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SPECIALE ALTO CALORE

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INSERTO SPECIALE EDITO DA PIEMME REALIZZATO DA GIANFRANCO LARI E PUBBLICATO SU IL MATTINO

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L’Alto Calore nacque per inizia-tiva del governo fascista, come in-tervento statale affidato dapprimaad una sezione del Genio Civile -quandoMussolini in visita in Irpi-nia constatò personalmente le con-dizioni di arretratezza esottosviluppo della provincia, for-temente carente di approvvigiona-mento idrico- fino ad assumere inepoca democratica, la forma giu-ridica di una struttura consortile dienti locali su base interprovinciale.Dopo la fase iniziale dell’Alto Ca-lore, costituito come sezione auto-noma del Genio Civile, si è avutadapprima la formazione del Con-sorzio interprovinciale degli entilocali a gestione diretta, secondo lalegislazione comunale e provin-ciale dell’epoca; poi, nel 1987 l’uti-lizzo dell’istituto dell’aziendaspeciale consortile- come strutturaoperativa del Consorzio Idricoposta in capo agli organi dell’As-semblea Consortile. Infine, si ècompletata la trasformazione del-l’ente nella piùmoderna forma giu-ridica del Consorzio- azienda conautonomia imprenditoriale e direttapersonalità giuridica, completatanel 1997 con l’entrata in vigoredella convenzione e del nuovo sta-tuto; fino alla successiva trasfor-mazione dell’ente in società perazioni, negli anni 2000 ed allosdoppiamento tra le due società perla gestione dei servizi , laAlto Ca-lore Servizi S.pA e per la gestionepatrimoniale la Alto Calore Patri-monio S.pA..La prima lunga Presidenza fuquella del cavaliere VincenzoBruni (1938/49), dall’epoca fasci-sta alla fase repubblicana post co-stituzionale, che rimarca l’originedell’EnteConsortile, che trae anchela denominazione dallecosiddette “SorgentiAlte” del fiume CaloreIrpino, sgorganti in ter-ritorio di Montella. Vi èstata poi la prestigiosaesperienza del Presi-dente Fiorentino Sullo(1949/54), all’epoca giàparlamentare di spicco,che quasi certamente harappresentato il mo-mento di maggiore svi-luppo verso obiettivi

politici di ampliamento della strut-tura, estensione ed ottimizzazionedel servizio. L’esperienza di Sulloalla presidenza dell’Alto Calore èstata certamente utile alla sua for-mazione come uomo di governo, inparticolare nell’incarico diMinistrodei Lavori Pubblici negli anni 60,quando e firmò il documento diprogrammazione – a tutt’oggi vi-gente- costituito dal Piano Regola-tore Generale degliAcquedotti conl’indicazione dei fabbisogni e deglischemi acquedottistici proiettati al2015.Dopo il quinquennio di Sullo, vi fula breve esperienza di Mastroma-rino (per meno di un anno) e poi lapiù che ventennale gestionale diPasquale Clemente (1954/76), poidiventato Senatore della Repub-blica.Vi è stata poi la lunga gestione delPresidente Saverio Russo(1976/93), nel cui ambito furono fi-nanziate ed impostate opere di no-tevole valenza strategica per losviluppo del sistema acquedotti-stico delle province di Avellino e

Benevento. Nell’aprile del 1993 siavvicendò alla presidenza StefanoSorvino (1993/97), la cui gestionefu volta al risanamento. Nel 1997assume la carica di PresidenteVin-cenzoDeLuca (1997/03), oggi Se-natore della Repubblica, nel corsodella cui gestione si assiste ad unconsiderevole aumento del numerodei comuni soci. La Presidenza ter-mina il 13marzo 2003 allorquandoil Consorzio Interprovinciale AltoCalore si trasforma in società perazioni e d acquisisce la denomina-zione diAlto Calore Servizi S.p.A.alla cui Presidenza viene designatoMichele Iannicelli (2003/07), ilquale ha gestito la prima fase diquesta moderna forma di gestione.In pari data viene altresì costituitala società Alto Calore Patrimonio& Infrastrutture S.p.A. alla cui Pre-sidenza viene designato SergioPapa, al quale nel 2007 è suben-trato Lucio Fierro, attualmente incarica.Nel novembre 2007 viene nomi-nato in ACS un Consiglio di Am-ministrazione di estrazione

spiccatamente tecnica so-prattutto per l’esperienzamanageriale dell’attualepresidente DonatoMadaro.

Nella foto in copertina, unasorgente dei monti Picentini,in alto due immagini deglianni Trenta di lavori idraulicisvolti dall’azienda

DDAA 4433 AA 112288CCOOMMUUNNIIL’Alto Calore Servizi èuna Società per azionia capitale interamentepubblico, composta da128 enti locali soci.Opera nella gestionedel ciclo integratodelle acque in Campa-nia, nelle province diAvellino e Benevento.Nasce nel 2003 dallatrasformazione del“Consorzio Interpro-vinciale Alto Calore”,a sua volta fondato il18 maggio del 1938con lo scopo di provve-dere alla costruzione emanutenzione di unacquedotto a serviziodi 36 comuni dellaProvincia di Avellino e7 della Provincia diBenevento, utilizzandole acque provenientidalle sorgenti alte delfiume Calore. Il 2008,dunque, ricorre l’annodel 70° anniversariodella nascita del Con-sorzio oggi S.p.A.

Alto Calore ServiziSpa garantisce, allostato, il servizio di ap-provvig ionamentoidrico a 127 Comuniirpini e sanniti, relativiad una popolazione dicirca 430.000 abitanti.L’Ambito TerritorialeCalore Irpino com-prende, invece, 195Comuni e una popola-zione che supera i700.000 abitanti.

Da Bruni a Sullo, i protagonisti di un’epopea

UUnnaa ssttoorriiaa dd’’aaccqquuaa lluunnggaa 7700 aannnnii

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L’Alto Calore ServiziS.p.A. ha avviato un pro-gramma progettuale per larealizzazione di un com-plesso industriale per l’im-bottigliamento di acqueminerali prelevate da sor-gente.Allo stato, è in fase dicompletamento l’iter am-ministrativo per l’acquisizione dellaautorizzazione ad eseguire ricerchedi acque minerali. L’iter normativo, previsto dalla Re-gione Campania, Settore Ricerca eValorizzazione di Cave, Torbiere,Acque Minerali e Termali, è stato giàavviato con la presentazione delladocumentazione di carattere tecnico-amministrativo richiesta.La località scelta per la realizzazionedell’impianto è denominata “CasaArsa” in agro di Montemarano (Av)ove emerge la sorgente “Beardo”:l’intervento sarà eseguito su una su-perficie di circa 10.000 mq., che saràacquisita in prossimità dell’attualeopera di captazione.La sorgente “Beardo” è una scaturi-gine che sfugge ad ogni tentativo diclassificazione per la sua origine e lesue peculiari caratteristiche. Essa, infatti, non rappresentaun’emergenza naturale, ma scaturi-sce in sotterraneo, ad una quota dicirca 460 m s.l.m. all’interno di unagalleria.Attualmente, le acque della sorgente,per una portata media di circa 250l/sec, vengono sollevate all’impiantodi Cassano Irpino e da qui immessenel sistema idrico Alto Calore.La portata da imbottigliare è pari acirca 15l/sec.La capacità produttiva iniziale del-l’impianto è di circa 15.000 bottigliedi acqua all’ora.L’impianto sarà realizzato in un’au-

tonoma struttura, prevista in prossi-mità del punto di prelievo e che al-loggerà le tipiche linee di unimpianto di imbottigliamento: lineadi sterilizzazione (lavabottiglie, scia-quatrice, soffiatrice), linea di riempi-mento (riempitrice, tappatrice), lineadi confezionamento (etichettatrice,confezionatrice), sistemi di movi-mentazione (coclee telescopiche ro-tanti, panettatrice, impianto diincassettamento), sistemi di controlloe di ispezione. La vendita sarà eseguita in conteni-tori PET da 0.5 litri, 1 litro, 1.5 litri e2 litri e in vetro da 0.75 l.L’analisi di marketing ha evidenziatoche le maggiori richieste dovrebberoriguardare i contenitori da 1.5litri(con volumi di vendita variabili da7.4Ml di litri del 2010 a 28.5Ml dilitri del 2012), seguiti da quelli da0.5litri (volumi di vendita variabili da2.11Ml di litri del 2010 a 7.13Ml dilitri del 2012).Per la realizzazione di tale attività,che prevede, nella prima fase, la rea-lizzazione in una sola linea di imbot-tigliamento, si necessita di unadisponibilità economica di circa 6milioni di euro.Dopo l’acquisizione del permesso diricerca da parte della Regione Cam-pania, verrà avviata la procedurapresso il competente Ministero per ilriconoscimento, attraverso l’etichet-tatura di acqua minerale, da denomi-narsi “Acqua del Monte Terminio”.

EENNEERRGGIIEEAALLTTEERRNNAATTIIVVEE

Il Dipartimento di Ingegne-ria Industriale dell’Univer-sità degli Studi di Perugiaha eseguito, per conto diACS, uno “Studio del poten-ziale eolico del territorio del-l’Alto Calore” per definire learee del territorio maggior-mente idonee per l'installa-zione di nuovi impiantieolici. Il lavoro ha messo inevidenza la presenza di unterritorio di particolare in-teresse per uno sfruttamentointensivo della risorsa eolicastante alcune positive carat-teristiche tipologiche dellearee indagate (ventositàmedia annua prossima a 5÷6m/s per assicurare una pro-ducibilità annua stimabile incirca 1800 ore/anno di fun-zionamento, superficie ido-nea all’installazione dialmeno 4÷5 turbine in alli-neamento, bassa vegeta-zione di contorno,accessibilità delle aree).Altra interessante propostaformulata dal medesimo Di-partimento riguarda la rea-lizzazione di un impianto digenerazione di energia elet-trica a biomassa; col lorociclo continuo, sono le uni-che fonti alternative che po-trebbero comportare uneffettivo ridimensionamentodell'uso del combustibilefossile. Il medesimo Diparti-mento, nell’evidenziare l’op-portunità di utilizzarebiomasse in forma liquida el’elevato livello di specializ-zazione richiesto per la ma-nutenzione e la gestionedegli impianti, consiglia il ri-corso al sistema di “conces-sione di costruzione egestione” anche al fine di“ammortizzare” gli effettidella variabilità di alcunecomponenti di costo eviden-ziati dall’analisi di sensibi-lità.

OOBBIIEETTTTIIVVOOCCOOMMPPOOSSTT

Il Piano Programma dei Ri-fiuti della Provincia di Avel-lino ha scelto, tra le diversesoluzione possibili, la tecnicadella “digestione anaero-bica” e il successivo compo-staggio. Detti impianti per lagestione della frazione orga-nica possono essere ben inte-grati con quelli dei refluicivili per molte analogie ditrattamento. Alto CaloreServizi è in grado di offrirela propria soluzione, inte-grando l’impianto di depu-razione comprensoriale inmodo da poter trattare lafase umida organica deiRSU.Preliminare a tale ipotesi èl’attivazione della raccoltadifferenziata spinta nellaprovincia di Avellino, ovverodisporre di impianti di sele-zione a monte del tratta-mento. L’ipotesi di lavoroprevede il trattamento dellaparte organica umida deiRSU. I dati in possesso, circala produzione dei rifiuti, de-scrivono la stessa pari, perl’intera provincia, in ca. 450t/giorno. Il trattamento ipo-tizzato prevede la riduzioneo stabilizzazione della parteorganica con la tecnica delladigestione anaerobica e con-testuale produzione di bio-gas. Per la realizzazionedell’impianto occorrono me-diamente 18 mesi, riducibilia 12 mesi (bisogna tenere inconto le tempistiche autoriz-zative). La spesa presumi-bile è di ca. 20 mln €.L’investimento può esserecoperto con finanza di pro-getto, tramite il sistema ban-cario, atteso il costo darichiedere per il conferi-mento, pari a 75 €/t e il pe-riodo di ammortamento di15 anni ovvero facendo ri-corso a finanziamenti euro-pei del Programma POR2007/2013.

Il territorio e le sue risorse, Acs protagonista nella valorizzazione

NNaattuurraa ddaa bbeerree ee ddaa iimmbboottttiigglliiaarree

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Nelle foto, A fianco le

grotte del Caliendo

a BagnoliIrpino

e in basso condotto carsico

sorgente acellica

Montella0

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I contenuti del piano pluriennale proposto

II ppuunnttii ddii ddeebboolleezzzzaa ee llee ooppppoorrttuunniittàà ddaa ccoogglliieerree

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PUNTI DI FORZA

Forte interconnessione del sistema di distribuzione che consente anchein periodi di crisi idrica di razionalizzare il servizio;Consolidata esperienza (70ennale) nella gestione del servizio idrico e

riconoscimento del marchio;Radicata presenza sul territorio;Competenze interne riconosciute in particolare al laboratorio ed del-

l’Ufficio Progettazione;Numerosità delle sorgenti captate Qualità delle acque

OPPORTUNITA’

Possibilità di ampliamento del numero dei soci (i 70 comuni localiz-zati tra Avellino e Benevento appartenenti all’ATO Calore Irpino n.1);Forte indirizzo del nuovo vertice aziendale all’innovazione, attraverso

l’implementazione di un sistema manageriale volto alla programma-zione strategica degli obiettivi ed al controllo dei risultati;Crescente attenzione del Legislatore a livello internazionale, europeo

e nazionale alle problematiche dello sviluppo sostenibile; Presenza di incentivi agli investimenti previsti dai FONDI STRUT-

TURALI 2007–2013 da utilizzare per la ristrutturazione delle reti idri-che, sviluppo della comprensorialità degli impianti di depurazione efognatura, autoproduzione di energia, trattamento frazione organica ri-fiuti, riqualificazione del personale;Scarsa disponibilità di risorse idriche, soprattutto relativamente a

quelle potabili, in numerose altre regioni italiane e non solo;Copiosità delle sorgenti e qualità delle acque che caratterizzano il ter-

ritorio provinciale irpino;Scarsa presenza di Enti sul territorio provinciale in grado di poter ap-

portare un contributo significativo: A) alla gestione dei rifiuti (gestionedella frazione organica dei rifiuti solidi urbani); B) all’autoproduzionedell’energia elettrica da trasferire a costo contenuti al territorio provin-ciale.

OPZIONI

Imbottigliamento;Ampliamento utenze (compresa depurazione e fogna);Interventi su energia;Progettazione per Enti;Partenariato con la Provincia di Avellino per la realizzazione di un

GRANDE PROGETTO volto alla ristrutturazione della rete idrica provin-ciale per il contenimento delle perdite in rete e la conseguente riduzione deicosti energetici;Partenariato con la Regione Campania per la gestione del ciclo integrato

dei rifiuti per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica dei ri-fiuti.

Il Piano Pluriennale societario, relativo al triennio 2009-2011, deve puntare a:

Aumento del valore della produzione;Aumento della produttività e dell’efficienza;Riduzione dei costi;Miglioramento dell’organizzazione e della qualità dei servizi; Innovazione tecnologica;Ambiente, Sicurezza, Comunicazione e Gestione delle Risorse Umane.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Costi di gestione per energia elevati;Fatiscenza delle reti;Perdite del sistema idrico di circa il 50%;Scarsa cultura d’impresa ed orientamento alle performance e resistenza al cambiamento;Scarsa efficacia dell’azione di riscossione del credito attuata ad oggi;Assenza di certificazioni di qualità (ISO, EMAS, etc.);Scarsa informatizzazione interna;Carente gestione del personale; Competenze del personale non adeguate in funzione dell’evoluzione del core e dell’imple-

mentazione di nuove attività;Consumi e fatturazione non corrispondenti per scarsa lettura dei contatori e/o contatori guasti;Incertezza nel sistema di gestione del SII (in regime salvaguardato e non quale gestore affi-

datario);Scarsa copertura territoriale nella gestione del servizio di depurazione e fognatura;Scarsi mezzi propri da investire.

MINACCE

Provvisorietà e prossima scadenza dell’affidamento del servizio (scade il 31/12/08);Problematicità per l’affidamento “in house”:

• Art. 150 Enti locali compresi in ATO;• Art. 151 Equilibrio economico-finanziario;• Implementazione controllo analogo.

Montuosità ed asperità del territorio servito che determina necessità di sollevamenti con con-seguenti elevati costi energetici e di manutenzione;Bassa densità demografica che determina uno scarso numero di utenti serviti in funzione dei

km di rete gestita;Innalzamento della temperatura ed aumento della siccità dovuto al cambiamento climatico;Indefinitezza dello scenario normativo per l’affidamento o eventuale liberalizzazione del set-

tore; Scarsa propensione dei Comuni ad effettuare investimenti di manutenzione o rifacimento delle

reti per il contenimento delle perdite;Scarsa attenzione dei Comuni nell’effettuare controlli sugli sprechi delle risorse idriche;Scarsa sensibilità dei cittadini nell’uso responsabile dell’acqua potabile; Scarsa cultura del territorio locale in relazione alla necessità di affidare a management quali-

ficato la gestione delle utilities locali;Competitività crescente nel settore per la presenza nel mercato di soggetti gestori del SII di di-

mensioni sempre maggiori e più solide dal punto di vista economico-finanziario, che gestisconoin diversi casi più di una utility;Possibile inquinamento delle falde acquifere per il ”problema rifiuti” che caratterizza il terri-

torio regionale.

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Nel periodo compreso tra il 1999 eil 2003, le principali utilities emultiutilities italiane hanno gui-dato un significativo processo diaggregazioni che ha fortementemodificato lo scenario e gli equili-bri tra gli attori coinvolti nella ge-stione del servizio idrico. Tramite tali operazioni le più im-portanti società del settore garan-tiscono oggi il servizio a circa lametà delle famiglie italiane, per-centuale che è destinata a salire inquanto il processo di concentra-zione è ancora in corso e si sta al-largando alle realtà territorialimeno importanti ma ugualmenteappetibili.In tale contesto, le multinazionalistraniere non hanno trovato moltospazio: i loro iniziali tentativi diincrementare la presenza in Italiasono parzialmente falliti, proba-bilmente anche per una presa dicoscienza della difficile situazioneinfrastrutturale e per gli elevati in-vestimenti a farsi per ridare effi-

cienza e funzionalità a moltischemi idrici. Il processo di con-centrazione finora avvenuto si èsviluppato secondo due lineeguida: convergenza verso il mo-dello di società per azioni con con-seguente riduzione delle gestioniin economia. I modelli societari più diffusi sonoquelli incentrati sulla prevalenzadel capitale pubblico, ma con unagestione affidata alla componente

privatistica della quale si ricono-sce sia il know how managerialeche le capacità di approvvigiona-mento dei capitali. Alcune delle società che hannoavviato tale processo hanno, al-tresì, acquisito una quotazioneborsistica (Acea, Amga, Acegas,Hera). L’altra strada è quella dell’ incre-mento degli accordi di aggrega-zione tra società.

Per consolidare e rafforzare i rap-porti tra l’Amministrazione societa-ria ed i Soci e favorire il lorocoinvolgimento nello sviluppo dipiani e programmi, la Presidenza diACS ha inviato, nel dicembre 2007,una comunicazione ai Sindaci-Socicon l’invito a compilare un questio-nario per “avviare un percorso di ri-levazione delle prime indicazioniutili alla definizione del Piano Plu-riennale Societario” onde “consoli-dare una interlocuzione con i sociprima di sottoporre loro una qual-siasi iniziativa strategica la cui re-sponsabilità resta in capo agli organiamministrativi”. Il questionario èstato trasmesso ai 128 Comuni socidi ACS. Il questionario era attinentea questioni sia relative all’attuale ge-stione di ACS (punti di forza e di de-bolezza dell’Azienda) che allo

sviluppo di settori innovativi (ener-gia, gas, etc.) o semplicemente mi-rava ad instaurare un rapporto piùproficuo e fattivo con i Comuni me-desimi (strumenti di comunicazione,etc.). Le indicazioni fornite dai Co-muni sono risultate utili non solo permonitorare la qualità dei servizi of-ferti ma anche per definire alcunelinee guide del presente Piano.Dette segnalazioni, infatti, in uno al-l’analisi dei risultati economici ealle caratteristiche della gestionehanno consentito di individuare leopportunità future e, quindi, i nuovisettori di business.All’uopo, è stata eseguita un’Ana-lisi Swot ('Strenghts, Weaknesses,Opportunities, Threats') che è unostrumento di analisi largamente ri-conosciuto per la definizione del po-sizionamento competitivo di

un’azienda sul mercato rispetto aisuoi concorrenti ma anche di pub-bliche amministrazioni per l’analisidi fattibilità di nuovi progetti. Essa,attraverso la valutazione dei punti diforza e di debolezza, opportunità evincoli, è utilizzata per analizzarel'impatto dei principali fattori internied esterni, ed orientare le scelte stra-tegiche che meglio enfatizzino ipunti di forza interni, colgano le op-portunità esterne, reagiscano pron-tamente alle minacce e gestiscanocon consapevolezza i punti di debo-lezza interna, riducendone l’impattonegativo.

UUNN NNUUOOVVOOVVOOLLTTOO

ACS, accanto al core bu-siness principale, checonsiste nella captazione,adduzione e distribu-zione dell’acqua, intendesviluppare attività chesono collaterali e le cuicompetenze richiestesono essenzialmente giàparzialmente presenti al-l’interno dell’Ente. In altri termini si ipo-tizza di utilizzare risorsee competenze per la cre-scita ed il rilancio del-l’azienda ottimizzando lestesse, riqualificandole erecuperando efficienzaed economicità gestio-nale. Specificatamente,di seguito si riportano gliambiti e/o i settori per iquali si prevede di ope-rare. I nuovi settori di busi-ness di ACS sono: imbot-tigliamento acqua;produzione di Energiada Fonti tradizionali/rin-novabili; ampliamentodella gestione delle retiidriche, fognarie e depu-rative; progettazione perEnti; gestione umidoFORSU (Frazione Orga-nica dei Rifiuti SolidiUrbani). Iniziative da realizzarein partnership con laAlto Calore Patrimonioe infrastrutture Spa, so-cietà patrimoniale cheassumerà la proprietàdegli impianti realizzaticoncessi in gestione allaServizi.

Il nuovo progetto di sviluppo

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Un questionario ai primi cittadini per costruire il piano pluriennale

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Ges�one umidoFORSU (Frazione organica dei rifiu� solidi urbani)

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ACSMULTIUTILITY

La presente pubblicazione è stata interamente finanziata dagli sponsor

La versione integrale della proposta del Piano Pluriennale Societario

2009-2011 è consultabile sul sito web www.altocalore.it.

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Alto Calore Ser-vizi SpA è oggiuna società perazioni a totale ca-pitale pubblico inquanto le quotesocietarie sonocompletamentepossedute da 128Comuni delle Pro-vince di Avellino(sono 97) e di Be-nevento (sono31).macroscopici delsistema, che il re-gime delle perditereali sia molto vicino al dato statistico nazio-nale che le colloca intorno al 40%.Per la specifica realtà irpina detta percentuale hariflessi molto negativi non solo per il depaupe-ramento e lo spreco della risorsa (e l’assenza dibenefici per la popolazione servita), ma ancheper il connesso danno economico poichè granparte delle dispersioni si realizzano a valle degliimpianti di sollevamento e, quindi, incidono inmodo significativo sui costi di gestione e, in par-ticolare, sui costi energetici.ACS gestisce numerosi impianti di depurazionealcuni dei quali hanno un bacino di utenza inter-comunale. Il numero di utenze fognarie servitesupera, invece, le 55.000 unità mentre lo svi-luppo complessivo della rete che supera i650Km.Il sistema fognario e depurativo dei comuni sociè molto frammentato poichè articolato in molte-plici impianti di depurazione singoli e in pochiimpianti comprensoriali che, come è noto, con-sentono una migliore gestione, un trattamentodepurativo più efficiente e anche sensibili eco-nomie di scala.Il capitale sociale della Società Alto Calore Ser-vizi S.p.A., al 31/12/2007, è completamente pos-seduto da soci pubblici e, in particolare: il66.62%, da Comuni della Provincia di Avellino;il 22.72%, da Comuni della Provincia di Bene-vento; il 10.66%, dalla Amministrazione Pro-vinciale di Avellino.

Impegno corale per ridurre le perdite di rete e gli sprechi

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Aiello del Sabato Antonio F. CaputoAltavilla Irpina Alberico VillaniAriano Domenico GambacortaAtripalda Aldo LaurenzanoAmministraz. Prov.le Avellino Dott. Vincenzo Madonna

(commissario prefettizio)Avellino Giuseppe GalassoBonito Antonio ZulloCandida Raffaele PetrosinoCapriglia Irpina Giuseppe MagliacaneCastelbaronia Carmine FamigliettiCastelfranci Eugenio TecceCastelvetere Walter PescatoreCervinara Franco CioffiCesinali Ciro Aniello TangoChianche Costanzo RaffaeleChiusano Carlo PetruzzielloContrada Antonio IannacconeDomicella Michele CascielloFlumeri Antonio GiacobbeFontanarosa Giuseppe De LisaForino Pasquale NunziataFrigento Luigi FamigliettiGesualdo Carmine PetruzzoGreci Bartolomeo N. ZoccanoGrottaminarda Giovanni IannicielloGrottolella Fiore Paolo NittoloLapio Ubaldo ReppucciLauro Vito BossoneLioni Rodolfo SalzaruloLuogosano Giovanni FerranteManocalzati Pasquale TironeMarzano di Nola Trifone GrecoMelito Gerardo SorrentinoMercogliano Tommaso SaccardoMirabella Vincenzo SirignanoMontaguto Giuseppe AndreanoMontecalvo Giancarlo Di RubboMontefalcione Vanda GrassiMonteforte Sergio NappiMontefredane Carmine Troncone Montefusco Errico BonitoMontella Salvatore VestutoMontemarano Renato CosciaMontemiletto Eugenio AbateMontoro Inferiore Salvatore A.CarratùMontoro Superiore Francesco De GiovanniMoschiano Dott.ssa Ines Giannini

(Commissario prefettizio)Mugnano Nicola BiancoNusco Giuseppe Del GiudiceOspedaletto Luigi MarcianoPago del Vallo di Lauro Giuseppe CorcioneParolise Stanislao De LauriPaternopoli Duilio Raffaele BarbieriPetruro Irpino Mauro ZarrellaPietradefusi Giulio BelmontePietrastornina Amato RizzoPrata Principato Ultra Gaetano TennerielloPratola Serra Antonio AufieroQuadrelle Lucia NapolitanoQuindici Liberato SantanielloRoccabascerana Vincenzo Testa Rocca San Felice Lorenzo CiprianoRotondi Giuseppe FiorilloSalza Irpina Nunzia Barile in CellaSan Mango sul Calore Leona FestaSan MartinoValle Caudina Pasquale RicciSan Michele di Serino Teodoro RenzulliSan Nicola Baronia Felice GesaSan Potito Ultra Giuseppe Moricola

San Sossio Baronia Rocco ContardoSanta Lucia di Serino Sabino OlivaSant'Andrea di Conza Valentino BellinoSant'Angelo a Scala Domenico MajelloSant'Angelo all'Esca Gerardo ManganeseSant'Angelo Dei Lombardi Michele ForteSanta Paolina Angelina SpinelliSanto Stefano del Sole Carmine RaganoSavignano Irpino Oreste CiasulloScampitella Antonio Consalvo Sirignano Raffaele ColucciSorbo Serpico Rocco TedescoSturno Franco Di CeciliaSummonte Pasquale GiudittaTaurano Antonio GrazianoTaurasi Antonio BuonoTeora Salvatore G. Di Domenico Torella dei Lombardi Vincenzo LasprogataTorre le Nocelle Roberto di IorioTorrioni Sebastiano CennerazzoTrevico Giuseppe A. SolimeneTufo Fabio GrassiVallesaccarda Gerardo M. PagliaruloVenticano Michelangelo CiarciaVillamaina Michele Marruzzo Villanova Raffaele Ottaviano

Giovanni IorizzoVolturara Irpina Edmondo MarraZungoli Antonio De LucaApice Raffaele CiardielloApollosa Federico MeoliArpaise Filomena LaudatoBonea Gennaro ParadisoBuonalbergo Fernando D'AloiaCalvi Giovanni MolinaroCampolattaro Pasquale NarcisoCastelvenere Mario ScettaCeppaloni Claudio CataudoDurazzano Dott. F. Boniello

(commissario pretettizio)Faicchio Mario BorrelliGuardia Sanframondi Nicola CiarleglioMontesarchio Antonio IzzoPaduli Giovanni De GennaroPago Veiano Rosario AntoninoPannarano Enzo PaccaPaolisi Carmine MontellaPesco sannita Antonio Michele Pietrelcina Gennaro FuscoPontelandolfo Cosimo TestaReino Antonio PelosoSan Giorgio del Sannio Giorgio NardoneSan Leucio del Sannio Romeo Furno San Lorenzo Maggiore Angelo FasuloSan Martino sannita Michele De FiglioSan Nazzaro Luigi Pasquale PepeSan Nicola Manfredi Angelo Giosuè ParrellaSant'Angelo a Cupolo Egidio BoscoSantarcangelo Trimonte Aldo GiangregorioSanta Croce del Sannio Antonio di MariaSolopaca Pompilio Forgione

II SSIINNDDAACCII EE II CCOOMMUUNNII

una cascatella del fiume Sele

Piano economico ACS Multiutility 2008-2011(valori in Migliaia di euro)

VOCI 2007 2008 2009 2010 2011

VALORE DELLA PRODUZIONETOT. VALORE DELLA PRODUZIONE 35.544 37.764 42.423 65.176 75.371

COSTO DELLA PRODUZIONETOT. COSTO DELLA PRODUZIONE 44.892 39.172 42.402 63.904 73.614

EBIT -9.349 -1.408 21 1.272 1.757

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE -9.081 -600 421 1.487 1.787

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“La sfida è trasformare un’azienda pubblica inun sistema che prenda spunto dai modelli ge-stionali delle imprese private, per aumentarnel’efficienza e portare in utile i bilanci, ma con-servi la proprietà pubblica anche a tutela di unbene strategico e di tutti come l’acqua”. Do-nato Madaro. irpino, 42 anni, già manager diimprese multinazionali del settore automotive,da otto mesi guida l’Alto Calore Servizi Spa,società per azioni a capitale interamente pub-blico operante nella gestione del ciclo inte-grato delle acque con 128 enti locali soci, èalle prese con un progetto di rilancio della so-cietà per molti versi innovativo. Il settore della gestione delle acque è in fasedi evoluzione, sia dal punto di vista norma-tivo che di mercato, mentre molto spesso glienti pubblici hanno una reazione lenta, o fi-nanche di diffidenza, rispetto ai cambia-menti: come ha affrontato queste duedifficoltà? “Si tratta di contemperare le esigenze della sa-lubrità dell’acqua che arriva nelle abitazioni,della relativa scarsità di questo bene, oggi for-temente sentite come una priorità dai cittadini,con i conti economici dell’impresa, la valoriz-zazione del saper fare aziendale e le nuovesfide imposte dai tempi: la diversificazionedegli investimenti e dei campi di attività e lenuove tecnologie da applicare alla gestionedella rete idrica (si pensi ai problemi delle per-dite, pari al 50% dell’acqua immessa). E i soci di riferimento, come recepisconoquesta strategia? “Io ho messo al primo posto l’ascolto e il dia-logo. Ho incontrato tutti i sindaci del territo-rio, forse era la prima volta che accadeva, peraffrontare il momento delle decisioni con tra-sparenza, serietà e responsabilità”. Il management, i dipendenti, hanno visto

in un manager un nemico o una novità chepotesse valorizzare l’azienda? “Allo scetticismo iniziale, la resistenza al cam-biamento magari si è tramutata in curiosità. Mal’adozione del budget, e lavorare insieme sulpiano strategico, ad esempio ha modificato pro-gressivamente anche l’approccio e i comporta-menti dei singoli. Abbiamo puntato sullaformazione interna, alla fine sono arrivati docentiuniversitari di varie discipline che hanno consen-tito anche un confronto tra esperienze e uomini. Inotto mesi si è svolta anche la prima assemblea ge-nerale dei dipendenti, organizzata insieme allarappresentanza sindacale unitaria. Ho l’onere diattuare una forte virata nel management, un cam-biamento indispensabile nella cultura d’impresa,in una struttura che non è solo progetti, piani e unmarchio, ma è sopratutto una storia lunga settantaanni e persone”. E oggi a che punto è il processo di cambia-mento?

“Lascerei parlare i numeri. Il bilancio 2007 hachiuso con una perdita pari a 9,5 milioni. Ci siamomessi a lavorare duramente per invertire la ten-denza sin dagli inizi del mio mandato cominciatoalla fine dell’anno scorso. Nel mese di febbraioabbiamo dotato la Società per la prima volta diun budget, affidando obiettivi al managemente monitorando costantemente i risultati ri-spetto agli obiettivi pre-fissati. Al 31 maggio2008 il risultato economico ante imposte è po-sitivo, e precisamente pari a 250 mila euro, ad-dirittura più confortante rispetto alle previsionidel budget. I conti in ordine sono una condi-zione indispensabile per l’affidamento defini-tivo del servizio all’ACS che scade il 31dicembre 2008, unitamente all’implementa-zione del controllo analogo”. Qual sono state le contromisure adottateche le hanno consentito questi risultati? “A cominciare da un deciso contenimento deicosti, in particolare una forte contrazione deicompensi esterni, alla riduzione dei costi delpersonale, alla riduzione delle spese per il no-leggio delle vetture; incremento dei ricavi de-rivante dall’aumento delle letture nonchéall’aumento degli impianti di depurazione efognatura in gestione”. Quali sono ad oggi i lavori in corso che so-stanziano il suo mandato?“Abbiamo presentato nei primi mesi del 2008,grazie al nostro ufficio interno, progetti di ri-strutturazione e completamento delle reti idri-che di diversi comuni soci, per 50 milioni dieuro circa, da inserire nel Parco progetti re-gionale. Sottoscrivendo il primo protocollod’intesa per la creazione di un Partenariato ter-ritoriale con la Provincia di Avellino, il ParcoRegionale dei Monti Picentini e quello del Par-tenio, abbiamo messo le basi per un grandeprogetto per l’ammodernamento e la ristruttu-razione delle reti idriche per contenere le ele-vate perdite in rete e risparmiare energia. Unprogetto di massima da 500 milioni è stato pre-sentato alla Provincia di Avellino perchè lopromuova in Regione. Ma la prospettiva è quella del ciclo integrato,quindi ai 127 comuni a cui distribuiamo l’ac-qua vorremmo fornire il servizio di depura-zione e fognatura, ai 35 comuni che ho trovatoall’inizio del mio mandato, ne ho aggiunti unadecina in questi mesi”. Da Consorzio idrico a SpA e, forse, a mul-tiutility. Si può fare? “E’ stato approvato a maggio dal Cda un pianopluriennale 2009-2011 che prevede l’avvio diattività che portano alla diversificazione dellamission per fare dell’Alto calore una vera mul-tiutility, cioè un’azienda a capitale pubblicoimpegnata su vari fronti nella gestione del-l’energia, dei rifiuti, del servizio idrico inte-grato”.

Può fare qualche esempio?“Un impianto industriale per l’imbottiglia-mento di acque minerali per il quale abbiamogià presentato domanda in Regione e abbiamoindividuato l’area dove realizzare l’impianto.Un impianto quasi dovuto al territorio, per lastoria che ha l’Alto calore e per l’indubbiaqualità delle acque. Ma anche l’integrazione dell’impianto di de-purazione comprensoriale per la gestione deirifiuti solidi urbani unitamente ai reflui liquidiattraverso il sistema della digestione anaero-bica e successivo compostaggio (un progettoaccolto con entusiasmo dall’assessore regio-nale all’ambiente Walter Ganapini, che l’ha in-serito nel piano regionale dei rifiuti. Infine laproduzione e la distribuzione di energia elet-trica da fonti rinnovabili, eolica o cogenera-zione a biomassa liquida (in collaborazionecon l’università di Perugia)”. E il rapporto con gli altri attori del territo-rio? Gli amministratori locali, gli altri enti,sono consapevoli della sfida? “Il piano pluriennale è nato dall’ascolto,siamo arrivati a inviare questionari ai singolisindaci: dalle risposte e dalle esigenze emerseè nato il progetto. Quindi ritengo di aver resopartecipi tutti al mio lavoro e di aver fatto unasintesi delle richieste. Il governo del cambia-mento che ha caratterizzato la gestione diACS, non compete solo al management ed alvertice strategico. Se è indispensabile l’impe-gno responsabile di tutta la struttura organiz-zativa, dal primo all’ultimo componente, credosia anche determinante il supporto collabora-tivo degli stakeholders. Il rispetto e la fiducia nel mandato tecnico datoagli amministratori consente una condivisionedei risultati da perseguire, ma deve lasciarealla governance aziendale le scelte strategicheed operative”.

Otto mesi di presidenza: conti in ordine, progetti per il futuro

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nella foto, Donato Madaro