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Indicazioni Indicazioni per un utilizzo consapevole per un utilizzo consapevole Tecnologie digitali Tecnologie digitali e bambini e bambini

Tecnologie digitali e bambini - MEDICO E BAMBINO · 646 Medico e Bambino 1/2015 OPPORTUNITÀ, RISCHI E RACCOMANDAZIONI La televisione È presente quasi in ogni casa, spesso in più

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Indicazioni Indicazioni per un utilizzo consapevoleper un utilizzo consapevole

Tecnologie digitali Tecnologie digitali e bambinie bambini

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A cura di: Giorgio Tamburlini e Valeria Balbinot, Centro per la Salute del Bambino - Onlus

Con la collaborazione di: Roberta Franceschetti (Esperta di comunicazione ed editoria multimediale, fondatrice del portalewww.mamamò.it, dedicato ai contenuti multimediali e all’educazione digitale di bambini e ragazzi); Ugo Guidolin (Koo-koo Books, Head of Design e docente di “Antropologia culturale dei Media Digitali” presso IUSVE - Università Pontificia Salesiana di Venezia); Alberto Rossetti (Psicoterapeuta esperto in tematiche legate al web e all’educazione digitale, ha collaborato a “L’atlante delle dipendenze”, è autore di “Educazione Digitale” e scrive sul suo blogwww.albertorossetti.com.); Francesca Tamberlani (giornalista, sociologa, fondatrice del sito www.milkbook.it dedicato allapromozione della lettura ai bambini e alla recensione di libri per bambini e app di qualità); Stefania Zoia (Psicologa-psicoterapeuta presso la Struttura Semplice Tutela Salute Bambini e Adolescenti, ASS1 Triestina)

L e tecnologie audiovisive e in particolare quel-le digitali (Digital Devices, DDs) pervadono

sempre più la vita degli adulti e soprattutto deibambini e dei ragazzi. I nativi digitali1 sviluppanocon questi strumenti una relazione inedita, che in-veste tutti gli ambiti della loro vita, dal gioco allerelazioni sociali, fino al modo in cui si rapportanoai saperi. I DDs costituiscono fonti fondamentali diinformazione, facilitano molto la comunicazione,possono contribuire a migliorare l’efficacia del si-stema educativo, a sviluppare le reti sociali e pro-muovere la partecipazione civica. Tuttavia, quan-do non usati in modo corretto e consapevole,possono provocare danni alla salute psico-fisica einterferire con l’apprendimento e la vita di relazio-ne. Posto che molti degli effetti a lungo terminedevono ancora essere studiati, le evidenze suirischi derivanti dall’uso eccessivo e/o scorret-to delle tecnologie audiovisive e digitali si so-no consolidate (Tabella I)2-6.

Tecnologie digitali e bambiniTecnologie digitali e bambiniIndicazioni per un utilizzo consapevoleIndicazioni per un utilizzo consapevole

Rischi derivanti dall’uso eccessivo e/o scorretto dei DDs

• Fanno passare molto tempo in una quasi completa immobilità e in posizioni molto spesso scor-rette, contribuendo a ridurre l’attività fisica. Le conseguenze di questo sono un aumentato rischiodi sovrappeso e di patologie quali obesità, diabete di tipo 2, patologia cardiovascolare e artro-patie2,3.

• Contribuiscono ad aumentare l’esposizione alle onde elettromagnetiche, fortemente indiziate diaumentare il rischio di tumori e di patologie riproduttive4.

• Rendono difficile la concentrazione per lo studio e possono ostacolare lo sviluppo di alcune im-portanti funzioni, quali la memoria, la creatività e la capacità critica2,3,5.

• Possono provocare insonnia, comportamenti aggressivi, e disturbi dell'attenzione3. • Possono promuovere forme di socializzazione improprie, indurre a comportamenti a rischio,

trascinare in situazioni pericolose e portare a forme di vera e propria dipendenza6.

Tabella I

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PERCHÉ È NECESSARIO GUIDARE ALL’UTILIZZO DEI DDsGIÀ DAI PRIMISSIMI ANNI DI VITA

L’avvicinamento di bambini e ragazzi alle nuovetecnologie è inevitabile e non può né deve essereostacolato. Piuttosto, deve essere guidato versoun uso consapevole, compito che spetta in primoluogo ai genitori e agli altri adulti di riferimento, inparticolare gli insegnanti. Ai fini di impedire che inew media possano rappresentare una minacciaallo sviluppo sociale, cognitivo ed emotivo deibambini è fondamentale agire a partire dai primianni di vita, periodo durante il quale si formano esi consolidano abitudini, si definiscono architet-ture cerebrali e relative competenze che negli an-ni successivi è più difficile modificare7. Interveni-re sin dai primi anni di vita costituisce un’impor-tante strategia preventiva, che consente di co-gliere tutte le opportunità offerte dai DDs mini-mizzandone i rischi per la salute fisica e mentale.

L’ambiente familiare rappresenta il luogo in cui av-viene il primo contatto con i DDs (Tabella II)8 ed èquindi di fondamentale importanza la partecipa-zione educativa dei genitori all’esperienza digita-le dei figli. Se in molti casi, oggi, sono i figli adavere maggiore dimestichezza con le tecnologiedigitali, di fatto, i nuovi genitori sono già parte, e losaranno sempre di più, della generazione digitale,e hanno quindi le competenze “tecniche” suffi-cienti per guidare i figli all’utilizzo consapevole ecorretto dei DDs.

Scopo di questo documento, nato da un progettopromosso dall’Ufficio del Garante dell’Infanzia edell’Adolescenza della Regione FVG e affidato alCentro per la Salute del Bambino, e quindi ulterior-mente sviluppato e discusso da un gruppo multi-disciplinare, è quello di fornire informazioni, spun-ti di riflessione e indicazioni pratiche a tutti coloroche hanno responsabilità nella cura dei bambini,genitori in primo luogo, ma anche educatori e ope-ratori sanitari. Per consentire di formulare indica-zioni specifiche, si è scelto di organizzare il docu-mento per tipologia di media utilizzati, includendotra questi non solo i nuovi media ma anche quellitradizionali, come la tv, in quanto le modalità di uti-lizzo di quest’ultima possono in molti casi antici-pare alcune tipologie di utilizzo dei DDs, sia for-nendo modelli positivi che introducendo abitudiniscorrette.

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Utilizzo di media audiovisivi e digitali nei bambini italiani

• La tv rappresenta ancora il mezzo mag-giormente utilizzato dai bambini e il 21,3%di questi resta davanti alla tv per diverseore al giorno.

• Il 38% dei bambini sotto i due anni ha giàutilizzato un dispositivo mobile per giocareo guardare video.

• Il 57,1% dei bambini passa buona parte deltempo davanti ai videogiochi.

• A otto anni il 72% dei bambini maneggiaabitualmente smartphone e tablet dei ge-nitori.

• Il 63% dei bambini al di sotto degli otto an-ni usa smatphone e tablet dei genitori.

• Il 30% dei bambini al di sotto degli otto an-ni preferisce usare smatphone e tablet deigenitori per leggere.

• Un bambino su due tra i sei e i dieci annipossiede un cellulare.

• Il 44% dei bambini tra i cinque e i tredicianni e nove minorenni su dieci utilizzanoin modo costante la rete.

Tecnologie digitali e bambiniTecnologie digitali e bambini

Tabella II. Da voce bibliografica 8, modificata.

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OPPORTUNITÀ, RISCHI E RACCOMANDAZIONI

La televisioneÈ presente quasi in ogni casa, spesso in più stan-ze. Anche se viene sempre più soppiantata da in-ternet, costituisce ancora uno dei mezzi di infor-mazione e di svago più diffusi e rappresenta unadelle modalità che molti genitori utilizzano per te-nere tranquilli i bambini9.

Se utilizzata in modo appropriato:• può essere utile per l’informazione, lo studio e il

divertimento. Alcuni programmi possono aiuta-re i bambini ad arricchire il loro linguaggio e leloro conoscenze.

Se utilizzata in modo inappropriato:• favorisce l’immobilità e quindi aumenta il rischio

di sovrappeso e obesità, con conseguenze siaa breve che a lungo termine sulla salute;

• diminuisce la capacità di concentrazione e in-terferisce con la qualità delle relazioni familiari;

• può trasmettere disvalori, quali il consumismo,l’aggressività, l’oggettivazione del corpo fem-minile e indurre assuefazione alla violenza.

Gli effetti negativi della tv possono essere limitatise:• non si supera un massimo di 2 ore di visione al

giorno (più che sufficiente per un programma, unfilm, un evento sportivo ecc.), come raccoman-dato da pediatri e psicologi dell’età evolutiva;

• i genitori guidano alla scelta dei programmi epossibilmente accompagnano i figli, soprattuttose bambini, nella visione;

• si creano occasioni di dibattito riguardo a ciò chesi è visto;

• viene evitato l’uso della tv nella camera dei bam-bini.

I videogiochiSono un piacevole mezzo di intrattenimento, chesi sta diffondendo anche tra i più piccoli con pro-dotti ad hoc, a partire dai tre anni. I produttori lipresentano come strumenti educativi e stimolan-ti per alcune funzioni quale la coordinazione vi-suo-motoria. Tuttavia, si tratta di mettere sulla bi-lancia questi possibili benefici con i contenuti deigiochi, che possono indurre ansia e aggressività.Inoltre il gioco, sia individuale che in compagnia,è un’attività fondamentale per lo sviluppo delbambino e non deve essere confinato all’uso di vi-deogiochi. Esistono moltissime altre attività digioco, da effettuarsi sia con l’ausilio di “giochi”educativi prodotti a questo fine, sia con l’utilizzodi materiali disponibili in casa e di spazi interni edesterni. Queste attività si possono svolgere siaindividualmente che, meglio ancora, in compa-gnia e sono in grado di stimolare molto di più deivideogiochi la fantasia, la motricità, la memoria ela socializzazione.

Se utilizzati in modo appropriato:• possono aiutare i bambini ad acquisire “de-

strezze digitali” che potranno risultare utili in fu-turo;

• possono stimolare le abilità sociali (in caso diuso di videogiochi progettati per essere usatida più giocatori contemporaneamente);

• possono rappresentare uno strumento per l’ap-prendimento (es. uso di videogiochi narrativiper insegnare la storia);

• possono accelerare l’apprendimento e lo svi-luppo cognitivo (es. uso di giochi interattivi ededucativi);

• possono costituire una modalità, tra molte altre,per sensibilizzare i bambini a temi ambientali o

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sociali, o per condividere momenti di diverti-mento con altri bambini e con gli stessi genitori.

Se utilizzati in modo inappropriato:• creano dipendenza: nei casi più gravi i giovani si

trovano a preferire il mondo virtuale a quelloreale;

• possono rendere i ragazzi irritabili, incoraggiarepensieri e atteggiamenti negativi e violenti e fa-cilitare ansia e insonnia (soprattutto i videogio-chi a contenuto aggressivo);

• possono portare a sviluppare o a consolidaredifficoltà relazionali con i coetanei;

• incoraggiano la competizione continua e l’iso-lamento, diminuendo la capacità di lavorare ingruppo;

• possono far avvicinare al gioco d’azzardo onli-ne: nei casi più gravi i giovani rischiano di esse-re affetti da una patologia comunemente defini-ta come ludopatia;

• possono causare problemi muscolari e osteoar-ticolari, e concorrere al sovrappeso e all’obe-sità;

• possono rappresentare un ostacolo alla sco-perta e alla ricerca di altre attività di gioco conmaggiori potenzialità educative.

Gli effetti negativi dei videogiochi possono esserediminuiti se:• si evitano i videogiochi a sfondo violento;• se ne limita il tempo di utilizzo nell’arco della

giornata;• si evita di creare abitudine nei bambini rispetto

a questa modalità di intrattenimento a scapito dialtre, più socializzanti e formative;

• si tiene in considerazione la classificazione inbase all’età PEGI (http://www.pegi.info/it/), pre-sente su tutti i videogames, che aiuta i genitorinella scelta consapevole dei giochi.

I dispositivi mobili e le appOrmai quasi tutti i ragazzi possiedono un cellula-re e una buona parte di questi un dispositivo mo-bile che consente anche l’accesso alla rete. Granparte dei bambini e ragazzi lo portano sempre consé, sia per accedere a informazioni di caratterepubblico sia per conversazioni e scambi su argo-menti personali o per giocare online. Il cellulare ei dispositivi mobili oggi vengono molto usati anchedai più piccoli. I genitori lasciano spesso i propridispositivi mobili ai figli sin dai primi anni di vitaconsentendo loro di utilizzare le app.

È importante che l’utilizzo di consolle, pc, tablet esmartphones sia (almeno nei primi tempi e fino aquando i genitori ritengano sensato farlo, in rap-porto alla maturità del bambino) un’attività condi-visa. Sarebbe quindi di fondamentale importanzaprivilegiare, ad esempio, l’uso di applicazioni diqualità che consentano il gioco “dialogico” e col-laborativo, quello cioè che spinge genitori e bam-bini a giocare insieme. La pratica del co-viewing,cioè della visione condivisa, stimola la discussio-ne e il confronto. Una delle modalità di utilizzo più comuni e delle ra-gioni per cui i genitori forniscono i bambini di unDD è la possibilità di controllarne i movimenti. Purcomprensibile, una tale motivazione e utilizzo nonfavorisce una sana e progressiva autonomia reci-proca, e dovrebbe far riflettere i genitori sulla ne-cessità di tenere a freno la propria ansia e deside-rio di controllo.

Se utilizzati in modo appropriato:• facilitano il contatto con gli altri;• offrono modalità di apprendimento collaborati-

vo;• permettono di far sapere dove ci si trova;• possono aiutare in situazioni di emergenza;• possono facilitare la scoperta del mondo natu-

rale: biodiversità, botanica, geologia ecc. (esi-stono applicazioni specifiche);

• possono consentire l’esposizione alle linguestraniere attraverso app in lingua straniera osviluppate per l’apprendimento;

Tecnologie digitali e bambiniTecnologie digitali e bambini

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• possono stimolare la creatività e lo spirito di os-servazione;

• possono rappresentare nuove modalità di nar-razione, che non si sostituiscono al libro dicarta, ma lo affiancano con nuove dimensionimultimediali e interattive (book app e libri digi-tali);

• consentono di passare dal virtuale al reale, sen-sibilizzano il bambino rispetto alle due dimen-sioni (es. progetto in digitale, stampo e costrui-sco su carta, oppure uso il tablet per “misurare”un oggetto reale).

Se utilizzati in modo inappropriato:• possono avere effetti negativi sulla salute in

particolare per uso prolungato e se usate emantenute in vicinanza di organi sensibili quali ilcervello o gli organi riproduttivi;

• possono causare danni all’udito (modalità MP3con gli auricolari o le cuffie, a un volume alto);

• possono interferire con l’apprendimento, di-straendo i ragazzi, sia a scuola che a casa;

• possono portare a forme di uso problematico eossessivo, fino a forme di vera e propria dipen-denza;

• possono dare la possibilità ai ragazzi di fare ac-quisti online senza il controllo dei genitori (nelcaso in cui si usino i dispositivi dei genitori sen-za un’attenzione alla privacy e alle password);

• possono indurre comportamenti di isolamento enon facilitare l’acquisizione di competenze re-lazionali;

• possono mettere i ragazzi in condizione di ri-schio per la loro sicurezza, oltre a creare un’ec-cessiva preoccupazione legata alla paura diperderlo o romperlo (nel caso di dispositivi co-stosi esibiti a scuola e fuori casa);

• possono indurre ansia e irrequietezza.

Gli effetti negativi dei dispositivi mobili sulla salu-te possono essere diminuiti se:• vengono mantenuti lontano dal corpo (soprat-

tutto dal capo e dagli organi genitali). I disposi-tivi mobili vanno spenti durante la notte e tenu-ti lontano dal comodino;

• si evita di farne un uso eccessivo e ossessivoper cui se ne sente il bisogno e si giunge a svi-luppare aggressività nei confronti di chi cercadi limitarne l’uso;

• quando i bambini utilizzano i dispositivi mobilidei genitori si controlla che la connessione a in-ternet sia disattivata e che i dati personali sianoprotetti;

• si acquistano applicazioni di qualità e pertinen-ti all’età del bambino facendone un uso condi-viso;

• si guarda insieme lo schermo e si sta vicini, si in-dicano e descrivono le figure invitando il bam-bino all’interazione e a giocare anche al di fuoridell’ambito virtuale;

• vengono fatte rispettare delle regole di utilizzo(modulate in rapporto a età e maturità del bam-bino);

• si evita di fornire password personali al figlio e sicontrolla se ci sono state spese “sospette” fattetramite carta di credito sul dispositivo mobile;

• si evita di usare questi dispositivi come fossero“baby-sitter”.

InternetCome si è visto, il 90% dei ragazzi italiani possiedeun computer o un dispositivo mobile e quindi nellastragrande maggioranza dei casi accede alla rete.Si tratta di una grande conquista, la più grande delsecolo scorso, che mette tutti in grado di accede-

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re praticamente senza limiti all’informazione e allacomunicazione. Tuttavia, sono parecchi gli interro-gativi che ci si deve porre. Ad esempio: gli studen-ti delle nuove generazioni sono davvero più infor-mati rispetto agli alunni di un tempo? Quanto è af-fidabile ciò che leggiamo online? Secondo Gusta-vo Pietropolli Charmet10, psichiatra psicoterapeuta,compito della scuola dovrebbe essere dimostrarecome questo strumento abbia molto a che fare conl’informazione ma poco con la conoscenza e il sa-pere. La conoscenza ha infatti bisogno di tempi diapprofondimento che vanno protetti.Inoltre, vi sono anche alcuni rischi connessi allo“stare in rete”, cosa che anche i più giovani fannoormai per una media di 2-4 ore al giorno, con pun-te anche di 10 ore, quasi sempre da soli, e già in etàmolto precoci (scuola elementare). Nonostante lapartecipazione ai social network sia in molti casi li-mitata (ad esempio l’iscrizione a Facebook è espli-citamente vietata ai minori di 14 anni) è molto dif-fusa la falsa dichiarazione di età, e pure l’iscrizioneda parte di alcuni genitori per i propri figli.

Se utilizzato in modo appropriato:• aiuta i giovani a trovare le informazioni di cui

hanno bisogno per lo studio;• facilita la comunicazione con gli amici, e con-

sente anche di stabilire, e mantenere, nuove co-noscenze e amicizie;

• facilita l’esplorazione in generale, l’acquisto dimateriali, la ricerca di opportunità di svago e diritrovo.

Se utilizzato in modo inappropriato:• può portare agli stessi problemi già menzionati

per la tv e dovuti all’immobilità prolungata, e al-le posizioni viziate; può inoltre provocare pro-blemi alla vista;

• abitua ad accedere a moltissime informazioni,ma non fornisce gli strumenti per operare unaselezione critica e a mettere ordine nelle infor-mazioni, come gli insegnanti sanno bene;

• distrae dallo studio, soprattutto quando la con-nessione è sempre operante (gran parte dei ra-gazzi resta sempre connesso);

• può rendere i ragazzi preda di interessi com-merciali, o metterli a rischio di scambi e incon-tri pericolosi;

• può favorire comportamenti violenti, quali bulli-smo, circolazione di immagini compromettenti,o false;

• può trasformare gli scambi a sfondo sessuale(se pur rientrano in una modalità tipica degliadolescenti e quindi da non demonizzare) in for-me di dipendenza dal sesso virtuale;

• può causare danni irreversibili nel caso in cui leinformazioni, e le immagini, che i ragazzi condi-vidono via internet sui social network, siano dif-fuse a loro insaputa;

• può isolare dal mondo reale, costruire mondiimmaginari (in particolare nel caso d’uso pro-lungato e ossessivo) e favorire la produzione dinotizie e immagini di sé irreali o falsificate;

• può portare a una vera e propria dipendenza (incasi estremi, e tuttavia sempre più frequenti),analoga a quella derivata dall’uso di sostanzepsicoattive o dal gioco d’azzardo. Si ricorda chetutte le forme di dipendenza sono malattie com-plesse che necessitano di cure complesse eprolungate nel tempo.

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I rischi e gli effetti negativi della rete possono es-sere limitati se:• il tempo di utilizzo viene limitato, idealmente a

non più di 2 ore, massimo 4 al dì, intervallato inogni caso da movimenti ogni 20-30 minuti;

• i genitori guidano almeno all’inizio i figli nell’uti-lizzo della rete;

• la partecipazione ai social network viene limi-tata, come dovrebbe essere, fino al supera-mento dei 14 anni;

• si evita di mantenere la connessione mentre sista studiando;

• si mettono in guardia i ragazzi dai pericoli e ci sirende disponibili a consigli e condivisioni di pro-blemi;

• si condivide quello che si fa su internet, esatta-mente come si discute di ciò che è accaduto ascuola;

• si responsabilizzano i figli a un uso consapevo-le di internet, spiegando loro che ciò che si faonline ha delle ricadute nella vita “reale”.

Tecnologie digitali e bambiniTecnologie digitali e bambini

Bibliografia essenziale1. Ferri P. Nativi digitali. Bruno Modadori, 2011.2. Council on Communications and Media, Brown A. Mediause by children younger than 2 years. Pediatrics 2011;128(5):1040-5.3. Nunez-Smith M, Wolf E, Huang HM, Emanuel DJ, GrossCP. Media and child and adolescent health: A Systematic Re-view. Washington, DC: Common Sense Media, 2008.4. Aydin D, Feychting M, Schüz J, et. al. Mobile phone useand brain tumors in children and adolescents: a multicentercase-control study. J Natl Cancer Inst 2011;103(16):1264-76.5. Gentzkow M, Shapiro M. Does television rot your brain?New evidence from the coleman study. University of Chicago,2006.6. Young K. Internet addiction: the emergence of a new clini-cal disorder. Cyberpsychology and Behaviour, Vol 1, No. 3,2009.7. Shonkoff JP, Phillips DA. From Neurons to Neighborhoods:the Science of Early Childhood Development. National Aca-demy of Sciences - National Research Council, WashinghtonDC, 2000.8. Eurispes e Telefono Azzurro. Indagine conoscitiva sullacondizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. www.az-zurro.it, 2012.9. Anderson D, Pempe T. Television and very young children.American Behavioral Scientist, 2005. 10. Pietropolli Charmet G. In: Ricotta Voza S. Inutile punire iragazzi. Il telefonino è la loro protesi. La Stampa 9, gennaio2015.

Sitografiawww.airc.it/prevenzione-del-tumore/tumore-e-cellulari.aspwww.kookoobooks.comwww.lse.ac.uk/media@lse/research/EUKidsOnline/Home.aspxwww.mamamo.itwww.milkbook.itwww.ministerodellasalute.itwww.savethechildren.itwww.sicurinrete.itwww.wildwebwoods.org/popup.php?lang=itwww.netchildrengomobile.eu

Altri articoli e testi possono essere richiesti al Centro per la Salute del Bambino - Onluse-mail: [email protected]

Si ringrazia la Regione Friuli Venezia Giulia e in particolare l’Ufficio del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenzaper il supporto dato al progetto “Usale, non farti usare!”

Al di là di tutte le raccomandazioni che ri-guardano l’utilizzo di questa o quella tec-nologia, vi è una indicazione di fondo checi sentiamo di dare a tutti i genitori, e agliinsegnanti. È importante ed è necessariosuscitare l’interesse, l’entusiasmo e l’a-more dei bambini per altre attività e di-mensioni della vita e delle relazioni, qualila lettura, la musica, il gioco, la scopertadella natura e dell’arte, l’attività fisica esportiva. Se al bambino sarà data l’op-portunità, fin da piccolo, di conoscere eapprezzare altre attività, saprà utilizzarele nuove tecnologie senza esserne so-praffatto. È questa la strada maestra diogni processo educativo e nello stessotempo il contesto necessario a rendereattuabili le diverse raccomandazioni checi siamo sentiti di dare.