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Slide corso – 4 Socializzazione. Legittimazione. Cambiamento culturale Sociologia dei processi culturali Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea in Comunicazione pubblica e d’impresa Prof. Marco Bruno - Prof. Fiorenzo Parziale Anno accademico 2017-2018 1 Corso di NOTA BENE Questo materiale è solo un supporto alle lezioni tenute in aula e non è MAI sostitutivo dei testi d'esame . L’uso scientifico e divulgativo di questi materiali è libero, a condizione che se ne citi l’autore e la provenienza. (M. Bruno, F. Parziale, 2018, Materiali del corso di Sociologia dei processi culturali, Sapienza Università di Roma, Dip. di Comunicazione e Ricerca sociale) Per informazioni: [email protected], [email protected]

Sociologia dei processi culturali SPC 2018... · 2018-04-18 · Slide corso – 4 Socializzazione. Legittimazione. Cambiamento culturale Sociologia dei processi culturali Sapienza

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Slidecorso–4Socializzazione.Legittimazione.Cambiamentoculturale

Sociologia dei processi culturali Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea in Comunicazione pubblica e d’impresa

Prof. Marco Bruno - Prof. Fiorenzo Parziale Anno accademico 2017-2018

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Corso di

NOTABENEQuestomaterialeèsolounsupportoallelezionitenuteinaulaenonèMAIsostitutivodeitestid'esame.L’usoscientificoedivulgativodiquestimaterialièlibero,acondizionechesenecitil’autoreelaprovenienza.(M.Bruno,F.Parziale,2018,MaterialidelcorsodiSociologiadeiprocessiculturali,SapienzaUniversitàdiRoma,Dip.diComunicazioneeRicercasociale)Perinformazioni:[email protected],[email protected]

1. LA TRASMISSIONE INTERGENERAZIONALE: LA SOCIALIZZAZIONE

•  La sociologia si pone il problema di come una data cultura sorga, operi e si trasformi = fenomeno storico sociale

•  Socializzazione come processo attraverso il quale le giovani generazioni apprendono implicitamente ed esplicitamente come vivere, divenendo membri della società

•  Dialettica individuo-società = dipendenza, reciproca costituzione, conflitto

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Più precisamente

•  A differenza del mondo animale, dove azioni e comportamenti sono trasmessi per lo più per via genetica attraverso un cospicuo bagaglio istintuale, per acquisire conoscenze che andranno poi a sostanziare azioni e comportamenti il mondo umano ha bisogno di un lungo periodo di apprendimento, visto lo scarso bagaglio istintuale.

•  SOCIALIZZAZIONE = processo mediante il quale l’individuo, pur avendo una certa predisposizione alla socialità e all’uso del linguaggio, diventa membro di un gruppo prima e di una più ampia comunità poi, cioè diventa pienamente sociale

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Trasmissione e conservazione

La società tende a riprodursi, sopravvivendo ai singoli individui: ricambio generazionale attraverso trasmissione di norme, valori, credenze, simboli Ma trasmissione non è lineare, è interattiva, si fonda su interpretazione, rielaborazione, dunque traduzione (e tradimento)

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La “individualizzazione”

•  L’individuo sviluppa la propria individualità col tempo, distinguendosi dal gruppo/gruppi nel quale si ritrova ad interagire (a partire dal gruppo familiare)

  •  L’IO E’ UN COSTRUTTO

SOCIALE, FRUTTO DELLE RELAZIONI NELLE QUALI E’ INSERITO

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Due prospettive differenti Socializzazione come condizionamento sociale: processo top-down

Socializzazione come interazione, apprendimento sociale

Prospettiva del condizionamento (es. Durkheim)

•  Strutture sociale incorporate, assimilate, che programmano inconsciamente modi di pensare e agire

•  Determinismo, ma resta valido il problema inerente ai meccanismi cognitivi: un certo tipo di linguaggio nasconde un insieme di concetti che pre-definiscono il campo entro il quale noi pensiamo

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“NOI SIAMO PARLATI” DAL LINGUAGGIO

Condizionamento: la teoria della socializzazione secondo Parsons (Parsons, Bales, 1955)

•  Teoria funzionalista che riprende Durkheim, ma lo integra con Freud

•  4 tappe in ordine cronologico, quella successiva è superiore a quella precedente; ogni tappa si caratterizza per un meccanismo e una crisi: 1. dipendenza madre-figlio/permissività/ crisi orale, 2. attaccamento amoroso/sostegno/crisi anale; 3 crisi edipica/ latenza (apprendimento quattro ruoli: madre, padre, genitori, figli)/rifiuto di reciprocità; 4. maturità/manipolazione delle sanzioni/crisi dell’adolescenza

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Prospettiva interazionista e dell’apprendimento sociale (es. Weber, ma prima ancora Herbert Mead)

•  l'IO: disposizione spontanea all'azione (l'IO è la mia risposta agli altri e alla società in generale) �

•  il ME: complesso di atteggiamenti organizzati di altri che l'individuo assume, cioè quelle idee su se stesso che l'individuo impara dagli altri (è una rappresentazione del mondo in cui mi vedono gli altri)�

•  Il sé come insieme di io e me, l’identità sorge dal rapporto di interazione dell’individuo con l’ambiente

•  Il gioco come attività di formazione del sé attraverso il riconoscimento dell’altro generalizzato

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Socializzazione e sviluppo morale (Kohlberg, 1971)

•  Sviluppo pre-convenzionale: singole attese di comportamento e logica dei punizione/ricompenza

•  Sviluppo convenzionale: attese di conformità generalizzate: ruoli sociali

•  Sviluppo post-convenzionale: autonomia soggettiva rispetto ai sistemi (norme trasmesse vs principi etici astratti: Habermas, 1976)

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2. IDENTITA’: Chi sono? Chi siamo?

•  Identità = vissuto come flusso continuo = orientamento a dare continuità alla nostra biografia (nonostante cambiamenti fisici e sociali noi percepiamo di essere sempre noi..che quel corpo e quella mente ci costituiscono..)

•  Continua oscillazione tra identificazione in determinati gruppi/attori sociali e individualizzazione

•  Condizionamento sociale e libertà = creatività socialmente regolata

•  Margini e definizioni di questa creatività sono storicamente determinati, cioè mutevoli nel tempo, e nello spazio (variabilità a seconda della società)

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Berger e Luckmann (1966), La costruzione sociale della realtà

•  Esteriorizzazione-Oggettivazione-Interiorizzazione

•  Socializzazione primaria e socializzazione secondaria

•  Identità e struttura di plausibilità (le reti sociali nelle quali siamo inseriti ci ricordano quotidianamente chi siamo, dandoci conferme: es. se continuo a frequentare il circolo ARCI sarà più probabile per me mantenere la visione del mondo che condivido con i compagni del circolo)

•  Ri-socializzazione e ri-strutturazione = la conversione dell’identità

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La ri-strutturazione dell’identità QUANDO LA MESSA IN DISCUSSIONE E’ TOTALE (ES. CONVERSIONE RELIGIOSA) SI ASSISTE ALL’ATTIVAZIONE DI NUOVI FORTI LEGAMI EMOTIVI TIPICI DELL’INFANZIA E L’IDENTITA’ SI RISTRUTTURA (SI GUARDA E SI RICONSIDERA LA PROPRIA BIOGRAFIA PASSATA CON UNO SGUARDO DEL TUTTO NUOVO). NON SI TRATTA DI MERA RI-SOCIALIZZAZIONE (SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA CHE SI SOVRAPPONE A QUELLA PRIMARIA DELL’INFANZIA)

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Ne il film “Balla coi lupi” il protagonista acquisisce il punto di vista dell’altro fino a divenire membro della comunità che osteggiava: da inglese ad indiano

3. ISTITUZIONALIZZAZIONE

•  Abitudinarietà e consuetudinarietà portano alcuni tipi di relazioni, e con esse status e ruoli, a consolidarsi = istituzionalizzazione come processo di sedimentazione di modelli di comportamento

•  Istituzioni intese come insieme di status e ruoli, e dunque modelli di comportamento, condivisi

NB. Status = posizione sociale (es. zio; poliziotto; docente); Ruolo = insieme di aspettative collegate a un dato status

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Socializzazione e persistenza della cultura

Aspetti fondamentali della cultura della società persistono grazie alla socializzazione: senso di vergogna quando non seguiamo

norme e valori profondamente interiorizzati

Controllo interno più efficace di controllo sociale esterno per norme (es. autodisciplinamento del «lavoratore cognitivo» che,

acquisito il valore della creatività, accetta condizioni dell’impresa, purché riesca a svolgere un lavoro creativo)

Zucker (2000): l’istituzionalizzazione conserva la cultura

indipendentemente dall’interiorizzazione; il patrimonio sociale una volta istituzionalizzato fa parte della realtà oggettiva e può essere trasmesso anche con mera comunicazione indicando cosa

«si deve fare» (es. il senso comune potrebbe essere trasmesso attraverso questa modalità: Sciolla, 2012)

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4. LEGITTIMAZIONE E CAMBIAMENTO

•  In molti casi l’istituzionalizzazione non basta, c’è bisogno di giustificare date forme culturali

•  Legittimazione come processo di giustificazione e spiegazione di istituzioni: rendere plausibili le forme culturali istituzionalizzate, renderle intellegibili, ad esempio, alle nuove generazioni per le quali la mera consuetudine non è così autoevidente

•  Dimensione cognitiva e valutativa della legittimazione: una data istituzione (es. famiglia) è giustificata non più solo in chiave razionale, o tradizionale (consuetudine), ma sulla base di una credenza sulla sua giustezza

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Universi simbolici

•  Significati profondi, ultimi, che integrano tutti gli altri (Berger, Luckmann, 1966): es. universalismo nelle società moderne

•  Tali significati sono organizzati in sistemi teorici, fondati

sull’argomentazione (ma per questo più fragili dell’istituzionalizzazione in sé, perché possono essere contraddetti: es. eresie rispetto ad ortodossia in campo religioso, politico, etc.; choc culturali quando si viene a contatto con cultura totalmente altra dalla nostra)

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Meccanismi di giustificazione/conservazione

Terapia (cura del deviante), Annichilazione (incorporazione nella definizione della realtà maggioritaria/negazione dell’alterità), Razionalizzazioni (ipotesi ad hoc vs riscontri empirici che smentiscono cultura dominante)

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Elaborazioni secondarie: es. l’oracolo ha sbagliato perché è stata raccolta una cattiva qualità di veleno; è stato violato un tabù; il veleno è vecchio; uso reiterato del veleno ha fatto perdere efficacia alla pozione, etc. etc. (Evans-Pitchard, 1937/1976) Leo Festinger et al. (1956) e il fallimento della profezia della distruzione del mondo: rafforzamento del gruppo, dopo il fallimento, e spostamento della data in avanti. Ciò vale anche oggi con le fake news e la reazione dei loro produttori contro la manipolazione dei media/congiura di qualche potente lobby etc.

Chiusura della comunicazione

•  Le reti sociali rafforzano con la pratica una credenza (es. religione, politica, ma anche sfere più private legate a subculture professionali, giovanili, etc.)

•  Se una credenza di fondo è smentita, il gruppo può anche reagire rafforzando quella credenza, chiudendo la comunicazione con l’esterno (v. identità)

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Teorie del cambiamento culturale

M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 20

SPIEGAZIONI ENDOGENE

SPIEGAZIONI ESOGENE

COMTE E LA LEGGE DEI 3 STADI DELLA SOCIETA'

(TEOLOGICA, FILOSOFICA,

POSITIVISTA). WEBER E IL

RAZIONALISMO

TARDE E L'IMITAZIONE;

SPERBER E

L'EPIDEMIOLOGIA DELLE

CREDENZEMARX E L'DEOLOGIA;

DURKHEIM E LO

SVILUPPO

DELL'INDIVIDUALISMO;

ELIAS E IL PROCESSO DI

CIVILIZZAZIONE

WEBER E LA TEORIA DEL

CARISMA;

INGLEHART E IL POST-

MATERIALISMO

MACROSOCIALE MICROSOCIALE

5. CULTURA E MODERNITA’, NELL’EPOCA DELLA GLOBALIZZAZIONE

M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 21

Omogeneità, differenza e politicizzazione delle identità: identità come «affare di Stato»: dallo Stato-Nazione ai conflitti etnici Modernità, ipermodernità e fondamentalismi religiosi e culturali: l’invenzione della tradizione Identità diasporiche ed ethnoscapes (Appadurai, 1990)+conflitti identitari come pretesto per non affrontare radici politico-economiche della crisi del capitalismo (Appadurai, 2017): globalizzazione moltiplica le identità (Appadurai, 1996) o comporta chiusure identitarie orientate da mito delle «culture pure di un tempo» (Amselle, 2001)?

LA NATURA DELLA CULTURA

•  LA CULTURA E’ PRASSI, PROCESSO, NON E’ SOLO UN’OGGETTIVAZIONE/UN PRODOTTO (ES. LIBRO) O UN SISTEMA (ES. SISTEMA GIURIDICO, SISTEMA RELIGIOSO VS SISTEMA ECONOMICO)

•  UN SISTEMA CULTURALE E’ IL RISULTATO

DELL’ATTIVITA’ SOCIALE DI PIU’ ATTORI

•  PRASSI SIMBOLICA: L’ALTRO (LA CULTURA ALTRA) E’ SEMPRE UNA COSTRUZIONE

•  LA CULTURA SI SEDIMENTA PER

STRATIFICAZIONE..STRATI SU STRATI (RUOLO DELL’ESPERIENZA)

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ES. LA “NOSTRA CULTURA” Il tuo Cristo è ebreo e la tua democrazia è greca. La tua scrittura è latina e i tuoi numeri sono arabi. La tua auto è giapponese e il tuo caffè è brasiliano. Il tuo orologio è svizzero e il tuo walkman è coreano. La tua pizza è italiana e la tua camicia hawaiana. Le tue vacanze sono turche, tunisine o marocchine. Cittadino del mondo, non rimproverare al tuo vicino di essere straniero.

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Ibridazione e processo: i processi culturali, oltre il meticciato e la creolizzazione

•  Ogni cultura è storia sedimentata, è incrocio di culture precedenti: è sempre stato così (le culture pure sono un mito);

•  Natura storica delle identità: es. ebrei arabi nel Maghreb tradizionale ed ebrei arabi oggi, da una identità accettabile (e sincretica) a quasi un ossimoro

•  Con la globalizzazione economica si assiste alla contemporanea presenza di parziale omologazione e parziale frammentazione: intreccio tra locale e globale (es. McDonald in India, nuove paninoteche a Napoli)

•  Disancoramento delle relazioni sociali e delle forme culturali (Giddens, 1990) e costruzione delle comunità virtuali con la rivoluzione digitale (Castells, 2014)

•  Hannerz (1996) e il ruolo della comunicazione interpersonale anche quando ci appropriamo della comunicazione mediale (Thompson, 1995)

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Cultura e Identità non vanno confuse: la distinzione proposta da Cuche (2004)

•  Cultura dipende in gran parte da processi inconsci, mentre strategie identitarie sono consapevoli e finalizzate alla costruzione/invenzione di nuove culture (es. Islam nel Novecento vs Islam precedente)

•  Identità non sono oggetti dai confini nitidi: identificazione e soprattutto differenziazione dagli altri spinge alla costruzione di identità: es. Etnicità è organizzazione sociale della differenza culturale (Barth, 1994)

•  Identità come fenomeno relazionale, nè oggettivo nè soggettivo •  Identità stratificata (palermitano, meridionale, italiano, europeo,

cittadino del mondo..padre, operaio, proprietario di casa, etc.) e identità multiple oggi = la differenziazione simbolica (Sciolla, 1983, 2010)

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