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SottoBanco - periodico d'informazione del liceo Bertrand Russell, Milano
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Liceo Scientifico Bertrand Russell, Via Gatti 16 Milano Anno I N°3 Giugno 2011
VITA SCOLASTICA
Nucleare in Italia, sì o no? Alle soglie del referendum ecco la nostra piccola analisi
Siamo giunti all‟ultimo numero di quest‟anno, ma prima
di congedarci per la pausa estiva abbiamo voluto redige-
re quest‟ultima edizione soffermandoci su un tema deci-
sivo per l‟Italia che col referendum del 12-13 giugno
s‟appresta a decidere, tra l‟altro, anche del suo futuro
energetico. Dopo Fukushima il mondo ha rivissuto la
paura del disastro nucleare riaccendendo così il dibattito
sulla sicurezza di questa tecnologia tanto portentosa,
quanto distruttiva. Se gli Stati Uniti hanno confermato la
linea nuclearista così non è stato in Germania dove la
Cancelliera Angela Merkel ha annunciato lo scorso 30
maggio che tutte le centrali tedesche chiuderanno entro il 2022, cosicché nei prossimi undici anni si possa final-
mente realizzare la tanto auspicata rivoluzione energetica
verde. Proprio perché la Germania è la locomotiva eco-
nomica d‟Europa, una scelta così netta dovrebbe indurre
qualche riflessione, oltre che in termini ambientali, anche
economici. Dopo il via libera della Cassazione sul quarto
quesito del prossimo referendum, molto significative sono state le parole del presidente di Legambiente Vitto-
rio Cogliati Dezza: “Dopo il dramma di Fukushima e la
storica decisione del governo tedesco e di quello svizze-
ro di abbandonare l‟energia nucleare entro i prossimi
anni, la costruzione di nuove centrali atomiche in Italia
sarebbe anacronistica. Gli italiani hanno ora la possibilità
di scongiurare il rischio di una manovra energetica assur-
da e di scegliere di puntare sull‟efficienza e sulle rinno-
vabili, sfruttando appieno il vantaggio accumulato da
nostro Paese con il referendum del 1987 che ci ha evitato
di impelagarci di una strada pericolosa, antieconomica e
priva di senso. Gli italiani vadano a votare per permettere all‟Italia di produrre il 100% di elettricità da fonti pulite
entro il 2050, come punta a fare la stessa Germania”.
Prima di salutarci per l’estate...
MATTEO ZAFFALON
BUONE VACANZE A TUTTI ED UN IN BOCCA AL LUPO AI MATURANDI! Arrivederci all’anno prossimo!!!
Leggi SottoBanco
su internet! Aiutaci ad
inquinare meno
La riforma scolastica e
l’ideologia del taglio Dopo l‟analisi del numero precedente,
continua la riflessione sulla riforma
Gelmini indagandone il “significato”
profondo. Pagina 4
ORIENTAMENTO UNIV.
VITA SCOLASTICA
VITA SCOLASTICA
Educazione alla legalità: il
Russell arriva in Sicilia Il racconto, le impressioni e le riflessioni
del viaggio nelle terre contese tra Stato
e mafia. Oltre Rita Borsellino tanti eroi
che si battono per la legalità Pagina 5
Nel pieno della mie facoltà Continua la rubrica di orientamento
universitario per tutti gli indecisi. In
questo numero Lorenzo ci parla della
facoltà di Scienze dei Materiali in
Bicocca. Pagina 8
Intervista di fine mandato
per i nostri rappresentanti In chiusura d‟anno abbiamo domanda-
to ai nostri tre rappresentanti un com-
mento sul loro operato in Consiglio
d‟Istituto Pagina 6
VITA SCOLASTICA
I laboratori di musica e
teatro dietro le quinte Abbiamo intervistato i partecipanti ai
due laboratori storici del Russell. Tutti
pronti per il 12 giugno con la presenta-
zione del loro lavoro. Pagina 7
Durante gli anni Sessanta l‟Italia si dotò di
quattro centrali nucleari, quelle di Montalto
di Castro (VT), Latina (LT), Sessa Aurunca
(CE) e Trino (VC). Intorno al 1975 ne venne
progettata un‟altra a Caorso (PC). A causa
della crescente preoccupazione, aggravata
dal disastro di Chernobyl, nel 1986 vennero
indetti tre referendum nazionali sul settore
nucleare: visto l‟esito netto del voto, nono-stante in nessuno dei tre quesiti si chiedesse
espressamente la chiusura delle centrali esi-
stenti o si vietasse la costruzione di nuove, i
Governi Goria, De Mita e Andreotti VI mi-
sero progressivamente fine all'esperienza
elettronucleare italiana con l'abbandono del
Progetto Unificato Nucleare e la chiusura
delle tre centrali ancora funzionanti di Lati-
na, Trino e Caorso. Greenpeace, in un rap-
porto del 2007 sui costi economici del nucle-
are, ha dimostrato che, tra costi di produzio-ne (il costo medio di una centrale nucleare è
2500-3000 Euro/kW), lunghi tempi di co-
struzione (50 mesi) e tecnologie non ancora
del tutto testate, l‟utilizzo di risorse rinnova-
bili comporterebbe un enorme risparmio
(pari al 50% rispetto ai costi del nucleare), e
nel rapporto “Future Investiment” ha conti-
nuato affermando che “dirottare verso le
rinnovabili gli attuali 250 miliardi di dollari
che ogni anno sono destinati a carbone e gas,
permetterebbe di coprire abbondantemente i
costi della rivoluzione energetica pulita” . Il fisico dell’Università di Cambridge David
Mckay ha stimato il potenziale teorico di
tutte le principali fonti energetiche rinnova-
bili nel suo libro Sustainable Energy without
the hot air (anche scaricabile liberamente
all‟indirizzo http://www.withouthotair.com)
in cui afferma che non è possibile sostituire i
combustibili fossili, anche sommando eolico,
solare, biocarburanti, idroelettrico e altre
fonti rinnovabili in quanto hanno solitamen-
te una bassa densità per area e necessitano
dunque di ampie superfici: esse producono,
proporzionalmente alla superficie occupata,
una quantità d‟energia decisamente inferiore,
ma nel caso dei pannelli solari e fotovoltaici l‟installazione su superfici
già coperte (tetti ecc..)
risolverebbe il problema.
Oltre al risvolto pretta-
mente economico, che in
tempo di crisi non è tra-
scurabile, c‟è il risvolto
sociale: secondo un son-
daggio di Marzo 2011
(Sondaggio pubblicato da
Panel Data- Istituto di Sondaggi) solo il 22,1%
degli italiani sarebbe favo-
revole al nucleare, e tra
questi solo il 15,9% conti-
nuerebbe a esserlo anche
se una centrale venisse
costruita vicino alla propria abitazione o
luogo di lavoro. Insomma, nucleare no , e
nel caso, il più lontano possibile dal proprio
orticello! Ad accrescere il timore nei con-
fronti del nucleare, è la situazione, tipica-
mente italiana, degli impianti dismessi : co-me denunciato nel servizio di Report
“L'eredità'” andato in onda il 2 novembre ‟08
su RaiTre , il deposito nucleare Avogadro di
Saluggia (VC), situato in una zona ad elevato
rischio di alluvioni, potrebbe liberare nella
Dora Baltea, e quindi nel Po, elevate quantità
d i ma t er i a l e r a d i oa t t i vo.
All„indomani del disastro nuclea-
re giapponese, nel suo blog sul
sito italiano del National Geogra-
phic, il geologo Mario Tozzi scriveva: “non si può addomesti-
care l‟energia nucleare, esatta-
mente come non è possibile do-
mare lo tsunami” e continua: “la
tolleranza deve essere zero. E
questo nessuna centrale nucleare
può garantirlo.” A riprova di
quanto affermato da Tozzi è la clamorosa
gaffe dell‟economista Oscar Giannino che,
subito dopo il terremoto di Sendai, scriveva
su Il Messaggero: “Questo terremoto è la
prova del nove che le centrali nucleari sono sicure”. Ventiquattro ore dopo cominciavano
i gravissimi problemi ai tre reattori della
centrale di Fukushima culminati col raggiun-
gimento del grado 7 della scala INES (scala
internazionale degli eventi nucleari e radiolo-
gici sviluppata dall‟AEIA – agenzia interna-
zionale per l‟energia atomica), raggiunto
precedentemente solo dal disastro di Cher-
nobyl. In seguito a numerose proteste, il 19
aprile 2011 il Governo ha deliberato una
moratoria per “l'elaborazione della strategia
nucleare” con la conseguenza che il referen-
dum del 12-13 giugno (quesito n°4) potrebbe
saltare. Se Pier Luigi Bersani, Segretario del
PD, canta vittoria, i Verdi sono più critici:
“Lo stop non è per convinzione - afferma il
presidente dei Verdi, Angelo Bonelli - ma
per paura e necessità: paura di perdere le elezioni amministrative e di venire travolto
dal referendum del 12 e 13 giugno che a-
vrebbero portato anche alla completa abroga-
zione della legge sul legittimo impedimen-
to”. In linea con la posizione del governo e
delle major del settore è lo spot del Forum
Nucleare andato in onda lo scorso dicembre:
nonostante sembrasse promuovere un dibat-
tito aperto, esso in realtà mirava a pilotare
l‟opinione verso un giudizio pro-nucleare.
Tra i soci del forum ci sono numerosissimi nomi noti dell'industria nucleare: Enel, Edf
(Électricité de France), Ansaldo Nucleare,
E.On Italia, i quali hanno investito 6 milioni
di euro per stimolare il “dibattito” (Fonte
Greenpeace.org). Il Giurì dell‟Autodisciplina
Pubblicitaria ha chiesto e ottenuto il blocco
della messa in onda.
2 Giugno ‘11 n°3
Nucleare
GREENPEACE: sufficiente dirottare i $250mld dalle fossili alle rinnovabili OSCAR GIANNINO: il terremoto è la prova che le centrali sono sicure
Il nucleare tra energia e politica
La storia del nucleare nel “Bel Paese” e i suoi risvolti economici EMANUELA SCHIAVELLO
Docente responsabile Michaela Cappella
La Redazione Matteo Zaffalon Beatrice Casetto Alessio De Patre Amal Mahajneh Giulia Mella Noemi Santamaria Emanuela Schiavello
Vignette Alessandro Gastaldelli
Contatti [email protected] Pagina FB: “SottoBanco Liceo Russell Milano”
Foto: Greenpeace
Un PENSIERO per cominciare
Vi proponiamo il discorso pronunciato da
Piero Calamandrei, giurista, politico, padre costituente e docente universitario simbolo
della resistenza Antifascista in Italia, al III
Congresso dell'Associazione a Difesa della
Scuola Nazionale a Roma 11 febbraio 1950
Facciamo l'ipotesi,
così astrattamente,
che ci sia un partito
al potere, un partito
dominante, il quale
però formalmente
vuole rispettare la Costituzione, non la
vuole violare in sostanza. Non vuol fare la
marcia su Roma e trasformare l'aula in al-
loggiamento per i manipoli; ma vuol istitui-
re, senza parere, una larvata dittatura. Allo-
ra, che cosa fare per impadronirsi delle
scuole e per trasformare le scuole di Stato in
scuole di partito? Si accorge che le scuole di
Stato hanno il difetto di essere imparziali.
C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è
sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra
strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamo-
ci). Comincia a trascurare le scuole pubbli-
che, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che
si anemizzino e comincia a favorire le scuo-
le private. Non tutte le scuole private. Le
scuole del suo partito, di quel partito. Ed
allora tutte le cure cominciano ad andare a
queste scuole private. Cure di denaro e di
privilegi. Si comincia persino a consigliare i
ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Sta-
to. E magari si danno dei premi, come ora vi
dirò, o si propone di dare dei premi a quei
cittadini che saranno disposti a mandare i
loro figlioli invece che alle scuole pubbliche
alle scuole private. A "quelle" scuole priva-
te. Gli esami sono più facili, si studia meno
e si riesce meglio. Così la scuola privata
diventa una scuola privilegiata. Il partito
dominante, non potendo trasformare aperta-
mente le scuole di Stato in scuole di partito,
manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.
NEL 2050 disponibili le prime centrali a fusione fredda
Il futuro del nucleare è la fusione Il nucleare visto da vicino tra energia, scorie radioattive ed uranio
NOEMI SANTAMARIA
3 Giugno ‘11 n°3
Nucleare
RISCHIO fuoriuscita di altro materiale radioattivo da i reattori
Disastro in Giappone: il caso La cronaca dei fatti che stanno devastando il Giappone: Fukushima
L‟11 marzo 2011, alle ore 14.45 locali (ore
6.46 ora italiana) si è verificato un terremoto
nella zona centrale del Giappone, il più forte
mai registrato (magnitudo 8.9 Richter). No-
nostante ciò i danni maggiori sono stati pro-vocati dallo tsunami nato in conseguenza alla
scossa. Lo tsunami ha generato onde di altez-
za incredibili (fino a 10 m) ed ha riportato
danni enormi a persone e cose, in particolare,
le onde anomale, hanno colpito le centrali
nucleari le quali sono state immediatamente
chiuse. La centrale nucleare di Fukushima in
particolare, costruita per fronteggiare tutti i
tipi di rischi provocati sia dall‟uomo che
dall‟ambiente, è risultata quella più colpita
dal sisma; infatti le scosse hanno fatto andare
in tilt i circuiti elettrici che dovevano gestire il
pompaggio dei liquidi di raffreddamento, le
sostanze all‟interno dei tubi hanno iniziato a
surriscaldarsi generando perdite radioattive
impossibili da contenere con nessun sistema
di supporto. Col passare dei giorni si è venuto a scoprire che il nocciolo del reattore n.2 si è
parzialmente fuso e ciò sta comportando la
fuoriuscita di materiale radioattivo con conse-
guenze sull‟ambiante e sull‟uomo attualmen-
te la centrale è chiusa perché a rischio di rila-
scio di altro materiale radioattivo e le atten-
zioni si sono spostate su altre due centrali
nucleari, quella di Onagawa, della quale sono
fuori uso due dei tre sistemi di alimentazione
e quella di Hamaoka che è stata chiusa perché
non idonea a resistere ad onde anomale e lo
rimarrà finché non sarà messa in sicurezza.
ALESSIO DE PATRE
Come tutti sanno, una centrale nucleare sfrut-
ta la scissione dell‟atomo d‟uranio per pro-
durre energia Elettrica, ma a differenza di una
normale centrale termoelettrica non utilizza
reazioni chimiche, ma reazioni di fissione, circa un milione di volte più energetiche a
parità di massa di combustibile. Il risultato è
che, mentre una centrale termica media pro-
duce 50-100Mw bruciando migliaia di ton-
nellate di combustibile, una centrale nucleare
media produce circa 1000Mw bruciando po-
che tonnellate di uranio. Oltretutto l'energia
nucleare, in condizioni di funzionamento
normale, ha un impatto ambientale molto
minore delle centrali a carbone o a metano, e
non produce né anidride carbonica né ceneri
come le centrali a carbone. Il problema è che si ha produzione di scorie nucleari, (prodotti
di fissione: cesio, stronzio, iodio, rubidio ecc)
estremamente antipatiche da trattare. Per le
scorie si sono proposti tanti tipi di trattamen-
to, dal bruciamento nel "Rubbiatrone" alla
vetrificazione, anche se al momento, per one-
stà intellettuale, bisogna dire che l'unico mo-
do serio di “disfarsi” delle scorie è metterle in
bidoni adeguatamente schermati in posti geo-
logicamente stabili e adeguatamene monito-
rati. Nell'ultimo decennio la ricerca in ambito
nucleare sta mirando a sfruttare un altro pro-
cesso energetico: la fusione nucleare. Tale
meccanismo, analogo a quello che avviene nel Sole, consiste nel fondere due nuclei leg-
geri per formarne uno pesante. Oltre alla for-
mazione di nuovi elementi, la fusione nuclea-
re genera una grandissima quantità di energia,
ma perché la fusione avvenga, sono necessa-
rie temperature elevatissime, che ancora oggi
è quasi impossibile raggiungere. La straordi-
narietà della Fusione non risiede solo nella
quantità d‟energia prodotta, ma nel fatto che è
un energia pulita, ovvero i prodotti della fu-
sione non sono radioattivi; inoltre l'idrogeno è
un elemento estremamente comune sul nostro pianeta si può trovare facilmente e con i mini-
mi costi. La prima produzione di energia da
fusione nucleare risale al 1991 in Gran Breta-
gna dove il reattore a fusione sperimentale
europeo (Jet) produsse, per la prima volta,
energia da fusione nucleare. Un uso su am-
pia scala potrebbe essere sviluppato entro il
2050, ma gli investimenti da fare sono an-
cora tanti.
La scuola, per come la definisce Piero Cala-
mandrei, va considerata un organo costituzio-
nale, poiché attraverso di essa si forma la
nuova classe dirigente, “non solo nel senso
della nuova classe politica, ma anche nel sen-
so culturale e tecnico: coloro che sono a capo
delle officine e delle aziende, che insegnano,
che scrivono, artisti, professionisti, poeti”. Da
essa dipende il progresso materiale e culturale
della nazione, garantisce la mobilità sociale facendo emergere i meritevoli, ma cosa più
importante forma dei cittadini con un corredo
critico e una reale capacità di comprensione e
controllo di ciò che accade intorno: “Senza
alfabeto niente democrazia; senza alfabeto
solo sottosviluppo”, così sintetizza l‟ex mini-
stro della Pubblica Istruzione Tullio De Mau-
ro. Da ciò appare evidente come sia più facile
governare una massa anonima ed ignorante,
in cui le singole intelligenze scompaiono nel
gruppo, peraltro agevolmente controllabile con la comunicazione di massa, piuttosto che
menti critiche e libere. Il controllo delle masse
è posto alle basi dello Stato e della detenzione
del potere in genere, tanto che “quanto più
numeroso è un popolo – spiega Elias Canetti
nel saggio Massa e Potere – tanto più forte
diviene nel sovrano la volontà di trasformarlo
interamente in schiavi o animali”. La scuola,
come ultimo baluardo della formazione intel-
lettuale, deve essere distrutta, o meglio, non
potendo trasformare apertamente le scuole di
Stato in scuole ideologicamente conformate,
va screditata ed impoverita favorendo al con-tempo “quelle” scuole private e quei diplomi-
fici a pagamento in cui il germi dell‟ignoranza
e del conformismo trovano sostanza per pro-
sperare. L‟ultima riforma universitaria, di cui
abbiamo trattato l‟aspetto tecnico nel numero
precedente, dà vita a questo progetto attuando
accurati tagli volti a minare in primis il diritto
allo studio: il taglio dell‟89% delle borse di
studio ed il taglio ai fondi degli atenei, che
evidentemente si rifaranno sugli studenti au-
mentando le rette annue, incrementano la disparità tra coloro che posso permettersi il
lusso di pagarsi un‟istruzione di qualità e co-
loro che ne sono esclusi. “Il 97% del bilancio
del Ministero dell‟Istruzione è destinato a
pagare stipendi” (comunicato stampa MIUR
del 05/12/08), mentre il rimanente 3% copre
voci tra quali l‟edilizia scolastica, la formazio-
ne degli insegnanti e l‟innovazione. Lo ha capito anche il Ministro Gelmini, “una scuola
che investe per questi settori solo il 3% del
suo bilancio – recita lo stesso comunicato
stampa – non ha futuro”; si è intervenuti per-
ciò assottigliando il numero degli stipendiati
ministeriali cominciando da docenti e perso-
nale Ata. Marco Rogari per “Il Sole24Ore”
parla di 100mila insegnanti in meno entro il
2011, e di una riduzione del 17% di “bidelli”
e personale amministrativo con un immediato
risparmio di 4,6 miliardi, cifra che sale a 7,7
miliardi considerando i 3,1 di riduzione di spesa generica “contabilizzati” per il 2012.
Per giustificare un simile intervento sono
occorse riduzioni dell‟orario curricolare a
cominciare, per le scuole superiori, da storia e
diritto, due materie quanto meno scomode per
chi volesse realizzare la teoria di Elias Canet-
ti. Accorpare le classi meno numerose è la
seconda parola d‟ordine con la conseguenza
che per i prossimi anni nelle classi prime si
conteranno almeno 27 alunni: i professori si
trasformeranno in mandriani e gli studenti in numeri sul registro. E dopo tutto questo conti-
nuano a chiamarla riforma!
PIERO CALAMANDREI: La scuola pubblica è un organo costituzionale
Senza scuola non c’è democrazia Analisi della riforma scolastica atto secondo: l’ideologia del taglio
MATTEO ZAFFALON
4 Giugno ‘11 n°3
Vita Scolastica
Il grande Concorso
Continua il concorso a premi di SottoBanco! In ogni nu-mero proponiamo ai nostri lettori un gioco d’abilità di-verso da risolvere, mettendo in palio ogni volta “ricchi” premi per i vincitori. Regolamento: in questo numero ci sono in palio due ricariche da 5 euro ciascuna per le chiavette dei distributori automatici. Le prime due persone che consegneranno la soluzione di tutti i quadri proposti alla Prof.ssa Cappella, si aggiudicheranno il premio.
DIF
FIC
ILE
ME
DIO
Ci sono luoghi che ti fanno sentire subito a
casa. Atmosfere che rendono indimenticabili
le sensazioni provate e le parole scambiate.
Lì, nella terra delle zagare e dei cannoli, ab-
biamo provato tutto questo. Abbiamo condi-viso il dolore e la rabbia dei superstiti delle
stragi o dei loro amici, abbiamo conosciuto la
voglia di cambiare degli abitanti della zona.
Abbiamo imparato a vedere la nostra realtà
con occhi diversi, più consci di cosa sia la
mafia: non solo il riciclaggio di denaro sporco
o il racket delle case popolari, ma ne abbiamo
anche scoperto le implicazioni politiche. In-
fatti il denaro pubblico, sprecato in appalti e
sub appalti controllati dalla mafia, viene tolto
alle istituzioni, impossibilitate a compiere il
proprio lavoro, come nel caso della polizia
senza benzina. Abbiamo conosciuto gli eroi
della zona, uomini coraggiosi, disposti a sa-
crificarsi pur di diffondere una mentalità nuo-
va, che aiuti a sradicare il fenomeno mafioso
da queste terre e dall‟Italia intera. Non basta
aver letto “Gomorra” per rendersi conto
della realtà dei paesi come Corleone. Bisogna
andarci e conoscere la gente, vedere gli
effetti dei governi filo mafiosi e delle
amministrazioni non corrotte per osser-
varne le differenze. La scuola, col pro-getto di educazione alla legalità di cui
questo viaggio fa parte, ha voluto mo-
strarci tutto questo per renderci dei
cittadini attivi e consapevoli. Abbiamo
ascoltato testimonianze preziose, indi-
menticabili, come quella di Rita Bor-
sellino, sotto l‟ulivo dedicato al fratello.
Dalle sue parole, che ci incitavano ad
essere forti, risoluti e coraggiosi, trape-
lavano la speranza e la gioia che Paolo
Borsellino non fosse morto invano. La sua
scomparsa ha fatto nascere nuove forze, pron-
te a salvare la terra che amava. Ora, tocca a
noi impedire che la sua morte diventi vana. Il
fenomeno mafioso in Italia sembra difficil-mente estirpabile: le collusioni con i partiti
renderebbero prima di tutto necessaria una
riscrittura della politica, possibilmente mossa
da un ideale, seppur utopico, diverso dall‟idea
di far soldi. Ogni cittadino dovrebbe avere un
comportamento trasparente nei confronti
dell‟etica pubblica, evitando tutti quei com-
portamenti ed atteggiamenti compiacenti ad
una mentalità omertosa. In qualsiasi comune
italiano, non solo a Corleone, andrebbero
accuratamente controllate le società a cui
vengono affidati gli appalti e nes-suna scelta dovrebbe attenersi a
criteri diversi dal merito o dalle
leggi (legali) del mercato. Biso-
gnerebbe eliminare l‟idea che il
boss sia buono, che la mafia ga-
rantisca gli interessi della popola-
zione in quelle zone in cui lo Stato
non può far niente: bisognerebbe
sradicare del tutto l‟idea che la
mafia si possa sovrapporre allo
Stato. Per permettere che tutto questo succeda, è necessario che non solo la
scuola, ma chiunque, aiuti a formare una co-
scienza civile nei futuri cittadini, a dar loro
una visione generale, con una mentalità criti-
ca, a far conoscere gli eroi che in questo mo-
do diventeranno solo dei puntini nella gran
massa di persone che avranno sconfitto la
mafia.
“ABBIAMO IMPARATO a vedere la nostra realtà con occhi diversi”
Russell in Sicilia contro le mafie Educazione alla legalità: un viaggio nelle terre di mezzo tra Stato e mafia
AMAL MAHAJNEH
Perle di saggezza
di Prof. e studenti
Studente: “Non stavo sbadigliando, mi si era teso un nervetto sotto la man-
dibola
Prof: “Ragazzi, oggi c‟è Dante?” Studente: “No, è malato!”
Prof: “Adesso la lingua italiana è uni-
ficata? Sì, ma ci sono ancora delle sacche di resistenza...basta andare in 1°
”
Prof: “Mai fidarsi di una Prof. a cui piace il vino buono”
5 Giugno ‘11 n°3
Vita Scolastica
Riflessioni di viaggio
Personalmente credo che all‟inizio questo
viaggio sia stato sottovalutato. Quando siamo
partiti, pur essendo consapevoli di ciò che
avremmo fatto e delle persone che avremmo
incontrato, credo che nessuno di noi si aspet-
tasse emozioni forti come quelle che ci sono state trasmesse. Durante gli incontri con Rita
Borsellino, piuttosto che con Pino Maniaci
o con i tre sopravvissuti alla strage di Portel-
la delle Ginestre, dal modo in cui parlavano
si poteva capire senza alcuna ombra di dub-
bio che queste persone credevano profonda-
mente in quello che dicevano. E‟ stato pro-
prio per la loro semplicità, e per la loro fede
in ideali così nobili, che il messaggio che ci
hanno inviato è stato colto in modo molto
profondo. Ci hanno fatto aprire gli occhi su
molte cose, e sono certa che le idee che ci siamo fatti di questo viaggio ci resteranno nel
cuore per molto tempo. La cosa più impor-
tante che ho imparato da questa esperienza è
lottare sempre: opporsi nel modo più assoluto
all‟ingiustizia e alla violenza gratuita, non
importa quante minacce di morte si ricevano,
non bisogna mai piegarsi. Se si crede in quel-
lo per cui si lotta, fare ciò sarà una delle cose
più semplici che ci siano”
Francesca Santini
6 Giugno‘11 n°3
Vita Scolastica
Con la chiusura dell‟anno gli studenti sono
chiamati a rendere conto del loro rendimento
più o meno proficuo, così è stato anche per i
nostri tre rappresentanti d‟istituto Jacopo
Bonizzoni, Lucio Campatelli e Mattia
D‟Antoni, a cui abbiamo chiesto un commen-
to circa il loro operato in Consiglio d‟Istituto
durante questo mandato. Abbiamo domanda-
to loro quali interventi abbiano realizzato
concretamente quest‟anno, quali proposte abbiano portato avanti in Consiglio d‟Istituto
e quali iniziative, purtroppo, non siano state
intraprese. È da segnalare con dispiacere che
da Campatelli, nonostante avesse avuto diver-
se settimane per offrirci un suo parere a ri-
guardo, non sono pervenute risposte; sicura-
mente un‟occasione persa per lui e per tutta la
scuola. “È stato un lungo anno scolastico –
dice Bonizzoni - che mi è particolarmente
piaciuto perché siamo riusciti a fare finalmen-
te la festa di Natale a dicembre e soprattutto due giorni di autonomia dello studente in cui
si è parlato d‟argomenti importanti che spes-
so a scuola, per ovvie ragioni, non vengono
trattati”. È stato soprattutto un anno caratte-
rizzato da alti e bassi per i nostri rappresen-
tanti che hanno saputo uscire dal guscio del
Consiglio d‟Istituto solo in occasione
dell‟autogestione, per quanto bene possa es-
sere stata gestita. In questi anni drammatica-
mente segnati dalla riforma Gelmini-
Tremonti, ci si sarebbe aspettati una scossa da
tutti i nostri rappresentanti capace di risve-
gliare nel Russell, quanto meno, un senso d‟indignazione rispetto a ciò che la scuola sta
subendo. Sintomo di quest‟indifferenza è
stato ancora una volta il deludente inizio
d‟anno che ha visto la presentazione di una
sola lista, sebbene vi siano state delle
“sorprese”: le candidature fantoccio di Can-
celliere e Pezzoni, infatti, sono state anticipa-
te dal monito di Bonizzoni a non votare per
loro perché studenti dell‟ultimo anno e quin-
di, si presuppone, oberati di studio. Un gesto
questo al limite del paradosso che ha avuto evidentemente lo scopo di attirare voti o
d‟impressionare l‟elettorato figurando un
maggior numero di candidati rispetto ai cugi-
ni omerici. Bonizzoni, interpellato sulla que-
stione, asserisce che le candidature sono ser-
vite ad ampliare il bacino d‟idee dal quale
attingere per il programma. In chiusura
d‟anno, con l‟arrivo della primavera, sembra muoversi qualcosa sul fronte delle iniziative
interne. Secondo quanto racconta Bonizzoni,
su proposta di Lorenzo Lenti, sebbene non vi
sia ancora nulla di ufficiale, si starebbe pren-
dendo in considerazione la possibilità di so-
stituire le scritte di dubbio gusto sulle pareti
esterne del Galvani con graffiti/murales ad
opera di studenti della scuola. Per quanto i
problemi logistici e tecnici rappresentino un
grosso ostacolo, l‟iniziativa non è certo da
disprezzare; nel frattempo resteremo vigili in
attesa di nuovi sviluppi. “In conclusione - continua Bonizzoni - sono convinto che
all'interno del Russell ci siano studenti molto
validi che potrebbero fare molto per migliora-
re questa scuola, ma che per pigrizia preferi-
scono guardare tutto da "fuori" pensando che
non ci sia bisogno di loro. Credo invece che
ci sia bisogno di tutti, soprattutto perché, in
un momento in cui la scuola non ha molti
fondi, penso che valga la pena partecipare ed
essere consapevoli che la risorsa del Russell
siamo noi studenti e che solo tutti insieme possiamo fare qualcosa per migliorarla!” Un
monito questo sicuramente da apprezzare e
sul quale varrebbe la pena riflettere.
BONIZZONI: “Ci sono studenti validi che potrebbero fare molto”
Rappresentanti sotto la lente Intervistati i rappresentanti d’istituto per analizzare il loro mandato in CdI
MATTEO ZAFFALON
Grace Travethen, impersonata da Brenda
Blethyn, è una neo-vedova alle prese con i
debiti del marito, senza soldi dovrà trovare un
modo per salvare la propria casa e se stessa.
L‟idea per trovare il denaro necessario in
poco tempo le viene dal giardiniere che le
propone di occuparsi di alcune piantine di
Marijuana, ecco quindi la soluzione: trasfor-
mare e attrezzare la piccola serra dietro casa
in una vera e propria piantagione “d‟erba”. Il piccolo vivaio riesce a produrre ben 40
chili di Marijuana che Grace porterà con se a
Londra per cercare di far fronte all‟ombra
incombente dei debiti. Qui incontrerà un affa-
scinante spacciatore francese che la seguirà
nel ritorno in Cornovaglia. E‟ una commedia
esilarante con un happy ending, non sveliamo
ovviamente quale, certamente diversa se non
altro per la “stupefacente” protagonista. La
storia vede inoltre l‟evoluzione della spiritosa
e surreale Grace, che dovrà far fronte alla
brusca svolta imposta dalla morte del marito,
alla montagna di debiti e all'esistenza di una
ex amante del defunto consorte. Circondata
da personaggi quanto mai eccentrici e strava-
ganti riesce però a ricostruirsi una vita. Am-
bientato nei paesaggi più belli d‟Inghilterra a suon di musiche anni ‟70 il film non si abban-
dona a ripetizioni o lentezza. Per dare il via
alle riprese la produzione ha dovuto chiedere
l‟autorizzazione della regina Elisabetta, dato
che tutte le piante di Marijuana utilizzate nel
film sono vere! Si ride e si riflette poiché il
successo inatteso della sfortunata Grace, per
quanto improbabile e improponibile, potreb-
be essere quello di qualsiasi altro. La morale
è: mai perdersi d‟animo.
MYMOVIES: “Una commedia romantica deliziosamente inglese” L’erba di Grace, un film stupefacente Un’esilarante commedia inglese del 2000 che riproponiamo con piacere
GIULIA MELLA
Come tutti sapete, nella nostra scuola vi
sono diversi laboratori, quali fumetto, musi-
ca e teatro. Sin dalla loro nascita molti stu-
denti hanno aderito a queste attività, chi per
hobby, chi per passione. Tra i tre laboratori i
due più “vecchi” ma anche più gettonati
solo quello di musica e di teatro.
Il laboratorio musicale esiste da ben quattro
anni, purtroppo però l‟avvicendamento de-gli studenti è stato tale da non consentire
una perfetta continuità, il genere di musica
scelta e lo stile sempre diversi ne sono ap-
punto una prova. E‟ stata creata una vera e
propria band che organizza concerti ogni
anno. Fin‟ora infatti ne sono stati organizza-
ti ben tre più quello finale dell‟11 giugno
che si terrà proprio qui a scuola; tuttavia a
causa di problemi organizzativi e condizioni
meteorologiche avverse, due di questi sono
stati annullati all‟ultimo. Spesso i ragazzi si organizzano anche per provare fuori da
scuola, ma ovviamente trovare occasioni
per esibirsi fuori dai concerti organizzati è
molto difficile per un gruppo giovane come
il loro, ciò però non significa che in futuro
non possano mettere a frutto il lavoro di
quest‟anno e di quelli passati anche fuori da
scuola. Ovviamente il laboratorio non è
autogestito, ma fanno riferimento ad un
insegnante, Roberto, anche se la sua presen-za serve principalmente a coordinare il la-
voro di tutti dal momento che in linea di
massima le persone che si presentano al
laboratorio hanno già qualche esperienza
musicale, sebbene quest‟anno sia successo
l‟esatto opposto. “Molti di noi – ci racconta
Matteo, il tastierista del gruppo - hanno una
vera e propria passione per la musica, infatti
c‟è chi suona da moltissimi anni il suo stru-
mento. Io ad esempio studio pianoforte da
ormai nove anni e il laboratorio lo vivo come un occasione per suonare in gruppo.”
Si capisce quindi
che oltre ad impara-
re sempre più e de-
dicarsi a ciò che più
piace, i ragazzi scel-
gono di iscriversi al
laboratorio di musi-
ca anche per diverti-
mento, altrimenti la
musica non attire-
rebbe così tanti ra-gazzi ogni anno.
Altro laboratorio
molto importante
nella nostra scuola è
quello di teatro, il
quale, pensate un
po‟, esiste già dal 2003! Ogni anno si cam-
bia spettacolo e i ragazzi di teatro possono
scegliere se scrivere loro stessi il copione, o
se partecipare ad un festival teatrale, il Con-
nections del Teatro Litta. Per fare parte di
questo festival devono scegliere tra alcuni
test i pr opost i dagl i organ izzator i dell‟evento. La scrittura del copione o
l‟eventuale scelta con la successiva messa
in scena sono ovviamente gestite da
un‟insegnante, Gaia, la quale però si occupa
solo del lavoro nel laboratorio, mentre la
Prof.ssa Cappella è la coordinatrice di en-
trambi i laboratori. Questo anno i ragazzi
porteranno in scena la “Storia di un Vampi-
ro” il 12 Giugno al Teatro della Cooperativa
di Via Hermada a Milano. “Ovviamente
siete tutti invitati, e tranquilli, niente vampi-
ri alla Twilight, i vostri neuroni sono al sicuro!” ha detto scherzosamente uno di
loro. “Non avevo mai messo piede su un
palco. – ci racconta Dejan - Ho iniziato per
svago, poi però il laboratorio mi ha coinvol-
to sempre più, è stato inevitabile!”
7 Giugno ‘11 n°3
Vita Scolastica
STORIA DI UN VAMPIRO il 12 giugno in scena al Teatro della Cooperativa BLU BANANA TRIP concerto finale del lab. musicale alla festa di fine anno
Teatro e musica, lab.ri d’eccezione Dopo un anno di duro lavoro vanno in scena gli artisti del Russell
BEATRICE CASETTO
NON MANCATE AI PROSSIMI
APPUNTAMENTI DEI NOSTRI DUE
LABORATORI!
A cura di AMAL MAHAJNEH
Non li deludete. Fate lezione: con un amore
con cui non l‟avete mai fatta. Stupiteli con
un argomento che desti la loro meraviglia.
Uccideteli di meraviglia! È dallo stupore
che inizia la conoscenza, diceva Aristotele e nulla è cambiato. Annichilite i grandifra-
telli, gli uominiedonne. Superateli in share
con le vostre lezioni. Rinnovate in voi lo
stupore. Spiegate loro l'infinito di Leopardi
anche se non è nel programma, fateglielo
toccare questo infinito di là dalla siepe dei
banchi. Raccontate loro la vita e la morte di
una stella. Descrivete loro la sezione aurea
dei petali di una rosa e il segreto per cui la
si regala al proprio amore. Stupitevi. Stupi-
teli. Fatevi brillare gli occhi, fate vedere
loro che sapete perché insegnate quella materia, che siete fieri di aver speso una
vita intera a imparare quelle cose, perché
quelle cose contengono il mondo intero.
Stupiteli con la vita, quella che c‟è dentro
secoli di scoperte, conoscenze, fatti, libri.
Fategliela toccare questa vita. Non torne-
ranno più indietro. Sapranno di avere da-
vanti un professore. Immaginate domani di
entrare in classe. Durante la vostra lezione
il mondo viene devastato da un‟apocalisse.
Per una serie di fortunate congiunture siete rimasti vivi solo voi, con la vostra classe.
Adesso dipende tutto da voi. Rimboccatevi
le maniche, prendetevi cura di quei venti-
trenta come fosse il mondo intero. Che
mondo sarà quello di domani? Dipende da
te caro collega. Non ti lamentare dei politi-
ci, delle strutture, del riscaldamento,
dell‟orario, adesso ci sei solo tu e loro. Non
ci sono ministri, riforme, strutture. C‟è la
scuola nella sua essenza. Tu e loro e quel
che ci sta in mezzo: le parole. Gli animali si
addestrano, gli uomini si educano: con le parole. Non c‟è lo stipendio, perché non c‟è
lo Stato e non c‟è il privato: sono loro il tuo
stipendio. Ti è rimasto solo un libro: quello
della tua materia. Da lì devi partire per co-
struire il mondo intero. Quello è il punto di
appoggio con cui sollevarlo, il mondo inte-
ro. Se loro vedranno in te il fuoco ti ripa-
gheranno con uno stipendio che nessun
altro mestiere dà: saranno degli innamorati
del bene, della verità, della bellezza. Non
saranno dei furbi, ma degli innamorati.
Caro collega stupisciti. Stupiscili.
Stupitevi... Stupiteli! Riportiamo qualche stralcio di un articolo di Alessandro D'Avenia, pubblicato da Il Gior-no ed altre testate il 12 settembre ’10
A cura di MATTEO ZAFFALON
Per SCIENZE DEI MATERIALI parla Lorenzo, studente presso la Bicocca
Nel pieno delle mie Facoltà... Continua la rubrica di orientamento universitario per tutti gli indecisi
Quale ateneo frequenti e quale facoltà?
Frequento la facoltà di Scienza dei Materiali
presso la Milano Bicocca.
Da che liceo provieni ? Hai fatto qualche
sperimentazione? Se sì, pensi che ti sia
servito? Provengo dal liceo scientifico
B.Russell, dove non ho fatto nessuna speri-
mentazione, anche se questo ha comportato
non pochi problemi. Gli studenti del Biome-
dico sono, ovviamente, più avvantaggiati per
la loro preparazione in chimica. È innegabil-
mente un corso complicato, ma è il migliore
se si amano le materie scientifiche.
Come sono strutturati i corsi? La facoltà di
Scienza dei materiali conta pochi iscritti,
contrariamente a molte altre. Per questo i
professori sono molto disponibili e, sin dal
primo anno, si crea un legame studente-
professore molto forte. Le materie d‟esame
per l‟intera durata degli anni sono essenzial-
mente matematica (suddivisa in 3 moduli),
fisica (meccanica , elettromagnetica e appli-
cata alla chimica), chimica (inorganica e
organica), meccanica quantistica.. Oltre alle
lezioni frontali, sono presenti numerosi labo-ratori, sia di materie più generali come chimi-
ca inorganica dove si fanno le prime reazioni,
fino ad argomenti più specifici come tecnolo-
gia dei materiali. I laboratori sono molto for-
niti e hanno strumentazioni nuove. Le lezio-
ni, della durata di un‟ora, sono suddivise tra
esercitazioni e teoria. Inoltre, poiché la facol-
tà fornisce notevoli impieghi all‟estero, gli
esami d‟inglese rivestono un ruolo molto
importante. I professori inoltre cercano di
incentivare l‟interesse degli studenti propo-
nendo le visite di alcuni stabilimenti chimici
come la Pirelli, che, tra l‟altro, è l‟azienda
che assume la maggior parte dei neolaureati.
Quali sono gli sbocchi professionale per
questa facoltà? Che progetti hai in serbo
per il futuro? Gli sbocchi professionali sono
molteplici: i primi 3 anni servono per porre le
basi, gli altri 2 per specializzarsi nel settore di
preferenza che può variare dalle nanostruttu-
re, ai materiali plastici o ecologici. Per ognu-
no di questi rami specialistici, ogni giorno
vengono pubblicati numerosi articoli riguar-
danti nuove scoperte. Se doveste essere cu-
riosi potete consultare il sito internet
www.galileonet.it. Io sono interessato
alle nano strutture per il loro gran numero di applicazioni: dal campo
medico sino a quello elettronico!
Cosa ti ha aiutato a scegliere la fa-
coltà? Avevo sentito parlare di questa
facoltà dai miei professori e mi ha
subito interessato, così ho partecipato
ad un open-day tenuto dal rettore del
dipartimento di Scienza dei Materiali.
Successivamente l‟ho visitato con un
insegnante che mi ha spiegato come funzionavano i corsi e le materie di studio.
Presso la segreteria degli studenti in universi-
tà, sono presenti dei volantini illustrativi che
danno un‟idea generale del corso.
8 Giugno ‘11 n°3
Orientamento
Spettrometro di massa ad ablazio-
ne laser in camera bianca in
dotazione presso la Facoltà di
Scienze dei Materiali