63
Slide corso – 3 Teorie sociologiche e cultura Sociologia dei processi culturali Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea in Comunicazione pubblica e d’impresa Prof. Marco Bruno - Prof. Fiorenzo Parziale Anno accademico 2017-2018 1 Corso di NOTA BENE Questo materiale è solo un supporto alle lezioni tenute in aula e non è MAI sostitutivo dei testi d'esame . L’uso scientifico e divulgativo di questi materiali è libero, a condizione che se ne citi l’autore e la provenienza. (M. Bruno, F. Parziale, 2018, Materiali del corso di Sociologia dei processi culturali, Sapienza Università di Roma, Dip. di Comunicazione e Ricerca sociale) Per informazioni: [email protected], [email protected]

Sociologia dei processi culturali · Sociologia dei processi culturali Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea in Comunicazione

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

  • Slidecorso–3Teoriesociologicheecultura

    Sociologia dei processi culturali Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea in Comunicazione pubblica e d’impresa

    Prof. Marco Bruno - Prof. Fiorenzo Parziale Anno accademico 2017-2018

    1

    Corso di

    NOTABENEQuestomaterialeèsolounsupportoallelezionitenuteinaulaenonèMAIsostitutivodeitestid'esame.L’usoscientificoedivulgativodiquestimaterialièlibero,acondizionechesenecitil’autoreelaprovenienza.(M.Bruno,F.Parziale,2018,MaterialidelcorsodiSociologiadeiprocessiculturali,SapienzaUniversitàdiRoma,Dip.diComunicazioneeRicercasociale)Perinformazioni:[email protected],[email protected]

  • Teorie del «riflesso»

    •  Se la cultura è fatta di significati sociali, che rapporto c’è tra mondo sociale e oggetti culturali?

    •  La cultura come specchio, riflesso della vita sociale. •  Il significato di un particolare oggetto culturale sta

    nelle strutture sociali e nei modelli che esso riflette. •  Due approcci teorici nettamente diversi ma con una

    medesima teoria del legame tra società e cultura: teoria del riflesso. –  Marxismo –  Funzionalismo

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 2

  • Teorie del riflesso Idealismo – dal cielo alla terra

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 3

    Secondo l’idealismo, la cultura è la materializzazione di idee, di spirito, bellezza e verità universale; come tale è separata dall’esistenza materiale. L’ideale precede, anche per importanza, il materiale. Mito della caverna. Realtà, forme e apparenze Significati come riflesso di concetti che rimandano a idee pure

  • Teorie del riflesso Idealismo – dal cielo alla terra

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 4

    Al di là di ogni apparenza si trova un’idea o una forma Il letto su cui dormiamo, realtà materiale pura apparenza, la realtà è una forma preesistente, il Letto. La teoria platonica delle forme ha tre componenti, la forma, l’apparenza e l’arte Tre tipi di creatori. 1.  Dio, il creatore, che produce il letto reale nella sua

    forma ideale. 2.  L’artigiano che produce il letto materialmente. 3.  Il pittore che fa una riproduzione del letto materiale

  • Forme ideali

    Esseri umaniDio

    Apparenze materiali nel mondo riflettente le forme

    PubblicoArtista

    Arte riflettente il mondo materiale

    L’arte, come quella prodotta dal pittore, è una

    copia imperfetta di una copia imperfetta e si basa

    su una comprensione irrazionale e mediocre di

    ciò che vorrebbe rappresentare

    La cultura è meno chereale, meno

    fondamentale di ciò che essa riflette

    Dal cielo alla terra

    W. Griswold, Sociologia della cultura, il Mulino, Bologna 2005

    Teorie del riflesso Idealismo – dal cielo alla terra

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 5

    L’arte, come quella prodotta dal pittore, è una copia imperfetta e si basa

    su una comprensione irrazionale e mediocre di

    ciò che vorrebbe rappresentare

    La cultura è meno che reale, meno fondamentale

    di ciò che essa riflette

  • Teorie del riflesso “Dalla terra al cielo”. L’approccio materialista alla cultura

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 6

    Idealismo La cultura può essere compresa come materializzazione delle idee, dello spirito, della bellezza e della verità universale. Idealismo kantiano, Hegel, Marx e i giovani hegeliani, Feuerbach e Marx

  • Teorie del riflesso “Dalla terra al cielo”. L’approccio materialista alla cultura.

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 7

    Feuerbach, lo spirito del tempo è un prodotto di condizioni materiali. Esempio religione: gli esseri umani creano gli dei ma poi prendono per reale la loro stessa creazione, la adorano e ne diventano dipendenti.

    Marx e il materialismo storico: le condizioni sociali e materiali danno forma (plasmano) la cultura La struttura e la sovrastruttura (determinata dalla struttura).

  • IL MARXISMO

    Qual è il rapporto tra significati culturali e realtà sociale? La concezione materialista implica “che la religione, i valori, l’arte, le idee, le leggi e la cultura in generale sono i prodotti della realtà materiale” (Griswold, p. 47). I significati culturali sono dunque una sovrastruttura che si edifica e in qualche modo riflette l’infrastruttura materiale, ciò che gli uomini producono nel loro sforzo di trasformare il mondo per adattarlo ai propri bisogni.

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 8

  • Marxismo: oltre la banalizzazione

    «Nella produzione sociale della loro esistenza, gli uomini entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro volontà, in rapporti di produzione che corrispondono a un determinato grado di sviluppo delle loro forze produttive materiali. L’insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, ossia la base reale su cui si eleva una sovrastruttura giuridica e politica, e alla quale corrispondono forme determinate di coscienza sociale. Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini a determinare il loro essere, ma al contrario il loro essere sociale che determina la loro coscienza» (Marx, 1859, trad.it. 1971, 5)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 9

  • M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 10

    «Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione. La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi e proprio quando sembra ch’essi lavorino a trasformare se stessi e le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli spiriti del passato per prenderli al loro servizio […] Così il principiante che ha imparato una lingua nuova la ritraduce continuamente nella sua lingua materna ma non riesce a possederne lo spirito e ad esprimersi liberamente se non quando si muove in essa senza reminiscenze, e dimenticando in essa la propria lingua d’origine» (Marx, 1852, trad.it. 1997, 46).

  • M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 11

    «Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione. La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi e proprio quando sembra ch’essi lavorino a trasformare se stessi e le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli spiriti del passato per prenderli al loro servizio […] Così il principiante che ha imparato una lingua nuova la ritraduce continuamente nella sua lingua materna ma non riesce a possederne lo spirito e ad esprimersi liberamente se non quando si muove in essa senza reminiscenze, e dimenticando in essa la propria lingua d’origine» (Marx, 1852, trad.it. 1997, 46).

    Riferimento a ruolo cultura (es. tradizione) in particolare nel giovane Marx

  • Dialettica uomo-natura-società 

    •  L’uomo trasforma (praxis) la natura insieme agli altri uomini = dimensione sociale del lavoro = costruzione storico-sociale della società e dell’uomo (produttore di se stesso): in questo senso l’essere determina la coscienza (anticipazione dell’io sociale) 

    •  Il lavoro è espressione dell’uomo, che realizza se stesso trasformando la natura secondo le sue idee e i suoi progetti, ossia: oggettivandosi in essa, umanizzandola (in ciò si differenzia dagli animali: es. api); 

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 12

  • •  Il ragno compie operazioni che assomigliano a quelle del tessitore, l’ape fa vergognare molti architetti con la costruzione delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin da principio distingue il peggior architetto dall’ape migliore è il fatto che egli ha costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera  (Marx, Il capitale, 1867) 

    •  Si possono distinguere gli uomini dagli animali per la coscienza, per la religione, per tutto ciò che si vuole; ma essi cominciarono a distinguersi dagli animali allorché incominciarono a produrre i loro mezzi di sussistenza(…). La prima azione storica è la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni [primari], è la produzione della vita materiale stessa  (Marx-Engels, Ideologia tedesca, ed. postuma 1932) 

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 13

  • Il cambiamento sociale frutto di contraddizioni sociali

    •  Cambiamento delle società frutto della lotte di classe (classe dominante vs classe dominata)

    •  Contraddizioni tra forze produttive (lavoro, tecnologia) e rapporti di produzione (rapporti tra gli uomini associati nella produzione di beni materiali) 

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 14

  • Esempio di contraddizione sociale

    All’interno del feudalesimo si sviluppano le città e con esse una nuova forza produttiva, la borghesia, che entra in contraddizione con i rapporti sociali fondati sui titoli nobiliari e la proprietà della terra anziché sul commercio di beni = superamento del feudalesimo e nascita del capitalismo  v. Slides su Ideologia

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 15

  • Teorie del riflesso “Dalla terra al cielo”. L’approccio materialista alla cultura. LA SCUOLA DI FRANCOFORTE

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 16

    •  Intellettuali di matrice filosofica e sociologica riuniti intorno all’Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, fondato nel 1923

    •  Nel 1933 i suoi membri si trasferiscono negli USA perché perseguitati (i membri del nucleo fondatore sono di origine ebraica)

    •  Dopo la seconda guerra mondiale alcuni torneranno in Germania

    •  Formazione marxiana, anche se si rifanno anche a Kant, Weber, Simmel, Freud

  • Protagonisti e visione di fondo

    •  Walter Benjamin (1892-1940); Theodor W. Adorno(1903-1969); Max Horkheimer (1895-1973); Herbert Marcuse (1898-1979); Erich Fromm (1900-1980); Jürgen Habermas (1929)

    •  Critica al capitalismo e a qualsiasi totalitarismo

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 17

  • Coordinate teoriche

    •  Modernizzazione ha potenzialità emancipatrici ma è anche motore della razionalizzazione strumentale, della pervasività della tecnologia come attività di manipolazione della natura e degli uomini

    •  L’uomo è alienato e ridotto a consumatore: il divertimento diventa complementare al lavoro e il capitalismo espande sempre più la sua sfera in ambiti un tempo non mercificati (servizi alla persona, divertimento, famiglia..)

    •  Colonizzazione dei mondi vitali (Habermas, 1981)

    Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 18

  • M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 19

    Analisi culturale empirica in funzione dell’obiettivo di una riforma sociale = Ricerche sull’autorità e sulla cultura di massa. Löwenthal e lo studio sulle biografie dei personaggi famosi riportate nelle riviste popolari: dalla centralità della produzione (inventori, imprenditori, etc.) al consumo (stelle del cinema e dello sport) Adorno e la musica popolare: musica jazz come ripetizione del già noto. La natura antidemocratica della cultura popolare

  • Industria culturale e consenso

    •  La industria culturale (tv, radio, cinema..) produce il consumatore e plasma i suoi gusti (le indagini di mercato sono una tecnologia di controllo e produzione in serie di gusti e identità..)

    •  L’energia che gli individui potrebbero canalizzare per modificare fenomeni (= rivoluzione sociale, politica e culturale) viene neutralizzata dalla spinta ai consumi: riconciliazione del lavoratore con l’ordine sociale

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 20

  • RAYMOND WILLIAMS E IL NEOMARXISMO

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 21

    Cultura determinata dalle condizioni materiali. Le idee dominanti di una società sono le idee della sua classe dominante, ma cultura fornisce anche le «armi della critica»

    Raymond Williams (1973) e il tema della “determinazione”: determinare in Marx non vuol dire strettamente causare, non “predire compiutamente” ma “porre limiti, fare pressione”. Sovrastruttura influenzata ma non strettamente determinata, dipendente, dalla struttura.

  • Teorie del riflesso CULTURA E SIGNIFICATO NEL FUNZIONALISMO

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 22

    «L’essenza del funzionalismo è che le società umane, per conservarsi, esprimono bisogni concreti, e le istituzioni sociali sorgono per soddisfare tali bisogni» (Griswold, p. 52). In quest’ottica «ogni livello sociale - la cultura, la politica, l’economia, l’ordine sociale - fornisce input e riceve output da ogni altro livello. Ogni livello è adattato a, o riflette, ogni altro livello. Così, la cultura riflette la società proprio come la società riflette la cultura» (Ibidem)

  • Dal funzionalismo antropologico a quello sociologico

    •  Modello funzionalista: Malinowski, Radcliffe-Brown in antropologia, Durkheim e Parsons in sociologia

    •  La cultura serve a garantire la coesione sociale, la sopravvivenza della società: es. Stato mediante scuola garantisce socializzazione di base (primaria) e corporazioni professionali garantiscono socializzazione specialistica (secondaria), funzionale a garantire la divisione sociale del lavoro in società complesse come quella moderna (Durkheim)

    •  Il funzionalismo è in buona parte influenzato da uno dei padri fondatori della sociologia, Durkheim

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 23

  • La scuola francese di Durkheim

    Émile Durkheim (1858-1917): la sociologia studia fatti sociali, ossia costrizioni esterne alla volontà dei singoli individui Rivista Année Sociologique (Durkheim, Mauss, Hubert, Herz..) La sociologia si serve del metodo antropologico per rilevare dati utili alla costruzione di modelli di teoria sociale = individuazione leggi sociali (positivismo) Es. Le forme elementari della vita religiosa, 1912

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 24

  • Differenze con l’antropologia

    •  Durkheim non vuole evidenziare la variabilità delle culture, bensì individuare tratti universali della società: es. religione svolge la funzione di organizzare la società e venerarla = coesione sociale

    •  Dimensione simbolica è centrale nella società = interazioni fondate su rituali che rendono possibile la costruzione della società

    •  Azione sociale guidata da norme e valori che sono generate dalle interazioni rituali

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 25

  • La cultura per Durkheim

    •  Il sociologo francese non parla mai di cultura, ma al tempo stesso fonda la sua prospettiva su concetti quali anomia, forme di classificazione, morale = cultura come bussola che orienta l’agire sociale

    •  Infatti Durkheim critica l’utilitarismo: gli attori non agiscono sulla base di interessi oggettivi perché questi ultimi sono culturalmente definiti. Detto diversamente il contratto tra gli individui presuppone una fiducia nell’altro (rispetto del contratto) = solidarietà precontrattuale

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 26

  • La Solidarietà sociale

    •  Con questo concetto la scuola francese intende il modo in cui la società si tiene insieme attraverso la cooperazione: ne La divisione del lavoro sociale (1893) Durkheim distingue tra la solidarietà meccanica delle società meno differenziate e la solidarietà organica della società industriale moderna

    •  Il culto dell’individualità (es. oggi creatività, autorealizzazione) come oggetto sacro della società moderna

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 27

  • Le rappresentazioni collettive

    •  Forme del pensiero cognitivo, credenze religiose, miti, norme, valori non sono semplicemente comunicabili e condivise tra i membri della stessa società, ma una volta istituite si pongono come oggettive, esterne al soggetto

    •  Socializzazione verticale attraverso la quale un individuo diventa membro della società (impara a pensare, sentire, agire) = modi di pensare/agire/sentire sono esterni al soggetto (es. figlio) che li apprende dall’ambiente in cui si trova (es. famiglia) = provare timore, vergogna, esaltazione per un dato comportamento non dipende dal comportamento in sè, ma da come esso è definito dalla società e dal fatto che noi abbiamo INTERIORIZZATO questa forma di classificazione della realtà

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali 28

  • Formazione della società e dimensione simbolica collettiva

    •  Dalla interazione degli individui emergono definizioni della realtà che prendono forma per combinazione ed eccedono la definizione dei singoli

    •  Così la società è qualcosa di più e di diverso dalla somma delle parti, dalla somma degli individui

    •  Rappresentazioni simboliche si formano al di sopra degli individui, sono strutture che vengono poi interiorizzate dal singolo = costrizione sociale su individuo

    •  L’associazione umana produce un sentire comune che è una sintesi collettiva

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 29

  • L’effervescenza culturale (in E.Durkheim, Le forme elementari della vita religiosa, 1912)

    Più persone riunite insieme sviluppano una EFFERVESCENZA COLLETTIVA (energia+passione) = proiettano all’esterno credenze alle quali attribuiscono una forza superiore (è la forza della società, afferma Durkheim)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 30

  • Funzione di norme e valori, schemi di classificazione, riti, etc.

    Regolano la vita individuale Consentono sopravvivenza della società L’ordine sociale è dunque cognitivo e morale Questi elementi appartengono alla cultura, sono frutto dell’azione degli individui, però questi ultimi non riescono a plasmarli a piacimento una volta che sono stati istituiti (es. noi non possiamo come singoli cambiare a piacimento la grammatica o il lessico della nostra lingua)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 31

  • Funzionalismo. Talcott Parsons: il sistema sociale (1902-1979)

    La cultura (sistema ordinato di simboli, componenti interiorizzate della personalità, modelli istituzionalizzati di comportamento) fornisce le motivazioni all’attore: •  organismo (Adattamento) •  personalità (Goal: scopo) •  sistema sociale (Integrazione dei ruoli) •  sistema culturale (Latency: trasmissione motivazioni)

    Parsons è influenzato da teorie cibernetica: società come sistema suddiviso in sottosistemi. I sotto-sistemi dotati di più informazioni e meno energia controllano quelli dotati di più energia e meno informazioni: la cultura controlla il sistema sociale, questi due controllano personalità e organismo. L’organismo è controllato da tutti gli altri sottosistemi.

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 32

  • Il ruolo della cultura in Parsons

    •  Da strumento di adattamento (visione antropologica) a funzione normativa (prescrive cosa fare, fornisce motivazioni)

    •  La psiche controlla l’organismo, ma è limitata dal sistema sociale e ancor più dal sistema culturale (influenza di Freud su Parsons)

    •  La cultura è considerata un sistema già dato (di cui non si indaga l’origine) che influisce sulla vita individuale e sociale: è come la “benzina” per l’auto..motiva l’individuo all’azione e fa funzionare la società

    •  Studiare la cultura consente per Parsons capire come una società è organizzata: solo in questo senso possiamo parlare di concezione della cultura come riflesso della società

    •  Rispecchiamento: la società per funzionare si dà dei modelli di comportamento condivisi, ossia la cultura che quindi orienta l’azione individuale, funge da bussola

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 33

  • Teorie del riflesso Cultura e significato nel funzionalismo

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 34

    Sia l’ipotesi marxista che quella funzionalista, pur riconoscendo che la cultura e la struttura sociale esercitano una mutua influenza una sull’altra, tendono ad accentuare un freccia causale che va in una sola direzione: la società causa (o determina, o plasma, o influenza) la cultura intesa come strumento capace di riprodurre i rapporti di potere politico-economico dominanti (marxismo) o di fornire i modelli di comportamento (funzionalismo)

    Si presuppone una forte congruenza tra cultura e società

  • L’idea di cultura in altre due tradizioni sociologiche

    •  Scuola di Chicago: la scoperta dei processi culturali (vs sistema culturale dato: funzionalismo) e il ruolo dell’interpretazione

    •  Storicismo e neokantismo tedesco: Weber e Simmel

    sostengono l’unione di comprensione e spiegazione nelle scienze sociali, ed evidenziano il ruolo attivo delle idee nel cambiamento sociale

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 35

  • La Scuola di Chicago

    •  Sociologia statunitense delle origini (inizio Novecento) = indagine empirica della vita nella metropoli emergente (Chicago passa da 5.000 abitanti nel 1837 a 1 milione di abitanti nel 1890)

    •  Metropoli e differenziazione sociale e simbolica: la città nella città, le subculture collegate alle migrazioni

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 36

  • M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 37

    La città come spazio sociale (Scuola di Chicago: Park, Burgess, Wirth): Le città entro la città, ossia la peculiarità della metropoli

    Quartieri operai e popolari, quartieri piccolo borghesi, quartieri medio-alto borghesi L’analisi va fatta anche a livello diacronico: spostamento dei gruppi sociali all’interno della stessa città = cambiamento morfologico della città

  • Risultati principali

    •  Differenziazione e segregazione •  Nascita dell’opinione pubblica attraverso comunicazione di

    massa •  Prevalenza delle relazioni secondarie su quelle primarie •  Individualizzazione e intellettualizzazione (Park è influenzato

    dall’analisi di Simmel: v. dopo) •  Cultura come sistema di significati che forgia identità

    •  George Herbert Mead (1934): mente e identità emergono dall’interazione simbolica = centralità dei simboli e negoziazione dei significati

    Interazionismo simbolico

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 38

  • Il ruolo dell’interpretazione

    •  Per capire i processi di insediamento e di conflitto degli immigrati bisogna considerare il ruolo di mediazione svolto dal sistema di atteggiamenti prodotto dalla socializzazione a una specifica cultura

    •  William Thomas e Florian Znaniecki in Il contadino polacco in Europa e in America (1918-1920) analizzano il processo attraverso il quale la cultura di provenienza dei migranti polacchi incide sulla loro capacità di integrazione nella società statunitense

    •  Centralità dell’etnografia (analisi di foto, documenti, corrispondenza) per comprendere i significati attraverso i quali gli attori definiscono la realtà sociale e agiscono nei suoi confronti (teorema di Thomas coniato nel 1928: Se gli uomini definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 39

  • Cultura come fonte di identità e resistenza verso mutamento esogeno

    •  Identità e cultura sono connesse (al contrario di Cuche che evidenzia la loro differenza) = integrazione attraverso attività delle associazioni di migranti orientate alla conservazione della memoria e delle radici culturali (concezione ancora tradizionale di cultura come monolite, nonostante riconoscimento della processualità insita nell’interazione sociale)

    •  I coniugi Lynd e lo studio di Middletown (1929) = osservazione partecipante e studio di comunità su una città attraversata da profondi cambiamenti economici e tecnologici. Tali cambiamenti non furono accettati passivamente dagli abitanti che rimasero ancorati alle tradizioni e consuetudini di sempre = crescita del conformismo a livello individuale e isolamento sociale perché i legami sociali furono spezzati ma gli abitanti non erano riusciti ad adattarsi al nuovo contesto

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 40

  • La tradizione tedesca

    •  Fine Ottocento-Inizio Anni Trenta del Novecento. Si tratta di gruppo di intellettuali tedeschi legati al neokantismo e allo storicismo; non si può parlare di una vera e propria scuola sociologica, almeno nelle origini

    •  Continuazione del dibattito sul metodo delle scienze sociali avviato dallo storico Wilhem Dilthey nella seconda metà dell’Ottocento: scienze umane trattano non di cose, ma di uomini che sono esseri autonomi e liberi = no leggi sociali! (anti-positivismo vs scuola francese: v. Durkheim)

    •  Contro il metodo nomotetico delle scienze naturali si propone il metodo idiografico (fenomeni storico-sociali sono unici, vanno compresi nella loro individualità): comprensione (Verstehen come immedesimazione intuitiva) vs spiegazione (Erklaren, individuazione di rigidi nessi causali)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 41

  • Max Weber (1864-1920) e Georg Simmel (1858-1918)

    •  Riprendono questo dibattito metodologico, ma pur distinguendo tra scienze della natura e scienze della cultura, ritengono che comprensione e spiegazione siano due aspetti dello stesso processo cognitivo

    •  Simmel propone addirittura un monismo metodologico = stesso metodo per scienze della natura e scienze della cultura; a differenza dei positivisti (anche loro sostenitori di un unico metodo scientifico), però, crede che debbano essere le prime ad imitare le seconde e non viceversa: anche gli scienziati naturali selezionano dalla molteplice realtà solo alcuni aspetti, interpretano i fatti sulla base del contesto storico-culturale in cui agiscono (es. modificazioni dei paradigmi scientifici)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 42

  • L’azione sociale dotata di senso

    •  La sociologia di Weber è detta comprendente perché individua come oggetto del suo studio L’AZIONE SOCIALE: le azioni umane sono tutte dotate di senso

    •  Le azioni sociali sono azioni dotate di senso + orientate socialmente, cioè rivolte ad altri individui

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 43

  • La cultura per Max Weber

    Sezione finita dell’infinità priva di senso del divenire del mondo, alla quale è attribuito senso e significato dal punto

    di vista dell’uomo (Weber, 1922)

    Riflessione: Proviamo a riflettere sul senso delle nostre azioni quotidiane, proviamo a comparare ciò che noi

    facciamo con quello che facevano i nostri coetanei 100 anni fa. Cosa è il senso? Cosa ha senso? Il senso è

    oggettivo o è sempre situato in un dato contesto sociale, storico, e parte dal punto di vista del singolo calato in tale

    contesto?

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 44

  • Il metodo scientifico e il ruolo della cultura

    •  I concetti, nella scienza come nella vita ordinaria, sono strumenti di conoscenza della realtà: è l’uomo a dare senso= ma i concetti sono un prodotto storico-sociale

    •  L’impulso a conoscere è generato dai nostri valori: la scienza segue un metodo impersonale, rigoroso, fondato su riscontro empirico, ma a monte lo scienziato sceglie un dato oggetto di studio sulla base di valori e la sua interpretazione dei fatti è culturalmente orientate

    •  Non esistono fatti separati fuori dalla mente degli uomini, ma esiste un contesto che l’uomo interpreta

    •  L’indagine non deve essere pilotata da assunzioni normative su ciò che secondo noi è giusto o desiderabile, ma nemmeno deve assolutizzare le conclusioni come le uniche oggettive (vero assoluto) = DOBBIAMO ESPLICITARE DA QUALE PUNTO DI VISTA SIAMO PARTITI (esplicitare i presupposti)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 45

  • Spiegazione causale e comprensione

    •  Il Verstehen rappresenta il primo passo di un processo di imputazione causale (Erklaren): lo scienziato è un attore che attribuisce significati alla realtà; nel caso delle scienze sociali l’oggetto di studio è l’azione sociale dotata di senso

    •  Cultura e uomini sono prodotti storico-sociali (il nostro modo di agire, pensare e sentire si modifica nel tempo)

    •  Le cause di un evento storico-sociale sono molteplici, noi possiamo coglierne solo alcune sulla base dei concetti che ci permettono di far luce sulla realtà

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 46

  • •  Interpretazione = elaborare ipotesi a partire dalla selezione di alcuni concetti e di un dato punto di vista sulla realtà sociale (azioni sociali)

    •  Comprensione = analisi dell’agire dotato di senso orientato agli altri: significato dell’azione sociale, motivazioni degli attori

    •  Spiegazione = dopo tale selezione, il senso soggettivo studiato può essere spiegato causalmente = le motivazioni di partenza di uno o più attori quali effetti sociali voluti o non voluti hanno prodotto?

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 47

  • Teorie del riflesso (e oltre) Cultura e significato in Weber (e nei suoi eredi)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 48

    «Sono gli interessi (materiali e ideali), e non le idee, a dominare immediatamente l’agire dell’uomo. Ma le “concezioni del mondo”, create dalle “idee”, hanno spesso determinato - come chi aziona uno scambio ferroviario - i binari lungo i quali la dinamica degli interessi ha mosso tale attività» (Weber, 1920, p. 352).

    Sia l’ipotesi marxiana, sia quella funzionalista, sia quella weberiana implicano, dunque, una qualche corrispondenza tra cultura e mondo sociale. Esse però sottovalutano sia il ruolo degli esseri umani attivi che producono la cultura o che, essendone i depositari, la trasmettono, sia il ruolo di coloro che ricevono i messaggi culturali, che interpretano, accettano o rifiutano i significati culturali.

  • Teorie del riflesso (e oltre) Cultura e significato in Weber (e nei suoi eredi)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 49

    Max Weber in uno dei sui saggi più famosi (L’etica protestante e lo spirito del capitalismo) analizza come un insieme di idee influenzò all’epoca il modo in cui la gente lavorava, spendeva il suo denaro e organizzava la vita economica. Egli «non negava che la gente perseguisse i suoi interessi materiali - a questo riguardo egli prese l’homo faber come punto di avvio - ma sosteneva che le loro idee, le loro culture plasmavano precisamente le forme in cui essi perseguivano questi interessi» (Griswold, p. 61).

  • Il ruolo attivo delle idee: la cultura produttrice di cambiamento sociale

    Molti studiosi ritengono che le istituzioni religiose siano conservatrici e sostengano lo status quo. Weber nota come la religione serva anche a giustificare l’incongruenza tra destino e merito, legittimando (Marx) la stratificazione sociale attraversi la “teodicea” (es. dottrina della predestinazione e dottrina indiana del karman). Tuttavia, egli sottolinea che la religione è stata anche un potente fattore di mutamento sociale, un fattore di rottura della tradizione.   Le idee religiose sono state storicamente delle ‘potenze rivoluzionarie’ capaci di indurre profonde trasformazioni negli assetti sociali e culturali

    Più in generale per Weber (ma anche per Simmel) le concezioni del mondo sono pubbliche, socialmente condivise

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 50

  • L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1906)

    •  Il capitalismo è un fenomeno macro, effetto non voluto e sistemico derivante dalla combinazione e aggregazione di azioni individuali

    •  • Senso del dovere soprattutto verso la vocazione di imprenditore capitalista;

    •  NON desiderio di lusso, piacere, edonismo, ma parsimonia, sobrietà, “ascetismo intramondano”;

    •  Necessità di realizzare questa vocazione = metodo, organizzazione, calcolo, precisione: ruolo delle burocrazie (impersonalità, prevedibilità, etc. = forma più razionale di esercizio del potere)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 51

  • Formazione della borghesia : imprenditori di ceto medio che credono nel lavoro non come mezzo per altri fini terreni, ma come principio di

    riconoscimento dei segni della salvezza (la predestinazione calvinista) e “chiamata”/vocazione (l’uomo serve Dio con una professione:

    luteranesimo)

    Sviluppo delle imprese e del mercato

    Creazione del sistema capitalistico

    NB. Weber sostiene che è sbagliato sia assolutizzare la spiegazione economicista del capitalismo (calvinismo nato per trovare una giustificazione più consona all’agire economico del capitalista), sia questa spiegazione culturalista (calvinismo ha

    prodotto il capitalismo) = si tratta di 2 spiegazioni parziali, dipendenti dal punto di vista da cui partiamo

    Pagina 52

  • I processi culturali

    L’analisi weberiana ci consente di considerare la Cultura come un Processo e non come un mero Oggetto immodificabile

    Esempio: dall’ebraismo è sorto per rottura (e rielaborazione della

    tradizione) il cristianesimo, da quest’ultimo è sorta la religione islamica;

    Inoltre vanno considerate le influenze di altre tradizioni su una data religione: il cristianesimo è stato influenzato dallo stoicismo

    e dai riti orfici..etc. Meglio parlare, dunque, di processi culturali = come vedremo anche una cultura coesa e duratura è il risultato di ibridazioni

    (l’identità come meticciato..)

    Pagina 53

  • Neoweberiani

    Cultura (significati che si sedimentano in idee) e vita pratica delle persone Goldstone (1991) e lo studio culturale delle rivoluzioni nel XVII e XVIII secolo, con comparazione tra Europa e Asia: il ruolo delle religioni nelle concezioni del mondo, la differenza tra cristianesimo (concezione lineare) e religioni orientali (concezione ciclica)

    Pagina 54

  • La cultura dopo l’analisi weberiana

    Pagina 55

    Sistema di significati (coerenza che comporta stretta relazione tra cultura e società) o cassetta degli attrezzi (schemi/copioni/script cognitivi informali, fluidi, contraddittori, ma anche generalizzabili)? (Sewell, 1992) Ann Swidler (2001) e la fluidità della cultura (cassetta degli attrezzi): la classe media americana e la compresenza di due “ideologie” dell’amore, una romantica e l’altra “utilitaristica”

  • Georg Simmel

    •  Sociologia è studio delle forme di associazione tra gli uomini

    •  Sociazione = formazione di gruppi e istituzioni attraverso l’interazione tra gli individui

    •  La società è il nome con cui si indica una cerchia/gruppo di individui legati gli uni agli altri da legami di reciprocità

    Pagina 56

     Idee e società si influenzano

    reciprocamente

  • Filosofia del denaro (1900)

    •  Il denaro come equivalente universale (Marx) è la forma simbolica per eccellenza della modernità perché è il principale fattore di de-materializzazione che connota la nostra società

    •  Il denaro rinvia alle relazioni tra gli uomini, non ha più valore in sé (es. monete medievali)

    •  Contribuisce al processo di INTELLETTUALIZZAZIONE del mondo (concetto elaborato da Weber, 1920; ripreso da tanti, anche da studiosi della Scuola di Francoforte: v. prima)

    •  L’intelletto (capacità di calcolo e astrazione) prevale sulla ragione = azione strumentale (che in quanto tale è universalistica) e distacco dell’individuo dai molteplici stimoli esterni

    Pagina 57

  • L’uomo blasè nella metropoli moderna

    L'individuo blasè ostenta indifferenza e scetticismo e risponde in maniera smorzata a un forte stimolo esterno a causa di una precedente sovrastimolazione a cui si è così abituato da divenire meno ricettivo. Il blasè ha già visto tutto, è disincantato, tutto gli scivola addosso a differenza di chi provenendo dalla campagna può sentirsi disorientato ed anche incantato dalla città. Gli aspetti economici, l'economia monetaria e la divisione del lavoro alimentano anch'essi l'atteggiamento blasé. Il denaro è l'equivalente, l'unità di misura e spesso l'unico termine di confronto, di tutti gli innumerevoli oggetti, fra loro molto diversi, di cui dispone l'uomo. Oggetti per altro acquistati da un mercante e non da chi con fatica ed intelligenza li ha prodotti. Naturale conseguenza è la perdita dell'essenza e del significato delle cose. Tutto diventa opaco, la valutazione pecuniaria dell'oggetto finisce col divenire più importante delle sue stesse caratteristiche. Così l’individuo acquisisce l'insensibilità ad ogni distinzione qualitativa.

    Pagina 58

  • Individuo e Società: la dialettica hegeliana in Simmel

    In generale: Rapporto di reciproca costituzione, ma anche opposizione dialettica, tra individuo e sistema sociale Capacità dell’individuo di pensarsi altro, di sottrarsi alla società da cui pure dipende la sua azione e identità

    In particolare cosa avviene nella società moderna:

    •  Culture moderna ipertrofica = innovazione tecnologica e produzione crescente di sistemi informativi, prodotti artistici e tecnici

    •  Cultura oggettiva eccede la Cultura soggettiva, ossia la capacità di produzione di significati, di apprendimento e di memoria del singolo (si pensi oggi alle informazioni presenti in rete)

    •  Omologazione sociale e spinta all’eccentricità individuale = la moda (Simmel, 1908): v. culto della individualità in Durkheim (slides precedenti)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 59

  • La lezione che possiamo apprendere da Weber e Simmel

    •  La cultura media tra gli interessi ed i gruppi sociali, cioè convoglia l’azione sociale plasmando gli interessi: es. nel XVI secolo sia i mercanti europei che quelli cinesi erano mossi dall’interesse del guadagno, ma i primi svilupparono quell’atteggiamento metodico che portò allo sviluppo del capitalismo grazie (anche) alla logica ascetica implicitamente presente nella religione protestante; i cinesi erano invece spinti al conformismo sociale, alla devozione familiare e al prestigio sociale, tratti esaltati dal confucianesimo

    •  Centralità idee, senza necessariamente affermare che cultura determina assetti economici o politici

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 60

  • Teorie del riflesso e il diamante culturale

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 61

    Il riflesso e il diamante culturale

    Mondo sociale

    Oggetto culturale

    Creatore RicevitoreOrganizzazioni e sistemi

    che producono e distribuiscono oggetti culturali

    Persone che sperimentano cultura e gli oggetti culturali

    Il contesto in cui la cultura viene creata e sperimentata

    Simboli, credenze, valori e pratiche

    MarxFunzionalismo

    Weber

    W. Griswold, Sociologia della cultura, il Mulino, Bologna 2005

  • La sociologia della cultura e della conoscenza

    •  Il contesto tedesco favorì la maggiore attenzione dei sociologi prestata alla cultura, al punto che Alfred Weber (fratello di Max) parlò esplicitamente di sociologia della cultura

    •  In quegli anni Karl Mannheim, sociologo ungherese di ispirazione marxiana, migrato poi in Inghilterra, pose le basi della sociologia della conoscenza con Ideologia e Utopia, opera pubblicata nel 1929: analisi del condizionamento sociale del pensiero

    Il pensiero umano non è astratto e a-temporale, ma è storico, nel senso che si modifica in funzione della situazione in cui l’individuo agisce e si relaziona agli altri; non solo i valori e le norme sono prodotti culturali, ma il nostro stesso modo di pensare è socialmente condizionato. Ma quale connessione tra struttura sociale e idee? Il rapporto è reciproco?

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 62

  • Il prospettivismo e relazionismo di Mannheim

    •  Ognuno di noi guarda il mondo da un punto di vista socialmente situato, se cambia questo cambia anche il nostro modo di concepire la realtà

    •  Pluralismo di vedute in una società come l’attuale, stratificata in gruppi e classi sociali

    •  Stili di pensiero, prima ancora che di vita, sono socialmente variabili = + (sub-)culture

    •  In accordo con i risultati della psicologia sperimentale, forma e contenuto delle nostre percezioni dipendono dal modo, socialmente situato, di formulare i problemi

    •  Non solo le credenze erronee o illusorie sono storicamente e socialmente condizionate, ma anche la scoperta della verità (oggetto complesso)

    M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 63