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n.8 Agosto 2016 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% ROMA-C/RM/23/2014 PIANETA T ABACCO Trasporto a domicilio sotto assedio: ALLARME RAPINE Trasporto a domicilio sotto assedio: ALLARME RAPINE

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n.8

Agosto 2016

Poste Italiane S.p.A. - Spedizionein abbonamento postale - 70% ROMA-C/RM/23/2014

PIAN

ETA

TABACCO

Trasporto a domicilio sotto assedio:

ALLARME RAPINE

Trasporto a domicilio sotto assedio:

ALLARME RAPINE

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nche quest’anno, rischiando di sembrare ripetitivo, voglio accendere i riflettori su quelloche comporta, in un Paese come l’Italia, gestire la stagionalità turistica e tutto ciò che implicaa livello di volumi e conseguente gestione logistica.L’imprevedibilità dei flussi turistici, con milioni di persone che si spostano per la Penisola,

richiede una flessibilità ed una capacità di reazione che poche organizzazioni possono vantare.E per una volta, senza fare a gara per stabilire quale anello della catena abbia dovuto sopportare il ca-rico maggiore, mi piacerebbe sottolineare che anche quest’anno, grazie alla nostra rete distributiva,milioni di turisti hanno potuto serenamente trovare, ovunque, il proprio brand preferito, contribuendo,con una voluta di fumo, a produrre lo stato di benessere e relax tipico delle vacanze di agosto.In un Paese in cui fanno notizia solo i disservizi, si rischia che ad essere estremamente efficienti eprofessionali si passi inosservati, anche nei confronti degli addetti ai lavori …

Carmine Mazza

senza filtroA

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TABACCOPianeta Tabacco Mensile dei distributori di tabacco lavoratoAnno III - numero VIII - Agosto 2016

Direttore editoriale: Carmine Mazza

Direttore responsabile: Gianluca Bertoldo

Comitato di redazione:Ciro CannavacciuoloGianluca BertoldoCarmine Mazza

Amministratore unico: Riccardo Gazzina

Direzione e redazione:Agemos Editrice e Servizi S.r.l. a socio unicoViale Mazzini, 25 - 00195 RomaTel. 06.699.24.348 - Fax 06.697.88.817E-mail: [email protected]

Stampa:Tipolitografia New Graphic - RomaVia Antonio Tempesta, 40 - 00176 Roma

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 103/2014 del 16/05/2014

Pianeta Tabacco - organo di informazionesindacale dell’Associazione Nazionale Venditorie Distributori di Tabacco è destinato esclusiva-mente agli operatori del settore.

Questo periodico è associato all’Unione StampaPeriodica Italiana

sommario“Ho smesso di fumare. Vivrò unasettimana in più e in quella settimanapioverà a dirotto”. (W. Allen)

L’Inchiesta6

“Assalto al furgone”: sempre più frequenti i casi di attacco ai mezzi trasporto tabacchi

Tabacco12

Il nuovo rapporto KPMG:“boom” di consumo illecito nella uE

Focus On15

PMI IMPACT: Philip Morris controil commercio illecito di sigarette

Ciro...del Mondo34

Tabacco e Motori32

GILLES VILLEnEuVE:la leggenda del ventisette rosso

Ecomap27

Ecomap: le borse di studio 2016

Leggi & Decreti28

La restituzione e sostituzione dei prodottidel tabacco lavorato. La circolare dell’Agenziadelle Dogane e dei Monopoli

Depositi e Gestori17

Il Transit Point degli “avvocati”Focus on sul TP di San Giuseppe Vesuviano

Speciale Terremoto22

Terremoto: lutto e distruzione nell’alta Valle del Tronto

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L’Inchiesta

l servizio di trasporto alle Rivendite dei ge-neri di monopolio ha subito nell’ultimo de-cennio un vero e proprio mutamento…generazionale. Molti colleghi ricordano la

pionieristiche gestioni del trasporto a domicilio –chi mediante gestione diretta, chi attraverso un“padroncino” che si interfacciava con i tabaccai –come una fase avventurosa e spesso confusa, ca-ratterizzata da enormi differenze operative e dastandard qualitativi assai diversi a seconda dellazona geografica. L’avvento di Logista e l’imple-mentazione del servizio di consegna in loco comevero e proprio “secondo pilastro” della gestionedi un deposito fiscale, e il conseguente sviluppoall’interno della nostra categoria di un patrimoniodi professionalità nello specifico ambito operativo,hanno portato ad un vero “boom” del cosiddetto

“trasporto garantito”. Ad oggi, sono oltre 34milai Rivenditori italiani che aderiscono a questo co-modissimo servizio, che si occupa di recapitare di-rettamente in negozio oltre il 65% dei volumicomplessivamente distribuiti in Italia da Logista.Giusto per farsi un’idea, si parla di una flotta dioltre 400 mezzi, che garantisce un totale di oltre 1milione viaggi all’anno, con un percorrenza di ottomilioni e mezzo di chilometri nel 2015. Al fine digarantire la corretta gestione di un servizio cosìimportante, i gestori hanno tutti condiviso unserio percorso di formazione, che ha portato l’in-tera categoria ad essere iscritta all’Albo degli au-totrasportatori per conto terzi, e un robustoimpegno finanziario per adeguare i mezzi adibitial trasporto ai requisiti qualitativi e di sicurezza ne-cessari.

I

“Assalto al furgone”SEMPRE PIÙ FREQUENTI I CASI DI ATTACCO

AI MEZZI TRASPORTO TABACCHI

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L’Inchiesta

Il “lato oscuro” del successo di questo servizio èperò rappresentato – e purtroppo non potrebbeessere diversamente, visti i valori che abbiamodetto girare “su gomma” – dal fenomeno degli as-salti ai furgoni adibiti al trasporto di tabacco. Fe-nomeno che registra un preoccupante tassotendenziale di crescita, specie in alcune specifichearee del territorio nazionale. La cronaca registrainfatti sempre più frequentemente questo generedi eventi criminosi che, oltre ai danni materiali epatrimoniali, mettono a serio rischio anche viteumane: quelle degli operatori, gli autisti dei mezziin questo caso, ma anche quelle di chiunque sitrovi casualmente nella scena degli attacchi, nonessendo più insolito che avvengano anche in cen-tri abitati. non è pertanto secondaria la valuta-zione delle conseguenze fisiche e psicologichesofferte da chi subisce aggressioni violente, quasisempre a mano armata, conseguenze che possonoessere anche gravi. un pericolo concreto, quindi,un allarme fondato che sollecita la maggiore at-tenzione verso il tema della sicurezza. La preoc-cupazione cresce tra gli operatori, soprattutto traquelli attivi nei grandi centri e nelle aree più“calde” del Paese, anche se la casistica tende adestendersi a tutto il territorio, tenendo ormai l’in-tera rete in allerta.Soltanto pochissimo tempo fa il nostro giornaleaveva raccontato la “maledetta primavera” dei Ge-stori, riportando la cronaca dei casi di Pizzo Cala-bro, Palermo e nuoro: per tutti e tre, l’azione diun commando armato, che ha bloccato i furgoniadibiti al trasporto, immobilizzato e minacciato gliautisti e rubato il carico di tabacco. E, ad esclu-sione del deposito di Pizzo, per il quale si è trattatodella prima rapina subita da 12 anni, sia per nuoroche per Palermo si può parlare invece di pesantee pericolosa consuetudine: terzo caso per il depo-sito sardo, l’ottavo (uno dei quali sventato dallaprontezza dell’autista), a partire dall’inizio del-l’anno, per quello palermitano. L’ultimo peraltro,in ordine di tempo e al momento in cui scriviamo,ad essere colpito.

ISOLE NEL MIRINOnei primi giorni di giugno infatti, a solo pochis-simi mesi dall’ultimo “attacco”, i malviventi sonotornati ad agire in pieno centro città: sei banditihanno prima fermato il corriere, poi si sono im-

possessati del furgone per dirigersi verso una zonaisolata dove hanno trasferito il carico di sigarette.Il tutto tenendo sotto sequestro, e sotto la minac-cia delle armi, i due addetti alla consegna, costrettiad “accompagnare” i banditi nella loro fuga. I cor-rieri sono stati liberati solo dopo il trasferimentodel carico di tabacco (cento colli per un valore didiverse decine di migliaia di euro) su un diversofurgone, e solo allora gli stessi hanno potuto darel’allarme. “Viviamo alla giornata, veniamo al lavoro ognimattina augurandoci che non succeda niente”, ci diceMauro Mangini, Amministratore della C.D.T. Cen-tro Distribuzione Tabacchi srl di Palermo. E men-tre ci snocciola le date e i particolari relativi aidanni subìti, più o meno ingenti, a partire dal gen-naio, ci precisa che proprio mentre sta parlandocon noi al telefono, alcuni agenti della Polizia diStato sono all’interno del magazzino e stanno rac-cogliendo testimonianze per la stesura del verbalerelativo ad ancora un assalto subìto, proprio ilgiorno precedente, e proprio nell’area esterna delC.D.T., dal furgone di una rivendita, in uscita conil carico di tabacchi. A fronte dell’ennesimo caso di rapina registrato aPalermo, e a pochi giorni da esso, è arrivata da Ca-tania la notizia positiva di “Smoke Free”, l’opera-zione della Polizia di Stato grazie alla quale è statasgominata una banda di rapinatori specializzataproprio nell’assalto ai furgoni trasporto tabacchi.un successo per le Forze dell’Ordine, il cui esitodà la dimensione del fenomeno che interessa l’areacatanese. Cinque le persone arrestate, a compi-mento di un’attività investigativa avviata a seguitodell’elevato numero di segnalazioni di rapine,quattordici in totale, subìte tra giugno 2014 emarzo 2015 dalla società che distribuisce tabacchia Catania e provincia, con conseguente sottrazionedi ingenti quantitativi di tabacchi lavorati nazionalied esteri, e notevole danno patrimoniale. Secondoquanto ricostruito dagli agenti della sezione Anti-rapina della Squadra Mobile, capo della banda eraun ex dipendente della società di distribuzione ilquale, per organizzare dettagliatamente le rapine,utilizzava le conoscenze acquisite relative ai per-corsi dei furgoni, alle sedi dei destinatari delle for-niture, ai sistemi di antifurto posti sui mezzi. Allabanda sono state contestate tre rapine aggravatecommesse rispettivamente a giugno 2014 e a feb-braio e marzo 2015, per un valore dei tabacchi

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L’Inchiesta

asportati pari a 180.000,00 euro.Da un’isola all’altra, in Sardegna il fenomeno as-sume dimensioni più ridotte dal punto di vistadella casistica, ma tra gli operatori locali si confer-mano la percezione di rischio costante e l’esigenzadi maggiore attenzione alla sicurezza. “Dopo l’as-salto al nostro furgone subìto a maggio nella zona di Or-gosolo, il disagio si è fatto sempre più pesante e lasensazione di precarietà più diffusa”, ci racconta Ga-briele Congiu, titolare della nuSI srl, il depositotabacchi di nuoro. “E’ faticoso, lavorare con il pensierocostantemente rivolto a quello che ogni giorno potrebbe suc-cedere. Ci muoviamo in un’area a rischio, ed è un dato difatto che negli ultimi 8 / 9 anni siamo diventati bersagliodei malviventi. Alcune delle zone da noi servite sono rag-giungibili solo attraverso percorsi isolati e pertanto facil-mente attaccabili: il solo autista di cui il deposito disponesi sposta senza scorta, sempre nel timore che possa accaderequalcosa. Inutile sottolineare che per noi l’inquietudine ela preoccupazione sono quotidiane”. una situazione pe-sante, che ha convinto Congiu a sollecitare la mag-giore attenzione da parte delle locali forze dipolizia. “All’indomani dell’ultima rapina ho chiesto unincontro con il Questore di Nuoro, per spiegare bene le dif-ficoltà che stiamo vivendo. La risposta è stata pronta e l’at-tenzione riservata al problema è stata massima. Poterlavorare in sicurezza rimane una priorità”.

FAR WEST CAMPANIAParlare con Maria Alterio, alla guida di uno dei piùgrandi TP d’Italia, quello di napoli, dà ancora dipiù le dimensioni drammatiche del fenomeno. Re-sistere sembra essere la parola d’ordine: resisterenon solo alle rapine, ma anche al contrabbando,alla contraffazione, alla ricettazione. E si sfioramagari il paradosso: dopo ogni rapina ai furgonidi sigarette del circuito legale calano drasticamentetutte le vendite del canale ufficiale; d’altro cantoin mancanza di sigarette illegali aumenta il rischiorapina ai furgoni del TP e alle rivendite. “La situa-zione è davvero difficile; qui si deve fronteggiare di tutto,abbiamo a che fare con delinquenti locali improvvisati e conprofessionisti del crimine, armati di kalashnikov e senzascrupoli”, racconta Maria Alterio. Rapine parziali,di pochi colli, rapine di carico completo con se-questro di persona e tentate rapine, una, l’ultimasubìta, drammatica, finita con un conflitto a fuococon le Forze dell’Ordine. Moltissime quelle sven-

tate grazie all’intervento di queste ultime, che lasignora Alterio ricorda essere molto vicine, sensi-bili ai problemi del settore e impegnate a garantirela sicurezza. Ma in un territorio afflitto dalla cri-minalità organizzata è fondamentale anche l’im-pegno dello stesso TP nella messa in atto di pianidi sicurezza quotidiani. La programmazione deiviaggi viene fatta prevedendo dei cambiamenticontinui di mezzi, percorsi, ordine di scarico e as-sistenza allo scarico di vigilanza privata per unaparte delle consegne. Insomma, una diversifica-zione continua delle attività al fine di non essereprevedibili.Stessa accorta strategia anche per la pianificazionedell’operatività di un altro magazzino “sensibile”,quello di Aversa. “430 rivendite aggregate, delle qualipiù dell’80% hanno aderito al trasporto garantito, in unazona compresa tra la provincia di Napoli nord e quella diCaserta. Ci muoviamo nel pieno di Gomorra, e purtropponon è una fiction”, afferma amaramente GiovanniCortese, titolare del deposito campano. una realtàdifficilissima, quella che quotidianamente deve es-sere gestita, con la preoccupazione costante perl’incolumità dei propri collaboratori che si occu-pano del servizio di consegna. “Il 2015 è stato il no-stro anno più nero: sei sono state le rapine subìte, una dellequali sventata, ma proprio questa senz’altro la più dram-matica, finita in un conflitto a fuoco con gli uomini dellascorta. Tutto accade nonostante che i nostri due furgonisiano supportati da un servizio di piantonamento, ultima-mente peraltro ridotto: qui noi dobbiamo confrontarci conuna delinquenza organizzata, fatta di professionisti del cri-mine, e il livello del rischio è davvero molto, molto elevato”,aggiunge Cortese.

IL FENOMENO AL CENTRO E ALNORD: LA RAPINA DI COLOGNOMONZESE E IL “CASO” MILANO

“Da qualche mese non registriamo eventi criminosi a nostrodanno, ma questo non è certo indicativo, non significa af-fatto che possiamo d’ora in poi vivere il nostro lavoro intranquillità. Fino a poco tempo fa siamo stati vittima, me-diamente, di una rapina ogni trenta giorni. Di certo lascelta di fornire di scorta due degli otto mezzi con i qualieffettuiamo le consegne alle rivendite sta indubbiamente fa-vorendo la sicurezza del trasporto. Ma l’allerta rimanealta”. Emilio De Cesaris, insieme alla sorella Va-lentina e ad Aldo e Davide Fiorelli alla guida del

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L’Inchiesta

TP Roma 4, racconta che anche quella della Capi-tale è un’area assai complessa, dove non solo leperiferie ma anche le zone più centrali sono state“teatro” di attacchi ai furgoni: rapine veloci, sem-pre sotto la minaccia delle armi, “modalità banco-mat”, descrive De Cesaris. Il problema permane e,come napoli ed Aversa, anche Roma si preoccupadi organizzare quotidianamente la programma-zione del trasporto per evitarne il più possibile laprevedibilità. Risalendo la penisola e tornando alla cronaca, an-cora un altro caso da registrare: il 30 maggioscorso, in pieno centro a Cologno Monzese, l’at-tacco al furgone del deposito tabacchi di Monza.Stesso, pericoloso, copione: l’autista sotto la mi-naccia delle armi e parte del carico trafugata. “Nonè davvero un momento felice per il nostro magazzino”, rac-conta Dario Buseghin, gestore del DFL lombardo.“Dopo l’annus horribilis del 2012 nel quale siamo statibersaglio dei malviventi, vittime di ripetuti attacchi, ab-biamo fortunatamente potuto lavorare in tranquillità. Finoa quest’anno, quando in poco più di un mese abbiamo col-lezionato un furto ed una rapina a mano armata, e la tran-quillità acquisita è svanita rapidamente. Il nostro territorionon è immune da questo tipo di eventi criminosi, - conti-nua Buseghin - dobbiamo quotidianamente mettere inconto il margine di rischio legato alla nostra attività, essereconsapevoli e preparati anche agli eventi di questo tipo.Come? Di sicuro è importante l’incolumità della merce, maaltrettanto, se non di più, quella delle persone, di quei col-laboratori che potrebbero anche incorrere in seri pericoli.Per questo motivo siamo intervenuti autonomamente, dinostra iniziativa, per migliorare e rendere ancora più effi-cace il sistema di sicurezza dei mezzi di trasporto, a tutelamaggiore, ripeto, dell’elemento umano”. In Lombardia, l’area intorno a Milano si mantieneparticolarmente critica, mentre il capoluogo me-neghino sembra godere ancora dell’“effettoExpo”. “Da quando c’è stata Expo non abbiamo piùsubìto né tentativi di rapina ai furgoni né tentativi di furtiall’interno del magazzino”, dichiara Luigi nardi, allaguida del TP di Milano Rogoredo. E dire che finoad allora, ricorda nardi, i tentativi, quasi tutti infase di scarico della merce e sotto la minaccia diarmi di diverso tipo, non sono stati infrequenti.“Non è che ci siamo tolti la paura, certamente però siamopiù sollevati. L’attuale situazione è senz’altro la conse-guenza del capillare e più attento presidio del territorio daparte delle Forze dell’Ordine organizzato proprio per

l’esposizione universale, non certo il segno di un ridimen-sionamento del fenomeno criminoso, che si è semmai spo-stato. Sono infatti aumentati gli episodi nelle zoneperiferiche, soprattutto negli ultimi 7 / 8 mesi. Non di-mentichiamo che la Lombardia, come documenta la stati-stica generale, è sempre stata una delle regioni più colpiteda questo genere di fenomeni. Il caso di Milano dimostrasolo che una presenza più strutturata sul territorio e sistemipiù attenti di segnalazione portano senz’altro conseguenzepositive”, conclude nardi.La nostra inchiesta si è mossa lungo lo Stivale,passando per le zone più “calde” e soffermandosinei grandi centri, ma durante il viaggio ha incon-trato anche realtà minori, per dimensioni e areageografica, non immuni dal dilagare dei fenomenimalavitosi. E’ il caso del deposito di Cuorgnè, inPiemonte: 140 rivendite aggregate delle quali circala metà aderenti al traporto garantito, una buonaparte del territorio all’interno del Parco nazionaledel Gran Paradiso sino ai confini con la Francia,un’area di competenza prevalentemente montana.“Sei rapine, cinque delle quali negli ultimi due anni. Manoarmata, sequestro di persona, furto della merce. E noncambia mai nulla”, dice Sergio Zitta, gestore del de-posito. E ancora una testimonianza arriva da Ver-celli: Carlo Albino Rosso, titolare del locale DFL,è stato personalmente vittima dell’ultimo assaltosubìto nel 2013 (precedentemente un’altra rapinaaveva visto coinvolto il suo autista), legato e mi-nacciato mentre i malviventi trafugavano i tabac-chi dal furgone. “L’approssimazione e superficialità deirapinatori, ignari dei sistemi antirapina installati, ha per-messo in quel caso il recupero della merce. Ma l’esperienzaè stata drammatica”, racconta.L’area del nord-est appare invece, quantomenosul versante delle rapine, un’isola abbastanza fe-lice. Il fenomeno che imperversa in Veneto è in-vece quello della microcriminalità “mordi efuggi”, come ama definirla il maresciallo Corazzadella stazione Carabinieri di Padova sud. “Datoche la nostra Stazione è posizionata molto vicina al de-posito fiscale Logista di Padova – dice il maresciallo– ho avuto modo in passato, in occasione di uno sfonda-mento del Transit Point locale, di conoscere da vicino larealtà della distribuzione del tabacco. Da allora, mi sonofatto carico di monitorare le denunce che nell’area venetariguardano questa ‘nicchia’ economica, e mi sono accortoche pullulano i casi di sottrazioni di singoli cartoni dafurgoni colpiti al volo da piccoli gruppetti presumibilmente

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L’Inchiesta

composti da nomadi. Anche se da alcuni mesi mi sentodi dire che il vero fronte è quello dei furti ai danni di ri-venditori che provvedono al ritiro presso i depositi con iloro mezzi. A Padova nell’ultimo trimestre abbiamo re-gistrato oltre dieci casi, e i miei colleghi dell’empolese edell’area genovese riferiscono che il fenomeno è in nettaascesa”.Anche l’area abruzzese non registra per fortunaparticolari emergenze sul versante sicurezza deitrasporti. “Non è solo frutto dell’immaginario collettivol’idea che l’Abruzzo sia una regione tranquilla” af-ferma Ciro Cannavacciuolo, storico gestore aqui-liano. “Specialmente nelle zone interne si vive ancorauna dimensione ‘umana’ che purtroppo in tante città èsolo un ricordo. E questa è senz’altro una ricchezza im-pagabile. Le zone costiere, invece, anche per la morfologiadel territorio e per la viabilità, sono sempre più soggettea vivere problematiche simili a quelle delle grandi città edinfatti  il numero, fortunatamente ancora basso, di eventicriminosi si verifica essenzialmente in queste aree. Peresperienza maturata nei venticinque anni vissuti aL’Aquila,  posso testimoniare che da queste parti le pro-blematiche sono di altro genere. Raggiungere alcuni paesi,specialmente d’inverno diventa veramente difficile. E nonsi pensi siano solo la neve e il ghiaccio, nel lungo invernodi queste zone, a creare disagi. Sebbene durante il periodoinvernale siamo costretti a cambiare i soliti giri per stradechiuse o inaccessibili, anche negli altri periodi dell’anno iproblemi non mancano. Vivendo la provincia ho capitomeglio l’Italia, la distanza reale tra il Paese dei ‘FrecciaRossa’, e quello delle strade dissestate, mai riparate, edelle mulattiere che dobbiamo percorrere per portare, il

più delle volte una sola consegna, caso mai di 5 kg. Cre-detemi, per ammissione degli stessi abitanti, sono luoghiai confini della realtà. È questo il prezzo della tranquil-lità? Non vale chiederlo ai turisti ma a chi ancora oggirischia di restare isolato magari soltanto per una mancatabanale manutenzione”.In chiusura, non resta che chiedere un’opinioneal Presidente di AGEMOS su quanto sta acca-dendo sul versante della sicurezza del servizio ditrasporto alle Rivendite. “Guardando i dati relativiagli eventi criminosi che vedono i nostri furgoni come obiet-tivo – afferma Carmine Mazza - si può affermare chenel settore del crimine sia pienamente compiuta quell’unitàd’Italia ancora lontana quando si parla di sviluppo eco-nomico, sociale, infrastrutturale. Il dato che colpisce è pro-prio questo, e l’analisi che ne consegue è davveropreoccupante: non solo gruppi organizzati e fortemente ra-dicati sul territorio, come possono essere i gruppi di crimi-nalità organizzata nel meridione, ma anche piccole celluleorganizzate al momento e improvvisate, composte, al nord,sempre più spesso da stranieri E la differenza – conti-nua il Presidente - non è soltanto statistica, è ormaiaccertato che i gruppi di rapinatori, verrebbe da dire quasicon ironia ‘non professionali’, provenienti spesso dall’Eu-ropa orientale, hanno un grado di pericolosità ben più ele-vato della delinquenza domestica. Il problema ormai èdiventato una questione di ordine pubblico, prima ancorache una voce di costo per le nostre aziende. Purtroppo l’ap-proccio che si continua ad avere resta esclusivamente quelloeconomico. Si continua a gareggiare in una sfida che vedecontrapposti  i costi dei sistemi e delle polizze alle perditeprovocate dalle rapine. E in questa partita di Risiko, i

nostri addetti alle consegne,persone in carne ed ossa conmogli e figli, in quale casellastanno? Non si può conti-nuare a valutare le criticitàdi filiera a compartimentistagni, soprattutto quandoil problema riguarda unanello  della catena fonda-mentale come il servizio diconsegna.  La cronacaormai quotidiana non la-scia dubbi, è arrivata dil’ora di fare una seria rifles-sione sull’argomento, primache sia troppo tardi...”.

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Tabacco

uscito il “Project Sun” 2016, il ponde-roso rapporto annuale sul mondodel tabacco realizzato da Kpmg(nota multinazionale specializzatanella revisione e organizzazione

contabile, nella consulenza manageriale e nei ser-vizi fiscali, legali e amministrativi) divenuto negliultimi anni la vera e propria “bibbia” del settore.Il corposo ed articolato lavoro è un vero e proprioparadiso per chi ama i numeri le statistiche: nel2015 sono stati consumati 53 miliardi di sigaretteillegali, che rappresentano più del totale delle si-garette vendute legalmente in Spagna. Questa at-tività criminale, che interessa una sigaretta su 10,costa ai governi dell’ue 11,3 miliardi di perditeerariali. Questo studio annuale esamina le dimen-sioni e i fattori che stanno alla base del contraf-fatto, del contrabbando e delle “illicit whites” nei 28Paesi europei, in norvegia e Svizzera. Kpmg con-duce questo studio annuale dal 2006. Dal 2013, lostudio è commissionato dalle quattro principaliaziende produttrici di prodotti del tabacco. nono-stante il fenomeno del commercio illecito di siga-rette in Italia si confermi stabile rispetto all’annoprecedente, la situazione nel nostro Paese rimane

particolarmente allarmante. Il mercato di sigaretteillegali continua a favorire la criminalità locale enon, priva di risorse gli Stati membri e danneggiale imprese che operano legalmente. A livello eu-ropeo (ue 28, norvegia e Svizzera), nel 2015 l’Ita-lia risulta tra i primi cinque Paesi per volumi disigarette contraffatte e contrabbandate (C&C),con 4,6 miliardi di sigarette illegali che rappresen-tano il 5,8% del consumo totale. Se il volume to-tale di sigarette contraffatte o contrabbandateconsumato in Italia fosse stato acquistato legal-mente all’interno del Paese, sarebbero stati raccoltiulteriori introiti fiscali pari a circa 822 milioni dieuro. La Campania anche nel 2015 si confermacome regione più colpita dal fenomeno in Italiacon una percentuale di prodotti illeciti pari al 37%.A livello europeo, nel 2015 l’Italia risulta essere il

E’

Il nuovorapportoKPMG:“boom” di consumoillecito nella UE

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Tabacco

secondo Paese per consumo di sigarette contraf-fatte. La situazione è tanto più grave se si consi-dera la forte crescita del fenomeno delcontraffatto nell’ultimo anno. Infatti, i prodotticontraffatti hanno più che raddoppiato la loro in-cidenza, passando dal 7,1% al 16,5% del consumototale di prodotti illeciti. A livello europeo, l’Italiarisulta essere il terzo paese per volumi di illicit whi-tes. Il consumo di tali prodotti ha rappresentato lametà dei consumi di sigarette illecite in Italia. unulteriore campanello d’allarme è rappresentato dalconsolidamento delle fonti principali dei flussi disigarette illegali in entrata. I flussi provenienti daBielorussia e ucraina hanno registrato un incre-mento del 193%, divenendo le principali fonti diprovenienza di illicit whites. I prodotti contraffatti ele illicit whites (prevalentemente prodotte a Kalinin-grad ed in Bielorussia) non sono sottoposti ai con-trolli di qualità richiesti a livello europeo e volti atutelare i consumatori. Le sigarette di contrab-bando vengono vendute anche davanti a scuole eluoghi di aggregazione e risultano di più facile ac-cesso per i minori.

ITALIA, PRIMO PAESE PRODUTTOREDI TABACCO

E SECONDO PER CONSUMO DI SIGARETTE CONTRAFFATTE

La vendita illecita di prodotti del tabacco sottraerisorse al mercato legale e provoca seri danni atutta la filiera del tabacco. L’Italia è il primo pro-duttore di tabacco in Europa e il quattordicesimoal mondo e conta nel nostro Paese circa 200.000addetti, tra cui 55.000 rivenditori e più di 3.000imprese agricole con una radicata presenza nelleregioni Campania, Veneto, umbria, Toscana eLazio. Ogni anno il commercio illecito di prodottidel tabacco mette a rischio un numero considere-vole di posti di lavoro. Il commercio illecito di si-garette è un fenomeno transnazionale che vedecoinvolte organizzazioni criminali di diversi Paesi,talvolta legate tra loro da accordi per la gestionedei traffici e per la spartizione dei profitti. Comesi evince dal rapporto Transcrime, le organizzazionicriminali italiane costituiscono delle alleanze conorganizzazioni dell’Est Europa per la produzione,lo stoccaggio e il trasporto delle sigarette di con-trabbando. Il commercio illecito di sigarette

sfrutta le stesse rotte di altri traffici illegali comequello di droga, armi ed esseri umani. Queste at-tività permettono la sopravvivenza di gruppi cri-minali locali, reti transnazionali e organizzazioniterroristiche. Per le organizzazioni criminali, ilcontrabbando di sigarette rappresenta un compor-tamento lucrativo preferenziale, in quanto com-porta bassi costi e limitati rischi rispetto ad altritipi di illeciti. Per le organizzazioni criminali il commercio ille-cito di sigarette genera introiti paragonabili a quellidella cocaina. Dopo la droga, per la camorra, ilcontrabbando di sigarette sta tornando ad esserela forma di guadagno più importante. In Italia afronte di un ‘fatturato’ complessivo annuale delleorganizzazioni criminali pari circa a 29,5 miliardidi euro, il traffico illecito di tabacchi vale 546 mi-lioni di euro, ovvero circa il 2%. In Italia nel 2013droga, prostituzione e contrabbando di sigarettehanno fruttato alla criminalità organizzata l’1,1%del Pil nazionale, per un valore complessivo paria circa 16 miliardi di euro. Secondo alcune fonti,gruppi terroristici attivi in diverse parti del mondosfruttano i proventi del commercio illecito di si-garette per finanziare le proprie azioni terroristi-che. Le azioni mirate delle Forze dell’ordine hannorappresentato uno strumento essenziale per ilcontrasto del fenomeno della vendita illecita diprodotti del tabacco. Il fenomeno illecito negli ul-timi anni ha raggiunto il suo massimo quando iprezzi delle sigarette legali erano al minimo.Emerge come non siano politiche di prezzi al ri-basso (che danneggiano l’intera filiera legale) a in-fluenzare il fenomeno, che apparefondamentalmente legato alla disponibilità deiprodotti illeciti. nel 2015 i volumi di sigarette dicontrabbando sequestrate dalla GdF sono stati275 tonnellate (+37,5% rispetto al 2014). negli ul-timi anni un numero crescente di fabbriche illeciteè stato identificato dalle autorità nel centro enell’Est Europa.

UE: MERCATO ILLEGALE PARI AL 10%DEL CONSUMO LOCALE

Lo studio rappresenta l’unica misurazione annualecompleta sul mercato illegale delle sigarette nel-l’ue. Tale mercato in Europa rappresenta il 10%del consumo totale, con un lieve calo nei volumi

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rispetto al 2014 dovuto a molteplici fattori, tra cuil’aumento nel numero delle attività di contrastocontro il commercio illecito e un miglioramentodelle condizioni economiche. L’industria è d’ac-cordo nel ritenere che i rigidi controlli sulla catenadistributiva e lo scambio di informazioni, insiemeall’attività delle Forze dell’ordine, abbiano portatoa una diminuzione del 20% dei flussi illegali pro-venienti dall’ue. Pertanto, oggi l’88% delle siga-rette illegali proviene da Paesi extra europei. untrend importante individuato dal rapporto Kpmgè l’aumento dei flussi di prodotti contraffatti e il-licit whites rispetto agli anni precedenti. Queste ul-time rappresentano più di un terzo di tutte lesigarette illecite, mentre il numero di prodotti con-traffatti ha raggiunto quota 4,7 miliardi. La mag-gior parte delle illicit whites – 5,3 miliardi di sigarette– riporta etichettatura bielorussa. L’industria ri-tiene che il cambiamento della composizione deiPaesi di origine e l’aumento dei marchi di illicit whi-tes (la ditta Grodno fa la parte del leone) dimo-strano la capacità di adattamento dei soggetti cheoperano sul mercato illegale di sigarette. In parti-colare, secondo il report, i volumi del mercato il-lecito di sigarette rappresentano il 9,8% del totaledi sigarette consumate nell’ue nel 2015, per un to-tale di 53 miliardi di sigarette, con la Polonia e laFrancia registrano i volumi più alti di sigarette il-lecite. L’88% delle sigarette illegali sono prodotticontrabbandati e contraffatti provenienti da Paesial di fuori dell’ue e le illicit whites rappresentano piùdi un terzo delle sigarette illegali consumate nel-l’ue, il 28% delle quali riportavano etichettaturaBielorussa. I volumi di sigarette contraffatte sonoaumentati del 28%, per un totale di 4,7 miliardi disigarette e i sequestri di sigarette illegali sono rad-doppiati con il supporto dell’ufficio europeo perla lotta antifrode (Olaf). Sono state sequestrateoltre 0,6 miliardi di sigarette, rispetto a 0,3 nel2014. Se il volume totale di sigarette illegali nell’uefosse stato acquistato legalmente, sarebbero statiraccolti ulteriori introiti fiscali pari a circa 11.3 mi-liardi di euro.

COMMENTI E REAZIONILe reazioni alla pubblicazione del Project Sun nonsi sono fatte attendere.“Di mafia in mafia, seguendo le rotte classiche del criminetransnazionale lungo le quali si spostano le armi, la droga,

gli esseri umani. E le sigarette, ancora una volta, anchenel 2015 (e nulla fa pensare, nonostante i dati statisticirelativi al contrasto del contrabbando, che il 2016 saràdiverso). Ancora la Campania al vertice del consumo ditabacchi di provenienza illecita (il 37% del totale), seguitaa ruota dal Friuli Venezia Giulia, la porta italiana allarotta balcanica terrestre. Attraverso la quale passano nonsoltanto sigarette prodotte legalmente in altri Paesi edesportate frodando le dogane ma anche sigarette contraf-fatte”. Così la senatrice Rosaria Capacchione, Se-gretario della Commissione Giustizia del Senato,commenta il report di Kpmg sul commercio disigarette illegali. “L’Italia è al secondo posto in Europa- continua Capacchione - per consumo di prodotti con-traffatti, consumo raddoppiato negli ultimi dodici mesi (il16,5% del totale del consumo di prodotti illeciti nel 2015rispetto a poco più del 7% dell’anno precedente) ed è que-sto, al di là del dato meramente economico, il dato più pre-occupante che emerge dal rapporto”. “Gli esami dilaboratorio effettuati sulle sigarette contraffatte sequestratein Europa e negli Stati Uniti hanno, nel tempo, eviden-ziato - sottolinea - la presenza di ‘sostanze da taglio’insalubri mischiate al tabacco: muffe, percentuali elevatis-simi di piombo, cadmio, catrame. Sigarette che costanomolto meno, ma dannosissime per la salute”. “Il commer-cio illegale di sigarette è un fenomeno sempre più preoccu-pante”: così il Presidente della Commissioneparlamentare d’inchiesta anticontraffazione,Mario Catania. “Non si tratta soltanto, come era untempo, di flussi di contrabbando che sottraggono gettitoall’erario. Oggi abbiamo anche varie forme di contraffa-zione che possono presentare rischi per la salute aggiuntivia quelli normalmente provocati dal fumo. Mi sembra cheil lavoro di contrasto - continua Catania - sia efficace-mente condotto dalla Guardia di Finanza, ma un ulteriorepasso in avanti potrebbe essere costituito dall’introduzionedi sistemi di tracciabilità che le aziende produttrici stannomettendo a punto”. I dati diffusi da Kpmg non col-gono ovviamente di sorpresa i tabaccai, che peròsi dicono “sconcertati dalla dimensione del fenomeno edal fatto che in tanti anni non si è riusciti a debellare ilcontrabbando”. “Il commercio illegale delle sigarette – af-ferma Giovanni Risso, Presidente della Federa-zione tabaccai italiani - colpisce in maniera pesante ilfisco, causando il mancato introito di 822 milioni. E col-pisce anche un settore produttivo, quello delle tabaccherie,cui sono venuti a mancare 100 milioni di incassi. Tuttisoldi che in larga parte – aggiunge - sono finiti nelle cassedella mafia e della criminalità organizzata”.

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hilip Morris lancia l’iniziativa “PMI IM-PACT” per contrastare il contrab-bando.  Struttura portante di questoprogetto sarà il comitato di esperti, com-

posto da prestigiose personalità esterne all’aziendacon curricula di eccellenza nell’ambito legale edella lotta alla corruzione. Saranno gli esperti, inmodo indipendente, a determinare quali progettifinanziare con il fine di contrastare il contrab-bando e i reati ad esso connessi in una delle se-guenti aree di intervento: ricerca, educazione esensibilizzazione, azioni concrete a contrasto diattività illecite. Le richieste di finanziamentohanno preso il via il 17 giugno scorso e le propo-ste potranno essere presentate da privati, organiz-zazioni pubbliche e Associazioni senza scopo dilucro. I fondi messi a disposizione da PMI am-montano a 100 milioni di dollari e serviranno a fi-nanziare i primi tre cicli di progetti. “La lotta controil traffico illecito necessita di idee, risorse e azioni, ecco per-ché siamo entusiasti di lanciare PMI IMPACT. Siamoparticolarmente soddisfatti del fatto che esperti autorevolihanno dato la loro disponibilità a questo programma e ciattendiamo un ampio numero di proposte. Allo stessotempo, PMI continuerà a controllare la propria catena diproduzione e a sostenere i protocolli internazionali contro

il traffico illecito”, ha affermato André Calantzopou-los, CEO di PMI. Il traffico illecito è un fenomeno consolidato con-nesso ad attività criminali che contribuisce a so-stenere. Secondo le stime, il valore complessivo aldettaglio dei prodotti commercializzati illegal-mente corrisponde a 650 miliardi di dollari, conun mercato nero attivo per innumerevoli prodottiche vanno da quelli farmaceutici al cibo, dal ta-bacco alle armi fino alla fauna selvatica. Il piùatroce dei traffici illeciti, la tratta di esseri umani,supera qualsiasi stima finanziaria. nel commen-tare “PMI IMPACT”, l’esperta Suzanne Hayden,membro del comitato nonché ex Procuratore delMinistero della Giustizia statunitense ha affer-mato: “Il traffico illecito oggigiorno prospera, in parte acausa dell’alleanza incontrollata fra le reti criminali cheagiscono impunemente approfittando dell’apertura dellefrontiere, dei funzionari corrotti, di ordinamenti giuridicivariegati e dell’insufficiente applicazione della legge. ComeComitato guardiamo fiduciosi alle proposte innovative ecreative che perverranno da parte di organizzazioni pub-bliche e private, tutte volte a contrastare i problemi creatidal traffico illecito a livello globale”. nonostante i nu-merosi progressi fatti, il traffico illecito di moltitipi di prodotti del tabacco è considerevole. I cri-

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PMI IMPACT:Philip Morris contro il commercio illecito di sigarette

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minali spesso traggono maggiori profitti dal traf-fico di tabacco e corrono meno rischi rispetto aquello di sostanze stupefacenti. Secondo il mem-bro del comitato “PMI IMPACT” Luis MorenoOcampo, che ha rivestito il ruolo di primo Procu-ratore della Corte penale internazionale, “il tabaccoè disciplinato dalle normative statali, porre fine al contrab-bando è il primo modo per applicare queste leggi”.“PMI IMPACT” è uno dei numerosi programmiche l’azienda sostiene per promuovere prassi com-merciali sostenibili ed affrontare problemi socialicomplessi. L’azienda è inoltre uno dei firmatari deiSustainable Development Goals dell’Onu. “L’imponenteinvestimento annunciato da Philip Morris per contrastare ilcontrabbando e i reati connessi rappresenta uno strumentoconcreto di potenziamento della legalità nel settore del tabaccoe contribuisce in maniera globale a sensibilizzare l’opinionepubblica sui danni derivanti dalla contraffazione, fenomenoancora troppo sottovalutato. Più che apprezzabile, dunque,l’iniziativa della multinazionale americana”. Lo affermaOreste Pastorelli, deputato del Psi - Gruppo mistoe componente della commissione di inchiesta dellaCamera sui fenomeni della contraffazione, com-mentando l’iniziativa “PMI IMPACT”. “Sono preoc-cupanti - prosegue il parlamentare socialista - le stimeche parlano di un valore complessivo al dettaglio di 650 mi-liardi di dollari dei prodotti commercializzati illegalmente.Per la lotta alla falsificazione occorrono risorse altrettantoimportanti, come quelle messe in campo da Philip Morris,che con l’iniziativa in esame lancia un messaggio essenzialecontro i traffici illeciti e le frodi. L’Italia, d’altronde, con lesue tante eccellenze, che vanno dall’agroalimentare al tessile,ha bisogno - conclude Pastorelli - di tutelare i propri pro-dotti, soprattutto per quanto concerne il cibo. Progetti che per-seguono questo obiettivo, dunque, non possono che essereaccolti con grande soddisfazione”. “Considero il programmaImpact di estrema importanza perché si tratta di un’inizia-tiva concreta volta a comprendere, misurare e porre rimedi aun fenomeno, quello dell’illecito, che rappresenta una minacciaper tutta la società”, ha invece dichiarato AntonioMaria Costa, ex vicesegretario delle nazioni uniteper molti anni a capo dell’ufficio per il controllodella droga e la prevenzione del crimine dell’agenziainternazionale. “Un’iniziativa ancor più importante -prosegue Costa - perché metterà a disposizione risorse eco-nomiche considerevoli. Grazie a questi fondi sarà possibileper i soggetti proponenti portare avanti azioni e campagnecontro il commercio illecito, non solo di sigarette, ma anche

di droga, risorse naturali e, auspico, persino di esseri umani.Mi auguro che questo progetto consenta di sensibilizzarequante più persone riguardo questo tipo di traffici illeciti, chesono molte volte connessi ad attività illegali complementaricome corruzione e riciclaggio”, conclude. “Si intrecciano,nel mondo, attività illegali di ogni genere, incentrate su droga,tabacco, rifiuti tossici, risorse naturali, fino all’infame trafficodi esseri umani. L’iniziativa proposta da Philip Morris hacome obiettivo lo studio sistematico (approfondito e ragionato)di questi gravi fenomeni, finalizzato all’individuazione di ef-ficaci rimedi concretamente praticabili”. Così Gian CarloCaselli, Presidente del Comitato scientifico dell’Os-servatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul si-stema agroalimentare, commenta l’iniziativa inoggetto. “Un obiettivo di grande rilievo - continua Ca-selli - per la miglior tutela di interessi che hanno direttamentea che fare con la qualità della vita dell’intera comunità in-ternazionale. Soprattutto se l’ambito della ricerca compren-derà (come è nel programma) anche le attività illegalicomplementari, tra le quali primeggiano - conclude Caselli- corruzione e riciclaggio, che ‘nutrono’ e accompagnano ilmalaffare in ogni sua articolazione”.

DALL’EUROPA VIA LIBERA ALLA RATI-FICA DEL PROTOCOLLO FCTC

Intanto sul fronte della lotta all’illegalità nel mondodel fumo arriva un segnale forte da Bruxelles. Loscorso giugno il Parlamento europeo ha dato il suovia libera alla ratifica del protocollo dell’Organizza-zione Mondiale della Sanità contro il commercio il-legale dei derivati dal tabacco (Fctc). L’Aula diStrasburgo ha approvato con 608 sì, 11 no e 14astensioni la risoluzione legislativa che apre la viaall’adozione da parte dell’ue del protocollo inter-nazionale. “Il commercio illegale di tabacco è un problemaglobale che danneggia la salute e i bilanci pubblici. Va oltrele frontiere e richiede un’azione coordinata a livello globale.Il protocollo Fctc sarà uno strumento chiave in questosforzo”, ha spiegato la vicepresidente della Commis-sione ue Kristalina Georgieva. Adesso il Consiglioue (che a febbraio aveva già approvato politica-mente il protocollo) dovrà adottare formalmente iltesto. nel frattempo ogni Paese ue è invitato a ra-tificare il protocollo, che entrerà in vigore soloquando l’avranno fatto in quaranta. Ad oggi il testoè stato ratificato solo da diciassette Paesi, tra i qualicinque Stati dell’ue: Francia, Spagna, Austria, Por-togallo e Lettonia.

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l Transit Point di San Giuseppe Vesuviano nasce dieci anni fa, nel giugno 2006,dalla fusione del DFL di nola, gestito da Claudio Veneruso, e di quello di noceraInferiore, gestito da Matteo Silvestri. Da più di un anno e mezzo il TP funzionaanche come Cash & Carry. Entrambi i depositi nascono nei primi anni del 1900

e vengono gestiti dalle rispettive famiglie con grande dedizione e professionalità, rico-nosciute da tutti i componenti della filiera tabacchi. I titolari di questa unione volontariasono Matteo Silvestri e Claudio Veneruso, entrambi “uomini di legge” nel senso che,laureati in giurisprudenza, hanno per un po’ sognato la carriera di avvocati ma poi latradizione di famiglia e il lavoro del DFL ha avuto il sopravvento: per tutti però, sonorimasti “gli avvocati”, così simpaticamente chiamati dai loro clienti tabaccai.Oggi il TP distribuisce oltre un milione di kg alle 503 rivendite aggregate, di questecirca il 60% utilizza il servizio di trasporto garantito. Attualmente nell’ampia strutturadi circa 600mq, con oltre 1000 mq di parcheggio, sono impiegati, tra autisti e personaledel magazzino, 9 persone oltre ai titolari, compresi i loro familiari: la moglie di Claudio,Cristiana, e la figlia di Matteo, Eleonora. La zona di competenza del Transit Pointserve 58 comuni e abbraccia parte della provincia di Salerno, la bassa Irpinia e partedella zona interna della provincia di napoli. E’ proprio in questa zona che si risentemaggiormente dell’influenza del contrabbando, fenomeno che oscilla in funzionedegli approvvigionamenti garantiti dai viaggi dei furgoni provenienti dall’est Europa.Come detto, il Transit Point è nato dall’unione volontaria dei DFL di Matteo Silvestrie di Claudio Veneruso, due soci che gestiscono la loro società in un clima molto cor-diale ed amicale. Matteo Silvestri è un galantuomo, una persona che fa piacere co-noscere e frequentare, ha grande stima del suo socio collega che definisce una“pragmatico” e così spiega la loro unione. “Nessun contrasto, in questi dieci anni - affermaMatteo Silvestri - la nostra è un’alchimia… ci comprendiamo al volo e mandiamo avanti illavoro con armonia. Io ho più esperienza, diciamo che sono un comandante di lungo corso… Hoiniziato a 16 anni a frequentare il magazzino, e dopo gli studi mi ci sono dedicato completamente.La mia famiglia con il mio bisnonno Stefano ha intrapreso l’attività nel 1898, poi è stata la voltadi mio nonno Matteo, poi di mio padre Camillo. Io rappresento la quarta generazione, e mia figlia

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Il Transit Point degli “avvocati”Focus on sul TP di San Giuseppe Vesuviano

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Eleonora la quinta! Sono in campo ufficialmente dal 1964e ho vissuto tutte le trasformazioni della filiera. Tanti sonostati i cambiamenti, all’inizio si lavorava a mano, poi sonoarrivate le calcolatrici, la meccanizzazione… oggi con Lo-gista siamo diventati Transit Point (punto di transito dovearrivano e partono le marci). Mi piace questo lavoro, losvolgo con passione e ne vedo i risultati anche per quantoriguarda la diversificazione dei prodotti. Mi spiego, ab-biamo accettato con entusiasmo la sfida di vendere prodottidiversi da sigari e sigarette e grazie al rapporto e alla stimache hanno verso di noi i tabaccai: ci stiamo riuscendo, no-nostante altri abbiamo prezzi più concorrenziali. Sonoanche molto entusiasta di come si muove oggi l’Associa-zione, ho un ottimo rapporto con Nello Ienco che ci tienesempre aggiornati sulla evoluzione della nostra situazioneed è sempre disponibile e alla mano. Ho notato un grandecambio di passo rispetto alle gestioni precedenti, c’è un rap-porto più aperto siamo colleghi non ci sono più ‘gerarchie’”.Claudio Veneruso è persona “nota” in Associa-zione, infatti per circa 15 anni a è stato Revisoredei conti del Collegio sindacale dell’AGEMOS, in-carico che ha svolto con serietà e grande impegno.Ecco, in proposito, cosa racconta. “La mia espe-rienza in AGEMOS è stata importante non solo dalpunto di vista professionale ma anche dal punto di vistaumano, infatti mi ha permesso di intrattenere dei bellissimirapporti con gestori di tutt’Italia e soprattutto con il com-pianto Aldo Tuozzolo con il quale condividevo l’incarico.Purtroppo parte di questi colleghi, per le vicende verificatesinegli anni scorsi non esercitano più il nostro lavoro, ma an-cora oggi ci teniamo in contatto telefonico e in alcuni casine è nata anche un’amicizia. Sinceramente devo dire chequesto incarico un po’ mi manca perché mi dava l’oppor-tunità tra l’altro di salire a Roma e di incontrare gli amicidel Consiglio Nazionale, ma come mi è stato spiegato dalPresidente è necessario un po’ di rotazione tra di noi equindi ho accettato questo turn over”.Claudio Veneruso spende due parole anche per rac-contare l’esperienza con i prodotti extratabaccodella società Terzia e così si esprime. “Tornando alnostro TP e in particolare ai prodotti Terzia, devo dire consoddisfazione che a dispetto della zona in cui ci troviamo edelle relative problematiche (concorrenza sleale e prodotti discarsa qualità ed a basso costo), grazie alla stima reciprocatra i gestori del deposito e i titolari delle rivendite la venditadei prodotti non fumo si è attestata a livelli particolarmentesignificativi. Aggiungo inoltre che presso il nostro TransitPoint sono aggregati, con le loro rivendite, i Presidenti dellaFIT sia della provincia di Salerno che di Napoli con i quali,

oltre ad essere diventati ottimi amici, affrontiamo insieme ecerchiamo di risolvere lì dove è possibile le difficoltà che pos-sono sorgono quotidianamente nel nostro lavoro”.

UNA MASCOTTE DI NOME BRISCOLAMa per completare la presentazione del TP di SanGiuseppe Vesuviano non poteva mancare un ac-cenno a… Briscola. Se lo ricordano tutti quelgiorno, quando fuori dal Deposito ci fu una piace-vole sorpresa ma sentiamo la storia di Briscola di-rettamente da Claudio Veneruso: “Ormai un anno èpassato da quando una mattina di febbraio arrivando al de-posito abbiamo trovato abbandonato fuori al cancello nellaNazionale una spaventata rottweiler di circa 5 anni, che èdiventata la mascotte del TP. E’ talmente buona e ben volutada tutti, rivenditori compresi, che in tantissimi arrivando sa-lutano prima Briscola e poi si dedicano alle loro faccende”.

DAL 1860 LA STORICA E ANTICA “BOTTEGA” DELLA SIGNORA LOLA E DEL MARITO “DON MICHELE”

Bracigliano è un piccolo paese in provincia di Sa-lerno, conta circa 5500 abitanti, le rivendite sonosolo 5 e la più famosa e frequentata è la rivendita nr.2, situata nella centralissima Piazza Tuoro gestita daMaria Lola Grimaldi e da Michele Faiella, quest’ul-timo conosciuto ai più come “Don Michele”. Que-sta coppia accoglie sempre i clienti con il sorriso edispensa suggerimenti sugli acquisti di tabacco e sualtre piccole cose della “bottega”. Ma attraverso sco-priamo di più sulla storia di questa tabaccheria. unastoria fatta di sacrifici, coraggio, impegno e soddi-sfazioni, che dal racconto dei protagonisti ci fa ri-tornare indietro negli anni ai tempi del sale vendutoa peso, delle sigarette smerciate sciolte, dei tempigrami del dopoguerra. Insomma, una storia chequalcuno di noi ha vissuto in prima persona.

Signora Lola, ci racconta la storia della sua fa-miglia e come è cominciata l’attività? E’ unarivendita ereditata oppure è nata con loro?La rivendita era di mio nonno Giovanni, e le sue originirisalgono al 1860. L’iniziativa commerciale fu per il paeseuna vera manna dal cielo considerato che all’epoca non esi-stevano altri negozi, pertanto questa bottega consentiva aibraciglianesi di approvvigionarsi dei più svariati prodotti,dagli articoli di ferramenta ai generi alimentari oltre ov-viamente a tabacco e sale. Da giovane ragazza ricordo be-nissimo che la maggior parte delle famiglie del paese, causa

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la povertà del dopoguerra, compravano una o al massimodue sigarette al giorno, in pochi potevano permettersi di ac-quistare un intero pacchetto. Successivamente il negozio èstato ereditato da mio padre, ed è ancor vivo in me il ricordodella vendita di prodotti petroliferi per alimentare le lam-pade, ed anche il carburante per autotrazione che era con-tenuto in taniche di metallo, mentre il sale veniva stoccatoin una grande vasca di cemento ed era venduto a peso, cometanti altri prodotti che all’epoca non erano confezionati.

Parliamo di tabacchi. Quanti chili vendete inmedia a settimana e quale il prodotto più ven-duto? C’è domanda di sigari, in particolarequali? E qual è il periodo di più lavoro traestate e inverno? Vendete anche il sale?Nella nostra tabaccheria si vendono circa 50/60 Kg di si-garette a settimana, il 40 % italiane ed il 60% estere inol-tre vendiamo diversi tipi di sigari, i più richiesti sono quellidella gamma Toscano ma anche Balmoral, Panter e altro,smerciamo anche il sale sia quello grosso che quello raffi-nato in quanto, è vero che molti ormai lo comprano al su-permercato ma i vecchi clienti, sanno benissimo che il saledei Monopoli di Stato è di qualità nettamente superiore.Il nostro bel paesello è situato su un’altura collinare a circa350 metri dal livello del mare, è piuttosto fresco d’estatepertanto, è frequentato da numerosi villeggianti che ognianno trascorrono le vacanze estive al proprio paese d’ori-gine, o dai tanti che vi trovano riparo dal caldo afoso dellegrandi città, è quindi sicuramente questo il periodo dove siregistrano maggiori vendite.

I giovani, un po’ per soldi un po’ per moda,preferiscono prepararsi da soli le sigarette.Quanto incide nelle vendite il tabacco sciolto?In effetti sono soprattutto i più giovani i consumatori di tabaccoe cartine, ne vendiamo circa 2 kg. a settimana, sicuramente lascelta nella maggior parte dei casi è dettata dalle scarse dispo-nibilità finanziarie dei ragazzi, ma è anche un po’ una moda.

Attualmente la vita per i fumatori è diventatadifficile, oltre ai “legittimi divieti” della LeggeSirchia in Italia, anche in Europa si fa avantila crociata anti fumo, in particolare con la Di-rettiva Europea n°40/2014 che riguarda le po-litiche preventive ed educative in materia difumo. Qual è la sua opinione a riguardo?Cosa ne pensa?Penso che la nuova normativa sia piuttosto aspra in quanto,in caso di vendita di tabacco ai minori, è prevista la chiusura

dell’attività per 15 giorni alla prima infrazione e, il ritirodella concessione alla seconda infrazione. Sono d’accordo chevenga tutelata la salute dei non fumatori e che la vendita ditabacco ai minori sia punita, ma con una sanzione pecunia-ria, magari crescente in caso di recidività, ma la chiusuradell’esercizio proprio no, significherebbe distruggere l’azienda.

I rapporti con il DFL di riferimento, in questocaso il DFL di San Giuseppe Vesuviano, e so-prattutto con Claudio Veneruso: vi conosceteda tanto tempo? Cosa acquistate da loro oltreai tabacchi?Il nostro DFL di riferimento un tempo era a Nocera In-feriore gestito dall’Avvocato Matteo Silvestri dopodiché, viè stata la fusione con il DFL di San Giuseppe Vesuvianogestito da Claudio Veneruso. Tuttora Claudio Venerusoe Matteo Silvestri lavorano insieme nella gestione del DFLdi San Giuseppe Vesuviano, e noi siamo ben lieti di in-trattenere rapporti commerciali con loro, sono sempre cor-diali e disponibili come del resto tutte le persone chelavorano in questo deposito. Da loro acquistiamo oltre aitabacchi i sigari e il sale, anche filtri, cartine e altri prodottida banco.

Parliamo di sicurezza, avete mai subito furticon destrezza o rapina?Qualche anno fa abbiamo subito un furto alquanto singo-lare, i malfattori, durante la notte, approfittando dell’as-senza dei nostri vicini, hanno praticato un foro nella pareteadiacente al nostro negozio portando via un notevole quan-titativo di sigarette ed altri prodotti.

In Campania purtroppo dilaga la “piaga” delcontrabbando, soprattutto per i giovani cheattratti dai prezzi irrisori fanno acquisto di si-garette illegali non sapendo magari a qualipericoli vanno incontro. Quanto incide sui vo-stri profitti? E come vi tutelate a riguardo?

A Bracigliano come nei paesi limitrofi, si è insediata unacospicua comunità di romeni e, frequentemente, con autobuse annessi rimorchi da carico, si recano in Romania ritor-nando poi carichi di ogni genere di mercanzie tra cui le si-garette, che sono destinate soprattutto alla loro comunità.Ovviamente questo quantitativo è sottratto alla nostra at-tività in termini di vendite ma, purtroppo, noi personal-mente possiamo fare ben poco, siamo fiduciosi nelleIstituzioni, nell’operato della Guardia di Finanza e ditutti gli operatori del settore.

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Speciale Terremoto

4 agosto 2016, ore 3,36. una scossa di ma-gnitudo 6.0, ed una seconda, alle 4,33 dimagnitudo 5,3, un incubo della durata dioltre 2 minuti, portano morte e distruzione

nell’Alta Valle del Tronto. In pochi secondi, i Co-muni di Accumoli, Amatrice, Arquata sono ridottiin macerie. E sotto quelle macerie, la vita spezzatadi 295 tra uomini, donne, ragazzi, bambini, tuttisorpresi nel sonno: ancora disperse, al momentoin cui scriviamo, nove persone. Infinito lo sciamesismico, che nei giorni a seguire squassa la terra egli animi degli abitanti di queste zone, sconvoltidalla tragedia, una tragedia che segnerà le loro vite,come è successo alle popolazioni della Pianura Pa-dana, de L’Aquila, dell’umbria e ancora delle Mar-che, solo per citare gli eventi sismici più recentiche hanno ferito il nostro Paese. Inimmaginabileil dramma di coloro che hanno perso i propri cari,indelebile il trauma di chi è stato estratto vivo dallemacerie: 238, salvati dalla straordinaria macchina

dei soccorsi immediatamente mobilitatasi. Prote-zione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine,Esercito, Croce Rossa, Associazioni del volonta-riato, ed un Paese intero solidale, che si è strettointorno alle donne e agli uomini colpiti dalla cala-mità, per aiutarli e sostenerli nella loro ferma vo-lontà di reagire, “risorgere” e non allontanarsi daipropri luoghi.“I terremoti esistono da quando esiste la terra. I paesaggi,le montagne, l’acqua dolce, tutto è dovuto ai terremoti. Ne-anche l’uomo esisterebbe senza i terremoti. Il terremoto nonuccide. Uccidono le opere dell’uomo”, ha detto il Ve-scovo di Rieti Monsignor Domenico Pompilinell’omelia pronunciata durante la celebrazionedelle esequie solenni delle vittime di Accumoli edAmatrice. Perché purtroppo, anche questa volta,alla cronaca del dolore si accompagna la cronacagiudiziaria. Ad Amatrice, come ad Accumoli, de-cine di edifici sono finiti sotto inchiesta, perchécrollati nonostante le certificazioni di sicurezza: la

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scuola “Capranica” di Amatrice, ristrutturata sì,ma non per il rafforzamento anti-sismico, e anziindicata come punto di accoglienza del piano diprotezione civile, così come l’hotel Roma, venutogiù. E poi il campanile di Accumoli, ma anche laTorre Civica e la caserma dei carabinieri. Il lavorodei magistrati sui crolli del terremoto si annuncialungo, complicato e più ampio di quanto si possaimmaginare, tra le storie note (la scuola e il cam-panile) e quelle meno note. Ma di nuovo ripor-tiamo le parole di coraggio e speranza del VescovoPompili, che ha ammonito, “la ricostruzione non de-v’essere una ‘querelle politica’ o una forma di sciacallaggiodi varia natura, ma deve far rivivere una bellezza di cuisiamo custodi”.E per la ricostruzione, il Consiglio dei Ministri hanominato Vasco Errani Commissario straordina-rio del Governo. Il Commissario, riferendo diret-tamente al Presidente del Consiglio, opererà ilcoordinamento con le Amministrazioni statali, inraccordo con i Presidenti delle Regioni interessatedal sisma e con i Sindaci, nonché in stretto con-tatto con l’Autorità nazionale anticorruzione, perdefinire piani, programmi e risorse necessarie a ri-costruire edifici pubblici e privati ed infrastrutture.“Il primo atto - ha detto Errani al suo insediamento- sarà costituire un luogo istituzionale in cui discutere e as-sumere le scelte per ricostruzione, sarà una struttura leggerache decideremo con le Regioni e le autonomie in rapportoalle necessità che ci sono. Servirà accuratezza nella spesaed il primo impegno sarà la trasparenze delle regole e deicontrolli”. Errani si è recato subito sui luoghi colpitidal sisma. Ad Amatrice ha spiegato che “non c’è unmodello predefinito” per la ricostruzione, “il modello èil territorio”. “L’obiettivo – ha precisato - è quello diridefinire gli interessi che rispondono all’esigenza di garan-tire piena identità del territorio, vale a dire le scuole, le re-lazioni sociali, l’economia, il commercio”.Sì, perché sotto le macerie del terremoto è sepoltaanche l’economia di questa area. nei 16 Comuniindividuati dal Governo nella dichiarazione di“stato di emergenza” vi sono circa 3.700 imprese,670 delle quali tra Amatrice, Accumoli e Arquata.Si tratta per lo più di attività di medio-piccole di-mensioni a carattere familiare, artigiani, commer-cianti, ristoratori, albergatori, anche se il compartoprincipale è quello dell’agroalimentare. Sono unmigliaio solo le aziende agricole: secondo quantoannunciato dal Ministro delle Politiche Agricole

Martina, entro la metà di settembre ad esse sa-ranno destinati 12 miliardi di euro di fondi europeiper lo sviluppo rurale, erogati in anticipo rispettoal previsto. Il sisma ha causato anche vasti dan-neggiamenti al patrimonio culturale della zona: adAmatrice, la facciata e il rosone della chiesa di San-t’Agostino sono stati distrutti, mentre la statua de-dicata a nicola Filotesio è crollata.

LUIGI NARDI: “AMATRICE, IL MIO RIFERIMENTO ”“Ricordo quando mia sorella, da uno dei suoi tanti viaggi,mi riportò uno di quei souvenir di pezza con su scritto ‘casaè dove ti porta il cuore’. Avevo scelto di mettere quell’oggettosemplice ma sincero vicino al mio letto nella mia casa a duepassi da Amatrice, a Retrosi, la mia terra e le mie radici.Ero lì, la notte del terremoto, insieme alla mia famiglia.Noi non abbiamo subito danni, né personali e né, gravi estrutturali, alla casa. Ma tutto intorno è stato il disastro”.E’ ancora scosso Luigi nardi, amatriciano di na-scita ma da tanti anni a Milano, dove è alla guidadel TP di Milano Rogoredo, nel raccontare la suaterribile esperienza di quella notte del 24 agosto.una notte in cui è stato svegliato dall’abbaiare ner-voso e concitato dei cani da caccia ospitati nei boxdell’allevamento confinante con la sua proprietà.Pochi istanti, nei quali ha sentito chiamare il suonome dal vicino (e amico), si è alzato ed è partitoil boato. In fretta, con i propri familiari, subitofuori, mentre dentro casa cadeva di tutto, vetri,suppellettili, mobili. E altrettanto immediata-mente, a dare una mano per aiutare le persone piùin difficoltà a mettersi in salvo.“Un dolore grande, una ferita dell’anima che non sarà fa-cilmente rimarginabile. Perché non puoi vedere estrarredalle macerie i copri senza vita di bambini. E un coinvol-gimento emotivo fortissimo... Si è cittadini del mondo, mapoi si è legati alle proprie radici. ‘Fissare da dove vieni percapire dove vai’. Perché Amatrice è il luogo in cui sononato, perché è il mio riferimento, perché lì ho tanti amiciche hanno subìto purtroppo perdite gravi e lutti, perché lìavevo idee da realizzare ed ho immaginato un po’ del miodomani”, continua nardi, riferendosi al compi-mento del progetto, portato avanti insieme adaltri, di “albergo diffuso”, la tipologia di strutturaricettiva alberghiera situata in un unico centro abi-tato, formata da più stabili vicini fra loro, con ge-stione unitaria e in grado di fornire servizi distandard alberghiero a tutti gli ospiti. “Una soddi-

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sfazione personale ma carica di significato, quello dell’ap-partenenza ad un luogo, ad un ambiente, ad una terra, cherappresentano le tue radici. Un sentire che si cancella inpochi secondi, nella ‘fisicità’ delle strutture pesantementecompromesse”. E dopo il trauma, i problemi più pra-tici, quelli dell’ospitalità agli sfollati, della viabilitàe conseguentemente dei collegamenti, dei servizi,dell’inverno alle porte che qui sa essere molto ri-gido. E il delicato percorso verso il recupero dellanormalità, con la valutazione dell’impatto socialeed economico del disastro. “La gente si chiede se ri-manere o meno, se continuare a vivere e lavorare qui o al-lontanarsi. E’ la decisione penosa tra il far risorgere ocondannare alla fine il nostro paese. Amatrice è una citta-dina a vocazione turistica e agricola: di fronte alle macerielasciate dal terremoto, ad anni e anni di lavoro rasi alsuolo, lo sconforto e lo smarrimento sono immensi”. Ma sista lavorando per provare a ricostruire. “Devo direche le persone venute a sostenerci nell’emergenza hanno di-mostrato una grande disponibilità e una grande sensibilità.Certo, c’è stata la confusione dei primi momenti, ma è com-prensibile, per chi è chiamato ad operare in emergenza inun territorio sconosciuto” dice nardi. E anche lui, in-sieme alla sorella, partecipa attivamente al recu-pero. “Abbiamo fatto del centro servizi dell’albergo diffusoun punto di riferimento, per i soccorritori e per chiunque

abbia necessità. Mia sorella è lì, e insieme ad altri si alter-nano per offrire continuativamente pasti, ospitalità ed ac-coglienza. Stiamo cercando anche noi, in questo modo, ditenere vivo il posto”. Perché, sottolinea ancora Luiginardi, il problema vero è proprio questo, fare ditutto per rimanere ed evitare le desertificazione.

I FURGONI DELLA SOLIDARIETA’“Non dimenticherò mai i volti e gli sguardi delle personecolpite dal disastro, il vuoto e lo smarrimento nei loro occhi.E’ impensabile, per chi non è stato coinvolto, provare adimmaginare lo strazio di chi in pochi secondi vede cancellatala propria realtà, di chi perde ogni certezza, di chi rimanea piangere i propri cari strappati così violentemente allavita. Ho visto dal vivo la tragedia e le assicuro che quelloche ho provato rimarrà indelebile ”. E’ commosso Car-mine Mazza, gestore del DFL Rieti, nel ricordareil suo pomeriggio ad Amatrice, quello del giornostesso del terremoto quando, rispondendo in-sieme a tanti altri all’appello delle organizzazionidi volontariato del capoluogo reatino, immediata-mente attivatesi per i primi soccorsi, ha messo adisposizione il furgone del deposito tabacchi e hatrasportato un carico di generi di prima necessitànella cittadina colpita. “La notte della tragedia, anchea Rieti le scosse sono state fortissime, e abbiamo intuito che

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qualcosa di davvero grave doveva essere successo proprionelle vicinanze. Saputo di Amatrice ed Accumoli, zoneservite dal nostro deposito, mi sono subito attivato per con-tattare i titolari delle nostre rivendite, 8 in tutto e sparsein quell’area. Per fortuna stanno tutti bene, ma i localisono completamente inagibili e la loro attività è sospesa”,spiega Mazza. Per il conforto di una sigaretta, latabaccheria più vicina dista una quindicina di chi-lometri dalle zone colpite. E il disagio è grande.“E’ stato un déjà vu, qualcosa di terribile che non avreivoluto ricordare. Qui, pur con fatica, il terremoto era fi-nalmente diventato meno presente nei nostri discorsi. Finoa questo 24 agosto, quando improvvisamente si è ripropostol’incubo e la ferita si è riaperta”. A parlare è GuidoEvangelista, socio di Ciro Cannavacciuolo nellagestione del DFL de L’Aquila. Anche lui, comeCarmine Mazza, si è offerto volontario per tra-sportare, con il furgone del deposito, aiuti ai ter-remotati. “Immediatamente dopo le scosse la ProtezioneCivile di Paganica, il paese della provincia de L’Aquiladove vivo – racconta Evangelista – ha sollecitato la di-sponibilità di chiunque potesse dare una mano nell’emer-genza. Mi sono offerto per il trasporto di quanto necessarioe due giorni dopo il sisma siamo partiti alla volta di Ama-trice, con il furgone del nostro DFL ed un altro mezzo diun altro privato, carichi di merci che la solidarietà diffusae sentita dalla popolazione di Paganica aveva permesso diraccogliere. Da lì, la Protezione Civile in loco ha preferitodirezionarci verso altri campi e centri di raccolta sparsi trale frazioni e i paesi vicini, anch’essi colpiti dal sisma. Eabbiamo così cominciato a muoverci, di campo in campo,distribuendo il necessario, da Accumoli fino a pochi chilo-metri da Ascoli Piceno. L’Aquila e la sua provincia sisono strette intorno a quelle popolazioni così brutalmentecolpite – continua – l’emozione e la partecipazione sonostate immense. Sono donatore di sangue, ho risposto all’ap-pello del giorno successivo al terremoto, ma all’ospedale nonsono riuscito a donare per quanta gente c’era. Centinaia dipersone”. E ancora, Guido Evangelista ci raccontadella loro tabaccaia, l’unica ad Amatrice ad essereservita dal DFL di L’Aquila. E’ la signora AngelaLunadei, e anche la sua rivendita è rimasta di-strutta dal terremoto. “Dopo la scossa e saputo l’epi-centro, il nostro primo pensiero è andato proprio a lei, lapersona che in quelle zone abbiamo più vicina, e con laquale abbiamo anche un ottimo rapporto personale” rac-conta ancora Evangelista. “A lei fortunatamente nonè accaduto nulla, ma in un paese di poco più di 2500anime come Amatrice di il lutto diventa di tutti. Le ab-

biamo offerto tutta la nostra disponibilità, ma è tornatalei da noi, come sempre, per prelevare. E desidero sottoli-neare ancora una cosa – precisa -, non ci scordiamo ilservizio sociale che può svolgere proprio la tabaccheria. Nel2009, all’epoca del terremoto de L’Aquila, io ero titolaredi un patentino: mi ricordo benissimo la gente che veniva acasa a chiedere sigari e sigarette. In quei momenti anche unpo’ di tabacco può essere importante. L’ho vissuto e l’hoprovato, da fumatore, da tabaccaio e adesso da fornitore”.

IL SOSTEGNO DI ECOMAP E FIT AITABACCAI COLPITI DAL TERREMOTOE’ un uomo concreto Marcello Carfagna, e primadi raccontare la sua testimonianza sulla terribilenotte del 24 agosto ci tiene a dire tutto quello cheEcomap e la Federazione nazionale Tabaccai vo-gliono fare e faranno per i loro associati. Pochigiorni dopo il disastro, una delegazione di Eco-map e Fit, con il Presidente Giovanni Risso, il dgStefano Bartoli, il Vicepresidente Vicario MarioAntonelli, il Segretario Generale Marcello Carfa-gna, il dg Ivo Mastrantonio, il Presidente della Fitdi Rieti Orlando Torda ha incontrato a Torrita,nella tendopoli allestita dalla Regione Molise, i ta-baccai colpiti dal terremoto. Tre provenienti daAccumuli e cinque da Amatrice: un incontro toc-cante e commovente, dove ognuno ha raccontatol’esperienza vissuta con grande tristezza ma anchecon grande voglia di ricominciare.Francesco, tabaccaio di Accumoli con la rivenditanella piazza centrale del paese, ha avuto danni in-genti al suo locale che è crollato parzialmente in-sieme alla farmacia adiacente: è rimasto poco enulla del lavoro di tutta una vita solo macerie.Francesco come tutti quelli che l’hanno vissuta,quella notte non la scorderà più, è segnato nelcorpo e nello spirito però non si tira indietro,“quello è il mio lavoro e io continuerò a farlo…”. E pervenire incontro ai “suoi” associati vittime di que-sta tremenda calamità Fit ed Ecomap hanno presodelle misure immediate. Infatti dopo le parole disolidarietà espresse dal Presidente Giovanni Rissosono passati ai fatti: in tempi brevi è stato conse-gnato un contributo in contanti di 2000 euro a cia-scuna tabaccheria promettendo ulteriori interventie assistenza. Inoltre sono state date delle bustecon eguale denaro ai Presidenti di Fermo, AntonioPaparello, Ascoli Piceno, Giuseppe Rocchi, e Pe-rugia, Mario Antonelli che provvederanno a con-

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segnarli ai tabaccai danneggiati nei Comuni sparsidella loro provincia. “Si tratta - ha detto il Presidente nazionale Risso- di un contributo di prima assistenza per consentire a tuttii tabaccai una veloce ripresa delle attività che possa anchefavorire il ritorno alle attività quotidiane. Tra questi con-tributi non dobbiamo dimenticare l’ammontare delle dona-zioni giunte dai tabaccai italiani a favore dei colleghi chehanno perso la loro attività. Anche in questo caso, come inprecedenti simili occasioni, i tabaccai dimostrano che granparte della forza della categoria risiede nella compattezzae nella solidarietà”. Marcello Carfagna ha inoltre ri-badito: “Ecomap è sempre intervenuto tempestivamentea favore delle rivendite danneggiate dalle calamità naturalie lo farà anche questa volta. Infatti, non appena quantifi-cati i danni, attraverso le dichiarazioni presentate dai ta-baccai, saranno erogati ulteriori contributi”.“Sono 8 le tabaccherie di Amatrice ed Accumoli chiuse acausa del terremoto, molte delle quali totalmente distrutte”,ha specificato Orlando Torda, che ha aggiunto:“La quantificazione dei danni è ancora in corso. Si trattadi un lavoro complesso da svolgere per chi non ha più nulla,ma la Federazione anche in questo caso offre un aiuto fat-tivo ai tabaccai che ne hanno bisogno”.Per sostenere i colleghi terremotati sono stati con-gelati a 60 giorni i pagamenti del tabacco già ordi-nato e ricevuto. Ancora un altro aiuto concreto:alcuni container attrezzati per l’apertura dell’attivitàdi tabaccheria provenienti da Modena e da Ternistanno raggiungendo le zone terremotate a dispo-sizione di chi può e vuole riprendere il lavoro.

IL RACCONTO DEL SEGRETARIO GENERALE MARCELLO CARFAGNA

ORIGINARIO DI ACCUMOLIMarcello Carfagna è legatissimo ad Accumoli, quisono nati i suoi nonni, qui ha scorrazzato nelle stradinedel paese tra i palazzi delle famiglie importanti Organ-tini, Capello, Marini, qui ha trascorso tanti estati felicida bambino perché c’è l’aria pulita, quella buona dimontagna. Ci racconta la storia di Accumoli: paeseinespugnabile, più volte sotto assedio e tante volte vin-citore già dai tempi di Carlo V di Spagna, grazie allasua strategica posizione arroccata. E’ stato l’ultimolembo territoriale dello Stato Pontificio, ma in provin-cia de L’Aquila (da cui dista 80 km) fin quando Mus-solini non lo spostò nella nuova costituenda provinciadi Rieti. Accumoli che vantava una bella piazza me-

dievale con la chiesa di San Francesco e la Torre Ci-vica: ora invece, sospira Carfagna sono solo pietre,zona rossa, silenzio assordante. Il Segretario Ecomapqui ha ancora la casa di famiglia, ha tanti parenti eamici, del resto nei piccoli paesi ci si conosce tutti.Anche quest’anno Carfagna per si è recato al paese peril ferragosto per passare un po’ di giorni al fresco coni figli Stefano e Simona, ma il 22 del mese ha deciso diripartire. La maledetta notte del 24 agosto, quando lascossa ha fatto tremare la terra, una telefonata lo haraggiunto per avvisarlo della tragedia. All’inizio haavuto difficoltà a mettersi in i contatto con i figli e ilnipote Alessio, le comunicazioni erano interrotte. Poifinalmente li ha sentiti: Alessio con la moglie in statointeressante e l’altro figlio piccolo si apprestavano apassare la loro prima notte per strada, da sfollati cometanti altri paesani. I morti del terremoto non eranosolo accumolesi ma anche tanti turisti, attratti dalle bel-lezze legate alla natura, all’arte e alle tradizioni di queiluoghi. In tanti soggiornano per godere del buon climae delle prelibatezze gastronomiche del territorio.un’antica tradizione culinaria caratterizza Amatrice eAccumoli: i cittadini reatini sono rinomati per essere imigliori cuochi del nostro Paese. Racconta Carfagnache già dal dopoguerra molti accumolesi e amatricianigiunsero a Roma ed aprirono ristoranti e tavole calde:la sera poi si ritrovavano a Piazza navona, che era di-ventato il loro luogo d’ incontro. E la sua voce si fapoi più commossa e rivela di come ha pianto per lepersone che ha perso, non familiari, ma tanti amici econoscenti. E di come sia forte il suo legame affettivocon Accumoli ma anche con Amatrice. Della propriacasa Carfagna non ha notizie dirette, perché essendonella zona rossa, chiusa dai Vigili del Fuoco, non l’hapotuta raggiungere, ma confida che non gli importanulla, l’importante è che lui e i suoi cari siano salvi.

La tabaccheria di Torrita di Amatrice chiusa per inagibilità (Foto: Federazione Italiana Tabaccai)

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Ecomap

BORSE DI STUDIO ECOMAPL’ELENCO DEI VINCITORI

976 borse di studio assegnate, divise tra lauree di primo e secondo livello (“minilaurea” e “laureaspecialistica”), universitari, Medie Superiori e Medie Inferiori, per un importo totale pari ad €487.950,00, il più elevato di sempre. Questo il bilancio della iniziativa ECOMAP, che ormai damolti anni sostiene ed incoraggia l’istruzione dei giovani più meritevoli nel loro cammino formativo,riservata ai figli dei titolari di rivendite e dei gestori di depositi fiscali. Per l’anno scolastico conclu-sosi a giugno, a fronte di un incremento del numero di domande di partecipazione, la Commissioneha deciso di ampliare il numero dei vincitori premiando tutti i ragazzi che sono rientrati nei limitifissati dal bando. Sono state inoltre conferite ulteriori 5 borse di studio - dedicate alla memoria delDott. Sergio Baronci, per trent’anni Segretario Generale della Federazione Italiana Tabaccai - a stu-denti iscritti a Master post lauream, per un’erogazione complessiva di € 20.000.Rivolgendo i più sinceri complimenti a tutti i ragazzi vincitori, riportiamo a seguire la selezionedelle graduatorie per categoria dedicata ai figli dei Colleghi gestori. Gli elenchi sono disposti in or-dine decrescente di votazione e, a parità di voto, in ordine alfabetico.

LAUREA SPECIALISTICACognome e Nome DFL VotoCrezzini Elisabetta DFL Siena 109Aquila Federico DFL Avellino 107

UNIVERSITARICognome e Nome DFL VotoBonventre Giulia DFL Alcamo (TP) 29,18Della Manna Elena DFL Foligno (PG) 27,33Zucchini Flaminia DFL Frascati (RM) 27,14

MATURITA’Cognome e Nome DFL VotoVeneruso Paolo DFL S. Giuseppe Vesuviano (nA) 100

MEDIE SUPERIORIClassi intermedieCognome e Nome DFL VotoDe Polo ugo DFL Forni di Sopra (uD) 8,9Perugini Flavia DFL Montefiascone (VT) 8,5Buseghin Davide DFL Parma 8,36

LICENZA MEDIA INFERIORECognome e Nome DFL VotoIenco Gianmarco DFL Sessa Aurunca (CE) 9Mazza Simona DFL Gaeta (LT) 9

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Leggi & Decreti

on la circolare 0042111 del 29 aprile 2016 – U, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, inapplicazione delle disposizioni recate dal Decreto legislativo n 6/2016 (recepimento della di-rettiva 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e ammi-nistrative degli Stati membri relative alla lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del

tabacco e dei prodotti correlati e che abroga la Direttiva 2001/37/CE), ha diramato le disposizioni ap-plicative in materia di smaltimento dei prodotti non conformi.Le prescrizioni della circolare sono rivolte agli Uffici periferici dei Monopoli, ai Produttori e Impor-tatori e ai Distributori con lo scopo di fornire le linee comportamentali a cui tutti gli operatori del set-tore dovranno attenersi per il corretto ed ordinato smaltimento di quei prodotti che non rispondonoalle prescrizioni del Decreto legislativo sopra citato, ma per i quali per un periodo transitorio è ancoraammessa la commercializzazione e vendita.Come è noto le nuove disposizioni hanno trovato applicazione con decorrenza dal 20 maggio 2016,ma lo smaltimento dei prodotti non conformi alle disposizioni del decreto è consentita fino al 20 mag-gio 2017. A partire da quella data i prodotti del tabacco non conformi, eventualmente giacenti pressole rivendite, vengono equiparati ai prodotti con difetti di condizionamento all’origine.Questa, la tempistica stabilita e riportata nella circolare, al cui rispetto sono chiamate tutte le compo-nenti del comparto:entro il termine ultimo del 20 agosto 2016 i prodotti non conformi possono essere trasferiti dal fab-bricante o importatore al depositario autorizzato;entro il termine ultimo del 20 ottobre 2016 i prodotti non conformi possono essere venduti dal depo-sitario autorizzato alle rivendite;per i soli prodotti del tabacco da fumo diversi dalle sigarette, dal tabacco da arrotolare e dal tabaccoper pipa ad acqua, in considerazione dei tempi di stagionatura, non si applicano i termini dei punti 1e 2, fermo restando il termine ultimo del 20 maggio 2017 per la loro immissione sul mercato. Stante questa stringente tempistica l’Amministrazione ha previsto che i Produttori e gli Importatori do-vranno monitorare attentamente per ciascuna marca, la produzione, le spedizioni e lo stoccaggio di questigeneri nella rete distributiva e interfacciare con il Distributore incaricato provvedendo a trasmettere, pervia informatica al Distributore e alla stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per conoscenza, unamolteplicità di informazioni con lo scopo di agevolare lo smaltimento dei prodotti non conformi edevitare l’addensamento presso i punti di vendita di quantitativi ingiustificati degli stessi.Per quanto concerne il Depositario autorizzato, l’Amministrazione ha previsto che, sulla base del trendstorico dei consumi e delle relative previsioni di vendita, dovrà essere monitorato l’andamento delladistribuzione e della vendita e dovrà essere segnalato all’Amministrazione medesima la presenza dieventuali casi di eccessivi stoccaggi.La circolare in argomento fornisce anche le prime indicazioni circa le modalità e le procedure che do-vranno essere osservate dai rivenditori per la riconsegna dei tabacchi invendibili. La restituzione dei prodotti non più vendibili, perché non conformi, ai Depositi Fiscali si svolgeràsotto la sorveglianza degli Uffici periferici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a cui i tabaccaidovranno inoltrare apposita istanza motivata entro il 30 giugno 2017. Sarà pertanto l’Amministrazionead autorizzare il Depositario ad emettere nei confronti del rivenditore interessato una nota di creditoper la definizione dei resi. La circolare in esame ha precisato che potranno essere resi solo i tabacchinon conformi etichettati ai sensi della Direttiva 2001/37/CE.Gli Uffici periferici dei Monopoli forniranno le istruzioni e indicheranno le modalità con cui procedereper la regolarizzazione delle partite contabili.

La restituzione e sostituzione dei prodotti del tabacco lavoratoLa Circolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

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Leggi & Decreti

Roma, (come da segnatura)

A tutti gli Uffici dei MonopoliLORO SEDI

A tutte le Ditte produttrici e importatrici ditabacchi lavorati e loro rappresentanti

A tutti i Depositari di depositi fiscali ditabacchi lavoratiLORO SEDI

e per conoscenza

Alla Federazione Italiana TabaccaiVia Leopoldo Serra, 3200153 Roma

All'Asso TabaccaiVia Nazionale. 6000185 Roma

OGGETTO: D.Lgs. 12 gennaio 2016, n.6 - disciplina transitoria.

Com'è noto, con il decreto legislativo indicato in oggetto è stata recepita la direttiva 204/40/UE sul ravvicinamento delledisposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione ealla vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati e che abroga la direttiva 2001/37/CE.

In particolare, l'articolo 28 (Disposizioni transitorie e finali) stabilisce, tra l'altro, che:

1. le disposizioni del decreto si applicano a decorrere dal 20 maggio 2016, salvo quanto diversamente ivi previsto;

2. è autorizzata fino al 20 maggio 2017 l'immissione sul mercato dei prodotti non conformi al decreto e in particolare iprodotti del tabacco fabbricati o immessi in libera pratica ed etichettati in conformità della direttiva 2001/37/CE prima del20 maggio 2016, compresi i prodotti di cui all'articolo 12 in ragione dei tempi di stagionatura e produzione:

3. i prodotti del tabacco non conformi eventualmente giacenti presso le rivendite dopo il 20 maggio 2017 sono equiparatiai prodotti con difetti di condizionamento e confezionamento all'origine:

a) in considerazione dell'articolazione del sistema distributivo dei tabacchi lavorati, entro il termine del 20 agosto 2016detti prodotti possono essere trasferiti dal fabbricante o importatore al depositario autorizzato; entro il termine del 20 ottobre2016 detti prodotti possono essere venduti dal depositario autorizzato alle rivendite;

b) per i soli prodotti del tabacco da fumo diverso dalle sigarette, dal tabacco da arrotolare e dal tabacco per pipa adacqua, in considerazione dei tempi di stagionatura, non si applicano i termini di cui alla lettera a), fermo restando il termineultimo del 20 maggio 2017 per la loro immissione sul mercato.

In relazione a tanto, per poter rispettare le scadenze temporali fissate dalla predetta disposizione, sia per il trasferimentodei tabacchi alle rivendite sia per lo smaltimento delle scorte da parte di queste ultime, si rende necessario evitare un'eccessivaconcentrazione dei prodotti non conformi alla nuova normativa presso la rete di distribuzione, anche al fine di contenere glioneri connessi alla gestione dei resi dalle tabaccherie.

A tale scopo, per i prodotti destinati al mercato italiano, i produttori e gli importatori dovranno monitorare attentamente,per ciascuna marca, la produzione, le spedizioni e lo stoccaggio nella rete distributiva, provvedendo anche a trasmettereentro la fine del mese di maggio al Depositario incaricato della distribuzione, e per conoscenza alla scrivente Direzione, unfile in excel contente per ogni codice prodotto:

Agenzia delle Doganee dei Monopoli

DIREZIONE GESTIONE ACCISEE MONOPOLIO TABACCHI

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Leggi & Decreti

1. lo stock presente al 20 maggio 2016 presso la fabbrica o altro Deposito fiscale se non ubicato nel territorio italiano;

2. i quantitativi che si prevedono di trasferire presso i Depositi di distribuzione fino alla data limite consentita (20 agosto 2016) che dovranno essere congrui in relazione all'andamento del mercato del prodotto;

3. i quantitativi viaggianti a tale data;

4. la data teorica di esaurimento dello stock presso i citati Depositi, stimata sulla base delle vendite ai rivenditori effettuata nel mese precedente e tenendo conto dei volumi viaggianti.

Al riguardo si evidenzia che, qualora la data teorica di esaurimento dello stock complessivo presso i Depositi fiscali didistribuzione e siti produttivi, individuata come sopra specificato, vada oltre il limite fissato nella precitata normativa, i pro-duttori e gli importatori dovranno fornire al Depositario e a questa Direzione informazioni dettagliate circa la previsione dìesaurimento delle scorte stesse nei termini previsti.

Il Depositario, sulla base del trend storico dei consumi e delle relative previsioni di vendita, segnalerà alla scrivente, anchein relazione ai contratti di distribuzione in essere, eventuali casi di eccessivi stoccaggi, ai fini dell'adozione delle conseguentidecisioni.

Si soggiunge, inoltre, che allo scopo di razionalizzare gli adempimenti connessi all'applicazione delle disposizioni di cuial decreto legislativo in parola, per la restituzione da parte dei rivenditori dei prodotti non conformi alle disposizioni stesse,si applicherà la seguente procedura.

La riconsegna dei tabacchi invendibili sarà effettuata su iniziativa del rivenditore il quale dovrà inoltrare apposita istanzamotivata al competente Ufficio dei Monopoli entro il 30 giugno 2017, indicando i quantitativi e le marche (denominazionee codice) dei prodotti interessati. In merito si precisa che potranno essere resi solo i tabacchi etichettati in conformità delladirettiva 2001/37/CE.

Il rivenditore renderà al Deposito Fiscale i prodotti in scatole sigillate con nastro adesivo o altri sistemi idonei - sullequali dovrà essere indicato il numero ordinale della rivendita e il comune di appartenenza - unitamente a copiadell'istanza inoltrata all'Ufficio dei Monopoli.

Il Depositario emetterà, in duplice copia, la bolletta di carico dei tabacchi elencati nella citata dichiarazione nel “registrodei resi" sulla base della tariffa vigente alla data della restituzione. Una copia, per ricevuta dei prodotti, sarà consegnata alrivenditore.

l tabacchi restituiti, in attesa di verifica da parte degli incaricati del competente Ufficio dei Monopoli, saranno custoditinel deposito in apposita area non fiscale trattandosi di generi ad accisa assolta.

Gli Uffici dei Monopoli, dopo aver verificato e se del caso sottoposto a perizia la merce oggetto del reso, autorizzerannoil Depositario ad emettere, nei confronti del rivenditore, una nota di credito, valorizzata al prezzo di vendita al pubblico vi-gente alla data del reso al netto dell'aggio. Nell'ipotesi di prodotti i cui fabbricanti non abbiano allo stato una distribuzioneattiva sul mercato italiano, la nota di credito sarà emessa per la sola quota fiscale.

Il rivenditore utilizzerà detta nota di credito per finanziare l'acquisto di tabacchi lavorati presso il medesimo depositofiscale. La nota di credito costituisce altresì credito d'imposta per il depositario.

In caso di non autorizzazione da parte dell'Ufficio dei Monopoli, il depositario emetterà, in duplice copia, la bolletta discarico dei tabacchi dal "registro dei resi" e provvederà a restituirli al rivenditore unitamente a copia della bolletta stessa.

Nell'ipotesi in cui si riscontri un disallineamento Ira la dichiarazione del rivenditore e i tabacchi rinvenuti all'interno delpacco stoccato nel deposito fiscale, saranno considerati resi i prodotti effettivamente contenuti nel pacco stesso. Sarà curadell'Ufficio dei Monopoli fornire apposite istruzioni per la regolarizzazione delle partite contabili.

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Tabacco e Motori

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Pianeta Tabacco

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Ciro... del Mondo

Al tempo degli dei falsi e bugiardiCom’è strano il terremoto visto in televisione. Quelleimmagini mi hanno fatto ricordare quando tanti anni

fa ebbi l’opportunità di visitare alcuni studi di Cinecittàin cui erano state girate scene di film che mi avevano emo-zionato molto. La prima sensazione allora fu quella di

una delusione profonda. Mi sembrava impossibile che inquei microscopici spazi di scena all’interno di quegli immensi capannoni fosse

stato possibile creare immagini di tanto effetto. Stavolta essendo lontano da L’Aquila ho avuto la fortuna dinon saltare giù dal letto in piena notte alle tre e trentasei, l’ora di questa sinistra quasi coincidenza con il 6aprile 2009. nella nostra città ancora così ferita si fa in fretta a ripiombare nell’angoscia e nella paura, ed adogni scossa che si sente, e si sentono tutte, perché magari pochi sanno che Amatrice dista appena venticinquechilometri da L’Aquila, si pensa a quei paesini, ai loro morti, al dolore, allo smarrimento, alle fragilità stampatesui volti dei sopravvissuti. Questa ennesima tragedia annunciata ci fa ripiombare nel più profondo sconforto.Perché anche queste vittime, ancora una volta pesano certo sulla coscienza di criminali senza scrupolo, masoprattutto sono il prodotto di quella cultura affaristica-criminale che domina il nostro Paese. Ma torno suquegli aspetti insopportabili mediatici di quei sciacalli dell’informazione che non mancano mai. Ed ecco leriprese con lo sfondo più ad effetto, l’invidia per il collega che mentre trasmetteva il servizio ha avuto la“fortuna” di inquadrare alle sue spalle un crollo in diretta, ed ecco gli inseguimenti alle persone disperate chehanno perso la casa, la moglie, il figlio, l’amico con la domanda fatidica: “Ma adesso cosa pensa di fare?” Loso io in momenti come questi cosa penserei di fare se fossi lì, davanti ad un idiota così! E poi la retorica deglieroi, il microfono calato sotto le macerie per intervistare qualche disgraziato sepolto con qualche altra do-manda idiota. Credetemi se vi parlo cosi è perché di cose del genere sono stato testimone diretto nell’espe-rienza del 2009. Quanto riguarda poi le promesse di fare in fretta, di non fare più gli errori del passato, inverità non posso nascondere di avere una forte dose di scetticismo. Ma guardate noi Aquilani e non lo dicoper alimentare guerre tra vittime, guardateci come parametro per capire. Il passato dicevamo, ma quello pernoi è purtroppo ancora presente e molto e di “errori”, vi assicuro se ne fanno ancora, eccome se se ne fanno,e poi di nuovo i soliti balzelli di responsabilità e promesse... Ai cittadini delle zone colpite e a tutti quelli chevorranno, diremo di essere vigili, attenti a non delegare ed a farsi estromettere dalle scelte che si dovrannocompiere e di esserlo ancora di più, perché quando si spegneranno le telecamere le passerelle finiranno e inqualche cassetto pure le promesse. Sapete quante di quelle giurate da tutti i Capi di Stato del mondo sul “set”allestito sulle macerie della piazza della prefettura a L’Aquila, sono state mantenute? Poche, veramente pochee dai Paesi meno ricchi e potenti. Per concludere vi dico solo due dati. Il primo è che, purtroppo, come avetesentito nel caso della scuola di Amatrice, è già tempo di magistratura. Il secondo riguarda lo stato dei finan-ziamenti a L’Aquila a sette anni e mezzo dal terremoto. Sui dieci miliardi totali previsti nel primo anno ne èarrivato uno, nel secondo e terzo niente ed ad oggi siamo a quattro e mezzo, capito?Virgilio diceva di essere nato al tempo degli dei falsi e bugiardi. Ma noi, oggi, a quegli Dei non crediamo più!

di Ciro Cannavacciuolo

Ciro... del Mondo

Il 22 luglio scorso è mancato all’affetto dei suoi cari Antonio Gallana, per anni Gestoredel deposito fiscale di Adria. Al figlio Paolo, e a tutta la famiglia, AGEMOS e la redazionedi “Pianeta Tabacco” esprimono le più sentite condoglianze

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