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F ra la prima e seconda manovra finanziaria è scattata la massima al- lerta per i vertici della cate- goria. In sede di approvazio- ne della prima manovra di luglio infatti vi sono stati ben due tentativi di blitz per inserire nella legge finanzia- ria norme di liberalizzazione che avrebbero prodotto ef- fetti stravolgenti sull’attua- le assetto delle professioni regolamentate con preoccu- panti ricadute sulla tutela dell’interesse generale e che soltanto la tempestiva e provvidenziale iniziativa di un folto gruppo di parla- mentari avvocati (ma an- che del parlamentare ing. Garofalo) è riuscita a sven- tare. segue a p. 2 D opo giorni di fortissi- me pressioni da par- te dei mercati finan- ziari, delle istituzioni euro- pee, di altri Stati Membri e di alcune “parti sociali”, il Consiglio dei Ministri nella seduta del 12 agosto ha va- rato un nuovo Decreto Leg- ge recante “ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo svilup- po”, che è stato pubblicato il giorno successivo (13 ago- sto) sulla Gazzetta Ufficiale (Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138). Il Decreto Legge contiene al suo interno (in particolare all’art. 3, comma 5) disposi- zioni che configurano una vera e propria riforma delle professioni. L e professioni evolvo- no verso modelli di li- berismo in vigore nel- le economie avanzate pie- namente confermando il si- stema ordinistico. È questa la considerazione di sintesi per quanto riguar- da le professioni del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138 che contiene al suo in- terno (in particolare all’art. 3, comma 5) disposizioni che di fatto pongono in es- sere una vera e propria rifor- ma delle professioni. Le misure sono ormai note e possono essere così sintetiz- zate: riconoscimento della specificità dell’attività pro- fessionale e della sua “diver- sità” dalle altre attività eco- nomiche; imposizione del- l’obbligo di formazione con- tinua; riforma del tirocinio; ripristino delle tariffe come riferimento per la determi- nazione dei compensi nei rapporti tra privati e come parametro vincolante per la remunerazione delle presta- zioni erogate ad “enti pub- blici”; obbligo di idonea co- pertura assicurativa; distin- zione, all’interno dell’Ordi- ne professionale, fra “orga- ni” disciplinari ed ammini- strativi; liberalizzazione del- la pubblicità informativa. È importante rilevare che a riguardo degli ingegneri il decreto di Ferragosto trova una categoria aperta dove l’accesso all’albo è subordi- nato al superamento di un esame di Stato che vanta un tasso di successo (rapporto tra abilitati e candidati) co- stantemente prossimo al 90% e dove il numero degli iscritti all’Ordine è, così, cresciuto negli ultimi dieci anni di oltre il 70% (c’è da chiedersi quanti altri settori economici possono vantare percentuali così elevate di newcomers). Ma ciò che più conta è che le strade aperte INGEGNERE ITALIANO l’ Anno I - n. 4 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 1 - DCB - CONTIENE IP settembre 2011 CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI CONGRESSO DI BARI: VETRINA DI LANCIO DEL NUOVO ORDINAMENTO Un appuntamento che, dopo il decreto di Ferragosto che avvia la riforma, assume un forte spessore politic e un significato particolare per il futuro della categoria. ORA TOCCA A NOI Romeo La Pietra Vi aspettiamo al la migliore esperienza di progetto Scarica le versioni gratuite da www.logical.it 0362 30 17 21 Software MADE in Milano dal 1985 Milano Architettura Design Edilizia Fiera Milano, Rho 05_08_Ottobre 2011 LA MANOVRA DI FERRAGOSTO AVVIA LA RIFORMA DELLE PROFESSIONI Il Decreto Legge n. 138/2011 contiene riferimenti agli Ordini che possono essere valutati positivamente, in quanto effettuano una distinzione fra il settore delle professioni e quello di tutte le altre attività economiche. Lo “scorporo” della disciplina relativa alle professioni regolamentate potrebbe certamente rafforzare tale distinzione, che appare, però, netta. segue a p. 7 ––––––––––––––––––––––––––– 2 Presidio Permanente dei vertici degli ingegneri Con lo scopo di seguire la situazione e mantenere alta l’attenzione dopo i tentativi di inserire nella manovra finanziaria norme di liberalizzazione stravolgenti l’assetto delle professioni regolamentate. ––––––––––––––––––––––––––– 3 Green economy e ingegneri Un tema congressuale che rappresenta una sfida professionale per l’intera categoria. ––––––––––––––––––––––––––– 5 Sicurezza di sistemi ICT In primo piano a Bari il ruolo chiave degli ingegneri dell’informazione. ––––––––––––––––––––––––––– 7 Riforma delle professioni La manovra di Ferragosto (Decreto Legge n. 138/2011) costituisce un primo, importante passo avanti nella giusta direzione. ––––––––––––––––––––––––––– 8 Proposta indecente: abolire l’esame di Stato Un ddl costituzionale mette in pericolo diritti inalienabili dei cittadini, quali il diritto alla salute, il diritto alla giustizia, il diritto alla sicurezza. ––––––––––––––––––––––––––– 8 In Italia nessuna “invasione” di professionisti dall’estero I risultati del monitoraggio realizzato dal Centro studi del CNI confermano come i flussi di professionisti in entrata nel nostro paese restino esigui. ––––––––––––––––––––––––––– 9 Normativa tecnica: il punto della situazione Gli Eurocodici avranno piena operatività anche in Italia nel settore della progettazione strutturale e geotecnica. Analisi di un passaggio normativo che vede gli ingegneri in prima linea. ––––––––––––––––––––––––––– 11 Forte riduzione dell’affidamento di servizi d’ingegneria Nel secondo trimestre 2011 si registra una sensibile diminuzione dell’importo destinato alla progettazione, direzione dei lavori, coordinamento per la sicurezza, collaudo, misura e contabilità. segue a p. 2 PAGINA 3 RIFORMA ORDINAMENTO AGOSTO DI PASSIONE PER I VERTICI DELLA CATEGORIA Dopo i tentativi di inserire nella manovra finanziaria norme di liberalizzazione stravolgenti l’assetto delle professioni regolamentate, stato di massima allerta dei vertici degli ingegneri che hanno costituito un Presidio Permanente con lo scopo di seguire la situazione e mantenere alta l’attenzione. CONGRESSO DI BARI: VETRINA DI LANCIO DEL NUOVO ORDINAMENTO Un appuntamento che, dopo il decreto di Ferragosto che avvia la riforma, assume un forte spessore politico e un significato particolare per il futuro della categoria. GREEN ECONOMY E INGEGNERI UNA SFIDA PROFESSIONALE PER L’INTERA CATEGORIA SICUREZZA DI SISTEMI ICT RUOLO CHIAVE DEGLI INGEGNERI DELL’INFORMAZIONE articolo a p. 3 articolo a p. 5

tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

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Page 1: tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

Fra la prima e secondamanovra finanziaria èscattata la massima al-

lerta per i vertici della cate-goria. In sede di approvazio-ne della prima manovra di

luglio infatti vi sono statiben due tentativi di blitz perinserire nella legge finanzia-ria norme di liberalizzazioneche avrebbero prodotto ef-fetti stravolgenti sull’attua-

le assetto delle professioniregolamentate con preoccu-panti ricadute sulla tuteladell’interesse generale e chesoltanto la tempestiva eprovvidenziale iniziativa di

un folto gruppo di parla-mentari avvocati (ma an-che del parlamentare ing.Garofalo) è riuscita a sven-tare.

segue a p. 2

Dopo giorni di fortissi-me pressioni da par-te dei mercati finan-

ziari, delle istituzioni euro-pee, di altri Stati Membri edi alcune “parti sociali”, il

Consiglio dei Ministri nellaseduta del 12 agosto ha va-rato un nuovo Decreto Leg-ge recante “ulteriori misureurgenti per la stabilizzazionefinanziaria e per lo svilup-

po”, che è stato pubblicato ilgiorno successivo (13 ago-sto) sulla Gazzetta Ufficiale(Decreto Legge 13 agosto2011, n. 138). Il Decreto Legge contiene al

suo interno (in particolareall’art. 3, comma 5) disposi-zioni che configurano unavera e propria riforma delleprofessioni.

Le professioni evolvo-no verso modelli di li-berismo in vigore nel-

le economie avanzate pie-namente confermando il si-stema ordinistico.È questa la considerazionedi sintesi per quanto riguar-da le professioni del DecretoLegge 13 agosto 2011, n.138 che contiene al suo in-terno (in particolare all’art.3, comma 5) disposizioniche di fatto pongono in es-sere una vera e propria rifor-ma delle professioni.Le misure sono ormai note epossono essere così sintetiz-zate: riconoscimento dellaspecificità dell’attività pro-fessionale e della sua “diver-sità” dalle altre attività eco-nomiche; imposizione del-l’obbligo di formazione con-tinua; riforma del tirocinio;ripristino delle tariffe comeriferimento per la determi-nazione dei compensi neirapporti tra privati e comeparametro vincolante per laremunerazione delle presta-zioni erogate ad “enti pub-blici”; obbligo di idonea co-pertura assicurativa; distin-zione, all’interno dell’Ordi-ne professionale, fra “orga-ni” disciplinari ed ammini-strativi; liberalizzazione del-la pubblicità informativa.È importante rilevare che ariguardo degli ingegneri ildecreto di Ferragosto trovauna categoria aperta dovel’accesso all’albo è subordi-nato al superamento di unesame di Stato che vanta untasso di successo (rapportotra abilitati e candidati) co-stantemente prossimo al90% e dove il numero degliiscritti all’Ordine è, così,cresciuto negli ultimi diecianni di oltre il 70% (c’è dachiedersi quanti altri settorieconomici possono vantarepercentuali così elevate dinewcomers). Ma ciò che piùconta è che le strade aperte

INGEGNERE ITALIANOl’Anno I - n. 4 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 1 - DCB - CONTIENE IPsettembre 2011 CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI

CONGRESSO DI BARI: VETRINADI LANCIO DEL NUOVOORDINAMENTOUn appuntamento che, dopoil decreto di Ferragosto cheavvia la riforma, assume unforte spessore politic e unsignificato particolare per ilfuturo della categoria.

ORA TOCCA A NOI

Romeo La Pietra

Vi aspettiamo alla migliore esperienza di progetto

Scarica le versioni gratuite da www.logical.it 0362 30 17 21

Software MADE in Milano dal 1985

Milano Architettura Design Edilizia

Fiera Milano, Rho 05_08_Ottobre 2011

LA MANOVRA DI FERRAGOSTOAVVIA LA RIFORMA DELLE

PROFESSIONIIl Decreto Legge n. 138/2011 contiene riferimenti agli Ordini che possono essere valutati positivamente,

in quanto effettuano una distinzione fra il settore delle professioni e quello di tutte le altre attivitàeconomiche. Lo “scorporo” della disciplina relativa alle professioni regolamentate potrebbe

certamente rafforzare tale distinzione, che appare, però, netta.

segue a p. 7

–––––––––––––––––––––––––––2 Presidio Permanente dei

vertici degli ingegneriCon lo scopo di seguire lasituazione e mantenere altal’attenzione dopo i tentatividi inserire nella manovrafinanziaria norme diliberalizzazione stravolgentil’assetto delle professioniregolamentate.

–––––––––––––––––––––––––––3 Green economy e ingegneri

Un tema congressuale cherappresenta una sfidaprofessionale per l’interacategoria.

–––––––––––––––––––––––––––5 Sicurezza di sistemi ICT

In primo piano a Bari il ruolochiave degli ingegneridell’informazione.

–––––––––––––––––––––––––––7 Riforma delle professioni

La manovra di Ferragosto(Decreto Legge n. 138/2011)costituisce un primo,importante passo avanti nellagiusta direzione.

–––––––––––––––––––––––––––8 Proposta indecente: abolire

l’esame di StatoUn ddl costituzionale mette inpericolo diritti inalienabili deicittadini, quali il diritto allasalute, il diritto alla giustizia, ildiritto alla sicurezza.

–––––––––––––––––––––––––––8 In Italia nessuna

“invasione” di professionistidall’esteroI risultati del monitoraggiorealizzato dal Centro studi delCNI confermano come i flussidi professionisti in entrata nelnostro paese restino esigui.

–––––––––––––––––––––––––––9 Normativa tecnica:

il punto della situazioneGli Eurocodici avranno pienaoperatività anche in Italia nelsettore della progettazionestrutturale e geotecnica.Analisi di un passaggionormativo che vede gliingegneri in prima linea.

–––––––––––––––––––––––––––11 Forte riduzione

dell’affidamento di servizid’ingegneriaNel secondo trimestre 2011 siregistra una sensibilediminuzione dell’importodestinato alla progettazione,direzione dei lavori,coordinamento per lasicurezza, collaudo, misura econtabilità. segue a p. 2

PAGINA 3

RIFORMA ORDINAMENTO

AGOSTO DI PASSIONE PER I VERTICI DELLA CATEGORIA

Dopo i tentativi di inserire nella manovra finanziaria norme di liberalizzazione stravolgenti l’assetto delle professioni regolamentate, stato di massima allerta dei vertici degli ingegneri che hanno costituito

un Presidio Permanente con lo scopo di seguire la situazione e mantenere alta l’attenzione.

CONGRESSO DI BARI: VETRINA DI LANCIO

DEL NUOVO ORDINAMENTOUn appuntamento che, dopo il decreto di Ferragosto che avvia la riforma,

assume un forte spessore politico e un significato particolare per il futuro della categoria.

GREEN ECONOMY E INGEGNERI

UNA SFIDA PROFESSIONALE PERL’INTERA CATEGORIA

SICUREZZA DI SISTEMI ICT

RUOLO CHIAVE DEGLI INGEGNERI

DELL’INFORMAZIONEarticolo a p. 3 articolo a p. 5

Page 2: tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

Superato questo primo peri-colo, in un incontro con iPresidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro Studiil 22 luglio scorso venivaesposta una circostanziatarelazione dei fatti conun’analisi delle fonti ispira-trici dei tentativi di blitz edella necessità di mantene-re alta l’attenzione. Il suc-cessivo impensabile aggra-varsi dello scenario econo-mico del nostro Paese face-va sì che nei primi giorni diagosto richieste tese a solle-citare la “liberalizzazionedelle professioni” non soloricominciassero ad alzarsidalle cosiddette Parti socialima anche da parte dellaCommissione UE (è del 5agosto il comunicato del

commissario europeo OlliRehn che esplicitamenteindica la necessità di “theopening up of closed profes-sions”). Il precipitare deglieventi ed il crescere dellapreoccupazione che davaper imminente l’inserimen-to in un decreto legge di unariproposizione del testo del-la manovra di luglio, indu-ceva il Presidente del CNI,Giovanni Rolando, ed ilPresidente dell’Assembleadei Presidenti, Giuseppe DiNatale, a convenire sull’op-portunità di una riunionecongiunta del Consiglio Na-zionale e del Comitato diPresidenza dell’adp, con lapartecipazione dei Presi-denti degli Ordini. In talsenso il Presidente Di Nata-

le provvedeva ad indire unariunione per il 10 agosto nelcorso della quale, dopo unarelazione del Presidente delCentro Studi, Romeo LaPietra, veniva esaminata lagravità della situazione e, suproposta del Presidente DiNatale, si costituiva il Presi-dio Permanente con lo sco-po di seguire la situazione emantenere alta l’attenzionedella categoria. La riunionesi completava con un comu-nicato stampa, ampiamenteripreso da diverse importan-ti testate, in cui il Presiden-te Rolando affermava che:“Gli ingegneri di fatto sono giàuna categoria liberalizzata, in-fatti non esiste tirocinio, il tas-so di successo all’esame di Sta-to è dell’89%, gli iscritti al-

l’Albo sono 228mila, con unaumento del 65% in dieci annie meno del 10% di loro svolgela professione perché ‘eredita-ta’ dai genitori. Infine, nonesistono tariffe né limiti allapubblicità. Andare oltre questilimiti significa solo smantellaretout court gli Ordini garantidell’interesse collettivo senzaproporre alternative praticabi-li”. In un’attesa freneticache vedeva i vertici di cate-goria intensamente impe-gnati, il 13 agosto usciva ildecreto legge del Governocon una posizione sulle pro-fessioni decisamente equili-brata nel senso auspicatodalle professioni, allonta-nando le preoccupazionidella vigilia per cui già ilgiorno 14 agosto il Sole 24ore

riportava una dichiarazionepositiva sul decreto da partedell’ing. La Pietra.Subito dopo Ferragosto peruna prima analisi l’ing. DiNatale, d’intesa con l’ing.Rolando, convocava nuo-vamente il Presidio Perma-nente per il giorno 23 ago-sto. In quella sede dopo unadettagliata analisi del Cen-tro Studi del decreto leggesotto ogni profilo riguardan-te le professioni, si decidevadi mantenere il Presidio Per-manente e tenere alta l’at-tenzione sull’argomento e siconcludeva con un comuni-cato stampa in cui il Presi-dente CNI Rolando confer-mando l’indiscutibile occa-sione offerta dall’art. 3 delD.L. 138/2011 per riscrivere

i fondamenti di un nuovomodo di concepire la profes-sione aggiungeva: “Sarà no-stro compito formulare unaproposta organica di riformadell’ordinamento, che avràl’ambizione di apportare ulte-riori elementi di novità, oltrequelli già enunciati dal citatodecreto. Auspichiamo, quin-di, di essere ascoltati dal Mini-stro della Giustizia affinché siinstaurino le basi per una di-scussione proficua e costrutti-va nell’interesse generale dellacollettività”.Un agosto di vera passionedunque che ha visto CNI,Comitato di Presidenza adpe Centro Studi costante-mente impegnati.

dal decreto trovano negliingegneri una categoria pre-disposta con un dibattito se-dimentato e, non a caso, giànel luglio del 2009 l’Assem-blea dei Presidenti avevaapprovato un documento dilinee di indirizzo per la rifor-ma dell’ordinamento dellaprofessione di ingegnere, incui venivano avanzate tuttele innovazioni previste daldecreto legge inclusa l’isti-tuzione di un organo di di-sciplina distinto dal Consi-glio dell’Ordine.Anzi, per alcuni profili laprofessione di ingegnerepuò vantare un ordinamen-to più “avanzato” rispetto aquello definito dal decreto,in particolare per ciò che at-tiene la possibilità di svolge-re l’attività professionale informa societaria (anche dicapitale).In ogni caso, le misure in-trodotte avvicinano la rego-lamentazione della profes-sione di ingegnere a quellein vigore nel paese simbolodel liberismo economico, gliStati Uniti d’America, va-lutato dall’Ocse come paesea “bassa” intensità di regola-mentazione delle attivitàprofessionali.

Come pure il ripristino delletariffe nei rapporti tra priva-ti ed ancor più nei rapporticon gli enti pubblici avvici-nano l’Italia ai modelli delleeconomie avanzate come laGermania, l’economia piùforte d’Europa, dove le tarif-fe vincolanti (le HOAI)continuano ad esistere e so-no state recentemente ag-giornate, esattamente dueanni fa (Bundesgesetzblattn. 53 del 17 agosto 2009).Il decreto di Ferragosto è si-curamente un passo avantinella direzione giusta su unpercorso di liberalizzazioneche non va contro gli Ordi-ni ma con gli Ordini.In un certo senso la strada èspianata per una autenticamodernizzazione dell’asset-to professionale che tengaconto di come la nostra pro-fessione si è evoluta, mante-nendo gli irrinunciabiliprincipi di tutela e valoriz-zando il ruolo centrale chegli ingegneri rivestono perlo sviluppo del Paese.Di certo occorrerà mante-nere alta l’attenzione per-ché è un’occasione irripeti-bile che sta a noi, e solo anoi, saper [email protected]

l’INGEGNERE ITALIANO2 settembre 2011

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segue da p. 1 ORA TOCCA A NOI

AGOSTO DI PASSIONE PER I VERTICI DELLA CATEGORIA

I l “blitz” messo in atto tra la fine del me-se di giugno e i primi giorni del mese di

luglio, che ha tentato di approvare unprovvedimento di “liberalizzazione” delleprofessioni, è fallito per la pronta reazionedi dura opposizione da parte di alcuniparlamentari avvocati che hanno minac-ciato di non votare una manovra finanzia-ria contenente provvedimenti tanto nega-

tivi per le professioni. Tra loro, unico ingegnere, l’on. Vin-cenzo Garofalo al quale va il riconoscimento e la profon-da stima della categoria. Laureato in ingegneria mecca-nica ed eletto nel PDL – circoscrizione XXV (Sicilia2) –l’on. Garofalo è stato componente di organi parlamenta-ri quali la IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomu-nicazioni) e la XII Commissione (Affari Sociali).

ANCHE UN PARLAMENTARE INGEGNERECONTRO LE LIBERALIZZAZIONI

On. Ing. VincenzoGarofalo (PDL)

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l’INGEGNERE ITALIANO 3settembre 2011

La sostenibilità energe-tica attraverso l’effi-cienza energetica, la

riduzione delle emissioni in-

quinanti e clima-alteranti ela riduzione della dipenden-za dalle importazioni di com-bustibili fossili, rappresenta

uno degli obiettivi strategicinazionali con più ricadutesui processi di sviluppo delnostro paese nei prossimianni.Anche per gli ingegneri iltema della sostenibilitàenergetica rappresenteràuna delle principali sfideprofessionali per il prossimofuturo, una opportunità ri-spetto alla quale l’intera ca-tegoria si misurerà anche at-traverso un aggiornamentoe ampliamento del bagagliodi competenze e specializza-zioni.L’Italia ha già assunto impe-gni piuttosto stringenti ri-spetto in Europa su energia eclima, fissando propri obiet-tivi nazionali per il 2020 percontribuire all’obiettivocontinentale del cosiddetto“pacchetto 20-20-20” chepunta ad abbattere entroquesto decennio le emissio-ni di Co2 del 20%, aumen-tare l’efficienza energetica eaccrescere la quota di ener-gie da fonti rinnovabili sem-pre del 20%, così da ridurredrasticamente la dipenden-za dai combustibili fossili.Entro il 2020 la produzioneed il consumo di energie rin-novabili nel nostro paese,dovrà essere, perciò, pari auna quota del 17% dei con-sumi finali interni, mentresi dovranno intraprenderevirtuose strategie di consu-mo finalizzate all’efficienzaenergetica, per arrivare a unrisparmio di energia prima-ria pari al 13,4%, sempre en-tro lo stesso anno.Gli indirizzi nazionali do-vranno conformarsi ai nuo-vi indirizzi europei anche ri-spetto al tema della mobili-tà sostenibile. Occorreràprocedere in un percorso dilungo periodo sulla base del-le indicazioni contenute nel“Libro Bianco sui trasporti”del marzo 2011, così da mo-dificare profondamente daqui al 2050 anche i consumie tecnologie di trasporto,per arrivare ad un abbatti-mento del 60% delle emis-

sioni; da subito occorrerà ri-spettare gli impegni di me-dio periodo che per il nostropaese fissano la quota di con-sumi finali di energia neitrasporti, da attribuire allefonti rinnovabili, in misuraalmeno pari al 10% dei con-sumi finali totali di energiaprimaria.Nel nuovo scenario di pro-duzione e consumo di ener-gia a bassa emissione di Co2è definitivamente tramon-tato, per effetto del referen-dum del 12 e 13 giugno (al-meno in un orizzonte di bre-ve-medio periodo), il nuovopiano energetico nucleare.Occorrerà comunque capi-re nei prossimi mesi quali ef-fetti produrrà l’abbandonodei progetti nucleari perl’Italia in termini di ridefini-zione degli obiettivi di pro-duzione e consumo di ener-gia rinnovabile e di rispar-mio ed efficienza energeticagià fissati dal nostro paese. La via italiana alla sosteni-bilità appare comunquecondizionata dall’indirizzoeuropeo di fondo, che difronte alla scelta di ridurre iconsumi di combustibili fos-sili, di abbattere la dipen-denza energetica dai Paesinon UE e l’impatto ambien-tale in termini di emissioni,non pone in realtà sullo stes-so piano il maggiore utilizzodi fonti rinnovabili e il mi-nore consumo di energia. La scelta europea di imporreun rapporto specifico fraconsumi finali di energia at-tribuibili alle fonti rinnova-bili e consumi finali totali dienergia primaria fa sì che unaumento di 1 Tep nei consu-mi finali da fonti rinnovabi-li sia equiparato ad una ridu-zione pari ad un multiplocon un valore inversamenteproporzionale alla quota diFer sul totale.Nel nostro paese la quotaconcordata pari al 17% im-plica così che un aumento di1 Tep di consumi da FontiEnergetiche Rinnovabili

CONGRESSO DI BARI: VETRINA DI LANCIO

DEL NUOVO ORDINAMENTOUn appuntamento che, dopo il decreto di Ferragosto che avvia la riforma,

assume un forte spessore politico e un significato particolare per il futuro della categoria.

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GREEN ECONOMY E INGEGNERI

UNA SFIDA PROFESSIONALE PER L’INTERA CATEGORIALa sostenibilità energetica è uno degli obiettivi strategici principali per il paese e presenta

al sistema professionale degli ingegneri prospettive occupazionali nei settori delle energie rinnovabili,efficienza energetica, mobilità sostenibile.

Page 4: tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

(FER) equivalga alla ridu-zione di ben 6 Tep nei con-sumi totali di energia. L’obiettivo europeo è dun-que quello di privilegiare for-temente l’investimento infonti rinnovabili rispetto al-l’investimento in efficienzaenergetica. Si tratta di una scelta chenon si attaglia all’attuale as-setto produttivo nazionalepiù orientato all’efficienzaenergetica che alla produzio-ne di tecnologie per le rin-novabili. La scelta a favoredelle rinnovabili implica, inrealtà, anche un onere rile-vante per il nostro paese intermini di costi per gli incen-tivi essendo molto più alti gliincentivi per le FER che perl’efficienza energetica.Una tonnellata equivalentedi petrolio (Tep) di maggiorproduzione di energia elet-trica da fonti rinnovabilicomporta infatti, secondo lestime dell’Autorità perl’Energia, un onere annuovariabile tra circa 930 euro(nel caso di fonti incentiva-te con gli attuali certificativerdi) e 3500 euro (nel casodi fotovoltaico) contro uncosto intorno a 100 euro per1 Tep di riduzione dei consu-mi finali per effetto di inter-venti di risparmio energeti-co. Lo scenario di sviluppodelle rinnovabili imporrà,perciò, oneri per incentivinell’ordine di 8 -10 miliardidi euro annui sino al 2020. Nel giugno dello scorso an-no il nostro paese ha co-munque già definito un pro-prio Piano d’Azione Nazio-nale (PAN) per l’energia,tenendo conto delle poten-zialità interne di utilizzo del-le fonti rinnovabili, per ilperseguimento degli obiet-tivi europei per il 2020, sta-bilendo la distribuzione deilivelli di consumo tra le di-verse tipologie di fonte rin-novabile così da fissare :– 8,5 Mtep in termini dienergia elettrica da fontirinnovabili, a fronte dei 5,2Mtep del 2008;– 10,5 Mtep in termini dicalore da fonti rinnovabili,a fronte dei 3,2 Mtep del2008;– 2,5 Mtep in termini di bio-carburanti, a fronte degli0,7 Mtep del 2008;

– 1,1 Mtep sfruttando il tra-sferimento da altri Stati, co-me consentito dalla diretti-va 2009/28/CE.Sulla base dei dati contenu-ti nel PAN, appare evidenteche i volumi di crescita piùmarcati sono attesi nel set-tore della produzione del ca-lore e nel settore dei biocar-buranti: negli usi termici èpossibile il maggiore incre-mento (+ 7,2 Mtep, a frontedei totali + 13,5 Mtep attesinel 2020 rispetto al 2008) diconsumo di energia da fontirinnovabili.Il Governo con il PNR ha,poi, deciso lo scorso novem-bre di stabilizzare i consumifinali totali di energia pri-maria al livello attuale di133 Mtep promuovendo inuovi interventi di efficien-za energetica finalizzati a ri-durre i consumi finali di cir-ca 13 Mtep (di cui 8,1 Mtepriferiti ai minori consumi at-tesi nei settori riscaldamen-to, raffreddamento ed elet-tricità e 4,5 Mtep riferiti aiminori consumi attesi nelsettore dei trasporti).Il quadro di indirizzo politi-co tuttavia è da considerarequanto meno non definiti-vo. L’esito del referendumimporrà di ricentrare risorsesulle FER e sull’efficienzaenergetica. Peraltro comeha osservato lo scorso 19maggio l’Autorithy sul-l’energia nel corso dell’audi-zione alla commissione am-biente della Camera, anchei dati contenuti nel PANappaiono essere stati supe-rati con il decreto intermi-nisteriale 5 maggio 2011 re-lativo ai nuovi incentivi peril fotovoltaico (cd. IV Con-to Energia) in base al qualesi prevede che, entro il 2016,venga raggiunto un obietti-vo indicativo di potenza in-stallata a livello nazionaledi circa 23 GW, corrispon-denti a circa 2,38 Mtep, po-tenza molto più elevata ri-spetto all’obiettivo indicatonel PAN (corrispondente a0,83 Mtep).Alla luce dello scenariocomplesso e degli indirizzinon ancora definitivi anchein termini di incentivi e te-nuto conto del necessarioriposizionamento con nuoviindirizzi strategici energeti-ci connessi alla uscita defi-nitiva (almeno nel brevemedio periodo) dal nuclea-re, l’analisi delle ricaduteoccupazionali delle FontiEnergetiche Rinnovabili(FER), dell’efficienza ener-getica, della mobilità soste-nibile (e del nucleare) sul si-stema professionale degliingegneri appare una que-stione quanto mai comples-sa e aperta:– da un lato le stime occupa-zionali nei vari ambiti dellasostenibilità al 2020 in Ita-lia che arrivano a un milio-ne di nuovi addetti (di cui

250 mila unità lavorativenelle rinnovabili e 800 milaoccupati nei comparti del-l’efficienza energetica e del-la mobilità sostenibile) con-cordano nel concludere cheil raggiungimento degliobiettivi obbligatori di mi-glioramento energetico edemissivo fissati nel Pacchettoeuropeo 20-20-20 resterà, al-lo stato attuale, di difficilerealizzazione, e soprattuttopotrà essere vanificato dallariduzione degli incentivi go-vernativi nelle tecnologierinnovabili nel settore elet-trico ma anche nella produ-zione e nel consumo di tec-nologie a basso impattoenergetico dal momentoche le stime sui costi degliincentivi arrivano ad alme-no 100 miliardi annui finoal 2020;– dall’altro lato l’impattooccupazionale complessivodello sviluppo dei nuovi si-stemi FER, dell’efficienza

energetica e della mobilitàsostenibile risentirà dellacapacità del sistema paese digovernare e condurre i pro-cessi di innovazione. Al dilà degli incentivi, gli effettisperati in termini di occupa-zione non si produrranno senon saranno accompagnatiperò da una forte crescita dicompetitività dell’industriaitaliana. Tutti gli studi sono, comun-que, concordi sul fatto cheper prospettare possibili sce-nari occupazionali occorre-rà però capire in che termi-ni il sistema produttivo na-zionale, fermi restando i vin-coli degli incentivi, sapràadattarsi alle specifiche tec-nologie sia del risparmioenergetico che delle fontienergetiche rinnovabili, te-nendo conto che, nell’am-bito della filiera produttivae distributiva, le impreseitaliane potranno inserirsianche nelle fasi di Ricerca

& Sviluppo, Progettazione eProduzione oltre che, a val-le, nelle fasi di commercia-lizzazione, gestione delleprocedure amministrative,installazione, gestione e ma-nutenzione. In questo senso le prospetti-ve occupazionali per gli in-gegneri, tema rispetto alquale il Centro studi delCNI ha avviato uno studiospecifico (INGEGNERI2020: le nuove sfide professio-nali nelle energie rinnovabili,efficienza energetica, mobilitàsostenibile) che sarà presen-tato in occasione del prossi-mo Congresso nazionale diBari, risentiranno necessa-riamente del modello pro-duttivo verso cui si indiriz-zerà, nel corso degli anni, ilsistema delle imprese FER,dell’efficienza energetica edella mobilità sostenibile edalle ipotesi rispetto a cui illivello della catena del valo-re, per ciascuna tecnologia,

si potrà collocare l’industriaitaliana. Risulta evidente, infatti, chepiù le imprese italiane saran-no in grado di valorizzare lecapacità e le competenze de-gli ingegneri, più saranno ingrado di posizionarsi sullaparte alta della filiera pro-duttiva occupando anche laparte di ricerca e sviluppo,progettazione e produzionee quindi maggiore sarà ilruolo e il peso occupazionaledelle imprese italiane.In altre parole la crescita na-zionale della green economyin ambito energetico e dellamobilità dipenderà dallacapacità del sistema delleimprese di creare occasioniper il sistema professionaledegli ingegneri, vero volanodi tutto il sistema produtti-vo dell’innovazione e fatto-re determinante per la cre-scita propulsiva dell’occu-pazione nel campo dellenuove tecnologie verdi.

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Contenuti principali:I moduloRoma, 7-8-9 marzo 2012. Controllo strutturale delle opere civili: nozioni di base

II moduloRoma, 16-17 aprile 2012 e 16-17-18 maggio 2012. Verifiche strutturali delle operecivili: tecniche sperimentali

III moduloRoma, 13-14-15 giugno 2012. Sicurezza delle strutture ed interventi di recupero

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UNA SFIDAPROFESSIONALE PERL’INTERA CATEGORIA

segue da p. 3

Consiglio Nazionale Ingegneri

Page 5: tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

La prima metà del 2011è stata segnata in Ita-lia da un crescendo di

casi default di sistemi infor-mativi essenziali, con bloc-chi e interruzioni di servizioche hanno investito prima imedici di base alla prese conl’invio dei certificati di ma-lattia on line all’Inps, poi laBorsa italiana, quindi i ser-vizi di sportello delle Posteitaliane determinando dis-servizi prolungati e infinele Ferrovie con disservizidiffusi e pesanti nelle attivi-tà di biglietteria.

Oltre ai casi di malfunziona-mento per difetti di proget-tazione o di sviluppo dei si-stemi ICT, si sono moltipli-cati, sempre nella prima me-tà di quest’anno, anche i ca-si di violazione nei sistemi disicurezza informatici e gli ac-cessi illegali a reti e networkinternazionali che hannocoinvolto di riflesso anchel’Italia (come nel caso dellacommunity della Sony Play-station), mentre si sono mol-tiplicati gli attacchi direttidi pirateria informatica e leattività di cyberattivismo il-

legali con azioni che hannooscurato gli spazi web di isti-tuzioni pubbliche ed entinazionali. Nello sfondo il cy-bercrime ha continuato asvolgere nell’ombra le con-suete azioni di phising, inten-sificando i furti di identità edi dati sensibili, e attuandofrodi sempre più a largo rag-gio e continui accessi illega-li a risorse on line. Il tema della sicurezza e del-la qualità delle reti e dei si-stemi informativi è quindidivenuto un tema criticoanche in Italia dopo essere

stato sostanzialmente igno-rato negli ultimi 10 anni.Eppure le problematiche edi rischi incombenti da tem-po hanno assunto propor-zioni davvero gigantesche,dal momento che nel giro diun decennio i sistemi soft-ware, servizi, reti, comples-sivamente intesi come in-frastrutture ICT sono arri-vati non solo a permearetutti i processi economici,rappresentando piattaformetecnologiche in grado dierogare direttamente nume-rosi beni e servizi essenziali,

come appunto i servizi fi-nanziari gestiti dalle Poste oi servizi di biglietteria ferro-viaria dei treni, ma anche asottendere gran parte dellealtre reti e infrastrutture cri-tiche che garantiscono ilfunzionamento della nostrasocietà moderna, costituen-done ormai una infrastrut-tura abilitante.

Reti e sistemi informativiassumono perciò oggi sem-pre più spesso la connota-zione di vere e proprie infra-strutture critiche primariein quanto anche la loro per-turbazione o distruzione puòcomportare gravi ripercus-sioni su funzioni vitali dellasocietà.

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SICUREZZA DI SISTEMI ICT

RUOLO CHIAVE DEGLI INGEGNERI DELL’INFORMAZIONE

Oltre ad una maggiore attenzione nelle fasi di progettazione, sviluppo ecollaudo dei sistemi software e di rete, appare necessario, con l’apporto

determinante degli ingegneri, affrontare il problema della sicurezza di questotipo di infrastrutture in una prospettiva più sistemica e preventiva.

Consiglio Nazionale Ingegneri

PROGRAMMA ISTITUZIONALE

MERCOLEDÌ 7 SETTEMBRE 20118.30 Accreditamento dei Delegati

e degli Osservatori9.30 Apertura dei lavori e saluti del

Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Bari

10.00 Interventi di saluto delle autoritàSaluti e relazione introduttiva delPresidente del Consiglio NazionaleIngegneri

13.30 Colazione di lavoro14.30 Premiazione del vincitore del Concorso

indetto per il logo del 56° CongressoNazionale

15.30 1^ SessioneINGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALETavola rotondaLo sviluppo del Paese attraversoil recupero delle infrastrutturee del costruito

18.00 Chiusura lavori prima giornata

GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE 20118.45 Apertura segreteria9.00 Presentazione sponsors9.30 2^ Sessione

INGEGNERIA INDUSTRIALETavola rotondaCentralità dell’Ingegnere nel futurodell’energia

13.30 Colazione di lavoro15.00 Premiazione tesi giovani laureati dei

Corsi di Laurea di Bari - Premiazioneesperienze innovative nell’esercizio dellaprofessione di giovani ingegneri laureatia Bari - Premiazione concorsofotografico “Tradizione e innovazionetecnologica per l’Ingegneria di Terra diBari” - Premiazione articolo giornalisticodi promozione del Congresso

15.30 3^ SessioneINGEGNERIA DELL’INFORMAZIONETavola rotondaLa sicurezza dell’ICT: il ruolodell’Ingegnere dell’informazione

18.00 Premiazione squadra vincitrice delCampionato di calcio

18.30 Chiusura lavori seconda giornata

VENERDÌ 9 SETTEMBRE 20118.45 Apertura segreteria9.00 Presentazione sponsors9.30 4^Sessione

UN ORDINE AL PASSO CON LAPROFESSIONETavola rotondaEvoluzione dell’ordinamento tra tuteladel cittadino e sviluppo

13.00 Colazione di lavoro15.00 Discussione e approvazione

della Mozione Congressuale18.00 Chiusura lavori e saluti del Presidente

del 57° Congresso Nazionale degli Ordini Ingegneri d’Italia

Page 6: tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

Anche sulla scorta di diret-tive europee il nostro paese,in realtà, già da alcuni anniha messo in piedi numerosestrutture pubbliche e non,con funzioni di indirizzo,controllo e prevenzione del-la sicurezza ICT: dal Cnaipicdelle forze di polizia, a Di-gitPA della funzione pubbli-ca sino alla rete dei CERTS(Computer Emergency Re-sponse Teams) ovvero strut-ture sia pubbliche che pri-vate che hanno il compitospecifico di gestire inciden-ti nell’ambito della sicurezzadi sistemi ICT. I guasti in-formatici e gli altri eventidegli ultimi mesi evidenzia-no tuttavia come anche lapresenza di un sistema or-mai abbastanza articolato distrutture finalizzate ad af-frontare i rischi informaticio gli atti dolosi non basti,

ma che invece sia necessa-rio cambiare approccio e af-frontare il problema della si-curezza e resilienza di questotipo di infrastrutture in unaprospettiva più sistemica epreventiva preoccupandosidi seguire tutta la filiera del-la sicurezza ICT. In primo luogo, come emer-ge da una recente analisi delCentro Studi del CNI (Lasicurezza delle reti e dei sistemiinformativi: il ruolo degli inge-gneri dell’informazione) chesarà presentata durante il56° Congresso nazionaledegli ingegneri a Bari, peraffrontare a fondo il temadei rischi sulla sicurezza ICToccorre che i committenti(ed in particolare quelli pub-blici) tornino ad assumere ilcontrollo sul processo di svi-luppo e realizzazione dei si-stemi ICT, ponendo atten-zione nella fornitura dei si-stemi software e sistemi direte ed in particolare sullafase di progettazione e svi-luppo, nonché in quella dicollaudo.Nell’affrontare il tema emer-gente della sicurezza ICT,non si deve neppure trascu-rare l’ambito della produ-zione di software e sistemiinformativi per la sicurezza,il cui valore non è affattomarginale e potrebbe offrirespazi occupazionali e di mer-cato per gli ingegneri del-l’informazione. Si tratta diun segmento di mercato chein Italia ha un valore attor-no al miliardo di euro (a

fronte dei 15,5 miliardi dieuro a livello europeo). Una generale presa di con-sapevolezza sul tema dellasicurezza nell’ICT dovrebbenecessariamente preoccu-parsi anche di sostenere laricerca più avanzata nazio-nale, anche perché fare levasul tema della sicurezza offri-rebbe la possibilità di esten-dere e valorizzare tutta la fi-liera del software e dei servi-zi ICT, settore che in Italiaha un valore complessivo, al2010, di oltre 12 miliardi dieuro, senza considerare inuovi servizi aziendali di te-sting, collaudo e verifica. Con un nuovo effettivo im-pulso alla nascita di un siste-ma di governance della sicu-rezza ICT, gli ingegneri e gliingegneri dell’informazionein particolare si candidanoad assumere un ruolo chia-ve anche nella gestione del-le policy e degli strumentioperativi pubblici e privatiper la sicurezza ICT.

Gli ingegneri e gli ingegneridell’informazione in parti-colare, possono infatti muo-versi su ambiti tecnologicidifferenti ma complementa-ri, facilitando l’integrazionetra le diverse componenti efunzioni che interagiscononel sistema della sicurezza;come comunità professiona-le caratterizzata da una pro-fonda identità culturale euna non comune capacità diassunzione di responsabilità,essa può svolgere autorevol-mente anche un ruolo di indi-rizzo e dialogo con le istituzionie con i decisori per contribuirea migliorare la cultura e gli ap-procci complessivi alla sicurez-za dei sistemi di rete ed ICT .Un primo ambito di inter-vento può essere quello del-la pubblica amministrazio-ne, in quanto risulta ancoraincompleto il percorso didefinizione delle norme sot-tese a garantire la sicurezzadella cosiddetta PA digitale,mentre assolutamente defi-

citarie sono le disposizioniconnesse all’aggiudicazionedei contratti pubblici ed al-l’espletamento delle presta-zioni relative ai servizi infor-matici; il valore economicodi questa tipologia di con-tratti, peraltro, è nettamen-te superiore a quello relati-vo ai servizi di ingegneriaconnessi all’iper-regola-mentato comparto dei lavo-ri pubblici. Secondo l’Autorità per lavigilanza sui contratti pub-blici nel 2010, il valore deicontratti aggiudicati relati-vamente ai servizi informa-tici (consulenza, sviluppo disoftware, Internet e suppor-to) è risultato pari a 2,41 mi-liardi di euro mentre quellodei contratti aggiudicati peri servizi architettonici, dicostruzione, ingegneria eispezione si è fermato, nellostesso periodo, a 349 milionidi euro. Nonostante questo,il livello di regolamentazio-ne per l’espletamento di tali

prestazioni è incomparabil-mente più generico rispettoa quello definito per i servizid’ingegneria connessi ai la-vori pubblici, cui è dedicatoil maggior numero di artico-li sia del Codice (D.Lgs.163/2006) che del Regola-mento (DPR 207/2010). Gli ingegneri, e gli ingegne-ri dell’informazione in par-ticolare, si candidano dun-que a favorire, consolidare eorientare questo processo inatto, accelerando e raziona-lizzando le dinamiche anco-ra troppo poco incisive, esoprattutto promuovendo lacultura della sicurezza ICT,di fatto non ancora intro-iettata compiutamente dal-la classe politica italiana edal legislatore, quasi deltutto inconsapevole che uncollasso delle infrastrutturecritiche informatizzate può,ormai, mettere a repenta-glio il benessere sociale e lastessa qualità della vita deicittadini.

l’INGEGNERE ITALIANO6 settembre 2011

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, in oc-casione del 56° Congresso Nazionale, con l’intentodi valorizzare l’eccellenza della formazione univer-sitaria espressa sui temi su cui si confronteranno i cir-ca 1.200 professionisti attesi da tutte le province d’Ita-lia, premierà tre tesi di laurea che si siano distinte ri-spettivamente sui temi dell’energia, delle infra-strutture e dell’innovazione tecnologica.Il concorso, cui sono ammessi a partecipare i laureatidella I Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari cheabbiano conseguito la laurea specialistica o magistralenel periodo compreso tra il 1 gennaio 2010 e il 30aprile 2011, sarà teso a individuare tre lavori che dia-no “una risposta di eccellenza” nelle categorie del-l’ingegneria dell’informazione, industriale e civile-ambientale.Al fine di dare il più alto risalto possibile all’eventoe di pubblicizzare gli argomenti che saranno svilup-pati nelle sessioni tematiche del Congresso, l’Ordi-ne ha indetto anche un bando “per premiare il mi-glior servizio giornalistico (che tenga conto delle pro-blematiche specifiche del territorio legate all’energia,alle risorse idriche, alle infrastrutture e all’innovazionetecnologica) pubblicato sulla rivista istituzionaledegli Ordini Provinciali degli Ingegneri e che abbiaper oggetto la promozione del 56° Congresso Na-zionale degli Ingegneri e i suoi temi.L’Ordine ha altresì indetto un concorso fotografico concui intende premiare “tre scatti fotografici che si sia-no distinti per la capacità di comunicare il concettodi ‘tradizione e innovazione tecnologica per l’inge-gneria di Terra di Bari”.

INGEGNERI ED ECCELLENZA: TRE BANDI DI CONCORSO

Indetti dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, in vista del 56° Congresso

Nazionale, individueranno tre tesi, altrettanti “scatti fotografici” e un servizio giornalistico. Venerdì 7 ottobre

ore 15.00

i.lab - Italcementi SpaLa prua del Kilometro Rosso -Innovazione tecnologica e scientifica. I grandi sbalzi in copertura e lesingolarità costruttive.

RelatoriIng.Gennaro GualaConsulente Italcementi Spa

Ing. Marco VerdinaProgetto strutturale

Ing. Massimo BozzoTravi reticolari misteTecnostrutture Srl

Relatori Ing. Alessandro Contin, Ing.Enrico Viviani e Ing.Michele PasqualottoE2B Srl

RelatoreIng. Mauro SartoriAlga Spa

RelatoreIng.Giandomenico CominLama - Pilosio Spa

Sabato 8 ottobre ore 11.00

Simulazione strutturale deiponteggi LAMA per il conse-guimento dellaautorizzazione ministeriale.Caso di studio: ponteggio peril restauro della basilica di S. Bernardino a L’Aquila.

Giovedì 6 ottobre ore 15.00

Isolatori sismici per i viadotti dell’autostrada Catania-Siracusa.

Sabato 8 ottobre ore 15.00

Applicazione di Straus7 nell’intero ciclo progettuale,sperimentale e realizzativo del vetro strutturale.

Relatore Ing.Gerardo MasielloUniversità di Pisa

Giovedì 6 ottobre ore 11.00

Nuovo ponte sul Po a Piacenza sulla SS n.9 via Emilia.

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Programma delle conferenze Straus7 al SAIE 2011

Consiglio Nazionale Ingegneri

RUOLO CHIAVE DEGLI INGEGNERIDELL’INFORMAZIONE

segue da p. 5

Page 7: tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

Dopo giorni di fortissi-me pressioni da partedei mercati finanzia-

ri, delle istituzioni europee,di altri Stati Membri e di al-cune “parti sociali”, il Con-siglio dei Ministri nella se-duta del 12 agosto ha varatoun nuovo Decreto Legge re-cante “ulteriori misure ur-genti per la stabilizzazionefinanziaria e per lo svilup-po”, che è stato pubblicato ilgiorno successivo (13 ago-sto) sulla Gazzetta Ufficiale(Decreto Legge 13 agosto2011, n. 138). Il Decreto Legge contiene alsuo interno (in particolareall’art. 3, comma 5) disposi-zioni che configurano unavera e propria riforma delleprofessioni. Tali disposizionipossono essere valutate nelcomplesso positivamente,soprattutto se le si confrontacon quelle circolate nei gior-ni immediatamente antece-

denti l’emanazione del prov-vedimento, molto più pena-lizzanti per le istituzioni or-dinistiche e le professioniche vi fanno riferimento. Come detto, il Decreto Leg-ge 13 agosto 2011, n. 138 in-terviene in materia di pro-fessioni e Ordini in partico-lare con l’art. 3, comma 5; inrealtà anche altri commidell’art. 3 (i commi 1,2,3 e 4per un aspetto; i commi6,7,8,9,10 e 11 per un altro)possono avere ripercussionisul mondo delle professioni

ordinistiche e necessitano,quindi, di attento esame.Altri riferimenti al mondodegli Ordini e delle profes-sioni sono presenti nell’art.2, comma 5. Quest’ultimocomma introduce la commi-nazione della sanzione ac-cessoria della sospensionedall’iscrizione all’Albo oall’Ordine (per un periododa tre giorni ad un mese ed,in casi di recidiva, per un pe-riodo da quindici giorni a seimesi) per i professionisti (oper tutti i professionisti asso-

ciati nel caso di esercizio del-la professione in forma asso-ciata) a cui, nel corso di unquinquennio, siano statecontestate quattro distinteviolazioni dell’obbligo diemettere il documento certi-ficativo dei corrispettivi ot-tenuti. Il legislatore, una volta af-fermato ai primi quattrocommi dell’art. 3 il “nuovo”principio di libera iniziativaed esercizio dell’attività eco-nomica, pone una distinzio-ne fra il settore delle profes-

sioni (disciplinate dal 5°comma) e quello residualecomposto da tutte le altreattività economiche (disci-plinate dai commi 6, 7, 8, 9,10 e 11). L’accesso e l’eserci-zio di queste ultime attività(e solo per queste ultimecon esclusione delle profes-sioni) è impostato sul prin-cipio della “libertà di impre-sa” previsto dall’art. 16 dellaCarta dei diritti fondamen-tali dell’Unione Europea(2000/C 364/01).Le disposizioni di cui ai com-mi 6,7,8,9,10 e 11 dell’art. 3del D.L. 138/2011 non si ap-plicano, dunque, alle pro-fessioni regolamentate. Suquesto punto, il testo sem-bra essere sufficientementechiaro. Lo “scorporo”, da al-cuni richiesto, della disci-plina relativa alle professio-ni regolamentate, e cioè delcomma 5, dall’art. 3 del D.L.138/2011 (mediante l’intro-duzione di un art. 3bis in cuidovrebbe convergere il solocontenuto del citato com-ma 5) potrebbe certamenterafforzare tale distinzione,che appare, però, netta.Venendo alla disciplina po-sitiva destinata alle profes-sioni, il 5° comma dell’art. 3distingue, prima di tutto, fra“accesso” ed “esercizio” del-l’attività professionale. Nel primo caso (accesso) sirichiama espressamente lanorma di cui al 5° commadell’art. 33 della Costituzio-ne ossia l’obbligo del previoesperimento dell’esame diStato, mentre l’eserciziodell’attività professionale ècondizionato, senza ecce-

zioni, al rispetto dei seguen-ti principi:a) di libera concorrenza;b) presenza diffusa dei pro-fessionisti su tutto il territo-rio nazionale;c) alla differenziazione epluralità di offerta che ga-rantisca l’effettiva possibili-tà di scelta degli utenti nel-l’ambito della più ampia in-formazione relativamente aiservizi offerti.Occorrerebbe precisare, vi-sto il silenzio del legislatoresul punto, che proprio la pre-visione dell’obbligo dell’esa-me di Stato (e dunque delladimostrazione di essere inpossesso delle adeguate ca-pacità tecniche per l’eserci-zio dell’attività professiona-le) conferma la validità del-l’organizzazione ordinistica edelle sue prerogative (obbli-go di iscrizione all’Albo; te-nuta dell’Albo da parte degliOrdini; esercizio della fun-zione disciplinare). Sui contenuti concreti, al difuori di quanto detto sopra cir-ca i limiti della “libertà di eser-cizio”, l’art. 3, comma 5 in-troduce misure già note edampiamente discusse comequella dell’obbligo di forma-zione continua del professio-nista (lett. b), la riforma deltirocinio (con durata massimatriennale e diritto ad una“indennità”– lett. c); l’ob-bligo di idonea copertura as-sicurativa per i professionistiche hanno rapporti con“clienti”(lett. e); l’obbligo didistinzione, all’interno del-l’Ordine professionale, fra“organi” disciplinari ed am-ministrativi (lett. f); la libe-ralizzazione della pubblicitàinformativa (lett. g). A que-st’ultimo proposito occorresottolineare l’inopportunità diconsentire che i contenutidella pubblicità informativa siestendano anche ai compen-si delle prestazioni visto chelo stesso art. 3, comma 5, lett.d, dispone che questi ultimiabbiano come riferimentodelle tariffe professionali.

l’INGEGNERE ITALIANO 7settembre 2011

LA MANOVRA DI FERRAGOSTO AVVIALA RIFORMA DELLE PROFESSIONI

Il Decreto Legge n. 138/2011 contiene riferimenti agli Ordini che possono essere valutatipositivamente, in quanto effettuano una distinzione fra il settore delle professioni e quello di

tutte le altre attività economiche. Lo “scorporo” della disciplina relativa alle professioniregolamentate potrebbe certamente rafforzare tale distinzione, che appare, però, netta.

segue da p. 1

Invito alle Giornate al SAIE 2011

Venerdì 7 ottobre ore 11

PROTEZIONE SISMICA DEI BRONZI DI RIACECON RELATIVI DISPOSITIVI DI VINCOLO DELLESTATUE ALLE BASI ANTISISMICHE IN MARMO

RelatoriIng. Gerardo De Canio, Enea Centro Ricerche CasacciaProf. Claudio Modena, Universita’ di Padova

Progetto del basamento antisismico Ing. Gerardo De Canio

Autori dello Studio Ing. Gerardo De Canio e Ing. Marialuisa Mongelli, Enea Centro Ricerche Casaccia - Prof. Claudio Modena, Universita’ di Padova - Ing. Roberto Ciabattoni, ISCR Istituto Superiore di Conservazione e Restauro

Patrocinio Soprintendenza per i Beni Archeologici della CalabriaFinanziamento Consiglio Regionale della Calabria

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mensile del CNI l’INGEGNERE ITALIANOUN NUOVO MODO DI LEGGERE

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Lo scorso 27 luglio, ilsen. Raffaele Lauro(PdL) ha presentato

un disegno di legge costitu-zionale (A.S. 2852) recante“Modifica all’art. 33, quintocomma della Costituzione, inmateria di ordini professionali”. Nella premessa il Sen. Lauroafferma che “gli ordini profes-sionali costituiscono un impedi-mento alla libertà professionalee al libero accesso alla professio-ne, limitazioni che si ripercuo-tono, poi, sul cittadino in costi equalità dei servizi”; sostieneche “la garanzia ultima per ilcliente (...) sta nella pluralitàdell’offerta, non nel monopoliodegli ordini” e che “il cittadinoconsumatore, alla ricerca dellaprofessionalità per vivere me-glio, deve poter scegliere esclu-sivamente il miglior rapportoqualità/prezzo”. Per questi

motivi al fine “della possibileabolizione degli ordini profes-sionali” il Senatore proponedi intervenire sull’art. 33,quinto comma della Costitu-zione, sopprimendo la locu-zione che impone la necessi-tà del superamento dell’esa-me di Stato “per l’abilitazioneall’esercizio professionale”.Il disegno di legge del sen.Lauro si fonda su premesse er-ronee e propone soluzioniche mettono in pericolo di-ritti inalienabili dei cittadi-ni, quali il diritto alla salute,il diritto alla giustizia, il di-ritto alla sicurezza.Per cominciare, se gli Ordinicostituiscono un “impedi-mento al libero accesso allaprofessione”, come sostiene ilSen. Lauro, perché il nume-ro dei professionisti iscrittiagli albi è cresciuto in misura

esponenziale negli ultimi 15anni (quello degli ingegneriè quasi raddoppiato) e l’Italiarisulta il paese con la mag-giore densità di professionisti(in rapporto alla popolazio-ne) d’Europa? Ad eccezionedei notai (e, in misura diver-sa, anche dei medici) nessu-na professione è sottopostaad un contingentamentodell’accesso. Gli Ordini, an-zi, sono obbligati ad acco-gliere nei propri albi chiun-que superi l’esame di abilita-zione reso obbligatorio dal-l’art. 33, quinto comma dellaCostituzione che il Sen. Lau-ro vorrebbe sopprimere. La funzione degli Ordini èessenzialmente quella di cu-rare la tenuta dell’albo degliiscritti e di sovraintendere alcontrollo deontologico de-gli stessi. A differenza di

quanto sostiene il Sen. Lau-ro, gli Ordini svolgono taliattività senza gravare in al-cun modo sulle tasche deicittadini. Il funzionamentodella macchina ordinisticaè, infatti, integralmente acarico dei professionistiiscritti agli albi. Solo consi-derando la spesa per i dipen-denti degli Ordini (e sti-mando, prudenzialmente,questi ultimi in 2.000 unità)si tratta di circa 80 milioni dieuro che vengono “sborsati”ogni anno dagli oltre 2milio-ni di professionisti italiani.E qui veniamo al punto cru-ciale del ragionamento e del-la proposta del Sen. Lauro; lafunzione svolta dagli Ordiniè quella di garantire ai citta-dini che la prestazione pro-fessionale sia erogata da unsoggetto con adeguate cono-scenze e competenze, certifi-cate dal possesso di un titolodi studio e dal superamentodi un esame di Stato e dun-que dall’iscrizione all’albo. Èvero che non tutte le profes-sioni sono uguali; ve ne sonoalcune che sono garanti didiritti inalienabili dei citta-dini, quali il diritto alla salu-

te (medici), il diritto alla giu-stizia (avvocati), il diritto al-la sicurezza (ingegneri). Ècomunque falso che l’Italiasoffra di una iper-regolamen-tazione delle attività profes-sionali; se il Sen. Lauro aves-se la pazienza di visitare il si-to (http://www.op.nysed.gov/opsearches.htm) delloStato di New York (StatiUniti, patria del liberalismoeconomico e sede della ca-pitale finanziaria del mon-do) potrebbe facilmente ve-rificare che il numero delleprofessioni per le quali è ne-cessario il possesso di una li-cence statale (la nostra abili-tazione) è equivalente senon superiore a quello ri-scontrabile in Italia.La verità è che esistono atti-vità e prestazioni che posso-no essere valutate qualitati-vamente dal mercato e daicittadini solo ex-post, solodopo cioè che esse hannomanifestato i loro effetti sullasalute, sul diritto alla giusti-zia, sulla sicurezza di chi le hafruite. E gli effetti di tali pre-stazioni possono essere dram-maticamente devastanti nonsolo per i singoli ma per inte-

re comunità. A solo titolod’esempio, e sempre per ri-manere in ambito del paeseliberista per eccellenza, la re-golamentazione della profes-sione di ingegnere negli StatiUniti (ben più stringente diquella vigente nel nostropaese), nasce in conseguenzadi eventi disastrosi (dighe eponti crollati) che hanno evi-denziato la necessità di affi-dare tali incarichi esclusiva-mente a soggetti valutati ex-ante il compimento dellaprestazione, attraverso l’im-posizione del superamento diun selettivo esame di abilita-zione, il cui accesso è subor-dinato ad uno specifico per-corso formativo. Voler abolire tale verificaex-ante, qual è l’esame diabilitazione, significa volerlasciare indifesi i cittadinidalle conseguenze nefasteche prestazioni professionalidi soggetti non adeguata-mente qualificati e compe-tenti erogano in ambiti coin-volgenti il diritto alla salute,il diritto alla giustizia, il di-ritto alla sicurezza. È sicuro ilSen. Lauro di volere tuttoquesto?

PROPOSTA INDECENTE

ABOLIRE L’ESAME DI STATO Un ddl costituzionale propone di sopprimere la locuzione che impone la

necessità del superamento dell’esame di Stato “per l’abilitazione all’esercizioprofessionale”, mettendo in pericolo diritti inalienabili dei cittadini, quali il

diritto alla salute, il diritto alla giustizia, il diritto alla sicurezza.

L’Italia non corre al-cun rischio di essere“invasa” da profes-

sionisti provenienti da altripaesi. I risultati del monito-raggio realizzato dal Centrostudi del Consiglio naziona-le degli ingegneri, conferma-no, infatti, come i flussi diprofessionisti in entrata nelnostro paese restino esigui econcentrati essenzialmentesulla figura di infermiere, lacui consistente domandaevidentemente non riescead essere soddisfatta dal si-stema formativo nazionale.Esaminando i dati (parziali)della Banca dati della Com-missione Europea sui flussidi professionisti tra gli Statimembri (regolamentati dal-la Direttiva 2005/36/CE, at-tuata in Italia dal D.Lgs.206/2007), l’Italia risulta,infatti, tra i paesi in sostan-ziale “equilibrio”, dove cioèi flussi di professionisti in“entrata” sono grosso modoequivalenti ai flussi di pro-fessionisti in “uscita”. Paesigrandi “importatori” di pro-fessionisti sono, invece,Gran Bretagna, Austria e Ir-landa mentre tra i paesigrandi “esportatori” di pro-fessionisti si segnalano Po-lonia, Romania, Spagna eSlovacchia.Nel 2010 sono stati pubbli-cati sulla Gazzetta Ufficiale

3.402 decreti di riconosci-mento di titoli ottenuti al-l’estero contro gli oltre 3.500del 2009. Si tratta per lastragrande maggioranza diriconoscimenti attinenti al-le professioni sanitarie,(3.201) ed in particolare aquella di infermiere: 2.592 ri-conoscimenti, una cinquan-tina in più rispetto al 2009.Con valori decisamente piùmodesti, si segnalano i rico-noscimenti di altri profes-sionisti della sanità quali i fi-sioterapisti (160 riconosci-menti) e i medici sia di medi-cina generale (108 riconosci-menti) che specialisti (78 ri-conoscimenti). Per quanto concerne invecele professioni “vigilate” dalministero della Giustizia, iriconoscimenti sono staticomplessivamente 201(contro i 230 del 2009); lamaggior parte riguarda leprofessioni di avvocato (78)e ingegnere (64). Più dellametà, inotre, riguarda pro-fessionisti con cittadinanzaitaliana (53,7%). Sono soprattutto donne arichiedere il riconoscimen-to dei titoli professionali(59,2%) e la quota aumentasensibilmente tra gli assi-stenti sociali (95,2%) e i bio-logi (90%); l’età media deirichiedenti è compresa tra i36 anni e i 37 anni.

l’INGEGNERE ITALIANO8 settembre 2011

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L’INGEGNERE ITALIANO mensile

EDITORECONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI

PresidenteGiovanni RolandoVice PresidentePietro Ernesto De FeliceSegretarioAlessandro BiddauTesoriereCarlo De VuonoConsiglieriGiovanni BosiRoberto Brandi Ugo Maria Gaia Romeo La PietraGiovanni Montresor Antonio Picardi Sergio PoleseAlberto Speroni Paolo Stefanelli Silvio Stricchi Giuseppe ZiaDirettore responsabileGiovanni RolandoDirettoreRomeo La PietraCoordinamento redazionaleFranca Aprosio Redazione e Amministrazione00187 Roma - Via IV Novembre 114Tel. 0669767040 Fax 69767051e-mail [email protected] EditorialeCentro StudiConsiglio Nazionale degli Ingegneriwww.centrostudicni.itProgetto grafico e impaginazioneARTEFATTO /Manuela Sodani, Mauro FantiPubblicitàAgicom srl – 00060 Castelnuovo P.(Roma) Via Flaminia 20Tel. 069078285 Fax 069079256StampaTipografia WebColor Srl, Località Le Campora, 67038 Oricola (AQ)

Anno I - n. 4 - settembre 2011Registrazione del Tribunale di Roma n. 46/2011 del 17 febbraio 2011

Tiratura 230.000 copieChiuso in tipografia il 4 settembre 2011

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Il 25 febbraio di quest’an-no l’Assemblea Generaledel Consiglio Superiore

del Lavori Pubblici haespresso parere favorevoleall’adozione degli AnnessiTecnici Nazionali agli Euro-codici.Il 9 maggio lo stesso Con-siglio Superiore, nell’attesadella definizione del relati-vo iter amministrativo, haritenuto importante ed utilemettere a disposizione deiprofessionisti, “a solo scopoinformativo ed orientativo”, i59 Annessi Tecnici allegatiai suddetti pareri, pubbli-candoli sul suo sito ufficialewww.cslp.itAttraverso questi Annessi(Appendici), gli Eurocodi-ci, appena completati i pas-saggi amministrativi (pub-blicazione in Gazzetta a fir-ma di tre Ministeri) avran-no quindi piena operativitàanche in Italia nel settoredella progettazione strut-turale e geotecnica, in co-erenza ed a completamentodelle Norme Tecniche delD.M. 14.01.2008, cosa cheoggi non hanno ancora. Il Decreto Min. 2008, infat-

ti, pur essendo fortementecorrelato agli Eurocodici,nella maggior parte dei casine costituisce una riduzio-ne, in molti capitoli incom-pleta, rendendo di fatto iltesto non autosufficiente.Per questi casi il riferimentoagli EC risulta obbligatorio,attraverso l’utilizzo degliAnnessi, documento per-tanto indispensabile. (1)Si sta verificando un ritardonormativo dell’Italia rispet-to agli altri paesi della Co-munità Europea in meritoall’applicazione degli ECche bene viene evidenziatonel box in questa pagina do-ve vengono riassunte le ana-lisi del Gruppo degli ENC(European National Con-tacts) che, per conto dellaCommissione Europea, con-duce il monitoraggio sul-l’operazione Eurocodici. Va peraltro sottolineato ilfatto che la maggior agilitàche dimostrano quasi tutti iPaesi europei nel traghetta-re le proprie norme agli EC,deriva dal fatto che soltantoin Italia, Spagna e Grecia leNorme sono cogenti comeLegge. In altre parole in Ita-

lia avviene che non si posso-no violare le NTC se nonviolando la Legge (con leovvie conseguenze civili epenali), mentre negli altriPaesi della Comunità Euro-pea le Norme Tecniche so-no “Regole Tecniche” e uti-lizzate in quanto tali, cioèsono soltanto un riferimen-to sia contrattuale del pro-getto che al ben operare. Equindi è attraverso un pro-cedimento di controllo e digaranzia assicurativa che inmolti Stati europei vengonogarantite la sicurezza e laqualità dell’opera eseguita.Così avviene ad esempioche la figura del Collauda-tore, così come prescritta edistituzionalizzata in Italia, èun’esclusiva dalla nostraLegge. Ecco perché risultapiù difficile in Italia codifi-care in Legge quelle che inaltri paese sono “Regole Tec-niche” di progettazione. Aggiornamento delle NTCNel frattempo non si è co-

munque fermato il processoevolutivo di messa a punto edi definizione delle NormeTecniche per le Costruzioni.A dicembre del 2010 il pre-sidente del Consiglio Supe-riore del Lavori Pubblici,Karrer, ha istituito a tal fineuna “Cabina di Regia” (oCommissione di Monitorag-gio), con il compito espres-samente indicato di “appro-fondire e coordinare l’attivitàdi analisi degli elementi di criti-cità delle norme tecniche per lecostruzioni”, e quindi anchedi predisporre le necessariemodifiche del DM 2008, aisensi dell’art. 60 del DPR380/2001. Per il prossimo mese di di-cembre dovrebbe essere li-cenziato un pacchetto dimodifiche che punterannoa correggere i maggiori pro-blemi applicativi. La “Cabina di Regia”, coor-dinata dal Presidente della ISezione del CSLLPP e sud-divisa in 11 gruppi di Lavoro

(un gruppo per ogni capito-lo delle NTC), sta operandoa valle della Commissionedi Monitoraggio e del Grup-po di Lavoro sulle criticitàdelle NTC, che hanno daparte loro già raccolto e or-ganizzato più di 200 docu-menti suddivisi tra Segnala-zioni di errore, Osservazio-ni, Richiesta di chiarimenti,Proposte di modifica etc. A fianco di questa commis-sione istituzionale, sempreistituiti da Karrer, esistonodue Gruppi di Lavoro, unodelle “Associazioni dei Pro-duttori” e l’altro dei cosid-detti “Fornitori di Servizi”.Di questo secondo gruppo dilavoro fanno parte i rappre-sentanti del Consiglio Na-zionale Ingegneri, del Con-siglio Nazionale Architetti,dei Geometri, dei Geologi,oltre a rappresentanti del-l’OICE, dell’UNI, del CNR,dell’ALPI (AssociazioneLaboratori Prova e Organi-smi di Certificazione Indi-

pendenti) e dell’ALIG (As-sociazione Laboratori di In-gegneria e Geotecnica).Il CNI in una recente As-semblea ha evidenziato l’im-portante ruolo che devonoavere gli ingegneri in talepassaggio normativo: essisono stati infatti in questiultimi due anni i reali e prin-cipali verificatori sul campodell’applicabilità e dellacongruità delle NTC, permolti capitoli scritte da uni-versitari che da anni hannoabbandonato il lavoro sulcampo, come sottolineanoad esempio i documenti del-l’Ordine degli Ingegneri diMilano e di Modena. All’in-terno degli Ordini degli In-gegneri esistono però alteprofessionalità che hannomaturato una significativaesperienza e che dovrebberoessere in grado di valutarecon particolare attenzionele ricadute sul processo dicostruzione di alcune pre-scrizioni.

l’INGEGNERE ITALIANO 9settembre 2011

NORMATIVA TECNICA

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE IN ITALIAE IL POSSIBILE FUTURO

In seguito all’adozione del Consiglio SuperioreLL.PP. gli Annessi Tecnici Nazionali agli

Eurocodici avranno piena operatività anche inItalia nel settore della progettazione strutturale e

geotecnica, a completamento delle NormeTecniche per le Costruzioni. Un passaggio

normativo che vede gli ingegneri in prima lineaessendo i reali e principali verificatori sul campo

dell’applicabilità e della congruità delle NTC.

DONATELLA GUZZONI*

- in Svezia gli EC sono dal 1° gennaio 2011 inuso esclusivo

- in Finlandia Danimarca e Belgio, dopo unperiodo di coesistenza, sono adottati in modoesclusivo

- in Norvegia gli EC sono pubblicati ed operativi- in Olanda sono in periodo di coesistenza,mentre l’uso esclusivo è stato rinviato all’annoprossimo per la traduzione in olandese di tuttele parti

- in Gran Bretagna gli EC sono in periodo dicoesistenza

- in Francia sono in periodo di coesistenza dal 1°aprile 2010. L’EC8 e le parti dedicate al fuocosono in uso esclusivo

- in Germania è trascorso il periodo di coesistenzae le DIN - Norme Nazionali - non sono più invendita. La loro abrogazione è in corso nei variLander e si concluderà nel 2012

- in Austria in uso esclusivo dal 2009, nellaRepubblica Ceca dal 31 marzo 2010, in Sloveniagià dal 1° gennaio 2008 sono in uso esclusivo

- in Portogallo gli EC sono in periodo dicoesistenza dall’anno scorso

- in Grecia (salvo l’EC3) in Spagna e in Italia gliEurocodici attualmente non sono adottati oimplementati.

SITUAZIONE DEGLI EUROCODICI IN EUROPA

segue a p. 10

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E infatti le osservazioni alleNTC sono state quasi nellaloro totalità presentate daingegneri liberi professioni-sti o indirettamente attra-verso enti pubblici, aziendee società di certificazione econtrollo, che operano nelcampo delle costruzioni.Fondamentale è quindi unaloro presenza non solo for-male ed istituzionale ai tavo-li di revisione delle NTC. Aquesto fine il Consiglio Na-zionale degli Ingegneri inaccordo con l’Assemblea deiPresidenti, ha recentementenominato un gruppo diesperti con il compito di rac-cogliere, coordinare ed inte-grare gli ulteriori contributiche perverranno dagli Ordi-ni provinciali (attraverso leloro Commissioni Struttu-re), per riportarli appunto alConsiglio Superiore deiLL.PP. Questo gruppo, costi-tuito da più di 30 ingegneri e

coordinato dal ConsigliereAlberto Speroni, sta lavo-rando molto bene nel racco-gliere e coordinare le nume-rosissime osservazioni chesono arrivate dagli Ordiniprovinciali.Cosa porterà tutto questolavoro?È già stato detto che entro lafine dell’anno si vorrà porremano ad una revisione delleNTC: senza modificarne lastruttura verranno apporta-te le correzioni essenziali efondamentali da più partisegnalate e soprattutto saràoperato per quasi tutti i ca-pitoli un travaso reciprocotra Norma e Circolare, al fi-ne di distinguere le partiprescrittive, con indicazionicerte, da quelle contenentisuggerimenti derivanti dametodologie che possonoessere applicate solo sottodeterminate ipotesi. Apprezzabile sarebbe anche

l’introduzione di un concet-to di gradualità nelle meto-dologie di analisi e di verificacommisurate alla complessi-tà dell’opera, permettendoforme alternative semplifi-cate anche se penalizzantiper la progettazione di opererelativamente semplici (cosìcome ora già previsto per lecostruzioni in muratura). Tra le diverse correzioni chesi vorrebbero apportare en-tro fine anno porto qualcheesempio: si rivedrà il capito-lo sulle azioni, specie quelledel vento, che nella formu-lazione attuale risale alle re-gole del 1985; dovrebbe es-sere rivisto il capitolo 8, digrande importanza, ma chesicuramente non può codifi-care per legge metodi di ana-lisi unici per strutture chesono le più diverse; si vor-rebbe rivedere il capitolo4.6 sui “Prodotti innovati-vi”, che nella formulazione

attuale si è rilevato inappli-cabile in tempi certi. In me-rito all’accettazione e alcontrollo in cantiere deiprodotti verrà probabilmen-te chiarito il concetto di“Prodotto Strutturale” iden-tificando meglio i soggettiresponsabili del processo e iloro ruoli (Impresa, DL,etc). E si dovrà anche tenerconto del nuovo “Regola-mento 305/2011”, che fissacondizioni armonizzate perla commercializzazione deiprodotti da costruzione eche abroga la Direttiva89/106/CE, pubblicato il 4aprile 2011, già entrato for-malmente in vigore il24.04.2011, ma che diven-terà effettivamente cogentea partire dal 1° luglio 2013.Sul cls sarà rivisto il control-lo del cls in opera che nel-l’attuale formulazione puòcapitare che richieda unaresistenza maggiore rispetto

a quella richiesta in fase diaccettazione. Anche il capi-tolo sui centri di trasforma-zione probabilmente subiràuna revisione sia per tenerconto della EN 1090 chedelle diverse realtà produt-tive in questo settore (siaper quanto riguarda i centridi trasformazione degli ac-ciai da c.a. che per quelli dicarpenteria metallica) pre-senti sul territorio italiano. In un passaggio successivola “Cabina di Regia” affron-terà una correzione più am-pia delle NTC attraversouna riscrittura e una revi-sione generale della struttu-ra stessa della norma; talelavoro sarà collegato allanecessaria e non rinviabilemodifica e revisione delD.P.R.380/2001: in esso so-no infatti confluiti attraver-so un processo di travasomeccanico la maggior partedegli articoli contenuti nel-le Leggi quadro 1086/1971,64/1974, senza peraltro chetali Leggi siano state revo-cate (con il risultato che adesempio sussistono in con-temporanea norme che re-golano le distanze tra gli edi-fici e le loro altezze).E sono anche molti i passag-gi della Legge 380 che an-drebbero ripresi e resi piùespliciti.Dovrebbe essere chiaro che,ad esempio, essendo oggi tut-ta l’Italia zonata sismicamen-te, la Legge 64 è da applicarein tutto il territorio naziona-le. Così l’art. 17 (ripreso al-l’art. 93 del D.P.R 380/2001),impone (già dal 1974), pertutte le opere l’obbligo di“Deposito” con l’individua-zione dei soggetti responsabi-li, qualunque sia il materialeutilizzato per la costruzione,analogamente a quanto pre-scritto nella Legge 1086.(2)E le NTC estendono l’obbli-go del collaudo a tutte le par-ti strutturali delle opere, in-dipendentemente dal siste-ma costruttivo adottato e dalmateriale impiegato (quindianche muratura, legno, etc.).Le NTC, emanate in forzadelle leggi n. 1086/1971, n.64/1974 (assorbite nel D.P.R.

n. 380/2001) sono cioè inter-venute, in alcune parti, nelladefinizione di ruoli e di re-sponsabilità e di procedurenecessarie, esprimendosi, se-condo alcuni in modo im-proprio, su Leggi di rango su-periore.Se quindi diventa indispen-sabile la revisione del DPR380, appare comunque nelfrattempo utile un interven-to del Ministero che raccol-ga tutti questi passaggi alme-no attraverso una Circolare. Forse c’è chi ritiene questoprocesso di revisione e diadeguamento troppo lento,ma è certo che si cerca diavanzare verso una raziona-lizzazione dell’intero sistemanormativo e procedurale. Il dato positivo che dovreb-be emergere risiede nellaprogrammazione di un cor-po di Norme Tecniche frut-to di un lavoro condiviso. La recente istituzione daparte del CSLLPP di un “Os-servatorio sul calcestruzzo esul calcestruzzo armato” checoinvolge Amministrazioni,Autorità preposte al Con-trollo del Mercato e il mon-do dell’Impresa attraverso leAssociazioni di categoria, vain questa direzione, così nel-la medesima prospettiva siarticola il disegno di legge“Disciplina dell’attività pro-fessionale di costruttoreedile e delle attività profes-sionali di completamento efinitura in edilizia” approva-to il 29 marzo alla Camerama di cui ancora manca ilpassaggio al Senato.Resta comunque un aspettoimportante ancora aperto: lasorveglianza attiva e la vigi-lanza sul mercato, previstadall’art. 11 del DPR 246 -Regolamento di attuazionedella direttiva 89/106 (3) peri prodotti marcati CE - deveessere resa effettivamenteoperativa. In mancanza deicontrolli previsti oggi il can-tiere rimane l’unico luogo ef-fettivo dove si può responsa-bilmente verificare la quali-tà di un prodotto.

*Rappresentante CNI nel “GruppoServizi” presso il CSLLPP

l’INGEGNERE ITALIANO10 settembre 2011

segue da p. 9

(1) Una analogia può essere trovata nella vicenda normativa italiana, dal 1971 al1996, quando vennero emessi DM su diversi aspetti della progettazione strutturaleche erano in molte parti l’estratto delle norme CNR sugli stessi argomenti. (Vedi adesempio le CNR-UNI 10011 sulle costruzioni in acciaio, le CNR 1012/85 sui cari-chi, o le CNR1025/84 sulle strutture prefabbricate). Allora i progettisti, formatisi suquei documenti prima dell’entrata in vigore dei DM, continuavano a riferirsi ad es-si, mentre non è avvenuta la stessa cosa oggi con gli Eurocodici per una serie di cir-costanze di natura diversa come la mancanza delle traduzioni in tempi accettabili, oil fatto che tali documenti siano stati ENV per molti anni.(2) Art 17 legge 64: «Nelle zone sismiche di cui all’art. 3 della presente legge, chiun-que intenda procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, è tenuto a darnepreavviso scritto, …, al sindaco e all’ufficio tecnico della regione o all’ufficio del ge-nio civile secondo le competenze vigenti, indicando il proprio domicilio, il nome e laresidenza del progettista, del direttore dei lavori e dell’appaltatore… Alla domandadeve essere unito il progetto, in doppio esemplare e debitamente firmato dal proget-tista, nonché dal direttore dei lavori… Il progetto deve essere esauriente per plani-metria, piante, prospetti e sezioni ed accompagnato da una relazione tecnica, dal fa-scicolo dei calcoli …».(3) Art. 11 - Vigilanza1. Al fine di verificare la conformità dei prodotti da costruzione alle prescrizioni delpresente regolamento, il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato,il Ministero dell’Interno ed il Ministero dei Lavori Pubblici, ciascuno nell’ambitodelle rispettive competenze, hanno facoltà di disporre verifiche e controlli, con spe-sa a carico del fabbricante o del suo mandatario, mediante i propri uffici centrali o pe-riferici, eventualmente coadiuvati da istituti o dipartimenti universitari ovvero daaltri enti o laboratori individuati con specifico decreto del Ministero dell’Industria,del Commercio e dell’Artigianato, di concerto con il Ministro dell’Interno ed il Mi-nistro dei Lavori Pubblici.

Page 11: tabl. sett STAMPAc:Layout 1 · 2016. 6. 1. · articolo a p. 3 articolo a p. 5. Superato questo primo peri-colo, in un incontro con i Presidenti degli Ordini or-ganizzato dal Centro

l’INGEGNERE ITALIANO 11settembre 2011

Non sembra conosce-re fine il crollo delmercato dei bandi

pubblici per l’affidamentodei servizi d’ingegneria (pro-gettazione, direzione dei la-vori, coordinamento per lasicurezza, collaudo, misura econtabilità etc.): in base aidati del monitoraggio realiz-zato dal Centro Studi delConsiglio nazionale degliingegneri, nel secondo tri-mestre 2011 l’importo desti-nato ai servizi di ingegneriasi è fortemente ridotto di ol-tre il 34% rispetto allo stessoperiodo del 2010, attestan-dosi a 168,8 milioni di eurocontro i 258,7 milioni di eu-ro dell’anno precedente. Venendo alle aggiudicazio-ni, nel secondo trimestre2011 sono state aggiudicate292 gare inerenti ai servizidi ingegneria, all’incirca lestesse di quelle aggiudicatenello stesso periodo del 2010(erano 287). Considerandogli importi dei bandi aggiu-dicati, esso risulta però incalo di oltre il 66% rispettoallo stesso periodo del 2010. Un piccolo segnale positivoviene dal fatto che, rispettoai primi tre mesi del 2011,l’importo dei bandi pubbli-cati è salito, passando dapoco meno di 130 milioniagli attuali 168 milioni dieuro. I prossimi mesi indi-cheranno se si tratta di unavera e propria inversione ditendenza o solo di un ex-ploit temporaneo. Per unavera ripresa è tuttavia fon-damentale che riprendano acrescere gli appalti con ese-cuzione dei lavori. La congiuntura negativa re-gistrata finora, infatti, è de-terminata non solo dalla ri-duzione del numero com-plessivo di gare bandite (si èpassati dalle 1.098 del se-

condo trimestre 2010 alle878 attuali, valore comun-que in linea con gli 871 ban-di pubblicati nel primo tri-mestre 2011), ma soprattut-to dalla forte flessione rile-vata per gli appalti con ese-cuzione dei lavori: 355 nelperiodo aprile-giugno 2011contro i 401 dei tre mesiprecedenti e i 465 del secon-do trimestre 2010. Da unanno all’altro il peso sul to-tale delle risorse economi-che destinate ai servizi di in-gegneria si è ridotto note-volmente passando da quasiil 70% del 2° trimestre 2010a circa il 50% dello stessotrimestre del 2011.In termini d’importo, la me-tà dei servizi d’ingegneria è,infatti, posto a gara me-diante bandi che includonoattività di progettazione e diesecuzione, il 27% attraver-so bandi per servizi di inge-gneria che comprendono laprogettazione, il 22% attra-verso bandi che riguardano iservizi di ingegneria senza

progettazione (collaudi, di-rezione lavori etc.) e lo 0,4%mediante concorsi di idee eprogettazione. Nel trimestre in esame per-mangono le strutturali criti-cità più volte evidenziate,prima tra tutte, il persisteredi aggiudicazioni con ribassimolto elevati. Per quanto ri-guarda le gare in cui era ri-chiesta almeno una delle fa-si di progettazione senza ese-cuzione dei lavori, l’importomedio di aggiudicazione siaggira intorno ai 219milaeuro, con un ribasso mediopari al 40,6%. Valore, que-st’ultimo, inferiore al 43,2%rilevato nel corso del 2010.Un terzo delle aggiudicazio-ni tuttavia fa registrare ag-giudicazioni con ribassi su-periori al 50%, e un ribassomassimo pari all’87%.Quando i bandi aggiudicatiriguardano congiuntamentele attività di progettazione equelle di esecuzione dei la-vori, il ribasso medio, pari al24,7%, è decisamente infe-

riore rispetto a quello ri-scontrato nei bandi di solaprogettazione. Sono, dun-que, solo le prestazioni pro-fessionali ad essere “devasta-te” da una competizione fon-data sull’elemento “prezzo”. L’analisi dei dati consenteanche di affermare che pra-ticamente nullo è stato l’ef-fetto della Determinazionen. 5/2010 dell’Autorità perla vigilanza sui contrattipubblici (Linee guida per l’af-fidamento dei servizi attinentiall’architettura ed all’ingegne-ria) sul fenomeno dei “ma-xi-ribassi”. L’Autorità aveva “suggeri-to” alle stazioni appaltantidi fare riferimento, per ladeterminazione dei corri-spettivi dei servizi di inge-gneria da porre a base d’asta,al D.M. 4 aprile 2001; nelsecondo trimestre 2011, cir-ca due terzi dei bandi (65,2%ma nel primo trimestre eraquasi il 73%) continuano anon farvi riferimento. Allo stesso modo l’Autoritàaveva “suggerito” di utilizza-re il criterio dell’offerta eco-nomicamente più vantaggiosaper l’aggiudicazione dei ban-di attinenti ai servizi di inge-gneria. Una significativaquota di bandi di sola pro-gettazione continua, però,ad essere aggiudicata con ilcriterio del prezzo più basso(23 bandi nel periodo aprile-giugno, pari al 8,3% di quel-li rilevati) o associando a ta-le criterio anche la valuta-zione del curriculum (32bandi nel periodo aprile-giugno, pari al 11,6% di quel-li rilevati). Inoltre, anchequando il criterio di aggiudi-cazione è quello dell’offertaeconomicamente più van-taggiosa, le stazioni appal-tanti non sempre si unifor-mano alle indicazioni del-

l’Autorità secondo le qualisarebbe opportuno che “glielementi qualitativi di valuta-zione delle offerte rivestanocomplessivamente un ‘peso’maggioritario rispetto all’ele-mento ‘prezzo’ e all’elemento‘tempo’”: in 9 bandi (7,7%),infatti, il peso degli elemen-ti “prezzo-tempo” è superio-re a quello degli elementitecnici, mentre in altri 8bandi (6,8%) le due compo-nenti (qualitativa e quanti-tativa) si equivalgono.Va inoltre ricordato che nelperiodo in esame è entratoin vigore il nuovo Regola-mento di esecuzione e attua-zione del Codice degli ap-palti (DPR 207/2010), ma leconseguenze di tale “inno-vazione” saranno evidentisolo dall’analisi dei dati delprossimo trimestre.

Sempre riguardo alla que-stione della determinazionedel “prezzo” del servizio, ilregolamento fronteggial’apertura alla “liberalizzazio-ne” operata dalla normativasummenzionata con la pre-visione di una percentualemassima di ribasso determi-nata dalla stazione appaltan-te nel bando di gara comeespressamente indicatodall’art. 266, 1° comma lett.c) n. 1 del DPR 207/2010. Resta da verificare se l’avve-nuta entrata in vigore delnuovo regolamento, di cuile Linee Guida dell’Autori-tà hanno anticipato granparte delle innovazioni inmateria di affidamenti diservizi di ingegneria, contri-buirà a modificare una con-dizione non più sostenibiledai professionisti.

MERCATO DEI BANDI PUBBLICI

FORTE RIDUZIONEDELL’AFFIDAMENTO DI SERVIZI

D’INGEGNERIAIn base al monitoraggio realizzato dal Centro Studi CNI si registra, nel secondo trimestre 2011,

una sensibile diminuzione dell’importo destinato alla progettazione, direzione dei lavori, coordinamento per la sicurezza, collaudo, misura e contabilità.

Nell’ottica di fornire un utile servizio ai professionisti, il servizio di rassegna stampa on-line del Centro Studi CNI è stato pensato per rispondere al meglio alle esigenze

specifiche della categoria. Oltre a una panoramica generale sugli articoli relativi almondo dell’ingegneria, l’attenzione è rivolta ad attività, eventi e temi inerenti gli

specifici settori di competenza della professione di ingegnere.

Il servizio di Rassegna Stampa viene svolto quotidianamente – dal lunedì al venerdìcon l’uscita del lunedì che include gli articoli delle edizioni del sabato e delladomenica – attraverso il monitoraggio delle principali testate nazionali e si proponecome strumento di lavoro e di conoscenza. I colleghi che volessero ricevere larassegna sulla loro casella di posta elettronica potranno farne richiesta a:

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RIBASSO MEDIO E RIBASSO MASSIMO RILEVATO NELLE GARE PER SERVIZI DI INGEGNERIAAGGIUDICATE PER TIPOLOGIA DI APPALTO. 2° TRIM. 2011FONTE: INDAGINE CENTRO STUDI CNI SU DATI INFORDAT/CNI, 2011

Nel numero di novembre 2010 avevamo dato notizia della pro-posta di costituire anche in Italia un’Agenzia per l’accreditamentodei corsi di laurea in ingegneria inserita nel sistema europeo “EUR-ACE” e, nel riconoscere l’importanza di questa iniziativa per ga-rantire validi standard internazionali anche nelle Facoltà italiane,avevamo sottolineate alcune critiche del CNI alla bozza dello Sta-tuto allora in discussione.Tali critiche sono state approfonditamente discusse e in gran par-te superate nelle successive stesure dello Statuto: in particola-re è stato chiarito che l’“accreditamento EUR-ACE” è un “marchiodi qualità” funzionale al riconoscimento reciproco - sul piano eu-ropeo e internazionale - dei titoli di studio validi come base ac-cademica per l’ingresso nella professione ingegneristica, rico-noscimento che non interferisce con il valore legale dei titoli ita-liani. È stata anche modificata la struttura direttiva ed operativadell’Agenzia: tutto ciò ha permesso al CNI di aderire come So-cio Fondatore all’Agenzia, che è stata formalmente costituita il 13dicembre 2010 in Roma davanti a un Notaio col nome di “Agen-zia per la certificazione della qualità e l’accreditamento EUR-ACEdei corsi di studio in ingegneria (Agenzia EUR-ACE)”. Soci fon-datori sono, oltre al Consiglio Nazionale degli Ingegneri, la Con-ferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria Italiane (CoPI), laFondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italia-ne), l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), il CentroRicerche FIAT (C.R.F.) e la Finmeccanica S.p.A. (ANCE, C.R.F. e Fin-meccanica erano stati indicati dalla Confindustria come rappre-sentanti degli industriali); una speciale clausola permetterà di in-cludere tra i Soci Fondatori entro giugno 2011 anche l’Associa-zione Italiana delle Organizzazioni di Ingegneria, di Architetturae di Consulenza tecnico-Economica (OICE), che non ha potutopresenziare all’atto costitutivo. Tutti i Soci Fondatori sono rappresentati nel Consiglio Direttivodell’Agenzia: l’ing. Sergio Polese e l’ing. Giovanni Rolando rap-presentano il CNI. Presidente dell’Agenzia è stato nominato il prof.ing. Giuliano Augusti (il quale è anche il Presidente del Networkeuropeo ENAEE che autorizza le Agenzie nazionali ad attribuireil Label EUR-ACE ai corsi accreditati), Vice-Presidente è il dott. Fran-cesco Mantovani, Direttore della Formazione e Risorse Umanedella Finmeccanica. L’accreditamento EUR-ACE richiede che ciascun gruppo di valu-tazione dei corsi comprenda almeno un docente universitario eun esperto esterno al mondo accademico: per formare il relati-vo albo, l’Agenzia EUR-ACE ha già promosso alcuni corsi di for-mazione e aggiornamento per i valutatori (molti dei quali pro-vengono dagli elenchi dei valutatori già esistenti presso la CRUI)ed altri ne organizzerà nel prossimo futuro. Con l’ obiettivo di iniziare le visite e accreditare i primi corsi en-tro il corrente anno 2011, l’Agenzia sta già raccogliendo dalle Fa-coltà di Ingegneria le richieste sui corsi di laurea e di laurea ma-gistrale da valutare e accreditare nel 2011 e nel 2012.

AGENZIA EUR-ACE: IL CNI SOCIO FONDATORE

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