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ANNUNZIATA O. CAMPA Università di Pisa Regole di riscrittura o categoriali «ammissibili» e interpretazioni «accettabili» secondo la teoria linguistica di Noam Chomsky. Tre esempi di letteratura orale. Nel considerare, per succinti propositi introduttivi, le linee della teoria linguistica di Noam Chomsky, ci si trova di fronte alla conce- zione genetico-innata della lingua. Mentre il razionalismo fa coincidere la lingua con l'essenza della ragione, e dunque è ragione; e mentre l'empirismo considera la lingua uno strumento della ragione, Chomsky tende a risalire alle forme crea- tive della mente. Rinvenendone i termini primitivi, egli costruisce una lingua uni- versale, sebbene non come strumento della comunicazione ordinaria, ma come radice di modelli universali, atti a spiegare i modi dell'es- sere. Un'indagine sulle rappresentazioni letterarie ripropone interroga- tivi di natura genetica, ontologica, comparativistica, estetica ed etica, come pure a assai generici interrogativi protocomportamentistici. L'interesse nei confronti della lingua, quale entità autonoma, è le- gato all'imporsi del metodo scientifico chomskiano. Procedendo nell'ambito delle forme letterarie, l'esigenza di un mo- dello di comunicazione unitaria sembra entrare in collisione con la con- cezione di lingua poetica: il soggettivo, l'ambiguo, il non-significante, il figurativo, l'ornamentale, il piacevole, il bello estetico: categorie 'appa- rentemente' contrapposte al «vero» scientifico. L'analisi, che qui verrà condotta, si muove fra le componenti della forma propriamente letteraria — struttura superficiale, ovvero linea di de- marcazione all'interno dell'opera creativa — e quelle astratte della super- ficie profonda, ovvero sostituzione delle parole in simboli categoriali. Tale approccio consente di individuare in che modo la lingua interiorizzata si

Regole di riscrittura o categoriali «ammissibili» e ... · L'analisi linguistica, eseguita con il metodo chomskiano, all'in- terno di una serie di tre coplas, appartenenti al repertorio

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ANNUNZIATA O. CAMPAUniversità di Pisa

Regole di riscrittura o categoriali«ammissibili» e interpretazioni «accettabili»

secondo la teoria linguistica di Noam Chomsky.Tre esempi di letteratura orale.

Nel considerare, per succinti propositi introduttivi, le linee dellateoria linguistica di Noam Chomsky, ci si trova di fronte alla conce-zione genetico-innata della lingua.

Mentre il razionalismo fa coincidere la lingua con l'essenza dellaragione, e dunque è ragione; e mentre l'empirismo considera la linguauno strumento della ragione, Chomsky tende a risalire alle forme crea-tive della mente.

Rinvenendone i termini primitivi, egli costruisce una lingua uni-versale, sebbene non come strumento della comunicazione ordinaria,ma come radice di modelli universali, atti a spiegare i modi dell'es-sere.

Un'indagine sulle rappresentazioni letterarie ripropone interroga-tivi di natura genetica, ontologica, comparativistica, estetica ed etica,come pure a assai generici interrogativi protocomportamentistici.

L'interesse nei confronti della lingua, quale entità autonoma, è le-gato all'imporsi del metodo scientifico chomskiano.

Procedendo nell'ambito delle forme letterarie, l'esigenza di un mo-dello di comunicazione unitaria sembra entrare in collisione con la con-cezione di lingua poetica: il soggettivo, l'ambiguo, il non-significante, ilfigurativo, l'ornamentale, il piacevole, il bello estetico: categorie 'appa-rentemente' contrapposte al «vero» scientifico.

L'analisi, che qui verrà condotta, si muove fra le componenti dellaforma propriamente letteraria — struttura superficiale, ovvero linea di de-marcazione all'interno dell'opera creativa — e quelle astratte della super-ficie profonda, ovvero sostituzione delle parole in simboli categoriali. Taleapproccio consente di individuare in che modo la lingua interiorizzata si

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manifesti: non come acquisizione a fini esclusivamente personali — per as-secondare modi espressivi individuali — ma come dato che si riflette all'e-sterno dell'opera singola, in quanto ipotesi di modello collettivo, teso adattuare un dialogo o una risposta metafbrico-poetica.

Sebbene le concezioni di Chomsky si siano sensibilmente evolutedalla sua prima opera Syntactic Structures del 1957, è sempre in questotesto che si può rinvenire la base delle teorie sviluppate nelle opere suc-cessive. In esso, infatti, egli sottopone le due più moderne concezionidella lingua a un esame critico e fornisce i motivi per cui egli considera,come la più adeguata, una terza, enunciando i postulati su cui fonda lasua teoria della grammatica generativa o trasformazionale.

Rifiuta quindi la Grammatica a stati finiti, concepita secondo un mo-dello della teoria della comunicazione di C. Shannon e W. Weaver ', ela-bora la Grammatica a struttura sintagmatica, sulla base della teoria dei co-stituenti immediati e sviluppa la teoria generativa o trasformazionale.

La grammatica sintagmatica, sulla quale opera Chomsky, si basa suun vocabolario di simboli e su un certo numero di regole di riscrit-tura.

I segni simbolici sono previsti per i diversi costituenti. Il simboloiniziale F (= Frase) serve da punto di partenza per tutte le frasi.

Le regole di riscrittura2 — chiamate anche regole sintagmatiche(RS) — sono del tipo:

F -> SN + SV

intendendo con ciò dire che un sintagma nominale è seguito da una sin-tagma verbale.

' C. SHANNON — W. WEAVER, The Mathematica Theory ofCommuni-cation, University of Illinois Press 1949. In italiano, si può vedere sull'argomento J.R.PIERCE, La teoria dell'informazione, Mondadori, Milano, 1963, specialmente pp. 62e ss.

2 Le regole di riscrittura di base sono di tipo sintagmatico. Esse cominciano colsimbolo F — che possono reintrodurre in modo ricorsivo F —, passano attraverso di-versi simboli di categorie grammaticali (come SN, SV, ecc.) e terminano con un certonumero di elementi lessicali e grammaticali.

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Le frasi, generate mediante la grammatica sintagmatica, possonoessere trasformate in nuove frasi in base alle regole trasformazionali, de-rivate dal componente trasformazionale 3.

Questa concezione implica l'ipotesi secondo la quale le frasi sem-plici contengono tutte le frasi e costruzioni possibili.

Le frasi semplici (o frasi nucleari) assolvono la funzione di assiomain un sistema deduttivo, data l'affermazione che tutte le frasi di unalingua determinata possono essere costruite per mezzo di regole di tra-sformazione.

La trasformazione si deduce dalla struttura dei costituenti imme-diati della frase nucleare, poiché proprio tale struttura sta alla base dellanuova frase.

All'interno della struttura di frase, la teoria generativa concepisceun sistema (o sistemi) di regole di riscrittura. Questa costruzione simbo-lica è trasformata poi in una frase mediante regole fonologiche.

Dopo l'introduzione di quest'ultima serie di regole, Chomsky ot-tiene l'immagine di una teoria a tre livelli, dove le regole di trasforma-zione collegano fra loro le regole di riscrittura e le regole fonolo-giche.

L'analisi linguistica, eseguita con il metodo chomskiano, all'in-terno di una serie di tre coplas, appartenenti al repertorio del Cancionerocolombiano, rivela un'omogeneità di modello a livello formale.

Delle tre coplas, delle quali si delinea l'esame, la prima versione è

3 Questa concezione della grammatica non è nuova; già R. Carnap aveva ela-

borato tutta una teoria logica basata sulla dualità — regola sintagmatica/regola di tra-

sformazione —, mentre L. Wittgenstein aveva aggiunto alle sue osservazioni che, a suo

parere, le lingue naturali sono talmente poco sistematiche e logicamente imperfette che

è praticamente impossibile dare una forma precisa alle regole sintagmatiche e trasfor-

mazionali.

Le regole del componente trasformazionale convertono la struttura profonda gene-

rata dal componente di base nella struttura sintattica superficiale. In generale, le tra-

sformazioni operano cambiamenti nell'ordine degli elementi nella stringa (o sequenza)

soggiacente prodotta dalla base, inseriscono elementi nella stringa e ne cancellano altri.

In breve, operano tutti i cambiamenti necessari alla formazione della struttura sintat-

tica superficiale a partire dalla struttura profonda di una frase.

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stata reperita nella regione di Antioquia e le altre due nel Dipartimentodel Norte de Santander, secondo il curatore Lucio Pavón Núñez4.

1. Las estrellas en el cielono tendrán tanta alegríacomo yo cuando te veoregalada prenda mía

2. Las estrellas en el cielono causan tanto alborotocomo yo cuando te veocara de avispero roto.

3. Las estrellas en el cielono usan tanta alegríacomo yo cuando te veocara de enjalma «podría».

Per la sua funzione simbolica e per la sua proprietà di universaliz-zarsi, nella cultura popolare la lingua diviene — lungo l'arco della suaesistenza — retaggio di tradizione.

La poesia popolare custodisce e moltiplica nell'oralità la forza vi-tale della parola. In essa si assommano e si accomunano i messaggi neiquali sono racchiusi in forma unitaria i molteplici valori dello spirito. Ilsuo nascere non è un qualcosa di diverso dal peculiare carattere del feno-meno letterario che, come ogni altro, sorge spontaneo grazie all'origina-lità e alla libertà dell'atto creativo. All'inizio, esso ha perciò funzione de-terminante di modello, e non è solo testimonianza di esistenza, ma as-sume carattere di categoria di pura causalità.

Tutto ciò rende possibile una classificazione che si basa su un con-nettivo di paradigmi linguistico-letterari e contenutistici e su un con-fronto continuativo di strati sincronici; ed è questo uno degli esiti piùinteressanti della ricerca.

4 L. PAVÓN NUÑEZ (a cura di), Muestras Folklóricas del Notte de San-tander, Editorial COSMOS, Bogotá 1952, pp. 82-83.

La prima copla si trova anche nel testo curato e annotato da A.J. RESTREPO, ElCancionero de Antioquia, Editorial Lux, Barcelona 1950, p. 343.

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Sottoposta a questo tipo di analisi, la poesia popolare rivela un pro-gressivo evolversi e un graduale riconoscimento delle sue causazioni e dellasua natura, verificabili in virtù della sua essenza linguistica ed espres-siva.

In base alla teoria linguistica chomskiana, la costruzione delle frasiparte da un certo numero di simboli o segni convenzionali, che vengonocollegati gli uni agli altri secondo degli assiomi (frasi nucleari) e permezzo di regole di riscrittura, laddove è stato operato un certo numerodi trasformazioni obbligatorie. Successivamente, la frase nucleare si è sot-toposta a un determinato numero di trasformazioni facoltative, proce-dendo in tal modo alla permutazione di certi simboli, nonché all'ag-giunta o alla soppressione di morfemi. Infine, si elaborano le regole fono-logiche che permettono la rappresentazione fonetica delle frasi.

Chomsky ha fatto notare che, a livello delle trasformazioni terminali,certe strutture di frasi possono rivelare assai poco del loro significato pro-fondo. Questa osservazione costituisce una delle principali ragioni che lohanno condono a precisare la differenza fra la struttura esterna d'una frase eil significato profondo che soggiace all'origine della frase stessa.

Riferendosi a una teoria di Wilhelm von Humboldt, egli stabilisceuna distinzione fondamentale fra ciò che chiama struttura profonda {deepstructuré) e ciò che chiama struttura superficiale {superface structurè).

La struttura profonda è il primo elemento, al momento della produ-zione di una frase, che contiene tutti i dati semantici, vale a dire, il sensodel messaggio. La struttura superficiale è l'ultimo elemento del processotrasformazionale della frase, prima dell'applicazione delle regole morfono-logiche.

La struttura profonda contiene pertanto tutti i dati che permettonodi determinare il contenuto semantico della frase, mentre la struttura su-perficiale contiene tutti gli elementi che consentono di giungere allaforma fonetica della frase.

Il componente semantico (uno dei tre elementi di cui è composta lateoria generativa) è costituito da un sistema di regole che assegnano l'in-terpretazione semantica alla struttura profonda di una frase, generata dalcomponente di base 5.

5 Queste interpretazioni, dette «letture» (readings) corrispondono alla nozionetradizionale di «significati possibili di un enunciato».

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Il componente sintattico 6 comprende un certo numero di regole diriscrittura e di trasformazione che convertono la stessa struttura pro-fonda in una struttura superficiale.

Il componente fonologico attribuisce una rappresentazione foneticaalla struttura superficiale. I componenti semantico e fonologico hannoesclusivamente carattere interpretativo; la proprietà generativa dellagrammatica si trova solo nel componente sintattico — l'unico a esserecreativo — che permette di stabilire una relazione fra il contenuto se-mantico dei segni e la loro forma fonetica o, in altre parole, di determi-nare come una frase debba essere interpretata.

Procedendo alla formalizzazione della frase, comprendente i dueversi iniziali della prima copia, in base alle regole sintagmatiche o di ri-scrittura, si ottiene la frase che convenzionalmente si può chia-mare:

Fo -> Mod Neg SNj + S PredSNj -> Art + N[S Pred ->• Aus + VS Pred ->• V + SN2

SN2-> Prep + Art + N2

SN3->- Agg + N3

I simboli — definiti ricorsivi — che appaiono più di una volta, invirtù della proprietà ricorsiva della lingua, rendono conto dei diversiaspetti sintattici.

Da questo momento, nell'enunciato citato, la sequenza terminaledell'indicatore sintagmatico di base 7 è pertanto:

6 II componente sintattico consiste di: a. un componente di base e b. di un com-ponente trasformazionale.

7 L'indicatore sintagmatico di base o diagramma ramificato è comunementerappresentato sotto forma di albero. La cima dell'albero, ossia il costituente più alto, èsegnato col simbolo F (= Frase); i nodi dell'albero sono indicati per mezzo dei simboliSN, SV, ecc, che indicano i diversi costituenti. Infine, i nodi terminali, che corrispon-dono ai costituenti, rappresentano gli elementi lessicali della frase. La freccia indica chel'elemento della sinistra 'consta' degli elementi indicati a destra. Il simbolo + è statodefinito «simbolo di concatenazione».

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Las estrellas + Neg. + Fut. + tener + en + el + cielo + tanta + ale-gría.

Se si vuole rappresentare quest'indicatore sintagmatico di basesotto forma di albero, si ottiene il risultato descritto nella Fig. 0.

Nella rappresentazione: Las estrellas, no tener, en, el, cielo, tanta,alegría, sono (morfemi) lessicali, mentre Futuro è un elemento (mor-fema) grammaticale.

La grammatica generativa chomskiana si presenta così come unnuovo ed efficace strumento analitico che rivela la natura formale dellinguaggio.

Il modello di formalizzazione a livello diN! + Neg Fut + V + Prep + Art + N2 + Agg + N3

è equivalente a quello delle frasi delle altre due coplas, visto che si puòoperare la sostituzione degli elementi lessicali e grammaticali «causantanto alboroto» e «usan», rispettivamente nella seconda e nella terzacoplas.

Fin qui il sistema è relativamente semplice, dal momento che essopresenta un numero abbastanza ridotto di regole di riscrittura. Ben piùdifficile appare l'elaborazione di regole di riscrittura destinate all'intro-duzione o all'eliminazione di elementi lessicali più complessi.

La frase comparativa del terzo verso di ciascuna copla «como yo» èincompleta, tuttavia essa non presenta alcuna difficoltà interpretativa.Tale fenomeno si spiega, nella grammatica trasformazionale, asse-gnando alla frase una struttura soggiacente e applicando alla sua deriva-zione una regola di elisione della frase verbale, che aggiunge a F2 quellaparte di frase verbale che deriva a sua volta da una parte della frase ver-bale Flt sottolineando così la differenza dell'identità referenziale. La di-versità del soggetto, inserita nella clausola subordinata (F2), è data da unmarcatore comparativo «corno».

La produzione degli indicatori sintagmatici di base si articola indue stadi. Nel primo, come si è visto, le regole di riscrittura produconosequenze che, passando per un certo numero di categorie grammaticali,portano a una serie di morfemi (grammaticali) con l'aggiunta di simboli(A) che consideriamo simboli imperanti. Nel secondo stadio, le se-quenze preterminali si trasformano in vere sequenze terminali, graziealla sostituzione dei simboli inoperanti con elementi lessicali reali.

Las estrellas en el cielono tendrán tanta alegría

Yo (no) tendrétanta alegría

Fig. 0. Indicatore sintagmatico di base o diagramma ramificato sotto forma di albero.

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Con gli uni e con gli altri simboli, si costruisce la sequenza [cornoyo ->• (no) tendré tanta alegría], correlata con quella che precede.

Se si vuole introdurre — in base alla teoria di Chomsky — il com-ponente semantico nella struttura grammaticale, bisogna attenersi aqueste differenti possibilità.

Nel primo termine di comparazione, come è naturale, si ha unanegazione. Nella struttura derivata del secondo termine il no della frasecomparativa è facoltativo, perché l'assenza o là presenza di esso non in-fluisce sull'interpretazione della catena.

Gli indicatori sintagmatici di base delle sequenze allora sarannoquindi:

Comp F ->• SN + Pron + SV + Aus + Agg + N3

e della frase successivaTemp F -*• SN + Pron + V + Aus + PronLe regole che determinano gli aspetti semantici di una frase, me-

diante l'indicatore sintagmatico di base, sono le regole selettive, mentrele condizioni grammaticali sono determinate dalle regole di sottocatego-rizzazione.

Le regole selettive sono quelle che impongono una limitazione allascelta dei morfemi, destinati a una sequenza preterminale, in virtù dellastruttura semantica dei morfemi stessi.

Le regole di sottocategorizzazione sono invece quelle che impon-gono una limitazione alla scelta dei morfemi, in virtù della loro riparti-zione di sottocategorie grammaticali.

Le frasi che violano le regole selettive sono le metafore, le qualisono significative in un determinato contesto, che offre la possibilità digiungere a una interpretazione «accettabile».

All'interno del componente semantico le regole selettive assolvonouna funzione interpretativa (o esplicativa), accordando un grado di de-viazione possibile (o «ammissibile») alle frasi.

Le metafore relative all'ultimo verso di ciascuna copiaregalada prenda miacara de avispero rotocara de enjalma «podría»

non possono considerarsi corrette o scorrette in base a criteri esclusiva-mente grammaticali; per cui si evince la necessità di delimitare le frasigrammaticali rispetto a quelle non-grammaticali, dal momento che i co-

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stituenti terminali sono rappresentati da unità lessicali di più mor-femi.

Tenuto conto che il componente sintattico ha una doppia fun-zione, si possono distinguere in esso due sottocomponenti: un sottocom-ponente di base, che è all'origine delle strutture profonde, e un sottocom-ponente trasformazionale, che trasforma le strutture profonde ottenute instrutture superficiali.

Il sottocomponente di base 8, che può essere considerato la basestessa della struttura grammaticale, è composto da un certo numero diregole di riscrittura o categoriali9, le quali possiedono la qualità ricor-siva della grammatica e operano facendo ricorso a un certo numero dielementi lessicali e grammaticali.

Il risultato finale dell'applicazione di queste regole consiste in unindicatore sintagmatico di base.

Se si potesse separare la semantica dalla grammatica, sarebbe possi-bile differenziare ciò che è corretto dal punto di vista grammaticale daciò che è corretto dal punto di vista semantico e anche valutare il gradodi deviazione dei due ambiti.

Poiché la struttura profonda è composta di elementi lessicali (mor-femi) — scelti nel lessico attraverso regole di selezione — tra i qualiesiste un certo numero di funzioni e di relazioni grammaticali, è possi-bile distinguere quattro specie di frasi, vale a dire:

1. frasi grammaticali e significative come

Las estrellas en el cielono tendrán tanta alegría

e le varianti

Las estrellas en el cielono causan tanto alboroto

8 II sottocomponente di base è cosi chiamato percha serve da base al sottocom-ponente trasformazionale.

9 Si chiamano anche categoriali percha da loro dipende l'assegnazione dei co-stituenti lessicali della frase a determinate categorie grammaticali (come nome, verbo,ecc.).

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Las estrellas en el cielono usan tanta alegría

2. frasi grammaticali con significato «accettabile» del tipo

corno yo cuando te veo

verso comune alle tre coplas

3. frasi non-grammaticali ma significative

regalada prenda mia

e

cara de avispero roto

e infine

4. frasi grammaticali non significative come

cara de enjalma «podría».

Sulla scorta dei criteri semantici, è inevitabile considerare le frasi

regalada prenda mia

e

cara de avispero roto

«accettabili» dal punto di vista dell'interpretazione, mentre l'altra

cara de enjalma «podría»

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risulta «ammissibile», dal punto di vista della struttura grammaticale, eciò sempre in base alle regole di riscrittura o categoriali.

La metafora

regalada prenda mia

non presentando una costruzione conforme alle regole di selezione delcomponente semantico, appare soggetta a deviazioni semantiche. Ilgrado di deviazione è stabilito in funzione dei tratti distintivi del lessico,che offre alla stilistica un notevole campo di studi.

Nella copia

cara de avispero roto

dalla prima deviazione sotto forma di metafora «cara» fa seguito l'ag-giunta dell'epiteto «avispero roto» che modifica il senso dell'intera me-tafora.

Nel considerare poi il verso

cara de enjalma «podría»

si riscontra una doppia deviazione selettiva; da una parte, emergge ilcollegamento fra il segmento di frase «cara» e il segmento di frase «en-jalma» e, dall'altra, il collegamento fra il sintagma «cara de enjalma» e«podría».

Oltre alla deviazione semantica, questa frase appare soggetta a unadeviazione grammaticale, in quanto la sua struttura non corrisponde alleregole di sottocategorizzazione. Il grado di deviazione è determinato infunzione della classe di parole a cui appartiene il verbo «podría».

Conformemente alla sottocategorizzazione, la struttura dell'enun-ciato, esigendo una categoria grammaticale che stabilisca una relazionediadica, ossia SN + SV, si realizza a livello di struttura superfi-ciale 10.

Questa frase risulta, sotto tale aspetto, grammaticalmente cor-retta.

Prendere in esame l'aspetto della teoria chomskiana, relativa al componente

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Pet concludere, va detto che è stata riconosciuta la dualità dei li-velli: nel parlare di «forma», cioè di configurazione specifica, si è consi-derata la poesia popolare nel suo insieme eterogeneo, nel parlare di«struttura», la si è considerata nella sua essenza e se ne sono analizzati irapporti di coesione interna. In altri termini, si sono osservati i pianid'incidenza secondo cui determinate conquiste del pensiero linguisticointerferiscono sulla modellizzazione della realtà.

È stato necessario individuare la rete dei rapporti, il complessodelle relazioni e l'ordine che si sono mantenuti costanti anche nel va-riare delle categorie grammaticali e lessicali.

Sono state inoltre riconosciute e rispettate regole generali e sotto-stanti a ogni applicazione, conferendo alla teoria linguistica chomskianal'impulso principale per il raggiungimento di una completa autonomiadisciplinare.

fonologico, avrebbe una fondamentale importanza per la struttura superficiale e po-trebbe condurre a ulteriori chiarimenti circa la struttura profonda.