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ITALIA
superfi cie 301 338 km2
popolazione 60 340 000 abitanti
nome uffi ciale Repubblica Italiana
densità 200 ab./km2
popolazione urbana 68 %
speranza di vita maschi 79 anni, femmine 85 anni
lingua italiano (uffi ciale), tedesco, sloveno, ladino, francese, albanese,occitano
religione cattolici (75%), non religiosi (16%), musulmani (1,7%), protestanti (1%), valdesi, ebrei, ortodossi, testimoni di Geova
moneta euro
ordinamento dello stato repubblica
capitale Roma
ISU e posizione mondiale 0,951 – 18°
sigla automobilistica I
internet (statistiche) www.istat.it
SEZIONE
7 16 Il territorio
Unità Lezione 1
198
L’ITALIA L’Italia è unadellegrandipenisoledell’Europa meridionale ed è situata al centro del Mediterraneo. È bagnata dai mari Tirreno, Adriatico e Ionio e confi na a nord con la Sviz-zera e l’Austria, a nord-ovest con la Francia e a nord-est con la Slovenia. La superfi cie del paese è in gran parte collinare e montuosa, mentre le pianure ne occupano poco più di 1/5. Il territorio può essere diviso in duegrandi regioninaturali: a nord l’Italia continen-tale, al centro e a sud l’Italia peninsulare e insulare.
Nell’Italiacontinentale, la catena delle Alpiforma un imponente arco montuoso, este-so da ovest a est, dalla Liguria al Friuli-Venezia Giulia, e del quale fanno parte le cime più alte del paese. Le Alpi si caratterizzano per il loro aspetto impervio, le ampie vallate e l’abbondanza di ghiacciai, fi umi e laghi. Esse delimitano la più vasta area pianeggiante del paese, la PianuraPadana, in cui scorre il Po con i suoi affl uenti.
Gli Appennini, sviluppandosi da nord a sud, dalla Liguria alla Sicilia, costituiscono la spina dorsale dell’Italiapeninsulareeinsulare. Il sistema appenninico, pur con altitudini meno elevate delle Alpi, è diffi cilmente valicabile; è inoltre fortemente eroso e ha una struttura molto meno compatta dell’arco alpino, con cime spesso arrotondate. In alcuni tratti di litorale le alture appenniniche arrivano fi no al mare e creano coste alte e rocciose, mentre in altri lasciano spazio a strette pianurecostiere.
Il clima, data l’estensione in latitudine del paese, è vario: di tipo continentale temperato a nord, con estati calde e afose e inverni relativamente freddi; mediterraneo a sud, con estati calde e asciutte e inverni miti. Notevoli, però, sono le variazioni dovute alla presen-za del mare (il Tirreno e lo Ionio sono più caldi dell’Adriatico) e all’altitudine sia nell’area alpina sia in quella appenninica.
Dove si trova l’Italia?
Quali sono le caratteristiche dell’Italia continentale?
E quelle dell’Italia peninsulare e insulare?
Com’è il clima?
attività ALavora con i grafi ci • Rispondi alle domande.1. Qual è la regione più grande? E la più popolata? 2. Qual è la regione più piccola? E la meno popolata?
Piemonte4 446 000
Lombardia9 826 000
Valle d’Aosta128 000
Trentino-Alto Adige1 028 000
Veneto4 912 000
Friuli-Venezia Giulia1 234 000
Liguria1 616 000
Emilia-Romagna4 377 000
Toscana3 730 000
Umbria901 000
Marche1 578 000
Lazio5 682 000
Abruzzo1 339 000
Molise320 000
Campania5 825 000
Puglia4 084 000
Basilicata589 000
Calabria2 009 000
Sicilia5 043 000
Sardegna1 672 000
Lombardia23 861
Valle d’Aosta3263
Trentino-Alto Adige13 607
Veneto18 391
Liguria5421
Emilia-Romagna22 124
Friuli-Venezia Giulia7855
Piemonte25 399
Umbria8456
Marche9694
Lazio17 207
Abruzzo10 798
Molise4438
Campania13 595
Puglia19 362
Basilicata9992
Calabria15 080
Sicilia25 708
Sardegna24 090
Toscana22 997
abitanti
superfi cie (km2)
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
SEZIONE
7 I paesaggi regionali: Alpi e Pianura Padana
Unità 16 Lezione 2
200
Quali regioni sono occupate dalle Alpi?
Com’è il paesaggio dell’alta montagna turistica? E quello delle valli meno elevate?
Come si presenta il paesaggio di fondovalle?
Dove si estende la Pianura Padana?
Com’è il paesaggio dell’alta pianura? E quello della bassa pianura?
La regionealpinacomprende tutto il territorio della Valle d’Aosta e del Trentino-Alto Adige e alcune parti di Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. L’ambiente alpino, contraddistinto da cime elevate e aguzze, versanti ripidi e ampie valli, abbondanza di acque e di boschi, è stato profondamente trasformato dall’uomo, soprat-tutto in seguito al recente sviluppo turistico.
Nelle altevallatesono sorte molte stazionisciistiche, come Madonna di Campiglio, Cortina d’Ampezzo, Bormio e Sestrière. Il paesaggio risulta così caratterizzato dalla pre-senza, anche ad alta quota (intorno ai 1500 m), di cittadinedi servizio ben collegate alle principali vie di comunicazione e dotate di piste da sci, impianti di risalita, alberghi e strade. Numerosi boschi di conifere sono stati tagliati per fare posto alle attrezzature ne-cessarie agli sport invernali, mentre gli antichi villaggi si sono trasformati in grossi centri. Lo sfruttamento immobiliare della montagna si è anche esteso a località di soggiorno non sciistiche, nelle vallimenoelevate, dove si è sviluppata un’intensa attività edilizia, sempre legata al turismo.
Il fondovallepresenta nelle valli principali, come quella dell’Adige, la Valtellina o la Valcamonica, un paesaggio di tipo urbano, con un’edificazionecompatta ed estesa. Nel fondovalle si concentra la gran parte della popolazione: qui si trovano molte attività indu-striali, centri commerciali, coltivazioni redditizie e le autostrade e le linee ferroviarie più importanti del paese.
L’ITALIA
attività ARiconosci il paesaggio• Individua a quale paesaggio appartengono i luoghi raffi gurati nelle immagini.
paesaggio alpino tradizionale
paesaggio alpino di tipo urbano
alta pianura
bassa pianuraUn villaggio ai piedi delle Dolomiti, nella provincia di Bolzano.
1. .......................................................................
La Pianura Padana alle porte di Milano.
2. ...............................................................................................................
regione alpina
Pianura Padana
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
201
immobiliare Che riguarda beni immobili (non trasferibili da un luogo all’altro) come case e terreni.silo Contenitore di forma cilindrica in cui si conservano i raccolti di foraggio e cereali. cascina Costruzione rurale formata da edifici disposti a quadrilatero attorno a un grande cortile interno, l’aia.
La PianuraPadanasi estende nell’Italia settentrionale tra le Alpi e gli Appennini. È for-mata da un vasto territorio, di forma grosso modo triangolare, in lieve pendenza verso la costa adriatica; è attraversata dal Poe da numerosi dei suoi affluenti alpini e appenninici, ma anche da altri fiumi che, come l’Adige e il Piave, hanno un corso autonomo.
L’altapianuraè un’area molto popolata e urbanizzata; è costituita dalle fasce esterne della regione padana vicine alle Alpi e agli Appennini. L’insieme dei centri urbani, dei ca-pannoni industriali e commerciali segue il percorso delle principali vie di comunicazione. Gli edifici, le strade, le ferrovie diventano più fitti nei pressi delle maggiori aree metro-politane, come quelle di Torino e Milano, dove il territorio è in gran parte occupato dalle costruzioni.
La bassapianura, la parte più vicina al Po, è caratterizzata invece da un paesaggio rurale. Non è molto popolata, ma, grazie all’abbondanza di acque, all’impermeabilità e fertilità dei terreni, è una zona agricola e di allevamento. Il paesaggio è formato da grandi appezzamenti di terreno dai perimetri regolari, coltivati a cereali, ortaggi, foraggio, alberi da frutta. Spesso sono delimitati da filari di alberi disposti lungo gli argini dei canali. Altri elementi caratteristici sono le stalle moderne, i silos, le cascine, gli stabilimenti industriali, in particolare quelli alimentari in cui si trasformano i prodotti dell’agricoltura o dell’alle-vamento come i caseifici, dove si producono burro e formaggio.
La campagna lombarda nei pressi di Pavia.
4. ..............................................................................
Il comune di Sestrière, in provincia di Torino.
3. ......................................................................
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
SEZIONE
7 I paesaggi regionali: Appennino centro-settentrionale e Mezzogiorno
Unità 16 Lezione 3
202
Dove si estende la regione appenninica settentrionale e centrale? Quali sono le caratteristiche dell’alta montagna?
E quelle del paesaggio collinare?
Da che cosa sono caratterizzate le conche interne e le valli fl uviali?
Quali sono le caratteristiche dell’Appennino meridionale?
E quelle delle zone interne?
Come si presentano le coste?
La regione dell’Appenninosettentrionalee centralesi estende dalla Liguria e dall’Emi-lia Romagna all’Abruzzo e al Lazio.
L’altamontagnaappenninicavera e propria è poco popolata. A differenza delle Alpi, il turismo invernale qui non ha avuto un grande sviluppo; poche sono infatti le stazioni scii-stiche, come quelle dell’Abetone, del Gran Sasso, del Terminillo. L’abbandono dei campi e della pastorizia ha spesso favorito il ritorno del bosco spontaneo e della fauna selvatica.
Ai bordi dell’Appenninocentrale(Toscana, Umbria e Marche) si trova uno dei più celebri paesaggi italiani, quello delle campagnecollinari. Questi rilievi, dal profi lo arro-tondato, ospitano molte coltivazioni, spesso delimitate da fi lari di cipressi. Il territorio collinare è punteggiato da numerose case rurali poste al centro delle tenute agricole e da famose cittadine di origine medievale che sorgono in cima alle alture.
L’Appennino centrale è formato da diverse catene parallele, tra le quali si estendono poi le concheinterne(di Rieti, Sulmona, Terni ecc.) e le maggiori vallifluviali(come la Valle del Tevere e il Valdarno). Queste aree pianeggianti sono attraversate dalle principali vie di comunicazione e vi si alternano coltivazioni, fabbriche e centri urbani. Le zone più edifi -cate sono l’area Firenze-Prato-Pistoia e la zona di Roma.
Il Mezzogiorno costituisce un insieme regionale omogeneo ed è occupato in gran parte dai rilievi dell’Appenninomeridionale. In quest’area il sistema montuoso è formato da
L’ITALIA
attività ARiconosci il paesaggio• Individua a quale paesaggio appartengono i luoghi raffi gurati nelle immagini.
Appennino settentrionale
Appennino centrale
Appennino meridionale
costeIl paesaggio della Val d’Orcia, in Toscana.
1. ............................................................................
La Pietra di Bismantova, nell’Appennino reggiano.
2. ...............................................................................................................
Appennino centro/settentrionale
Sud e isole
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
203
latifondo Grande estensione di terreno agricolo che appartiene a un unico proprietario.
numerosi massicciisolati, che si alternano a valli e ad altipiani. Pochi sono i valichi e le vie di comunicazione. I suoli sono poveri e poco fertili, spesso franosi e soggetti a terremoti. Per questi motivi l’Appennino meridionale è poco popolato.
Nelle zoneinternemeno elevate, sono molto diffusi (specialmente in Sicilia e in Puglia) altipiani e colline. Qui il paesaggio è ancora più arido, la campagna è deserta e assolata, caratterizzata da pochi alberi e da ampie distesesteppose. Sono, queste, le terre del vec-chio latifondo, basato su un’agricoltura estensiva, poco produttiva. La popolazione è rac-colta in grossiborghicompatti e molto distanziati tra loro, spesso arroccati sulle pendici scoscese dei monti.
La maggior parte degli abitanti e delle attività economiche dell’Italia meridionale si concentra lungo le coste, dove si trovano le vaste distese del Tavoliere delle Puglie e della Pianura Campana. Vicino ai litorali si estendono i maggiori agglomeratiurbani: l’area tra Napolie Salernoè la più densamente abitata d’Italia. Molte città costiere ospitano gran-di porti e sono collegate dalle principali strade e ferrovie. Sulla costa si trovano anche le zone di agricoltura più redditizia e molte località turistiche. Il paesaggioforma spesso un insieme disordinato, in cui si susseguono aree urbane, strutture turistiche, zone agricole, stabilimenti industriali, tratti di vegetazione mediterranea.
Una veduta del Parco del Pollino, in Calabria.
3. ...............................................................................................................
Una veduta di Taormina, in Sicilia.
4. ...............................................................................................................
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
SEZIONE
7 L’ITALIA La popolazione
Unità 16 Lezione 4
204
Come è distribuita la popolazione sul territorio?
A che cosa si deve il calo della popolazione?
Perché preoccupa il suo invecchiamento?
Quali sono le conseguenze dell’immigrazione sulla popolazione?
L’Italia, con un popolazione di oltre 60milionidiabitanti, è il quinto paese europeo più popolato. La distribuzione della popolazione è irregolare. La maggior parte degli italiani vive nelle aree pianeggianti e in quelle costiere; pochi abitano invece nelle aree montuose e nelle zone collinari più interne.
Dopo aver registrato un aumento costante a partire dall’Unità d’Italia (1861), la popo-lazione è da molti anni in una situazione di crescita zero poiché il numero delle morti è da molti anni in calonaturalee perché il numero delle nascite è inferiore a quello delle morti. Negli ultimi trent’anni il tasso di natalità e il tasso di fecondità, infatti, sono molto dimi-nuiti in conseguenza d’importanti trasformazioni sociali, come l’urbanizzazione, il lavoro femminile e l’aumento della scolarizzazione. Nello stesso tempo, grazie alle migliori con-dizioni di vita, è diminuito il tasso di mortalità, con un costante allungamento della durata media della vita.
Ciò ha determinato un graduale invecchiamento della popolazione. Oggi quella italiana è una delle più «vecchie» del mondo e l’Italia è il primo paese in cui gli ultra sessantacin-quenni hanno superato i giovani con meno di 15 anni. Questo preoccupa per due motivi: il futuro del nostro sistema economico e sociale è incerto perché caratterizzato da pochi lavoratori attivi e da molti pensionati.
La diminuzione naturale, tuttavia, è oggi compensata dall’immigrazionedistranieri. L’Italia rappresenta da alcuni decenni il punto di arrivo per migliaia di immigrati, prove-nienti da paesi poveri, soprattutto dall’Europa dell’Est, dal Nordafrica e dall’Asia, molti dei quali, essendo giovani, formano una famiglia. Nel 2010 erano circa 5 milioni gli stra-nieri residenti, pari all’8% della popolazione residente. Il fenomeno è in crescita in quan-to la richiesta di lavoratori extracomunitari con il tempo va aumentando. In passato, per oltre un secolo, gli italiani sono stati costretti a loro volta a emigrare all’estero per cercare lavoro: ben 26 milioni di essi emigrarono tra il 1861 e il 1970.
tasso di fecondità Numero medio di fi gli per ogni donna; indica la capacità riproduttiva della popolazione.
attività BLavora con la carta• Indica se le regioni italiane elencate sotto sono aree molto popolate (m), cioè con densità che superano i 100 ab./km2, o scarsamente popolate (s), cioè con densità che non superano i 50 ab./km2; aiutati confrontando la carta dell’attività con quella della lezione 1.
attività CLavora con la tabella• Costruisci un istogramma per rappresentare la situazione demografi ca italiana.
• Completa la tabella calcolando il saldo globale della popolazione italiana nel 2009.
1. Basilicata
2. Campania settentrionale
3. Lazio meridionale
4. Penisola salentina
5. Sardegna
6. Sicilia orientale
7. Valle d’Aosta
8. Veneto meridionale
attività ALavora con la carta
• Sottolinea nel testo le frasi che possono essere usate per commentare la situazione demografi ca italiana.
Saldo globale della popolazione italiana
Saldo globale =
saldo naturale + saldo migratorio
..................................
città abitanti
Natalità + 568 857
Mortalità – 591 663
Saldo naturale – 22 806
Immigrati + 442 940
Emigrati – 80 597
Saldo migratorio +362 343
Ticino
Adige
Po
Adda
Piave
Po
Tanaro Ma
r
Ad
ri
at
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Arno
L. diBolsena
L. Trasimeno
Tevere
M a r
T i r r e n o
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M a r d iS i c i l i a
M a r
M
ed
i t e r r a n e o
Golfo
dell'Asinara
Mar
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Sardegna
M a r L i g u r e SAN MARINO
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CI
A
I. Ponziane
Pantelleria
I. Egadi
S i c i l i a
Arc ip
. Tos c a n o
MONACO
S V I Z Z E R A
Asinara
San Pietro
Sant'Antioco
T U N I S I A
Maddalena
Ustica Isole Eolie
A U S T R I A
MALTA
U N G H E R I A
BOSNIA-ERZEGOVINA
Isole Pelagie
I. Tremiti
ROMA
CR
OA
Z I A
Sardegna
Bari
Taranto
Reggio di Calabria
Messina
Catania
Palermo
Napoli
Prato
Firenze
Padova
VeronaMilano Brescia
Torino
Genova
Trieste
Venezia
ModenaBologna
Cagliari
Livorno
Foggia
da 250 000 a 500 000
da 500 000 a 1 000 000
oltre 1 000 000città
fino a 250 000
Densità media (ab./km2)
oltre 200
da 100 a 200
fino a 50da 50 a 100
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
SEZIONE
7 Le città
Unità 16 Lezione 5
205
Oltre i 2/3 degli italiani risiedono in città. L’Italia ha, infatti, un’antichissimatradizioneurbanaed è nota come il «paese delle cento città». Questo nome si deve alla presenza di numerosi centri importanti e all’equilibrio tra loro esistente. Nessuna città italiana eserci-ta un netto predominio sulle altre, come nel caso di Parigi o di Londra. Tale situazione è legata alla storia del nostro paese e soprattutto alle sue secolari divisioni politiche. Fino a poco più di cento anni fa non solo Roma, ma anche Torino, Firenze e Napoli erano capita-li di altrettanti piccoli stati; persino città come Lucca, Parma, Ferrara o Mantova svolsero per un certo periodo questo ruolo.
La reteurbanaitaliana, l’insieme delle piccole e medie città e delle metropoli, è quindi policentrica, formata cioè da più centri di pari o analoga importanza. Nelle regioni set-tentrionali e centro-settentrionali le città sono distribuite in modo più fi tto sul territorio, mentre nell’Italia centro-meridionale e insulare la rete urbana è più rada: le città sono per-lopiù concentrate sulle coste e in alcune zone, specie nelle aree interne, non c’è un grande centro urbano di riferimento.
Al vertice della rete urbana italiana si trovano Roma e Milano, metropolinazionaliche esercitano un’infl uenza economica, politica e culturale in tutto il paese. A un livello inferiore ci sono le metropoliinterregionalidi Torino e Napoli, che estendono la loro infl uenza anche al di fuori delle regioni di appartenenza. Metropoliregionalisono invece Genova, Firenze, Venezia, Bologna, Palermo, Bari e Cagliari.
Va infi ne sottolineata una comunecaratteristicadelle città italiane: esse sono il risultato di una lunghissima evoluzione storica e conservano nel nucleo centrale le tracce del loro passato, testimonianze architettoniche di periodi diversi, appartenenti a culture e domi-nazioni differenti.
A che cosa si deve la tradizione urbana del nostro paese?
Quali sono le caratteristiche della rete urbana?
Quali sono i diversi tipi di metropoli?
L’ITALIA
attività ALavora con la carta e la tabella• Indica in quali regioni si trovano le prime 15 città più abitate d’Italia.
• Scrivi il nome delle città raffi gurate nelle immagini aiutandoti con le didascalie.
• Evidenzia sulla carta delle provincie italiane le città elencate nella tabella: quali regioni ne hanno più di una?
1. ...................................................................................................................
2. ...................................................................................................................
Il golfo della metropoli interregionale del Sud. Sullo sfondo il Vesuvio.
Il Duomo del capoluogo lombardo, edifi cato a partire dal 1387 per volere del duca Gian Galeazzo Visconti.
città abitantiRoma 2 744 000Milano 1 307 000Napoli 963 000Torino 910 000Palermo 656 000Genova 610 000Bologna 377 000Firenze 369 000Bari 320 000Catania 296 000Venezia 271 000Verona 264 000Messina 243 000Padova 213 000Trieste 206 000
GenovaSavona
Imperia
Cuneo
Torino Asti
Alessandria
VercelliNovara
Biella
Verbania
Aosta
ComoVarese
Lecco
Sondrio
Monza
Milano BresciaLodiPavia Cremona
Mantova Rovigo
VeronaVicenza Treviso
Padova Venezia
Trento
Bolzano
Belluno
PordenoneUdine
Gorizia
Trieste
Ferrara
RavennaBologna
ModenaReggio EmiliaParma
Piacenza
ForlìRimini
PesaroUrbino Ancona
MacerataFermo
Ascoli Piceno
La SpeziaCarrara
Massa Pistoia
LuccaPisa
Livorno
PratoFirenze
Arezzo
Siena
Grosseto
Perugia
TerniViterbo
Rieti
ROMAFrosinone
Latina
TeramoPescaraChieti
L’Aquila
Isernia CampobassoFoggia Barletta
Bari
Brindisi
Lecce
TarantoMatera
PotenzaSalerno
Avellino
BeneventoCaserta
Napoli
Cosenza
Crotone
CatanzaroVibo Valentia
Reggio CalabriaMessina
Catania
Siracusa
Ragusa
EnnaCaltanissetta
Agrigento
PalermoTrapani
CagliariCarbonia
IglesiasSanluri (Medio Campidano)
Lanusei (Ogliastra)
Oristano
Nuoro
Sassari
Olbia
Bergamo
TempioTrani
Andria
Cesena
Villacidro
Tortolì
Le province italiane
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
SEZIONE
7 L’economia
Unità 16 Lezione 7
207
L’Italia è unodeipaesipiùavanzatid’Europa, ha un alto reddito per abitante ed è una delle prime dieci potenze industriali del mondo. La sua economia è basata soprattutto sui servizie sull’industria, mentre alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso il nostro era ancora un paese prevalentemente contadino. Oggi, proprio l’agricoltura è il settore meno efficiente dell’intero sistema economico nazionale.
Le grandi trasformazioniche hanno interessato l’Italia sono avvenute in diversi pe-riodi. In una primafase, dalla metà degli anniCinquantaalla fine degli anni Sessantac’è stato un poderoso sviluppo dell’industria, soprattutto nelle regioni del Nord-Ovest. Sono stati gli anni del «boom economico» (o «miracolo economico»), in cui ha avuto inizio l’era dei consumidimassae nelle famiglie italiane hanno cominciato a diffondersi beni come l’automobile, il televisore, il frigorifero, la lavatrice. Nello stesso periodo si sono avute migrazioni di massa dal Mezzogiorno e dal Nord-Est verso le grandi città e le aree industrializzate di Lombardia, Piemonte e Liguria. In una secondafase, a partire dagli anniSettanta, lo sviluppo industriale si è diffuso anche nelle regioni del Nord-Est e del Centro. Contemporaneamente i servizi e la pubblica amministrazione hanno assunto un’importanza sempre maggiore, superando per numero di addetti l’industria. Il benes-sere si è in parte esteso anche al Mezzogiorno e si è verificata una nuova crescitadeicon-sumi(cellulari, computer, più automobili per nucleo familiare, viaggi ecc.).
Dagli anniNovantal’economia italiana, pur confermandosi tra le più avanzate d’Euro-pa, è entrata in una fase di notevolidifficoltà. Oltre all’insufficiente sviluppo del Mezzo-giorno, il principale punto debole è la scarsa innovazione tecnologica. È così che il sistema produttivo fatica a far fronte alla crescente concorrenza dei paesi in via di sviluppo (Cina, Sud-Est asiatico, Europa dell’Est), specie in alcuni settori tradizionali come il tessile, il calzaturiero, l’abbigliamento, gli elettrodomestici. Sono infine assenti o poco sviluppati settori come l’informatica, le biotecnologie, l’aerospaziale.
Quali sono le caratteristiche generali dell’economia italiana?
Quali sono state le tappe principali della sua trasformazione?
Quali sono attualmente i suoi punti deboli?
L’ITALIA
Losapeviche... Oggi in Italia le donne sono più degli uomini; all’inizio del Novecento era il contrario.
boom economico Espressione usata per indicare una rapidissima crescita industriale.
attività ALavora con le immagini• Abbina le immagini che testimoniano l’evoluzione economica del nostro paese al periodo storico corretto, inserendo la lettera corrispondente nell’apposito quadratino.
a. Contadini si recano ai campi in bicicletta nelle campagne lungo le rive del Po.
c. La prima Seicento prodotta dalla Fiat.b. Un centro commerciale nella provincia di Milano.
seconda fase dei consumi di massa
fino alla metà degli anni Cinquanta
boom economico
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
SEZIONE
7 Il ruolo del paese
Unità 16 Lezione 8
208
Perché l’Italia è un paese-ponte tra Europa e Africa?
Che effetto ebbero per il nostro paese le grandi scoperte geografi che?
Quale fu il suo ruolo nelle vicende del passato?
Quando la scelta europeista divenne predominante?
La posizione geografi ca al centro del Mediterraneo ha infl uito sulle vicende storiche dell’Italia, che ha sempre fatto da pontetra Europa, Africa e Medio Oriente. Nell’anti-chità sulle coste italiane sorsero numerose colonie fenicie e greche, che dominavano gli scambi marittimi. Con l’affermarsi di Romae del suo impero, l’Italia divenne il centro della vita economica e politica del Mediterraneo e dell’Europa e, anche dopo la caduta di Roma, conservò un ruolo di collegamento tra i paesi centro-europei e l’Oriente. Dopo l’anno Mille l’Italia assistette a un notevole sviluppo delle città e delle attività economi-che; con il Rinascimento, una straordinaria fi oritura di manifestazioni artistiche e lettera-rie, diventò poi il principale centro culturale europeo.
A partire dal Cinquecento, in seguito alle grandi scopertegeografiche, il Mediterraneo e l’Italia persero però la loro centralità a vantaggio dei paesi europei atlantici. A causa an-che della frammentazione in piccoli stati, la penisola divenne terra di conquista di poten-ze straniere. La situazione mutò solo nella seconda metà dell’Ottocento, con il raggiungi-mento dell’Unità nazionale attraverso il Risorgimentoe con la prima industrializzazione del paese.
L’ITALIA
Losapeviche... Il Mediterraneo era chiamato «il nostro mare» (Mare nostrum) dai Romani.
Il nome latino «Italia» deriva dall’antico termine grecizzato Vitelia, «terra dei vitelli».
Il 2 giugno 1946, in occasione del referendum monarchia/repubblica, in Italia votarono per la prima volta anche le donne.
attività ALavora con la carta muta• Scrivi il nome delle venti regioni italiane negli appositi spazi.
• Scrivi il nome delle 15 città italiane con più di 200 000 abitanti accanto alla lettera corrispondente guardando sulla carta in che regione si trovano. Puoi fare riferimento alla tabella di pagina 205.
1. .......................................................................
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6. .......................................................................
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19. ....................................................................
20. ....................................................................
a. ........................................................................
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d. ........................................................................
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n. .......................................................................
o. ........................................................................
p. ........................................................................
q. ........................................................................
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Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
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attività BLavora con la carta e le immaginiOsserva l’Italia all’epoca del Congresso di Vienna (1815).
• Rispondi alle domande.1. Quali erano i tre stati indipendenti più grandi?2. Di quali stati erano capitali le città raffi gurate nelle foto?
• Riconosci le città raffi gurate nelle immagini aiutandoti con le didascalie e scrivi il nome sotto a ciascuna.
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a. Il Lungarno e la cupola del duomo.
b. Le mura con possenti bastioni che cingono la città.
c. Il battistero a pianta ottagonale simbolo della città.
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Le date della storia
VIII secolo a.C.
Etruschi, Greci
Epoca Romana
caduta dell’Impero Romano d’Occidente
età comunale
signorie e stati regionali
Vittorio Emanuele II re d’Italia, a seguito della Spedizione dei Mille
marcia su Roma, il fascismo al governo
entrata in guerra (Seconda guerra mondiale) a fi anco di Hitler
liberazione dal nazifascismo; partigiani
referendum monarchia/ repubblica
1860-61
1922
All’inizio del Novecento l’Italia partecipò alla Primaguerramondiale; l’alto numero di morti (600 000) e le immani distruzioni misero a dura prova il paese. Approfi ttando delle diffi coltà del dopoguerra, il fascismos’impossessò del potere e instaurò una dittatura. L’Italia si alleò con il regime nazista tedesco a fi anco del quale combatté nel corso della Secondaguerramondiale. Solo alla fi ne del confl itto e dopo la sconfi tta del fascismo da parte degli alleati anglo-americani e della Resistenzaantifascista, il nostro paese si diede nuove istituzioni democratiche con l’instaurazione della Repubblicae una nuova Costi-tuzione.
L’Italia ha poi aderito alla NATO, alleanza militare guidata dagli USA, ed è stata uno dei sei paesi fondatoridell’UnioneEuropea( lezione 2 unità 3). La sua storica vocazio-ne «europeista» è stata rafforzata dall’adesione fi n dall’inizio alla moneta unica europea: l’euro. I governi italiani hanno comunque mantenuto intensi scambi e relazioni con i pae-si della sponda sud del Mediterraneo (Egitto, Libia, Tunisia ecc.), continuando a svolgere un ruolo di collegamento (oggi anche allo scopo di regolare l’immigrazione) tra il Norda-frica e le nazioni più sviluppate dell’Europa centro-occidentale.
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b
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III secolo a.C. V secolo d.C.
476
XII-XIV secolo
XIV-XVI secolo
1940
25 aprile 1945
2 giugno 1946
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Genova
Ducatodi Massa Ducato
di Lucca
Firenze
Ducatodi Parma Ducato
di Modena
Milano
Trento
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TiroloCarinzia
I m p e r o d ’ A u s t r i a
Regno
d’Ungheria
Croazia
Da lmaz i a
Impero
ottomano
Venezia
Trieste
Bologna
Rep. di San Marino
AnconaStato
della
Chiesa
Roma
Granducato diToscana
(Fr.)Corsica
Sardegna
Cagliari
R e g n o
d e l l e D u e
S i c i l i e
Benevento
Pontecorvo
NapoliBari
Palermo
Sici l ia
Regno LombardoVeneto
Catania
Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
SEZIONE
7 La cultura
Unità 16 Lezione 9
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Perché l’Italia è un paese omogeneo dal punto di vista culturale?
Quali sono le caratteristiche degli italiani in campo religioso e sociale?
Perché l’Italia rappresenta da sempre la meta privilegiata di un viaggio?
Dal punto di vista culturalel’Italia è un paese omogeneo, anche se la sua omogeneità è piuttosto recente. Dal latino, che in epoca romana aveva prevalso sulle altre lingue itali-che, ebbero origine nel Medioevo numerosi dialetti e lingue regionali. Solo dopo l’Unità nazionale (1861) l’italianocominciò a diffondersi in tutto il paese. Esso si affermò defini-tivamente infatti solo nella seconda metà del Novecento in seguito alla scolarizzazione di massa, alle migrazioni interne e alla potente azione di radio e televisione. Tuttavia esisto-no ancor oggi molte minoranze etniche e linguistiche, soprattutto nelle zone di frontiera alpine o nelle isole.
In camporeligiosogli italiani sono in netta maggioranza cattolici. Con il miglioramen-to del livello di vita si sono affermati però modelli di comportamento laici, tipici delle società avanzate. Ne sono un esempio la diminuzione dei matrimoni e l’aumento delle convivenze.
Caratteri distintivi della nostra società sono anche la sopravvivenza di fortissimi legamifamiliarie l’impegno di solidarietà da parte dei moltissimi italiani che operano nelle asso-ciazioni di volontariato. Rispetto agli altri grandi stati dell’Europa occidentale, è diffusa in molti cittadini la sfiducia nei confronti dello stato e delle istituzioni. Un altro elemento considerato, purtroppo, caratteristico del nostro paese è il fenomeno della criminalitàorganizzata(mafia, camorra, n’drangheta), che ha pesanti conseguenze sullo sviluppo sociale ed economico e danneggia anche l’immagine del paese a livello internazionale.
L’Italia rappresenta, da secoli, una delle principali metediviaggioin Europa. Tuttora è una delle maggiori destinazioni turistiche internazionali, grazie al suo eccezionale pa-trimonio archeologico e artistico e ai suoi celebri paesaggi, che le sono valsi l’appellativo di «Bel Paese». Oltre che per le numerose città d’arte (come Roma, Firenze e Venezia) e gli straordinari capolavori del Rinascimento(XV e XVI secolo) e del Barocco(XVII secolo), oggi l’Italia è nota nel mondo anche per i raffinati prodotti della moda, del design e della gastronomia. Di fama internazionale sono anche la musicaliricaitaliana(le opere di compositori come Verdi, Rossini) e il cinemaitaliano del Novecento (rappresentato da registi come Fellini, De Sica, Rossellini, Visconti).
L’ITALIA
Losapeviche... La vera pizza napoletana è la «margherita», così chiamata in onore della regina Margherita di Savoia.
Nell’antica Roma la pasta (tipo lasagna) era già usata. La pasta secca, sottoposta ad asciugatura e messa a bollire in acqua o brodo, risale al Medioevo, dopo che nella Sicilia araba si erano diffusi i primi pastifici per la produzione di paste lunghe (tipo spaghetti) e corte (maccheroni).
attività ALavora con le immagini• Scrivi sotto a ogni immagine l’epoca a cui appartengono gli edifici raffigurati, scegliendo tra quelle elencate.
epoca greca
Medioevo
Rinascimento
Barocco
a. Il duomo di Siracusa (sec. XVII-XVIII).
b. Il palazzo ducale di Urbino (sec. XV). c. Il castello di Gradara (sec. XII-XV).
d. Il tempio di Paestum (sec. VI e V a.C.).
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Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti FACCIAMO GEOGRAFICA 2 © Zanichelli 2011 Seconda edizione
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attività BLavora con le immagini• Abbina alle immagini, che rappresentano alcuni simboli dell’Italia, le didascalie corrette inserendo la lettera corrispondente nell’apposito quadratino.
a. La cucina italiana presenta una straordinaria varietà di piatti e prodotti tipici come la pasta, la pizza, il vino, l’olio d’oliva, il parmigiano, il torrone ecc. b. La Torre Pendente di Pisa, uno dei monumenti italiani più conosciuti nel mondo e magnifico esempio di arte romanica, costituisce il campanile del Duomo. Alta 55 m, ha un’inclinazione di circa 4 m rispetto all’asse verticale. c. La primavera di Botticelli, operadel Rinascimento italiano, operadella bellezza del nostro paese. d. Dante Alighieri, il maggiore poeta italiano, è autore della Divina Commedia, opera scritta in volgare. e. Marcello Mastroianni e Anita Ekberg in un fotogramma de La dolce vita, celebre film di Federico Fellini. f. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due eroici magistrati uccisi dalla mafia. g. La Ferrari rappresenta un vanto per l’industria e il design italiani. h. L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, considerato una personificazione del genio italico che spazia dall’arte alla scienza, alla tecnica.
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