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SHC-I News 2006-03

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Rivista trimestrale per appassionati della razza Siberian Husky

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Cari Soci,

con molto piacere comunichiamo che l’appello fatto sul numero scorso per la presentazione di candidature per il rinnovo delle cariche sociali (triennio 2007-2009), è stato da VOI accolto con grande entusiasmo: abbiamo a disposizione un numero di candidati superiore alla necessità, grazie. Possiamo quindi procedere ora a queste importantissime VOTAZIONI

Vi aspettiamo pertanto numerosi all’Assemblea Generale dei Soci del prossimo novembre, caldeggiando nel contempo l’invio della relativa “scheda di votazione”, nel caso in cui non poteste intervenire di persona e quindi votare direttamente sul posto. Prima però godetevi questo nuovo numero del nostro giornalino trimestrale, sempre ricco di spunti interessanti e di piacevoli sorprese (questa volta abbiamo zio Paperino postino in Alaska) anche se almeno un paio di articoli, particolarmente tecnici, potranno richiedere una maggiore concentrazione. Buona lettura Guido & Laura Barbieri (ufficio di Segreteria e Redazione)

1991-2006

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SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Vice Presidente Consiglieri Alessandro Beretta COLLEGIO SINDACALE

Guido Barbieri, Elena Cavazza e Mauro Lorusso

COLLEGIO dei PROBIVIRI Luca Brioschi, Filippo Cattaneo e Jessica Vallerino Supplente: Stefano Cavalletti

Segreteria Laura Pedullà Barbieri

Responsabile e

progetto grafico copertina Alessandro Beretta

Coordinamento di Redazione Guido Barbieri

HANNO COLLABORATO

Marilia Albanese Giulio Benedetti Stefano Cavalletti

Juri Chiotti Gloria Di Petta Fabrizio Filoni

Brigitte Fleischmann Rosa Galluccio

Ileana Giacomelli Vittoria Marino Elena Pasetto

Olivia Piacentini Cristina Pezzica

Giuseppe Prampolini Alessandro Turzi Gabriella Verrigni

Redazione SHC-I NEWS via Montenevoso, 36 21013 Gallarate (VA) tel. e fax 0331 775983

E-mail: [email protected] http://www.shc-italia.it

Ringraziamenti a: Flavio Rovelli

• Editoriale 1 • Un po’ di storia 3 • Malattie congenite • Euro Dog Show Helsinki 11 • Registrazioni al R.O.I. 14 • Alcune contraddizioni nello Standard 15 • Curiosità: una “bizzarra” teoria 19 • Focal Point Regionali 20 • A proposito di classe lavoro 23 • Rainbow Bridge 27 • Dedicato a Dodo Perri 28 • Un buon libro da leggere 29 • I Soci raccontano 31 • Paperino postino in Alaska 33 • Aggiornamento situazione Soci 36 • Dalla segreteria 37 • Convocazione Assemblea Soci 40 Inserto Registrazioni al L.O.I. di n.8 pagine

Questo numero del “SHC-I News 3/2006 Autunno viene messo in distribuzione in data 20 settembre 2006

Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.

SOMMARIO Autunno 2006

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“senza un passato non può esserci futuro”

Testo di riferimento:

SEPPALA’S Saga of the Sled Dog

By Raymond Thompson

Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma

ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusi-va assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo ca-pitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibili per tutti gli appassio-nati interessati.

SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO III

Quell’inverno Sepp fu mandato a Kougarok con un passeggero. Fu un viaggio difficile con il vento che spazzava la neve che si ammucchiava lungo il sen-tiero. A causa del vento che soffiava di lato, molti dei cani da traino, almeno alcuni meticci a pelo ra-so, si facevano portare dal vento perdendo il sen-tiero, ma il loro leader, un bellissimo cane di nome Kvick, bravissimo nel seguire la pista, faceva di tut-to per tenere gli altri cani lungo il trail. Il compagno di Sepp conduceva la slitta mentre lui procedeva lungo il sentiero tortuoso con gli sci. La tormenta peggiorò a tal punto che Sepp non riu-sciva più a vedere il leader ed improvvisamente il suo compagno, che si trovava all’altra estremità della slitta, sparì. Subito dopo Sepp cadde su di un cumulo di neve e finì letteralmente sepolto ma for-tunatamente senza alcuna conseguenza. Il suo compagno era stordito ed i cani del team, sedici in tutto, erano ammucchiati uno sull’altro. Finalmente riuscirono a venir fuori dal mucchio di neve, tirarono fuori i cani e misero a capo della mu-ta Kvick, nella speranza che riuscisse a trovare un roadhouse. La neve cadeva copiosa e la visibilità era praticamente zero.

Quando sembrò ormai inevitabile doversi accam-pare nella neve all’aperto, si fermarono. Sepp si accorse che qualcosa non andava in testa alla muta, e dirigendosi verso il leader vide i cani rannicchiati davanti alla porta di una roadhouse. Il caro vecchio Kvick si era comportato meglio di un qualunque altro conduttore professionista, Sepp non poté trattenersi dall’abbracciarlo con tutti gli stranieri che lo guardavano. Il vero lavoro di musher per Sepp iniziò in quel pe-riodo e lo mantenne per un po’ d’anni ogni inverno, portando persone in lunghi viaggi lungo la penisola di Seward. In uno di questi viaggi, Sepp trasportò Mr.Steven-son, dirigente della compagnia per cui lavorava, da Nome a Hot Springs, nel distretto di Kougarok.

Si era in periodo invernale e le giornate erano bre-vi, cosicché non si poteva viaggiare per più di ven-ticinque miglia al giorno. Un giorno furono superati dal colonnello Crimmins e da un sergente con il loro team di splendidi sibe-riani. Nonostante sia Crimmins che la sua guida si fermassero spesso lungo la strada per cacciare,

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quello stesso giorno, percorsero venti miglia in più di Sepp. Il giorno seguente nonostante imperversasse una bufera videro spesso le tracce lasciate dai militari, videro che in cima al massiccio del Golden Gate il vento alzava enormi nuvole di neve, così decisero di non tentare la traversata per quel giorno; si ac-camparono invece alla roadhouse di Iron Creek, a quattro miglia di distanza dal massiccio. Il mattino dopo il termometro segnava quaranta gradi sotto zero ed il vento continuava a soffiare su di loro. A ciò si aggiunse una fitta nevicata, che ri-copriva i musi dei malcapitati cani di neve e ghiac-cio al punto che quasi non riuscivano più a vedere davanti a loro a meno che non gli venisse tolta di volta in volta. Era un’ operazione da ripetersi conti-nuamente e tra il proteggersi dal vento e la cura dei cani, non avanzarono di molto. In alcuni punti il vento aveva formato dei mucchi di neve che erano diventati duri come il ghiaccio tanto che i cani dovevano procedere con le pance schiacciate a terra, quasi strisciando, e aggrap-pandosi con le unghie. Sepp aveva le mani impegnate a tenere la slitta per evitare che il vento la portasse via. Non potevano guardare avanti controvento in quanto gli si sareb-be gelata la faccia all’istante ed avevano notevoli difficoltà anche a respirare con quel vento gelido che soffiava. Fu a quel punto che venne fuori il va-lore di un cane leader saggio e fedele come Sug-gen, il cane di Sepp. Dopo ore di battaglia con il vento e la neve, Sepp ed il suo compagno passarono il massiccio ed arri-varono a Hot Springs. La faccia di Sepp era gelata, nonostante avesse preso tutte le precauzioni, e sia i cani che gli uomini erano stati fortunati ad uscire dal quel passo e da quella tormenta. Dopo aver raggiunto Hot Springs, scoprirono che il team di militari non era ancora giunto. Evidente-mente si erano persi e Sepp fu scelto per andare alla loro ricerca. Dopo aver percorso otto miglia, il suo leader svoltò di colpo verso destra e siccome non c’era sentiero, Sepp lo lasciò fare. Poco dopo Sepp trovò i segni di una pista lasciata dai cani coperta dalla neve che il suo leader seguì. Arrivarono così ad una slitta e videro una figura rannicchiata e avvicinandosi, Sepp trovò l’uomo che era con il colonnello Crimmins avvolto in un te-lo da slitta. Il sergente aveva continuato a cammi-nare tutt’intorno la slitta per difendersi dal freddo. Sepp aiutò il sergente a rialzare la slitta in modo da potersi far seguire. Le forti raffiche di vento faceva-no saltare la slitta da un montagnola di neve all’altra rendendo estremamente difficile mantener-la dritta. Nel caso in cui la slitta dell’esercito si fos-se rovesciata, sbalzando via il sergente, Sepp non avrebbe avuto modo di fermare i suoi cani.

Così fu costretto a mettere il sergente sulla sua slit-ta in quanto non poteva correre il rischio di lasciarlo a congelare lungo il sentiero. Fortunatamente, il team dell’esercito arrivò se-guendo Sepp fino alla roadhouse di Hot Springs senza alcun problema. Arrivati lì, si scoprì che i piedi del sergente erano gelati in modo piuttosto grave. Prestarono i primi soccorsi scongelandogli i piedi, una pratica molto dolorosa che Sepp conosceva bene. Senza indugiare, legarono il sergente alla slitta, coprendolo interamente con dei vestiti e lo portaro-no di corsa a Nome all’ospedale di Fort Davis. Da Hot Springs, vedevano che la tormenta conti-nuava a soffiare sul passo di Golden Gate; vi arri-varono procedendo attraverso fitte nubi di neve. Il vento soffiava alle loro spalle, ed i cani correvano più forte del vento. Sul sentiero a sud, la neve si accumulava senza sosta rendendogli difficile la vi-sta della pista. In cima il vento era più forte del giorno precedente e la neve tagliava come fosse sabbia o vetro. Comunque questa volta il vento lo avevano alle spalle, e con i cani che correvano come matti, era arduo tenere la slitta in posizione. La slitta di Sepp era lunga, piatta e senza molle, la guida era quindi dura, con il rimbalzare e saltellare continuo dei cani che cercavano di mantenere la corda da traino tesa. Ed era difficile andare in di-scesa, specialmente con un simile vento alle spal-le, la slitta infatti rischiava di travolgere i cani. La velocità del vento fu stimata in circa 50 miglia ora-rie. Grazie al cielo, alla fine arrivarono sulle pianure ai piedi delle montagne dove il vento era meno forte. L’unico dubbio era se Suggen fosse riuscito a tro-vare il varco giusto sulla ripida riva destra del fiume che scorreva lungo le rocce a picco. C’erano solo due stretti sentieri che conducevano al passaggio sul ghiaccio del fiume. Visto che Sepp non poteva controllare i cani sul sentiero in discesa, e col forte vento alle spalle, non disse nulla al suo passeggero sul fatto che c’era la possibilità di mancare il sentiero e finire in un precipizio profondo 200 piedi, ma si fidò di Sug-gen, ed ancora una volta, il suo leader ce la fece. Fu splendido planare sul ghiaccio del fiume, protetti dalle alte rive e procedere senza problemi ed al si-curo! Fu un tragitto semplice fino a Fort Davis. Il passeggero di Sepp rimase comunque in ospe-dale per mesi.

continua ….

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Il vostro Siberian Husky: le sue anche ed i suoi occhi.

(*) Traduzione autorizzata: Claudio Di Petta

Questo fascicoletto è dedicato a coloro che amano i propri Siberian Husky e sono tentati di allevarli. Per secoli l'uomo ha diretto l'allevamento dei cani, ed ha messo in pratica le sue conoscenze per sce-gliere le caratteristiche che desiderava preservare e quelle invece che desiderava eliminare. Questo procedimento, noto come allevamento se-lettivo, ha avuto come risultato le molte razze di cani oggi conosciute. Gradualmente, man mano che gli allevatori hanno preso coscienza dei concetti di genetica, hanno applicato i principi di genetica di base ai loro pro-grammi di allevamento. Unendo l'abilità della sele-zione con le migliori conoscenze scientifiche, gli allevatori sono stati in grado di perfezionare le raz-ze in base alle loro preferenze. Molta importanza è stata data ai pedigree e sono stati ottenuti grandi risultati dall’accoppiamento di cani strettamente imparentati tra loro, portatori di caratteristiche genetiche favorevoli. Era inevitabile però che, insieme alle caratteristiche desiderabili, venissero fissati anche i caratteri non desiderabili che si sarebbero manifestati solo dopo

diverse generazioni. Nel momento in cui queste ca-ratteristiche spiacevoli, infine, vengono fuori gli al-levatori devono sapere che i loro cani apparente-mente normali potrebbero trasmettere i geni porta-trici dei difetti alla loro discendenza e conservare quindi la caratteristica sconveniente nella razza. Nessuna razza di cane è totalmente esente da di-fetti genetici ed evitabili, ma poche razze hanno avuto una buona fortuna come il Siberian Husky. Non solo il singolo cane è generalmente in salute e di buon carattere, ma nel corso degli anni non c'è stata un'abbondanza di problemi genetici. In aggiunta il club nazionale per la razza, il Siberian Husky Club of America, Inc (SHCA), ha mantenuto un occhio di riguardo per i potenziali problemi ge-netici ed ha preso misure concrete in quei casi in cui era stata messa in causa la salute generale ed il benessere della razza. Dal 1965, il SHCA ha fornito linee guida pratiche in modo da permettere agli allevatori di diminuire la diffusione del difetto ereditabile. Queste due aree di maggior preoccupazione sono la displasia del-l'anca e le malattie ereditabili dell'occhio.

DISPLASIA DELL'ANCA

Your Siberian Husky: Its Hips and Its Eyes

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Che cos'è la displasia dell'anca? La displasia dell'anca è un'anomalia dell'articola-zione dell'anca, nella quale la testa del femore non si inserisce in modo corretto nella sua cavità pelvi-ca (acetabulum). Questo problema, anche se non presente alla nascita, può svilupparsi nei primi due anni di vita del cane. È spesso progressiva, causando infiammazione, dolore ed artrite all'anca affetta. È aggravata da un esercizio intenso, dall'alzarsi in piedi, dallo sten-dersi e nel salire le scale. Il problema affligge cani di entrambi i sessi e può essere presente in una o in entrambe le anche. La malattia si presenta con diversi livelli di gravità e i segni clinici possono divenire più evidenti nei cani sotto un anno di età. La displasia viene considerata con estrema atten-zione nella nostra razza perché il Siberian Husky displasico non può fare il lavoro per cui è stato se-lezionato, ne può mostrare la libertà e la facilità di movimento così altamente apprezzata nei ring di esposizione e sulla slitta. Qual è la causa della displasia? La displasia canina dell'anca è una malattia eredi-tabile. Il modo in cui viene passata in eredità viene chiamato "poligenico", volendo significare che è dovuto alla combinazione dei geni multipli. A causa della natura poligenica di questa anoma-lia, alcuni cani normali producono una percentuale di cani displasici. La coppia che si riproduce, seb-bene fisicamente normale, può trasmettere alcuni geni della displasia alla loro progenie, perciò que-sta potrebbe ricevere una combinazione di geni complementari da entrambi i genitori che potrebbe-ro causare la displasia all'anca. La divisione dei geni portatori di tale difetto è molto irregolare, con un genitore che può portare più geni sconvenienti rispetto all'altro. Fattori ambientali, come una dieta altamente calo-rica durante la fase di rapida crescita del cucciolo, possono peggiorare le condizioni delle anche di-splasiche, ma non possono dar luogo ad un cane displasico. Com'è diagnosticata la displasia all'anca? Un'accurata diagnosi può essere effettuata attra-verso un esame radiografico da un veterinario ra-diologo. Il cane viene sedato ed i suoi arti posteriori vengono ruotati ed allungati per permettere il giusto posizionamento delle anche e dei femori. Si raccomanda che alle femmine in calore o in ge-stazione non venga effettuata la radiografia poiché

gli ormoni possono interferire con la lassità delle articolazioni. Dopo lo sviluppo delle lastre, queste vengono spe-dite ad un'organizzazione che possiede un archivio delle anche come la OFA o la Penn Hip. Poiché la OFA è l'archivio per il monitoraggio della displasia dell’anca più comunemente usato, si di-scuterà solo dell'OFA. Cos'è l'OFA? La Fondazione Ortopedica degli Animali (OFA) è un'organizzazione privata, senza profitto, che di-vulga informazioni al pubblico sui problemi ortope-dici e genetici. È l'archivio delle anche di tutte le razze più grande del mondo, con oltre 475.000 cani; dopo che il ve-terinario fa la radiografia alle anche del cane, que-sta viene spedita all'OFA per la valutazione delle stesse. La radiografia è quindi esaminata indipen-dentemente da una commissione composta da tre veterinari radiologi qualificati. Il grado finale di di-splasia è deciso di comune accordo dai tre radiolo-gi. Solamente i cani sopra i 24 mesi di età che rice-vono la valutazione "eccellente", "buono" o "discre-to" riceveranno un numero di archivio OFA. Questo numero viene mandato all' AKC e al club di razza di origine. Le anche risultate anomale ven-gono dichiarate solamente al proprietario e al vete-rinario di riferimento. I cani sotto 24 mesi di età possono fare una valutazione preventiva all'anca, ma non gli verranno assegnati numeri di registro fin quando nuove radiografie non saranno sottoposte a verifica a 24 mesi di età. Quanto è comune la displasia canina dell'anca nel Siberian Husky? Dal gennaio 1994 fino al dicembre del 1998, sono stati sottoposti a verifica dall'OFA della displasia dell'anca un totale di 12.087 cani. Di questi, il 30,5% dei cani hanno ricevuto valuta-zione all'anca "eccellente", e solo il 2,2% era di-splasico. (Prego tener presente che le radiografie mostranti la displasia dell'anca potrebbero non es-sere state spedite all'OFA su consiglio del veterina-rio di riferimento). Tra le 114 razze a rischio della displasia dell'anca, il Siberian Husky è una delle razze meno soggette, occupando il 111° posto su 114 possibili in base alle verifiche del 1974 fino al 1994. Questa classifica impressionante è stata ottenuta grazie alla collaborazione degli allevatori che han-no seguito le direttive di allevamento stabilite dal-l'OFA e dall'SHCA per diminuire l'incidenza della displasia dell'anca.

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Il Siberian Husky è stata una delle poche razze che ha visto un forte decremento nell'incidenza della displasia dal 1980 fino al 1995. La razza ha subito un incremento del 42,1% nel numero dei cani con OFA "eccellente", e un decremento del 55,6% nel numero di cani displasici. Tutti i possibili acquirenti dei cuccioli dovrebbero chiedere di vedere i documenti registrati nell'archi-vio OFA sia del padre che della madre del cucciolo. Come posso sapere se un cane ha un numero OFA? L'OFA possiede un archivio per le anche aperto al pubblico e disponibile sul sito web dell'OFA all'indi-rizzo seguente: http://www.offa.org

Quale sono le direttive per prevenire la displasia? Solamente quei cani che sono stati riconosciuti e-senti da displasia dall'OFA dovrebbero essere usati per la riproduzione. Ogni qualvolta sia possibile, i cani imparentati strettamente ai cani displasici non dovrebbero es-sere usati per la riproduzione anche se non affetti da displasia. Vitale per il programma è la ricerca approfondita del pedigree per ogni singolo stallone o fattrice. Per far sì che ci sia questa profonda conoscenza del pedigree, dovrebbero essere certificati dall'OFA i genitori, i nonni e tutti i cani imparentati con lo stallone o con la fattrice Molti allevatori hanno già aderito a questo protocol-lo e possono vantare un’ammirabile serie di gene-razioni di cani esenti da displasia.

DIFETTI GENETICI DELL’OCCHIO Quali difetti dell'occhio ricorrono nel Siberian Husky? Sebbene ci siano molti difetti dell'occhio possibili, solo tre sono quelli ricorrenti nel Siberian Husky Questi sono: la cataratta ereditaria o giovanile, la distrofia corneale l'atrofia progressiva della retina.

Ogni anomalia affligge una differente porzione del-l'occhio e colpisce indipendentemente dal colore dell'occhio. I difetti dell'occhio nel Siberian Husky sono gravi e non dovrebbero essere minimizzati o sottovalutati.

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Cosa sono le cataratte ereditarie e co-me si trasmettono? La cataratta ereditaria o giovanile si manifesta co-me un'opacità del cristallino in cani giovani, fin dai tre mesi di età. Questo tipo di cataratta è differente da quella non ereditaria che colpisce cani adulti o anziani. La funzione del cristallino dell'occhio è quella di mettere a fuoco i raggi di luce in modo che possa-no formare un'immagine sulla retina. Un'opacità o cataratta sul cristallino provoca un minor ingresso di luce nell'occhio e quindi la vista può diminuire. La cataratta può causare una lieve diminuzione della vista fino ad arrivare ad una completa cecità nei casi più gravi. La cataratta può essere ulteriormente classificate in base alla posizione e allo stadio di sviluppo. La cataratta ereditaria più comune nel Siberian av-viene nella regione posteriore del cristallino. Non è infrequente che una cataratta si sviluppi in un occhio mesi prima che l'altro occhio mostri gli effetti dello stesso problema. Studi recenti sul DNA indicano che la cataratta gio-vanile potrebbe essere portata da un gene recessi-vo. Una ricerca genetica sta procedendo, attual-mente, per sviluppare un semplice test del DNA per identificare quei cani portatori del gene reces-sivo della cataratta. Che cos'è la distrofia corneale? La distrofia corneale interessa la cornea e la por-zione trasparente più esterna dell'occhio. Nella maggior parte dei casi, i Siberian Huskies con questo problema hanno un anomalo accumulo di lipidi nella cornea chiara dell'occhio che compor-ta un'opacità nebbiosa o cristallina. Gli oftalmologi classificano il posizionamento del-l'opacità come anteriore, intermedia, o profonda. Il Siberian Husky è incline alla “distrofia profonda” che causa accumuli di trigliceridi. Ci può essere anche la distrofia anulare che appa-re come un'opacità a forma di anello nella cornea esterna. La distrofia corneale è riscontrata gene-ralmente in cani giovani e può colpire le femmine più che i maschi. La vista è colpita di rado e per il momento non c'è nessuna terapia effettiva per il problema. Recenti test genetici suggeriscono che un gene recessivo con espressione variabile trasmette questo effetto. Cos'è l'atrofia progressiva della retina? L'atrofia progressiva della retina (PRA) colpisce la retina, il rivestimento interno della parte posteriore dell'occhio sensibile alla luce.

La retina contiene due tipi di cellule specializzate: bastoncelli e coni. I bastoncelli sono necessari per la vista in luce sof-fusa o in luce notturna, e i coni sono utilizzati per la vista in luce diurna. Il Siberian Husky ha un tipo unico di PRA che è ri-scontrato nel Siberian e nell'uomo. Questo tipo di PRA è chiamato XLPRA (X Linked PRA) dal momento che è trasmesso grazie al cro-mosoma "XX" della femmina. Ciò causerà diminuzione della vista durante luce notturna seguita dalla diminuzione della vista diur-na, infine alla cecità. Femmine che ricevono il gene portatore del difetto sul cromosoma "X" da un genitore e un gene sano sull'altro cromosoma "X" dall'altro genitore, non sa-ranno colpite in modo grave. Saranno portatrici, con piccoli problemi alla retina e nessuna cecità. Il cucciolo maschio riceverà dalla mamma portatri-ce o un gene difettoso o un gene sano, a seconda di quale cromosoma è stato copiato nella replica-zione del DNA. Se eredita il gene difettoso, il cane sarà colpito da PRA perché i maschi portano un cromosoma "XY". Il problema nei maschi può essere devastante con perdita di vista dall'età dei cinque mesi. Si sta sviluppando un test genetico per identificare le femmine portatrici nel Siberian Husky. Una volta che il test sarà disponibile, l' XLPRA po-trà essere eliminato dai programmi di allevamento. Come vengono diagnosticati i difetti dell'occhio? Un'accurata diagnosi dei problemi oculari richiede la competenza di una commissione certificata di veterinari oftalmologi che hanno dalla loro la cono-scenza e l'esperienza per distinguere i difetti del-l'occhio ereditari da quelli non ereditari. The American College of Veterinary Ophthalmolo-gists (ACVO) è la commissione nazionale che con-trolla la competenza di veterinari oftalmologi. Dal 1974 l'SHCA ha invitato i club di razza locali a sostenere le cliniche per gli occhi, in modo da ren-dere le visite agli occhi più comode ed accessibili ad allevatori e proprietari. Oggi, grazie alla devo-zione e al supporto dei club di razza locali, le clini-che per gli occhi sono frequenti in tutto il paese e sono accessibili a tutti gli allevatori. Quanto sono diffuse le malattie agli oc-chi nel Siberian Husky? Delle tre malattie principali agli occhi nel Siberian Husky, la cataratta ereditaria è la più comune, se-guita dalla distrofia corneale e dalla atrofia pro-gressiva della retina.

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Una resoconto statistico condotto dai membri del-l'American College of Veterinary Ophthalmologists nel 1999 ha fornito i seguenti risultati riguardo al Siberian Husky. Su 1345 Siberian Husky esaminati, un totale di 107 cani aveva la cataratta ereditaria (8%), un totale di 44 cani aveva la distrofia corneale (3%), e 4 cani avevano l'atrofia progressiva della retina (meno del 1%). Come possono essere ridotte o elimina-te le malattie agli occhi? Vengono condotte ricerche per sviluppare un test del DNA sia per la cataratta ereditaria che per l'a-trofia progressiva della retina. Fin quando questi test non saranno disponibili, l'SHCA e l'American College of Veterinary O-phthalmologists hanno messo a punto delle linee guida per aiutare gli allevatori a far diminuire la diffusione delle malattie ereditarie agli occhi. Le linee guida sono le seguenti: ogni cane da utilizzare per la riproduzione deve es-sere esaminato da un veterinario che è certificato dall'American College of Veterinary Ophthalmolo-gists. L'esame deve essere effettuato nel corso del-l'anno nel quale il cane viene utilizzato per la ripro-duzione. Devono essere usati per la riproduzione solamente quei cani che hanno avuto un responso positivo. Devono essere prese le dovute cautele nell'utilizzo di quei cani strettamente imparentati con cani affetti, o quando un allevatore sospetti che un singolo cane trasmette il difetto alla progenie. Sebbene il cane stesso potrebbe non mostrare se-gni della malattia all'occhio, quel cane dovrebbe essere immediatamente e permanentemente trat-tenuto da ulteriori accoppiamenti. C'è un archivio della razza per gli occhi sani? Poiché le oculopatie possono comparire in un lasso di parecchi anni, sono d'obbligo esami annuali agli occhi. È possibile che un cane abbia gli occhi sani ad un anno di età ed essere gravemente affetto da un’oculopatia uno o due anni dopo. Nel caso di oculopatie ereditarie, si devono fare considerazioni sulla possibilità che tale malattia av-venga per causa di un gene recessivo. In questo caso due cani normali, che sono portatori della malattia, passeranno l'esame degli occhi, ma trasmetteranno però la malattia genetica alla pro-genie. Nel 1975, si è formata un'agenzia centrale per re-gistrare i risultati degli esami agli occhi per tutte le razze. L'agenzia, che si chiamava Canine Eye

Registry Foundation (CERF), ha compilato dati e resoconti sull'occhio per tutte le razze. In aggiunta, al ricevimento di un apposito modulo per l’ispezione dell'occhio firmato da un veterinario oftalmologo dell'ACVO, l'archivio rilascia i certificati del cane adulto e i numeri di razza che includono la data in cui è stata effettuata l'ispezione oculare in-sieme all'età corrente del cane. Il certificato è vali-do per un anno. Quando il CERF ha cessato di esistere nel 1979, il SHCA ha istituito il Siberian Husky Ophthalmologic Registry (SHOR). Questa agenzia ha continuato la funzione di archi-viazione di quei Siberian Husky che avessero effet-tuato una visita annuale all'occhio. Per ricevere il certificato SHOR, che è valido solo per un anno, il cane deve avere almeno un anno di età. Il numero di registro SHOR consiste di tre parti: 1) un numero sequenziale rispetto al numero del

precedente cane certificato 2) il mese e l'anno della visita 3) l'età in mesi del cane al momento della visita Il nome del cane e il numero di registro sono pub-blicati nel Newsletter dell'SHCA. Nel 1982 l'archivio del CERF fu rifondato e, ai gior-ni d'oggi, le agenzie sia del CERF che del SHOR sono disponibili per le certificazioni dell'occhio. Gli allevatori rispettabili di Siberian Husky fornisco-no i risultati correnti dell'ispezione all'occhio effet-tuata da veterinari oftalmologi dell'ACVO. Tutti i possibili acquirenti di un cucciolo dovrebbero chiedere di vedere il risultato dell'esame agli occhi sia per il padre che per la madre del cucciolo. Per questo articolo hanno scritto ed effettuato ricerche Jean O'Brien e Kathleen Stryeski, DVM, ed è stato approvato dal Consiglio del Siberian Husky Club of America, Inc. Ultimo aggiornamento : 03/2002 © 1982, 1990, 1996, 2001, 2002 Siberian Husky Club of America, Inc. All rights reserved under the Copyright conventions. From: [email protected] Sent: Monday, May 15, 2006 11:10 PM Subject: Re: Authorization to translate (*) Please feel free to translate the brochure: "Your Si-berian, It's Hips and It's Eyes". I hope it serves as an education piece for your club members. Thank you for your responsible approach to main-taining the Siberian Husky.

Gerry Dalakian

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Clocktower Resort - Rockford, Illinios For information, http://2006.shcanationals.org

BEST OF BREED Barbara G Palmer

REGULAR & VETERAN DOGS

Joy Graeme Messinger

REGULAR & VETERAN BITCHES Delbert L. Thacker

SLED DOG & BITCH CLASSES

Natalie Norris PUPPY SWEEPSTAKES Chris Curtis VETERAN SWEEPSTAKES Wayne Curtis JUNIOR SHOWMANSHIP Delbert L. Thacker AGILITY Annette Narel OBEDIENCE Stephen Pool & Joy-Ann Pool RALLY Stephen Pool

Da: "Ayuka's Kennel (Pierangelo Masellis)" Oggetto: Expò News!!! Data: domenica 23 luglio 2006 21.18 23.07.06 Nationale Expò of Campobasso (It) Judge: Maria Ceccarelli (It)

Young Class 1° Exc, Best Young, Bos Ayuka's Almost Unreal

(Sweeps del Karraces x Iceking's Excalibur)

Da: "Mauro Lorusso" <[email protected]> Oggetto: News from Broken ice Kennel Data: venerdì 28 luglio 2006 23.47

1°CLUBSIEGERAUSSTELLUNG OCNHS HARTBERG ( A ) 23/07/2006

Judges: Mrs.Hana Blatanova (CZ) and Mr.Erdos Laszlo (H)

1° EXC.- CACA – BOB - BIS Multi Ch. LIKE A STAR IN THE SKY

SHCA National Specialty 2006 October 17 - 21, 2006

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EURO DOG SHOW HELSINKI 2006 Giudice : Matti Tuominen (FIN) 9 giugno - Iscritti n.68 - Presenti n.59

a cura di Rosa Galluccio (Italia) & Mirka Rzepwkoska (Poland)

foto: allevamento ARKTOGEA (Poland)

Maschi – Classe Puppy I - RED DEER de Ciukci – Speranza Europea (foto 1) (Serhat de Ciukci - Chestohowa de Ciukci) Maschi – Classe Giovani I - Wolfmark's DOUBLE O SEVEN – Giovane Campione Europeo (Nevercrywolf Della Vanisella - Taymyr's R You Sirius) II - Bedarra KELNOZZ KENAFIN – Eccellente (Kenny de Ciukci - Ultima of Baker Lake) III - ASK ME ABOUT Wolf Point – Eccellente (Artic Blue's Dallas Cowboy - Kristari's Tya Of Wolf Point) IV - KAMANCH CHIBO S Golumboy Zvezdy – Molto Buono (Tai-Mir of Wolf Red Ranger - Black Cat Ze Zelezne Stezky) Winalmik's FLY TO THE FUTURE – Molto Buono (Kaila’s Silverbear of Zausel – Winalmik’s She’s so Lovely) Andy's Joy CRANKIE FRANKIE – Buono (Number One Of Silverlight – Painted Beauty of Nordica) Belstok Arctic SILVER RANGER – Buono (Trillium Blue’s Be My Akela – Husky haven Blue Bird) FULL OPTION of Wolf Point – Buono (Pitarak Of Baker Lake – anything You Wish Of Wolf Point )

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Maschi – Classe Intermedia I - NOTHING TO FEAR Of Wolf Point – Eccellente (Tawny de Ciukci - Next Winner of Wolf Point) II - Trillium Blue's STR X'd LOVER – Eccellente (Huskavarna's Four On The Floor - Sibex's Spirit Of America) III - NORTHERN LIGHT Of Wolf Point – Molto Buono (Tawny de Ciukci - Next Winner of Wolf Point) IV - Andy's Joy ARCTIC CHARM – Molto Buono (Konuveres Country Indian - Painted Beauty of Nordica) Andy's Joy BUFFON – Buono (Konuveres Country Indian – Hatcher Pass Hydrargyum) BALTO De Ciukci – Buono (Bain’s Northern Formal Attire – Tundra Boreal Gran Lupus) Tangotara BAY OF THUNDER – Buono (Chrisdon’s Distant Thunder – Galahdrim della Farha) Maschi – Classe Libera I - NUMBER ONE Of Silverlight – Ris CAC (Oryginal of Wolf Point - Magic Adventures of Wolf Point) II - Troika's POW WOW – Molto Buono (Troika's Autumn Haze - Troika's Just Add Snow) III - NIGHTFEVER Della Farha – Molto Buono (Sagebrush's Noname - Yo-Heave-Ho Della Fahra) IV - Burkharin's CISCO RUMPUS – Molto Buono (Casablanca Sweet Boy - Kazalimsky's Lrena O'Bukharin) Sleigh Ride's ENDLESS STORM – Buono (Chance Of Artic Sun – Irade’s Yetset Pet) Utopialand U ARE THE TOP – Buono (Innisfree’s Mastercard –Kristari’s Eternal Flame) Maschi – Classe Campioni I - CHIRICOTE De Ciukci - CAC, CACIB, BOS – Campione Europeo (Kristari's Spectator - Artic Blue's Sienna Sunrise) II - TOUCH AND GO Of Wolf Point – Eccellente (Look At Me of Wolf Point - Radjah of Baker Lake) III - Konuveres COUNTRY INDIAN – Eccellente (Artic Blue's Winter Ice - Konuveres Arctic Aurora) IV - Kristari's FIRELIT BY CHIPS AHOY – Eccellente (Innisfree's Chips Ahoy - Kristari's Thaluu Miss Fire) PABLITO Del Karraces – Eccellente (Allidan Dardian’s Turn The Page – Blue Rice Soma Karraces Best) Love Of Wolf HIC RHODUS HIC SALTA – Eccellente (Dynasty D. Twister – WolfBlut Red Love Lady) Jalerran Nanook LAST CRUSADE – Molto Buono (Nanook’s Silverado – Kristari’s Conspiracy Theory) Sainen IVAN – Molto Buono (Polar Speed Igor – Polar Speed Pirta) Arctic Soul UHKU – Abbastanza Buono (Ajatar Maksi – Arctic Soul Janka)

Femmine – Classe Puppy I - PRIMA Paracortus – Speranza Europea (Poor Lonesome Cowboy of Baker Lake - Elita z Coyoacan) II - Kuuhaukun HAVE A NICE DAY – Molto Promettente (Troika's Pow Wow - Kuuhaukun Säihkyvä Serafi) III - ICE-T'EA Eskimoski Domek – Molto Promettente (Shapali de Ciukci - Cassandra de Ciukci)

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Femmine – Classe Giovani I - SCOIN Kawakan and Brown Kawk – Giovane Campionessa Europea (Kalisberg del Karraces - Tantum Pulchra Quam of Baker Lake) II - GO AND WIN Of Wolf Point – Eccellente (Pitarak of Baker Lake - Talk To Much of Wolf Point) III - Wolfmark DOLCE VITA – Eccellente (Nevercrywolf Della Vanisella - Taymyrs R You Sirius) IV - HONEY MOON Of Wolf Point – Molto Buono (Kefren de Ciukci - Radjah of Baker Lake) Andy's Joy BEAUTIFUL ARWEN – Molto Buono (Konuveres Country Indian – Hatcher Pass Hydrargyum) Andy's Joy BEST INTENTIONS – Molto Buono (Konuveres Country Indian – Hatcher Pass Hydrargyum) Belstok AVANTI GRAND VIVA – Molto Buono (Trillium Blue’s Be My Akela – Husky Haven Blue Bird) Cry Out REBELLION – Molto Buono (Missing On The Pack Della Fahra – One Moments Rest Della Farha) ARTIC BLUE Of Wolf Point – Buono (Artic Blue’s Dallas Cowboy – Kristari’s Tya Of Wolf Point) Oumiak's AMANDA HUG N’ KISS – Buono (Highlander’s Go For Broke – Oumiak’s Oasis Shadrin) Femmine – Classe Intermedia I -TINA TURNER Eskimoski Domek – Eccellente (Explorer Bear Hydrargium- Evora de Ciukci) II - Cry Out TRUE LOVE – Eccellente (Missing On The Pack Della Fahra - Cry Out Black Explosion) III - GIFT OF LIFE Of Wolf Point – Molto Buono (Pitarak of Baker Lake - Talk to Much of Wolf Point) Femmine – Classe Libera I - Cry Out LOSE ONE REASON – Eccellente (Algusk Adriano - Cry Out Nothing To Lose) II - Huskavarna's CAROUSEL DREAMS – Eccellente (Kristari's Rudolph Valentino - Foxfire Rain Dancer) III - Hightower's OCEAN BREAZE – Buono (?-?) IV - SCARLETT O’HARA Of Silverlight – Buono (Tawny De Ciukci – Present Perfect Of Wolf Point) Kuuhaukun JAAPRINSESSA – Buono (Kuuhaukun Reissumies – Anira) MOLLY De Ciukci – Assente (Kristari’s Perry Mason – Kristari’s Tahluu Miss Fire) Troika's NORDIC GIFT – Assente (Troika’s Autumn Haze – Troika’s Child Of Winter) Femmine – Classe Campioni I - Arktogea ALPINA - CAC, CACIB, BOB – Campionessa Europea (Poor Lonesome Cowboy of Baker Lake - Arktogea Panda z Coyoacan) II - TANTOUM PLCHRA QUAM Of Baker Lake – Ris CAC, Ris CACIB (Huskavarna's Forget Paris - Paradise of Baker Lake) III - Kivalina's DESIREE – Eccellente (Chrisdon's Distant Thunder - Innisfree's Fleur Delis) IV - Sleigh Ride's DESTINY’sS CHILD – Eccellente (Snowmist's Intercontinental - Sleigh Rider's Armageddon) Foxfire TIME TO DANCE – Buono (Sibex Stand N’Deliver-Foxfire – Foxfire B Dazzled)

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DATI UFFICIALI E.N.C.I.

“I Nostri Cani” – aprile 2006 Registrazioni R.O.I. anno 2005 (periodo aprile 2005 – marzo 2006)

n. 331 iscrizioni In attesa del dettaglio richiesto in data 29 maggio alla Società Specializzata (CIRN/Seshi) possiamo tentare un nostro “ragionamento di massima”, più o meno come abbiamo fatto l’anno scorso. Considerando qualche soggetto importato ed una media di 3,8 cuccioli, otteniamo all’incirca il numero di 86 cucciolate prodotte, quasi un 15% in meno rispetto al 2004, ma con tendenza a contenere le “perdite” rispetto agli anni precedenti anche se, molto probabilmente, questa almeno è la nostra impressione, siamo destinati nel giro di un paio d’anni a perdere anche il 1°posto fra le razze nordiche del gruppo 5 (vedi tabellina a lato). Il grido d’allarme dello scorso anno (SHC-I News n.4/2005 pag.27 a firma Rosa Galluccio)

SIBERIAN HUSKIES…. in estinzione come i Panda?

Resta pur sempre valido e di grande attualità.

Da: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" A: "Presidente SE.SH.I" <[email protected]> Oggetto: Richiesta dettaglio Registrazioni ROI Data: lunedì 29 maggio 2006 10.30 Egr.Sig.Presidente, sul numero di aprile della rivista mensile dell'ENCI "I Nostri Cani" (giunto solo ora in redazione) sono state pubblicate le iscrizioni 2005 ai libri genealo-gici, siamo pertanto a richiedervi, come l'anno passato, il dettaglio relativo alla nostra razza (Si-berian Husky n.331) per l'aggiornamento annuale e le relative considerazioni da mettere a disposi-zioni di soci ed appassionati. Come l'anno scorso contiamo sulla vostra preziosa collaborazione e restiamo fiduciosi in attesa. Ringraziandovi in anticipo porgiamo i nostri più cordiali saluti Guido & Laura Barbieri uff.di segreteria e redazione

COMPARAZIONE con le altre più popolari razze nordiche

AK = Akita, AM = Alaskan Malamute, S = Samoiedo e SH = Siberian Husky

ANNO AK AM S SH

1994 288 598 1340 6432 1995 361 805 1232 6518 1996 418 839 1021 5127 1997 383 711 805 4220 1998 480 571 600 2811 1999 433 617 443 1887 2000 379 412 318 1238 2001 331 334 300 805 2002 332 277 306 624 2003 201 321 226 543 2004 281 305 190 386 2005 240 300 212 331

Genealogie da tutto il mondo Siamo a quota 116.000 inserimenti

Se considerate che il più grande archivio di-sponibile in rete

http://pawvillage.com/pedigree ne riporta soltanto (si fa per dire!!) circa 52.000, ben comprenderete la nostra soddisfa-zione. Con questa mole immensa di dati, che resta a disposizione di soci ed appassionati, è possibile effettuare tante belle ricerche genea-logiche, statistiche, schede Allevamento, ecc., ma in particolare realizzare il pedigree “arric-chito”, completo cioè di data di nascita, colore del mantello (spesso anche degli occhi), com-posizione della cucciolata (e relativi nomi di fratelli e sorelle) di tutti gli antenati riportati.

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di Fabrizio Filoni Da tempo si stanno alternando innumerevoli opinioni sulle differenze tra i Siberian Husky di linee da “Lavoro” e quelli di linee da “Show”. Nei vari interventi c’è sempre stato un unico, comun denominatore:

ma lo Standard è o non è uno solo?

Applichiamolo!!!

L’idea comune è quella di attenersi allo stan-dard e non a pensieri e filosofie personali o di comodo. Partendo dalla mia “ignoranza tecnica” e cu-rioso di capire il perché di tante diversità mi sono messo a leggere, leggere e rileggere i vecchi giornali e tutti quegli articoli che parla-vano dello standard, senza tralasciare le varie versione dello Standard stesso ed i vari com-menti espressi da allevatori o giudici (Adele Oldani, Filippo Cattaneo, Maurizio Benotti, M.G. Miglietta, ecc), non ultimo quello di Mr. Michael Jennings pubblicato sul Giornalino del CIRN. La mia esperienza sportiva e la discreta cono-scenza che ho della funzionalità del Siberian Husky mi hanno reso evidenti alcune con-traddizioni. Leggendo mi sono reso conto che quello che da sempre mi avevano “raccontato” su come doveva essere il Siberian Husky contrastava in alcuni, ma fondamentali, punti con lo Standard stesso e con il pensiero dei padri fondatori del Siberian Husky. A scanso di equivoci elenco subito le mie per-plessità a cui spero qualcuno, in maniera tecni-ca, voglia darmi una risposta.

Il Siberian Husky: trottatore a velocità moderate

Allevatori da Leonhard Seppala a Lorna De-midoff, grandi mushers da Doc Lombard a Doc Belford presentano il Siberian Husky come un cane costruito per trainare carichi leggeri la cui andatura favorita è il “loping” ovvero il galop-po di resistenza. Michael Jennings (CIRN notizie n.34) spiega che i Siberian Husky percorrevano “sino a 100 miglia (160 km) in un solo giorno, con un’eccezionale 9-10 miglia orarie (14-16km/h) finali a condizioni di tracciato favorevole” ed in più spiega che “la lunghezza degli anteriori dal gomito al suolo deve essere ben chiara-mente maggiore della distanza dal gomito al garrese dell’animale per riuscire ad avere ve-locità di punta di 20 miglia orarie (32 km/h) tipica dei Siberian da lavoro.” Il Dr. Charles Belford ricorda come Leonhard Seppala affermava che “ il Siberian Husky era un trottatore molto mediocre che non poteva trottare a nessuna velocità e quindi doveva es-sere tenuto, per vincere una gara, il più possi-bile a lope” (da Quaderni Cinofili Workdog n. 30 – 1/94) A questo punto mi sono messo a leggere accu-ratamente lo standard per capire il perché que-ste affermazioni non combaciassero con quello che mi era sempre stato detto a proposito del Siberian Husky “trottatore a velocità modera-ta”. La risposta è presto arrivata leggendo il movimento: “è scattante e leggero sugli arti e quando è nel ring deve essere condotto a guinzaglio molle ad un trotto moderatamente veloce in modo da mostrare una buona estensione degli anteriori e una buona spinta dei posteriori”. Quindi, evidentemente, solo ed esclusivamente quando è sul ring deve trottare moderatamente veloce.

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Leggendo altri vecchi articoli mi sono accorto di non essere il solo ad essere stato tratto in in-ganno dal pensar comune (SH trottatore) ma, anche uno studioso della Cinognostica ((Mau-rizio Stuppia – SHC-I News 3/2002, pag.14), erroneamente spiegava: «In genere i cani iscrit-ti nel rettangolo (trottatori) che hanno angola-zioni piuttosto chiuse (spalla inclinata 45°-55°) e groppa ben inclinata come il Pastore Tedesco e il Siberian Husky presentano nell’andatura camminata un “passo allungato”». Per la cinognostica (cino = cane; gnostiche = conoscenza di ciò che si vede dal di fuori) nei trottatori, l’orma del piede posteriore supera quella del piede anteriore (passo allungato) mentre, nei galoppatori, di resistenza, l’orma del piede posteriore copre quella del piede an-teriore (passo ordinario). Leggere lo standard mi ha tolto ogni residuo dubbio e spero lo tolga anche a molti altri a-manti del Siberian Husky: “Ogni arto posteriore si pone sull’orma dell’arto anteriore dello stesso lato” cioè un passo ordinario, andatura tipica dei Ga-loppatori di resistenza come il Pointer.

Come già indicato da Seppala ed altri, anche la Cinognostica ci conferma che il Siberian Husky è un galoppatore di resistenza, sottoli-neando, però, che non lo è al pari di un Pointer o di un Bracco, cani pienamente nel “quadra-to”, poiché è leggermente nel “rettangolo” (la lunghezza del corpo è leggermente superio-re all’altezza). La dimostrazione la troviamo anche nella pra-tica sportiva. I migliori team di Siberian Husky, come spiegato nel mio primo articolo (SHC-I News 4/2004) o riscontrabile guardan-do classifiche di gare nazionali o internaziona-li, raggiungono velocità massime in gara di 32km/h, (curiosamente la stessa identica che ha citato Mr.Michael Jennings!!), ma con me-die intorno ai 25 km/h, su percorsi brevi (gare Sprint 8-18 km), che calano sino ai 18-20 km/h su percorsi di media distanza (solo 40 km). Le velocità, invece, dei team “ibridi”, costituiti da incroci con predominanza di “Bracco tede-sco” (galoppatore di resistenza puro), sono di gran lunga superiori, con massime di 45 km/h e con medie di 30/35 km/h anche su percorsi di 40 km!!!!!

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Proseguendo nella lettura dello Standard, non sono riuscito a trovare la misurazione esatta degli angoli della groppa e dei posteriori (per la spalla il nuovo Standard ha tolto la dicitura 45°- ma a parte gli sprinter puri, l’angolazione della spalla, si differisce di poco tra Galoppato-ri e Trottatori). Esse sono molto importanti al fine di riconoscere un galoppatore da un trotta-tore, basti pensare che, come spiega il Dott. Ignazio Barbieri (“Lezioni Cinognostica – Edi-zioni E.N.C.I. Milano) una groppa orizzontale (15°- 25°) si differenzia da una groppa obliqua od avvallata (25° - 45°) di soli 20°. (M. Stup-pia SHC-I News 3/2004 - orizzontale 15/25, inclinata 26/35, scoscesa 36/40 o più). Alcuni esempi: Pointer 25°, Pastore Tedesco 45° e Setter irlandese 35° (Lezioni Cinognosti-ca – Edizioni E.N.C.I.). Se il Pastore Tedesco è chiaramente un trottatore, gli altri due sono en-trambi dei galoppatori di resistenza. Dallo standard del SH: “La groppa degrada dalla spina dorsale, ma non è mai così cascan-te da limitare la spinta delle gambe posteriori”. Nell’ultima interpretazione fatta in Italia è sta-to così commentato: “è leggermente inclinata rispetto alla colonna

vertebrale” e per M.Jennings è di 30-35°, ov-vero, la stessa del Setter e, comunque, più vi-cina al Pointer che al Pastore Tedesco. Eccoci giunti, su un argomento così importan-te, ma allo stesso tempo così interpretabile del-lo standard, attraverso il quale….. scoprire il Siberian Husky. Diventa, a questo punto, assolutamente impor-tante la definizione di “galoppatore di resi-stenza” o “trottatore”. L’appartenenza ad un gruppo o ad un’altro de-terminerebbe l’apertura o la chiusura degli an-goli. Un SH trottatore, o almeno obbligato a farlo per vincere il B.O.B., richiederebbe ango-li dei posteriori più chiusi, mentre un SH ga-loppatore richiederebbe angoli dei posteriori sicuramente più aperti……. ripeto “più aperti”, non ho detto “aperti”. Per concludere il mio intervento mi chiedo:

«È lo Standard che ci impone due diversi tipi di Siberian Husky?”…. o siamo noi che dob-biamo applicarlo adeguatamente?

Dalle citazioni da me riportate, i fondatori del-

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la razza come molti esperti dei giorni nostri, hanno definito il movimento naturale del Sibe-rian Husky il “lope o galoppo di resistenza”, catalogando la razza come cattiva trottatrice. Lo Standard, richiedendo “quando è nel ring” “un trotto moderatamente veloce”, impone al cane un movimento poco naturale per lui che, invece, è in grado di raggiungere il “single-track” solo a determinate velocità, difficilmen-te ottenibili in uno spazio ristretto e nei pochi secondi di movimento che, normalmente, ven-gono richiesti in esposizione. Tale “richiesta” impone così agli espositori la selezione di un cane in grado di trottare, in maniera naturale, da subito e in uno spazio ri-stretto oltre ad un condizionamento a non tirare (deve essere condotto a guinzaglio molle). Il lavoro con la slitta, al contrario, permette al cane di “esprimere” la sua voglia di divertirsi utilizzando il suo movimento “naturale”, il ga-loppo, che per essere raggiunto (trainando un carico leggero/slitta) in breve tempo, ha biso-gno di una poderosa spinta “esplosiva” dei reni che si inarcano, e dei posteriori che si piegano paralleli al fine di mantenere una maggiore stabilità. Solo successivamente, il galoppo, viene sostituito dal trotto (il Siberian Husky raggiunge anche i 18 km/h al trotto) e quindi dal single track, ma non appena la sua condi-zione glielo permette, dipende dal grado di al-lenamento, riprende a galoppare (andatura prediletta), aiutato da un allenamento mentale a lavorare con la “tug-line” (la linea di traino dietro all’imbraco) tenuta sempre tesa ed in ti-ro. Come è evidente, i movimenti richiesti (ring/slitta) sono molto differenti tra loro ed impongono una costruzione di “leve” ed “an-goli” differenti tra loro (quali sono quelli che effettivamente richiede lo Standard?) oltre a condizionamenti psico-fisici ancor più diffe-renti. Queste differenze, hanno spinto molti mushers italiani ad allontanarsi dalle esposizioni sia per non inibire il “naturale” istinto di trainare (de-sire to run – desiderio di correre) sia per una diversa richiesta di struttura-tipo, una situazio-

ne che però negli altri paesi del mondo non av-viene, perché? Una valutazione stilata, esclusivamente, in un ring espositivo o in un semplice “test attitudi-nale”, è assolutamente inadatta alla valutazione di un “soggetto” che deve, invece, dimostrare molte attinenze relative allo standard ed a un movimento “economico e funzionale” espresso trainando carichi leggeri “sino a 100 miglia (160 km) in un solo giorno, con un’eccezionale 9-10 miglia orarie (14-16 km/h) finali a condi-zioni di tracciato favorevole” (M. Jennings). Molti Siberian Husky Club del mondo (sicu-ramente i più importanti U.S.A., Canada, Fran-cia, Germania, ecc.), proprio per questo moti-vo, hanno dato molta importanza al Working Program e, di conseguenza, è molto seguita la “Classe lavoro”, Perché in Italia questo non avviene?

……Lo Standard è uno solo.

Tra i molti articoli da me letti credo sia appro-priato concludere citando la risposta di Adele Oldani data all’intervista rilasciata al SHC-I News 1/2002 prima di giudicare l’XI raduno tecnico del Siberian Husky Club Italia: Quali sono oggi i difetti più gravi della razza? Quelli sottovalutati dai giudici e quindi dagli allevatori che sono più interessati a vincere che a produrre buoni cani. Nota di redazione Articolo indubbiamente molto tecnico, di non im-mediata comprensione per tutti, che probabilmente necessita di una seconda lettura per meglio capir-ne la problematica. Corredato, come precisa l’Autore stesso (che resta a disposizione per qualsivoglia chiarimento) “da quattro foto del mondiale dove si vede bene in se-quenza la partenza di un team in gara, questo per far capire meglio, a chi non lo avesse mai visto, le difficoltà di un cane che corre a stare, al trotto a guinzaglio lento, in un ring di 4 metri!!!!! “ Confidiamo di potervi offrire successivamente, sempre dalle pagine di questo nostro News, l’ opi-nione/parere/commento anche di altri esperti del settore che, con lodevole spirito di collaborazione, vorranno intervenire sull’argomento.

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sull’origine della nostra razza

ul n.165 (maggio 2006) della rivista mensi-le WORKDOGS alle pagg. 44-45 è apparso un bellissimo articolo, che tutti i Club di

veri appassionati vorrebbero poter scrivere alme-no una volta all’anno, dall’accattivante titolo:

“Sole, neve, sport e… Lupi Cecoslovacchi” L’autore dello scritto, il presidente e fondatore dell’Associazione G.A.L.C. (Gruppo Amici del Lu-po Cecoslovacco) racconta, con sincero e coinvol-gente entusiasmo, di un emozionantissimo week-end sulla neve presso una scuola di sleddog, il cui titolare, noto musher con esperienza più che ven-tennale nel settore, la relaziona sull’origine di questa disciplina sportiva e sulla varie razze di cani con cui può essere praticata. Un “passaggio”, in particolare, ci ha colpiti gran-demente, lo riportiamo senza alcun intento pole-mico ma solo a livello di pura e semplice “curio-sità” (già ci sono state abbastanza scuse, precisa-zioni, chiarimenti, ecc.) “ Lo Sleddog è una tecnica antica. Era usato dai pionieri e dagli abitanti del nord Alaska che lo praticavano per potersi spostare velocemente da una regione all’altra. Fino a cinquant’anni fa, era usato dai portalettere che coprivano, in que-sto modo, ampi spostamenti. All’epoca in quelle terre c’era solo questo tipo di trasporto. Da qui il bisogno di “creare” e selezionare una razza che potesse esprimere potenza, resistenza per questo tipo di necessità. Così è nato l’Alaskan Husky, che non ha assolutamente nulla a che vedere con gli attuali Husky che circolano oggi in Italia, cani più belli che utili e derivati da un altro tipo di se-lezione. Sembra infatti che fossero i cani delle mogli degli abitanti, donne annoiate e molto sole, che si dilet-tavano in cinofilia. Una linea di sangue, quindi, puntava sull’utilità del cane e l’altra maggior-mente sulla bellezza.”

Guido Barbieri

(redazione SHC-I News)

From: Marilia To: Siberian Husky SHC-I Sent: Sunday, May 28, 2006 6:33 PM Subject: ORIGINI del Siberian VIVA allora le mogli annoiate e molto so-le!!! se hanno contribuito a regalarci una razza così splendida e "MAGICA" come quella del Siberian. Io me ne sono follemente innamorata pro-prio per le loro caratteristiche di razza, per il carattere, la personalità, l'attitudine al traino della slitta, oltre che per la tanto decantata bellezza!!! Posseggo attualmente 3 Siberians, la prima Apricot, chiamata da me provocatoriamente Albicocca, ora ha 10 anni, e ne dimostra la metà. Dopo alcune esperienze di concorsi di bellezza di cui il primo vinto, caratterial-mente né lei né io ci siamo sentite a nostro agio in quel mondo, e dopo mie attente let-ture e adeguate informazioni, siamo passate al mondo dello sleddog. Abbiamo iniziato alla scuola di sleddog di Armen K. a Ponte di Legno, ora proseguia-mo questo sport UNICO AL MONDO, presso il Centro Sleddog Marmarole di Re-nato Alberoni (Scuola Ufficiale CIS) che opera esclusivamente con SIBERIANI PU-RI, che lavorano con turisti ed allievi in ma-niera MAGISTRALE e in tutta la loro bel-lezza, magari non fanno 300 km al giorno ma parecchi sì!!! Senza essere animalisti sfegatati io dico: CHE PENA, alle gare vedere, Alaskani dal PELO TROPPO CORTO insieme a bracchi e braccoidi tremanti alle basse temperature, che necessitano di CAPPOTTINO!!, quando qualcuno molto più saggio di noi glielo a-vrebbe fornito naturalmente!!!

Marilia Albanese (socia musher del Club)

S

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1° Siberian Husky Day – Genova, domenica 19 febbraio 2006

Cristina Pezzica (relazione sul numero precedente) – foto Patrizia Mucchi

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Passeggiata sui Monti Lariani – domenica 25 giugno 2006

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Aspiranti Soci Dall’art. 5 dello Statuto Sociale. ................ I nominativi di coloro che hanno richiesto di divenire Soci verranno pubblicati sul bollettino dell’ Associazione sotto la dizione “Aspiranti Soci”. Se entro due mesi dalla pubblicazione nessun socio esprime parere sfavorevole con lettera raccomandata inviata al Presidente le persone, il cui nominativo é stato pubblicato, diventeranno automaticamente Soci effettivi. Qualora dovesse pervenire al Presidente parere negativo riguardo l’accettazione di un socio, la decisione definitiva spetterà al Consiglio che, in caso di mancata accettazione della stessa, non é tenuto ad indicare i motivi della propria decisione.

BELLINI Enzo Lugano BENEDETTI Giulio Milano CALABRESE Antonio Modena DONDI Roberto Parma PIRISI Renzo Roma FILIPPINI Samantha Verbania IMPEDOVO Michele Varese LUPEZZA Enrico Como MONTERISI Sergio Milano MARINO Vittoria Prato RAVAGLIA Mimosa Como TURZI Alessandro Varese

Nuove Zampine ♥ Nati il 24 aprile 2006 (2m.+3f.)

padre: Ch.Kaila's Silverbear of Zausel madre: Winalmik's Coral Sea at Torquemada

♥ Nati il 1 luglio 2006 (1m.+1f.) padre: Ch.Torquemada's the Oslo's Shade madre: Ch.Rockland's Lil Darlin

All.to Torquemada di MONIA PERTICI

50051 CASTEL FIORENTINO Tel. 0571700321 – Cell. 3397038307

E-mail: [email protected] ♥ Nati il 31 maggio 2006 (1m.+1f.)

padre: When The Leader Was Andy madre: Wakan'tank a Alone on Yukon Trail

BRIOSCHI LUCA

20059 VIMERCATE (MI) Cell. 3384025859 - E-mail: [email protected]

♥ Nati il 28 giugno 2006 (1m.+4f.)

padre: Streak madre: Some Thing to Remember

CHILESE RENATO

36030 ISOLA VICENTINA (VI) Tel. 0444 977567 - E-mail: [email protected]

Passeggiata sui Monti Lariani – domenica 25 giugno 2006

Altre foto sul prossimo numero

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di Olivia Piacentini

a direttiva della F.C.I., volta alla possibilità di introdurre la classe lavoro per la nostra razza, potrebbe (secondo il mio parere) appianare o

per lo meno mitigare la netta divisione tra siberian husky da esposizione e siberian husky da lavoro. Questa divisione costituisce sicuramente il male peggiore cui una razza possa andare incontro e le continue polemiche tra mushers ed allevatori non migliorano certo la situazione. La classe lavoro porterebbe sui ring italiani cani che finora non sono mai stati né giudicati né tanto meno “guardati” in quanto considerati “non siberian husky”. Spesso alle gare il pubblico si avvicina ai cani per accarezzarli e una domanda è di rito: “perché questi cani sono così diversi da quelli che vediamo in città?” la risposta non è delle più facili e spiegare loro che si tratta di linee di sangue da lavoro e non da bellezza crea confusioni che non favoriscono di certo la nostra razza. Non intendo dilungarmi su discorsi tecnici, ma ho pensato che, raccontare la mia storia e le riflessioni cui sono giunta basandomi sulle esperienze fatte in 13 anni di vita con i cani, potesse essere da chiarimento, soprattutto per coloro che da poco sono entrati a far parte dell'”universo siberian husky”. Ho acquistato il mio primo siberian nel '93 come regalo tanto atteso per la maturità; era una bella cucciola Karnovanda e mai avrei pensato che quell'esserino potesse influenzare così tanto la mia vita. L'anno successivo ho preso un cucciolone, di poco più di un anno, di linea Innisfree e ho iniziato a portarli in esposizione. Da buona sportiva ho anche cominciato a far correre insieme Grisha e Roby a piedi o con la bicicletta tenuti semplicemente al guinzaglio o con la pettorina perché l'imbracatura neanche sapevo che esistesse! All'epoca si usciva con la bici durante la settimana e la domenica si andava in esposizione: Ravenna, Verona, Padova... ricordo bene i raduni di Pisa e Gallio... sia Grisha che Roby molte volte hanno calcato il ring ed i risultati non sono tardati ad

arrivare ma, l'essere salita in slitta durante una breve vacanza invernale, mi ha fatto interrompere il campionato. Avevo preso la mia decisione: partecipare al campionato sprint di sleddog. Per prepararmi alle gare ho immediatamente capito che il mondo delle corse era completamente diverso da quello delle esposizioni: bisognava avere un'attrezzatura ben precisa. Slitta, imbrachi, linee ed ammortizzatori, stake-out, mazza e pala... ma soprattutto dovevo allenare i cani e non più portarli solo a passeggio. L'anno successivo Grisha ha partorito 7 bellissimi cuccioli (linea Kontoki), l'unico maschio era già stato prenotato, come diritto di monta, per cui ho deciso di tenere 3 sorelle per poter correre nella categoria C1, la 4 cani. A differenza della madre e di Roby, ho allevato le cucciole esclusivamente per correre: non sono mai state portate in esposizione, non ho insegnato loro la conduzione al guinzaglio e fin da piccole le ho abituate all'imbraco. Dream era il leader indiscusso, Aim, la cocciuta, era perfetta in wheel con Roby e Moony, la pazza scatenata, come co-leader. Allenare le tre femmine non ha creato problemi, libere da qualsiasi condizionamento ho sfruttato pienamente la loro voglia di correre e... di galoppare; Roby, invece, abituato ad un allenamento prettamente da ring (trotto moderato a guinzaglio molle) non riusciva a reggere il ritmo imposto dagli allenamenti più veloci in quanto non riusciva a mantenere il galoppo per un periodo prolungato. Ho messo a punto un piano di allenamento solo per lui: terminata la fase di preparazione, nella quale i cani andavano rigorosamente a un trotto sostenuto per potenziare muscoli e cuore, a gennaio ho cominciato a portarli gradatamente al galoppo e, non appena Roby cominciava a trottare, arrestavo tutto il team. Con molta, molta pazienza Roby si è abituato a galoppare per quasi tutto il percorso e in gara le fasi di trotto venivano utilizzate solo per le fasi di recupero. Purtroppo, nell'estate 2000, Dream si è ammalata di tumore al fegato, (cirrosi epatica irreversibile la

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diagnosi); con la sua morte non sono finite solo le gare e gli allenamenti, tutto il team si è sgretolato. Ho “attaccato” i cani credo quattro o cinque volte, ma sembravano tristi (o forse lo ero io...), svogliati, nessuna eccitazione alla partenza, andavano a zig-zag su percorsi che conoscevano benissimo e i miei incitamenti, i comandi, non servivano a nulla... solo allora ho capito che era Dream ad ascoltare la mia voce, gli altri seguivano lei! Non ho avuto il coraggio (sono sincera) di sostituirla ma, del resto, chi avrebbe potuto farlo? Trovare un leader non era (e non è) semplice, un siberian husky adulto, proveniente dalle stesse linee di sangue abituato al lavoro era (ed è) una rarità, inoltre non avevo il tempo per condizionarlo come avevo fatto con Roby. Per tre lunghissimi anni ho sognato la neve e le gare poi ........ l'occasione di ricominciare con siberian husky “da lavoro” (linea Alka-Shan). L'avventura è ricominciata, ora il team è formato da 3 maschi e una giovane leader di nome Dream in cui ripongo tutte le mie speranze. Le prestazioni sono sicuramente migliorate rispetto al team precedente, ma vi confesso che il modo in cui viene affrontata la gara è lo stesso. Entrambi i team sono stati allenati per competizioni sprint, entrambi sono stati condizionati per svolgere lo stesso tipo di lavoro, entrambi lo portano a termine nello stesso modo. Avendo toccato con mano sia siberian husky da esposizione che da lavoro ho capito che il siberian è in primis un cane da lavoro, che riesce a svolgere la sua funzione di cane da slitta....... indipendentemente dalla lunghezza del percorso. In una gara sprint di sleddog, per ottenere dei risultati, i cani devono mantenere il galoppo, più precisamente un galoppo di resistenza, il più a lungo possibile, per fare ciò sono necessari due requisiti. Il primo riguarda indiscutibilmente la struttura del cane. Il mio primo team non aveva certo le potenzialità di quello attuale, ma il modo in cui affrontava il trail era lo stesso: galoppo per quasi tutto il percorso. Se il mio attuale team, non fosse composto da cani galoppatori di resistenza, ma esclusivamente da sprinter, con schiene levreroidi ed angolature “aperte” sia di posteriore che di anteriore, non ne ricaverei alcun vantaggio, in quanto solo lo svolgimento dell'allenamento risulterebbe difficoltoso. Chi lavora con i cani sa che, l'allenamento autunnale (settembre – dicembre), è eseguito prevalentemente al trotto (entro i 15 km/h) al fine di migliorare la forza, la resistenza fisica e la resistenza mentale a trainare e non semplicemente a correre; solo nel periodo delle gare (gennaio –

febbraio), i cani vengono lasciati galoppare al fine di migliorare la propria velocità di corsa. Il team precedente del resto, non aveva problemi a mantenere un galoppo di resistenza in quanto, la loro stessa struttura, lo permetteva; sebbene cani da show non avevano quelle angolature così chiuse che spesso si vedono sui ring e che permettono un trotto che io definirei solo scenografico (e che spesso sconfina nel “flying trot”): se Roby avesse avuto questo tipo di struttura, mai avrei potuto abituarlo al galoppo, in quanto fisicamente impossibile per lui. Il secondo requisito riguarda l'allenamento. Un SH ben strutturato, opportunamente allenato e condizionato, può percorrere brevi distanze (8-10 km) con una media che varia tra i 20 e i 24 km/h (parlo della mia categoria, la quattro cani); al Campionato Italiano di Cortina, su di un tracciato di 11.5 km, nella seconda manche ho impiegato un tempo di 29.52 con una media di 23 km/h. Il siberian husky è un cane versatile, il più versatile di tutti i cani da slitta ( ad esempio il Malamute è chiaramente un trottatore), e dire che non è stato selezionato per le gare di velocità è oltremodo riduttivo. Parliamo di un cane agile, dove la combinazione di forza, velocità e resistenza costituisce la caratteristica principale e proprio per questo motivo che, se opportunamente allenato e condizionato, è in grado di competere su percorsi sprint (8-25 km). Anzi, proprio nelle gare veloci queste qualità vengono esaltate: lo sprint iniziale viene mantenuto dai cani solo per un periodo determinato, in quanto caratterizzato da una forza esplosiva che può essere protratta non oltre un tempo limitato, poco dopo, il team si assesta su un galoppo di resistenza che viene mantenuto il più a lungo possibile in base al grado di allenamento, infine, il trotto svolge una funzione fondamentale nelle fasi di recupero che nelle gare sprint corrispondono alle salite. Mi spiego meglio: prendendo sempre in considerazione la gara di Cortina, i cani hanno preso di slancio (al galoppo) la salita in quanto condizionati psicologicamente a farlo, ma inevitabilmente, in prossimità della vetta, dopo 8 km, il galoppo veniva sostituito da un trotto sostenuto e proprio attraverso il trotto recuperavano (ovviamente la velocità del recupero dipende dal grado di allenamento), superata la cima, hanno ripreso a galoppare fino all'arrivo. In queste condizioni un team, formato da soggetti ben strutturati, in grado di coprire più terreno possibile non solo al galoppo ma anche al trotto è un team vincente.

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Se cominciamo a guardare il SH sotto questo aspetto e cominciamo a considerarlo come un galoppatore di resistenza, ci accorgiamo che il suo impiego (in Italia soprattutto) nelle competizioni su brevi distanze non è così assurdo: assurdo e sbagliato è lavorare per creare siberian husky esclusivamente sprinter, come del resto è assurdo e sbagliato lavorare per creare siberian husky esclusivamente trottatori per far scena sul ring. Il ring, l'unico luogo in cui un allevatore può confrontare il proprio cane, non è sicuramente il luogo più adatto per un musher per valutare le capacità atletiche e l'attitudine al traino del proprio soggetto, ma è anche vero che solo sul ring è possibile giudicare tipicità e struttura. L'introduzione della prova lavoro potrebbe in qualche modo sopperire alle ristrettezze del ring, non solo per una maggiore ampiezza degli spazi riservati, ma anche per indirizzare e porre dei limiti ben precisi al lavoro di musher ed allevatori che hanno a cuore la razza. Gli stessi giudici (non conosco nessun giudice italiano specializzato che sia mai salito in slitta) dovrebbero guardare il siberian husky in modo completamente diverso.

In due occasioni ho sottoposto a giudizio tre cani del mio attuale team (in entrambi i casi i ring non erano certo adatti al loro “desire to run”...): nella prima occasione il giudice non ha nemmeno preso in considerazione i soggetti in questione (“siberian husky da gara ..... non è il tipo di cane da esposizione”), nella seconda occasione è stato stilato un giudizio completo e da qui si muove la mia speranza: se l'occhio del giudice riesce ad andare oltre ad un primo aspetto superficiale (quanti “pinti”vengono presentati in esposizione?), se non si lascia condizionare (ma si mostra anzi comprensivo) di fronte ad un comportamento non prettamente da ring ma che rispecchia comunque il carattere tipico della razza (un cane abituato a uscire per correre è naturale che si trovi spaesato in un ambiente chiuso), se lo stesso giudice, toccando con mano il soggetto, capisce e afferma: “corporatura proporzionata, spalla angolata, corretti appiombi, movimento fluido” (....per me questo è un “siberian husky”) allora ritengo che, con l'introduzione della prova lavoro e con i consigli e l'aiuto di bravi giudici, gli allevatori e i musher potranno veramente lavorare nella stessa direzione eliminando gli eccessi strutturali che caratterizzano entrambi e preservare quella che è la funzione originale e principale della razza.

Team Cortina 2000 : (leader) Dream e Moony, (wheel) Roby e Aim

Team Cortina 2006 : (leader) Dream e Erin, (wheel) Noel e Anymore

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Ero già a conoscenza del film la cui prima è stata proiettata nei cinema italiani nel mese di aprile 2006, ma non avendolo ancora visto, sono ri-masta colpita sfogliando le 255 pagine di questo meraviglioso libro do-natomi in occasione del mio compleanno da mia sorella Maria e da mio cognato Ciro, di ritorno dal loro viaggio in Francia nella bellissima città di Parigi nel mese di maggio 2006. Il libro è una bella rappresentazione fotografica di quanto girato per il film, e il tema, è appunto “una storia d’amore tra l’uomo e la natura”, do-ve ancora una volta e per la nostra gioia, l’uomo trova la presenza co-stante al suo fianco dei cani da slitta negli straordinari paesaggi del Ca-nada, durante il susseguirsi delle stagioni. Guardando queste immagini, penso a quanto gli uomini siano egoisti e incapaci di percepire tale natu-rale splendore, visti i danni ecologici e ambientali che continua a provo-care. Per fortuna però non tutti gli uomini sono uguali e tra questi ci sono tutti quelli che combattono in favore della salvaguardia di questi magnifi-ci ambienti e delle varie specie animali.

Altre notizie potete trovarle sul sito www.lederniertrappeur.com

Ciao a tutti, Rosa Galluccio.

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ARMIN ONLY FOR YOU (Manuk dei Meravigliosi Nordici x Zarina dei Meravigliosi Nordici)

Ci ha conquistato con la sua dolcezza e indipendenza, come non rispet-tarlo e fare il possibile per farlo felice?? Ormai ci bastava uno sguardo per capirci, e che occhi espressivi!! di un bellissimo color nocciola. Attenti, fur-bi che cercavano i miei occhi per capire cosa volevo fare, se andavamo a spasso, se lo avrei portato con me. Chi conosce bene i cani, sa che sanno ridere, proprio come noi, quando sono felici e sanno farci capire quanto ci vogliono bene. Io gli parlavo dolcemente e lui mi stava ad ascoltare, gli piaceva farsi coc-colare ed era bellissimo quando mi accoglieva al ritorno dal lavoro o con la pancia all'aria (pigrone!) o se mi veniva incontro, con le zampe abbas-sate ed il sedere per aria, pronto per giocare!! Sono tanti i ricordi in questi tredici anni passati insieme. Se guardo in giro nella casa, in giardino, tutto mi ricorda di lui, i posti dove era solito sedersi, dormire, o i gradini dove gli piaceva fare "la vedetta" di quanto succedeva intorno, senza mai abbaiare, ma sempre tenendo tutto sotto controllo. E poi quanto sapeva essere educato, dolcissimo con i bambini piccoli, era come un "Lord Inglese", sempre perfetto mai invaden-te, anche con gli amici ed i conoscenti. Da cucciolo, e nei primi anni, era certo birichino, qualche fuga l'ha fatta, che corse tutti quanti per stagli dietro!!! ma poi col passare del tempo è diventato Fantastico!!! era la mascotte di casa, amato da tutti!! e poi era soprattutto bellissimo e speciale perché Armin probabilmente non avreb-be vinto nessun concorso di bellezza, perchè il suo pelo era più lungo dello Standard di razza, ma era quello che lo rendeva così bello e speciale da far girare le persone per strada, e quanti complimenti ha sempre ricevuto!!! Armin non passava inosservato Era così forte il legame che avevo con lui, che mi pare di sentire ancora la sua pre-senza, non lo vedrò più, ma l'affetto che ci univa durerà per sempre. Grazie "cucciolo" per questi bellissimi anni tra-scorsi in tua compagnia.....!!

LIBBY di SEMIFONTE (Bie’ Lovo Goroda Kurgan x Happy to be di Semifonte)

6/01/1992 – 11/01/2006

Volevo comunicarvi la morte di Libby; quello che mi addolora maggiormen-te è che è morta di notte da sola e io non ho sapu-to interpretare in anticipo quello che si stava com-piendo.

Giovanni Ricciardelli

DREAM 23/11/1992 – 20/07/2006

Ciao DREAM

GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE CI HAI DATO

Famiglia Miglietta

CRAZY FOR YOU 27/03/1992 – 10/05/2006

Luca Brioschi

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DODO

PERRI

Domenico Perri, noto a tutti con il soprannome di Dodo, nato in Calabria 48 anni fa, “musher” profes-sionista di Courmayeur, è morto venerdì 14 luglio (ore 15,30) all'isola di Ponza, in provincia di Latina, dove da tempo viveva durante la stagione estiva con la compagna Maria Rita, una commerciante del posto. In Valle d'Aosta Dodo Perri era molto conosciuto ed apprezzato per la sua attività di successo nello Sled Dog, che dal 1984 lo portava a sfrecciare sul-la neve e sul ghiaccio trainato da una muta di cani “siberian husky”. Lo scorso anno aveva partecipato per la seconda volta alla mitica “Iditarod”, una ma-ratona di quasi duemila chilometri. Nel 1988 salì, sempre con i cani, sulla cima del Monta Bianco, a 4810 metri d'altezza, mentre sul piano agonistico, il nome di Perri è associato alla “Alpirod”, la più importante corsa europea di cani da slitta alla quale ha partecipato diverse volte piazzandosi sempre tra i primi e conquistando, nel 1993, la quinta posizione assoluta. Nel 1994 dopo aver partecipato al programma di-mostrativo delle Olimpiadi di Lillehammer, in Nor-vegia, concludendo i 500 chilometri di gara in 3 giorni e 8 ore, classificandosi al tredicesimo posto su sessantanove concorrenti, ha collaborato con la “Federazione Internazionale di Sled Dog – IFSS” per l’ammissione dello Sled Dog tra le discipline olimpiche, mentre nell'aprile 2001 aveva ripercorso, insieme ad Amedeo di Savoia ed a Mike Bongior-no, suo grande amico, la spedizione al Polo Nord, rievocando l'impresa compiuta nel 1900 dal Duca degli Abruzzi. In quell'occasione Perri aveva anche portato al Polo una croce benedetta, donatagli da Giovanni Paolo II.

From: Dodo Perri To: Siberian Husky Club Italia - Segreteria Sent: Friday, October 14, 2005 1:41 PM Cara Laura, di certo non mi dimenticherò di te (voi SHCI), per l'arti-colo del Polo. In questo periodo, la mia compagna Ma-ria Rita ed io ci stiamo organizzando per ritornare in Alaska e poter partecipare per la seconda volta alla Idi-tarod. Tra le tante cose da fare inserisco anche la stesu-ra del mio diario, riguardante la spedizione del progetto Duca degli Abruzzi (POLO NORD). Questo farà parte del mio futuro libro che mi sto accin-gendo a realizzare insieme alla mia compagna. Ritengo più opportuno che voi iniziaste con la lettura del libro della spedizione originale "Stella Polare" del 1900, an-ticipando l'arrivo del mio diario come Ideatore del pro-getto rievocativo del centenario svoltosi nel 2001, che vide le straordinarie partecipazioni dei Savoia: il Duca Amedeo ed il figlio Aimone e in più, il "capriccioso" Mi-ke Bongiorno. Inoltre, ci fu la straordinaria partecipa-zione del Vaticano: Papa Giovanni Paolo II volle che fosse posata la Croce al Polo Nord, Croce che mi fu consegnata personalmente in Udienza Privata in S.Pietro. (Allego Foto) con stima, Maria Rita e Dodo

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“La Stella Polare nel Mare Artico” (suggerito da Dodo Perri – EFFEMME editore) ripropone una grande avventura italiana: la sfida per la conquista del Polo Nord con-dotta da Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi. Valente ufficiale di Marina ed appassionato esploratore, il duca sognava di regalare al suo paese la gloria di un’impresa fallita da molti altri e preparò la spedizione nei mini-mi particolari assieme con il comandante Umberto Cagni, già suo compagno in altre spedizioni. Basandosi sulle esperienze, anche drammatiche, di esploratori che avevano tentato prima di lui e soprattutto su quella di Nansen, allestì la nave del navigatore norvegese ribattezzandola “Stella Polare” portandosi il più possibile a nord. Il 25 aprile 1900 il comandante Cagni, due guide ed un marinaio, stremati dalla fatica

e dal freddo, toccano la più alta latitudine mai raggiunta da un essere umano: 86° 31’ N. Oltre non si può procedere, l’obiettivo finale non è stato raggiunto, ma alla spedizione va il merito di esservisi avvicinata tanto come mai nessuno prima aveva fatto. L’avvincente resoconto di questa avventura, narrato quasi ora per ora dal duca e dal comandante, testi-monia un coraggio non comune e soprattutto l’incredibile passione tipica dei grandi esploratori dell’Ottocento e dei grandi navigatori. “ La spedizione ha dimostrato che, con uomini risoluti e resistenti e con molti scelti cani, l’Oceano Glaciale Artico potrà essere percorso sino al più alto parallelo…” LUIGI AMEDEO DI SAVOIA

Suggerimento di Marilia Albanese di Genova Michelle Paver – Mondadori Editore

La magia del lupo – Il ritorno del lupo

Li ho scovati entrambi nel reparto ragazzi della Mondadori sono insoliti ed avvincenti, di quelli da leggere tutti in un fiato! Sono ottimi anche per gli adulti. Fatti apposta per appagare o risve-gliare "IL FANCIULLINO"che c'è, o ci dovrebbe ancora essere in ognuno di noi!!!! Torak è solo, ferito, terrorizzato, in fuga. Il suo u-

nico alleato è un cucciolo di lupo rimasto orfano. La sola arma per sopravvivere è la sua abilità di cacciatore. Ma tra le cupe ombre della Foresta, morire di fame non è ciò che lo spaventa di più. Perché un demone, lo stesso demone che ha ucciso suo padre, lo insegue, furtivo e silenzioso. Un demone deciso a distrug-gere tutte le tribù della Fore-

sta, e che Torak dovrà sconfiggere durante la Luna del Salice Rosso. Anche se Torak è solo un ragaz-zo e le tribù lo hanno esiliato per sempre.

Torak vive lontano da tutti. È un ragazzo che sa parlare con i lupi. Un ragaz-zo cui spetta il compito di sconfiggere i Divoratori di Anime, a costo della vita. Torak era sicuro che avreb-be ritrovato Lupo: ora che il pericolo è vicino ha bisogno di averlo al suo fianco. La paura invade la foresta, le tribù sono cadute preda di una terribile malattia. Nes-suno ne conosce la causa ma Torak è l'unico che può

trovare la cura. La ricerca lo porta sul mare, fino alle isole della Tribù della Foca. Là dovrà affrontare la terribile minaccia delle acque e una verità ancora più pericolosa.

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ASCOLTA IL TUO CANE di Jan Fennell – Salani Editore “I due lupi Alfa sono i membri più esperti, intelligenti e sani del branco e sono anche gli unici membri del branco che si riproducono, assicurando così la trasmissione dei geni più sani. La coppia Alfa domina sul branco e su ogni aspetto della vita della comunità…”

n libro indispensabile per chiunque abbia un cane, recita la copertina, e chi scrive non potrebbe essere più d’accordo.

Leggere questo libro per me è stato un po’ come vedere la luce. Naturalmente sapevo già prima di comprarlo che un branco di lupi è regolato da una coesione interna sorprendente e che i nostri sibe-rian, proprio come dei piccoli lupi, hanno bisogno di una figura di capobranco a cui far riferimento. Ma leggendo i resoconti della Fennell mi sono resa conto di aspetti che sapevo tipici del lupo e che in-vece non ero mai riuscita a riconoscere nel cane, ho trovato la conferma di molti errori commessi con la mia splendida siberiana di dieci anni - perché come tutti i principianti anch’io non ho resistito alla tentazione di “viziarla”, episodio assai frequente quando ci si avvicina per la prima volta al mondo canino e il proprio compagno a quattro zampe è talmente importante per noi che non vorremmo far-gli mancare niente, nemmeno quando fa i capricci. Il libro dimostra come si può essere un buon capo-branco degno di fiducia senza dover per forza ri-correre alla violenza (come ormai sembrano pen-sare alcuni addestratori che arrivano a usare atro-cità come il collare elettrico sui cani a loro affidati). Io personalmente cercherò di mettere in pratica molti dei suggerimenti dell’autrice, sia con la Siby (infatti i metodi della Fennell funzionano a prescin-dere dall’età del cane, nel libro si trovano molti casi di cani anziani che nonostante tutto hanno saputo adattarsi al ristabilimento della leadership da parte dei padroni) sia con la mia nuova cucciola di Akita Inu. Scritto in uno stile scorrevole, quasi in forma di dia-rio, il libro racconta le esperienze dell’autrice nel campo dell’addestramento, i suoi fallimenti ma so-prattutto i suoi strabilianti successi. Dopo l’incidente di percorso avuto con una vivacis-sima border collie di nome Purdey, Jan Fennell de-cide di cambiare radicalmente il suo metodo di rapportarsi con i compagni a quattro zampe e co-mincia ad “ascoltare” i suoi animali, a capirne la psicologia e soprattutto l’etologia. La donna trae ispirazione dal metodo di Monty Ro-berts, famoso addestratore di cavalli da cui Nicho-las Evans ha poi tratto il suo romanzo de “L’uomo che sussurrava”. E ci spiega come stabilire con i cani un “legame amicale”, che ripercorre i passi di un qualunque lupo alfa e stabilisce la leadership del branco. L’esempio più classico è la precedenza

nel nutrirsi, prerogativa dei lupi capobranco e che l’uomo può (e deve) replicare con il suo compagno a quattro zampe semplicemente mangiando (o fin-gendo di mangiare) qualcosa prima di nutrire il ca-ne. Idem dicasi per la “regola dei cinque minuti” uti-le per quei cani che soffrono di stress da abbando-no e non riescono a stare in casa da soli. La soluzione ce la suggerisce l’autrice, consiglian-do di allontanarsi anche solo in un’altra stanza e al momento del rientro ignorare per cinque minuti le attenzioni del cane, che altrimenti si sente “diviso” dal branco e non potrà più farne a meno, per il semplice motivo che lui stesso se ne considera il capo e protettore (e infatti, in un branco di lupi, so-no gli animali sottomessi a leccare le guance del leader in segno di benvenuto dopo ogni battuta di caccia, o dopo ogni sfida per la supremazia). Così come i lupacchiotti accorrono al ritorno dei genitori, solitamente il maschio e la femmina alfa, così noi ci sottometteremmo involontariamente all’autorità del nostro siberian facendogli le feste dopo il nostro ritorno. Nel giro di cinque minuti in-vece l’animale si tranquillizza, “dimentica” il fatto che il branco si sia allontanato, e a quel momento è il padrone, cioè l’alfa a richiedere le sue attenzioni. Altri esempi di problemi con cui tutti noi abbiamo avuto o avremo a che fare sono ad esempio il pro-blema dei viaggi in macchina e “l’angolo di Winnie Pupù” ovvero come insegnare al nostro inseparabi-le amico a sporcare fuori casa. Il libro è di facile lettura, comodo da portarsi dietro e suddiviso in capitoletti brevi, arricchiti da innume-revoli esempi vissuti “in prima persona” dall’autrice. Sfogliandolo potrete concentrarvi direttamente sugli argomenti che vi stanno più a cuore, o seguire pa-gine dopo pagine le vicissitudini di questa adde-stratrice che è diventata famosa in Inghilterra e si sta guadagnando la sua fetta di celebrità oltreoce-ano. E dopo la lettura sarà il momento di sperimen-tare quanto avete appreso, magari con calma e tante coccole, perché come sottolinea Jan Fennel niente è più forte del potere del gioco. Da un’autrice emergente un piccolo breviario illu-minante, da tenere sempre nella ventiquattrore e da consigliare caldamente agli amici. Libri così meritano di essere diffusi.

Cristina Pezzica (“Focal Point” Liguria)

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Giacomelli Ileana di Sondrio

Estate 2005 - Goldensea al passo dello Stelvio

Kutzim

(femmina di quasi 13 anni) “avevamo camminato già tre ore”

Vi scrivo queste due righe mentre il TG5 sta dando la notizia che un husky ha aggredito un bambino di due anni, cosa secondo me assai strana e pen-sando alla sorte che toccherà a quel povero bellis-simo husky, vorrei prenderlo io ma non so come fare, il bambino se la caverà con una cicatrice e tanta paura ma l’husky!!!!! Beh dopo questa premessa mi presento mi chiamo Giacomelli Ileana ho 35 anni abito a Sondrio in Val-tellina e ho sei husky, sono da 14 anni una sosteni-trice ed ammiratrice di questi favolosi “mascalzoni” ma non avevo mai visto il vostro super trimestrale; per caso a casa di amici, anche loro estimatori del-la razza, ho visto il giornale, me l’hanno regalato, l’ho letto, l’ho trovato super e dopo aver letto “buon compleanno” a Inty Raymi mi sono ritro-vata in questa storia, proprio oggi sono stata con la mia femmina Kutzmin, 13 anni e 4 mesi, sul Pizzo Scalino in Valmalenco con gli sci d’alpinismo, un notevole dislivello e pensavo fosse stanca, invece ha voluto di nuovo uscire verso le ore 20,00 a fare una passeggiatina, sono più stanca io !!! Vorrei raccontare in breve la mia storia e il mio in-contro con gli husky. Era il lontanissimo 28 maggio 1994 quando a Sondrio dove io abitavo era una settimana che vagava solo e sempre più zoppican-te un bellissimo husky maschio, che non riuscivo mai a fermare, finalmente quel 28 maggio, era un sabato, ed io allora lavoravo in un bar, finito il mio turno verso le 24 mentre stavo andando a casa mi sono imbattuta proprio in lui, stranamente quella sera mi ascoltò, gli offrii una caramella, l’unica cosa che avevo in quel momento, lui la mangiò, mi guardò negli occhi e se ne andò in senso opposto. Io pensai, cani stupidi, come mi era già capitato di sentire dire, ma dopo pochi minuti me lo trovai die-tro e fu amore per sempre.

Lo portai a casa, mia madre si arrabbiò molto, non perché non le piacesse, ma perché avevamo già due gatti in casa e conoscendo la fama degli husky…… Feci annunci su tutti i giornali con foto, nelle radio di tutta la Valtellina, ma Kuma, così l’avevo chia-mato, non sembrava essere di nessuno, meglio così, mi ha regalato 10 anni di felicità. Portai Kuma dal veterinario, lo feci visitare, vacci-nare e tatuare, così diventò mio a tutti gli effetti. Il veterinario disse che era un bellissimo husky, se-condo lui di 3 o 4 anni, di li cominciammo a scalare tutte le cime Valtellinesi e non estate e inverno. E’ così è iniziata la mia passione per gli husky. Dopo qualche mese mi venne l’idea che sarebbe stato meglio dargli una compagnia canina così tramite una mia amica volontaria dell’ENPA di Sondrio venni a sapere che stavano per sequestra-re ad un “tizio” un husky femmina di 3 anni era il 24 agosto 1995 e Kutzmin, così si chiama, arrivò a casa mia spaventata, bastonata e pesava solo 15 chili ma era ed è tuttora un cane alto ed atletico. Poi sempre dal canile di Sondrio fu la volta di Von-ja, malamute femmina di 4 anni nel novembre 95, poi maggio 96 Anko, maschio bianco/rame, poi set-tembre 96 Gremlin, femmina rossiccia e grigio che a detta del canile doveva essere sterilizzata, infatti dopo tre mesi nacquero 7 cuccioli, tutti uguali ad Anko, così da quell’accoppiamento tutti i miei sei zii ebbero ed hanno tuttora un husky, una l’ho tenuta io, Betty!!! Nel 98 mi telefonarono che stavano per sopprimere un husky, mi precipitai a prenderlo e dal pedigree risultò essere fratello di Kutzmin (che mi venne consegnato con tanto di pedigree) e così fu la volta di Chinook, poi arrivò Marylin, un Norkel…..e poi Roxy un alaskano. Dal 98 al 2004 non ne presi più, avevo comprato la slitta e riuscivo a far muovere tutti.

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Nel 2000 cambiai casa e lavoro, andai fuori Son-drio, vicino al bosco con tutti i miei bimbi pelosi e aprii, pensate un po’ cosa… un negozio di animali, si chiama “Amici Miei” è a Sondrio e si lavora bene. L’anno scorso e due anni fa furono due anni sfigati, prima mi lasciò Kuma, per insufficienza renale poi Chinook che si spense dopo ripetute crisi epiletti-che, naturalmente lasciarono un vuoto incolmabile perché anche gli altri invecchiano e la paura della separazione c’è…… Ma pensiamo a cose più belle, dopo che è morto Kuma avrei voluto prendere per la prima volta nella mia vita un cucciolo ma mi sembrava di fargli un torto e anche perché sem-brava fosse impossibile trovare husky cuccioli, poi finalmente questa estate, proprio questi miei amici che mi hanno dato il vostro giornale, hanno avuto una cucciolata, due maschi e due femmine, così ho deciso di prendere una femmina (anche se meno appariscente, ma per me più gestibile), Gladys (co-sì si chiama) fa i 7 mesi domani, è bellissima, intel-ligentissima e va d’accordo con tutti!!! Ora sto felicemente in casa con Kutzmin, Gladys e Miki, un Golden retrevier maschio di 4 anni del mio ragazzo, che ora si crede un husky e, non vorrei dimenticarmi, c’è anche Red il gattone di casa (ov-viamente rosso) un incrocio norvegese che va d’accordissimo con tutti gli husky, gli altri cani li ho in un terreno dietro casa, ma a volte li ho tutti in casa e nel giardino!!!

Alessandro Turzi Somma Lombardo VA

Storia di India.... India è arrivata da noi il 19 dicembre del 2004, è stata come uno tzunami nella nostra casa.... erano due mesi che Husky ci aveva lasciato e i nostri ge-nitori erano in Australia ad un matrimonio e io e mio fratello abbiamo deciso di portare a casa un piccolo cucciolo di siberian husky, avendo gia avu-to un cane della medesima razza. La ricerca non è stata facile, interpellato il veterina-rio per sapere se fosse a conoscenza di qualche allevatore o privato con qualche cucciolo, non a-vendo esito positivi in quel senso,ci siamo dati alla ricerca su internet e abbiamo trovato un annuncio che faceva al caso nostro. Non abbiamo perso tempo e chiamato il numero trovato abbiamo avuto la conferma che c'era un cucciolo che ci aspettava li e che il nostro vuoto sa-rebbe stato colmato. India faceva parte di una cucciolata di sei pargoletti bellissimi e a detta del proprietario era la più tran-

quilla della cucciolata,quindi non abbiamo avuto dubbi... faceva per noi. il giorno 19 dicembre siamo andati a prenderla do-po esserci organizzati per rendergli l’ambiente mol-to accogliente, era in ottima salute, monella ma ti-mida allo stesso tempo, di notte dormiva con noi di fianco al letto e di giorno stava sempre vicino a noi. Il 22 dicembre sono rientrati i nostri genitori, è stata una sorpresa anche se mamma non era molto d’accordo sul fatto di avere un altro cane, data la sofferenza che avevamo provato negli ultimi mesi con Husky. Col passare dei giorni la situazione è andata mi-gliorando, India cresceva e diventava sempre più bella, con i suoi occhioni azzurri. L'unico problema è stato quando ha avuto il suo primo calore e subi-to dopo una gravidanza isterica; abbiamo dovuto quindi a malincuore farla sterilizzare perchè il ri-schio di tumori è alto con le gravidanze isteriche. Ora India è una bella Siberian Husky, gode di otti-ma salute, è una camperista, a capodanno è stata in Francia con noi e tutte le volte che i miei escono se la portano in auto, è già stata con noi sulla neve a Cogne, Bielmonte, in Trentino e anche al mare a Civitanova Marche e anche vicino Ravenna; non resta mai sola a casa anche perchè è una distrug-gitrice nata... tutto quello che trova fa a pezzi e quindi anche per salvaguardare la sua salute la si porta in giro. In casa con noi vive anche Birba, la gatta di casa, con India i primi giorni non è stato semplice ma adesso sono quasi complici, Birba gli mordicchia le orecchie e India la segue sempre quando la vede muoversi per casa....e anche con i gatti di cortile va d’accordo,strano per un husky ma non impossibile...

Questa è India, gioiosa, vivace, espressiva, un ca-ne a cui manca solo la parola, una gioia immensa averla a casa con noi anche per le feste che ci fa al nostro rientro dopo il lavoro, ti fa sentire amato, una sensazione troppo bella.

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Continua l’apprezzatissima serie CURIOSITA’ dopo Tex Willer (n.1/2002) , l’avv.Agnelli (n.3/2004)

e la Giubba Rossa, l’attore Paul Gross (n.3/2003) possiamo nominare “socio acquisito” anche Paperino

From: Fleischmann Brigitte To: 'Siberian Husky Club Italia - Segreteria' Sent: Thursday, May 18, 2006 2:37 PM Subject: R: Info Cucciolate

……. Intanto siamo stati da Marta ed è stato bellissimo vedere i cuccioli insieme alla ma-dre e alla nonna. Il nostro è quello rosso e lo chiameremo MUSH (da una storia di Zio Pa-perone ambientata in Alaska, in cui ai cani da slitta viene impartito il comando "mush", mia figlia Sofia allora non sapeva del comando, le piaceva il nome e decise che così avrebbe chiamato il nostro futuro cane). La storia, apparsa sul n. 138 di Zio Paperone del marzo 2001, è un bellissimo racconto dal titolo DA QUALCHE PARTE, IN MEZZO AL NULLA, tra l’altro l’ultima storia ideata da Carl Barks ed è piena di belle pagine con i cani, la slitta, le avventure durante il tragitto.

segue a pag.35

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"Paperino - Da qualche parte, in mezzo al nulla"

di Carl Barks (soggetto) John Lustig (sceneggiatura) Pat Block (disegni)

Si ringrazia la The Walt Disney Company Italia che è la divisione italiana della Disney. In ambito fumettistico, la Disney Italia è sicuramente la divisione più produttiva del mondo all'interno della propria corporation.

Carl Barks - “L'uomo dei paperi” (Oregon, 27 marzo 1901 - 25 agosto 2000) è stato

uno dei più importanti autori di fumetti della storia, un talento naturale, grande innovatore, che ha contribuito a rendere un'arte il fumetto, rivoluzionandolo. Grande disegnatore e narratore, ha in-fluenzato diverse generazioni di artisti ed illustratori, lasciando un segno indelebile nella storia di quest'arte, grazie alla sua fervente creatività. È l'inventore di Paperopoli e di molti dei suoi abitanti tra i quali, il più famoso sicuramente, Pa-peron de' Paperoni, (nel 1947), Gastone (1948), Giovani Marmotte (1951), Banda Bassotti (1951), Archimede Pitagorico (1952), Rockerduck (1961) e Amelia la fattucchiera (1961).

Questa la sua ultima storia

Titolo originale: Somethere in Nowhere (da qualche parte, in mezzo al nulla)

aperino inizia la storia come secondo assi-stente sovrintendente ai marciapiedi per la “Cemento senza crepe de’ Paperoni”: in pra-

tica deve controllare che i marciapiedi siano senza crepe! Seccatosi di lavorare per lo zione e sempre con impieghi umili e sottopagati, ma il monopolio che Paperone ha esteso su tutta la città, anzi su tutto lo stato, forse su tutto il mondo, non gli lascia altre al-ternative. Con una lente di ingrandimento, però, Paperone scopre una località sperduta nell'Alaska dove le sue avide zampe non sono arrivate: Pape-rino, allora, parte per l'Alaska!

Qui, però, deve affrontare un altro monopolio, quel-lo di un tale dal nome poco raccomandabile, McSwine, che tanti guai procurerà al povero Pape-rino, che ha scelto la carriera di postino. Dopo molte avventure su e giù per l'Alaska, dopo una storia emozionante e divertente, alla fine di tutto arriva lo zione, che offre un lavoro come presidente

emerito per la ricerca e lo svi-luppo nell'artico. Paperino, però, spossato dal-le molte vicende, torna a ca-sa, al suo vecchio lavoro, ot-tenendo però una promozio-ne: adesso è assistente so-vrintendente emerito di prima classe ai marciapiedi!

Buon divertimento

P

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Vedere anche precedenti giornalini n.1/2006 pag.3 e n.2/2006 pag.40

ANNI di

Associazione 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

NUMERO SOCI 3 2 4 0 5 2 1 2 13 14 13 16 10 18 18 34

a scommessa di inizio an-no è stata ampiamente vin-ta, la domanda:

“in quanti saremo quest’anno?” trova la sua definitiva risposta nel numero 155 che è formato da una quota rinnovo soci (pari al 78%) + 34 nuove associazioni. Siamo andati oltre ogni più rosea previsione raccogliendo inoltre un numero di candidature, per il rin-novo delle Cariche Sociali per il prossimo triennio, ben superiore alle nostre necessità e questo ci ha permesso di predisporre la lista definitiva (a lato) da sottoporre alla vostra votazione alla prossi-ma Assemblea dei Soci. Per conoscere meglio ogni sin-golo candidato, contattatelo di-rettamente, la segreteria vi fornirà il numero telefonico e il suo indi-rizzo di posta elettronica. Chi non potrà partecipare all’ As-semblea, convocata in Gallarate, potrà (e dovrà, diciamo noi) spe-dire per posta la sua scheda di votazione, utilizzando l’apposita busta già indirizzata alla segrete-ria e ricevuta anche con il prece-dente giornalino; eventualmente in caso di smarrimento basterà ri-portare, su di una nuova busta, la seguente indicazione:

Siberian Husky Club – Italia Segreteria x votazioni

c/o Barbieri-Pedullà Via Pietro Gobetti 11 21013 Gallarate VA

Lo STATUTO del Club è visionabile sul nostro sito Web www.shc-italia.it, in ogni caso per comodità di consultazio-ne di seguito riportiamo stralcio articoli inerenti questo ar-gomento: Articolo 9 - Sono ammessi a votare in Assemblea tutti i Soci e per la prima volta i nuovi Soci che abbiano presentato do-manda associativa da almeno un anno. Articolo 11 - L’Assemblea Generale é composta dai Soci in regola con il versamento della quota sociale per l’anno in corso. Hanno diritto di voto coloro che sono, al momento dell’ Assemblea, in re-gola con la quota associativa per l’anno in corso, versamento ef-fettuato almeno 30 giorni prima della data dell’ Assemblea. Ciascun socio, sia esso ordinario, sostenitore o onorario, ha dirit-to ad un solo voto. Non sono ammesse deleghe. Il socio può anche votare a mezzo posta, inviando la scheda di voto.

CANDIDATURE CARICHE SOCIALI SHC-I triennio 2007- 2009

Cognome e Nome Classe Socio dal Regione Consiglio Direttivo ( 7 posti)

BARBIERI Guido 51 1992 Lombardia BRIOSCHI Luca 68 fondatore Lombardia FARAGUTI Maurilio 71 2004 Emilia JURIC Darko 56 1999 Lombardia MAZZINA Reginella 67 2004 Lombardia OLDANI Adele 41 fondatore Lombardia PEDULLA' Laura 53 1993 Lombardia PIACENTINI Olivia 73 2002 Abruzzo PRAMPOLINI Giuseppe 65 1999 Lombardia

Collegio Sindacale ( 3+1 ) BERETTA Alessandro 74 1999 Lombardia BRUSAFERRI Francesco 66 2002 Lombardia DI PETTA Gloria 77 2005 Toscana PEZZICA Cristina 86 2004 Liguria ROVITO Rosaria 67 1996 Campania

Comitato Probiviri ( 3+1 ) CAVALLETTI Stefano 73 2000 Lazio MAZZANI Silvia 56 2001 Emilia NOMINELLI Giuseppe 56 1993 Piemonte SELLA Giovanni 65 1999 Veneto STUPPIA Maurizio 79 2002 Sicilia

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Da: Chiotti Juri <[email protected]> Data: giovedì 8 giugno 2006 17.40 Il mio cagnolone Zako è arrivato nella mia vita nel dicembre del 2000 dopo anni che stressavo i miei genitori per avere un Husky. Dire che ci siamo af-fezionati è dir poco. passavo più tempo con lui che in casa..Nell'aprile 2003 ho spedito la foto che vi ho allegato alla redazione di Argos, la rivista di anima-li, ed abbiamo vinto come miglior foto del mese una bella scorta di mangime. Nel frattempo mi son av-vicinato allo sport che caratterizza gli husky e ar-mato di bici, sci da fondo o semplicemente di corsa son riuscito ad apprezzare a fondo cosa vuol dire amare questa razza. Vederlo correre sulla neve davanti ai miei sci era un emozione unica. Sabato 4 marzo 2006 ero a casa dal lavoro (facen-do il cuoco nei weekend non ci sono mai) e mio padre era nell'orto con Zako che correva di qua e di la. Ad un certo punto mio padre ha sentito uno spa-ro e Zako lamentarsi... ha attraversato il fiume do-po dieci minuti (il tempo di tornare a casa a metter-si gli stivali) e ha trovato Zako disteso vicino alla recinzione di una casa li vicino ormai morto. Per non rovinarmi la serata ha deciso di non dirmelo subito e la mattina quando è andato a prendere il corpo per darmi la brutta notizia Zako non c'era più. Son stato disgustato oltre che triste per questa sto-ria e ancora oggi mi chiedo chi possa sparare a un cane così, che personalmente mi ha dato davvero tanto. Vi ringrazio per l'attenzione, distinti saluti.

Da: <[email protected]> A: <[email protected]> Oggetto: ken Data: lunedì 20 marzo 2006 21.03 Buongiorno , mi chiamo Fabrizio Dondi e il mio ken è un husky maschio, nato il 4 novembre 2002 in ottima salute, se non fosse che circa ogni 35 o 40 giorni gli si formano delle ferite nei polpastrelli delle zampe. Gli stata diagnosticata una malattia autoimmune e per curarlo devo ogni continuamente somministra-gli del cortisone più un antibiotico il baytryl 5% solo quando si formano le ferite. Sapreste indicarmi se la terapia è corretta oppure l'indirizzo di uno specialista al quale potrei rivol-germi ? Vi ringrazio anticipatamente e porgo i miei più cordiali saluti

Da: <[email protected]> A: "info" <[email protected]> Oggetto: Re:Fw: ken Data: venerdì 24 marzo 2006 16.10 Gentile Sig. Dondi non potendo vedere di persona il cane e confidando che la diagnosi sia corretta e abbia tenuto conto di diagnosi differenziali posso consigliare un integrazione a base di Zinco. Consiglierei un integratore come ZINCOGEN PET per almeno un mese da proseguire in caso di esito positivo. L'utilizzo protratto di cortisone può determinare alla lunga effetti indesiderati. Se possibile consiglierei di ridurre gradualmente l'utilizzo del cortisone fino a smetterlo. Consiglio inoltre l’utilizzo di un prodotto come E-LASTOPAD o PRO PAD tutti i giorni sui polpastrel-li.

Dr.Battaglia Elena

CORRISPONDENZA ed altro ancora…

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Da: "Gloria" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: diciamo pure che sono femmine... Data: domenica 25 giugno 2006 9.40 Da buone femmine, curiose ;-), passano tutta la giornata affacciate al terrazzo per osservare quello che succede nei paraggi AHA HA H HAHA. Quando esco di casa mi seguono con lo sguardo proprio fino a che scompaio dalla loro visuale, mi fanno una tenerezza; la gente del mio palazzo si è abituata a vedere le due "sentinelle" sempre in a-zione. Virgo addirittura ci passa anche la notte, godendosi il fresco serale-notturno ma SOLO SE lascio la por-tafinestra del terrazzo aperta in modo da poter rien-trare a suo piacimento, altrimenti gratta alla porta e non ci vuole stare!!! NO KOMMENT, comporta-mento da Husky in puro stile :-)

Da: "Vicky" <[email protected]> Oggetto: Info Banca Dati Data: martedì 9 maggio 2006 17.56 Salve....ho un husky da circa otto mesi, adesso ha 13 mesi si chiama ICE e' stupendo un cane davve-ro meraviglioso, ho adottato questo cucciolo dopo che il mio cagnolino era morto e l'ho fatto rispon-dendo ad un annuncio su internet il quale diceva che lo regalavano poiché avrebbero chiuso l'alle-vamento...ma ahime' di li' a pochi giorni abbiamo scoperto che forse, anzi quasi certamente lo rega-lavano poiché Ice é nato con i testicoli in addome, ora da circa una settimana é stato operato a Pisa presso l'università' veterinaria inizia a guarire e ad avere di nuovo voglia di correre e giocare... Ice mi ha comunque regalato tanto amore... ecco al mo-mento che l'ho adottato non avevo nemmeno idea di che razza meravigliosa sono gli husky ora posso iniziare a capire cosa é la passione per questi ani-mali così stupendi, e vorrei attraverso di voi scopri-re se e' possibile il suo albero genealogico.

Da: "Gloria" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: cuccia "a castello" Data: sabato 24 giugno 2006 10.21 Vedi che i miei cani sono intelligenti a tal punto da sfruttare la mia idea innovativa della cuccia "a ca-stello" ?? Una sopra ed una sotto, meglio di così non si può!!

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Da: "Giulio Benedetti" <[email protected]> A: "'Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Data: sabato 25 marzo 2006 13.03 Vi ringrazio per la copia del vostro giornale, mi è giunta stamani per posta, con le sue bellissime fo-to! Purtroppo non posso fornirvi foto della nostra cucciolona, in quanto nonostante i tentativi del suo babbo (io), la sua mamma (la mia ragazza) non è ancora convinta nel dare foto ad estranei: magari quando ci saremo conosciuti! (*) La nostra Sheila ha un anno e 3 mesi, ed ha due bellissimi occhi azzurri. Ha chiaramente il carattere ribelle degli husky, e si trova spesso a dover cerca-re di comprendere il difficile carattere dei suoi pa-droni: la mia ragazza, madre estremamente ap-prensiva e protettiva la terrebbe sempre attaccata a lei e al suo guinzaglio. Io (forse esagerando) la vorrei sempre libera: per questo sono sempre alla ricerca di nuovi posti dove farla correre: credo sia anche un modo per tenerla sempre più legata a noi, senza farle venire voglia di esplorare nuovi mondi, magari saltando qualche recinto.... Inoltre è estremamente scherzosa: conoscendo la mia severità e la mia volontà di imporle determina-te regole di bon-ton, mi prende spesso in giro pro-vocandomi con atteggiamenti di sfida ma giocosi.

Da: <[email protected]> Elena, Mauro e Joy Data: sabato 15 luglio 2006 8.38 Buongiorno Laura, Splendido anche questo numero del giornalino, come sempre. Che bello trovare l'articolo proprio sul libro che stavo leggendo: quattro zampe sulla neve. E' in carta patinata e ha delle foto spettacola-ri ! Grazie mille per aver pubblicato la foto della mia palla di pelo intenta a magiare mascarpone Qui tutto bene, la muta è finita e finalmente pos-siamo fare le nostre passeggiate senza seminare un sentiero di pelo tra i rovi. Buon week end, vi seguo sempre con affetto.

Da: "peterpan" ivano mercanzin Oggetto: Re: Info Cucciolate Data: giovedì 18 maggio 2006 19.39 scusatemi, la rivista e' arrivata e ho visionato an-che una bellissima cucciolata, ed e' stato molto e-ducativo perchè i bimbi così si sono resi conto e anche i loro genitori che per gestire bene qualsiasi animale e soprattutto dei bellissimi cani come gli Husky ci vuole dedizione e attenzioni e al momento i miei bimbi sono ancora piccoli. Alla prossima vol-ta, grazie di tutto

(*) Fatta amicizia con la passeggiata ai Monti Lariani

Da: "gabriella" <[email protected]> A: "Siberian Husky Club Italia Oggetto: 2° invio in quanto forse nn ti è pervenuto Data: mercoledì 24 maggio 2006 13.13 Ciao !!! hai perfettamente ragione......ero convinta di averti risposto, perchè i giorni in cui ho ricevuto i Vs giornalini ho fatto parecchie mail, argomento "husky", alla ricerca di un cucciolo...Ma poi control-lando nella posta inviata mi sono resa conto di nn averlo fatto !!! Scusami .... E' veramente molto interessante quello che scrive-te e traspare dai Vs.scritti quanto amate questa bellissima razza!! Per me è come entrare in un mondo sconosciuto, nn sapevo ci fossero così tan-ti appassionati. L'esperienza che io ho di husky è legata solo al bellissimo ricordo che mi porto den-tro del ns. Armin. Gli volevamo tutti un gran bene!!

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C O N V O C A Z I O N E

A S S E M B L E A G E N E R A L E D E I S O C I

L’Assemblea Generale dei Soci dell’SHC-I è convocata in Gallarate (VA) Via Pietro Gobetti n.11 – sala riunioni segreteria – alle ore 12,00 in prima convocazione ed alle ore 13,00 in seconda e ultima convocazione, per il giorno:

Sabato 11 novembre 2006

Con il seguente ordine del giorno: 1. Nomina del Presidente e di n.2 scrutatori 2. Relazione Annuale 3. Approvazione bilancio consuntivo anno 2006 4. Presentazione bilancio preventivo anno 2007 5. Votazioni rinnovo cariche sociali triennio 2007-2009 6. Quota Sociale anno 2007 7. Scrutinio delle schede 8. Proclamazione eletti 9. Varie ed eventuali

INDICAZIONI STRADALI: • Autostrada Milano-Laghi x Varese - uscita Gallarate (solo piste automatiche) • Dal casello subito a destra – sempre dritto fino a piazza alberata (Giulio Cesare) con chiesa • Al semaforo a destra – successivo semaforo a sinistra (via del lavoro) • Sottopasso ferrovia – al semaforo a destra ma subito a sinistra in via Monte Nevoso

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