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STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE “Istruire non è selezionare, al contrario è sforzarsi di far riuscire tutti, è quindi lottare contro la curva di Gauss presa come modello di selezione” (G. De Landsheere)

STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE “Istruire non è selezionare, al contrario è sforzarsi di far riuscire tutti, è quindi lottare contro la curva di Gauss presa

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STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE

“Istruire non è selezionare, al contrario è sforzarsi di far riuscire tutti, è quindi lottare contro la curva di Gauss presa come modello di selezione” (G. De Landsheere)

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La ‘campana’ di Gauss

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La sfida dell’idividualizzazione

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Individualizzare l’insegnamento

Personalizzare apprendimento

Promuovere l’apprendimento collaborativo

Favorire la riflessioneSull’apprendimento

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INDIVIDUALIZZAZIONEE

PERSONALIZZAZIONE

• L’individualizzazione riguarda la definizione degli obiettivi, che vanno commisurati alla possibilità che l’alunno ha di raggiungerli.

• La personalizzazione riguarda i modi di acquisizione degli obiettivi, gli stili di apprendimento, l’utilizzazione che l’alunno fa delle proprie risorse personali.

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CHE COSA VUOL DIRE ‘SPECIALE’?

I bisogni educativi speciali,richiedono interventi didattici speciali,

ma la loro caratteristica non è di essere qualcosa di ‘altro’ e di collocarsi

parallelamente alla didattica ‘normale’,piuttosto è quella di arricchire di

speciale qualità la didattica di tutti

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I CRITERI DI UNA DIDATTICA INCLUSIVA

1. Riconoscere e valorizzare l’esperienza

2. Differenziare le proposte didattiche

3. Sviluppare una competizione costruttiva

4. Incoraggiare l’apprendiento collaborativo

5. Favorire l’esplorazione e la scoperta

6. Realizzare percorsi in forma di laboratorio

7. Promuovere lo sviluppo delle competenze

8. Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere

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Progettazioneper alunni con

B.E.S.

1. Analisi della situazione iniziale

2. Rilevazione dei bisognie delle risorse

3. Diagnosi funzionale

4. Profilo dinamico funzionale(e Progetto di vita)

5. Obiettivi didattici generali(a lungo termine)

6. Obiettivi didattici specifici( a medio e breve termine)

7. Contenuti o attività(compito di apprendimento)

8.Strumenti e materiali

9. Spazi, tempi, modalitàorganizzative

10. Verifica e valutazione

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Cornice metodologico-didatticaCornice relazionale Gestione dei processi

di mediazione

PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO

Qualità della relazioneInsegnante-alunno Speciale normalità Input-azione-risultato

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Cornice relazionale

• Accettazione incondizionata e attribuzione di valore positivo

• Ascolto attivo, conoscenza, compensione, empatia

• Proattività, stimolo, aiuto, accompagnamento, proposta, attesa …

• Autostima, identità, sicurezza

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Cornice metodologico-didatticaORIENTAMENTI TEORICI

• Approccio comportamentista- cognitivista

• Aproccio costruttivista e socio-culturale

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Didattica e contesto

Pedagogia IstituzionaleLa classe è una comunità di ricerca, è un laboratorio che chiede la

partecipazione di tutti.

Si pratica la co-progettazione, la discussione, la ricerca.

Il riconoscimento dei bisogni soggettivi porta a modificare le regole istituzionali.

L’insegnamento si sviluppa come azione indiretta (apprendimento senza insegnamento esplicito).

L’insegnante è costruttore di ambienti di apprendimento.

L’errore fa parte delle regole del gioco. E’ inteso come occasione di riflessione e di apprendimento

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Approccio costruttivista e socioculturale

• Incoraggiamento all’azione (se faccio, capisco)

• Incoraggiamento all’esplorazione per tentativi ed errori (se provo, capisco)

• Incoraggiamento alla ricerca e alla soluzione di problemi (se formulo ipotesi e le verifico, capisco)

• Incoraggiamento alla negoziazione (se discuto e mi confronto, capisco)

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LO SFONDO INTEGRATORE

• FIGURA –SFONDO

• DIDATTICA E CONTESTO

• LA PROGRAMMAZIONE ‘CIRCOLARE’

• IL ‘CANOVACCIO’

• IL MODELLO NARRATIVO

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Figura/sfondo

Lo sfondo

può mimetizzare o esaltare la figura

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Lo Sfondo evolve

• Sfondo fantastico

• Sfondo avventuroso

• Sfondo analogico

• Sfondo autentico

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OPERAZIONI MENTALI DELLE

Strategie di problem solving

• Definire il problema

• Produrre ipotesi di soluzione

• Valutare razionalmente i pro e i contro

• Scegliere l’ipotesi ritenuta più efficace

• Applicare concretamente l’ipotesi

• Verificarne gli esiti

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Caratteristiche dello Sfondo Integratore

Sfondo Integratore

Struttura di connessioneistituzionale

Struttura di connesionenarrativa

Strategia di apprendimentocostruttiva

Potenziamento del rapportoFigura/sfondo

Contenitore affettivo

(Winnicott)

Strumento mediatore

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Proposta di lavoro

1. Ipotizzare in quale classe o sezione si intende proporre l’esperienza

2. Definire gli obiettivi che si desidera raggiungere (per tutti gli alunni; per qualche alunno con B.E.S.)

3. Progettare uno Sfondo Integratore

4. Progettare l’incipit dell’esperienza

5. Stendere un possibile canovaccio

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L’apprendimento collaborativo

“Dovremo trovare sempre nuovi modi per aiutare i bambini a imparare in modo da

renderli sempre più capaci di aiutare gli altri” (Feathesrtone 1987)

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Prendere decisioni preliminari

•definire gli obiettivi

•decidere le dimensioni dei gruppi.

•Decidere la composizione del gruppo

•assegnare i ruoli

•sistemare l’aula

•organizzare i materiali

Spiegare il compito e l’approccio educativo

•spiegare il compito

•strutturare: l’interdipendenza positiva; la responsabilità individuale; le abilità

sociali

Monitorare e intervenire (solo se veramente serve)

•monitorare il comportamento dei partecipanti

•intervenire per migliorare il lavoro di gruppo

Verificare e valutare

verificare e valutare i risultati raggiunti

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Tutoring o ‘aiuto reciproco’

• Alunni della stessa classe

• Alunni della stessa età

• Alunni di classi diverse

• Alunni di età diverse

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Benefici per il tutor

• Crescita dell’autostima

• Aumento nella motivazione

• Reponsabilizzazione

• Autonomia nella gestione delle attività

• Sviluppo della capacità di collaborare

• Crescita nell’apprendimento

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Benefici per il tutee

• Maggiore serenità, sicurezza • Socializzazione, maggior partecipazione

all’attività• Autonomia (imparare a chiedere aiuto)• Aumento del tempo a disposizione per

l’apprendimento• Aumento delle possibilità di apprendere• Miglior apprendimento grazie alla vicinanza di

codice • Migliore apprendimento grazie alla

individualizzazione dell’insegnamento

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Benefici per l’insegnante

• Migliora la possibilità di verificare l’apprendimento degli alunni tutor

• Migliora la relazione con gli alunni

• Migliora la capacità di osservare la classe

• Utilizza l’empowerment

• Ottiene un clima sereno e costruttivo nella classe

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Benefici per il gruppo classe

• Gli alunni apprendono meglio• Il clima dell’’aula’ è più sereno• Il confronto favorisce un apprendimento più ricco• Cresce la capacità di assumere responsabilità• Cresce la partecipazione alla vita della classe • Avendo differenziato l’insegnamento, i risultati

dell’apprendimento sono più omogenei• Aumenta la capacità di accettare e valorizzare le

diversità

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Progettazione e controllo• Scelta accurata della coppia (attenzione ai bisogni cognitivi, affettivi

e agli aspetti relazionali)• Definizione accurata degli obiettivi• Definizione attenta dei tempi (delle sedute e dell’intero progetto)• Scelta di spazi idonei• Comunicazione precisa degli obiettivi per gli alunni, scritti in modo

chiaro e in termini operativi• Training del tutor (importanza di materiali didattici) • Consulenza se richiesta• Monitoraggio• Diario del tutor (con autovalutazione)• Diario dell’alunno (con autovalutazione)

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Riassumendo…

• Il tutoring è uno strumento per massimizzare i risultati cognitivi e socio-affettivi degli alunni

• La collaborazione tra alunni, attraverso varieforme di tutoring, crea opportunità straordinarie per tutti gli alunni, inclusi quelli con bisogni educativi speciali

• Il tutoring permette un’azione individualizzata e si perseguono contemporaneamente obiettivi di apprendimento e di integrazione sociale

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L’insegnamento reciproco:suggerimenti per l’avvio

• Il mutuo insegnamento può essere avviato proponendo agli studenti di utilizzare le proprie competenze per insegnare ai compagni.

• Ognuno è invitato a elencare quello che sa e che padroneggia in modo sicuro. Poi si mette alla prova insegnandolo ai compagni. Attraverso questa esperienza si rende conto di quanto conosce o sa fare e di quanto è in grado di insegnarlo agli altri.

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motivazione

impegno

successo

autoefficacia

Teorie Socio-cognitive

Solomon: cognizione distribuita

Piaget: interazione sociale

Vygotskij: zona di sviluppo prossimale

Teorie Motivazionali

Borkowski, Bandura:Il circuito virtuosodell’autoefficacia

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Modeling

• E’ più probabile che un soggetto sia motivato ad imitare il comportamento di un altro se:

• attribuisce al modello una valenza positiva (valore affettivo)

• B) può osservare frequentemente le performances

• Le performances si rivelano efficaci (valore funzionale)

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Apprendimento cooperativo(Cooperative learning)

Si differenzia dall’apprendimento competitivo, in cui gli studenti lavorano gli

uni contro gli altri, e da quello individualistico, in cui gli studenti lavorano

da soli

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Per apprendere, apprendono, ma …

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Ripensare il contesto della scuola: quali sono i suoi

valori?

“L’insegnante è di fronte alla classe: pone domande agli allievi. Dopo ogni domanda numerose mani si alzano. Alcuni allievi allungano le mani nella speranza di essere chiamati. Altri non alzano la mano e cercano di non incrociare gli occhi

dell’insegnante nella speranza di non essere chiamati. L’insegnante chiama Diane. William, che siede vicino a Diane, conosce la risposta giusta e sa che,

se Diane non sa rispondere, l’insegnante può chiamare lui. In effetti, l’unico modo in cui William può ottenere un riconoscimento in

questa situazione, è che Diane fallisca. E’ naturale che, in questa struttura di classe così competitiva, gli

studenti comincino a provare piacere del fallimento degli altri”

(Kagan S.)

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Obiettivo comune

Può essere raggiunto solo se tutti i componenti del gruppo Forniscono un apporto essenziale al suo conseguimento

Se solo uno dei componenti non porta a termine il proprio compito, il traguardo finale nonpotrà essere conquistato

Imparare ad anteporre la meta del gruppo alla propria per il raggiungimento di un obiettivo comune

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•Sentimento di benessere che nasce dalla consapevolezza che il successo di uno è strettamente collegato al successo di tutti (Baloche, 1998); • attitudine a pensare il gruppo come una squadra in cui il destino di ogni membro è interconnesso (Johnson e al., 1993)

Interdipendenza positiva

(Uno per tutti e tutti per uno)

Ogni membro deve contribuire in modo responsabile;il gruppo svolge funzione di mediazione;crea le condizioni che consentono all’individuo di raggiungere obiettivi altrimenti difficilmente perseguibili.

Responsabilità individuale

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Abilità sociali valutazione

Comunicare,

Gestire i conflitti,

incoraggiare

la partecipazione altrui

Discutere i progressi del gruppo,

identificare le azioni positive e non svolte durante il lavoro

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Sono generalmente gruppi eterogenei

squilibrio cognitivo maggiori input maggiori conoscenze

Gruppi occasionali: Gruppo permanente:

•gruppo costituito da persone che non si conoscono e che si incontrano

in modo non ricorrente

•gruppo ad hoc formato da persone legate da rapporti professionali.Non è ancora gruppo di lavoro

cooperativo

Maggiore tempo di assestamento, esplorazione reciproca dei partecipantiincontro/scontro di affinità/interessi,

grado di informazione dei partecipanti.

•gruppo operante da tempo e

composto dalle stesse persone

E’ già, o dovrebbe essere , gruppo di

lavoro cooperativo.

E’ immediatamente operativo:

obiettivi, procedure, mezzi, risultati.

Rischio: routine

generalizzazioni a situazioni analoghe

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Gestione del gruppoGestione del gruppo TRASFORMARE IL GRUPPO IN UNA

SQUADRA• SPIRITO - senso di appartenenza • (spirito di corpo)• INTERDIPENDENZA - “tutti per uno • ed uno per tutti”• AUTOSUBORDINAZIONE - mettere da

parte la convenienza personale ( rimanere oltre il normale orario di lavoro)

TRE SINTOMI DELLA SALUTE DEL GRUPPO

• CONSAPEVOLEZZA – usare “noi” o “il nostro gruppo”

• VOGLIA DI RIUNIRSI – occasioni in cui il gruppo si riunisce naturalmente ( pranzi festivi, anniversari )

• COMPETITIVITA’- siamo il gruppo migliore

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Scelta degli osservatori: generalmente è preferibile un osservatore esterno

Osservazioni strutturate: scheda di rilevazione dei comportamenti desiderati

Osservazioni informali: registrare i comportamenti o gli eventi significativi sia positivi che negativi

Il coordinatore coordina e facilita il lavoro del gruppo assicurando le regole di partecipazione

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1. risultati raggiunti: grado, possibilità di migliorare; 2. Processi

1. Il risultato atteso è stato conseguito? si no

2. La differenza tra attese e risultati è: a. trascurabile; b. media; c; elevata;

Partecipazione e coinvolgimento; apatia disinteresse

collaborazione conflitto

comprensione incomprensione

1 2 3 4 5

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Vantaggi del Cooperative Learning

1. Interdipendenza positiva

2. Responsabilità individuale e di gruppo

3. Interazione faccia a faccia

4. Partecipazione convinta ed equa

5. Apprendimento e utilizzo delle abilità sociali

6. Composizione del gruppo eterogenea

7. Valutazione

8. Leadership distribuita

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Individualizzare l’insegnamento

Personalizzare apprendimento

Promuovere l’apprendimento collaborativo

Favorire la riflessione sull’apprendimento

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APPRENDIMENTO

(TEMPO DISPONIBILE) x (TEMPO CONCESSO)

QUALITA’ DELL’INSEGNAMENTO

(Bloom-Block)

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STIMOLO RISPOSTA CONSEGUENZA

RINFORZO

APPROCCIO COMPORTAMENTISTA

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successo

motivazione

Nuova azione

successo

motivazione

Nuova azione

insuccesso

Atteggiamento dell’adulto

accettazione Non accettazione

Azione sulla basedell’aiuto e dellafacilitazione

Azione, tentativi dicorrezione, richiesta diaiuto non soddisfatta

Calo di motivazione

Disturbi nell’apprendimento

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Input

AZIONEComprensioneElaborazione

Output

Obiettivo curricolare standard

Inizia il percorso di adattamento

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Livelli di adattamento

• Sostituzione (raggiungere gli stessi obiettivi utilizzando materiali diversi o strumentazione specifica –es: audiolibri, braille)

• Facilitazione (offrire dei supporti di vario tipo –tecnologici, organizzativi, metodologici)

• Semplificazione (adattare i contenuti di apprendimento alle possibilità dell’alunno –es: semplificazione dei libri di testo, schede…)

• Scomposizione (scomporre i contenuti di apprendimento in nuclei più semplici, graduare accuratamente la presentazione dei contenuti…)

• Partecipazione (riguarda il clima complessivo che regna nell’aula, la significatività percepita dagli alunni del progetto proposto…)