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Emme Progetti Studio Tecnico Associato ⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯ Via Senese Romana, 172 – Brusciana Empoli (FI) – Tel / Fax 0571/931734 1 OGGETTO: Ristrutturazione Scuola Media Statale “F. BUSONI” di Empoli (FI) RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA IMPIANTO ELETTRICO STRALCIO 2 – ESECUTIVO 1. INTRODUZIONE La presente relazione ha per scopo l'illustrazione delle modalità di esecuzione e le ca- ratteristiche degli impianti elettrici da installare nei locali dell’edificio scolastico di cui in oggetto, utilizzati ad attività didattiche in genere, (aule, segreteria, palestra) Comunque, per una migliore interpretazione sulla disposizione e destinazione d’uso dei locali si rimanda allo schema planimetrico allegato. L’impianto elettrico sarà realizzato con il grado di protezione più idoneo in relazione al- la destinazione d’uso dei vari ambienti che si individuano sulla planimetria. 2. STATO ATTUALE DELL’IMPIANTO ELETTRICO L’impianto elettrico attuale è alimentato da una fornitura ENEL in bassa tensione 3F+N, i cui misuratori sono alloggiati all’esterno in apposita cassetta del tipo in vetro- resina a marca CONCHIGLIA. A valle di questi è stato installato, sempre in cassetta come sopra, l’interruttore generale di tutto l’impianto con cablato a valle un interruttore magnetotermico differenziale per l’alimentazione del quadro elettrico della palestra; un quadretto per l’alimentazione dell’illuminazione perimetrale esterna ed un interruttore magnetotermico differenziale per l’alimentazione di tutto l’edificio scolastico. La distribuzione dell’energia all’interno della scuola avviene tramite un quadro elettrico generale, provvisorio, al quale fanno capo le linee di alimentazione di vecchia installa- zione. Da detto quadro elettrico sono derivati alcuni sottoquadri la cui esecuzione è completamente difforme dalle norme. Le canalizzazioni dorsali, prevalentemente realizzate in canaletta PVC posata in vista, sono attualmente in cattivo stato di manutenzione (in alcuni tratti si distaccano dal muro ed il loro coperchio si apre con facilità senza l’utilizzo di alcun attrezzo).

relazione impianto elettrico - Sito ufficiale del Comune di Empoli · 2007-02-23 · ... l’interruttore generale di tutto l’impianto con cablato a valle un ... 4 17-13/3 «Prescrizioni

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OGGETTO: Ristrutturazione Scuola Media Statale “F. BUSONI” di Empoli (FI)

RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA IMPIANTO ELETTRICO

STRALCIO 2 – ESECUTIVO 1. INTRODUZIONE La presente relazione ha per scopo l'illustrazione delle modalità di esecuzione e le ca-ratteristiche degli impianti elettrici da installare nei locali dell’edificio scolastico di cui in oggetto, utilizzati ad attività didattiche in genere, (aule, segreteria, palestra) Comunque, per una migliore interpretazione sulla disposizione e destinazione d’uso dei locali si rimanda allo schema planimetrico allegato. L’impianto elettrico sarà realizzato con il grado di protezione più idoneo in relazione al-la destinazione d’uso dei vari ambienti che si individuano sulla planimetria. 2. STATO ATTUALE DELL’IMPIANTO ELETTRICO L’impianto elettrico attuale è alimentato da una fornitura ENEL in bassa tensione 3F+N, i cui misuratori sono alloggiati all’esterno in apposita cassetta del tipo in vetro-resina a marca CONCHIGLIA. A valle di questi è stato installato, sempre in cassetta come sopra, l’interruttore generale di tutto l’impianto con cablato a valle un interruttore magnetotermico differenziale per l’alimentazione del quadro elettrico della palestra; un quadretto per l’alimentazione dell’illuminazione perimetrale esterna ed un interruttore magnetotermico differenziale per l’alimentazione di tutto l’edificio scolastico. La distribuzione dell’energia all’interno della scuola avviene tramite un quadro elettrico generale, provvisorio, al quale fanno capo le linee di alimentazione di vecchia installa-zione. Da detto quadro elettrico sono derivati alcuni sottoquadri la cui esecuzione è completamente difforme dalle norme. Le canalizzazioni dorsali, prevalentemente realizzate in canaletta PVC posata in vista, sono attualmente in cattivo stato di manutenzione (in alcuni tratti si distaccano dal muro ed il loro coperchio si apre con facilità senza l’utilizzo di alcun attrezzo).

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La conduttura posata all’interno di dette canalizzazioni non è, nella gran parte, del tipo non propagante l’incendio, non vi è il rispetto delle colorazioni previste dalle norme, non esiste la separazione fra i vari circuiti, le derivazioni sono spesso realizzate all’interno di detta canaletta ed il riempimento, in alcuni tratti, supera ogni limite nor-mativo. Non sempre le sezioni dei conduttori terminali sono maggiori o uguali a 1,5 mmq. Il coordinamento corrente nominale interruttore/sezione conduttore derivato non sempre è rispettato. Nelle aule l’impianto realizzato è prevalentemente del tipo incassato e parte delle appa-recchiature (prese ed interruttori) sono spesso del tipo da esterno e, talvolta, con i frutti fuori dalle proprie scatole di contenimento. Alcune cassette di derivazione hanno il co-perchio rotto e le canalizzazioni in alcuni punti non coprono adeguatamente i conduttori che transitano al loro interno. Le derivazioni sono state normalmente realizzate all’interno dei corpi illuminanti. I corpi illuminanti costituiti da plafoniere con schermo in policarbonato prismatizzato, a grado di protezione IP40, con lampade a fluorescenza, sono obsolete; hanno lo schermo ingiallito, in vari casi anche rotto ed alcune plafoniere sono addirittura prive di schermo di protezione. 3. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI Gli impianti saranno eseguiti a regola d'arte, come da prescrizione della legge 186 del marzo 1968. Il progetto dell'impianto elettrico di cui in oggetto sarà eseguito in ottemperanza alle prescrizioni delle vigenti leggi e norme CEI ed in particolare : - disposizioni normative di Autorità Locali e dei VV.F.; - prescrizioni ed indicazioni dell'ENEL; - D.P.R. 27/4/1955 n. 547 «Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro» - D.P.R. 19/3/1956 n 303 «Norme generali per l'igiene del lavoro» - D.M. 22/12/58 «Luoghi di lavoro per i quali sono prescritte le particolari norme di cui

agli articoli 329 e 331 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547»

- D.P.R 26/05/59 n. 689 «Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione incendi, al controllo del comando del corpo dei Vigili del Fuoco»

- Legge 1/3/1968 n. 186 «Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, installazioni e impianti elettrici ed elettronici»

- Legge 18/10/1977 n. 791 «Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità CEE (n.73/23/CEE) relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione - Legge 5/3/1990 n. 46 «Norme per la sicurezza degli impianti» - D.P.R. 6/12/1991 n. 447 «Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n 46, in materia di sicurezza degli impianti» - Legge 7/12/1984 n. 818 «Nulla osta provvisorio per le attività soggette ai controlli di preven-

zione incendi, modifica degli articoli 2 e 3 della legge 4 marzo 1982, n. 66, e norme integrative dell'ordinamento del Corpo nazionale dei

vigili del fuoco»

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- D.L. 19/09/1994 n. 626 «Attuazione delle Direttive CEE riguardanti il miglioramento della si- curezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro»

Nell’esecuzione del progetto sono state rispettate tutte le norme CEI con particolare riferimento alle disposizioni contenute nei fascicoli:

1 0-2 «Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici» 2 11-1 «Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata (fascicolo 5025)» 3 17-13/1 «Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bt (quadri bt)» 4 17-13/3 «Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra de-

stinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso.

Quadri di distribuzione (ASD).» 5 17-21 «Apparecchiature elettriche assiemate (quadri in tensione superiore a 1000V c.a.» 6 20-19 «Cavi isolanti in gomma con tensione nominale non superiore a 450/750V» 7 20-22 «Prova dei cavi non propaganti l'incendio» 8 20-38 «Cavi isolati icon gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 1 – Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1KV» 9 23-3 «Interruttori automatici di protezione contro sovraccarichi» 10 31-30 «Classificazione dei luoghi pericolosi» 11 31-35 «Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi» 12 64-8 «Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alter- nata e a 1500V in c.c.» 13 64-9 «Impianti elettrici utilizzatori negli edifici a destinazione residenziale e similare» 14 64-10 «Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento» 15 64-12 «Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici residenziali e nel terziario» 16 64-50 «Edilizia Residenziale – Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici

utilizzatori, ausiliari e telefonici» 4. CARATTERISTICHE DELLA FORNITURA ELETTRICA - Tensione di alimentazione impianto 220/380V 3F+N - Tipo di distribuzione secondo CEI 64.8: TT - Corrente di c.c. massima presunta al punto di consegna a 380 V: 6 kA - Potenza massima utilizzabile di progetto: 70 kW - Frequenza 50 Hz - Caduta di tensione massima di calcolo 4% 5. DATI DI PROGETTO - Destinazione dei locali: attività didattiche - Classificazione dei locali: secondo norme CEI 64-8 - Grado minimo di protezione apparecchiature: IP21/IP44 - Sezione conduttore di neutro calcolata secondo: norme CEI 64-8 parte 5 art. 524 - Temperatura massima di riferimento per la portata delle condutture e degli interruttori: 30°C - Grado di illuminamento: valori calcolati in base alle norme UNI 10380

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6. CONSISTENZA DELLE OPERE Le opere elettriche da realizzare consistono in: - revisione di quadro elettrico di bassa tensione al punto di consegna (Q1); - realizzazione di quadro elettrico di distribuzione generale “Q2”; - revisione ed adeguamento e quadro elettrico del plesso n 1 (Q2.1); - realizzazione dei quadri elettrici dei plessi n.2-3-4 e relativi quadri di comando val-

vole motorizzate predisposti per il collegamento agli elettrocircolatori per il riscal-damento del plesso;

- realizzazione di quadro elettrico preferenziale aula informatica; - realizzazione dei quadri elettrici laboratori; - alimentazione del quadro ascensore dal nuovo quadro elettrico generale: - installazione di un pulsante di emergenza in portineria; - realizzazione di nuove canalizzazioni dorsali; - posa di nuove linee di distribuzione principale; - realizzazione dell’impianto di illuminazione di sicurezza; - sostituzione di tutti i corpi illuminanti; - realizzazione di nuovo impianto elettrico relativo all’area portineria ed ai laboratori; - realizzazione di nuovo impianto elettrico dei bagni di plesso ed insegnanti; - realizzazione di impianto fonico di segnalazione di allarme; - realizzazione di nuovo impianto a campanella di segnalazione inizio/fine lezione

con alimentazione da gruppo soccorritore, con recupero delle campane esistenti an-core idonee;

- realizzazione di nuovo impianto di chiamata dalla aule con l’utilizzo ove possibile dell’impianto base attuale.

- adattamento impianto telefonico alle nuove esigenze con spostamento della centrale telefonica nell’area portineria e con la sostituzione delle condutture e delle canaliz-zazioni non più idonee per condizioni di manutenzioni e per percorsi non più oppor-tuni;

- realizzazione di impianto di illuminazione normale e di sicurezza per l’illumi-nazione della scala di emergenza;

- revisione impianto di illuminazione di sicurezza della palestra con riparazione dei corpi illuminanti non funzionanti;

- riallacciamento dell’impianto elettrico delle aule alle nuove linee dorsali di alimen-tazione e revisione/rifacimento del medesimo con l’adeguamento alle normative vi-genti, suddividendo il circuito luce su due accensioni e incassando gli interruttori per le accensioni e le prese di prelievo energia ubicandole in idonea posizione; riuti-lizzo ove possibile e rispondenti a norme, canalizzazioni condutture ed apparecchia-ture;

- adeguamento alla nuova situazione dell’impianto di allarme con l’installazione di nuovi rivelatori d’intrusione, recupero di quelli esistenti e sostituzione dei condutto-ri per poterli inserire nella nuova canalizzazione,

- realizzazione di impianto di antenna TV terrestre e predisposizione per antenna sa-tellitare;

- realizzazione di impianto citofonico; - realizzazione di impianto rete dati nei laboratori, aula insegnanti, biblioteca, nella

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nuova portineria e incluso anche l’alimentazione dell’impianto già esistente in un’aula della sezione “P”.

- realizzazione impianto di illuminazione di parte del seminterrato; - revisione e ampliamento dell’impianto generale di terra compreso il collegamento

all’impianto di terra delle scale di emergenza in acciaio zincato. 7. DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE DA REALIZZARE NEL

PRESENTE STRALCIO L’alimentazione dell’impianto elettrico avviene tramite una fornitura ENEL in BT, tensione di alimentazione 220/380V 3F+N il cui punto di consegna dell’energia è ubica-to sul muro esterno, nel punto indicato sulla planimetria. Immediatamente a valle dei misuratori, nell’apposito cassonetto esistente del tipo in vetroresina a marca CONCHI-GLIA, dimensioni 70x65x27cm circa, è alloggiato l’ interruttore generale del tipo ma-gnetotermico differenziale 4x160A R160A, Tar. 160A con corrente differenziale e tempo d’intervento regolabili ( Tar. Idn=0,5 A 0,5sec.), corredato di bobina di apertura per il comando di emergenza. A valle di questo interruttore sono cablati come da sche-ma elettrico allegato: - l’interruttore a comando e protezione della linea che alimenta il quadro elettrico della

palestra; - l’interruttore per l’alimentazione del quadro delle luci perimetrali esterne; - l’interruttore per l’alimentazione del nuovo quadro di distribuzione generale della

scuola. Da questo interruttore sarà derivata una linea da eseguire in cavo del tipo non propa-gante l’incendio FG7R-0,6/1 kV della formazione 3(1x70)+1x35mmq,+T per l’alimentazione del nuovo quadro elettrico di distribuzione generale Q2, sul quale sa-ranno cablati gli interruttori magnetotermici e magnetotermici differenziali a comando e protezione delle linee per l’alimentazione dell’ascensore, dei quadri di plesso e di labo-ratorio, dei circuiti relativi alle utenze dell’area portineria, dei laboratori, della bibliote-ca, dell’aula insegnanti e dell’area segreteria. Per la posa dei cavi di collegamento fra i quadri elettrici Q1 e Q2 sarà utilizzata una passerella con fondo preforato in PVC autoestinguente da appendere al soffitto dello scantinato, mentre nel tratto terminale per l’attraversamento del solaio sarà impiegato cavidotto a sezione circolare. Per la realizzazione dei nuovi punti luce e prese di prelievo energia, ove previsti (in-gresso principale, laboratori, biblioteca, aula insegnanti, area segreteria, servizi di plesso piano primo e piano terra) saranno impiegate varie tipologie di canalizzazioni a seconda del luogo e delle necessità di installazione: Sarà da preferire l’esecuzione in tubo flessibile PVC adatto per posa incassata; qualora vi fossero delle difficoltà esecutive si potrà utilizzare tubo rigido PVC autoestinguente per posa in vista e/o in canaletta in PVC autoestinguente da esterno apribile solo trami-te attrezzo. In ogni caso tutte le canalizzazioni realizzate al di sotto di 2,5 m dal pavi-mento, ove le strutture edili lo consentano,dovranno essere del tipo per posa incassata.

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Le condutture posate nelle canalizzazioni dorsali saranno sempre del tipo non propagan-te l’incendio FG7(0)R-0,6/1kV, quelle che saranno posate in tubo flessibile PVC adatto per posa incassata potranno essere del tipo NO7V-K 450-750 V Tutti i circuiti che costituiscono sia le linee principali che terminali saranno protetti da interruttori magnetotermici differenziali con corrente differenziale Idn=0,3/0,03A e con corrente nominale coordinata con la sezione dei conduttori da essi derivati. 8. CLASSIFICAZIONE DEL LUOGO, GRADO DI PROTEZIONE DEGLI

IMPIANTI E MODALITA’ DI ESECUZIONE 8.1. Ingresso principale corridoi area di accesso aule. Tutti gli spazi comuni dove hanno accesso gli alunni sono da considerarsi ambienti a maggior rischio in caso d’incendio in relazione all’elevata densità di affollamento. L’impianto elettrico sarà realizzato seguendo tutte le prescrizioni indicate dalle norma CEI 64-8/7 al capoverso 751.04.1 ed al capoverso 751.04.02, in particolare: i componenti elettrici accessibili saranno limitati a quelli strettamente necessari per

l’uso degli ambienti stessi; i dispositivi di manovra, controllo e protezione saranno racchiusi entro involucri

apribili solo tramite chiave o attrezzo a disposizione del solo personale addetto; i componenti elettrici applicati in vista devono essere di materiale resistente alle pro-

ve previste; gli apparecchi illuminanti saranno a grado di protezione IP40 e saranno mantenuti ad

adeguata distanza dagli oggetti illuminati se questi ultimi sono combustibili; le lampade e le altre parti componenti degli apparecchi di illuminazione saranno pro-

tetti contro le prevedibili sollecitazioni meccaniche; le condutture non devono costituire un ostacolo al deflusso delle persone ed essere

poste sotto intonaco o, se in vista, entro involucri e barriere che costituiscano una buona protezione contro i danneggiamenti meccanici prevedibili.

8.2. Aule e laboratori: sono considerati locali ordinari pertanto l’impianto elettrico sarà realizzato a grado di protezione IP2X. In generale è previsto l’allacciamento dell’impianto elettrico esistente dell’aula ad una nuova linea di alimentazione dedicata. L’impianto dell’aula o di altro locale oggetto dell’intervento sarà accuratamente revisionato/rieseguito per renderlo rispondente alle vigenti normative, in particolare se necessario: saranno aggiunte eventuali scatole di derivazione; i corpi illuminanti saranno provvisti di due accensioni ed i relativi interruttori di

comando saranno posti in scatola portapparecchi da incasso; saranno sostituite tutte quelle canalizzazioni che non proteggono perfettamente i

conduttori posati al loro interno o che risultano deteriorate; saranno sostituiti anche quei conduttori non più idonei; saranno sostituite le apparecchiature non più idonee o in cattivo stato di manuten-

zione e quelle da esterno dovranno essere sostituite con quelle adatte per posa incas-sata;

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in tutte le aule tutti i corpi illuminanti saranno suddivisi su due accensioni. L’impianto elettrico nel laboratorio di chimica/scienze, in prossimità del tavolo da lavo-ro a causa di un possibile utilizzo, se pur in piccolissime quantità, di materiali infiam-mabili e di gas GPL per l’alimentazione dei bunsen, sarà realizzato a grado di protezio-ne minimo IP44 con l’impiego anche di prese interbloccate. I corpi illuminanti e le pre-se di prelievo energia installati nell’area lavabi saranno a grado di protezione IP55. 8.3. Uffici, sala insegnanti, sala ricevimento, portineria e corridoi: sono considerati locali ordinari. L’impianto elettrico sarà realizzato a grado di protezio-ne IP2X con canalizzazioni adeguate al luogo di installazione. 8.4. Archivi e biblioteca: In relazione al tipo di materiale presente in ambiente (carta) la classe del comparti-mento antincendio, calcolata come da circolare n. 91 del 1961, potrebbe risultasse pa-ri o superiore a 30, quindi, in base alle norme CEI 64-8/7, il luogo sarebbe da ritenersi "a MAggior Rischio in Caso 'IncendiO". Questa considerazione vale solamente per gli archivi, pertanto l’impianto elettrico in questi locali sarà eseguito con il grado di prote-zione minimo IP44, quindi ampiamente rispondente a quanto prescritto dalle sopra cita-te norme. Mentre per quanto riguarda la biblioteca l’impianto elettrico sarà eseguito a grado di protezione IP.2X in quanto, per la limitata quantità di libri in essa presenti, si può ritenere “ambiente ordinario”. 8.5. Servizi igienici: sono da considerarsi locali particolari. L’impianto elettrico, pur non essendo prevista l’installazione di vasche o docce, sarà realizzato tenendo conto delle disposizioni indica-te sulle norme CEI 64-8/7 sezione 701, in particolare le apparecchiature elettriche sa-ranno racchiuse in scatola portapparecchi a grado di protezione IP44 munita di coper-chio con guaina elastica di protezione e le canalizzazioni saranno eseguite in tubo fles-sibile PVC serie pesante adatto per posa incassata. Nei WC disabili sarà predisposto un sistema di chiamata per la richiesta di aiuto da par-te del disabile, costituito principalmente da una segnalazione ottico-acustica da ubicare in luogo permanentemente sorvegliato( le segnalazioni saranno riallacciate all’impianto di chiamate aule, anche per quanto riguarda il WCH del primo plesso) ed una segnala-zione ottica-acustica da predisporre presso la porta di ingresso al W.C. L’annullamento della chiamata sarà attuabile solo tramite apposito pulsante da installare nel W.C. mede-simo, in adiacenza del quale sarà posta anche una lampada spia di tranquillizzazione che segnalerà l’avvenuta chiamata. In eventuali servizi privi di aerazione naturale sarà installato un aspiratore atto a garan-tire un numero di ricambi d’aria previsti dalle disposizioni AUSL, comandato da un se-lettore con le posizioni di: spento, automatico, manuale. Sulla posizione automatico l’aspiratore sarà controllato da un interruttore orario con programma giornaliero e setti-manale. 8.6. sottosuolo in parte del sottosuolo è previsto la realizzazione di un impianto di illuminazione da rea-lizzarsi con un circuito a bassissima tensione di sicurezza 24 V con trasformatore a dop-

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pio isolamento, a grado di protezione IP55 trattandosi di luogo umido e bagnato. Le ca-nalizzazioni saranno realizzate in tubo PVC autoestinguente per posa in vista fissate a parete e/o soffitto ed avranno l’unica funzione di sostegno del conduttore che sarà del tipo FG70R-0,6/1kV. I corpi illuminanti saranno a grado di protezione IP55 con coppa in vetro prismatizzato con gabbia di protezione in PVC, adatti per lampada ad incande-scenza. 9. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE NORMALE Poiché gli attuali corpi illuminanti sono obsoleti ed in cattivo stato di manutenzione ne è stata prevista la sostituzione. L'illuminazione normale sarà realizzata con vari circuiti, ciascuno di potenza inferiore a 2000 VA, protetti singolarmente con interruttori magnetotermici-differenziali, aventi origine dai rispettivi quadri. Il numero dei corpi illuminanti che saranno installati nei vari ambienti è stato ottenuto dai calcoli illuminotecnici effettuati nel rispetto della norma UNI 10380 e EN 12464 Descrizione dei corpi illuminanti previsti per l’illuminazione normale dei vari ambienti: 9.1. Corridoio principale e degli atrii dei plessi: Per questi ambienti sono state previste plafoniere a grado di protezione IP40 con corpo in lamiera in acciaio stampata in un unico pezzo, riflettore in acciaio bianco stabilizzato ai raggi UV. Diffusore in policarbonato prismatizzato internamente, antiabbagliamento, infrangibile, autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV.- verniciatura ad immersione per anaforesi con smalto acrilico colore bianco, stabilizzato ai raggi UV, previo tratta-mento di fosfatizzazione. Portalampada in policarbonato e contatti in bronzo fosforoso. Cablate, rifasata e completa di antidisturbo radio. A marca DISANO ( come quelle esi-stenti) o similare. 9.2. Ingresso area portineria, aule e locali assimilabili: plafoniere a marca DISANO, BEGHELLI o equivalente, con corpo in lamiera di acciaio verniciato a polveri di poliestere di colore bianco, provvista di copricatodo, morsettiera a tre poli, portafusibile e fusibile di protezione. Ottica lamellare in alluminio satinato con lamelle trasversali e riflettori longitudinali piani a maglia rettangolare. Lamelle trasversali rigate a microspecchi, con clips di chiusura. Cablata e rifasata a cosfì 0,9, completa di tubi come in-dicato sugli elaborati grafici.. 9.3. Archivi e parte dei laboratori di scienze e di artistica: plafoniere a marca DISANO o similare, a grado di protezione IP65, in poliestere bianco rin-forzato con fibra di vetro, isolato all’interno con poliuretano espanso, schermo in policarbo-nato, assemblata e rifasata a cosfì =0,9 completa di tubi come indicato sugli elaborati grafi-ci. 9.4. Servizi relativi all’intervento: plafoniere a grado di protezione minimo IP65 con corpo in policarbonato, infranfibile ed autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV. Diffusore in policarbonato antiabba-

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gliamento infrangibile ed autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV, liscio esterna-mente antipolvere. Riflettore in alluminio lucido, portalampada in policarbonato e con-tatti in bronzo fosforoso. Completo di lampada ad incandescenza fino a 100 W. A marca DISANO o similare. 10. EMERGENZE

10.1. Impianto di illuminazione di sicurezza Per l'impianto di illuminazione di sicurezza sono state previste plafoniere “SE” Auto Test, a grado di protezione IP40, in materiale plastico autoestinguente, con lampada a fluorescenza a risparmio energetico da W 24PL autoalimentate con batterie al NiCd, con un’autonomia di almeno un’ora e dodici ore di ricarica. Alimentazione 230V 50 Hz A marca BEGHELLI mod. Pratica Completa o similare Questo impianto sarà indipendente dagli impianti elettrici principali e da qualsiasi altro servizio elettrico ed entrerà automaticamente in funzione entro 0,5 sec. in assenza delle tensione di rete o in seguito all'intervento degli interruttori magnetotermici differenziali posti a protezione dell'illuminazione normale. I corpi illuminanti saranno in numero e disposti in modo tale da permettere un regolare esodo in caso di emergenza. 10.2. Revisione impianto di illuminazione di sicurezza palestra. E’ prevista la revisione di tutti i corpi illuminanti per l’illuminazione di sicurezza della palestra con la sostituzione, ove necessario, delle batterie e delle lampade in modo da rendere nuovamente efficiente questo impianto.

10.3. Impianto a campanella di segnalazione di inizio/fine lezione Sarà installato un nuovo impianto comandato con un interruttore orario programmabile pausa-lavoro che, tramite delle campane in bronzo a 24Vc.a (in parte saranno riutilizza-te quelle attuali) disposte in prossimità dei plessi e dei laboratori ed udibili da ogni loca-le, segnalerà l’inizio e/o la fine della lezione. In luogo presidiato (portineria), sarà in-stallato un apposito pulsante per una segnalazione manuale. Questo impianto, con un suono convenuto, potrà essere utilizzato anche come impianto di allarme, pertanto sarà alimentato con un gruppo soccorritore avente un’autonomia di almeno 30minuti. 10.4. Impianto di allarme fonico Sarà installato un impianto di allarme fonico tramite altoparlanti in grado di avvertire gli alunni e tutto il personale presente in caso di emergenza. L’impianto sarà costituito da un armadio rack contenente un preamplificatore/miscelatore, l'unità d’ingresso e l’unità di potenza ai quali faranno capo i diffusori da disporre in ogni aula, nella palestra e nei corridoi. Tutto il complesso sarà alimentato con un gruppo soccorritore avente un’ autonomia di almeno 30minuti. Il sistema sarà attivato manualmente tramite apposito pulsante a fungo; un messaggio di segnalazione di allarme, preregistrato, verrà diffuso in tutti gli ambienti tramite le apposite casse.

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10.5. Impianto di allarme e di rivelazione fumi Per l’impianto di rivelazione di intrusione è prevista la sostituzione dei conduttori al fi-ne di poterli inserire nei nuovi percorsi delle nuove canalizzazioni. E’ altresì previsto un ampliamento con l’integrazione di rivelatori d’intrusione ad infrarossi passivi e/o a doppia tecnologia (rivelatori già presenti nella scuola), nell’area portineria, nell’aula d’informatica e nella biblioteca. Si dovrà realizzare la separazione elettrica fra i circuiti di allarme e quelli elettrici di potenza impiegando canalizzazioni separate che assicurino il necessario isolamento, e tutte le derivazioni dovranno avvenire in apposite scatole separate e contrassegnate. L’impianto farà capo sempre all’attuale centrale di comando e controllo attualmente installata in segreteria, in fase di esecuzione dei lavori sarà da valutare l’opportunità di spostare tale centrale in portineria. E’ previsto anche lo spostamento di uno dei due inseritori in modo tale da trovarsi al di fuori dalla zona protetta. Il tutto dovrà essere realizzato nel rispetto delle norme vigenti in materia. Negli archivi è prevista la realizzazione, da valutare in corso d’opera, di un impianto di rivelazione di fumi atto a segnalare un principio d’incendio con segnalazione ottica ed acustica.

10.6. Pulsante di emergenza In prossimità della portineria, in posizione segnalata e facilmente accessibile, verrà in-stallato un pulsante di emergenza alloggiato in contenitore di colore rosso sotto vetro frangibile, atto, con un'unica manovra, ad effettuare l'apertura dell’interruttore generale posto immediatamente a valle dei misuratori, ed atto a togliere tensione, in caso di e-mergenza, a tutto l’edificio scolastico. In prossimità dell’accesso alla palestra ed in prossimità del punto di consegna ENEL sono già presenti due pulsanti di emergenza.

11. IMPIANTO DI ANTENNA TV: L'impianto sarà di tipo centralizzato per tutte le aule interessate. Sul tetto saranno installate le necessarie antenne fissate ad apposito palo in acciaio zincato di circa 3 m di altezza, che sa-rà opportunamente fissato alle strutture edili e controventato con almeno tre tiranti. Il cen-tralino di amplificazione sarà installato in luogo idoneo ed alimentato da apposita presa a spina. I segnali in uscita dal centralino verranno distribuiti alle singole prese attraverso la rete di distribuzione costituita sostanzialmente, oltre che dai cavi coassiali di collegamento, da divisori, derivatori e prese d'utente. Tutti questi elementi avranno caratteristiche tali da non produrre sensibili disattamenti di impedenze, ed alla presa di segnale TV più sfavorita do-vranno essere garantiti livelli di segnali non inferiori a 60 dB(A) eV, come previsto dalle rispettive norme CEI. Il fondo linea dovrà essere richiuso con apposita resistenza da 75 ohm. Non è previsto il collegamento a terra del palo di antenna TV per la protezione contro le sca-riche atmosferiche in quanto i calcoli effettuati nelle condizioni più sfavorevoli, hanno defi-nito l'edificio autoprotetto, pertanto si dovrà provvedere solo all'equipotenzialità del palo con conduttore di terra della sezione di 6 mmq.

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I cavi di alimentazione relativi all'impianto di antenna TV dovranno transitare in canalizza-zioni separate da tutti gli altri impianti e le derivazioni dovranno essere effettuate in speci-fiche cassette di derivazione. 12. IMPIANTO TELEFONICO L’impianto telefonico esistente sarà riadeguato alle nuove esigenze, in particolare sarà realizzata una nuova canalizzazione dorsale nella quale saranno alloggiate tutte le linee telefoniche necessarie (esistenti e di nuova esecuzione). E’ stato previsto anche lo spo-stamento della centrale telefonica in portineria con l’aggiunta di un punto telefonico, mentre resteranno invariati tutti gli altri punti telefonici, sia per quantità che per ubica-zione. In quei locali dove vi sono delle linee telefoniche dismesse dovranno essere ri-mosse. 13. CANALIZZAZIONI

Le canalizzazioni per l'alloggio delle linee elettriche dorsali e terminali saranno così costituite: - in passerella portacavi in PVC appesa al soffitto dello scantinato e cavidotto in po-

lietilene a sezione circolare flessibile nel tratto finale nell’attraversamento del solaio, per la posa dei cavi di collegamento dal quadro elettrico Q1 al quadro Q2);

- in canale in acciaio zincato a caldo smaltato profilato ad U completo di coperchio e

di setto separatore per la separazione dei circuiti di energia da quelli relativi agli im-pianti speciali, per la posa delle linee dorsali;

- in canale PVC autoestinguente a tre scomparti con coperchio apribile solo tramite at-

trezzo, per la posa delle linee dorsali e terminali relative sia ai circuiti di energia che per la posa dei circuiti speciali( fonia, telefonico, allarme ecc.).

- in tubo e/o in canaletta PVC autoestinguente per posa in vista e/o in tubo flessibile

PVC per posa incassata per l’alloggio della linea di alimentazione fino ai punti di utilizzazione finale (centri luce, prese, utilizzatori vari ecc.) per i locali interessati;

- nei servizi e nei locali in genere dove potranno trovarsi permanentemente gli alunni

le canalizzazioni per la posa delle linee di alimentazione delle apparecchiature, sa-ranno eseguite in tubo flessibile PVC per posa incassata, in particolare quelle poste al disotto di 2,5m dal piano calpestio.

La passerella in PVC autoestinguente sarà del tipo per estrusione, fabbricata con pro-filo a U, con fondo forato, completa di coperchio, di pezzi speciali d’unione, raccordi e bulloneria in PVC o in acciaio inox. Adatta per gli ambienti umidi, salini e chimicamen-te aggressivi. Il fissaggio alle strutture edili dovrà avvenire con gli appositi accessori, fissati a distanze congrue con il carico sorretto e mai superiori a 1,7 m.

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Il canale metallico zincato smaltato sarà resistente alla corrosione a norma CEI 23-31 a grado di protezione IP40/20, fabbricato con profilo ad U, completo di coperchio, di pez-zi speciali d'unione e raccordo e bulloneria in acciaio. Il fissaggio alle strutture edili dovrà avvenire con gli appositi accessori, fissati a distanze congrue con il carico sor-retto e mai superiori a 1,7 m. Il cavidotto corrugato per posa interrata sarà in polietilene con resistenza allo schiac-ciamento 750 Newton per 10 minuti, con doppio strato d'isolamento: uno esterno cor-rugato destinato a garantire la resistenza meccanica, lo schiacciamento e la flessi-bilità ed uno interno liscio per permettere un migliore scorrimento dei cavi. Il tubo PVC autoestinguente sarà del tipo rigido serie pesante per posa in vista con resi-stenza allo schiacciamento (750 Newton su 5 cm), completo di pezzi speciali d'unio-ne, manicotti di raccordo, curve, pressatubo. Il fissaggio alle strutture edili dovrà avvenire con gli appositi accessori, fissati a distanze congrue con il carico sorretto e mai superiori a 70 cm. I tubi protettivi flessibili corrugati in PVC autoestinguente, a marchi IMQ, rispondenti alle norme CEI 23-14; per posa incassata potranno essere del tipo leggero con resisten-za allo schiacciamento pari a 350 Newton su 5 cm a 20 °C . Quelli per posa incassata sotto pavimento saranno del tipo pesante con resistenza allo schiacciamento pari a 2000 Newton su 5 cm (oltre 400 kg/dm) a 20°C. La canaletta PVC sarà del tipo autoestinguente per posa in vista ad almeno tre scompar-ti ed apribile solo tramite attrezzo. Le giunzioni fra tubi e l'ingresso di essi nelle scatole saranno realizzate mediante mani-cotti filettati o a compressione e pressatubi idonei a mantenere il grado IP richiesto. Le curve dei tubi dovranno essere sempre ad ampio raggio in conformità ai diametri massimi dei cavi contenuti. Particolare attenzione dovrà porsi nel verificare che al loro interno non esistano spigoli o difetti di lavorazione che possano causare il danneggia-mento o la distruzione degli isolanti dei cavi contenuti. I coefficienti di riempimento delle canalizzazioni, intesi come rapporto fra la sezione to-tale teorica esterna dei conduttori e la sezione interna netta della canalizzazione, non dovranno superare i valori massimi di seguito specificati: - passerella, canale in acciaio smaltato, canale PVC portacavi: 0,50 - tubazione in PVC: 0,66 Nella posa dei cavi si dovrà tener conto dei coefficienti di riempimento e comunque il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi contenuti.

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14. SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE Per tutti i tipi di impianti elettrici, ove si renda necessaria l'installazione di scatole o cassette di derivazione o transito (compresi i sistemi a tensione ridotta), esse saranno con il grado di protezione richiesto per l'ambiente di installazione. Per tutti gli impianti incassati, compresi quelli a tensione ridotta, non sono ammesse scatole o cassette, i cui coperchi non coprano abbondantemente il giunto cassetta-muratura, così pure non sono ammessi coperchi non piani né quelli fissati a semplice pressione La dimensione minima ammessa per le scatole e le cassette è di 65 mm di diametro o di 70 mm di lato, comunque saranno tali da mantenere un margine del 50% rispetto allo spazio impegnato dai conduttori con le relative derivazioni o giunzioni. Le scatole sa-ranno in lega di alluminio pressofuso o in materiale plastico ad elevata resistenza (tipo pesante), provviste di apposito pressacavo o pressatubo per l'ingresso dei cavi/tubi. La profondità delle cassette deve essere tale da essere contenuta nei muri divisori di mi-nore spessore. Non sono ammesse cassette di legno. Il sistema di fìssaggio dei coperchi alla cassetta deve avvenire mediante viti. Per l'impiego di scatole o cassette a tenuta do-vranno essere metalliche di fusione o in PVC autoestinguente V2 - 850ºC. Si intendono a tenuta le apparecchiature con grado di protezione non inferiore a IP44. Qualora le linee fossero sottoposte a bruschi cambiamenti di direzione, sarà opportu-na l'installazione di apposite cassette di transito. Le giunzioni dei conduttori saranno eseguite soltanto per mezzo di idonei morsetti a cappuccio in materiale isolante o su morsettiere. Per sezioni fino a 6mm sarà ammesso l'impiego di morsetti volanti; per sezioni superiori sono prescritte morsettiere fissate nel fondo delle scatole. Nessuna giunzione e nessuna derivazione sarà eseguita nelle scatole porta apparecchi né sui morsetti delle apparecchiature, né in qualsiasi tipo di canale e tubazione, ma so-lamente nelle apposite scatole. 15. CONDUTTURE La sezione dei conduttori sarà determinata per una temperatura ambiente di 30°C, te-nuta debita considerazione dell'eventuale coefficiente di riduzione in funzione del ti-po di posa, della temperatura ambiente e delle mutue reattanze con altri circuiti. La massima c.d.t. (caduta di tensione) ammissibile non potrà superare il 4% della ten-sione misurata a vuoto nel punto di fornitura. La sezione minima da impiegare non sarà inferiore ad 1,5 mmq fatta eccezione per i conduttori appartenenti a circuiti di comando, segnalazione e misura.

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I cavi da impiegare dovranno essere a marchio IMQ e possedere caratteristiche di "non propagazione dell'incendio" (norma CEI 20-22 parte II). In relazione alla modalità di posa si impiegheranno i seguenti tipi: - posa in canale di acciaio zincato e/o canale- passerella portatavi in PVC autoestin-

guente e/o cavidotto per posa interrata: FG7(0)R-0,6/1KV; - posa in canale e/o tubo PVC autoestinguente: FROR-450-750 V; NO7V-K 450-

750V - posa in tubo PVC flessibile per posa incassata: N07V-K 450-750 V; - Per la posa delle linee dorsali fino alla cassetta di distribuzione dell’aula o del

locale interessato è stato sempre previsto l’impiego di cavo del tipo FG7(0)R-0,6/1KV.

- Per la posa delle linee di alimentazione dell’impianto fonico di allarme è stato s

previsto l’impiego di cavo del tipo FTG10(0)M1-0,6/1KV (RF-31-22) resistente al fuoco.

Il cavo N07V-K 450/750 V è del tipo unipolare con conduttore flessibile in rame isola-to con materiale termoplastico PVC senza guaina, non propagante l'incendio e la fiamma conforme norme CEI 20-22 II e CEI 20-35. Tensione di prova 2500 V in c.a.. Temperatura di esercizio max 70°C. Temperatura di corto circuito max 160°C. Isola-mento PVC speciale a doppio strato. Adatto per impiego entro tubazioni in vista, incas-sate o sistemi chiusi similari. Adatti per tensioni sino a 1000 V in c.a. o in caso di c.c. sino a 750 V verso terra. Temperatura minima 5°C. Raggio minimo di curvatura 4 volte il diametro esterno massimo. Sforzo massimo di tipo 50 N per mmq di sezione totale in rame. Il cavo FG7(0)R-0,6/1 kV e di tipo unipolare o multipolare, con conduttore flessibile in rame isolato con materiale a base di gomma etilenpropilenica di qualita' G7 sotto guai-na PVC speciale di qualita' RZ, antiabrasiva, temperatura di esercizio 90°C. Non propagante l’incendio e la fiamma conforme norme CEI 20-22 II – CEI 20-35. Conte-nuta emissioni di gas corrosivi in caso d’incendio CEI 20-37 I. Mescola isolante con elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche (norme CEI 20-11, CEI 20-34). Adatto per alimentazione di impianti di bassa tensione e trasporto di comandi e/o se-gnali in ambienti industriali e civili. Adatto per posa fissa sia all’interno che all’esterno. Si prestano ad essere installati in aria libera, su passerelle, in tubazioni, canalette o si-stemi similari. Il cavo FROR 450/750V e di tipo multipolare, non propagante l’incendio e la fiamma conforme norme CEI 20-22 II, CEI 20.35. Contenuta emissione di gas corrosivi in ca-so d’incendio (norme CEI 20-37 parte I.). guaina con mescola antiabrasiva. Adatto per collegamenti mobili in ambienti a rischio in caso d’incendio, per installazioni fisse in tubo o canale di protezione.

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Qualora nella fase di infilaggio non fosse possibile escludere il rischio di danneggia-mento all'isolante saranno sempre utilizzati cavi muniti di guaina antiabrasiva. Le colorazioni dei cavi unipolari privi di guaina saranno rigorosamente come indicato dalla norma CEI 64.8 e relative tabelle UNEL 00722-74 e 00712, ovvero: per i conduttori di fase saranno nero, grigio, marrone; per i conduttori di neutro celeste o blu; per i conduttori di protezione, di equipotenzialità e terra giallo/verde. La portata del conduttore sarà coordinata con la corrente di intervento delle protezioni per garantire una efficace protezione contro il rischio d'incendio. Non è ammessa la coesistenza di cavi appartenenti a circuiti a tensione diversa all'inter-no delle stesse canalizzazioni e cassette di derivazione se non muniti tutti dell'isolamen-to necessario per la tensione più elevata. La separazione elettrica deve venir mantenuta anche internamente alle scatole di derivazione mediante opportuni setti separatori. 16. QUADRI ELETTRICI 16.1. Quadro elettrico ai misuratori -Q1- Il quadro elettrico misuratori realizzato in una cassetta in SMC (vetroresina), a marca CONCHIGLIA, provvista di portella cieca, a grado di protezione IP44 verrà revisionato e collegato ai nuovi conduttori che andranno ad alimentare il quadro elettrico di distribuzione generale Q2. Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema elettrico unificare 16.2. Quadro elettrico generale di distribuzione -Q2- Il quadro elettrico generale verrà eseguito con carpenteria metallica in lamiera pressopiega-ta verniciata, previo decappaggio, con vernice epossidiche, con portella frontale in cristallo incernierata e dotata di serratura a chiave, a grado di protezione IP40 a portella chiusa, mu-nita di pannelli modulari e finestrature. Le apparecchiature dovranno essere del tipo BTI-CINO/ABB o con caratteristiche equivalenti. Gli ingressi e le uscite dei cavi dal quadro verranno eseguite, ove previsto, tramite opportuni pressacavi che manterranno il grado di protezione richiesto per il complesso dell'apparec-chiatura. Su questo quadro è prevista l’installazione di un secondo sezionatore generale in modo da lsciare in tensione sole le linee privilegiate; entrambe i sezionatori generali (circuiti preferen-ziali e non dovranno essere provvisti di leva con manovra rotante. Il quadro dovrà essere corredato di certificazioni come sotto descritte. Il circuito sarà conforme allo schema elettrico unifilare Q2. 16.3. Quadro elettrico di plesso -Q2.1 Questo quadro attualmente è utilizzato come quadro elettrico generale di distribuzione, con il presente intervento sarà oggetto di piccole modifiche per trasformarlo in quadro di plesso. In particolare saranno rimosse le linee relative ai circuiti dei plessi 2, 3 e 4 per i quali verrà rea-lizzato un proprio quadro, la linea ascensore, la linea laboratorio informatica ecc..

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L’interruttore relativo alla linea per l’illuminazione di sicurezza sarà cablato in modo da ren-derlo indipendente da questo quadro elettrico Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema ed il quadro sarà corredato delle specifiche certificazioni. 16.4. Quadro elettrico di plesso -Q2.2/3/4 I quadri elettrici di plesso saranno realizzati con le caratteristiche del quadro generale Q2. Su questi quadri sarà cablato un interruttore relativo all’illuminazione di sicurezza alimentato da un proprio circuito e saranno cablati anche gli interruttori con i relativi salvamotori per il comando delle pompe di circolazione e delle valvole motorizzate relative al riscaldamento di plesso sempre alimentate da un propria linea. Il loro cablaggio sarà conforme al rispettivo schema e ogni quadro sarà corredato delle speci-fiche certificazioni. 16.5. Quadro elettrico di laboratorio -Q2.6 - Q2.8 – Q2.9 - I quadri elettrici di laboratorio saranno realizzati con carpenteria in PVC autoestinguente da esterno o da incasso provvisto di sportello incernierato munito di serratura a chiave, a grado di protezione IP40. Il loro cablaggio sarà conforme al rispettivo schema e ogni quadro sarà corredati delle speci-fiche certificazioni. 16.6. Quadro elettrico archivio seminterrato Q2.10 Questo quadro elettrico sarà realizzato in carpenteria metallica con le caratteristiche del qua-dro elettrico generale Q2. Al suo interno sarà cablato un trasformatore 220/24V per l’alimentazione relativa al circuito di illuminazione di parte del seminterrato. Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema ed il quadro sarà corredato delle specifiche certificazioni. 16.7. Quadro elettrico pompe di circolazione QPC1 Questo quadro elettrico a servizio delle pompe di circolazione e delle valvole motoriz-zate relative all’impianto di riscaldamento sarà costruito con carpenteria in PVC autoe-stinguente a grado di protezione IP40, corredato di portella trasparente munita di serra-tura a chiave. Il cablaggio sarà conforme al rispettivo schema ed il quadro sarà correda-to delle specifiche certificazioni. 16.8. Descrizioni di carattere generale per il cablaggio dei quadri elettrici di BT La distribuzione interna avverrà tramite una barratura in rame elettrolitico cadmiato o tramite ponticelli preformati da cui deriveranno tutti gli interruttori per la distribuzione dell'energia. I conduttori per il cablaggio interno saranno del tipo non propagante l'incendio (CEI 20.22 parte II), contenuti e sorretti dentro apposite canalette in PVC. Saranno attestati su apposite morsettiere numerate o direttamente sui morsetti delle apparecchiature. Il quadro elettrico sarà documentato tramite il relativo schema elettrico unifilare e funzio-nale. Il grado di protezione dell'involucro esterno, contro il pericolo di contatti diretti (contatto franco con parti in tensione) sarà IP30 minimo.

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L'accesso alle parti attive del cablaggio sarà consentito solo dopo aver tolto tensio-ne mediante il sezionamento della linea d'alimentazione del quadro; a tale scopo sul fronte dei pannelli verrà riportata una indicazione monitrice in colore giallo antinfortu-nistico. Le parti che resteranno sempre in tensione, quali i morsetti di ingresso del se-zionatore generale, saranno protette con schermi in materiale isolante contrassegnati con il simbolo della folgore in colore giallo antinfortunistico. Sarà da curare anche l'equipotenzialità delle masse e masse estranee dell'apparecchia-tura mediante conduttori di sezione e flessibilità idonea; all'interno del quadro sarà rea-lizzata una barratura in rame che avrà la funzione di collettore di terra, a cui faranno capo singolarmente i conduttori di protezione, di equipotenzialità e di terra. Ciascuno di detti conduttori verrà fissato in maniera forte ed inamovibile se non tramite chiave o at-trezzo onde permettere il sezionamento in occasione di verifiche periodiche sull'effi-cienza del sistema di dispersione. Le apparecchiature saranno normalmente adatte per il montaggio a scatto su barra DIN, fatta eccezione per quelle di potenza per le quali saranno indicati alternativi siste-mi di fissaggio (interruttori scatolati ed aperti). La dimensione della carpenteria dovrà essere tale da mantenere un margine vuoto e disponibile del 30% circa per future evo-luzioni dell'impianto. Gli ingressi e le uscite dei cavi dal quadro, ove necessario verranno eseguite tramite opportuni pressacavi e/o pressatubi che manterranno il grado di protezione richiesto per il complesso dell’apparecchiatura. La corrente nominale degli interruttori sarà sempre coordinata con la sezione dei con-duttori derivati, in modo da assicurare la protezione contro le sovracorrenti e, quindi, contro i rischi d’incendio; saranno cioè sempre verificate le seguenti condizioni: IB ≤ In ≤ Iz If ≤ 1,45 Iz dove IB = corrente di impiego del circuito; Iz = portata in regime permanente della conduttura; In = corrente nominale del dispositivo di protezione; If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite N.B: - Sul fronte di tutti i quadri saranno riportate le scritte indicative della funzione svolta dalle singole apparecchiature (interruttori automatici, sezionatori, spie, etc.) in modo indelebile e chiaro. Inoltre, su ogni quadro saranno, altresì riportati il nome del costruttore/installatore, i dati elettrici ed il numero di serie o il tipo per ottenere ogni in-formazione come previsto dalla norma CEI 17.13/1, alla quale sarà pienamente con-forme.

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16.9. INTERRUTTORI AUTOMATICI SCATOLATI.

Gli interruttori automatici di sezionamento e protezione del tipo scatolato con attac-chi posteriori e/o anteriori, qualora previsti, debbono potersi corredare di dispositivo di apertura e chiusura.

Il loro potere di corto circuito nominale deve essere tale da garantire il perfetto coor-dinamento delle protezioni. I valori del potere di interruzione riportati negli schemi sono sempre da intendersi come valori della corrente di servizio ics, secondo la definizione data dalle relative norme CEI EN 60947.1 e CEI EN 60947.2. Nella loro scelta si dovrà tenere conto dell'energia passante secondo quanto richiesto dalle norme CEI 64-8.

Le portate saranno quelle indicate nei disegni allegati e le tarature, sia termiche che magnetiche, dovranno potersi effettuare dalla parte anteriore senza dover asportare il coperchio dell'interruttore.

Dovranno pure avere la possibilità di montaggio se richiesto, di contatti ausiliari o di bobine di sgancio, senza dover rimuovere l'interruttore una volta montato.

Dovrà essere verificata, in funzione della marca adottata, la selettività e l’eventuale protezione in back-up con gli interruttori a valle.

Tutti gli interruttori automatici dovranno avere la funzione di sezionamento e perciò dovranno essere adatti a tale scopo. 16.10. INTERRUTTORI AUTOMATICI MODULARI.

Gli interruttori automatici modulari dovranno essere del tipo per montaggio su profi-

lato DIN con garanzia della tenuta su detto profilato con molle idonee . Il potere di corto circuito nominale di servizio sarà quello riportato sugli schemi secondo CEI EN 60947.2. Qualora detti interruttori siano corredati di dispositivo differenziale esso dovrà essere incorporato o affiancato all'interruttore. Gli interruttori modulari dovranno essere anche sezionatori. 16.11. INTERRUTTORI E SEZIONATORI IN ARIA.

Gli interruttori in aria saranno del tipo sotto carico a scatto rapido simultaneo sulle fasi; il tipo di sezionamento deve essere tale, nel caso siano corredati di fusibili, che il sezionamento dell'interruttore permetta l'accesso ai fusibili senza nessuna parte in ten-sione.

Dovranno essere corredati da robusti morsetti di fissaggio cavi, qualora necessario si dovrà impiegare una taglia di portata superiore se il numero dei cavi in arrivo od in par-tenza sia tale da non permettere un corretto montaggio. Particolare attenzione dovrà essere posta alla massima corrente di guasto che può circolare nel punto di installazione del sezionatore il quale dovrà potersi lasciare attraversare o stabilire senza danneggiarsi.

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16.12. FUSIBILI E PORTA FUSIBILI

I porta fusibili che verranno installati dovranno possedere una robusta base in mate-riale dielettrico, contatti e morsetti di rame atti a garantire una perfetta presa sul fusibile e corredati di molle di pressione. Saranno infine corredati da separatori fra le singole fasi ed il neutro.

Qualora siano montati a valle di sezionatori e l'accesso all’interno del quadro sia in-terdetto in presenza di tensione, essi potranno essere montati a giorno e l'estrazione dei fusibili avverrà mediante adeguata maniglia di corredo.

Qualora i fusibili siano accessibili con il quadro sotto tensione, essi saranno del tipo sezionabile protetto con grado IP20, a manovra simultanea, salvo quanto detto per i se-zionatori con fusibili dell'articolo precedente. 16.13. INTERRUTTORI A FRUTTO COMPONIBILE E PRESE Gli interruttori per il comando dei circuiti luci saranno installati entro scatole portapparecchi con coperchio munito di guaina trasparente a grado di protezione IP44. Per i servizi, per gli ambienti umidi o esterni (esposti alle intemperie) si dovranno im-piegare interruttori di tipo bipolare (DPR 547). La potenza massima di ogni circuito luce non sarà superiore a 2000 VA. Le accensioni dei corpi illuminanti dei corridoi e degli spazi comuni avverranno gene-ralmente a comando centralizzato tramite pulsanti dislocati in prossimità dell’accesso ai plessi. Le prese saranno diversificate secondo la tensione del sistema ed il servizio; non do-vranno permettere l'inserimento di spine appartenenti a circuiti elettrici a tensione di-versa (SELV, PELV, FELV) e non dovranno portare tensione sulla spina finché questa non sia completamente inserita nella sede. Le prese dalle quali sarà possibile prelevare più di 1000W saranno singolarmente protette con interruttore automatico da 10/16 A in modo da permettere l’inserimento ed il disinserimento della spina a circuito aperto (DPR 547/55). 17. IMPIANTO DI PROTEZIONE, CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE Dai calcoli effettuati l’edificio risulta autoprotetto, comunque tutte le grandi masse me-talliche poste all’esterno saranno ricollegate all’impianto di terra tramite corda di rame nuda o rivestita di materiale isolante di colore G/V della sezione di 35 mmq (scale di emergenza) 18. IMPIANTO DI PROTEZIONE, DI TERRA E DI EQUIPOTENZIALITA' L'impianto di messa a terra sarà realizzato, previa accurata revisione, riallacciandosi all’impianto di terra esistente con corda di rame rivestita di materiale isolante di colore G/V della sezione di 35 mmq ed integrato con un ulteriori dispersori da installare in

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prossimià delle scale di emergenza, come riportato sugli elaborati grafici.. Il dispersore proprio sarà in acciaio zincato (secondo norme CEI. 7-6) con sezione a croce, alloggiato in apposito pozzetto ispezionabile e segnalato con apposita cartellone-ria posta a parete nelle immediate vicinanze. I nuovi dispersori dovranno essere collegati all’impianto generale di terra esistente. Al nodo equipotenziale di terra realizzato in prossimità del quadro elettrico “Q1” farà ca-po anche il conduttore di terra di colore G/V della sezione di 35 mmq per il collegamen-to con il quadro di distribuzione generale “Q2” ed il conduttore di terra, del tipo come sopra della sezione di 35 mmq, per il collegamento con l’impianto di terra dell’ascen-sore. La resistenza di terra dovrà avere un valore tale da risultare coordinata con la corrente di intervento delle protezioni automatiche e da assicurare una massima tensione di con-tatto pari a 50 V; il tempo di estinzione del guasto a terra non dovrà superare i 5 se-condi per le linee dorsali e 0,4 secondi per le linee terminali. La tempestività di inter-ruzione del guasto e la limitazione della tensione di contatto verrà garantita con l'im-piego di interruttori differenziali ad alta sensibilità. Il valore globale della resistenza di terra calcolato previa misura, secondo il metodo volt-amperometrico, di ciascun dispersore, non potrà superare i 20 ohm o almeno dovrà essere osservata la seguente relazione: Rt ≤ 50 / Id dove Rt è il valore in ohm della resistenza dell'impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli ed Id il più elevato tra i valori in Ampere delle correnti differenziali nomi-nali di intervento delle protezioni poste a monte dei singoli impianti utilizzatori. Se du-rante le operazioni di verifica non fosse soddisfatta questa condizione si renderà ne-cessaria l'installazione di ulteriori dispersori fino a raggiungere il predetto valore. All'impianto di terra, tramite conduttori di protezione isolati di colore G/V, verranno collegati: - tutti i poli di terra delle prese di corrente; - tutte le masse metalliche dei corpi illuminanti con isolamento non appartenente alla

classe II (dell'impianto a tensione 220V); - tutte le masse metalliche delle apparecchiature elettriche con isolamento non appar-

tenente alla classe II; - tutte le masse metalliche non facenti parte dell'impianto elettrico, quali; tubazioni

dell'acqua, gas, ferri d'armatura del cemento armato, masse metalliche estese, ecc. - l’impianto dell’ascensore. La sezione dei conduttori di protezione dovrà essere la più idonea in relazione alla corrente di dispersione a terra, ma sarà almeno uguale al corrispondente conduttore di fase (con le particolarità indicate dalla norma CEI 64.8); la sezione dei conduttori di equipotenzialità non sarà mai inferiore a 6 mmq; la sezione dei conduttori di equipoten-zialità per le elevate masse metalliche non sarà mai inferiore a 16 mmq.

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Nei locali umidi (bagni e simili) si eseguirà un collegamento equipotenziale supple-mentare secondo le indicazioni della norma CEI 64.8, riportando ogni tubazione me-tallica di adduzione/scarico delle acque, masse metallica accessibili e non, su un ap-posito nodo equipotenziale supplementare, a sua volta ricollegato al collettore generale (sul quadro Q2). Come indicato dal D.P.R. 22 ottobre 2001 n. 462, la messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall’installatore che rilascerà la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. Entro trenta giorni dall’inizio della messa in esercizio dell’impianto, il datore di lavoro dovrà inviare la dichiarazione di conformità all’ISPESL o all’ASL o ARPA territorial-mente competente. Nei comuni dove è stato attivato lo sportello unico per le attività produttive la dichiara-zione di cui sopra dovrà essere presentata allo stesso. La denuncia dell'impianto di messa a terra, con le modalità sopra descritte, è resa ob-bligatoria per tutti i nuovi impianti ad eccezione di quelli relativi ad officine o cabine elettriche in esercizio presso aziende produttrici o distributrici energia elettrica. N.B.: per gli impianti esistenti il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manu-tenzioni dell’impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali ad uso medico, negli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio e nei luoghi con pericolo d’esplosione per i quali la verifica è biennale. Per l’effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all’ASL o ARPA o ad eventuali organismi individuati dal Ministero della attività produttive, sulla base di criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI. Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza. 19. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI IN BASSA TENSIONE 19.1. Protezione mediante isolamento delle parti attive Le parti attive delle apparecchiature devono essere completamente ricoperte con un i-solamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione. L 'isolamento dei com-ponenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative norme. Per gli altri componenti elettrici la protezione deve essere assicurata da un isolamento tale da resistere alle influenze meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle quali può essere soggetto nell'esercizio. Vernici, lacche, smalti e prodotti similari da soli non sono in genere considerati idonei per assicurare un adeguato isolamento per la protezione contro i contatti diretti.

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19.2. Protezione mediante involucri e barriere Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare al-meno il grado di protezione IP2X .E' il caso, per esempio, delle sbarre di rame poste nei quadri di distribuzione di potenza: in tali casi dovranno essere installate adeguate prote-zioni atte ad impedire qualsiasi contatto con le superfici normalmente in tensione ( es: barriere isolanti complete di adeguate segnalazioni di presenza tensione). Si possono avere tuttavia, aperture più grandi durante la sostituzione di parti, come nel caso di al-cuni portalampade o fusibili, o quando esse siano necessarie per permettere il corretto funzionamento di componenti elettrici in accordo con le prescrizioni delle relative Nor-me costruttive. Le superfici orizzontali delle barriere o degli involucri che sono a portata di mano, de-vono avere un grado di protezione non inferiore a IP4X o IPXXD. Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati ed avere una sufficiente sta-bilità e durata nel tempo in modo da conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente separazione dalla parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibili, tenu-to conto delle condizioni ambientali. Quando sia necessario togliere barriere, aprire involucri o togliere parti di involucri, questo deve essere possibile solo: a) con l'uso di una chiave o di un attrezzo, oppure b) se, dopo l'interruzione dell'alimentazione delle parti attive contro le quali le barriere

o gli involucri offrono protezione, il ripristino dell'alimentazione sia possibile solo dopo la sostituzione o la richiusura delle barriere o degli involucri stessi, oppure

c) se, quando una barriera intermedia con grado di protezione non inferiore a IP2X o IPXXB protegge dal contatto con parti attive, tale barriera possa essere rimossa solo con l'uso di un a chiave o di un attrezzo.

19.3. Protezione mediante ostacoli e di stanziamento Gli ostacoli sono destinati ad impedire il contatto accidentale con parti attive, ma non il contatto intenzionale dovuto all'aggiramento dell'ostacolo. Gli ostacoli pos-sono essere rimossi senza l'uso di una chiave o di un attrezzo, ma devono essere fissati in modo da impedirne la rimozione accidentale. II distanziamento è destinato solo ad impedire il contatto non intenzionale con parti atti-ve. Parti simultaneamente accessibili a tensione diversa non devono essere a portata di ma-no.

Quando uno spazio, ordinariamente occupato da persone, è limitato nella direzione orizzontale da un ostacolo (es: un parapetto o una rete grigliata) che abbia un grado di protezione inferiore a IP2X o IPXXB, la zona a portata di mano inizia da questo ostaco-lo. Nella direzione verticale la zona a portata di mano si estende a 2,5 m dal piano di calpestio non tenendo conto di qualsiasi ostacolo intermedio che fornisca un grado di protezione inferiore a IP2X o IPXXB.

19.4. Protezione addizionale mediante interruttori differenziali L 'uso di interruttori addizionali, con corrente differenziale nominale d'intervento non superiore a 30 mA, è riconosciuto come protezione addizionale contro i contatti diretti

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in caso di insuccesso delle altre misure di protezione o di incuria da parte degli utilizza-tori. L 'uso di tali dispositivi non è riconosciuto quale unico mezzo di protezione contro i contatti diretti e non dispensa dall'applicazione di una delle misura sopra indicate. 20. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Per la protezione contro i contatti indiretti si fa riferimento alla Norma CEI 64-8 (edi-zione 1998) ed in particolare alle prescrizioni riportate al paragrafo 413. La protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica dell ' alimen-tazione, è richiesta quando si possono avere effetti fisiologici dannosi in una persona in caso di guasto, a causa del valore e della durata della tensione di contatto (CEI 64-8 par. 413.1). Un dispositivo di protezione deve interrompere automaticamente l'alimentazione al cir-cuito od al componente elettrico, che lo stesso dispositivo protegge contro i contatti in-diretti, in modo che, in caso di guasto, nel circuito o nel componente elettrico, tra una parte attiva ed una massa o un conduttore di protezione, non possa persistere, per una durata sufficiente a causare un rischio di effetti fisiologici dannosi in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili, una tensione di contatto presunta supe-riore alla tensione di contatto limite convenzionale. Tuttavia, indipendentemente dalla tensione di contatto, in alcune circostanze è permes-so un tempo di interruzione, il cui valore dipende dal tipo di sistema, non superiore a 5 s (CEI 64-8 par. 413.1.1.1). Sistemi TT Per i sistemi TT tutte le masse protette contro i contatti indiretti dello stesso dispositivo di protezione devono essere collegate allo stesso impianto di terra.. Il punto di neutro o, se questo non esiste, un conduttore di fase, di ogni trasformatore o di ogni generatore, deve essere collegato a terra. Deve essere soddisfatta la seguente condizione: RA x IA ≤ 50 Dove: RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle mas-se, in ohm; IA è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione in ampere Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione a corrente differen-ziale, IA è la corrente nominale differenziale Idn. Per ragioni di selettività si possono utilizzare dispositivi di protezione a corrente diffe-renziale del tipo S (Norma CEI 23-42, 23-44 e 17-5 VI) in serie con dispositivi di pro-

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tezione a corrente differenziale di tipo generale. Per ottenere selettività con i dispositivi di protezione a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione è ammesso un tempo di interruzione non superiore a 1 sec. Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione contro le sovracor-renti, esso deve essere: - un dispositivo avente una caratteristica di funzionamento a tempo inverso ed in

questo caso IA deve essere la corrente che ne provoca il funzionamento automatico entro 5 sec., oppure;

- un dispositivo con una caratteristica di funzionamento a scatto istantaneo ed in que-sto caso IA deve essere la corrente che ne provoca lo scatto istantaneo.

Se la condizione di cui sopra non può essere soddisfatta, si deve realizzare un collega-mento equipotenziale supplementare. Nei sistemi TT è riconosciuto l’utilizzo dei seguenti dispositivi: - dispositivi di protezione a corrente differenziale; - dispositivi di protezione contro le sovracorrenti. Sistemi TN Per i sistemi TN tutte le masse dell'impianto devono essere collegate al punto di messa a terra del sistema di alimentazione con conduttori di protezione che devono essere messi a terra in corrispondenza o in prossimità di ogni trasformatore o generatore di a-limentazione. Il punto di messa a terra del sistema di alimentazione è generalmente il punto di neutro (CEI 64-8 par. 413.1.3.1). Le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti devono esse-re tali che, se si presenta un guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte del-l'impianto tra un conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l'inter-ruzione automatica dell'alimentazione avvenga entro il tempo specificato, soddisfa-cendo la seguente condizione Zs x IA≤Uo dove: Zs è l'impedenza dell'anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fi-

no al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgen-te;

Ia è la corrente che provoca 1 'interruzione automatica del dispositivo di protezione en-tro il tempo definito nella Tab. 41A (di seguito riportata) in funzione della tensione nominale Uo oppure, nelle condizioni specificate in 413.1.3.5, entro un tempo con-venzionale non superiore a 5 s; se si usa un interruttore differenziale la è la corrente differenziale nominale Idn;

Uo è la tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra."

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Tab 41A Tempi massimi di interruzione per i sistemi TN Uo (V) (*) Tempo di interruzione (s) 120 0,8 230 0,4 400 0,2 >400 0,1 (*) Questi valori si basano sulla Norma CEI 8-6. Si considera che i tempi massimi di interruzione indicati nella Tab. 41A soddisfano quanto indicato in 413.1.1.1 per i circuiti terminali che alimentano (tramite o senza pre-se a spina), componenti elettrici di classe I, mobili, portatili o trasportabili". 21. CONSIDERAZIONI FINALI

Il coordinamento fra la corrente nominale degli interruttori e la sezione dei conduttori da essi derivati, assicurerà una protezione corretta ed adeguata dai rischi di surriscal-damento dei conduttori e, pertanto, dai rischi d'incendio. La protezione differenziale con corrente differenziale pari a Id=0,03 A assicurerà una protezione addizionale contro i contatti diretti, ed una resistenza di terra coordinata con la corrente di guasto sopra descritta, assicurerà la tempestiva interruzione del cir-cuito di guasto evitando che le tensioni di contatto assumano valori superiori a 50 V per un tempo superiore a 5 secondi per i circuiti principali e 0,4 secondi per quelli ter-minali. Quanto esposto nella presente relazione, negli schemi elettrici planimetrici e negli schemi elettrici dei quadri è stato sviluppato nel pieno rispetto delle attuali normative per la sicurezza degli impianti e del lavoro, in base alla destinazione d'uso dei locali e-spressamente dichiarata dal Committente. Il Committente e/o l'utilizzatore finale dovrà tenere presente che qualsiasi manomissio-ne o intervento di variazione successivo non eseguito nel rispetto delle vigenti norma-tive di sicurezza e/o da personale abilitato (provvisto cioè dei requisiti tecnico profes-sionali di cui alla legge 5 marzo 1990 n. 46) nonché eseguito senza apportare le necessa-rie modifiche alla documentazione di progetto, oltre che rappresentare un potenziale pericolo nella gestione degli impianti, comporterà il declino di ogni responsabilità da parte del progettista. Empoli, 04.01.2007 Il tecnico Ing. Metello Mantelli