25
Paolo Anselmi Verso un nuovo paradigma economico e culturale SOLIDARIETA’ E SOSTENIBILITA’: VERSO UN NUOVO PARADIGMA ECONOMICO E CULTURALE Paolo Anselmi Vice Presidente GfK Sodalitas Social Award 14^ Edizione Milano, 30 settembre 2016

SOLIDARIETA’ E SOSTENIBILITA’: VERSO UN NUOVO … · nostri progetti di vita, dei nostri stili di consumo. UNA PAUSA DI RIFLESSIONE. 6 Paolo Anselmi –Verso un nuovo paradigma

  • Upload
    lamliem

  • View
    217

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

SOLIDARIETA’ E SOSTENIBILITA’: VERSO UN NUOVO PARADIGMA

ECONOMICO E CULTURALE

Paolo Anselmi – Vice Presidente GfK

Sodalitas Social Award – 14^ Edizione

Milano, 30 settembre 2016

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

IL TEMPO CHE STIAMO VIVENDO

• Viviamo un tempo di forti

discontinuità.

• La lunga crisi che stiamo

attraversando è certamente

una crisi economica e sociale

ma è anche crisi culturale.

• Una crisi di identità, di

direzione e di senso.

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• A lungo ci siamo definiti come la società del benessere e delle

aspettative crescenti.

• Ci ha sostenuto la visione di un futuro migliore, la certezza che le

prossime generazioni sarebbero state meglio di noi.

• Oggi questa rappresentazione si è ribaltata. La maggioranza della

popolazione - in Italia e in Europa – è pessimista riguardo al futuro.

IL TRAMONTO DELLE «ASPETTATIVE CRESCENTI»

4Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

16

3

78

3

…meglio

…uguale

…peggio

Non indica

%

Le nuove generazioni rispetto ai

propri genitori staranno …

FONTE: SINOTTICA GFK EURISKO 2014

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Questa discontinuità richiede

certamente una riflessione

critica sul nostro modello

economico e sociale.

• Ma impone anche una

revisione del nostro modello

culturale.

• Ovvero dei nostri valori, dei

nostri progetti di vita, dei

nostri stili di consumo.

UNA PAUSA DI RIFLESSIONE

6Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

Una crisi a impatto crescente

DATO STRUTTURALE

CONSEGUENZE COMPORTAMENTALI

CONSEGUENZE PSICOLOGICHE

CONSEGUENZE CULTURALI

RIDUZIONE DELLE RISORSE

MATERIALIADEGUAMENTO «TATTICO» DEI

COMPORTAMENTI DI CONSUMO

REVISIONE DELLE

PROSPETTIVE E DEI MODELLI

DI CONSUMORIPENSAMENTO DEI

VALORI, DEI PROGETTI E

DEGLI STILI DI VITA

7Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

La percezione di discontinuità nel modello di

consumo

54

37

9

Quando questa crisi sarà passata

il mio modo di consumare sarà

molto diverso da come era

prima della crisi

Al di là delle difficoltà del momento spero

che alla fine di questo periodo di crisi

tornerò a consumare come nel

periodo precedente alla crisi

non sa

%ACCENTUAZIONI %

25-34 anni 62

Laureati 60

Area élites 60

Città > 500 mila abitanti

60

FONTE: Climi Sociali e di Consumo - Settembre 2014

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Dunque non un adattamento ai

tempi, tattico e temporaneo…

• … ma una ridefinizione dei

fondamenti del nostro modo di

pensare, di vivere, di consumare,

di guardare al futuro, di educare i

nostri figli.

UN CAMBIO DI PARADIGMA

• I tempi sono maturi per un “paradigm shift” secondo la definizione

di Thomas Kuhn (La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962)

per descrivere un cambiamento nelle assunzioni basilari di una

teoria scientifica dominante e nelle pratiche che ne conseguono.

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Siamo «in mezzo al guado», nel processo di passaggio tra

vecchio e nuovo.

• E dunque può essere utile cercare di identificare gli

elementi distintivi del “nuovo paradigma culturale”.

LA RICERCA DEL NUOVO PARADIGMA

• Tenendo presente che

questo è «annunciato»

ma ancora ben lungi

dall’essere condiviso

dalla maggioranza dei

cittadini-consumatori.

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Come fare? Noi ricercatori, per mestiere, siamo abituati a

dare rilevanza e visibilità alle posizioni della maggioranza.

• Ma per cogliere i fenomeni allo statu nascenti è necessario

osservare gli orientamenti delle minoranze più consapevoli,

sensibili, aperte al nuovo.

• Le indagini indicano che due sono oggi i segmenti più dotati

di capacità critica e dunque più capaci di immaginare e di

anticipare il nuovo: le élites socio-culturali e i giovani con

istruzione elevata.

LO STRUMENTO: IL PUNTO DI VISTA DELLE

«MINORANZE CONSAPEVOLI»

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Vediamo dunque - a partire dalla rappresentazione che le

minoranze consapevoli già oggi condividono - quali sono gli

elementi del «nuovo modello culturale».

• Ne abbiamo individuati 7, tutti tra loro in qualche misura

connessi.

• Valgono per gli individui ma anche per i soggetti collettivi:

per le imprese, per le istituzioni, per le associazioni del

Terzo Settore.

I 7 ELEMENTI DEL NUOVO MODELLO

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• All’origine sta il riconoscimento della nostra

«interconnessione» ovvero la consapevolezza – come

individui e come società – di essere parte di qualcosa di più

grande, di cui dobbiamo necessariamente tenere conto.

• Da qui discende la consapevolezza della nostra dipendenza

dalle risorse del pianeta che sono straordinarie ma limitate.

• Ricordando che economia ed ecologia hanno la stessa

radice: oikos, la casa comune di cui dobbiamo rispettare le

regole, di cui dobbiamo prenderci cura.

1) LA CONSAPEVOLEZZA DELL’INTERDIPENDENZA

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

Da questa consapevolezza discende

la necessità di riconoscere – e di

praticare - il senso del limite.

Dovremo imparare ad avere come

riferimento il miglioramento qualitativo

piuttosto che la crescita quantitativa,

la misura e l’equilibrio piuttosto che la

ricerca di una costante espansione.

Al motto olimpico «citius, altius,

fortius» dovremo sostituire – come

consigliava Alex Langer - «più

lentamente, con più profondità, con

più attenzione».

2) IL SENSO DEL LIMITE E DELLA «GIUSTA MISURA»

14Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

30

70

La riduzione quantitativa dei consumi

«Io e la mia famiglia possediamo/consumiamo molte cose di cui

faremmo volentieri a meno»

Molto + abbastanzad’accordo

Poco + per niented’accordo

%ACCENTUAZIONI %

25-34 anni 47

18-24 anni 39

Area élite 36

ACCENTUAZIONI %

Oltre 64 anni 80

Pensionati 80

Segmenti marginali 79

Licenza elementare 77

55-64 anni 75

FONTE: Osservatorio sostenibilità GfK Eurisko. 2014

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• I valori dovranno tornare ad essere i nostri “principi” ovvero

«ciò che sta all’origine», «ciò che viene prima». E che

dunque ci orienta e ci guida nel nostro agire, sia nella sfera

privata che in quella professionale e pubblica.

• Dovremo al contempo divenire capaci di riconoscere quali

sono i nostri bisogni autentici.

• Probabilmente scopriremo che ciò di cui avvertiamo la

mancanza non è denaro, status, potere ma è piuttosto un

bisogno di senso, di connessione con gli altri, di sviluppo

delle nostre competenze e dei nostri talenti.

3) LA CENTRALITA’ DEI VALORI

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

La nostra società ha sviluppato in modo straordinario i mezzi

che abbiamo a disposizione ampliando enormemente le

nostre «chances di vita».

Ma non c’è stata un’analoga crescita sul piano della

consapevolezza etica e culturale.

I mezzi - di trasporto, di informazione, di comunicazione -

dovranno tornare ad essere strumenti al servizio dei fini a

cui riconosciamo valore piuttosto che celebrati come valori in

sé.

4) UN RAPPORTO EQUILIBRATO TRA MEZZI E FINI

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

Le indagini sulla felicità dimostrano che oltre una certa

soglia non vi è più alcun rapporto tra l’incremento del reddito

e dei consumi e l’aumento della soddisfazione e del

benessere soggettivo. Anzi il rapporto tende ad invertirsi.

Le élites e i giovani mostrano già oggi di perseguire un

modello di benessere in cui acquistano una rilevanza

crescente le dimensioni «non materiali».

Dove contano lo spazio e il tempo dato - nella propria vita

personale ed anche professionale – agli affetti, alle relazioni,

alla cultura, alla creatività, alla spiritualità.

5) UN BENESSERE NON SOLO MATERIALE

18Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

QUALE BENESSERE, QUALE FELICITÀ: UN CAMBIO DI

PROSPETTIVA

123 125

81 80

100104

110 113

121126 124 124 125 128

132136 137

100

838789

9188

929997

9497100

96

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

PIL pro capite (a parità di potere d'acquisto) (valore indice, 1996=100)

Indice di benessere e soddisfazione personale (1996=100)*

Fonte: Sinottica 1996-2010 Base: popolazione Italiana

* Indice ponderato di soddisfazione relativa a: vita familiare, situazione sentimentale/affettiva, rapporti amicali, istruzione, reddito, risparmi, condizione lavorativa, abitazione, luogo di residenza

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

Per molto tempo il modello di benessere che abbiamo

perseguito ha avuto natura «compensatoria».

Quanto più l’ambiente esterno diveniva insicuro e inquinato

tanto più ci rifugiavamo nella qualità dei nostri spazi privati.

Ci stiamo rendendo conto che ai fini del nostro benessere la

qualità dello spazio pubblico – ciò che sta «fuori dell’uscio di

casa» - conta quanto e forse più della qualità privata.

Etica pubblica, coesione sociale, impegno civile, cura dei

beni comuni – l’ambiente, il paesaggio, il patrimonio artistico

- sono fattori decisivi di «buona vita».

6) UN BENESSERE NON SOLO INDIVIDUALE

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

Nel corso degli ultimi decenni il protagonista del nostro

modello culturale e sociale è stato l’individuo.

Oggi si prospetta – finalmente - il superamento

dell’individualismo competitivo che ha costituito l’asse

portante della vecchia cultura.

Mantenendo la salvaguardia del valore dell’autonomia, dei

talenti e dei meriti individuali…

…ma con una apertura nuova verso i valori – e la pratica -

della condivisione, della collaborazione, della comunità, e

della solidarietà.

7) DALL’IO AL NOI

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Quello che stiamo vivendo è un passaggio impegnativo.

• Abbandonare consolidati modi di pensare e di agire costa

fatica e richiede «attenzione e apprendimento continui» e

quotidiano impegno da parte di ciascuno di noi.

• Perché questo possa realizzarsi possono essere di aiuto

due condizioni.

UN PASSAGGIO IMPEGNATIVO

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Gli psicologi sociali definiscono «self efficacy» la

convinzione che un comportamento che mettiamo in atto è

utile, produce un risultato positivo, «contribuisce a fare la

differenza».

• Quanto più abbiamo questa consapevolezza, tanto più

siamo motivati ad agire. C’è dunque un senso di

empowerment nel percepirsi come «attori» del

cambiamento.

• E’ una prospettiva che ribalta la percezione – oggi

dominante – che i problemi siano troppo grandi per essere

risolti, che l’azione dell’individuo sia limitata e inefficace.

A) SENSO DI EFFICACIA PERSONALE

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Il cambiamento di cui stiamo parlando viene spesso

rappresentato come sacrificio, rinuncia, impoverimento.

• E‘ invece importante consolidare - prima di tutto dentro

ciascuno di noi ma anche nella rappresentazione collettiva e

nella comunicazione sociale - una visione positiva del

cambiamento in atto e del futuro che ci attende.

• Vivremo una vita più «sobria» ovvero più semplice nei

mezzi ma più ricca di significato. In un ambiente più pulito e

più sano e in una società più equa, più solidale, più coesa,

più conviviale.

B) UNA VISIONE POSITIVA DEL FUTURO

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

• Ciascuno degli elementi sopra richiamati è ricco di

implicazioni per le strategie delle organizzazioni private e

pubbliche poiché le stimola…

• …ad una visione strategica/di lungo termine vs. lo

schiacciamento su una prospettiva di breve e ad una

visione non focalizzata esclusivamente sul successo

economico ma che include l’assunzione di responsabilità

per il contesto ambientale e sociale dove l’impresa opera.

• In questa prospettiva i tradizionali valori dell’impresa –

l’imprenditorialità, la capacità innovativa, la buona gestione,

il profitto – riacquistano senso e valore divenendo strumenti

al servizio di un fine più ampio: il miglioramento del

benessere/qualità della vita della comunità.

DALL’INNOVAZIONE CULTURALE AL

CAMBIAMENTO SOCIALE ED ECONOMICO

Paolo Anselmi – Verso un nuovo paradigma economico e culturale

L’ALTERNATIVA: «BUSINESS AS USUAL»…