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COSI’ POSSIAMO SANARE IL DEFICIT Parla il subcommissario Mastrobuono alle pagine 8-9 PIANO DI RIENTRO Eliminare i doppioni e premiare i “virtuosi”: le linee guida del governo regionale A pagina 5 BUONI & CATTIVI Il borsino Chi sale e chi scende sulla scena molisana A pagina 7 UN MOTIVO PER ESSERCI Ogni quindici giorni informazioni, inchieste e aggiornamenti dal territorio: la sanità spiegata alla gente A pagina 3 L a Sanità italiana è una grande ammalata, quella molisana non sta benissimo, ha bisogno di cure adeguate e scru- polosamente applicate, ma può guarire in fretta. Il pro- blema è che i molisani non lo sanno e annaspano confusi tra le notizie contradditorie e allarmistiche che non contribuiscono certo alla soluzione dei problemi. Non hanno ben chiaro – e nessuno glielo spiega con chiarezza - che sarebbe sufficiente invertire la spirale perversa della cosiddetta mobilità passiva e scegliere di curarsi all’interno dei confini regionali per abbattere quasi completamente il buco di bilancio in sanità. Non hanno ben chiaro che cosa significhi riconvertire ospedali, accorpare reparti e servizi, dare sviluppo ad una politica socio-assisten- ziale che dia sollievo al territorio. Con le Rsa, residenze sanita- rie assistite, per esempio. Anche in questo caso nessuno sembra riuscire a spiegare, stoppando così le beghe di cortile, le polemiche politiche, le contestazioni spesso ipocrite e inte- ressate delle amministrazioni locali. Certo, il deficit c’è e mettere nella giusta direzione il piano di rientro non è cosa facile né age- vole. Il governo sta sul chi vive, con il fucile puntato, e ha posto un ultimatum che scade a giorni; il Presidente Iorio è commis- sario ad acta, a vigilare, a dettare la linea c’è un sub commis- sario governativo, la dottoressa Isabella Mastrobuono, i tagli ci sono, per tre ospedali su sei è già in atto una riconversione (ma non si perderanno posti di lavoro), le due maggiori realtà private – Cattolica e Neuromed- devono accettare in fretta dei forti ri- dimensionamenti sul piano dell’accreditamento. Ma la situa- zione non è affatto drammatica come in altre regioni. Molise Sanità, la nuova pubblicazione di cui oggi anticipiamo il “nu- mero Zero”, scende in campo con il preciso compito di infor- mare, di fornire ai cittadini molisani gli strumenti per comprendere, per farsi una idea. Nulla di istituzionale, non è un bollettino della Asrem né nella Giunta regionale. E’ soltanto uno strumento per fare chiarezza. Ci proviamo, almeno. Uno strumento per fare chiarezza L’EDITORIALE Molise anità anità Molise AnnoI Numero zero settembre 2010 S S QUINDICINALE D’INFORMAZIONE QUINDICINALE D’INFORMAZIONE supplemento di IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanità.it COSI’ POSSIAMO SANARE IL DEFICIT

Sanità Molise n°0

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Sanità Molise n°0

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Page 1: Sanità Molise n°0

COSI’ POSSIAMOSANARE IL DEFICIT

Parla il subcommissario Mastrobuono alle pagine 8-9

PIANO DI RIENTRO

Eliminare i doppionie premiare

i “virtuosi”:le linee guidadel governo regionale

A pagina 5

BUONI & CATTIVI

Il borsinoChi salee chi scendesulla scena molisana

A pagina 7

UN MOTIVO PER ESSERCI

Ogni quindici giorniinformazioni, inchieste

e aggiornamenti dal territorio:

la sanità spiegata alla gente

A pagina 3

La Sanità italiana è una grande ammalata, quella molisananon sta benissimo, ha bisogno di cure adeguate e scru-polosamente applicate, ma può guarire in fretta. Il pro-

blema è che i molisani non lo sanno e annaspano confusi tra lenotizie contradditorie e allarmistiche che non contribuisconocerto alla soluzione dei problemi. Non hanno ben chiaro – enessuno glielo spiega con chiarezza - che sarebbe sufficienteinvertire la spirale perversa della cosiddetta mobilità passiva escegliere di curarsi all’interno dei confini regionali per abbatterequasi completamente il buco di bilancio in sanità. Non hannoben chiaro che cosa significhi riconvertire ospedali, accorpare

reparti e servizi, dare sviluppo ad una politica socio-assisten-ziale che dia sollievo al territorio. Con le Rsa, residenze sanita-rie assistite, per esempio. Anche in questo caso nessunosembra riuscire a spiegare, stoppando così le beghe di cortile,le polemiche politiche, le contestazioni spesso ipocrite e inte-ressate delle amministrazioni locali. Certo, il deficit c’è e metterenella giusta direzione il piano di rientro non è cosa facile né age-vole. Il governo sta sul chi vive, con il fucile puntato, e ha postoun ultimatum che scade a giorni; il Presidente Iorio è commis-sario ad acta, a vigilare, a dettare la linea c’è un sub commis-sario governativo, la dottoressa Isabella Mastrobuono, i tagli ci

sono, per tre ospedali su sei è già in atto una riconversione (manon si perderanno posti di lavoro), le due maggiori realtà private– Cattolica e Neuromed- devono accettare in fretta dei forti ri-dimensionamenti sul piano dell’accreditamento. Ma la situa-zione non è affatto drammatica come in altre regioni. MoliseSanità, la nuova pubblicazione di cui oggi anticipiamo il “nu-mero Zero”, scende in campo con il preciso compito di infor-mare, di fornire ai cittadini molisani gli strumenti percomprendere, per farsi una idea. Nulla di istituzionale, non è unbollettino della Asrem né nella Giunta regionale. E’ soltanto unostrumento per fare chiarezza. Ci proviamo, almeno.

Uno strumento per fare chiarezzaL’EDITORIALE

MoliseanitàanitàMolise

AnnoI Numero zerosettembre 2010

SSQUINDICINALE D’INFORMAZIONEQUINDICINALE D’INFORMAZIONE

supplemento di

IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanità.it

COSI’ POSSIAMOSANARE IL DEFICIT

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3ATTUALITA’SSMoliseMolise

Il consiglio regionale dedicheràoggi, martedì 21 settembre, l’in-tera seduta alla questione sanità.

E’ giusto e necessario alla luce diquanto sta accadendo e di quantopotrà accadere nell’immediato fu-turo. La scelta di Molise Sanità discendere in campo, di esordire conquesto numero zero proprio in que-sta occasione è chiara: dare fin dasubito un contributo di chiarezza inmateria, offrire argomenti di dibat-tito, di confronto politico. Non c’è la“politica” in questo fascicolo, non cisono i soliti interventi istituzionali.Facciamo parlare il sub commissa-rio governativo Isabella Mastro-buono, riportiamo le lineeessenziali della strategia messa incampo per l’operazione “rientro”dal debito, diamo qualche assaggiodi quello che i lettori troveranno in

queste pagine in futuro. Perché laprima notizia è che da ottobre ogniquindici giorni Molise Sanità verràdiffuso in tutta la regione con il suocarico di informazioni, di inchieste,di aggiornamenti dal territorio, di ru-briche. Quel che serve è spiegareai cittadini, agli utenti come stannoveramente le cose, al di là dei cam-panilismi e delle polemiche politi-che locali.Il problema è comune a quello dialtre regioni, la sanità costa più diquante siano le risorse destinate alcomparto: problemi di cattiva ge-stione, di sprechi, di scelte sba-gliate? C’è di tutto, nel panoramaitaliano e in questa sede non sitratta di cercare colpevoli e colpe.Si tratta di vedere come raddrizzarela situazione. Si deve tagliare, ri-convertire, presentare un piano dirientro dal debito serio per convin-cere i tecnici del ministro Tremontiad aprire i cordoni della borsa. Nonc’è alternativa, se il presidente-commissario Iorio non dovesse es-

sere sufficientemente convincente,nell’appuntamento del 30 settem-bre a Roma, potrebbe aprirsi l’ipo-tesi di un” commissariamento delcommissario”, ma il problema re-sterebbe. Come rientrare dal“buco”? Il governo ha dato delle in-dicazioni precise. Ha fatto dellecontestazioni precise. Ci sono due

realtà private importanti nel Molise,Neuromed e la Cattolica, che impe-gnano sul piano delle convenzionicon la Regione delle importanti ri-sorse. Entrambe hanno forti capa-cità attrattive, nel senso cheattirano altissime percentuali di pa-zienti da fuori regione, ma offronoanche servizi che in sostanza gli

utenti trovano anche nelle strutturepubbliche sul territorio. Doppioni. Lìsi deve tagliare. Per la prima volta,crediamo, Palazzo Chigi non si li-mita ad indicare un tetto genericoma mette nero su bianco la speci-fica del “taglio”. Neuromed e Cattolica sono statechiamate a firmare un patto con la

“E se la gente non capisce è legittimataa protestare, a lamentarsi. Par di capireche non ci saranno chiusure di alcuntipo, che al di là del blocco del turn over,non ci saranno tagli occupazionali.”

Una veduta del Consiglio Re-gionale. La seduta di oggi, 21settembre, sarà interamentededicata alla questione sanità

Francesco Dalla

Ogni quindici giorni informazioni, inchieste e aggiornamenti dal territorio

La sanità spiegata alla genteNiente politica né polemiche di campanile, ma il tentativo di capire e di far capire

come i molisani possano essere i veri protagonisti della riconversione

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4ATTUALITA’

Anno I Numero zerosettembre 2010

Regione che riduce considere-volmente il budget (molto piùper la seconda – scesa a 34 mi-lioni - che per la prima). Il pre-sidente Iorio ha preso atto deldiktat del governo e della realtàdelle cose. I due soggetti privatisono fin troppo importanti per ilMolise, sia per la già citata ca-pacità “attrattiva” che per il pesoche la loro presenza ha nel qua-dro della economia regionale.Quindi sì ai tagli ma stradaaperta per una integrazione piùconsistente nel tessuto della sa-

nità locale, ha fatto capire il presi-dente commissario: sfidando ilgoverno cercherà di far salire diqualche milione di euro il bugdet-capestro stabilito per le attività inconvenzione (6-7 milioni per la Cat-tolica), rispetterà in pieno le “eccel-lenze” offerte in alcuni settori daidue big della della sanità privatamolisana (riconsegnando alla sa-nità pubblica le altre attività) e anzi

collocherà al loro interno dei polispecialistici regionali (vedi gine-cologia-ostetricia). Tutto questo non è stato dettofin qui con sufficiente chiarezza;forse non è stato detto affatto enon bastano un paio di intervistea organi di stampa locali percambiare le cose. E se la gentenon capisce è legittimata a pro-testare, a lamentarsi. Par di ca-pire che non ci sarannochiusure di alcun tipo, che al dilà del blocco del turn over, nonci saranno tagli occupazionali.

Come nella gestione di un bilanciofamiliare si spende per quello cheserve veramente e che ci si puòpermettere. Eliminare doppioni direparti e di servizi può apparire do-loroso sul piano dell’immagine e delcampanile locale, ma non è undanno serio. Si chiama razionaliz-zazione. Realizzare all’interno degli“spazi” lasciati liberi dei servizi utilial territorio, agli utenti, è cosa dove-rosa e realisticamente intelligente.

Le Rsa, i servizi di riabilitazione,i day surgery, non sono parolevuote ma risposte alle esigenzedella gente. Il Molise ne è sprov-visto, eppure come in tutto ilPaese anche da queste parti siinvecchia e si vive più a lungo.Riconvertire significa anchequesto. Ma la politica di bottega,la piccola politica di campanilene fa questioni di bandiera, di-fendendo l’indifendibile (in findei conti il Molise sta tutto in unfazzoletto, ci si sposta da unastruttura sanitaria all’altra in po-

chissimo tempo, è questione dipoche decine di chilometri, non puòessere un dramma fare una visita adieci chilometri di distanza da casae usare il vecchio ospedale per farassistere al meglio il parente an-ziano); la politica locale non pensaa spiegare alla gente che far voltarepagina alla sanità conviene a tutti. Meglio far funzionare le cose ra-zionalizzando e offrendo servizi mi-gliori che lasciare andare tutto apicco e indurre i molisani a farsi cu-rare fuori regione. Nessuno dice

che questo fenomeno – sichiama mobilità passiva – è ilvero handicap del Molise, comedice il sub commissario Mastro-buono: se la gente si curassenelle strutture regionali, se pre-messe perché offrissero un servi-zio migliore, automaticamente il“buco” sanitario si scioglierebbecome neve al sole. Ma è più faciledenunciare chiusure e pronosti-care futuri drammi sanitari. Anchela maxi manifestazione dellascorsa settimana in “difesa” dellaCattolica non sfugge a questa di-namica. Nessuno ha spiegato perbene alla folla come stanno lecose. E pochi si sono chiesti seuna simile mobilitazione non sisarebbe dovuta fare a sostegno

dello sforzo di riportare la sanitàmolisana in carreggiata. Sanitàpubblica, prima di tutto. E questodovrebbe stare a cuore alle autorità

religiose di Campobasso. C’è unpo’ di confusione sull’entità dellosforamento, si oscilla dai 40 ai 70-80 milioni di euro. Non sono pochi

ma non costituiscono nemmeno unostacolo insormontabile. Cer-chiamo di fare (o di ottenere) chia-rezza anche su questo.

E' il principale attore della sa-nità molisana. Presidente/com-missario Michele Iorio èl'interlocutore del governo maanche l'interfaccia della realtàlocale. L'appuntamento del 30settembre è cruciale anche sulpiano politco. Sta cercando dimediare fino al linite

Monsignor Giancarlo Bregan-tini, arcivescovo di Campo-basso, è protagonistaindiscusso sul palcoscenicodella vita sociale e politica delsuo territorio. Ha manifestatosollecitudine e interesse per lequestioni dell'intera sanità mo-lisana, ma è sceso in campo -fisicamente- solo in difesadella Cattolica

Angelo Percopo, direttoregenerale della Asrem, è ilgrande regista dell'opera-zione/rientro dal deficit. Hafissato le linee guida, è inprima linea nelle assembleepubbliche locali, paraful-mine di tutte le contesta-zioni e di tutte le polemiche.

”Se la gente si curassenelle strutture regionali, sepremesse perché offrisseroun servizio migliore,automaticamente il “buco”sanitario si scioglierebbecome neve al sole”

UnUn desiderio alla volta ......

Pensando e guardando tutto quelloche sta accadendo a proposito dellaCattolica, leggendo qua e là qualchedato tecnico, sono convinto che nes-suno voglia chiudere sul serio quelcentro di eccellenza. Anzi. Se tutti ra-gionassimo con un po’ di calma arri-veremmo a conclusioni diverse. Io adesempio vorrei con tutte le forzeaprire finalmente la Cattolica che nonc’è (chi deve capire capisca). Chiedotroppo?

Anonimo molisano

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5ATTUALITA’

IL PUNTO

L’obiettivo prioritario è chiaro:delineare un percorso condi-viso e realizzabile, finalizzato

alla riorganizzazione assistenzialeed al riequilibrio economico dellasanità molisana, e segnatamentedell’Asrem nell’arco del triennio.Sufficientemente chiaro nei conte-nuti e nella strategia anche il docu-mento che sostiene questo obiettivoe che si basa su alcune scelte fon-damentali contenute nei documentimessi a punto dalla direzione azien-dale del dottor Angelo Percopo.Vale la pena di ripercorrerle as-sieme per un discorso di sostan-ziale chiarezza: se il cittadinocapisce e condivide si può contaresulla sua collaborazione, sulla suasolidarietà, sulla sua capacità di sa-crificarsi e di accettare disagi pertraghettare il sistema in uno scena-rio migliore. I punti sono sostanzialmente tre, esono tutti ampiamente condivisibili:a) La rete di assistenza della Re-gione Molise è un patrimonio impor-tante e ben distribuito su di unterritorio particolare e complesso,dove il panorama di riferimento nonpuò essere numero ospedali/resi-denti, considerato che la parcelliz-zazione della popolazione nei molticomuni della regione è essa stessala principale caratteristica del Mo-lise. Il piano, per questo, prevederàla riorganizzazione dei PresidiOspedalieri, eliminando strutturedoppie e favorendo la creazione,anche negli stessi Presidi, di postiletto per non acuti.b) La presenza di due strutture dieccellenza nella regione – leggiNeuromed e Cattolica - richiederà lanecessità inderogabile di predi-sporre, in maniera condivisa, unprogramma di attività anche a lungotermine che consenta alle strutturestesse di organizzare e predisporreinvestimenti e caratterizzazioni as-sistenziali e, nel contempo, al-l’Asrem l’assegnazione di obiettiviprecisi e finalizzati alla riduzionedella mobilità passiva e, nei limitidegli accordi in sede di ConferenzaStato-Regioni, all’aumento della ca-pacità di attrazione. Tale tipo di pro-grammazione verrà esteso anchealle strutture private accreditate,con la possibilità di effettuare even-tuali graduali riconversioni nell’am-bito del complessivo progetto diriorganizzazione presentato dal-

l’Azienda.c) La forma pubblica e privata della”produzione sanitaria” deve trovareuna composizione che valorizzi iruoli rispettivi nel raggiungimentodel comune obiettivo che è quello diassicurare un’assistenza adeguataalla popolazione regionale, in unaalleanza strategica di medio-lungoperiodo per percorsi e programmiassistenziali che riducano l’incer-tezza dei beneficiari e standardiz-zino il comportamento deiprofessionisti verso modalità di as-sistenza di comprovata efficacia, at-traverso valutazione dei bisogniassistenziali, definizione delle prio-rità, definizione dei servizi necessarie delle rispettive caratteristichequantitative, distributive e qualita-tive, selezione degli interlocutori efornitori dei servizi, elaborazione delpiano di produzione, accordi e con-tratti di fornitura, allocazione delle ri-sorse, monitoraggio e valutazionedei servizi prodotti. Tutto fin troppo ovvio. Al di là del lin-guaggio tecnico-burocratico il di-scorso è chiaro. Non ci deve essereconcorrenza tra pubblico e privato, ilservizio offerto deve stabilizzarsi sustandard di livello, l’utente deve es-sere di fronte a percorsi e pro-grammi assistenziali chiari.

Per i Presidi Ospedalieri le linee diindirizzo riguarderanno una riorga-nizzazione che privilegi attività dieccellenza e di sostanziale riferi-mento regionale. Alle quali an-dranno poi affiancate intese perparticolari attività: Cardiovascolare– Asrem/Cattolica; Oncologico –Asrem/Cattolica; Neurologico –Asrem/Neuromed; Emergenza terri-toriale – Asrem/Neuromed/Catto-lica. Uno sforzo di razionalizzazioneper offrire alla collettività precisipunti di riferimento e garanzie clini-che e assistenziali. “Ciò per deli-neare una presa in caricodell’utente che ottimizzi e velocizzial meglio il percorso terapeutico enel contempo valorizzi le specificitàdelle singole strutture – recitano itesti aziendali - , consentendo di tra-sferire in tempi rapidi i risultati dellaricerca scientifica nella pratica cli-nica, previa valutazione congiuntadell’impatto complessivo e della ef-ficacia dei trattamenti.”Altro nodo cruciale è quello delladeterminazione dei posti letti peracuti. La premessa è quella di ri-condurre i Presidi ospedalieri aduna drastica riduzione dei ricoveriimpropri, chiave di volta di tutte leriorganizzazioni in campo sanitario.Si riducono gli sprechi, si raziona-lizza il sistema, si costringe il si-stema stesso a riprogrammarsi. Gliinterventi di rimodulazione produ-cono risultati limitati se vengono ri-dotti al semplice adeguamento delladotazione in letti ospedalieri e la-sciano inalterate le loro modalitàd’uso, il loro contenuto assisten-ziale, la natura e l’intensità dell’inte-razione con i servizi del territorio. E’

L'Asrem (nella foto sopra lasede di Campobasso) haprodotto un piano che pena-lizza il centro di eccellenzadella Cattolica (foto sotto). Ilbraccio di ferro è in corso

SSMoliseMolise

Una scorsa alle linee guida del governo regionale per riportare in carreggiata la sanità molisana

Eliminare i doppioni e premiare i “virtuosi”Razionalizzazione presidi ospedalieri pubblici e creazione di nuovi servizi.

Percorsi condivisi per le strutture accreditate: budget più larghi in base a capacità attrattive e diminuzione della mobilità passiva

Sergio Debene

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6ATTUALITA’

IL PUNTO

Anno I Numero zerosettembre 2010

perciò essenziale l’integrazione deilivelli assistenziali, la funzione (laragion d’essere) dei servizi, piutto-sto che il loro funzionamento, privi-legiando ciò che deve essere fatto.Logica conseguenza sarà il poten-ziamento delle attività territoriali conil riassetto e il rafforzamento realedei Distretti, in modo da renderli ingrado di governare efficacementeuna serie di percorsi di cura al difuori dell’ospedale. Se un certo tipodi pazienti con patologia a lungodecorso o cronica deve sganciarsidal presidio ospedaliero ci deve es-sere un soggetto, il Distretto ap-punto, a prenderli in carico,superando prassi settoriali ed inte-grando competenze e servizi diversi(sistema cure primarie- area ospe-daliera- area comunale socio-assi-stenziale), attraverso laconcertazione degli interventi e lacondivisione delle risorse. Il conso-lidamento della specialistica ambu-latoriale e l’attivazione dellestrutture intermedie, alcune dellaquali gestite in collaborazione con imedici di Medicina Generale, do-vrebbero consentire di valorizzarela rete territoriale e di far assumeree svolgere al distretto la titolarità ditutte le attività territoriali previste daldecreto legislativo n.229/99 e dalPSR 2008-2010. Ciò che è statosperimentato e realizzato con suc-cesso in alcune realtà regionali edè rimasto un esercizio intellettualein altre. I medici di base si sono di-mostrati in più occasioni restii a col-

laborare fino in fondo. “In tale otticavanno ridefiniti in modo uniformesull’intero territorio regionale – silegge nel documento programma-tico della Asrem - i contenuti assi-stenziali della medicina del territoriorendendoli coerenti con la nuovaspecificazione della missione del-l’assistenza ospedaliera, va indivi-duato nel distretto il punto dicoordinamento, di integrazione e digestione dell’insieme delle risorseassistenziali che caratterizzano iservizi sanitari territoriali, va esplici-tata l’organizzazione distrettuale inmodo da assicurare la massima ra-zionalità delle sedi erogative unifor-mando le potenzialità assistenzialidei servizi a larga diffusione e con-centrando i servizi specialistici subacini più vasti, va potenziata l’as-sistenza domiciliare per favorire ladeospedalizzazione, secondo i di-versi livelli di intensità previsti dalleindicazioni nazionali e regionali inmateria”.Il passaggio successivo del ragio-namento riguarderà la stima del fab-bisogno con le strutture accreditate.Si procederà alla stipula di contratti,utili a favorire una più oculata poli-tica economica e, in alcuni casi spe-cifici, la possibilità di procederegradualmente a percorsi di riconver-sione sempre nella logica di aumen-tare la qualità e la specificitàdell’offerta sanitaria. In particolare,i contratti saranno caratterizzati datre forme di budget, uno assegnatoper i residenti, uno per riduzione

mobilità passiva con progetti di veri-fica, uno assegnato per attrattività.Nello specifico, il budget assegnatoper la riduzione della mobilità pas-siva dovrà essere corredato da unprogetto con indicatori di verifica mi-surabili e rapportato ad una effettivariduzione della mobilità passiva. Siprocederà poi alla istituzione - nel-l’Azienda - di un nucleo di verificasulle attività di assistenza e sulmantenimento dei requisiti dellestrutture pubbliche e private, nucleoche sarà abilitato al monitoraggiodegli obiettivi previsti dal contrattodi budget sottoscritto con l’Azienda,nel quale sarà tenuto conto delgrado di copertura del fabbisognoattraverso la rete pubblica, delleparticolari condizioni di disagio ope-rativo per critica accessibilità, deivincoli di carattere economico.La complessiva articolazione del-l’Azienda sulla base di queste prin-cipali linee guida, in uno allaunificazione del percorso ammini-strativo gestionale – peraltro già av-viata – dovrà determinare, oltre aduna migliore organizzazione dell’of-ferta sanitaria, anche una sostan-ziale contrazione dei costi nell’arcodel triennio. A tal proposito verràoperata anche una riduzione del nu-mero delle strutture complesse esi-stenti. Riduzione che non potrà nonconsiderare che, per la regione,l’Asrem rappresenta la primaAzienda per fatturato e per dipen-denti, per cui tagli indiscriminati e fi-nalizzati ad un mero recuperofinanziario certamente ridurranno ildebito sanitario, ma inevitabilmente

potranno determinare disequilibrisociali ed economici con effettiassai più dirompenti. L’obiettivosarà pertanto quello di concretiz-zare un’offerta di salute adeguata eben distribuita, fornendo eccellenzaed interventi preventivi quotidiani ingrado, anche, di mantenere elevatoil contributo lavorativo dei residenti.Per superare inoltre la impossibilitàgeneralizzata di assunzioni a tempoindeterminato, ricorrendo per lequalifiche generiche a contratti atempo, non rinnovabili con l’ufficiodel lavoro, sarà valutata la stesuradi capitolati per servizi finalizzatiall’acquisto di servizi quale supportoalle attività dei reparti nei PresidiOspedalieri e nei luoghi di assi-stenza per non acuti. Fin qui le linee essenziali del pianoche dovrebbe riportare entro i pros-simi tre anni la sanità molisana incarreggiata. Un piano onesto e suf-ficientemente concreto da spiegare

e da condividere naturalmente conl’opinione pubblica, con la plateadegli utenti. Condizione essenzialeper arrivare a risultati concreti.

Neuromed (nella foto), l'Isti-tuto di Pozzilli specializzatonella neuroriabilitazione èuscito solo parzialmente pe-nalizzato dal piano di rientrovarato dal commissario Iorio

“Si dovrà determinare, oltre ad una migliore organizzazionedell’offerta sanitaria, anche una sostanziale contrazione dei costi nell’arco del triennio. A tal proposito verrà operataanche una riduzione del numero delle strutture complesse esistenti”

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7ATTUALITA’SSMoliseMolise

CCittadino si interrogaittadino si interrogail

Qualche settimana fa una donna ha partorito nell’ambulanza del 118 nelBasso Molise. Il bambino è morto. La settimana scorsa un pensionato diIsernia è morto per un ritardo nei soccorsi. In questa occasione la colpasarebbe del centralino del 118, che ha suonato a vuoto troppo a lungo.Qualcosa non funziona, evidentemente, e nel caos della manovra per ta-gliare letti e reparti in tutta la regione pagano i cittadini. Disservizi si pos-sono accettare, ma le morti certamente no. Qualcuno ci deve spiegareperché questo accade. Un problema di organizzazione, di soldi? Si puòpensare seriamente di tagliare un servizio che salva le vite? Qualcunodice che è un problema di uomini, non solo di numeri. Manca la professio-nalità? Ci sono interessi di bottega?

Amedeo Torti. Isernia

I due casi di cronaca hanno suscitato impressione e turbamentonell’opinione pubblica. Le Autorità sanitarie hanno dato le loro spie-gazioni, quelle giudiziarie stanno facendo il loro lavoro. I media moli-sani hanno ripreso interventi e polemiche. Noi ci torneremo sopra conuna inchiesta nel primo numero, a ottobre. Per spiegare, per chiarire.

Dal Basso Molise a Isernia il settore emergenza è sotto i riflettori

Due brutte storie in pochi giorni:c'è qualcosa che non va al 118?

Molise 118, è emergenzaper il servizio dell’emergenza?Forse va aggiornatol’intero sistema regionale

Anche in Molise è un problemala gestione della Terza Età:serve una iniezione di Residenze Sanitarie Assistite

Neuromed e Cattolica,le “corazzate”della sanità privata molisanae i nodi del piano di rientro

Sono momenti “caldi” per la sanità molisana e c’è chi inquesta difficile situazione sgomita per mettersi in luce echi invece si defila, si rende invisibile. In attesa di tempimigliori. Basta scorrere le cronache dei giornali locali perfarsi un’idea, per giudicare. Noi, da osservatori imperti-nenti proviamo a dare i voti interpretando gli umori dellagente. Nulla di personale né di “politico”, intendiamoci.Una sorta di “borsino”, dove chi sale e chi scende trovauna sua logica giustificazione. Per esempio sarebbe fintroppo facile schierarsi, attaccare o difendere il presidenteMichele Iorio, principale protagonista sulla scena dellasanità regionale. E’ evidentemente responsabile in solidodi quanto avviene, ma è anche quello che ci mette la fac-cia, che rischia sul piano politico e amministrativo. L’altrasera, affrontando il comitato in difesa della Cattolica e im-pegnandosi per una mediazione ha fatto il suo dovere eforse anche qualcosa di più. Merita la sufficienza. Più cri-tico il giudizio sull’arcivescovo di Campobasso mons.Giancarlo Bregantini. Certo ha fatto la sua parte gui-dando la manifestazione nelle vie del capoluogo e nes-suno dubita che consideri sue pecorelle sia i pazientidella sanità pubblica che quelli della sanità privata. Nonpoteva non difendere la Cattolica; lo accusano di non averavuto la stessa forza comunicativa e di leadership nelladifesa di altre realtà sanitarie locali in sofferenza. Ma nonè questo il punto. Come pastore dovrebbe avere a cuorela salute dei cittadini. E’ sicuro che la contestazione, l’agi-tare la piazza rientri in questa missione? E’ sicuro cheostacolare la strategia regionale giovi alla salute fisica ementale dei fedeli? In fin dei conti anche Iorio tiene ai suoielettori, perché dovrebbe avere mire diverse? Il voto sul-

l’arcivescovo è congelato. Non è piaciuto alla gente l’at-teggiamento tenuto dal sindaco di Campobasso Luigi DiBartolomeo. Qualcuno lo ha ritenuto pilatesco, e l’avermandato in piazza, accanto all’arcivescovo il suo vice Giu-seppe Cimino non è stato sufficiente ad assolverlo. LaCattolica rappresenta per Campobasso un elemento at-trattivo, vale parecchio sul piano economico e occupazio-nale. Un atteggiamento più deciso da parte del primocittadino non avrebbe guastato. Comprensibili, tutto som-mato giustificabili e assolvibili i comportamenti degli espo-nenti dell’opposizione, da Adriana Izzi a Pietro Maio, daAntonio Battista a Roberto Ruta. Almeno sono chiari,qualunque cosa Iorio, l’assessore Passarelli, il direttoregenerale della Asrem, Percopo, propongano è da boc-ciare. Non si capisce quale alternativa propongano nellastrategia del piano di rientro, ma questo è un altro di-scorso. Piacciono in ogni caso l’atteggiamento di SavinoCannone, il responsabile della Cattolica molisana, e diGiovanni Gaetano, direttore della ricerca dell’Istituto.Fanno la loro parte, ma sotto sotto non chiedono altro cheuna mediazione politica. Il Centro è costato decine di mi-liardi, è un punto di riferimento importante per non menodi tre milioni di persone nell’area meridionale, va soste-nuto nelle sue “eccellenze”. In questi giorni hanno persol’appoggio dei vertici milanesi e romani, impegnati su altrifronti (vedi caso Cicchetti, top manager al centro dellecronache), ma si difendono egregiamente da soli. Onoreal merito. E i dirigenti di Neuromed? Se la Cattolica con-tinua a trattare l’istituto di Pozzilli specializzato nella neuroriabilitazione ha già chiuso l’accordo con la Regione.Senza tanta pubblicità.

ilIL BORSINO

ChiSale

ChiScende

Volti, nomi e personaggi: diamo i voti alla sanità molisana

RUBRICHE

A sinistra dall’alto Michele Iorio, Antonio Battista. A destra dal basso Luigi Di Bartolomeo, Giancarlo Bregantini, Adriana Izzi

NEL PRIMO

NUMERO

DI OTTOBRE

PARLEREMO DI:

Page 8: Sanità Molise n°0

8ATTUALITA’

Anno I Numero zerosettembre 2010

L’INTERVISTA

la mobilità passiva astroncare la sanitàmolisana”. In so-stanza sono coloro

che scelgono di andare fuori regionea curarsi ad appesantire i conti. Per-ché alla fine paga la Regione Mo-lise: e questa voce rappresenta l’80per cento del debito sanitario fuoribilancio. Ne è convinta il sub com-missario governativo, Isabella Ma-strobuono, pronta a dare concretisegnali che consentano un’inver-sione di rotta: si tratta di far confluirein casa “propria”, soldi permettendo,una sanità efficiente ed efficace.Come sempre, in questi casi, tra ildire e il fare c’è di mezzo il mare ma-gnum della politica, delle poltrone,del Potere, delle convenzioni milio-narie. Che frenano ogni buona in-tenzione. Ma chi ha voluto remarecontro la sanità molisana lo ha giàfatto, ora non è più tempo. Tenere inpiedi tre piccoli ospedali – Venafro,Larino, Agnone – concentrati in unamanciata di chilometri, non serve alcittadino che ha ben chiaro comeesercitare il suo diritto alla cura. E lastrada tracciata dal sub commissa-rio, nominato lo scorso novembredal governo, è condivisa in pieno dalpresidente Iorio, a sua volta avver-tito dal consiglio dei ministri:“O si ri-mettono i conti a posto, oppureniente più coperturefinanziarie”.“Molte regioni del Sudhanno problemi in ambito sanitario esono sottoposte a piani di rientro a

causa di deficit finanziari legati amolti fattori, non ultimo la distribu-zione delle risorse del fondo sanita-rio nazionale – spiega laMastrobuono – certamente ci sonoanche problemi di efficienza, che èassolutamente necessario miglio-rare, così come è necessario ripen-sare ad un nuovo rapporto traospedale e territorio, tra il settorepubblico e quello privato, molto im-portante nel Molise. A questi pro-blemi si aggiungono quelli dellamobilità passiva che bisognerebberidurre”. Perché il governo ha voluto la suanomina?La nomina del sub commissario èprevista dalla normativa vigente: ilsubcommissario serve tecnica-mente per aiutare il commissario aportare avanti il piano di rientro sot-toscritto nel 2007 e non completa-mente attuato al 2009, alla luce delleulteriori previsioni del nuovo pattoper la salute siglato nel dicembre2009. Perché non è stato completa-mente attuato il Piano di rientro?Difficoltà politiche? Ci sono sempre delle difficoltà politi-che, non c’è dubbio ma non sono lesole. Il Molise ha meno abitanti di unaAsl del Lazio, ma ha più di 80 mi-lioni di sforamento per 300 milaabitanti.E’ comunque una regione, piccolama con gli stessi problemi delle re-gioni più grandi in piano di rientro

SCHEDA

Isabella Mastrobuono è un medico con specializza-zione in Pediatria e presso l’ospedale pediatrico Bam-bino Gesù di Roma ha svolto l’attività di assistentechirurgo e ricercatore. Dal 2002 ricopre la carica di di-rettore Sanitario del Policlinico di Tor Vergata di Roma.Il suo curriculum è decisamente "pesante". Ha coordi-nato la sezione “Problemi organizzativi e gestionali alivello aziendale”, Agenzia per i Servizi Sanitari Regio-nali. E’ stata consulente della Commissione parlamen-tare di inchiesta sul sistema sanitario del Senato dellaRepubblica, consulente per i servizi sanitari della Re-

gione Piemonte. Componente del nucleo di valutazionee del controllo strategico dell’Azienda Usl di Latina. LaMastrobuono oltre ad espletare numerosi incarichi mi-nisteriali in qualità di esperto dell’Osservatorio perma-nente per l’Aziendalizzazione del Servizio SanitarioNazionale si è occupata dell’Osservatorio sul supera-mento dei manicomi per l’Agenzia per i Servizi SanitariRegionali. Ha fatto parte di diverse commissioni tecni-che in ambito ministeriale, è stata consulente di Far-mindustria per le problematiche inerenti la istituzione,organizzazione e gestione di un Fondo sanitario inte-

grativo; del progetto Tacis della Comunità europea perla definizione di un nuovo assetto organizzativo del Si-stema sanitario in Unione Sovietica; dell’UniversitàBocconi di Milano per progetti di ricerca; del ConsiglioNazionale dell’Economia e del Lavoro per lo svolgi-mento dell’indagine “Le problematiche relative all’uti-lizzo di strumenti assicurativi a copertura dei rischi dinon autosufficienza”; con delibera della Regione Lom-bardia, ha fatto parte di un Gruppo di lavoro in qualitàdi esperto per un progetto di fattibilità di un modello or-ganizzativo, strutturale, giuridico e finanziario per l’isti-

tuzione, nellCarlo Borromcurriculum la campo della leterventi su divtività didattical’università deospedaliera diCattolica del Sdi oltre 60 pub

Stefania Pascucci

Nelle tre immagini le trestrutture che in base al pianodi rientro dovranno subireuna sostanzale "riconver-sione"- In alto il Caracciolodi Agnone, sotto il Vietri diLarino, in basso il Ss.Rosa-rio di Venafro. Nella paginaseguente in alto una imma-gine del Cardarelli di Campo-basso.

Parla il subcommissario governativo Isabella Mastrobuono

La ricetta? Fidarsi dSe gli utenti non andassero a curarsi fuori regione il deficit si can

“E’

Un manager di lungo corso

Page 9: Sanità Molise n°0

9ATTUALITA’

L’INTERVISTA

come il Lazio, la Campania, la Cala-bria, l’Abruzzo…E poi vi sono i pro-blemi legati alla scarsa culturadell’organizzazione dei servizi sani-tari ed ancora una formazione ma-nageriale che richiede di esseremigliorata.Lei chiama in causa il manage-ment?Faccio un esempio. L’Istituto San-t’Anna di Pisa ha elaborato per le re-gioni con il piano di rientro e nonsolo, un quadro di indicatori di effi-cienza e di efficacia. Nel Molise laDay Surgery, il Day Service, il DayHospital, ovvero tutte quelle attivitàdiurne che dovrebbero sostituire,ma da tempo, le attività di ricoveroordinario, non sono molto svilup-pate, e comunque assai meno chein altre regioni italiane. Eppure sonogradite ai pazienti e consentono dimigliorare l’efficienza di una aziendaed addirittura contenere i costi dellasanità, offrendo prestazionia p p r o p r i a t e .E’una que-s t ioned i

cultura e di organizzazione. Ora lestiamo realizzando. Abbiamo accor-pato gli ospedali e abbiamo ridimen-sionato molte unità operative. ATermoli nascerà la prima unità mul-tidisciplinare di Day Surgery pressol’ospedale, un’altra sarà operativapresso l’ospedale di Campobasso. Ilpersonale infermieristico svolgerà inquesto campo un ruolo fondamen-tale e per questo in qualità di diret-tore sanitario del Policlinico TorVergata di Roma ho invitato alcuni diloro presso le unità operative di daysurgery e day hospital dell’ospedaleper formarsi sul campo e trasferirele loro conoscenze ai colleghi.Tre gli ospedali rimasti: Termoli,Isernia e Campobasso, mentre glialtri tre, Venafro, Larino e Agnonesi trasformano in Rsa o servizi diprossimità?Esattamente. I tre piccoli ospedali diVenafro, Larino ed Agnone si tra-sformeranno in strutture con servizi

di tipo territoriale e quindi più vi-cini ai bisogni dei cittadini.

Un esempio, Le Rsa, re-sidenze sanitarie as-

sistenziali, sonoassenti nella re-

gione Molise(sono pre-senti solo 20posti letto).Creare lecondizioniper unm a g g i o rnumero diposti lettodi Rsa neivecchi pre-

sidi ospeda-lieri è una

grande oppor-tunità per i cit-

tadini, soprattuttoanziani che gra-

vano sulle famiglieQueste strutture sa-

ranno, per ora, strutture “acavaliere” tra l’ospedale di cui

erano ieri e la struttura che divente-ranno domani.Queste strutture manterranno iposti letto?Certo, ma con una destinazioned’uso diversa: Rsa, riabilitazione,lungodegenza.Qualcuno azzarda una rivolta popo-lare.I cittadini non correttamente infor-mati reagiscono anche violente-

mente ai cambiamenti. Ma si rende-ranno presto conto che i servizi inqueste strutture saranno migliori conattività ambulatoriali, residenziali esemiresidenziali che ridurranno i ri-coveri ordinari. E’ una questione ditempo.I sindacati cosa dicono?Stanno collaborando, non ci sonoaltre strade, con senso di responsa-bilità.L’occupazione però non è in peri-colo.No. L’unica cosa che è in pericolo èil turn over, l’unico modo per otte-nere dei risparmi immediati è proprioil blocco delle assunzioni. Che c’è intutte le regioni con il piano di Rien-tro.Neuromed e Cattolica vedono ri-dursi del 50% i finanziamenti inconvenzione con la sanità pub-blica.Non è così. I tetti di spesa impostidal piano di rientro diminuiscono iloro budget, che sono stati costruitisalvaguardando le prestazioni di altaspecialità (cardiochirurgia, cardiolo-gia, oncologia, oncoematologia, ra-dioterapia, neurochirurgia, etc.) siaper i cittadini molisani che per i citta-dini di altre regioni. Sono invecestate rimodulate le prestazioni inap-propriate e quelle già erogate dalservizio sanitario regionale per evi-tare doppioni. Và comunque chiaritoun aspetto importante sulla que-stione di Neuromed e Cattolica. Sitratta di strutture che lavorano moltoper i pazienti di altre regioni, hanno

cioè un bacino di utenza di certo nonlimitato al Molise, la quale difficil-mente riesce a sostenere il loro ca-rico finanziario. La questione dovràessere affrontata nelle sedi oppor-tune, anche con le regioni limitrofeche delle strutture in questione si av-valgono. E’ un momento difficile perla Regione Molise, se le due strut-ture non accettano e non firmano ibudget purtroppo ne risentirà l’equi-librio del bilancio regionale.Il fuori regione quanto costa?Questo è il punto fondamentale perla Regione. Il Molise ha una buonamobilità attiva, sia Neuromed conoltre l’80%, ma anche la Cattolica

con il suo 40% hanno un indice di at-trazione verso le regioni limitrofe:Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia eBasilicata. Il guaio è che nella conta-bilità regionale viene contabilizzatanon la mobilità attiva ma il saldo traquella attiva e quella passiva, ognidue anni, quando avviene la com-pensazione tra le regioni. E’ com-plesso spiegarlo ai cittadini, ma perassurdo questo aspetto non è posi-tivo perché la regione Molise si trovaa dover anticipare per la altre regionii finanziamenti per le due strutture.E poi sarebbe fondamentale ridurrela mobilità passiva, ovvero i molisaniche escono dalla regione per cer-care altrove la risposta ai loro biso-gni.Che si può fare?Primo: prima di mandare fuori il pa-ziente verifichiamo se non ci sono le

possibilità di curarlo all’interno dellestrutture molisane, migliorando laqualità delle prestazioni offerte.Siete pronti ad investire su que-sto aspetto?Col piano di rientro non si può inve-stire molto denaro ma possiamo uti-lizzare meglio le risorse adisposizione, soprattutto quelleumane.Cosa accadrebbe se si risolvessela mobilità passiva per il Molise?Se non ci fosse proprio più? Nonaumenterebbero le tasse, e pro-babilmente non ci sarebbe nean-che un piano di rientro! Unasfida.

’azienda ospedaliera S.meo. . Non mancano nel suo prestigioso

cura e la redazione di pubblicazioni nelegislazione sanitaria, oltre a numerosi in-verse testate giornalistiche. Ha svolto at-a presso l’università Luiss, Guido Carli,egli studi di Perugia, la Scuola medicai Roma e della Regione Lazio, l’universitàSacro Cuore, la S. Anna di Pisa. E’ autricebblicazioni.

SSMoliseMolise

o. Per uscire dal tunnel basta abbattere la mobilità passiva

ella sanità molisanancellerebbe: niente tasse né piano di rientro. E poi servizi migliori

Page 10: Sanità Molise n°0

10ATTUALITA’

Anno I Numero zerosettembre 2010

OBIETTIVI STRATEGICI

Isernia

Venafro

Agnone

Igea Medica (Ospedalità Privata)CARDILOGIAForteOCULISTICA

Centro AnthosIstituto Oftalmico Pentro

ODONTOIATRIAReglieriAltas

TERAPIA FISICAArs MedicaG.Me.Te.Fi

DIALISINefros (Venafro)

LABORATORIO ANALISIMinerva (Venafro)

ISTITUTO DI RIABILITAZIONE EX ART. 26Carsic (Venafro)

CENTRO AD ALTA SPECIALIZZAZIONE(GESTIONE REGIONALE)IRCSS Neuromed

DISTRETTO di Agnoneospedale F. Caracciolo

DISTRETTO di Iserniaospedale Veneziale

DISTRETTO di Venafroospedale S.S. Rosario

Grafica Garofalo

La rete di assistenza del la Regione Mol iseè un pat r imonio impor tante e ben d is t r i -bui to su di un terr i tor io part icolare e com-

plesso. La forma pubbl ica e pr ivata valor izzai r ispet t iv i ruo l i ne l raggiungimento del co-mune obiet t ivo che è quel lo d i ass icurareun’ass is tenza adeguata a l la popolaz ione re-g ionale, in una a l leanza s t ra teg ica per per-cors i e programmi assistenzia l i che r iducano

l ’ incertezza dei benef ic iar i e standardizzino i lcomportamento dei professionist i verso moda-l i tà di assistenza di comprovata eff icacia.

Ospedale Clinica conv

Poliambulatorio Centro di alt

Pozzilli

Di PROSSIMA ATTUAZIONEN.40 posti di RSA (residenza sanitaria assistenziale)negli ospedali riconvertiti di Agnone, Larinoe Venafro

La mappa della offerta sanitaria regionale. Una rete d

E questa è la sanAlleanza operativa tra pubblico e privato sul territ

Page 11: Sanità Molise n°0

11ATTUALITA’SSMoliseMolise

Campobasso

Larino

Termoli

LABORATORIO ANALISIDe GregorioGammaCentro Medico del MoliseCentro di Allergologia del Molise

CENTRI RADIOLOGICIDott. CarielloMedical Center

CENTRI DI TERAPIA FISICACarielloFisiosanSan Leo

GentileMaria SS. Di BisacciaCentro di kinesiterapia Mancini(San Martino in P./S. Croce di Magliano)ZapponeFisioter De LucaCentro Fisioter (Bonifacio)

RIABILITAZIONE EX ART.26Fisioter di BonifacioPadre Alberto Mileno (S. Giacomo degli Schiavoni)Padre Pio

HOSPICEMadre Tersa di Calcutta

DISTRETTO di Larinoospedale Vietri

CENTRI AD ALTA SPECIALIZZAZIONE(GESTIONE REGIONALE)Università Cattolica Sacro Cuore

OFFERTA SANITARIA PRIVATA ACCREDITATACasa di Cura Villa MariaVilla Ester (Bojano)Lab,. Analisi Villa MariaLab. Analisi Villa Ester (Bojano)Biolab (Bojano)De Gregorio Diagnostica Fortore (Riccia-S.Elia)GravinaColellaSocietà Biomedical

Centri RadiologiciFiccaCentro Radiodiagnostico Potito

CARDIOLOGIA

CentrittoCENTRI DI TERAPIA FISICACentro FisiologicaCentro OasisCentro RoneforCentro Benessere S. Erasmo (Bojano)

OCULISTICALaurelli

ISTITUTI DI RIABLITAZIONE EX ART. 26Fisiomedica Loretana(Toro)

CENTRI DI RIABILITAZIONE EX ART. 26S. Stefar L’incontroPotitoLogopedia UraniaIstituto Molisano di Riabilitazione(Bojano)

DISTRETTO di Campobassoospedale A. Cardarelli

DISTRETTO di Termoliospedale San Timoteo

venzionata

a specializzazione

Sant’Elia

Riccia

Trivento

Bojano

i assistenza strategicamente distribuita

nità che verràtorio e maggiori opportunità per l'utente

Page 12: Sanità Molise n°0

12ATTUALITA’

SCREENING ONCOLOGICO

Anno I Numero zerosettembre 2010

Antonella Basile

Parola d’ordine: prevenzione.La Regione Molise, cui attienela responsabilità della realiz-

zazione degli screening in quantoLea (Livelli Essenziali di Assi-stenza), in collaborazione conl’Asrem, con l’Ons (OsservatorioNazionale Screening) e con le So-cietà scientifiche Gisci (Gruppo Ita-liano Screening delCervicocarcinoma), Gisma (GruppoItaliano Screening Mammografico) eGiscor (Gruppo Italiano ScreeningColorettale) ), rafforza l’impegno alladiffusione della diagnosi precoce deitumori della mammella, della cerviceuterina e del colon retto attraverso ilmiglioramento continuo della qualitàdiagnostica e di trattamento offerteai molisani partecipanti ai pro-grammi di prevenzione. Siamo all’ot-tavo anno di attività degli screeningper la neoplasia della mammella eper la cervice uterina, soltanto al se-condo anno per il colon retto. Conquesta ultima attività la Regione Mo-lise in collaborazione con l’Asrem hacompletato un importantissimo trisnel settore della prevenzione onco-logica che la colloca nel novero dellesette regioni italiane (Emilia Roma-gna, Toscana, Veneto, Piemonte,Lombardia e Basilicata) che hannoattivato gli screening su tutto il terri-torio. Due gli obiettivi raggiunti:l’estensione dei programmi e degliinviti al 100 per cento della popola-zione target della regione e l’ulte-riore obiettivo raggiunto dellacadenza biennale per la preven-zione della mammella e del colonretto e una triennale per la cerviceuterina. Quest’ultimo dato pone ilMolise al sesto posto in Italia. Ecco alcuni dati. Alta l’adesionedella popolazione, pari al 55% delledonne invitate nell’ambito del pro-gramma della mammella, al 40%degli invitati a partecipare al pro-gramma del colon-retto e del 40%delle invitate al pap-test. Nel 2009sono state 10 mila le mammografieeffettuate su tutto il territorio regio-nale, assicurate dai presidi ospeda-lieri della Regione, a cui si aggiungela capillare attività del servizio “a do-micilio” del camper itinerante checonsente a tutte le residenti, in fa-scia di età compresa tra i 50 ed i 70

anni, di eseguire lamammografia nelproprio comune.Lo screening per iltumore della cerviceuterina ha raggiuntol’operatività in 15centri di prelievo(Consultori di Campo-basso, Bojano, Larino,Termoli ed Agnone, Ve-nafro, ambulatorio am-niocentesi dell’ospedaleCardarelli, poliambulatorioRiccia, ambulatorio Comunedi Campomarino, Castelmauro,Montenero di Bisaccia, Petacciato,nonché ambulatori di ginecologiadegli ospedali di Isernia, Venafro e il

p o -liambulatorio di Tiri-

vento) conl’esecuzione, solo nell’ul-

timo anno di attività, di oltre8 mila pap-test cui sono state

sottoposte donne di età compresatra i 25 ed i 64 anni di età.“L’organizzazione territoriale nellanostra regione – sottolinea il dott.Giancarlo Paglione, referente regio-nale degli screening – è estrema-

La Cattolica di Tappino, fortemente penalizzata dai tagli del piano regionale di rientrodal deficit, in queste settimane di passione si è difesa in ogni modo. Budget ridotto?Stop ad una serie di servizi: per esempio niente più mammografie se non in pre-senza di patologia tumorale (nota della Unita' operativa complessa di Radiodiagno-

stica della ''Cattolica''). Allarme tra la popolaziosicurazioni dell'Asrem: “Questo esame – ha subquasi un decennio dal `Programma di screeningaspetti polemici, vale la pena di approfondire l’a

La risposta indiretta del servizio pubblico all'allarme-

Parola d’ordine: prTumori alla mammella, alla cervice uterina

“ I buoni risultati ottenuti soinnovativa di lavoro basatadegli obiettivi, un’analisi real’attivazione di sinergie tra

Page 13: Sanità Molise n°0

13ATTUALITA’SSMoliseMolise

mente capillare poiché nei processidi screening sono coinvolti pratica-mente tutti gli ospedali pubblici, leradiologie e le endoscopie, le ana-tomie patologiche, il laboratorio dianalisi di Larino, i consultori e i po-

liambulatori periferici, nonché le am-ministrazioni locali dei singoli co-muni che collaborano ormai da annimettendo a disposizione gli spaziper il mammografo mobile”. “Una si-nergia - aggiunge - che ha l’obiet-

tivo di garantire alla nostra popola-zione una prevenzione di qualità e ilmiglioramento dello stato di salutedella popolazione”. Merito di unametodologia innovativa sono i risul-tati di un lavoro “basato su una ride-

finizione – continua Paglione - accu-rata degli obiettivi, un’analisi reali-stica e documentata del contestoregionale, il coinvolgimento attivodei vari gruppi di interesse, la co-struzione di reti intersettoriali, l’atti-

vazione di sinergie tra i livelli di coor-dinamento e quanti concretamenteagiscono sul territorio”.Proprio la presenza capillare su tuttoil territorio molisano costituisce unodei punti di maggior forza dei pro-grammi attivati. Per lo screening delcolon retto, che nel 2009 ha avutoben 13mila adesioni, tenuto contodelle peculiarità culturali, socio –economiche e orografiche del Mo-lise, è stata adottata una metodolo-gia già positivamente sperimentatain Umbria. Tale metodologia, carat-terizzata dall’invio al domicilio di cia-scun utente, in fascia di etàcompresa tra i 50 ed i 70 anni, diuna provetta per la raccolta dei cam-pioni biologici per l’esecuzione deltest Fobt, consente di evitare qual-siasi spostamento alla popolazioneinteressata e di ottenere una piùalta adesione al programma. Infatti,unitamente alla provetta si procedeall’invio di un depliant informativosulle modalità di raccolta nonché diuna busta preaffrancata per il rinviodel campione a mezzo posta. “Gliscreening oncologici - conclude Pa-glione - ambiscono a garantire aimolisani una prevenzione di qualitàe il miglioramento del loro stato disalute. Ciò avviene anche grazieall’attività quotidiana di decine dioperatori impegnati a conquistare ea mantenere la fiducia dei cittadininei riguardi di questi programmi”.

ADESIONI SCREENINGCERVICE UTERINA

ADESIONI SCREENINGMAMMELLA

ADESIONI SCREENINGCOLON RETTO

Anno

200720082009

2010 (fino al 30/6)

Adesioni

28428069105104492

Anno

200720082009

2010 (fino al 30/6)

Adesioni

476632284934533

Anno

20082009

2010 (fino al 30/6)

Adesioni

11808130171501

Grafica Garofalone femminile subito corretto dalle ras-bito spiegato - e' garantito ormai dag oncologico regionale'”. Al di là degliargomento.

-mammografie lanciato dalla Cattolica. Ci pensa da anni la Regione

revenzione. E funzionae al colon retto, da otto anni i programmi sul territorio

ono il frutto di una metodologiaa su una ridefinizione accurata alistica e documentata del contesto regionale,i livelli di coordinamento e quanti concretamente agiscono sul territorio”.

Page 14: Sanità Molise n°0

Via a tagli e accorpamentiE il “Veneziale” restò solo

Da Agnone a Venafro ecco come cambierà la mappa della sanità provinciale.

14ATTUALITA’

TERRITORIO/1 - ISERNIA

Anno I Numero zerosettembre 2010

Walter Testa

La filosofia del pesante inter-vento in programma sullasanità pubblica e privata in

provincia di Isernia è solo una:razionalizzazione e taglio deicosti. Non ci sono alternative.Del resto il diktat di Fazio e Tre-monti al governatore non pre-vede nessuna scappatoia.Entro il prossimo 30 settembreMichele Iorio dovrà rendere ope-rativo un atto aziendale che tra-sformerà pesantemente l’offertaospedaliera nella provincia. Lastruttura che subirà meno tagli è il“Ferdinando Veneziane” di Isernia.Il nosocomio del capoluogo diven-terà l’unico presidio ospedalieroprovinciale. Le strutture di Agnonee Venafro perderanno lo status diospedali autonomi per diventare“annessi stabilimenti” dell’unicopresidio ospedaliero, quello di Iser-nia. Salteranno le teste di decine didirigenti medici e vertici ospeda-lieri. In termini di costi del perso-nale significa risparmiare circa duemilioni l’anno tra dirigenti, primari eresponsabili. Discorso a parte perle strutture private Neuromed diPozzilli e Igea di Isernia. Lì la ridu-

zione sarà relativa a tagli program-mati per circa il 30% del budget2009.L’accorpamento degli stabilimentiCaracciolo e SS. Rosario nasce daalcune considerazioni fondamen-tali. Anzitutto per decongestionarela struttura di Isernia, poi per rea-lizzare nello stabilimento di Venafroun polo ortopedico e riabilitativo

anche in previsione della realizza-zione di un unico stabilimentoospedaliero baricentrico fra Iserniae Venafro. E, ancora, per dimen-sionare lo stabilimento di Agnonealle effettive esigenze del territoriopotenziando le attività di Day Ho-spital e Day Surgery e, infine, perrealizzare negli stabilimenti di Ve-nafro e Agnone complessivi 80posti letto per Rsa destinate aglianziani non autosufficienti.Anche per la Medicina d’Urgenzasarà istituito un unico dipartimentoOspedaliero, quello del Vene-ziane, mentre a Venafro e Agnonele postazioni del 118 al posto deivecchi Pronto soccorso daranno laprima assistenza e trasferiranno aIsernia i casi più gravi. La ChirurgiaGenerale sarà invece distribuita sututte e tre le strutture ospedaliere,anche se il primariato resteràunico. A Isernia ci saranno 25 postiordinari e 5 in day hospital, per untotale di 30 posti letto. Ad Agnone:4 posti ordinari e 4 in day hospital:totale 8. A Venafro: 2 posti ordinarie 2 in day hospital: totale 4.Il totale delle tre strutture sarà di 31posti ordinari e 11 in day hospital:totale 42.Neurofisiopatologia sarà esclusiva-mente basata a Isernia, conun’unità operativa con 5 posti letto,più due in Day Hospital: totale 7.Diverso il discorso per Ortopedia eTraumatologia che sarà basataesclusivamente a Venafro con 16posti letto ordinari e 2 in Day Ho-spital: totale 18.

Ostetricia e Ginecologia inveceavrà la sede principale a Isernia,con 8 posti letto ordinari e 2 in DayHospital: totale 10. Ad Agnone,zona di montagna, si potrà regolar-mente nascere anche senza pri-mario: ci saranno 4 posti lettoordinari e 2 in Day Hospital: totale6. Otorinolaringoiatria e Cardiologiaopereranno solo a Isernia e sa-ranno così strutturate: 5 posti lettoordinari e 2 in Day Hospital, allaprima; 11 posti letto e 1 in Day Ho-spital alla seconda.Medicina Generale sarà divisa tra itra plessi ospedalieri, ma anche quiil primariato sarà uno solo. A Iser-nia ci saranno 40 posti letto ordi-nari e 10 in Day Hospital, per untotale di 50.A Venafro: 2 posti letto ordinari e 2in Day Hospital, per un totale di 4.Ad Agnone (comprende ancheReumatologia e Pediatria): 10 postiletto ordinari e 6 in Day Hospital, perun totale di 16.Pediatria funzionerà solo a Isernia,con 5 posti letto ordinari e 2 in DayHospital: totale 7. ci sarà anche ilNido con 2 posti letto.Stesso discorso per Psichiatria con 5posti letto ordinari e 2 in Day Hospital:totale 7.La Riabilitazione sarà tutta spostatasu Venafro, con un’Unità OperativaComplessa, dotata di 28 posti letto or-dinari e 2 in Day Hospital: totale 30.La Lungodegenza solo ad Agnonecon un’Unità Operativa Semplice con14 posti letto ordinari e 6 in Day Ho-spital: totale 20.L’Oncologia funzionerà solo a Isernia,con 8 posti letto ordinari e 4 in DayHospital: totale 12.La Terapia intensiva si sdoppierà traIsernia, con 5 posti letto e Venafro,con due: totale 7.

Alti e bassi nella sanità del-l'area di Isernia. Nelle foto ilVeneziale, nel capoluogo (inalto), il Caracciolo di Agnone(al centro) e il SS.Rosario diVenafro.

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15ATTUALITA’

TERRITORIO/2 - LARINOSSMoliseMolise

Antonio Padre

Un centro per la diagnosi e la tera-pia, una struttura che sul modello diquelle inglesi sarà ripensata siacome organizzazione del lavoro chedelle attività che in essa continue-ranno ad essere svolte. Una strut-tura legata al territorio che fungeràda riferimento per l'ospedale princi-pale ossia per il Cardarelli di Cam-pobasso. Una struttura dove granparte degli spazi saranno occupatianche dalla istituenda residenza sa-nitaria assistita (Rsa) e nella qualea parte l'avamposto dell'emergenzacostituito dalla divisione semplicedel pronto soccorso, tutte le altre di-visioni subiranno ridimensionamentifunzionali: è l’effetto della riorganiz-zazione sanitaria destinata a far ri-manere in regione soltanto tregrandi ospedali pubblici, Termoli,Isernia e Campobasso. Questo il fu-turo dell'ospedale frentano, questala scelta attraverso la quale la strut-tura sanitaria bassomolisana conti-nuerà ad esistere ma sarà altra cosarispetto al passato, almeno standoal piano di riorganizzazione sanitariache attende ancora l'ok da parte delgoverno nazionale. Un riordino che certo prevederà deitagli, tagli che, secondo gli esperti,avrebbero dovuto essere fatti già inpassato in funzione della trasforma-zione dei posti letto ordinari in postidi day surgery o day hospital. Il tuttoper raggiungere la quota limite im-posta dal patto della salute ossia1370 posti letto a fronte degli attuali1670. Questo ospedale - dove iposti scenderanno dagli attuali 144ad 88 - sarà funzionalmente legato alCardarelli, che dagli attuali 445 postiscenderà a 400: insieme a quelli delVietri diventeranno in tutto 480 posti

letto. In particolare, qualora il pianopassasse, il Vietri avrà una chirurgiacon sei posti letto ordinari e uno di dayhospital; un'oculistica con sette postiordinari e 5 in day hospital, una diabe-tologia con quattro posti in day hospi-tal; un posto di terapia intensiva; unposto ordinario in astanteria e uno inday hospital, trenta posti ordinari inriabilitazione e 5 giornalieri. Per un to-

tale complessivo di ottanta posti letto.Immutata poi la presenza della radio-logia e del laboratorio analisi, della ca-mera iperbarica e dell'unico hospiceregionale. Dunque preferenza asso-luta, del resto è una imposizione delgoverno, al regime assistenziale delday surgery in luogo di quello dei posti

ordinari che costano tanto alle cassedell'azienda e spesso sono inoppor-tuni. Ricapitolando, dunque, il Vietri di-venterà una sorta di struttura simile adun ospedale ma che nella sostanzasarà molto più associabile ad unagrande residenza sanitaria assistitafunzionale all'ospedale regionale.

Ancora una immagine delVietri di Larino (in alto) e delCardarelli di Campobasso.

GLI APPUNTAMENTI

Gli effetti delle riconversioni previste dal piano di rientro. Nel Frentano sarà così

“Vietri”, un po’ meno di un ospedaleUna Rsa, il Pronto Soccorso, ottanta posti letto: sarà una struttura

sul territorio collegata direttamente con il “Cardarelli” di Campobasso

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