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Milano, 04 ottobre 2013
STRUTTURE DI ACCIAIO
PER EDILIZIA ABITATIVA LEGGERA
Prof. Riccardo Zandonini
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica
Università di Trento
PROFILI SOTTILI IN ACCIAIO:
Sezioni aperte accoppiate
“Z” “C” “U”
Sezioni aperte
Sezioni chiuse accoppiate
IL PROCESSO DI PROFILATURA
Spessore ≤ 3mm
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE CASO STUDIO RICERCA 1 24
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA
SOLAI E COPERTURE
SOPRAELEVAZIONI STRUTTURE
2 24 CASO STUDIO
PUNTI DI DEBOLEZZA:
Snellezza instabilità ;
Sensibilità agli effetti del secondo ordine;
Scarsa rigidezza torsionale;
Giunti semi-rigidi.
Libertà nella scelta della geometria;
Leggeri (spessori ≤ 3mm) facili da movimentare;
Processo di lavorazione ‘sartoriale’ semplici da assemblare;
Adatti ad ogni genere di finitura;
Garantiscono un elevato grado di durabilità.
PUNTI DI FORZA LEGATI ALL’USO DI PROFILI SOTTILI IN ACCIAIO:
EC3-1-3
DESIGN
BY
TESTING
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 3 24 CASO STUDIO
SISTEMA AD ASTE
SISTEMA A PANNELLI
guida
SISTEMA MODULARE
Elementi singoli (montanti e traversi) assemblati in sito per creare travi e pareti
Elementi bidimensionali (pareti e travi) assemblati in stabilimento
montante
traverso
Moduli – Sistemi volumetrici assemblati in stabilimento, spesso completi di finiture ed impianti
Trave reticolare
Pannello di parete
Elemento singolo
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 4 24 CASO STUDIO
L’IMPIEGO IN EDIFICI RESIDENZIALI
Impianti facilmente integrabili Coibentazione interna
Pannellatura esterna
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 5 24 CASO STUDIO
VANTAGGI DEL SISTEMA COSTRUTTIVO:
L’acciaio è un materiale riciclabile;
Versatilità e libertà architettonica;
Non richiede mezzi pesanti per la movimentazione ed il montaggio;
Facilità e rapidità di montaggio;
Riduzione dei tempi cantierabili con conseguente contenimento dei costi;
Riduzione degli sfridi di lavorazione e di montaggio;
Facilmente integrabile al passaggio degli impianti;
Efficienza energetica dell’involucro;
Leggerezza del sistema strutturale masse sismiche contenute.
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 6 24 CASO STUDIO
Pianta piano terra
Geometria
Larghezza 5 m
Lunghezza 10 m
Altezza d’interpiano 2,7 m
Tipologia di copertura Piana
Interasse montanti e travi 0,4 m
Pianta piano primo
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 7 24 CASO STUDIO
PESO PARETE ESTERNA
Tipo Materiale Peso [kN/m2]
Componenti strutturali
Profili in acciaio, lastre in fibrocemento
0,42
Componenti non strutturali
Pannelli isolanti, lastre di finitura
0,423
qtot 0,843
Tipo Materiale Peso [kN/m2]
Componenti strutturali
Profili in acciaio 0,14
Componenti non strutturali
Pannelli isolanti, lastre di finitura
0,40
qtot 0,540
PESO PARETE INTERNA
Vista assonometrica
lastra esterna
lastra interna
materiale isolante
lastra esterna
controparete
materiale isolante
cappotto
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 8 24 CASO STUDIO
CARICO GRAVITAZIONALE - COPERTURA
CARICO GRAVITAZIONALE – SOLAIO INTERMEDIO
Sezione trasversale
Tipo Materiale Peso [kN/m2]
Componenti strutturali
Profili in acciaio, doppio OSB sp.18mm
0,37
Componenti non strutturali
Pannelli isolanti, lastre di finitura, pavimento in legno
0,467
qtot 0,837
Tipo Materiale Peso [kN/m2]
Componenti strutturali
Profili in acciaio, doppio OSB sp.18mm
0,37
Componenti non strutturali
Pannelli isolanti, lastre di finitura
0,276
qtot 0,646
Sezione longitudinale
controsoffitto
OSB isolante
isolante
controsoffitto
OSB isolante
isolante
pavimentazione
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 9 24 CASO STUDIO
Trento
Macerata
Asolo
Trieste
Grosseto
Zone – carico da neve kN/m2
1 1,50
2 1,00
3 0,60
VALORE DEI CARICHI VARIABILI PER DIFFERENTI AREE GEOGRAFICHE
Tipo di carico Carico Accidentale [kN/m2]
Macerata (qslm 780m)
Trento (qslm 600m)
Asolo (qslm 400m)
Grosseto (qslm 10m)
Trieste (qslm 2m)
Copertura 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5
Solaio intermedio 2,0 2,0 2,0 2,0 2,0
Vento (in copertura) 0,45 0,38 0,38 0,50 0,55
Neve 1,6 2,4 1,95 0,6 1,0
In accordo alle NTC-2008
Trento
Macerata
Asolo
Trieste
Grosseto
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 10 24 CASO STUDIO
COMBINAZIONE FONDAMENTALE AGLI SLU
Macerata Trento Asolo Grosseto Trieste
Q1 - copertura 3,185 kN/m2 4,385 kN/m2 3,710 kN/m2 1,985 kN/m2 2,285 kN/m2
Q2 - solaio intermedio 4,070 kN/m2 4,070 kN/m2 4,070 kN/m2 4,070 kN/m2 4,070 kN/m2
CARICHI VERTICALI
CARICHI ORIZZONTALI
L’AZIONE DEL VENTO IN PARETE
Macerata (qslm 780m)
Trento (qslm 600m)
Asolo (qslm 400m)
Grosseto (qslm 10m)
Trieste (qslm 2m)
V - parete SOPRAVENTO 0,75 kN/m2 0,64 kN/m2 0,64 kN/m2 0,83 kN/m2 0,92 kN/m2
V - parete SOTTOVENTO 0,45 kN/m2 0,38 kN/m2 0,38 kN/m2 0,50 kN/m2 0,55 kN/m2
Parete SOPRAVENTO
Parete SOTTOVENTO
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 11 24 CASO STUDIO
AZIONI ORIZZONTALI: IL SISMA
W2 = 167,372 kN
W1 = 77,086 kN
L’AZIONE DEL SISMA
Macerata ZONA(*) 1
Trento ZONA(*) 4
Asolo ZONA(*) 2
Grosseto ZONA(*) 4
Trieste ZONA(*) 3
F1 - copertura 1,952 kN/m2 0,634 kN/m2 1,639 kN/m2 0,613 kN/m2 0,959 kN/m2
F2 – solaio intermedio 2,119 kN/m2 0,688 kN/m2 1,778 kN/m2 0,666 kN/m2 1,041 kN/m2
F2 = 105,94 kN
F1 = 97,59 kN
(*) Zona Sismica
Fattore di struttura
q=1
Edificio: Dimensioni in pianta 5x10 m
3 m
3 m
MASSA SISMICA FORZE STATICHE EQUIVALENTI
Edificio in ZONA 1
Spettro di risposta
NTC-2008
Componente orizzontale
Componente verticale
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 12 24 CASO STUDIO
L’azione orizzontale del vento può, in questo tipo di strutture, risultare preponderante
rispetto all’azione sismica;
Possibilità di edificare in zone sismiche di media intensità;
Necessità di condurre prove sperimentali:
1) approfondire il comportamento dei componenti strutturali e delle connessioni in campo
statico (prove monotone) e in campo dinamico (prove cicliche);
2) valutare la capacità dissipativa sotto carichi ciclici degli elementi di parete e
dell’intero edificio.
ALCUNE CONSIDERAZIONI:
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 13 24 CASO STUDIO
1. Studio della sezione prove a compressione e a flessione;
2. Sperimentazione sui pannelli di parete prove a taglio.
1. Travi reticolari prove a flessione;
2. Sistemi di connessione (rivetti, viti e dispositivi hold-down);
3. Materiale di rivestimento (caratterizzazione meccanica);
4. Modulo full-scale.
PROVE SPERIMENTALI EFFETTUATE:
PROVE SPERIMENTALI IN FASE DI PROGETTO:
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 14 24 CASO STUDIO
H: 100-150-200 mm B: 55 mm t: 1-1.2 mm
cerniera
cerniera Test set-up Test set-up
F
F
SONO STATI ESEGUITI
90 TESTS
RISULTATI OTTENUTI
VALORE DEL CARICO DI COLLASSO
MODALITA’ DI COLLASSO
STUDIO DELLA SEZIONE:
x
A
B
H
y
t
PROVE A COMPRESSIONE procedura secondo EC3-1-3
Influenza degli irrigidimenti intermedi e di bordo
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 15 24 CASO STUDIO
PROVE A FLESSIONE (quattro punti):
d
l
F F
F
F
F
SONO STATI ESEGUITI
211 TESTS
VARIABILI CONSIDERATE:
-3 geometrie di sezione (H 100-150-200 mm);
-2 spessori (1-1,2 mm);
-3 diverse lunghezze;
-3 interassi tra i pressori;
-3 condizioni di carico.
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 16 24 CASO STUDIO
1. La tipologia di parete (presenza o assenza di aperture, controventi, lastre di rivestimento, …);
2. Altezza della sezione (H=100-150 mm);
3. Presenza di dispositivi hold-down;
4. Raddoppio dei montanti;
5. Dimensione degli elementi di controvento reticolari;
6. Controventi a croce;
7. Contributo delle lastre di rivestimento.
ALCUNE TIPOLOGIE DI PARETE ANALIZZATE:
PARAMETRI INVESTIGATI:
SONO STATI ESEGUITI
21 TESTS
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 17 24 CASO STUDIO
Il sistema di applicazione del carico verticale
CARICO VERTICALE APPLICATO
21.17 kN/m
Il set-up di prova
PROVE STATICHE E DINAMICHE REALIZZATE SULLE PARETI:
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 18 24 CASO STUDIO
IL PROTOCOLLO ECCS PER LE PROVE DINAMICHE LA DETERMINAZIONE DI ey
n. cicli intervallo
1 ciclo e+y/4 e-
y/4
1 ciclo 2e+y/4 2e-
y/4
1 ciclo 3e+y/4 3e-
y/4
1 ciclo e+y e-
y
2 cicli 2e+y 2e-
y
2 cicli (2+2n)e+y (2+2n)e-
y
PROCEDURA DI APPLICAZIONE CICLICA DEL CARICO
0
30
60
90
0 20 40 60
Spostamento (mm)
Ca
ric
o
(k
N)
e y
curva di inviluppo
rigidezza secante
rigidezza tangente
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 19 24 CASO STUDIO
Rotazione (mrad)
0
5
10
15
20
25
30
35
40
0 10 20 30 40 50 60
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G5-100-400-XX-1 G9-100-400-XX-1
Walls with double outer chords and hold-downs on
outer chords
Walls with double outer chords and hold-downs on
outer chords
Fo
rza
la
tera
le (
kN
)
INFLUENZA DELLA TIPOLOGIA DEL SISTEMA DI CONTROVENTO PROVE STATICHE
Collasso della diagonale di controvento
Deformazione locale del montante con pull-out del rivetto
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 20 24 CASO STUDIO
Rotazione (mrad)
INFLUENZA DELLA LASTRA DI CONTROVENTO PROVE STATICHE
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0 5 10 15 20 25
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G5-100-400-BB-1 G8-100-400-EF-1G9-100-400-GH-1
Walls with double outer chords and hold-downs on outer chords
Fo
rza
la
tera
le (
kN
)
Rotazione (mrad)
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 21 24 CASO STUDIO
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0 10 20 30 40 50
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G9-100-400-XX-1 G9-100-400-GH-1
Walls with straps with double outer chords and hold-downs on outer chords
Fo
rza
la
tera
le (
kN
)
Rotazione (mrad)
IL CONTRIBUTO DELLA LASTRA DI RIVESTIMENTO PROVE STATICHE
LA LASTRA DI RIVESTIMENTO INFLUENZA LA
RIGIDEZZA E IL CARICO DI COLLASSO DELLA PARETE
LA RIGIDEZZA SECANTE AUMENTA DEL 125%
IL CARICO DI COLLASSO DEL 114%
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 22 24 CASO STUDIO
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
-20 -10 0 10 20
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G9-100-400-GH-2 -80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
-30 -20 -10 0 10 20 30
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G8-100-400-EF-2
-60
-40
-20
0
20
40
60
-50 -30 -10 10 30 50
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G9-100-400-XX-2 -20
-10
0
10
20
-40 -20 0 20 40
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G7-100-400-XX-1
CONFRONTO TRA PARETI RIVESTITE E PARETI PRIVE DI RIVESTIMENTO PROVE CICLICHE
-20
-10
0
10
20
-60 -40 -20 0 20 40 60
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G6-100-400-XX-2
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
0 30 60 90 120
En
erg
y (
kJ)
Lateral top displacement (mm)
G6-100-400-XX-2 G7-100-400-XX-1
G9-100-400-XX-2 G5-100-400-BB-2
G8-100-400-EF-2 G9-100-400-GH-2-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
-20 -10 0 10 20
La
tera
l F
orc
e
(kN
)
Rotation (mrad)
G5-100-400-BB-2 E
ne
rgia
(kJ)
Spostamento (mm)
PARETI PRIVE DI RIVESTIMENTO
PARETI RIVESTITE
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 23 24 CASO STUDIO
CONCLUSIONI
L’IMPIEGO STRUTTURALE
INTRODUZIONE RICERCA 24 24 CASO STUDIO
Una prima analisi dei risultati consente di affermare che le scelte di progetto
adottate permettono di realizzare un sistema industrializzato leggero per
l’edilizia che, nel rispetto dei vincoli generali definiti in fase preliminare, soddisfa
i requisiti di affidabilità statica anche in zone a media sismicità.
Le prove ulteriori che verranno condotte completeranno il set di dati necessario
per giungere a una progettazione ottimale del sistema in accordo alle
normative vigenti.
Promozione Acciaio – Stand H10, Pad. 1
E’ POSSIBILE REPERIRE IL MATERIALE INFORMATIVO RELATIVO ALL’INTERVENTO
PRESSO:
GRAZIE PER L’ATTENZIONE