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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI
IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
PROVINCIA DI LECCO
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
MONTE BARRO e TERRITORIO DI LECCO: SOLUZIONI E METODI PER L’AMBIENTE
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
AMBIENTE – SALVAGUARDIA E TUTELA DI PARCHI E OASI NATURALI cod. C04
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
PARCO MONTE BARRO
Ente gestore costituito dai Comuni di Galbiate, Garlate, Lecco,
Malgrate, Oggiono, Pescate e Valmadrera, la Comunità
Montana Lario Orientale – Valle San Martino e la Provincia di
Lecco.
La popolazione dei soli 7 comuni consorziati è di oltre 85.000 abitanti.
Superficie: 665 ettari
Altitudine: da 200 a 922 metri s.l.m.
Sede del Parco:
Via Bertarelli 11 – 23851 Galbiate (LC) Tel 0341.542266 Fax 0341.240216
www.parcobarro.it– [email protected]
2^
NZ04654
REGIONALE - LOMBARDIA
Date di nascita:
1983 Parco Regionale
2002 Parco Naturale
2003 Sito di Interesse Comunitario (SIC)
2003 Zona di Protezione Speciale (ZPS)
L’ente Parco è:
- gestore del Parco naturale del Monte Barro
- gestore del SIC (Sito di Importanza Comunitaria)
- gestore della ZPS (Zona di Protezione Speciale)
- gestore del CFA (Centro Flora Autoctona – Stazione Sperimentale Regionale)
- proprietario e gestore del MEAB (Museo Etnografico dell’Alta Brianza)
- proprietario e gestore del MAB (Museo Archeologico del Barro)
- proprietario e gestore della stazione ornitologica di Costa Perla (Stazione
Sperimentale Regionale).
L’AMBIENTE DEL PARCO
Il Parco è interamente compreso nel Monte Barro, un rilievo calcareo dolomitico, alto
922 metri, situato al limite meridionale delle Prealpi lombarde e circondato da
ambienti acquatici quali il lago di Annone, il lago di Garlate e il ramo del lago di Como
in prossimità di Lecco. Un monte isolato di modeste dimensioni, ma ricco di notevoli
luoghi di interesse naturalistico, storico e culturale.
Durante il periodo di massima espansione glaciale, la sommità del monte è rimasta al
di fuori dei ghiacci e questo ha notevolmente influenzato sia l’aspetto morfologico
del territorio, sia l’aspetto floristico del monte. A testimonianza si possono trovare e
osservare lungo i versanti del monte Barro depositi morenici, fluvio-glaciali e massi
erratici che a volte presentano particolari cavità di origine sconosciuta, che alcuni
considerano antropici, mentre altri ne assegnano un’origine naturale.
Chi percorre i sentieri del Monte Barro può notare l’elevata biodiversità di ambienti
presenti, dal bosco submediterraneo alle faggete, dalle praterie magre alle rupi e alle
sorgenti calcaree e rimane incantato di fronte alle molteplici specie floristiche
presenti. Il Monte Barro, infatti, è l’area protetta lombarda con maggior diversità
floristica (in 665 ettari sono state censite circa 1200 piante).
Divulgare l’importanza della biodiversità e la sua conservazione sono infatti proprio le
missioni del Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia gestito dal Parco e al
quale afferiscono le Università di Pavia e di Varese e la Fondazione Minoprio.
LUOGHI DI PARTICOLARE INTERESSE DEL PARCO
1) Villa Bertarelli – Sede dell’Ente Parco e del Centro Flora Autoctona (CFA).
2) Camporeso – Sede del Museo Etnografico dell’Alta Brianza (MEAB).
3) Piani di Barra – Parco archeologico, insediamento di età gota (V-VI sec. d.C.).
4) Eremo – Centro Parco per l’educazione ambientale e Museo Archeologico del
Barro (MAB).
5) Costa Perla – Stazione ornitologica.
6) San Michele – Chiesa incompiuta di San Michele (sec. XVII).
7) Baita Pescate – Centro visitatori Parco.
8) Falesia di Camporeso - Palestra di roccia.
GLI IMMOBILI DEL PARCO
Il Parco è proprietario dei seguenti immobili:
• Parte di Villa Bertarelli a Galbiate (LC) e relativi giardini storici – ( è la sede del
Parco e del CFA).
• Eremo di Monte Barro ( sede di: Museo Archeologico del Barro, Centro Parco per
l’educazione ambientale, foresteria con 25 posto letto, nuovo ostello con cucina e
25 posti letto, salone multimediale e sale riunioni, bar-ristorante, magazzini del
MEAB e di numerosi locali gestiti in parte anche da Associazioni di Volontariato
operanti nel territorio).
• Compendio di Camporeso – Vi è il Museo Etnografico dell’Alta Brianza, la sede
delle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) e della sezione provinciale del WWF.
• Cinque baite – in uso ad altrettante associazioni i cui Volontari svolgono lavori di
manutenzione ambientale.
• Roccolo di Costa Perla – Sede dell’omonima Stazione Sperimentale Ornitologica e
di una sezione staccata del museo etnografico.
PRINCIPALI LUOGHI IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO
� I SENTIERI E GLI AMBIENTI NATURALI DEL PARCO rappresentano luoghi di
grande interesse per i numerosi escursionisti che percorrono il monte sul quale vi
è una fitta rete sentieristica (circa 75 chilometri complessivi di cui circa 44
chilometri sono opportunamente segnalati con 155 cartelli tipo CAI).
Questi sentieri portano in luoghi assai caratteristici dal punto di vista naturalistico
(fauna fossile, faggete, boschi sub mediterranei a rovere e roverella, praterie
primarie xeriche e prealpino-insubriche, sorgenti carsiche, rupi calcaree …) con
elevata diversità degli habitat ed una elevatissima biodiversità floristica. Il Parco è
inoltre proprietario di aree boschive e prative per un totale di 75 ettari di cui 17 di
ceduo, 13 di alto fusto e 45 prativi. Dette aree richiedono costanti interventi di
salvaguardia e manutenzione ambientale e di prevenzione antincendio che
vengono effettuati per lo più dai volontari delle numerose associazioni e gruppi
che operano nel Parco.
Nel versante settentrionale della montagna, facilmente accessibile da Lecco è
stato realizzato un campo di Orieenting frequentemente utilizzato da gruppi e
scolaresche. Due carte topografiche al 1000 e al 2000 consentono di rilevare tutte
le informazioni necessarie per tracciare e percorrere itinerari nuovi sul grande
prato di Pian Sciresa e sulla pineta e i boschi che lo circondano.
� LA VAL FAE’ costituisce uno degli ambienti a maggior naturalità del Monte Barro.
La storica riserva a interesse forestale del Parco è sul versante del monte esposto
a nord e questa sua particolarità la rende molto interessante sia dal punto di vista
climatico che vegetazionale. Ospita belle foreste di faggi, aceri, tigli, frassini,
ciliegi e altre specie e vede la presenza di preziose e storiche sorgenti.
� CENTRO FLORA AUTOCTONA (CFA) – Presso la sede del Parco vi è questa
stazione sperimentale della Regione Lombardia il cui obiettivo fondamentale è
quello di promuovere azioni per la tutela della biodiversità e tali da garantire la
disponibilità di piante autoctone compatibili con le popolazioni lombarde per
progetti di conservazione e per interventi di riqualificazione e recupero
ambientale. Il CFA opera a supporto della D.G. Qualità dell’Ambiente della
Regione Lombardia e si occupa di tutte le fasi che portano alla produzione di
sementi o di piante in vaso, dalla raccolta dei semi in natura, alla loro
conservazione nella Banca del Germoplasma delle Piante Lombarde (realizzata e
gestito dal CFA), allo studio del processo di germinazione e alle successive fasi di
coltivazione in serra e in pieno campo. Il CFA è coinvolto in numerosi progetti
quali la riqualificazione floristica di boschi degradati di pianura, la produzione di
sementi per inerbimenti di aree denudate (cave, piste da sci, ecc.), la produzione
di piante rare o minacciate per interventi di ripopolamento e/o reintroduzione. Al
CFA aderiscono, oltre alla Regione stessa, la Fondazione Minoprio
(sperimentazione agronomica) e le Università degli Studi dell’Insubria (ecologia
vegetale, test di germinazione) e di Pavia (Banca del Germoplasma). Nei
congelatori della Banca del germoplasma sono conservati 1800 campioni di semi
(un terzo della flora lombarda minacciata); ulteriori campioni sono custoditi
presso la Millenium Seed Bank di Kew (Londra).
� LA STAZIONE ORNITOLOGICA SPERIMENTALE DI COSTA PERLA, costituita dal
Parco, è stata nel 1992 riconosciuta dalla Regione Lombardia ed è situata in un
vecchio roccolo di proprietà del Parco ora riconvertito ad attività scientifica per lo
studio delle migrazioni e per scopi didattici. E’ stato uno dei primi centri di
inanellamento italiani ad operare senza l’impiego di animali vivi. Annualmente
vengono fatte due campagne di cattura, una primaverile e una autunnale a cura
di esperti ornitologi. Gli uccelli catturati con le reti vengono inanellati, misurati e
rimessi in libertà senza essere danneggiati. Ad oggi sono stati contrassegnati oltre
30.000 uccelli appartenenti ad 88 specie diverse; alcuni di questi individui sono
stati poi ritrovati in diverse località europee ed africane. La Stazione esegue
anche studi sull’avifauna nidificante sul Monte Barro e partecipa a programmi di
ricerca nazionali ed internazionali. Al roccolo vi è anche la sede della sezione
staccata del Museo Etnografico dell’Alta Brianza dedicata all’illustrazione
dell’uccellagione e della caccia tradizionali.
� IL CENTRO PARCO PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE, che si trova presso l’Eremo
Monte Barro, è costituito da un Centro visitatori, con ingresso comune con il
Museo Archeologico del Barro in cui sono illustrate le peculiarità naturalistiche
del Parco e da un laboratorio ecologico didattico con strumentazioni scientifiche
(stereoscopi, kit per analisi terreno e acque, strumentazioni di laboratorio,
materiali da esercitazione…).
Presso il Centro Parco sono attivi un ostello con 50 posti letto con cucina
attrezzata e sala soggiorno, un bar-ristorante, un salone attrezzato per proiezioni
e convegni, diverse sale riunioni e due grandi terrazzi panoramici spesso utilizzati
per serate astronomiche.
Oltre il parco storico dell’Eremo, sede di un giardino recentemente abbellito e
rinnovato, vi è il “Sentiero botanico Giovanni Fornaciari” in cui, lungo il percorso
ad anello opportunamente attrezzato e illustrato, si succedono cinque tra i più
significativi ambienti delle Prealpi Lombarde: la prateria delle rocce carbonatiche,
il prato magro, lo stipeto, la boscaglia submediterranea e il bosco mesofilo.
� IL MUSEO ETNOGRAFICO DELL’ALTA BRIANZA (MEAB) che si trova in località
Camporeso, documenta la vita quotidiana delle classi popolari, e in particolare
contadine in Brianza e nel Lecchese nei secoli XIX e XX. Attraverso l’uso di un
allestimento tecnicamente innovativo, il museo fornisce al visitatore un’occasione
di incontro con oggetti, immagini, rumori, suoni, gesti della tradizione, con lo
scopo di far conoscere le tecniche di lavoro, le pratiche quotidiane e festive, le
forme espressive, le credenze, le visioni del mondo, presenti nella società di
questo territorio. Inserito nel borgo agricolo di Camporeso, di origini medievali,
presenta un’ambientazione articolata dei suoi materiali in vari spazi: il locale per
l’allevamento del baco da seta, la cucina, la stalla, la cantina, il portico, la sala
dedicata al lavoro dei campi, e quella riservata al flauto di Pan. Come già
accennato l’ultimo piano della stabile che ospita il museo accoglie anche l’ufficio
delle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco e la sezione WWF di Lecco.
� SAN MICHELE è una frazione di Galbiate in cui, nei pressi dell’antica chiesa, il
Parco ha realizzato interventi di riqualificazione forestale, di sistemazione di una
antica sorgente e del relativo lavatoio, di manutenzione del corso d’acqua con
realizzazione di pozze per il gambero di fiume ed ha in corso la realizzazione di un
bosco didattico con un percorso naturalistico illustrativo del bosco e degli
ambienti naturali circostanti. In loco vi è la “Baita Pescate”, di proprietà del
Comune di Pescate, in cui è ubicato un “Centro visitatori Parco” attrezzato per
conferenze e proiezioni e con annesso un giardino naturalistico realizzato dal CFA
e un campo didattico, denominato “Campo del nonno” per progetti di semina di
archeofite.
� I PIANI DI BARRA sono il luogo del Parco archeologico del Barro. Tra il 1986 e il
1997 il Parco ha qui promosso ricerche archeologiche che hanno confermato la
veridicità delle leggende che, fin dal Medioevo, parlavano del Barro come sede di
una mitica città. Gli scavi hanno messo in luce i resti di un castello di età gota ed
un vasto sistema difensivo che cingeva gran parte del monte. Il Parco
Archeologico si articola in terrazze pianeggianti e si estende per circa 8ha in un
contesto ambientale di notevole impatto paesaggistico, in cui il visitatore è
guidato da cartelli didascalici nella visita dei resti dell’abitato, costituito da una
dozzina di edifici (visitabile tutto l’anno). Molti interessanti reperti (più di 400)
rinvenuti durante le campagne di scavo, tra cui monete, utensili da cucina,
ornamenti ecc. sono esposti nelle sale nell’Antiquarium dell’Eremo dove pannelli
esplicativi conducono i visitatori a conoscere la storia e le abitudini dei Goti.
LE PROPOSTE DIDATTICHE
Le proposte didattiche per le scolaresche, di diverso ordine e grado, si articolano in
percorsi di visita, laboratori e lezioni in classe che consentono di esplorare tutte le
realtà di maggior interesse presenti nel Parco, con particolare attenzione ai temi
della salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale. Bambini e ragazzi, in
relazione alle diverse fasce di età, vengono coinvolti in percorsi con giochi ed
esperienze pratiche che fanno leva sulla loro curiosità, stimolano la capacità di
lavorare in gruppo e lo spirito d’avventura. Le attività didattiche sono curate, tramite
apposita convenzione con il Parco, dalla società Aster.
Numerose altre attività didattiche e visite guidate per bambini, adulti e famiglie
vengono realizzate direttamente dal Parco con l’ausilio della Guardie Ecologiche
Volontarie.
Si riportano di seguito i titoli di alcune recenti proposte didattiche rivolte alle
scolaresche e ai gruppi in visita a Monte Barro: Tra semi, fiori e frutti, alla scoperta
della biodiversità - Il campo del nonno - Una giornata da botanico - Evoluzione e
biodiversità - Alla scoperta della biodiversità con la fata Flor. - Dal seme alla pianta: la
Pulsatilla ci racconta la sua storia… - Artisti in erba - L’alfabeto naturale - Il domino
del bosco - Chi mangia che cosa - A ciascuno il suo ambiente - A spasso con gli gnomi.
- Un albero per amico - Favolando nei boschi del Parco - Chi l’ha visto - Per sentieri e
per boschi - Il micro...mondo in un prato - Il bosco e i prati magri: mondi in equilibrio -
La vita che viene dall’acqua - Storie di pietre e di fossili - Che tempo che fa - Un occhio
nel terreno - A volo d’uccello.
IL TERRITORIO DI LECCO
La Provincia di Lecco è stata istituita nell’anno 1992, scorporando il territorio
orientale della Provincia di Como e unendo nel nuovo territorio sei comuni della
Provincia di Bergamo.
Il territorio provinciale occupa interamente la sponda sinistra del Lago di Como e si
protende in modo significativo anche a Sud di questa, nell’alta Brianza orientale,
occupando una superficie complessiva di circa 816 Km. L’intero territorio provinciale
ricade all’interno del bacino del fiume Adda.
Le principali culminazioni montuose (Monte Legnone, Pizzo dei Tre Signori, Grigna
Settentrionale, Monte Resegone) si situano nella fascia latitudinale del Lario e spesso
si collocano lungo lo spartiacque naturale che separa la provincia di Lecco dalla
provincia di Bergamo, dividendo i bacini idrografici della Valsassina e della conca di
Lecco dai bacini di Valtorta, Val Taleggio e valle Imagna. I principali rilievi che
sottolineano il confine orientale sono, da Nord a Sud: il Monte Legnone (2.609 m, la
cima più alta del territorio), il Pizzo Alto (2.512 m), il Pizzo Rotondo (2.495 m), il Pizzo
Melasc (2.465 m), il Pizzo dei Tre Signori (2.554 m), la Corna Grande (2089 m) ed
infine la catena del Monte Due Mani-Resegone (1.875 m). A Sud del Lario, i maggiori
rilievi sono rappresentati dalla dorsale del Monte Cornizzolo-Monte Rai- Corni di
Canzo, che segna il confine naturale con la Provincia di Como, e dall’allineamento
Magnodeno – Corna Camozzera – Monte Tesoro, che prosegue nella dorsale
montuosa dell’Albenza in provincia di Bergamo. Nel settore compreso fra i due
apparati montuosi, le sole culminazioni significative sono quelle del Monte Barro e
del San Genesio, con altezze massime inferiori ai 1.000 metri. La percentuale del
territorio provinciale classificata dall’ISTAT come "montuosa" è pari al 68,4%, la parte
classificata come "collinare" è pari al 31,6%. La porzione di territorio situata al di
sopra dei 1.500 m (quota in larga misura corrispondente, fatte salve le condizioni
pedologiche e microclimatiche locali, al limite del bosco) è valutabile nel 10,9%.
L’area a prevalenza montana espone il territorio di Lecco al rischio di dissesto
idrogeologico e per questo diventa prioritaria l’attività di prevenzione, specie del
vasto bacino idrografico con fiumi appartenenti al reticolo maggiore e minore.
Nel 2006 a Varenna (LC) è stato siglato tra Regione Lombardia e Province lombarde il
protocollo d’intesa denominato “Fiumi Sicuri”, per la diffusione, quale prassi
condivisa e consolidata, di un sistema programmato di manutenzione del bacino
idrografico, al fine di evitare che ramaglie o piante depositatesi nei corsi d’acqua,
possano creare ostruzioni al corretto deflusso delle acque, specie in situazioni di
precipitazioni intese e di piena.
Vera forza dell’Operazione Fiumi Sicuri è la preziosa opera del volontariato, che
costituisce una risorsa insostituibile, oltre ad essere sentinella sul territorio
segnalando le varie situazioni o cambiamenti verificatisi.
L’opera di prevenzione che le Istituzioni e i volontari compiono con competenza e
determinazione ogni giorno costituisce il più efficace mezzo di tutela della nostra vita
e di quella dei nostri cari contro numerose situazioni di emergenza più o meno gravi,
che possono mettere a rischio l’incolumità incolumità.
In provincia di Lecco il volontariato è una forte realtà con oltre 1600 volontari (fonte
Albo Provinciale on line) appartenenti alle 50 organizzazioni di volontariato divise in
Associazioni e Gruppi Comunali. Nell’ambito dell’Assessorato Provinciale opera il
Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni del Volontariato che con il servizio
tecnico provinciale coordina le varie squadre dei volontari per le opere di
manutenzione e prevenzione del territorio, in particolare per le operazioni di Fiumi
Sicuri.
BISOGNI
La crescente complessità degli ambienti e delle aree d’intervento degli Enti
territoriali, rende necessario definire e dettagliare le modalità di raccolta e gestione
dei dati, indispensabili per ottimizzare le fasi di analisi delle problematiche che
consentano una efficace gestione ordinaria e una fruibilità futura degli interventi
messi in opera.
I Volontari in Servizio Civile daranno il loro apporto nelle attività di raccolta e
gestione dei dati territoriali degli Enti sovra comunali, favorendo le attività di
programmazione e gestione degli eventi nelle singole strutture e sul territorio.
Tali bisogni possono essere così sintetizzati:
1) Intervenire su ben definite aree problematiche, documentando le modalità di
intervento e analizzando i risultati raggiunti, creando banche dati
multimediali, da usare anche a fini didattici e formativi.
2) Raccogliere e archiviare in modo più efficace le informazioni relative alle aree
e alle modalità di intervento degli Enti sul territorio creando un database
storico delle attività effettuate e delle soluzioni adottate.
3) Migliorare il coordinamento dei soggetti che collaborano con gli enti
territoriali nelle attività di manutenzione e la valorizzazione del territorio.
4) Dare maggior visibilità alle iniziative e agli interventi che gli enti mettono in
atto, favorendo la crescita culturale dei cittadini con azioni mirate al
coinvolgimento delle scuole e degli operatori culturali nelle attività degli enti.
DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO
I destinatari cui è rivolto il progetto sono i tutti coloro che manifestano interesse per
le bellezze naturalistiche e storiche, per le proposte didattiche e culturali e per le
conoscenze tecniche raccolte e gestite dagli enti territoriali.
Ulteriore destinatario del progetto è l’intero territorio che grazie all’apporto dei
Volontari in servizio civile avrà a disposizione sistemi di conoscenza e di decisione più
dinamici che ne consentiranno una più agevole e accurata gestione.
I beneficiari del progetto sono rappresentati in primo luogo dagli abitanti dei comuni
limitrofi, della Brianza e del Milanese, che avranno a disposizione nuovi mezzi per
accrescere le proprie conoscenze ambientali, tecniche e storiche, sviluppando una
cultura di rispetto per la natura (con particolare riferimento al mondo della scuola) e
di conoscenza e condivisione delle attività sul territorio.
Inoltre le attività contemplate nel progetto stimolano la crescita culturale e
l’aumento della sensibilità ambientale nei cittadini e nelle Associazioni di volontariato
operanti nel territorio, creando nuovi interessi anche economici nel turismo culturale
e commerciale, coinvolgendo altri settori produttivi e commerciali (es. luoghi di
pernottamento e di ristoro, fornitori di servizi) e mettono in atto delle forme più
efficaci di controllo e di gestione territoriale.
Ulteriore beneficiario sarà il personale degli Enti coinvolti che avrà a disposizione
nuovi strumenti decisionali in grado di ottimizzare la gestione degli eventi futuri a
partire da una attenta analisi degli interventi effettuati.
Infine beneficiari del progetto saranno anche i numerosi Gruppi e Associazioni di
Volontari che operano all’interno del territorio che saranno maggiormente coordinati
nei loro interventi di tutela e valorizzazione dell’ambiente e potranno trovare nei
Volontari nuovi e motivati apporti alle loro attività.
7) Obiettivi del progetto:
A. MIGLIORAMENTO DELLA CONOSCENZA E CONTROLLO DEL TERRITORIO E DELLE
SUE RISORSE AL FINE DI OTTIMIZZARNE LE ATTIVITÀ DI FRUIZIONE, TUTELA E
VALORIZZAZIONE.
B. SVILUPPO, PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE
DI MANUNTEZIONE PERIODICA DEL TERRITORIO A SUPPORTO DALLE
ORGANIZZAZIONI DEL VOLONTARIATO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL
RETICOLO IDROGRAFICO, NELL’AMBITO DELL’OPERAZIONE DENOMINATA
“FIUMI SICURI” E PIÙ IN GENERALE NELLE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEGLI
INCENDI BOSCHIVI.
Risultati attesi relativi all’obiettivo generale A (Miglioramento della conoscenza e controllo del territorio e delle sue risorse al fine di ottimizzarne le attività di fruizione, tutela e valorizzazione).
A1) Effettuare una revisione e manutenzione dei percorsi più importanti nel parco: (Sentieri naturalistici e storici più interessanti, sentieri di collegamento tra i manufatti archeologici, sentieri di accesso ai centri visitatori, collegamenti pedonali con le stazioni ferroviarie). Si prevede di ottimizzare la gestione del database fotografico dei manufatti esistenti, georeferenziando le fotografie della segnaletica, rinnovando almeno il 20% dei pannelli didattici danneggiati o scoloriti e realizzandone ulteriori per illustrare le nuove opere realizzate nel territorio.
A2) Effettuare interventi di gestione e tutela ambientale nelle aree di proprietà del Parco
con particolare attenzione al recupero e alla divulgazione di notizie storiche e scientifiche relative alle sorgenti dell’ex Albergo Monte Barro, al Giardino Alpino Daphnea, all’ex Roccolo di Costa Perla, alla cripta della Chiesa di San Michele. Si prevede di affidare ai Volontari in Servizio Civile, affiancati dagli Amici del Museo Archeologico, il mantenimento del giardino attiguo al Centro Parco dell’Eremo in particolare realizzando una mappa del giardino stesso e una revisione dell’impianto di irrigazione, attivo già da tre anni.
A3) Collaborare con le guide del Museo alla manutenzione della vasca didattica in zona
archeologica e alla gestione del campo di orienteering realizzato a Pian Sciresa. Si prevede di rinnovare il contenuto della vasca didattica in zona archeologica e di ricollocare i cartelli del campo di orienteering e di aggiornarne la cartografia effettuando rilievi con GPS.
A4) Ampliare la valenza storico-didattica dell’Osservatorio Ornitologico di Costa Perla
attraverso la realizzazione di pannelli didattici e guide multimediali relative all’uso delle piante con funzioni di richiamo per favorire lo stazionamento e la cattura degli animali per fini scientifici. Si prevede di introdurre diverse varietà di fiori e cespugli da bacca, favorendo le piante tradizionalmente utilizzate nelle attività di aucupio e di collaborare alla potatura delle piante tradizionalmente impiegate nella realizzazione del Roccolo e della Bresciana.
A5) Migliorare il monitoraggio e controllo del territorio del Parco in coordinamento con
le Guardie Ecologiche Volontarie e i volontari delle squadre antincendio che operano nel Parco. Si prevede un incremento del 20% delle ore di pattugliamento soprattutto nei periodi di grave rischio di incendio boschivo.
A6) Collaborare alla raccolta di semi per la Banca del Germoplasma e la produzione di
piante autoctone in collaborazione con il CFA. Si prevede la raccolta semi e di talee di una dozzina di specie presenti nel territorio del Parco e attualmente non ancora conservate e tutelate nella Banca del Germoplasma e un incremento del 5% di produzione di specie rare.
A7) Collaborare nella gestione della serra del Centro Flora Autoctona, curando la raccolta
e la produzione di piante di specie autoctone particolarmente, pregiate presenti nel
territorio delle aree protette della Lombardia, conservate e tutelate nella Banca del Germoplasma da far piantumare nei siti di ripristino forestale dei territori di provenienza.
A8) Collaborare con le guardie ecologiche e i volontari delle associazioni ambientalistiche
nella raccolta e nella gestione di dati relativi alle fauna del parco, con particolare attenzione alle popolazioni di chirotteri, anfibi e molluschi e crostacei.
A9) Migliorare la conoscenza storica e la gestione delle strutture didattiche del sito
Archeologico di Monte Barro. Si prevede di affiancare i volontari nell’effettuazione di ricerche di superficie e nelle manutenzioni ambientali e delle strutture didattiche nelle zone archeologiche e nei pressi delle nuove aree di scavo.
A10) Migliorare le modalità di gestione delle fasi di informazione, prenotazione e
accoglienza dei gruppi e delle scolaresche (si prevede di affiancare i volontari alle guide nella prossima campagna di presentazione delle attività didattiche alle scolaresche e di collaborazione nella realizzazione di un calendario unico on line delle attività per ottimizzare la gestione contemporanea delle prenotazioni).
A11) Migliorare le modalità di gestione e di archiviazione delle pratiche di autorizzazione
e concessione rilasciate dagli Enti territoriali (si prevede di curare la redazione di elenchi contenenti informazioni georeferenziate, andando anche a recuperare i dati relativi agli anni precedenti).
A12) Migliorare l’accoglienza dei visitatori e degli ospiti del Centro Parco per l’educazione
ambientale (si prevede di incrementare del 30% le ore di assistenza al Centro Parco affiancando i volontari alle guide dell’Associazione Amici del Museo Archeologico del Barro e consentendo un più efficace utilizzo delle attrezzature didattiche multimediali).
A13) Incrementare il numero di visitatori al Roccolo di Costa Perla e la loro assistenza,
durante le campagne scientifiche di cattura e inanellamento (si prevede di incrementare le visite del 15%, affiancando i volontari ai naturalisti dell’Associazione Faunaviva, impegnati nelle attività di cattura ed inanellamento).
A14) Rinnovare il materiale promozionale e didattico (depliant, piccole brochure,
contenuti multimediali su supporti magnetici o pubblicati in rete, ecc.), migliorare i sistemi di raccolta e di analisi dei dati di gradimento anche attraverso questionari ai visitatori e alle scolaresche.
A15) Migliorare la conoscenza e la gestione dei dati sulla fauna del parco e ottimizzare la
gestione delle strutture realizzate (stagni, pozze e batboxes) per monitorare e tutelare la fauna minore.
A16) Contribuire alla mappatura e al rilievo dei manufatti in pietra a secco presenti nel
territorio e alla realizzazione di corsi didattici e pubblicazioni, volti a tramandarne le
tecniche e le capacità costruttive al fine di conservare e tutelare tali testimonianze, notevoli anche dal punto di vista archeologico.
B Risultati attesi relativi all’obiettivo generale B (sviluppo, programmazione e pianificazione
di un sistema di gestione di manuntezione periodica del territorio a supporto dalle
organizzazioni del volontariato di protezione civile, con particolare riferimento al reticolo
idrografico e nell’ambito dell’operazione denominata “fiumi sicuri” e più in generale nelle
attività di prevenzione degli incendi boschivi”).
B1) Si prevede che i Volontari in Servizio Civile analizzino e archivino le richieste di intervento pervenute da parte dei Comuni, Comunità Montane e Parchi, oltre che dalle Organizzazioni di volontariato impegnate nell’ambito dell’operazione denominata “fiumi sicuri” e più in generale nelle attività di prevenzione degli incendi boschivi”). Si provvederà inoltre alla gestione cartografica con mappatura dei luoghi e degli interventi con sistemi GIS.
B2) Si prevede che i volontari provvedano alla valutazione dei luoghi redigendo un elenco delle necessità e valutando le priorità degli interventi. B3) Verranno inoltre progettate e messe in atto attività di informazione, sensibilizzazione e divulgazione mirate alla tutela e cura del territorio, da attuarsi anche in orario serale e festivo presso sedi comunali e sale civiche presenti nel territorio provinciale, oltre che presso sedi delle Organizzazioni di volontariato di protezione civile. B4) Si prevede inoltre di affiancare i Volontari al personale degli Enti Territoriali nelle attività di verifica esterna, durante l’esecuzione degli interventi, collaborando nella documentazione e della geolocalizzazione delle attività svolte. B5) Si provvederà in ogni caso all’aggiornamento e all’implementazione dei data base e dei sistemi gis con mappatura e documentazione degli interventi svolti. B6) Si prevede inoltre che i volontari partecipino alle attività di pianificazione con il comitato di coordinamento delle organizzazioni di Volontariato della Provincia di Lecco, partecipando a sopralluoghi e/o incontri operativi anche serali e festivi sui luoghi di interesse. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio
civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Si prevedono i seguenti piani di attuazione per il raggiungimento degli obiettivi:
• prima accoglienza;
• formazione generale e specifica;
• realizzazione delle attività previste;
• monitoraggio;
• valutazione in itinere e valutazione finale.
L’intero percorso verrà monitorato durante tutte le fasi e sarà accompagnato
dall’operatore locale di progetto (OLP) al fine del conseguimento di autonomia
operativa del volontario.
Per il raggiungimento degli obiettivi indicati sono previste le seguenti fasi temporali:
N. Fasi
Tempistica relativa ai 12 mesi
Preliminare 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
1 Incontri tra le figure coinvolte nel progetto
2 Riscrittura delle attività
3 Predisposizione logistica
4 Accoglienza/inserimento
5 Formazione generale
6 Formazione specifica
7 Attività di progetto
8 Verifiche/monitoraggio
9 Produzione report periodici
10 Valutazione finale
Sviluppo del punto 7 con riferimento agli obiettivi generali A e B e relativi risultati attesi sopra esposti:
Attività Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Affiancamento al personale degli Enti e dei Gruppi di volontariato nello svolgimento dell’attività amministrativa ordinaria.
Affiancamento ai gruppi di volontariato per miglioramento itinerari notevoli (fotografie georeferenziate e tracciati GPS) e controllo reticolo idrogeografico e fasce tagliafuoco.
Progetto grafico, stampa e posa in opera dei nuovi pannelli didattici.
Posa in opera nuovi cartelli e manutenzione segnaletica esistente.
Mappatura e revisione impianti del giardino storico dell’Eremo. Realizzazione cartelli tematici e didattici.
Rinnovamento materiali didattici in zona archeologica e nel campo di orienteering (vasca didattica, cartine dettagliate e tracciati GPS).
Studio e attuazione di interventi all’Osservatorio Ornitologico (Prevenzione e riparazione danni prodotti dalla fauna locale, realizzazione nuovi pannelli, piantumazione fiori e bacche).
Collaborazione all’organizzazione e accoglienza di gruppi in visita all’Osservatorio Ornitologico di Costa Perla in affiancamento agli incaricati della Associazione Faunaviva.
Affiancamento a personale del CFA per raccolta di semi e talee eventualmente anche nel territorio di altre Aree protette Lombarde.
Affiancamento alle guide ambientali di Aster per distribuzione e piantumazione di specie autoctone e per supporto a lezioni nelle scuole del territorio.
Supporto ad attività di ricerca e manutenzioni ambientali in zona archeologica
Supporto alle guide di Aster durante le visite guidate di scolaresche al CFA e nel Parco Monte Barro.
Collaborazione all’accoglienza e assistenza dei visitatori del Centro Parco per l’educazione ambientale in affiancamento agli “Amici del Museo Archeologico del Barro” soprattutto nei periodi di maggiore affluenza di visitatori.
Monitoraggio e controllo del Parco con coordinamento GEV e volontari AIB.
Rinnovo materiali promozionali e pagine web, realizzazione questionari per i visitatori.
Gestione e cura delle strutture realizzate (stagni, cassette nido e batboxes) per monitorare e tutelare la fauna minore.
Mappatura degli antichi muretti a secco e collaborazione con i volontari del WWF nella realizzazione di corsi didattici .
Analisi e mappatura con sistemi GIS delle richieste di intervento sul territorio degli Enti.
Studio e valutazione dei luoghi e delle priorità degli interventi.
Progetto e attuazione di attività di informazione, sensibilizzazione e divulgazione mirate alla tutela e cura del territorio.
Affiancamento al personale e ai Volontari impegnati nelle attività di verifica esterna,
durante l’esecuzione degli interventi, collaborando nelle fasi di documentazione e geolocalizzazione delle attività svolte
Realizzazione e aggiornamenti di un calendario on line delle attività per la agevolare la gestione delle prenotazioni e degli interventi
Aggiornamento e implementazione dei data base e dei sistemi GIS con mappatura e documentazione fotografica degli interventi svolti.
Organizzazione e cura di incontri divulgativi anche serali e festivi sui luoghi e tematiche di interesse.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
Le risorse umane coinvolte saranno formate da operatori interni ed esterni che
hanno adeguata esperienza presso gli Enti e che forniranno le proprie conoscenze e
la propria esperienza per l’acquisizione da parte dei volontari delle necessarie
competenze per l’espletamento delle attività previste in modo che i volontari siano
motivati all’apprendimento e all’acquisizione di competenze frutto dell’esperienza
diretta e concreta. Complessivamente i volontari nell’espletamento delle attività
saranno seguiti/affiancati da:
• personale in servizio presso il Parco (Direttore, responsabile amministrativo,
responsabile tecnico), la Provincia e i Comuni coinvolti nelle attività;
• personale in servizio presso la Provincia di Lecco per l’utilizzo di strumentazioni
GPS e sistemi GIS e per attività di sensibilizzazione e comunicazione istituzionale,
rivolta agli Enti e alla cittadinanza e i sopralluoghi sui siti di interesse;
• consulenti e collaboratori dei due Enti ( tecnici, urbanisti, forestali, consulenti per
la sicurezza, responsabili delle attività didattiche, ecc.);
• amministratori degli Enti;
• volontari in servizio presso il Parco: (30 Guide, 12 Guardie Ecologiche Volontarie,
volontari WWF Lecco, volontari associazione Amici del Museo del Barro, 7
squadre antincendio boschivo operanti nel Parco, altre associazioni di
Volontariato operanti nel territorio);
• personale del Centro Flora Autoctona (Coordinatrice CFA, 3 ricercatori assunti su
specifici progetti, 5 borsisti, due stagisti e 42 volontari coinvolti nella raccolta di
semi e altre attività analoghe);
• ricercatori dell’Università di Pavia e dell’Insubria (n. 3) per attività specialistiche
del CFA (Banca del germoplasma – riproduzione specie rare);
• esperti dell’Associazione naturalistica Faunaviva per la Stazione Sperimentale di
Costa Perla (n. 5 incaricati e diversi stagisti);
• educatori (n. 15) della Cooperativa Aster che gestisce le visite di istruzione di
scolaresche nel Parco;
• volontari (n. 65) del Museo Etnografico dell’Alta Brianza (MEAB);
• volontari delle associazioni locali e dei gruppi di protezione civile che operano per
la salvaguardia e la tutela del territorio.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo che i volontari svolgeranno scaturisce dagli obiettivi individuati nel progetto
che si connota come ruolo di affiancamento al personale degli Enti e delle
Associazioni operanti nel Territorio.
Le attività generali sono:
• partecipare a incontri finalizzati alla conoscenza del territorio;
• collaborare alla preparazione e al rinnovo dei materiali didattici e divulgativi;
• collaborare alla progettazione e alla messa in opera delle attività specifiche;
• partecipare all’elaborazione dei dati implementando la banche dati numeriche e
cartografiche;
• condividere gli strumenti per la verifica e l’analisi dei risultati;
• sperimentare le competenze acquisite per una gestione autonoma delle attività
di progetto e di intervento.
Le attività che si riferiscono agli obiettivi specifici di progetto sono quelle di cui alla
tabella del punto 8.1.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
3
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
o Disponibilità per un orario flessibile con occasionali impegni serali e festivi. o Disponibilità a portare una divisa. o Disponibilità ad effettuare il servizio nel mese di agosto.
3
1400
5
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Le attività di promozione e sensibilizzazione verranno rese note attraverso un piano di
comunicazione che comprenderà sia azioni riferite a tutti i progetti di servizio civile
dell’Ente sia quelle specifiche per le singole sedi di progetto.
Le attività di promozione saranno così articolate:
Comunicazione:
- pubblicizzazione del bando UNSC e del progetto attraverso comunicati stampa e appositi
volantini e locandine, diffusi agli organi di informazione locale e alle sedi interne ed esterne
degli enti di progetto.
Sarà dedicata particolare attenzione alla comunicazione del progetto direttamente ai
giovani, mediante siti internet della Provincia e dei Comuni e delle Biblioteche, Notiziari
Comunali, newsletter, mailing list, avvisi personalizzati ai giovani interessati al Servizio
civile; inoltre, attraverso i Servizi Informagiovani e i Centri di Aggregazione Giovanile della
provincia di Lecco, le Biblioteche comunali, l’Ufficio d’informazione e accoglienza turistica
della Provincia.
Gli Operatori Locali di Progetto inoltre parteciperanno a uno o più incontri di presentazione
del Progetto organizzati direttamente dalla Provincia o in collaborazione con gli enti del
Tavolo Territoriale di Coordinamento del Servizio Civile Nazionale.
Sensibilizzazione:
- Le attività di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale saranno realizzate nell’ambito
del progetto di promozione strategica che fa capo al Tavolo Territoriale di Coordinamento
del Servizio Civile Nazionale, la cui segreteria tecnica è gestita dal So.Le.Vol. - Centro Servizi
Volontariato. Fanno parte del Tavolo i principali enti della provincia di Lecco: Provincia e
Comune di Lecco, ARCI Servizio civile, Caritas Ambrosiana, Api Provinciale, Unione Italiana
Ciechi, Consorzio Consolida, Spazio Regione Lombardia, COE Barzio, Associazione Il
Gabbiano di Colico.
Le finalità prevalenti del Tavolo sono di promuovere e far crescere la cultura del Servizio
civile nei giovani e nella comunità territoriale, organizzare strategie comunicative condivise
e mirate, raccordare gli enti di Servizio civile per elevare la qualità dei progetti affinché essi
siano sempre più rispondenti alla lettura dei bisogni della comunità. Le principali iniziative
riguardano le modalità di promozione del Servizio Civile nelle Scuole superiori del territorio
attraverso la valorizzazione delle testimonianze dei giovani che hanno già svolto l’anno di
servizio civile, la produzione di strumenti informativi mirati, l’impiego di canali comunicativi
vicini al linguaggio giovanile (video sul Servizio civile, trasmissioni radiofoniche ecc.).
Ore dedicate alla promozione e sensibilizzazione: 30 ore circa.
Per quanto riguarda le attività generali di promozione e sensibilizzazione dell’ente
Provincia si rinvia al “documento sul Sistema di comunicazione e coordinamento del
Servizio civile” prodotto in fase di accreditamento.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri stabiliti dall’Ufficio Nazionale Servizio Civile
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Il monitoraggio e la valutazione saranno processi complementari: si prenderanno in
considerazione sia l’iter del progetto (rapporto obiettivi- risultati, stato di avanzamento
delle attività, rispetto dei tempi di lavoro), sia gli aspetti di crescita dei volontari.
Saranno rilevati, con misurazione quali-quantitativa, i seguenti fattori, per valutare
aspettative, capacità, competenze, comportamenti organizzativi e livello di soddisfazione,
in fase iniziale, in itinere e alla fine del periodo di servizio:
- motivazione
- coinvolgimento / responsabilizzazione nei processi lavorativi
- flessibilità
- autonomia nello svolgimento dei compiti assegnati
- comunicazione ed attenzione al cittadino utente
- qualità e precisione del lavoro svolto
Si avrà cura di coinvolgere fin dall’inizio del servizio gli stessi volontari nei processi
valutativi, onde favorirne la condivisione dei significati e la motivazione personale.
Saranno utilizzati i seguenti strumenti e metodologie:
- questionario quadrimestrale di autovalutazione (in ingresso, intermedio uno, intermedio
due e finale)
- colloqui individuali quadrimestrali con progettista (in ingresso, intermedio uno,
intermedio due e finale)
- incontri di verifica individuali mensili con OLP
- incontri periodici di monitoraggio fra progettista e OLP (quadrimestrali)
- scheda di monitoraggio e verifica del progetto per valutare sia il raggiungimento degli
obiettivi sia il ruolo e i compiti dei volontari
- report di valutazione del progetto (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale)
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
o Possesso patente di guida tipo B (per gli spostamenti all’interno del Parco e
spostamenti fuori sede - es. Provincia di Lecco - con l’automezzo del Parco).
o Capacità di operare al personal computer con le comuni applicazioni e conoscenza
essenziale della tecnologia dell'informazione.
o Capacità di gestione gestione di database topografici e Sistemi Informativi Territoriali.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Le risorse finanziarie aggiuntive verranno stanziate dagli Enti per garantire ad ogni
volontario in Servizio Civile:
o Postazione PC, scrivania e relativo corredo;
o materiale per la formazione specifica;
o carburante per l’automezzo di proprietà dell’Ente utilizzato per ragioni di servizio;
o buoni pasto per le giornate in cui si prevede il rientro pomeridiano.
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Il progetto, per una sua migliore e più incisiva realizzazione, prevede il concreto apporto, come da documenti allegati, dei seguenti partner (vedasi documentazione allegata):
o Società Aster: affiancamento per visite guidate e attività didattiche di scolaresche.
o Associazione FaunaViva: affiancamento in occasione delle campagne di cattura e
inanellamento uccelli a scopo scientifico e attività didattiche di scolaresche e gruppi
all’interno del Parco Monte Barro.
o Ditta Morganti s.p.a. Kapriol: fornitura gratuita di divise e materiale tecnico.
o Associazione WWF Lecco: affiancamento per interventi di riqualificazione
ambientale e attività di raccolta e gestione di dati relativi alla fauna del territorio,
con particolare attenzione alle popolazioni di chirotteri, anfibi e molluschi.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Gli enti dispongono di sufficienti risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione
del progetto nonché di biblioteche specialistiche con testi relativi alle attività dei volontari.
L’abbigliamento dei volontari e i materiale tecnico necessario verranno forniti
gratuitamente dalla ditta Morganti s.p.a. - Kapriol, partner del progetto.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
27) Eventuali tirocini riconosciuti:
NO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
La Provincia attraverso la formazione generale e specifica, l’esperienza sul campo, il
confronto con gli operatori professionali e le attività di monitoraggio e verifica, favorirà
l’acquisizione delle seguenti competenze:
- conoscenza del funzionamento dei servizi sociali comunali
- capacità relazionali nei confronti di soggetti fragili
- competenze animative
- lavoro di equipe
- lavoro di rete, in particolare con il volontariato
- capacità di progettazione, monitoraggio e valutazione delle attività svolte
- capacità di relazioni e accoglienza del pubblico
- capacità di seguire attività di promozione e comunicazione sociale
- capacità di raccogliere statistiche
- uso del personal computer e di internet
Le competenze acquisite saranno certificate mediante procedura di valutazione a cura di
APAF, Agenzia Provinciale Attività Formative, iscritta all’Albo regionale degli operatori
accreditati per i servizi di istruzione e formazione professionale con il n. 600.
(dichiarazione allegata).
Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:
Sala riunioni della Provincia di Lecco – C.so Matteotti, 3 e Piazza Lega Lombarda, 4 – LECCO (proprietà della Provincia di Lecco).
30) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’Ente con formatore accreditato.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con la pubblicazione delle “Linee guida per la
formazione generale” (Aprile 2006) ha voluto indicare “una sorta di principi che, pur non
potendo prefigurarsi come sistema formativo completo, indicano un modello che tutti gli
Enti dovranno impegnarsi a rispettare nella loro attività di formazione”.
Il presente percorso formativo è stato progettato in base all’esperienza maturata in questi
anni nell’ambito della formazione e partire dalle Linee Guida dell’Ufficio Nazionale.
É in questa prospettiva che si pone il percorso formativo di 43 ore, suddiviso in 8 incontri,
nei quali gli itinerari, differenziati e strutturati con modalità di ascolto, di partecipazione, di
interattività e di confronto, aiuteranno i giovani a prendere coscienza del valore e a
riflettere sul significato di questo tempo, dedicato alla “difesa (con mezzi ed attività non
militari) della Patria”. Filo conduttore sono e saranno alcuni passi della Costituzione
repubblicana, testo e patto fondamentale di autoriconoscimento e di appartenenza dei
cittadini del nostro Paese: luogo ove si ricomprendono e si ricompongono, in unitarietà di
intenti, di reciprocità tra doveri e diritti, in un rinnovato consenso etico e civile,
responsabilità, solidarietà, sussidiarietà, diritti di cittadinanza e cittadinanza dei diritti.
Il percorso formativo si pone come obiettivo una formazione generale senza entrare nel
particolare dei progetti o degli enti proponenti. Pertanto presuppone che venga integrato
dalla formazione specifica che ogni ente è tenuto a fare.
FINALITÁ E OBIETTIVI FORMATIVI
Le finalità sono riassumibili nel:
1) prendere coscienza, in maniera riflessa e confrontata, del proprio servizio di difesa alla
Patria, nella forma che rifiuta mezzi ed attività militari;
2) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce alla realizzazione dei principi
costituzionali della solidarietà;
3) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce al consolidamento dei diritti sociali,
alla costruzione dei servizi alla persona, alla maturazione della pace tra i popoli;
4) prendere coscienza delle motivazioni etico-antropologiche, che fanno della solidarietà
elemento costitutivo del patto sociale di cittadinanza;
5) prendere coscienza delle dimensioni istitutive e costitutive della relazione
interpersonale, nelle situazioni di confine, laddove transitano e talora abitano le
differenziate forme di fragilità;
6) prendere coscienza che un impegno civile e sociale, maturato e implementato nel
periodo del servizio civile, può aprire itinerari e percorsi di possibile impegno sociale,
sia sul piano di prospettive professionali che di possibili scelte di volontariato, ad
esempio nelle molteplici espressioni del terzo settore;
Gli obiettivi sono riassumibili nel:
1. favorire conoscenza e confronto con altri giovani che operano in servizi omologhi e/o
analoghi e/o differenziati, per la crescita di una corretta e matura coscienza civica;
2. favorire conoscenza e confronto sull’evoluzione del concetto di difesa della Patria (art.
11 e 52 Cost.), nell’ottica della promozione sociale e della protezione civile;
3. favorire conoscenza e confronto sui temi della pace, del ripudio della guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali (art. 11 cost.), della promozione della giustizia, della difesa
dei diritti umani;
4. favorire conoscenza e confronto delle prospettive di politica sociale, di organizzazione
dei servizi alla persona, di protezione civile, di politiche culturali e ambientali, a partire
dalle singole e personali esperienze di servizio civile;
5. favorire conoscenza e confronto sulla globalizzazione e sulle implicanze, dentro
l’orizzonte economico e finanziario, per i percorsi della solidarietà, che pure evoca e
invoca globalizzazione;
6. favorire conoscenza e confronto sulle prospettive di costruzione e costituzione di una
propria identità, a partire dall’incontro con le differenziate fragilità esistenziali;
7. favorire conoscenza e confronto sulle dimensioni istitutive e costitutive della
condizione giovanile, anche in ordine ai rischi del moltiplicarsi delle forme di disagio
personale, sociale e spesso esistenziale;
8. favorire conoscenza e confronto sui principi fondamentali del patto costituzionale, con
particolare riferimento ai rapporti civili, ai rapporti etico-sociali, ai rapporti economici,
ai rapporti politici;
9. favorire conoscenza e confronto sulla virtuosa crescita di un buon rapporto con se
stessi (identità), con la realtà (esperienza), con gli altri (relazione interpersonale),
proprio a partire dall’esperienza del servizio civile;
10. favorire conoscenza e confronto di possibili ambiti di sviluppo e di continuazione
(professionale e/o volontaria) dell’esperienza del servizio civile, come testimonianza e
implementazione personale e personalizzata dell’inderogabile dovere di solidarietà.
Il percorso formativo è progettato e coordinato da un formatore accreditato.
Con i partecipanti verrà definito un “Patto Formativo” per cui la frequenza è obbligatoria a
tutto il percorso.
Saranno realizzate attività interattive e coinvolgenti, brainstorming, lavori di gruppo,
simulazioni, giochi di ruolo, testimonianze, che favoriranno la circolarità delle esperienze,
la comunicazione e l’ascolto.
Saranno distribuite brevi dispense, riferimenti bibliografici, sitografie e testimonianze
scritte per approfondimenti.
33) Contenuti della formazione:
STEP 1: Servizio civile: io, persona e cittadino. Cittadinanza delle solidarietà
I fondamenti giuridici e le regole del Servizio Civile
Obiettivo: durante questo modulo vengono indicati ai/lle giovani i principi giuridici e
costituzionali (art. 11 e 52 cost. e simili) da cui discende il servizio civile e i riferimenti
normativi da cui dipende il loro servizio (legge 64/01, decreto legislativo 77/02, circolare
applicative)
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-2-3-8
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense,
Durata: 4 ore e mezza
STEP 2: Servizio civile: io con l’ente
Dove e con chi farò il mio servizio
Obiettivo: fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a
prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche
e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 10
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense
Durata: 4 ore e mezza
STEP 3: Servizio civile: io con (gli) altri. Perché?
Le mie aspettative dal servizio
Obiettivo: attraverso animazione e dinamiche di gruppo i/le giovani vengono stimolati a
interrogarsi sulle loro motivazioni, a esplicitare aspettative e desideri inerenti il servizio,
all’acquisizione soggettiva dell’esperienza che hanno iniziato a vivere. Diventa occasione
anche per lavorare sulla identità del gruppo e su come lavorare in gruppo.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-10
Metodo: Lavori di gruppo, role playing
Durata: 8 ore
STEP 4: Servizio civile: io con (gli) altri. Dove?
Gli attori del servizio civile e la Carta Etica del Servizio Civile
Obiettivo: accompagnare i giovani ad entrare nel sistema servizio civile presentato i diversi
attori che a questo sistema partecipano: le istituzioni (Stato UNSC, Regioni), gli enti, i
giovani. Andando a definire le relazioni che si istaurano tra essi. Approfondimento della
Carta Etica del Servizio Civile.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 7-8-9
Metodo: Lavori di gruppo, role playing
Durata: 4 ore e mezza
STEP 5: Servizio civile: gli altri con me. Come?
Il Servizio Civile in rapporto alla progettazione
Obiettivo: in questo modulo si affronteranno tematiche ed aspetti relativi al progettare
(caratteristiche, fasi, tecniche). Partendo dalla definizione di “progetto”, i volontari saranno
chiamati ad una lettura critica del proprio progetto di servizio civile e successivamente ad
una simulazione vera e propria di progettazione.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 11
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense
Durata: 8 ore
STEP 6: Servizio civile: dalla globalizzazione alle globalizzazioni
La pace e la non violenza
Obiettivo: partendo dall’analisi di alcune dinamiche del tempo presente, essenzialmente la
globalizzazione, e da alcuni eventi significativi del nostro tempo, i/le giovani vengono
aiutati a cogliere le ricadute nella collettività del proprio agire, in termini di solidarietà e
condivisione. Attenzione viene posta anche ad un’attenta riflessione sul valore della non
violenza, sulla difesa dei diritti umani, sulla promozione della giustizia e sulla pace.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 2-4
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, utilizzo strumentazione multimediale
Durata: 4 ore e mezza
STEP 7: Servizio civile: io e tutti gli altri: dalla difesa alla promozione dell’aiuto e delle
tutele.
La relazione d’aiuto
Obiettivo: a partire dalle esperienze concrete dei servizi ai giovani vengono forniti spunti di
riflessione e indicazioni circa la relazione d’aiuto.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 6
Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, lavori di gruppo.
Durata: 4 ore e mezza
STEP 8: Servizio civile: gli altri con me nella città
Il Servizio Civile scuola di cittadinanza
Obiettivo: Si approfondiranno i concetti di cittadinanza attiva e di responsabilità sociale, a
partire dal possibile incontro con testimoni che operano nella società. Essendo anche il
modulo conclusivo si vuole verificare il percorso formativo compiuto, per cogliere le
acquisizioni e le consapevolezze assunte dai giovani rispetto alla loro esperienza di servizio
civile.
Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 5-6-7-9
Metodo: Lavori di gruppo, questionario d’uscita e di valutazione
Durata: 4 ore e mezza
34) Durata:
43 ore
Formazione specifica dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Consorzio Parco Monte Barro – Via Bertarelli 11, Galbiate (Lc) ed anche presso le strutture
e gli ambienti naturali del Parco.
36) Modalità di attuazione:
La formazione avverrà in proprio con formatori di Parco Monte Barro, Università di Pavia e
Università dell’Insubria.
La fase di formazione con apprendimento teorico-pratico iniziale comporterà l’esposizione
teorica e pratica dei contenuti formativi attraverso lezioni introduttive e riunioni presso gli
uffici del parco e incontri formativi in campo, nel territorio del Parco Monte Barro.
In seguito, in base ai risultati raggiunti, alle conoscenze e alle attitudini dei partecipanti,
verranno sperimentati gli ambiti di carattere operativo dei volontari in servizio civile con
l’affiancamento degli operatori: questa fase di addestramento implica una modalità di
apprendimento sul campo, che peraltro ricorrerà più volte nel corso dell’anno di servizio
civile, in particolare in occasione dei momenti di valutazione.
Relativamente alla conoscenza del territorio, si prevede di affiancare ai volontari in servizio
civile le Guardie Ecologiche Volontarie del Consorzio che hanno pluriennale conoscenza ed
esperienza degli ambienti e delle attività del Parco Monte Barro.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
- Mauro Villa, nato a Milano il 14.03.1960, residente a Abbiategrasso (MI) in Via
C.Pisacane, 12 – C.F. VLLMRA60C14F205U.
- Cerabolini Bruno Enrico Leone, nato a Pavia (PV) il 10.06.1958, residente a Varese in
Viale Borri, 282 – C.F. CRBBNN58H10388G.
- Rossi Graziano, nato a Alfonsine (RA) il 6.09.1960, residente a Carbonara al Ticino
(PV) in Via della Stazione, 67 – C.F. RSSGZN60P06A191S.
- Castelletti Lanfredo, nato a Lecco l’11 marzo 1942, residente a Erba (Co), in Via
Buonarroti, n°34- C.F. CSTLFR42C11E507Z.
- Valsecchi Fabio, nato a Oggiono (Lc) il 20.04.2968, residente a Oggiono (Lc), in Via
Don Saporiti, n° 14 – C.F. VLSFBA68D20G009V.
- Arosio Daniela, nata a Morbegno (So) il 17.06.1973, residente in Via Marco
D’Oggiono, n° 5 – C.F. RSADNL73H57F712S.
- Visconti Gian Pietro, nato a Trescore Balneario (Bg) il 19.01.1980, residente ad
Ambivere (Bg), in Via Mazzini, n° 41.
Vedasi curricula allegati.
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
• Conoscenza specifica e diretta degli argomenti e delle attività proposte.
• Conoscenza delle procedure di lavoro e dei protocolli ad essi correlate.
• Conoscenza delle normative di legge e delle procedure correlate.
In particolare il Prof. Cerabolini dell’Università dell’Insubria di Varese, si occuperà della
formazione relativa alla riproduzione di specie rare di flora autoctona, il Prof. Rossi del
Dipartimento di Ecologia del Territorio dell’Università di Pavia curerà la formazione relativa
alla raccolta di semi per la banca del germoplasma, il Dott.Castelletti si occuperà della parte
storica, archeologica e museale, il dott. Fabio Valsecchi della Provincia di Lecco, curerà la
formazione relativa all’utilizzo di strumentazioni GPS e sistemi GIS e al confronto e
coordinamento con le Organizzazioni di Volontariato, organizzando i sopralluoghi sui siti di
interesse; la Dott.ssa Daniela Arosio della Provincia Di Lecco seguirà la formazione per attività
di sensibilizzazione e comunicazione istituzionale, rivolta agli Enti e alla cittadinanza, e infine il
Dott.Villa, direttore del Parco Monte Barro curerà la formazione specifica relativa a tutti gli
altri progetti dei volontari.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
L’operatore locale di progetto e i formatori svolgeranno formazione specifica mediante:
• lezioni con esercitazioni in campo e su personal computer;
• distribuzione di normativa specifica;
• ricerca mirata di materiale in rete e utilizzo di software formativo;
• raccolta, gestione e archiviazione di dati geografici e fotografici;
• produzione e modifica di presentazioni multimediali;
• esame di casi simili precedentemente affrontati, analisi delle problematiche e delle
alternative;
• mappatura GPS e rilevamento fotografico di punti d’interesse presenti nel territorio
• periodici aggiornamenti e confronti anche per via telematica;
• uso delle serre e di attrezzature per il trattamento e la conservazione dei semi del
Centro Flora Autoctona;
• utilizzo dei materiali di ingegneria naturalistica per la risoluzione di problematiche
ambientali .
40) Contenuti della formazione:
• conoscenza della rete viaria e sentieristica e degli ambienti di maggior interesse;
• conoscenza delle strutture del territorio con particolare riferimento agli immobili e
alle attività degli Enti oggetto di interventi;
• analisi dell’offerta didattico/formativa del Parco, degli incontri con le scolaresche e
dell’organizzazione delle visite guidate;
• rilievo e analisi delle opere di difesa del suolo realizzate nel territorio e da gestire
curandone lo sviluppo e la manutenzione;
• tecniche di raccolta, campionamento e ripulitura di semi e piante per la banca del
germoplasma da effettuarsi direttamente in campo, nelle aree protette lombarde, e
presso il laboratorio e le serre del Centro Flora Autoctona;
• analisi e sperimentazione dei protocolli di riproduzione di specie rare;
• utilizzo sistemi di rilevamento dati GPS con installazione su pc e uso del software per
la creazione di cartografia a partire dai dati GPS;
• analisi delle procedure per il salvataggio, l’archiviazione e il trattamento dei dati
geografici;
• organizzazione delle basi di dati relative alla segnaletica sentieristica e viaria;
• gestione delle documentazioni fotografiche e cartografiche;
• gestione, trattamento, analisi e archiviazione dei dati digitali (mappe tematiche e
tracciati GPS);
• organizzazione di eventi, progetto e realizzazione di attività di marketing territoriale;
• Expo 2015: rilievo e analisi delle possibili interazioni tra sentieristica e viabilità
ordinaria;
• modalità di aggiornamento e modifica dei contenuti dei siti web degli Enti;
• nozioni fondamentali e comportamenti da porre in atto in materia di sicurezza in
ambiente di lavoro (D.Lgs. 81/2008), a cura del servizio di prevenzione e protezione
incaricato dal Consorzio Parco Monte Barro.
41) Durata:
Sono previste 72 ore di attività formativa specifica.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
• All’avvio del progetto, saranno comunicati all’UNSC dati e modalità di svolgimento della
formazione generale dei volontari (secondo le indicazioni della Circolare 24/05/2007
prot. UNSC/21346/II.5).
• Entro cinque mesi dall'inizio del progetto, sarà trasmessa all’UNSC e all’ufficio
Regionale di Servizio Civile la verifica della certificazione della formazione generale
svolta (“Modulo F”). Tale certificazione conterrà anche l'elenco nominativo dei
volontari formati.
• Entro sei mesi dall’avvio del progetto sarà trasmesso in via informatica e all’Ufficio
Regionale di servizio Civile il Questionario (All. 3 della Circolare 24/05/2007) Per tutta
l’attività formativa sarà predisposto il Registro generale della formazione, che conterrà
tutti gli elementi fondamentali sulla formazione svolta, compresa quella specifica.
• Saranno fornite tutte le informazioni richiesti dall’UNSC per il monitoraggio interno dei
progetti di servizio civile, ai sensi del D.M. 3/08/2006 (”Approvazione del prontuario …”)
• Sarà effettuata una valutazione periodica dell'apprendimento di nuove conoscenze e
competenze, nonché della crescita individuale dei volontari. Laddove dovesse
emergere dai volontari qualche esigenza di approfondimento rispetto alle attività
formative già realizzate si valuterà se integrare i contenuti o ridefinire alcuni aspetti
metodologici e se è necessario organizzare nuovi momenti di formazione.
• Dopo aver raccolto i dati con i volontari, il responsabile del Servizio civile nazionale
dell’ente Provincia di Lecco si incontrerà con il formatore generale per condividere
quanto rilevato e di utilizzare le diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta
progettazione e programmazione degli interventi.
Quanto alla formazione specifica, si effettueranno incontri periodici fra formatori e
operatori locali di progetto per verificare l’andamento del percorso formativo,
monitorando così sia il raggiungimento di conoscenze e competenze professionali sia la
crescita individuale dei volontari. Comunque tale verifica convergerà nel monitoraggio
complessivo del progetto di cui al punto 21.
Data, 29/10/2012 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Dott.ssa Clotilde Zucchetti