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128 Sezione 4 Unità 13 Lezione 1 Il sistema dei trasporti terrestri A Gli spostamenti delle persone e delle merci avvengono attraverso il sistema dei trasporti, un insieme di reti che avvolge tutto il nostro pianeta. Le reti (stradali, ferroviarie, aeree, ma- rittime) collegano fra loro alcuni centri principali, chiamati nodi. Uno stato possiede reti di trasporto più o meno efficienti secondo la loro estensione e densità. Quest’ultima è data dal rapporto tra la lunghezza delle reti stradali, ferroviarie ecc. e la superficie del territorio. I trasporti su strada svolgono oggi un ruolo centrale negli spostamenti su distanze brevi o medie: sono cresciuti costantemente e il 78% delle merci nel mondo viene spostato con au- totrasporti. Di pari passo sono cresciuti il traffico automobilistico, la congestione delle prin- cipali vie stradali, l’inquinamento dei centri urbani. Le reti stradali a più alta densità si tro- vano in Europa, Nordamerica, Giappone; tra le aree meno attrezzate ci sono invece l’Africa sub-sahariana, la regione amazzonica, la Siberia. Il trasporto ferroviario è più vecchio e meno costoso e in- quinante dell’autotrasporto. Oggi conta all’incirca 1 200 000 km di ferrovie in tutto il mondo, anche se negli ultimi tren- t’anni sono state ridotte, specie nei paesi più industrializza- ti. Le reti ferroviarie dei paesi europei, ad esempio, hanno perso 20 000 km, ma sono in aumento le linee ad alta veloci- , con treni superveloci che permettono spostamenti più rapidi dell’auto e, su media distanza, anche dell’aereo. Le reti ferroviarie più estese sono situate in Europa (232 000 km), USA (234 000), Russia (85 000) e, fra i paesi meno sviluppati, India e Cina. Dei trasporti terrestri fanno parte infine i condotti (oleodotti, gasdotti, elettrodotti), vie utilizzate non per il passaggio di mezzi di trasporto ma per lo spostamento di risorse ener- getiche. Negli ultimi decenni hanno acquisito un’importanza strategica sempre maggiore e si sono sviluppati soprattutto nelle aree dei paesi produttori di gas e petrolio, come il Golfo Persico, il Nordafrica (gas algerino), la Russia, il Caucaso e l’Asia centrale, l’America andina. Lavora con le tabelle Leggi le tabelle che elencano i primi dodici paesi per estensione delle reti stradale e fer- roviaria. 1. Quali sono i paesi presenti in entrambe le tabelle? 2. Ci sono paesi che non ti aspettavi di vedere tra i primi dodici per estensione della rete stradale? Perché? 3. E tra quelli con le ferrovie più lunghe? Perché? Che cosa s’intende per «densità delle reti di trasporto»? Come sono distribuite le reti stradali nel mondo? Che ruolo hanno? Che caratteristiche ha il trasporto ferroviario? Che cosa sono i condotti? 7 Il terziario Unità 13 Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3) Gli USA hanno circa 760 autoveicoli ogni 1000 abitanti, mentre gli stati dell’UE ne hanno 488 (l’Italia 574) e i paesi meno sviluppati solo 10. Il metano giunge in Italia tramite gasdotti dalla Siberia russa e dalla Tunisia. Lo sapevi che... G li oleodotti (in inglese pipeline) sono condotti che trasportano il petrolio dai luoghi di estrazione a quelli di consumo o ai porti petroliferi. Uno dei principali è l’oleodotto del- l’Alaska (nella foto), lungo 1270 km, che trasporta il petrolio dai giacimenti di Prudhoe Bay, nel Mar Glaciale Artico, al porto di Valdez, situato sull’Oceano Pacifico. La quantità di pe- trolio trasportata è pari a due milioni di barili (un barile di petrolio contiene circa 159 litri) al giorno. Altri importanti oleodotti sono: quelli che attraversano il Medio Oriente collegan- do i giacimenti del Golfo Persico alle coste del Mediterraneo; quelli che dalla Russia con- vogliano il petrolio verso i paesi dell’Europa centrale e orientale; quello che da Marsiglia si dirige al porto di Rotterdam passando per la città tedesca di Karlsruhe. Primo piano Gli oleodotti paese rete stradale (km) Stati Uniti 6 378 300 India 3 319 600 Cina 1 765 200 Brasile 1 724 900 Giappone 1 171 600 Canada 1408 800 Francia 893 100 Australia 811 600 Spagna 664 900 Russia 537 300 Italia 479 700 Regno Unito 371 900 paese ferrovie (km) Stati Uniti 233 800 Russia 85 500 Canada 73 200 India 63 100 Cina 60 500 Germania 36 100 Argentina 34 200 Francia 29 300 Messico 26 500 Sudafrica 22 700 Brasile 22 100 Ucraina 22 100

Sezione Unità Lezione - Zanichelli · Bolivia Perù Colombia Venezuela Messico Stati Uniti America centrale Corno d’Oro Turchia livello statale. La Russia rappresenta un esempio

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Sezione4 Unità13 Lezione 1

Il sistema dei trasporti terrestri

A

� Gli spostamenti delle persone e dellemerci avvengono attraverso il sistema dei trasporti,un insieme di reti che avvolge tutto il nostro pianeta. Le reti (stradali, ferroviarie, aeree, ma-rittime) collegano fra loro alcuni centri principali, chiamati nodi. Uno stato possiede reti ditrasporto più o meno efficienti secondo la loro estensione e densità. Quest’ultima è data dalrapporto tra la lunghezza delle reti stradali, ferroviarie ecc. e la superficie del territorio.� I trasporti su strada svolgono oggi un ruolo centrale negli spostamenti su distanze brevio medie: sono cresciuti costantemente e il 78% delle merci nel mondo viene spostato con au-totrasporti. Di pari passo sono cresciuti il traffico automobilistico, la congestione delle prin-cipali vie stradali, l’inquinamento dei centri urbani. Le reti stradali a più alta densità si tro-vano in Europa, Nordamerica, Giappone; tra le aree meno attrezzate ci sono invece l’Africasub-sahariana, la regione amazzonica, la Siberia.� Il trasporto ferroviario è più vecchio emeno costoso e in-quinante dell’autotrasporto. Oggi conta all’incirca 1200 000km di ferrovie in tutto il mondo, anche se negli ultimi tren-t’anni sono state ridotte, specie nei paesi più industrializza-ti. Le reti ferroviarie dei paesi europei, ad esempio, hannoperso 20 000 km,ma sono in aumento le linee ad alta veloci-tà, con treni superveloci che permettono spostamenti piùrapidi dell’auto e, su media distanza, anche dell’aereo. Lereti ferroviarie più estese sono situate in Europa (232 000km), USA (234 000), Russia (85 000) e, fra i paesi meno sviluppati, India e Cina.� Dei trasporti terrestri fanno parte infine i condotti (oleodotti, gasdotti, elettrodotti), vieutilizzate non per il passaggio di mezzi di trasporto ma per lo spostamento di risorse ener-getiche. Negli ultimi decenni hanno acquisito un’importanza strategica sempre maggiore esi sono sviluppati soprattutto nelle aree dei paesi produttori di gas e petrolio, come il GolfoPersico, il Nordafrica (gas algerino), la Russia, il Caucaso e l’Asia centrale, l’America andina.

Lavora con le tabelleLeggi le tabelle che elencano i primi dodicipaesi per estensione delle reti stradale e fer-roviaria.1. Quali sono i paesi presenti in entrambele tabelle?2. Ci sono paesi che non ti aspettavi di vederetra i primi dodici per estensione della retestradale? Perché?3. E tra quelli con le ferrovie più lunghe?Perché?

� Che cosa s’intende per«densità delle reti ditrasporto»?� Come sono distribuite le retistradali nel mondo? Che ruolohanno?� Che caratteristiche hail trasporto ferroviario?� Che cosa sono i condotti?

Geografiadelle culture

7Il terziario

Unità

13

Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3)

Gli USA hanno circa 760autoveicoli ogni 1000 abitanti,mentre gli stati dell’UE ne hanno488 (l’Italia 574) e i paesi menosviluppati solo 10.

Il metano giunge in Italia tramitegasdotti dalla Siberia russae dalla Tunisia.

Lo sapevi che...

Gli oleodotti (in inglese pipeline) sono condotti che trasportano il petrolio dai luoghi diestrazione a quelli di consumo o ai porti petroliferi. Uno dei principali è l’oleodotto del-

l’Alaska (nella foto), lungo 1270 km, che trasporta il petrolio dai giacimenti di Prudhoe Bay,nel Mar Glaciale Artico, al porto di Valdez, situato sull’Oceano Pacifico. La quantità di pe-trolio trasportata è pari a due milioni di barili (un barile di petrolio contiene circa 159 litri)al giorno. Altri importanti oleodotti sono: quelli che attraversano il Medio Oriente collegan-do i giacimenti del Golfo Persico alle coste del Mediterraneo; quelli che dalla Russia con-vogliano il petrolio verso i paesi dell’Europa centrale e orientale; quello che da Marsiglia sidirige al porto di Rotterdam passando per la città tedesca di Karlsruhe.

Primo piano Gli oleodotti

paese rete stradale(km)

Stati Uniti 6 378 300India 3 319 600Cina 1765 200Brasile 1724 900Giappone 1171600Canada 1408 800Francia 893100Australia 811600Spagna 664 900Russia 537 300Italia 479 700RegnoUnito 371900

paese ferrovie(km)

Stati Uniti 233 800Russia 85 500Canada 73 200India 63100Cina 60 500Germania 36 100Argentina 34 200Francia 29 300Messico 26 500Sudafrica 22 700Brasile 22100Ucraina 22100

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Sezione4 Unità13Il terziario

Lezione 2

I trasporti marittimi e aerei

� Attraverso la navigazione marittima avviene la maggior parte degli scambi di merci sulunga distanza. Il trasporto marittimo è più lento degli altri mezzi di trasporto, ma è sicura-mente il più economico e permette di spostare quantità notevoli di merci con una sola nave.Il suo sviluppo è stato favorito dall’introduzione dei containers (se ne utilizzano 200milioniogni anno), che possono essere trasferiti agevolmente su vagoni ferroviari e autotreni. I gran-di porti internazionali, infatti, dispongono di aree sempre più ampie e attrezzate per accu-mularli e spostarli, controllate per lo più dalle grandi compagnie internazionali di armatori.� Le rotte più battute sono quelle dell’Atlantico settentrionale tra Europa e Nordamerica equelle del Pacifico tra Asia e America. I porti principali sono Rotterdam e Singapore. Lamag-gior parte della flotta navalemondiale appartiene a un gruppo ristretto di paesi, fra i qualispiccano alcune potenze economiche come il Giappone, gli USA, la Russia, la Cina accanto astati di antica tradizionemarinara come la Norvegia o la Grecia. In forte crescita sono le flot-te con bandiere di comodo, appartenenti a stati nei quali gli armatori hanno la possibilitàdi aggirare le leggi e le imposizioni fiscali vigenti nei loro paesi. È il caso di Panama, Liberia,Malta, Honduras.� Il trasporto aereo assorbe quasi tutto il traffico di passeggeri e dimerci poco ingombran-ti sulla lunga distanza. La maggior parte del traffico è concentrato sulle aerovie (corridoi ae-rei della larghezza di 18 km, situati a 10 000m di altezza, entro i quali gli aerei devono volareper evitare collisioni) che collegano l’Europa al Nordamerica e quest’ultima all’Asia. I quattrohubs più importanti per numero di passeggeri sono Londra, New York (circa il 40% dei passeg-geri è assorbito dalle linee interne statunitensi), Chicago e Tokyo. Oggi oltre la metà del tra-sporto passeggeri è effettuato da cinque grandi consorzi formati da compagnie aeree di di-versi continenti allo scopo di far fronte alla crescente concorrenza internazionale e coordina-re orari, tratte di volo, tariffe. Il consorzio Skyteam, per esempio, è formato da Delta Airlines(USA), Air France (Europa), Korean (Asia), Aeromexico (America Latina) e Alitalia.

� Che caratteristiche ha iltrasporto marittimo?� Quali sono le rotte e i portiprincipali? Che cosa sono lebandiere di comodo?� Quali sono le caratteristichedel trasporto aereo? Chicontrolla la maggior parte deltraffico aereo?

Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3)

A

O c e a n o

A t l a n t i c o

principali rottedi scambio

Traffico merci dei maggiori porti (in milioni di tonnellate)300

da 150 a 170

da 100 a 120da 120 a 150

da 70 a 100

O c e a n o

P a c i f i c o

O c e a n o

I n d i a n o

O c e a n o

P a c i f i c o

(Giappone)NagoyaYokohamaOsakaChiba

(Corea del Sud)KangnungInchonUlsanPusan

Shanghai

Hong Kong (Taiwan)Kaohsiung

Singapore

DampierNewcastle

Bergen

AmsterdamAnversa

RotterdamVancouver

New YorkLos Angeles

Houston

Corpus Christi

San PaoloSao Sebastiao

Tubarao

Marsiglia

Long Beach

aLavora con le carteOsserva le carte che rappresentano i portiprincipali e le rotte commerciali più battute (a)e le principali aerovie e hubs (b). Quali sono i 9maggiori porti marittimi, quelli con oltre 120milioni di tonnellate di traffico? E i 12 hubs piùimportanti dello spazio aereo mondiale?

Glossario• containerContenitore metallico a forma diparallelepipedo con capienzastandard di 30 m cubi.• armatoreProprietario di navi e operatoredel commercio marittimo.• hubAeroporto internazionale in cui ivoli di breve e medio corso trova-no le coincidenze per voli a lungopercorso.

principali rotte aeree

principali hubs mondiali

Miami

Los AngelesTokyo

Hong Kong

GiacartaBangkokMoscaLondra Amsterdam

FrancoforteParigi

Il Cairo Abu Dhabi

Mumbai(Bombay)

Johannesburg

New YorkSan Paolo

Buenos Aires

Melbourne

Atlanta

Chicago

a

b

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Sezione4 Unità13Il terziario

Lezione 3

Il commercio internazionale

� Dopo la creazione del WTO (Organizzazione mondiale del commercio,> unità 8) gliscambi commerciali internazionali sono cresciuti costantemente. Oggi l’80% delle esporta-zioni riguarda prodotti agricoli e industriali, mentre il 20% i servizi. Negli ultimi anni sonoaumentati gli scambi di merci a tecnologia media (autoveicoli, prodotti chimici, elettrici) ealta (elettronica, telecomunicazioni), di servizi finanziari e turistici, di prodotti minerari; èdiminuito invece il commercio di prodotti agricoli e di merci a bassa tecnologia (tessile, ab-bigliamento). Un ruolo rilevante nel commercio internazionale è svolto dalle impresemulti-nazionali che ne controllano circa lametà, anche se buona parte degli scambi da queste pro-mossi avviene tra le loro filiali situate in diversi paesi del mondo.� Le tre aree del mondo in cui si concentrano i 2/3 degli scambi sono l’Unione Europea, ilNordamerica e l’Asia orientale. Negli ultimi decenni, in particolare l’Unione Europea ha vi-sto crescere la sua quota di commercio internazionale inmodo costante e costituisce oggi l’a-rea commerciale più importante del mondo (42,5% del commercio totale), seguita dall’Asiaorientale. Sono in calo, invece, le quote di tutte le altre zone del mondo, specialmente dell’A-frica che detiene solo il 2% del commercio internazionale benché ospiti il 13% della popola-zione mondiale.Tra i singoli paesi, gliUSA sono al primo posto (10% circa del commerciomondiale), ma la

loro bilancia commerciale è in passivo: importano molte più merci di quante ne esportino.Ciò avviene per duemotivi: perché consumano più di quanto producano e perché importanomolte merci fabbricate all’estero damultinazionali statunitensi.� Negli ultimi anni i paesi meno sviluppati, le cui esportazioni si basano su poche materieprime agricole ominerarie, sono statipenalizzatinel commercio internazionale. I prezzi dellematerie prime sono generalmente diminuiti (>unità 9). Ciò significa che unpaese produttoredi caffè o cacao, a parità di quantità esportata, ha incassatomeno denaro, ma contemporanea-mente ha visto aumentare il prezzo di merci importate dal Nord del mondo, come farmaci,macchinari ecc. Tutto questo nonha fatto altro che accrescere le difficoltà economiche dei pae-si più poveri delmondo.

� Il commercio internazionaleè cresciuto soprattutto peralcune merci. Quali?� Qual è l’area commercialepiù importante del pianeta?Perché gli USA hanno unabilancia commerciale passiva?� I paesi meno sviluppatihanno tratto vantaggio dalcommercio internazionale?

Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3)

Glossario• filialeAzienda industriale o commercia-le costituita all’estero da impresemultinazionali.• bilancia commercialeDifferenza in denaro tra le impor-tazioni (acquisti) e le esportazioni(vendite) di un paese nel corso diun anno.

A

Euro

paoc

cide

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e

Asia

Nor

dAm

eric

a

Amer

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latin

a

Euro

pace

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-ori

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te

Afri

ca

0

250

500

750

1000

1250

1500

1750

2000

2250

2500

2750

2658

2659

1620

1458

946

1431

350

350

314

299

244

178

140

135

Esportazioni(dati espressi in miliardi di dollari)

Importazioni

Lavora con il graficoOsserva l’istogramma sul commercio nellegrandi regioni mondiali. Quali sono le prime treregioni negli scambi commerciali? Quale di que-ste ha una bilancia commerciale attiva (le espor-tazioni superano in valore le importazioni)?

Le banchine stracolmedi containers nel portodi Singapore.

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Sezione4 Unità13Il terziario

Lezione 4

Il turismo internazionale

A

� Nell’ultimo secolo il turismo internazionale è diventato un fenomeno di massa. Questacrescita spettacolare è stata resa possibile da diversi fattori: in primo luogo l’aumento delladisponibilità di reddito e di tempo libero per molti abitanti dei paesi più ricchi, poi lo svi-luppo dell’aviazione civile internazionale e la costruzione di numerose infrastrutture alber-ghiere in alcune aree del mondo, infine la presenza di offerte vantaggiose.� Lo sviluppo del turismo è caratterizzato però da un’ineguale suddivisione geografica:l’80% dei movimenti turistici mondiali è infatti originato dagli abitanti delle città del Nord-america e dell’Europa. Inoltre, le zone di destinazione dei turisti provenienti dai paesi ricchisono costituite da cinque grandi aree: zona euro-mediterranea (25%), Caraibi (20%), Sud-Estasiatico (15%), Europa centro-occidentale ( 20%), StatiUniti (15%). La granparte dei turisti inter-nazionali si concentra in non più di cinquanta località di grande richiamo:metropoli o cittàd’arte (Parigi, Londra, Roma, Venezia, New York, Los Angeles, Pechino); luoghi di interesse na-turalistico o storico (piramidi egizie, piramidi azteche inMessico, Grand Canyon in Colorado,MachuPicchu inPerù); stazionibalneari (Mediterraneo,Caraibi,Oceano Indiano), stazioni scii-stiche (Alpi,MontagneRocciose), grandi parchi di divertimento (DisneyWorld, Legoland).� Lamaggior parte degli enormi profitti prodotti dal turismo internazionale va a quei pae-si del Nord del mondo che, oltre a contare il maggior numero di turisti in uscita, costitui-scono delle aree di destinazione (USA, Francia, Spagna, Italia). A essi appartiene anche granparte delle strutture alberghiere dei paesi del Sud del mondo, alle cui popolazioni resta solouna piccola parte del denaro derivante dalle attività turistiche.� Proprio la prospettiva di lauti guadagni ha portato inmolti casi alla realizzazione di aero-porti, autostrade, villaggi, alberghi che hanno irrimediabilmente danneggiato paesaggi edecosistemi. Inoltre, specie nei paesi più poveri, se da una parte il turismo ha portato a un au-mento del reddito per le località interessate al fenomeno, dall’altra ha sconvolto le usanze lo-cali introducendo piaghe sociali come la prostituzione e il consumo di droghe. Per far frontea questi problemi recentemente si sonodiffuse formedi turismo responsabile, che privilegiaviaggi e soggiorni rispettosi degli ambienti naturali e delle culture locali.

Lavora con il grafico e le immaginiOsserva l’istogramma: rappresenta i primi dieci paesi del mon-do per ricavi annui derivanti dal turismo. Ci sono paesi che nonti aspettavi di vedere tra questi? Quali e perché?Le immagini raffigurano località turistiche situate in un paesericco e in un paese arretrato. Osservale alla luce di quanto hailetto nella lezione e commentale.

� Quali fattori hanno favoritolo sviluppo del turismointernazionale?� Che cosa s’intende per«ineguale suddivisionegeografica» del turismo?� Quali paesi realizzano imaggiori profitti con ilturismo?� Che conseguenze negativeha avuto talvolta il turismo?Che cos’è il turismoresponsabile?

USASpagnaFrancia

ItaliaGermania

Regno UnitoCina

UngheriaAustriaTurchia

milioni di dollari

0 1000020000

3000040000

5000060000

70000Turisti in una

riserva Masai, inTanzania.

Una coppia dituristi sul pontedi Brooklyn, aNew York.

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Sezione4 Unità13Il terziario

Lezione 5

Gli scambi finanziari

A

� Il rapido sviluppo delle telecomunicazioni e l’abolizione, con la globalizzazione, di nor-me che regolavano la circolazione internazionale del denaro hanno determinato un aumen-to enorme degli scambi finanziari nel mondo. Questi consistono nel comprare e vendereprodotti finanziari come, ad esempio, azioni (quote di proprietà di aziende) e valute (le va-rie monete in circolazione). Lamaggior parte degli scambi avviene nelle Borse valori, luoghicollegati fra loro grazie agli strumenti telematici. Le Borse più importanti si trovano nei pae-si più sviluppati del Nord del mondo e nelle aree di recente sviluppo dell’Asia orientale. Letre principali sono quelle di New York, Tokyo e Londra.� Gran parte delle enormi somme impiegate in questi scambi non hanno alcun rapportocon l’economia reale. Ciò significa che non sono usate per acquistare merci o finanziare lacostruzione di uno stabilimento industriale, ma per speculare sulla continua compravendi-ta di monete diverse, sulla discesa o sul rialzo del valore di azioni, titoli di stato ecc. Tuttavial’economiamondiale è sempre più condizionata da questi movimenti di denaro decisi nelleBorse e nei mercati finanziari. Il fatto di trasferire capitali dalle Borse di un paese a un altropuò provocare gravi crisi finanziarie, come quelle che hanno colpito negli anni scorsi i paesidell’Asia orientale e dell’America Latina.� Buona parte dei capitali circolanti è depositata nei paradisi fiscali (33 000miliardi di dol-lari secondo l’ONU) paesi dove le tasse sono minime o inesistenti e non ci sono controlli sul-l’origine del denaro depositato. Grazie alla tecnologia telematica, inoltre, le banconote or-mai non circolano più e i movimenti di denaro sono ridotti a semplici «segni informatici»che compaiono solo sui computer.Ciò ha reso anche molto più facile il riciclaggio di denaro sporco derivante da attività il-

lecite delle organizzazioni criminali e terroristiche, che depositano i propri profitti neiparadisi fiscali e li riutilizzano acquistando azioni, valuta pregiata (cioè le monete più forti,come il dollaro statunitense, l’euro o lo yen) o altri beni.

Completa la tabellaOsserva la tabella con le prin-cipali Borse valori del mondoe rispondi alle domande.

1. A quali paesi appartengonole principali Borse del mondo?2. Quante sono europee?3. Quante africane?

B

O c e a n o P a c i f i c o

O c e a n o

A t l a n t i c o

O c e a n o

P a c i f i c o

O c e a n o

I n d i a n o

O c e a n o

P a c i f i c o

Samoa IsoleCook

Isole MarshallNauru

Isole Salomone

Vanuatu Tonga Niue

BahamaTurks e Caicos

Isole VerginiAnguilla

Montserrat

DominicaAntigua e Barbuda

Saint Lucia

Grenada

Aruba

AntilleOlandesi

Panamà

Belize

Saint Vincent e Grenadine

Liberia

Seicelle

Gibilterra

Andorra MonacoLiechtenstein

Isole del Canale

Isola di Man

Bahrein

Maldive

Lavora con la cartaOsserva la carta che mostra dove sono localizzati i paradisi fiscali e rispondi.

1. Che caratteristiche geografiche ha la maggior parte dei paradisi fiscali (estensione, posizione)?2. In quale zona (mare) del mondo sono più numerosi? Perché, secondo te?3. Quali sono i paradisi fiscali europei?

� Quali fattori hanno favoritolo sviluppo degli scambifinanziari? Come e dove sisvolgono?� Che rapporto hanno conl’economia reale?� Che cosa sono i paradisifiscali? Che cos’è ilriciclaggio?

Glossario• speculareSfruttare a proprio vantaggio, o asvantaggio altrui, le possibilitàche una situazione finanziaria of-fre.

Molti sanguinari dittatori dei paesiin via di sviluppo hanno depositatonei paradisi fiscali ingenti capitaliillegalmente esportati dai paesi diorigine.

Lo sapevi che...

città paese

New York . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Tokyo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Londra . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Amsterdam . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Parigi . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Bruxelles . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Francoforte . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Zurigo . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Hong Kong . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Singapore . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Sydney . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Toronto . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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133Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3)

L o sviluppo dei mezzi ditrasporto, delle teleco-

municazioni e l’abolizione dialcune norme restrittive sul-la circolazione del denaro,oltre a favorire le attivitàeconomiche lecite, costitui-scono una grande opportu-nità per le organizzazionicriminali. Nel complesso, sistima che esse realizzino ungiro d’affari di circa 1500miliardi di dollari l’anno, unvalore pari al reddito nazio-nale di una grande potenzaindustriale come l’Italia. L’e-spansione di queste organiz-zazioni è in parte dovuta allaloro diffusione, dopo la finedella Guerra Fredda, neipaesi ex comunisti dove si èverificato un indebolimentodel potere di controllo a

IL CASO

Gli affaridelle organizzazionicriminali

papavero da oppio e derivati

coca e cocaina

canapa indiana e derivati

droghe sintetiche

oppiacei

cocaina

hashish e marijuana

droghe sintetiche

Vie di commercio

Russia

Corea del Nord

Giappone

Triangolo d’Oro(Laos, Thailandia, Myanmar)

Cina

Indonesia

Australia

Etiopia

Sudafrica

Nigeria

Marocco

Europadel Nord

Argentina

Brasile

Bolivia

Perù

ColombiaVenezuela

Messico

Stati Uniti

America centrale

Cornod’Oro

Turchia

livello statale. La Russiarappresenta un esempiomolto significativo in tal sen-so: approfittando del vuotodi potere creatosi in seguitoalla disgregazione dell’Unio-ne Sovietica (1991), si sonodiffuse numerose organiz-zazioni criminali che secon-do alcuni esperti oggi con-trollano circa 1/3 del reddi-to nazionale e oltre la metàdel sistema bancario delpaese.A livello mondiale, i vari tipidi commercio legati ad attivi-tà illecite sono controllati dadiverse mafie. Tra le attivitàpiù remunerative rientranosicuramente il commercio diarmi, il traffico di auto ruba-te, lo smaltimento di rifiutitossici, la contraffazione e la

vendita di alcunemerci, la pi-rateria (concentrata in Asia,nei mari antistanti gli arcipe-laghi filippino e indonesiano),il contrabbando di sigarette,il commercio di opere d’arte,che a volte finisce con l’impo-verire il patrimonio culturaledei paesi del Sud del mondoper arricchire le gallerie e lecollezioni dei paesi del Nord.Altre attività fiorenti sono latratta di donne per lo sfrutta-mento della prostituzione, ilcommercio degli organi el’immigrazione clandestina.Si calcola che quest’ultimasposti annualmente 4 milionidi persone, molte delle qualiperdono la vita durante i tra-sferimenti.Tuttavia la princi-pale attività economica cri-minale a livello internaziona-

le è rappresentata dal com-mercio della droga. La pro-duzione e lo smercio di so-stanze stupefacenti è in pie-na espansione: si va dall’op-pio prodotto in Asia (Cornod’Oro e Triangolo d’Oro) allacocaina dell’America andina(Colombia, Perù e Bolivia),dai derivati della canapa in-diana (hashish e marijuana)alle droghe sintetiche. I mag-giori mercati di consumo so-no quelli dei paesi più svilup-pati: Europa, Nordamerica eAustralia. Per contrastarequesta situazione, l’ONU haistituito degli organismi per ilcoordinamento dei sistemigiudiziari e delle polizie di di-versi paesi e per il controllodelle attività di riciclaggio deldenaro sporco.

La carta illustrail trafficointernazionaledi droga.

133

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Sezione4 Unità13Il terziario

Lezione 6

Le telecomunicazioni� Negli ultimi anni il mondo delle telecomunicazioni ha ricevuto un fortissimo impulsodall’avvento di nuove tecnologie: la telefonia mobile e la telematica.A partire dalla sua introduzione, nei primi anni Novanta del secolo scorso, la telefonia

mobile (cellulare) ha conosciuto uno sviluppo inarrestabile, tanto che a partire dal 2002 isuoi utenti hanno superato quelli della telefonia fissa. La diffusione della telefonia mobileanche in zone isolate o economicamente poco sviluppate è stata agevolata dalle sue carat-teristiche tecnologiche: le sue reti, infatti, sono basate su un sistema di antenne facilmen-te installabili sul territorio che, però, hanno fatto sorgere non pochi dubbi sul carattere in-quinante e dannoso delle onde emesse. Oggi il continente con il maggior numero di utentidi telefono cellulare è l’Asia, seguita dall’Europa.� Ciò che ha profondamente innovato il modo di comunicare è stata tuttavia l’introduzio-ne della rete Internet, nata dall’integrazione tra tecnologie di telecomunicazione e tecnolo-gie informatiche. La possibilità di produrre, memorizzare e trasmettere in tempo reale infor-mazioni, immagini, suoni attraverso la rete telematica ha determinato uno sviluppo straor-dinario delle telecomunicazioni. Gli utenti di Internet sono cresciuti da 4 milioni circa nel1991 all’attuale miliardo e la rete ormai ha raggiunto tutti i paesi del mondo. Gran parte deltraffico di Internet è concentrato però in Nordamerica, Europa occidentale e Giappone,men-tre la maggioranza degli abitanti dei paesi meno sviluppati non ha accesso alle nuove tecno-logie telematiche.Nelle campagne dei paesi più poveri circa 1,5 milioni di villaggi sono del tutto esclusi dal

cosiddetto «villaggio globale», senza contare che 1,6miliardi di persone sono tuttora prive ditelefono e di elettricità. Questo divario nell’accesso alle nuove tecnologie della comunicazio-ne e dell’informazione è definito digital divide: «spartiacque (cioè linea di demarcazione) di-gitale».� Il settore delle telecomunicazioni è dominato oggi da pochi, grandi gruppi statunitensi,europei e asiatici che controllano reti, tariffe, tecnologie e tipologie dei servizi offerti. Il loropotere è notevolmente aumentato negli ultimi anni a seguito dell’acquisizione di compagniestatali di telecomunicazioni dell’Est europeo e dell’America Latina.

A

Lavora con il graficoL’istogramma rappresenta il digital divide: in qua-le settore (telefonia fissa, telefonia mobile, Inter-net) i paesi a basso reddito sono più svantaggiatirispetto agli altri?

� Quali fattori hanno favoritolo sviluppo delletelecomunicazioni? Perché latelefonia mobile si è diffusarapidamente?� Quali sono le caratteristichedi Internet? Che cos’è il digitaldivide?� Chi controlla il settore delletelecomunicazioni?

popolazione linee telefonichefisse

utenti ditelefonia mobile

utenti diInternet

6,4miliardi

1210milioni

1329milioni

1005milioni

15%

55%65%

74%

paesi ad alto redditopaesi a reddito medio-alto

paesi a reddito medio-bassopaesi a basso reddito

La telefoniamobile può servi-re amigliorare le condizioni

di vita inmolte zone arretratedelmondo. Nei villaggi costieridello stato indiano del Kerala,privi di linee telefoniche fisse, ipescatori s’informano con il cel-lulare sui prezzi del pesce nei di-versimercati. In Bangladesh,dove solo il 10%dei villaggi haun telefono fisso,moltissime co-munità rurali hanno acquistato,grazie ai prestiti ottenuti dallebanche etiche, un cellulare chedi fatto funziona da telefonopubblico e viene utilizzato ancheper conoscere le quotazioni deiprodotti agricoli. Allo stessomo-do in Costa d’Avorio diversi colti-vatori associati in cooperativehanno acquistato un cellulareper conoscere il prezzo correntedi cacao e caffè.

Primo piano Il cellulare nei paesi arretrati

L’Italia occupa il terzo posto nelmondo fra i paesi con il maggiornumero di utenti della telefoniamobile rispetto alla popolazione.

Lo sapevi che...

Copyright © 2010 Zanichelli editore S.p.A. – Francesco Iarrera, Giorgio Pilotti, Facciamo geografia essenziale, vol. Paesi extraeuropei (per le unità tolte dal volume 3)134

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A lla crescita vertiginosadegli utenti di Internet è

collegato l’aumento in tutto ilmondo dei personal compu-ter (1 miliardo circa nel 2005contro i 130milioni del 1991) edei siti web (75 milioni nel2005 contro i 13 milioni del1991). Il successo della rete èdovuto alle sempre nuoveapplicazioni che essa offre.Accanto alla possibilità di in-viare e ricevere posta elettro-nica e di accedere a informa-zioni e dati attraverso imoto-ri di ricerca, Internetpermet-te ora – con opportune appa-recchiature: ADSL, microfo-ni, webcam – di telefonare acosti contenuti, inviaree rice-vere filmati, brani musicali,seguire trasmissioni radio oTV , operare acquisti, preno-tare viaggi, conoscere perso-ne. Con Internet è nato ancheil telelavoro, la possibilità disvolgereacasapropriaun la-voro, di solito elaborazionedati o call center.Si è venuto a creare così

un nuovo spazio geograficovirtuale, il cyberspazio, alquale corrisponde però an-cheuno spazio fisico reale, incui sono localizzati inodi fon-damentali della rete, le suestrutture di base, ossia i ser-ver. Questi nodi si trovanoprincipalmente nei paesi cheformano il «centro» più ric-co dell’economia mondiale(USA, UE, Giappone). Quihanno sede i motori di ricer-ca più potenti, i principali sitiweb, dove è memorizzata la

IL CASO

La geografiadella rete Internet

New YorkWashington

Miami

Los Angeles

San Francisco

Seattle

LimaSan Paolo

Buenos Aires

Santiago

TokyoSeoul

Taipei

Hong Kong

Sydney

Madrid

Parigi

LondraCopenhagenAmburgoHannover

Francoforte

AmsterdamLo spessore delle linee è proporzionale al volume del traffico di Internet

1991

900

800

500

400

300

200

100

01993 1995 1997 1999 2001 2005

4,4 1040

117

277

502

1005

2003

665

600

700

1000 milioni

maggior parte delle informa-zioni disponibili in rete. So-prattutto, in questi paesi so-no localizzati i maggiori ser-ver, computer che permetto-no agli utenti di accedere aInternet e offrono il serviziodiweb hosting, cioè la possi-bilità di collocare in rete ilproprio sito web. I server piùpotenti, riuniti in strutturecentralizzate definite serverfarms, si trovano negli USA;l’80% delle connessioni ef-fettuate da Africa, Asia eAmerica Latina passa attra-verso un server USA. Seidelle quindici città che svol-gono un ruolo centrale nellarete mondiale sono situatenegli Stati Uniti, otto in Euro-pa e una in Giappone.Il paese a più alta densità

di connessioni alla rete èl’Islanda (65 ogni 100 abitan-ti) seguita da Svezia, Coreadel Sud, USA. L’Italia è alsettimo posto, come numero

complessivo di utenti di In-ternet, con 23 milioni nel2003.Nei paesi meno sviluppa-

ti l’uso di Internet si sta dif-fondendo nelle aree più di-namiche (Cina, India, Brasi-le), mentre è drammatica-mente assente nell’Africasub-sahariana e nelle zonepiù arretrate dell’Asia.

La carta illustrai flussi e i polimondiali dellarete Internet;l’istogrammasotto raffigurainvece l’aumentodei utenti diInternet nelmondo.

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Sezione4 Unità13Il terziario

Lezione 7

La ricerca scientifica e tecnologica� I paesi più sviluppati del mondo basano sempre più la propria economia sul settore dellaricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie e di prodotti high tech, come computer, soft-ware, aerei, satelliti, robot, nuovi materiali, fibre ottiche, farmaci, organismi geneticamentemodificati (OGM) e purtroppo anche armi nucleari, chimiche e batteriologiche. Questo con-sente loro di competere con maggior forza nel campo dell’economia mondiale e prevaleresugli altri paesi.� Gran parte (77%) della spesa mondiale per la ricerca e lo sviluppo è concentrata nelle treprincipali aree economiche del globo: USA, Unione Europea, Giappone. Ciò significa che unnumero limitato di paesi possiede la maggior parte dei brevetti relativi alle tecnologie piùavanzate e ai prodotti high tech. La proprietà delle tecnologie appartiene di solito a grandigruppi multinazionali,ma anche a università e ad altre istituzioni pubbliche.Gli USA primeggiano nella produzione ed esportazione di beni high-tech del settore ae-

rospaziale, precedendo di poco l’Unione Europea, che prevale nettamente nel settore far-maceutico. Nei prodotti elettronici (computer, lettori DVD ecc.) e nelle telecomunicazioni(telefoni, TV, radio) sono invece i paesi asiatici di nuova industrializzazione (Corea, Taiwan,Singapore, Malaysia, Cina) a dominare nelle esportazioni mondiali; questo avviene, però,perché le più importanti multinazionali statunitensi, europee, giapponesi, proprietarie deiprincipali brevetti di questo settore, hanno trasferito in quei paesi le loro produzioni.� I paesi in via di sviluppo sono di fatto esclusi dal possesso di brevetti perché i costi per so-stenere i settori della ricerca sono molto elevati. Nel migliore dei casi, infatti, ricercatori etecnici di questi paesi lavorano sul posto ma per conto di grandi gruppi multinazionali, chepoi depositano presso gli uffici europei o statunitensi i brevetti relativi alle nuove tecnologieprodotte. A questo fenomeno si accompagna quello della cosiddetta «fuga di cervelli», cioèl’emigrazione di tecnici qualificati dai paesi meno progrediti verso i laboratori di ricerca diUSA ed Europa.

� Che cosa s’intende per«nuove tecnologie» e hightech?� In quali aree si produce lagran parte delle innovazioni?Perché?� Quali paesi sono esclusidall’innovazione tecnologica?Perché?

Glossario• high-techSta per high technology, «alta tec-nologia».• brevettoProprietà intellettuale di un nuovoprodotto o tecnologia e dirittoesclusivo di goderne i vantaggieconomici.

Il polo tecnologico di Bangalore

Fin dagli anni Sessanta del secolo scorso Bangalore è il maggiore polo tecnologico dell’Indiae sede di due prestigiosi centri di ricerca aerospaziale. A partire dagli anni Ottanta, con la

fondazione della Karnataka Electronics City, la città è diventata il punto di riferimento interna-zionale per la produzione di software. Vi lavorano infatti oltre 5000 specialisti di informatica, ilcui salario è 6 volte inferiore a quello di uno specialista statunitense o europeo. Per questomo-tivo numerose società con sede in USA e in Europa (Siemens, Philips, General Electric, Motoro-la, Texas Instruments, Hewlett Packard, IBM, Intel) vi hanno aperto dei centri di ricerca, i cui ri-sultati vengono poi brevettati nei paesi d’origine delle imprese stesse.

Primo piano

paesi innovatori di tecnologie

paesi che adottano tecnologie

paesi esclusi dalle tecnologie

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Verifiche

Sezione4 Unità13Il terziario

Indica se queste frasisono vere o false

1. Per oltre i 2/3 il trasportodi merci nel mondo avvie-ne mediante automezzi.

2. Il commercio mondiale diprodotti agricoli è aumen-tato negli ultimi dieci anni.

3. I paesi meno sviluppatiche basano le esportazionisulle materie prime hannovisto aumentare i loroguadagni nel commerciointernazionale.

4. Negli ultimi decenni gliscambi finanziari sono au-mentati moltissimo.

5. I paesi asiatici di nuova in-dustrializzazione primeg-giano nell’esportazione diprodotti high tech dell’elet-tronica e delle telecomuni-cazioni.

6. Nei paesi meno sviluppatila telefonia mobile è pocodiffusa in quanto troppocostosa.

7. La maggior parte dei turi-sti internazionali si con-centra in non più di cin-quanta località molto fre-quentate.

8. La densità di una retestradale è data dal rappor-to tra la sua lunghezza ela superficie del territorioin cui si trova.

9. Nella Borsa valori si con-trattano le azioni delleaziende.

10. I containers permettonofacilmente il trasbordo daun mezzo di trasporto al-l’altro.

11. Gli oleodotti servono altrasporto dell’elettricità.

4Indica l’affermazionecorretta

L’area geografica più im-portante del mondo perquantità di scambi com-merciali internazionali è:la la Cinalb il Nordamerica(USA, Canada)

lc l’Unione Europeald il Medio Oriente (paesiproduttori di petrolio)

Indica l’affermazioneerrata

Delle cinque maggiori areeturistiche mondiali per nu-mero di visitatori fa parte:la il Mediterraneolb la zona dei Caraibilc il territorio degli USAld il Giappone

Indica l’affermazioneerrata

La maggior parte dei bre-vetti per nuove tecnologieappartiene a imprese o entipubblici di:la Giapponelb Cinalc USAld Unione Europea

3

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V F

V F

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V F

V F

V F

V F

V F

V F

V F

V F

A fianco di ogni termine o espressionescrivi la lettera corrispondente alla suadefinizione

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a. aeroporto nel quale sono convogliati i volidi breve e medio corso

b. divario nell’accesso alle nuove tecnologiedella comunicazione e dell’informazione

c. appartenente al paese straniero in cui lenorme e la tassazione sono molto favo-revoli agli armatori di flotte

d. stato in cui non esistono controlli sul de-naro depositato nelle banche

Fai una ricercaCon l’aiuto dell’insegnante raccogli infor-mazioni sul tema del turismo responsabilee solidale nei paesi in via di sviluppo, con-sultando articoli o pagine web.

6

1. bandiera di comodo

2. digital divide

3. hub

4. paradiso fiscale

Ripassa i concettiPuoi ripassare i concetti principali dell’uni-tà rispondendo alle domande in azzurroche trovi all’inizio di ogni lezione.

7