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Scheda Saggio breve e scaletta (a.s. 2013-2014) 1 Il saggio breve Il saggio breve è una scrittura documentata, che appartiene al genere di scrittura argomentativa, con la quale viene elaborata e discussa una certa tesi, motivata in modo rigoroso ed espressa per mezzo di argomentazioni logiche e coerenti. Il punto di partenza è la serie di informazioni precise e circostanziate, che vengono fornite all'atto della prova, insieme alla consegna, cioè alle richieste alle quali il candidato deve attenersi. Il saggio breve può avere funzione: informativa il suo fine è quello di fornire informazioni e di offrire spiegazioni, spesso definendo concetti o descrivendo accuratamente stati di cose; argomentativa il suo fine è quello di convincere il lettore della bontà di una determinata opinione, eventualmente spingendolo a intraprendere comportamenti specifici. La differenza dei fini comunicativi si riflette sia sugli argomenti passibili di trattazione che sul modo in cui essi devono venire affrontati in quanto, mentre si può informare su tutto, non si può argomentare che sul discutibile. Ciò significa che l’oggetto di un saggio argomentativo non può che essere uno attorno al quale si possa sviluppare un dibattito. Sarebbe molto difficile, ad esempio, costruire un saggio argomentativo parlando di droghe e sostenendo che hanno effetti nocivi sulla salute umana: questa è una constatazione difficilmente confutabile, per la quale si faticherebbe a trovare un antagonista disputante; e senza un quid demonstrandum e qualcuno cui dimostrarlo non esiste neppure un testo argomentativo. L’enunciato “le droghe hanno effetti nocivi sulla salute umananon solo si limita a constatare un semplice fatto ma non mette neppure in chiaro quale sia l’opinione dello scrivente in merito ad esso. Anche questo è un requisito fondamentale del saggio argomentativo: difficilmente infatti si potrà convalidare un’opinione se non la si dichiara. Presupposti per un saggio argomentativo sono: a. un tema su cui sia possibile disputare; b. una spiegazione chiara della posizione sostenuta nell’eventuale controversia. Un testo informativo, invece, deve rispettare i seguenti requisiti: deve vertere su un argomento interessante; deve presentare informazioni complete e aggiornate, utili per il proprio uditorio. Da questo punto di vista, il saggio informativo è più semplice di quello argomentativo, che richiede un supplemento di riflessione e una più accurata organizzazione delle idee. La struttura del saggio breve Il saggio breve si articola in tre sezioni principali: 1. l’introduzione; 2. il corpo del testo; 3. la conclusione. Ciascuna delle sezioni che costituiscono il saggio breve risponde a uno scopo diverso e presenta varie specificità sia dal punto di vista della struttura che da quello del contenuto. 1. L’introduzione L’introduzione risponde a più scopi, tra i quali quelli fondamentali sono: a quello di introdurre il lettore nel testo, provocandone l’attenzione; b quello di indicargli l’argomento di cui si tratta; c quello di chiarire, nel caso di un testo argomentativo, quale sia l’opinione che vi viene sostenuta; d quello di fornire una sorta di sintetico riassunto del testo (chiamato spesso blueprint); e quello di introdurre i paragrafi successivi, in modo da stimolare la prosecuzione della lettura.

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Scheda – Saggio breve e scaletta (a.s. 2013-2014)

1

Il saggio breve Il saggio breve è una scrittura documentata, che appartiene al genere di scrittura argomentativa, con

la quale viene elaborata e discussa una certa tesi, motivata in modo rigoroso ed espressa per mezzo di

argomentazioni logiche e coerenti.

Il punto di partenza è la serie di informazioni precise e circostanziate, che vengono fornite all'atto

della prova, insieme alla consegna, cioè alle richieste alle quali il candidato deve attenersi.

Il saggio breve può avere funzione:

informativa il suo fine è quello di fornire informazioni e di offrire spiegazioni, spesso definendo

concetti o descrivendo accuratamente stati di cose; argomentativa il suo fine è quello di convincere il lettore della bontà di una determinata

opinione, eventualmente spingendolo a intraprendere comportamenti specifici.

La differenza dei fini comunicativi si riflette sia sugli argomenti passibili di trattazione che sul modo in cui

essi devono venire affrontati in quanto, mentre si può informare su tutto, non si può argomentare che sul discutibile. Ciò significa che l’oggetto di un saggio argomentativo non può che essere uno attorno al quale

si possa sviluppare un dibattito. Sarebbe molto difficile, ad esempio, costruire un saggio argomentativo

parlando di droghe e sostenendo che hanno effetti nocivi sulla salute umana: questa è una constatazione

difficilmente confutabile, per la quale si faticherebbe a trovare un antagonista disputante; e senza un quid demonstrandum e qualcuno cui dimostrarlo non esiste neppure un testo argomentativo. L’enunciato “le

droghe hanno effetti nocivi sulla salute umana” non solo si limita a constatare un semplice fatto ma non

mette neppure in chiaro quale sia l’opinione dello scrivente in merito ad esso. Anche questo è un requisito

fondamentale del saggio argomentativo: difficilmente infatti si potrà convalidare un’opinione se non la si dichiara.

Presupposti per un saggio argomentativo sono:

a. un tema su cui sia possibile disputare;

b. una spiegazione chiara della posizione sostenuta nell’eventuale controversia.

Un testo informativo, invece, deve rispettare i seguenti requisiti:

deve vertere su un argomento interessante;

deve presentare informazioni complete e aggiornate, utili per il proprio uditorio.

Da questo punto di vista, il saggio informativo è più semplice di quello argomentativo, che richiede un

supplemento di riflessione e una più accurata organizzazione delle idee.

La struttura del saggio breve

Il saggio breve si articola in tre sezioni principali:

1. l’introduzione;

2. il corpo del testo; 3. la conclusione.

Ciascuna delle sezioni che costituiscono il saggio breve risponde a uno scopo diverso e presenta varie

specificità sia dal punto di vista della struttura che da quello del contenuto.

1. L’introduzione

L’introduzione risponde a più scopi, tra i quali quelli fondamentali sono:

a quello di introdurre il lettore nel testo, provocandone l’attenzione;

b quello di indicargli l’argomento di cui si tratta;

c quello di chiarire, nel caso di un testo argomentativo, quale sia l’opinione che vi viene

sostenuta; d quello di fornire una sorta di sintetico riassunto del testo (chiamato spesso blueprint);

e quello di introdurre i paragrafi successivi, in modo da stimolare la prosecuzione della

lettura.

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Scheda – Saggio breve e scaletta (a.s. 2013-2014)

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Schematicamente l’introduzione dovrebbe articolarsi nelle sezioni che seguono:

a introduzione al testo, tesa ad interessare il lettore;

b presentazione dell’argomento;

c presentazione del fine comunicativo;

d esposizione della tesi; e presentazione schematica della struttura del testo;

f aggancio ai paragrafi successivi.

Importanti sono alcuni concetti-chiave:

a. argomento è, nella sua accezione più larga, l’oggetto del discorso che si conduce nel

saggio; argomento di un saggio informativo o argomentativo, ad esempio,

potrebbe essere quello degli effetti nocivi delle droghe sulla salute umana;

b. tesi in un testo argomentativo, è un enunciato in cui l’autore esprime un’opinione precisa

riguardo all’argomento che ha deciso di trattare. Nel saggio, come nella

maggior parte dei testi argomentativi tecnici, scientifici e professionali, la tesi

deve essere sempre formalizzata esplicitamente in un enunciato.

Un esempio di tesi argomentativa potrebbe essere il seguente: Gli strumenti finanziari ed economici messi in opera dal Governo per il contenimento del deficit pubblico non sono adeguati a fronteggiare l’emergenza attuale. In esso, infatti, non solo è del tutto chiaro quale sia l’argomento del discorso (vi si tratta degli strumenti finanziari ed economici messi in opera dal Governo per il contenimento del deficit pubblico), ma anche l’opinione sostenuta, in merito ad esso, dallo scrivente (secondo cui, appunto, essi sono inadeguati a fronteggiare una congiuntura economica negativa);

c. fine comunicativo è l’obiettivo cui tende la scrittura; in un testo argomentativo esso

consiste nel tentativo di convincere il proprio uditorio della validità della tesi che l’autore vi sostiene. La concorrenza di più fini, naturalmente, è sempre

possibile; l’autore di un testo argomentativo, oltre a convincere della bontà di

una determinata tesi, potrebbe anche voler indurre il proprio uditorio a certi

comportamenti.

Non è detto che tutti i fini comunicativi cui risponde un testo debbano essere espliciti: in qualche caso, infatti, il celarne alcuni può essere funzionale

proprio al loro raggiungimento. Nei testi persuasivi come quelli pubblicitari

difficilmente il loro autore dichiara di volere convincere il suo uditorio ad

acquistare un determinato bene; nella maggior parte dei casi la vera abilità del pubblicitario consiste proprio nel dissimulare le proprie intenzioni reali, in

modo da non mettere in allerta il destinatario del proprio messaggio

suscitando in lui reazioni di rigetto.

Un esempio di dichiarazione dei fini può essere costituito da uno o più enunciati in sequenza, collocata in apertura di un ipotetico “pezzo” dedicato a

questioni economiche: questo articolo vuole convincere i propri lettori del

fatto che la politica economico-finanziaria del Governo è assolutamente

inadeguata a fronteggiare l’attuale situazione di emergenza;

d. presentazione schematica della struttura del testo o blueprint, è un semplice elenco, in

formato discorsivo. In un testo argomentativo si tratta di un breve inventario

delle prove, vale a dire degli argomenti, impiegati a sostegno della tesi che si sostiene; in un testo informativo si tratta di catalogo strutturato delle

informazioni fornite. Il blueprint ha la funzione di anticipare al lettore

informazioni sullo sviluppo del testo e per questo gli può essere molto utile in

quanto sapere come verranno presentate le informazioni ne rende più facile e

piena la comprensione e permette di decidere sin dal principio in modo ragionato se un testo è utile o no.

Per la funzione di un sommario, il blueprint deve rispecchiare pienamente il

testo: l’ordine in cui vi sono presentati gli argomenti deve coincidere, quindi,

con quello in cui essi vengono introdotti nel testo. In un saggio breve la

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Scheda – Saggio breve e scaletta (a.s. 2013-2014)

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presentazione schematica del testo potrà fare riferimento a pochi

argomenti/informazioni fondamentali. Nell’ipotetico testo di argomento economico, un blueprint accettabile potrebbe avere questa forma: Gli interventi finanziari previsti dal Governo non possono che deprimere, in ultima analisi, l’economia industriale, già in affanno: in primo luogo aumentano l’indebitamento delle famiglie e provocano una contrazione del mercato interno; in secondo luogo non incidono sui fattori strutturali che hanno creato la congiuntura e, in terzo, inibiscono la crescita della piccola e media impresa, un settore tradizionalmente trainante nell’economia italiana. In esso si fa esplicito riferimento alle tre ragioni fondamentali per cui l’autore ritiene fallimentare la politica economica del Governo; queste, nella stessa sequenza in cui sono elencate nel blueprint, verranno riprese nel corpo del testo, e ne costituiranno, ciascuna, il nucleo argomentativo.

Non esiste un ordine preferenziale nella presentazione degli argomenti: alcuni

autori consigliano di includere gli argomenti decisivi nel primo capoverso; altri

ritengono che si debba procedere invece dal più debole al più forte, secondo un crescendo di sapore retorico. La scelta non marcata è la seconda: se,

infatti, si presenta nel primo enunciato, il proprio argomento forte, gli altri

non avranno più grande utilità: la valutazione va compiuta, in ogni caso, di

volta in volta, tenendo conto dell’uditorio e dell’argomento, al fine di massimizzare l’efficacia comunicativa del proprio discorso.

Il corpo del testo

Il corpo del testo si articola in capoversi; in un testo informativo, ciascuno di essi presenta un set di

informazioni collegate alla questione che si è scelto di trattare; in un testo argomentativo propone

uno degli argomenti scelti a sostegno della propria tesi.

Ogni capoverso ha la medesima struttura e, spesso, include:

1. una frase-chiave (topic-sentence)che ne costituisce il nucleo informativo-argomentativo e che ne rappresenta, da sola, il messaggio

fondamentale;

2. più frasi in cui si forniscono informazioni/sub-argomenti a supporto della frase-

chiave; 3. una frase di transizione che guida il lettore al capoverso successivo. Le frasi di

transizione possono anche mancare ed essere sostituite da

elementi di collegamento collocati all’inizio del capoverso

successivo. La conclusione

In un testo informativo, la conclusione include solitamente:

1. una ripresa dell’enunciato con il quale, nell’introduzione, si presentava l’oggetto del discorso; 2. una ripresa dei set di informazioni fornite nel corpo del testo;

3. un segmento conclusivo che indichi che la discussione è giunta al termine e si ricolleghi, se

necessario, al capoverso introduttivo, in particolare a quella sua sezione iniziale in cui, con

quale artificio retorico o qualche frase ad effetto si è cercato di interessare il lettore al testo

che aveva sotto gli occhi.

In un testo argomentativo, invece, la conclusione include:

1. una riformulazione della tesi;

2. la ripresa degli argomenti fondamentali; 3. il segmento conclusivo.

Le citazioni

Per scrivere un saggio breve è importante riferire date cronologicamente esatte e informazioni sempre

precise e controllabili; di qui l’importanza di esplicitare le fonti.

All’interno del testo capita di dover riportare in modo fedele parti di altri testi (citazioni); tali riprese

devono essere sempre accompagnate da una nota a fine testo che ne chiarisca la fonte (citazione

bibliografica), in modo che il lettore possa recuperare il se interessato o semplicemente possa controllare quanto affermato.

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Scheda – Saggio breve e scaletta (a.s. 2013-2014)

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cos’è come va fatta esempio

Citazione

È la trascrizione fedele di

parti di testo tratte da

altri autori o libri.

Deve essere inserita tra virgolette

o in corsivo e seguita da una nota

che riporta la citazione bibliografica.

Per Ilvo Diamanti i giovani

italiani «esprimono tendenze che

si stanno diffondendo in tutta la popolazione italiana» …

citazione bibliografica

È l’indicazione della fonte (volume, articolo) da cui

è tratta la citazione

riportata nel testo.

Deve essere scritta l’indicazione del nome dell’autore, del titolo

dell’opera o dell’articolo, del

volume o del giornale, dell’editore, dell’anno di pubblicazione o della

data di uscita del quotidiano, del

luogo di pubblicazione e delle pagine

Di un volume Ugo Fabietti, Culture in bilico,

Bruno Mondadori, Milano 1922,

p. 44 Di un articolo

Salvatore Settis, Il condono per i

ladri d’arte, in “La Repubblica”, anno II, n. 43, 8 novembre

2044, p. 16

Schema della struttura del saggio breve

I. Introduzione

1. Introduzione al testo

2. Presentazione della questione/esposizione della tesi

3. Presentazione schematica della struttura del testo (blueprint) 4. Frase di transizione (opzionale)

II. Corpo del testo

a) Primo capoverso 1. Frase-chiave (topic sentence)

2. prima informazione/primo elemento di supporto

3. seconda informazione/secondo elemento di supporto

4. terza informazione/terzo elemento di supporto 5. Frase di transizione (opzionale)

b) secondo capoverso

1. Frase-chiave (topic sentence)

2. prima informazione/primo elemento di supporto 3. seconda informazione/secondo elemento di supporto

4. terza informazione/terzo elemento di supporto

5. Frase di transizione (opzionale)

c) terzo capoverso

1. Frase-chiave (topic sentence)

2. prima informazione/primo elemento di supporto

3. seconda informazione/secondo elemento di supporto 4. terza informazione/terzo elemento di supporto

5. Frase di transizione (opzionale)

III. Conclusione

1. Riferimento alla questione di partenza/riformulazione della tesi 2. Riassunto delle informazioni fornite/degli argomenti presentati

3. Chiusura, che si collega alla frase di apertura dell’Introduzione.

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Regole per il saggio breve

1. Premessa indispensabile è la comprensione dell’argomento proposto. Occorre leggerlo e rileggerlo attentamente, per evitare l’errore più comune, più diffuso e più rischioso: quello di andare fuori tema

o di girare attorno all’argomento ripetendolo all’infinito con parole diverse senza mai impostare un

ragionamento serio, organico e personale su di esso.

2. Subito dopo, sarà bene leggere con attenzione le consegne e considerare le caratteristiche che il

saggio breve ha in comune con l’articolo: entrambi richiedono la capacità di affrontare l’argomento proposto partendo da una tesi che si considera valida, tenendo presente che la tesi consiste appunto

nell’interpretazione che si desidera fornire sull’argomento scelto.

3. Questa interpretazione va esposta e dimostrata con argomentazioni, cioè con prove che possano

apparire valide e convincenti a chi legge. A tale scopo si possono utilizzare almeno tre tipi di ragionamento:

a) quello deduttivo parte da principi di carattere generale o da premesse condivisibili e

attraverso una serie di deduzioni arriva a conclusioni solide, suffragate da riscontri

concreti, e quindi difficili da confutare; b) il ragionamento induttivo, invece, muove dall’esame di casi particolari per ricavarne leggi

valide, universalmente condivisibili. A questo scopo sarà bene offrire a chi legge numerosi

esempi, qualitativamente validi;

c) il ragionamento analogico è fondato sul confronto tra due situazioni: la prima conosciuta, la

seconda ignota, che si ipotizza sia simile a quella nota.

4. L’uso del linguaggio cambia a seconda che si scelga il saggio o l’articolo. a. Nel caso del saggio breve, occorre saper usare un registro linguistico rigoroso e accurato, perché in

genere il saggio è rivolto a addetti ai lavori (riviste specialistiche, fascicoli scolastici, altro). Non bisogna

però commettere l’errore, molto diffuso tra gli studenti, di voler stupire chi legge con un linguaggio artefatto, fuori moda e retorico. La chiarezza, il rigore logico e la semplicità (non banalità) sono le qualità

più apprezzate dai lettori. Sarà utile, poi, valutare quale possa essere il termine o l’espressione più

efficace per valorizzare un passaggio-chiave.

b. L’articolo di giornale presuppone una bella scioltezza espositiva, l’efficacia della comunicazione e la volontà di informare nel modo più diretto e immediato possibile il lettore, che non è obbligato a

conoscere l’argomento in questione, ma ha il diritto di essere informato correttamente su di esso. Il

registro linguistico pertanto sarà semplice ma non banale né ripetitivo né volgare. La struttura sintattica dovrà essere semplice anch’essa, con periodi brevi che escludano l’eccesso di proposizioni subordinate,

continue parentesi e rimandi. Il lettore va catturato, non tormentato. Non bisogna dimostrargli

continuamente di essere bravi, occorre invece tener presenti in ogni momento le sue aspettative.

5. È molto importante esaminare con cura la documentazione allegata all’argomento proposto per utilizzarla al meglio e, eventualmente, integrarla con le proprie conoscenze. Ci si deve anche

domandare se è più adatta a fornire pezze d’appoggio a un saggio o invece a un articolo di giornale.

La poesia di solito, ma non sempre, si presta meglio al saggio, perché richiede un respiro più ampio e

lettori più attenti e appassionati. La narrativa invece può essere ben commentata anche in un articolo di giornale. Allo stesso modo, un argomento di carattere storico-politico o socio-economico o tecnico-

scientifico può essere trattato in maniera più distesa, accurata e rigorosa in un saggio, ma con

maggior brillantezza ed efficacia espositiva in un articolo.

6. Dato che, in genere, per l’ambito letterario e artistico viene fornita anche una documentazione iconografica, sarà bene abituarsi a fare dei collegamenti interdisciplinari, per esempio tra letteratura e

pittura, partendo proprio dal dipinto o dai dipinti (o anche sculture o opere architettoniche) proposti.

7. Bisogna cercare di capire in quali movimenti, correnti, tendenze vadano inseriti i testi proposti. Per

riuscirvi, occorre conoscere le linee e gli autori fondamentali della letteratura e i punti nodali della

storia e della cultura dell’Otto/Novecento. Questo significa contestualizzare autori, problematiche e documenti, vale a dire inserirli, almeno a grandi linee, nel contesto storico e socio-culturale a cui

appartengono per dare al proprio discorso solide basi e una prospettiva di ampio respiro. Se se ne è

capaci, se si hanno letture di autori stranieri o di saggi specialistici nel proprio bagaglio culturale, sarà

bene utilizzarle non per fare sfoggio di erudizione, ma per far vedere come un tema sia stato trattato a vari livelli e nei diversi paesi. Lo stesso vale per le opere d’arte: se se ne conoscono altre, che si

prestano a un confronto con quelle proposte, se ne può parlare, senza mai perdere di vista, tuttavia, il

filo conduttore del lavoro che si sta costruendo.

8. Si troverà infine quasi naturalmente il titolo adatto, coerente con le esigenze del pubblico a cui è destinato: breve e capace di catturare l’attenzione se scritto in forma di articolo, più esteso e

descrittivo se scritto in forma di breve saggio.

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Scheda – Saggio breve e scaletta (a.s. 2013-2014)

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SVOLGIMENTO DELLA TRACCIA IN FORMA DI SAGGIO BREVE

Fase preparatoria

1. Leggere l’argomento proposto e cominciare a mettere a fuoco le coordinate storiche in cui collocarlo

(Ottocento, Risorgimento, crisi di valori dell’età decadente, Prima guerra mondiale, nazismo, avanguardie storiche, ecc.).

2. Leggere la consegna.

3. Esaminare attentamente la documentazione: leggere, rileggere e evidenziare testi e frasi

particolarmente significativi.

4. Selezionare, tra quelli proposti, i documenti necessari al proprio lavoro e eventualmente segnarsi a matita altri testi, noti, anche di autori stranieri, utili per un allargamento del discorso. Si può anche

pensare, se la traccia lo consente, a qualche collegamento con il teatro e/o con il cinema (brevi flash

efficaci).

5. Indicare quale destinazione si vuole dare al saggio: rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca, rassegna culturale, pagina culturale di un quotidiano.

6. Sulla base del destinatario indicato, scegliere il registro linguistico: elaborato nel caso di una rivista

specialistica, più semplice e colloquiale se destinato a un pubblico di non esperti.

7. Elaborare una scaletta essenziale (concentrarsi su quattro, cinque argomenti da sviluppare, senza

eccedere per evitare dispersioni e lungaggini).

Fase della scrittura

1. Sviluppare i diversi punti della scaletta.

2. Provvedere a organizzare le diverse parti del lavoro. Sarebbe utile suddividerle in paragrafi, ciascuno

con un suo titolo, in modo che tra l’una e l’altra sezione del saggio vi sia una continuità. Se invece ogni

paragrafo presuppone un cambiamento netto di argomento, allora bisognerà dire questo in modo esplicito, fin dall’inizio.

3. Per il saggio, sarà bene scegliere l’argomentazione: il saggio breve infatti è un testo argomentativo, in

quanto la sua funzione precisa, a differenza di quanto succede con l’articolo di giornale (testo informativo), è quella di presentare un argomento, esprimere su di esso le proprie idee e sostenerle

con una documentazione adeguata e con un discorso coerente che ne dimostri in modo chiaro la

validità.

4. Scrivere tenendo sempre sotto gli occhi la documentazione, che andrà utilizzata integralmente o

parzialmente a seconda delle cose che si vogliono dire e del messaggio che si vuole trasmettere al

destinatario. In questa fase non bisogna preoccuparsi di scegliere tra una frase e l’altra; occorre invece

esprimere tutto quello che si intende dire.

5. Ultimata la fase 4, occorrerà rileggere una prima volta il saggio, correggere la forma facendo attenzione

a:

a) evitare le ripetizioni di parole e di concetti;

b) eliminare gli errori di ortografia; c) sistemare la punteggiatura;

d) controllare la struttura sintattica dei periodi. Spezzare periodi troppo lunghi;

e) eliminare le espressioni ridondanti, i troppi superlativi, le affermazioni che non dicono nulla.

Questa rilettura deve essere molto attenta. Bisogna imparare a essere dei severi critici di se stessi.

6. A questo punto si potrà scegliere il titolo più adatto che potrà essere ricavato dal verso di una delle

poesie proposte che ci sia particolarmente piaciuto o da una frase dei brani di prosa o dei documenti

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storici o scientifici forniti che ci abbia particolarmente colpiti. Oppure sarà un titolo inventato da noi ma

chiaro, efficace, suggestivo.

Esempio:

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La stesura della scaletta (ed. Loescher)

La fase di pianificazione di un testo culmina con la redazione della scaletta, cioè di

uno schema della struttura del futuro testo. Una scaletta funzionale dà forma e ordine

alle idee emerse in modo disorganico. Le operazioni da svolgere sono le seguenti:

scegliere le idee più adatte ed eliminare quelle inutili;

raggruppare le idee collegate tra loro;

ordinare le idee nel modo più adatto al tipo di testo che si deve descrivere.

Come scegliere le idee

In un testo chiaro e coerente tutte le informazioni sono collegate tra loro e contribuiscono a trasmettere un’idea centrale: un particolare punto di vista, un

sentimento, un’opinione. Uno scritto privo di un centro organizzatore, anche se ricco di

idee, rimane un insieme caotico di spunti scollegati.

Per decidere quale sarà l’idea centrale leggi attentamente le idee che hai annotato e

rifletti: su quale aspetto ti sei soffermato? Emerge un sentimento o un’opinione che vuoi

comunicare al lettore?

Dopo aver scelto l’idea centrale elimina:

le idee che non si riferiscono all’argomento;

le idee ripetute;

le idee non collegate con l’idea centrale: è meglio sviluppare pochi punti che la

mettano in risalto, piuttosto che molte idee slegate.

Partiamo dall’esempio di brainstorming su Gli animali domesticiche è stato presentato

nella parte della GUIDA ALLA SCRITTURA sulla produzione di idee, al paragrafo La libera associazione di idee (brainstorming); lo abbiamo completato con molte altre idee, come

puoi vedere nello schema.

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Scheda – Saggio breve e scaletta (a.s. 2013-2014)

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Per costruire una scaletta valida eliminiamo con un segno di cancellazione le idee

ripetute o non collegate né all’argomento né ad alcuna idea centrale (nell’esempio: In

esercizio e Mio primo cane Cuki). Le idee rimanenti convergono attorno a due diverse

idee centrali, che possiamo sintetizzare così:

Come scegliere l’animale domestico ideale.

Adottare un animale domestico presenta molti più vantaggi che svantaggi.

Se scegliamo la prima idea centrale svilupperemo soprattutto i punti evidenziati con il colore nello schema. Se invece scegliamo la seconda, quelli in grigio.

Come raggruppare le idee

Le idee presentate nell’esempio di brainstorming al paragrafo Come scegliere le

idee sono disposte in modo disordinato: occorre riorganizzarle raggruppando quelle che

si riferiscono a uno stesso aspetto dell’argomento. Ogni gruppo di idee diventa un punto

della scaletta ed esprime un’idea principale, accompagnata da esempi, informazioni

di supporto, spiegazioni. Ecco come procedere:

individua le idee collegate tra loro; puoi unirle con frecce o contrassegnarle con

il medesimo numero (con un colore, con un simbolo);

per ogni gruppo di idee scrivi una frase breve, ma chiara e precisa, che esprima

l’idea principale;

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sotto l’idea principale annota tutte le idee collegate, cioè le informazioni

secondarie.

Ecco come si può riscrivere il gruppo di idee che, nell’esempio del paragrafo Come

scegliere le idee, sono indicate con il numero:

Tenere un animale è molto importante sul piano affettivo ed emotivo:

gli animali sono affettuosi;

si creano forti legami affettivi tra padrone e animale;

un animale tiene compagnia e aiuta a combattere la solitudine (esempi: anziani, persone

sole, figli unici);

l’affetto per un animale è positivo per la salute sul piano psicologico (crea un interesse, una ragione di vita); utilissimo per gli anziani in ospedali e case di riposo (animali in

funzione terapeutica:pet therapy).

Come ordinare le idee

L’ordine e l’organizzazione del contenuto di un testo sono legati all’argomento e alle

coordinate comunicative (cioè al genere testuale, aldestinatario, e allo scopo). Vediamo

alcuni modelli di ordinamento.

Ordinamento cronologico: gli avvenimenti sono presentati nell’ordine in cui si

sono verificati, come in molti testi narrativi e nei testi regolativi.

Ordinamento spaziale: è presente nelle descrizioni, ed è particolarmente adatto

a quelle riguardanti oggetti di grandi dimensioni, paesaggi, ambienti, edifici,

persone.

Secondo questo tipo di ordinamento, gli oggetti sono descritti seguendo

un itinerario visivo e spaziale. Lo sguardo si muove lungo un percorso lineare

(dall’alto in basso, da destra a sinistra, dal primo piano allo sfondo) oppure si sposta più liberamente, soffermandosi su alcuni particolari. Una tecnica efficace è

partire dai particolari meno significativi per guidare gradualmente l’attenzione

sulla caratteristica più importante, che diviene così il centro unificante della

descrizione.

Ad esempio, nel seguente brano lo scrittore, dopo aver descritto i lineamenti e l’abbigliamento dell’uomo rappresentato nel ritratto, si concentra sui suoi occhi, cioè sull’elemento che rende il quadro singolare e inquietante:

Un ritratto demoniaco

Già da qualche minuto l’artista stava immobile davanti a un ritratto in una grande cornice. Si trattava di un vecchio con una faccia color bronzo, con forti zigomi, dall’aria scarnita; i

lineamenti parevano essere stati colti in un istante di contrazione febbrile. L’uomo era drappeggiato in un abito asiatico. Più straordinari di tutti erano gli occhi: pareva che l’artista

vi avesse messo tutta la forza del suo pennello e tutta la passione della sua arte. Essi

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guardavano, guardavano, si sarebbe detto, fuori dal ritratto, quasi distruggendone l’armonia

con la loro strana vivezza.

L’ordine spaziale è forse la più naturale e spontanea organizzazione di un testo

descrittivo, poiché noi percepiamo gli oggetti nella loro collocazione nello spazio;

questo procedimento è quindi particolarmente efficace perché fa ripercorrere al

destinatario lo stesso percorso visivo mediante il quale abbiamo preso coscienza

della realtà.

Ordinamento crescente o decrescente: le idee sono disposte secondo la loro

importanza e forza.

Nell’ordinamento crescente vengono presentati per primi gli argomenti meno

decisivi, mentre quelli più forti concludono il ragionamento. Quest’ordine può essere adottato quando si vuole spronare il destinatario a compiere azioni e scelte

concrete, perché gli argomenti citati per ultimi in genere restano più vivi e

presenti nella mente di chi legge. Tuttavia la parte iniziale del testo può apparire

debole e rischia di suscitare indifferenza.

Nell’ordinamento decrescente si comincia invece con gli argomenti più forti, per

terminare con quelli meno convincenti. Tale ordine predispone favorevolmente il

destinatario e lo coinvolge fin dall’inizio; tuttavia la conclusione del ragionamento

può apparire debole.

Ordinamento deduttivo: il testo inizia con un’affermazione generale che

contiene l’idea centrale e prosegue illustrandola con esempi, casi specifici,

particolari concreti. È un ordinamento molto comune ed estremamente efficace

perché favorisce la leggibilità del testo.

Ordinamento induttivo: il testo presenta una serie di casi particolari (esempi, aneddoti, eventi specifici ecc.) che preparano e fondano la tesi generale che

concluderà il ragionamento.

Gli errori più comuni e come rimediare

Spesso le scalette di molti studenti risultano inutili perché troppo scarne o mal costruite.

Vediamo quali sono gli errori più frequenti e come è possibile evitarli.

I punti sono formulati in modo troppo generico. Non accontentarti di annotazioni scarne, che potrebbero adattarsi a centinaia di titoli, ma cerca di formulare le idee

in modo preciso e specifico.

Sono presenti lunghi elenchi di tipi e varietà di una stessa categoria, talvolta

sotto forma di punti separati. Bisogna decidere se considerarli esempi da

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raggruppare in un unico punto, oppure se trasformarli in sottopunti da esaminare

poi in modo più approfondito.

Osserva, nello schema, come può essere trascritto in una scaletta uno dei gruppi

di idee relativi all’idea centrale Come scegliere l’animale domestico ideale,

evidenziato con il colore nell’esempio di brainstorming di cui si parla al

paragrafo Come scegliere le idee.

I punti principali sono accompagnati da un numero inadeguato di informazioni

di supporto o non sono ben articolati. Occorre aggiungere ulteriori

informazioni, ben strutturate, come mostrato nello schema.

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