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SOLIDARIETÀ E SUCCESSO ALLA 31 a EDIZIONE A ROMA N° 1 - 2016 ANNO IX EVENTI BEFANA DEL POLIZIOTTO DEPENALIZZAZIONI VIA AL PACCHETTO POLITICA POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - LO/MI - bimestrale (euro 15,00) SENZA VIA DI SCAMPO

SENZA VIA DI SCAMPO - eugeniopini.it · Una lotta impari, dove i gesti estremi o le giuste e forti proteste vengono silenziate con l’indifferenza, aspettando che “passi la giornata”

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SOLIDARIETÀ E SUCCESSO ALLA 31a EDIZIONE A ROMA

N° 1 - 2016

ANNO IX

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SICUREZZA E POLIZIA

L’inizio di un nuovo anno rac-chiude in sé la speranza di mi-glioramenti, di nuovi stimolie di soluzioni ai problemi pas-

sati. Io ho iniziato l’anno, come accadeda 16 anni, partecipando ad una ceri-monia di commemorazione di un col-lega caduto. Un dovere morale che hosempre sentito come parte fondamen-tale e necessaria dell’essere poliziotto.Per ricordare a noi stessi chi siamo eperché abbiamo deciso, molti anni fa,di indossare questa divisa. Perché lafondamentale differenza tra non di-menticare e ricordare sta proprio nelvivere oggi concretamente l’impegnoed il valore di un atto eroico, non nelcelebrarlo nel passato. Negli eventi tragici si cementa quellospirito di solidarietà che dovremmo ali-mentare, quotidianamente, con il no-stro servizio a favore dei cittadini.Tutti. Ci troviamo invece sottoposti aduna esposizione mediatica a rovescio,con un risalto mediatico esponenzialeai pochi casi in cui si mette in discus-sione la nostra professione, la nostralealtà ai giuramenti fatti e l’indicibilefatica a rappresentare l’ordine e la si-curezza pubblica dello Stato italianosenza averne né gli strumenti praticiné la susseguente coerenza di unapena che rappresenti la distinzione tra

onesti a criminali. Nessuno fa il contrap-peso a qualsiasi esternazione di questimilionari indignati, che si autodefini-scono “Davide contro Golia”, essendo in-vece loro i giganti che occupano le primepagine nonché, senza contradditorio al-cuno, i telegiornali ed i salotti televisivi,dilagando ultimamente anche sul web…senza freni, senza il pudore di non averela verità in tasca. Basta una gigantografiada sbattere sotto il naso di chi dissentedai processi “virtuali”, ma reali negli ef-fetti di esposizione personale e fami-gliare, venendo definito “assassino”“uccisore” e via dicendo.Le Forze dell’Ordine compiono quoti-dianamente migliaia di interventi solonei servizi di controllo del territorio,centinaia di persone passano nelle“mani dello Stato” ogni giorno, senzacontare le indagini od i servizi di pre-venzione contro i fenomeni che mi-nano la vita e la salute dei nostrigiovani: dalla droga al bullismo, dallaviolenza di genere al razzismo.Nonostante ciò non si riesce a contro-bilanciare l’effetto positivo della nostraazione giornaliera perché manca unaposizione forte dei vertici della Poliziadi Stato a dichiarare le necessità dellacategoria. Un vertice sempre più de-bole che non prende mai una posizionenetta e chiara dalla parte dei Poliziotti.

Assente il Capo della Polizia PansaAssente il Ministro dell’Interno AlfanoQuesto vuoto lo abbiamo riempito noi delCoisp per primi, altri se ne stanno accor-gendo, ponendoci di traverso contro leonde del qualunquismo più becero checerca la distruzione dei simboli dello Statoed in primis, delle odiate divise.Una lotta impari, dove i gesti estremi o legiuste e forti proteste vengono silenziatecon l’indifferenza, aspettando che “passila giornata”. Contrastiamo questo igno-bile menefreghismo grazie all’aiuto deipochissimi che non si allineano al pen-siero “comune”, alla nostra costantepresenza sulla scena pubblica ed allacaparbia volontà di rivendicare il no-stro ruolo di forza civile e democratica.Siamo il Sindacato che ricorda chi è ca-duto per dare un presente migliore achi continua ad indossare questa di-visa. Dobbiamo fare di più per risve-gliare le coscienze assopite, anche deinostri colleghi. Non ci sono scorcia-toie od altre soluzioni. Dobbiamo esserci oggi perché altriseguano le nostre orme domani.

Buon Sindacato a tutti.

Il Segretario Generale del Coisp Franco Maccari

Quanti la Patria ha chiamato ad assicurare tra i suoi cittadini concordia, onestà e pace…

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LA NOSTRA PAGINAIl periodico “PS - Sicurezza & Polizia”, bimestrale di informazioni, cultura e attualità è l’Organo Ufficiale Nazionale del Sindacato

di Polizia Co.I.S.P., (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia), punta l’attenzione sugli aspettiprofessionali senza tra lasciare argomenti più generali e di approfondimento di sicuro interesse per il cittadino.

Idee, indicazioni, considerazioni, valutazioni e quant’altro scritto sulla rivista, provengono da uomini che vivono all’interno del settore della Sicurezza Italiana e, quindi pienamente legittimati a dare un servizio alla gente per la loro vita quotidiana

e di ipotizzare soluzioni possibili per un futuro migliore.Un futuro con maggior sicurezza; un futuro con maggior certezza; un futuro con meno delinquenza e più serenità

da parte dei cittadini e degli stessi poliziotti.

Il mancato recapito del periodico, per un qualsiasi disservizio delle Poste,dovrà essere tempestivamente comunicato all’Editore, che si impegna a ricercarne le cause ed a provvedere in merito.

Ragione sociale o ditta intestatario (nome del titolare)…………………….………………

Nome ……………………………………… Cognome ……………………………………

Numero di ricevuta …………………………………………………………….……………

Concessionario di diffusione …………………………………………………………………

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QUOTE DI ADESIONE

Abbonamento Ordinario Euro 140,00 Abbonamento Sostenitore Euro 160,00 Abbonamento Benemerito Euro 180,00

CONCESSIONARIE AUTORIZZATE ALLA RACCOLTA DI ABBONAMENTILa concessionaria è riportata in alto a destra nella ricevuta di pagamento

PER QUALSIASI COMUNICAZIONE RIGUARDANTE LE CONCESSIONARIE AUTORIZZATE ALLA DIFFUSIONE NAZIONALE DEL PERIODICO, LA CASA EDITRICE COMUNICA

DI INVIARE UNA EMAIL ALL’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA: [email protected]

DI INVIARE UN FAX ALLO 02.49665243

PER DISDIRE L’ADESIONE ALLA NOSTRA RIVISTA, LA PREGHIAMO DI COMPILARE QUESTOTAGLIANDO E SPEDIRLO PRIMA DELLA NATURALE SCADENZA ALLA SOCIETÀ

DI MARKETING INCARICATA PER LA DIFFUSIONE CHE TROVA SULLA RICEVUTA DI PAGAMENTOLa concessionaria è riportata in alto a destra nella ricevuta di pagamento

8 FIGLI DI MAFIASenza via di scampoDI OLGA IEMBO

12 BEFANA DEL POLIZIOTTOLa vecchina arriva in VolanteSuccesso a VeneziaL’evento di RomaUn sorriso per i bimbi in ospedale

36 POLITICADepenalizzazioni

via al pacchetto

38 IMMIGRAZIONELa “tolleranza a prescindere” non è la strada da seguire

40 GIUSTIZIAStragi del ‘92, Messina Denaro la mente

42 ATTUALITÀIl valore del diritto all’identità

46 GIURISPRUDENZAI poliziotti hanno dei diritti affievoliti

50 SINDACALEVergognosi tentativi di zittirciPolizia contro polizia “divide etimpera”Ora pronti per un altro anno dibattaglie sindacali!!

60 SPEAKER’S CORNERDi tutto un po’DI CARMINE FIORITI

62 SINDACALISMOAUTONOMO DI POLIZIAXLVII L’arresto dei nocs e laforte reazione del sindacato

SOMMARIO

N° 1 - 2016bimestraleANNO IX

SICUREZZA E POLIZIA

SICUREZZA & POLIZIAOrgano Ufficiale Nazionale del Co.I.S.P.Via Farini, 62 - 00185 RomaTel. +39 0648903773 - Fax +39 [email protected] - www.coisp.itEditore SICUREDIT S.R.L.Via Gianfranco Zuretti, 33 - 20125 Milano

P.IVA 08430590961

Tel. +39 0287367259

e-mail: [email protected] - [email protected]

Direttore PoliticoFranco MACCARICondirettore PoliticoDomenico PIANESEDirettore ResponsabileAntonio CAPRIAResponsabile Ufficio Sviluppo Organizzativo del Co.I.S.P.Riccardo MATTIOLIDirezione amministrativa e PubblicitàSICUREDIT S.R.L.Via Gianfranco Zuretti, 33 - 20125 Milano

P.IVA 08430590961

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Redazione e ImpaginazionePromozioni Editoriale Police s.r.l.Via Capo Peloro, 10 - 00141 RomaStampa Litografia StephanVia U. Giordano, 6 - 21010 Germignaga (Va)[email protected] - www.stephan.itTel. +39.0332.530111 - Fax: +39.0332.537148Cell. +39.348.9395670RegistrazioneTribunale di Roma al numero 331/2008 del 18/9/2008Iscrizione al ROC 24139 del 14/01/2014

La rivista viene inviata gratuitamente ai quadri sindacali del CO.I.S.P.,alle Questure, Prefetture, Ministeri e Scuole di Polizia.Manoscritti, fotografie, disegni anche se non pubblicati, non si resti-tuiscono. La redazione si riserva di apportare tagli e modifiche se-condo le necessità di impaginazione e tipografiche.È vietata la riproduzione e la traduzione anche parziale di articolisenza l’autorizzazione scritta dell’Editore.Omissioni di qualsiasi natura si intendono involontarie e possono darluogo a sanatorie. Le opinioni espresse nei titoli pubblicati impegnanosolo gli autori dei medesimi e non impegnano, pertanto, le proprietàdella rivista.Per la raccolta di spazi pubblicitari e di abbonamenti le società appaltatricidevono impegnarsi ad operare con la massima scrupolosità e senza mai le-dere l’immagine della Polizia e del CO.I.S.P. In particolare è fatto divieto dirappresentare istanze diverse dalla realtà e di richiamarsi ad inesistentiforme assistenziali. Gli addetti alla diffusione non appartengono alla Poliziadi Stato e non possono qualificarsi come tali. Pertanto qualunque compor-tamento differente è da ritenersi completamente estraneo alla volontà del-l’Editore e come tale va se-gnalato alla direzione. La SICUREDIT S.r.l.pertanto declina qualsiasi reponsabilità per eventuali comportamenti il-leciti tenuti da terzi, riservandosi il diritto di procedere legalmente al finedella tutela della propria immagine. La rivista “Sicurezza & Polizia” è unmarchio registrato e non appartiene alla Pubblica Amministrazione.

Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico verranno utiliz-zate al solo scopo di adempiere al contratto da Lei sottoscritto.Non è prevista la comunicazione da diffusione a terzi, in conformitàalla legge 675/96 sula tutela dei dati personali.

INFORMATIVA PRIVACYAi sensi degli art. 7 e 10 del decreto Legislativo 196/2003,Vi informiamo che i Vostri dati personali sono trattati dalla conces-sionaria di vendita indicata nella ricevuta di adesione, titolare del tra-tamento dei dati, e, se fornite alla nostra casa editrice anche daSICUREDIT S.r.l. Le finalità del trattamento dei Vostri dati sono l’inviodel seguente periodico e/o eventuali proposte di abbonamento e/o ela-borazione a fini statistici e/o commerciali predisposte dall’editore.I vostri dati sono trattati con le finalità sopra esposte da addetti allavendita e alla distribuzione.Vi ricordiamo che in ogni momento avete il diritto di ottenere l’ag-giornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei Vostridati inviandoci una richiesta scritta indirizzata a:

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SOLIDARIETÀ E SUCCESSO ALLA 31a EDIZIONE A ROMA

N° 1 - 2016

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EVENTIBEFANA DEL POLIZIOTTO

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Se nasci figlio di un Poliziotto èben possibile che, col tempo, tudecida di intraprendere unastrada lavorativa e persino esi-

stenziale diversa.Crescendo secondo la cultura del ri-

spetto dell’autonomia e dell’autodeter-minazione, seguendo, certo, i principiche ti vengono inculcati sì, ma come

mezzo per realizzare te stesso, le tueaspirazioni, la tua volontà, sei libero diessere ciò che vuoi, di scegliere fra di-verse possibilità.Ma se sei un figlio di ‘ndrangheta no. Se nasci figlio di un appartenente allacriminalità organizzata non ti è data lapossibilità di decidere di diventare altro.Crescendo secondo la cultura della pre-

potenza, dell’imposizione, seguendo lesole regole utili a farti diventare un per-fetto ingranaggio di un sistema illegale,al servizio degli interessi di altri, che tivengono inculcate per renderti schiavodella volontà altrui, con il falso mitodell’onnipotenza mista al ricatto del-l’appartenenza familiare… non haiscampo.

SENZA VIA DI SCAMPO

FIGLI DI MAFIA

Drammaticamente attuale il problema di sottrarre i giovani alla cultura criminale che non gli consente di scegliere una vita diversa dalla delinquenza.

A Reggio i giudici sono arrivati a togliere i figli a certe “famiglie”

La scelta estrema dell’allontanamento segue la consapevolezza che dalla ‘ndrangheta non si esce, ma serve anche l’intervento in luoghi e comunità di appartenenza

di Olga Iembo

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“Ricordo perfettamente quando conobbiil figlio di un noto clan di Gioia Tauro,continuava a dirmi ‘il mio sogno è dipoter avere una vita normale, tran-quilla, il lavoro, dei bambini, però - midiceva - io non posso fare questa scelta’.Questa cosa mi ha turbato immensa-

mente, mi ha fatto capire come da certesituazioni non si esce, perché da noi si-gnifica tradimento familiare, che nonpuò essere perdonato, è questo che con-traddistingue la ‘ndrangheta dalla ca-morra, dalla mafia siciliana…”.Era il lontano 2005 ed Enzo, un Poliziottopenitenziario in servizio all’Istituto Pe-nale per i Minorenni di Catanzaro, unicodella regione, raccontava così, intervi-stato nell’ambito di un reportage realiz-zato per conoscere il mondo dei “Giovanioltre le sbarre”. Enzo descriveva una re-altà atavica, che con il passare degli anninon è mutata. E’ stato sempre così: dalla‘ndrangheta non si esce… e sempre così po-trebbe continuare ad essere, se contromi-sure “specifiche” non contribuiranno acambiare le cose, scardinando il perversosistema “ereditario” basato sull’ineluttabi-lità di destini criminali discendenti dai le-gami di sangue che fanno della criminalitàorganizzata calabrese la più complessa epericolosa, come ormai pacificamentericonosciuto.Le parole di Enzo facevanoeco a quelle pronunciate prima di lui dalDirettore dell’istituto Penale Minorile,Francesco Pellegrino, che in un passag-gio molto significativo ragionava esat-tamente come oggi fanno ancora suoicolleghi o appartenenti all’Autorità Giu-diziaria: “Questi ragazzi sanno chestanno trascorrendo i loro anni miglioriin carcere, e spesso c’è davvero un desi-derio profondo di cambiare vita. La cosatriste è che molti sono anche coscientiche è molto difficile, specie per chi gra-vita in certi ambienti che esercitano co-munque una sorta di forte ascendente,poiché sia pur distorti mantengonoschemi e regole ferree. Noi abbiamo ache fare con molti casi limite, e quandoabbiamo capito che c’erano le basi perpoterlo fare, li abbiamo indirizzati adandar via dalla loro terra. Chiaramentea 17 o 18 anni non è una scelta facile, èinvece pesantissima. Eppure noi avver-tiamo con estrema chiarezza, a volte,una rassegnazione nel pensare di dovertornare nel luogo da cui si proviene, edè drammatico… Abbiamo ragazzi che, uscendo di qui,hanno lo sguardo triste, alcuni perché

non sanno dove andare... altri perchésanno bene dove stanno andando”.Dopo oltre dieci anni la questione è an-cora di brutale attualità, tanto da averspinto l’Autorità Giudiziaria a interve-nire con misure “estreme” per impedirela trasmissione dell’eredità criminale,tranciando quel “cordone ombelicale”che, come accade fra la madre e il figlioche porta in grembo, trasmette da“mamma ‘ndrangheta” ai suoi rampollianticorpi contro lo Stato e la vita “nor-male”, e con essi la coriacea, inelutta-bile, cultura mafiosa basata propriosull’appartenenza familiare.Chi combatte tali realtà criminali è con-scio di questa base solidissima su cuipoggia l’intero sistema che rende i gio-vani vittime di schiavitù fin dalla loronascita, ed ecco perché la nuova fron-tiera della lotta alla ‘ndrangheta è rap-presentata proprio dall’impedire checerta prole venga educata alla malavita. Non certo in maniera automatica o dimassa, certo, ma solo valutando casoper caso in base a precisi presupposti. La questione è stata oggetto di un ap-profondito servizio pubblicato a gen-naio dall’Espresso e basato sull’attività

del Tribunale per i Minorenni di ReggioCalabria che “è l’unico ad aver intra-preso la strada dell’allontanamento daigenitori mafiosi.Finora sono 30 i minori sottratti alle co-sche e affidati a famiglie o comunità delNord” è spiegato nell’articolo che cita leparole del Procuratore capo della cittàdello Stretto, Federico Cafiero De Raho, ilquale chiarisce subito:“E’ una misura che non si applica mai inmaniera leggera”. Infatti, un provvedi-mento così forte giunge solo a seguito diprecisi accertamenti che discendono dallenotizie raccolte dagli inquirenti circal’educazione mafiosa impartita ai figli.E i dati pubblicati dal settimanale par-lano chiaro: “Negli ultimi 20 anni il Tribu-nale per i Minori di Reggio ha celebrato 100processi per reati di mafia. Gli imputatierano rampolli non ancora diciottenni dellecosche più blasonate. Le condanne non hanno, però, frenatola loro ascesa criminale. Così a distanzadi tempo c’è chi è rinchiuso al carcereduro, chi, invece, è stato ucciso e chi haconquistato il vertice. Negli stessi ven-t’anni l’Ufficio, ora diretto dal PresidenteRoberto Di Bella, ha giudicato anche

SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

FIGLI DI MAFIA

una cinquantina di casi di omicidio”. Edè proprio il Presidente Di Bella a spie-gare che l’esperienza parla chiaro:“La ‘ndrangheta si eredita”. Proprio lui,che a settembre 2012 adottò per primoin Italia la linea dura per strappare adun destino “segnato” un minore delle

famiglie di mafia quando, assieme allacollega Francesca Di Landro, su richiestadel Pubblico ministero presso il Tribu-nale per i Minorenni, Francesca Stilla,emise “un provvedimento limitativodella potestà genitoriale” e nominò perun 16enne un curatore speciale, visto “il

conflitto di interessi tra lui e la madreincapace di indirizzarlo al rispetto delleregole civili e tutelarlo”, ritenendo inol-tre “indispensabile affidare il minore alservizio sociale per inserirlo subito inuna comunità da reperirsi fuori dallaCalabria, i cui operatori professional-

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mente qualificati siano in grado di fornir-gli una seria alternativa culturale”.Da quel 2012 in poi la svolta del moltipli-carsi dei provvedimenti di allontana-mento di giovani dalle “famiglie” diappartenenza a seguito della decadenzadella patria potestà dei loro genitori, fin-chè lo stesso Di Bella, assieme ai massimirappresentanti degli Uffici giudiziari e deiServizi sociali del Distretto di Reggio Ca-labria, è stato protagonista del Protocollod’intesa del 21 marzo 2013, unico in Ita-lia, siglato con l’obiettivo di “realizzareinterventi giudiziari coordinati – spie-gava una nota istituzionale - a tutela deiminorenni disagiati, autori o vittime direati della provincia di Reggio Cala-bria, territorio caratterizzato dalla capillarepresenza di organizzazioni criminali a strut-tura familiare e dove la cultura di ‘ndran-gheta rientra tra i fattori gravementeturbativi della crescita dei giovani”. Tur-bativa certamente, poiché la coercizionepsicologica di inculcare in giovani mentiin formazione il mito dell’onnipotenzadel clan, partendo dal ricatto basato suilegami affettivi e di sangue, fino al falsoprincipio che si è qualcosa, che si valequalcosa solo per via dell’apparte-nenza a un gruppo da cui non si puòin alcun caso uscire, rappresenta inne-gabilmente un abuso gravissimo cheannienta ogni possibilità di realizzareuna propria personale identità e di cre-dere nella possibilità di un’esistenza di-versa. Di qui la necessità di provare aindicare ai più giovani alternative allasubcultura che li tiene schiavi all’in-

terno delle proprie famiglie, normal-mente costretti al silenzio rispetto aipropri reali bisogni esistenziali ed a rin-negare qualsiasi loro aspirazione, comeampiamente comprovato dalle risul-tanze di molte delle indagini che hannoportato all’emissione dei provvedimentidi allontanamento di minori dalle ri-spettive case. Ma alternative che, sibadi, devono, o dovrebbero concretiz-zarsi in reali opportunità durante edopo il percorso formativo di questi gio-vani, in modo da contrastare il fattodrammaticamente reale che la crimina-lità offre, purtroppo, soldi facili e un“ruolo”, per negativo che possa essere. Il Protocollo, era stato spiegato all’epocadella sua sottoscrizione, è un documentoche tra le finalità si pone anche quella di“arginare in via preventiva il fenomenomafioso agendo sulle condizioni di vitadei giovani”. Una questione complessa evariegata che, a detta di tutti gli Opera-tori, che siano o meno a favore della mi-sura estrema dell’allontanamento deifigli da famiglie che inculcano loro unacultura mafiosa, non può che prevedere,parallelamente e anzi principalmente,interventi forti e significativi nei luo-ghi e nelle comunità di appartenenza.Dai Servizi sociali adeguati, alla scuoladi qualità, alle tante realtà culturali eaggregative che possano colmare iltempo e gli spazi sui singoli territori,fino all’indispensabile opportunità di la-voro, tutto è assolutamente necessarioper provare la coerenza di un sistema-Stato che voglia dimostrare il valore di

una vita libera lontano dalla crimina-lità. In quel lontano 2005 un altro pro-tagonista del reportage “Giovani oltrele sbarre”, l’allora Giudice presso il Tri-bunale per i Minorenni di Catanzaro,Giuseppe Spadaro, già ragionava: “Il mi-nore può vivere in una situazione di disa-gio senza travalicare i limiti delladevianza, ma in Calabria, ove il disagio èveramente accentuato, la devianza è pur-troppo quasi uno sbocco naturale per al-cuni ragazzi”.Il giudice parlava di una sorta di ‘predi-sposizione sociale’ alla devianza, “nelsenso – spiegava - che un ragazzo chevive e cresce in un determinato conte-sto sociale (specie famiglie mafiose) haovviamente maggiori difficoltà nel se-guire esempi di vita diversi da quelli chegli vengono offerti. Ecco perché – conclu-deva - lo Stato dovrebbe maggiormente in-tervenire proprio in tali situazioni di disagiosocio-culturale”. E l’allora Sostituto Procu-ratore presso lo stesso Tribunale, BeniaminoCalabrese, per parte sua ammoniva: “L’acco-glienza è la migliore risposta che la societàpossa dare per destigmatizzare il cosiddettogiovane delinquente (ed anche l’apparte-nente al gruppo criminale, ndc): darglinuove opportunità, di lavoro, d’affetto,di credibilità, di fiducia; la sensazione -non dico la certezza, che sarebbe inco-sciente utopia - che anche per chi sba-glia ed ha pagato il suo debito con lasocietà ci sia una possibilità di riscattoconcreto paga, e non solo per chi cercariabilitazione sociale, ma per la colletti-vità intera”.

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Come ogni anno si è ripetuto da Nord a Sud il tradizionale appuntamentoche il Coisp dedica ai più piccini all’insegna di allegria, giochi e dolciumi

Si rafforza sempre di più il legame fra i bambini e i loro migliori amici: uomini e donne in divisa

La Befana vien di notte…recita la fi-lastrocca. Ogni anno torna pun-tuale. Ha le scarpe rotte, la scopa,e il naso adunco ma, soprat-

tutto… ha un cuore grande. Grande ab-bastanza per tutti i bimbi che ogni voltaaccorrono da lei, sorrisi che si allarganosulle loro faccine e manine tese alla ri-cerca di dolciumi. Ha il cuore grande del Coisp la Befana che,ancora una volta, anche in questo 2016,da Nord a Sud non ha mancato l’appunta-mento con gli amici Poliziotti, che si sonoprodigati assieme a lei per rendere indi-menticabile un giorno tutto dedicato aibambini, e a rinsaldare il loro legame e laloro fiducia in quei grandi che li mettonosempre in cima alla lista delle loro prio-

rità: gli amici in divisa, i migliori amici deibambini e…della Befana ovviamente!

A Venezia

Nel capoluogo veneto la Befana del Poli-ziotto è stata introdotta dai coloratissimiamici protagonisti dei cartoni animatiamati dai più piccoli. Una folla di Minions,assieme a Masha e l’Orso, hanno apertola festa che si è svolta presso l’IstitutoBerna a Mestre, alla presenza del Segreta-rio generale del Coisp, Franco Maccari. Già all’ingresso i piccoli ospiti hanno tro-vato subito colore e divertimento, con ilmini pony, l’esposizione del “Club Fiat 500di Campagna Lupia”, le auto storiche diMassimo Contin e la grande esibizione del

“Gruppo Sportivo Cinofilo cani utilità e di-fesa Athos Club di Maerne”. La manifesta-zione è proseguita con un ritmo incalzanteall’insegna dell’allegria, con tantissimi gio-chi, sculture con palloncini e trampolieri conil “Ludointour” per grandi e piccini, ed il fa-voloso intrattenimento del duo musicale“Livio & Daniela”. Una cascata di risate, poi,con il clown “Chupa”, con “El Bechin” l’ani-matore itinerante Dario Marodin ed anchecon “The Chicken” (il Pollo-Pietro del Coisp)! I bambini hanno potuto realizzare anche ilsogno più ambito, quello delle più fanta-siose trasformazioni, grazie alle mitichetruccatrici Lorena - Fiorella - Alessia - Selly. Regali, giocattoli, dolci, bibite e leccornieper tutti hanno aggiunto un ulterioretocco di magia! Ma la festa non è certo fi-nita qui. Particolarmente apprezzate sonostate anche le eccezionali esibizioni diSalsa, Disco Dance e Boogie Woogie del-l’Associazione Sportiva Acrobatic SwingDance, di Rock’n Roll Acrobatico, DiscoDance e Boogie Woogie dell’AssociazioneSportiva Wengy Rock Stile, e di Hip Hopdei gruppi Black Diamonds e Overlimitscoordinati da Carlotta Sossella. Picco di divertimento, infine, con la con-sueta gara per l’elezione di Miss Befana.Moltissime candidate si erano propostenei giorni precedenti, ma dopo una “sele-zione durissima”, sono state ammessealla gara finale 6 “splendide” Befane che,durante la festa, hanno fatto di tutto per“essere votate” e vincere l’ambito titolo.Alla fine una sola ha trionfato, ed è stataeletta, per acclamazione, la Signora Sa-brina Panieri che porterà per tutto l’anno,oltre al titolo, anche lo scettro, “la scopa”,del Coisp e la fascia di “Miss Befana 2016”.

Si ff di iù il l g f i b bi i

LA VECCHINA ARRIVAIN VOLANTE

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ORGANIGRAMMABEFANA DEL POLIZIOTTOORGANIGRAMMABEFANA DEL POLIZIOTTO

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Per non essere da meno, alla stessa duraselezione si sono sottoposti anche i can-didati per “Mister Babbo Natale”, il cui ti-tolo è andato al signor Renzo Maso, tra i4 Babbi Natale in gara. Ciliegina sullatorta… l’estrazione della mega lotteriadel Coisp, con l’assegnazione di tanti am-biti premi ai numeri estratti. Da ultimo ungrande arrivederci… all’edizione del2017!

A Roma

Nella Capitale, “patria” della festosa ini-ziativa del Coisp, si è celebrata niente-meno che la trentunesima edizione dellaBefana del Poliziotto, che si è confermatala manifestazione principale a Roma e nelLazio ed ha coinvolto più di 2000 Poli-ziotti, le loro famiglie e soprattutto i bam-bini, che hanno ricevuto in dono unabellissima calza ricca di leccornie e ditanti gadget. Presso il PALA ATLANTICO,tutti i presenti hanno assistito a un spet-tacolo sfavillante e allegro come non mai,ed ai mille volti festanti dei bambinihanno fatto da preziosa cornice una car-rellata di “star”, capitanate nel corso dellamanifestazione, condotta dai presentatoricome il noto giornalista Paolo Notari coa-diuvato da due bellissime star della tele-visione come Rossella BRESCIA e Chiara

GIALLONARDO e da uno sfavillante Ste-fano MASCIARELLI e da una madrinad’eccezione… l’intramontabile MarisaLaurito! e la ragazza più bella d’Italiacome Alice SABATINI – Miss Italia 2015.Artisti e volti famosi si sono alternati inuna staffetta benefica a favore dell’UnioneAutistici Disabili italiani, dalla splendida

Luisa Corna, passando per Nathalie – vin-citrice della quarta edizione di X-Factor -,i Cugini di Campagna, Mariella Nava, Neriper Caso, Nino Taranto, i Matisse, ValeriaVincenzi, Alessandro Lacava, Daniele SiNasce, Vincenzo Capua, fino alla miticaLoredana Bertè e tanti tanti altri… Non sono mancati giochi e spettacolariesibizioni come quella dei Magic Brotherse dei Little Tony Family, e giocolieri, equi-libristi e clown per il divertimento gene-rale realizzato per la direzione artisticadel Sostituto Commissario Enrico Cata-lano, alla presenza del Segretario GeneraleAggiunto del Coisp, Domenico Pianese, edel Segretario Nazionale del Coisp, MarioVattone. Ma, come sempre, occasioni cosìimportanti associano alla gioia dei piùpiccoli il grande impegno dei più grandi,riconosciuto e condiviso da molti rappre-sentanti istituzionali che non hanno vo-luto mancare alla manifestazione,apprezzando la scelta di organizzare unforte momento di condivisione tra appar-tenenti alla Polizia di Stato e i loro fami-liari, e sottolineando come anche neimomenti più difficili i Poliziotti rispon-dono sempre alle emergenze con grandespirito di sacrificio.Un nome per tutti,quello del Ministro delle Salute BeatriceLorenzin, che da sempre è vicina alleDonne e agli Uomini della Polizia di Stato,e che con la sua presenza ha dato ulte-riore lustro e valore a questa giornata spe-ciale, che tornerà ogni anno ad allietare levacanze dei piccoli romani.

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A Catanzaro

A Catanzaro la Befana è arrivata alla ven-tesima grande festa in suo onore organiz-zata dal Coisp a bordo di una Volante!!!E non poteva essere altrimenti… c’erauna Poliziotta dentro al costume dellavecchina più amata che ha stupito i pic-coli ospiti strabiliati alla vista della loro be-nefattrice. La tradizionale festa, che èdiventata un appuntamento fisso per lacittà ma soprattutto per i bambini, ha vistola Befana del Coisp fare la sua prima tappa,al mattino, nei reparti di Pediatria e Chirur-gia Pediatrica dell’Ospedale “Pugliese-Ciac-cio” per consegnare ai piccoli degenti lacalza piena di dolcetti e tanti giocattoli ac-quistati grazie al contributo di associazionie sponsor. Per loro, spettacoli musicali conla partecipazione degli artisti di “SpecialStage” e la lettura della fiaba della befana acura della libreria Ubik. L’iniziativa è stata organizzata d’intesa conla Direzione Sanitaria dell’Azienda Ospeda-liera, in collaborazione con l’Amministra-zione Provinciale di Catanzaro, il Comune,l’Anps - Associazione Nazionale Polizia diStato e l’Associazione “A Soverato”. Nel po-meriggio del 6 gennaio, poi, la grandefesta organizzata nel Palazzetto del Pala-Giovino, nel quartiere Lido di Catanzaro,con il cabaret di Rino & Giulio, giochi,magie, musica, doni e l’esibizione canoradi Sarah Memmola di “X-Factor” e MarioNunziante di “Amici”. Occhioni sgranati,poi, durante le dimostrazioni operative delleunità cinofile della Polizia di Stato, degli ar-tificieri e della Polizia Stradale.

Fino al grande momento in cui è arrivata lei!Una poliziotta che vestiva i panni della Be-fana è giunta al Palazzetto con una volantedella Polizia in un tripudio di allegria e stu-pore. All’immancabile appuntamento sonointervenuti diversi rappresentanti istituzio-nali, del mondo della politica, dell'impren-ditoria e dell'associazionismo cittadino, edè stato presente, per tutto l’arco della gior-nata, il Questore di Catanzaro, GiuseppeRacca. “Siamo giunti al ventennale di unamanifestazione – ha voluto sottolineare ilSegretario Generale del Coisp Calabria, Giu-seppe Brugnano – nata inizialmente comefesta per i figli dei poliziotti all’interno dellaQuestura e in seguito aperta alla società ci-vile poiché abbiamo ritenuto necessario farsentire loro la nostra vicinanza anche neimomenti di gioia. Un evento pensato prin-cipalmente per i bambini ed in particolarmodo per i piccoli degenti del nosocomio ca-tanzarese che quest’anno non hanno potutofesteggiare nelle proprie case l’arrivo dellaBefana”. Ma una Befana per loro non man-cherà mai… ci sarà sempre quella del Coisp!

A Potenza

E durante queste feste natalizie i bambinisono stati il primo pensiero di tanti amicidella grande famiglia del Coisp anche aldi là del giorno dell’Epifania. A Potenza,ad esempio, gli appartenenti alla Segrete-ria provinciale dell’Organizzazione Sinda-cale si sono resi promotori di una iniziativadi solidarietà, consegnando ai bambini am-malati ricoverati nel Reparto di Pediatriadell’Ospedale San Carlo di Potenza dei doni

quale segno tangibile della vicinanza delledonne e degli uomini della Polizia di Statoalle persone che soffrono. L’iniziativa è stataproposta e fortemente voluta dai poliziottidel Coisp della provincia, che hannoespresso la volontà di utilizzare le sommepreviste per le strenne natalizie destinateagli iscritti per fare un dono a chi soffre.L’idea nata subito è stata quella di contattarela Direzione Sanitaria dell’Ospedale SanCarlo, che ha subito dato la massima dispo-nibilità. “Gli uomini e le donne della Poliziadi Stato – ha spiegato il Segretario provin-ciale del Coisp Potenza, Giuseppe Gorga -,ciascuno nelle proprie possibilità, hanno vo-luto esprimere con questo piccolo gesto lapropria vicinanza alla parte della nostra so-cietà più debole e indifesa. E’ anche unmodo per ricordare, semmai ce ne fossestato il bisogno, che le istituzioni – e in par-ticolare la Polizia di Stato – sono e rimar-ranno sempre dalla parte di chi ha bisogno.Un grazie di cuore al personale dell’Ospe-dale San Carlo che oltre a far bene quotidia-namente il proprio lavoro ha dato la propriadisponibilità a collaborarci nell’iniziativa. Laparticolare situazione socio economica im-pone a tutte le componenti istituzionali esociali maggior riflessione e ponderatezzanelle scelte adottate e nell’approccio alleproblematiche sociali. Il Coisp e la Polizia diStato, con i suoi uomini e le sue donne sem-pre in prima fila sentono e in questo modoesprimono il dovere di vicinanza al citta-dino. Vicinanza che si esprime ogni giornocon la presenza sul territorio e la ricerca diuna sempre maggiore efficienza nel servizioreso alla collettività”.

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SUCCESSO PERLA BEFANA DEL COISP A VENEZIA!

Presso l’istituto Berna a Mestre si è svoltala festa “La Befana del Poliziotto” orga-nizzata dal Co.I.S.P. All’ingresso i piccoliospiti hanno trovato il mini pony,l’esposizione del “CLUB FIAT 500 diCampagna Lupia”, le auto storiche diMassimo Contin e la grande esibizionedel “Gruppo Sportivo Cinofilo cani uti-lità e difesa ATHOS CLUB di Maerne. All’insegna dell’allegria, tantissimi gio-chi, sculture con palloncini - trampoliericon il “LUDOINTOUR” per grandi e piccinied il favoloso intrattenimento del duomusicale “LIVIO & DANIELA”. Animazioni ed infinite risate ci sono statecon il clown “CHUPA”, con il “EL BECHIN”

l’animatore itinerante Dario Marodin edanche con “THE CHICKEN” (il POLLO - Pie-tro del Coisp)! E direttamente dal magicomondo dei cartoni erano presenti i “MI-NIONS” e “MASHA E L’ORSO”. Per i bam-bini c’erano le mitiche truccatriciLORENA - FIORELLA - ALESSIA - SELLY. Re-gali, giocattoli, dolci, bibite e leccornieper tutti. Apprezzatissime le eccezionali esibizionidi Salsa, Disco e Boogie Woogie dell’Ass.Sportiva ACROBATIC SWING DANCE, diRock’n Roll Acrobatico, Disco Dance eBoogie Woogie dell’Ass. Sportiva WENGYROCK STILE e di Hip Hop dei gruppiBLACK DIAMONDS e OVERLIMITS coordi-nati da Carlotta Sossella.

Grande successo ha avuto la gara perl’elezione di Miss Befana. Moltissime “Be-fane” si sono proposte nei giorni scorsi.Dopo una “selezione durissima”, sonostate ammesse alla gara finale 6 “splen-dide” Befane, le quali, durante la festa,hanno fatto di tutto per “essere votate”e vincere l’ambito titolo. Ed alla fine èstata eletta, per acclamazione, la Si-gnora SABRINA PANIERI che porterà pertutto l’anno, oltre al titolo, anche loscettro “la scopa” del Coisp e la fasciadi “Miss Befana 2016”. Per non essere dameno, la stessa dura selezione e premia-zione è stata effettuata anche per “MisterBabbo Natale”vinta dal Signor RENZOMASO, tra 4 babbi Natale in gara.

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LA BEFANA DEL POLIZIOTTO 2016

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Per la 31a edizione grande evento al Pala Atlantico

Al Pala Atlantico di Roma, la Befanaarriva, ma non calza le scarpetutte rotte….Come ogni anno, iltradizionale appuntamento con

le famiglie degli appartenenti alla Poliziadi Stato è una kermesse di canti, esibizioni,sketch, giocolieri…… Già dalle prime oredel pomeriggio dai cancelli del pala atlan-tico giungono le voci di grandi e piccini inattesa di ammirare i loro beniamini.Alle 15,00 si aprono i cancelli e per i piùpiccoli la prima grande sorpresa: unagrande calza ricolma di dolci e doni; è unbuon modo di cominciare! Si cercano i posti, le famiglie unite nel rin-novarsi della festa natalizia più cara ai ro-mani, l’epifania, che nonostante sia ilgiorno che conclude il periodo di vacanze

è sempre vissuto con gioia e spensiera-tezza. Colleghi che si incontrano, amici chesi scambiano gli auguri di buon anno, fa-miglie che si conoscono. Tutto questo, emolto di più, è la Befana del Poliziotto.Dietro le quinte fervono i preparativi. Tra i primi artisti a raggiungere i camerinici sono i Cugini di Campagna, ma si sa, laregola è ferrea: ad ognuno il suo turno. IlCommissario r.d.s della Polizia di Stato En-rico Catalano, ideatore e strenuo organiz-zatore della manifestazione, da gli ultimiritocchi alla scaletta sempre di massimaperché sono tanti gli amici della Befana delPoliziotto e le sorprese non mancano mai.Intorno agli ingressi degli artisti comin-ciano ad assieparsi i giovani fans, in attesadi una foto con i loro beniamini, di un au-

tografo, chissà…..Arrivano i presentatori: la bellissima RossellaBrescia e il noto giornalista Paolo Notari, per laprima parte dello spettacolo, che, nella secondae terza parte, passeranno il testimone a: ChiaraGiallonardo e Stefano Masciarelli e successiva-mente a Paola Delli Colli e Angelo Carestia, chehanno saputo condurre lo spettacolo con pro-fessionalità e capacità, strappando ricorrentiapplausi a scena aperta.. Il fascino degli occhiblu di Notari fanno sognare tante adolescenti,e la bellezza di Rossella Brescia fa girare gliocchi, anche agli attentissimi addetti al serviziod’ordine, curato con estrema diligenza e serietàdalla Società Puma Security del Cav. Gino Puma,che ringraziamo per la sua gentile disponi-bilità.Si sta per cominciare.

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BEFANA DEL POLIZIOTTO A ROMA

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Questa edizione inizia con gliinterventi della Billotta’s DanceAcademy e dalla scuola Studio5 con un loro balletto. Prose-gue un intervento del CircoOrfei con la partecipazionedi 8 cagnolini che fanno fe-lice i bambini in sala.Scalda la platea la cantanteNathalie, vincitrice X Factor2010, una delle cantautriciItaliane più raffinate. Ap-plausi e poi l’esibizione diuna band particolarissima,formata da bambini dai 4 ai6 anni, la Wind Junior Bandche si esibiscono sulle notedi Bianco Natale.Cosa succede? E’ arrivata labellissima Luisa Corna checanta When you Belive per ipiù piccoli, colonna sonoradel Principe d’Egitto, e Caruso e jovivireper i grandi, ove riscuote un enorme suc-cesso di applausi di tutto il pala Atlantico. I saluti dei rappresentanti del SindacatoCo.I.S.P. da parte del Segretario Generale Ag-giunto Dr. Domenico Pianese del SegretarioNazionale Mario Vattone ed il SegretarioProvinciale Generale di Roma Umberto DeAngelis, che dopo i ringraziamenti, invitanosul palco la Ministro della Salute On. Bea-trice Lorenzin che dopo aver salutato i pre-senti ha condiviso e apprezzato la scelta diorganizzare un importante momento dicondivisione tra appartenenti alla Polizia diStato ed i loro familiari, sottolineando come

anche nei momenti più difficili, i Poliziottirispondono sempre alle emergenze congrande spirito di sacrificio. Infine ha conse-gnato un assegno bancario di beneficenzaall’Associazione a tutela dei diritti dei diver-samente abili “UADI” ( Unione Autistici Di-sabili Italiani ) Da dietro le quinte si sente un forte trambu-sto è arrivata le la regina delle platee che siappresta a salire sul palco per dare inizio allaseconda parte dello spettacolo che non è vo-luta mancare a questo appuntamento Lore-dana Bertè che ha omaggiato il pubblico insala con alcune canzoni storiche del suo re-pertorio riscuotendo un enorme successo di

applausi da parte di tutto il pala atlantico chealla fine del suo repertorio a chiesto a granvoce e con il pubblico in piedi un bis di un'al-tra canzone.Per la gioia dei bambini i comici Imagic-Brothers con le loro comicità.Si susseguono sul palco i cantanti, Ales-sandro La Cava, vincitore del premio“MOGOL” che ha cantato Sono solo paroledi Noemi, Daniele Si Nasce, cover di Re-nato Zero, che ha cantato alcune canzonidel repertorio di Renato Zero e precisa-mente: I migliori anni della nostra vita, ilcielo e un medley di triangolo e mi vendo.Ha continuato la cantautrice Mariella Nava

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che ci ha deliziato di due sue canzoni comeAmore e Il cuore mio, Marco Martinelli e ilnuovo gruppo musicale della Little TonyFamily che ci ha deliziati con un medley dicanzone del grande Little Tony, scomparsoalcuni anni fa. Si continua con la comicità e non poteva

mancare all’appuntamento il nostro caroamico, Nino Taranto che ha eseguito unnumero di cabaret che ha fatto ridere asquarcia gola tutti i presenti.Dopo la comicità non poteva mancarel’astrologo Emilio Toscano che ci ha pre-detto cosa ci regaleranno le varie eclissi

che il nostro cielo ci pone ogni anno e checi regalerà per l’anno 2016. Ma fiore all’occhiello di questa 31a edi-zione della Befana del Poliziotto è statala partecipazione della madrina della ma-nifestazione, Marisa Laurito che regala aibambini i doni messi a disposizione del-l’organizzazione che ha fatto felice nu-merosi bambini. Tra gli ospiti d’onoreanche la bellissima Miss Italia 2015, AliceSabatini, ammiratissima da tante giovaniragazze che erano in platea.A dare inizio alla terza parte dello spet-tacolo, non sono voluti mancare i nostricari amici e mitici Cugini di Campagna,che ci hanno riportato negli indimentica-bili anni ‘70, riproponendo “Anima Mia”canzone simbolo del gruppo dagli abitistravaganti e coloratissimi.E’ stato poi la volta del tenore GiuseppeGambi, reduce da una tournée in Argentinache ci ha deliziato con la canzone GrandeAmore, che ha vinto l’ultimo festival di SanRemo con il Volo.E’ risaputo che la Befana del Poliziotto èun trampolino di lancio anche per nuoviartisti. Volendone ricordare solo alcuni

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annoveriamo: Anna Tatangelo, AlessiaMarcuzzi e tanti altri. Tra i battesimi del2016, Stefano Ferrettis, che ha presentatoil suo ultimo singolo “Al di là dei ricordi”tratto dall’album “Soltanto tu” che usciràin primavera. All’interno dell’album cisarà anche il suo ultimo lavoro dedicato a

Papa Francesco dal titolo “Tienimi pre-sente” con la partecipazione del tenoreWalter Dubois. Tra i partecipanti alla ker-messe non poteva mancare il collega co-mico Marco Tana, il cantautore VincenzoCapua, la cantante Roberta Marzullo, ilgruppo canoro KIRI 4 ed il mago clown Ma-

tisse che ha deliziato i bambini presentecon le sue magie con i palloncini.A tutti gli artisti intervenuti, sono state do-nate opere del Maestro “Ernando VenanziI”a testimonianza della sua trentennale par-tecipazione e delle prestigiosissime penneofferte dalla Ditta “Marlen” del Cav. Mario

Esposito, a testimonianza dellavicinanza alle Forze di Poliziae ai loro familiari.Gli è stato inoltre donato il “Ca-lendario Storico della PoliziaItaliana” anno 2016, in edizionedi pregio a tiratura limitata,edito dallo stesso Comitato, cheè stato molto apprezzato datutti i personaggi premiati.Un ringraziamento particolareva alle Segreterie Regionale delLazio e Provinciale di Roma chehanno contribuito in modo de-terminante alla realizzazionedella manifestazione, che ha ri-chiesto uno sforzo organizza-tivo di rilievo. Un impegnoorganizzativo ed economicoche ha visto il determinante

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sostegno e la partecipazione dell’Associa-zione con finalità morali “Insieme tra lagente” da tempo vicino alle iniziative delCo.I.S.P. di Roma e del Lazio, che nei lorointerventi hanno espresso sostegno e vi-cinanza alle donne ed uomini della Poli-zia di Stato. La manifestazione della Befana del Poliziotto,anche quest’anno si è confermata la manife-stazione principale di Roma e Nazionale che ha

coinvolto più di tremila Poliziotti, le loro fami-glie e soprattutto i figli degli iscritti al Co.I.S.P.Tanta la partecipazione della stampa cartaceae televisiva, come si può evincere dalla rasse-gna stampa in coda alla rivista. La manifestazione è stata totalmente ri-presa ed è stata trasmessa sulle reti SKYed in parte dalle TV locali e Nazionali. Illunghissimo spettacolo si è concluso conun grande successo e molte esclamazioni

spontanee e sincere con il vivo apprezza-mento di tutti i partecipanti accompa-gnando la chiusura del sipario. L’organizzazione, i componenti dell’Ass.ne In-sieme tra la gente, del Sindacato Co.I.S.P. delleSegreteria Regionale Lazio e della SegreteriaProvinciale Roma, unitamente ai componentidel Comitato Befana del Poliziotto, possono es-sere meritatamente soddisfatti di come sonoandate le cose.

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E. M. D.SERVIZI PER LA FORMAZIONE

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BEFANA SHOW PARATA DI STELLE CON LA POLIZIA

In duemila allo spettacolo charity all’Eur con staffetta di artisti, dalla Bertè alla Nava

idiano Direttore: Virman Cusenza Roma Lettori Audipress 1idiano Direttore: Virman CusenzaanoRomaano Lettori Audipress 1

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Grande successo della manifestazione or-ganizzata dal COISP a Roma presso il PALAATLANTICO, dove più di duemila tradonne e uomini della Polizia di Stato, ac-compagnati dai loro familiari e soprat-tutto dai veri protagonisti della giornatai bambini, che in ogni momento dellospettacolo non hanno mai fatto mancareil loro gioioso apporto. Ai bambini è statodedicato tutto lo spettacolo in un cre-scendo di artisti, cantanti e giocolieri, concalze e doni per tutti i bambini. Lo spet-tacolo ha visto la partecipazione di Lore-dana Bertè, Luisa Corna, i Cugini diCampagna, Mariella Nava, Nathalie (vin-citrice X Factor 2014), Nino Taranto, Ales-sandro La Cava, Marco Tana, MarisaLaurito, Miss Italia, i Magic Brothers, Ma-tisse, i Kiri 4, Giuseppe Gambi, la LittleTony Family, Valeria Vincenzi, le scuole didanza Billotta’s e Studio 5, gli artisti delCirco Orfei e tanti altri…Tutti magistral-mente presentati da Rossella Brescia,Paolo Notari, Chiara Giallonardo, StefanoMasciarelli e Paola Delli Colli. Durante lamanifestazione il Segretario Generale Agg.todel COISP Domenico Pianese, il SegretarioNazionale Mario Vattone ed il SegretarioProvinciale Generale di Roma Umberto DeAngelis, hanno ringraziato in modo par-ticolare i familiari degli appartenenti allaPolizia di Stato che quotidianamente sup-

portano chi svolge una professione com-plessa e difficile come quella del Poli-ziotto. Successivamente i vertici del COISPhanno chiamato sul palco il Ministro dellaSalute On.le Beatrice Lorenzin che ha con-diviso e apprezzato la scelta di organizzareun importante momento di condivisione traappartenenti alla Polizia di Stato ed i loro fa-miliari, sottolineando come anche nei mo-menti più difficili, i Poliziotti rispondonosempre alle emergenze con grande spiritodi sacrificio. Nel corso dell’evento il Mini-stro della Salute On.le Beatrice Lorenzin

ha consegnato le donazioni raccolte dagliorganizzatori della Befana del Poliziotto al-l’Unione Autistici Disabili Italiani. La Befanadel Poliziotto, anche quest’anno si è con-fermata come la manifestazione princi-pale a Roma e nel Lazio che ha coinvoltopiù di 2000 Poliziotti, le loro famiglie e so-prattutto tutti i figli degli iscritti al COISP,che hanno ricevuto in dono una bellis-sima calza ricca di leccornie e di tanti gad-get. Sin da oggi il COISP da appuntamentoa tutti gli iscritti ed alle loro famiglie allaBefana del Poliziotto del 2017.

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L’edizione numero 20 della “ Befanadel Poliziotto ” organizzata a Ca-tanzaro dalla Segreteria Regionaledella Calabria del Coisp – il Sinda-

cato Indipendente di Polizia, la tradizionalefesta è un appuntamento fisso non solo per lacittà, ma soprattutto per i bambini che atten-dono con gioia la grande festa pensataper loro. La prima tappa della Befana si èsvolta presso i reparti di Pediatria e Chi-rurgia Pediatrica dell’Ospedale “Pugliese -Ciaccio” per consegnare ai piccoli degenti lacalza piena di dolcetti e tanti giocattoli acqui-stati grazie al contributo di associazioni esponsor. Per loro, spettacoli musicali con lapartecipazione degli artisti di “SpecialStage” e la lettura della fiaba della befanaa cura della libreria Ubik. L’iniziativa orga-nizzata d’intesa con la Direzione Sanitariadell’Azienda Ospedaliera, in collaborazionecon l’Amministrazione Provinciale di Ca-tanzaro, il Comune, l’Anps - AssociazioneNazionale Polizia di Stato e l’Associazione

“A Soverato”. Nel pomeriggio del 6 gen-naio, le iniziative sono proseguite dalle ore16,30 nel Palazzetto del PalaGiovino, nelquartiere Lido di Catanzaro, con il cabaretdi Rino & Giulio, giochi, magie, musica,doni e l’esibizione canora di Sarah Mem-mola di “X-Factor” e Mario Nunziante di“Amici”.Sono seguite, dimostrazioni operative delleunità cinofile della Polizia di Stato e degliartificieri e della Polizia Stradale. Una poli-ziotta vestita con i panni della Befana è ar-rivata al Palazzetto con una volante dellaPolizia. Sono intervenuti per un saluto, di-versi rappresentanti istituzionali, delmondo della politica, dell'imprenditoria edell'associazionismo cittadino. E’ stato presente, per tutto l’arco della gior-nata, il Questore di Catanzaro GiuseppeRacca. L’edizione 2016 è stata presentatanella sala Giunta della Provincia di Catan-zaro, dal Segretario Regionale del COISPGiuseppe Brugnano, affiancato dal diret-

tore f.f. Giuseppe Raiola del Reparto di Pe-diatria dell’AO “Pugliese-Ciaccio” di Catan-zaro, dal presidente provinciale econsigliere nazionale Anps Emilio Verren-gia, dal vicepresidente della Provincia diCatanzaro Marziale Battaglia e dal consi-gliere comunale Eugenio Riccio. “Siamo giunti al ventennale di una mani-festazione – ha detto Giuseppe Brugnano– nata inizialmente come festa per i figlidei poliziotti all’interno della Questura e inseguito aperta alla società civile poiché ab-biamo ritenuto necessario far sentire lorola nostra vicinanza anche nei momenti digioia. Un evento pensato principalmenteper i bambini ed in particolar modo per ipiccoli degenti del nosocomio catanzareseche quest’anno non potranno festeggiarenelle proprie case l’arrivo della Befana”.Presenti all’incontro con la stampa, ancheil Segretario Provinciale del Coisp MassimoArcuri ed il Segretario Provinciale Organiz-zativo del Sindacato Rocco Morelli.

Doni, calze, favole e canzoni per un vero giorno di festa:Il primario di Pediatria Raiola: importante sdrammatizzare il ricovero

D i l f l i gi di f t

A CATANZARO LA BEFANA REGALA UN SORRISO AI PICCOLI

PAZIENTI DELL’OSPEDALE

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LA BEFANA REGALA UN SORRISO AI BIMBI RICOVERATIAl “Pugliese” la manifestazione del Coisp

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Quotidiano Direttore: Alessandro NotarstefanoLettori Audipress 12/2013: 3.991

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Direttore: Do eni o NapolitanLettDirettore: Do eni o NapolitanLettitanLettori Audipress 02/2012: 3.13itan

POLITICA

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La risposta del governo Renzi al-l’emergenza sicurezza si chiamadepenalizzazione. Dopo che neimesi scorsi ha varato l’introdu-

zione nel codice penale della causa di nonpunibilità “per particolare tenuità delfatto”, con due decreti legislativi a gen-naio il Consiglio dei Ministri ha dato ilvia libera al "pacchetto” che prevede,

tra le altre cose, la trasformazione dareati penali in illeciti amministratividella coltivazione della cannabis (masolo per uso terapeutico), della guidasenza patente e degli atti osceni inluogo pubblico. Esclusa dal provvedimento la questionedel reato di immigrazione clandestinache, come ha anticipato il ministro della

Giustizia Andrea Orlando, sarà inseritain un provvedimento più ampio.Con il primo decreto del “pacchetto de-penalizzazioni” vengono derubricati de-cine di reati lievi, finora puniti solo conmulta o ammenda, per i quali sarà in fu-turo applicata soltanto una sanzionepecuniaria immediatamente eseguibile,mentre il profilo penale resterà solo nei

DEPENALIZZAZIONIVIA AL PACCHETTO

Varato dal governo Renzi il provvedimento che trasformamolti reati in semplici illeciti amministrativi

Niente processo penale per la guida senza patente: multe salate, ma nessun deterrente per i nullatenenti come molti immigrati

SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

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casi di contestazione di aggravanti.I reati depenalizzati sono, appunto, tuttii reati non contenuti nel codice penalepuniti con la sola pena pecuniaria (multao ammenda); atti osceni; pubblicazioni espettacoli osceni; rifiuto di prestare lapropria opera in occasione di un tumulto;abuso della credulità popolare; rappre-sentazioni teatrali o cinematograficheabusive; atti contrari alla pubblica de-cenza; guida senza patente; noleggio dimateriale coperto da copyright; installa-zione e uso di impianti abusivi di distri-buzione carburante; omesso versamentodi ritenute previdenziali entro la sommadi diecimila euro. D'ora in poi tali reatisaranno puniti con la sola sanzione am-ministrativa, con multe che, a secondadel reato commesso, possono variare daun minimo di 5mila euro ad un massimodi 30mila. In generale le nuove sanzionisono molto più care di quelle vecchie.Insomma lo Stato incasserà più soldi,

ma la fedina penale dei responsabili re-sterà pulita. Ad esempio chi sarà tro-vato, la prima volta, alla guida senzapatente o con patente non in regola evi-terà il processo penale e pagherà unasanzione tra i 5mila e i 30mila euro: la“multa” diventa quindi più salata di

quella attuale, che va da 2.257 a 9.032euro. Inoltre scatterà comunque la con-fisca del veicolo e in caso di recidivaresta la sanzione penale. La depenaliz-zazione della guida senza patente hasollevato aspre critiche, perché mentreda più parti si sollecita l’introduzione delreato di omicidio stradale, il governosembra dare il via libera ai nullatenentiche si mettono al volante senza essereabilitati alla guida, e che resteranno im-puniti: la maggior parte delle personeche in Italia guidano senza patente,spesso immigrati, risultano infatti senzafissa dimora, nullatenenti e dunque nonin grado di pagare una multa. Con ledepenalizzazioni il lavoro si sposta insostanza dalle procure alle prefetture ealle altre autorità amministrative com-petenti per l’irrogazione delle sanzioniamministrative. Rimangono esclusi dalprovvedimento, e quindi ancora perse-guiti penalmente, i reati che pur preve-dendo la sola pena della multa odell'ammenda attengono alla normativasulla salute e sicurezza nei luoghi di la-voro, ambiente territorio e paesaggio,sicurezza pubblica, giochi d'azzardo escommesse, armi, elezioni e finanzia-mento ai partiti. Un secondo decreto

abroga alcuni reati che diventano 'ille-citi civili'. Si tratta di quelli di ingiuria,falsità in scrittura privata ed altri reatiin materia di scritture private, appro-priazione di cose smarrite, furto daparte di un comproprietario e danneg-giamento semplice. Per questi reati la persona offesa nondovrà più sporgere querela, ma chiedereal giudice civile (tribunale o giudice dipace) il risarcimento del danno. Il giu-dice dovrà inoltre punire il colpevolecon una sanzione pecuniaria da 100 a8mila euro per i reati di ingiuria, furtodi un comproprietario, danneggia-mento, appropriazione di cose smarrite;da 200 a 12mila euro per i reati in ma-teria di falsità in scritture private. Il giu-dice, accordato l’indennizzo, per alcuniilleciti stabilirà anche una sanzione pe-cuniaria che sarà incassata dall’erariodello Stato. Per il guardasigilli Orlando,«la depenalizzazione di alcuni reati di-minuirà i fascicoli e soprattutto renderàpiù certa la sanzione e darà dunque piùforza alla prevenzione, perché tra pre-scrizioni, mancati pagamenti di san-zioni e farraginosità processuali spessotroviamo alla fine del percorso più l’im-punità che la certezza».

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Spiego il mio pensiero, da Opera-tore e da Rappresentante dei Po-liziotti: l’Italia ha scelto, comespesso fa, di non scegliere e non

distinguere.Se da un lato il soccorso è un dovere, acui assolviamo quotidianamente nonsolo nelle operazioni in mare, ma moltopiù silenziosamente nelle nostre strade,dall’altro è innegabile che l’accoglienzasenza prospettiva di un miglioramentodelle condizioni di vita e sociali, nonpuò che allontanare chi ospitiamo dauna qualsiasi, reciprocamente proficua,forma di integrazione. Come Paese civile,non possiamo continuare ad adottare ilmodello emergenziale del “campo profu-ghi”. Per anni abbiamo tirato fuori dalmare chi sta annegando, per poi lasciarlo

praticamente solo o, ancora meglio, spe-rare che riesca a passare i confini ed an-dare verso altri stati europei. A togliersidi torno insomma.Le tempistiche burocratiche e le farragi-nose strutture legislative, non ci consen-tono di distinguere ed allontanare intempi brevi, chi delinque professional-mente e lucra sulla tratta di esseri umani.Questo vale sia per le organizzazionistraniere che per quelle italiane.Lo Stato sta investendo risorse enormiper il sistema accoglienza, con quali ri-sultati? Abbiamo salvato vite umane,ma abbiamo ingrassato ben più del do-vuto, la criminalità. Il sistema del volon-tariato ha fatto e sta facendo più diquanto possano fare le imposizioni sta-tali, lo dimostrano i progetti di integra-

zione, di apprendimento culturale eprofessionale, che danno, silenziosa-mente, i loro frutti. I numeri sull’immi-grazione dimostrano che abbiamo unincremento delle richieste di permessidi soggiorno per protezione internazio-nale che sopravanza, nel 2014, i motividi studio. Nel 2015 le statistiche, lequali raccolgono sempre i dati “uffi-ciali”, dimostrano che gli arrivi incon-trollati di immigrati sulle coste italianevia mare (140.705 da gennaio ad ottobre2015) sono aumentati fino a quandonon sono state previlegiate rotte alter-native, Turchia/Grecia (581.640) oltre aqualche decina di migliaia che entranell’area Schengen tramite l’Albania ole frontiere esterne con Macedonia,Moldavia ecc., via terra interessando

IMMIGRAZIONE

LA “TOLLERANZA A PRESCINDERE” NON È LASTRADA DA SEGUIRE

di Franco MaccariSegretario Generale Coisp

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l’asse Ungheria/Croazia (502.018), que-sti ultimi principalmente a causa dellecrisi di affollamento dei campi profughiin Libano, con prevalenza di cittadini Si-riani, Afgani ecc. Nel nostro Paese (datoancora non emerso), oggi assistiamo alrientro dalla Germania di migliaia di ri-chiedenti asilo ai quali le autorità tede-sche non hanno concesso lo status dirifugiato. In Italia le Commissioni Terri-toriali (solo nell’agosto 2014 raddop-piate da 10 a 20) hanno tempi ditrattazione delle pratiche lunghe, a cui

seguono riesami e ricorsi al Tribunale. Ciò comporterà un ulteriore innalza-mento di presenze alle quali dovrà es-sere fornita una risposta di vita, piacciao meno, dalla politica.Quando si arriva a far divenire l’immi-grazione un problema di Polizia, è giàtroppo tardi, sia sotto il profilo dell’in-tegrazione che dell’assistenza umanita-ria. Per quanto tempo ancora, comeaccade di continuo, i poliziotti potrannopagare di tasca propria i pannolini e unpanino a queste persone che ci tro-

viamo davanti giorno e notte? Le strutture di accoglienza sono pochee sovraffollate. Non si possono teneregiovani di 25 anni a far niente per mesie mesi, sperando poi che non si lamen-tino e non alzino la voce, se non peggio.Lo faremmo anche noi, tutti.Le soluzioni passano attraverso il corag-gio di dismettere l’ipocrisia del “tantoc’è posto”. Non è vero. I tessuti sociali,spesso già fragili per l’assottigliamentodel welfare, non reggono l’urto momen-taneo, anche perché sulle nostre comu-nità pesano le incertezze e le incognitesulle tempistiche e sulle modalità dipermanenza.Il rispetto delle regole democratiche, quindianche delle leggi, in questo più che in altriambiti, è essenziale per evitare di fare di tuttigli immigrati dei delinquenti o dei “poverini”.Paradossalmente abbiamo in mano tutti glistrumenti per arricchire il nostro Paese, maad oggi, purtroppo, rimangono in grandis-sima parte lettera morta. Vogliamo iniziare apensare al domani? Vogliamo disinnescare lemine sociali dell’intolleranza, del razzismo?Bisogna abbassare il livello di paura ed elimi-nare l’impunità di chi delinque.La mia non è una ricetta magica, solouna base su cui ognuno deve potere ri-flettere serenamente.

SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

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Matteo Messina Denaro comeTotò Riina: è anche lui man-dante della stragi di Capacie di via D'Amelio.

È questa l'ipotesi della Dda di Caltanis-setta, sulla base della quale il gip del tri-bunale nisseno ha emesso un'ordinanzadi custodia cautelare nei confronti delsuper ricercato di Cosa nostra, latitanteda 23 anni. Il provvedimento cautelare èaffidato per l'esecuzione alla Dia e seguea una serie di ordinanze emesse tra 2012ed 2013 dallo stesso Ufficio Gip nei con-fronti di diversi esponenti mafiosi rite-nuti, a vario titolo, responsabili delle

stragi del 1992. Capo della cosca di Ca-stelvetrano, nel trapanese, Messina De-naro è stato killer di fiducia di Riina eProvenzano. Il primo ordine di custodiacautelare per lui arriva nel 1993, per omi-cidio. Ed è solo l'inizio di una lunga seriedi mandati, spiccati mentre lui, da oltrevent'anni, è latitante e persino sul suovolto non ci sono che identikit. MessinaDenaro fu tra gli organizzatori del rapi-mento del piccolo Giuseppe Di Matteo, fi-glio di un collaboratore di giustizia,strangolato e sciolto nell'acido da Bruscanel '96. È stato condannato per le stragidel 1993 a Roma, Firenze e Milano, con

l'accusa di aver custodito in una cava deltrapanese una parte dell'esplosivo usatoper le bombe agli Uffizi di Firenze e allachiesa di San Giorgio al Velabro a Roma. Ora si profila un'ulteriore accusa: quelladi essere stato, anche lui, una delle 'menti'delle stragi in cui, nel '92, persero la vita Gio-vanni Falcone, il 23 maggio, e Paolo Borsel-lino, il 19 luglio. Matteo Messina Denaro - silegge nell'ordinanza del Gip - «partecipavae ideava un programma criminale teso a de-stabilizzare le istituzioni e concorreva a de-liberare l'esecuzione del piano di uccisionedel dottor Falcone». Non solo. «Entrava afar parte di un gruppo riservato creato da

STRAGI DEL ’92,MESSINA DENARO LA MENTE

GIUSTIZIA

Mandato di cattura per il super ricercato boss di Cosa nostra.E’ accusato di essere il mandante degli omicidi di Falcone e Borsellino

Il suo ruolo ricostruito dalle dichiarazioni di diversi pentiti. Progettati attentati a giornalisti e personaggi dello spettacolo che si erano messi in prima fila contro la mafia

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

Totò Riina e alle dirette dipendenze diquest'ultimo» per organizzare a Roma unattentato che aveva come obiettivi lostesso Falcone, l'allora ministro della giu-stizia Claudio Martelli e il conduttore te-levisivo Maurizio Costanzo. Troverebbero così riscontro le dichiara-zioni di numerosi 'pentiti' che nel tempohanno parlato del suo ruolo di mandantedegli attentati ai giudici Falcone e Borsel-lino. Come raccontato più volte dai pen-titi Vincenzo Sinacori e Francesco Geraci,Messina Denaro avrebbe preso parte, asettembre del 1991, al summit mafioso diCastelvetrano in cui sarebbe stato piani-ficato il progetto della strage di Capaci. Alla riunione c'erano anche boss comeRiina e Giuseppe Graviano. Più collabora-tori di giustizia hanno riferito inoltre cheMessina Denaro partecipò alla «missione»del commando che avrebbe dovuto assas-sinare Falcone a Roma, azione che lamafia voleva mettere a segno alla fine difebbraio del 1992, ma che fallì. E aveva progettato l'assassinio di Borsel-lino fin da quando questi era procuratoredi Marsala. La Procura di Caltanissetta,che dal 2008, dopo il pentimento di Ga-spare Spatuzza, sta cercando di riscriverela verità sui due attentati di Capaci e divia D'Amelio, ha messo insieme gli ele-menti raccolti individuando mandanti edesecutori materiali rimasti per lungotempo impuniti. Del super latitante an-cora non c'è traccia, ma da almeno unpaio d'anni attorno a lui si sta facendoterra bruciata e numerosi componenti

della sua famiglia sono finiti in carcere.Totò Riina, nei colloqui in carcere con ilboss della Sacra corona unita Alberto Lo-russo, si vantava di avere formato MatteoMessina Denaro dal punto di vista crimi-nale. Ad affidarglielo sarebbe stato pro-prio il padre, il boss Ciccio MessinaDenaro. È uno dei passaggi che emergedall'ordinanza con cui il gip di Caltanis-setta ha disposto la custodia cautelare diMatteo Messina Denaro. A svelare alcuni retroscena il procuratorefacente funzioni di Caltanissetta Lia Savae l'aggiunto Gabriele Paci. “Il coinvolgi-mento di Matteo Messina Denaro nelle

stragi del '92 incarna il progetto dellastrategia stragista unitaria messa in attoda Cosa nostra - ha detto Sava -, il gipscrive a chiare lettere che era 'prono' equindi completamente disposto a ese-guire gli ordini di Riina, che voleva elimi-nare i nemici di Cosa nostra. Per questo, infatti, vengono uccisi i bossCaprarotta e D'Amico che si opponevanoal progetto di guerra allo Stato voluto daRiina”. “Riina nel nel '92 lavorava su duefronti: a Roma e a Palermo”, ha spiegatol’aggiunto Gabriele Paci. “Un commandocomposto dai fratelli Graviano, da Sina-cori e altri componenti delle cosche pa-lermitane e trapanesi era a Roma - haspiegato Paci - per colpire non solo Gio-vanni Falcone, ma anche l'allora ministroClaudio Martelli, oltre a personaggi delgiornalismo e dello spettacolo come Co-stanzo, Santoro, Barbato e lo stesso PippoBaudo, che si erano messi in prima filacontro la mafia. I killer, appostati vicinoal Ministero della giustizia non erano riu-sciti ad avvicinarsi a Falcone o Martelli,ma avevano la possibilità di commettereun attentato con l'esplosivo a danno diMaurizio Costanzo. Una seconda squadra, composta da com-ponenti delle famiglie palermitane di SanLorenzo, Noce e Porta Nuova era incari-cata di preparare un attentato a Falconeo in autostrada o in via Notarbartolodove abitava. Riina bloccò il progetto diattentato a Costanzo perché non era unbersaglio primario e diede ordine che silavorasse all'obiettivo più importante,Giovanni Falcone”.

BEFANA DEL POLIZIOTTOATTUALITA’

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La Scuola italiana è stata sempreall’avanguardia in relazione ai bi-sogni educativi e formativi degliallievi, segnatamente di quelli

provenienti da paesi stranieri.Tra l’altro, la Direttiva europea n.214 del4 luglio 1981 aveva sollecitato i Paesi ade-renti a promuovere adeguate iniziative

sociali e scolastiche allo scopo di favorirel’integrazione degli alunni stranieri perquanto concerneva “la lingua e la cul-tura” di appartenenza. In attuazionedella Direttiva, il Ministero della PubblicaIstruzione fin dallo stesso anno, pronun-ciò significative circolari tutte raggrup-pabili sotto il titolo, ampiamente pregnante

dal punto di vista formativo, di EducazioneInterculturale.Il principio fondamentale degli interventiinterculturali nella Scuola era (ed è) il “ri-spetto” della persona dell’alunno di di-versa etnia e il conseguente diniego sulpiano educativo della sua omologazionealla nostra cultura. La Scuola, cioè, do-

IL VALORE DEL DIRITTO ALL’IDENTITÀ

Dopo la decisione di un dirigente scolastico che nel Milanese ha cancellato la festa di Natale “per rispetto delle diversità” e l’altra del collega di Sassari

che ha negato la visita al Vescovo

Il riguardo per gli allievi di etnia diversa da quella italiana non sta nel rendere“neutra” e “insignificante” la nostra cultura

di Annamaria Fonti Iembo

SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

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veva esplicare la sua strategia ad hoc,realizzando attività comuni che eviden-ziassero le diverse caratteristiche del po-polo di appartenenza, promuovendo pertale verso, la conoscenza, l’accoglienza,la solidarietà, la pace. E’ vero, ovviamente,

il contrario, come non omologazione a noidegli allievi stranieri, così non assimila-zione nostra a loro! Il segreto (non tanto“segreto”, tenuto conto degli interventipersonalizzati!), sta, da parte degli Inse-gnanti, nel trovare le giuste misure di

mediazione, “nel pieno rispetto” dellaidentità di ognuno.Oggi, si dice, siamo attanagliati da pro-fonde crisi, economica, politica, sociale,valoriale, ma io credo che la crisi più in-quietante e allarmante è la crisi di iden-tità. I nostri ragazzi sono travolti damigliaia di messaggi che ne hanno cau-sato la “liquidità” dell’essenza stessa delloro essere persona, sono assillati dal vo-lere a tutti i costi e subito mezzi e averimateriali, sono distratti amaramente dauna comunicazione virtuale e finta, sonodisorientati da esempi di banalità esi-stenziali e da miti negativi.Si aggiunga che la Famiglia, tutta presa

dalla tendenza all’egocentrico arrivismosociale, poco attenta ai bisogni moralidei figli, è responsabile, il più delle volte,dell’aggravamento delle cause della fra-gilità umana che oggi, fa fluttuare da uneccesso ad un altro, che incide molto negati-vamente sullo sviluppo armonico della personasingola e della società in genere, facendola vi-vere in modo del tutto superficiale. Difronte a tutto questo la Scuola, deputatada sempre allo sviluppo globale dell’al-lievo, ha dinanzi un grave e pesante onere:quello di destinare il proprio ruolo non soltantoall’acquisizione della Cultura, quanto, indispen-sabilmente, alla formazione concreta e fortedella personalità.

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Si sostiene sul piano filosofico, che la per-sona è nell’Uomo e nella Donna, quandodivenga maturo, cioè quando giunga acredere pienamente alla sua propria iden-tità che lo differenzia da tutti gli altri: ledue vie per il raggiungimento di questa

meta assolutamente basilare sono la me-moria e la coscienza. Le parole alte e ispi-rate di De Amicis, nel famoso brano delTamburino sardo, dove aleggia maestosoe commovente il suo amore di Patria, e ditanti altri poeti e scrittori italiani, ci

fanno affermare a chiare note che la Me-moria del nostro passato, del prezioso te-soro di cultura, di arte, di scienza e dellanostra amatissima Religione cattolica conle sue Cattedrali, tradizioni popolari, rititrainanti verso il Trascendente, costitui-

BEFANA DEL POLIZIOTTOATTUALITA’

sce inequivocabilmente l’identità cui ogniitaliano ha diritto. L’identità è un dirittoumano, al pari degli altri ben dichiarati dalleCarte internazionali e dalla nostra Costitu-zione, che va garantito e onorato in parti-colare nella Scuola. La Scuola deve per cosìdire, svolgere un lavoro costante di “manu-tenzione” della memoria che ci assicura lanostra identità, facendo in modo che nellegiovani generazioni non si annebbi il ri-cordo di quanto grande, e dolcissima allostesso tempo, fu l’esperienza degli avi. Iden-tità come appartenenza, come “solidità”dell’identità, come dice Robert Laing, è ne-cessario possedere un senso “solido” dellapropria autonomia e della propria identità,per intraprendere rapporti corretti e civilida esseri umani ad altri esseri umani. E’noto, poi, che la Religione, pur fatto sog-gettivo, coinvolge totalmente la persona,contribuendo ad alimentare i processi disviluppo e di conformazione della suaidentità. Ogni documento normativo,partendo da quelli più antichi fino a giun-gere agli attuali che riguardano l’assettoorganizzativo, didattico ed educativodella Scuola, indicano un obiettivo irri-nunciabile: “il sistema educativo perse-gue la formazione intellettuale, spiritualee morale, lo sviluppo della coscienza sto-rica e di appartenenza alla comunità lo-cale, nazionale ed alla civiltà europea”.Gli Allievi italiani, dunque, hanno il di-ritto sacrosanto di usufruire di ogni occa-

sione scolastica relativamente alla pro-pria identità e per ciò sarebbe una gravis-sima forma di discriminazione nei loroconfronti deprivarli di momenti religiosie /o culturali specifici finalizzati a teneresempre viva quella memoria, arricchendocon attività collaterali ma ben coerentialle varie discipline di insegnamento, i con-tenuti del curricolo scolastico. StudiareDante non significa leggere superficial-mente le Cantiche come se fossero un fatte-rello ispiratore di un Poema immortale; nelleggere Petrarca: “Vergine Bella che di sol ve-stita, coronata di stesse al sommo Sole pia-cesti sì che in te sua luce ascose”, non sipensi che si riferisse ad una donna qualun-que ma alla Santa Vergine, di cui impa-rammo la preghiera da piccolissimi dallanostra mamma; andare ad Assisi, a Paolao in tantissimi altri Eremi, non significafare un escursione turistica, usando terminicome “suggestivo”, “bello”, “antico”, signi-fica immedesimarsi e ripensare alla nostraReligione, al nostro Dio, ripensare a tantiSanti che adornano la Corona spiritualedella nostra Fede che deve essere mante-nuta sempre viva! Facciamolo compren-dere ai Ragazzi! Facciamoli riflettere sullaloro identità e facciamogli percepire e as-secondare quel bisogno di Spiritualità edi Trascendente che conforma di sé ogniesistenza degna di essere vissuta! Perchéne hanno il sacrosanto diritto! Il massimorispetto per gli allievi di etnia diversa da

quella italiana, allora, non sta sicura-mente nel rendere “neutro” e “insignifi-cante” lo studio delle varie discipline diinsegnamento, compreso quello di Reli-gione Cattolica, impedendo ad un Pastoredella Chiesa di visitare il suo popolo, met-tendo in essere un’operazione che sa piùdi simulazione del proprio “agnostici-smo” che di un non ben identificabile ri-spetto della “sensibilità altrui”, quantonel promuovere ogni strategia scolasticache metta quegli allievi in condizione diconfrontarsi civilmente e pacificamentesul piano culturale, di accettare l’assiomache esistono culture e religioni diversedalla loro, di partecipare attivamente allavita della Scuola che frequentano e, non ul-tima finalità, di rispettare essi stessi l’am-biente in cui vivono. Del resto, in questigiorni si discute di modificare la legge91/1992 sulla Cittadinanza, proprio per gliimmigrati di seconda generazione: se natiin Italia, se frequentanti le nostre Scuole,se parlano in italiano, se continuano a vi-vere nel nostro Paese, ebbene è giusto chesi “sentano” italiani, senza rinunciare, ov-viamente, alle proprie prerogative etniche.

Annamaria Fonti IemboDirettore della Pastorale

Scolastica DiocesanaArcidiocesi Catanzaro-Squillace

già Dirigente presso l’Ufficio ScolasticoRegionale della Calabria

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

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GIURISPRUDENZA

Desidero preliminarmente espri-mere la mia gratitudine aFranco Maccari per avermi con-cesso l’opportunità di interve-

nire su questa prestigiosa rivista ed èproprio a lui che voglio dedicare il miopiccolo contributo alla lunga battaglia cheil Co.I.S.P. sta portando avanti per una Po-lizia migliore. In particolare, tutti noi abbiamo sentitoalmeno una volta Franco proferire le se-guenti parole: i poliziotti hanno dei dirittiaffievoliti; proprio a questo tema voglioindirizzare il mio pensiero.In questi giorni è scoppiato nuovamenteil caso Cucchi, la consueta gogna media-

tica, ovvero “l’oppio dei popoli” dei nostritempi, ha nuovamente investito degli ap-partenenti delle Forze dell’Ordine.La presunta violenza degli operatori di Po-lizia è sempre un argomento che dà unaforte fibrillazione e che riecheggia quasiinsolente senza soluzione di continuità inogni telegiornale da oramai da numerosianni (si pensi ai casi G8, Aldrovandi, San-dri, Uva – per citarne solo alcuni).Essendo difensore di uno dei Carabiniericoinvolti nel caso Cucchi, per evitare di es-sere frainteso, tratterò il tema esclusiva-mente con una espressa clausola digenericità. La condizione di precarietà con cui pre-

stano servizio tutti gli appartenenti alleForze dell’Ordine non può più essere ta-ciuta, come non può essere sottovalutatoil loro senso di forte delusione.Da anni ritengo che la familiarità deglioperatori di Polizia con le aule di giustizia(chiaramente non riferibile a condotte diillecito arricchimento o di illegittimo per-seguimento di interessi personali), sia daconsiderarsi un rischio professionale allastregua dei tanti altri che si corrono quo-tidianamente.Questo rischio, aggiunto ad una professionegià così complessa e difficile, è di certo cor-relato a dei limiti di sistema, globalmenteintesi, non ultimo quello normativo.

I POLIZIOTTI HANNO DEI DIRITTI AFFIEVOLITI

di Avv. Pini Eugenio

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

Ritengo che, come oramai è consolidataconsuetudine, la politica sia la grande as-sente, in un mondo che è cambiato radi-calmente, l’attività di polizia è, di contro,ancorata a vecchi schemi formativi e a ve-tuste dotazioni.Formazioni e mezzi sono un punto focaledella vicenda e devono essere una pre-tesa assoluta da parte di tutti: operatorie cittadini.Un tutore dell’ordine non preparato equi-vale a dire meno sicurezza per tutti.Queste carenze sono probabilmente legateal fatto che il lavoro di operatore di poliziaè un lavoro non correttamente percepito.Non si è compresa, a mio avviso, la realedifficoltà del lavoro per il quale è richiestouno scibile di non poco momento (diritto,medicina, psicologia, psichiatria, tecnicheoperative), combinato con una prestanzafisica idonea.Passando poi ad un altro segmento dianalisi, profondamente correlato al prece-dente, ravviso nell’impianto normativoche accompagna questo lavoro la mag-giore criticità.In particolare, non si può tacere l’area dellecontestazioni penali che spessto vengonoformalizzate agli operatori per condotte lacui genesi è riconosciuta nell’adempi-

mento del proprio dovere e quindi neicompiti istituzionali.Apertis verbis, non ci si può sottrarre dalrichiedere un serio intervento legislativoche modifichi le impostazioni normativedelle contestazioni.Deve, in sostanza, passare il messaggioche il più delle condotte sono riferibili,eventualmente, all’elemento soggettivodella colpa, ciò per le difficoltà valutative,operative ed attuative del lavoro; quindideve decadere l’impostazione dell’azioneimprontata automaticamente al dolo.Porto spesso l’esempio della colpa medica,affermando che per i reati legati all’attivitàmedica ci si riferisce esclusivamente a con-dotte di natura colposa.Il medico chirurgo esegue in maniera noncorretta un intervento e a questo si asso-cia, in automatico, in termini concettualied applicativi l’istituto della colpa; per glioperatori di polizia, no, almeno non in au-tomatico.Ciò detto, sposto il mio pensiero alla cor-relazione tra la posizione personale giu-ridica e lavorativa dell’operatore di Polziarispetto a quella del semplice cittadino.In particolare, ravviso che vi sono diffe-renze sostanziali laddove si pensa che al-cuni istituti giuridici non sono utilizzabili

dagli operatori delle Forze di polizia, inquanto, nel caso concreto, potrebbero es-sere altamente pregiudicanti.I diritti, chiaramente esistono in quantonormati, ma l’esercizio dei medesimi è ilpiù delle volte incongruente rispetto allatutela a cui quei diritti mirano.Sotto questo profilo, i diritti che si mo-strano come inattivi, inutilizzabili o nonconcessi sono molti.Per dare immediatamente una visione diinsieme cito solo alcuni istituti/diritti, esi-stenti, utilizzabili in astratto, ma di fattonon fruibili dai poliziotti:- patteggiamento: nei casi in cui sussi-stono i requisiti richiesti dalla legge perl’applicazione di tale rito speciale, di fattol’utilizzo di detto strumento processualeè inibito all’appartenente alle Forze di Po-lizia in ragione delle conseguenze che nederiverebbero sul piano disciplinare, inquanto il patteggiamento è ritenuto assi-milabile ad una Sentenza di condanna.- prescrizione: occorre ricordare che l’art.653 c.p.p. stabilisce che soltanto la Sen-tenza irrevocabile di assoluzione, ai sensidel comma 1, e la Sentenza irrevocabile dicondanna, ai sensi del comma 1 bis,hanno efficacia di giudicato nel giudizioper la responsabilità disciplinare davanti

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GIURISPRUDENZA

alle Pubbliche Autorità. Tale efficacia di giudicato non può essereestesa alla Sentenza di proscioglimentoper estinzione del reato, quale quella perintervenuta prescrizione. Dunque, la Sentenza di proscioglimentoper intervenuta prescrizione non con-tiene alcun accertamento definitivo circala responsabilità penale dell’imputato e,pertanto, non può assumere valore di giu-dicato extrapenale. Ciò nonostante, ac-cade di regola che nei procedimentidisciplinari instaurati a carico di apparte-nenti alle Forze dell’Ordine a seguito diprocessi penali conclusisi con la prescri-zione del reato viene considerato accer-tato il fatto descritto nel capo diimputazione e sulla base di esso vengonoemanati provvedimenti irrogativi di san-zioni disciplinari anziché procedere adun’autonoma istruttoria e ad una nuovae completa valutazione dei fatti. In talsenso, si pensi ai zzne.- esercizio del diritto di difesa secondo ilprincipio del “nemo tenetur se detegere”:la locuzione latina nemo tenetur se dete-gere esprime il principio di diritto proces-suale penale in forza del quale nessunopuò essere obbligato ad affermare la pro-pria responsabilità penale.Tale principio ha efficacia scriminante, exart. 51 c.p. (esercizio del diritto di difesa),in tutti i casi in cui l'astenersi dal com-

mettere un dato reato comporti necessa-riamente la formale confessione di altroreato già commesso (in tal senso, Cass.pen. Sez. V, 04/12/2006 – 15/02/2007, n.6458).Tuttavia, per i pubblici ufficiali, viene direcente negata l’applicabilità del suddettoprincipio (si veda Cass. Pen. Sez. 5, n.3557del 31.10.2007, imp. D'Alba, Rv.238908;Sez. 5, n.8252 del 15.1.2010, imp. Bassi,Rv.246157). - affidamento in prova ex art. 47 L.354/1975: parlando di stretta attualità, sipuò fare riferimento agli agenti coinvoltinel caso “Aldrovandi”, ai quali, a seguitodella condanna definitiva per reato col-poso, è stata rigettata l’istanza di affida-mento in prova ex art. 47 L. 354/1975.In particolare, veniva richiesta la conces-sione del beneficio previsto dalla Legge n.199/2010, la cosiddetta “svuota carceri”,garantendo così la possibilità ai medesimidi scontare la pena residuale in regime didetenzione domiciliare. Tuttavia, tale beneficio non è stato con-cesso se non ad uno dei quattro agenticoinvolti.A questo punto, è fondamentale chiedersicome possiamo allineare la posizone degliappartenenti alle Forze dell’Ordine allefondamentali peculiarità ed esigenze con-nesse ai relativi compiti istituzionali e allosvolgimento delle attività demandate.

Qui alcuni spunti di riforma:1. occorrerebbe che il legislatore preve-desse una graduazione sul quantum diesigibilità dell'osservanza della condottadoverosa pretermessa nella colpa profes-sionale, così come è stato fatto per i me-dici con la c.d. Balduzzi (D.L. n. 158 del2012) che esclude la responsabilità penaleper la colpa lieve;2. quanto poi alla natura processuale egiudiziaria riterrei necessaria la previ-sione di un vero e proprio rito speciale, dasvolgersi sotto la diretta supervisione delProcuratore Generale della Repubblicapresso la Corte d'appello, con carattere dimaggiore speditezza e assoluta riserva-tezza, mantenendo intatte le prerogativedi accertamento dei reati ed i diritti difen-sivi degli imputati;3. sul piano della formazione, non si pos-sono tacere le elevate e specifiche capa-cità e competenze che vengono richiestead un operatore di pubblica sicurezza: sitratta di un lavoro che richiede cono-scenze giuridiche, capacità tecnico-opera-tive, preparazione fisica, intuizione etc.;deve passare, quindi, il principio che que-sto è un lavoro tecnico, che richiede ungrande grado di specializzazione e qua-lità, che necessita di corsi di alta forma-zione e la predisposizione di protocollioperativi per ogni situazione di interventoin modo tale che l’agente sia a conoscenza

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

delle precise procedure da seguire ma so-prattutto di quando attivarle; 4. dal puntodi vista sociale, appare opportuna una ope-razione di comunicazione per superare l’in-dice sintomatico secondo cui l’illiceità dellacondotta è ravvisabile solo per il fatto che èstata commessa da un p.u., per contrastare,cioè, l’asimmetria tra le posizioni e superaregli antichi retaggi culturali avversi alle Forzedell’Ordine, dunque riabilitare l’immaginedella Polizia agli occhi dei cittadini;5. quanto al profilo disciplinare ed alla re-sponsabilità erariale la particolare e fisio-logica esposizione in ragione del tipo diattività espletata a procedimenti penali, iquali poi si riversano in relativi giudizi di-

sciplinari e contabili, dovrebbe essere og-getto di autonoma valutazione;6. prevedere la istituzionalizzazione di co-perture assicurative per i dipendenti, peril rischio professionale connesso all’eser-cizio dell’attività lavorativa, così comeprevisto nel settore sanitario per la colpamedica; 7. istituire il gratuito patrocinio per la co-stituzione di parte civile degli operantidelle Forze dell’Ordine nei processi penaliper fatti dannosi subiti nello svolgimentodel servizio.Vorrei in ultimo condividere con tutti Voiuna mia posizione personale che apre lastrada al mio senso civico. Infatti, se da

avvocato vengo spesso scelto dagli appar-tenenti alle Forze dell’Ordine come lorodifensore, e ne sono onorato, da cittadinosono io a scegliere di schierarmi con loro;del resto sono un ex appartenente alla Po-lizia di Stato. Non a caso ho parlato disenso civico, in quanto ho fondato il LES– Legalità e Sicurezza,Forumper la tuteladella legalità e sicurezza (http://www.le-galitaesicurezza.it). Il LES nasce con loscopo di affermare in modo perentorioche la condivisione dello spazio, la vita incomune, debba essere improntata al ri-spetto reciproco, al rispetto della legalitàe della sicurezza di tutti. Su questo pre-supposto vuole dare un supporto attivo atutti coloro che lavorano per la sicurezzadella collettività; si prefigge proprio loscopo di riunire tutti i cittadini che riten-gono prevalente la questione sicurezza eche sostengono il lavoro svolto dagli ap-partenenti delle Forze dell’Ordine. Il LESvuole parlare ai cittadini, aggregarli ecreare un forza mediatica favorevole alprincipio che la sicurezza passa per ap-partenenti delle Forze dell’Ordine moti-vati e preparati, vuole anche chiedere allapolitica interventi seri e risolutivi di tuttele criticità di cui ho detto, il LES vuoleanche essere un supporto esterno tecnico-giuridico per gli appartenenti alle Forzedi polizia. Questo è il momento del-l’unione e della coesione anche tra leForze dell’Ordine e i cittadini, oramai nonsi può più prescindere da una seria spintadal basso per riequilibrare una realtà so-ciale che è divenuta insostenibile, indiriz-zata dalla mediaticità e diretta ai soliinteressi privati. Dobbiamo tornare a pen-sare al pubblico ed al bene pubblico e dob-biamo iniziare dal primo elemento checonsente di vivere in collettività, dallacondizione principe senza la quale nullapotrebbe esistere: la sicurezza e la tuteladella sicurezza.

Avv. Pini Eugenio

“APontassieve hanno ten-tato di zittirci in ognimodo, ci hanno trattatocome non si fa con i più

pericolosi delinquenti, ma questo dimo-stra solo una folle e clamorosa pauradel confronto. Abbiamo solo e sempre chiesto di essereascoltati come è previsto dalla legge chealtri hanno violato ignorando le nostrecontinue richieste di incontro, e per

tutta risposta sentiamo dire che c’erapericolo di infiltrazioni nella nostra ma-nifestazione? E’ un delirio degno solo dichi non è capace di intendere e volere eche quindi non può certamente fare illavoro che fa. A Pontassieve abbiamo manifestato lenostre ragioni, abbiamo chiesto dismetterla con le bugie, proprio mentrequalcuno pronunciava l’ennesima incre-dibile e delirante frottola”.

Così Franco Maccari, Segretario Gene-rale del Coisp, Sindacato Indipendentedi Polizia, al termine del sit-in organiz-zato oggi a Pontassieve assieme a Sap,Consap, Sappe ed altri, per lamentare lamancata audizione delle OrganizzazioniSindacali, esplicitamente prevista dallalegge che stabilisce l’obbligo di convo-cazione delle Organizzazioni Sindacalidelle Forze di Polizia per una consulta-zione in occasione della predisposizione

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SINDACALE

VERGOGNOSI TENTATIVI DI ZITTIRCI

La legge la viola chi rifiuta di ascoltarcicome invece è esplicitamente previsto. Renzi ha solamente paura

Sicurezza, riuscita manifestazione a Pontassieve

Maccari: non merita il suo posto chi ci ha trattato come delinquenti

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

del documento di programmazioneeconomico-finanziaria e prima delladeliberazione del disegno di legge dibilancio. La manifestazione, comuni-cata ed autorizzata da tempo, dovevasvolgersi in piazza Vittorio Veneto,nei pressi (600 metri…) dell’abita-zione del premier, ma stamane è statainvece spostata a circa un chilometrodi distanza su precisa disposizione delQuestore secondo cui, fra l’altro, i pro-motori avrebbero stimato una parte-cipazione di circa 400 persone e che:“…tale concentrazione incontrollatadi persone a breve distanza dal cennatoobiettivo sensibile…può costituireutile occasione per l’infiltrazione dieventuali soggetti intenzionati a porrein essere azioni delittuose in dannodel sopracitato obiettivo” (cioè la casadi Renzi).“Abbiamo annunciato fin da subitoche non sarebbero state presenti piùdi 250 persone - smentisce inveceMaccari -, e questa prescrizione, co-municataci vergognosamente solostamane a mezz’ora dal sit-in e dopoinnumerevoli tentativi di farci desi-stere dall’iniziativa messi in atto nellagiornata di ieri praticamente dachiunque tranne che da Babbo Natale,risulta ancor più ridicola e vergo-gnosa se solo si considera che a ma-nifestare erano Appartenenti alleForze dell’Ordine. Siamo noi che pro-teggiamo gli obiettivi sensibili, noi

che proteggiamo Renzi e tutti gli altri,siamo noi e solo noi. Noi che ci chia-miamo per nome uno con l’altro, noiche il nostro mestiere lo sappiamofare e la legge la conosciamo bene adifferenza di altri. E’ un oltraggio intollerabile ciò che èstato scritto contro dei Servitori dello

Stato che hanno solo chiesto pubbli-camente, e per l’ennesima volta, unsemplice e leale confronto con chi cigoverna, negatoci ancora fino a ierinonostante la nostra assoluta dispo-nibilità a non manifestare se ci aves-sero concesso un incontro che lastessa legge prevede ma che invececontinua ad essere pervicacemente ri-fiutato. Questa nostra democrazia,alla quale votiamo la vita e per laquale moriamo ogni giorno, pur-troppo, sta davvero assumendo sem-pre di più i connotati di una dittaturain cui non solo il dissenso, ma ancorprima di questo anche il solo con-fronto non è proponibile. Prima di ne-garci il confronto e toglierci la libertàdi parola, però, dovrebbero almenocambiare le leggi che ancora ce li ga-rantiscono”. “Oggi – conclude Maccari – abbiamosolo avuto l’orrenda certezza che ilPresidente del Consiglio e tutta la se-quela di tirapiedi che si porta dietrohanno il solo ed unico desiderio dicancellarci e zittirci. Ma non capi-scono che noi siamo solo la voce dimigliaia e migliaia di uomini e donneche tengono in piedi questo lorogrande personale balocco in cuihanno trasformato l’Italia”.

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SINDACALE

Le organizzazioni autonome e indipen-denti Sap, Coisp e Consap (Polizia diStato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf(Corpo Forestale) e Conapo (Vigili del Fuoco),hanno deciso di manifestare a Pontassieve,davanti alla residenza del premier MatteoRenzi, «per dichiarare la grave debilita-zione dei comparti sicurezza e soccorsopubblico, depauperati da anni di tagli e ri-dimensionamenti che rendono difficile senon impossibile la sfida al terrorismo, allacriminalità, alle emergenze e soprattuttoper denunciare il bluff del miliardo di euroannunciato dal Governo per la sicurezzae il bonus spot da 80 euro per le Forze del-l'Ordine per il quale, addirittura, ad oggimanca formale conferma del Governocirca l'applicabilità anche ai Vigili delFuoco». Lo scrivono i sindacati in unanota. «Era già stata annunciata l'iniziativadi Pontassieve, ma la settimana scorsa,visto che noi manifestiamo a favore deicolleghi e non contro qualcuno, avevamodeciso di sospenderla perché volevamocapire e studiare bene il dettaglio dellepompose promesse del Presidente delConsiglio che dovevano rappresentareuna risposta energica e concreta ai recentiattentati francesi, al rischio terrorismo inItalia nonché la testimonianza della vici-nanza del Governo a quelle donne e uo-mini in divisa che sono chiamati arischiare la propria vita per tutelare glialtri e tutto il Paese», prosegue la nota sin-

dacale. «Purtroppo, il bluff si è rivelatoquasi subito per quello che era» prose-guono i sindacati spiegando che «innan-zitutto, non c'è un miliardo a disposizionedella sicurezza, ma 500 milioni. L'altromezzo miliardo, infatti, è stato postatosulla difesa per finanziare i trattamenti ele spese di missioni internazionali, anchein vista di un nostro possibile ingressonello scenario di guerra che si paventacontro l'Isis». «Per quel che riguarda i 500milioni, 150 andrebbero alla cosiddetta“cyber security”, la sicurezza delle infor-mazioni in rete da cui dipende ormai tuttala vita della società occidentale e che i ter-roristi vorrebbero minare. Una scelta chepoteva rappresentare un ottimo investi-mento ma che invece risulta in netto con-trasto con l'intendimento del Governo, eche per due volte siamo riusciti a bloccare,relativo alla chiusura dei presidi di sicurezzaed in particolare della Polizia postale e dellecomunicazioni, che si occupa proprio dicyber crime e di contrasto ai reati infor-matici. Questi 150 milioni rischiano di es-sere come tegole nuove che si tenta dimettere su una casa diroccata. Quella“casa” sono i nostri comparti, debilitati da10 anni di tagli continui e assurdi», de-nunciano le sigle firmatarie della nota.«Ed è falso, come afferma qualche espo-nente di maggioranza, che negli ultimi 2anni sono state postate maggiori risorseper la sicurezza. Falso perché le risorse

che sono state previste sono servite perfinanziare prima Expo e poi il Giubileo:3.000 operatori in divisa da aggregare etutto l'apparato conseguente hanno uncosto. Queste persone devono bere, man-giare, dormire, fanno straordinari e com-portano ovviamente spese. Quindi i soldisono serviti a questo, non a rafforzare leForze dell'Ordine che continuano ad es-sere debilitate. Ogni anno perdiamo 2.500uomini perché col turn over al 55 percento si assume solo un operatore ogni 2pensionati, ma vogliono farci credere cheabbiamo 2.500 operatori in più», dicono isindacati. E sui trattamenti economici, di-cono i sindacati «possiamo affermaresenza ombra di dubbio che il bonus da 80euro mensili a testa è uno spot. Innanzi-tutto va chiarito che non sono fondi strut-turali, li avremo nel 2016 e poi nel 2017non ci saranno più. In secondo luogo, es-sendo un bonus, non saranno tassati edunque non avranno validità ai fini pen-sionistici e di liquidazione. Si tratta di unozuccherino per l'anno nuovo che, termi-nato il proprio effetto, ci lascerà a boccaasciutta». «Conti alla mano, se questi 300milioni del bonus fossero postati per uncontratto di lavoro, finanziando dunqueanche la parte normativa, avremmo unaumento medio di 60 euro lordi mensili,con una forbice tra i 50 euro lordi mensiliper l'agente fino a 70 euro lordi mensiliper il vice questore aggiunto.Parliamo di 35 euro netti a testa!», rimarcanoi sindacati. «Senza un contratto adeguatonon avremo miglioramenti normativi e so-prattutto non avremo certezze per il 2017. Questo è un atteggiamento scorretto neiconfronti delle Forze dell'Ordine e dei Vi-gili del Fuoco. Serviva unicamente un mi-liardo di euro per iniziare a dare ossigenoal sistema della sicurezza, dopo anni ditagli. E servivano risorse aggiuntive perun contratto dignitoso e per un riordinodelle carriere per tutti!», dicono. «Per que-sto il 3 dicembre saremo a Pontassieve,dopo aver portato 10.000 persone inpiazza il 15 ottobre scorso. Il nostro percorso di mobilitazione conti-nua e prosegue con maggiore forza», con-clude la nota.

SICUREZZA, I SINDACATI DELLE FORZE DELL’ORDINE E DEI VIGILI DEL FUOCO

PROTESTANO DAVANTI CASA DI RENZI

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

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SINDACALE

Al fine di denunciare pubblica-mente le difficoltà lavorativein cui lavoriamo (senza auto,senza uomini, senza mezzi, ri-

sorse e, soprattutto lavorando con laminima sicurezza personale ) la Segre-teria Provinciale Co.I.S.P. di Treviso hapartecipato alla manifestazione indettadalla Segreteria Provinciale Co.I.S.P. diVenezia. Noi,circa 15 componenti delledue Segreterie Provinciali, unitamenteal Segretario Generale Franco MACCARI,nonostante stessimo rispettando le ri-gidissime prescrizioni imposte dal Que-store di Venezia (limitazioni e divietidisposti come se fossimo pericolosis-simi belligeranti e non poliziotti) sep-pur facevamo solo presenza conbandiere e sagome di poliziotti pugna-lati alle spalle, ci siamo ritrovati ad es-sere sempre più allontanati dal Vice

Questore Vicario fino al punto di vederel’ordine dato al personale del repartomobile di schierasi contro di noi e allon-tanarci. Inutile sottolineare le difficoltàdei colleghi del Reparto Mobile che nonpotendo disobbedire all’ordine impar-tito si sono schierati in modo da tenercilontani dal Commissariato, arrivando ad-dirittura a fare una specie di rastrella-mento in una zona privata di fronte alCommissariato pur di non farci vederedal Capo della Polizia e dal Ministro del-l’Interno. Quanto accaduto fa sembraredi essere ritornati agli anni 1980quando proprio queste figure istituzio-nali facevano addirittura arrestare i po-liziotti che volevano far valere i lorodiritti. Della serie che pur di farci starezitti e nascondere la verità chi comandamette Poliziotti contro Poliziotti .Dopo l’inaugurazione del nuovo Com-

missariato il Ministro dell’Interno ed ilCapo della Polizia saranno anche soddi-sfatti dell’ennesima farsa e del loro pa-voneggiarsi ma il comportamento avutonei confronti dei Poliziotti per l’ennesimavolta da modo di dire solo una cosa ossiache dovrebbero dimettersi e portare conloro quelle pedine che pur di fare bellafigura mettono in condizioni di diffi-coltà i poliziotti stessi.Che eravamo pedine da scacchiera permolti politici era risaputo ma vedereche chi ci comanda a livello nazionale ea livello locale hanno lo stesso pensieroè una delusione assurda.I poliziotti meritano vertici migliorinon hanno bisogno di chi disprezza ipoliziotti come fanno loro.

La Segreteria Provinciale del COISP di Treviso

POLIZIA CONTRO POLIZIAI vertici della polizia dovrebbero tutelare i poliziotti non farli scontrare,

ma il “divide et impera” fa comodo

Durante l’inaugurazione del Commissariato di Jesolo il questore vicario schiera il re­parto mobile contro i manifestanti del Coisp per nasconderli al Ministro

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

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SINDACALE

Le massime autorità civili e militari, sonointervenute presso il Commissariato di Je-solo per festeggiare l’avvio del nuovo uf-ficio. Ebbene, noi che siamo il Sindacatopiù rappresentativo della categoria, ab-biamo protestato di fronte a questa ver-gognosa cerimonia di inaugurazione checerca di nascondere i mille problemi cheaffliggono la Polizia di Stato e di conse-guenza i Cittadini.Abbiamo voluto denunciare pubblica-mente che la nuova sede presenta benprima della consegna delle criticità e cheil Questore di Venezia, Angelo SANNA, hapreferito ignorarle nonostante abbia rice-vuto da noi reiterate lettere di protesta.L’ultimo fatto accaduto risale al giorno 18novembre u.s. Durante la notte, da una

tubatura del sottotetto, è uscita unaquantità spropositata di acqua che ha al-lagato il primo piano ed il seminterrato.Mobili computer e fascicoli sono rimastidanneggiati. Le foto che trovate in questodocumento sono la dimostrazione tangi-bile di quello che stiamo sostenendo damesi. Nemmeno questo drammaticoevento ha portato però il Questore a so-spendere l’inaugurazione ma anzi si èpreoccupato di renderla il più sfarzosapossibile!!! E che dire poi della situazionein cui versano le Forze dell’Ordine, anchea Jesolo: mancano uomini, mezzi e stru-mentazioni e quindi non capiamo cosa sivoglia festeggiare!!Non importa chi ha solchato la passerella:siamo certi che dopo il taglio del fatidico

nastro, si spegneranno i riflettori e Jesolo,così come le altre città italiane, continueràa rimanere con le citate carenze che im-pediscono di offrire un vero servizio allacomunità jesolana.Rimarranno però i secchi e gli strofinacciper raccogliere ancora tanta acqua…Noi non crediamo più alle troppe inutilipromesse che vengono dette a queste ce-rimonie e chiediamo anche a Voi cittadinidi sostenere le nostre legittime proteste epreoccupazioni urlando con noi: BASTARACCONTARE BALLE!!!!!!!!!!La sicurezza è un bene primario che deveessere garantita ad ogni comunità.

LA SEGRETERIA PROVINCIALE COISP VENEZIA

NON C’E NULLA DA FESTEGGIAREInvece che fare festa, date alle Forze dell’Ordine gli strumenti per lavorare

E’ accaduto di nuovo!…….Il Commissariato PS di Jesolo si è allagatoe stavolta non per le precipitazioni atmo-sferiche ma perché si è rotta una tubaturanel sottotetto che ha allagato il primo

piano e il seminterrato, facendo saltarepersino i pannelli del contro soffitto!!!!!Già nel mese di agosto avevamo segna-lato che c’erano dei seri problemi nelnuovo ufficio ma, il Questore SANNA dr.

Angelo, si era affrettato a smentire le no-stre lamentele, affermando che tutto fun-zionava e che, all’ingresso del personaletutto avrebbe funzionato benissimo.Così non è stato e, da oltre un mese doporipetute visite ai sensi della normativa81/08 siamo arrivati all’epilogo più tristeche mai avremmo potuto immaginare.Stanotte, con buona pace di tutti, i pan-nelli del soffitto sono saltati, i mobili sisono rovinati, così anche per computer,fascicoli e quant’altro si trovava nellestanze, che si sono letteralmente allagate.Nel frattempo il Signor Questore è indaf-farato al massimo per organizzare la mi-gliore inaugurazione di tutti i tempi, èprevista la partecipazione del Signor Mi-nistro dell’Interno, arriverà la banda mu-sicale della polizia e ci saranno vari standespositivi. Peccato che il questore Sanna dovrà acco-gliere tutti gli illustri ospiti con gli stivalidi gomma e il secchio in mano…….

LA SEGRETERIA PROVINCIALE COISP VENEZIA

NUOVO COMMISSARIATO DI POLIZIA DI JESOLOENNESIMO ALLAGAMENTO E INTANTO IL QUESTORE E’

INDAFFARATO PER L’INAUGURAZIONE !!!!!!!

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

“Capiamo bene che a tutti i costi si vogliafar sembrare di stare facendo un gran re-galo ai cittadini, ma dare loro una bellascatola che fa acqua da tutte le parti e chenonostante la confezione sfarzosa rimaneclamorosamente vuota è davvero qual-cosa di riprovevole, è un intollerabile tra-dimento, tanto più perché riguarda ildiritto alla sicurezza che rimane assoluta-mente primario. Tutto questo lo ripe-tiamo da mesi e, nonostante lo sforzo delsistema per reprimere il dissenso soffo-cando la voce di chi dice solo la verità,continueremo a denunciarlo, con dati allamano. A Jesolo, altrove, continueremo adire alla gente ciò che non sa e non im-magina. Oggi a Jesolo, leggendo sui voltidei cittadini la soddisfazione e l’autenticacommovente felicità nell’assistere al-l’apertura della nuova sede del Commis-sariato, come potremmo mentire anchenoi e non spiegare loro che in quegli uffici,che vigilano sulla seconda località turi-stica d’Italia, sono destinati la miseria diotto uomini per tutto il periodo estivo? IlMinistro, il Capo della Polizia, il Questoredi Venezia dimostrano oggi ancora unavolta di essere avvezzi alle bugie ed alleoperazioni di pura facciata, ma noi non cipiegheremo mai alle esigenze pubblicita-rie che governano un sistema ipocrita”.Forte ed irremovibile la denuncia del

Co.I.S.P., Sindacato Indipendente di Polizia,che oggi a Jesolo ha dato vita ad una si-lenziosa manifestazione di protesta conanche la presenza del Segretario Generale,Franco Maccari, in occasione dell’inaugura-zione del nuovo Commissariato avvenutacon una sfacciata e sfarzosa cerimonia allapresenza delle massime Autorità civili e mi-litari, fra cui il Ministro dell’Interno, AngelinoAlfano, il Capo della Polizia, AlessandroPansa, ed altri massimi rappresentanti delDipartimento e delle altre Forze di Polizia,fino al Questore di Venezia, Angelo Sanna,ed il suo vice, Marco Odorisio. “Una manifestazione - spiega lo stessoMaccari - che abbiamo realizzato supe-rando le mille difficoltà, i tentativi di op-posizione, le innumerevoli prescrizioniche non si dettano neppure in occasionedelle più rischiose iniziative del più fami-gerato collettivo filo eversivo! Una mani-festazione silenziosa e completamenterispettosa eppure, sol perché evidente-mente visibili dal luogo della ‘festa’ nono-stante la grande distanza, le cosiddetteAutorità hanno imposto di ‘spostarci unpo’ più in là’, oltre tutto con grandissimoimbarazzo dei colleghi spediti a comuni-carci la variazione del luogo che altri ave-vano in precedenza stabilito. Ebbene,ancora una volta dobbiamo sottolineareche l’autorevolezza si guadagna sul

campo prima di tutto con l’onestà ed il ri-spetto per i propri uomini. E, soprattutto,che spostando la verità ‘un po’ più in là’non è che essa cambi o scompaia!”.“E’ da tempo - spiega il Segretario Gene-rale del Coisp - che viene denunciato pub-blicamente come la nuova sede di Jesoloabbia presentato ben prima della conse-gna delle forti ed imbarazzanti criticità eche il Questore di Venezia, Angelo Sanna,ha preferito ignorare nonostante abbia ri-cevuto dal Coisp veneziano reiterate let-tere di protesta. Appena un mese fa, il 18novembre, durante la notte da una tuba-tura del sottotetto è uscita una quantitàspropositata di acqua che ha allagato ilprimo piano ed il seminterrato, e mobilicomputer e fascicoli sono rimasti danneg-giati. E’ tutto rigorosamente documen-tato con tanto di fotografie e non èneppure questo il peggiore dei pro-blemi!”. “Se si pensa alla gravissima ca-renza di uomini, mezzi e strumentazioneche affliggono i colleghi che devono ope-rare in una realtà così vasta e complessa,che nel periodo estivo diviene addiritturaun impegno mastodontico, allora si com-prende quanto possa risultare vergo-gnoso ed offensivo della nostra dignità ilfesteggiamento delle grandi occasioni an-dato in onda oggi. Sfilata di Autorità, ce-rimonia con tutto lo sfarzo, il concertodella Polizia di Stato in serata… Ma cosa c’è da festeggiare? L’ennesima presa in giro, l’ennesima fintavicinanza agli uomini ed alle donne dellaPolizia che si promette di sostenere salvopoi lasciarli in un desolante quotidiano di-sinteresse. Domani i riflettori su Jesolo sa-ranno spenti, ed i Poliziotti torneranno aisalti mortali nel disperato tentativo di fareciò che non hanno i numeri, i mezzi e glistrumenti per fare. Ministro, Capo, Questore… a questo do-vrebbero pensare invece che fare certesceneggiate, avendo oltre tutto la sfron-tatezza di sostenere gli sguardi speran-zosi e fiduciosi della gente a cui oggi èstato mentito ancora una volta”.

UNA BELLA SCATOLA VUOTA CHE OLTRETUTTO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

L’ENNESIMA GRAVE PRESA IN GIRO

Jesolo, massimo sfarzo per l’inaugurazione del nuovo Commissariato ma il CoI.S.P. denuncia:

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ORA PRONTI PER UN ALTRO ANNO DI BATTAGLIE SINDACALI!!

Grande successo il raduno annuale del COISP Liguria!! Entro fine anno la proposta dilegge in Regione per la tutela legale dei poliziotti.

SINDACALE

“Il successo è sempre speratoe cercato, ma quando lostesso va oltre le tue aspet-tative allora non puoi che es-

sere felice e prendere coscienza di averlavorato in maniera adeguata ed effi-cace!” così BIANCHI Matteo leader liguredel Co.I.S.P. Regionale commentando lariuscita del raduno annuale del Co.I.S.P.Liguria svoltosi ieri sera a La Speziapresso il ristorante trenta denari.“Dispiace molto per alcune defezionidell’ultimo momento come ad esempioil Senatore La Russa, però la serata de-dicata interamente alla sicurezza haportato senza ombra di dubbio un risul-tato importante per la categoria da noirappresentata.Infatti gli esponenti del Consiglio Regio-nale presenti quali Berrino, Viale, Rossoe Costa si sono assunti l’impegno cheentro fine gennaio 2016 faranno unaproposta di legge, proprio come da noirichiesto, per l’introduzione della tutelalegale gratuita per gli appartenenti alle

FF.OO.; questa proposta consisterà nel-l’avere un avvocato pagato dalla re-gione nel caso un appartenete delleFF.OO. fosse citato in giudizio per fattiinerenti il servizio. La serata è continuata “specifica Bian-chi“ con la presentazione del calendarioCo.I.S.P. Liguria 2016 che illustra il realestato in cui quotidianamente operano ipoliziotti liguri; questo progetto rientranel nostro contenitore #iononhodiviseche vuole rendere reale la percezionedei cittadini sulle quotidiane difficoltàche sta affrontando tutto il CompartoSicurezza italiano.Si è proceduto anche con le premiazionia chi si opera o ha operato in favoredella legalità e della sicurezza tra cuiMarco Maldini (cittadino spezzino chebloccò e fece arrestare la scorsa prima-vera un rapinatore di una farmacia nelcentro cittadino) che ha ricevuto il pre-mio dai consiglieri comunali spezziniMaurizio Ferraioli e Maria Grazia Frijia. Nella serata “conclude Bianchi” anche

con gli altri ospiti, tra cui l’Assessorealla Sicurezza del Comune della SpeziaAndrea Stretti ed il Vice presidente delConsiglio Comunale di Genova StefanoBalleari, abbiamo affrontato altre tema-tiche d’interesse, ricordando tra l’altroi risultati di tutto il 2015 che le nostrelegittime rivendicazioni hanno portato;una delle più importanti è che deglioltre 20 Uffici di Polizia che dovevanochiudere in Regione, ad oggi nessuno èstato smantellato rimanendo così ope-rativo garantendo la sicurezza di tutti icittadini. Per concludere non poteva mancare unapuntualizzazione sull’assurdità nellacontinua decisione di non far rimuovereil cippo in Piazza Alimonda a Genovadedicato alla memoria di Carlo Giulianied anche qui gli esponenti politici pre-senti, rimarcando l’assurdità di talescelta del Comune di Genova, hannorinnovato il loro impegno per cercare dirimuovere questo simbolo e promemo-ria continuo in favore dell’illegalità.

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

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ORGANIGRAMMASPEAKER’S CORNER

di Carmine FioritiVice Presidente Co.I.S.P.

Di tuttoun po’

CONTRO TUTTE LE IPOCRISIE

…A Madrid, capitale dell’ex cattolicissimaSpagna, quest’anno, non sarà allestito il ce-lebre presepe presso il Municipio cittadino,in omaggio al c.d. politacally correct ( per-ché il Municipio è di tutti e non soltantodei cattolici);…Starbucks, le tazze di caffè, che nel 2016sbarcheranno anche in Italia, ha deciso dirimuovere i simboli natalizi dalle tazze dicatone per “non urtare la suscettibilità deinon cattolici”; …A Firenze, la gita degli gli alunni di tuttele terze della scuola Matteotti, per vedere“La Crocifissione bianca di Chagall ( pittore

ebreo n.d.r. ), la Pietà di Van Gogh, la Cro-cifissione di Guttuso, l'Angelus di Millet edaltre cento opere della mostra Divina Bel-lezza, nonché le sculture di Fontana, i qua-dri di Munch, Picasso e Matisse, tutte opereche riflettono il rapporto tra arte e sacro,è stata vietata . "La visita è stata annullataper venire incontro alla sensibilità delle fa-miglie non cattoliche, come risulta dal ver-bale della riunione del consiglio interclassedel 9 novembre scorso redatto da un rap-presentante di classe e distribuito a tutti igenitori. Tutto questo segue la rimozionedei crocifissi, il divieto di fare presepi, la ri-

nuncia dell’Europa alla sua matrice cri-stiana e quant’altro ancora per non urtarecoloro che non sono cattolici, in ultimaanalisi i musulmani perché le altre religioninon sono mai state un problema.Tali azioni, giustificate ognuna dal fair play( fifa, paura n.d.r.) nei confronti dell’Islam,per le quali non ci sono parole, si sta sol-tanto dimostrando una repellente ipocri-sia che fa ribrezzo; ipocrisia per non direla verità, che è quella che si ha paura digente incappucciata che potrebbe, comeminacciato, far capolino nelle nostre città. Ma che mondo è mai questo?

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

Dov’è finita la ragione illuminata che hafatto da faro a tutte le civiltà? Facendo comeriportato, non solo si dimostra la pochezza dicoraggio che ormai alberga in quasi tutti, manon si eliminano affatto i rischi di sgozza-mento, di stupro, di impiccagione, di squarta-mento, di impalamento da parte deicappucci neri perché, qualora dovessero ar-rivare, non ci sarà salvacondotto per nes-suno, e quindi anche per coloro che, oggi,si affannano a “non urtare la suscettibilitàdelle altre religioni”. C’è solo da vergognarsi di certi comporta-menti e di come si rinnega la propria civiltà, Tanti Giuda affollano le strade e le piazzedei nostri Paesi, dimentichi dei sacrifici diquanti si sono immolati per garantire la li-bertà di opinione e di religione.E’ doveroso ricordare ai giovani, ai menogiovani ed agli illuminati dell’ultima orache si sbracciano di apparire simpatici a co-loro che non sono cattolici e cristiani, chese nella storia europea non ci fossero stati27 mila uomini degli Asburgo, San Pietrote tutta l’Europa sarebbe stata una grande,immensa moschea. Infatti l’ultimo assaltomusulmano all’occidente risale al 12 set-tembre 1683. Da due mesi il Sultano asse-dia Vienna con i suoi oltre 200 mila uomini.Ma, nonostante la potenza, l’efficienza e Lasolidità dell’esercito musulmano e nono-stante la contestualità di una Europa dila-niata da conflitti religiosi e politici, lo StatoImperiale ottomano perse la sua fondamen-tale battaglia e Vienna diventò la spartiac-que tra Islam e la nostra libertà. Quei 27 mila uomini combatterono, ognunocontro 10; non ebbero paura e non si sbra-carono nel cercare di accattivarsi il nemico,togliendo i crocefissi, bandendo i presepi enegando l’attività culturale ai propri bambini.

I FISCHI DI ISTANBUL DEVONO FARCI DIFFI-DARE DI TUTTI!Il 17 novembre scorso, si è giocata la partitadi calcio Turchia-Grecia. Era una amichevoleche, tra l’altro, doveva riconciliare due po-poli. Come per altri stadi europei, ove si gioca-vano amichevoli e spareggi per l’ammissioneall’Europeo 2016, è stato fatto osservare un mi-nuto di silenzio per le vittime di Parigi. In tuttigli stadi gli spettatori sono rimasti in silenzio ohanno cantato, all’unisono, la Marsigliese. AIstanbul, invece, durante il minuto di rispettoper le vittime del terrorismo, i tifosi localihanno fischiato in continuazione, ripetendofrasi dette anche dai terroristi e dimostrandouna palese avversione all’occidente ed all’Eu-ropa nella quale la Turchia, ahinoi, vorrebbeentrare. Ebbene, i fischi di Istanbul segnalanoun’ostilità che forse vogliamo far finta di nonvedere e che, in fondo in fondo, riflettono quellodi non pochi fedeli dell’Islam, stanziati anchein Italia. Esiste, ormai, in Turchia come in altriPaesi arabi, un’ostilità diffusa nei confrontidell’Occidente che si manifesta in tanti modi e

che devono farci riflettere sul modo con cui sista affrontando questa crisi. La nostalgia del-l’impero ottomano, che non riuscirà giammaiad identificarsi con i valori dell’Occidente, nonè per nulla svanito e si rafforza ogni giorno dipiù. Un altro, terribile segnale viene dalle car-ceri italiane, laddove si è esultato per la stragedi Parigi ( ovviamente da parte dei reclusi isla-mici ). Ma che vogliamo di più? Cosa dobbiamo tol-lerare ancora?

Il Libro “La rabbia e l’orgoglio”, oggetto di vo-luta dimenticanza e sordità per il perbenismodi facciata, oggi sta dando vita ad un senti-mento diffuso ed il numero rilevantissimo di«scusaci Oriana», battuto sui twitter e sui social,testimoniano inequivocabilmente che le suediagnosi non erano poi così insensate. Ed il peggio sembra ancora da venire.

ORGANIGRAMMASINDACALISMO AUTONOMO DI POLIZIA

Dopo le vicende che hanno portatoalla liberazione del Generale ameri-cano Dozier, sequestrato dalle Bri-gate Rosse e liberato da Nocs senza

alcun spargimento di sangue, con una opera-zione che è entrata nei manuali di tutte lescuole di polizia del mondo, il 28 febbraio 1982,sul settimanale “L’Espresso”, con un’arti-colo “Il rullo confessore”, Pier VittorioBuffa denuncia sistemi di tortura impiegatidalle forze di polizia nei confronti dei brigatistirossi arrestati. Il 9 marzo 1982, la Procura dellarepubblica di Venezia dispone l’arresto del gior-nalista Buffa, imputato “del reato di cui all’art.372 c.p., perché deponendo innanzi al sostitutoprocuratore della repubblica di Venezia, CesareAlbanello, taceva in parte ciò che sapeva sullafonte da cui apprese le notizie riportate nell’ar-ticolo menzionato, del quale egli era l’autore”.L’11 marzo 1982 – due giorni dopo – lo stessogiornalista verrà assolto. L’assoluzione era do-vuta alle dichiarazioni del capitano di PsAmbrosini, segretario Veneto del Siulp, edell’agente di Ps Giovanni Trifirò, che am-misero di aver passato le notizie utilizzate dalgiornalista nel suo articolo. Infine, la mattinadel 29 giugno 1982 , vengono arrestati cinquecolleghi, appartenenti alla digos ed ai Nocs, per-ché avrebbero torturato i terroristi arrestati nelcorso della operazione Dozier. In polizia si scatena la rabbia, la preoccupa-zione, il malumore, la meraviglia e, purtroppo,

la constatazione di generale disarmo. Dal mo-mento dell'arresto dei colleghi, nella questuradi Roma, per tutto il giorno, c'è stata un'assem-blea permanente. Alcuni funzionari dell'anti-terrorismo hanno abbandonato per protesta ilservizio, annunciando altre clamorose inizia-tive per i prossimi giorni. Il succo della reazionesta tutto in una dichiarazione di un DirigenteUcigos, al giornale L’Unità:” Se volevano por-tarci all'esasperazione ci sono riusciti», io nonero in servizio a Padova e non voglio entrarenel merito dei reati. Se ci sono state violenze, ègiusto che i responsabili paghino. Ma contestoduramente il provvedimento dei giudici, cheinvece di inviare comunicazioni giudiziarie agliinteressati, ed avviare così le indagini con sere-nità, hanno preferito un’iniziativa clamorosa,inutile e dannosa come l'arresto, e perché i no-stri colleghi non hanno mai pensato di fuggire,e se volevano inquinare le prove avevano bensette mesi ai tempo per farlo». La verità - sisfoga ancora il funzionario - è che nemmenoper alcuni accusati di banda armata è stato ri-servato lo stesso provvedimento. Eppure noirischiamo la vita ogni giorno. Basta guardarel'istruttoria e vedremo che molti imputati sonoattualmente in libertà provvisoria». «Voglio dire- conclude - che in questo modo i nomi deicinque arrestati sono entrati direttamentenegli archivi delle Br. È come se i giudiciavessero detto ai terroristi: ecco, questi sonogli aguzzini. Fatene quel che volete ». Sulla

stampa esplode la bomba: «Arrestati 5agenti salvatori di Dozier» (l'« Avvenire »):«Arrestati cinque poliziotti accusati di tor-ture a un Br.», «Clamoroso provvedimentodei magistrati padovani» ( «Corriere dellaSera» ): «Torture», cinque agenti in carcere

XLVIIL’ARRESTO DEI NOCS E LA FORTE REAZIONE DEL SINDACATO

LIBERO – 1

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SICUREZZA E POLIZIASICUREZZA E POLIZIA

(«Paese Sera »); «Cinque arrestati,la polizia pro-testa» (« Il Messaggero »); «Arrestati cinque uo-mini dei NOCS con l'incredibile accusa dimaltrattamenti a un brigatista rosso» (Il «Po-polo »); «Cinque liberatori di Dozier, arrestatiper sevizie ad un Br». (La «Nazione»); «Un epi-sodio allarmante» l'«Umanità»); «Tra polizia emagistratura si è aperto un pericoloso con-flitto» («Giornale d'Italia») ... E così via. Intanto,a Roma, e a Genova, città dove si trovavano ipoliziotti da arrestare, e in tutte le altre cittàd'Italia, avviene una sorta di sollevazione spon-tanea di tutti i poliziotti. A Palermo ed a Padova,esponenti del sindacato autonomo di polizia,si trasformano in uomini-sandwich per mani-festare il loro sdegno contro l'emissione deimandati di cattura. Le posizioni dei sindacati,presi al momento dell’arresto dei colleghi, e,successivamente, durante il loro processo, co-stituirono un peso non irrilevante sulla lavagnadegli iscritti. Da qui il Sap cominciò veramentea salire di parecchio. Salì perché scelse la stradadella vicinanza ai colleghi, invece del più facile“attendismo delle decisioni della Magistra-tura”. L'assemblea spontanea dei poliziotti diRoma si è conclusa nella tarda serata con l’ap-provazione di un documento che riassume ap-punto i motivi di preoccupazione di disagio ditutti gli appartenenti alla polizia. Presente allariunione anche il vice questore Nicola Simone,sopravvissuto ad un micidiale attentato delleBrigate rosse. «Partecipo come funzionario dipolizia, collega dei cinque arrestati - ha detto.Le mie vicende personali non c’entrano». Nonaveva voglia di sorridere e del resto nonavrebbe potuto. Quelli che ora la legge giusta-mente protegge da ogni violenza “hanno fattoin modo che Simone forse non possa sorrideremai più”. Le valutazioni «a caldo» dei politici.L'on. Flaminio Piccoli al Popolo: «Pur nel rispettodelle decisioni della Magistratura, dobbiamoesprimere il nostro stupore e profondo ramma-rico per un atto che, pur se teso ad accertare laverità, provoca gravi tensioni all’interno delleforze di polizia già provate da una lunga e dura

lotta contro i gruppi eversivi. Il terrorismo chegià si è giovato in passato di ben finalizzatecampagne volte a provare la sua legittimità po-litica e la «re-pressione» dello Stato, può trovarecosì, indipendentemente dalla buona volontàe dall'onestà dei giudici padovani…». L’On. Bel-luscio responsabile dell'Ufficio sicurezza delloStato della direzione dello PSDI: «A nome delmio partito protesto vivamente per la vergo-gnosa decisione della magistratura di Padovadi spiccare mandato di cattura nei confronti diappartenenti alla polizia di Stato che, ri-schiando di persona, nel corso di una tra le piùbrillanti operazioni di polizia degli ultimi anni,avevano assicurato alla giustizia i rapitori delGenerale Dozier. Con azioni sconsiderate comequella della magistratura padovana, c’è dachiedersi chi, da oggi in avanti, potrà, e conquale animo, continuare la lotta all’eversione ea difesa delle istituzioni, dopo che centinaia diappartenenti alle forze di polizia sono cadutiper assicurare la vita anche ai magistrati di Pa-dova. Oggi stesso il Gruppo del PSD della Cameraha presentato una interrogazione urgente ai Mi-nistri interessati per ottenere un chiarimento suun episodio - ha concluso l’on. Belluscio - cheha tutti i connotati di una azione di supportoalle forze eversive ». L’on. Manfredi Bosco, re-sponsabile del dipartimento per i problemidello Stato della DC: «Ferma restando l’opposi-zione della DC ad ogni violazione dei diritti deidetenuti. non si può non esprimere perplessitàe rammarico per questa misura che non sem-bra tenere nel debito conto le particolari con-dizioni in cui operò la polizia di Stato e finisceper colpire organi e persone che con grande co-raggio, professionalità e con rischio per la pro-pria vita, hanno reso al paese un importanteservizio. In questo spirito rinnovo a tutti gli ap-partenenti alle forze dell'ordine la piena solida-rietà della Democrazia Cristiana». GustavoSelva, consigliere nazionale della DC ed ex di-rettore del GR2, ha dichiarato: «Il provvedi-mento amareggia e sorprende. lo credo che

l'opinione pubblica abbia salutato e approvato.come uno degli atti più decisivi nella lotta con-tro il terrorismo, l’operazione di Padova che,oltre alla liberazione di Dozier, ha inferto uncolpo importantissimo alla struttura delle Bri-gate Rosse». «Il «garantismo» non può arrivarefino al punto di mettere sotto accusa agentidello Stato che, con questa operazione, hannodimostrato agli occhi del mondo la capacitàdelle nostre forze dell'ordine di lottare contro ilterrorismo. La vittoria dello Stato sarebbe effi-mera o addirittura vanificata se tali agenti, cherischiano la vita, si vedessero umiliati con unprocesso che nasce dalla testimonianza di unaterrorista condannato a 24 anni di carcere.Come ho sempre sostenuto da editorialista delGR2 - ha concluso Selva - in presenza di un taleprovvedimento giudiziario le medaglie e le pa-role d'encomio assumono la caratteristica digesti retorici, nei confronti di chi ha rischiato erischia la propria vita per la tutela della libertàe dei diritti dei cittadini onesti». II SindacatoAutonomo, da subito, prende decisa e fermaposizione contro un modo particolare digestire la giustizia, in dicando i rimedi nor-mativi. In uno dei primi comunicati af-ferma: «Il veleno della particizzazione dialcune frange della Magistratura, che ri-mane nel suo complesso la suprema ga-rante dei diritti dei cittadini, produce «inuovi dittatori»: Magistrati che al di là delloro magistero di superiore equanimità,equità ed opportunità fanno politica colmezzo giurisdizionale. A tanto, il sindacatoautonomo di polizia (S.A.P.), si oppone contutte le sue forze, sia per impedire all'internodella Polizia forme analoghe di sindacalizza-zione partitica e sia con l’avanzare una pro-posta di legge che prevede la creazione di unIstituto Giuridico, che impedisca azioni nonmeditate di qualche magistrato isolato». Nes-sun comunicato ufficiale dei dirigenti nazio-nali del SIULP - come nota il quotidiano1’«Avvenire» del 30 giugno.

Co.I.S.P. COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZASINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA

SEGRETERIA NAZIONALE:Via Farini, 62 - 00185 RomaTel. (06) 48903734/73 - Fax (06) 62276535www.coisp.ite-mail: [email protected]

Co.I.S.P.PP COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA

REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALEREGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE

VALLE D’AOSTA SEGRETERIA REGIONALE VINCENZO FARINA, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA STRADALEPROVINCIALE DI AOSTA STEFANO PAOLI, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA DI FRONTIERA “TRAFORO MONTE BIANCO”.

PIEMONTE SEGRETERIA REGIONALE VINCENZO FARINA, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA STRADALEPROVINCIALE DI ALESSANDRIA CARLO ROSSO, C/O CENTRO RACCOLTA INTERREGIONALE VECA.PROVINCIALE DI ASTI RAIMONDO MELI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI BIELLA GIANLUCA VALZ BRENTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI BIELLA.PROVINCIALE DI CUNEO DANIELE GUZZO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI NOVARA ALESSIO NOTATORE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI TORINO GIUSEPPE CAMPISI, C/O I ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.PROVINCIALE DI VERBANIA STEFANO FERINA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI VERCELLI BARTOLOMEO PIRAS, C/O QUESTURA.

LOMBARDIA SEGRETERIA REGIONALE GASPARE LIUZZA, C/O DIST. POLIZIA STRADALE CASAL MAGGIORE.PROVINCIALE DI BERGAMO MAURIZIO DE LORENZO, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA ORIO AL SERIO.PROVINCIALE DI BRESCIA DAMIANO SACCO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI COMO ANTONIO PAGANO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI CREMONA CLAUDIO SPOSITO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI LECCO FRANCESCO BRUNO, C/O QUESTURAPROVINCIALE DI LODI SILVANA TOMASELLI, C/O QUESTURA. www.coisplodi.comPROVINCIALE DI MILANO FRANCESCO DE VITO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PAVIA SERGIO BIESUZ, C/O QUESTURAPROVINCIALE DI SONDRIO DANIELE OTTAVIANI, FF C/O SOTTOSEZIONE DI POLIZIA STRADALE BELLANO (LC).PROVINCIALE DI VARESE LUIGI FONZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE VARESEPROVINCIALE DI MANTOVA GIOVANNI LA FAUCI, C/O QUESTURA.

LIGURIA SEGRETERIA REGIONALE MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA DI GENOVA.PROVINCIALE DI GENOVA MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA. www.coisp-genova.itPROVINCIALE DI LA SPEZIA ROSARIO IZZO, C/O SEZIONE POLIZIA POSTALE LA SPEZIA.PROVINCIALE DI IMPERIA CESARE ORENGO, C/O COMMISSARIATO SANREMO (IM).PROVINCIALE DI SAVONA EMILIANO BIANCHI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA MARITTIMA SAVONA.

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REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALEREGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE

TRENT. ALTO ADIGE SEGRETERIA REGIONALE GIOVANNI CASTELLI, C/O QUESTURA DI TRENTO.PROVINCIALE DI BOLZANO FULVIO COSLOVI, C/O COMM.TO P.S. S. CANDIDO (BZ).PROVINCIALE DI TRENTO SERGIO PAOLI, C/O QUESTURA.

VENETO SEGRETERIA REGIONALE ARCANGELO DURANTE, C/O X REPARTO VOLO VENEZIA.PROVINCIALE DI BELLUNO UGO GRANDO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PADOVA LORIS FRISON, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA. PROVINCIALE DI ROVIGO DAVIDE DALLA COSTA, C/O COMMISSARIATO DI P.S. DI ADRIA (RO).PROVINCIALE DI TREVISO BERARDINO CORDONE, C/O QUESTURA. www.coisp-treviso.itPROVINCIALE DI VENEZIA FRANCESCO LIPARI, C/O COMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE).www.coisp-venezia.itPROVINCIALE DI VERONA MASSIMO PERAZZOLI, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA.PROVINCIALE DI VICENZA FAUSTO FANELLI, FF C/O QUESTURA PADOVA.

FRIULI VEN. GIULIA SEGRETERIA REGIONALE DOMENICO DRAGOTTO, C/O UFF. P.S. SCALO MARITTIMO TRIESTE.PROVINCIALE DI TRIESTE ENRICO MOSCATO, C/O IV ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.PROVINCIALE DI PORDENONE MAURIZIO GIUST, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI UDINE GENNARO FERRARO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI GORIZIA EDMONDO NEGLIA, C/O QUESTURA.

EMILIA ROMAGNA SEGRETERIA REGIONALE FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA FERRARA.PROVINCIALE DI BOLOGNA TOMEO ANTONIO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI FERRARA FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI FORLÌ-CESENA MARCO CECCARELLI, C/O CAPS CESENA.PROVINCIALE DI PIACENZA PAOLA DI DOMENICO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PARMA CLAUDIO GRAVANTE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI RAVENNA FABIO BALDINI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA FABIO BOSCHI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI RIMINI MARCO MALANDRA, C/O SEZ. POLSTRADA RIMINI.

TOSCANA SEGRETERIA REGIONALE CARLO PAPINI, C/O QUESTURA DI FIRENZEPROVINCIALE DI FIRENZE MICHELE PENGUE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI AREZZO IURI MARTINI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI GROSSETO ROSA SANTAGATA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI LIVORNO ANGELA BONA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI MASSA CARRARA CORRADO COPPEDE’, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI LUCCA CRISTIANO R. PAGLIANTI, C/O COMM.TO DI P.S. FORTE DEI MARMI (LU).PROVINCIALE DI PISA SIMONE CARNASCIALI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA PISA.PROVINCIALE DI PISTOIA ANTONIO ROVITO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PRATO ANGELO CAIAZZO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI SIENA NICOLA MENCAGLIA, C/O COMMISSARIATO P.S. POGGIBONSI (SI).

MARCHE SEGRETERIA REGIONALE STANISLAO TRIPALDELLA, C/O POLFER PESARO.PROVINCIALE DI ANCONA LORENZO DI NARDO , C/O REPARTO MOBILE DI SENIGALLIA.PROVINCIALE DI MACERATA NICOLA LALLA, C/O QUESTURA MACERATA.PROVINCIALE DI PESARO-URBINO PASQUALE BIANCO, C/O COMM.TO P.S. FANO (PU).PROVINCIALE ASCOLI PICENO GIOVANNI MAZZANTI, C/O QUESTURA DI ASCOLI PICENO.

UMBRIA SEGRETERIA REGIONALE TIZIANO ELIA, C/O QUESTURA DI TERNI.PROVINCIALE DI TERNI MASSIMO MANCINI, C/O QUESTURA.

LAZIO SEGRETERIA REGIONALE CAMILLO MELIDEO, C/O QUESTURA DI ROMA.PROVINCIALE DI LATINA PIERLUIGI DE PAOLIS, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI FROSINONE GIOVANNI RAIMONDO, C/O SOTTOSEZIONE AUTOSTRADALE CASSINO (FR).PROVINCIALE DI RIETI DOMENICO PORCINO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI ROMA UMBERTODE ANGELIS, C/O DIREZIONE CENTRALE POLIZIA PREVENZIONE www.coisproma.lazio.itPROVINCIALE DI VITERBO MASSIMILIANO SANTUCCI, C/O QUESTURA.

ABRUZZO SEGRETERIA REGIONALE ALESSANDRO ROSITO, C/O SCUOLA CONTROLLO DEL TERRITORIO DI PESCARA.PROVINCIALE DE L’AQUILA SANTINO LI CALZI, C/O QUESTURA.www.coispaq.blogspot.comPROVINCIALE DI CHIETI NICOLA DI SCIASCIO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE VASTO SUD (CH).PROVINCIALE DI PESCARA GIOVANNI CATITTI, C/O SOTTOSEZ. POLIZIA FERROVIARIA DI PESCARA. www.coisppescara.orgPROVINCIALE DI TERAMO EUGENIO LANZA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE TERAMO.

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ORGANIGRAMMA

REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALEREGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE

MOLISE SEGRETERIA REGIONALE ALFANO GIOVANNI, C/O QUESTURA DI CAMPOBASSO.PROVINCIALE DI CAMPOBASSO GIUSEPPE MICHELE GRIECO, C/O COMMISSARIATO P.S. TERMOLI (CB).PROVINCIALE DI ISERNIA TONINO PAGLIONE, C/O DISTACCAMENTO POLSTRADA AGNONE (IS).

CAMPANIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE RAIMONDI, C/O QUESTURA DI NAPOLI.PROVINCIALE DI AVELLINO LUIGI GERARDO DE PRIZIO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AVELLINO.PROVINCIALE DI BENEVENTO CRESCENZO DEL SESTO, C/O COMM.TO P.S. TELESE TERME (BN).PROVINCIALE DI CASERTA CLAUDIO TREMATERRA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI NAPOLI GIULIO CATUOGNO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE NAPOLI.PROVINCIALE DI SALERNO RAFFAELE PERROTTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SALERNO.

PUGLIA SEGRETERIA REGIONALE COSIMO LAVECCHIA, C/O QUESTURA DI BARI.PROVINCIALE DI BARI VINCENZO VERDUCI, C/O IX REP. MOBILE.PROVINCIALE DI BRINDISI LORENZO PENNETTA, C/O UFFICIO P.S. SCALO MARITT. AEREO BRINDISI.PROVINCIALE DI FOGGIA ALBERTO CACCAVO, C/O COMMISSARIATO DI P.S DI LUCERA (FG).PROVINCIALE DI LECCE MATTEO GIORGIO GIUSEPPE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI TARANTO NICOLA FRANCO, C/O QUESTURA.

BASILICATA SEGRETERIA REGIONALE MARIO SALUZZI, C/O COMMISSARIATO P.S. MELFI (PZ).PROVINCIALE DI MATERA ANGELO RAFFAELE SCASCIAMACCHIA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE MATERA.PROVINCIALE DI POTENZA GIUSEPPE GORGA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE POTENZA.

CALABRIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE BRUGNANO, C/O QUESTURA (CZ).PROVINCIALE DI CATANZARO MASSIMO ARCURI, C/O QUESTURA (CZ).PROVINCIALE DI COSENZA AGOSTINO ROVELLA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI CROTONE LUPO MASSIMO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA GAETANO RAFFA, C/O QUESTURA. www.coisp-reggiocalabria.itPROVINCIALE DI VIBO VALENTIA ROCCO D’AGOSTINO, C/O QUESTURA.

SICILIA SEGRETERIA REGIONALE ALESSANDRO BERRETTA, C/O UFF. P.S. SCALO MARITT. AEREO CATANIA.PROVINCIALE DI AGRIGENTO PAOLO FALSONE, C/O SEZ. P.G. PROCURA TRIBUNALEPROVINCIALE DI CALTANISSETTA VITO NATALE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI CATANIA ALESSANDRO BERRETTA, C/O UFF. P.S. SCALO MARITT. AEREO CATANIA.PROVINCIALE DI ENNA FARANDA DOMENICO, C/O DISTACCAMENTO POLSTRADA CATENANUOVA (EN).PROVINCIALE DI MESSINA GAETANO BARBAGALLO, C/O COMMISSARIATO P.S. DI TAORMINA (ME).PROVINCIALE DI PALERMO NICOLO’ DI MARIA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI RAGUSA GIUSEPPE MAGANUCO, C/O COMM.TO P.S. MODICA (RG).PROVINCIALE DI SIRACUSA GIOVANNI DI BARTOLO, C/O COMMISSARIATO P.S. LENTINI (SR).PROVINCIALE DI TRAPANI FRANCESCO ROSELLI, C/O COMM.TO MAZARA DEL VALLO (TP).

SARDEGNA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARI.PROVINCIALE DI CAGLIARI GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARIPROVINCIALE DI NUORO ANTONIO CAPURSO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI ORISTANO SALVATORE MELONI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI SASSARI MARCO PORCU, C/O COMMISSARIATO P.S. OLBIA (SS).

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CLAUDIO MANELLIProfessionista Certificato €faPromotore Finanziario Finecobank+39 333 [email protected]

CONVENZIONI PER FORZE ARMATE E POLIZIA