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Biblioteca in cerca di alleati. Oltre la condivisione, verso nuove strategie. Stelline, Milano 15 marzo 2013. Sessione: "Biblioteche, Archivi, Musei: la convergenza possibile". "Dalla descrizione del documento alla comunicazione attraverso il web" Intervento di Federico Valacchi, docente di Archivistica, Università di Macerata. Programma: convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=7 Fotografie: picasaweb.google.com/117290793877692021380/ConvegnoStelline2013?authuser=0&feat=directlink Registrazione in streaming con Livestream Procaster a cura di Sergio Primo Del Bello, ANAI Lombardia
Citation preview
Dalla descrizione del documento alla comunicazione attraverso il web
Un manifesto pre-tecnologico per l’integrazione
“È ormai indubitato che le carte per essere meglio intese vanno lette là dove furono scritte. La carta che illustra un monumento è resa più intelligibile dal monumento medesimo; i fatti narrati dove accaddero si fanno come visibili” (Cesare Guasti)
Una premessa
Titolo archivisticamente provocatorio“L'elaborazione di un'esatta rappresentazione di una
unità di descrizione e della parti che eventualmente la compongono attraverso la raccolta, il confronto, l'analisi e l'organizzazione di ogni informazione che permetta di identificare il materiale documentario e di illustrare il suo contesto di produzione ed i sistemi di archiviazione in base ai quali è stato organizzato”
La descrizione archivistica come rappresentazione e strutturazione di entità informative in relazione tra loro
La prospettiva della comunicazione e dell’integrazione e gli “oggetti informativi” autonomi dai contesti
Il web come ambiente di integrazione
Il web e il web 2.0 in particolare rappresentano gli strumenti“naturali” per declinare nei suoi diversi significati il concetto di integrazione delle descrizioni, degli strumenti e degli oggetti che fanno riferimento alle scienze documentarie e ai beni culturali in senso ampio.
La questione è però innanzitutto di natura culturale
Ricomporre un mondo eterogeneo
“Cultural Heritage data is syntactically and semantically heterogeneous, multilingual, semantically rich, and highly interlinked. It is produced in a distributed, open fashion by museums, libraries, archives, and media organizations, as well as individual persons. Managing publication of such richness and variation of content on the Web, and at the same time supporting distributed, interoperable content creation processes, poses challenges where traditional publication approaches need to be re-thought”
Contents of memory organizations are usually situated in different silos‘; the database are distributed at different level… (Eero Hyvönen, Publishing and Using Cultural Heritage Linked Data on the Semantic Web Locations and use different database system and schemas)
Gli archivi: dal policentrismo della conservazione a quello delle descrizioni
Negli archivi italiani sul web al policentrismo conservativo corrisponde un forte policentrismo descrittivo
Descrizioni e “oggetti” disseminati sul web all’interno di diversi sistemi
L’esigenza di omogeneizzare e il “caso SAN”
Integrare che cosa?
Descrizioni archivistiche = strutture e rappresentazioni
“Oggetti” = tipologie documentarie diversificateIntegrare significa rendere disponibili le entità
informative e gli oggetti cui fanno riferimento in ambienti condivisi con altre specificità di dominio
In via preliminare si devono individuare al riguardo due ordini di problemi Percezione dell’archivio Linguaggio
L’archivio: un “monolite testuale” o una aggregazione di “oggetti documentali”?
Esigenza di allargare il concetto di archivio sulla scia delle riflessioni su archivi di confine come quelli dello sport o della moda manifestazioni già di un alto livello di integrazione tra “documenti” e relative descrizioni e oggetti (una scarpa è un oggetto archivistico? E un pallone da basket?)
Questa percezione dell’archivio e l’attenzione ad aggregazioni documentali polimorfologiche costituisce un primo passaggio verso l’integrazione
Il linguaggio
Web archivistico storicamente poco attento alla comunicazione
Ineluttabilità e specificità delle descrizioni di dominio
Esigenza di tradurle in forme e modelli di comunicazione accessibili
Comunicare gli archivi per aprirli. La scelta dei portali SAN
Dalla descrizione alla comunicazione attraverso un forte lavoro redazionale
Gli archivi oltre gli archivi
Integrazione non solo come dato tecnico ma come politica di comunicazione
Quindi ancora prima del dato tecnico viene la volontà culturale di spezzare i domini disciplinari
Integrare = aprire mondi chiusi
Le due facce del processo di integrazione
Istituzionale e culturale MAB espressione di una volontà politica e culturale MAB “strumento” di coordinamento e
programmazione di azioniTecnica e operativa
Integrazione descrittiva Integrazione semantica
Integrazione descrittiva
Lavoro redazionale di individuazione e aggregazione di descrizioni e informazioni restituite poi in un ambiente unitario
Aggregazione geograficaL’esempio di Lombardia Beni CulturaliSguardo di insieme efficace ma staticitàVincolato alla capacità di costruzione e
mantenimento dei contenuti del soggetto erogatore
Integrazione semantica
Processo più complessoUso di web semantico e linked dataInterazione tra macchine e non solo tra
umaniDinamicità del processo descrittivo e
cognitivo“Non l’inventario sul web ma l’inventario del
web”
Linked data: dalle descrizioni archivistiche al web di dati
Dalla strutturazione archivistica alla strutturazione (e alla condivisione) semantica
“Stanare” l’informazione archivistica e distribuirla sul web a diversi livelli mettendola in condizione di sviluppare il suo potenziale in contesti informativi ed euristici diversificati.
“Produrre linked data significa, dunque, esprimere i significati delle informazioni, renderle condivisibili fra differenti applicazioni e utilizzabili da applicazioni diverse da quelle per cui erano state originariamente create” (Guerrini 2012)
Il riuso delle descrizioni
Questo approccio sembra del resto allinearsi al concetto di descrizioni separate che il mondo archivistico applica nel proprio modello descrittivo e che gli standard di descrizione hanno definitivamente consacrato “descrizioni coerenti, appropriate ed autoesplicative” (ISAD)
“L’atomizzazione della struttura dell’informazione esprime le caratteristiche del web di dati; non si ha più un oggetto monolitico, bensì un insieme di singoli dati, delle particelle minime – atomi – riaggregabili con modalità e finalità differenti; ogni attributo dell’oggetto ha un valore in sé, partecipa alla sua natura, tramite relazioni parlanti, auto esplicanti” (Guerrini 2012)
Rigenerare le descrizioni
Fondamentalmente insomma si tratta di pensare o tornare a pensare ai dati archivistici non come a insiemi di relazioni chiuse e cristallizzate ma come insiemi di descrizioni auto esplicative che possono o non possono essere vincolate tra loro. Bisogna cioè trasformare le descrizioni testuali in espressioni strutturate capaci di aprirsi a ontologie più ampie portando a galla il loro significato informativo in un contesto più ampio e diversificato.
Ontologie
In questo senso e in aggiunta a questo un buon punto di partenza ricco di spunti di riflessioni è il lavoro condotto a suo tempo dalla Direzione Generale degli Archivi in merito alla costituzione di ontologie archivistiche
Le ontologie di XDams
Conclusioni
Il potenziamento della comunicazione delle descrizioni e degli oggetti non risiede allo stato attuale solo nell’ottimizzazione dei sistemi informativi archivistici
La possibilità di integrare le descrizioni secondo le logiche del web semantico e di combinarle con altri sistemi e altri domini genera opportunità di effettiva visibilità comunicativa