUPERIORE PER LA CONDUZIONE E LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI- II° annualità Cosvig 120.000,00 €
PT AMBIENTE Tecnico superiore per i sistemi di raccolta e smaltimento rifiuti Sophia 120.000,00 €
PT INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Tecnico superiore commerciale per il marketing e l'organizzazione delle vendite- II° annualità Servindustria 120.000,00 €
PO INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Tecnico superiore disegno e progettazione industriale Pin S.C.R.L. 120.000,00 €
PO INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Tecnico superiore commerciale per il marketing e l'organizzazione delle vendite- II° annualità I.P.S. "F. Datini" 120.000,00 €
SI COMMERCIO Tecnico superiore commerciale per il marketing e l'organizzazione delle vendite Eurobic Toscana Sud Spa 120.000,00 €
SI TURISMO Tecnico superiore per la ristorazione e la Eurobic Toscana Sud Spa 120.000,00 €
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OI SETTORE FIGURA PROGETTO SOGGETTO GESTORE CAPOFILA
COSTO APPROVATO
valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche II° annualità
TOTALE 19 PROGETTI €2.280.000,00
Azione 2.a.4 Percorsi ITS
Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono "scuole ad alta specializzazione tecnologica", istituite per
rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche.
Formano tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la
competitività e costituiscono il segmento di formazione terziaria non universitaria.
Si costituiscono attraverso la forma della Fondazione, cui partecipano scuole, enti di formazione,
imprese, università e centri di ricerca, enti locali.
Le caratteristiche dei percorsi ITS possono esse così sintetizzate:
§ Durata: 4 semestri per 1800/2000 ore (con possibilità di realizzare percorsi di 6
semestri in convenzione con l'università);
§ Didattica in laboratorio;
§ Tirocini obbligatori per almeno il 30% del monte orario complessivo, anche all'estero;
§ 50% dei docenti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni;
Il titolo rilasciato è Diploma di Tecnico Superiore, con l'indicazione dell'area tecnologica e della
figura nazionale di riferimento.
Gli ITS complessivamente istituiti nel territorio nazionale sono 62:
• 28 nell'area delle nuove tecnologie per il made in Italy;
• 11 nell'area della mobilità sostenibile;
• 9 nell'area dell’efficienza energetica;
• 6 nell'area delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali;
• 6 nell'area delle tecnologie della informazione e della comunicazione;
• 2 nell'area delle nuove tecnologie della vita.
In Toscana gli ITS sono 3: uno dedicato all’area dell’efficienza energetica; i due restanti alle nuove
teconologie per il made in Italy.
Lo schema successivo riporta, per ciascun ITS della regione, la sede e la composizione del
partenariato fondatore dell’istituto.
Analizzando in modo aggregato il network attivato dalle tre fondazioni emerge che
complessivamente questo è costituito da 75 soggetti, tra questi, i più rappresentati sono le
60
imprese (19 in tutto), seguono le agenzie formative (16) e gli Istituti secondari di secondo grado
(13); quattro i dipartimenti universitari coinvolti e tre gli enti di ricerca.
Con riferimento all’anno 2011-2012, gli studenti iscritti ai corsi attivati sono stati in totale 79; di
questi:
• 20 sono stati rilevati per il corso dell’area energia e ambiente, efficienza energetica dell’ITS di
Siena;
• 39 per il corso sulle nuove tecnologie per il made in Italy (sistema meccanica-meccatronica)
dell’ITS di Livorno;
• 20 per il corso sulle nuove tecnologie per il made in Italy (sistema moda) dell’ITS di Scandicci.
61
•
Istituti tecnici superiori presenti in Toscana ITS SEDE SOCI FONDATORI DELL'ITS
ITS ENERGIA E AMBIENTE, EFFICIENZA ENERGETICA
Colle Val d’Elsa (SI);
Istituto Tecnico Industriale Tito Sarrocchi (SI) - (Ente di riferimento) Provincia di Arezzo; Provincia di Grosseto; Provincia di Siena Assoservizi Toscana Sud - Rete d'Imprese (AR) Cescot Formazione Società a Responsabilità Limitata (GR) Circolo Festambiente-Legambiente (GR) Comitato Regionale Toscano Geometri (FI) Comune di Colle di Val d'Elsa (SI) Consorzio “Arezzo Formazione Abaco” (AR) CORALI (LI) Coseca (GR) Cosvig (SI) C.R.E.A. (SI) Dipartimento di chimica (SI) Dipartimento di Energetica "Sergio Stecco" (FI) Edilpiù snc (SI); Ente Senese Scuola Edile (SI) IIS Roncalli- Poggibonsi (SI) Ist. Stat.Istr.Sup. "L.Da Vinci - E.Fermi" (GR) Ist Tec Commerciale e per Geometri S. Bandini (SI) Istituto Superiore Caselli (SI) Istituto Superiore IIS Valdichiana (SI) Istituto Tecnico Industriale Avogadro (SI) Istituto Tecnico Industriale Galilei (AR) NOVA E S.R.L (SI) Nuove Acque Spa – (AR) Ordine degli Ingegneri della Provincia di Siena (SI) Polo Universitario Grossetano Società Consortile A R.L (GR) Power One (AR) RAMASOL (Partner straniero) Siena Solar Nanotech (SI) Società "COINGAS S.P.A." (AR) Tenuta il Cicalino- (GR) Ordine degli Ingegneri della Provincia di Arezzo (AR)
ITS - MITA MADE IN ITALY TUSCANY ACADEMY (SISTEMA MODA)
Scandicci (FI) I.S.I.S.T.L. RUSSELL-NEWTON (FI) - (Ente di riferimento) Ambiente impresa s.r.l. (FI) Associazione (FI) Associazione degli Industriali della Provincia di Firenze (FI) Associazione per la Scuola Superiore di Tecnologie Industriali (FI) Associazione Russell Formazione Scandicci - ARS (FI) Associazione San Colombano – Alta Scuola di Pelletteria (FI) Banca di Credito Cooperativo di Signa - Società Cooperativa (FI) Comune di Prato (PO); Comune di Scandicci (FI) CONFARTIS SRL (FI) Cooperativa Scuola Lavoro – Cooperativa Sociale (FI) GUCCIO GUCCI SPA (FI) MONNALISA S.p.A. (AR) PIN SOC. CONS. A R.L. - Servizi didattici e scientifici per l'Università di Firenze (PO) Provincia di Firenze (FI) Provincia di Prato (PO) TESSILFORM S.p.A. (PO)
ITS PER LE NUOVE TECNOLOGIE PER IL MADE IN ITALY (SISTEMA MECCANICA-MECCATRONICA)
Rosignano Marittimo, Pistoia e Firenze
ISIS MATTEI ROSIGNANO (LI) - (Ente di riferimento) Amministrazione Provinciale di Livorno (LI) ANSALDO BREDA - gruppo FINMECCANICA (PT) Associazione per la Scuola Superiore di Tecnologie Industriali (FI) C.I.O.F.S. - F.P. Toscana (LI) Comune di Rosignano Marittimo (LI) CONFINDUSTRIA LIVORNO (LI) Consorzio Polo Tecnologico Magona (LI) Dipartimento di Energetica 'Sergio Stecco' (FI) Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (ex Facoltà Ingegneria Università di Pisa) (PI) GKN DRIVELINE SPA (FI) IIS "Leonardo Da Vinci" (FI) Istituto Tecnico Industriale Statale "Galileo Galilei" (LI); Istituto Tecnico Tecnologico Statale FEDI (PT) La Toscana Impianti s.r.l. (LI) Nuovo Pignone G.E Oil & Gas SpA di Firenze (FI) O.C.E.M. S.r.l. (FI) SELEX GALILEO SPA (FI)
62
SERVINDUSTRIA PISTOIA SRL (PT) Whitehead Sistemi Subacquei S.p.A. (LI)
Azione 2.a.5 Programma regionale di tirocini retribuiti
Questa azione è stata introdotta dal Piano Regionale di Sviluppo 2011-2015, nel quadro di
intervento del PIS Giovanisì, con l’intento specifico di tutelare la qualità dei tirocini formativi e di
orientamento affinché questi possano rappresentare per i giovani tra i 18 e 30 anni un’effettiva
opportunità di apprendimento e di inserimento nel mondo del lavoro. A questo scopo è stato dato
avvio ad un processo di definizione del quadro regionale di regolamentazione di questo
strumento, conclusosi nel 2012, con la legge regionale n. 3 del 27 gennaio7. La legge rende
obbligatorio il rimborso spese forfetario per i tirocini extracurricolari, per un importo minimo di
500 euro mensili, con la possibilità da parte del soggetto ospitante di richiedere alla Regione un
contributo fissato, con DGR n.256/2012, nella misura di 300 euro. Per i soggetti disabili e le
categorie svantaggiate il rimborso spese forfetario è totalmente a carico della Regione. E’ previsto
inoltre un incentivo per l’assunzione a tempo indeterminato del tirocinante, di 8.000 euro; tale
importo è elevabile a 10.000 euro nel caso di persone disabili o in condizione di svantaggio.
Le tipologie di tirocini non curricolari si distinguono in:
• tirocini di formazione e orientamento;
• tirocini di inserimento al lavoro;
• i tirocini di reinserimento al lavoro
• tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro destinati a categorie di soggetti
svantaggiati.
La durata prevista per i tirocini va da un minimo di 2 mesi fino a un massimo di 6; da 2 mesi a 12
nel caso di laureati impegnati in tirocini di inserimento e reinserimento al lavoro o qualora i
destinatari appartengano a categorie svantaggiate. Tale durata è estesa fino ad un massimo di 24
mesi se i destinatari sono persone con disabilità.
La nuova legge introduce inoltre la possibilità, per la Regione, di promuovere lo sviluppo anche dei
tirocini curricolari, prevedendo l’assegnazione di contributi per la corresponsione dell’indennità
da parte dei professionisti ai praticanti per lo svolgimento dei tirocini finalizzati all’accesso alle
professioni.
Per consentire lo sviluppo dell’operatività del programma regionale dei tirocini sono stati firmati 2
protocolli con 39 professioni, 7 Università e scuole di alta formazione in Toscana.
7 Entrata in vigore il 31/03/2012, a seguito della pubblicazione sul BURT del suo regolamento di attuazione (n.11/R del 22/03/2012).
63
Complessivamente sono 80 i soggetti con cui la Regione Toscana ha stipulato accordi per
promuovere e collaborare sui tirocini di qualità.
Nel 2012, tramite l’avviso adottato ad aprile con DD n. 1537/2012, sono stati stanziati 7.996.894
euro (a valere sul POR FSE, Asse II e Asse IV) per l’assegnazione del contributo regionale per la
copertura totale o parziale del rimborso spese da corrispondere al tirocinante e dell’incentivo
all’inserimento lavorativo con contratto a tempo indeterminato.
I tirocini attivati nel corso del 2012 sono stati in tutto 2.481. Gli inserimenti lavorativi a tempo
indeterminato presso l’azienda ospitante, rilevati per i tirocini giunti a conclusione nel 2012, sono
stati 80.
Tab. 5 Programma regionale di tirocini retribuiti – Attuazione anno 2012 PROVINCIA TIROCINI ATTIVATI Arezzo 331 13,3% Firenze 483 19,5% Circ. Empolese Valdelsa 222 8,9% Grosseto 165 6,7% Livorno 122 4,9% Lucca 348 14,0% Massa Carrara 47 1,9% Pisa 320 12,9% Pistoia 183 7,4% Prato 132 5,3% Siena 128 5,2% Tot. 2.481 100,0%
64
2.2 Le misure di sostegno all’accesso all’istruzione universitaria e alla promozione dell’alta formazione universitaria post laurea
Attraverso le politiche promosse in questo ambito la Regione mira, in primo luogo, ad assicurare ai
giovani pari opportunità di accesso ai percorsi di studio universitari, attraverso un’offerta diffusa e
diversificata di servizi e sostegni economici, realizzata nell’ambito di un sistema regionale per il
diritto allo studio universitario fortemente orientato alla valorizzazione del merito e dell’equità
sociale.
A fianco di questo corpo di policy, si colloca il sistema degli incentivi e delle misure promosso dalla
Regione al fine di estendere le fasce di giovani che accedono ai percorsi di formazione post laurea
e di rafforzare i legami tra le imprese e l’offerta di ricerca e di competenze altamente qualificate
espressa dalle Università. Tale finalità viene perseguita attraverso un ampio ventaglio di misure
che va dai voucher per la frequenza a corsi di alta formazione, al prestito d’onore, sino alla
promozione di corsi di dottorato ad alta qualificazione e carattere internazionale, realizzati in
partenariato da Atenei, Istituti di ricerca, imprese ed altri soggetti qualificati del mondo del lavoro
e delle professioni.
Azione 2.b.1 Sistema regionale del diritto allo studio universitario (DSU)
Sull’obiettivo del sostegno all’accesso e alla frequenza ai corsi universitari e, per questo tramite,
su quello di contribuire all’innalzamento della quota di popolazione in possesso di un titolo di
istruzione di livello terziario, il PIGI fa convergere un ampio ventaglio di supporti: borse di studio;
prestiti; servizi abitativi (erogati in forma di assegnazione diretta di posti letto o di contributo
affitto); servizio mensa; servizi per studenti disabili; servizi d'ausilio ai poli universitari
penitenziari; servizi informativi, culturali e di orientamento.
Tali interventi sono attuati dall’Azienda unica per il diritto allo studio universitario, sulla base di
indirizzi adottati annualmente dalla Regione in merito a requisiti, criteri e modalità di
assegnazione dei benefici a favore degli studenti universitari. Gli indirizzi relativi all’a.a. 2012-2013
sono stati adottati con DGR N. 661 del 23-07-2012.
Le risorse finanziarie assegnate annualmente all’Azienda DSU derivano dalle seguenti fonti:
65
a) risorse regionali;
b) entrate provenienti dalla tassa regionale DSU (per borse di studio);
c) trasferimenti statali provenienti dal fondo integrativo statale per borse di studio.
Per la realizzazione degli interventi e dei servizi agli studenti universitari la Regione ha trasferito
all’Azienda DSU nel corso del 2012 un totale di 51.762.960 euro, cui vanno aggiunti 6.5000.000 di
euro per spese investimenti..
Il principale beneficio è costituito dalla borsa di studio, che integra l’erogazione di sostegni di
diversa natura. I destinatari della borsa di studio hanno diritto, infatti:
• ad un contributo economico variabile da un minimo di 610 a un massimo di 1.860 euro
annui, in funzione delle condizioni soggettive e della provenienza geografica dello
studente;
• alla fruizione gratuita del servizio mensa, il cui valore annuo viene stimato tra 850 e 1.600
euro, variabile secondo la provenienza geografica dello studente;
• nel caso di vincitori del bando per il posto alloggio, all’assegnazione gratuita dello stesso
nelle residenze universitarie o, in caso di indisponibilità di posti, all’erogazione del
contributo affitto (1.920 euro annui).
Dal punto di vista gestionale, l’iter di attuazione prevede l’adozione di un bando annuale e la
definizione da parte degli operatori dell’Azienda DSU Toscana di un’unica graduatoria regionale
per l’assegnazione di borse di studio e posti alloggio. Le attività realizzate nel 2012, hanno
consentito di raggiungere complessivamente 101.776 studenti universitari, ripartiti tra i diversi tipi
di sostegni, come riportato nella successiva tabella di riepilogo.
Tab. 6 Destinatari degli interventi per il diritto allo studio universitario (Anno 2012)
Tipo di sostegno N. Destinatari
Borse di studio 11.215
Servizio mensa 84.623
Servizi abitativi 5.689
Contributi mobilità internazionale 249
Totale 101.776
Fonte: Regione Toscana
Di seguito si procede a descrivere in dettaglio i risultati dell’analisi condotta sulle attività
realizzate nel 2012, con riferimento alle singole misure del Diritto allo studio universitario.
66
• Borse di studio
Le borse di studio assegnate nel 2012 sono state in totale 11.215, corrispondenti al 75,2% delle
richieste totali e con una capacità di risposta pressoché del 100% degli aventi diritto. l 41% delle
borse di studio è stato assegnato dall’articolazione territoriale di Pisa, il 33,8% da Firenze e il 25,1
da Siena.
Tab. 7 Borse di studio assegnate nell’ a.a. 2011/ 2012 per il sostegno alla frequenza dei corsi universitari
Sede territoriale Domande pervenute Domande ammissibili Borse assegnate
Firenze 5.017 3.792 3.790
Pisa 6.555 4.603 4.603 Siena 3.348 2.820 2.820
Totale 14.920 11.215 11.215
Fonte: Regione Toscana
• Integrazione delle borse di studio per la mobilità internazionale
Si segnalano, inoltre, i contributi per la mobilità internazionale, fino a un massimo di 1.900 euro,
integrativi delle borse di studio, assegnati a 249 studenti borsisti, di cui:
• 76 dell’Università di Firenze
• 83 dell’Università di Pisa
• 90 dell’Università di Siena.
Obiettivo della Regione in questo ambito è quello di consentire agli studenti la frequenza di
programmi di studio all’estero, della durata di almeno 10 mesi (per soggiorni di durata inferiore
l'importo è ridotto di 160 euro al mese), validati dalle Università.
Tab. 8 Contributi per mobilità internazionale a.a. 2011/12
Sede territoriale Domande pervenute Contributi assegnati Importo
Firenze 76 76 163.074,00
Pisa 83 83 51.490,00 Siena 90 90 175.111,59
Totale 249 249 389.675,59
Fonte: Regione Toscana
67
• Servizio di mensa
Sono stati 84.623 gli studenti che nel 2012 hanno usufruito del servizio di mensa, per un totale di
3.749.892 pasti complessivamente distribuiti. Il 43,8% dei destinatari si concentra nell’area di
Firenze (a fronte di una quota pari al 36% dei pasti complessivamente erogati), il 36,9% a Pisa (con
il 41% dei pasti erogati) e il 20,3% a Siena.
Tab. 9 Destinatari del servizio di mensa – Anno solare 2012
Sede territoriale N utenti N. pasti erogati
Firenze 37.059 1.358.758
Pisa 30.401 1.536.447
Siena 17.163 854.687
Totale 84.623 3.749.892 Fonte: Regione Toscana
• Servizi abitativi
Gli studenti che nel 2012 hanno presentato richiesta per l’assegnazione di un alloggio sono stati
8.408, di cui 6.354 risultate ammissibili. Dei 5.689 vincitori del bando, 4.222 hanno beneficiato
dell’assegnazione diretta di un posto letto, mentre i rimanenti 1.467 che non hanno trovato
disponibilità presso le strutture dell’Azienda, hanno beneficiato di un contributo per l’affitto.
Tab. 10 Servizi abitativi anno accademico 2011/2012
Sede territoriale Domande pervenute Domande ammissibili Posti letto assegnati N. Contributi affitto
Firenze 2.591 1.990 1.340 650
Pisa 3.476 2.549 1.548 546
Siena 2.341 1.815 1.334 271
Totale 8.408 6.354 4.222 1.467 Fonte: Regione Toscana
68
Box 4 Gli investimenti per l’ampliamento dell’offerta pubblica di alloggi agli studenti
L’ampliamento dell’offerta pubblica di alloggi per gli studenti costituisce un ambito di intervento particolarmente
importante per la Regione che, a tal fine, ha approvato e finanziato, a partire dal 2002, il piano pluriennale di
investimenti 2002-2005 (DCR 80/2002): tramite questo piano sono stati stanziati per gli anni 2002-2005, 43,9
milioni di euro, ed è stata prevista la realizzazione di 2.800 nuovi posti letto nelle residenze universitarie toscane.
Con legge finanziaria regionale per il 2005 sono stati assegnati ulteriori 28 milioni di euro (12 milioni per il 2005, 12
milioni per il 2006 e 4 milioni per il 2007) per la ristrutturazione e il miglioramento di immobili esistenti, il
completamento di progetti già avviati e per l’edificazione di altri 319 nuovi posti letto. La legge finanziaria
regionale per il 2006 ha destinato 5 milioni di euro per ciascuna annualità 2007 e 2008 per ulteriori interventi. Il
quadro finanziario del piano investimenti prevede al 31 dicembre 2009 fondi per oltre 155 milioni, di cui 81,9
milioni regionali, mentre le restanti sono risorse pubbliche e private. Le risorse regionali sono state interamente
impegnate, con pagamenti per 81,9 milioni di euro.
Successivamente al piano straordinario, nel corso del 2009 sono stati altresì stanziati nel bilancio regionale per
investimenti a favore dell’Azienda 7,5 milioni di euro, cui si è aggiunto un altro milione di euro nel periodo 2010-
2011. Questi ultimi 8,5 milioni sono stati destinati dall’Azienda per nuove residenze in particolare a Calenzano e
Firenze. Nel 2012 sono stati assegnati all’ARDSU per investimenti 6,5 milioni di euro.
Tra gli interventi principali conclusi negli ultimi anni si segnalano:
§ La realizzazione delle residenze universitarie (Maragliano, Novoli, Varlungo), la ristrutturazione della casa
dello studente Calamandrei e della residenza Salvemini, la realizzazione della mensa universitaria di Novoli,
l’acquisizione della residenza di Via del Mezzetta (nel 2012) a Firenze;
§ l’acquisto, ristrutturazione e arredamento delle residenze universitarie di via XXIV Maggio e via
Piccolomini, la ristrutturazione degli immobili di Viale Sardegna, Sperandie e Tognazza, la realizzazione ed
acquisizione della residenza loc Uopini (nel 2012) a Siena;
§ l’acquisto dell’ex-hotel Nettuno, la realizzazione della mensa della facoltà di Ingegneria, il cablaggio della
residenza di Via Parigi; la conclusione dei lavori della residenza universitaria Praticelli, gli interventi di
completamento arredi della residenza Don Bosco a Pisa.
Per quanto riguarda gli interventi principali programmati vanno ricordati la ristrutturazione della mensa via Martiri
a Pisa e la realizzazione della residenza Loc. S.Cataldo a Pisa.
Tra gli strumenti attivati sono compresi i prestiti fiduciari, una particolare forma di sostegno
economico finalizzato ad agevolare l’accesso al credito da parte di studenti universitari privi dei
requisiti necessari ad ottenere la borsa di studio ed il posto alloggio. Agli studenti ammessi, viene
concessa un’apertura di credito per un massimo di € 4.000 annuali, per una durata di 3 anni. I
prestiti sono assistiti da un fondo di garanzia regionale, per complessivi 694.751,69 euro. Il
rimborso può avvenire alla fine dei 3 anni, entro un periodo massimo di 5 anni. L’assegnazione dei
prestiti avviene tramite avviso a sportello (l’ultimo , adottato nel 2011, si è chiuso a fine 2012). Il
persistere delle difficoltà nel far decollare questo strumento, in parte da ascrivere a un possibile
effetto di ‘scoraggiamento’, determinato dalle incertezze connesse all’attuale contesto di crisi,
può essere all’origine del basso numero di adesioni (6 beneficiari in tutto) registrate per il 2012.
69
Azione 2.b.2 Borse di studio per dottorati di ricerca internazionali
Nel 2012, in attuazione delle misure previste dal PRS 2011-2015 all’interno del Progetto GiovaniSì
per il rafforzamento dell’alta formazione e qualificazione professionale dei giovani, con
deliberazione della Giunta regionale n. 137 del 27/02/2012 sono state approvate le Linee guida
per la prosecuzione dell’azione Borse di studio Pegaso anno 2012. Queste borse di studio sono
finalizzate a sostenere la frequenza di giovani laureati a dottorati internazionali realizzati dalle
Università toscane e a promuoverne lo sviluppo delle competenze e dell’occupabilità. Le linee
guida hanno previsto l’adozione di un avviso regionale (avvenuta a marzo 2012 con DD n. 1003),
tramite cui sono stati stanziati 4,2 milioni di euro per il finanziamento 70 borse triennali (a valere
sulle risorse dell’Asse IV Capitale Umano del POR, obiettivo specifico L) a seguito della
presentazione da parte delle Università dei corsi di dottorato per i quali si richiedono le borse di
studio; le linee guida prevedono inoltre che la Regione, a conclusione dell’istruttoria di
valutazione delle richieste pervenute, proceda all’assegnazione dei finanziamenti alle Università.
A loro volta, le Università erogano le borse regionali “Pegaso” ai dottorandi utilmente classificati
nella graduatoria di ammissione al corso di dottorato. L’importo per ciascuna borsa è di 20.000
euro annui, per un contributo massimo di 60.000 euro per un triennio di corso. Al fine di
rispettare le finalità del FSE, e coerentemente con le politiche sostenute dal PIS “ GiovaniSI”, i
dottorandi che beneficiano della borsa devono essere residenti o domiciliati in Toscana, con età
non superiore a 35 anni.
La graduatoria dei progetti di dottorato presentati è stata approvata a giugno 2012 (DD n.
3022/2012); i corsi finanziati sono stati 10, per un totale di 70 borse di studio assegnate (vedi
tabella successiva).
Tab. 11 Corsi di dottorato internazionali e borse di studio sostenuti nel 2012
Ateneo/Istituto Corsi dottorato finanziati Borse di studio assegnate
DD n. 3022 del 19/06/2012
Firenze 3 21
Pisa 4 28 Siena 3 21
Totale 10 70 DD n. 4109 del 06/09/2012
Firenze 4 8 Pisa 3 6
Siena 4 8
Scuola Normale Superiore 3 3 Scuola Superiore S. Anna 3 3
Università per Stranieri di Siena 2 2
Totale 19 30
TOTALE COMPLESSIVO 29 100
70
Sempre nella stessa annualità la Regione ha approvato, con DGR n. 416 del 21 maggio le Linee
guida per l’attuazione dell’azione Borse di studio nell’ambito di settori di ricerca ritenuti strategici
per lo sviluppo regionale. Gli indirizzi regionali prevedevano, inoltre, la contestuale
sperimentazione, in collaborazione con ANVUR (l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema
Universitario) di modalità di valutazione della qualità scientifica e della capacità di fare e divulgare
ricerca nell’ambito dei corsi di dottorato, al fine di definire e testare un modello di valutazione
della qualità da utilizzare per l’attribuzione di finanziamenti regionali a sostegno dell’alta
formazione universitaria. Con DD 2449 del 06/06/2012 è stato adottato l’avviso per la
presentazione dei progetti di dottorato e per l’attivazione della collaborazione con ANVUR,
destinando al finanziamento di tali attività un ammontare di risorse pari a 1,8 milioni di euro. In
questo ambito i progetti finanziati sono stati in tutto 19 (si veda il dettaglio riportato nella tabella
11), per 30 borse complessivamente assegnate (DD n. 4109 del 06/09/2012).
Azione 2.b.3 Prestiti d’onore per percorsi di alta specializzazione
La Regione sostiene, attraverso l’attivazione di prestiti d’onore investimenti da parte di giovani
laureati in percorsi di alta formazione e specializzazione, della durata massima di tre anni, sia in
Italia che all’estero. Nel caso di percorsi di durata superiore, la domanda può essere presentata
con riferimento agli ultimi 3 anni. I percorsi di formazione per cui è possibile ricorrere al prestito
d’onore sono:
§ corsi di dottorato di ricerca,
§ corsi di specializzazione post laurea magistrale,
§ master di II livello.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 390 del 04/05/2012 si è proceduto ad estendere
l’accesso al prestito anche ai giovani in possesso di laurea triennale, per finanziare master o corsi
di specializzazione di 1° livello. Successivamente con decreto n. 2252 del 30/05/2012 è stato
adottato il nuovo Regolamento per il funzionamento del Prestito d’onore e delle modalità di
presentazione della domanda.
Il prestito, assistito da garanzia regionale a rilascio gratuito, può avere un importo massimo pari a
50 mila euro per la copertura delle spese di iscrizione e frequenza, per il materiale didattico,
viaggio, vitto e alloggio. I destinatari sono tenuti ad avviare il rimborso entro 12 mesi dall’ingresso
nel mercato del lavoro o, in ogni caso, entro 24 mesi dalla conclusione del percorso di studi. Il
finanziamento bancario ha durata massima di 20 anni.
Gli studenti che nel corso del 2012 risultano beneficiari di questa misura sono in tutto 22 (12, le
femmine).
71
Azione 2.b.4 Voucher alta formazione
In attuazione dell’obiettivo specifico del PIS GiovaniSì concernente lo sviluppo delle opportunità di
studio, formazione, apprendimento e specializzazione, il Piano ha dedicato una specifica linea di
azione (fino ad un massimo di 4mila euro) finalizzata ad agevolare l’accesso, tramite il
finanziamento di voucher, a percorsi di ricerca, specializzazione, accrescimento delle competenze
professionali da parte di laureati e ricercatori, di età non superiore a 35 anni. Più in particolare,
l’azione prevede la concessione di un finanziamento, fino ad un massimo di 4mila euro, a
copertura delle spese di iscrizione per percorsi, realizzati da Università o da altre Scuole di alta
formazione e specializzazione riconosciute dalle Autorità competenti, ricompresi tra le seguenti
tipologie:
• Master di I e II livello,
• Dottorati di ricerca,
• Specializzazioni di I e II livello,
I corsi finanziabili devono avere una durata minima di almeno 8 mesi e rilasciare almeno 60 CFU.
La Regione, nel 2012, ha adottato un avviso (DD n. 893 del 07/03/2012) stanziando 1,25 milioni di
euro per il finanziamento dei suddetti voucher. A fronte di 564 domande presentate (di cui 486 le
ammissibili, con 32 rinunce), i voucher assegnati nel 2012 sono stati in tutto 431.
72
3. IL SUPPORTO ALLE STRATEGIE DI SVILUPPO DEI TERRITORI E AI PROCESSI DI INNOVAZIONE ATTRAVERSO LA QUALIFICAZIONE DEL CAPITALE UMANO
Con la strategia Europa 2020 gli stati dell’Unione si sono dotati di un quadro di riferimento
comune per l’attuazione di politiche volte a realizzare un’economia intelligente, sostenibile,
inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.
In questo contesto, la Regione assume come prioritario l’obiettivo di sostenere una strategia di
modernizzazione e qualificazione del sistema regionale di formazione professionale.
La Regione opera in questo ambito nella consapevolezza che la capacità di rispondere ai
fabbisogni di competenze dei diversi sistemi economici locali e di sostenere in modo continuativo
processi di qualificazione e aggiornamento degli occupati - imprenditori, lavoratori autonomi,
dipendenti, ma in particolare delle fasce più deboli del mercato del lavoro come gli atipici e i
lavoratori in età avanzata -, è strettamente connessa alla possibilità di differenziare gli interventi
sulla base delle specificità dei destinatari e dei contesti produttivi e di ottimizzarli, coordinando
attori, strumenti e risorse disponibili.
Questa direttrice di intervento, che discende dal terzo obiettivo globale del Piano (Sostenere le
strategie di sviluppo dei territori e i loro processi di innovazione attraverso un’offerta formativa di
elevata qualità, capace di valorizzare le eccellenze e rispondente alle esigenze del mercato del
lavoro e della società) si articola in due macro aree di attività:
• la prima, afferente all’obiettivo specifico 3.a, fa leva su azioni prettamente di sistema,
orientate ad innalzare la qualità e l’efficacia della formazione realizzata sul territorio
regionale,
• la seconda, costitutiva della strategia dell’obiettivo specifico 3.b, è deputata ad incidere sui
profili e i livelli di qualificazione della forza lavoro e imprenditoriale della regione e ad
accompagnare i processi di ristrutturazione e riposizionamento competitivo dei sistemi
produttivi locali, attraverso l’offerta diffusa di opportunità di formazione per occupati e la
formazione a supporto dell’inserimento e reinserimento lavorativo.
Nei paragrafi che seguono sono descritte le attività realizzate nel corso del 2012 nell’ambito delle
due linee di intervento appena richiamate. Nel box successivo si fornisce una griglia di riepilogo in
cui sono evidenziati i dati relativi agli indicatori annuali di realizzazione.
73
Box 1 Attività realizzate e destinatari raggiunti nel 2012, nell’ambito dell’obiettivo globale 3 Obiettivo specifico 3.a Promuovere la qualificazione e innovazione del sistema della formazione per rafforzare la capacità di risposta ai mutamenti nel mercato del lavoro e nella domanda di competenze
Azioni Destinatari
3.a.1 Sistema regionale di accreditamento degli organismi formativi Sistema, Agenzie formative
3.a.2 Catalogo dell'offerta formativa personalizzata Sistema Obiettivo specifico 3.b Realizzare un’offerta qualificata di formazione continua rivolta ai lavoratori e alle imprese a supporto delle politiche di sviluppo e innovazione locali nell’ottica di valorizzazione delle eccellenze e delle vocazioni dei territori
Azioni Destinatari
3.b.1 Formazione continua 5.333
3.b.2 Formazione per l’inserimento e il reinserimento lavorativo 503
74
3.1 Le azioni per incrementare la capacità di risposta del sistema della formazione ai mutamenti del mercato del lavoro e della domanda di competenze
Dalle considerazioni appena esposte appare evidente la centralità assegnata al tema del
rafforzamento della capacità del sistema della formazione di assicurare una stretta connessione
tra i percorsi offerti e la domanda di innovazione e di occupazione qualificata proveniente dai
territori. Particolare attenzione, anche in questo ambito, viene riservata a quello che costituisce
una delle priorità di questa legislatura, il supporto all’occupabilità dei giovani, perseguito da
questo obiettivo specifico attraverso un complesso di misure di sistema finalizzate a garantire la
qualità e l’efficacia dell’offerta.
Azione 3.a.1 Sistema regionale di accreditamento degli organismi formativi
La previsione che la formazione finanziata con risorse pubbliche possa essere gestita solo da
organismi accreditati costituisce, dal 2003, uno dei cardini principali della strategia regionale di
garanzia della qualità dei sistemi (azione 3.a.1).
A questo proposito va ricordato che il dispositivo regionale di accreditamento è stato
profondamente rivisto con la DGR n. 968/07 (così come modificata e integrata dalle DGR n.
401/08, 1013/08 e 910/09) che ha disposto l’adozione di un sistema di accreditamento “a punti”.
Nella fase di passaggio tra il precedente dispositivo e quello attualmente in vigore, il numero delle
sedi formative accreditate si è di fatto dimezzato e dal momento dell’entrata in vigore del nuovo
dispositivo alla fine del 2012, considerate le revoche, le rinunce, i nuovi accreditamenti e le
reimmissioni, il numero delle sedi accreditate è sostanzialmente stabile.
In considerazione di ciò, la gestione del dispositivo regionale di accreditamento dell’offerta
formativa va ormai considerato a regime e, nel corso del 2012, sono state esclusivamente
espletate le procedure previste per la verifica del possesso dei requisiti da parte delle strutture
richiedenti e per la verifica del mantenimento dei requisiti da parte delle strutture accreditate.
Le attività espletate in corso d’anno hanno comportato, nello specifico:
Ø la sospensione dell’accreditamento per 28 strutture formative;
Ø 20 revoche;
Ø 35 nuovi accreditamenti;
75
Ø 6 reimmissioni;
Ø la sottrazione di punti a 25 strutture.
Azione 3.a.2 Catalogo dell'offerta formativa personalizzata
L’obiettivo di garantire la qualità dell’offerta formativa è stato perseguito anche al fine di assicurare
ai destinatari di voucher formativi la rispondenza dei percorsi formativi fruiti a standard di qualità
predefiniti. A tale scopo, nel 2003 (DGR n. 895), sono stati delineati gli indirizzi per la fase di avvio
e sperimentazione di un Catalogo dell’offerta formativa personalizzata (azione 3.a.2); nel 2004
(DGR n. 1197), sono state fornite le disposizioni per l’impianto e l’avvio del Catalogo; nel 2007
(DGR n. 930), sono stati approvati gli indirizzi per il suo funzionamento e per il suo aggiornamento
ed è stato emanato l’avviso pubblico per l’individuazione dei percorsi formativi da inserire nel
Catalogo (i corsi da individuare afferivano alle macrotipologie relative ai percorsi di 1°
qualificazione; di sviluppo tecnico professionale; di alfabetizzazione per gli adulti; di
approfondimento e di aggiornamento tecnico-professionale - DD n. 6404/07). Nel 2008 e nel 2009
è stato approvato l’inserimento nel catalogo regionale di circa 70 proposte formative.
Nel 2009, inoltre, causa le modifiche contestualmente introdotte nel sistema regionale di
certificazione delle competenze e la previsione di un raccordo puntuale tra standard formativi,
processi di validazione e certificazione delle competenze e dei contenuti dei percorsi formativi
finanziati, si è deciso di rivedere l’impostazione complessiva del Catalogo in modo da garantire che
anche le attività formative “a catalogo” fossero progettate in coerenza con gli standard
professionali esplicitati nel nuovo Repertorio regionale delle Figure professionali.
Nel 2010, sono stati valutati positivamente e quindi inseriti nel Catalogo regionale dell’offerta
formativa individualizzata 22 proposte progettuali ma, con la DGR n. 939, “considerato che i
voucher formativi per loro natura devono essere uno strumento agile, facilmente fruibile e
funzionale ai percorsi individuali di formazione”, è stato eliminato il vincolo, sancito dalla DGR n.
930/2007, relativo alla spendibilità dei voucher solo su percorsi “a catalogo”.
Nel 2011, infine, sono state inseriti nel catalogo altre 19 proposte progettuali , ma, considerata
l’abrogazione del vincolo relativo alla spendibilità dei voucher su percorsi a catalogo e considerata
la predisposizione di Cataloghi per l’offerta formativa predisposti anche a livello provinciale, si è
deciso (DD 4536) di revocare l’avviso di cui al DD 6404/2007 e s.m. a partire dal 1° gennaio 2012.
Nel corso del 2012, tuttavia, in attuazione di quanto disposto dal regolamento di esecuzione della
L.R. 32/2002 ( che prevede che la Giunta regionale stabilisca ogni anno le modalità di erogazione
76
della formazione pubblica agli apprendisti e che l’offerta formativa pubblica sia erogata sulla base
di un catalogo di attività formative determinato con procedure ad evidenza pubblica), nonché
dall’allegato B alla DGR n. 609/12 (che contiene gli indirizzi per la regolamentazione
dell’apprendistato professionalizzante), si è provveduto ad emanare un avviso per la costituzione
di un catalogo regionale dell’offerta formativa pubblica nell’apprendistato professionalizzante (DD
5841).
77
3.2 La formazione rivolta ai lavoratori e alle imprese per sostenere la competitività dei sistemi economici locali
La linea di intervento deputata all’attuazione dell’obiettivo specifico 3.b del Piano (Realizzare
un’offerta qualificata di formazione continua rivolta ai lavoratori e alle imprese a supporto delle
politiche di sviluppo e innovazione locali nell’ottica di valorizzazione delle eccellenze e delle
vocazioni dei territori) assume quale principio informatore delle politiche da attuare il
rafforzamento dei legami tra la formazione programmata per lavoratori e imprese e le traiettorie
di sviluppo sociale ed economico dei territori. Lavoratori e imprese costituiscono, peraltro, un
target che la Regione colloca al centro di un approccio integrato, derivante da un modello di
governance teso a mettere a sistema gli strumenti di finanziamento disponibili, con l’obiettivo di
evitare sovrapposizioni, massimizzare l’efficacia delle politiche ed assicurare la più ampia
copertura alle diverse fasce di utenza.
Nel corso del 2012 sono stati 1.140 i percorsi giunti a conclusione nell’ambito della formazione
continua e della formazione per l’inserimento lavorativo, per un totale 5.836 formati (il 41% dei
quali costituito da donne); in questo quadro, la formazione continua rappresenta lo strumento di
gran lunga prevalente, cui va ascritta infatti una quota pari al 91% dei destinatari raggiunti
all’interno di questo obiettivo specifico.
Azione 3.b.1 Formazione continua
Sono molteplici gli strumenti che insistono sulla formazione dei lavoratori: strumenti che
discendono da filoni di finanziamento nazionali (L. 236/93 e L. 53/2000) ed europei (POR Ob. 2
FSE 2007-2013, Asse I Adattabilità). Alle risorse pubbliche si affiancano i fondi interprofessionali,
dispositivi attraverso cui le parti sociali concorrono ad ampliare le opzioni formative rivolte agli
occupati. La capacità di rispondere ai fabbisogni di competenze dei diversi sistemi economici
locali e di sostenere al contempo, in modo diffuso e continuativo, processi di qualificazione e
aggiornamento degli occupati - imprenditori, lavoratori autonomi, dipendenti, ma in particolare
delle fasce più deboli del mercato del lavoro come gli atipici e i lavoratori in età avanzata -, è
strettamente connessa alla possibilità di differenziare gli interventi sulla base delle specificità dei
78
destinatari e dei contesti produttivi e di ottimizzarli, coordinando attori, strumenti e risorse
disponibili.
Sul piano della governance, tale approccio implica un confronto costante con gli attori del mondo
istituzionale, sociale e produttivo, al fine di valorizzare al meglio le possibili aree di integrazione su
obiettivi, strumenti operativi e risorse.
Il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2007 tra Regione e parti sociali, ha rappresentato un
elemento cardine di questo percorso, cui il protocollo d’intesa del 2009 e i successivi accordi
specifici siglati per la formazione dei lavoratori in cassa integrazione in deroga hanno impresso
una ulteriore accelerazione.
I due protocolli d’Intesa tra Regione e Parti sociali del 2010 (“Linee Guida per la Formazione in
Toscana” e “Sinergia tra le risorse pubbliche e le risorse dei Fondi interprofessionali a sostegno
della occupabilità e della salvaguardia del capitale umano”) hanno delineato ancora più
compiutamente il modello per l’utilizzo integrato di risorse pubbliche e private per la formazione
dei lavoratori. Nel solco di quanto previsto da questo quadro di intervento, che demandava a
successivi accordi, specifici per ogni Fondo Interprofessionale, la definizione delle modalità
attuative, nel 2012 è stato approvato lo schema di protocollo d’intesa tra Regione Toscana e
Fondo FON.TER8, quale cornice amministrativa di riferimento per l`avvio e lo sviluppo di processi
integrati per la formazione continua nel terziario e nel turismo e per la sperimentazione di piani
formativi sostenuti in maniera congiunta, rivolti a lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e
imprenditori.
I lavoratori formati dai 1.062 percorsi di formazione continua giunti a conclusione nel corso del
2012 sono stati in tutto 5.333, di questi 2273 erano donne. All’interno di questo gruppo, inoltre,
i beneficiari di voucher formativi sono stati 439: 250 donne e 189 uomini
Azione 3.b.2 Formazione per l’inserimento e il reinserimento lavorativo
In questo ambito, la Regione interviene con l’obiettivo di contrastare la riduzione dei livelli
occupazionali, finanziando la realizzazione di progetti formativi rivolti alle imprese al cui interno
siano stati sottoscritti contratti di solidarietà, in base ai quali vengono introdotte quote di
riduzione dell'orario di lavoro per fronteggiare situazioni di criticità dovute a diminuzione delle
esigenze produttive, o accordi per consentire l'assunzione di nuovo personale per incrementare
l'occupazione aziendale.
8 Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario
79
Attraverso questa azione la Regione mira ad assicurare la riqualificazione professionale dei
lavoratori che operano nelle aziende con contratti di solidarietà al fine di migliorare le loro
opportunità occupazionali, anche favorendo la riconversione delle competenze possedute e
supportandone la mobilità interna ed esterna alle imprese di appartenenza.
Nel 2012 sono proseguite le istruttorie per il finanziamento di progetti di formazione rivolti a
imprese e lavoratori interessati da contratti di solidarietà e a soggetti destinati all'assunzione
presso imprese in forza di accordi sindacali (a valere sulle risorse stanziate dalla legge n. 53/2000,
tramite l’avviso pubblicato nel 2010 con DD n. 3751/2010, e sulle risorse della legge n. 236/93, di
cui all’avviso pubblicato con DD n. 6605/2010). Complessivamente sono stati finanziati dieci
progetti aziendali, per un totale di 1.222.780,84 euro, ripartiti tra le due linee di finanziamento
come di seguito specificato:
• 572.660,84 euro per il finanziamento dei sei progetti, presentati sull’avviso di cui al
decreto n. 3751/2010, a valere sulle risorse della legge n. 53/20009.
• 650.120 euro per il finanziamento di quattro progetti presentati sull’avviso approvato con
decreto 6605/2010, a valere sulle risorse della legge n. 236/9310.
Sono 503 i destinatari della formazione realizzata tramite queste due linee di finanziamento. In
questo gruppo le donne costituiscono una quota ancora minoritaria, che si aggira attorno al
26,4%.
Tab. 1. Destinatari della formazione per l’inserimento e il reinserimento lavorativo – Anno 2012
Strumento Attività concluse Maschi Femmine Totale
L. 236/93 45 212 66 278
L. 53/00 33 158 67 225
Totale 78 370 133 503
Fonte: Regione Toscana
La Regione promuove l’occupabilità delle persone anche attraverso il sostegno della progettualità
individuale nei percorsi di inserimento lavorativo.
9 Finanziamenti approvati con: DD n. 1600/2012; DD n. 3450/2012; DD n. 5426/2012. 10 Finanziamenti approvati con DD n. 3051/2012; DD n. 5082/2012.
80
In questo ambito, con DD. n 6352/2012 sono state trasferite le risorse 2012 alle Amministrazioni
Provinciali, per complessivi € 540.000,00 euro, destinandole al finanziamento delle carte ILA
(Individual Learning Account) per la promozione di progetti formativi personalizzati.
81
4. LE POLITICHE PER PROMUOVERE LA CREAZIONE DI LAVORO QUALIFICATO E RIDURRE LA PRECARIETÀ
Con la strategia di “Europa 2020”, rafforzata nelle sue linee principali dal quadro della nuova
politica di coesione 2014-2020, l’Unione europea ha indicato una serie di azioni prioritarie per il
sostegno al lavoro e la lotta alla precarietà, che hanno trovato successivamente una loro
conferma nei documenti “Libro verde: ristrutturare e anticipare i mutamenti: quali insegnamenti
trarre dall’esperienza recente?” (7 gennaio 2012), “Pacchetto Occupazione” (aprile 2012),
“Pacchetto per l’occupazione giovanile” presentato dalla Commissione Europea nel dicembre
2012.
In questo quadro di fondo, possono essere lette tutta una serie di misure attivate negli ultimi anni
e finalizzate al rafforzamento dell’occupabilità – al cui interno quelle rivolte ai giovani, sono
divenute una delle priorità principali- attraverso il supporto all’ingresso in percorsi di
qualificazione professionale, i sostegni offerti ai lavoratori che hanno perso il lavoro e a rischio
di esclusione dal mercato del lavoro, il collocamento dei soggetti con svantaggio, la riduzione della
condizione di precarietà contrattuale.
Nel tracciare le direttrici di intervento per il 2012-2015, in materia di istruzione, formazione,
orientamento e lavoro, il Piano di Indirizzo Generale Integrato ha promosso un quadro di raccordo
strategico e operativo con gli altri Piani di settore per il sostegno della più ampia strategia di
sviluppo regionale, perseguita dal PRS.
Per quanto concerne l’Obiettivo globale n.4 del Piano, gli interventi proposti possono essere
classificati secondo tre macro-aree di riferimento (vedi box n. 1).
Un primo gruppo di misure riguarda il rafforzamento del sistema di governo del mercato del
lavoro attraverso il potenziamento della rete dei servizi e una maggiore integrazione tra
intervento pubblico e privato. In altre parole, i Servizi per l’Impiego dovranno costituire uno snodo
cruciale – diretto o indiretto – nei confronti della cittadinanza e del mondo del lavoro,
potenziando l’informatizzazione delle procedure, la qualità dell’incrocio tra domanda/offerta e
l’erogazione di Livelli Essenziali di servizio omogenei, anche mediante il consolidamento del
modello di integrazione tra soggetti pubblici e privati, avviato nella precedente legislatura.
La seconda area di intervento riguarda invece l’offerta di servizi e il complesso di attività
finalizzate all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, attività svolta dalla rete regionale dei
servizi per il lavoro, nel quadro degli obiettivi più generali di promozione di modalità di lavoro
qualificato, di riduzione delle forme discriminatorie in entrata nel mercato del lavoro, con una
particolare attenzione alle componenti femminili e giovanili della popolazione attiva. Un ruolo di
assoluto rilievo è svolto anche da una serie di azioni specifiche dedicate all’inserimento lavorativo
82
dei soggetti disabili, svantaggiati o a rischio di marginalità sociale, cui sono rivolti interventi
integrati di natura preventiva, inclusiva, e di contrasto alle forme di discriminazione presenti nel
mercato del lavoro.
Un terzo gruppo di misure riguarda infine il sostegno ad imprese e lavoratori interessati da
processi di crisi e da ristrutturazioni, in un’ottica di sostenibilità del modello di intervento e di
rilancio dell’economia regionale. In questo senso, un ruolo di particolare rilevanza è stato svolto
dagli interventi promossi attraverso la cassa integrazione e mobilità in deroga nel quadro degli
accordi inter-istituzionali con il Governo, nonché dalla partecipazione attiva della Regione nella
gestione delle principali vertenze aziendali.
Box 1 Attività realizzate e destinatari raggiunti nel 2012, nell’ambito dell’obiettivo globale 4 Obiettivo specifico 4.a Rafforzare l’efficacia del sistema di governo del mercato del lavoro tramite il potenziamento della rete dei servizi e l’integrazione tra intervento pubblico privato Azioni Destinatari 4.a.1 Interventi per il potenziamento e l’integrazione della rete dei Servizi per il lavoro a livello territoriale
Sistema
4.a.2 Autorizzazione accreditamento servizi per il lavoro Sistema 4.a.3 Potenziamento degli strumenti on-line per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro Sistema 4.a.4 Potenziamento del Sistema informativo del lavoro Sistema 4.a.5 Attività di monitoraggio e analisi dei sistemi del lavoro, formazione e istruzione Sistema Obiettivo specifico 4.b Supportare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo le forme di lavoro qualificato attraverso misure e sostegni diversificati, con specifica priorità all’occupabilità femminile, all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e alla tutela dei lavoratori atipici Azioni Destinatari 4.b.1 Servizi di informazione 95.874 4.b.2 Servizi di orientamento e consulenza 146.521 4.b.3 Servizi alle imprese 8.664 4.b.4 Informazione, assistenza e consulenza a supporto dei lavoratori atipici 18.065 4.b.5 Apprendistato professionalizzante e apprendistato di alta formazione e ricerca 23.303 4.b.6 Sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile. Microcredito 881 4.b.7 Misure per l’inserimento e reinserimento delle donne nel mercato del lavoro 531 4.b.8 Fondi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e per il mantenimento al lavoro di lavoratori a tempo determinato e collaboratori a progetto
630
4.b.9 Fondo di garanzia per l’accesso al credito 173 4.b.10 Fondi di incentivazione all’assunzione di giovani laureati, dottori di ricerca, tirocinanti 54
4.b.11 Supporto all’inserimento lavorativo degli immigrati e dei soggetti svantaggiati 1.389 (POR-FSE) di cui 55 (Avviso Decreto 2208/12)
4.b.12 Azioni rivolte all’inserimento lavorativo dei disabili 3.613 (consulenza orientativa)
4.b. 13 Azioni di contrasto al lavoro sommerso e irregolare Obiettivo specifico 4.c Sviluppare un sistema integrato per il sostegno ai processi di crisi e alle ristrutturazioni in un’ottica di sostenibilità del modello di intervento e di rilancio dell’economia regionale Azioni Destinatari 4.c.1 Sostegno ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga 16.215 4.c.2 Sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria, privi di reddito 784 4.c.3 Fondo di incentivazione all’assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità 437 4.c.4 Fondo di incentivazione all’assunzione di lavoratori prossimi alla pensione e privi di 12 4.c.5 Fondo per la concessione di integrazioni al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà
7.940
4.c.6 Attività di assistenza e mediazione nelle vertenze aziendali 12.129 lavoratori 67 imprese
83
4.1 Il potenziamento del sistema di governo del mercato del lavoro e dell’intervento
della rete dei servizi per l’impiego
Azione 4.a.1 Interventi per il potenziamento e l’integrazione della rete dei Servizi per il lavoro a
livello territoriale
La crisi globale ha prodotto anche in Toscana un processo di sostanziale recessione produttiva e
salariale, trasversale ai singoli settori economici e le realtà tradizionalmente più dinamiche. In
particolare, il mercato del lavoro regionale sembra avere accentuato la sua natura segmentata e
“duale” dove, oltre alle tradizionali differenze territoriali, di genere e di età, si sono strutturate nel
tempo le differenze legate al possesso o meno di un capitale sociale adeguato per cercare e
trovare lavoro11.
Per questi motivi, la rete dei servizi per l’impiego si è trovata ad essere, in breve tempo,
l’epicentro delle diverse pressioni provenienti da un mercato del lavoro che negli ultimi anni ha,
da una parte, sempre più accentuato processi di consistente espulsione di manodopera mentre,
dall’altra, ha mostrato profonde disuguaglianze in accesso, per lo più legate ai processi di
precarizzazione delle condizioni lavorative imposte dalla recessione economica e dall’aumento del
lavoro sommerso.
Queste disuguaglianze si ritrovano anche nelle stesse modalità di accesso ai servizi, che
riguardano solitamente i livelli di istruzione, variabile che poi però si incrocia spesso con il genere,
la durata della ricerca, il livello di disponibilità ad accettare orari e contratti diversi rispetto a quelli
tradizionali. Tendenzialmente, infatti, come hanno evidenziato alcune ricerche sul placement
svolte negli ultimi anni12, i più istruiti cercano lavoro attraverso i canali istituzionali o mediante la
selezione del mercato mentre i meno istruiti ricorrono alle reti di conoscenze o al collocamento.
Tuttavia, nelle situazioni di crisi o di declino industriale, anche coloro che dispongono di un
capitale culturale maggiore privilegiano, allo stesso modo dei meno istruiti, le relazioni dirette.
Inoltre, la gestione del carico di utenza rappresentato dai lavoratori percettori di ammortizzatori
sociali in deroga, con i necessari interventi di politica attiva, secondo quanto previsto dalle Linee
guida della Regione Toscana, ha richiesto ai Servizi per l’impiego un impegno straordinario nel
funzionamento generale del sistema.
In questo senso, accanto a misure di potenziamento del servizio stesso (ad esempio il
collegamento con la rete dei soggetti gestori degli sportelli “Prometeo”), sono stati promossi
interventi finalizzati ad una maggiore interazione tra pubblico e privato in direzione della
11Irpet, Rapporto sul mercato del lavoro, 2013. 12 Iris, Rapporto di valutazione degli esiti occupazionali degli interventi formativi, Regione Toscana, 2011 e 2012.
84
valorizzazione della bilateralità, dei Fondi Interprofessionali e delle agenzie accreditate in materia
di lavoro e formazione, con il coinvolgimento ampio delle parti sociali in funzioni che incidono
sull’equilibrio e sulla trasparenza del mercato del lavoro.
Sempre al fine di rafforzare l’azione integrata attivata sul tema, sono state anche incentivate
iniziative territoriali ad hoc in grado di attrarre una maggiore partecipazione attiva del mondo
imprenditoriale e delle parti sociali, così da fornire risposte più idonee alle esigenze diversificate
proprie della forza lavoro in cassa integrazione.
In stretto collegamento con gli interventi promossi dal progetto GiovaniSì, in primo luogo con il
Programma regionale dei tirocini e sulla scia dei provvedimenti europei, la Regione ha inoltre
aderito, in qualità di soggetto proponente e capofila (D.G.R. 929/2012), al progetto (descritto in
dettaglio nel paragrafo 6.1) “Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme in
Tuscany" (“Costruzione di un partenariato finalizzato all’istituzione di una garanzia per i giovani in
Toscana”), la cui attuazione potrà avere importanti ricadute sul piano dell’operatività del sistema,
con specifico riferimento alla capacità di supportare transizioni veloci dai percorsi scolastici
formali al mondo del lavoro e dallo stato di disoccupazione e NEET a quello di studente,
lavoratore e/o imprenditore. Il modello prevede che tali misure siano attuate in cooperazione tra
servizi pubblici e privati per l’impiego, parti sociali e datoriali, rappresentanti delle organizzazioni
di giovani.
Infine, ma non ultimo per importanza, è necessario rimarcare un passaggio sistemico assai
rilevante.
Dopo l’approvazione del Decreto legge n.201 del 6 dicembre 2011, poi modificato da interventi
legislativi successivi (l’ultimo dei quali con la legge n.135 del 7 agosto 2012), è stato infatti avviato
nel paese un processo di riordino territoriale delle province e delle sue funzioni che, tuttavia, non
ha stabilito tempi e risorse certi.
Al fine di supplire al periodo di latenza determinato dai provvedimenti sopra citati e garantire
comunque l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini, in particolar modo per quanto concerne le
attività fondamentali svolte dai servizi per l’Impiego, la Regione ha approvato la Delibera n. 786
del 3/09/2012 “Approvazione Indirizzi alle Province per garantire la continuità nell’erogazione dei
servizi per l’Impiego e delle politiche attive del lavoro in attesa della conclusione del processo di
riordino territoriale e delle funzioni delle province stesse”.
Questo provvedimento ha permesso l’erogazione delle prestazioni secondo gli standard di
efficienza e i livelli essenziali previsti, procrastinando nel tempo eventuali cambiamenti e/o
modifiche.
85
Azione 4.a.2 Autorizzazione e accreditamento servizi per il lavoro
Con Decreto Dirigenziale n. 5272 del 24/11/2011 sono stati approvati i formulari per la
presentazione delle domande di Autorizzazione e di iscrizione all'Albo regionale delle Agenzie per
il Lavoro e delle domande di Accreditamento allo svolgimento dei servizi al lavoro e di iscrizione
nel relativo elenco regionale.
L'Autorizzazione può essere richiesta da soggetti pubblici o privati che intendono svolgere
esclusivamente nel territorio della Regione le seguenti attività: intermediazione; ricerca e
selezione del personale; supporto alla ricollocazione professionale. L'Accreditamento può essere
richiesto da soggetti pubblici o privati che intendono svolgere le seguenti attività: orientamento;
servizi per l'incontro fra domanda e offerta di lavoro; monitoraggio dei flussi del mercato del
lavoro; sostegno alla mobilità geografica dei lavoratori; ogni altro servizio connesso e strumentale
alle funzioni dei servizi pubblici per l'impiego, diverso da quelli sottoposti alle procedure di
autorizzazione e da quelli riservati dalla legge in via esclusiva ai soggetti pubblici.
Con D.D. 20/06/2008 n° 2791, in attuazione del D.P.G.R. n° 22/R del 02/02/2005 e del D.P.G.R. n°
968 del 17/12/2007, i soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di orientamento, secondo
le procedure previste dalla formazione professionale, sono stati iscritti d'ufficio all'elenco dei
soggetti accreditati per lo svolgimento dei servizi al lavoro per l'orientamento.
L’elenco regionale dei soggetti accreditati è direttamente scaricabile dal sito della Regione
all’indirizzo: http://www.regione.toscana.it/-/autorizzazioni-e-accreditamenti-elenco-regionale-
dei-soggetti-accreditati-accreditamenti.
Nella tabella sottostante si riporta invece un quadro di riepilogo sui servizi erogati per provincia in
cui viene svolta l’attività al fine di rappresentarne il grado di copertura regionale.
86
Tab. 1 Strutture accreditate per sede legale, province i cui viene svolta l’attività e servizi erogati
Sede legale del soggetto accreditato
Province toscane in cui viene svolta l'attività oggetto di accreditamento
Orientamento
Servizi per l'incontro fra domanda e offerta di lavoro
Monitoraggio dei flussi del mercato del lavoro
Sostegno alla mobilità geografica dei lavoratori
FI LU, PI, PT • • • • FI PO • • • • FI tutte • • • • FI PO • • FI PO • FI PO • • FI PO • FI PO • • • • FI PO • • FI PO • • FI PI • • FI PI • • • • FI PO,PI,PT • • FI PO • FI MS,PO • FI PO • • FI PO • FI PI • FI PI • • • • FI MS,PO • AR FI • AR FI • • AR FI • • • • LI PI • • • • LU MS • • • • PI LI,LU • • • • PI FI,LI • • PI LI,LU • • PI LI,LU • • PO FI,PT • • PO FI,PT • • PO FI,PI • SI FI • SI FI • • • • SI GR • • • • GE FI,SI • • GE FI,SI • • • • RM FI,MS,PI,PO • • • •
RM AR,FI,GR,LU,PI,PT,PO • •
RM FI,LI,PI,SI • • • • MI LU,PI,MS • • • • MI FI,PI,LU • • • •
PC FI,AR,LU,MS,PO,PT • • • •
VE FI,AR • • • •
87
Azione 4.a.3 Potenziamento degli strumenti on-line per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
Tra le azioni di potenziamento degli strumenti on line, la novità più significativa è senza dubbio
rappresentata dal sistema “Idolweb”, il nuovo servizio on line dedicato all’incontro tra domanda e
offerta di lavoro realizzato dalla Regione Toscana con la collaborazione delle Province.
Questo nuovo servizio, creato per facilitare l’accesso ai servizi per il lavoro erogati sul territorio
provinciale, è completamente gratuito e accessibile in modo personalizzato: cittadini e datori di
lavoro vi possono accedere per utilizzare liberamente i servizi di informazione, supporto e ricerca
messi a disposizione dalla rete dei servizi all’impiego.
Chi cerca lavoro può consultare tutte le offerte pubblicate, avendo la possibilità o di rivolgersi
direttamente alle aziende (per le offerte a contatto diretto) o autocandidarsi on line al Centro per
l’Impiego (per le offerte in preselezione), mentre chi offre lavoro può inserire la propria proposta
di lavoro nonché accedere e verificare se nella banca dati sono presenti le figure professionali
ricercate.
Il servizio è comunque gestito e mediato dai Centri Impiego, garantendo così un elevato grado di
attendibilità sia per le offerte di lavoro direttamente inserite nel portale dalle aziende, sia per le
candidature immesse dai cittadini.
Attivato nel corso del 2012, Idolweb nasce dall’esigenza di fornire alle province, in parallelo con il
completo rifacimento e la reingegnerizzazione di Idol (il sistema informatico per la gestione di
tutte le funzioni relative alla gestione degli adempimenti propri del sistema dei servizi al lavoro),
un prodotto web omogeneo e integrato capace di rendere il servizio più efficace e veloce,
sfruttando anche l’interoperabilità con altri portali quali “Borsa Lavoro Toscana” e “Cliclavoro”.
Al momento è attivo nelle province di Grosseto, Prato, Siena e Pistoia e si stima che anche le altre
province potranno adeguare i loro strumenti informatici entro l’anno.
L’obiettivo è quello di potenziare e rendere più fruibile la gestione dei servizi per il lavoro
attraverso un sistema aperto e trasparente di incontro, dove cittadini, datori di lavoro operatori
pubblici e privati possono trovare e utilizzare tutte le informazioni utili.
Questo servizio svolge un ruolo particolarmente importante per il collocamento mirato,
garantendo la possibilità di prenotarsi e di richiedere informazioni utili (oltreché di visionare le
proposte) direttamente da casa e permettendo quindi alle persone con difficoltà motorie di
usufruire di un servizio essenziale senza doversi spostare.
88
Sistema informativo del lavoro
Nell’ambito specifico del potenziamento del Sistema informativo del lavoro, si registrano due
importanti azioni di sostegno e implementazione generale, quali l’affidamento dei servizi per la
manutenzione ordinaria e la sua pianificazione nell’arco temporale 2012-2014.
In riferimento a questi processi si evidenziano gli estremi di due Decreti dirigenziali:
- l’affidamento dei servizi per la manutenzione ordinaria del sistema informativo del
lavoroal raggruppamento temporaneo di imprese formato da Caribel programmazione srl
e data Possrl, così come da Decreto dirigenziale n. 538 del 13 febbraio 2012, ai sensi
dell’art.57, comma 2 lettera b, del D.Lgs. 163/2006,;
- l’affidamento della "Progettazione, sviluppo, assistenza e manutenzione del Sistema
Informativo del Lavoro per il biennio 2012 - 2014" al RTI formato da Insiel Mercato Spa,
Caribel programmazione srl e Data Pos Srl, così come da Decreto dirigenziale 2072 del 8
aprile 2012.
Azione 4.a.5 Attività di monitoraggio e analisi dei sistemi del lavoro, formazione e istruzione
Com’è noto, a partire dalla seconda metà del 2008, la fase di crisi economica che ha interessato il
sistema produttivo toscano ha sollecitato in profondità il contesto regionale, facendo registrare,
in particolare, alcuni processi tra loro intrecciati: una generalizzata crisi produttiva; una crescita
elevata della disoccupazione; un aumento delle ore di cassa integrazione; una forte crescita di
modalità di lavoro atipiche, soprattutto per donne e giovani. Con ripercussioni dirette e indirette
sul sistema formativo e dell’istruzione.
L’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro effettua un monitoraggio costante sui
cambiamenti del sistema del lavoro, formazione e istruzione, al fine di fornire agli uffici regionali
tutte le informazioni necessarie sulle quali impostare risposte efficaci. Inoltre, l’Osservatorio
consente anche, mettendo le informazioni on line, a tutti coloro che volessero un
approfondimento sulle dinamiche in corso, di trovare facilmente una serie di statistiche, letture,
ricerche sul tema.
Oltre alla possibilità di effettuare nell’apposita sezione "Consultazione dati" una ricerca libera e
personalizzata tra i dati messi a disposizione, filtrando eventualmente le variabili di interesse in
modo da crearsi in autonomia le tabelle ed i grafici che rispondono alle proprie esigenze
conoscitive, l’homepage fornisce anche una serie di tabelle e grafici di sintesi nella sezione
"Tavole standard", con dati già estrapolati e strutturati in formato pdf. Nella sezione
"Pubblicazioni", invece, sono resi disponibili i rapporti di analisi annuali (quali, ad esempio: "il
89
Mercato del Lavoro in Toscana", "Dati occupazionali dei Servizi per l'Impiego della Toscana" e
"Masterplan regionale dei Servizi per l'Impiego") e tutti i report trimestrali, come ad esempio
quelli pubblicati nella collana "Flash Lavoro Notizie".
Con Decreto dirigenziale n.4708 del 3 ottobre 2012, la Regione ha affidato ad Irpet, nell’ambito
delle attività comuni con la Giunta e il Consiglio a supporto delle politiche di formazione,
istruzione e lavoro, quattro specifiche attività di ricerca: Rapporto sul mercato del lavoro – Flash
Lavoro; Donne e pari opportunità nelle imprese medio-grandi; I giovani e il mercato del lavoro; I
servizi per l’impiego in Toscana: i modelli organizzativi.
Al momento sono disponibili on line dal sito dell’Osservatorio i seguenti documenti:
Il mercato del lavoro in Toscana – Anno 2012
- Irpet, Rapporto sul mercato del lavoro in Toscana. Anno 2011, gennaio 2012.
Flash Lavoro Notizie - Anno 2012
- “Tengono i livelli di occupazione, sostenuti da importanti interventi di CIG”, n.15,
dicembre;
- “Segnali di tenuta occupazionale in un mercato del lavoro sotto pressione”, n.14,
settembre;
- “In aumento le persone alla ricerca di lavoro”, n.13, giugno;
- “Disoccupazione in moderato rialzo”, n.12, marzo.
Una ulteriore parte di monitoraggio delle politiche attivate in materia viene svolto attraverso
l’attività di valutazione in itinere del Programma Operativo Regionale – Fondo sociale Europeo
(Decreti n.2212 del 15 maggio 2012 e n.4690 del 10 ottobre 2012) e attraverso il monitoraggio e
la rendicontazione dei progetti di istruzione e formazione professionale degli anni scolastici e
formativi 2011/2012 e 2012/2013 (Decreto n.4825 del 18 ottobre 2012).
90
4.2 Le aree prioritarie di intervento delle politiche a sostegno dell’occupabilità e i servizi
per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Azione 4.b.1 Servizi di informazione
Nell’anno 2012 i dati di flusso dell’utenza per quanto concerne l’erogazione dei servizi di
informazione registrano 95.874 destinatari finali in condizione di disoccupazione, inoccupazione e
occupazione. Tra i destinatari, i disoccupati rappresentano il 71% del totale del totale, gli occupati
il 25% e, con una quota complessiva più marginale, gli inoccupati. La fascia di età maggiormente
interessata dal servizio risulta essere la fascia tra i 35-44 anni sia tra i disoccupati che gli occupati,
mentre tra gli inoccupati la fascia dei giovani tra i 19-25 anni mostra un peso maggiore rispetto
alle altre.
Interessante appare anche la variabile di genere; le donne sono infatti più numerose rispetto agli
uomini sia tra i disoccupati che tra gli inoccupati mentre diventano meno numerose tra gli
occupati.
Tab. 2. Utenza dei servizi di informazione offerti dai Centri per l’impiego – Anno 2012
Condizione occupazionale Età F M Totale 14- 7 7 14 15-18 88 183 271 19-25 5.568 5.953 11.521 26-34 9.051 7.489 16.540 35-44 10.036 8.419 18.455 45-54 7.543 7.007 14.550
DISOCCUPATO
55+ 3.123 3.792 6.915 subtotale disoccupato: 35.416 32.850 68.266
15-18 68 87 155 19-25 613 622 1.235 26-34 240 147 387 35-44 156 55 211 45-54 117 38 155
INOCCUPATO
55+ 62 27 89 subtotale inoccupato: 1.256 976 2.232
14- 1 1 15-18 401 578 979 19-25 1.479 2.152 3.631 26-34 2.423 3.028 5.451 35-44 3.314 3.460 6.774 45-54 2.794 3.044 5.838
OCCUPATO
55+ 1.244 1.458 2.702 subtotale occupato: 11.656 13.720 25.376
totale: 48.328 47.546 95.874
Fonte: Regione Toscana
91
Azione 4.b.2 Servizi di orientamento e consulenza
Com’è noto, i servizi di orientamento e consulenza sono rivolti alle persone che necessitano di un
percorso di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro, sulla base delle loro esperienze,
competenze conoscenze ed aspirazioni professionali e tenendo conto della situazione del mercato
del lavoro e dell’offerta formativa.
Il servizio è articolato in uno o più colloqui di orientamento individuale e, per coloro che hanno
rilasciato la dichiarazione di immediata disponibilità, il progetto di inserimento o reinserimento
viene sancito con il Patto di servizio integrato previsto dalla legge.
Nel 2012 il numero dei destinatari di questi servizi è stato di 146.521 persone, con una netta
prevalenza di donne e di persone appartenenti alla fascia di età 35-44.
Tab. 3. Iscritti alle liste di disoccupazione che hanno usufruito del servizio di orientamento e consulenza. Anno 2012
sesso Fascia d'età
F M Totale
14- 2 7 9
15-18 629 1.088 1.717
19-25 12.980 13.526 26.506
26-34 19.292 14.977 34.269
35-44 22.214 16.475 38.689
45-54 17.151 13.405 30.556
55+ 7.349 7.426 14.775
Totale 79.617 66.904 146.521 Fonte: Regione Toscana
Azione 4.b.3 Servizi alle imprese
Negli ultimi anni, la Regione ha operato nella direzione di un rafforzamento della capacità dei
servizi di attrarre le imprese, coinvolgendole maggiormente nella promozione di politiche attive
per il lavoro.
L’intervento attivato tramite l’informatizzazione del matching tra domanda e offerta (mediante il
supporto Idolweb), descritto nell’azione 4.a.3, offre una prima concreta risposta in questa
direzione. Tra le altre attività promosse per migliorare i servizi alle imprese si possono evidenziare
anche il potenziamento dei servizi di ricerca, la preselezione e la formazione del personale, in un
più stretto collegamento con i fabbisogni aziendali.
92
La tabella che segue registra il numero delle imprese che sono state prese in carico dal servizio
nell’anno 2012 aggregate per macro-settori produttivi, ovvero 8.664.
Come si può notare, dopo le attività manifatturiere (1603 imprese), i settori con una maggiore
presenza di imprese sono stati il “commercio all'ingrosso e al dettaglio e la riparazione di
autoveicoli e motocicli” e le “attività dei servizi di alloggio e ristorazione”.
Tab. 4. Imprese prese in carico dal servizio nel 2012 per macro-settori produttivi Macro settore Ateco N° imprese
Agricoltura, Silvicoltura e Pesca 274
altre attività di servizi 465
Amministrazione pubblica, difesa, assicurazione sociale obbligatoria 28
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 470
Attività dei servizi di Alloggio e di ristorazione 906
Attività di Famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico … 199
Attività finanziarie ed Assicurative 100
Attività Immobiliari 56
Attività Manifatturiere 1603
attività Professionali, Scientifiche e Tecniche 825
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli 1463
Costruzioni 599
Estrazione di Minerali da cave e miniere 7
Fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 85
fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 35
Istruzione 197
Noleggio, Agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 309
Organizzazioni e organismi extraterritoriali 3
Sanità e assistenza sociale 109
Servizi di informazione e comunicazione 358
Trasporto e magazzinaggio 573
Totale 8664
Azione 4.b.4 Informazione, assistenza e consulenza a supporto dei lavoratori atipici
Uno strumento di supporto ai lavoratori atipici è costituito dalla rete “Prometeo”, che opera in
raccordo con i Servizi per l’Impiego ed è finalizzata ad offrire informazioni e orientamento per
quanto concerne la contrattualistica, il funzionamento del mercato del lavoro, le forme di
patronato esistenti, le normative su salute e sicurezza. Con decreto n. 1747 del 18/04/2012 è
stata rinnovata la concessione del finanziamento per il triennio 2011/2013 relativa al progetto
“Prometeo 3 - rete di sportelli per il sostegno ai lavoratori atipici”, è stato approvato lo schema di
convenzione per la realizzazione del progetto e sono stati assunti gli impegni finanziari a favore di
USR Cisl Toscana quale capofila di ATI, soggetto gestore del progetto.
Va ricordato, inoltre, che a seguito dell’accordo integrativo siglato il 22/03/2010 con le Parti
Sociali e le Amministrazioni Provinciali lo spettro di azione di questa rete, nata originariamente
93
per supportare i lavoratori atipici, è stato ampliato ad includere anche delle competenze
specifiche per la realizzazione di politiche attive per i cassa-integrati che fruiscono di cassa
integrazione in deroga. Una convenzione firmata da Regione e sindacati nel luglio 2012 garantisce
e rafforza i servizi offerti dagli sportelli che forniscono, fra l’altro, anche un supporto informativo
sul progetto Giovani Sì.
I dati numerici che riportiamo nel grafico sottostante, pertanto, si compongono anche della
importante quota di lavoratori in cassa in deroga che si sono rivolti a questi sportelli nelle
modalità previste dalla legge (DGR 663 del 27/7/2009 e successive modifiche).
Graf. 1 Prometeo: Utenti complessivi nella serie storica 2009-2012
Azione 4.b.5 Apprendistato professionalizzante e apprendistato di alta formazione e ricerca
Il contratto di apprendistato professionalizzante può essere attivato per soggetti di età compresa
tra i 18 e i 29 anni, per una durata non inferiore a due anni e non superiore a sei. Vi possono
accedere tutti coloro che, in tutti i settori di attività, devono conseguire qualifiche professionali,
tecnico-professionali e di alta formazione e ricerca.
La Delibera n. 609 del 10/07/2012, che attiva i profili formativi introdotti dalla Legge regionale
n.16 del 7 maggio 2012, ad integrazione e modifica della legge regionale 32/2002 (Testo Unico
della Regione Toscana nelle materie dell’educazione, istruzione, orientamento, formazione
professionale e lavoro) in materia di apprendistato e del suo successivo regolamento attuativo
(D.P.G.R. n.28 – 18 giugno 2012), approva gli Indirizzi regionali di apprendistato per la qualifica e il
diploma e indirizzi regionali per l’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere.
94
Successivamente, con Decreto n. 5841 del 12/12/2012 è stato approvato l’avviso pubblico per la
presentazione di progetti per la costituzione del catalogo regionale dell’offerta formativa pubblica
nell’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere.
Tab. 5. Numero lavoratori avviati nel 2012 con contratto di apprendistato professionalizzante F M Totale
APPRENDISTATO EX ART.16 L. 196/97 78 137 215
APPRENDISTATO PER LA QUALIFICA PROFESSIONALE E PER IL DIPLOMA PROFESSIONALE
798 864 1.662
APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O CONTRATTO DI MESTIERE 9.786 11.584 21.370
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA 16 40 56
Totale 10.678 12.625 23.303 Fonte: regione Toscana
Azione 4.b.6 Sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile. Microcredito
Con le modifiche introdotte dalla L.R. 28/2011, la Regione ha ampliato la sfera di operatività della
L.R. 21/2008, adeguandola alle nuove condizioni economiche e del mercato del lavoro, ovvero: tra
i soggetti beneficiari, elevando il limite per i giovani da 35 a 40 anni e includendo nuove tipologie,
quali donne e lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali; tra le imprese, includendo non solo
le imprese ad alto contenuto tecnologico così come era previsto dalla precedente legge, ma tutti i
settori di attività; per quanto concerne la tipologia di agevolazioni, attraverso l’attivazione della
garanzia e il contributo per la riduzione del tasso di interesse.
Le risorse messe a disposizione, per questa prima fase, sono state complessivamente 12,2 milioni
di euro in tre anni. Per il 50% sono destinate a finanziare le imprese di giovani fino a 40 anni, per il
30% le imprese a titolarità femminile, per il 20% le imprese costituite da lavoratori destinatari di
ammortizzatori sociali13.
Lo strumento attuativo è stato individuato in Fidi Toscana, una società per azioni che opera nel
settore dei servizi finanziari per sostenere la crescita delle piccole e medie imprese in Toscana,
che ha creato Fidi Toscana Giovani (info www.fiditoscanagiovani.it), interamente dedicata alla
nascita ed alla crescita dell’imprenditoria giovanile.
A tal proposito, nel corso del 2012 sono state decretate le seguenti azioni:
13Dati Regione Toscana.
95
§ Con decreto n. 4145 del 07/09/2012 sono state approvate le graduatorie delle domande di
ammissione al contributo al 29/02/2012 ai sensi dell’art. 8 del Regolamento degli interventi
previsti dalla legge regionale n. 21/2008;
§ Con decreto n. 4913 del 23/10/2012 sono stati impegnati e liquidati euro 1.273.434,25 a valere
sul Bilancio 2012 a favore di Fidi Toscana S.p.A. per l’attuazione degli interventi previsti dall’art.
5 comma 1 lettera a) della LR 21/2008;
§ Con decreto n. 5710 del 30/11/2012 sono state approvate le graduatorie delle domande di
ammissione al contributo al 31/03/2012 ai sensi dell’art. 8 del Regolamento degli interventi
previsti dalla legge regionale n. 21/2008;
§ Con decreto n. 6109 del 18/12/2012 sono state approvate le graduatorie delle domande di
ammissione al contributo al 30/04/2012 ai sensi dell’art. 8 del Regolamento degli interventi
previsti dalla legge regionale n. 21/2008;
§ Con decreto n. 6154 del 18/12/2012 sono stati impegnati e liquidati euro 400.000,00 a valere
sul Bilancio 2012 a favore di Fidi Toscana S.p.A. per l’attuazione degli interventi previsti dall’art.
5 comma 1 lettera a) della LR 21/2008.
Dal 15/12/2011 al 27/11/2012 sono pervenute a Fidi Toscana 1.037 richieste (importo medio €
68.530), di cui 720 per finanziamenti fino a 50mila euro e 253 per finanziamenti oltre 50mila euro.
Tab. 6. Risorse finanziarie per singola annualità
Anno di gestione Stanziato Impegnato Liquidato
2011 2.200.000,00 2.200.000,00 2.200.000,00
2012 6.673.434,25 6.673.434,25 6.273.434,25
Totale 13.873.434,25 13.873.434,25 8.473.434,25 Fonte: Regione Toscana
Nelle tabelle successive, riportiamo i principali indicatori di realizzazione relativi al periodo 2011-2012, sopra considerato anche per quanto concerne l’attuazione finanziaria:
Tab. 7. Distribuzione dei delle richieste e dei finanziamenti assegnati per settore
SETTORI N. IMPRESE RICHIEDENTI
IMPORTO RICHIESTO
N. IMPRESE FINANZIATE
IMPORTO DELIBERATO
Attività manifatturiere 120 8.616.995,54 92 5.856.344,79
Fornitura di energia elettrica 7 1.232.530,00 7 1.275.730,00
Fornitura di acqua; reti fognarie, gestione rifiuti 2 96.500,00 2 96.500,00
Costruzioni 28 1.714.688,58 20 682.188,58
Comm. ingr./dett.; riparazione auto e moto 346 20.016.129,55 271 14.143.758,93
Trasporto e magazzinaggio 10 489.550,00 9 419.260,00
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 295 24.479.187,58 211 16.651.938,30
Servizi di informazione e comunicazione 16 840.903,00 10 497.614,00
Attività professionali, scientifiche e tecniche 26 1.715.300,00 19 1.209.206,00
96
Noleggio, ag. viaggio, servizi a imprese 40 2.633.533,26 27 1.646.123,26
Sanità e assistenza sociale 18 734.178,97 17 690.152,18
Attività artistiche, sport, intrattenimento e divertimento
24 1.488.000,00 19 1.293.500,00
Altre attività di servizi 138 6.335.092,36 106 4.444.475,77
Imprese da costituire 116 8.660.222,54 71 4.540.250,22
Totale 1.186 79.052.811,38 881 53.447.042,03 Fonte: Regione Toscana
Tab. 8. Distribuzione delle richieste e dei finanziamenti assegnati per provincia
PROVINCE N. IMPRESE RICHIEDENTI
IMPORTO RICHIESTO N. IMPRESE FINANZIATE
IMPORTO DELIBERATO
Arezzo 174 10.657.462,18 145 8.759.560,23
Firenze 321 20.694.319,24 230 13.175.469,09
Grosseto 51 3.527.114,28 42 2.752.561,44
Livorno 91 5.948.175,38 70 4.142.144,68
Lucca 134 9.736.455,32 87 5.765.396,45
Massa Carrara 75 5.832.411,97 58 4.621.061,35
Pisa 114 7.365.260,44 92 5.418.847,39
Pistoia 64 4.187.734,00 47 2.698.759,25
Prato 96 6.277.438,31 66 3.213.091,64
Siena 66 4.826.440,26 44 2.900.150,51
Totale 1.186 79.052.811,38 881 53.447.042,03 Fonte: Regione Toscana
Tab. 9. Distribuzione delle richieste e dei finanziamenti assegnati per fascia di importo e tipo di impresa
Finanziamenti di importo fino a Euro 50.000,00
N. IMPRESE RICHIEDENTI
IMPORTO RICHIESTO N. IMPRESE FINANZIATE
IMPORTO DELIBERATO
Imprese femminili 417 15.362.954,71 360 13.139.938,13
Imprese giovanili e d.a.s.
408 15.143.099,01 278 10.093.543,87
Totale 825 30.506.053,72 638 23.233.482,00
Finanziamenti di importo superiore a Euro 50.000,00
N. IMPRESE
RICHIEDENTI IMPORTO RICHIESTO
N. IMPRESE FINANZIATE
IMPORTO DELIBERATO
Imprese femminili 152 20.680.831,77 118 15.222.110,00
Imprese giovanili e d.a.s.
209 27.865.925,89 125 14.991.450,03
Totale 361 48.546.757,66 243 30.213.560,03
97
Totale finanziamenti
N. IMPRESE
RICHIEDENTI IMPORTO RICHIESTO
N. IMPRESE FINANZIATE
IMPORTO DELIBERATO
Imprese femminili 569 36.043.786,48 478 28.362.048,13
Imprese giovanili e d.a.s.
617 43.009.024,90 403 25.084.993,90
Totale 1.186 79.052.811,38 881 53.447.042,03 Fonte: Regione Toscana
Azione 4.b.7 Misure per l’inserimento e reinserimento delle donne nel mercato del lavoro
La Regione ha potenziato le misure di incentivazione all’occupazione femminile previste in via
sperimentale nel PIGI 2006-2010 e divenute operative nell’ultimo biennio. Si tratta di incentivi alle
assunzioni rivolti alle imprese tramite uno specifico fondo finanziato da risorse regionali, mirato
all’incremento dell’occupazione femminile per donne che abbiano compiuto 30 anni, mediante
l’assunzione a tempo indeterminato con contratti full-time e part-time. In questo quadro,
un’attenzione particolare è stata dedicata anche al rafforzamento delle misure di sostegno alle
donne in condizione di svantaggio nel mercato del lavoro (donne over 45 disoccupate, donne in
mobilità, donne giovani con rapporti di lavoro a termine ecc.).
Nell’anno 2012 le donne interessate da questa azione sono state 531.
Azione 4.b.8 Fondi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e per il
mantenimento al lavoro di lavoratori a tempo determinato e collaboratori a progetto
Alla fine del 2011 è stato sottoscritto un Protocollo organizzativo tra Regione Toscana e Sviluppo
Toscana S.p.A. per la gestione degli interventi di cui alla DGR 252/2011, l’atto con il quale la
Giunta ha confermato una serie di importanti interventi a sostegno dell’occupazione e per le
politiche di reimpiego, trasferendo a Sviluppo Toscana la dotazione iniziale del Fondo per
l’incentivazione all’occupazione pari a 2 milioni di euro. Tale gestione è stata riconfermata anche
per il 2012.
Nell’ambito degli interventi attivati nell’anno 2012, con la Delibera di Giunta n.96 del 13 febbraio
2012 la Regione Toscana ha promosso una serie di incentivi alle imprese per le assunzioni dei
lavoratori a tempo determinato ed il supporto a lavoratori in condizione contrattuale atipica.
In particolare, questi interventi sono diretti alla assunzione o stabilizzazione di alcune specifiche
categorie di soggetti:
1. assunzione a tempo indeterminato (part-time o full-time) di donne over 30,
disoccupate/inoccupate, iscritte ai Centri per l’impiego della Toscana;
98
2. assunzione a tempo indeterminato di giovani laureati (part-time o full-time) o assunzioni a
tempo determinato con contratto di assunzione almeno a dodici mesi;
3. assunzione a tempo indeterminato di dottori di ricerca (part-time o full-time) o assunzioni
a tempo determinato con contratto di assunzione almeno a dodici mesi;
4. assunzione a tempo indeterminato (part-time o full-time) lavoratori provenienti dalle liste
di mobilità;
5. contributo di inserimento lavorativo di soggetti prossimi alla pensione, in situazione di
disoccupazione o mobilità non indennizzate o che siano comunque privi di ammortizzatori
sociali;
6. stabilizzazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, se
effettuata almeno quattro mesi prima della scadenza del contratto a tempo determinato;
7. proroghe di contratti a tempo determinato e/o trasformazioni dei contratti co.pro in
contratti a tempo determinato (per le sole aziende in crisi).
Successivamente alla Delibera di Giunta n.96, l’iter attuativo di questa azione del Piano ha visto
l’approvazione (con DD n. 1535/2012) dell’avviso pubblico per la concessione di aiuti a favore di
imprese a sostegno dell’occupazione per l’anno 2012, con scadenza 31/12/2012, cui hanno fatto
seguito i decreti di approvazione degli esiti delle istruttorie di valutazione per il finanziamento
delle richieste di contributo pervenute in corso d’anno (Decreti : 4625/2012; 5294/2012;
5295/2012; 6108/2012)
Per quanto concerne il supporto a lavoratori in condizione contrattuale atipica, il Fondo prevede
la concessione di specifici contributi alle imprese per promuovere:
a) il rinnovo di un anno di contratti a tempo determinato o la trasformazione di contratti di
collaborazione in contratti a tempo determinato di un anno per aziende in crisi (€ 2.000 full-
time e € 1.200 part-time)
b) la trasformazione di contratti in essere in contratti a tempo indeterminato sia full-time che
part-time (€ 6.000 full-time e € 3.000 part-time).
Come è possibile osservare nella tabella che segue, nel corso del 2012 sono stati stabilizzati,
attraverso la trasformazione dei contratti in essere in contratti a tempo indeterminato, 630
lavoratori.
Tab. 10. Azioni per la stabilizzazione dei lavoratori - Indicatori di realizzazione 2011-2012
2011
Dipendenti stabilizzati o con contratto rinnovato
1.407 Tipologia a Tipologia B
99
5 1.402
2012
Dipendenti stabilizzati o con contratto rinnovato
Tipologia A Tipologia B 630
0 630 Fonte: Regione Toscana
Azione 4.b.9 Fondo di garanzia per l’accesso al credito degli atipici
La Regione ha attivato un Fondo di garanzia per i lavoratori non a tempo indeterminato, con il
quale si fa garante nei confronti delle banche affinché i lavoratori e le lavoratrici che non hanno
un contratto di lavoro a tempo indeterminato possano ottenere un prestito fino ad un massimo di
15mila euro, per necessità riguardanti la condizione familiare, di alloggio, scolastica, formativa,
lavorativa e di salute nonché all'acquisto di beni strumentali che aumentino la possibilità di
assunzione a tempo indeterminato, senza dover prestare ulteriori garanzie reali o personali.
Per il fondo di garanzia, dal 2009 sono stati impegnati 3,5 milioni di euro e sono stati concessi
circa 450 prestiti, di cui 173 nel corso del 2012.
Tab. 11. Fondo di garanzia per l’accesso al credito degli atipici - Indicatori di realizzazione 2011-2012
2011
Richiedenti 277 Pari a € 2.373.700,00
Garanzie € 1.675.190,00
Escussioni € 234.127,58
Risorse accantonate € 545.314,29
2012
Richiedenti 173 Pari a € 1.507.200,00
Garanzie € 1.124.075,00
Escussioni € 376.200,00 Fonte: Regione Toscana
Alle azioni sopra descritte si aggiunge l’attività di assistenza e consulenza a sostegno dei lavoratori
atipici a rischio di disoccupazione con funzioni di informazione, orientamento e rafforzamento
delle capacità e delle competenze attraverso il funzionamento della rete Prometeo3.
Azione 4.b.10 Fondi di incentivazione all’assunzione di giovani laureati, dottori di ricerca,
tirocinanti
100
La Regione ha potenziato le misure di sostegno specifiche per alcuni specifici target di giovani che,
pur in possesso di un’elevata qualifica professionale, incontrano problemi di inserimento nel
mercato del lavoro dovuti al mancato allineamento tra domanda e offerta di lavoro.
Per questi motivi, la regione prevede la possibilità di richiedere un contributo per l’assunzione di
giovani laureati e dottori di ricerca: 6.000 euro per singolo laureato e 6.500 per dottore di ricerca
in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato full-time; 3.000/3.250 euro per
assunzioni con contratto a tempo indeterminato part-time. Nel caso, invece, di assunzione con
contratto a tempo determinato full-time, della durata di almeno 12 mesi, il contributo sarà pari a
3.000/3.250 euro (e di 2.000/2200 euro per il part-time). Se, entro il termine di scadenza del
contratto a tempo determinato, il lavoratore venisse stabilizzato, l’azienda potrà richiedere il
differenziale tra le due tipologie contributive.
Alla fine del 2011 è stato sottoscritto un Protocollo organizzativo tra Regione Toscana e Sviluppo
Toscana S.p.A. per la gestione degli interventi di cui alla DGR 252/2011 ed è stata trasferita a
Sviluppo Toscana la dotazione iniziale del Fondo per l’incentivazione all’occupazione pari a 2
milioni di euro. Tale gestione è stata riconfermata anche per il 2012.
L’iter attuativo della misura è stato governato attraverso i seguenti atti gestionali:
§ Con Delibera n. 96 del 13/02/2012 la Giunta regionale ha approvato gli interventi a sostegno
dell’occupazione per l’anno 2012 , includendo gli incentivi alle imprese per le assunzioni dei
lavoratori.
§ Con Decreto n. 1535 del 26/03/2012 è stato approvato l’avviso pubblico per la concessione di
aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione per l’anno 2012.
§ Con Decreto n. 4625 del 03/10/2012 sono state approvate le richieste di contributo pervenute
nel mese di maggio 2012.
§ Con Decreto n. 5294 del 12/11/2012 sono state approvate le richieste di contributo pervenute
nel mese di giugno 2012.
§ Con Decreto n. 5295 del 12/11/2012 sono state approvate le richieste di contributo pervenute
nel mese di luglio 2012.
§ Con Decreto n. 6322 del 05/12/2012 è stata trasferita a Sviluppo Toscana la somma di
186.266,00 euro per incentivi alle imprese per le assunzioni di giovani laureati e dottori di
ricerca di cui all’avviso pubblico n. 1535/2012.
§ Con Decreto n. 6108 del 18/12/2012 sono state approvate le richieste di contributo pervenute
nel mese di agosto 2012.
101
La deliberazione della Giunta regionale n. 1170 del 17/12/2012 ha stabilito gli interventi a
sostegno dell’occupazione con incentivi alle imprese per le assunzioni dei lavoratori per l’anno
2013.
Tab. 12. Risorse finanziarie14:
Anno di gestione Stanziato Impegnato Liquidato
2011 400.000,00 397.000,00 397.000,0015
2012 400.000,00 270.750,00 186.266,0016
Tab. 13. Fondi di incentivazione all’assunzione di giovani laureati, dottori di ricerca, tirocinanti - Indicatori di realizzazione 2011 -2012:
2011
Assunti Genere
M F 101
84 17
2012
Assunti Genere Titolo di studio
M F Laurea Dottorato di ricerca 54
35 19 53 1
Azione 4.b.11 Supporto all’inserimento lavorativo degli immigrati e dei soggetti svantaggiati L'obiettivo è quello di promuovere l'inserimento occupazionale di soggetti non rientranti nella
tutela di cui alla L. 68/1999, ma che hanno una ridotta occupabilità in quanto soggetti deboli a
rischio di processi di esclusione sociale.
I destinatari delle attività promosse dall’Asse Inclusione sociale del POR FSE, giunte a conclusione
nel corso del 2012 sono stati in tutto 1.389 (783 donne e 606 uomini).
Nell’ambito del POR FSE, quasi l’80% (circa 32 milioni di euro) delle risorse destinate all’Asse III
Inclusione Sociale, è stato assegnato alle Province e al Circondario Empolese Valdelsa, mentre una
parte significativa della quota riservata alla Regione (circa 7,5 milioni di euro) viene gestita tramite
la Sovvenzione Globale ESPRIT.
Nel corso del 2012, ESPRIT:
Ø ha lanciato un’iniziativa volta a favorire pratiche di progettazione condivisa tra le
organizzazioni del terzo settore e promosso, a tal fine, vari incontri divulgativi;
14I dati fanno riferimento a stanziamenti, impegni e liquidazioni fatti dalla Regione Toscana in favore di Sviluppo Toscana. 15Le risorse erogate da Sviluppo Toscana alle aziende sono pari a 180.000,00 euro. 16Le risorse erogate da Sviluppo Toscana alle aziende sono pari a 73.524,44 euro.
102
Ø ha emanato un ulteriore avviso riferito agli interventi progettuali (con uno stanziamento
di 1,8 milioni di euro che ha consentito di finanziare 56 proposte progettuali);
Ø ha bandito due gare per l’acquisizione di servizi relativi alla realizzazione di percorsi
individuali per la creazione di impresa, l’autoimpiego e l’inserimento lavorativo rivolti: a
giovani disoccupati con disabilità intellettiva residenti in provincia di Grosseto (avviso
1/2012); a disoccupati diversamente abili o in percorsi di fuoriuscita dalla dipendenza
residenti nel territorio della Valle del Serchio (avviso 2/2012); a donne con minori con
grave disagio sociale e a soggetti under 35 con problematiche socio sanitarie residenti nel
territorio di riferimento della Società della Salute del Mugello (avviso 3/2012); a giovani
NEET residenti in lunigiana (avviso 4/2012);
Ø realizzato una ricerca valutativa sull’impatto prodotto dagli interventi promossi
sull’inclusione socio-lavorativa dei destinatari raccogliendo “storie di vita” che
testimoniano il successo delle misure attivate.
Con il Decreto dirigenziale n. 2208 del 17/05/201217, la Regione ha inoltre promosso un Avviso
pubblico per l’attuazione delle misure di politica attiva per l’inserimento/reinserimento di soggetti
in condizioni di svantaggio sul mercato del lavoro, individuando le risorse sui capitoli di bilancio
afferenti al POR-FSE ob. CRO 2007-2013 e facendo seguire poi le approvazioni delle graduatorie
per l’erogazione dei contributi (Decreti n.4952 del 18/10/2012 e n. 5546 del 19/11/2012).
Nella tabella sottostante il quadro degli ammessi nel 2012 per tipologia di svantaggio e relativi
contributi.
Tab. 14. Domande ammesse: numero dei lavoratori per target e totale contributo ammesso – Anno 2012
Donne over 40 Over 50 Disabili Svantaggiati Totale
Totale contributo ammesso
Giugno 1 1 630
Luglio 4 9 5 18 78.581
Agosto 0 2 3 5 42.000
Settembre 9 16 3 3 31 134.336
TOTALE 13 28 6 8 55 255.547 Fonte: Regione Toscana
Azione 4.b.12 Azioni rivolte all’inserimento lavorativo dei disabili
L'obiettivo di questa azione è quello di agevolare l'inserimento lavorativo dei soggetti iscritti
all'elenco dei disabili ai sensi della L. 68/1999. Gli interventi proposti prevedono il supporto
guidato all'incontro fra domanda e offerta di lavoro, interventi di formazione professionale,
17 Successivamente modificato e integrato con il Decreto n. 5293 del 12/11/2012 e n. 2028 del 29/05/2013.
103
l’attivazione di tirocini di orientamento e formativi, l’inserimento mirato, la stipulazione di
convenzioni con aziende e/o cooperative sociali, le attività di informazione e promozione,
orientamento per percorsi di integrazione lavorativa.
Con il decreto dirigenziale n.3168 del 5/07/2012, la Regione ha erogato alle province, per un
ammontare complessivo pari a 3.317.632,25 euro, le risorse del Fondo regionale per
l’occupazione dei disabili.
L’avviso pubblico per l’attuazione delle misure di politica per l’inserimento e reinserimento di
soggetti in condizione di svantaggio sul mercato dl lavoro, invece, si configura quale strumento
attuativo delle azioni rivolte all’inserimento lavorativo dei disabili presenti nel Piano di Indirizzo
Generale Integrato 2012-2015, prevedendo una sere di incentivi e voucher per il loro inserimento.
I soggetti disabili che nel 2012 hanno ricevuto un'azione di consulenza orientativa per il
collocamento mirato sono stati 3.613:
F M Somma:
15-18 1 1 2
19-25 128 187 315
26-34 235 282 517
35-44 422 482 904
45-54 558 665 1.223
55+ 252 400 652
Somma: 1.596 2.017 3.613
Azione 4.b. 13 Azioni di contrasto al lavoro sommerso e irregolare
In un quadro generale segnato dalla crisi economica e lavorativa in atto, che ha mostrato segnali
di ripresa dell’economia sommersa, la Regione si è attivata nel suo contrasto attraverso una serie
di azioni preventive (informazione e incentivazione a svolgere lavoro regolare) e repressive.
Un intervento che favorisca l’emersione di imprese presenti sul territorio in modalità irregolari, si
giustifica nella logica di eliminare i comportamenti illegittimi e mantenere il contributo che queste
attività portano all’economia ed all’occupazione, nonché il loro contributo in termini di entrate
fiscali e previdenziali.
In questa stessa logica si inscrive la sperimentazione che il PIGI sostiene nel quadro delle attività
del “Progetto Integrato di Sviluppo dell’Area Pratese” (previsto dal PRS). Il progetto prevede una
specifica linea di intervento sperimentale che, facendo proprie le priorità delle strategie di Europa
2020 (“crescita intelligente” e “inclusiva” per quanto concerne le azioni sulla emersione delle
imprese, del lavoro non regolare e per l’integrazione della comunità cinese), promuove un
104
approccio integrato alle politiche di sostegno all’emersione delle imprese e del lavoro non
regolare.
Tale progettazione è stata promossa attraverso una formazione specifica per operatori per lo
sviluppo locale, indirizzato a giovani disoccupati e neo occupati, che avranno il compito di
individuare le aziende da inserire e accompagnare nei percorsi di emersione strutturati e realizzati
insieme alle associazioni di categoria del commercio, dell’artigianato e dell’industria.
Il processo di costruzione del progetto, avvenuto con il coinvolgimento attivo degli stakeholders
territoriali, ha consentito di mettere in campo un approccio strategico che, confermando
orientamenti già individuati da precedenti documenti (“Progetto Moda Prato” e “Turn around del
settore tessile”) e attraverso la capitalizzazione di quanto già sperimentato sul territorio
(“Progetto IES” del Comune di Prato, circoli di studio ..etc), ha reso possibile una definizione
condivisa degli obiettivi e delle relative azioni progettuali.
Il progetto si sviluppa attraverso quattro assi specifici che attengono: la governance
dell’intervento stesso (Asse 1); la formazione e la successiva costituzione di un’equipe territoriale
di agenti per lo sviluppo locale e per l’emersione (Asse 2); l’individuazione e l’accompagnamento
di imprese all’interno dei percorsi per l’emersione (Asse 3); la realizzazione dei percorsi per
l’emersione e la costituzioni di rete di imprese per la promozione e lo sviluppo di progettualità
comuni di natura tecnologica, industriale, commerciale e produttiva valorizzandone la
competitività sul mercato nazionale e su quelli internazionali (Asse 4).
In particolare:
Asse 1. In tale asse si prevede la selezione di un gruppo di giovani disoccupati (10) e neo
occupati (5) che abbiano la conoscenza di almeno due lingue da immettere nel successivo
percorso formativo. La formazione degli operatori per lo sviluppo locale e l’emersione delle
imprese e del lavoro prevede un percorso di 300 ore di aula e 300 ore di tirocinio pratico,
finalizzato a fornire ai partecipanti capacità analitiche e progettuali e strumenti idonei per
comprendere il cambiamento economico locale e orientarlo. La durata dell’azione è di 8
mesi, di cui 2 per la selezione e 6 per la formazione.
Asse 2. Mappatura e della conoscenza delle realtà imprenditoriali e commerciali da
“arruolare” nei percorsi di emersione. Il processo di costruzione progettuale e la sua
conseguente realizzazione evidenzia la necessità del mantenimento dell’approccio
strategico di tipo partecipativo che presuppone un’azione costante di sensibilizzazione e
coinvolgimento degli stakeholder territoriali per la costituzione di Gruppi di appoggio locale,
la costituzione di uno Steeringcommittee con funzione di cabina di regia e di coordinamento
tra i partner progettuali e la nomina di un Comitato tecnico-scientifico che sarà responsabile
105
della metodologia di lavoro per la messa in opera del progetto. La tempistica prevista è di
due mesi dal momento di avvio del progetto.
Asse 3. E’ prevista in questa fase la realizzazione della ricerca-azione volta a individuare gli
strumenti più efficaci per l’attività di scouting delle imprese (artigiane, industriali e
commerciali), le modalità di approccio, motivazionale e promozionale ed i percorsi di
accompagnamento verso le attività specialistiche proprie della fase successiva. Tale azione
sarà realizzata da un’equipe degli agenti di sviluppo locale (10 operatori selezionati dal
percorso formativo), ed affiancata dal Comitato tecnico scientifico del progetto. Tale fase
avrà la durata di 6 mesi.
Asse 4. A seguito dell’attività di scouting e di accompagnamento, si attuano interventi
specialistici nelle imprese che hanno dichiarato la volontà di aderire al Progetto, anche
attraverso la firma di un Patto per l’emersione. Tale intervento sarà assistito dagli operatori
di Sviluppo, in qualità di tutor, e da consulenti/professionisti in grado di analizzare le criticità
dell’impresa, e conseguentemente elaborare un piano di intervento di emersione per
eliminare le criticità stesse. Tale intervento avrà una durata di 18 mesi e sarà successiva alle
fasi precedenti.
106
4.3 Il sostegno ai processi di crisi e alle ristrutturazioni nell’ottica di sostenibilità del
modello di intervento e di rilancio dell’economia regionale
Azione 4.c.1 Sostegno ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga
Com’è noto, in Italia gli ammortizzatori sociali sono utilizzati per sostenere il reddito di lavoratori
in situazioni in cui il rapporto di lavoro è momentaneamente sospeso oppure laddove è terminato
in seguito a licenziamento o cessazione.
Rispetto al primo caso, gli ammortizzatori sociali sono utilizzati per evitare il licenziamento del
lavoratore sostenendo i costi di un periodo di transizione utile all’impresa per cercare di
riprendersi sul mercato e non ricorrere alla riduzione del personale; il lavoratore attraversa
pertanto una fase difficile, di “sospensione” lavorativa, ma non è nella condizione o nella
necessità di ritrovarsi un lavoro. Rispetto al secondo caso, invece, gli ammortizzatori sociali sono
invece utilizzati per intervenire rispetto alla perdita del lavoro, più o meno imprevista, senza far
ricadere questa situazione interamente sulle spalle del lavoratore interessato.
I principali strumenti utilizzati nel recente passato sono stati la CIGO (cassa integrazione ordinaria)
e la CIGS (cassa integrazione straordinaria), anche se dal 2004, attraverso la Legge finanziaria
350/03, sono stati introdotti numerosi interventi in deroga alla normativa che hanno ampliato la
platea di intervento a settori e aree produttive non tutelabili con la cassa ordinaria e straordinaria
vigente.
Con l’acuirsi della crisi economica, l’Accordo tra Stato e Regioni del 2009 ha rafforzato le misure di
mobilità in deroga attivando i canali finanziari del FSE18, e ampliando la platea dei destinatari degli
ammortizzatori in deroga a tutte le tipologie di lavoro subordinato e tutti i settori produttivi.
La misura è accompagnata, per il lavoratore sospeso, dall’integrazione tra politica passiva, il
sostegno economico, e politica attiva, il percorso di riqualificazione personalizzato. In questo
modello di intervento spetta alle Regioni la regia della governance dell’intero sistema, con
funzioni di programmazione, coordinamento e controllo, mentre è demandata le province una
parte consistente dell’attuazione delle politiche. La gestione operativa dell’intervento di politica
attiva è affidata ai centri per l’impiego.
Per quanto concerne l’attività realizzata nel 2012, in attuazione dell’accordo quadro sottoscritto a
inizio dicembre 2012 da Regione Toscana, INPS e Parti Sociali, la Regione ha provveduto ad
18 L’importo delle risorse di livello nazionale è stato infatti integrato da un contributo regionale di circa il 30% del costo complessivo mediante l’utilizzo del Fondo Sociale Europeo (Italia Lavoro 2010) nel primo biennio, poi passato al 40% dopo l’Accordo tra Stato e Regioni del 20 aprile 2011.
107
approvare (con delibera n. 1122 del 11/12/2012) le Linee Guida deputate a regolare l`erogazione
degli ammortizzatori sociali in deroga per l`anno 2013. Sempre in questo ambito, si registra inoltre
la stipula di un protocollo tra Regione Toscana e Inps Regionale per la realizzazione dei controlli
ispettivi presso i datori di lavoro che utilizzano la Cassa Integrazione Guadagni in Deroga,
necessari a garantire un uso corretto di questo strumento.
Un dato di riepilogo generale dell’andamento dal 2009 ad oggi può essere quello riportato nel
grafico sottostante:
Fonte: Regione Toscana, Ammortizzatori sociali in deroga. Analisi all’11 febbraio 2013.
Le domande di CIG in Deroga di competenza 2012 autorizzate sono state 16.215 per un totale di
24.848.192,80 ore autorizzate ed un conseguente impegno di spesa pari a 243.512.290,22 euro.
A fronte delle autorizzazioni rilasciate, per il 2012 l’Inps ha erogato 132.538.342 euro per la CIDG
e 10.884.509 euro per la mobilità in deroga.
Azione 4.c.2 Sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria e rimasti
privi di reddito
Con la Delibera n. 666 del 23/07/2012, la Regione ha proposto alcune modifiche alla Delibera di
Giunta Regionale n. 113/2011, concernenti nuove disposizioni in merito al funzionamento del
Fondo relativamente alle anticipazioni sugli stipendi dei lavoratori privi di retribuzione (Delibera
della Giunta Regionale n. 1104/2009) e l’estensione del termine di restituzione da 18 a 24 mesi
dei prestiti ai lavoratori privi di retribuzione.
Con il Decreto dirigenziale n. 4321 del 20/09/2012, la Regione ha poi trasferito Fidi Toscana S.p.A
le risorse del Fondo regionale di solidarietà per i lavoratori in cassa integrazione per il rimborso
delle spese di gestione annualità 2012.
Qui di seguito si riporta un quadro di riepilogo dati sugli anticipi CIGS e stipendi gestiti da Fidi
Toscana per l'anno 2012.
108
Tab. 15. Fondo anticipazioni sugli stipendi dei lavoratori privi di retribuzione
N. operazioni accolte Importo approvato
1°semestre 2012 - anticipi cigs 363 € 1,89 milioni
1°semestre 2012 - anticipi stipendi
0 0
2°semestre 2012 - anticipi cigs 421 € 2,03 milioni
2°semestre 2012 - anticipi stipendi
21 € 103 mila
Fonte: Regione Toscana
Nel 2012 sono stati pertanto interessati da questa azione 784 lavoratori.
Azione 4.c.3 Fondo di incentivazione all’assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità
I lavoratori iscritti nelle liste di mobilità sono lavoratori licenziati, con licenziamento collettivo o
individuale per giustificato motivo oggettivo, che in base alla L. 223/1991 usufruiscono di incentivi
al reimpiego fondati su agevolazioni contributive assegnate al datore di lavoro che effettui
l’assunzione.
Le principali caratteristiche di questi lavoratori, spesso di età avanzata e di difficile
riposizionamento lavorativo, rendono questa fascia di popolazione fuoriuscita dal mercato assai
fragile.
Per questi motivi, la Regione ha confermato l’operatività del fondo con risorse regionali e del POR
FSE 2007-2013, prevedendo un bonus per le imprese che effettuano assunzioni a tempo
indeterminato di lavoratori iscritti alle liste di mobilità.
Nel 2012 sono stati interessati da questa azione 437 lavoratori.
Azione 4.c.4 Fondo di incentivazione all’assunzione di lavoratori prossimi alla pensione e privi di
ammortizzatori sociali
Tra i soggetti fragili e più difficilmente ricollocabili sul mercato del lavoro vi sono anche i lavoratori
che hanno perso il lavoro a poco tempo dal raggiungimento dell’età pensionabile e sono privi di
ammortizzatori sociali. In questi casi, come sappiamo, alla già complessa condizione di fondo si
vanno sommando anche le diverse situazioni familiari (figli a carico, separazioni..etc) e sociali
109
(marginalità, problematiche legate ad uso di sostanze stupefacenti o alcoliche..ect) che possono
interessare i lavoratori in oggetto.
Per tali motivi, la Regione ha attivato un fondo specifico, con le medesime modalità finanziarie
con le quali ha attivato il precedente, prevedendo benefici per le imprese che effettuano
l’assunzione a tempo indeterminato di tali lavoratori.
Nel 2012 sono stati interessati da questa azione 12 lavoratori.
Azione 4.c.5 Fondo per la concessione di integrazioni al reddito per i lavoratori che aderiscono
ai contratti di solidarietà
Al fine di tutelare l’occupazione, le professionalità e le competenze dei lavoratori è operativo uno
specifico fondo istituito dalla Regione che eroga una integrazione al reddito per i lavoratori di
imprese che aderiscono ai contratti di solidarietà.
Questi contratti risultano spesso nelle fasi di crisi aziendale una delle modalità più efficaci per
offrire una soluzione alle difficoltà economiche senza ricorrere ai licenziamenti.
Nel 2012 sono stati erogati contributi ai lavoratori in contratto di solidarietà per complessivi euro
5.500.000 ed hanno coinvolto circa 7.940 lavoratori.
Azione 4.c.6 Attività di assistenza e mediazione nelle vertenze aziendali
Al 31/12/2012 le vertenze seguite dall'Unità di Crisi della Regione sono state 67 per un totale di
12.129 lavoratori coinvolti. Come possiamo vedere dal grafico sottostante, la Regione ha avuto un
ruolo primario anche da un punto di vista della regia pro-attiva svolta.
Graf 2. Livello dei Tavoli attraverso i quali è stata gestita la crisi aziendale
4%
18%
21%
15%
37%
altre situazioni
MISE e regionale
provinciale
provinciale eregionale
regionale
Fonte: Regione Toscana
110
Le aziende oggetto delle vertenze sono in maggioranza metalmeccaniche, seguite poi da molti
altri settori che nelle percentuali più basse è stato necessario rappresentare in una macrovoce
“altro” per la loro eccessiva eterogeneità (Graf. ) ed hanno una grandezza medio alta, visto che
nel 36% dei casi si tratta di aziende dai 50 ai 150 addetti e nel 335 dei casi con oltre 150 addetti .
Graf. 3 Principali settori delle aziende oggetto di vertenza
18%
9%
6%
6%
4%4%
52%
Metalmeccanica
Edilizia
Chimica
ICT
Siderurgico
Abbigliamento
Altro
Fonte: Regione Toscana
Graf. 4 Imprese per numero di addetti
4%
27%
36%
33%
<15
16-50
51-150
oltre 150
Fonte: Regione Toscana
111
5. IL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE E DELL'ORIENTAMENTO
Gli interventi previsti al fine di perseguire l’obiettivo di rafforzare l’efficacia dell’insieme delle
politiche promosse dal Piano e realizzare un effettivo processo di integrazione all’interno del
sistema regionale per l’apprendimento permanente sono finalizzati a potenziare l’offerta di servizi
nell’area del riconoscimento e certificazione delle competenze e dell’orientamento.
Tali strumenti appaiono infatti indispensabili per di sostenere l’occupabilità e la qualificazione del
capitale umano assicurando ai cittadini la mobilità orizzontale e la progressione verticale nei
percorsi formativi e professionali.
Nell’ambito dell’obiettivo globale 5 sono pertanto programmati gli obiettivi specifici e le azioni di
seguito indicate.
Box 1 Attività realizzate nel 2012 nell’ambito dell’obiettivo globale 5 Obiettivo specifico 5.a Implementare e perfezionare il sistema regionale delle competenze Azioni Destinatari
5.a.1 Repertorio Regionale delle Figure Professionali (RRFP) Sistema
5.a.2 Sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle competenze
Sistema
5.a.3 Formazione degli operatori Sistema 5.a.4 Attività di cooperazione interregionale per la condivisione dei repertori
Sistema
Obiettivo specifico 5.b Rafforzare e integrare le attività di orientamento lungo tutto l’arco della vita rendendole a pieno titolo un diritto
Azioni Destinatari 5.b.1 Sostegno all’integrazione della rete dei servizi per l’orientamento e allo sviluppo di modelli e prassi comuni di intervento
Sistema
5.b.2 Azioni per la qualità del sistema regionale di orientamento e per la formazione degli operatori
Sistema
5.b.3 Formazione degli operatori del sistema dell’orientamento
Sistema
5.b.4 Orientamento per l’attuazione del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione
ND*
5.b.5 Orientamento in uscita dal secondo ciclo di istruzione e nel periodo universitario
ND
5.b.6 Rafforzamento dell’orientamento nei servizi al lavoro Sistema * Per questa azione i dati relativi ai destinatari coinvolti saranno disponibili a partire da luglio 2013. Va ricordato infatti che la DGR n.981 e il relativo decreto di assegnazione risorse sono stati approvati a ottobre 2012 e che le attività sono partite a Gennaio 2013.
112
5.1 Il sistema regionale delle competenze
La finalità perseguita, in questo ambito, è quella di consolidare il sistema regionale di
riconoscimento e certificazione delle competenze per favorire i processi di occupabilità delle
persone, valorizzando le competenze che gli individui acquisiscono, oltre che all’interno di
contesti più o meno strutturati di apprendimento, anche nell’ambito delle diverse esperienze di
vita.
Il Repertorio Regionale delle Figure Professionali (RRFP) e il Sistema regionale di riconoscimento
e certificazione delle competenze (Azioni 5.a.1 e 5.a.2)
Le attività previste nell’ambito delle prime due tipologie di azioni programmate nell’ambito
dell’obiettivo specifico 5.a sono tra loro strettamente interconnesse in quanto la progettazione di
un sistema di riconoscimento e certificazione delle competenze richiede necessariamente la
presenza di un sistema regionale che definisca gli standard di professionalità e, per tale ragione, i
progressi realizzati nell’ambito delle azioni 5.a.1 e 5.a.2 vengono analizzati, di seguito,
congiuntamente.
Si ricorda, in proposito, che l’architettura del sistema regionale per il riconoscimento e la
certificazione delle competenze prevede:
- la definizione di standard professionali;
- la definizione di standard relativi ai processi di riconoscimento e certificazione delle
competenze e ai percorsi formativi.
Il processo che ha portato alla definizione di tale architettura, avviato nel 2003, si è concluso, nel
2006, con l’approvazione della DGR n. 344 che ha definito gli “indirizzi regionali per l’attuazione
dei processi di riconoscimento e certificazione delle competenze realizzati nell’ambito del sistema
di istruzione e formazione professionale”, nonché con le disposizioni delle DGR n. 466 e 532 del
2009 che hanno rispettivamente:
Ø integrato l’architettura delineata per tenere conto di quanto nel frattempo disposto dalla
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla
costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente
(2008/C 111/01);
Ø approvato un nuovo “Disciplinare per l’attuazione del sistema regionale delle
competenze” stabilendo le procedure per l’identificazione, il riconoscimento e la
certificazione delle competenze e individuare le relazioni tra standard professionali
113
(inseriti nel Repertorio regionale delle Figure professionali), competenze e percorsi
formativi (che devono rispondere a standard di progettazione allineati agli standard
professionali contenuti nel Repertorio).
Dato quanto sopra, tutti gli obiettivi di sistema prefissati dalla Regione in questo ambito
risultavano di fatto già raggiunti a fine 2009.
Successivamente, tuttavia, sono stati emanati vari atti con cui si è proceduto ad un
aggiornamento del sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle competenze, per
adeguarlo alle innovazioni nel frattempo introdotte nel contesto istituzionale nazionale negli
ambiti di policy di riferimento, e per integrare i dispositivi attuativi previsti e il Repertorio
regionale.
In particolare, nel corso del 2010:
Ø è stato integrato il Disciplinare (DGR n. 731), tenendo conto delle disposizioni nazionali
relative alla costituzione degli ITS19 che hanno anche modificato gli standard di durata e i
requisiti di ingresso ai percorsi IFTS;
Ø sono stati adottati gli standard formativi minimi relativi alle competenze tecnico-
professionali riferite alle 19 figure professionali di cui all’Accordo approvato dalla
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di
Trento e Bolzano del 5 febbraio 2009, quali standard di riferimento per la progettazione
dei percorsi formativi per il rilascio di una qualifica in esito ai percorsi triennali di
Istruzione e Formazione Professionale (DGR n. 371);
Ø è stato introdotto l’obbligo (DD 760) di rilasciare, in esito ai percorsi formativi finanziati
(oltre agli eventuali attestati di qualifica o di frequenza, già previsti) anche certificati di
competenze o dichiarazioni degli apprendimenti;
Ø è stato integrato il Repertorio regionale delle figure professionali con l’approvazione di
nuove schede (DD 566, 747, 1902, 3056, 4297/2010).
Nel corso del 2011:
Ø è stata aggiudicata la gara indetta nel 2010 (DD 2900) per l’affidamento del servizio di
assistenza tecnica alla gestione del sistema regionale degli standard per il riconoscimento
e la certificazione delle competenze (DD 872/2011);
19 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008 “Linee guida per la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori”.
114
Ø è stato approvato (DGR n. 308/2011) un protocollo di intesa con l’Associazione Italiana
per l’Informatica e il calcolo Automatico (AICA)20 che prevede, da parte della Regione, il
riconoscimento delle certificazioni ECDL, E-CITIZEN ed EUCIP quali crediti formativi e, da
parte dell’AICA, il rilascio dell’autorizzazione, agli enti accreditati e alle scuole che
dispongano dei necessari requisiti, ad assumere la qualifica di Sede d’Esame per le stesse
certificazioni;
Ø sono state apportate alcune modifiche agli “standard di percorso relativi a filiere
formative specifiche”21 definiti con la DGR n. 532/2009 introducendo la possibilità, nel
caso dei percorsi per giovani in diritto-dovere, di un riconoscimento di crediti in ingresso
e di corsi di recupero in itinere per l’acquisizione di competenze di base (che sostituiscono
i corsi per la messa a livello delle competenze di base che gli allievi dovevano svolgere
prima di iscriversi ai corsi);
Ø sono state approvate nuove figure professionali e schede formative da inserire nel
Repertorio regionale22 provvedendo anche a disciplinare percorsi formativi regolamentati
da norme nazionali e a contestualizzare, rispetto alle esigenze territoriali, gli standard
minimi delle competenze professionali relativi ai percorsi di durata triennale e
quadriennale finalizzati al conseguimento dei titoli di 'qualifica' e di 'diploma'
professionale di cui all'art.17, comma 1, lettera a) e b) del decreto legislativo n.226/0523
Nel 2012, infine:
Ø sono state approvate/aggiornate 40 schede riferite a percorsi formativi e figure da
inserire nel Repertorio regionale 9 delle quali riferite a percorsi formativi disciplinati da
legge24;
Ø sono stati approvati il format per la progettazione delle azioni di accompagnamento e
sostegno ai percorsi degli Istituti Professionali di Stato; la scheda da utilizzare nella
valutazione dei progetti dagli IPS da parte delle Amministrazioni Provinciali/Circondario; il
dossier individuale delle competenze quale documento progressivo descrittivo degli esiti
20 Si ricorda che l’AICA costituisce per l’Italia l’Ente garante del programma europeo per il rilascio delle certific azioni ECDL, E-CITIZEN ed EUCIP (European Certification of Informatics Professionals). 21 DGR 591/2011. 22 Si vedano i DD n. 19, 1494, 2620, 2621, 3799, 5634, e 5915 del 2011. 23 Si ricorda che le figure e gli standard minimi delle competenze tecnico profes sionali contenute negli allegati 1, 2, 3, 4, e 5 dell’Accordo Conferenza Stato Regioni del 29 aprile 2010 (riguardante il primo anno di attuazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui all’art. 27 del D. Lgs. 226/2005) costituiscono il quadro unitario di figure di riferimento a livello nazionale, ma sono articolabili in specifici profili professionali sulla base dei fabbisogni del territorio, per il rilascio di qualifiche in esito ai percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e formazione professionale. 24 Si vedano i DD 50, 442, 886, 1513, 3115, 3116, 4754, 4965 e 5384 del 2012.
115
raggiunti e delle competenze comunque acquisite dall’allievo per il conseguimento della
qualifica di Istruzione e formazione professionale (DD 1512).
Azione 5.a.3 Formazione degli operatori
A completamento dell’architettura del sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle
competenze, la Regione ha programmato percorsi formativi per esperti di valutazione degli
apprendimenti e delle competenze. In linea con quanto previsto dalle delibere istitutive del
sistema regionale di certificazione delle competenze, la formazione di tali esperti è finalizzata alla
costituzione di un elenco regionale che è stato originariamente istituito nel febbraio 2009 (DD
415), a seguito della chiusura dei corsi approvati con DD 3323/2007, e aggiornato nel 2012 (DD
2122 e 2766), a seguito della conclusione dei percorsi approvati con il DD 729/2011.
Azione 5.a.4 Attività di cooperazione interregionale per la condivisione dei repertori
Per quanto concerne questa azione va invece segnalato che:
Ø nel 2011, è stato approvato un protocollo di intesa con la Regione Puglia (DGR n.
738/2011) che prevede la collaborazione, attraverso lo scambio di esperienze e di
materiali tecnici, per la definizione dei rispettivi sistemi di governo delle politiche di
lifelong learning, nell’ottica dell’effettiva trasparenza delle competenze acquisite e della
piena garanzia della mobilità dei cittadini;
Ø nel 2012, è stato siglato un protocollo analogo con la Regione Marche (DD 305);
Infine, come illustrato nel paragrafo 6.1 del presente rapporto, circa le iniziative di
cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi per lo sviluppo della mobilità delle
persone e per l'innovazione dei sistemi, va ricordato che la Regione Toscana fa parte da anni
della rete EARLALL (European Association of Regional and Local Authorities for Lifelong
Learning) ed è stata tra i promotori del progetto interregionale, ancora in corso, denominato
“Verso la costruzione di un sistema nazionale di certificazione delle competenze” nell’ambito
del quale, peraltro, sono state poste le basi per la definizione di un sistema nazionale di
certificazione.
116
5.2 L’offerta dei servizi di orientamento a supporto delle scelte e dei processi decisionali
degli individui
L’orientamento è un’attività formativa che mira al potenziamento delle capacità progettuali,
comunicative, relazionali, di comprensione e gestione di situazioni complesse e di problem
solving, che favoriscono l’apprendimento e la partecipazione nei contesti sociali e negli ambienti
di vita e di lavoro.
Pertanto, l’obiettivo perseguito a livello regionale è quello di realizzare politiche, definite
attraverso un approccio unitario e integrato, finalizzate ad assicurare il diritto all’orientamento
lungo tutto l’arco della vita per sostenere i processi decisionali degli individui e promuoverne
l’autonomia progettuale nella costruzione dei personali percorsi di istruzione, formativi e
professionali. A testimonianza del livello di integrazione raggiunto anche tra le politiche
implementate si riporta di seguito un’analisi unitaria delle realizzazioni fisiche raggiunte con
l’attuazione delle diverse azioni programmate in quanto un’analisi articolata per linea di
intervento non consentirebbe di cogliere con pienezza le linee di indirizzo e l’efficacia
dell’intervento regionale.
Va innanzitutto sottolineato, a tale riguardo, che l’obiettivo di costruire un sistema integrato di
orientamento è stato essenzialmente perseguito, a livello regionale, lungo due filoni di intervento:
la promozione di servizi di orientamento al lavoro e quella di servizi di orientamento all’istruzione
e alla formazione professionale.
Nel primo filone di interventi rientrano le attività promosse nell’ambito della tipologia di azione
5.b.6 (rafforzamento dell’orientamento nei servizi al lavoro) in quanto tutte sostanzialmente
rispondenti alla scelta di incardinare l’attività di orientamento nei Centri per l’Impiego. E’ il caso,
ad esempio:
Ø del “Laboratorio regionale per l’orientamento”, attivato nel 2010, che ha coinvolto la
Regione (che ha messo a disposizione banche dati sulle borse di studio europee per i giovani
e sulle offerte di lavoro a mezzo stampa e ha realizzato il sistema informativo della
formazione professionale, all’interno del quale sono consultabili banche dati sui profili
professionali, sui corsi di formazione etc.) e le Province (titolari dell’intervento sui rispettivi
territori);
117
Ø del progetto “PROMETEO - RETE DI SPORTELLI PER IL SOSTEGNO AI LAVORATORI ATIPICI” (già
finanziato a seguito dell’avviso di cui al DD 3936/2008 con DD 2581/09 e rifinanziato nel 2012
– DD 1747/2012), gestito da CGIL, CISL e UIL con capofila USR Cisl Toscana. Il progetto è
finalizzato ad assicurare il funzionamento di una rete, di livello regionale, di sportelli per il
sostegno ai lavoratori atipici, mediante la quale siano svolti interventi di formazione,
informazione, orientamento, assistenza rivolti a tale categoria di lavoratori, in stretta
integrazione con il sistema regionale dei Servizi per l’Impiego. Nello specifico, è previsto che
gli sportelli Prometeo eroghino servizi di orientamento di 1° livello (riguardante le
caratteristiche del mercato del lavoro a livello locale, le caratteristiche del tessuto economico
del territorio, il supporto individuale per la valutazione delle aspettative, delle capacità, degli
orientamenti professionali, delle attitudini, la redazione di bilanci di competenze, la
compilazione dei curricula, il sostegno per la preparazione ai colloqui di lavoro, la diagnosi
sulle competenze/abilità per l’acquisizione di consapevolezza del proprio lavoro e il
miglioramento della vita professionale, l’elaborazione di percorsi di crescita professionale e
personale attraverso processi formativi individualizzati, la realizzazione di seminari orientativi
a scala provinciale sulle caratteristiche del mercato del lavoro locale, sulle caratteristiche ed i
fabbisogni professionali del tessuto economico, sulle opportunità formative, anche in
connessione con i centri per l’Impiego) e che venga, invece demandata ai CPI l’erogazione di
attività di orientamento di 2° livello.
Il secondo filone di intervento è invece quello che deriva dalla scelta di costruire una rete per
l’orientamento che coinvolga anche le Università, i centri di ricerca e l’Ufficio Scolastico regionale
e che si è tradotto:
Ø nell’affidamento di specifici progetti di orientamento a strutture universitarie (azione 5.b.5).
E’ il caso, ad esempio: a) del progetto “orientamento integrato alle Facoltà di Ingegneria,
Architettura, Design e Disegno industriale e indagine sulle scelte di genere", approvato nel
2008 (DD 4723) e gestito dal Centro Interuniversitario per l’accesso alle scuole di Ingegneria e
Architettura dell’Università degli Studi di Pisa; b) Laboratori di orientamento, organizzati dalla
ARDSU nel 2011 e destinati a laureati, laureandi e studenti universitari;
Ø nella successiva identificazione della ARDSU quale OI del POR FSE e nell’approvazione (DD
2220/2012), di uno schema di protocollo in cui si disciplinano le attività di competenza della
stessa ARDSU all’interno della programmazione FSE regionale e viene identificato, quale suo
ambito di intervento, lo svolgimento di azioni di informazione, pubblicizzazione e
orientamento rivolte agli studenti dell’ultimo biennio delle superiori, diplomati, universitari,
neo-laureati (azione 5.b.5), nell'ambito della rete di Orientamento regionale fra università,
118
scuola, mondo del lavoro e della ricerca per il sostegno della scelta precoce alla professione
ed all’inserimento lavorativo;
Ø nell’individuazione di una nuova azione (DGR 127/2012), specificamente rivolta
all’orientamento, nell’obiettivo specifico L dell’Asse IV del POR FSE in quanto è prevista
l’implementazione di servizi di orientamento nell’ambito della rete di Orientamento
regionale fra università, scuola, mondo del lavoro e della ricerca;
Ø nell’espansione degli ambiti di intervento inizialmente previsti a carico dell’ARDSU, in
quanto, nel 2012, la stessa struttura è stata anche incaricata di gestire, in collaborazione con
l’Ufficio Scolastico regionale, un progetto sperimentale (azione 5.b.5) per la messa a punto di
azioni di sistema finalizzate all’occupazione attraverso l’orientamento degli studi post
diploma, destinato agli studenti dell’ultimo biennio della scuola secondaria superiore,
denominato “Progetto TUO-Toscana Università Orientamento” (DGR 257), che, nel 2012, ha
coinvolto 2.668 studenti;
Ø nell’emanazione di specifiche linee guida relative alle attività di orientamento (azione 5.b.4)
realizzabili dagli Istituti scolastici a favore degli studenti delle seconde e terze classi della
scuola secondaria di primo grado e delle prime e seconde classi degli Istituti Professionali di
Stato e degli Istituti Tecnici, nonché delle attività di orientamento realizzabili dalle
amministrazioni provinciali a favore dei drop out25 (DGR n. 981/2012);
Ø nell’assegnazione di 2 milioni di euro alle Province e al Circondario Empolese Valdelsa per la
realizzazione di attività di orientamento (DD 5548/2012).
Va sottolineato, infine, che:
Ø tutte le tipologie di intervento attivate per l’implementazione dell’obiettivo specifico 5.b
hanno assunto come priorità strategica e presupposto metodologico, l’integrazione di reti di
servizi (azione 5.b.1): di quelli offerti dai servizi territoriali al lavoro, nel caso
dell’orientamento al lavoro, e di quelli del delle strutture universitarie, centri di ricerca e
mondo del lavoro, nel caso dell’orientamento all’istruzione e alla formazione
Ø entrambe le reti poggiano su un forte principio di sussidiarietà che assegna, alla Regione, il
compito di indicare gli indirizzi programmatici e finanziare progetti di carattere trasversale (in
25 Si ricorda che, nel 2012, sono stati assegnati 2 milioni di euro alle amministrazioni provinciali e al Circondario Empolese Valdelsa per la realizzazione di azioni di orientamento da implementare nel rispetto delle linee guida regionali di cui alla DGR n. 981 del 12 novembre 2012 (DD 5548).
119
grado, cioè di produrre risultati rilevanti per l’intero territorio reginale) e assegna, invece, alle
Province quello di garantire la qualità dei sistemi finanziando azioni finalizzate alla
formazione degli operatori (azioni 5.b.2 e 5.b.3).
120
6. LA MOBILITÀ TRANSNAZIONALE E LA COOPERAZIONE A SUPPORTO DELL’ISTRUZIONE, DELLA FORMAZIONE E DELL'OCCUPABILITÀ
Le attività di cooperazione transnazionale promosse all’interno del VI obiettivo globale
costituiscono uno strumento cruciale per rafforzare e qualificare ulteriormente le politiche
complessivamente realizzate dal Piano. Questo obiettivo è principalmente sostenuto tramite la
programmazione regionale del Fondo Sociale Europeo che, per il periodo 2007-2013, ha destinato
alla mobilità di cittadini e operatori del sistema integrato di apprendimento permanente circa
26,4milioni di euro, a valere sull’Asse V “Transnazionalità e Interregionalità”.
Il peso assegnato a questa direttrice di intervento discende dalla consapevolezza del valore
aggiunto rappresentato dalle esperienze di mobilità all’estero per la qualità e l’efficacia dei
percorsi di istruzione, formazione e aggiornamento professionale.
La strategia delineata nel Piano 2012 – 2015 per questo obiettivo presenta forti connessioni con il
quadro di azione europeo e con gli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. La
generalizzazione dell’accesso alle opportunità di studio, lavoro e formazione all’estero, costituisce
una leva di primaria importanza per la costruzione di competenze chiave per la cittadinanza
europea e per accompagnare in modo più efficace i processi di innovazione e
internazionalizzazione dell’economia regionale.
Sotto il profilo dell’impatto sui sistemi di specifico riferimento delle politiche del Piano, una
priorità di intervento è costituita dalla promozione di circuiti virtuosi di apprendimento,
attraverso lo scambio di esperienze e la moltiplicazione delle occasioni di cooperazione e
partecipazione (da parte di istituzioni, enti locali, attori del sistema regionale di lifelong learning,
imprese), a reti a livello transnazionale e interregionale, nonché tramite la sperimentazione di
approcci innovativi in ambiti di policy di interesse strategico per la regione Toscana, tra cui:
occupabilità giovanile, pari opportunità, qualificazione dei sistemi di istruzione e formazione,
qualificazione del profilo imprenditoriale e innovazione nelle imprese.
L’obiettivo globale 6 si compone di due linee di intervento:
• la prima, costituita dalle azioni ricomprese dall’obiettivo specifico 6.a, è espressamente
dedicata allo sviluppo di reti di cooperazione transnazionale o interregionale tra
organismi o istituzioni a finalizzate a supportare sia la mobilità dei cittadini, che lo
121
scambio di esperienze per l’innovazione di sistemi e lo sviluppo di modelli di intervento
comuni
• la seconda linea di intervento, afferente all’obiettivo specifico 6.b, è rivolta direttamente
ai singoli cittadini ed ha come obiettivo quello di estendere l’accesso alle opportunità di
mobilità all’estero sia fini formativi che professionali.
Nei paragrafi che seguono sono descritte le attività realizzate nel corso del 2012 nell’ambito delle
due linee di intervento, la lettura è supportata da una griglia di riepilogo in cui sono evidenziati,
ove disponibili, i dati relativi agli indicatori annuali di realizzazione.
Box 1 Attività realizzate nel corso del 2012 nell’ambito dell’obiettivo globale 6
Obiettivo specifico 6.a: Ampliare le reti di cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi per lo sviluppo della mobilità delle persone, dell'innovazione dei sistemi e dei modelli di intervento nell'ambito delle politiche per l’educazione, l’istruzione, l’orientamento, la formazione e il lavoro
Azioni Realizzazioni
6.a.1 Interventi per lo sviluppo di accordi bilaterali e di partenariato europeo
n.accordi: 1
Regione coinvolta: accordo bilaterale con la Regione Catalogna
6.a.2 Lo sviluppo della cooperazione europea attraverso la rete EARLALL
Prosecuzione attività
Progetto: “BESiS” n. partner coinvolti: 8
Progetto “Cert Ent” (Programma Life Long Learning) n. partner coinvolti: 13
6.a.3 Partecipazione a reti tematiche e a progetti transnazionali e interregionali per lo scambio di buone pratiche e lo sviluppo di modelli comuni di intervento attraverso l’implementazione di progetti pilota
Progetto: OSA (prosecuzione attività )
6.a.4 Progetti a carattere transnazionale attivati dagli organismi territoriali del sistema regionale di lifelong learning
Destinatari dei progetti conclusi al 31/12/12: 1500
Obiettivo specifico 6.b: Sostenere la mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato a fini formativi e professionali
Azioni Realizzazioni
6.b.1 Incentivi per l’acquisizione di competenze rivolti a studenti delle scuole secondarie
Studenti delle scuole secondarie di secondo grado coinvolti: 631
Scuole coinvolte: 32
6.b.2 Stage all’estero per i percorsi IFTS Destinatari: 58
6.b.3 Voucher per work experience all'estero Destinatari: 104
6.b.4 Progetti di mobilità e cooperazione transnazionale Destinatari 662
6.b.5 Progetti di mobilità settoriale Destinatari: 340 (173 maschi e 167 femmine)
122
6.1 Iniziative per ampliare le reti di cooperazione con organismi e istituzioni di altri paesi per lo sviluppo della mobilità delle persone e per l'innovazione dei sistemi e dei modelli di intervento
La presente linea di intervento, prevalentemente indirizzata al rafforzamento delle condizioni di
operatività del sistema regionale dell’offerta di opportunità di mobilità all’estero, promuove la
partecipazione di attori quali istituzioni, enti locali e altri protagonisti del sistema regionale di
lifelong learning a reti transazionali o interregionali di cooperazione.
Queste forme di partenariato mirano a individuare dei percorsi innovativi e strategici per la
Regione Toscana in ambito di qualificazione dei sistemi di istruzione, occupazione giovanile e
opportunità di mobilità per i cittadini. Le azioni in cui si articola la presente linea di intervento
sono quattro, le cui principali realizzazioni sono di seguito descritte.
Azione 6.a.1 Interventi per lo sviluppo di accordi bilaterali e di partenariato europeo
Questa azione è propriamente finalizzata allo sviluppo di accordi con governi regionali e locali di
altri paesi europei. Nel corso del 2012, sono proseguite le attività della Regione Toscana previste
nell’ambito degli accordi stipulati negli anni precedenti, tra cui ricordiamo quello con i Paesi
Baschi, Bretagna, Baden Württemberg, Vastra Gotaland e Andalusia, finalizzato alla promozione di
attività di stage e di scambio rivolte a studenti, apprendisti e lavoratori giovani e adulti, grazie al
quale sono state predisposte le condizioni per l’accoglienza delle persone e per il coinvolgimento
di scuole e agenzie formative. A queste attività si è aggiunto il protocollo d’ intesa, stipulato il 6
marzo 2012, tra Regione Toscana e Generalitat de Catalunya. L’intesa ha come obiettivo quello di
rafforzare e garantire una stretta cooperazione per rendere più efficaci le politiche per
l’educazione, la formazione, l’occupazione e lo sviluppo economico dei due paesi, focalizzandosi
in particolare sui temi dell’apprendistato, scambi e della mobilità transnazionale di lavoratori,
studenti e imprenditori.
Azione 6.a.2 Lo sviluppo della cooperazione europea attraverso la rete EARLALL
Nel 2012 prosegue anche l’impegno della Regione nell’ambito della rete E.A.R.L.A.L.L.
(Associazione Europea dei governi locali e Regionali per l’educazione lungo tutto il corso della
vita) a sostegno della costruzione di modelli comuni di intervento.
EARLALL fondata su iniziativa della regione Toscana nel 2001, registra ad oggi, la collaborazione
di 23 enti europei locali e regionali. Oltre la Regione Toscana, tra i membri permanenti ritroviamo:
- Baden- Wurttemberg, Germania - Bretagna, Francia
123
- Generalitat de Catalunya, Spagna - Gobierno Basco, Spagna - Jamtland Region, Svezia - Ostsam Regional Development Council, Svezia - Provincia Autonoma Di Trento, Italia - Vastra Gotalandsregionen, Svezia - Regione Lazio, Italia - Regione of Southern Denmark, Danimarca - Regione Piemonte, Italia - Rheinland Pfalz, Germania - Regione veneto, Italia - Welch Governement,UK - Madona Council, Lettonia - Vidin District, Bulgaria
In considerazione delle finalità perseguite dall’associazione, la Commissione Europea ha, nel corso
degli anni passati, approvato e cofinanziato ad EARLALL molti importanti progetti, tra cui si
segnalano:
- European credits and transfer scheme for higher-level vocational and professional qualification
- Defining common issues across Europe for adult Education, teso alla creazione di uno schema
per il riconoscimento della qualificazione professionale di alto livello conseguita nei diversi
paesi dell’Unione Europea (Programma Leonardo);
- Valorization of the Leonardo Da Vinci products. The experience of the Region of Tuscany on
behalf of EARLALL;
- Process to define professional qualifications training and model of certification, attivato
autonomamente dalla Regione Toscana e dai Paesi Baschi, senza il grant dell’UE;
- GILAT - Guidance individual learnig account in Tuscany – che aveva come obiettivo primario la
promozione di azioni di Formazione ed Aggiornamento a Distanza e in presenza per gli addetti
ai servizi di orientamento dei Centri per l’Impiego per prepararli alla sperimentazione delle
carte di credito formativo (ILA – Individual Learning Account);
- ESVAC - European Scheme for Validation of Competences, riguardava la costruzione e la
sperimentazione di uno schema comune di riferimento da applicare ai processi di validazione
delle unità di competenza acquisite in contesti formativi di tipo formale in uso nei diversi Paesi;
- PREVALET, finalizzato a favorire il trasferimento dell’innovazione tra i governi regionali
nell’ambito delle politiche rivolte ai giovani drop out e all’educazione non formale degli adulti).
Nel corso dell’anno, tra le principali attività promosse da EARLALL che hanno contribuito alla
diffusione di risultati innovazioni nell’ambito delle politiche di interesse del Piano sono da
124
richiamare le azioni di supporto alle politiche giovanili e le azioni per aumentare l’efficacia delle
politiche pubbliche volte all’apprendimento permanente.
Coordinata dalla regione Toscana, una prima Assemblea Generale è stata indetta a Bruxelles il 6
marzo 2012. In quest’occasione è stato approvato un documento “Youth: One step ahead” con
una lista di proposte indirizzate alle Istituzioni Europee concernenti nuove forme di innovazione
per il supporto della situazione giovanile e la facilitazione nell’inserimento nel mondo del lavoro. Il
documento vuole rispondere all’esigenza di miglioramento delle politiche pubbliche di lifelong
learning e l’integrazione di queste con le politiche sociali e del lavoro. I membri direttamente
coinvolti in quest’azione, oltre la Regione Toscana sono stati: Badenv - Württemberg, Paesi
Baschi, Jamtland, Stiria e Galles.
Una seconda Assemblea generale indetta a Östersund, 11 e 12 Ottobre 2012, dal titolo
"Creativity, lifelong learning and ageing population", ha affrontato un altro degli ambiti
d’interesse del Piano, strettamente correlato con la Strategia di Europa 2020, indirizzato a
sostenere una migliore coesione sociale, grazie a nuove forme di investimento e allo scambio di
esperienze tra regioni europee riguardo forme innovative di apprendimento non-formale ed
informale rivolto alla popolazione adulta.
Durante l’anno, ulteriori gruppi di lavoro sono stati attivati, su iniziativa della Regione Toscana,
per riflettere sulla promozione di accordi di cooperazione con università ed aziende e la ricerca di
fondi europei per il finanziamento della mobilità giovanile. I membri del gruppo hanno, in
particolar modo, cercato di capire come le regioni europee lavorano nell’ambito della mobilità,
quali misure applicano, con quali fondi e come gli uffici interni ed i servizi, dediti alla mobilità
giovanile, sono strutturati. Tra i membri coinvolti in queste azioni, ritroviamo: Baden-
Württemberg, Paesi Baschi, Catalogna, Vastra Gotaland e Wales.
Azione 6.a.3 Partecipazione a reti tematiche e a progetti transnazionali e interregionali per lo scambio di buone pratiche e lo sviluppo di modelli comuni di intervento attraverso l’implementazione di progetti pilota
Questa azione mira, da un lato, a supportare la creazione di partenariati tra regioni italiane ed
europee che permettano di coordinare degli interventi congiunti e di scambiare esperienze
innovative negli ambiti di policy di interesse del Piano, dall’altro ad incentivare la partecipazione
regionale a reti tematiche per la realizzazione di attività di policy learning e policy transfer che
siano capaci di dare un valore aggiunto in termini di innovazione.
Questa azione ha trovato attuazione con la prosecuzione delle attività della Regione in riferimento
al progetto “OSA- One step ahead” (Un passo in avanti) approvato con delibera n.660/2010.
125
Attraverso lo scambio di esperienze e il confronto tra regioni europee, il progetto si propone di
identificare le migliori misure in ambito sociale, lavorativo e di lifelong learning da attuare per
agevolare l’inserimento lavorativo e nella vita sociale di giovani tra i 16 e i 32 anni. Con un
contributo della Commissione Europea di euro 349.935.00, la Regione Toscana, capofila del
progetto, è affiancata dai seguenti partner: Melius srl (IT), ERALALL European Association of
Regional and Local Authorities of Lifelong Learning (BE), Steirische Volkswirtschaftliche
Gesellschaft (AT), Volkshochshulverband Baden Wurttemberg e V.(DE), Gobierno Vasco (ES),
Università degli studi di Firenze (IT), Stiftelsen jamtli (SE), e Welsh Government Assembly (UK).
In risposta all’avviso per la presentazione di proposte sul programma Life Long Learning, la
Regione Toscana ha aderito (con decreto n.6367/2012) al progetto “Cert Ent: Applying ECVET and
ECTS to Certify Learning Outcomens and Qualification of the Entrepreneur in Construction
sector” (“Adottare ECVET e ECTS per certificare i risultati di apprendimento e qualificazione
dell’imprenditore edile”) Questo progetto, di una durata di 24 mesi e che vede coinvolti 13
partner europei, tra scuole, università, regioni, province ed istituti di formazione, è volto a
rafforzare le capacità del sistema regionale in ambito di apprendimento permanente. L’obiettivo è
quello di favorire la trasparenza e il riconoscimento delle competenze degli imprenditori edili,
adottando specifiche misure e quadri di qualificazione strutturati, a supporto della loro mobilità
all’estero e propedeutici alla definizione di standard formativi di qualificazione riconosciuti a
livello europeo.
Al fine di rendere più incisive le iniziative per la partecipazione a progetti transnazionali e lo
scambio di esperienze e misure innovative, nel corso del 2012 la Regione Toscana ha presentato
varie candidature progettuali nell’ambito dei programmi comunitari, fra queste possiamo
segnalare:
• La partecipazione, in qualità di capofila, (D.G.R. n.387/2012) al progetto Build
Entrepreneurship Skill in School- BESiS (Costruire le competenze imprenditoriali) il cui
obiettivo è quello di promuovere progetti ad alto valore aggiunto a livello europeo in
materia di istruzione per l'imprenditorialità, attraverso azioni che mirano alla
realizzazione di modelli di formazione nella scuola primaria e secondaria, attraverso
l’utilizzazione di piattaforme “web oriented”, scambio di buone pratiche ed incontri
internazionali. La prospettiva è quella di contribuire all’innalzamento dei livelli di qualità
della scuola toscana e l’ampliamento della rete di partenariato, a cui aderiscono il
consorzio CEDIT s.cons.r.l (in qualità di coordinatore tecnico di progetto), la Spagna, la
126
Danimarca, la Francia, la Germania, il Regno Unito (Galles) e l’Associazione di diritto belga
EARLALL;
• La proposta di candidatura, in qualità di soggetto proponente e capofila (D.G.R.
929/2012), al progetto “Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme
in Tuscany"(“Costruzione di un partenariato finalizzato alla creazione di un piano di
garanzia per i giovani in Toscana”). Questo intervento mira, tramite lo sviluppo di forme di
partenariato inter-istituzionale, tra servizi per l’impiego pubblici e privati, comuni, servizi
di orientamento e scuole, alla definizione di modelli innovativi di intervento nell’ambito
del supporto rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. In particolare, la
proposta di progetto è indirizzata a giovani NEET (non occupati, non studenti e non
inseriti in percorsi formativi) provenienti da territori segnati da situazioni di crisi quali
Province di Livorno, Massa Carrara e Prato. Il sostegno all’occupabilità dei giovani,
l’accompagnamento nelle transizioni scuola-lavoro, e il supporto all’accesso a percorsi di
istruzione e formazione di qualità costituiscono priorità sostenute trasversalmente dal
Piano. Nel caso specifico, sono forti i legami tra questa iniziativa e le politiche di sistema
attuate nell’ambito dell’obiettivo globale 1, dedicato all’occupazione. Va infatti ricordato
che con l’adozione, nel 2012, del Pacchetto per l’occupazione giovanile il quadro
strategico dell’Unione si è arricchito di un ulteriore strumento per coordinare gli
interventi in materia e che l’allineamento con questi indirizzi, in particolare con la prevista
istituzione di un sistema di garanzie per i giovani, richiederà in primo luogo la messa in
atto di riforme e misure volte a potenziare i legami tra competenze in uscita dai percorsi
di istruzione e formazione con il mondo del lavoro tramite il consolidamento dell’offerta
di tirocini e apprendistati e lo sviluppo politiche di sistema volte rafforzare le partnership
tra datori di lavoro e istituzioni che presiedono il governo del mercato del lavoro (servizi
per l'impiego, province, regioni, livello centrale, sindacati e altri servizi per i giovani).
Azione 6.a.4 Progetti a carattere transnazionale attivati dagli organismi territoriali del sistema regionale di lifelong learning
Quest’azione, che vede come protagonisti le istituzioni provinciali e comunali della regione, mira
alla creazione di rapporti di cooperazione tra diversi livelli di governance regionali e Governi locali
di altri paesi. Questa tipologia di progetti, finanziata dalle risorse dell’Asse V del POR FSE
2007/2013 è stata attuata tramite l’avviso pluriennale per Progetti transnazionali presentati da
Province e Comuni Toscani, approvato nel 2008 con decreto n. 6245 (in fase di chiusura attività).
Dal momento dell’avvio al 31/12/12, sono stati 1.500 i destinatari coinvolti dalle attività finanziate
dal bando.
127
128
6.2 Il sostegno alla mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato
La linea di intervento afferente al secondo obiettivo specifico ha lo scopo di facilitare l’accesso nel
mondo del lavoro dei singoli cittadini e sostenere un miglioramento nella qualificazione e
competenze acquisite nell’arco della vita attraverso esperienze di mobilità, stage, apprendistato,
lavoro all’estero. La mobilità internazionale permette di dare un valore aggiunto ai percorsi di
formazione e professionali dell’individuo. I principali destinatari di questo obiettivo sono: studenti
delle scuole secondarie, imprenditori, universitari, diplomati, apprendisti, occupati, inoccupati.
L’obiettivo è sostenuto attraverso sei differenti azioni, per la maggior parte dirette a giovani, e
che pertanto presentano numerosi legami sia con il Progetto GiovaniSì del PRS, sia con le iniziative
faro della Strategia di Europa 2020, “Youth on the Move” (volta essenzialmente a migliorare
l'efficienza dei sistemi di insegnamento e ad agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del
lavoro) e “Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro” (che nell’ottica di aumentare
la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare al meglio l'offerta e la domanda di
manodopera, promuove politiche di supporto al potenziamento delle competenze degli individui,
lungo tutto l'arco della vita e il sostegno alla mobilità dei lavoratori).
Azione 6.b.1 Incentivi per l’acquisizione di competenze rivolti a studenti delle scuole secondarie
Quest’azione ha un ruolo importante, da un lato, nel recepimento delle priorità di “Youth on the
Move” che vede nella promozione della mobilità per l’apprendimento una delle sue quattro linee
d’azione e dall’altro, nell’attuazione di una specifica linea d’intervento del Progetto GiovaniSì, che
mira ad accrescere il numero di soggetti che partecipano a progetti di mobilità e ad aumentare la
qualità formativa tramite la mobilità transnazionale di alunni e docenti della Toscana.
Si rivolge a studenti e docenti delle scuole secondarie, sostenendo esperienze di mobilità
all’estero per lo sviluppo di competenze linguistiche e comunicative inerenti la lingua straniera
studiata dai partecipanti e per lo svolgimento di esperienze di formazione presso centri
d’istruzione o aziende straniere.
Come per gli anni precedenti, anche nel corso del 2012, è stato pubblicato il bando per la
concessione di contributi a favore della mobilità per gli studenti delle scuole secondarie di II grado
toscane per l’anno 2012/2013 (approvato con decreto n.2898/2012). Il bando è rivolto a intere
classi di studenti delle terze e quarte dei licei, licei artistici, istituti d’arte, istituti tecnici e istituti
professionali e prevede la realizzazione di una delle seguenti attività:
129
• esperienze di lavoro e di formazione professionale, che abbiano come obiettivo
l’eventuale trasferibilità di processi formativi che possano contribuire, in maniera
innovativa, alla crescita delle conoscenze e delle competenze dei partecipanti;
• attività laboratoriali, conformi al curriculum didattico, da svolgersi presso i laboratori
dell’istituto di destinazione e previo accordo con il medesimo;
• esperienze didattiche applicate alla imprenditorialità.
Le risorse messe a disposizione per il bando sono state di euro 1.000.000,00 a valere sul POR FSE
2007-2013-l’Asse V “Transnazionalità e Interregionalità”.
Le scuole finanziate sono state 32 su 43 domande presentate, per un totale di 631 studenti
partecipanti. Essendo state le richieste inferiori rispetto alla disponibilità del budget, a fine anno
sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande di partecipazione all’avviso (come
da decreto n. 5636/12 ) con scadenza prevista al 07/01/2013.
Azione 6.b.2 Stage all’estero per i percorsi IFTS
Finanziata tramite risorse del FSE, questa azione promuove esperienze di stage all’estero
all'interno di percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), al fine di rafforzare
ulteriormente il profilo qualitativo di questo importante segmento dell’offerta formativa
regionale. Nel corso dell’annualità 2012 è stato approvato l’avviso pubblico (con decreto
n.1433/2012 modificato in seguito con il decreto n. 1700/2012) per il finanziamento a valere
sull’asse V del POR FSE di periodi di stage all’estero della durata di tre-otto settimane all’interno
dei corsi IFTS.
Sempre nella stessa annualità sono stati finanziati (con decreto n.4151/2012) per 350.000,00 euro
complessivamente 21 percorsi di stage, previsti da i seguenti corsi IFTS:
- Il corso per “Tecnico superiore commerciale per il marketing e per l’organizzazione delle
vendite BOOST” della provincia di Siena;
- Il corso per “Tecnico superiore per i rilevamenti territoriali informatizzati – GEO TEC” della
Provincia di Arezzo.
I destinatari rilevati nel 2012 sono stati in tutto 58.
Azione 6.b.3 Voucher per work experience all'estero
Anche nell’annualità 2012 la Regione Toscana ha sostenuto la mobilità a fini professionali e il
supporto di esperienze lavorative condotte all’estero attuando così una delle linee d’intervento
del Progetto GiovaniSì.
Nel quadro di realizzazione di quest’azione, con decreto n.138/2012 è stato approvato il bando
che finanzia, nell’ambito del POR FSE asse V "Transnazionalità ed interregionalità", voucher
130
individuali per la realizzazione di progetti di stage professionale presso un’ azienda, ente,
organizzazione pubblica o privata, in un paese estero.
I soggetti proponenti sono giovani toscani inoccupati, disoccupati e occupati con contratto di
lavoro a tempo determinato o contratto di lavoro atipico in possesso di qualifica professionale,
diploma di maturità o del diploma di laurea con un’età inferiore ai 40 anni. Spetta direttamente al
soggetto proporre un’azienda all’estero disponibile ad accoglierlo per una durata minima di 1
mese, fino ad un massimo di 6 mesi continuativi. In risposta all’avviso pubblico sono state
presentate 96 domande, delle quali ne sono state ritenute ammissibili ed in seguito finanziabili,
86 (con decreto n.2903/2012) per un importo totale stanziato di euro 500.000.
Degli 86 soggetti richiedenti solo 66 hanno visto l‘effettivo avvio del loro stage in quanto vi sono
stati nel corso dell’anno, 20 soggetti rinunciatari dei quali si segnalano 15 femmine e 5 maschi.
Tra i destinatari effettivi dei voucher si registra una prevalenza di maschi: 45, a fronte delle 21
donne, e con una fascia d’età compresa tra i 25- i 35 anni.
Nel quadro dell’attuazione di questa azione, si deve ricordare l’aggiornamento, attraverso il
decreto n. 1998/2012, della graduatoria del Progetto TransEngine. Questo progetto è nato da un
protocollo d’Intesa tra la Regione Toscana e la Duale Hochschule Baden-Württemberg per
garantire a giovani laureati in ingegneria, con conoscenza della lingua inglese o tedesca e con
un’età inferiore ai 35 anni, l’opportunità di realizzare un’esperienza di formazione e lavoro presso
imprese ad alto contenuto tecnologico. Con il suddetto atto sono stati inseriti in graduatoria altri
18 giovani laureati in ingegneria, come possibili beneficiari dell’iniziativa, per un totale di 24
candidati inseriti nell’“Archivio regionale del progetto TransEngine” disponibili a partecipare
all’esperienza.
Azione 6.b.4 Progetti di mobilità e cooperazione transnazionale
Quest’azione mira ad ampliare la partecipazione ad iniziative di mobilità, e alla promozione di
progetti transnazionali che vedano il coinvolgimento degli operatori del sistema toscano di
formazione e lavoro, finalizzati allo scambio di buone pratiche e allo sviluppo di processi di
cooperazione con partner operanti in altri paesi.
Nel quadro dell’attuazione di questa linea di intervento, a valere sulle risorse dell’Asse V del POR
FSE, nel corso del 2010 era stato emanato un avviso di chiamata per “Azioni Transnazionali” con
decreto n. 5016/2010.
L’avviso di chiamata prevedeva tre tipi di azioni finanziabili:
131
- Azioni di mobilità transnazionale, tramite uno stanziamento di euro 1.200.00,00, questa
azione sostiene la mobilità all’estero a fini formativi e professionali, individuale ed organizzata,
indirizzata a soggetti occupati, in cerca di occupazione e imprenditori. L’obiettivo di questa
prima azione è, l’acquisizione di conoscenze e competenze che permettano di agevolare
l’inserimento lavorativo, grazie alla realizzazione di scambi, visite di studio e stage formativi. I
progetti prevedono una durata massima di 12 mesi ed i soggetti attuatori possono presentare
progetti in quanto soggetto singolo o ente aggregato: (i) associazione temporanea di imprese
o di scopo costituita o da costituire a finanziamento approvato; (ii) rete di imprese
formalizzata a mezzo di “contratto di rete”. I destinatari coinvolti nel 2012 dai progetti
finanziati da questa linea di azione, sono stati complessivamente 363, di cui 100 maschi e 263
femmine.
- Tramite la seconda tipologia di azione prevista dall’Avviso, Azioni a supporto di reti e
partenariati transnazionali delle Parti sociali e delle imprese, sono stati destinati 800.000
euro, alla prosecuzione di collaborazioni tra partnership già esistenti, create nel quadro di
precedenti progetti transnazionali o alla costituzione di nuove forme di cooperazione, che
possano essere d’impulso per lo sviluppo di nuovi accordi di interesse comune per le Parti
Sociali e le imprese. La finalità è quella di creare dei rapporti di collaborazione tra Parti Sociali
e imprese con organizzazioni corrispondenti presenti in Regioni con cui la Regione Toscana ha
già dei rapporti di cooperazione o verso cui vi è l’interesse di crearne di nuovi.
- Progetti pilota e di trasferimento dell’innovazione, con uno stanziamento di 200.000 euro
per la realizzazione di interventi presentati da reti e partnership transnazionali finalizzati allo
sviluppo di programmi congiunti, progetti innovativi, per il trasferimento, l’adattamento e lo
scambio di esperienze e di prodotti in contesti formativi e lavorativi diversi, inerenti le
tematiche del lavoro, dell’innovazione, dell’inclusione sociale.
I destinatari rilevati nel 2012 per le ultime due tipologie di azione sono stati complessivamente
299.
Azione 6.b.5 Progetti di mobilità settoriale
Gli interventi inerenti quest’azione sono finalizzati a favorire la crescita professionale di soggetti
impegnati in un particolare settore o ambito produttivo a vocazione transnazionale, grazie alla
creazione di forme di partenariato e cooperazione con attori operanti in altre regioni straniere.
Nel corso del 2012 sono proseguite le attività afferenti all’avviso adottato con DD n. 928 del
10/03/2011) a valere sull’Asse V Transnazionalità e Interregionalità del POR FSE .
132
L’obiettivo dell’avviso era quello di promuovere la realizzazione di reti su base interregionale e
transnazionale con un’attenzione particolare per lo scambio di buone pratiche, promosso
attraverso azioni di mobilità individuale. Le azioni previste dal bando dovevano rientrare in uno
dei seguenti ambiti:
• turismo responsabile
• ristorazione
• ricettività turistica
• cantieristica navale e da riporto
• logistica portuale
• energia e ambiente
• manifatturiero
I progetti potevano essere presentati ed attuati da soggetti singoli (organismi rappresentativi del
mondo sindacale e datoriale; centri servizi alle imprese), o da soggetti in forma aggregata
(associazione temporanea di imprese o di scopo; rete di imprese formalizzata a mezzo di
“contratto di rete”).
Le azioni rivolte ai diversi destinatari finali dovevano essere incluse in un progetto unitario che
oltre a prevedere la realizzazione di azioni propedeutiche alla definizione degli obiettivi
dell’Accordo di cooperazione con i partner stranieri dell’ambito produttivo prescelto e del piano
di attuazione delle attività, doveva essere focalizzato su quattro tipologie di azioni:
1. Azioni di cooperazione tra imprese aventi per oggetto iniziative di partenariato, oppure di
benchmarking o scambio di informazioni e l’offerta di work experience
2. Azioni di cooperazione tra parti sociali aventi per oggetto lo scambio di buone pratiche
concernenti le politiche di sviluppo economico e la gestione delle relazioni sindacali nel
settore interessato;
3. Azioni di mobilità a favore di laureati e studenti universitari interessati a realizzare
esperienze di lavoro all’estero, da svolgere in imprese appartenenti o direttamente
connesse all’ambito produttivo interessato;
4. Azioni di mobilità a favore di diplomati in cerca di occupazione, apprendisti o studenti
delle scuole superiori per lo svolgimento di esperienze di lavoro all’estero della durata
non inferiore alle 4 settimane.
I destinatari principali di questa azione sono stati: imprenditori e dipendenti di piccole e medie
imprese, laureati e studenti universitari, diplomati in possesso di qualifica in cerca di occupazione,
apprendisti e studenti di età superiore ai 16 anni.
133
I destinatari raggiunti nel 2012 dalle attività promosse dal suddetto bando sono stati in tutto 340,
di cui 173 maschi e 167 femmine.
134
7. ATTUAZIONE FINANZIARIA
7.1 Il quadro delle disponibilità finanziarie
Le risorse finanziarie attivabili per l’attuazione del Piano di Indirizzo Generale Integrato sono
individuate nelle poste iscritte a bilancio in riferimento alle UPB relative alla funzione obiettivo 6.1
Promozione del sistema integrato Istruzione, Formazione e lavoro.
Il volume delle risorse finanziarie iscritte a bilancio in riferimento alla funzione obiettivo 6.1 per il
2012 ammonta a € 205.255.664,26 . I successivi assestamenti apportati al bilancio regionale
hanno innalzato il totale delle risorse a € 380.472.874,45.
Per l’attuazione del Piano inoltre sono disponibili risorse finanziarie ulteriori, derivanti da capitoli
di bilancio afferenti a altre UPB ma gestite dalla stessa direzione generale responsabile della
attuazione (UPB 133, 513, 742, 744): le risorse utilizzabili assestate iscritte a bilancio in queste
UPB ammontano a € 31.978.548,44.
Tenuto conto di queste precisazioni, sintetizzate nel prospetto seguente, l’ammontare, assestato,
delle risorse finanziarie che il Bilancio Regionale ha mobilitato nel 2012 per l’attuazione del Piano
si attesta a € 412.451.422,89.
Il complesso delle risorse stanziate è destinato per l’85%% (€ 350.753.713,33) alla copertura di
spese correnti; per il rimanente 15% (€ 61.697.709,57) alla copertura di spese per investimenti.
135
Tab 1 Prospetto delle risorse finanziarie stanziate per il 2012 per l’attuazione del Piano di Indirizzo Generale Integrato
UPB Competenza 2012
Iniziale Competenza 2012
Assestata 6.1 Promozione del sistema integrato istruzione, formazione e lavoro
6.1.1 Sistema formazione professionale – Spese correnti
145.294,88 41.505.888,65
Fondi Regionali 145.294,88 151.276,72 Fondi Nazionali - 41.132.243,84
Fondi UE - 222,368,09 6.1.2 Lavoro – Spese correnti 12.715.000,00 17.739.661,10
Fondi Regionali 12.715.000,00 8.791.236,16 Fondi Regionali – cof. UE - 2.851,51
Fondi Nazionali - 4.326.894,87 Fondi UE - 27.611,49
Altri Fondi - 4.591.067,07 6.1.10 Lavoro – Spese investimento 3.780.000,00 3.780.000,00
Fondi Regionali 3.780.000,00 3.780.000,00 6.1.3 Sistema dell’educazione e dell’istruzione – Spese Correnti
71.219.135,89 125.123.493,31
Fondi Regionali 71.219.135,89 70.853.808,57 Fondi Regionali – cof. UE - 6.900,69
Fondi Nazionali - 53.874.049,11 Fondi UE - 376.683,65
Altri Fondi - 12.051,29 6.1.4 Sistema dell’educazione e dell’istruzione – Spese investimento
12.528.074,54 33.324.166,44
Fondi Regionali 250.761,51 10.750.761,51 Fondi Regionali – cof. UE - -
Fondi Nazionali 10.823.569,00 22.571.398,46 Fondi UE 1.453.744,03 2.006,47
6.1.5 Attuazione Programma Fondo Sociale Europeo – Spese correnti
104.868.158,95 158.999.664,95
Fondi Regionali – cof. UE 11.875.741,37 19.551.921,77 Fondi Nazionali – cof. UE 43.602.939,54 65.435.068,32
Fondi UE 49.389.478,04 74.012.674,82 Totale funzione obiettivo 6.1 205.255.664,26 380.472.874,45
Altre UPB 133 Attività d’informazione, comunicazione, pubblicità istituzionale- Spese correnti
44.000,00 38.494,00
Fondi Regionali 44.000,00 38.494,00 513 Interventi per lo sviluppo del sistema economico e produttivo – Spese correnti
617.765,98 3.272.657,97
Fondi Regionali 200.000,00 4.311,50 Fondi UE 417.765,98 3.268.346,47
742 Oneri non ripartibili- Spese correnti - 4.073.853,35 Altri Fondi - 4.073.853,35
744 Oneri non ripartibili- Spese di investimento 200.000,00 24.593.543,12 Fondi Regionali - 1.979.631,58
Altri Fondi 200.000,00 22.613.911,54 Totale altre UPB 861.765,98 31.978.548,44
Totale 206.117.430,24 412.451.422,89
136
Rispetto all’anno precedente l’ammontare delle risorse stanziate per l’attuazione del Piano ha
subito una contrazione di circa 20 milioni di euro, pari a 5 punti percentuali. Come evidenziato
dalla tabella seguente, tale riduzione è imputabile essenzialmente alla riduzione delle risorse di
fonte nazionale, ridottesi di oltre 30 milioni di euro: a fronte di questa contrazione, rimane
pressoché stabile lo stanziamenti delle risorse regionali, mentre aumentano quelli di fonte UE e gli
altri Fondi.
Tab. 2 Prospetto degli stanziamenti 2011 e 2012 per fonte di finanziamento
2011 2012 Fonte finanziaria
v.a. % v.a. % Fondi Regionali 115.450.427,26 26,7 115.911.194,01 28,1
Fondi Statali 219.743.699,53 50,8 187.339,654,60 45,4 Fondi UE 86.655.076,12 20,0 77.909.691,03 18,9
Altro 10.811.621,21 2,5 31.290.883,25 7,6
TOTALE 432.660.824,12 100,0 412.451.422,81 100,0
137
7.2 Impegni e pagamenti
L’attuazione degli interventi del Piano ha comportato nel corso del 2012 l’assunzione di impegni
per € 233.609.192,69 e l’erogazione di pagamenti per € 111.998.014,74.
Rispetto al 2011, che è stato l’ultimo anno di attuazione del precedente Piano di Indirizzo
Generale Integrato relativo al periodo 2006-2010, si registra un calo nell’ammontare sia degli
impegni assunti che delle spese erogate. Come evidenziato dalla tabella seguente i dati
dell’attuazione finanziaria relativi al 2012 si collocano rispetto ai valori medi annuali calcolati nel
periodo 2006-2011, rispettivamente al di sopra per quanto riguarda gli impegni e al di sotto
relativamente ai pagamenti. La velocità di spesa del programma, indicatore dato dal rapporto tra
impegni e pagamenti, si attesta in termini percentuali al 48%.
Tabella 1– Impegni e pagamenti 2006 – 2012 (valori in migliaia di euro)
P.I.G.I. Anno Impegni
(a) Pagamenti
(b) Capacità di spesa
(b/a) 2006 240.400 62.392 26,0 2007 157.585 84.912 53,9 2008 264.742 122.242 44,9 2009 212.376 147.904 69,6 2010 218.082 117.035 53,7 2011 268.502 169.426 63,1
2006-2010
Media 2006-2011 226.948 117.319 - 2012-2015 2012 233.265 111.998 48,0
Per completare il quadro finanziario legato all’attuazione del Piano nel corso del 2012, si deve inoltre considerare che per la realizzazione delle attività delegate previste dal POR FSE 2007/2013 per l’annualità 2012 è stato trasferito a favore delle amministrazioni provinciali e all’Unione di Comuni Empolese/Valdelsa un volume di risorse pari a € 50.086.367,93. Ulteriori € 1.861.128,86 di impegni sono stati assunti per spese relativa all’Assistenza Tecnica del Por. Ob. 2 FSE 207/2013.
I fondi impegnati nel corso del 2012 derivano per poco meno di 100 milioni di euro (per una quota pari al 42,6% del totale) da risorse di fonte regionale; fondi nazionali hanno contribuito per il 39,9% agli impegni complessivi, mentre fondi della UE hanno finanziato il 15,6% degli impegni totali.
A questo proposito, l’analisi dei dati relativi all’annualità 2012, letti in comparazione con quelli del 2011, mette in luce alcuni aspetti importanti da sottolineare:
138
§§§ la riduzione complessiva nel valore degli impegni registrata nel 2012 è legata pressoché completamente alla diminuzione registrata negli impegni finanziati con fondi statali, diminuiti di oltre 36 milioni di euro rispetto al 2011;
§§§ diminuisce leggermente il valore assoluto degli impegni assunti con fondi regionali che però, considerata la diminuzione complessiva degli impegni e in particolare di quelli assunti con risorse nazionali, diventano le principali fonti di finanziamento del Piano;
§§§ aumentano, sia in valore assoluto che percentuale, gli impegni assunti con i fondi UE, che nel 2012 sono riusciti ad assicurare più del 15% delle risorse complessive necessarie alla attuazione del Piano;
§§§ diminuiscono, sia in valore assoluto che percentuale, gli impegni assunti con l’apporto di altre fonti di finanziamento.
Tabella 2 - Anni 2012 e 2011, impegni per fonte di finanziamento Fonte 2012 2011
Impegno (v.a.) Impegno
(%) Impegno (v.a.)
Impegno (%)
Fondi regionali 99.427.359,21 42,6 102.952.957,45 38,3
di cui cofin. UE 8.443.19,47 7.010.612,52 Fondi statali 92.913.388,51 39,8 129.427.433,64 48,2
di cui cofin. UE 32.101.105,65 23.938.265,59 Fondi UE 36.322.658,79 15,6 28.341.925,31 10,6
Altro 4.601.944,18 2,0 7.780.469,85 2,9
Totale 233.265.350,69 100,0 268.502.786,25 100,0
Le risorse impegnate nell’annualità 2012 sono state destinate per l’88,1% (€ 205.621.669,09) alla copertura di spese correnti; per il rimanente 11,9% (€ 27.643.681,60) alla copertura di spese per investimenti.
Rispetto all’anno precedente si registra una decisa contrazione, pari a 40 milioni di euro, degli
impegni relativi a spese correnti, ed un aumento, di poco meno di 5 milioni di euro, di quelli
relativi a spese per investimento.
Tabella 3 -Anni 2012 e 2012, impegni e pagamenti per tipologia di spesa
2012 2011
Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Spese correnti 205.621.669,09 107.146.923,85 245.547.489,38 166.407.022,46
Spese per investimenti
27.643.681,60 4.851.090,89 22.955.296,87 3.019.268,90
Totale 233.265.350,69 111.998.014,74 268.502.786,25 169.426.291,36
139
In relazione alla articolazione strategica del Piano, la quota maggiore degli impegni assunti
riguarda interventi inerenti le politiche per il lavoro, condotti nel quadro dell’Obiettivo Globale 4:
per la loro attuazione sono stati assunti impegni per 89,6 milioni di euro, pari al 38,4% degli
impegni totali ed erogate spese per 33,1 milioni di euro, pari al 30% delle spese totali. Secondo,
per volume di risorse impegnate, è il complesso degli interventi afferenti l’Obiettivo Globale 2, la
cui attuazione ha comportato più della metà delle risorse erogate nel corso dell’anno.
L’attuazione degli interventi relativi all’apprendimento permanente, Obiettivo Globale 1, ha
portato all’assunzione di circa un quarto degli impegni complessivi e all’erogazione del 19% delle
spese.
L’avanzamento finanziario registrato nel corso del 2012 è stato in gran parte determinato dalla
attuazione degli interventi previsti da questi tre Obiettivi Globali che ha generato oltre il 95% degli
impegni assunti e delle spese erogate: soltanto quote marginali di impegni e spese derivano infine
dall’attuazione degli interventi relativi agli obiettivi globali 3, 5 e 6.
Tabella 4 - Attuazione finanziaria 2012 - Impegni e pagamenti per Obiettivo Globale
Obiettivo Impegnato
(a) %
Pagamenti (b)
a/b x 100
OBIETTIVO GLOBALE 1 Promuovere i percorsi di sviluppo personale, culturale e formativo dei cittadini, attraverso l‘offerta di opportunità educative e la crescita qualitativa del sistema scolastico toscano, nel quadro di un approccio integrato per l’apprendimento lungo tutto l'arco della vita
56.914.781 24,4 21.059.651 37,0
OBIETTIVO GLOBALE 2 Promuovere e sostenere l’accesso ad un’offerta formativa di alto valore per la qualificazione professionale dei giovani, secondo una logica di integrazione fra scuola, formazione, Università e mondo del lavoro
80.851.426 34,7 56.031.977 69,3
OBIETTIVO GLOBALE 3 Sostenere le strategie di sviluppo dei territori e i loro processi di innovazione attraverso un’offerta formativa di elevata qualità, capace di valorizzare le eccellenze e rispondente alle esigenze del mercato del lavoro e della società
2.485.053 1,1 364.626 14,7
OBIETTIVO GLOBALE 4 Promuovere la creazione di lavoro qualificato e ridurre la precarietà
89.611.044 38,4 33.147.744 37,0
OBIETTIVO GLOBALE 5 Sviluppare il sistema regionale delle competenze e dell'orientamento
1.047.602 0,4 275.991 26,3
OBIETTIVO GLOBALE 6 Promuovere politiche di mobilità transnazionale e di cooperazione a supporto della formazione e dell'occupabilità
2.355.444 1,0 1.118.027 47,5
140
Totale 233.265.350 100 111.998.016 48,0
In relazione agli obiettivi globali del Piano, gli impegni assunti per le due tipologie di costi (per le spese correnti e per le spese per investimento) sono suddivisi secondo quanto riportato dalla tabella seguente:
Tabella 5 -Attuazione finanziaria 2012 - impegni per obiettivo globale e tipologie di spesa
Obiettivo Globale Spese correnti % Spese per
investimenti % TOTALE
OB. GLOBALE 1 42.253.913,23 20,5% 14.660.868,14 53,0% 56.914.781,37
OB. GLOBALE 2 74.100.664,38 36,0% 6.750.761,51 24,4% 80.851.425,89
OB. GLOBALE 3 2.485.052,27 1,2% 452.051,95 1,6% 2.485.052,27
OB. GLOBALE 4 83.378.992,40 40,5% 5.780.000,00 20,9% 89.611.044,35
OB. GLOBALE 5 1.047.602,13 0,5% 0,00 0,0% 1.047.602,13
OB. GLOBALE 6 2.355.444,68 1,1% 0,00 0,0% 2.355.444,68
Totale 205.621.669,09 100,0 27.643.681,60 100,0 233.265.350,69
L’apporto delle diverse tipologie di fonti finanziarie utilizzate per gli impegni assunti nei diversi
obiettivi globali è sintetizzato nella tabella seguente:
Tabella 6 - Attuazione finanziaria 2012 – impegni assunti per obiettivo globale e fonte di finanziamento
Ob.
Glob.
Fondi Regionali Fondi Statali Fondi UE Altri Totale
1 27.223.548,48 26.765.229,31 2.915.126,47 10.877,11 56.914.781,37
2 52.110.267,01 24.157.873,30 4.583.285,58 0,00 80.851.425,89
3 105.485,97 1.819.535,59 560.030,71 0,00 2.485.052,27
4 19.735.181,51 39.241.499,22 26.043.296,55 4.591.067,07 89.611.044,35
5 118.813,90 435.487,28 493.300,95 0,00 1.047.602,13
6 134.062,34 493.763,81 1.727.618,53 0,00 2.355.444,68
Totale 99.427.359,21 92.913.388,51 36.322.658,79 4.601.944,18 233.265.350,69
La stessa tabella indica anche come esista una certa specializzazione nell’impiego dei fondi nei
diversi ambiti strategici di intervento del Piano: i Fondi regionali infatti hanno trovato impiego
soprattutto, per oltre il 50%, nel finanziamento degli interventi volti alla qualificazione
professionale dei giovani previsti nel secondo Obiettivo Globale; molto specializzati anche i Fondi
UE che hanno trovato impiego soprattutto negli interventi programmati a favore del mercato del
lavoro attuati nell’ambito del quarto obiettivo globale; nello stesso ambito strategico hanno
analogamente trovato il maggiore impiego i Fondi Nazionali, che tuttavia sono stati largamente
utilizzati anche nel quadro dei primi due obietti globali del Piano.
141
142
7.3 Impegni e pagamenti – dettaglio per obiettivo specifico e per azione
Le pagine successive dettagliano il quadro degli impegni e dei pagamenti per gli obiettivi specifici e le azioni dei singoli obiettivi globali del Piano.
7.3.1. Obiettivo Globale 1 - Le politiche per il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita
L’attuazione degli interventi programmati nel campo del diritto all’apprendimento lungo tutto l‘arco della vita ha comportato nel 2012 l’assunzione di un quarto degli impegni complessivi del Piano e il 19% dei pagamenti erogati nel corso dell’anno. Gli impegni sono stati finanziati per il 95%, in misura pressoché uguali da fondi regionali e fondi nazionali; soltanto per il 5% da fondi europei.
L’insieme delle azioni dirette alla realizzazione di attività e servizi per l’infanzia, afferenti l‘obiettivo specifico 1.a, ha generato impegni per 26,4 milioni di euro e spese per 12,7 milioni di euro. In particolare: § il finanziamento dei “Servizi educativi per l’infanzia”, azione 1.a.1, destinati alla
popolazione da 0 a 3 anni, ha generato impegni per 13,9 milioni di euro e pagamenti per 12,2 milioni, coperti per 9,7 milioni da risorse regionali;
§ mentre l’azione 1.a.3 destinata alla realizzazione di “Azioni di continuità educativa” destinate alla popolazione da 0 a 6 anni, ha generato impegni per 12,2 milioni di euro.
Il finanziamento delle azioni previste nel quadro dell’obiettivo specifico 1.b ha prodotto impegni per 27,7 milioni di euro. Centrali nel determinare il tiraggio finanziario di questo obiettivo specifico sono state: § l’azione 1.b.4 che finanzia “Interventi per il diritto allo studio scolastico” che ha generato
impegni 10,1 milioni di euro, coperti per 3 milioni da risorse regionali e per 7 milioni da risorse nazionali;
§ l’azione 1.b.6 che finanzia “Interventi a supporto della qualità dell’edilizia scolastica e dell’infanzia” che a prodotto impegni per 14,6 milioni di euro, tutti relativi a spese per investimento, coperti per 12,4 milioni di euro da risorse nazionali.
L’attuazione degli interventi previsti negli altri due obiettivi specifici di questo obiettivo globale ha generato flussi finanziari più contenuti. Da sottolineare: § gli interventi dell’azione 1.c.2 “Educazione formale e non formale degli adulti” che hanno
generato impegni per 900 mila euro; § l’intervento dell’azione 1.c.3 “Sistema regionale di e-learning per l’apprendimento
permanente (TRIO)” che ha generato impegni per 1,3 milioni di euro.
143
Tabellla 7 - Attuazione finanziaria 2012 - impegni e pagamenti per gli obiettivi specifici e le azioni del Primo Obiettivo Globale
2012
Impegni Pagamenti Pagamenti /
impegni Oggetto
(1) (2) (2/1)
1.a.1 Servizi educativi per la prima infanzia 13.969.719,51 12.259.427,50 87,8
1.a.2 Interventi per la generalizzazione della scuola dell’infanzia
271.890,00 0,00 0,0
1.a.3 Azioni di continuità educativa 12.226.869,39 488.117,88 4,0
Obiettivo Specifico 1.a 26.468.478,90 12.747.545,38 48,2
1.b.2 Interventi a sostegno dell'integrazione scolastica
2.049.836,95 1.124.768,15 54,9
1.b.3 Indirizzi alle istituzioni scolastiche e interventi a sostegno della qualità dell’offerta didattica
948.154,05 103.041,06 10,9
1.b.4 Diritto allo studio scolastico 10.108.455,57 4.943.942,33 48,9
1.b.6 Interventi a supporto della qualità dell’edilizia scolastica e dell’infanzia
14.660.868,14 710.569,05 4,8
Obiettivo Specifico 1.b 27.767.314,71 6.882.320,59 24,8
1.c.1 Attività di educazione non formale e per la socializzazione rivolte agli adolescenti, ai giova
409.117,69 31.814,88 7,8
1.c.2 Educazione formale e non formale degli adulti
899.809,64 382.152,94 42,5
1.c.3 Sistema regionale di e-learning per l’apprendimento permanente (TRIO)
1.365.086,93 1.010.842,93 74,0
Obiettivo Specifico 1.c 2.674.014,26 1.424.810,75 53,3
1.d.2 Attività di monitoraggio, studio, ricerca e valutazione nel settore dell’istruzione e dell'infanzia
4.973,50 4.973,50 100,0
Obiettivo Specifico 1.d 4.973,50 4.973,50 100,0
Obiettivo Globale 1 56.914.781,37 21.059.650,22 37,0
144
7.3.2. Obiettivo Globale 2 – La strategia regionale per la qualificazione professionale dei giovani
L’attuazione degli interventi programmati per la realizzazione della strategia regionale per la qualificazione professionale dei giovani ha prodotto circa un terzo degli impegni complessivi del Piano e la metà dei pagamenti. Gli impegni assunti sono stati finanziati per circa i due terzi con Fondi Regionali (52,1 milioni di euro) e per il 30% con Fondi Nazionali (24,1 milioni di euro).
A determinare l’elevato tiraggio finanziario dell’intero Obiettivo Globale sono stati in massima parte gli interventi realizzati all’interno del Sistema regionale del diritto allo studio universitario (DSU), programmato dall’azione 2.b.1, costituiti da una pluralità di realizzazioni svolte per sostenere l’accesso e alla frequenza ai corsi universitari (tra queste ricordiamo le borse di studio, i servizi di alloggio e di ristorazione, ecc.), che hanno comportato l’assunzione di impegni per 58,2 milioni e pagamenti per 51,1 milioni di euro. L’ammontare finanziario necessario è stato fornito per poco più di 50 milioni da risorse regionali, per i restanti 7,9 milioni di euro da fondi statali derivanti dal fondo integrativo statale per borse di studio (Legge 390/91).
All’interno dello stesso obiettivo specifico da segnalare:
§ il finanziamento per 3,2 milioni di euro di Borse di studio per dottorati di ricerca
internazionali, azione 2.b.2, finanziati per metà da Fondi UE (POR Ob. 2 DSE 2007/2013 Asse IV) e per altri 1,3 milioni di euro da Fondi Nazionali a cofinanziamento dei Fondi Europei;
§ il finanziamento per 1.1 milioni di euro, di voucher di alta formazione, azione 2.b.4, finanziati quasi completamente da Fondi Regionali.
Elevato il tiraggio finanziario anche dell’altro Obiettivo specifico, dove è stato centrale l’intervento dei Fondi Nazionali, attivati per finanziare:
§ l’azione 2.a.1 “Apprendistato per l’adempimento del diritto dovere all'istruzione e
formazione”, finanziata complessivamente per 6,9 milioni di euro, 6 dei qualì provenienti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l'attuazione degli interventi provinciali di formazione per i drop-out ed integrazione dei sistemi;
§ l’azione 2.a.2 “Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale”, finanziata coplessivamente per 5,6 milioni di euro, 5,5 dei quali provenienti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
145
Tabella 8 - Attuazione finanziaria 2012 - impegni e pagamenti per gli obiettivi specifici e le azioni del Secondo Obiettivo Globale
2012
Impegni Pagamenti Pagamenti /
impegni Oggetto
(1) (2) (2/1) 2.a.1 Apprendistato per l’adempimento del diritto dovere all'istruzione e formazione
6.936.200,00 3.684.216,00 53,1
2.a.2 Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)
5.605.537,00 25.800,00 0,5
2.a.5 Programma regionale di tirocini retribuiti
5.361.424,38 647.183,58 12,1
Obiettivo Specifico 2.a 17.903.161,38 4.357.199,58 24,3
2.b.1 Sistema regionale del diritto allo studio universitario (DSU)
58.262.960,01 51.193.007,31 87,9
2.b.2 Borse di studio per dottorati di ricerca internazionali
3.262.999,93 103.019,03 3,2
2.b.3 Prestiti d’onore per percorsi di alta specializzazione
250.761,51 0,00 0,0
2.b.4 Voucher alta formazione 1.171.543,06 378.750,96 32,3
Obiettivo Specifico 2.b 62.948.264,51 51.674.777,30 82,1
Obiettivo Globale 2 80.851.425,89 56.031.976,88 69,3
146
7.3.3 Obiettivo Globale 3 –L’offerta formativa per la qualificazione del capitale umano
Le risorse impegnate nel corso del 2012 per la realizzazione delle attività previste nel quadro del terzo obiettivo globale del Piano, ammontano a 2,4 milioni di euro, finanziate per più dei due terzi da fondi nazionali.
Tabella 9 - Attuazione finanziaria 2012 - impegni e pagamenti per gli obiettivi specifici e le azioni del Terzo Obiettivo Globale
2012
Impegni Pagamenti Pag/
impegni Oggetto
(1) (2) (1/2)
3.a.1 Sistema regionale di accreditamento degli organismi formativi
334.766,67 232.555,27 69,5
Obiettivo Specifico 3.a 334.766,67 232.555,27 69,5
3.b.1 Formazione continua 387.504,70 21.735,00 5,6
3.b.2 Formazione per l’inserimento e il reinserimento lavorativo
1.762.780,90 110.336,00 6,3
Obiettivo Specifico 3.b 2.150.285,60 132.071,00 6,1
Obiettivo Globale 3 2.485.052,27 364.626,27 14,7
147
7.3.4. Obiettivo Globale 4 – La strategia regionale per la promozione di lavoro qualificato e la
riduzione della precarietà
In risposta alle pressanti domande provenienti dal mercato del lavoro regionale nel perdurare della fase di acuta emergenza occupazionale, l’attuazione delle azioni programmate in questo secondo quarto globale ha avuto nel 2012 un ruolo centrale nella gestione complessiva del Piano, che si riflette immediatamente nei dati finanziari: gli impegni assunti in questo ambito ammontanto a 89,9 milioni di euro e rappresentano poco meno del 40% del totale degli impegni 2012 del Piano.
Un ammontare di impegni pari a 40,9 milioni di euro è stato assunto in relazione a interventi diretti al sostegno dei lavoratori maggiormente interessati alle situazioni di crisi, programmati nel quadro dell’obiettivo specifico 4.c. Più precisamente:
§ sono stati impegnati 36 milioni di euro per il “Sostegno ai lavoratori beneficiari di
ammortizzatori in deroga” azione 4.c.1, derivanti per il 63% da fondi nazionali, per il 30% da fondi UE;
§ attraverso l’attivazione di apposite risorse regionali, sono stati impegnati 1,8 e 3,5 milioni di euro per l’erogazione rispettivamente di “Sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria e rimasti privi di reddito “, azione 4.c.2, e per la realizzazione di un “Fondo per la concessione di integrazioni al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà”, azione 4.c.3.
L’attuazione degli interventi programmati nell’ambito dell’obiettivo specifico 4.b ha comportato l’assunzione di impegni per complessivi 46,4 milioni di euro. Particolarmente importanti, per l’ammontare finanziario coinvolto, sono stati:
§ l’azione 4.b.8 “Fondi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e per il
mantenimento al lavoro” che ha assunto impegni per 29,3 milioni di euro, finanziati per 12,2 milioni da Fondi Nazionali, per 12,5 milioni da Fondi Comunitari, per 4,6 milioni da Fondi Regionali;
§ l’azione 4.b.6 Sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile. Microcredito” che ha assunto impegni per 7,6 milioni di euro, 5 dei quali risultano già spesi, finanziati per oltre il 75% attraverso apposite risorse regionali.
Infine gli interventi destinati al rafforzamento del sistema di governo del mercato del lavoro hanno prodotto impegni finanziari per 2,2 milioni di euro, coperti da risorse provenienti dall’attuazione del Por. Ob. 2 FSE 2007/2013.
148
Tabella 10 - Attuazione finanziaria 2012 - impegni e pagamenti per gli obiettivi specifici e le azioni del Quarto Obiettivo Globale
2012
Impegni Pagamenti Pag/
impegni Oggetto
(1) (2) (2/1)
4.a.4 Potenziamento del Sistema informativo del lavoro 750.519,66 276.214,46 36,8
4.a.5 Attività di monitoraggio e analisi dei sistemi del lavoro, formazione e istruzione 1.450.301,87 388.076,96 26,8 Obiettivo Specifico 4.a 2.200.821,53 664.291,42 30,2 4.b.1 Servizi di informazione 57.722,01 57.722,01 100,0 4.b.2 Servizi di orientamento e consulenza 2.300.306,68 75.076,68 3,3 4.b.4 Informazione, assistenza e consulenza a supporto dei lavoratori atipici 1.800.000,00 450.000,00 25,0 4.b.6 Sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile. Microcredito 7.696.434,25 5.000.000,00 65,0 4.b.7 Misure per l’inserimento e reinserimento delle donne nel mercato del lavoro 269.791,35 200.000,00 74,1 4.b.8 Fondi per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato e per il mantenimento al lavoro 29.350.147,00 1.120.000,00 3,8 4.b.10 Fondi di incentivazione all’assunzione di giovani laureati, dottori di ricerca, tirocinanti 186.266,00 0,00 0,0 4.b.11 Supporto all’inserimento lavorativo degli immigrati e dei soggetti svantaggiati 1.467.452,75 80.653,95 5,5 4.b.12 Azioni rivolte all’inserimento lavorativo dei disabili 3.317.632,82 0,00 0,0 Obiettivo Specifico 4.b 46.445.752,86 6.983.452,64 15,0 4.c.1 Sostegno ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga 36.000.000,00 23.000.000,00 63,9 4.c.2 Sostegno ai lavoratori posti in cassa integrazione guadagni straordinaria e rimasti privi di reddito 1.380.000,00 0,00 0,0 4.c.5 Fondo per la concessione di integrazioni al reddito per i lavoratori che aderiscono ai contratti di solidarietà 3.584.469,96 2.500.000,00 69,7 Obiettivo Specifico 4.c 40.964.469,96 25.500.000,00 62,2
Obiettivo globale 4 89.611.044,35 33.147.744,06 37,0
149
7.3.5 Obiettivo Globale 5 – Il sistema regionale delle competenze e dell’orientamento
Le risorse impegnate nel corso del 2012 per sostenere il sistema regionale delle competenze e dell’orientamento ammontano a poco più di 1 milione di euro, derivanti per il 44% da Fondi Nazionali, per il 29% da Fondi UE.
Tabella 11 - Attuazione finanziaria 2012 - impegni e pagamenti per gli obiettivi specifici e le azioni del Quinto Obiettivo Globale
20112
Impegni Pagamenti Pag/
impegni Oggetto
(1) (2) (2/1) 5.a.2 Sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle competenze
497.602,13 275.990,73 55,5
Obiettivo Specifico 5.a 497.602,13 275.990,73 55,5
5.b.5 Orientamento in uscita dal secondo ciclo di istruzione e nel periodo universitario
550.000,00 0,00 0,0
Obiettivo Specifico 5.b 550.000,00 0,00 0,0
Obiettivo Globale 5 1.047.602,13 275.990,73 26,3
150
7.3.6. Obiettivo Globale 6 – Mobilità transnazionale e cooperazione a supporto dell’istruzione,
della formazione e dell’occupabilità
Le risorse impegnate nel corso del 2012 per la realizzazione delle attività previste nel quadro del sesto obiettivo globale del Piano, ammontano a 2,3 milioni di euro, finanziati per quasi i tre quarti da fondi comunitari.
L’ammontare complessivo degli impegni è suddiviso in maniera quasi uguale tra i due obiettivi specifici. L’attuazione dell’azione 6.a.3, ha generato impegni per 1 milioni di euro. Tra le azioni riguardanti le persone, l’azione 6.b.1 “Incentivi per l’acquisizione di competenze rivolti a studenti delle scuole secondarie” ha prodotto impegni per 683 mila euro.
Tabella 12 - Attuazione finanziaria 2012 - impegni e pagamenti per gli obiettivi specifici e le azioni del Sesto Obiettivo Globale
2012
Impegni Pagamenti Pag/
impegni Oggetto
(1) (2) (2/1)
6.a.3 Partecipazione a reti tematiche e a progetti transnazionali e interregionali per scambio di buone pratiche e lo sviluppo di modelli comuni di intervento attraverso l’implementazione di progetti pilota
1.054.087,36 769.644,56 73,0
6.a.4 Progetti a carattere transnazionale attivati dagli organismi territoriali del sistema regionale di lifelong learning
133.778,37 131.271,37 98,1
Obiettivo Specifico 6.a 1.187.865,73 900.915,93 75,8
6.b.1 Incentivi per l’acquisizione di competenze rivolti a studenti delle scuole secondarie
683.311,00 0,00 0,0
6.b.2 Stage all’estero per i percorsi IFTS 175.760,00 39.420,00 22,4
6.b.3 Voucher per work experience all'estero 301.535,32 175.698,82 58,3
6.b.4 Progetti di mobilità e cooperazione transnazionale 6.972,63 1.991,83 28,6
Obiettivo Specifico 6.b 1.167.578,95 217.110,65 18,6
Obiettivo Globale 6 2.355.444,68 1.118.026,58 47,5