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STUDIO VIANO
DOTTORI COMMERCIALISTI ASSOCIATI
“QUALITÀ E SOLUZIONI”
Soci: Partners:
Dott. PAOLO VIANO Dott. CARLOTTA CORRADINI
Dott. ROMINA BELLELLI Dott. CORRADO BATTINI
Dott. ALESSANDRO BELTRAMI Dott. TERESA LORENZANO
Sede e ufficio: 42124 REGGIO EMILIA – Via P.C. Cadoppi, 10 – Tel. (39) 0522 921074 - 921082 – Fax (39) 0522 277056
Ufficio: 42022 BORETTO (RE) – Viale Montanari, 6 – Tel. (39) 0522 964729 – Fax (39) 0522 965521
Codice fiscale e Partita IVA: 01987360359 - Web site: www.vianoeassociati.it – e.mail: [email protected]
e.mail certificata: [email protected]
Circolare prot. n. 01/20.01.2016
1. LEGGE DI STABILITÀ – legge n. 208 del 28/12/2015 ...................................................... 2
Superammortamenti 140% .................................................................................................................................... 2
Assegnazione beni ai soci ........................................................................................................................................ 3
Estromissione immobile dell’imprenditore individuale .......................................................................................... 4
Nota di credito IVA per procedure concorsuali ed esecutive ................................................................................ 4
Modifiche regime forfetario .................................................................................................................................... 5
Rivalutazione del costo delle partecipazioni e dei terreni .................................................................................... 8
Rivalutazione beni d’impresa ................................................................................................................................ 8
Riallineamento dei valori civili e fiscali ................................................................................................................. 9
Proroga 50% ristrutturazioni, 65% risparmi energetico e 50% bonus mobili .................................................. 9
Modifica agevolazione prima casa ....................................................................................................................... 10
Leasing abitativo – detrazione IRPEF ................................................................................................................... 10
Detrazione IRPEF dell’IVA su acquisto di immobili ........................................................................................... 11
Abolizione TASI prima casa ................................................................................................................................. 11
Stop IMU imbullonati ........................................................................................................................................... 11
Riduzione IMU/TASI per gli immobili locati a canone concordato ................................................................... 12
Riduzione IMU/TASI per gli immobili concessi in comodato ............................................................................ 12
Incentivi per le nuove assunzioni .......................................................................................................................... 12
Innalzamento soglia pagamento in contanti e altre modifiche ............................................................................. 13
Abrogazione del regime dei costi “black list” ....................................................................................................... 13
Termini per l’accertamento .................................................................................................................................. 13
Patent box - modifiche ........................................................................................................................................... 14
School bonus e Art Bonus .................................................................................................................................... 14
Card cultura giovani ............................................................................................................................................. 15
2. Abolizione registro infortuni ............................................................................................... 15
3. Certificazione Unica 2016 ................................................................................................... 15
4. Limiti contabilità semplificata (art.18 Dpr 600/1973) ........................................................ 16
5. Limiti liquidazioni iva trimestrali (art 33 Dpr 633/72) ....................................................... 17
6. Limiti contabilità di magazzino (art. 14 Dpr 600/73, art. 1 Dpr 695/1996) ........................ 18
Circ. Prot. N° 1 - 2016 2
7. Limite massimo crediti in compensazione e rimborsi infrannuali (art. 34, L.388/2000) . 18
8. Limite applicazione studi di settore (art. 10 L. 146/1998) ................................................... 20
9. Limiti bilancio semplificato, abbreviato, collegio sindacale, bilancio consolidato .............
e revisione legale.................................................................................................................. 21
10. Predisposizione del bilancio e bozza verbali CdiA ............................................................. 22
11. Prossime scadenze ................................................................................................................ 23
*****
*****
1. LEGGE DI STABILITÀ – legge n. 208 del 28/12/2015
Con la Legge 208/2015 è stata emanata la “legge di stabilità per il 2016” di cui si erano anticipati i
contenuti del Ddl nella nostra Circ. Prot. N. 7/2015. Di seguito si ripropongono le principali novità in
materia fiscale, integrate con le precisazioni e le modifiche intervenute nel corso dell’approvazione
definitiva.
Superammortamenti 140%
Le imprese e i professionisti che acquistano, anche mediante contratti di locazione finanziaria, beni
strumentali nuovi, nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016, potranno
maggiorare le ordinarie quote di ammortamento e i canoni di leasing di un importo pari al 40%
arrivando così a dedurre, al termine del periodo, il 140% del prezzo di acquisto. Per i leasing, nel
silenzio della norma è da ritenere che la maggiorazione riguardi la sola quota capitale del canone,
oltre al prezzo del riscatto, in modo tale da giungere ad una deduzione finale del 140% applicata al
costo sostenuto dal concedente.
Sono esclusi: i fabbricati e le costruzioni, i beni con coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%,
i beni usati, i beni immateriali e taluni cespiti particolari (condutture delle imprese che imbottigliano
acque minerali, quelle delle imprese che producono gas naturale, quelle degli stabilimenti termali, le
condotte dorsali delle imprese che distribuiscono gas naturale, materiale rotabile delle ferrovie,
tranvie e funicolari, aerei completi di equipaggiamento).
L’agevolazione dovrebbe applicarsi anche ai beni strumentali di costo inferiore a 516,46 euro, con
deduzione del 40% aggiuntivo interamente nell’anno di acquisto, ma anche nella norma definitiva
Si invitano tutti i clienti a leggere attentamente questa comunicazione e a contattare il nostro
Studio per i chiarimenti necessari e gli adempimenti previsti che ci vorrete delegare. E’
operativamente impossibile per lo Studio rivolgere ulteriori inviti scritti o telefonici per attivare
i clienti a quanto di loro competenza o per sollecitare l’adempimento di prossime scadenze, per
cui si rimarca nuovamente la necessità di porre la massima attenzione alla presente.
Circ. Prot. N° 1 - 2016 3
permane qualche dubbio.
La deduzione aggiuntiva si effettua mediante variazioni in diminuzione nella dichiarazione dei redditi
ed ha efficacia solo per la determinazione dell’imponibile IRES o IRPEF, mentre non rileva né per
l’IRAP, né per gli studi di settore.
Assegnazione beni ai soci
È prevista una nuova disciplina speciale per estromettere alcune tipologie di beni dal regime di
impresa mediante l’assegnazione ovvero la cessione agevolata ai soci, oppure la trasformazione in
società semplice (solo, quest’ultima, se la società commerciale aveva per oggetto esclusivo o
principale la gestione dei beni agevolabili) beneficiando di un regime impositivo di favore rispetto a
quello ordinario, sia per quanto riguarda le imposte sui redditi, che per quanto riguarda le imposte di
registro, ipotecaria e catastale, mentre nessuna agevolazione è prevista per il regime IVA.
L’agevolazione sarà fruibile fino al 30 settembre 2016 e avrà ad oggetto:
beni immobili diversi da quelli strumentali per destinazione, non direttamente utilizzati per
l’attività di impresa, (ad esempio è possibile estromettere capannone locato a terzi, mentre
non è possibile estromettere capannone utilizzato direttamente per lo svolgimento
dell’attività; anche per le società immobiliari di mera gestione non si considerano strumentali
gli immobili locati a terzi, che possono essere quindi oggetto di assegnazione);
beni mobili registrati non utilizzati come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa; i
beni esclusi dall’agevolazione sono quelli senza i quali l’attività stessa non può essere
esercitata (ad esempio, le autovetture nelle imprese che effettuano noleggi e quelle utilizzate
per la formazione nelle scuole guida).
A) Per quanto riguarda le imposte sui redditi la plusvalenza fiscale, pari alla differenza tra il valore
normale del bene e il suo costo fiscalmente riconosciuto, derivante dalla cessione ai soci degli
immobili e dei beni mobili registrati ovvero quella latente che emerge a seguito di assegnazione
ai soci o trasformazione in società semplice, al posto delle consuete imposte sui redditi e
dell’IRAP sconta un’imposta sostitutiva dell’8% (10,5% per le società non operative in almeno
due dei tre periodi di imposta precedenti).
Di seguito tabella con indicazioni per il calcolo della plusvalenza soggetta ad imposta:
ASSEGNAZIONE O
TRASFORMAZIONE
Beni mobili
registrati
valore di mercato
- valore fiscalmente riconosciuto
plusvalenza
Beni
immobili
minore tra valore di mercato e valore catastale
– valore fiscalmente riconosciuto
plusvalenza
CESSIONE
Beni mobili
registrati
maggiore tra corrispettivo della cessione e il valore di mercato
– valore fiscalmente riconosciuto
plusvalenze
Beni
immobili
maggiore tra:
a corrispettivo della cessione e b. minore tra valore di mercato e valore catastale
– valore fiscalmente riconosciuto
Plusvalenza
Circ. Prot. N° 1 - 2016 4
Il versamento dell’imposta avviene tramite F24, di cui il 60% entro il 30 novembre 2016 e la
restante parte entro il 16 giugno 2017, senza l’applicazione di interessi.
B) Circa le imposte indirette, per le cessioni e le assegnazioni soggette ad imposta di registro
proporzionale le aliquote dell’imposta di registro sono ridotte alla metà; per le stesse operazioni
soggette alle imposte ipotecaria e catastale l’imposta si verserà in misura fissa.
A seguito di cessioni in cui il credito della società verso il socio venga “chiuso” con riserve, ovvero
in caso di assegnazione, qualora le riserve interessate siano in sospensione di imposta è necessario
per la società pagare per l’affrancamento un’imposta sostitutiva del 13%.
Circa l’effetto fiscale in capo al socio (che stabiliva la neutralità fiscale) l’assegnazione del bene,
rispetto alle regole ordinarie, gode delle seguenti agevolazioni:
1. se avviene con annullamento di riserve di utili costituisce un utile in natura tassabile in capo
al socio pari al valore fiscale del bene assegnato o al valore normale se inferiore (per gli
immobili è possibile utilizzare come valore normale il valore catastale);
2. se avviene con annullamento di riserve di capitale riduce il valore fiscale della partecipazione
del socio in misura pari al valore fiscale del bene o al valore normale se inferiore (per gli
immobili è possibile utilizzare come valore normale il valore catastale).
In sostanza, l’agevolazione in capo al socio permette di subire una tassazione dell’utile (caso 1.) o
una riduzione del valore fiscale della partecipazione (caso 2.) pari al valore fiscale del bene (o valore
catastale se immobile) anziché pari al valore normale del bene, quest’ultimo generalmente ben
superiore, come accadrebbe in caso di imposizione ordinaria.
Estromissione immobile dell’imprenditore individuale
Anche l’imprenditore individuale ha la possibilità di estromettere dal regime d’impresa gli immobili
strumentali (sia per natura, sia per destinazione) posseduti, assolvendo sulla differenza tra il valore
normale degli immobili e il loro costo fiscalmente riconosciuto un’imposta sostitutiva dell’8%.
L’estromissione deve avvenire entro il 31/05/2016 e come suo effetto l’immobile si considera
posseduto dalla persona fisica in qualità di “privato” non imprenditore dall’ 01/01/2016.
L’imposta sostitutiva dell’8% deve essere assolta:
per il 60% entro il 30/11/2016;
per il rimanente 40% entro il 16/06/2017.
Anche in questo caso, come per l’assegnazione di beni ai soci, non sono previste agevolazioni ai fini
IVA; l’operazione invece non rileva per le altre imposte indirette.
Nota di credito IVA per procedure concorsuali ed esecutive
Viene riformulato l’articolo 26 del Dpr 633/72, prevedendo la possibilità di emettere la nota di credito
per mancato pagamento del corrispettivo:
all’avvio di una procedura concorsuale,
all’infruttuosità di una procedura esecutiva.
Per le procedure concorsuali il documento va emesso dal momento in cui il cliente è assoggettato alla
Circ. Prot. N° 1 - 2016 5
procedura stessa cioè dalla data:
della sentenza dichiarativa di fallimento,
del provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa,
del decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo,
del decreto che dispone la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in
crisi.
Per l’infruttuosità delle procedure esecutive la nota di credito può essere emessa quando:
dal verbale di pignoramento presso il terzo non risultino beni o crediti da pignorare,
del verbale di pignoramento dell’ufficiale giudiziario risulti una mancanza di beni mobili da
pignorare o l’impossibilità di accesso al domicilio del debitore o la sua irreperibilità,
l’asta per la vendita del bene sia andata deserta per tre volte e si decida di chiudere la procedura
esecutiva per eccessiva onerosità.
La norma sulle procedure concorsuali si applicherà nei casi in cui il cliente sia assoggettato a
procedura concorsuale successivamente al 31/12/2016, mentre la norma sulle procedure esecutive,
avendo carattere interpretativo, si applicherà anche alle operazioni anteriori all’1/1/2016.
Modifiche Regime forfetario
A partire dal 1° gennaio 2016 l’unico regime fiscale di vantaggio a cui hanno accesso le persone
fisiche esercenti attività d’impresa, d’arte o professione sarà costituito dal regime forfetario introdotto
con la legge di stabilità 2015 (cfr. nostra Circ. Prot. N. 2/2015).
Il legislatore è intervenuto modificando i requisiti, le soglie di ricavi richieste per l’accesso e la
permanenza nel regime forfetario e modificando gli incentivi nel caso si tratti di nuove attività. Di
seguito si riepiloga la disciplina includendo le modifiche intervenute.
Requisiti per accesso e permanenza nel regime:
- ricavi conseguiti o compensi percepiti nell’anno precedente (eventualmente ragguagliati ad
anno) non superiori ai limiti indicati nella seguente tabella:
Attività Soglie Ricavi/Compensi
dopo modifiche del Ddl
Stabilità
Coefficiente
di redditività
Costruzioni e attività immobiliari 25.000 86%
Intermediari del commercio 25.000 62%
Attività professionali, scientifiche, tecniche,
sanitarie, di istruzione, servizi finanziari e
assicurativi
30.000 78%
Commercio ambulanti e altri prodotti 30.000 54%
Altre attività economiche 30.000 67%
Commercio ambulante di prodotti alimentari e
bevande
40.000 40%
Circ. Prot. N° 1 - 2016 6
Industrie alimentari e delle bevande 45.000 40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 50.000 40%
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione 50.000 40%
- sostenimento di spese per lavoro dipendente, accessorio, collaborazioni, ecc.,
complessivamente non superiori a 5.000,00 euro lordi e nell’anno precedente;
- costo complessivo dei beni mobili strumentali alla chiusura dell’esercizio non superiore a
20.000,00 euro al lordo degli ammortamenti nell’anno precedente. Nel calcolo di questo limite:
1) per i beni in locazione finanziaria rileva il costo sostenuto dal concedente; 2) per i beni in
locazione, noleggio e comodato rileva il valore normale degli stessi; 3) i beni, detenuti in
regime di impresa o arte e professione, utilizzati promiscuamente per l’esercizio dell’impresa,
dell’arte o professione e per l’uso personale o familiare del contribuente, concorrono nella
misura del 50%; 4) non rilevano i beni il cui costo unitario non è superiore a 516,46 euro; 5)
non rilevano i beni immobili, comunque acquisiti, utilizzati per l’esercizio dell’impresa,
dell’arte o della professione.
Cause di esclusione dal regime:
- soggetti che hanno conseguito nell’annualità precedente redditi di lavoro dipendente o
assimilati che eccedono i 30.000 euro; non si applica se il rapporto di lavoro è cessato;
- soggetti che si avvalgono di regimi speciali IVA o di regimi forfetari di determinazione del
reddito (vendita di Sali e tabacchi, agricoltura e pesca, editoria, agenzia viaggi e turismo,
agriturismo, vendite a domicili, rivendita di beni usati, intrattenimenti e giochi, rivendita
documenti di trasporto pubblico e sosta);
- soggetti che non sono residenti nello Stato italiano, ad eccezione dei residenti in uno degli Stati
Membri UE o aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo che assicuri un adeguato
scambio di informazioni e che producano nel territorio dello Stato italiano redditi che
costituiscono almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
- soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, cessioni di fabbricati o porzioni di
fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
- soggetti che esercitano attività di lavoro autonomo o d’impresa in forma individuale e,
contemporaneamente, partecipano a società di persone o associazioni professionali, ovvero a
srl in regime di trasparenza.
Il reddito è determinato forfetariamente, applicando all’ammontare dei ricavi o compensi percepiti
nel periodo d’imposta (calcolati secondo il principio di cassa) il coefficiente di redditività previsto
per la specifica attività svolta (si veda precedente tabella).
Dal reddito imponibile così determinato possono essere analiticamente portate in diminuzione le
seguenti voci:
- i contributi previdenziali versati, compresi quelli corrisposti per conto dei collaboratori
dell’impresa familiare fiscalmente a carico;
Circ. Prot. N° 1 - 2016 7
- le perdite fiscali pregresse, generate nei periodi d’imposta anteriori l’accesso al regime,
secondo le regole ordinarie stabilite dall’art. 8 TUIR.
Sul reddito imponibile determinato forfetariamente si applica un’imposta sostitutiva dell’IRPEF,
delle addizionali regionale e comunale e dell’IRAP pari al 15%. Il versamento è effettuato negli stessi
termini e con le medesime modalità previste per i versamenti IRPEF.
Solo per i soggetti che avviano ex novo un’attività è prevista un’ulteriore agevolazione che consiste
in un’aliquota sostitutiva del 5% (al posto di quella ordinaria del 15%) per i primi cinque esercizi di
attività. Il beneficio è accordato se:
- il contribuente non ha esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, un’attività
artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività da esercitare non costituisce, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività
precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui
l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini
dell’esercizio di arti o professioni;
- nel caso venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei
ricavi e compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente non è superiore ai limiti
reddituali previsti per quell’attività sulla base della classificazione ATECO.
Per i soggetti che applicano il regime forfetario, i ricavi e i compensi percepiti non sono assoggettati
a ritenuta d’acconto da parte del sostituto d’imposta.
L’utilizzo del regime forfetario esonera il contribuente:
- dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, fermo restando l’obbligo di
conservare i documenti ricevuti ed emessi;
- dall’operare le ritenute alla fonte; tuttavia, nella dichiarazione dei redditi deve essere
indicato il codice fiscale del percettore dei redditi per i quali all’atto del pagamento degli
stessi non è stata operata la ritenuta e l’ammontare dei redditi stessi;
- dall’applicazione degli studi di settore e dei parametri contabili.
Ai fini IVA i contribuenti che applicano il regime agevolato:
- sulle fatture, sugli scontrini o sulle ricevute fiscali emessi non applicano IVA;
- non detraggono IVA, dovuta ai fornitori sugli acquisti di beni e servizi;
- mantengono la soggettività passiva ai fini IVA e, conseguentemente, sono tenuti ad assolvere
l’imposta in relazione a quelle operazioni passive per le quali assumono la qualifica di
debitori d’imposta emettendo autofattura o integrando la fattura ricevuta con l’indicazione
dell’aliquota e della relativa imposta e versando l’imposta entro il giorno 16 del mese
successivo a quello di effettuazione delle operazioni (es. acquisti intracomunitari).
- sempre ai fini IVA i contribuenti ammessi al regime di vantaggio beneficiano dell’esonero
dai seguenti adempimenti:
registrazione delle fatture emesse, degli acquisti e dei corrispettivi;
liquidazione e versamento dell’imposta;
Circ. Prot. N° 1 - 2016 8
tenuta e conservazione di registri e documenti, salvo per le fatture di acquisto, le bollette
doganali di importazione e i documenti emessi per certificare i corrispettivi;
dichiarazione e comunicazione annuale;
comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA (c.d. “spesometro”);
comunicazione dei dati relativi alle operazioni effettuate nei confronti di operatori
economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata;
certificazione dei corrispettivi qualora svolgano attività quali cessione di tabacchi,
giornali, carburanti.
In materia di contribuzione è previsto poi, per gli imprenditori, un regime agevolato con una
riduzione del 35% dei contributi INPS complessivamente dovuti. Al fine di fruire del regime
agevolato ai fini previdenziali, i contribuenti nel regime forfetario devono inviare apposita
comunicazione INPS per via telematica per le attività già in essere; la comunicazione va presentata
entro e non oltre il 26 febbraio di ciascun anno. Per le comunicazioni presentate oltre il termine, le
agevolazioni contributive partiranno dal successivo anno.
Rivalutazione del costo delle partecipazioni e dei terreni
Viene riaperta la possibilità di rideterminare il costo o valore fiscale di acquisto delle partecipazioni
non quotate e dei terreni posseduti al di fuori del regime d’impresa, alla data dell’1/1/2016,
affrancando in tutto o in parte le plusvalenze latenti a beneficio di successiva cessione. Nella prima
stesura, il Ddl individuava un’aliquota del 4% per le partecipazioni non quotate, ma è stata innalzata
all’8% nella versione definitiva.
Entro il termine del 30/6/2016, occorrerà che:
- un professionista abilitato (es. dottore commercialista, geometra, ingegnere, ecc.) rediga e
asseveri la perizia di stima delle partecipazioni o del terreno;
- il contribuente interessato versi per intero l’imposta sostitutiva dell’8% sulle partecipazioni
non quotate e sui terreni, ovvero (in caso di rateizzazione) la prima delle tre rate annuali di
pari importo.
Per i soggetti che si avvalgono nuovamente dell’agevolazione sarà comunque possibile:
- detrarre dall’imposta sostitutiva dovuta sulla rivalutazione eseguita l’imposta già versata su
precedenti rivalutazioni degli stessi beni;
- oppure richiedere il rimborso dei versamenti effettuati ai sensi dell’art. 38 del DPR 602/73.
Resta fermo che l’importo del rimborso non può essere comunque superiore all’importo dovuto in
base all’ultima rideterminazione del valore effettuata.
Rivalutazione beni d’impresa
Riguarda i beni, anche strumentali, e le partecipazioni che risultano dal bilancio in corso al
31/12/2014 e ancora presenti in quello successivo, mentre sono esclusi i beni merce. Per la
rivalutazione i maggiori valori iscritti a bilancio sono riconosciuti ai fini fiscali con il pagamento di
Circ. Prot. N° 1 - 2016 9
un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’IRAP del 16% per i beni ammortizzabili e del
12% per i beni non ammortizzabili.
Il saldo attivo di rivalutazione può essere, inoltre, affrancato a fronte del versamento di un’imposta
sostitutiva del 10%; in caso contrario valgono le consuete norme in tema di riserve in sospensione di
imposta. I maggiori valori si considerano riconosciuti ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP a
decorrere dal terzo esercizio successivo a quello in cui la rivalutazione è eseguita (2018 per i soggetti
“solari”); ai fini della determinazione delle plusvalenze o minusvalenze, essi acquisiscono invece
efficacia a decorrere dal quarto esercizio successivo (2019 per i soggetti “solari”).
Le imposte sostitutive per la rivalutazione e per l’affrancamento del saldo attivo di rivalutazione sono
versate in un’unica rata entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per
il periodo di imposta con riferimento al quale la rivalutazione è eseguita.
Riallineamento dei valori civili e fiscali
La Legge di Stabilità 2016 introduce la possibilità di riallineare i valori civili e fiscali degli stessi beni
potenzialmente ammessi alla rivalutazione di cui al paragrafo precedente. L'imposta sostitutiva grava
sull'impresa nella medesima misura prevista per la rivalutazione (16% per i beni ammortizzabili, 12%
per i beni non ammortizzabili), su una base imponibile rappresentata dalla differenza tra il valore
civile e il valore fiscale del bene. Come per la rivalutazione, anche gli effetti del riallineamento sono
differiti:
- ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP a decorrere dal terzo esercizio successivo a quello
in cui la rivalutazione è eseguita (2018 per i soggetti “solari”),
- ai fini della determinazione delle plusvalenze o minusvalenze, essi acquisiscono invece
efficacia a decorrere dal quarto esercizio successivo.
- fanno, tuttavia, eccezione gli immobili, il cui valore riallineato è riconosciuto dal periodo
d'imposta in corso all'1/12/2017.
Anche in questo caso l’imposta sostitutiva è versata in un’unica rata entro il termine di versamento
del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta con riferimento al quale il
riallineamento è eseguito.
Proroga 50% ristrutturazioni, 65% risparmi energetico e 50% bonus mobili
Sono prorogate, alle spese sostenute fino al 31/12/2016, le detrazioni d’imposta:
per gli interventi volti al recupero del patrimonio edilizio aliquota al 50% (cfr. nostra Circ.
Prot. n. 8/2013 e successive),
per gli interventi volti alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti con aliquota al
65% (cfr. nostra Circ. Prot. n. 8/2013 e successive),
per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nel contesto di una ristrutturazione di un
immobile, con aliquota al 50% (cfr. nostra Circ. Prot. n. 1/2014).
per l’acquisto di mobili solo da parte di giovani coppie, (cioè i nuclei familiari composto da
coniugi o da conviventi che si siano costituiti da almeno 3 anni, in cui almeno uno dei due
componenti non abbia superato i 35 anni) abbinato all’acquisto contestuale, o precedente, di
Circ. Prot. N° 1 - 2016 10
immobile da adibire ad abitazione principale (a differenza del bonus precedente, che vale per
gli immobili ristrutturati) con aliquota al 50%. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto
in 10 quote annuali di pari importo, per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ad arredo
dell’abitazione (dal tenore letterale della norma sono esclusi gli elettrodomestici), su un
ammontare complessivo non superiore a 16.000 euro.
Modifica agevolazione prima casa
La Legge di Stabilità 2016 prevede, a partire dall’1/1/2016, la possibilità di beneficiare
dell'agevolazione prima casa (che consente l'applicazione dell'imposta di registro ridotta del 2% o
alternativamente dell'IVA al 4%) anche a chi ha già usufruito dell’agevolazione in precedenza e al
momento del nuovo acquisto agevolato non si sia ancora "liberato" della "ex" prima casa, a patto che
la alieni entro un anno dal nuovo acquisto.
Leasing abitativo – detrazione IRPEF
La Legge di Stabilità 2016 disciplina la locazione finanziaria di immobili da adibire ad abitazione
principale e secondariamente individua una detrazione IRPEF a favore di chi acquista l’immobile con
questa forma contrattuale. Secondo la norma:
“Con il contratto di locazione finanziaria di immobile da adibire ad abitazione principale, la
banca o l'intermediario finanziario (…), si obbliga ad acquistare o a far costruire l'immobile
su scelta e secondo le indicazioni dell'utilizzatore, che se ne assume tutti i rischi, anche di
perimento, e lo mette a disposizione per un dato tempo verso un determinato corrispettivo che
tenga conto del prezzo di acquisto o di costruzione e della durata del contratto. Alla scadenza del
contratto l'utilizzatore ha la facoltà di acquistare la proprietà del bene a un prezzo prestabilito”.
Nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento dell'utilizzatore, la banca ha diritto alla
restituzione dell'immobile ed è, allo stesso tempo, tenuto alla corresponsione, a favore
dell'utilizzatore, di quanto ricavato dalla vendita scalati 1) i canoni scaduti e non pagati, 2) i canoni a
scadere, 3) il prezzo dell’opzione finale. L’eventuale differenza negativa è corrisposta
dall’utilizzatore.
L’utilizzatore ha invece la possibilità di domandare la sospensione del pagamento dei corrispettivi
periodici dovuti, (una sola volta e per un periodo non superiore a 12 mesi) nel caso di cessazione del
rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato, (con l’eccezione delle ipotesi di risoluzione
consensuale, cessazione per anzianità, licenziamento per giusta causa o dimissioni).
Per incentivare l’utilizzo del contratto la Legge introduce una nuova detrazione per chi acquista un
immobile da destinare ad abitazione principale attraverso un contratto di locazione finanziaria.
L’agevolazione prevede la possibilità di detrarre dall’IRPEF un importo pari al 19% per:
canoni e relativi oneri accessori del leasing,
costo di acquisto a fronte dell’esercizio dell’opzione finale.
L’immobile, anche da costruire, deve essere adibito ad abitazione principale entro un anno dalla
consegna. Possono beneficiare dell’agevolazione i soggetti IRPEF che:
hanno un reddito complessivo non superiore a 55.000 euro all’atto della stipula del contratto
Circ. Prot. N° 1 - 2016 11
di locazione finanziaria;
non sono titolari di diritti di proprietà su immobili a destinazione abitativa.
L’agevolazione spetta in misura diversa a seconda che le spese siano sostenute da soggetti di età
inferiore o superiore a 35 anni. Per i giovani di età inferiore a 35 anni la detrazione spetta:
- per un importo non superiore a 8.000 euro all’anno per i canoni e i relativi oneri accessori del
leasing;
- per un importo non superiore a 20.000 euro per il costo di acquisto dell’immobile a fronte
dell’esercizio dell’opzione finale.
Per i soggetti di età superiore la detrazione IRPEF spetta:
- per un importo non superiore a 4.000 euro all’anno per i canoni e i relativi oneri accessori del
leasing;
- per un importo non superiore a 10.000 euro per il costo di acquisto dell’immobile a fronte
dell’esercizio dell’opzione finale.
La detrazione è poi disciplinata dalle medesime condizioni previste per la detrazione degli interessi
passivi sui mutui contratti per l’acquisto dell’abitazione principale.
Detrazione IRPEF dell’IVA su acquisto di immobili
Viene introdotta una detrazione dall’IRPEF del 50% dell’importo corrisposto per il pagamento
dell’IVA per l’acquisto, entro il 31/12/2016, di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe
energetica A o B cedute dalle imprese costruttrici. La detrazione, pari al 50% dell’imposta dovuta sul
corrispettivo di acquisto, è ripartita in 10 quote annuali.
Abolizione TASI prima casa
Il Ddl interviene escludendo dall’imposizione le abitazioni principali (fino al 2015 tutte assoggettate
alla TASI a prescindere dal loro classamento) a partire dal 2016, con l’eccezione di quelle classificate
nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Stop IMU imbullonati
Sono previste alcune novità nelle modalità di determinazione della rendita catastale dei fabbricati ad
uso produttivo nei quali sono incorporati gli impianti funzionali all’attività di produzione (c.d.
"imbullonati"), allo scopo di ridurre il carico dei relativi tributi comunali.
Per una più chiara definizione di imbullonati si riportano gli esempi estratti dalla circolare 6/2012
dell’Agenzia del Territorio:
“le ciminiere, gli impianti di depurazione dei fumi, le caldaie, i condensatori, i catalizzatori ed i
captatori di polveri per le centrali termoelettriche. […] gli aerogeneratori (rotori e navicelle) degli
impianti eolici, nonché i pannelli e gli inverter degli impianti fotovoltaici […]. Gli altiforni, le pese,
i grandi impianti di produzione di vapore, i binari, le dighe, i canali adduttori e di scarico, le gallerie
e le reti di trasmissione e distribuzione di merci e servizi, nonché gli impianti che, ancorché integranti
elementi mobili, configurino nel loro complesso parti stabilmente connesse al suolo o alle componenti
strutturali dell’unità immobiliare, quali montacarichi, carri ponte, ascensori, scale, rampe e tappeti
Circ. Prot. N° 1 - 2016 12
mobili. Parimenti, sono incluse nella stima anche quelle componenti impiantistiche presenti
nell’unità immobiliare che contribuiscono ad assicurare alla stessa una autonomia funzionale e
reddituale, stabile nel tempo, ovvero risultino essenziali per caratterizzarne la destinazione (ad
esempio i grandi trasformatori)”. La nuova norma dispone che, dal 1° gennaio 2016, la determinazione della rendita catastale dei
fabbricati a destinazione speciale e particolare, cioè degli immobili classificabili nelle categorie
catastali dei gruppi D ed E, è effettuata tenendo conto del suolo e delle costruzioni, con esclusione
dalla stima dei macchinari, dei congegni, delle attrezzature e degli altri impianti funzionali allo
specifico processo produttivo di cui agli esempi precedenti.
Per i fabbricati già censiti nei gruppi catastali D ed E (opifici, alberghi, teatri, stazioni per servizi di
trasporto), i soggetti interessati potranno presentare, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2016, gli atti
di aggiornamento ai fini della rideterminazione della rendita catastale, nel rispetto dei criteri appena
citati, ottenendo quindi l’esclusione degli “imbullonati” dalla stima della rendita catastale. Per
espressa disposizione la rendita rideterminata avrà effetto retroattivo al 1° gennaio 2016 se l’atto di
aggiornamento catastale sarà presentato entro il 15/6/2016 mentre la rendita rideterminata avrà effetto
innovativo dall’1/1/2017, se l’atto di aggiornamento catastale sarà presentato dopo il 15/6/2016.
Riduzione IMU/TASI per gli immobili locati a canone concordato
Viene introdotta una riduzione del 25% dell’IMU e della TASI dovute per gli immobili locati a canone
concordato di cui alla L. 431/1998.
Riduzione IMU/TASI per gli immobili concessi in comodato
Si prevede la riduzione del 50% della base imponibile dell'IMU/TASI per le unità immobiliari,
escluse quelle di maggior pregio (A/1, A/8 e A/9), concesse in comodato dal soggetto passivo ai
parenti in linea retta entro il primo grado che la destinano ad abitazione principale e a condizione che:
- il contratto sia regolarmente registrato,
- il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori
abitualmente nello stesso Comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato.
Il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all'immobile concesso in comodato
possieda nello stesso Comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione
delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
La riduzione IMU per gli immobili concessi in comodato si applica a decorrere dall'1/1/2016.
Al fine di poter beneficiare della riduzione il soggetto passivo (si tratta del comodante) deve attestare
il possesso dei suddetti requisiti nella dichiarazione IMU.
Incentivi per le nuove assunzioni
Anche nel 2016 i datori di lavoro che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato potranno
beneficiare di un significativo sgravio di natura contributiva, seppur in misura minore rispetto alle
disposizioni vigenti disposte dalla legge di stabilità 2015. L’incentivo per il 2016:
- consiste in un esonero dal versamento del 40% (anziché del 100%) dei complessivi contributi
Circ. Prot. N° 1 - 2016 13
previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti
all’INAIL,
- viene riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi (e non più 36 mesi)
- nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250,00 euro su base annua (a fronte degli
8.060,00 euro previsti per il 2015).
Inoltre, si precisa che lo sgravio contributivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle
aliquote di contribuzione previsti dalla normativa vigente.
Lo sgravio contributivo per le nuove assunzioni non trova applicazione qualora le stesse riguardino
contratti di apprendistato e di lavoro domestico o lavoratori che nei 6 mesi precedenti siano risultati
occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro.
Innalzamento soglia pagamento in contanti e altre modifiche
Il limite per l’utilizzo del denaro contante è innalzato da 999,99 a 2.999,99 euro.
È lasciato, invece, immutato, a 1.000,00 euro, l’importo a partire dal quale:
- gli assegni bancari e postali e gli assegni circolari ed i vaglia postali e cambiari devono recare
l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non
trasferibilità;
- è vietato il versamento di tributi tramite modello F24 cartaceo da parte di soggetti non titolari
di partita IVA presso banca, posta, o agente della riscossione (si ricorda che tale divieto vige
anche per i versamenti inferiori al limite di 1.000,00 euro se l’F24 contiene compensazioni o
presenta saldo pari a zero).
Sarà di nuovo possibile il pagamento in contanti, entro il limite di 2.999,99 euro, dei canoni di
locazione di unità abitative e delle prestazioni di trasporto merci (prima costretti ai soli pagamenti
tracciabili per qualsiasi importo).
Abrogazione del regime dei costi “black list”
Viene integralmente abrogato, a partire dal 2016, il regime dei costi che derivano da operazioni con
controparti residenti o localizzate in Stati o territori a fiscalità privilegiata.
I costi che derivano da tali operazioni saranno, quindi, equiparati agli altri costi di fonte interna, o
derivanti da transazioni con controparti localizzate in Stati "collaborativi", senza più alcun onere di
indicazione separata nella dichiarazione dei redditi né limitazione alla deducibilità.
Termini per l’accertamento
Vengono modificati i termini di decadenza per la notifica degli avvisi di accertamento per imposte
sui redditi, IVA e IRAP e, nello stesso tempo, viene abrogato il raddoppio dei termini per violazioni
penali.
Secondo la nuova normativa l’avviso di accertamento dovrà essere notificato, a pena di decadenza:
entro il 31 dicembre del quinto (e non più quarto) anno successivo a quello di presentazione
della dichiarazione;
in caso di dichiarazione omessa, entro il 31 dicembre del settimo (e non più del quinto) anno
Circ. Prot. N° 1 - 2016 14
successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.
Le suddette novità operano a partire dai controlli sull’annualità 2016 (Unico, dichiarazione IVA e
dichiarazione IRAP 2017).
I vecchi termini di accertamento, così come il raddoppio dei termini per violazioni penali continuano
ad operare per i controlli sino all’annualità 2015 (modello UNICO, dichiarazione IVA e dichiarazione
IRAP 2016).
Patent box - modifiche
Vengono introdotte alcune modifiche alla normativa primaria del regime di Patent box, recependo gli
orientamenti e le indicazioni già espressi nel DM 30/7/2015, con particolare riferimento all’ambito
oggettivo. Nello specifico:
l’espressione “opere dell’ingegno” è sostituita con “software protetto da copyright”; viene,
quindi, modificato la norma primaria per restringere il campo di applicazione al solo software
protetto da copyright;
viene previsto che qualora più beni immateriali, appartenenti a un medesimo soggetto, siano
collegati da vincoli di complementarietà e vengano utilizzati congiuntamente ai fini della
realizzazione di un prodotto o di una famiglia di prodotti o di un processo o di un gruppo di
processi, tali beni possono costituire un solo bene immateriale ai fini delle disposizioni sul
Patent Box.
School bonus e Art Bonus
È riconosciuto un credito di imposta per le erogazioni liberali in danaro destinate agli investimenti in
favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, per la realizzazione di nuove strutture
scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno a interventi che
migliorino l’occupabilità degli studenti (c.d. “School Bonus”), il credito d’imposta spetta in misura
pari:
al 65% delle erogazioni effettuate nel 2016 e 2017;
al 50% di quelle effettuate nel 2018.
L’agevolazione è riconosciuta:
- alle persone fisiche,
- agli enti commerciali,
- ai soggetti titolari di reddito di impresa (imprenditori individuali e società).
Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo e non concorre alla formazione
della base imponibile né ai fini delle imposte sui redditi, né dell’IRAP.
Diventa permanente il c.d. “Art Bonus” con il quale viene riconosciuto un credito d’imposta in misura
pari al 65% per le erogazioni liberali in denaro per interventi di:
manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici,
per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica,
per la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti delle
Circ. Prot. N° 1 - 2016 15
fondazioni lirico-sinfoniche o di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro,
svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
Anche in questo caso l’agevolazione è riconosciuta:
- alle persone fisiche,
- agli enti commerciali,
- ai soggetti titolari di reddito di impresa (imprenditori individuali e società).
Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo e non concorre alla formazione
della base imponibile né ai fini delle imposte sui redditi, né dell’IRAP.
Card cultura giovani
Si prevede, nei confronti di tutti i cittadini italiani o di altri Paesi membri dell'UE residenti nel
territorio nazionale, i quali compiono diciotto anni di età nell'anno 2016, l'assegnazione di una carta
elettronica dell'importo nominale massimo di 500,00 euro per l'anno 2016, da utilizzare per le
seguenti finalità:
assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
acquisto di libri;
ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi
naturali e spettacoli dal vivo.
Le somme assegnate con la carta in esame non costituiscono reddito imponibile del beneficiario e
non rilevano ai fini del computo del valore dell'indicatore della situazione economica equivalente.
I criteri, le modalità di attribuzione e di utilizzo della carta, nonché l'importo da assegnare, saranno
definiti con DPCM entro il 31/1/2016.
*****
2. Abolizione registro infortuni
Il D.lgs 151/2015 (c.d. decreto semplificazioni) ha abolito l’obbligo (e conseguentemente la
vidimazione) del registro infortuni. A partire dal 23 dicembre 2015 è sanzionata la mancata
comunicazione telematica con riferimento agli infortuni superiori a tre giorni.
*****
3. Certificazione Unica 2016
Il 4/12/2015 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la bozza di certificazione Unica 2016 (C.U.) con
cui i sostituti di imposta dovranno certificare i redditi di lavoro dipendente, assimilati e i redditi di
lavoro autonomo corrisposti nell’esercizio 2015.
La bozza di C.U. pubblicata è composta da due modelli con diverso contenuto informativo:
- uno “sintetico” da consegnare ai dipendenti e ai lavoratori autonomi entro il 28/02/2016;
- uno “ordinario” da trasmettere telematicamente all’Agenzia Entrate entro il 07/03/2016.
È prevista una sanzione pari ad euro 100,00 per ogni certificazione omessa, tardiva o errata con un
massimo di euro 50.000,00.
Circ. Prot. N° 1 - 2016 16
La Legge di Stabilità 2016 è intervenuto anche su questo adempimento stabilendo che, entro lo stesso
termine di trasmissione delle C.U., sono altresì da trasmettere:
- gli ulteriori dati fiscali e contributivi e quelli necessari per l’attività di controllo
dell’Amministrazione finanziaria e degli enti previdenziali e assicurativi;
- i dati contenuti nelle certificazioni rilasciate ai soli fini contributivi e assicurativi;
- i dati relativi alle operazioni di conguaglio effettuate a seguito dell’assistenza fiscale
prestata”.
Ulteriori dati da trasmettere entro il 7 marzo saranno individuati, in dettaglio, con provvedimento
dell’Agenzia delle Entrate.
L’intervento normativo ha stabilito che le trasmissioni in via telematica delle certificazioni dei
sostituti di imposta e degli ulteriori dati previsti sono equiparate, a tutti gli effetti, alla loro
esposizione nel modello 770 che, di conseguenza, dovrà contenere solo i dati relativi ai versamenti
e alle compensazioni dei crediti.
Lo studio si rende disponibile alla predisposizione e all’invio delle certificazioni riguardanti i
lavoratori autonomi, alle seguenti condizioni economiche:
- Euro 50,00 per i clienti con contabilità presso le sedi aziendali, che incaricano lo Studio al
solo invio telematico delle certificazioni. In tal caso i clienti dovranno inviarci entro e non
oltre il 01/03/2016 il file telematico;
- Euro 100,00 per i clienti con contabilità presso le sedi aziendali, che incaricano lo Studio
alla predisposizione e all’invio telematico delle certificazioni fino ad un massimo di 40
fatture di professionisti. In tal caso i clienti dovranno inviarci entro e non oltre il 16/02/2016
le copie delle certificazioni, delle fatture e dei modelli F24 di pagamento delle ritenute;
- Euro 200,00 per i clienti con contabilità presso le sedi aziendali, che incaricano lo Studio
alla predisposizione e all’invio telematico delle certificazioni per oltre 40 fatture di
professionisti. In tal caso i clienti dovranno inviarci entro e non oltre il 16/02/2016 le copie
delle certificazioni, delle fatture e dei modelli F24 di pagamento delle ritenute;
- Alle società con contabilità presso lo Studio, essendo i dati già in nostro possesso, verrà
addebitato il solo invio del file telematico pari ad Euro 50,00.
*****
4. Limiti contabilità semplificata (art.18 Dpr 600/1973)
I soggetti ammessi alla tenuta della contabilità semplificata per l'esercizio 2016 sono le persone
fisiche che esercitano imprese commerciali e le società di persone con ricavi di competenza dell'anno
precedente (esercizio 2015), non superiori a:
- 400.000 euro nel caso di attività di prestazione di servizi,
- 700.000 euro negli altri casi ovvero cessione di beni.
Per quanto riguarda le attività miste (di servizi ed altre attività):
Circ. Prot. N° 1 - 2016 17
in caso di contabilità unica per tutte le attività esercitate si considerano prevalenti le
attività diverse dai servizi, quindi il limite dei ricavi è sempre Euro 700.000,
in caso di contabilità con separata annotazione dei ricavi per ciascuna attività, si deve
fare riferimento alla sola attività prevalente (cioè quella che ha conseguito il maggiore
ammontare di ricavi) e verificare il superamento del limite con riferimento solo a questa.
Esempio:
Ricavi per cessione di beni Euro 600.000
Ricavi per prestazione di servizi Euro 500.000
Contabilità semplificata perché l’attività principale (cessione di beni) è inferiore al limite
di Euro 700.000 anche se il totale è di 1.100 e se i servizi sono > 400.000.
I ricavi a cui fare riferimento sono quelli maturati per competenza, e ragguagliati ad anno nel primo
esercizio di attività, derivanti dalle cessioni di beni e prestazioni di servizi oggetto dell'attività propria
d'impresa, con esclusione delle plusvalenze patrimoniali e delle sopravvenienze attive.
*****
5. Limiti liquidazioni iva trimestrali (art 33 Dpr 633/72)
I soggetti ammessi ad effettuare le liquidazioni Iva trimestrali nel 2016 sono coloro che nell'esercizio
solare precedente (2015) hanno realizzato un volume d’affari non superiore a:
Euro 400.000 per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi e per gli artisti e
professionisti;
Euro 700.000 per le imprese aventi per oggetto altre attività;
Euro 700.000 relativamente a tutte le attività esercitate, per i contribuenti che svolgono
contemporaneamente prestazioni di servizi ed altre attività con unica contabilità e senza
annotazione separata dei corrispettivi.
Qualora invece, vengano esercitate più attività con unica contabilità ma separata annotazione dei
ricavi per poter effettuare le liquidazioni Iva trimestrali non si devono superare Euro 400.000 per le
prestazioni di servizi ed Euro 700.000 per tutte le attività complessivamente considerate (comprese
quelle di servizi).
Esempio:
Ricavi per cessione di beni Euro 450.000
Ricavi per prestazione di servizi Euro 350.000
TOTALE RICAVI Euro 800.000
Liquidazioni mensili perché il totale dei ricavi supera complessivamente Euro 800.000.
Nell'anno di inizio attività il volume d'affari a cui riferirsi deve essere ragguagliato ad anno.
*****
Circ. Prot. N° 1 - 2016 18
6. Limiti contabilità di magazzino (art. 14 Dpr 600/73, art. 1 Dpr 695/1996)
Obbligati alla tenuta della contabilità di magazzino sono i soggetti che per due esercizi consecutivi
abbiano superato entrambi i seguenti limiti:
- ricavi Euro 5.164.568,99;
- rimanenze finali Euro 1.032.913,80.
L'obbligo decorre dal secondo anno successivo al verificarsi delle accennate condizioni. L'obbligo di
gestire la contabilità di magazzino cessa a partire dal primo periodo di imposta successivo a quello in
cui, per la seconda volta consecutiva, l'ammontare dei ricavi e il valore delle rimanenze finali,
risultano inferiori ai sopraccitati limiti.
Esempi:
- nel caso di impresa che supera i valori suindicati negli anni 2013 e 2014, l'obbligo decorre
dall'esercizio 2016, indipendentemente dai valori di ricavi e rimanenze realizzati nel 2015.
- nel caso di impresa già obbligata alla tenuta della contabilità di magazzino, l'obbligo cessa nel 2016
se negli anni 2015 e 2014 non sono stati superati i sopraccitati limiti.
I soggetti con esercizio non coincidente con l'anno solare devono ragguagliare ad anno l'ammontare
dei ricavi.
*****
7. Limite massimo crediti in compensazione e rimborsi infrannuali (art. 34,
L.388/2000)
Come già relazionatoVi con nostra Circ. Prot. N° 02/2014, il limite massimo dei crediti d'imposta e
dei contributi compensabili, ovvero rimborsabili tramite concessionario, è pari a Euro 700.000 per
ciascun anno solare (indipendentemente dal periodo in cui il credito si è formato).
Precisiamo che tale limite vale sia per le compensazioni cosiddette "orizzontali" (ovvero tra imposte
diverse, esempio: compensazione di un debito Ires con un credito Iva), sia per le somme rimborsabili
direttamente da parte dei concessionari della riscossione (il limite riguarda, pertanto, la somma dei
due importi). Quindi se un contribuente ha richiesto a rimborso a mezzo modello VR direttamente al
concessionario Euro 200.000,00, nello stesso periodo non potrà compensare più di Euro 500.000,00.
A tal fine, non vanno considerati:
- i crediti d'imposta derivanti da agevolazioni o incentivi fiscali;
- i crediti trimestrali derivanti dalle liquidazioni periodiche Iva richieste a rimborso (in quanto
questi ultimi sono chiesti direttamente all'Agenzia delle Entrate e non al Concessionario);
- i crediti compensati con i debiti della stessa imposta (c.d. compensazione “verticale”), anche
se tale compensazione risulta esposta nel modello F24 (esempio: Iva a debito compensata con
Iva a credito dell’anno antecedente).
Qualora l'importo dei crediti spettanti sia superiore al limite, l'eccedenza può essere richiesta a
rimborso senza limite alcuno, all'Agenzia delle Entrate, oppure può essere riportata all'anno
successivo.
Circ. Prot. N° 1 - 2016 19
Come già relazionato con Nostra Circolare Prot. n. 02/2014 a seguito della modifica dell’art. 17 del
DLgs. 241/97, a decorrere dal 01/01/2010 la compensazione nel modello F24 dei crediti IVA di
importo superiore a 5.000,00 euro, sia annuali che trimestrali, può essere effettuata dal giorno 16 del
mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale o dell’istanza trimestrale
(modello TR). Per evitare eccessivi pregiudizi finanziari, per i soggetti a credito che intendono
compensare l’IVA con altri tributi, è possibile presentare la dichiarazione IVA annuale in forma
autonoma dal 1° febbraio, anziché nell’ambito di UNICO. In questo modo, la compensazione potrà
essere effettuata dal 16 marzo (in caso di presentazione della dichiarazione annuale entro il mese di
febbraio). In caso di presentazione della dichiarazione annuale entro il mese di febbraio opera anche
l’esonero dall’obbligo di presentazione della comunicazione dati IVA.
Nell’Allegato 1 si riepilogano i documenti necessari per la predisposizione della dichiarazione iva
2015 che dovranno essere trasmessi allo Studio entro e non oltre il 10/02/2014; successivamente a
tale data lo Studio non potrà garantire la trasmissione telematica della dichiarazione IVA entro il mese
di febbraio.
I crediti di importo superiore a 5.000 euro non saranno più compensabili a decorrere dal primo giorno
del periodo successivo (esempio: il credito iva annuale 2015 non sarà compensabile dall'1/1/2016
bensì dal 16/03/2016 se la dichiarazione sarà trasmessa entro il 29/02/2016 (in quanto il 28/02/2016
ricade di domenica). Il credito relativo al primo trimestre 2016 non sarà compensabile dal 01/04/2016
bensì dal 16/05/2016 se l’istanza verrà trasmessa entro il 30/04/2016).
Inoltre l’utilizzo in compensazione dei crediti IVA annuali (rimangono esclusi i crediti trimestrali) di
importo superiore a 15.000,00 euro presupporrà anche che la dichiarazione IVA rechi, in via
alternativa:
• l’apposizione del visto di conformità da parte di:
- dottori commercialisti;
- esperti contabili;
- consulenti del lavoro;
• ovvero la sottoscrizione del soggetto cui è demandato il controllo contabile (es. Collegio Sindacale).
Tale visto di conformità presuppone che il professionista effettui una serie di controlli preventivi
all’invio delle dichiarazioni ai fini di verificare:
- la correttezza formale delle operazioni effettuate dai contribuenti;
- la regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie.
A fronte della responsabilità che il professionista dovrà assumere per il visto, l’Agenzia delle
Entrate richiede obbligatoriamente la stipula di un’assicurazione ad hoc (quindi aggiuntiva
rispetto alla normale assicurazione professionale di categoria e con massimali specifici richiesti dalla
legge) per il rilascio dell’autorizzazione del visto di conformità.
Lo Studio, in quanto soggetto autorizzato essendosi in tal senso attivato e possedendo i requisiti
richiesti dalla norma, si rende disponibile, previa verifica della sussistenza del credito come previsto
Circ. Prot. N° 1 - 2016 20
dalla legge, ad apporre il visto di conformità, alle seguenti condizioni economiche (per i soggetti
privi di Collegio Sindacale):
- importo del credito a compensazione fino a euro 100.000,00 onorario pari all’1% (con un
minimo di euro 500,00)
- importo del credito a compensazione da euro 100.000,01 a euro 250.000,00 onorario
aggiuntivo al precedente, pari all’0,75% del credito eccedente euro 100.000,00
- importo del credito a compensazione da euro 250.000,01 a euro 516.456,90 ulteriore onorario
aggiuntivo ai due precedenti, pari all’0,50% del credito eccedente euro 250.000,00
Si rammenta che l’Agenzia delle Entrate con Circolare n. 1 del 15/01/2010 ha confermato:
- la possibilità, per i soggetti che vantano un credito superiore ad euro 5.000, di utilizzare in
compensazione con altri tributi il credito IVA sino ad euro 5.000 prima della data di
presentazione della dichiarazione IVA;
- che i contribuenti che intendono effettuare la compensazione del credito IVA superiore ad
euro 5.000 hanno l’obbligo di utilizzare esclusivamente i servizi telematici messi a
disposizione dell’Agenzia delle Entrate (Entratel, Fisconline, intermediari abilitati);
conseguentemente l’utilizzo di home banking messi a disposizione dalle banche e da Poste
Italiane, ovvero dei servizi di remote banking (CBI) offerti dalle banche, è consentito
esclusivamente a coloro che effettuano compensazioni di crediti IVA inferiori ad euro
5.000,00. Nel caso il contribuente vantasse un credito superiore ad Euro 5.000,00, nel silenzio
della norma si consiglia prudenzialmente di compensare da subito il credito iva mediante i
servizi telematici messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, quindi già a partire dal
16/01.
- che la compensazione tra imposte della stessa natura ovvero IVA con IVA (cosiddetta
compensazione verticale), anche se esposta nel modello F24 non soggiace a tali disposizioni,
pertanto potrà continuare ad essere effettuata liberamente.
*****
8. Limite applicazione studi di settore (art. 10 L. 146/1998)
Sono esclusi dall'applicazione degli studi di settore, i soggetti che per il periodo di imposta di
riferimento hanno conseguito ricavi o compensi di competenza, per un importo superiore a Euro
5.164.568,99. Nel calcolo non vanno considerati i proventi relativi alla cessione di azioni, quote di
partecipazione in società, obbligazioni e altri titoli. I contribuenti che dichiarano ricavi o compensi di
competenza per un importo compreso tra Euro 5.164.568,99 ed Euro 7.500.000,00 anche se esclusi
dal calcolo sono, comunque, tenuti alla compilazione degli studi di settore ai fini statistici.
Sono inoltre, previste condizioni di inapplicabilità non correlate ai ricavi, bensì a caratteristiche
soggettive dei contribuenti (esempio: periodo di non normale svolgimento dell'attività, periodo
d'imposta < 12 mesi, inizio cessazione dell'attività nel periodo d'imposta, etc..) che verranno valutate
caso per caso dallo Studio.
Circ. Prot. N° 1 - 2016 21
*****
9. Limiti bilancio semplificato, abbreviato, collegio sindacale, bilancio
consolidato e revisione legale
Come relazionato nella nostra Circ. Prot. 6/2015 il D.lgs 139/2015 ha introdotto una nuova tipologia
di impresa, le c.d. micro-imprese.
Si tratta delle società che nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, NON
superano due dei seguenti limiti:
1. totale attivo dello Stato Patrimoniale Euro 175.000,00
2. totale ricavi delle vendite e delle prestazioni Euro 350.000,00
3. dipendenti occupati in media durante l’esercizio 5 unità
Le micro-imprese potranno redigere il bilancio in forma semplificata, utilizzando lo schema di
bilancio in forma abbreviata ma con ulteriori semplificazioni; non saranno infatti tenute alla
redazione:
del Rendiconto finanziario;
della Nota integrativa, a condizione che in calce allo Stato patrimoniale risultino le
informazioni previste dal primo comma dell’art. 2427 c.c., numeri 9) e 16);
della Relazione sulla gestione, se in calce allo Stato patrimoniale risultino le informazioni
riguardanti, le azioni proprie e le azioni di società controllanti,
Inoltre, a tali imprese non sono applicabili le disposizioni relative agli strumenti derivati.
Potranno redigere invece il bilancio in forma abbreviata, anziché in forma ordinaria, le società che
nel primo esercizio di attività o, successivamente, per due esercizi consecutivi, NON superano due
dei seguenti limiti:
4. totale attivo dello Stato Patrimoniale Euro 4.400.000,00
5. totale ricavi delle vendite e delle prestazioni Euro 8.800.000,00
6. dipendenti occupati in media durante l’esercizio 50 unità
Questi stessi limiti e criteri valgono anche per la nomina del collegio sindacale da parte delle SRL
(indipendentemente dall’ammontare del capitale sociale), che pertanto saranno tenute a tale organo
solo in caso di superamento di tali limiti per due esercizi consecutivi.
Circ. Prot. N° 1 - 2016 22
Inoltre, non avranno l’obbligo di redigere il bilancio consolidato i gruppi societari che NON
superano per due esercizi consecutivi due dei seguenti limiti:
1. totale attivo dello Stato Patrimoniale Euro 17.500.000,00
2. totale ricavi delle vendite e delle prestazioni Euro 35.000.000,00
3. dipendenti occupati in media durante l’esercizio 250 unità
Per le SpA obbligate alla redazione del bilancio consolidato vige l’obbligo di affidare la revisione
legale dei conti a un revisore o a una società di revisione legale iscritta nell’apposito albo, mentre
per le SpA non tenute alla redazione del bilancio consolidato la revisione legale dei conti, previa
espressa previsione nello Statuto, può essere affidata al collegio sindacale (in tal caso il collegio
sindacale è costituito da revisori legali iscritti nell'apposito registro).
*****
10. Predisposizione del bilancio e bozza verbali CdiA
Si rammenta ai Clienti l’obbligo della tempestiva trascrizione e sottoscrizione dei verbali di
predisposizione del bilancio sul libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’Organo
Amministrativo (vedi Allegato 2 e Allegato 3).
Segnaliamo che il 2016 è anno bisestile e la data di scadenza degli adempimenti sarà anticipata di un
giorno rispetto l’esercizio precedente; di seguito proponiamo uno schema riassuntivo con la sequenza
civilistica di formazione del bilancio d’esercizio:
1) verso la fine di febbraio:
verbale cdia per inizio bilancio (art. 2388 c.c.). Il cdia dovrà essere preventivamente
convocato con preavviso e modalità a norma di statuto.
2) entro 30 marzo:
verbale cdia per eventuale differimento del bilancio con specificate le ragioni che
giustificano il differimento
3) entro 30 marzo (29 maggio se bilancio differito) o, se non vi è il collegio sindacale, 14 aprile (13
giugno se bilancio differito):
verbale cdia per ultimazione bilancio, stesura nota integrativa, stesura eventuale della relazione
degli amministratori ed eventuale consegna a sindaci (art. 2429 c.c.) di bilancio, nota integrativa ed
eventuale relazione degli amministratori e convocazione assemblea soci per approvazione bilancio
(art. 2366 c.c.). Il cdia dovrà essere preventivamente convocato con preavviso e modalità a norma
di statuto
4) entro 14 aprile (13 giugno se bilancio differito):
Circ. Prot. N° 1 - 2016 23
racc.ta ai soci con cui si informa che il bilancio è depositato presso la sede legale con n.i., eventuale
relazione degli amministratori ed eventuale relazione dei sindaci (art. 2429 c.c.).
5) entro 29 aprile (28 giugno se bilancio differito):
termine ultimo assemblea soci (in 1° convocazione) per approvazione bilancio (art. 2364 c.c.).
L’assemblea dovrà essere preventivamente convocata con preavviso e modalità a norma di statuto.
6) il giorno dell'assemblea:
contabilizzazione su giornale delle scritture di chiusura, e chiusura generale dei conti come da
bilancio approvato
7) il giorno successivo dell'assemblea:
riapertura generale dei conti come da bilancio approvato
8) entro 30 gg da assemblea (anche in successive convocazioni rispetto alla prima deserta) che
approva bilancio (o da assemblea che non lo approva):
deposito del bilancio al registro imprese (art. 2435 c.c.)
Nota 1:
La convocazione del CdiA è fatta dal Presidente (con modalità e preavviso previsti dallo Statuto) ed
indirizzata a tutti i membri del CdiA e a tutti i sindaci effettivi. Si può evitare solo se il CdiA è
totalitario (presenti tutti i membri del CdiA, e i sindaci).
Nota 2:
La convocazione dell’Assemblea soci è fatta dal Presidente del CdiA previa delibera e delega del
CdiA, avviene con modalità e preavviso previsti dallo Statuto da inviare a tutti i soci, a tutti i membri
del CdiA e a tutti i sindaci effettivi.
Si può evitare solo se l’assemblea soci è totalitaria ovvero presenti tutti i soci, e la maggioranza degli
amministratori e dei sindaci effettivi (se esistenti) e se gli assenti e i presenti dichiarano di essere
informati (art. 2366 c.c.).
*****
11. Prossime scadenze
- 31/01/2016 termine ultimo per i contribuenti che hanno scelto di assolvere al pagamento
dell’imposta di bollo in modo virtuale per presentare all’Agenzia delle Entrate con modalità
telematiche, una dichiarazione contenente il numero degli atti e documenti emessi nel 2015, distinti
per voce di tariffa.
- 16/02/2016 termine ultimo entro cui effettuare il pagamento dell'ultima rata (IV° trimestre 2015)
dei contributi fissi INPS per l'anno 2015 e dell’autoliquidazione INAIL 2016/17.
Circ. Prot. N° 1 - 2016 24
- 29/02//2016 termine ultimo per la comunicazione annuale IVA relativa all’anno d’imposta
2015. Devono presentare la comunicazione tutti i soggetti titolari di partita Iva che sono tenuti alla
presentazione della dichiarazione annuale Iva, anche se non hanno effettuato operazioni imponibili
o se non sono tenuti a effettuare le liquidazioni periodiche. Sono pertanto esonerati dalla
presentazione della comunicazione le persone fisiche che hanno realizzato un volume d'affari
inferiore o uguale a Euro 25.822,84, coloro che hanno realizzato solo operazioni esenti, coloro che
hanno optato per il regime dei minimi per l'anno 2015, e i soggetti sottoposti a procedure concorsuali.
La comunicazione dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica direttamente dal
contribuente oppure tramite intermediari abilitati. Sono altresì esonerati i soggetti che invieranno
entro il 29/02/2016 la dichiarazione IVA.
- 07/03/2016 termine ultimo entro cui trasmettere telematicamente all’Agenzia Entrate la
Certificazione Unica 2016 dei retribuzioni da lavoro dipendente e dei compensi da lavoro
autonomo corrisposti nell’esercizio 2015 (cfr § 3. Certificazione Unica 2016)
- 16/03/2015 termine ultimo per il versamento della tassa sulle concessioni governative per la
bollatura e numerazione dei libri contabili, dovuta dalle società di capitali. L'importo da versare è
così determinato:
- Euro 309,87 se il capitale sociale è di importo uguale od inferiore a Euro 516.456,90
- Euro 516,46 se il capitale sociale è di importo superiore a Euro 516.456,90
Il versamento della tassa deve essere effettuato utilizzando il modello F24 con codice tributo 7085 e
con periodo di riferimento 2015.
*****
Lo Studio rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento e supporto e per gli adempimenti che ci
vorrete delegare.
Studio Viano
Circ. Prot. N° 1 - 2016 25
ALLEGATO 1
Oggetto: Documentazione per comunicazione Iva e dichiarazione Iva
Al fine della predisposizione della comunicazione dati Iva e della dichiarazione Iva per l’anno 2015
siamo ad elencare i documenti necessari da consegnare allo scrivente Studio.
- Credito IVA trimestri 2015 compensati in F24 con altri tributi;
- Credito IVA anno 2014 compensato in F24 con altri tributi;
- Dichiarazione IVA per l’anno anno 2014 se non già in nostro possesso;
- Copia della comunicazione dati IVA relativa all’anno 2015 se non già in nostro possesso;
- Totale imponibile delle fatture di acquisto registrate nel 2015 riferite a beni ammortizzabili
(materiali ed immateriali);
- Totale imponibile delle fatture di acquisto registrate nel 2015 riferite a beni strumentali non
ammortizzabili (canoni relativi a beni strum., acquisti con contratti di leasing, usufrutto,
locazione);
- Imponibile delle fatture di acquisto di beni destinati alla rivendita (merci) e dei beni destinati alla
produzione di beni o servizi (materie prime, semilavorati, materie sussidiarie);
- Ammontare complessivo degli acquisti di beni e servizi di cui all’art. 17 – c. 3 (autofatture) con
distinzione dell’imponibile e dell’IVA;
- Ammontare complessivo delle operazioni intracomunitarie e importazioni con distinta
indicazione di: operazioni intracomunitarie non imponibili riferite a cessioni di beni ed a
prestazioni, imponibile + IVA riferito ad acquisti intracomunitari, imponibile + IVA riferito ad
importazioni;
- Ammontare delle operazioni non soggette all’IVA che concorrono alla determinazione del
volume d’affari e per le quali sussiste l’obbligo di emissione della fattura (operazioni fuori campo
iva ex artt. da 7 a 7-septies del DPR n. 633/72)
- Operazioni esenti di cui all’art. 10, n. 27 quinquies (tenendo distinte le cessioni di beni
ammortizzabili);
- Operazioni non soggette all’imposta effettuate nei confronti dei terremotati;
- Operazioni con la Repubblica di San Marino con indicazione dell’ammontare delle cessioni di
beni ad operatori sammarinesi, dell’ammontare degli acquisti senza pagamento di IVA e
dell’ammontare degli acquisti con pagamento di IVA;
- Riepilogo annuale registro IVA vendite con evidenziate le cessioni di beni ammortizzabili
indicando se tali beni sono stati acquistati usati;
- Riepilogo annuale registro IVA acquisti con evidenziati gli acquisti con IVA indetraibile;
- Dati relativi alle liquidazioni periodiche ed evidenziazione separata degli interessi (se trimestrali)
nonché i dati relativi all’acconto versato;
- Interessi dovuti a seguito di ravvedimento operoso e versamenti integrativi d’imposta;
- Importo rimborsi infrannuali eventualmente richiesti;
- Metodo adottato per la determinazione del plafond 2015 (solare o mensile)
- Importo plafond al 01/01/15;
- Importo dell’utilizzo mensile del plafond suddiviso tra utilizzo all’interno o per acquisti
intracomunitari o all’importazione;
- Volume d’affari complessivo mese per mese tenendo distinte le esportazioni ed escludendo le
cessioni di beni ammortizzabili (solo per gli esportatori e gli operatori CEE che utilizzano il
plafond);
- Acquisti di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8;
- Cessioni di beni di cui all’art. 74, commi 8 e 9;
Circ. Prot. N° 1 - 2016 26
- Crediti d’imposta particolari utilizzati in compensazione di debiti IVA 2014;
- Ammontare degli acquisti e importazioni di oro/argento con distinta annotazione di imponibile e
imposta in riferimento ad acquisti effettuati all’interno dello Stato, ad acquisti intracomunitari e
ad importazioni;
- Ammontare delle cessioni di oro/argento;
- Ammontare delle operazioni attive anno 2015 con imposta esigibile in anni successivi (fatture
emesse nel 2015 in sospensione d’imposta non incassate nell’esercizio);
- Ammontare operazioni attive anni precedenti con imposta esigibile nel 2015 (fatture emesse anni
precedenti in sospensione d’imposta incassate nel 2015);
- Ammontare degli acquisti 2015 con detrazione d’imposta differita in esercizi successivi;
- Ammontare degli acquisti anni precedenti con imposta esigibile nel 2015;
- Ammontare e ripartizione su base regionale delle fatture emesse nei confronti di privati
consumatori;
- Ammontare delle fatture ricevute senza addebito Iva (reverse Charge) per acquisto di rottami e
pallets;
- Ammontare delle fatture ricevute senza addebito Iva (reverse Charge) per acquisto di oro e
argento;
- Ammontare delle fatture ricevute senza addebito Iva (reverse Charge) per subappalti nel settore
edile;
- Ammontare delle fatture ricevute senza addebito Iva (reverse Charge) per acquisto di fabbricati
strumentali;
- Ammontare delle fatture ricevute senza addebito Iva (reverse Charge) per acquisto di servizi di
pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relativi a edifici;
- Ammontare delle fatture ricevute senza addebito Iva (reverse Charge) per acquisto di beni e
servizi del settore energetico
- Ammontare delle fatture emesse senza addebito Iva (reverse Charge) per cessione di rottami e
pallets;
- Ammontare delle fatture emesse senza addebito Iva (reverse Charge) per a cessione di oro e
argento;
- Ammontare delle fatture emesse senza addebito Iva (reverse Charge) per subappalti nel settore
edile;
- Ammontare delle fatture emesse senza addebito Iva (reverse Charge) per cessione di fabbricati
strumentali;
- Ammontare delle fatture emesse senza addebito Iva (reverse Charge) per prestazioni di servizi
di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relativi a edifici
- Ammontare delle fatture emesse senza addebito Iva (reverse Charge) per cessioni di beni e
servizi del settore energetico
- Ammontare delle fatture emesse in regime di split payment nei confronti di pubbliche
amminstrazioni
- Ammontare delle fatture ricevute senza applicazione dell’Iva ai sensi dell’art 1 Legge 244/2007
(contribuenti minimi);
- Ammontare delle fatture ricevute senza applicazione dell’Iva ai sensi dell’art 1 Legge 190/2014
(contribuenti in regime forfetario);
- Ammontare delle spese sostenute relativi a cellulari di cui si è proceduto alla detrazione
superiore al 50%;
- Indicazione della P.I. e del Numero di protocollo di ciascuna dichiarazione di intento ricevuta,
in assenza del Numero di protocollo fornire il Numero progressivo assegnato dall’esportatore
abituale;
Circ. Prot. N° 1 - 2016 27
ALLEGATO 2
Verbale dell’Organo Amministrativo
(con eventuale collegio sindacale)
Oggidì___________ (verso la fine di febbraio) alle ore ____ presso la sede sociale in via
_________________ n° _____ a _____________, si riunisce l'Organo Amministrativo per
deliberare sul seguente argomento:
- ordine del giorno -
1) Disamina delle problematica relative al bilanci
2) Varie ed eventuali
Assume la presidenza il Sig. _____________________ (Amministratore Unico), che chiama a
fungere da segretario il Sig. __________________ che accetta.
Prende la parola il Sig. _______________________ (Amministratore Unico), che constata la
presenza dell'Organo Amministrativo al completo.
(Se istituito il collegio sindacale) Sono inoltre presenti tutti i membri del Collegio Sindacale nelle
persone di_______________________________ (oppure sono invece assenti giustificati i membri
del Collegio Sindacale seppur convocati a causa di impegni precedentemente assunti) ed il Revisore
Contabile (se il controllo contabile non è effettuato dal collegio sindacale).
Il Presidente, in merito al primo punto all'O.d.g. espone la necessità di approfondire alcune
tematiche specifiche inerenti al bilancio dell'esercizio chiuso al 31/12/2015.
Inizia la disamina delle poste contabili ritenute di maggiore interesse dall'Organo Amministrativo al
fine della corretta formazione del bilancio stesso.
Dopo breve discussione sui vari argomenti proposti, il Consiglio, all’unanimità, per alzata di mano
delibera di aggiornarsi ad una successiva riunione e di dare nel contempo inizio alle procedure per
la formazione del bilancio d'esercizio.
Dopodiché, null'altro essendovi da deliberare, e nessun altro chiedendo la parola sul terzo punto
all'O.d.g., la seduta è tolta alle ore ________ previa lettura e unanime approvazione del presente
verbale.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO
Circ. Prot. N° 1 - 2016 28
ALLEGATO 3
Verbale dell’Organo Amministrativo
(con eventuale collegio sindacale)
Oggidì___________ (almeno 30 gg. prima di quello fissato per l'assemblea di approvazione del
bilancio) alle ore ____ presso la sede sociale in via _________________ n° _____ a
______________, si riunisce l'Organo Amministrativo per deliberare sul seguente argomento:
- ordine del giorno -
1) Termine predisposizione bozza di Bilancio, Nota Integrativa e Relazione sulla gestione al
31/12/2015
2) Delega al Presidente del Consiglio di Amministrazione per le formalità necessarie e per gli
adempimenti relativi alla convocazione dell'assemblea soci per l'approvazione del bilancio
d'esercizio.
3) Varie ed eventuali
Assume la presidenza il Sig. _____________________ (Amministratore Unico), che chiama a
fungere da segretario il Sig. __________________ che accetta.
Prende la parola il Sig. _______________________ (Amministratore Unico), che constata la
presenza dell'Organo Amministrativo al completo.
(Se istituito il collegio sindacale) Sono inoltre presenti tutti i membri del Collegio Sindacale nelle
persone di_______________________________ (oppure sono invece assenti giustificati i membri
del Collegio Sindacale seppur convocati a causa di impegni precedentemente assunti) ed il Revisore
Contabile (se il controllo contabile non è effettuato dal collegio sindacale).
L’Organo Amministrativo termina la predisposizione della bozza di Bilancio, della Nota Integrativa
(e della Relazione sulla gestione al 31/12/2015) e delega il Presidente a depositarne copia presso la
sede sociale (nonché a consegnarne copia ai sindaci ed all’eventuale revisore affinché il Collegio
Sindacale e l’organo di controllo contabile predispongano la propria relazione, così come previsto
dall'art. 2429 del C.C.).
L’Organo Amministrativo, in ossequio al dettato normativo, delibera quindi di convocare, entro il
29 aprile 2015, l'Assemblea soci per l'approvazione del bilancio d'esercizio e delega il Presidente al
compimento delle formalità necessarie per la convocazione dell'assemblea medesima nonché a
procedere alla trascrizione del bilancio sul libro inventari una volta che l’assemblea avrà deliberato
la sua approvazione.
Dopodiché, null'altro essendovi da deliberare, e nessun altro chiedendo la parola sul terzo punto
all'O.d.G., la seduta è tolta alle ore ________ previa lettura e unanime approvazione del presente
verbale.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO