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La galassia Ducati I NUMERI RETE FORNITORI DUCATI ITALIA Resto UE Giappone Far East 65% 22% 8% 11% 16% di cui Emilia Addetti 1.350 Moto vendute 44.000 Investimenti prossimi 5 anni 250 milioni Fatturato (euro) 560 milioni Fonte: elaborazioni Sole 24 Ore

SOLEMI02: QUOTIDIANA-Z SOLE24ORE-42 05/11/13 · borghini, il braccio operativo e strategico inItalia. E,del board di ... Toyota e diffusa in Italia da Por- ... fabbrica,

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42 Impresa & territori Il Sole 24 OreMartedì 5 Novembre 2013 - N. 304

Speciale Eicma 2013

Online tutte le novità marcaper marca, le fotogallery e i video

La storia. A un anno dall’acquisizione Audi sta perseguendo la strategia di valorizzazione del brand tricolore

Il mercato delle due ruote

Paolo BriccoBORGO PANIGALE. Dal nostro inviato

VieniaBorgoPanigale.Evedila più fortunata delle due opzionisecche riservate a un Paese che èormai al bivio fra una trasforma-zionedolorosa,mairriducibilmen-te vitale, e un declino prossimo aprecipitareneltonfofinale.Ilfutu-ro del sistema industriale italiano–selecoseandrannobene–inunaEuropa manifatturiera plasmatasulprimatodellaGermania.

Noieitedeschi.LaDucati.L’Au-di. La "loro" forza industriale, co-stituitadalladimensioneedallaca-pacitàorganizzativa, dallapianifi-cazioneedaunamisceladiprodu-zione e finanza. La "nostra" – piùminuta – capacità di creare mar-chi con una componente tecnolo-gica – ma soprattutto estetica edemotiva–rilevante.E lacrescenteintegrazionefraleduerealtà.

Apocopiùdiunannodallaces-sione del 100% di Ducati da partedelfondoInvestindustrialdellafa-miglia Bonomi al gruppo Audi,che ha adoperato come veicolo lacontrollata italiana Lamborghini,il casoDucati assume una valenzaparadigmatica. «Il modello di svi-luppo promosso da Audi – dicel’amministratore delegato Clau-dio Domenicali – è basato sull’ac-compagnamento del marchio. Lastrategiadelgruppoperseguenonuna integrazione radicale, ma unavalorizzazionedeisingoli brand».Una filosofia indispensabile pernonsnaturare l’identità industria-le di una impresa che conta su1.350addettieche,con44milamo-tociclette vendute, ha fatturatol’anno scorso 560 milioni di euro.Una realtà relativamente piccolarispettoalperimetrodiungruppo

cheècompostodaoltre67milaad-detti e che ha 48,7 miliardi di rica-vi. In una fisiologia così delicata,svolge una funzione essenziale lagovernancesocietaria.

Domenicali è membro del con-siglio di amministrazione di Lam-borghini, il braccio operativo estrategico in Italia. E, del board diDucati Motor Holding (di cui faparteancheilnumerounodituttoil gruppo Volkswagen FerdinandPiëch),ilpresidenteèRupertStad-ler, amministratore delegato diAudi. Dunque, non ci sono scher-mi operativi né passaggi interme-

di:ilcapoaziendadellacontrollatariferiscedirettamenteaquellodel-la controllante. Né esistono, perDucati, dipendenze dai diparti-mentiautomotivediIngolstadt.

Visiti la fabbricadiBorgoPani-galee constati quanto – pur all’in-terno di un grande gruppo tede-sco–siarimastoimmutatolostileitaliano di fare industria: quellamiscela di tecnologia automatiz-zataecamicibianchi,diditaspor-che di grasso e di calcoli da inge-gneri che, alla fine, restituisceall’esattezza della produzione ilsensodiplasticità organizzativaediunicitàdelmanufattocheèpro-priodelladimensioneartigianale.La lean production inventata daToyota e diffusa in Italia da Por-

scheConsulting–conlarimodula-zionecontinua delciclo produtti-vo–quirisultacoerenteconilpro-filo di una impresa in cui il fordi-smo si trasfonde nella manualitàpiù tattile e la tecnologia dell’im-materialenell’emozionedell’este-tica.Unabottegahi-techchesem-bra uscita da una trasposizionemodernista dei saggi sui "Maestridella pittura del Seicento emilia-no"dellostoricodell’arte France-scoArcangeli,unintellettualebo-lognese dalla vena insieme popo-lare e elitaria, un connubio che infondo è la stessa cifra che si ritro-va negli scritti pop di EdmondoBerselli, nei fumetti divertenti edisperati di Andrea Pazienza e –perchéno–nelleDucati.

Ilmontaggiodellemoto.Ilmon-taggio dei motori. L’officina per ipezzipiùsofisticati: l’alberoamo-tore, l’albero a camme, il sistemadesmodromico. E, in uno spazioche diventa unico, le sale prove.Quindi, a fianco, il reparto corse,dove – in camere asettiche – i ro-botconduconotestsuinuovicom-ponenti. Un traino fondamentale,madagestireconequilibriorispet-to all’intero organismo aziendaledellaDucati.Centospecialisti im-pegnatialavoraresullainnovazio-ne che si aggiungono ai duecentotecnicidellaR&Sperlemotodise-rie.È,questa,unaparteessenzialedel progetto industriale Ducati:riuscire a mettere a fattore comu-nel’innovazionefra lemotoper lecorseelemotodiserie.Unproces-so non dissimile da quanto capitanellasfera, altrettantocomplessa,della corporate image e della cor-porate identity: trovare un equili-brio fra l’appassionato per cui ilbrandèunaspeciedisecondapel-

leeun nuovo tipo di cliente menoduroepuro,affascinatodaunmar-chioche – appunto– ha arricchitoilvocabolarioitalianodiunagget-tivo sostantivato ("il ducatista").Il primo luogo della fabbrica incui si prova a perseguire questocomplicato equilibrio è il DucatiDesignCenter.

«Dal 1995 – ricorda il suo diret-tore Andrea Ferraresi – nella pro-gettazione è aumentato in manie-ra lineare l’utilizzo del 3D. Anchese, per noi, resta fondamentale ilrapporto fisico con le moto chestiamoideando».E,mentreFerra-resi lo spiega, un artigiano dellafabbrica, chinato a terra, ripassa amano il particolare di un prototi-po in pasta diplastica, il così dettoclay.Inquestocasoilmarchioèco-sì solido e persuasivo da non ri-chiedereinterventidistardeldesi-gn industriale. Bastano persone

appassionate e competenti, all’in-terno di un corpo imprenditorialeefficiente.Comeècapitatoaunju-niordesignerfrancese, JulienCle-ment,ilcuiprogettodistagehafor-nito la prima bozza per una motoinuscitaneiprossimianni:«Larea-lizzazionedi un desiderio profon-do»,diceJulien.Unprocesso,dun-que, internalizzato, che evita queiconflitti fra ingegneria e designche, invece, c’erano una decinad’annifa,quandoquest’ultimoerafuori dal perimetro aziendale.Unaarmonia fra le parti – pur nel-la complessità del quotidiano – incui ha una funzione essenziale ilcontrollo di gestione, una levacompletamente in mano a BorgoPanigale. Dunque, il cuore Ducati– anche sotto l’egida tedesca – re-staitaliano.Comebuonapartedel-la catena di fornitura, in sostanzainvariata rispetto a prima dell’ac-

quisizionetedesca:il65%degliac-quistiinItalia(unquartodeltotaleinEmiliaRomagna),l’8%nelrestodell’Europa, l’11% in Giappone e ilrimanente nel Far East. I vantaggidell’appartenenza a un grandegruppo tedesco, peraltro, facilita-noilraggiungimentodiunobietti-vo di efficienza fissato – fra In-golstadt e Borgo Panigale – in unEbit per Ducati superiore al 10%annuo.Oggiquestoindicatoreèin-torno all’11 per cento. Un primoesempioriguardailtemadellaqua-lità e della sicurezza: Audi dispo-ne di piste estreme – in Arizona enel Circolo Polare Artico – in cuile moto Ducati potranno esserecollaudate.Un’altraquestioneèfi-nanziaria: è vero che, oggi, Ducatiècashpositivee,dunque,harisor-se da mettere al servizio dello svi-luppo (250 milioni di euro di inve-stimenti nei prossimi cinque an-ni); ma è altrettanto vero che, es-sendo la tesoreria in comune conIngolstadt, ogni finanziamentopuò avvenire a tassi tedeschi. «E,così – chiosa Domenicali – nonscontiamo i famosi quattro-cin-quepuntidispreadrealecheaffos-sano la competitività italiana ri-spettoaquellatedesca».

Dunque, in un Paese segnatodallafinedelparadigmadellagran-deimpresa,mentre lecatenedellafornitura globale si inspessisconoesiancoranoanodistrategicisem-pre più robusti, sulla Via Emiliatocchi con mano la realizzazionedellalineainterpretativasullama-nifattura internazionale dellascuola di Paul Krugman. L’indu-stria internazionale si organizzasemprepiù in piattaforme macro-regionali – secondo una logica inquesto caso pan-europea – in cuivengonofissateprecisegerarchie.Nell’automotive è così. La forzadel ciclope Audi. L’autonomia –ben temperata – della piccola Du-cati.E, il tutto, funziona.

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Le novità. Piaggio lancia la Vespa Primavera

Franco SarcinaMILANO

Siamo ormai a pochissimigiorni dall’apertura di Eicma2013, la 71esima edizione del sa-lone del motociclo in program-maallafieradiMilanoRhodal7al10dinovembre.Lafieraavvie-ne in un contesto di mercatoche, se sicuramente soffre dellacrisieconomicagenerale,fatut-taviasperarenel concretizzarsidialcunipiccolisegnalichehan-no fatto vedere, negli ultimissi-mimesi,alcunisintomidiripre-sadelsettore.

Il mercato italiano delle dueruote,difatto,restailpiùimpor-tantea livellodiparcocircolan-te di tutta Europa, con un totaledi 8.600.000 veicoli circolanti(il secondo mercato europeo èla Germania, ferma a poco piùdi 5.800.000 veicoli, e il terzo laSpagnacon4milioni70milavei-coli),dicui2.170.000sonociclo-motori (sotto i 50 cc di cilindra-ta)e6.430.000motocicli.

Nonostante la crisi naziona-le,cheatutto il 2012hacompor-tato vendite in Italia pari a255.269 veicoli, con un calo del21,8% rispetto all’anno prece-

dente, l’impatto complessivodelle importazioni e delleesportazioni dimostrano comelaproduzionenazionalemostricomunqueunabuonaattenzio-ne verso i mercati esteri. Nelcorsodel 2012, infatti, sonostatiesportati fuori dall’Italia circa412.100 veicoli, di cui il 23% ci-clomotori, per un giro d’affari

che ha toccato il miliardo e 325milionidieuro.Equestoa fron-te di importazioni per circa233.600 veicoli (di cui il 28% ci-clomotori) l’anno scorso, pari aun valore economico comples-sivodi 544.300.000 euro.

Significativoèancheilgirodiaffari dei costruttori che hannoimpianti di produzione situatinel nostro Paese. Qui il fattura-tocomplessivoraggiungei3mi-

liardi700milionidieuro,parial53% del fatturato complessivodel vecchio Continente. Inol-tre, le aziende che hanno sedein Italia impiegano circa 15milaaddetti, circa il 56% del totaledella manodopera impiegata inEuropainquestosettore.Sepoiandiamoaguardare icostrutto-ri di parti e componenti, l’Italiaèancorapiùinevidenzanelcon-testo europeo: il fatturato com-plessivotoccainfatti ilmiliardoe 600 milioni di euro, (pari al66%delgirodiaffaricomplessi-vodell’Europa). Inoltre, il com-partodàlavoroa14.600addetti,cioèal71%delpersonaleimpie-gato in tuttaEuropa.

Certo,nelsettoregravanoan-cora oggi dei notevoli vincoliche impediscono lo sviluppodel mercato interno, in contra-zione ormai da diversi anni.Uno di questi è il costo delle ta-riffeassicurative,chehannovis-sutoaumentibenpiùconsisten-tirispettoaquellipresentiper ilmondo auto, e che assommano,dal 1994adoggi, acirca il400%.Questovalesoprattuttoperive-icoli di piccola cilindrata comecinquantiniescooter 125cc.

Antonello Montante, presi-dentediEicmaSpA,declinaco-sìlatendenzachedevonoperse-guire gli operatori del mercatodelle due ruote: «Internaziona-lizzare: questa la parola d’ordi-ne. E oggi, grazie al lavoro chestiamo portando avanti, Eicmaèlostrumentoattraversoilqua-lelenostreaziendepossonocre-aresempre più ponti con l’este-ro,rapporticonmercatineiqua-li ci sono prospettive economi-cheedicrescitaimportanti.Eic-ma, che compie 99 anni ed ègiunta alla 71˚edizione, è a di-sposizione dell’intero settoreper valorizzare e capitalizzareilpatrimoniocheabbiamo».

Quest’anno, Eicma opera suuna superficie espositiva tota-le, tra interno ed esterno, paria280milametriquadrati. Imar-chi ospitati sono in totale1.408, in rappresentanza di 38Paesi. All’interno dei sei padi-glioni che complessivamenteospitanola fiera, sonopresentiinoltre le delegazioni di quat-tro Paesi: Cina, Taiwan, Usa eGran Bretagna

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La galassia Ducati

Mario CianfloneVespa Primavera, Ducati

Monster 1200, MV Agusta Tu-rismoVeloce800,eccoleregi-ne del salone della moto e del-lo scooter. Sono le portaban-diera del made in Italy ma nonsonoovviamenteleunicheno-vità di peso, perché a Eicma leanteprime sono tante e riguar-dano tutti i marchi: da Bmw aHonda che schiera una veraraffica di novità (sei modellinuovie7aggiornati),daKawa-saki che si lancia negli scooterda 300cc a Yamaha fino aSuzuki che presenta il nuovoBurgman 125 e 200 cc.

Partiamo dall’iconico scoo-ter italiano. Piaggio per il nuo-vo modello che manda in pen-sione le "vespette" serie Lx, harispolverato un nome leggen-dario nato nel 1968: Primave-ra. Il design è inedito, e traeispirazione sia dalle Vespa dimaggiore cilindrata sia dallastilosissima 946. I motori? Pertutte le esigenze: dai 50cc a 2 e4tempifinoa125e150chemon-tanolemoderneunitàa3valvo-le. I prezzi spaziano dai 2.720euro della 50 2T fino ai 3.900richiesti per la 150. L’ottavo dilitro costa 3.700. Dopo Eicmasaràneiconcessionaridellaca-sa di Pontedera.

Con la Monster 1200, Ducatiinvecereinventailsuobestsel-ler (280mila esemplari vendutiin 22 anni). Erede di una motoche ha cambiato il mercato, la1200 si colloca al vertice dellafamiglia Monster (che com-prende anche la 696 e la 796) emonta il motore 1198 Testa-stretta11˚DSdiderivazioneSu-perbike.Eroga135cavallichedicertononsitrovanoindifficol-tà a spingere una moto da soli182 kg. E per chi non si accon-

tentac’è lavarianteScon10ca-valli in più e una serie di featu-remarcatamentesportive.Ilte-laioèridisegnatoeampioèilri-corso all’elettronica per far inmodo di adattare la moto alleesigenze del pilota. Ducati l’hapresentata ieri in anteprima.Sul palco insieme al Ceo Clau-dio Domenicali è arrivato an-che Walter de Silva, il grandedesigner italiano responsabiledellostiledelgruppoVolkswa-gen. Un’apparizione che da unlato ha ribadito che Ducati inmano a Audi è un brand fonda-mentale della galassia di Wolf-sburg, dall’altro simboleggiachiaramente la nuova stradaversoprodottidiqualitàedele-ganza intrapresa dalla casa diBorgo Panigale. La Monster1200 sarà disponibile da Mar-zo. La base costa 13.490 euro, laversioneS invece 15.990euro.

LaTurismo Veloce800è in-fine l’interpretazione di motosport-tourer firmata MV Agu-sta. Declinata in due varianti(basee lussocon prezzodade-finire) arriverà l’anno prossi-mo.Nel suotelaio è incastona-to un tre cilindri di 798 cc da125 cv, è il propulsore che giàspinge modelli di successo co-me con Rivale, Brutale ed F3800. La Turismo Veloce haun’anima di software e silicio:èlapiattaformaMvics2.0(Mo-tor&vehicle integrated con-trol system) concepita per ge-stire la moto e adattarla alleproprie esigenze di guida.

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I NUMERI RETE FORNITORI DUCATI

ITALIA

Resto UE

Giappone

Far East

65%

22%8%11%

16%

di cui Emilia

Addetti

1.350

Moto vendute

44.000

Investimenti prossimi 5 anni

250 milioni

Fatturato (euro)

560 milioni

Il rilancio delle due ruote. Nel 2012, il fatturato dell’export per i soli veicoli è stato di un miliardo e 325 milioni di euro

Eicma, la moto tenta la ripresaIn fiera a Milano dal 7 al 10 novembre oltre 1.400 espositori di 38 Paesi diversi

* circa ¼ di quelli circolanti in Europa Fonte: Ancma

Il made in Italycerca lo scattocon i nuovi modelli

SINERGIAVantaggi dalla tesoreriacomune.Domenicali: «Cosìnon scontiamo i 4-5 puntidispread reale che affossanolacompetitività italiana»

255.269

Mezzi circolanti in Italia

8.600.000*

Motocicli

6.430.000Ciclomotori

2.170.000

233.600

Import - export

Costruttori con impianti in Italia Costruttori parti e componenti

Esportazioni

Giro d’affari

Giro d’affari

Importazioni

23% sono ciclomotori

28% sono ciclomotori

1.325 mln €

544,3 mln €

412.100

3.700 mln €

53%del fatturato

europeo

Giro d’affari

15.000

56%della manodopera

europea

Addetti

1.600 mln €

66%giro d’affari

europeo

Giro d’affari

14.600

71%della manodopera

europea

-21,8%rispetto al 2011

Addetti

Vendite in Italianel 2012

Fonte: elaborazioni Sole 24 Ore

AllaDucatiilmixvincenteitalo-tedesco

Italiani. Sopra la nuova Monstertenuta a battesimo da Walter deSilva chief designer del gruppo Vwe Claudio Domenicali (ceo Ducati).A fianco la nuova Vespa Primaverae sotto la vista posteriore dellaMV Augusta Turismo Veloce 800

ILFUTUROIl presidente diEicmaMontante:«Ora occorreinternazionalizzare,cioè crearesemprepiùponti con l’estero»