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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Comune di Capodrise 2) Codice di accreditamento: 3) Classe di iscrizione all’albo: Albo Regionale CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: “ The books ” 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore D: Patrimonio artistico e culturale. 01 Cura e conservazione biblioteche. 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: PREMESSA: Il progetto “The Books” intende proporre a Capodrise azioni mirate, sia per preservare il proprio patrimonio artistico, culturale e storico , che, per proporre un’azione formativa rivolta ai giovani volontari coinvolti nel progetto. 6.1 Descrizione Territoriale Il Comune di Capodrise è in Provincia di Caserta e dista 5,5 chilometri dal capoluogo dell’omonima provincia, i suoi Comuni contigui sono: Marcianise, Portico di Caserta, Recale, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, Macerata Campana, mentre le sue Località e Frazioni sono : Musicile, Pagani, Marte, Botteghe, San Donato, Acquedotto, Nocelle, Olivo. Il nome dei suoi abitanti è Capodrisani. 4 NZ00743

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Comune di Capodrise 2) Codice di accreditamento:

3) Classe di iscrizione all’albo: Albo Regionale

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

“ The books ”

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore D: Patrimonio artistico e culturale. 01 Cura e conservazione biblioteche.

6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con

riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

PREMESSA:

Il progetto “The Books” intende proporre a Capodrise azioni mirate, sia per preservare il proprio patrimonio artistico, culturale e storico , che, per proporre un’azione formativa rivolta ai giovani volontari coinvolti nel progetto.

6.1 Descrizione Territoriale

Il Comune di Capodrise è in Provincia di Caserta e dista 5,5 chilometri dal capoluogo dell’omonima provincia, i suoi Comuni contigui sono: Marcianise, Portico di Caserta, Recale, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, Macerata Campana, mentre le sue Località e Frazioni sono : Musicile, Pagani, Marte, Botteghe, San Donato, Acquedotto, Nocelle, Olivo. Il nome dei suoi abitanti è Capodrisani.

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NZ00743

Sorge a 34 metri sopra il livello del mare, in particolare, il territorio del comune risulta compreso tra i 27 e i 43 metri sul livello del mare. L’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 16 metri. Il Comune di Capodrise ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 6.498 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare un aumento della popolazione pari a 7.508 abitanti, mostrando, dunque, nel decennio 1991- 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 15,54 % ed a tutt’oggi si rileva un ulteriore e notevole incremento, 8900 abitanti residenti. Oggi la città conta circa 9.500 abitanti ed ha una superficie di 3,5 chilometri quadrati per una densità abitativa di 2.145,14 abitanti per chilometro quadrato. Gli abitanti sono distribuiti in 2.358 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 3,18 componenti. Risultano occupati complessivamente 1.490 individui, pari al 19,85 % del numero complessivo di abitanti del comune. Capodrise, città del territorio casertano, ha una propria identità di carattere storico, politico, sociale, artistico. Il comune di Capodrise è inserito nell’entroterra casertano, territorio ricco di cultura, archeologia e arte; la caratteristica posizione geografica, nel tratto di pianura tra S. M. Capua Vetere e Acerra, che determina la mitezza del clima, fanno dell’entroterra un punto di riferimento di bellezze e risorse naturali; è collocato a breve distanza dall’area archeologica dell’antica Capua, attuale Santa Maria Capua Vetere; da importanti strutture culturali, quali il museo Campano di Capua e il museo archeologico di S. M. Capua Vetere. Nell’entroterra pianeggiante tra Capua antica e il territorio di Acerra, oggetto di centuriazione in periodo romano, l’abitato di Capodrise si formò a margine del cardine massimo della centuriazione in direzione EST-OVEST, da Maddaloni fino ad Aversa, per incontrare il decumano massimo tangente l’abitato di S. Maria Capua Vetere; la città si è, poi, sviluppata verso SUD, lungo uno dei decumani ad Est di quello massimo, seguendo un percorso che taglia la città in direzione di Marcianise. La città di Capodrise è stata per secoli Casale di Capua e in parte feudo di Acerra, conservando, però, l’unità spirituale nella Diocesi di Caserta, ad iniziare dal 1113, quando fu confermata la circoscrizione ecclesiastica di Caserta al vescovo Rainulfo dall’arcivescovo di Capua Sennete. E’ stata, poi, coinvolta per la sua posizione geografica, nelle secolari vicende del fiume Clanio, il cui deflusso, nei pressi dei diversi abitati, era ostacolato dai rifiuti della coltivazione della canapa e del lino; nel censimento voluto da Roberto d’Angiò nel 1311, in relazione a tali vicende, la città era denominata “Capodiriso”. Si dovrà attendere il periodo a cavallo tra il 1500 ed il 1600, per ottenere la bonifica dei Regi Lagni, con l’ingegnere progettista e direttore dei lavori Domenico Fontana. In uno dei rilevamenti graficizzati dei Regi Lagni, inciso nel 1616, ricorre la prima immagine cartografica a stampa di “ Capo de Riso”; nelle stampe ottocentesche, la rappresentazione di Capodrise si ripete con piccole variazioni. L’antica storia di Capodrise risulta legata alle vicende storiche dei paesi confinanti; da essa non si può ricavare il disegno urbano: ciò è possibile solo dalla documentazione della consistenza abitativa del secolo XVIII, in base alla quale si possono individuare le zone o strade, dette “ Piazze” o “ luogo”, dove ancora oggi si individuano costruzioni di particolare valore storico. Le mappe urbane della città settecentesca, redatte dal Rizzi Zannoni, riportano la concentrazione dell’abitato lungo il decumano in direzione di Marcianise; il tracciato dell’antico cardine massimo è evidenziato, in parte, con un filare di alberi (platani) che, in quel periodo, terminava dopo San Donato, oltre la quale era solo campagna, denominata “

Lavinaro”.

Nel XIX secolo, la stessa strada sarà prolungata rivestita di basolato, seguendo il tracciato antico campestre, fino a casa Retella, luogo noto come “ Pizzo di Bufala” Il centro storico della città, nonostante le manomissioni e le distruzioni edilizie, è ancora in parte riconoscibile; necessita, però, della dovuta riqualificazione e di interventi mirati alla conservazione. Nel ventennio fascista, Capodrise fu frazione di Marcianise, fino alla sua ricostituzione a Comune nel 1946, quando il paese, alla ricerca della propria identità, aveva iniziato il coordinamento delle sue funzioni urbane con la nascita del cimitero, la scuola pubblica, la costruzione di nuove strade, il mantenimento delle più antiche, l’illuminazione notturna a petrolio, la costruzione della casa comunale e molte altre iniziative autonome, come la nascita di un regolamento edilizio e la nomina di un architetto comunale. Ricorre, in questo 2006, il sessantesimo anniversario della Ricostituzione del Comune di Capodrise. L’etimologia del nome del comune è di difficile identificazione; forse proviene dal latino caput, seguito dal nome di persona Triseus , oppure dal nome di una zona: Risone. 6.2 Descrizione del Settore d’Intervento : La biblioteca

Premessa

Il progetto “ The Books” ,si propone di promuovere e valorizzare i beni culturali, artistici e librai di Capodrise a vantaggio dei cittadini e dei turisti che giungono a visitare la cittadina. L’Amministrazione Comunale di Capodrise ha ben presente il ruolo che Il patrimonio artistico, culturale e la cura di una biblioteca ben organizzata ha nello sviluppo di una città , è una risorsa da salvaguardare per le generazioni presenti e per quelle future e tuttavia, fino ad ora, è stata scarsamente utilizzata in un’ottica di sviluppo socio-economico del territorio e come fattore di crescita per la popolazione. L’Amministrazione comunale ha pensato bene di destinare locali di tutto rispetto alla Biblioteca Comunale, infatti, essa nasce all’interno dell’ oggi denominato “ Palazzo delle

Arti”, che ospita gli uffici Comunali, la sede della Biblioteca Comunale, dotata di ampi

locali a piano terra è fornita di cospicuo patrimonio librario.

L’attenzione che il Comune nutre per l’importante servizio che la Biblioteca Comunale offre alla cittadinanza, è chiara e manifesta, grazie alle iniziative che già da diversi anni muove per incrementare sia il patrimonio librario che per informatizzare il sistema di prestito in rete. ( Giornate dedicate alla lettura di libri, seminari, realizzazione di diversi progetti di Servizio Civile, progetti in accordo con la Regione Campania) Infatti, l’amministrazione ha deliberato nel 2007 la partecipazione al progetto

CAPSDA(Centri di Accesso Pubblico ai Servizi Digitali Avanzati).

Il progetto presenta caratteristiche di interoperabilità con il Progetto Rete delle Biblioteche Digitali nella Regione Campania ( RDBG) in termini di scambio informativo . Il progetto è attivo da settembre 2008, Durata del progetto: 36 mesi

6.3 Analisi del progetto : Le motivazioni

Attualmente all’interno della biblioteca di Capodrise fervono le attività provenieti dal progetto CAPSDA di cui abbiamo parlato al 6.2.- Un progetto, che ha apportato alla già fiorente biblioteca, nuova energia e nuove speranze, perché si è arricchita di nuove risorse umane e strumentali,( si dispone anche di una postazione per disabili) con addestramento ad opera di un tecnico, che si dedicherà per il primo anno alla stabilizzazione delle attività, interagendo con il personale dipendente del Comune di Capodrise. Quest’anno è di vitale importanza per il Comune di Capodrise, e quindi per la Biblioteca, partecipare al Bando del Servizio Civile, in quanto è forte la consapevolezza che questo importante servizio ha bisogno di continuità per decollare e mantenere la rotta . Questi giovani volontari, avranno quindi la possibilità di lavorare all’interno della biblioteca, apportando nuova energia operativa, ed avranno nel contempo la grande opportunità di formarsi con strumentazioni e programmi all’avanguardia, ed essere protagonisti di una realtà formativa nuova nella nostra Provincia. 6.4 Il rapporto sulla domanda e l’offerta di servizi specifici volti alla tutela del patrimonio

libresco.

Ciò, che interessa ai fini del nostro progetto, è sottolineare la presenza, in questa piccola realtà casertana, di una biblioteca comunale. Non una semplice biblioteca, ma un luogo destinato a grandi avventure culturali e formativ, una Biblioteca, che sia quanto più moderna, funzionale e fruibile dalla cittadinanza, creando opportunità di cultura e di organizzazione di eventi, e che sia strumento di i formazione / lavoro per i giovani volontari, che per dodici mesi presteranno servizio all’interno di essa, assicurando continuità alle attività e al tempo stesso acquisendo una formazione specifica.

6.5 Indicatori

Riassumendo, possiamo affermare che il progetto “The Books” tenterà di rimuovere gli ostacoli e di promuovere iniziative sociali e culturali che vadano a sensibilizzare la cittadinanza tutta, sull’importanza di una biblioteca all’avanguardia.

Per concludere, il progetto è volto a incrementare le attività culturali ed a fornire alla cittadinanza un servizio serio e completo, proponendo le seguenti azioni: − attivazione di percorsi educativi per sviluppare nuovi approcci all’uso della biblioteca − realizzazione di attività di socializzazione e di iniziative sociali volte a favorire

l’inserimento dei ragazzi nell’universo libro, come modo migliore di utilizzare il tempo libero.

− creazione di uno sportello di orientamento e accoglienza rivolto a ragazzi ed adulti della città di Capodrise , per un uso intelligente della biblioteca.-

La biblioteca è strutturata nel modo seguente: 1) Sede

Sita in via F. Giannini Superficie totale: mq. 96 Superficie sala consultazione: mq. 30.31 Superficie totale disponibile al pubblico: mq. 65 Superficie sezione multimediale: mq. 10 Assenza di barriere architettoniche limitanti l’accesso agli utenti disabili Rispetto normative antincendio Rispetto normative di sicurezza sul lavoro ed antinfortunistiche 2)Arredi Scaffalature: n° 7 moduli di dimensioni L. 1.20 x H. 3.30 struttura in ferro laccato verde con ripiani in vetro infrangibile (Ml. 8.40) Grado di funzionalità delle scaffalature: funzionali

1. Attrezzature ad uso del personale - 2 Pc - 1 Scanner - 2 Stampanti - 1 Masterizzatore - 1 Videoproiettore - 1 Diaproiettore - 1 Lettore DVD

2. Attrezzature disponibili al pubblico - 10 Pc - 1 Stampante

3. Orario settimanale di apertura al pubblico Lun/Ven: 9.30 – 13.30; 14.00 – 19.00; Sab: 9.15 – 12.30;

7) Obiettivi del progetto:

Premessa:

Il Comune di Capodrise, tenendo conto della qualità e della quantità delle risorse presenti nella propria biblioteca, intende avviare con il suddetto progetto un’iniziativa di promozione e riscoperta del patrimonio libresco della città, per far riscoprire ai cittadini capodrisani (e non solo), la storia, la cultura e le risorse del proprio territorio. Il progetto si pone pertanto l’obiettivo di impiegare sei ragazzi/e volontari/e in servizio civile che, con le loro attività, ad interagire con il personale che già opera all’interno della biblioteca per rivalorizzare il patrimonio presente nella Biblioteca comunale, rendendolo maggiormente fruibile alla cittadinanza intera.

7.1 Obiettivi Generali del Progetto

Gli obiettivi generali del progetto sono tre: 1. Promuovere nella cittadinanza una cultura libresca tale che riesca ad avvicinare

giovani ed adulti alla lettura e alla riscoperta delle antiche tradizioni della propria città;

2. Rivalutare il patrimonio culturale della città di Capodrise, promuovendo iniziative culturali (gite, visite guidate, ecc..) che coinvolgano turisti, scolaresche, appassionati (e non solo);

3. Portare avanti il programma altamente specialistico che la biblioteca ha avviato lo scorso settembre c.a.

Volgendo lo sguardo all’assetto sociale della città di Capodrise, è possibile notare quale sia il bacino di utenza dei potenziali lettori: Come abbiamo notato , il bacino d’utenza della cittadina non è molto cospicuo. Tale situazione però non impedisce di creare le condizioni per garantire un servizio bibliotecario qualitativamente alto e continuativo ai propri cittadini. Per questo il Comune ha deciso, con questo progetto, di provvedere ad una valida ed efficiente gestione della biblioteca, mediante personale qualificato ed attento alle esigenze dell’utenza. Il progetto è volto a creare per i volontari in servizio civile: • figure professionali con specifiche competenze nelle attività di riordino, inventariazione e catalogazione dei beni archivistici e librari, con particolare riferimento alla polimorfa realtà locale. Questa figura professionale dovrebbe acquisire il know how per sistemare e valorizzare fondi bibliotecari, per realizzarne e pubblicarne i cataloghi, per svolgere ricerche su fondi documentari nonché progettare ed attuare il riordino di archivi di imprese, banche ed altri enti. • figure professionali con specifiche competenze nelle attività di guide turistiche

esperte della storia del Comune e del patrimonio culturale presente nel territorio. Gli obiettivi generali da perseguire saranno pertanto: • promuovere la lettura e l’uso dei servizi bibliotecari; • curare e conservare in buono stato i libri presenti; • avvicinare giovani ed adulti ad un uso più intelligente della biblioteca;

• favorire forme nuove ed integrate di utilizzo della biblioteca; • migliorare i servizi bibliotecari in modo che siano usufruibili anche per le persone

disabili o comunque in difficoltà; • diffondere l’uso delle nuove possibilità di ricerca per via telematica;

7.2 Obiettivi Specifici

In coerenza con gli obiettivi generali, il progetto prevede una serie di obiettivi specifici da realizzare sul territorio di Capodrise e che consisteranno in:

1. attivazione di percorsi educativi per sviluppare nuovi approcci alla lettura ed all’uso della biblioteca.

2. realizzazione di attività di socializzazione e di iniziative sociali con l’individuazione di professionalità volte a organizzare attività culturali all’interno della biblioteca .

3. creazione di uno sportello di orientamento e accoglienza rivolto a tutti i ragazzi ed adulti, con un utile servizio della ricerca informatica.-

Questi obiettivi specifici consentiranno di sensibilizzare la cittadinanza sul tema “biblioteca “ e le grandi potenzialità che gravitano all’interno di essa, sui temi dell’istruzione, della promozione di attività culturali, ricreative, sportive ecc. sensibilizzare e informare studenti e genitori sul volontariato e sui valori messi in gioco da una partecipazione intensa e significativa (cittadinanza attiva);

7.3. Descrizione del target

Il progetto si rivolge a studenti ed adulti di Capodrise, che hanno la necessità di consultare testi, enciclopedie o semplicemente di usufruire della opportunità di usare internet per scopo ricerca o auto formazione . In pratica il target del progetto sono giovani che frequentano tutte le scuole di ordine e grado o semplicemente cittadini che hanno la necessità d’informazione . In alcune fasi il progetto si rivolge anche alle famiglie, alle istituzioni e all’intera comunità di Capodrise, per coinvolgerle nell’azione di valorizzazione della Biblioteca.

7.4. Risultati attesi e indicatori di risultato

I risultati attesi dal progetto sono riassumibili nei seguenti tre punti:

• Favorire il benessere ed il conseguente successo formativo di giovani, adulti, studiosi o semplicemente turisti.

• Rafforzare i giovani dal punto di vista cognitivo, relazionale, emotivo, valoriale perché si trovino a proprio agio nei diversi ambienti di vita e di lavoro in cui saranno inseriti e sappiano adattarsi ad essi in modo da parteciparvi in modo autonomo, responsabile, creativo e personale,

• Incremento dell’utenza all’interno della Biblioteca.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia

qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare

riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

Premessa:

Il Comune di Capodrise, con il suddetto progetto, intende rafforzare la propria visibilità, promuovendo una politica di rivalorizzazione del patrimonio culturale presente. Per questo il progetto mira innanzitutto a coinvolgere la cittadinanza intera, avvicinandola alla lettura e alla riscoperta del patrimonio libresco e a nuove forme di approccio alla ricerca, con l’intento di riportare alla luce la storia e la cultura della città dall’origine della sua nascita. Per la realizzazione di tale progetto, il Comune ha intenzione di impiegare sei volontari del servizio civile, che, non solo portino avanti e completino il lavoro prezioso fatto negli anni precedenti, ( progetti di servizio civile (settore D) Progetto CAPSDA ) ma, che s’impegnino ad elaborare piani e strategie concrete per coinvolgere attivamente la cittadinanza intera, attraverso: laboratori di lettura, incontri-dibattito, orientamento sull’uso della biblioteca on-line, ecc... Il lavoro dei volontari in servizio civile si esplicherà essenzialmente in due fasi di azione:

8.1. Piano di attuazione previsto per il raggiungimento degli obiettivi

A fronte di tutto ciò, il nostro progetto si propone l’obiettivo di attuare un programma di salvaguardia del patrimonio culturale e del patrimonio libresco che preveda azioni di registrazione e classificazione, di pubblicità e coinvolgimento dei cittadini . Tale piano organizzativo prevede 3 Fasi/Attività , attraverso le quali, i volontari impegnati su più fronti, riusciranno ad affrontare e risolvere i problemi in maniera sinergica: 1° fase: formazione e studio di tutti gli elementi che ruotano intorno alla realtà Della biblioteca

2° fase: Registrazione e classificazione dei beni librari e delle attrezzature 3° fase: Ricerca e valutazione dei limiti e relative soluzioni.-

8.2. Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione

I volontari affiancheranno il personale dipendente per sviluppare i seguenti argomenti, attraverso i piani di attuazione che se ben messi in pratica assicureranno il successo del progetto.-

Argomenti da sviluppare nei piani di attuazione :

Accesso Pubblico Alla Rete

• Navigazione in Internet ad alta velocità • Infrastruttura predisposta per: - Videoconferenza - VoIP

(telefonate tramite rete Internet) - E-learning E-government

• Accesso ai servizi on-line erogati dalle PP.AA., per esempio:

Pagamento tributi (ICI, TARSU) Visure catastali Servizi per l’impiego (Curriculum vitae on line)

• Navigazioni guidate per i siti web delle PP.AA., grazie all’assistenza dei Tutor informatici

Biblioteche on-line • Accesso alla Rete delle Biblioteche Digitali Campane (RBDC) • Consultazione del catalogo delle biblioteche campane • Fruizione di risorse digitalizzate nell’ambito del progetto RBDC • Valorizzazione del patrimonio culturale dei 70 Comuni aderenti a CAPSDA con

produzione di contenuti digitali Stampa e Scansione ad alta risoluzione

• Immagini • Documenti • Fotografie

1° Fase - Formazione e studio di tutti gli elementi che ruotano intorno alla realtà della

biblioteca:

La prima fase consterà di un periodo di circa trenta giorni, nei quali i volontari saranno formati da un esperto sulle nozioni di base che serviranno per svolgere il loro servizio nella biblioteca: • Nozioni base di codicologia • Nozioni base di archivistica generale • Nozioni base di biblioteconomia • Nozioni base di sistemi informatici • Studio del programma informatico di catalogazione e consultazione Nella formazione dei primi trenta giorni, i volontari saranno seguiti da due figure professionali: • Dal formatore : con la funzione di vigilare e coordinare il lavoro svolto dai volontari; • Un esperto di archivistica e biblioteconomia: con il compito di istruire i volontari

sul lavoro che sono chiamati a svolgere; • Tecnico del programma CAPSDA: con il compito di insegnare l’uso appropriato

delle preziose risorse tecniche di cui la biblioteca è dotata.-

2° Fase- Registrazione e classificazione e conservazione dei beni librari e delle attrezzature , i volontari dovranno : Attività principali:

• Garantire l’apertura al pubblico, nel rispetto degli orari concordati dall’amministrazione

• Garantire la tutela dei beni affidati • Assistenza all’utenza (per es. accensione/spegnimento macchine, chiamata

per interventi all’help desk)

• Assicurare le attività di monitoraggio del Centro di Accesso (stato delle macchine, livello di utilizzo,ecc.) in sinergia con la Regione

• Proporre azioni per la contestualizzazione dell’intervento CAPSDA nel territorio

• Registrare ed inventariare tutti i libri della biblioteca • Classificare e valutare il patrimonio librario ; • Inventariare e registrare tutti gli strumenti e le attrezzature in dotazione

alla biblioteca.

3°Fase - Ricerca e valutazione dei limiti e relative progettazioni per la risoluzione degli ostacoli.

Nella terza fase di attuazione i volontari dovranno indagare sulla presenza di limiti e deficit della biblioteca e cercare di elaborare, di conseguenza, delle strategie atte ad eliminarli. Tali deficit sono principalmente:

� Insufficienza del patrimonio librario � Ripristino del prestito del libro � Attrezzature e suppellettili � Computer e Internet � Superamento delle barriere architettoniche � Deficit di risorse umane

In particolare, i sei volontari dovranno alternarsi mensilmente in ogni attività in cui è impegnata la biblioteca, in modo da poter svolgere e formarsi in varie mansioni. Durante l’anno di servizio civile i volontari dovranno in particolare dimostrare di aver acquisito la capacità di:

• Comprendere il bisogno d’informazione espresso dall’utente; • Condurre l’utente verso la risposta più adeguata alle sue esigenze; • Assistere i lettori meno esperti nella ricerca delle informazioni sui cataloghi on-

line e sulle altre fonti bibliografiche e documentate disponibili in rete; • Contribuire all’implementazione, incremento e aggiornamento degli archivi di

dati bibliografici in uso presso le biblioteche; • Conoscere le modalità di funzionamento integrato dei cataloghi e dei rispettivi

servizi;

8.3. Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,

specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.

Il progetto vedrà coinvolto un gruppo di lavoro costituito dal formatore , da un operatore locale di progetto (funzionario della biblioteca) , tecnici, operatori ed esperti volontari nominati dall’Ente e dai sei volontari impegnati nel servizio civile. Gli operatori avranno compiti di programmazione, valutazione, organizzazione e analisi sull’efficacia e l’efficienza dell’intervento, nonché elaborazione di strategie idonee al raggiungimento degli obiettivi. I volontari di servizio civile avranno un ruolo di affiancamento alle attività degli operatori e tecnici, e compiti operativi a contatto diretto con l’utenza. Durante il servizio civile i volontari saranno costantemente monitorati dall’OLP e da un funzionario della Biblioteca comunale, che si occuperanno di guidarli nella realizzazione delle varie attività. Inoltre, il Comune utilizzerà, qualora necessario, il personale interno ed esterno, che abbia un’importante esperienza formativa e professionale nel settore del progetto. Il progetto vedrà coinvolto un gruppo di lavoro costituito da:

N

. Profilo Ruolo nel progetto

Tipologia

contrattuale

(volontari o

dipendenti)

1 Coordinatore

Presso la sede del Comune si occuperà di:

– coordinare le attività previste nella sede di attuazione del progetto,

– monitorare il progetto ogni mese – supervisionare la formazione specialistica dei volontari.

Dipendente del Comune

1 Referente

logistica e organizzazio

ne

Presso la sede del Comune si occuperà di:

- seguire il progetto per quanto riguarda l’organizzazione e la logistica delle attività.

Dipendente del Comune

2 Responsabile

della formazione specialistica

Presso la sede del Comune si occuperà:

- della formazione specialistica dei volontari

Dipendente

Volontario

1

Referenti di segreteria

Presso la sede del Comune si occuperà:

- delle attività di segreteria

volontario

2

Animatore / Tecnico

Presso la sede di attuazione del progetto l’animatore si occuperà di:

istruirli circa il nuovo programma e le nuove attrezzature

– pianificare e gestire i piani di attuazione,

– coordinare i volontari, – monitorare il lavoro dei volontari

relazionarsi con il Coordinatore nei diversi aspetti generali del progetto.

Volontario

Dipendente a contratto

8.4. Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

In concomitanza con l’avvio del servizio civile, verrà dedicato il primo mese di tempo ,all’accoglienza dei giovani volontari e al loro inserimento nella struttura dell’Ente ed alla formazione generale. La fase di accoglienza prevede l’incontro con il referente locale, l’operatore locale di progetto e gli operatori dell’Ente, con lo scopo di introdurre i volontari al servizio che sta iniziando, fornendo le prime informazioni utili sul progetto e sul Comune di Capodrise. In questa prima fase si cercherà di non circoscrivere la relazione con i volontari alla sola trasmissione di informazioni e dati, ma di facilitare un primo contatto conoscitivo della realtà del territorio e delle persone impegnate nell’Ente a vario titolo: impiegati, utenti dei servizi, operatori, semplici cittadini. Nel corso dell’anno di servizio civile, le attività specifiche di competenza dei volontari sono elencate di seguito.

I volontari assegnati al progetto saranno impegnati nelle seguenti azioni: � Cura dell’inventario degli ultimi arrivi; � Riordino ed aggiornamento degli scaffali; � Cura del catalogo informatizzato per le ricerche bibliografiche; � Ripristino della classificazione adottata precedentemente (Dewey) � Cura del prestito locale ed interbibliotecario; � Promuovere la ricerca bibliografica attraverso l’uso delle nuove tecnologie:

- percorsi di ricerca bibliografica on-line; - costituzione ed implementazione di archivi di dati; - costruzione di una mailing list e gestione della corrispondenza via e-mail; - collaborazione alle pagine del sito della biblioteca;

� Recupero del patrimonio librario (nel caso l’utenza non lo restituisse nei termini prefissati);

� Assistenza alle visite guidate in biblioteca; � Attivare mensilmente un laboratorio di lettura; � Ricaccio mensile dei dati statistici sullo stato di salute del servizio; � Redazione dell’annuale inventario generale avente lo scopo di verificare la reale

disponibilità del patrimonio di cui si dispone, sia per scartare le opere che secondo gli standard internazionali non conservano più i requisiti per un’opportuna e decorosa presenza in biblioteca, sia per la pianificazione dell’eventuale reintegro delle opere fondamentali;

Inoltre i volontari avranno il compito di:

� Organizzare un ufficio di accoglienza e di relazioni con il pubblico; � Stabilire dei turni di sorveglianza; � Redigere un vademecum sull’accesso e il comportamento da avere in biblioteca; � Organizzare una postazione di consultazione on line;

� Comprendere il bisogno d’informazione espresso dall’utente; � Condurre l’utente verso la risposta più adeguata alle sue esigenze;

� Assistere i lettori meno esperti nella ricerca delle informazioni sui cataloghi on-line e sulle altre fonti bibliografiche e documentate disponibili in rete;

� Conoscere le modalità di funzionamento integrato dei cataloghi e dei rispettivi servizi;

Cronologia delle fasi/attività dei volontari

Le attività del progetto “The Books” seguiranno la cronologia riportata nella tabella seguente.

FASI/ATTIVITA' MESI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Accoglienza

F/A“Formazione e Studio”

F/A”Ricerca valutazione”

F/A “”Registrazione e classificazione”

Organizzazione convegni Sulla cultura del libro

Organizzazione e realizzazione di almeno due iniziative socio/culturali

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

6

0

6

0

1400

5

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Nessun particolare obbligo, salvo la disponibilità ad una flessibilità di orario nei fine settimana in concomitanza di eventuali iniziative all’interno del Comune o della Biblioteca e sulla cittadinanza attiva.

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

Nominativi degli Operatori Locali di

Progetto N

.

Sede di

attuazi

one del

progett

o

Comun

e Indirizzo

Cod.

ident.

sede

N.

vol.

per

sede Cognome

e nome

Data di

nascita C.F.

1

Comune

Capodrise

P.zza Aldo Moro

25751

6 Costantino Maria Grazia

25/07/1973

CSTMGR73L65H5010

2 3 4 5

17) Altre figure impiegate nel Progetto:

TUTOR

RESP. LOCALI ENTE

ACC.

N

.

Sede di

attuazio

ne del

progetto

Com

une Indirizzo

Co

d.

ide

nt.

sed

e

N.

vol

.

pe

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se

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Cogn

ome

e

nome

Da

ta

di

na

sci

ta

C.F. Cogn

ome

e

nome

Da

ta

di

na

sci

ta

C.F.

1 // / / / / / / / /

(Allegato 1)

18)Strumenti e modalità di pubblicizzazione del progetto:

Il progetto verrà pubblicizzato nelle seguenti modalità:

• nel sito internet del Comune; • attraverso materiale pubblicitario: volantini, locandine, manifesti, depliant,

comunicati stampa, ecc...; • nell’Informa- giovani del Comune; • negli URP.

Inoltre, al fine di valorizzare il progetto e di far conoscere l’opportunità del servizio civile volontario si provvederà ad informare periodicamente gli organi di stampa locale, i quotidiani e la Gazzetta.

Saranno pertanto dedicate almeno 25 ore di attività di sensibilizzazione del servizio civile attraverso:

- l’organizzazione di un’intera giornata di convegno dedicata al servizio civile volontario

- passaggi televisivi settimanali nelle TV e radio locali Il Comune coinvolto nei progetti supera l’impegno di 30 ore annue, alle quali si affiancano i lavori e le iniziative della Provincia stessa.-.

19)Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rimanda ai criteri di selezione elaborati dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, definiti ed approvati con determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002.

20)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no

21)Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Sono previste attività di monitoraggio interno al fine di valutare sia i risultati del progetto che la valutazione dell’apprendimento e della crescita formativa dei volontari. La realizzazione di tali attività spetta direttamente al gruppo di lavoro indicato al p.8.3 , sulla base di strumenti e modalità diffusi dal Comune. Anche l’operatore locale di progetto (OLP), ed il Formatore (FORM) verranno coinvolti nel processo del monitoraggio. I volontari saranno invitati ad esprimere direttamente le loro considerazioni sulle attività e sul clima lavorativo in cui si trovano ad operare e a cadenza mensile compileranno questionari con modalità di risposta aperta e chiusa. Sulla base dei risultati dei questionari e delle informazioni derivanti dalla reportistica prodotta dai responsabili locali e dai feedback dell’attività di tutoraggio,

(Allegato 1)

l’Ufficio servizio civile del comune potrà prevedere di avviare ulteriori controlli sui territori. Il monitoraggio prenderà in considerazione, oltre ai dati di base ( partecipanti, orari, ecc.), i seguenti indicatori:

Indicatori di progetto: Trattasi di indici riferiti agli obiettivi tecnici di progetto:

- numero di accessi all’archivio storico - livello di gradimento degli utenti rispetto al servizio reso - livello di interattività offerto dalle iniziative culturali - livello di gradimento dei partecipanti rispetto agli eventi culturali - quantità e qualità di riverbero in riferimento al progetto e alle sue

iniziative negli organi di stampa locale

Indicatori per la valutazione dell’apprendimento e della crescita dei volontari: Trattasi di indici “trasversali” in grado di misurare le meta-competenze acquisite o sviluppate: a) Disponibilità del volontario b) Autonomia ed iniziativa del volontario c) Responsabilità del volontario d) Affidabilità del volontario e) Collaborazione al lavoro di gruppo f) Condivisione degli obiettivi previsti dal progetto: - Livello di motivazione e capacità all’automotivazione al servizio - Orientamento agli obiettivi - Capacità di problem setting e solving - Capacità di team working - Capacità comunicazione interpersonale (livello di assertività) Ad ogni indicatore corrisponderà un giudizio sintetico che servirà a completare la griglia standard di monitoraggio. Anche i volontari saranno invitati ad esprimere direttamente le loro considerazioni sulle loro attività e sul clima lavorativo in cui si trovano ad operare, per questo ogni mese compileranno questionari a risposta aperta e chiusa. L’azione di monitoraggio deve avere da una parte una sua valenza locale e dall’altra deve fornire agli attori un accompagnamento in itinere. Il monitoraggio non si limiterà pertanto solo a verificare se le azioni stabilite vengono effettuate, ma vuole anche indagare su quelle azioni, per capire se gli effetti di queste sono coerenti con gli obiettivi del progetto o se richiedono una ridefinizione. Il monitoraggio dovrà dare risposte alle seguenti dimensioni: “alla centralità degli effetti delle azioni”; “alla conformità delle azioni progettate con il progetto specifico, nonché con i vincoli di contesto”; “alle occasioni reali di sviluppo complessivo dei volontari in servizio civile nelle singole fasi di implementazione del progetto”. La valutazione si propone quindi di: a) Determinare il raggiungimento degli obiettivi del progetto; b) Accertare gli aspetti forti e gli aspetti deboli degli elementi considerati nel prendere decisioni e nel costruire il progetto;

(Allegato 1)

c) Determinare la generalizzabilità di un progetto in altri contesti; d) Ottenere nuove conoscenze sul progetto, sui suoi effetti o sui problemi che si possono incontrare nella sua implementazione e confrontare strategie e progetti alternativi rispetto all’efficacia o ai costi/efficienza; e) Identificare ipotesi per studi e approfondimenti futuri.

Per l’attività di monitoraggio verranno utilizzati i seguenti strumenti:

- Riunioni di gruppo periodiche - Schede per la raccolta di informazioni quantitative e qualitative - Questionari

Verrà compilata, con cadenza trimestrale, una scheda di monitoraggio a cura dell’operatore locale di progetto, con le informazioni relative ad ognuno degli indicatori. Per la redazione del rapporto finale di valutazione del progetto, in base alle informazioni qualitative e quantitative raccolte, si procederà ad una verifica della rilevanza, dell’efficacia, dell’efficienza e dell’impatto del progetto.

Distingueremo due azioni: a) monitoraggio della partecipazione, della comprensione, del clima.. b) monitoraggio come momento integrante della valutazione (ex ante, in itinere, ex

post); Il monitoraggio ha funzioni di: - orientamento: stimola i volontari in servizio civile a sviluppare le capacità

decisionali partendo dalla conoscenza dei propri desideri, aspirazioni culturali e professionali;

- coordinamento: garantisce la coerenza del percorso rispetto al progetto al fine di dare continuità al percorso e alle singole attività.

- controllo: induce a considerare la valutazione secondo una prospettiva fondata sull’idea di verifica e accertamento costante tramite assunzione di informazioni degli stati che caratterizzano l’andamento dell’esperienza, con lo scopo di tenerla sotto osservazione e di assicurare una certa regolarità al processo.

La valutazione di progetto accompagna in itinere l’implementazione del progetto e si interessa principalmente dei processi messi in atto. A volte si fa coincidere la valutazione nella fase di implementazione con il monitoraggio, che principalmente risponde ai seguenti quesiti: 1. Se l’intervento sta raggiungendo i destinatari; 2. Se le attività realizzate sono conformi alle attività previste dal progetto; 3. Se le risorse materiali e finanziarie impiegate sono sufficienti e se il personale è adeguato per svolgere i compiti richiesti. Accanto alla valutazione bisogna conglobare anche il monitoraggio di base. Questo si interroga sugli ostacoli che causano, laddove ve ne siano, divergenze fra quello che è realizzato e quello che è stato progettato. Individueremo dai diversi punti del progetto se lo stesso si sta avvicinando agli obiettivi preposti, quali sono le condizioni dell’ambiente, le caratteristiche dell’organizzazione del nostro ente, degli operatori locali, dei destinatari che facilitano il progetto, quali aspetti del progetto si stanno rivelando più utili e quali meno, e infine quali cambiamenti sta apportando il progetto sugli operatori, gruppo, organizzazioni territoriali (intendendo le nostre sedi operative).

(Allegato 1)

Il piano di monitoraggio interno sarà pertanto realizzato sulla base dei seguenti indicatori:

1) Qualità del volontario:

• Disponibilità

• Responsabilità

• Affidabilità

• Solerzia

• Serietà

2) Capacità del volontario:

• Autonomia

• Iniziativa

• Gestione dei conflitti

• Capacità di problem setting

• Capacità di problem solving

• Capacità di team working

• Capacità di comunicazione interpersonale

• Capacità di automotivazione al servizio

5) Altre caratteristiche

• Grado d’impegno

• Grado di collaborazione al lavoro di gruppo

• Grado di motivazione personale

• Condivisione degli obiettivi previsti dal progetto

• Esistenza e qualità di un progresso del gruppo in apprendimento

3) Flessibilità operativa: cioè la capacità di adattare con tempestività il proprio comportamento a fronte di situazioni nuove o in fase di cambiamento

4) Orientamento agli obiettivi: cioè la capacità di indirizzare la propria attività al conseguimento degli obiettivi anche in di ostacoli o situazioni ostili

presenza

(Allegato 1)

Ogni indicatore, con lo scopo di completare la griglia standard di monitoraggio. Gli stessi volontari saranno invitati mensilmente a compilare un questionario (a risposta aperta e chiusa) per esprimere direttamente le proprie considerazioni su: • gli obiettivi del progetto • il rapporto con i colleghi • il rapporto con l’équipe professionale • le attività e le mansioni previste • l’ambiente e il clima lavorativo L’azione di monitoraggio avrà al contempo una duplice azione: da una parte si occuperà dell’organizzazione a livello locale e dall’altra fornirà ai volontari un accompagnamento in itinere. Pertanto il piano di monitoraggio non si limiterà solo nel verificare se le azioni previste dal progetto siano svolte correttamente, ma indagherà su quelle azioni, per capire se gli effetti di queste sono coerenti con gli obiettivi del progetto o se, diversamente, richiedono una ridefinizione.

Esempio di scheda di monitoraggio progettuale

• Data del monitoraggio (cadenza mensile) • Grado di realizzazione dell’azione • Commento sull’andamento dell’azione e sui risultati raggiunti (cosa sta funzionando e cosa no? per quale motivo? è necessaria una ridefinizione?) • Incidenza sull’intero progetto • Metodi e procedure utilizzate • Strumenti utilizzati • Coinvolgimento dei servizi • Realizzazione degli obiettivi

22)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no

23)Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre

quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Titoli preferenziali

1. Diploma di scuola media superiore (preferibilmente liceo classico, scientifico, linguistico o magistrale).

2. Conoscenze informatiche da utilizzatore (sistema operativo Windows e del pacchetto Office, Adobe Photoshop, Illustrator).

(Allegato 1)

3. Possesso del diploma di laurea in Lettere e Filosofia, Lingue e letterature straniere, Scienze dei Beni culturali, Scienze della Comunicazione, Scienze storiche e sociali, conseguite secondo il vecchio ordinamento o laurea triennale conseguita secondo il nuovo ordinamento.

4. Esperienze in ambito di bibliografia, biblioteconomia e codicologia. 5. Buona conoscenza di una o più lingue straniere (sarà requisito preferenziale la

conoscenza del Latino e dell’Inglese). 6. Iscrizione all’Università degli studi – facoltà di beni culturali o simili 7. Conoscenza di principali sistemi di archiviazione informatizzata 8. Quota del 20% riservata : a giovani svantaggiati

24)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla

realizzazione del progetto:

Voci di costo Totale (€) al

netto

– Organizzazione di due iniziative socio/culturali

con il coinvolg.di volontari di altri comuni

€ 500

Materiale allestimento stand – immobili, arredi, attrezzature

€ 900

Risorse tecnologiche – pc portatile, software, costo delle

telecomunicazioni (posta elettronica ed internet), manutenzione e gestione risorse tecnologiche

€ 2000

Viaggi € 800

Costi generali

€ 500

Informazione e pubblicità – stampa e distribuzione di materiale promozionale

€ 2000

Materiale (vario e di cancelleria) €.1.000

Altre spese € 300

Costo totale previsto € 8.000

Totale spese di investimento per il progetto (si precisa

che l’importo supera il 25% dell’assegno annuale di tutti i

volontari del progetto.)

€ 8.000

(Allegato 1)

25)Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo

concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto:

ACLI Provinciali di Caserta – stage e lezioni frontali sui servizi attivi all’interno dell’associazione ( acli terra, anni verdi ,, turismo sociale, ecc..) La missione. Le ACLI oggi Lavorano prioritariamente: Per la tutela dei diritti dei cittadini più deboli Per la costruzione di una vera democrazia associativa Per la globalizzazione responsabile

EN.FO.C ( Ente Formazione Campano):

L'EN.FO.C. ,Ente di Formazione Campano, accreditato presso la Regione Campania secondo quanto previsto dalla D.G.R. N 226/06 e nelle utenze speciali, nella sua attività ha erogato diversi corsi formativi rivolti a studenti di ogni grado, affrontando diverse tematiche atte a facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro, tenendo presente il contesto socio – territoriale di riferimento.

A.R.I.D. Associazione A.R.I.D. ONLUS, impegnata nel settore della tutela dell’infanzia, assistenza, anziani, ospitalità e cura per minori in situazioni di disagio ed emarginazione, nella tutela dell’ambiente (restauro monumenti), nell’assistenza domiciliare agli anziani, nell’ assistenza ai portatori di handicap. 26)Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

La realizzazione del progetto “ The books ” prevede l’utilizzo delle risorse indicate di seguito a secondo delle attività di progetto. Per la realizzazione delle attività “Accoglienza” e “Studio e Formazione” le risorse tecniche e strumentali utilizzate saranno:

1) locali adatti allo svolgimento di attività di laboratorio 2) computer per uso segreteria amministrativa 3) materiale di cancelleria 4) materiale pubblicitario 5) telefono fax e fotocopiatrice 6) PC di ultima generazione 7) Stampante A2 alta risoluzione 8) Scanner A3 alta risoluzione 9) Lettori Smart Card per CIE e CNS 10) MS Office 11) Software di disegno architettonico computerizzato 12)Software per la grafica e Web-design 13)Affiancamento, Formazione

(Allegato 1)

Per la realizzazione delle attività “Registrazione e classificazione”, le risorse tecniche e strumentali utilizzate saranno:

o giornali, testi specifici di biblioteconomia, relazioni e atti di convegno, ecc)

o materiale di cancelleria o computer o telefono fax e fotocopiatrice o materiale pubblicitario. o Programmi Informatici per la classificazione

Per la organizzazione dei Convegni, le risorse tecniche e strumentali utilizzate saranno: o un locale e degli spazi adatti alle attività di organizzazione o un computer dotato di collegamento internet e software necessario o un telefono fax e fotocopiatrice o materiale di cancelleria. o Stand per ospitare il materiale di informazione

Per la realizzazione dello sportello di accoglienza e ascolto dell’utenza le risorse tecniche e strumentali utilizzate saranno:

o materiale pubblicitario o un locale predisposto per il servizio di sportello o un computer dotato di collegamento internet e software necessario o un telefono fax e fotocopiatrice o materiale di cancelleria.

Per l’organizzazione e la realizzazione di almeno due iniziative socio/culturali, aperte all’intera comunità locale, alle classi superiori e medie, le risorse tecniche e strumentali utilizzate saranno: o un locale predisposto o un computer dotato di collegamento internet e software necessario o un telefono fax e fotocopiatrice o materiale pubblicitario o materiale di cancelleria

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISITE

27)Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NESSUNO

28)Eventuali tirocini riconosciuti:

Certificazione dell’ENFOC Certificazione dell’ARID di Grazzanise Certificazione dell’Acli Provinciali di Caserta Certificazione del Comune

(Allegato 1)

29)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile si caratterizza per un mix tra “lavoro guidato” e “formazione” sulle aree tematiche che caratterizzano il progetto, ovvero i processi di apprendimento, di formazione e di socializzazione dei giovani a rischio di dispersione scolastica. L’insieme di queste attività consentono ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la qualità del curriculum del volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore della formazione e dell’educazione. Il set che i volontari andranno ad acquisire e sviluppare sono: Competenze di base

(intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come

essenziali per l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale–

ISFOL 1997)

• conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, power point, internet e posta elettronica);

• conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane;

• conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali, flussi comunicativi, ecc…).

Competenze trasversali

(intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma

strategiche per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti

professionali efficaci – ISFOL 1997)

• sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che

a vario titolo saranno presenti nel progetto (i ragazzi, le famiglie, gli altri volontari,

gli OLP, ecc…);

• saper diagnosticare i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che di

volta in volta si potranno presentare nella relazione con gli adolescenti e le loro

famiglie;

• saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni

più adeguate al loro fronteggiamento e superamento;

• saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto

ricercando costantemente forme di collaborazione.

Competenze tecnico – professionali

(intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di una

determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale – ISFOL 1997)

• conoscere il settore orientamento/istruzione/formazione professionale, delle organizzazioni e delle professioni presenti nel settore stesso;

• conoscere le principali teorie sui processi di apprendimento nei giovani in obbligo formativo,

• conoscere e utilizzare le principali metodologie didattiche per realizzare specifici servizi di tutoraggio e supporto al recupero scolastico.

(Allegato 1)

Metacompetenze

(intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da

specifiche mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della

conoscenza – ISFOL 2000)

• comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del

progetto e il ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio bagaglio di

conoscenze pregresse con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo;

• rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là

delle occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto;

• riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare

costantemente il senso delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di auto-

motivazione e i propri progetti futuri di impegno nel settore del volontariato.

La certificazione delle competenze sarà effettuata nel seguente modo. Al termine del periodo di servizio civile, il comune si occuperà di certificare le competenze di base, trasversali e tecnico-professionali che saranno state acquisite dai volontari nel corso dell’anno, attraverso l’impiego delle metodologie più opportune (colloqui individuali e schede di rilevazione). Quindi al termine del servizio civile, provvederà a rilasciare un attestato con il quale si dichiarerà il possesso delle competenze da parte del volontario. Inoltre, Il Comune rilascerà un attestato a seguito della partecipazione del volontario alla formazione specifica. Le conoscenze e le competenze acquisite dai volontari saranno documentate e riconosciute dal Comune , in quanto Ente proponente il progetto, attraverso un attestato “trasparente” di partecipazione alle attività formative. Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la partecipazione del soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i dati per la trasparenza del percorso. L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori:

• la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel percorso di formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al ruolo dei firmatari del documento. E’ prevista anche l’immissione dei nominativi dei soggetti partner che a vario titolo hanno portato il loro contributo all’azione formativa;

• la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche principali del percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di svolgimento delle attività, il luogo e la data di rilascio dell’ attestato;

• nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante; • nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che

specificano e dettagliano il percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli, durata, etc. Questi dati rappresentano la parte più spendibile dell’ attestato, quella che può essere facilmente letta e compresa da soggetti terzi. Da questa parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le competenze perseguite, che diventano patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono un effettivo valore aggiunto per il curriculum vitae.

Sarà anche rilasciato un attestato di partecipazione a cura di Acli e ENFOC ed ARID (partners del progetto vedi punto 25) per quanto riguarda l’apporto specialistico nei moduli della formazione svolta.

(Allegato 1)

Formazione generale dei volontari

30) Sede di realizzazione:

Comune di Capodrise Relativamente alla formazione generale il Comune di Capodrise si avvarrà anche delle professionalità di altri Enti con cui ha stipulato alcune partnership, al fine di meglio definire alcuni moduli formativi, produrre i giusti supporti e accompagnare il nostro staff di formazione nello svolgimento delle sue attività. In particolare: ENFOC / ARID / ACLI Per le specifiche attività si veda il punto 25. La formazione generale sarà svolta a cura dei formatori dell’Ente , con il supporto dello staff di formatori degli Enti Patner All’interno del Comune si organizzerà il lavoro in modo tale da costituire un gruppo motivato, lo staff assicurerà ad ognuno la formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la formazione generale”. In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso tempo la sua territorialità La sede Comunale presso le quali si svolgerà la formazione sarà: Regione Campania

Sede

Provincia Caserta Biblioteca Comunale di Capodrise

31)Modalità di attuazione:

In proprio presso l’Ente con formatori interni . Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle Linee guida per la formazione generale dei volontari. Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con determina dirigenziale dall’Ufficio nazionale di Servizio civile e pubblicate in data 4 aprile 2006. Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale - descritte nel documento allegato alla determina e che ne forma parte integrante - sono state accolte dal nostro ente con grande interesse e apprezzamento: esse costituiscono una conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di intendere lo spirito del servizio civile. Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione. Essi sono:

− fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile;

− sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile; − assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile.

(Allegato 1)

Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile” può essere declinato anche come mettere in atto strumenti e modalità che permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché del ruolo del giovane in servizio civile, in modo tale che egli impari a riconoscere il senso della sua esperienza e l’importanza dell’educazione alla responsabilità, al senso civico e alla pace. Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile”, degli OLP nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta ai volontari. Il terzo obbiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene perseguito anche attraverso la particolare modalità di attuazione prescelta. Ogni formatore accreditato è poi incaricato di realizzare la formazione dei giovani, questo assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio da parte dell’Ente. Inoltre l’aggregazione dei giovani durante la fase di formazione permette uno scambio continuo tra diverse esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi. L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa. I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti esterni che contribuiscano ad arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno tenuti dall’Ente a disposizione per qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti saranno riportati nei registri di formazione predisposti a cura dell’ente. Tali esperti saranno sia interni all’ente sia esterni. Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le lezioni frontali sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le 20 unità, cosa fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti, nel gruppo e con il formatore. I gruppi di formazione saranno composti da giovani in servizio civile appartenenti a diversi progetti dell’ Ente .

Si prevede l’intervento di esperti così come indicato al punto 33.

32)Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

no In Proprio presso l’Ente

33)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Si propone ai giovani di partecipare ad un percorso formativo quindicinale con la modalità del Gruppo stabile di lavoro. Desiderando mettere al centro del percorso formativo i giovani e le loro esperienze, diventa necessario utilizzare una metodologia attiva, che stimoli la partecipazione e faciliti il confronto. Per questo i moduli formativi prevedono tecniche di animazione, giochi di ruolo e di simulazione, attività di discussione guidata, lavori in piccolo e grande gruppo,esercitazioni su singoli casi portati dai ragazzi… Nota metodologica di rilievo è lo “stile” di conduzione, che dovrà garantire nel gruppo un clima di accettazione e di sospensione del giudizio,lasciando ad ogni partecipante la libertà di scegliere il proprio grado di coinvolgimento e accogliendo con il massimo rispetto le singole esperienze. Altre modalità sono le seguenti:

(Allegato 1)

Colloqui personali:dal momento che i lavori di gruppo serviranno soprattutto per elaborare le problematiche comuni, ci sarà la possibilità di accedere a colloqui personali con i responsabili del percorso formativo per accompagnare anche un processo di elaborazione più personale. Uscite/eventi: in alcune occasioni durante l’anno verrà proposta ai giovani in SC la partecipazione ad “uscite” di gruppo; ad esempio visite a luoghi significativi del nostro territorio o delle regioni vicine, partecipazione ad eventi ritenuti utili rispetto al percorso formativo proposto, esperienze residenziali della durata di alcuni giorni. Ascolto di testimonianze significative:

L’insieme delle diverse fasi formative si articoleranno sia nella forma della formazione d’aula, sia attraverso modalità di formazione attiva con il metodo dei laboratori, anche relativamente ad una partecipazione del volontario alla progettazione esecutiva del proprio servizio. Metodologia:

docenza frontale; lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; role playing;

problem solving;

brainstorming;

esercitazioni pratiche. Materiale didattico:

documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; legge 6 marzo 2001 n.64; Carta etica del servizio civile nazionale; documentazione sui principali servizi/settori dell’Ente; dispense e articoli su volontariato e SCV modulistica per l’avvio al servizio; materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, tutela, l’invalidità civile, il diritto previdenziale, l’assistenza, immigrazione ed emigrazione, diritto del lavoro, mercato del lavoro; guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica; questionari per la verifica dell’apprendimento; cartellina con blocco notes; materiali per le esercitazioni pratiche. Attrezzature:

lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; postazioni multimediali con collegamento internet.

Il presente percorso formativo è stato pianificato perché da un lato aumenti la consapevolezza dell’esperienza di servizio civile e del suo senso da parte dei giovani volontari coinvolti, dall’altro perché vengano diffuse le conoscenze tecniche di base ai fini della piena realizzazione delle azioni progettuali previste. In particolare la loro formazione sarà essenzialmente costituita da un percorso incentrato su tre finalità:

1. Sapere: con esso s’intende il miglioramento complessivo � Delle conoscenze relative ai differenti ambiti del sociale � Del significato dell’intervento di volontariato � Delle caratteristiche socio-culturali specifiche del territorio 2. Saper fare : con esso s’intende

(Allegato 1)

� L’acquisizione di competenze tecniche relative allo svolgimento delle mansioni assegnate

� La capacità di individuare ed attuare le azioni più opportune nell’ambito specifico d’intervento

3. Saper essere: con esso s’intende l’acquisizione della capacità di riflettere sui propri interventi, di gestirli, di intrattenere relazioni e cogliere limiti ed esigenze. I volontari avranno modi di: • Conoscere approfonditamente la legge 64 sul servizio civile e la circolare attuativa del 29 novembre 2002, n. 31550/III/2.16, con particolare riferimento ai loro diritti e doveri. • Riflettere e discutere tra loro le motivazioni e le aspettative che alimentano la loro scelta di volontariato. • Conoscere in modo più approfondito le azioni di progetto, nonché l’ambiente e il contesto in cui si troveranno ad operare. Le Tecniche e le metodologie utilizzate saranno prevalentemente delle lezioni frontali con gruppi di volontari numericamente ristretti, durante le quali quest’ultimi assumeranno informazioni di carattere tecnico connesse all’organizzazione interna del luogo in cui sono dislocati; inoltre sperimenteranno attraverso incontri con ex-volontari (od obiettori di coscienza) il significato e le modalità attrattive dell’esperienza del servizio civile, in modo da sviluppare un percorso di riflessione sulle proprie capacità e sulle proprie aspettative rispetto al progetto. Verranno inoltre sviluppate le potenzialità connesse al lavoro in team: � facilitare il dialogo e la comunicazione tra i partecipanti; � dare importanza al gruppo come risorsa efficace per l’intervento formativo; � valorizzare il gruppo come unità sociale per lo scambio e il confronto di

opinioni, stimolando anche la partecipazione individuale; Durante gli incontri di formazione è previsto che intervenga una figura professionale locale: la sua presenza ha infatti il compito di sottolineare la sua centralità nel rapporto con i volontari, quale possibile punto di riferimento.

34)Contenuti della formazione:

E’ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa .

Le caratteristiche del Setting

CONDIVISIONE CON I RESPONSABILI DELLA FORMAZIONE VOLONTARI Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di una operatrice dell’Ufficio Servizi Sociali . Costoro, precedentemente all’avvio della formazione volontari, svolgono un incontro per la preparazione specifica del setting della formazione dei volontari.

(Allegato 1)

In questa fase viene illustrata la formazione generale, a partire dalle le linee guida, e vengono illustrati i moduli che si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere tutti nelle azioni della formazione. Inoltre formatore e operatrice svolgono attività periodica di formazione e autoaggiornamento . Viene concordato con l’OLP ed il Form che l’attività si terrà in aule in forma circolare e/o semicircolare con tempi dalle 9.00 alle 18.00 e che oltre alla lezione frontale si useranno tecniche non formali, dialogiche e da gruppo di ricerca.

Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato e di una operatrice dell’Ente . Aula per massimo 20 persone, sedute, in forma circolare e/o semicircolare Tempi dalle 9.00 alle 18.00 Modalità: frontale, circolare, esercitativa, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni delle Linee Guida della formazione generale.

Prima della formazione

Modulo: “Pre-modulo” Titolo: Incontro con il Formatore o responsabili del Comune per progettazione esecutiva della formazione

Obiettivo e contenuto: Raccogliere istanze, illustrare nel dettaglio la formazione generale obbligatoria così come progettata dai progettisti e condivisa dai formatori accreditati. Illustrare le linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ore: 8 Moduli formazione generale dei volontari

E’ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa .

Le caratteristiche del setting

CONDIVISIONE CON I RESPONSABILI DELLA FORMAZIONE VOLONTARI Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di una operatrice dell’Ufficio Biblioteca . Costoro, precedentemente all’avvio della formazione volontari, svolgono un incontro per la preparazione specifica del setting della formazione dei volontari. In questa fase viene illustrata la formazione generale, a partire dalle le linee guida, e vengono illustrati i moduli che si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere tutti nelle azioni della formazione. Inoltre formatore e operatrice svolgono attività periodica di formazione e aggiornamento per sé nel gruppo di formazione dell’ufficio nazionale di servizio civile. Viene concordato con l’OLP ed il Form che l’attività si terrà in aule in forma circolare e/o semicircolare con tempi dalle 9.00 alle 18.00 e che oltre alla lezione frontale si useranno tecniche non formali, dialogiche e da gruppo di ricerca.

(Allegato 1)

Capitolo 2 FORMAZIONE DEI VOLONTARI

Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato e di una operatrice dell’Ente. Aula per massimo 25 persone, sedute, in forma circolare e/o semicircolare Tempi dalle 9.00 alle 18.00 Modalità: frontale, circolare, esercitativa, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni delle Linee Guida della formazione generale. Prima della formazione

Modulo: “Pre-modulo” Titolo: Incontro con i responsabili per la progettazione esecutiva della formazione

Obiettivo e contenuto: Raccogliere istanze, circa la formazione dei volontari, illustrare nel dettaglio la formazione generale obbligatoria così come progettata dai progettisti e condivisa dai formatori accreditati. Illustrare le linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ore: 8 Moduli formazione generale dei volontari

I modulo (mattino) Titolo: “L’identità del gruppo in formazione” Contenuti: Presentazione partecipanti. Presentazione staff, presentazione del percorso generale e della giornata formativa. Raccolta aspettative e preconoscenze verso il servizio civile volontario, raccolta idee di servizio civile, motivazioni, obiettivi individuali. Presentazione concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza armi”,“difesa non violenta”. E’ opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa .

Le caratteristiche del setting

CONDIVISIONE CON I RESPONSABILI DELLA FORMAZIONE VOLONTARI Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di una operatrice dell’Ufficio Biblioteca . Costoro, precedentemente all’avvio della formazione volontari, svolgono un incontro per la preparazione specifica del setting della formazione dei volontari. In questa fase viene illustrata la formazione generale, a partire dalle le linee guida, e vengono illustrati i moduli che si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere tutti nelle azioni della formazione. Inoltre formatore e operatrice svolgono attività periodica di formazione e aggiornamento per sé nel gruppo di formazione dell’ufficio nazionale di servizio civile. Viene concordato con l’OLP ed il Form che l’attività si terrà in aule in forma circolare e/o semicircolare con tempi dalle 9.00 alle 18.00 e che oltre alla lezione frontale si useranno tecniche non formali, dialogiche e da gruppo di ricerca.

(Allegato 1)

Capitolo 3 FORMAZIONE DEI VOLONTARI

Tutte le attività avvengono a cura di un formatore accreditato e di una operatrice dell’Ente. Aula per massimo 25 persone, sedute, in forma circolare e/o semicircolare Tempi dalle 9.00 alle 18.00 Modalità: frontale, circolare, esercitativa, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni delle Linee Guida della formazione generale. Prima della formazione

Modulo: “Pre-modulo” Titolo: Incontro con i responsabili per la progettazione esecutiva della formazione

Obiettivo e contenuto: Raccogliere istanze, circa la formazione dei volontari, illustrare nel dettaglio la formazione generale obbligatoria così come progettata dai progettisti e condivisa dai formatori accreditati. Illustrare le linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ore: 8 Moduli formazione generale dei volontari

I modulo (mattino) Titolo: “L’identità del gruppo in formazione” Contenuti: Presentazione partecipanti. Presentazione staff, presentazione del percorso generale e della giornata formativa. Raccolta aspettative e preconoscenze verso il servizio civile volontario, raccolta idee di servizio civile, motivazioni, obiettivi individuali. Presentazione concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza armi”,“difesa non violenta”. Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario presso il Comune. Costruire attraverso la presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, la conoscenza minima per poter elaborare insieme, e costruire l’atteggiamento di fiducia che permette l’apprendimento. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto dalle linee guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della Patria e la Difesa non violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile.

Ore: 4

II modulo Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà” Contenuti: Analisi della legge 64/01 evidenziando i fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale. Si utilizzerà una esercitazione : “Se fossi stato io il legislatore….” Per evidenziare quali principi evocano i volontari nella ipotetica stesura della legge sul servizio civile. I cinque principi base della legge, il collegamento tra vecchio servizio civile e nuovo servizio civile. Si evidenzieranno la storia della obiezione di coscienza, i contenuti della legge 230/98.

(Allegato 1)

Obiettivi: Costruire con i volontari una coscienza del senso e significato del volontario in servizio civile nazionale, fissando anche le origini del concetto.

Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale III modulo Titolo: Il dovere di difesa della Patria Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce della recente normativa e della giurisprudenza costituzionale. In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. Si illustrerà inoltre La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, promossa dalle Nazioni Unite. Si utilizzerà la lezione frontale allo scopo di presentare in modo esaustivo i contenuti.

Obiettivi: Allargare la conoscenza della idea di “dovere di difesa della Patria”, concetto che sembra a volte risultare poco conosciuto fra i giovani, ed anzi a volte ritenuto concetto “antico” e di linguaggio difficile e distante.

Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale IV modulo Titolo: “La difesa civile non armata e non violenta” Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. E’ molto interessante qui affrontare il tema “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, ”prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”, nonché i concetti di “peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, specie se collegati all’ambito del diritto internazionale. Obiettivi: Aiutare i volontari ad immaginare l’esistenza di tecniche di difesa non armata e non violenta.

Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale V modulo Titolo: “La protezione civile” Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso.

Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e “protezione” della popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso diretto e immediato del termine (calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli elementi di base necessari ad approntare comportamenti di protezione civile.

(Allegato 1)

Ore: 4 di lezione frontale VI modulo Titolo: “La solidarietà e le forme di cittadinanza” Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione. Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, al problema della povertà e del sottosviluppo a livello mondiale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi. Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio. In particolare l’Ente promuoverà il tema della coesione sociale come mezzo per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di promozione, dunque di inclusione, dunque di partecipazione attiva alla società ; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà. Il Comune come organizzatore della società civile ha volontà di presentare lo Stato quale promotore e garante di promozione umana e difesa dei diritti delle persone anche nel rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile. Inoltre, partendo dal principio di sussidiarietà, si dibatterà il tema del “Welfare che cambia” le competenze attribuite a Stato regione e province dalla legge 328/2000 e dalla modifica del titolo V della Costituzione italiana.

Obiettivi: Dare senso alla parola “solidarietà e ad ogni forma di cittadinanza” riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali. Dare ragione di parole come “globalizzazione”, “interculturalità”, “sussidiarietà”.

Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale VII modulo Titolo: “Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato” Contenuti: In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le varie figure che operano sul territorio, quali volontari di associazioni di volontariato (legge 266/1991) , promotori sociali (figura istituita dal Ministero del Lavoro e politiche sociali), cooperatori, cooperanti, soci di associazioni di promozione sociale, quali le ACLI, (legge 383/2000) ecc. Sarà chiarito il significato di “servizio” e di “civile”.

Obiettivi: Condividere il significato del “servizio” come impegno e bene, offerto in via immateriale, bene non monetizzabile, e “civile” “inserito in un contesto e rispettoso di quel contesto anche se criticamente vigile”. Aiutare i volontari ad inserire i contenuti circa il Welfare e il ruolo del proprio Comune all’interno di un quadro più ampio, dando significato compiuto a parole quali “terzo settore”, “no-profit”, “impegno civile”.

Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale

(Allegato 1)

VIII modulo Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico” Contenuti: Verrà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio civile nazionale. Verrà utilizzata la lezione frontale.

Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza e distinguendo i tre attori principali: il volontario medesimo, l’istituzione Stato italiano, l’ente gestore. Conoscere i dati di contesto, tratti dalle fonti legislative, che diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno di servizio civile.

Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale IX modulo Titolo: “Diritti e doveri del volontario del servizio civile” Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario e si illustrerà la circolare sulla gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale.

Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri, facendo appello alla lettera da loro sottoscritta ma anche al dettato della circolare che sosterrà il percorso, facilitando anche i rapporti con l’ente, in quanto documento che definisce bene vincoli e opportunità.

Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale X modulo Titolo: L’ente accreditato presso cui si svolge servizio: “ Il Comune di Capodrise .” Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato. Il Comune , accogliendo un’esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di coscienza e del servizio non armato per il sacro dovere di difesa della Patria, anche con mezzi non armati , si impegnano a un servizio civile volontario come esperienza di apprendimento nel e sul lavoro con altri, in una organizzazione che promuove coesione sociale. La coesione sociale e’ considerata un valore e una condizione la cui difesa e’ sostanzialmente un modo di realizzare la difesa non armata della Patria in quanto concorre alla realizzazione dei principi costituzionali (articolo 3 della Costituzione italiana). Si potrà anche svolgere una analisi della realtà nazionale: incontrare dei testimoni privilegiati (aclisti adulti che forniscano tracce della storia), con preparazione, esecuzione e report di interviste a testimoni privilegiati, analisi realtà territoriale, attraverso una scheda apposita, raccolta dati e progettazione piccoli interventi di approfondimento. Obiettivi: Sostenere i volontari nel conoscere e riconoscere gli elementi che nel servizio quotidiano nell’ente costituiscono attuazione dell’articolo 3 della costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo

(Allegato 1)

della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale XI modulo Titolo: “Il lavoro per progetti” Contenuti: “Che cos’e’ la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati? Che significa avere a che fare con persone che producono servizi spesso “immateriali”? Nell’affrontare il tema della progettazione sociale si farà riferimento inoltre agli specifici settori di attività ed alle aree di intervento previsti per le attività di servizio civile, in modo che i volontari abbiano chiaro quale sia il campo nel quale si esplica la funzione di tale servizio. Verrà illustrato il metodo della progettazione nelle sue articolazioni compresa la fase della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per la auto-valutazione della propria crescita esplicitando anche come può avvenire da parte diversa la valutazione della crescita umana dei volontari in servizio civile.

Obiettivi: Sostenere la crescita dell’individuo e del gruppo nel riconoscere la propria condizione di persone impegnate nel civile e nel sociale, anche attraverso la auto-valutazione dei risultati del proprio progetto di servizio civile volontario. Si farà riferimento esplicito agli specifici settori di attività dei progetti di servizio civile individuando per ognuno la specifica modalità di lavoro per progetti.

Ore: 4 di cui 3 di lezione frontale Bibliografia: G. Blasi, M. Paolicelli (a cura di) “Il piccolo obiettore” Guida pratica al servizio civile. Collana Millelire Edizioni Stampa Alternativa.

35)Durata:

52 ORE

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

36) Sede di realizzazione:

Comune di Capodrise

37)Modalità di attuazione:

In proprio presso l’Ente con formatori dell’Ente

(Allegato 1)

38)Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

DATTILO Francesca nata a Foggia il 23/02/1962

39)Competenze specifiche del/i formatore/i:

Laurea Specialistica in Conservazione dei Beni Culturali Facoltà di Lettere e Filosofia indirizzo storico artistico (vedasi curriculum).

40)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Ai volontari verrà proposto un percorso formativo complessivo comprendente: • Incontro di accoglienza iniziale, per presentazione della sede di

realizzazione del progetto, delle attività svolte, del ruolo e delle responsabilità richieste al volontario.

• Incontri di verifica e programmazione, insieme agli operatori della sede di realizzazione del progetto, al fine di confrontarsi sulle difficoltà incontrate e per trasmettere i contenuti formativi, affinché il volontario possa raggiungere gli obiettivi previsti.

• Incontri di supervisione mensile per consentire al volontario di esternare il proprio vissuto emotivo in ordine al rapporto con gli operatori.

• Incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto.

L’insieme delle diverse fasi formative si articoleranno sia nella forma della formazione d’aula, sia attraverso modalità di formazione attiva con il metodo dei laboratori, anche relativamente ad una partecipazione del volontario alla progettazione esecutiva del proprio servizio.

- Metodologia: - docenza frontale;

- lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; - discussione; - lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; - role playing;

- problem solving;

- brainstorming; - esercitazioni pratiche, con oggetto ad esempio la gestione del rapporto con una persona allo sportello, la gestione dei rapporti con comunità, gestione dei gruppi, gestione dei conflitti. - Materiale didattico: - Testi di biblioteconomia - documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; - legge 6 marzo 2001 n.64; - Legge 30 del 14 Febbraio 2003 - dispense e articoli su volontariato e SCV; - documentazione sul Comune e i suoi servizi al cittadino; - modulistica per l’avvio al servizio; - diritto del lavoro, mercato del lavoro; - guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica - questionari per la verifica dell’apprendimento;

(Allegato 1)

- cartellina con blocco notes; - materiali per le esercitazioni pratiche. - Attrezzature: - lavagna luminosa; - lavagne a fogli mobili; - postazioni multimediali con collegamento internet.

41)Contenuti della formazione:

STRUTTURA DELL’INTERVENTO FORMATIVO: TENUTO DAI TECNICI DELL’ISTITUTO

Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro

Finalità

Area di intervento - Conoscenza delle caratteristiche del posto di lavoro e dei rischi ad esso connessi; - Rispetto costante delle misure di prevenzione e sicurezza; Attività

1- Il volontario in servizio civile dovrà essere in grado di: - Utilizzare le procedure atte a svolgere le mansioni assegnategli nel rispetto delle norme di sicurezza e di igiene del lavoro, sia nella normale routine lavorativa che in occasione di anomalie del processo produttivo di frequente accadimento;

1. Utilizzare e conservare correttamente i Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) messi a disposizione.

Conoscenze

Il volontario dovrà inoltre conoscere:

• I rischi e gli imprevisti connessi alla propria mansione; • Le procedure inerenti alla propria mansione; • I.D.P.I. utilizzabili; • Le misure di prevenzione collettiva presenti sul posto di lavoro;

Modalità didattiche:

• Lezioni frontali • Presentazioni di casi particolari

Valutazione dell’apprendimento

Si valuta l’efficacia dell’insegnamento impartito dagli esperti attraverso un’aperta e libera discussione in aula al termine di ogni unità didattica.

Certificazione

Al termine degli interventi formativi verrà rilasciata una certificazione attestante l’avvenuta formazione del volontario. Articolazione dell’intervento formativo:

Contenuti: • Aspetti generali del D. lgs. 626/94: La prevenzione degli infortuni e

l’igiene del lavoro

(Allegato 1)

• Soggetti della prevenzione • Il medico competente • Il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti • Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza • I lavoratori addetti al Pronto Soccorso, antincendio, evacuazione • Obblighi, responsabilità, sanzioni • La prevenzione • La sorveglianza sanitaria • Misure di prevenzione collettiva presenti sul posto di lavoro • Rischi e D.P.I.: procedure riferite alla mansione • Rischi e responsabilità connesse alla propria mansione • Dispositivi di Protezione Individuale obbligatori • Il servizio di prevenzione/protezione • I lavoratori incaricati dell’attività di pronto soccorso, di lotta antincendio e

di evacuazione dei lavoratori • I piani di emergenza • Il soccorso antincendio • L’evacuazione

Sono previste inoltre le seguenti attività formative:

ARCHIVISTICA modulo: Archivistica generale L'Archivistica e suoi ambiti di competenza. Il bene culturale "archivio" attraverso le fasi della sua esistenza. La gestione del servizio archivistico nel settore pubblico e privato sia in presenza della documentazione tradizionale che di nuovi archivi e supporti. Gli archivi come testimonianza degli enti e come fonti per la storiografia. La consultabilità dei documenti. La ricerca in archivio e gli strumenti per la ricerca. Nozioni di archiveconomia.

BIBLIOTECONOMIA

modulo: Istituzioni di biblioteconomia L'ambito disciplinare della biblioteconomia. Il sistema bibliotecario italiano nei suoi aspetti funzionali e istituzionali. Le nozioni di base e gli strumenti per la gestione ed il trattamento della documentazione in biblioteca, con particolare riguardo all'iter del documento ed alla organizzazione di servizi e prodotti per gli utenti della biblioteca. modulo: Principi di bibliografia Le competenze disciplinari della bibliografia. Gli strumenti della ricerca bibliografica. Analisi dei repertori di carattere generale. La ricerca bibliografica in Internet. Gli archivi privati, gli archivi comunali e gli archivi ecclesiastici: problemi di riordino e valorizzazione.

(Allegato 1)

TECNICA DEI CATALOGHI

modulo: La descrizione bibliografica I principi della descrizione bibliografica secondo gli standard internazionali (ISBD). Lo standard per le monografie ed i periodici: ISBD (M), (S): esame dettagliato delle aree e esercitazioni di descrizione bibliografica.

modulo: La catalogazione per autori Funzioni e struttura del catalogo per autori.

BASI DI DATI E SISTEMI INFORMATIVI 1 modulo: Principi di informatica L'elaboratore, i sistemi di gestione di basi dati ed i sistemi per il recupero delle informazioni, le reti per la trasmissione dati, la rete Internet ed i suoi servizi. 2 modulo: Archivi ed automazione L'impatto dell'automazione sulla descrizione archivistica: il linguaggio SGML per la descrizione archivistica, Il Sistema Web per la consultazione dei fondi archivistici. 3 modulo: Biblioteche ed automazione L'iter del libro in contesti automatizzati. I formati di interscambio bibliografico e la catalogazione derivata. La catalogazione partecipata e il Servizio bibliotecario nazionale.

DIRITTO E LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI 1 modulo: Legislazione dei beni culturali Esame del quadro normativo e giurisprudenziale in materia di beni culturali: la disciplina dettata dal Testo Unico approvato con D.Lgs, 29 ottobre 1999, n. 490. 2 modulo: Legislazione bibliotecaria L'organizzazione bibliotecaria italiana: strutture e funzioni bibliotecarie statali; l'ordinamento bibliotecario regionale. 3 modulo: legislazione archivistica Organizzazione e funzioni dell'amministrazione archivistica. Volontariato nel campo della promozione culturale

Finalità

Area di intervento

(Allegato 1)

- Conoscenza del servizio civile nazionale, suoi principi e finalità (art. 1 comma e) L. 6-3-2001 n. 64

- Conoscenza delle caratteristiche del volontariato e acquisizione di specifiche competenze teorico-pratiche

- Conoscenza delle caratteristiche della biblioteca e acquisizione di specifiche competenze teorico-pratiche

- Conoscenza delle caratteristiche della promozione culturale e acquisizione di specifiche competenze teorico-pratiche

Attività

Il volontario dovrà essere in grado di: • Utilizzare le procedure atte a svolgere la mansione assegnatagli in

relazione alle tipologie di intervento previste nell’ambito della promozione culturale;

• Utilizzare e conservare correttamente mezzi, strumenti, risorse, materiali messi a disposizione per l’opera prestata;

Conoscenze

Il volontario dovrà conoscere: o Gli elementi che contraddistinguono il servizio civile, il volontariato e la

solidarietà sociale o Qualità e assistenza nel servizio volontario o Le procedure di qualità nel servizio di promozione della cultura o Struttura e organizzazione della cooperazione sociale

Modalità didattiche:

Lezioni frontali Tirocinio in itinere Presentazione e discussione di casi Valutazione dell’apprendimento

Si valuta l’efficacia dell’insegnamento impartito attraverso la discussione in aula al termine di ogni unità didattica. Al termine degli interventi verrà rilasciata una certificazione attestante l’avvenuta formazione. Articolazione dell’intervento formativo:

Contenuti: � Aspetti generali del volontariato e del servizio civile � Principi costituzionali di solidarietà sociale � Enti pubblici e promozione culturale � La cooperazione sociale � La promozione culturale

(Allegato 1)

� Promozione, rivalutazione e qualità � Strumenti, attrezzi, attrezzature, materiali � Organizzazione e pianificazione delle risorse nella promozione culturale � Programma di promozione e rivalutazione delle risorse del territorio � Informazione e sensibilizzazione

42)Durata:

Ottanta ore (80)

Altri elementi della formazione

43)Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

• Gradimento da parte dei partecipanti. • Verifica dei contenuti appresi. • Capacità di progettualità sul percorso di servizio civile.

Riguardo la verifica del gradimento del corso di formazione da parte dei partecipanti si metteranno in atto le seguenti azioni:

� Utilizzo di scale di Gradimento da parte dei partecipanti alla formazione per valutare il gradimento del corso. Saranno utilizzati questionari di gradimento sulla base delle scale Likert costruite utilizzando 5 differenti livelli di valutazione (Moltissimo, Molto abbastanza, poco, per nulla). Il questionario di valutazione potrà contenere item tipo “Il tempo per la formazione è stato adeguato”, “Le modalità didattiche del docente sono state chiare ed esaustive?”, “Le strutture preposte alla formazione (aule, arredi) sono state adeguate allo svolgimento delle lezioni?” ecc).

� Redazione da parte del dell’Olp di un diario giornaliero in cui verrà descritto il numero di partecipanti, la produzione di contenuti da parte dei partecipanti, il numero degli interventi effettuati, la tipologia delle domande, ecc.

� Compilazione di schede sull’andamento della formazione da parte del gruppo classe.

Riguardo la verifica dei contenuti appresi si attueranno le seguenti azioni:

• Utilizzo di questionari di apprendimento di contenuti in termini di conoscenze acquisite e percezione di abilità. Il questionario potrà contenere domande tipo: “dopo aver frequentato il corso penso di saper costruire un progetto individuale di servizio civile”).

• Utilizzo di Focus group per la verifica dell’acquisizione di contenuti.

(Allegato 1)

Riguardo la dimensione della progettualità verranno utilizzate le seguenti azioni:

• Utilizzo di uno strumento di verifica della capacità di costruzione e meta-riflessione sul proprio progetto di servizio civile. Lo strumento sarà orientato alla redazione del progetto in termini di obiettivi, contenuti, azioni e permetterà di focalizzare quali aree di contenuti e abilità si possono approfondire per inserirsi al meglio nel progetto di servizio civile. Tale progetto non è assolutamente in concorrenza con il progetto di servizio civile in cui la persona è inserita in quanto inteso come mezzo di esercizio e verifica individuale,.

Valutazione di attività di esercitazione e simulazione sul tema della costruzione progettuale all’interno del contesto e dei dati acquisiti. Ad esempio, i partecipanti alla formazione potranno redigere un testo che presenti un determinato territorio, ne analizzi le caratteristiche e preveda un piano di intervento coerente con i dati rilevati. Oppure potranno simulare, suddivisi in piccoli gruppi, i ruoli di amministratori, associazioni, responsabili del Comune o semplici cittadini coinvolti nell’iter di realizzazione di uno specifico progetto.

Data 24/10/08 Il Progettista Alessandra Selicati

Il Responsabile legale dell’ente/