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RELAZIONE ILLUSTRATIVA
1. PREMESSA
La Giunta regionale ha assegnato un finanziamento a favore del comune di Laerru, per la ristrutturazione di
un fabbricato da destinare allo svolgimento delle attività del volontariato, della solidarietà, del tempo libero e
dell’aggregazione sociale e giovanile, di cui al 3° comma dell’art. 37 della L.R. 21 aprile 2005, n. 7.
L’Amministrazione Comunale ha fornito pertanto, le direttive per la redazione del progetto per un Centro
Servizi Culturali e Sociali .
Tale progetto consiste nel restauro e recupero di un vecchio edificio, posto nelle immediate vicinanze della
chiesa parrocchiale S. Margherita; L’immobile, facente parte di un complesso di costruzioni in aderenza, si
affaccia sulla piazzetta Colombo, nel Centro storico di Laerru.
L’intervento progettuale in oggetto si è sviluppato attraverso le seguenti fasi:
Preliminarmente è stato redatto un progetto contenente sia indirizzi generali sia prescrizioni descrittive delle
principali caratteristiche, forme, dimensioni, materiali e componenti previsti per dare l’opera ultimata e finita
in ogni sua parte.
Successivamente, viste le ridotte risorse finanziarie a disposizione, si sono dovute effettuare delle scelte
riguardo le priorità degli interventi da realizzare;
Il progetto definitivo è stato redatto tenendo conto delle opere più urgenti, e prevedendo il consolidamento e
messa in sicurezza delle murature, il rifacimento della copertura, la sostituzione degli infissi, la mappatura e
il recupero degli intonaci;
In primis, per la parte di edificio che si affaccia su vicolo S. Pietro e su proprietà privata, era stata prevista la
demolizione con relativa ricostruzione della muratura e il rifacimento di una idonea fondazione in cemento
armato, visto il livello di degrado in cui versa; Tuttavia, per esplicita richiesta della Soprintendenza ai Beni
Architettonici, si è dovuto optare per il recupero e il consolidamento della muratura esistente e la
realizzazione di una sottomurazione in pietra evitando qualsiasi demolizione.
La Soprintendenza ha rilasciato relativo Nullaosta n. 1668 in data 30/01/2008.
Il progetto esecutivo in oggetto sviluppa nel dettaglio gli indirizzi del progetto definitivo.
2. NOTIZIE STORICHE
L’edificio fu costruito nell’Ottocento, in data imprecisata, presumibilmente da facoltosi proprietari terrieri.
Alla fine dell’Ottocento, probabilmente in seguito a successioni ereditarie, tale edificio fu frazionato in diverse
parti, diventando proprietà di varie famiglie, venne utilizzato principalmente come casa d’abitazione, anche
se alcuni locali furono adibiti ad altro uso.
Alla fine degli anni venti, la parte costituita dall’ingresso al piano terra, dal primo piano, dalla soffitta e dal
cortile divennero proprietà del Comune, che la utilizzò, per alcuni decenni sino agli anni Sessanta, sia come
asilo sia come scuola elementare.
Prospetto su Piazza Colombo
Prospetto laterale
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3. STATO ATTUALE
L'edificio è costituito al piano terra dal vano d'ingresso, al piano primo da quattro vani e al piano secondo da
un vano .
Si può notare la specializzazione di un vano- scala, ricavato nell'ingresso, in relazione al quale le stanze si
dispongono secondo esigenze di autonomia.
L’ ingresso posto al piano terra si affaccia su Piazza Colombo.
Vano d’ingresso
Da questo ambiente, attraverso la piccola e stretta scala si accede al primo piano,
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Scala al piano terra
composto da quattro camere, da qui, procedendo nella salita, si accede all’unico ambiente presente al
secondo piano.
Scala interna
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Al primo piano si può accedere anche dal vicolo sulla via S. Pietro, attraverso il cortile di pertinenza
dell’edificio.
Nel cortile, quando l’edificio divenne di proprietà comunale, furono ricavati i servizi igienici, staccati dal corpo
principale, e due nuovi vani, presumibilmente utilizzati come cucine.
Risultano degne di nota alcune caratteristiche costruttive dell’edificio, come le volte a crociera e a botte
presenti nei due locali al piano terra e in un ambiente al primo piano, che si affaccia sulla piazzetta.
Due ambienti posti al piano primo sono coperti con un tetto ligneo costituito da un controsoffitto piano
formato da travetti che sorreggono un tavolato e da un tetto inclinato costituito da travi, travetti, incannicciato
e manto di copertura in coppi. Un ambiente al piano primo e l’unico al piano secondo, presentano una
copertura con struttura lignea e lastre ondulate in eternit.
La facciata principale, realizzata con una spessa muratura in conci di pietra calcarea di varia pezzatura
presenta pregevoli elementi caratterizzanti, come il cornicione e le incorniciature delle bucature con stipiti e
architravi in pietra sagomata.
Particolari prospetto
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Particolari prospetto
Ormai da diversi decenni, l’edificio non è più utilizzato ed attualmente si trova nel più totale stato di
abbandono.
Privo di qualsiasi intervento di manutenzione, manifesta notevoli segni di degrado, causati sia dal tempo che
dalle infiltrazioni di acqua piovana dal tetto e attraverso i muri, costruiti con pietra calcarea e fango.
Soprattutto nella muratura della parte posteriore su via S. Pietro, sono visibili gravi e pericolose lesioni, che
senza alcun intervento, porteranno ad un sicuro ulteriore crollo.
Altre lesioni e crolli si sono già in parte verificate nei due locali, posti sul cortile.
Nelle due camere poste sul retro il controsoffitto in legno è completamente degradato e cadente.
Il cortile è quasi inaccessibile a causa dell’invasione di alberi e piante infestanti.
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RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA
1. INTERVENTI NECESSARI
L’edificio restaurato e adattato diventerà un Centro Servizi Sociali, sede della Associazione di Volontariato
della Croce Bianca, dell’Oratorio, del Servizio Civile e della Associazione Musicale Giovanile.
Il cambio di destinazione d'uso sarà compatibile con i caratteri tipologici, formali e strutturali dell'edificio.
La totalità delle opere necessarie al riutilizzo dell’edificio sono:
• La pulizia del cortile dagli arbusti e cespugli infestanti;
• La demolizione dei servizi igienici costruiti di recente nel cortile;
• La rimozione e recupero della struttura portante in legno del tetto e la rimozione e recupero
dell’attuale manto di copertura, costituito da coppi;
• La rimozione e recupero del controsoffitto ligneo delle camere sul cortile;
• La rimozione delle lastre metalliche di copertura;
• Il consolidamento nella camera sul cortile di tre muri perimetrali e di tutti quelli fortemente lesionati, e
rifacimento di idonea sotto murazione;
• Il risanamento e consolidamento delle murature con operazioni di cuci-scuci delle parti di muratura
più danneggiate, ma ancora recuperabili, utilizzando pietrame calcareo dello stesso tipo e malta di
calce, eseguendo le necessarie infiltrazioni di malta ove necessario.
• La riconciatura delle superfici in muratura degradate, individuate una volta messe a nudo dagli
intonaci, da eseguire secondo le indicazioni della Direzione dei lavori e da valutare in base alle
superfici effettivamente eseguite;
• La mappatura e il recupero degli intonaci a calce esistenti e il disfacimento con spicconatura di tutti
gli intonaci recenti non eseguiti a calce, interni ed esterni e pulizia delle superfici;
• Il consolidamento di volte e solai;
• Il recupero e ricostruzione delle scale con elementi dello stesso tipo;
• Il rifacimento del tetto con la stessa tipologia dell’esistente nei locali sul cortile e nella soffitta, con
l’inserimento di impermeabilizzazione del tipo traspirante al vapore;
• La ricostruzione del controsoffitto ligneo, costituito da travi a sezione rettangolare e da tavole
maschiate, nelle camere sul cortile, da disporre ad una quota di 3 ml. dal piano di pavimento finito;
• La rinzaffatura delle pareti interne ed esterne, e successivo rifacimento degli intonaci con malta di
calce colorata con i materiali e le tonalità esistenti;
• La rimozione e eventuale recupero dei pavimenti esistenti e realizzazione di un massetto in calce;
• Il rifacimento della pavimentazione interna, con le stesse mattonelle rimosse o dello stesso tipo, in
tutti i locali;
• La realizzazione di tre servizi igienici, di cui uno per disabili, con water, bidet, lavabo, scaldabagno,
compresa rubinetteria, pezzi speciali e relativi impianti idrico e fognario, ed il rivestimento delle pareti
dei due locali sino all’altezza di ml. 2 con piastrelle smaltate;
• La rimozione degli infissi originari e la messa in opera di nuovi infissi in legno, interni ed esterni,
dello stesso tipo degli esistenti;
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• La realizzazione dell’impianto elettrico e d’illuminazione da installare fuori traccia, sottopavimento e
in controsoffitto.
2. INTERVENTI DA REALIZZARE CON IL PROGETTO IN OGGETTO
Con il progetto in oggetto si sono effettuate delle scelte di priorità negli interventi da realizzare, viste le
ridotte risorse finanziarie a disposizione;
Il progetto esecutivo prevede le seguenti opere:
• La pulizia del cortile dagli arbusti e dai cespugli infestanti;
• La demolizione dei servizi igienici costruiti di recente nel cortile;
• La rimozione e eventuale recupero della struttura portante in legno del tetto e la rimozione e
recupero dell’attuale manto di copertura, costituito da coppi;
• La rimozione e eventuale recupero del controsoffitto ligneo delle camere sul cortile;
• La rimozione con le dovute precauzioni delle lastre in eternit;
• Il consolidamento delle tre pareti perimetrali fortemente degradate di una delle camere sul cortile,
attraverso la realizzazione di una sottomurazione, operazioni di cuci – scuci e l’inserimento di
chiavature metalliche;
• La mappatura e il recupero degli intonaci a calce esistenti e il disfacimento con spicconatura di tutti
gli intonaci recenti non eseguiti a calce, interni ed esterni e pulizia delle superfici;
• Il risanamento e consolidamento delle murature con operazioni di cuci-scuci delle parti più
danneggiate, ma ancora recuperabili, utilizzando pietrame calcareo dello stesso tipo e malta di
calce, eseguendo le necessarie infiltrazioni di malta ove necessario.
• La riconciatura delle superfici in muratura degradate, individuate una volta messe a nudo dagli
intonaci, da eseguire secondo le indicazioni della Direzione dei lavori e da valutare in base alle
superfici effettivamente eseguite;
• Il rifacimento del tetto con nuovi materiali e eventualmente con quelli esistenti recuperati,
mantenendo la stessa tipologia dell’esistente nei locali sul cortile e nella soffitta;
• La ricostruzione del controsoffitto ligneo, costituito da travi a sezione rettangolare e da tavole
maschiate, nelle camere sul cortile, da disporre ad una quota di 3 ml. dal piano di pavimento finito;
• La rimozione degli infissi originari e la messa in opera di nuovi infissi in legno, interni ed esterni,
dello stesso tipo degli esistenti;
a) Murature
L’edificio è realizzato con muratura portante di spessore variabile dai 50 - 80 cm.
Il pietrame naturale utilizzato è la pietra calcarea locale non squadrata, posta in opera con elevate quantità
di leganti, calce e una miscela di calce e terriccio, che nel caso specifico svolgono anche la funzione di
riempimento dei vuoti.
Nel lavoro di restauro si dovrà procedere principalmente al consolidamento della pietra, non dovranno
essere asportati frammenti indeboliti, decoesionati o esfoliati in maniera devastante, le pietre mancanti
dovranno essere sostituite con conci lapidei dello stesso tipo, provenienti dall'ambito locale.
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I lavori di pulitura del materiale lapideo, consisteranno in una serie di operazioni atte a rimuovere dalla
superficie le sostanze estranee, patogene generatrici di degrado. Per eseguirli ci si dovrà avvalere di
metodologie, materiali e tecnologie cercando di conservare il più possibile l'aspetto storico del manufatto,
senza modificarne l'aspetto estetico.
Non saranno demoliti i muri portanti interni se non per piccole parti (es. apertura della porta nei servizi);
Gli spazi necessari per la dotazione dell’edificio di servizi igienici verranno realizzati attraverso la formazione
di tramezzi.
b) Murature fortemente degradate
In diverse zone l’edificio presenta gravi lesioni nelle murature e in particolare l’ultima camera che si affaccia
sul cortile presenta i tre muri perimetrali fortemente degradati;
Il pietrame naturale utilizzato è la pietra calcarea non squadrata, posta in opera con elevate quantità di
legante costituito in questo caso, quasi esclusivamente da terriccio;
Uno dei cantonali d’angolo di chiusura della muratura non ha fondazione, in quanto è stato costruito sopra il
cantonale di un edificio preesistente ormai crollato;
Tale situazione oltre ad aver causato un notevole distacco tra la muratura e il cantonale preesistente, sta
provocando il crollo delle pareti e in parte del solaio. Inoltre, nelle ampie lesioni diffuse, l’acqua piovana sta
provocando il dilavamento del legante costituito da terriccio.
Preso atto della situazione si è valutato di intervenire puntualmente a consolidare le diverse pareti e,
principalmente nella stanza sul cortile, attraverso la realizzazione di una idonea sottomurazione in pietra, e
intervenendo sul paramento murario cercando di risanare e consolidare con operazioni di cuci – scuci,
eseguendo le necessarie iniezioni di malta e ove necessario inserendo eventuali chiavature metalliche,
nascoste all’interno dello spessore murario.
Pareti degradate sul vicolo S. Pietro
Dettaglio del cantonale d’angolo
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Dettaglio delle lesioni nella muratura
c) Coperture
Le coperture tradizionali originarie sono visibili e ancora presenti, anche se in pessimo stato di
conservazione; sono costituite da una doppia falda e da una falda unica con manto in coppi e tegole
portoghesi.
Il tetto presenta una struttura lignea, costituita da travi, travicelli, incannicciato legato con giunchi, nascosta
da un tavolato ligneo, che funge da controsoffitto, sorretto da travi.
La sezione di travi e travicelli è rettangolare.
Le coperture sono elemento architettonico di conclusione dell'edificio e pertanto di valore estetico,
paesaggistico ed ambientale.
Si cercherà di recuperare le parti meglio conservate, e se ciò non fosse possibile per l’avanzato stato di
degrado, verranno rimosse e sostituite con tecniche definite in continuità con le caratteristiche costruttive ed
estetiche tradizionali.
Particolare cura dovrà essere posta nella formazione della sede di appoggio delle travi da incassare nella
muratura; Si dovrà effettuare lo scasso della muratura e la regolarizzazione del vano, prevedendo la posa di
eventuali barre d’acciaio e la collocazione di nuove pietre di adeguata sezione, poste in opera con malta
reoplastica a base di calce idraulica ad elevata resistenza meccanica e successiva sigillatura con malte dello
stesso tipo.
Le gronde formate da lastre di pietra sagomata, verranno conservate e restaurate;
E' prevista la conservazione del manto di copertura realizzato con coppi, le parti più danneggiate o mancanti
verranno integrate con nuovi elementi dello stesso tipo che andranno a formare preferibilmente i sottocoppi .
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d) Intonaci
Verrà eseguito un intervento di restauro, conservazione e rifacimento dell’intonaco esistente.
Si effettuerà la pulitura della parete mediante sabbiatura o spray d’acqua o acqua nebulizzata a bassa
pressione, la lavorazione comprenderà anche la rimozione dei depositi di sporco rimanenti con spazzole di
setole naturali;
Successivamente si effettuerà un’accurata mappatura di tutte le superfici intonacate al fine di identificare i
diversi tipi di intonaco esistenti, le stratigrafie eventuali e il loro stato di conservazione; Dovranno quindi
essere asportati accuratamente tutti gli intonaci cementizi esistenti e l’eventuale sottostante riscagliatura
incoerente, evitando di danneggiare intonaci a calce preesistenti;
Successivamente si procederà alla conservazione e restauro di tutti gli intonaci a calce esistenti e alla
realizzazione di nuovi intonaci a base di calce idraulica nelle parti mancanti.
e) Infissi
Gli infissi presenti sono realizzati in legno, in cattivo stato di conservazione ma, soprattutto per quelli del
prospetto principale, ancora apprezzabili per fattezza.
Il portone d’ingresso presenta forme semplici e geometriche con pannelli verticali a sei riquadri;
Le finestre hanno una dimensione di circa 75 / 80 cm di larghezza per 125 /130 cm di altezza con scuri
interni, hanno forme geometriche molto semplici con sei riquadri per l'alloggiamento del vetro.
Gli infissi esistenti verranno rimossi e sostituiti con infissi nuovi dalle stesse forme, stesso colore e materiale.
f) Elementi decorativi
Le porte e le finestre sono incorniciate da stipiti e architravi di pietra; Tali elementi saranno mantenuti, non
verranno ne demoliti e ricostruiti, ne trasformati nella loro dimensione, proporzione e posizione.
La presenza di elementi lapidei decorativi originali è da ritenersi espressione costruttiva di sicuro interesse.
La presenza di decorazioni è ricorrente nella tradizione (es. cornici, stipiti, architravi) il recupero e/o il
ripristino di tali elementi rientra nel novero degli interventi di valorizzazione dei caratteri originali dell’ edificio,
la loro salvaguardia diviene un presupposto importante anche per il recupero della scena urbana.
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3. FINALITA’
Con l’intervento in oggetto si intende recuperare il fabbricato, attraverso la valorizzazione di tutte le sue
caratteristiche architettoniche e storiche e riattivare infine, attraverso una nuova destinazione d’uso, un
nuovo processo vitale per l’organismo edilizio;
Il cambio di destinazione d'uso sarà finalizzato alla creazione e alla incentivazione delle attività culturali e
delle attività praticate dalle varie associazioni già attive nel Comune, nell’ambito del volontariato, della
solidarietà, del tempo libero e dell’aggregazione sociale e giovanile.
In questo modo si forniranno nuovi e idonei spazi per lo svolgimento di tali attività e si favorirà il riuso
sostenibile del centro storico, innescando dei processi di riqualificazione completa, ambientale, sociale e
culturale insieme.