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1 COMUNE DI MONDOLFO SETTORE SERVIZI SOCIALI E DOMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO PER L’ACCESSO AGLI INTERVENTI E AI SERVIZI SOCIALI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 103 del 29/12/2015. Pubblicato all’Albo Pretorio on line dal 15/01/2016 al 30/01/2016. Ripubblicato all’Albo Pretorio on line dal 01/02/2016 al 15/02/2016.

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COMUNE DI MONDOLFO SETTORE SERVIZI SOCIALI E DOMOGRAFICI

SERVIZI SOCIALI

REGOLAMENTO

PER L’ACCESSO

AGLI INTERVENTI

E AI SERVIZI SOCIALI

Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 103 del 29/12/2015. Pubblicato all’Albo Pretorio on line dal 15/01/2016 al 30/01/2016. Ripubblicato all’Albo Pretorio on line dal 01/02/2016 al 15/02/2016.

TITOLO 1 – PRINCIPI GENERALI

Capo I DEFINIZIONI E CRITERI

Art. 1 Oggetto del regolamento Art. 2 Finalità Art. 3 Gestione associata Art. 4 Servizi Sociali e interventi sociali Art. 5 Accesso ai servizi sociali Art. 6 Accesso agli interventi sociali Art. 7 Disagio economico Art. 8 Disagio sociale Art. 9 Indicatori della condizione famigliare Art.10 Soggetti tenuti alla solidarietà famigliare Art.11 Attenuazione degli interventi

Capo II PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

Art.12 Presentazione delle richieste Art.13 Avvio del procedimento Art.14 Esame delle domande Art.15 Provvedimento Art.16 Preavviso di diniego Art.17 Controllo delle dichiarazioni sostitutive Art.18 Finanziamento

TITOLO 2 – SERVIZI SOCIALI

Capo III SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Art.19 Carattere del servizio Art.20 Utenza Art.21 Prestazioni Art.22 Modalità di accesso Art.23 Ammissione al servizio Art.24 Concorso degli utenti al costo del servizio Art.25 Qualificazione del servizio Art.26 Apporto del volontariato Art.27 Cessazione dal servizio

CAPO IV MANTENIMENTO OSPITI DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI

Art.28 Utenza Art.29 Accesso al servizio Art.30 Spese personali Art.31 Adeguamento dell’integrazione Art.32 Donazione beni immobili Art.33 Cessazione dal servizio

CAPO V INTEGRAZIONE RETTA DI FREQUENZA AI CENTRI

SOCIO-EDUCATIVI-RIABILITATIVI Art.34 Centri socio-educativi riabilitativi diurni Art.35 Centro “La Rosa Blù” Art.36 Condizioni per accedere Art.37 Spesa dei centri diurni Art.38 Integrazione del comune Art.39 Servizio di trasporto

CAPO VI MANTENIMENTO DEI MINORI IN AFFIDO FAMIGLIARE O

ETEROFAMIGLIARE Art.40 Affidamento famigliare Art.41 Disciplina e modalità Art.42 Equipe integrata Art.43 Servizio sociale professionale Art.44 Famiglia affidataria Art.45 Indennità di mantenimento

CAPO VII BORSE LAVORO SOCIO-ASSISTENZIALI

Art.46 Natura del servizio Art.47 Utenza Art.48 Progetto personalizzato Art.49 Durata Art.50 Contributo Art.51 Copertura assicurativa Art.52 Ammissione al servizo

CAPO VIII ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE

Art.53 Finalità del servizio Art.54 Destinatari

Art.55 Modalità di ammissione Art.56 Compartecipazione al costo del servizio

TITOLO 3 – INTERVENTI SOCIALI

CAPO IX SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN CONDIZIONI DI EMERGENZA A BITATIVA

Art.57 Sostegno al disagio abitativo Art.58 Emergenza abitativa Art.59 Segretariato sociale Art.60 Compartecipazione al pagamento del canone Art.61 Modalità di erogazione Art.62 Decadenza degli interventi Art.63 Esclusione

Art.64 Fondo per le emergenze abitative

CAPO X CONTRIBUTI DELLA REGIONE E DELLO STATO IN FAVORE D I

PARTICOLARI CATEGORIE Art.65 Norme di legge Art.66 Modalità di accesso Art.67 Fisionomia degli interventi Art.68 Erogazione dei contributi

CAPO XI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN CONDIZIONI DI DISAGIO

SOCIO-ECONOMICO Art.69 Priorità d’accesso Art.70 Possibilità d’accesso Art.71 Domanda di concessione Art.72 Ammissione all’intervento sociale

CAPO XII ESONERO DAL PAGAMENTO DELLE RETTE PER I SERVIZI SCO LASTICI

Art.73 Disciplina Art.74 Richiesta di esonero Art.75 Ammissione all’esonero

TITOLO 4 – ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

CAPO XIII AGEVOLAZIONI ALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SOCI ALE

Art.76 Norme Art.77 Finalità Art.78 Destinatari Art.79 Criteri Art.80 Richiesta Art.81 Ammissione Art.82 Rendicontazione

Art.83 Convenzioni con le Associazioni Art.84 Eventi eccezionali

CAPO XIV NORME FINALI E TRANSITORIE

Art.85 Albo dei Beneficiari Art.86 Casellario dell’assistenza Art.87 Adeguamento dei valori Art.88 Entrata in vigore Art.89 Cessazione di norme Art.90 Rinvio alle norme

TITOLO 1 – PRINCIPI GENERALI

Capo I DEFINIZIONI E CRITERI

ART.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO

Il presente regolamento disciplina l’accesso dei cittadini alla rete degli interventi e servizi sociali erogati dal comune. Per interventi e servizi sociali si intendono le funzioni e i compiti amministrativi concernenti le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà della persona umana.

Le norme regolamentari, per quanto applicabili, sono estese a tutte le prestazioni sociali agevolate derivanti da disposizioni di legge le cui funzioni amministrative sono esercitate dal comune.

ART.2 FINALITA'

Con la gestione degli interventi e servizi sociali oggetto del presente regolamento, l'Amministrazione comunale persegue l'obiettivo fondamentale di concorrere alla realizzazione ed alla gestione del sistema integrato dei servizi sociali per il superamento delle situazioni di disagio della persona umana e di difficoltà della famiglia. Per conseguire le finalità suddette il comune concorre all'integrazione degli interventi e servizi sociali con i servizi pubblici in particolare con gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e i servizi sanitari dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR).

ART.3 GESTIONE ASSOCIATA

Le funzioni ed i compiti relativi ai servizi e alle prestazioni sociali di titolarità del comune, vengono progressivamente svolte in forma associata mediante l’ATS (Ambito Territoriale Sociale). La gestione associata concerne le funzioni di programmazione delle politiche sociali e la definizione degli obiettivi per assicurare criteri di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza, uniformità e accesso alle prestazioni.

ART.4 SERVIZI SOCIALI E INTERVENTI SOCIALI

Agli effetti del presente regolamento si definiscono “Servizi Sociali”, le

attività esercitate dall’ente e da altri soggetti pubblici o privati mediante strutture

di servizi organizzati aventi carattere di continuità, quali strutture a ciclo residenziale o semiresidenziale (CSER, Case di Riposo, Residenze Protette) Servizio di assistenza domiciliare (SAD), Assistenza educativa scolastica ai minori con disabilità.

Per “Interventi Sociali” si intendono prestazioni di sostegno economico transitorie dirette a fornire un supporto temporaneo a persone e famiglie in condizioni di precarietà sociale, ai minori e agli anziani in condizioni di disagio, alle persone con limitazioni psico-fisiche, alle famiglie in emergenza abitativa, ecc.

ART.5 ACCESSO AI SERVIZI SOCIALI

L’accesso ai servizi di natura sociale che erogano prestazioni di tutela delle persone con carattere di continuità, è aperto a tutti i cittadini in possesso dei requisiti di ammissibilità in relazione alla disponibilità ricettiva del servizio stesso. L’ammissione ai servizi sociali è determinata dal regolamento tenendo conto della qualità del reddito personale e/o famigliare, il quale, costituisce anche elemento di valutazione per la compartecipazione del destinatario al costo del servizio. L'ammissione ai servizi che erogano prestazioni di supporto psicologico viene proposta dall'Assistente Sociale e dai servizi competenti dell'ASUR e prescinde dalle norme di accesso disciplinate dal presente regolamento.

ART.6 ACCESSO AGLI INTERVENTI SOCIALI

L’accesso agli interventi sociali agevolati erogati dal comune (contributi, sovvenzioni, sussidi, ausili finanziari, vantaggi economici) è aperto alle famiglie connotate da disagio sociale e/o disagio economico. Agli effetti della valutazione socio-economica, la famiglia è costituita dai componenti della famiglia anagrafica iscritti nell'Anagrafe della Popolazione residente al momento della domanda, con esclusione delle collaboratrici familiari e delle persone per le quali è stato avviato il procedimento di cancellazione per irreperibilità. I coniugi che hanno diversa residenza anagrafica fanno parte dello stesso nucleo familiare, salvo che non sia tra loro intervenuta la separazione legale. La condizione preliminare per accedere agli interventi sociali erogati dall’ente è costituita dalla iscrizione anagrafica consolidata da almeno 60 giorni e dalla presenza a carattere permanente nel territorio.

ART.7 DISAGIO ECONOMICO

Il disagio economico della famiglia viene valutato in base alla attestazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).

ART.8 DISAGIO SOCIALE

Il disagio sociale è determinato dalla evidenza di eventi che incidono negativamente nella vita della famiglia:

• Malattia invalidante di un componente; • Disoccupazione nell’ultimo biennio; • Precarietà occupazionale persistente; • Alloggio inadeguato, sovraffollato o privo di servizi essenziali; • Separazione dei coniugi nell’ultimo anno in presenza di figli minori; • Indisponibilità di beni essenziali: automobile, lavatrice o televisore; • Mancato pagamento del mutuo prima casa, dell’affitto o delle utenze di

acqua, elettricità e gas, reiterato per oltre 6 mesi;

Ai fini del presente regolamento, il disagio sociale produce una diminuzione del reddito familiare calcolato sulla base dei valori indicati nella tabella A allegata al regolamento.

Il disagio sociale viene accertato dall'Assistente Sociale dell'ente, mediante:

- la documentazione presentata dagli interessati; - la documentazione in possesso dell'ente; - le informazioni acquisite mediante la Polizia Municipale; - le informazioni acquisite presso altri soggetti pubblici e/o privati; - eventuali visite domiciliari.

ART.9 INDICATORI DELLA CONDIZIONE FAMIGLIARE

Costituiscono vincolo di non ammissione agli interventi sociali erogati dall'ente, la presenza di uno o più dei seguenti indicatori della condizione famigliare:

� possesso di un autoveicolo con più di 2000 cc; � possesso di motoveicoli di cilindrata superiore a 500 cc; � possesso di camper o natanti; � titolarità o possesso di fabbricati, con esclusione dell'abitazione della

famiglia, con quote di possesso complessive superiori al 50%; � titolarità o possesso di terreni edificabili; � titolarità o possesso di terreni non edificabili dell'estensione superiore a

Ha 2; � titolarità di quote azionarie di un valore capitale superiore ad € 10.000,00; � titolarità di beni nell'impresa esercitata di un valore superiore ad €

50.000,00; � titolarità di depositi o certificati di credito di un valore capitale superiore

ad € 20.000,00.

ART.10 SOGGETTI TENUTI ALLA SOLIDARIETA' FAMIGLIARE

L'accesso agli interventi e servizi sociali è subordinato all'assenza o all'impossibilità di partecipazione dei seguenti soggetti tenuti alla solidarietà famigliare:

� il coniuge; � i figli, nel vincolo di parentela definito dall’art.74 del Codice Civile; � I genitori, nei casi in cui il soggetto beneficiario sia minore o maggiorenne

equiparato; � soggetti beneficiari di donazioni e/o lasciti mobiliari o immobiliari ricevuti

da colui che richiede l'intervento o il servizio sociale, nei venti anni antecedenti la domanda.

ART.11

ATTENUAZIONE DEGLI INTERVENTI Gli interventi sociali previsti dal presente regolamento per le famiglie con disagio sociale e/o disagio economico, vengono erogati con intensità attenuata in presenza di uno o più dei seguenti indicatori:

• godimento di abitazione assegnata da enti pubblici a titolo assistenziale; • presenza sul territorio o nei comuni limitrofi di parenti di 2° grado (fratelli)

in condizione di dare supporto morale o materiale al richiedente disagiato; • abitazione in alloggio con superficie, arredi e strumenti informatici di

quantità e qualità superiori al livello ordinario di benessere di una famiglia di medio reddito;

• tenore di vita non proporzionato alle condizioni di disagio sociale ed economico rappresentate;

• possesso di animali di affezione di costoso mantenimento; • mancanza di consapevolezza della condizione di disagio famigliare e di

responsabilità nei confronti della famiglia da parte di tutti i componenti del nucleo;

• presenza di fatti rilevanti nella dinamica socio-economica della famiglia che al momento dell’istanza sono stati volontariamente omessi al Servizio Sociale dell’ente; Gli indicatori suddetti accertati d’ufficio o dalla Polizia Municipale, vengono

comunicati all’Assistente Sociale che propone la misura dell’attenuazione dell’intervento.

Capo II PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

ART.12 PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE

Le richieste di ammissione agli interventi e servizi sociali devono essere presentate dai soggetti aventi titolo, sulla base dei criteri stabiliti dal presente regolamento e secondo le modalità di presentazione, la modulistica ed i termini indicati negli avvisi pubblicati dall'Ufficio Servizi Sociali o dall’Ambito Territoriale Sociale.

ART.13 AVVIO DEL PROCEDIMENTO

Il Responsabile del Servizio provvede ad avviare il procedimento conseguente alla richiesta, ed a dare comunicazione della notizia ai richiedenti ai sensi dell'art.8 della legge 241/1990. La comunicazione di avvio del procedimento viene effettuata: contestualmente alla pubblicazione degli avvisi pubblici recanti le modalità di accesso agli interventi, con la pubblicazione degli avvisi nel sito internet del comune o mediante altre forme di pubblicità idonee stabilite di volta in volta in base al numero dei destinatari.

ART.14

ESAME DELLE DOMANDE L'esame delle pratiche è affidato all'Ufficio Servizi Sociali dell'ente, il quale provvede ad effettuare l'istruttoria con i suoi addetti svolgendo:

� la valutazione delle condizioni di ammissibilità sulla base dei criteri stabiliti con il presente Regolamento;

� l'accertamento d'ufficio dei fatti e delle condizioni dichiarate nelle domanda;

� l'accertamento sulla presenza di soggetti tenuti alla solidarietà famigliare; � la verifica delle possibilità d'integrazione degli interventi con i servizi

sanitari ed i servizi educativi; � l'accertamento degli interventi e dei servizi sociali già in godimento della

famiglia; � la presenza di condizioni per l’attenuazione dell’intensità degli interventi; � la verifica della coerenza con gli indirizzi programmatici

dell'Amministrazione; � la congruità della spesa con i fondi attribuiti con il Piano Esecutivo di

Gestione; � l'elaborazione di una proposta motivata sulla base delle norme di legge e

del presente regolamento.

ART.15

PROVVEDIMENTO Nel rispetto dei criteri predeterminati dalla legge, dal Regolamento e dagli atti di indirizzo dell'Assessorato ai Servizi Sociali, compete al dirigente l'adozione degli atti e dei provvedimenti conseguenti alle richieste di accesso agli interventi e servizi sociali che impegnano finanziariamente l'amministrazione. Qualora il provvedimento richieda una preventiva decisione avente connotazione di discrezionalità politica, l'emissione dell'atto sarà preceduto da una deliberazione della Giunta Comunale. I soggetti competenti e gli operatori addetti ai servizi sociali che curano i procedimenti amministrativi, nell'interpretazione e nell'applicazione delle norme, delle disposizioni e delle direttive, devono attenersi a criteri di obiettività, uguaglianza ed imparzialità.

ART.16 PREAVVISO DI DINIEGO

L'autorità competente, prima di adottare un provvedimento negativo, comunica ai richiedenti i motivi che ostano all'accoglimento della domanda; gli interessati hanno il diritto di presentare per iscritto le loro osservazioni, eventualmente corredate di documenti, entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione.

ART.17 CONTROLLO DELLE DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE

Le dichiarazioni rese dai cittadini contestualmente alle richieste di accesso ai agli interventi e servizi sociali, sono soggette al controllo di veridicità anche dopo la concessione del beneficio, mediante l'acquisizione di dati dall'Ufficio Anagrafe dell'ente, dall’Agenzia delle Entrate Servizio del Catasto e avvalendosi dell'attività di ispettiva della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale.

ART.18 FINANZIAMENTO

Il finanziamento degli interventi e servizi sociali viene definito annualmente in sede di approvazione del bilancio, mediante previsione dei capitoli di spesa distinti in base alle tipologie di intervento o servizio, previa analisi dei bisogni effettuata dal servizio proponente e tenuto conto dei contributi erogati dalla Regione e dei trasferimenti ricevuti con il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali.

TITOLO 2 – SERVIZI SOCIALI

Capo III SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

ART.19 CARATTERE DEL SERVIZIO

Il servizio di assistenza domiciliare concorre, unitamente al servizio sanitario ed al sistema previdenziale, a mantenere l’abituale condizione dell’utente nell’ambiente di vita ordinario, a conservare il proprio ruolo e l'autonomia, a restare nel contesto sociale in condizioni di efficienza fisica e psichica e ad evitare il ricorso alle strutture residenziali. Il servizio è costituito da un complesso di prestazioni volte a favorire l'autonomia e l'autosufficienza alle persone che hanno necessità anche temporanea, di aiuto a domicilio, ed offre un aiuto a soddisfare i bisogni essenziali relativi alla cura della persona, al governo della casa, ed alla vita di relazione. Il servizio viene effettuato mediante visite domiciliari continuative e non intensive, allo scopo di monitorare nel tempo la condizione di vita dell’utente, rilevare le difficoltà che si manifestano e proporre servizi integrativi o alternativi.

ART.20 UTENZA

Possono accedere al servizio i cittadini residenti nel comune che si trovano nelle seguenti condizioni:

a) Soggetti soli con compromissione delle funzioni necessarie al soddisfacimento dei bisogni personali, soggetti in situazioni di abbandono, di solitudine e di isolamento psico-fisico o comunque in stato di oggettiva difficoltà a provvedere autonomamente alle quotidiane esigenze personali;

b) Nuclei familiari comprendenti soggetti a rischio di emarginazione, soggetti non autosufficienti, portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali o in difficoltà dovute a situazioni di emergenza;

c) Minori carenti di valido supporto familiare (Decesso di un genitore, malattia, abbandono, ecc.).

d) persone che non abbiano l’apporto di assistenti domiciliari o residenziali, badanti o simili che garantiscano loro prestazioni assistenziali intensive e continuative.

ART.21 PRESTAZIONI

Le prestazioni erogate dal servizio di assistenza domiciliare sono dirette al monitoraggio della condizione di disagio personale o sociale delle persone e sono così individuate:

1) interventi alla persona, per alzarsi dal letto, per l'igiene e la cura personale, per la vestizione, per l'assunzione dei pasti, per la deambulazione, di ausilio per l'utente temporaneamente costretto a letto, ecc.;

2) prestazioni per il governo della casa e per lo svolgimento delle attività domestiche quali: tenuta e riordino degli effetti personali, pulizia e riordino degli ambienti, preparazione dei pasti, acquisti correnti, disbrigo di commissioni, ecc.;

3) accompagnamento dell'utente per il disbrigo di pratiche, presso gli ambulatori, i presidi sanitari, i servizi sociali e scolastici, per il mantenimento di rapporti parentali, amicali, di vicinato, per la promozione della vita di relazione, ecc.;

4) sostegno differenziato in relazione alle esigenze dell'utente e al suo grado di autonomia.

ART.22 MODALITA' DI ACCESSO

Le richieste di accesso al servizio devono essere presentate sull'apposita modulistica predisposta dall'Ufficio Servizi Sociali. Al fine di ottenere un sollecito esame delle richieste ed una tempestiva conclusione del procedimento, i richiedenti possono allegare la seguente documentazione:

� certificato d'invalidità; � certificato del medico curante attestante la totale o parziale insufficienza

fisica o psichica, il grado di autonomia motoria, la capacità di cura della persona e la facoltà di comunicare;

� dichiarazione dei redditi ed ogni altro documento idoneo a comprovare le condizioni economico-patrimoniali;

� contratto di locazione regolarmente registrato; � eventuale documentazione (legale,scolastica, ecc.) espressamente

richiesta in relazione a particolari situazioni.

ART.23 AMMISSIONE AL SERVIZIO

L'analisi delle condizioni del richiedente, il parere di ammissibilità al servizio, il provvedimento di ammissione, diniego e di eventuali variazioni al servizio, sono disciplinate dal capo II.

L'ammissione al servizio non è subordinata all'obbligo della solidarietà familiare come previsto dall'art.8, tuttavia la presenza dei parenti viene considerata per determinare il concorso dell'utente al costo del servizio.

ART.24 CONCORSO DEGLI UTENTI AL COSTO DEL SERVIZIO

Gli utenti sono tenuti a concorrere al costo del servizio in base all'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) della propria famiglia, nella misura indicata nella “tabella B” di parametrazione, allegata al presente regolamento. In presenza di figli conviventi con l'utente, che consentono all'anziano di continuare a vivere in un ambiente familiare, l'ISEE viene ridotta del 30%. In presenza di figli non conviventi con l'utente, possessori di redditi, l'ISEE del richiedente viene maggiorata nel modo seguente:

� n.1 figlio + 20% � n.2 figli + 30% � n.3 figli + 40% � n.4 figli in poi + 50%.

In presenza di richiedenti in situazione di handicap grave, riconosciuta tale dalla competente Commissione sanitaria, ai sensi dell’art. 4 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, l’ISEE viene ridotta del 20%.

ART.25 QUALIFICAZIONE DEL SERVIZIO

Il servizio di assistenza domiciliare è affidato a Cooperative Sociali che hanno maturato il requisito di almeno tre anni d'esperienza nello specifico servizio. Gli operatori devono essere in possesso della qualifica professionale prevista dalla normativa Regionale vigente per lo svolgimento del servizio.

ART.26 APPORTO DEL VOLONTARIATO

L'intervento del volontariato nel servizio di assistenza domiciliare è integrativo a quello svolto dall'ente, ed ha connotazioni di gratuità e di solidarietà sociale. L'attività del volontariato si caratterizza e si conforma ai requisiti richiesti per lo svolgimento del servizio: serietà professionale, capacità di intervenire con flessibilità, tempestività ed autonomia.

ART. 27 CESSAZIONE DAL SERVIZIO

La cessazione del servizio di assistenza interviene nelle seguenti situazioni: 1. Per rinuncia al servizio da parte dell’utente; 2. A causa della infruttuosità del servizio verificata dall’Assistente Sociale

dell’ente; Nelle situazioni in cui l’utente usufruisca in via continuativa delle prestazioni di una assistente domiciliare personale e abbia soggetti tenuti alla solidarietà familiare.

Capo IV

MANTENIMENTO OSPITI DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI.

ART.28 UTENZA

Il comune provvede alla integrazione della rette a favore delle persone anziane e disabili che in ragione della elevata fragilità personale o limitazione di autonomia, sono ospiti delle strutture residenziali per anziani (Comunità alloggio, Case di Riposo, Residenze protette, Case albergo, Alloggi sociali), o delle strutture residenziali per disabili (Comunità alloggio, Comunità socio-educative-riabilitative, Residenze Protette) nelle situazioni in cui si riscontra l'incapacità economica della persona e/o dei soggetti tenuti alla solidarietà familiare, a sostenere autonomamente il pagamento della retta di mantenimento.

ART.29 ACCESSO AL SERVIZIO

L'accesso al servizio della integrazione della retta di mantenimento è subordinato alle seguenti condizioni:

� residenza anagrafica nel comune decorrente da almeno un anno antecedente alla richiesta;

� documentata insufficienza economica della persona a sostenere il mantenimento nella struttura residenziale sulla base dei parametri stabiliti nella tabella C allegata al presente regolamento;

� inesistenza o incapacità dei soggetti tenuti alla solidarietà familiare ai sensi dell'art.10.

ART.30 SPESE PERSONALI

Ai soggetti ammessi al servizio viene riservata una quota mensile per soddisfare i bisogni personali essenziali che pertanto viene detratta dai redditi personali nel calcolo dell'integrazione della retta di mantenimento. Le quote suddette del valore indicato nella Tabella C, vengono periodicamente aggiornate dalla Giunta Comunale sulla base delle direttive e delle disposizioni emanate dalla Regione Marche.

ART.31 ADEGUAMENTO DELL'INTEGRAZIONE

L'importo mensile dell'integrazione della retta di mantenimento in struttura residenziale da parte del comune, viene aggiornato annualmente sulla base dei seguenti elementi:

� eventuale variazione dell'importo della retta medesima comunicata dalla struttura residenziale;

� modifica della compartecipazione alla spesa da parte della zona territoriale dell'ASUR,

� dichiarazione dei redditi dell'assistito relativa all'anno solare precedente; � ogni altro documento ritenuto necessario a comprovare le condizioni

economico-patrimoniali dell'assistito.

ART.32 DONAZIONE BENI IMMOBILI

Il richiedente titolare di beni immobili, con risorse economiche personali insufficienti a sostenere per intero il pagamento della retta di mantenimento, in assenza di soggetti tenuti alla solidarietà famigliare, può accedere al servizio d'integrazione della retta allorché provveda alla donazione al comune dei beni posseduti.

Il richiedente titolare di beni immobili, con risorse economiche personali insufficienti a sostenere per intero il pagamento della retta di mantenimento, in presenza di soggetti tenuti alla solidarietà famigliare ai sensi dell’art.10, che però non dispongono di risorse sufficienti ad integrare la retta, può richiedere ugualmente l’accesso al servizio d’integrazione a condizione che provveda alla donazione al comune dei beni immobili posseduti. In questo caso l’ente si riserva l’accoglimento dell’istanza sulla base di valutazioni di opportunità. Le donazioni che vengono ricevute dal comune ai sensi del presente articolo possono essere vincolate alla destinazione socio-assistenziale.

ART.33 CESSAZIONE DEL SERVIZIO

Nell'eventualità di concessione di nuove provvidenze economiche agli utenti che usufruiscono del servizio, il comune provvede alla cessazione o alla riduzione l'integrazione della retta, e può richiedere agli assistiti l'eventuale rimborso delle somme già erogate dall'ente con decorrenza dalla concessione delle suddette provvidenze.

Capo V

INTEGRAZIONE SPESA PER LA FREQUENZA AI CENTRI SOCIO-EDUCATIVI-RIABILITATIVI DIURNI.

ART.34 CENTRI SOCIO-EDUCATIVI RIABILITATIVI DIURNI

L'ente favorisce l'inserimento di soggetti portatori di svantaggi psico-fisici medio gravi in età post scolare nei Centri Socio-Educativi Riabilitativi diurni, allo scopo di offrire loro l'opportunità di migliorare la qualità della vita in un ambiente educativo socializzante, sviluppare l'autonomia personale, supportare il lavoro di cura delle famiglie, ridurre l'isolamento ed evitare il ricorso alle strutture residenziali.

ART.35 CENTRO “LA ROSA BLU”

Il Centro Socio-Educativo Riabilitativo diurno sito in Mondolfo v.le Vittorio Veneto 2 denominato “La Rosa Blu”, è una struttura di accoglienza protetta di proprietà comunale che opera in favore delle persone con disabilità psico-fisiche medio gravi e si propone prioritariamente all'utenza del territorio. La gestione del centro e le modalità di ammissione degli utenti al servizio sono disciplinate dalla Carta dei Servizi Residenziali.

ART.36 CONDIZIONI PER ACCEDERE

L'accesso ai Centri Socio-educativi Riabilitativi diurni è soggetto alle seguenti condizioni e modalità:

a) richiesta all'ufficio Servizi Sociali del Comune di Mondolfo; b) condizione di handicap del richiedente ai sensi dell'art.4 della Legge 5

febbraio 1992, n.104; c) parere favorevole dei competenti servizi dell'ASUR, Unità Multidisciplinare

Età Evolutiva (UMEE) o Unità Multidisciplinare Età Adulta (UMEA); d) individuazione da parte dell'Assistente Sociale del comune con l'UMEE o

UMEA, delle strutture socio educative ritenute più idonee ed adeguate al soggetto da inserire.

ART.37 SPESA DEI CENTRI DIURNI

Le spese per le prestazioni sanitarie erogate ai soggetti disabili frequentanti i Centri Socio Educativi Riabilitativi (CSER) sono sostenute dal Servizio Sanitario Regionale sulla base delle presenze al centro. Le famiglie degli utenti ammessi al servizio sono tenuti al pagamento della spesa sociale determinata dal comune sulla scorta delle direttive emanate dalla Regione Marche, calcolata in base alla effettiva frequenza.

ART.38 INTEGRAZIONE DEL COMUNE

Il comune di Mondolfo, compatibilmente alle disponibilità finanziarie, sostiene l’integrazione della spesa per la frequenza dei soggetti disabili, residenti nel territorio del comune, ammessi a frequentare il centro socio-educativo riabilitativo diurno operante nel territorio comunale, ovvero funzionante nei comuni limitrofi qualora la struttura socio educativa esterna venga ritenuta dall'Assistente Sociale del comune, dall’ l'UMEE o dall’UMEA più idonea ed adeguata al soggetto da inserire. La spesa sostenuta dall'ente è onnicomprensiva di eventuali contributi concessi dalla Regione con le leggi di settore.

ART.39

SERVIZIO DI TRASPORTO

Il Servizio di trasporto può essere assicurato dall'ente gestore, solamente agli utenti frequentanti il Centro socio-educativo diurno “La Rosa Blu”.

Capo VI

MANTENIMENTO MINORI IN AFFIDO FAMIGLIARE O ETEROFAM IGLIARE

ART.40 AFFIDAMENTO FAMILIARE

Il minore temporaneamente privo di un ambiente famigliare idoneo, è affidato ad una famiglia o ad una comunità familiare, su disposizione dei Servizi Sociali con il consenso dei genitori esercenti la potestà, ovvero con provvedimento del Tribunale per i minorenni quando manchi l'assenso dei genitori.

ART.41 DISCIPLINA E MODALITA'

L'affidamento del minore è disciplinato dalla legge 4 maggio 1983, n.184, e successive modificazioni e integrazioni, recante il “Diritto del minore ad una famiglia”, ed è regolato dalle norme del Regolamento d'Ambito per la gestione coordinata ed integrata del servizio di affidamento famigliare, deliberato dal Consiglio Comunale.

ART.42

EQUIPE INTEGRATA

Per assicurare l'unitarietà degli interventi gli enti dell'Ambito Territoriale e l'ASUR Zona Territoriale n.3, in ottemperanza alle disposizioni della Regione Marche, sottoscrivono un protocollo d'intesa per la costituzione ed il funzionamento dell'èquipe integrata affidamento famigliare. L'equipe integrata è competente a svolgere i seguenti compiti:

a) promozione e verifica sull'applicazione del regolamento comunale sull'affido famigliare;

b) sensibilizzazione ed informazione nei confronti dell'opinione pubblica sul servizio di affido;

c) reperimento e selezione delle famiglie disponibili all'affidamento famigliare;

d) conduzione dei lavori di gruppo e del percorso di preparazione delle famiglie disponibili all'affido;

e) abbinamento famiglia affidataria-minore, in collaborazione con il servizio assistenziale dell'Ente;

f) individuazione delle equipes territoriali di sostegno alla famiglia di origine ed alla famiglia affidataria del minore;

g) sostegno del nucleo affidatario attraverso incontri di gruppo; h) collaborazione con la banca dati regionale, in relazione alla immissione ed

alla elaborazione periodica dei dati riferiti agli affidamenti; i) verifica e valutazione dell'attività svolta.

L'equipe integrata si raccorda inoltre con gli organi regionali della Magistratura Minorile per i vari adempimenti collegati all'affidamento familiare.

ART.43 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

Il Servizio Sociale dell'ente, in collaborazione con le professionalità specialistiche delle rispettive zone, svolge i seguenti compiti:

a) dispone l'affidamento familiare con provvedimento del Sindaco, reso esecutivo con Decreto del Giudice Tutelare competente;

b) partecipa all'elaborazione del Progetto di affidamento famigliare; c) informa la famiglia affidataria sui propri doveri e sui diritti, con riguardo

all'indennità prevista per il mantenimento del minore; d) accompagna la famiglia affidataria negli adempimenti burocratici e

nell'accesso ai servizi del territorio; e) dispone l'erogazione dell'indennità di mantenimento del minore agli

affidatari; f) dispone la stipula di un contratto di assicurazione che copra il rischio di

incidenti ai danni del minore o che egli potrebbe provocare a persone e cose;

ART.44 FAMIGLIA AFFIDATARIA

La famiglia affidataria accoglie il minore e provvede al suo mantenimento, all'educazione ed istruzione, tenendo conto delle indicazioni dei genitori ed osservando le prescrizioni stabilite dai servizi sociali che hanno disposto l'affido.

ART.45 INDENNITA' DI MANTENIMENTO

Il comune nell'ambito delle proprie competenze e nei limiti delle disponibilità finanziarie del bilancio, attiva misure di sostegno e di aiuto economico in favore della famiglia affidataria dirette al mantenimento del minore. L'importo mensile dell'indennità, viene definito in relazione alla tipologia di affido, alle problematiche del minore affidato ed alle possibilità di partecipazione economica dei genitori e dei parenti del minore. Il Responsabile dei Servizi Sociali, sulla base delle disposizioni stabilite dal Regolamento d'Ambito per la gestione coordinata ed integrata del servizio di affidamento famigliare, provvede alla assegnazione della indennità di mantenimento alla famiglia affidataria. L'indennità di mantenimento è sostenuta dal comune di dimora abituale dei minori anche se la famiglia affidataria è residente in altro comune.

Capo VII

BORSE LAVORO SOCIO-ASSISTENZIALI

ART.46 NATURA SERVIZIO

Le borse lavoro di cui al presente capo, vengono attuate con l'inserimento temporaneo di soggetti in contesti lavorativi per fini terapeutici socio-assistenziali e sono finalizzate prevalentemente a favorire lo sviluppo dell'autonomia personale e l'integrazione sociale.

ART.47 UTENZA

Il servizio è rivolto ai soggetti disabili che hanno concluso il ciclo della istruzione e formazione, per i quali non è prevedibile almeno nel breve termine, un avviamento al lavoro tramite i percorsi di tirocinio. I beneficiari del servizio sono:

� le persona in situazione di handicap come definite all'art.3 della Legge 5 febbraio 1992, n.104 e così riconosciute dalla competente Commissione Sanitaria;

� le persone affette da disturbi mentali, in possesso di attestazione di handicap del Dipartimento di salute mentale dell'ASUR.

Art.48 PROGETTO PERSONALIZZATO

Le borse lavoro socio-assistenziali costituiscono la realizzazione di una parte del progetto personalizzato redatto dall'unità multidisciplinare per l'età adulta della Zona Territoriale ASUR congiuntamente con il comune o dal Dipartimento di salute mentale qualora il soggetto interessato sia a carico dello stesso.

ART.49 DURATA

La durata della borsa lavoro socio-assistenziale viene determinata con il piano personalizzato e l'attuazione dell'intervento richiede la presenza costante degli operatori preposti. La verifica dell'andamento della borsa lavoro viene svolta dall'Unità Multidisciplinare per l'età adulta o al Dipartimento di salute mentale, in collaborazione con il comune che l'ha attivata.

ART.50 CONTRIBUTO

Ai disabili ammessi allo svolgimento delle borse lavoro socio-assistenziali, viene corrisposto un contributo dell'importo indicato nella Tabella D allegata al presente Regolamento. La borsa lavoro socio assistenziale può essere attivata anche in assenza di contributo su espressa rinuncia della famiglia interessata.

ART.51 COPERTURA ASSICURATIVA

Il comune provvede ad attivare la copertura assicurativa dei soggetti ammessi allo svolgimento delle borse lavoro per infortuni e per responsabilità civile contro terzi.

ART.52 AMMISSIONE AL SERVIZIO

I singoli progetti sono attivati con Determinazione del Responsabile del Settore su direttiva dell'Assessore ai Servizi Sociali dell'ente, tenendo conto dei limiti di stanziamento del Bilancio.

Capo VIII

ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE

ART.53 FINALITA’ DEL SERVIZIO

L’Assistenza Educativa Domiciliare offre un sostegno educativo in favore dei minori in situazioni di disagio familiare, al fine di mantenerli nel proprio ambiente familiare e sociale, per offrire alla famiglia un supporto temporaneo e per monitorare la condizione generale del nucleo familiare.

ART.54

DESTINATARI

Il servizio viene effettuato direttamente presso il domicilio delle famiglie che, a seguito della valutazione dell’equipe dei Servizi Sociali dell’Ente e dei servizi di tutela minorile, necessitano di un intervento educativo qualificato di assistenza e di sostegno nelle funzioni genitoriali.

ART.55 MODALITA’ DI AMMISSIONE

L'ammissione ai servizi viene proposta dall'Assistente Sociale e dai servizi

competenti dell'ASUR per le famiglie che necessitano di prestazioni di sostegno educativo. L’accesso al servizio è determinato in relazione alla disponibilità ricettiva del servizio stesso, la qualità del reddito personale e/o famigliare costituisce elemento di valutazione per la compartecipazione della famiglia al costo del servizio.

ART.56 COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DEL SERVIZIO

Il costo del servizio di assistenza educativa domiciliare, erogato con la frequenza ordinaria di due visite settimanali dell’educatore, viene sostenuto dal comune per la generalità degli utenti. Quando l’intensità del servizio è superiore a quella ordinaria, alle famiglie beneficiarie viene richiesta una compartecipazione al costo del servizio straordinario in misura commisurata al valore ISEE della famiglia e calcolata mediante la Tab. E allegata al presente regolamento.

TITOLO 3 – INTERVENTI SOCIALI

Capo IX SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN EMERGENZA ABITATIVA

ART.57 SOSTEGNO AL DISAGIO ABITATIVO

Le famiglie in condizioni di disagio abitativo consistenti in: soggiorno in alloggio improprio, precario, procurato dal Sindaco o in alloggio in condizioni di sovraffollamento o antigienicità, possono usufruire degli interventi di edilizia popolare secondo le norme stabilite dalla legge Regionale o delle azioni di sostegno attivate da enti pubblici o privati per l’abitare sociale. Le famiglie che abitano in alloggio in locazione e versano in condizioni di disagio economico, possono accedere al Fondo di sostegno al pagamento dei canoni di locazione previsto dalla Legge 431/1988, secondo le modalità stabilite dal capo IX del presente regolamento.

ART.58

EMERGENZA ABITATIVA Le famiglie o singoli cittadini residenti nel territorio comunale che usufruiscono di un alloggio in locazione, obbligati a lasciarlo a seguito di intimazione di sfratto o di provvedimento esecutivo di rilascio dell’immobile, che sono temporaneamente impossibilitati a provvedere autonomamente alle proprie necessità alloggiative, possono accedere ai sostegni assistenziali previsti dal presente capo.

ART.59 SEGRETARIATO SOCIALE

L’ufficio Servizi Sociali accertata l’effettiva emergenza abitativa, svolge l’attività di segretariato sociale, sostenendo la famiglia nella ricerca di un alloggio avvalendosi del supporto della Polizia Municipale, dell’ufficio Edilizia Popolare e delle Associazioni del volontariato sociale. In occasione della pubblicazione dei bandi per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, le famiglie in emergenza abitativa, vengono avvisate dell’emissione del bando e coadiuvate dall’ufficio competente nella presentazione della domanda.

ART.60 COMPARTECIPAZIONE AL PAGAMENTO DEL CANONE

Nelle situazioni straordinarie in cui alla difficoltà di reperimento dell’alloggio per l’abitazione si aggiunge la difficoltà economica, la famiglia può usufruire della compartecipazione dell’ente al pagamento del canone di locazione, tale intervento viene modulato e personalizzato nell’intensità, nella forma e nella durata, tenendo conto delle peculiarità familiari e del disagio economico e del disagio sociale come definiti dal presente regolamento.

ART.61 MODALITA’ DI EROGAZIONE

La compartecipazione al pagamento del canone avviene generalmente mediante la corresponsione di contributi erogati direttamente al proprietario dell’abitazione, l’intervento viene modulato e personalizzato nell’intensità, nella forma e nella durata.

ART.62

DECADENZA DEGLI INTERVENTI L’intervento sociale di compartecipazione al pagamento del canone di locazione è soggetto ad immediata decadenza nei seguenti casi:

� assegnazione di alloggio di Edilizia Residenziale Popolare o intervenuta disponibilità non precaria di altro alloggio;

� morosità nel pagamento delle rate di canone di affitto per un periodo superiore a tre mesi;

� subaffitto dell’alloggio a terzi; � l’alloggio non risulta occupato stabilmente dal beneficiario dell’intervento; � l’alloggio risulta adibito ad attività illecite; � perdita della iscrizione anagrafica nel comune.

ART.63 ESCLUSIONE

Non possono accedere alle forme d’intervento sociale previste dal presente capo, coloro che sono titolari di beni immobili, che abbiano alloggi in godimento a qualsiasi titolo nel territorio della Repubblica. Ai fini del presente regolamento sono considerati sprovvisti di alloggio coloro che a seguito del mancato pagamento del mutuo, risultano ancora titolari di un immobile sul quale è stato disposto il pignoramento.

ART.64 FONDO PER LE EMERGENZE ABITATIVE

In attesa che venga istituito un fondo nazionale per sostenere l’emergenza abitativa, l’Amministrazione comunale prevede annualmente in apposito capitolo del bilancio comunale, la costituzione di un fondo economico dimensionato alle

condizioni socio-abitative della comunità locale per sostenere gli interventi del presente capo.

Capo X CONTRIBUTI DELLA REGIONE E DELLO STATO IN FAVORE D I

PARTICOLARI CATEGORIE.

ART.65 NORME DI LEGGE

Il comune ai sensi dell’art.131 del D.Lgs 31 marzo 1998, n.112, svolge le funzioni amministrative nei procedimenti di concessione dei contributi, erogati dallo Stato e dalla Regione in favore di particolari categorie, in adempimento alle leggi di riferimento attualmente vigenti:

� Legge 9 dicembre 1998, n.431 – art.11 / D.M. 7 giugno 1999 Contributi per il pagamento dei canoni di locazione.

� Legge 23 dicembre 1998, n.448 – art.27 / D.P.C.M. 5 agosto 1999, n.320 Fornitura libri di testo agli studenti della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria superiore.

� Legge 23 dicembre 1998, n.448 – art.65 / D.P.C.M. 21 dicembre 2000, n.452 Assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori.

� Legge 23 dicembre 1998, n.448 – art.66 / D.P.C.M. 21 dicembre 2000, n.452 Concessione assegno di maternità.

� Legge 10 marzo 2000, n.62 / D.P.C.M. 14 febbraio 2001, n.106 Assegnazione borse di studio a sostegno della spesa delle famiglie per l’istruzione.

� Legge Regionale 4 giugno 1996, n.18 Interventi in favore delle persone handicappate.

� Legge Regionale 30 giugno 1997, n.39 Interventi a favore dei marchigiani all’estero.

� Legge Regionale 10 agosto 1998, n.30 Interventi a favore della famiglia.

ART.66 MODALITA’ DI ACCESSO

Ai contributi indicati nell’articolo precedente si può accedere con le modalità ed i termini stabiliti annualmente con Deliberazione della Giunta Regionale, a prescindere dalle norme del presente regolamento. I criteri di accesso sono pubblicati dall’Ufficio Servizi Sociali sul sito internet del comune e diffusi mediante altre forme idonee di pubblicità stabilite di volta in volta in base al numero dei destinatari.

ART.67 FISIONOMIA DEGLI INTERVENTI

I contributi previsti dal presente capo, concessi in favore di particolari categorie di cittadini, sono complementari alle spese sostenute dalle famiglie e vengono di norma erogati a rimborso delle specifiche spese già sostenute e documentate dai richiedenti.

ART.68 EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI

L’erogazione dei contributi da corrispondere ai richiedenti, quando di competenza comunale, è effettuata dal responsabile del procedimento entro 60 giorni dall’accredito delle somme da parte della Regione Marche o del comune capofila dell’Ambito territoriale Sociale o dell’Azienda Sanitaria Regionale, secondo le rispettive competenze.

Capo XI

SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN CONDIZIONI DI DISAGIO SOCIO-ECONOMICO

ART.69 PRIORITA’ D’ACCESSO

Accedono prioritariamente agli interventi sociali, le famiglie in condizione di povertà o con limitato reddito o con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze a causa della presenza di soggetti con inabilità di ordine fisico o psichico, con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria che rendono necessari interventi assistenziali.

ART.70 POSSIBILITA’ D’ACCESSO

Agli interventi di sostegno familiare del presente Capo si accede quando risulta precluso l’accesso ad altri interventi (esonero delle rette per i servizi scolastici, contributi erogati dalla Regione e dallo Stato in favore di particolari categorie, servizi sociali, ecc.) o quando questi risultano inadeguati a contribuire al superamento delle difficoltà familiari.

ART.71 DOMANDA DI CONCESSIONE

La domanda di ammissione e la documentazione allegata devono nell’insieme evidenziare la condizione sociale di tutti i componenti del nucleo familiare, con riferimento esplicito alle difficoltà attraversate e alla situazione economica complessiva. L’Ufficio Servizi Sociali dell’ente svolge la funzione di accoglienza, di ascolto e allorché siano evidenti e plausibili le condizioni per l’accesso agli interventi, anche di supporto nella predisposizione delle domande.

ART.72 AMMISSIONE ALL’INTERVENTO SOCIALE

L’intervento sociale viene concesso sulla base del disagio economico e del disagio sociale valutato ai sensi degli artt. 7 e seguenti del Capo I del presente Regolamento.

Capo XII

ESONERO DAL PAGAMENTO DELLE RETTE PER I SERVIZI SCOLASTICI.

ART.73 DISCIPLINA

Il presente capo disciplina i criteri di esonero totale o parziale dal pagamento della tariffe stabilite dall’Amministrazione per la fruizione dei servizi scolastici ed educativi: retta per la frequenza dell’asilo nido, tariffa per la fruizione della mensa della scuola dell’infanzia e primaria, tariffa per la fruizione del trasporto scolastico.

ART.74 RICHIESTE DI ESONERO

Le domande di esonero devono essere redatte utilizzando la modulistica predisposta dall’Ufficio e vanno presentate all’Ufficio Servizi Sociali entro il 30 settembre di ogni anno per gli alunni iscritti alle scuole dall’inizio dell’anno scolastico, ovvero entro il termine che sarà reso noto dall’Ufficio stesso con avviso pubblico. In caso d’iscrizione scolastica successiva alla data suindicata, la domanda deve essere presentata improrogabilmente entro il mese di febbraio.

ART.75 AMMISSIONE ALL’ESONERO

L’esonero totale o parziale dal pagamento delle tariffe relative ai servizi scolastici, viene concesso sulla base del disagio sociale ed economico valutato ai sensi degli artt.7 e seguenti del Capo I del presente Regolamento.

TITOLO 4 – ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

Capo XIII AGEVOLAZIONI ALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SOCI ALE.

ART.76 NORME

Il presente capo disciplina l'emanazione di provvedimenti di concessione, di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, prioritariamente alle associazioni di volontariato sociale ed altri organismi senza fini di lucro che operano in favore di terzi nel territorio del comune, in ottemperanza all'art.12 della Legge 241/1990.

ART.77 FINALITA'

Le agevolazioni vengono concesse dall'Amministrazione per le seguenti finalità:

a) promozione delle attività di solidarietà sociale e delle iniziative di volontariato sociale;

b) riduzione e superamento delle cause di ordine economico, culturale, ambientale e sociale che provocano situazioni di bisogno o fenomeni di emarginazione dagli ambienti di vita;

c) fruibilità delle strutture e dei servizi con modalità che garantiscono la dignità personale e l'uguaglianza di trattamento;

d) altre iniziative dirette a salvaguardare la vita e ad affermare i valori umani. e) ulteriori finalità eventualmente indicate dall'Amministrazione con atto di

indirizzo contestualmente all'approvazione del Bilancio.

ART.78 DESTINATARI

Le agevolazioni sono destinate in via prioritaria alle Associazioni iscritte all'Albo Regionale del Volontariato operanti nel territorio comunale. Le altre Associazioni di volontariato sociale che prestano attività nel comune, possono accedere alle agevolazioni previste dal presente capo, comunque non superiore al 20% delle disponibilità complessive annue previste nel bilancio di previsione.

ART.79 CRITERI

L'attribuzione delle agevolazioni è stabilito nel rispetto dei seguenti criteri:

a) valutazione dei contenuti dell'attività o iniziativa proposta; b) grado di perseguimento degli interessi di carattere generale con

particolare riferimento a valori di solidarietà;

c) natura dell'opera prestata, con particolare riguardo a quella resa gratuitamente ai cittadini;

d) specificità dell'organizzazione, con priorità alle attività socio-assistenziali; e) carattere di originalità e di innovativa del progetto.

L'ammontare e le condizioni di conferimento delle forme di sostegno sono determinate in riferimento:

f) concorso di altri enti pubblici o privati; g) contributo richiesto in rapporto al costo complessivo; h) capacità economica del richiedente;

Il contributo in denaro concesso dal comune per lo svolgimento di una determinata iniziativa non può superare l’80% dei relativi costi complessivi.

ART.80 RICHIESTE

I soggetti indicati all'art. 78 che intendono realizzare, progetti, interventi o qualsiasi iniziativa coerente con le finalità di cui all'art. 77, e che sono interessati ad ottenere i contributi ed i sostegni economici, inoltrano al comune la domanda entro il mese di settembre dell’anno che precede la realizzazione dei progetti. La domanda sottoscritta dal legale rappresentante, dovrà contenere i seguenti elementi:

1) programma dell'intervento per il quale si chiede il contributo o comunque il sostegno dell'Amministrazione;

2) preventivo di spesa dell'iniziativa; 3) contributi e sostegni erogati da altri enti pubblici; 4) modalità di pubblicizzazione della partecipazione del comune.

ART.81 AMMISSIONE

Scaduto il termine per la presentazione delle domande, il dirigente Responsabile del centro di spesa, nell'ambito delle proprie competenze, cura l'istruttoria dei procedimenti, valutando la coerenza degli interventi e delle iniziative proposte con le finalità di cui all'art. 77 e la congruità delle richieste con le disponibilità dei fondi previsti nel Bilancio. Il piano degli interventi elaborato alla conclusione dell’istruttoria, viene sottoposto alla giunta comunale, la quale ne prende atto formulando eventuali osservazioni. Entro 90 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande, il dirigente con proprio provvedimento ammette anche parzialmente, o rifiuta i contributi o gli altri benefici economici richiesti, dando indicazione delle domande pervenute e delle motivazioni relative alle determinazioni assunte.

ART.82

RENDICONTAZIONE A conclusione delle attività per le quali è stato assegnato il contributo, i soggetti beneficiari sono tenuti a presentare all'ente, apposito rendiconto delle spese sostenute ed una relazione sulle attività svolte.

ART.83 CONVENZIONI CON LE ASSOCIAZIONI

Il comune favorisce l'apporto del volontariato mediante la stipula di

apposite convenzioni con le associazioni di volontariato sociale operanti nel territorio, regolarmente costituite a norma di legge. L'intervento del volontariato nei servizi comunali è integrativo a quello svolto dall'ente, ed ha connotazioni di gratuità e di solidarietà sociale. Quando assume carattere di continuità, l’attività di volontariato può essere sostenuta con la concessione di contributi, sussidi, ausili finanziari, ecc. che vengono regolati attraverso la convenzione.

ART.84 EVENTI ECCEZIONALI

Le sovvenzioni in favore di iniziative eccezionali non ricorrenti, grandi manifestazioni di carattere provinciale, regionale o nazionale che si svolgono anche nel territorio comunale, saranno disciplinate contestualmente all'approvazione del relativo provvedimento di adesione, con il quale verranno stanziate le risorse finanziarie nel rispetto dei limiti di spesa previsti in Bilancio.

Capo XIV

NORME FINALI E TRANSITORIE

ART.85 ALBO DEI BENEFICIARI

L'albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica del comune previsto dall'art. 1 del D.P.R. 7 aprile 2000, n.118, è aggiornato annualmente con I benefici concessi ai sensi del presente regolamento entro il mese di febbraio.

ART.86 CASELLARIO DELL’ASSISTENZA

Il comune provvede all’aggiornamento della banca dati delle prestazioni sociali agevolate tenuta dall’INPS, in esecuzione al D.L. del 31 maggio 2010 n. 78, convertito dalla Legge 30 luglio 2010 n. 122.

ART.87 ADEGUAMENTO VALORI

I valori delle tabelle allegate al presente regolamento sono soggette a

revisione periodica da parte della Giunta Comunale, in relazione alle mutate condizioni socio – economiche del territorio, alle disponibilità finanziarie dell’Ente e alle normative che saranno successivamente emanate dalla Regione Marche.

ART.88 ENTRATA IN VIGORE

Il presente Regolamento divenuto esecutivo ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. n.267/2000, sarà pubblicato all’Albo Pretorio per 15 giorni consecutivi ed entra in vigore dopo tale pubblicazione.

ART.89 CESSAZIONE DI NORME

Dalla data di entrata in vigore del presente Regolamento cessa di avere efficacia il regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 25.03.2008.

Le norme del presente regolamento cessano di avere efficacia per singoli capi, servizi o tipologie di intervento, parallelamente all’entrata in vigore di corrispondenti norme regolamentari adottate in modo associato dai Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale.

ART.90 RINVIO ALLE NORME

Per quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento, trovano applicazione le norme di legge o degli altri Regolamenti che disciplinano l’attività del Comune.

TABELLA A

VALUTAZIONE DISAGIO SOCIALE

Diminuzione del valore ISEE della famiglia

� Malattia invalidante.……………………... € 1.000,00

� Disoccupazione nell’ultimo biennio …….. € 1.000,00

� Precarietà occupazione persistente ……. € 1.000,00

� Alloggio inadeguato, sovraffollato

o privo di servizi essenziali………………. € 500,00

� Separazione dei coniugi nell’ultimo anno in presenza di figlio minore ………………… € 500,00

� Indisponibilità di beni essenziali:

automobile, lavatrice o televisore ………. € 500,00

� Mancato pagamento del mutuo prima casa, dell’affitto o delle utenze di acqua, elettricità, gas reiterato per oltre 6 mesi € 500,00 In presenza di due o più figli minori, il disagio sociale accertato produce una ulteriore diminuzione del valore ISEE di € 500,00.

TABELLA B

CONCORSO AL COSTO DELL'ASSISTENZA DOMICILIARE

VALORE ISEE COMPARTECIPAZIONE ORARIA

sino a € 3.000,00 Esente

da € 3.000,01 a € 4.000,00 € 1,50

da € 4.000,01 a € 5.000,00 € 2,00

da € 5.000,01 a € 6.000,00 € 3,00

da € 6.000,01 a € 7.000,00 € 4,00

da € 7.000,01 a € 8.000,00 € 5,00

da € 8.000,01 a € 9.000,00 € 6,50

da € 9.000,01 a € 10.000,00 € 8,00

da € 10.000,01 a € 11.000,00 € 9,50

da € 11.000,01 a € 12.000,00 € 11,00

oltre € 12.000,01 € 13,00

TABELLA C

INTEGRAZIONE DELLE RETTE DI MANTENIMENTO IN STRUTTURE RESIDENZIALI

� Importo mensile della retta di mantenimento ........ + € ____________

� Partecipazione alla spesa della z.t. Dell'ASUR ..... - € ____________

� Provvidenze da lavoro, pensione, vitalizio, ecc. ... - € ____________

� Indennità personali, accompagnamento, INAIL, ecc. - € ____________

� Rendite finanziarie ................................................ - € ____________

� Altri redditi e provvidenze …................................. - € ____________

� Riserva per spese personali ................................ + € ____________ (Anziani € 130 mensili, disabili € 238 mensili ovvero nei valori stabiliti dalla Giunta Regione Marche)

� Integrazione mensile ............................................. = € ____________

� INTEGRAZIONE MENSILE ........ € ____________

� Retta mensile a carico dell'utente € ____________

TABELLA D

AMMISSIONE ALLE BORSE LAVORO SOCIO-ASSISTENZIALI

DURATA BORSA LAVORO

CONTRIBUTO PER LO SVOLGIMENTO DELLA BORSA LAVORO SOCIO-ASSISTENZIALE

Soggetti che non beneficiano di altre provvidenze economiche

Soggetti che beneficiano delle provvidenze di legge

(pensione invalidità, indennità accompagnamento, ecc.)

MESI TRE € 210,00 mensili € 110,00 mensili

� Per progetti di borsa lavoro eccezionalmente di durata superiore a tre mesi il contributo viene determinato proporzionalmente agli importi indicati nella tabella.

TABELLA E

CONCORSO AL COSTO DELL'EDUCATORE DOMICILIARE

VALORE ISEE COMPARTECIPAZIONE ORARIA

sino a € 3.000,00 € 5,00

da € 3.000,01 a € 4.000,00 € 6,00

da € 4.000,01 a € 5.000,00 € 7,00

da € 5.000,01 a € 6.000,00 € 8,00

da € 6.000,01 a € 7.000,00 € 10,00

da € 7.000,01 a € 8.000,00 € 11,00

da € 8.000,01 a € 9.000,00 € 12,00

da € 9.000,01 a € 10.000,00 € 13,00

da € 10.000,01 a € 11.000,00 € 14,00

da € 11.000,01 a € 12.000,00 € 16,00

oltre € 12.000,01 € 18,00