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RELAZIONE DI RESOCONTO PROGETTO “COSTRUIRE UNA CITTADINANZA ATTIVA PER UN MONDO SOSTENIBILE” – 24 MARZO 2006 Ricerca-azione della Federazione Internazionale dei CEMEA Iniziative per i venticinque anni dei CEMEA a Torino Il 2006 ha rappresenta per i CEMEA un’annata particolarmente significativa. Si sono celebrati infatti i venticinque anni di fondazione dei CEMEA in Piemonte . Una ricorrenza importante non tanto per ragioni immediatamente “anagrafiche” quanto perché la presenza dei Cemea, quale movimento educativo, culturale e formativo nella nostra regione si mantiene fedele ala sua impostazione. La costanza e la coerenza della nostra azione, nonché il forte senso d’identità culturale unita ad una capacità di rinnovamento sono gli ingredienti della nostra vita associativa orientata verso la continua comprensione dei fenomeni della nostra società. L’educazione ambientale, posta alcentro delle nostre preoccupazioni, è per noi il fulcro di una complessa rete di questioni educative, sociali, culturali e politiche. La formazione può favorire la creazione di una nuova consapevolezza rispetto alle scelte che investono la nostra vita quotidiana. Scienza ed etica, conoscenza ed economia, sensibilità e cultura s’intrecciano in un modello “policentrico” che connetta uomo e natura. In questo quadro assume un valore pregnante la questione del collegamento tra “educazione ambientale” e “cittadinanza attiva”: l’ambiente diventa il terreno privilegiato dell’azione educativa in quanto costruzione di una nuova forma di cittadinanza in cui lo “spazio pubblico” è ripensato come luogo dell’incontro e della cura di sé, degli altri, della vita sociale. Il seminario nazionale organizzato e svoltosi a Torino il 24 e 25 marz rientra ne quadro di un percorso più ampio che coinvolge anche la Federazione Internazionale dei CEMEA. Nel luglio 2003 a Dunkerque (Francia) i CEMEA realizzano il Forum Mondiale “L’educazione al tempo della globalizzazione” (che nel 2002 ha visto a Torino con il contributo della Regione, Provincia e Comune di Torino la realizzazione di una tappa del percorso con un seminario intenazionale intermedio). La FICEMEA riprendendo le conclusioni di quel Forum, rilancia un cantiere di ricerca-azione internazionale sul tema “Costruire la cittadinanza attiva per un mondo sostenibile” e nel 2005 vengono realizzati 4 seminari “regionali” in 4 zone del mondo: America Latina (Montevideo), Africa (Porto Novo, Oceano Indiano (Antananarive) ed Europa (Berlino) che elaborano sia delle analisi sui principali bisogni locali e sulle azioni esistenti sia propongono nuovi pogetti d’inteveto sul tema comune. Oltre 150 esperti, formatori, educatori, insegnant concorrono a q uesto momento di lavoro. Le sintesi vengono

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RELAZIONE DI RESOCONTO

PROGETTO “COSTRUIRE UNA CITTADINANZA ATTIVA

PER UN MONDO SOSTENIBILE” – 24 MARZO 2006

Ricerca-azione della Federazione Internazionale dei CEMEA Iniziative per i venticinque anni dei CEMEA a Torino Il 2006 ha rappresenta per i CEMEA un’annata particolarmente significativa. Si sono celebrati infatti i venticinque anni di fondazione dei CEMEA in Piemonte . Una ricorrenza importante non tanto per ragioni immediatamente “anagrafiche” quanto perché la presenza dei Cemea, quale movimento educativo, culturale e formativo nella nostra regione si mantiene fedele ala sua impostazione. La costanza e la coerenza della nostra azione, nonché il forte senso d’identità culturale unita ad una capacità di rinnovamento sono gli ingredienti della nostra vita associativa orientata verso la continua comprensione dei fenomeni della nostra società. L’educazione ambientale, posta alcentro delle nostre preoccupazioni, è per noi il fulcro di una complessa rete di questioni educative, sociali, culturali e politiche. La formazione può favorire la creazione di una nuova consapevolezza rispetto alle scelte che investono la nostra vita quotidiana. Scienza ed etica, conoscenza ed economia, sensibilità e cultura s’intrecciano in un modello “policentrico” che connetta uomo e natura. In questo quadro assume un valore pregnante la questione del collegamento tra “educazione ambientale” e “cittadinanza attiva”: l’ambiente diventa il terreno privilegiato dell’azione educativa in quanto costruzione di una nuova forma di cittadinanza in cui lo “spazio pubblico” è ripensato come luogo dell’incontro e della cura di sé, degli altri, della vita sociale. Il seminario nazionale organizzato e svoltosi a Torino il 24 e 25 marz rientra ne quadro di un percorso più ampio che coinvolge anche la Federazione Internazionale dei CEMEA. Nel luglio 2003 a Dunkerque (Francia) i CEMEA realizzano il Forum Mondiale “L’educazione al tempo della globalizzazione” (che nel 2002 ha visto a Torino con il contributo della Regione, Provincia e Comune di Torino la realizzazione di una tappa del percorso con un seminario intenazionale intermedio). La FICEMEA riprendendo le conclusioni di quel Forum, rilancia un cantiere di ricerca-azione internazionale sul tema “Costruire la cittadinanza attiva per un mondo sostenibile” e nel 2005 vengono realizzati 4 seminari “regionali” in 4 zone del mondo: America Latina (Montevideo), Africa (Porto Novo, Oceano Indiano (Antananarive) ed Europa (Berlino) che elaborano sia delle analisi sui principali bisogni locali e sulle azioni esistenti sia propongono nuovi pogetti d’inteveto sul tema comune. Oltre 150 esperti, formatori, educatori, insegnant concorrono a q uesto momento di lavoro. Le sintesi vengono

presentate e rielaborate in un nuovo seminario Internazionale che si svolge ad Amiens (Francia) dal 22 al 25 agosto 2005 dove 35 rappresentanti delle divese associazioni nazionali Cemea del mondo si ritrovano. In questa occasione vengono fissati alcuni “progetti-pilota” che la FICEMEA seguirà e valorizzerà nella prospettiva di elaborare un quadro di “buone pratiche” in questo specifico settore dell’attività educativa. L’Italia ha un suo ruolo centrale in questo progetto in quanto il rappresentante italiano del gruppo di conduzione dell’intero cantiere è Stefano Vitale, presidente dei CEMEA di Torino e membro del CdA della FICEMEA. Nasce così l’esigenza di realizzare, a cura dei CEMEA del Piemonte e della Federazione Italiana dei CEMEA, il seminario “Costruire una cittadinanza attiva per un mondo sostenibile” a Torino il 24 e 25 marzo 2006 al quale sono stati invitati divesi esperti nazionali ed internazionali e che rappresenta per noi una tappa fondamentale del progetto più ampio che abbiamo sinteticamente descritto e che si concluderà nel 2007 con un Forum Mondiale. L’interesse per la città e per il nostro territorio provinciale è dato dal fatto che i CEMEA operano da anni in collaborazione con numerosi Enti Parco (La Mandria, Parco del Po, Parco Alpi Marittime, ecc.), Enti locali (Provincia, Comuni, Circoscrizioni, ecc.) per la realizzazione di attività di educazione ambientale per le scuole ed il pubblico, oltre che per attività di formazione, Inoltre dal 1999 si è aperta una sgnificativa collaborazione con le associazioni del mondo agricolo (Coldiretti, ma anche associazioni come la CIA Piemonte) per attività di formazione finaliazzate a all’acquisizione di maggiori strumenti per l’accoglienza de bambini nelle fattorie didattiche e negli agriturismi. A ciò si aggiunge la collaborazione con alcune aziende per la gestione di attività in questo settore.

All’indomani dell’imponente congresso Monduale sull’Ambiente che si è tenuto a Torino ai Primi di ottobre si è largamente dimostrato utile e

necessario ridare la parola alle associazioni del campo o continuare a costrire con pazienza e qualità una rete di iniziative, contatti, esperienze che aiutino la cittadinanza ad assumersi nuove e più consapevoli responsabilità verso il proprio ambiente di vita. Il seminario si è volto, come previsto presso la

Sala dei Consiglieri Provincia di Torino Via Maria Vittoria 12 Col seguente programma definitivo

24 marzo 2006 h. 14.30/18.30

Il quadro della situazione

Presentazione di Stefano Vitale (Cemea, Torino)

Apertura dei lavori:

Santina Vinciguerra, Assessore al Sistema Educativo – Città di Torino Angela Massaggia, Assessore allo Sviluppo Sostenibilie – Provincia di Torino Nicola De Ruggiero, Assessore all’Ambiente – Regione Piemonte Seminario con: Elisabetta Forni (Università di Torino) Enzo Scandurra (Università di Roma) Myriam Fritz-Legendre (Ficemea, Parigi) Jean Philippe Durrenberger (EAICY, Praga) Il seminario è stato aperto dall’intervento degli amministratori che con diverse modalità hanno sostenuto la nostra iniziativa. Per i lavori si è scelto un andamento seminariale dividendo il ragionamento in due parti: una prima parte con un intervento iniziale di Enzo Scandurra che ha inquadrato la questione del rapporto tra democrazia e cittadinanza nel contesto attuale (ovviamente con riferimento alle questioni dell’ambiente in cui viviamo). Enzo Scandurra ha fornito così la mappa delle questioni in maniera più ragionata e proponendo le sue tesi sull’argomento, e criticando l’ideolgia dello “sviluppismo” senza rispetto per l’ambiente e rinnovando la ricerca di nuove forme di partecipazione dal basso per i cittadini. Poi vi è stato un intervento di Elisabetta Forni, Università di Torino che ha messo in evidenza la questione del nesso che vi è tra educazione ambientale, contesti urbani e bambini (soggetti deboli in genere). Recentemente Elisabetta Forni era intervenuta a Blossin coi Cemea e quindi conosceva bene il quadro. Infatti ha ripreso una nosra proposta, elaborand a sua volta la necessità d’intervenire sul piano educativo su quattro livelli: civico, ludico, cogitivo ed emotivo, trovand così un collegamento proficuo con la prassi quotidiana degli edicatori. Infine è intervenuta Myriam Fritz-Legendre (CEMEA Francia) che spiegato le metodologie di lavoro che vengono usate in Francia e come viene vista la questione del nostro seminario all’esterno. L’intervento è stato particolarmente utile per precisare idee di fondo del movimento internazionale dei Cemea e fissare dei punti fermi per il proseguio dei lavori il giorno dopo. Un ampio dibattito ha animato la sala. Sono intervenuti tra gli altri: Carlo Bonzanino (Regione Piemonte), Claudio Tosi (Cemea Roma), e Jean

Philippe Durrenberger (EAICY, Praga). Erano presenti 60 persone. 25 marzo 2006 Sala CEMEA Via Sacchi 26 h. 9.00 – 13.00 I terreni dell’educazione attiva

Il seminario è stato introdotto da due relazioni: la prima di Rosalba Conserva (CIDI Roma) che ha sottolineato il legame tra apprendimento, ambiente e sostenibilità. Un contri buto molto stimolante che ha racclto consensi ed attivato il dibattito. La seconda relazione è stata proposta da Clotilde Pontecorvo (Università di Roma) dal titolo “Essere cittadini : una prospettiva educativa”. SErano presenti i rappresentanti di associazioni provenienti da Roma, Taranto, Firenze, ecc. che hanno partecipato al dibattito su: L’associazionismo di fronte all’emergenza ambientale

Seminario di confronto di esperienza Coordinato da Gianfranco Staccioli

(segretario FIT Cemea, Firenze)

Erano inoltre presenti milinanti e rappresentanti di associazioni quali: Idee per l’Educazione, Centro Studi Sereno Regis, Lega Cooperative, Cidi, Mce Federazione Italiana CEMEA. Il seminario ha davvero avuto un respiro nazionale ed internazionale: hanno portato il loro contributo esperti ed educatori invitati e provenienti da associazioni del Lazio, della Toscana, dalla Puglia oltre che dal Piemonte. Il confronto con le esperienze internazionali ha dato poi un contributo ricco e positivo. Sono in redazione gli atti del seminario che saranno prestro disponibili on line.

Il lavoro si è concluso con una sintesi che qui riportiamo:

Alcune raccomandazione sulla democrazia partecipativa

La partecipazione tende a configurare un ordine nuovo rispetto a quello presente e passato, una ri-grammaticatura dell’esistente che scaturisce dall’esperienza dei singoli. La partecipazione è sempre un processo, non è mai un mezzo “per arrivare a..”, ma sempre e comunque processo educativo ed autoeducativo dell’individuo sociale. Il fine della partecipazione è quello di rivendicare la propria esperienza del mondo e inserirla nella storia degli uomini e delle donne. La partecipazione non può essere riferita all’immediatezza poiché quest’ultima annulla la partecipazione. La partecipazione ha come fine la ricerca del “senso”, di un nuovo senso, diverso da quello imposto dai poteri (religioso, economico, politico, finanziario) esistenti. La partecipazione non può essere giudicata dall’esito finale poiché essa attiene le relazioni di senso che legano gli individui. Il suo fine è quello della produzione di nuove relazioni di senso tra gli individui, diverse da quelle passate. La partecipazione è finalizzata alla costruzione di uno spazio comune, lo spazio pubblico dove viene prodotto il senso comune . Il senso comune è il modo attraverso il quale l’esperienza personale intercetta quella dell’altro e che consente di accordarsi sul significato delle parole e sui concetti. Attraverso il senso comune – dice Barcellona – noi costituiamo la nostra presenza pubblica e questa presenza di dà solo in una interazione personale in cui non operano soltanto le parole, ma anche le trasmissioni empatiche (il rapporto faccia a faccia, per esempio). La partecipazione si oppone alla singolarizzazione e privatizzazione degli individui. Essa si oppone alla visione del professionismo politico in quanto ogni individuo può rappresentare se stesso e rappresentare gli altri (Socrate). - la cittadinanza attiva è un processo di emancipazione e di democrazia diretta

che dovrebbe tenere in tensione i Partiti politici tradizionali e ricordare loro che la delega non viene affidata per sempre, ma che essa è ritirabile;

- La cittadinanza attiva dovrebbe essere sempre vigile, attenta, non dovrebbe mai abbassare la guardia, ma tendere a far ballare i partiti;

- La cittadinanza attiva non deve proporsi l’obiettivo di sostituire i Partiti, ma vigilare su di loro, tenere sempre desta la tensione e ricordare ai partiti che la loro esistenza è basata sulla volontà popolare.

Occorre allora ripartire dalle città, dai territori , dai luoghi, con lo sguardo rivolto a un’idea diversa di ricchezza, di cittadin anza, di democrazia . Si tratta, ancora, di ripensare i principi di libertà e uguaglianza in relazione alla rappresentanza politica in una società che, di fatto e contro le resistenze delle sue istituzioni politiche, sta diventando, o già è, una società multietnica, complessa. L’unica opposizione ai processi in corso indotti dalla globalizzazione non può che nascere dalla piccola dimensione, là dove persone in carne ed ossa, e non astratti cittadini universali, aprono conflitti, sperimentano pratiche di vita, si oppongono, giorno dopo giorno, consapevolmente e no, con i propri corpi e con le proprie azioni, ai processi omologativi che neutralizzano le soggettività e sterilizzano le passioni.