44
LA CITTA’ VISTA DAI BAMBINI IN QUESTO NUMERO DISASTRO AMBIENTALE A CAMPO ASCOLANO ARDEA: NO ALLA CEMENTIFICAZIONE PAGINA 20 PAGINA 28 WWW.TEMPINUOVI.INFO L’INFORMAZIONE GRATUITA A POMEZIA E ARDEA LE NUOVE GENERAZIONI CI RACCONTANO... OTTOBRE 2012

Tempi Nuovi n. 14

Embed Size (px)

DESCRIPTION

L'informazione gratuita a Pomezia e Ardea

Citation preview

Page 1: Tempi Nuovi n. 14

LA CITTA’ VISTA DAI BAMBINIIN QUESTO NUMERO DISASTRO AMBIENTALE A CAMPO ASCOLANO ARDEA: NO ALLA CEMENTIFICAZIONE

PAGINA 20 PAGINA 28

WWW.TEMPINUOVI.INFO

L’INFORMAZIONE GRATUITA A POMEZIA E ARDEA

LE NUOVE GENERAZIONI CI RACCONTANO...

OTTOBRE 2012

Page 2: Tempi Nuovi n. 14
Page 3: Tempi Nuovi n. 14

EDITORIALE Ottobre 2012 03

uno sguardo diversoome ogni anno la prima campanellasuona e scoppiano le polemiche intornoalla scuola. Studenti in corteo, manife-stazioni e scioperi di docenti e personale

impiegato, tagli del governo centrale, carolibri. Ardea e Pomezia non sono da meno. E’cronaca di poche settimane fa la minacciadella società Innova, che ha in appalto il ser-vizio di mensa scolastica per il comune di Po-mezia, di non far partire il servizioregolarmente ma di consegnare cestini conpanini ai bambini. Pericolo scongiurato da unaccordo in extremis con il dirigente ai servizifinanziari che ha sbloccato alla società 250mila euro subito, somma irrisoria rispetto ai6 milioni di euro di debiti che l’ente pometinoha nei confronti di Innova. Ed è ancora cro-naca il caso radon nel plesso di Santa Pa-lomba, chiuso per i lavori di mitigazione delgas (che superava i limiti imposti dalla legge)a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, con cin-que classi elementari trasferite tra via Cincin-nato e Santa Procula, e tutti i disagi, legatisoprattutto al trasporto, che ne sono conse-guiti. E ancora Ardea, con le solite carenze distruttura (niente asili comunali né scuole su-periori) che ha inaugurato l’anno scolasticocon il blocco dei contributi alla didattica perle scuole paritarie, mettendo nei guai quei ge-nitori che avevano scelto gli istituti convenzio-nati e scatenando le polemichedell’opposizione. C’è tutto questo da noi, maci sono soprattutto gli studenti, quei bambiniper cui la scuola è il primo lavoro e in cui ini-ziano a formare la propria istruzione, la pro-pria cultura, il

proprio senso civico. E’ a loro che abbiamo vo-luto dare spazio e voce, è a loro, studenti dellescuole elementari del territorio, che abbiamochiesto di descriverci la città, la quotidianità,le bellezze e le bruttezze dei luoghi in cui vi-vono. Lo hanno fatto come gli è venuto me-glio, chi con un disegno, chi con unpensierino, chi con una poesia. Sono paginecolorate quelle della copertina di questo nu-mero, perché i bambini vivono di fantasia e vi-vacità, ma sono anche pagine che ci mettono– tutti – di fronte ad una verità vera: i bam-bini vedono, sentono e odorano la loro città, ibambini vedono quello che vediamo noigrandi e anche di più. Vogliono più verde, vo-gliono più spazi in cui giocare e divertirsi, nonvogliono cartacce e immondizia in giro. Dise-gnano il fumo nero che esce dalle fabbriche, igrandi funghi dell’acqua potabile, le automo-bili nel traffico, eppure non sanno ancoracos’è lo sviluppo industriale di un territo-rio, non conoscono la differenza traacqua pubblica e privatizzazione diun servizio, non sanno che significaecologia e mobilità sosteni-bile. Eppure intuisconoquando le cose vannoe quando no, sonoentusiasti dei giar-dini con i giochi e

della piazza piena di verde, amano la loro cittàcome si ama la mamma, perché c’è, sempre.Però le mamme si prendono cura dei loro pic-coli, mentre le amministrazioni cittadine nonsempre lo fanno. Pochi asili, pochi spazi a lorodedicati, pochi soldi investiti nella loro cre-scita. Basti pensare che le uniche iniziative ex-trascolastiche dedicate ai più piccoli vengonodalle associazioni culturali che però non sonosostenute proprio da chi dovrebbe incenti-varle, vale a dire gli amministratori pubblici,troppo impegnati a far quadrare i conti, ma-gari tagliando proprio le risorse necessarie aprendersi cura dei più piccoli. E allora un con-siglio ai politici di casa nostra: abbassatevi,mettevi all’altezza dei bambini, ascoltatequello che dicono e cercate dei vedere la cittàcon i loro occhi, il loro è uno sguardo pulito.

MARTINA PARISI

Page 4: Tempi Nuovi n. 14

04 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoCOPERTINA Pomezia/Ardea

Ibambini hanno le idee molto chiare quando si chiede loro checosa gli piace e cosa no, per questo siamo andati a raccoglierele opinioni, le speranze e i desideri che hanno rispetto a Po-mezia, la città in cui vivono o nella quale comunque passano

molto tempo, quantomeno per andare a scuola. Grazie alla di-sponibilità della Direttrice scolastica Ornella Camillo e dellemaestre Fiorenza, Annamaria e Antonella, abbiamo potuto pas-sare una mattinata molto piacevole insieme agli alunni della VC della scuola elementare “Trilussa” di Pomezia e, con il loroaiuto, siamo riusciti a tracciare una piccola mappa di ciò che Po-mezia ha fatto – o dovrà impegnarsi a realizzare – per renderela città davvero a misura di bambino. Quello che è stato evidentefin da subito è che i bambini apprezzano tantissimo l'arte, il ri-spetto per la natura e l’ordine, non a caso piazza Indipendenza(soprattutto dopo il restyling), il museo di Pratica di Mare e igiardini detti “di Padre Pio” sono risultati di gran lunga i luoghipiù graditi e i più gettonati per passare il pomeriggio insieme amamma e papà. Se questo è quello che piace, molto interessantiseppur nella loro semplicità sono state le risposte che i bambinici hanno dato quando abbiamo chiesto loro che cosa vorrebbero,che fosse diverso o che manca, nella loro città: “mi piacerebberopiù posti dove passeggiare nel verde” dice Francesca, mentreGiorgio vorrebbe “un posto dove andare a giocare a calcio”; unaltro preferirebbe poter andare in bicicletta invece che doverusare sempre l'automobile e c'è chi, invece, si lamenta delle car-tacce per terra perché vorrebbe una città un po’ più pulita – e,forse, adulti più educati. Le proposte e le idee sono state davverotante ed originali ma, quello che emerge nel complesso, è il bi-sogno che sentono di stare con gli altri, di sentirsi liberi e giocarein spazi sicuri che – sono proprio i bambini a farlo notare – in

a Misura di BaMBino

MASSIMILIANO

sCuoLa eLeMenTare TriLussa

città scarseggiano. Per rimediare a questa mancanza si fa tanto sport,ci si iscrive ai boy scout e si frequentano corsi di canto, ballo e teatro– in questo campo il ruolo della scuola e delle associazioni si rivela fon-damentale – ma, come accade alla stragrande maggioranza di loro,spesso l'unica soluzione è quella di restare chiusi in casa e passare iltempo tra videogiochi ed internet, anche se fuori splende il sole e ma-gari sarebbe più divertente uscire a giocare: “Io sto tante ore ai video-giochi – confessa Andrea – però, se sotto casa mia ci fosse un pratodove posso giocare a rugby con i miei amici, sicuramente li userei dimeno”. Del resto si sa che i bambini sono più felici quanto più possonoscatenarsi liberamente con i loro coetanei e, a conti fatti, è proprio que-sto quello di cui ci hanno fatto capire di sentire il bisogno: di spazio.Di un po' di spazio tra gli impegni dei genitori, dei fratelli e delle sorellema, soprattutto, di riappropriarsi del loro spazio in città, grazie ad unapolitica lungimirante che consideri di più i loro bisogni nel pianificarelo sviluppo del territorio e che tenga a mente che, un bambino feliceoggi, sarà probabilmente un cittadino soddisfatto domani. TN

Le idee, i desideri,Le ProPosTe

Mi piacerebbe un posto doveandare a giocare a calcio

GIORGIO

Vorrei che la gente buttassemeno carte per terra così lacittà sarebbe più pulita

GIADA

“ “

GIORGIA

di MARTINA ZANCHI

Page 5: Tempi Nuovi n. 14

COPERTINA Ottobre 2012Pomezia/Ardea 05

Decentramento, crescente urbanizzazione, assenza di aree dedi-cate: la città è un nemico per i bambini? Forse, ma c'è chi hadetto no e ha aderito a un progetto promosso dall'Unicef. “Co-struire una Città amica delle bambine e dei bambini” recita ildocumento consultabile sul sito dell'organizzazione, “significa

realizzare un processo di attuazione della Convenzione sui diritti del-l’infanzia a opera del governo locale. La finalità è di migliorare ora lavita dei bambini, riconoscendo e realizzando i loro diritti, e quindi ditrasformarla per costruire comunità migliori oggi e in futuro”. Eral'anno 2004 quando l'Unicef stilò i nove punti del manifesto che vedecome parole chiave ascolto, partecipazione e protezione. Da allora è

iniziato un difficile percorso a cui hanno aderito diversi quartieri, co-muni, città e Stati. Difficile, come nello stesso documento viene detto,perché i bambini e le bambine non votano: inserirli nell'agenda poli-tica è dunque una sfida. Un passo decisivo è stata la Dichiarazione diRotterdam sulle Città amiche dei bambini in Europa (novembre2008), che ha favorito lo sviluppo dell'European Network of ChildFriendly Cities, di cui l'Italia fa parte insieme a altre undici nazioni eu-ropee (Olanda, Belgio, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Grecia,Francia, Turchia e Gran Bretagna). L'associazione promuove dal 2008,con cadenza biennale, la Child in the city, una conferenza per discutereil rilancio dei più giovani. Per esempio, a Stoccolma bambini e adole-scenti hanno contribuito a ridisegnare la politica dei trasporti pubbliciurbani, fornendo suggerimenti innovativi sulla viabilità, i limiti di ve-locità e spazi verdi. Un elemento che ha contraddistinto il percorsoverso una città più a misura di bambino, è stata l'attenzione delle sin-gole amministrazioni nei confronti dell'ambiente. In Olanda, a Am-sterdam (e da qualche anno anche in Italia), lunga è la tradizione degliorti scolastici, mentre a Utrecht sono stati introdotti corsi specifici al-l’interno dei programmi scolastici per l’uso della bici e l’orientamentoin città. Secondo un’indagine di Legambiente, “Ecosistema bimbo”, di-verse sono le iniziative che si stanno diffondendo in tutto il territorionazionale. Si va dalle agevolazioni attivate a Bologna e Vercelli per chisi muove con mezzi pubblici, all’ordinanza del sindaco di Bolzano chevieta ai veicoli a motore di trovarsi nei pressi delle uscite delle scuolequindici minuti prima e quindici minuti dopo il suono della campa-nella. Tra le buone pratiche, l’attivazione di Pedibus e Bicibus: “auto-veicoli” umani tramite i quali i bambini possono spostarsi da casa ascuola e viceversa a piedi, senza essere accompagnati dai genitori, macomunque seguiti e protetti da volontari. E dopo l’approvazione delprogetto presentato per il P.L.U.S. - Piani Locali Urbani di Sviluppo,probabilmente anche Pomezia avrà il suo Pedibus: un piccolo inizioper rendere grande la nostra città. TN

di CECILIA PRATI

IRENE

ALESSIO

Io vado spesso alla pistaciclabile, però mi piacerebbeusare la bici più spessoal posto della macchina

LIVIO

“ “

Mi è piaciuta tantissimola Notte Bianca, c'era tanta musicae tanta gente per strada

STEFANO

“ “

dove i diriTTi deLL’infanzia sonoaL CenTro deLL’agenda PoLiTiCa

Page 6: Tempi Nuovi n. 14

06 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoCOPERTINA Pomezia/Ardea

Già in piena attività il Preside Coluzzi e i128 insegnanti del suo circolo. Con le sue75 classi, che accolgono ogni giorno piùdi 1600 alunni, l’Istituto Orazio è per di-

mensione e qualità un riferimento del territo-rio.Preside Coluzzi, partenza in presa di-retta anche quest’anno? Come sempre, grazie al lavoro degli inse-gnanti, dello staff e del personale tecnico e au-siliario. E’ solo con il lavoro e lacollaborazione di tutti che è possibile garan-tire un ambiente didattico efficace. 2013. Riorganizzazione e spending re-view. Com’è andata?Il Ministero, per ottimizzare, ha riorganizzatol’assetto del distretto da 7 a 5 circoli, concen-trando nelle strutture esistenti studenti e in-segnanti. Questo ha comportato qualchespostamento che siamo riusciti a fare senzastravolgimenti. Anche la spending review hainciso sull’organico, soprattutto del personaleausiliario. Gestendo diversi plessi, seguendosolo le tabelle del Ministero, potrei trovarmicon qualche sede sguarnita. Gli organici, in-fatti, sono indicizzati sul numero degli alunnie poi corretti con dei coefficienti per il numerodei plessi. Nel nostro circolo, la numerositàdei plessi rende difficile la distribuzione delpersonale di vigilanza. L’ideale sarebbe averedelle strutture correttamente dimensionateper gli indici demografici e posizionate doveoccorre. Non essendo totalmente così, anchequest’anno, per il corretto svolgimento deicorsi, abbiamo dovuto spostare alcune classicreando qualche malumore, poiché è difficilespiegare ai genitori che queste scelte sono det-tate da motivazioni precise, frutto anche di

vincoli che ci vengono imposti.Vincoli ministeriali o locali?L’edilizia scolastica è vincolata dalle risorse dicui il Comune dispone e dalle scelte urbani-stiche che attua. Tengo a precisare che il Co-mune basa il piano di edilizia scolastica sufondi regionali, con ciò che ne consegue. Adesempio, la nuova scuola di Piazza Aldo Moro

avrebbe dovuto avere da progetto altre 20aule, oltre alle 15 già edificate. Lo stralcio a li-vello regionale di 1.800.000 euro ha messo ilComune nella condizione di non poterle rea-lizzare, dopo averle già commissionate alladitta appaltatrice. Come conseguenza, nonsolo la scuola non ha ricevuto le aule, mal’Ente ha dovuto anche pagare una penale,credo, di circa 400.000 euro alla società ap-paltatrice.Questi fatti hanno inciso con i rapporticon il Comune?No, anzi, devo dire che questo Comune indi-pendentemente da chi lo guida si è sempre di-mostrato pronto e attento, nei limiti dellerisorse disponibili, alle nostre esigenze. Oltreagli Assessori che si sono succeduti nell’inca-rico, soprattutto l’Ufficio tecnico si è sempredimostrato particolarmente sensibile e attentoalle nostre richieste, anche non ordinarie,come nel caso di manutenzioni straordinarieo per la sicurezza degli alunni. Territorio e scenari futuri:La nostra capacità di assorbimento per Pome-zia e Torvajanica ha quasi raggiunto il limite.Qualora dovessimo subire un po’ di pressione

demografica, ad esempio da parte di alcuniquartieri di Ardea, potremmo essere costrettia non accettare tutte le iscrizioni, istituendograduatorie d’accesso o, una volta esauriti iposti, essendo scuola dell’obbligo, a convo-gliare le famiglie verso scuole in comuni limi-trofi.Scuola e Comunità, obiettivo rag-giunto?Questa scuola ha sempre raggiunto ottimi tra-guardi e riconoscimenti curriculari ma la suavera eccellenza è la sua apertura verso la co-munità. Sono tante le attività che ospitiamotanto che, spesso, la scuola resta aperta finoalle 20. Corsi di musica, sportivi, artistici , dipronto soccorso, di informatizzazione per laterza età e altri. Credo che questo sia il verovalore aggiunto alle attività d’istituto svolte.La nostra scuola è diventata un punto di ag-gregazione sociale, riconosciuto e vissuto dairagazzi, dal quartiere, dalla città, grazie atante associazioni o artisti che, attraverso lanostra struttura e l’utilizzo dei nostri spazi,rafforzano la centralità e il nostro ruolo all’in-terno di questa comunità. Direi, obiettivo rag-giunto. TN

iL Presidedi ANTONELLO SERANI

GIULIA

128 insegnanTi75 CLassi 1600 aLunni

Manca il verdeperché è tuttoinquinato“ “

SAMUEL

sCuoLa Media orazio

Page 7: Tempi Nuovi n. 14

COPERTINA Ottobre 2012Pomezia/Ardea 07

L’anno scolastico riparte con rincari e au-menti che colpiscono i già martellati bi-lanci delle famiglie italiane. Nonostante iproclami dei precedenti governi (gli ebook

e le scuole digitalizzate della Gelmini, ndr)anche quest’anno si assiste al consueto au-mento del costo dei libri e dei materiali di car-toleria, zainetti, diari e quant’altroconsiderato necessario per frequentare con di-ligenza e profitto le lezioni.Era il 2008, quando Mariastella Gelmini isti-tuiva l’accordo con l’AIE (Associazione Ita-liana Editori) per “mantenere l’incremento delprezzo dei libri di testo sotto il tetto dell’infla-zione” e per “favorire la diffusione dei libri ditesto in forma mista, cartacea e digitale”.Dopo qualche anno, i risultati di ciò sono soloin parte visibili: l’indicizzazione al tasso d’in-flazione e la sorveglianza sullo sforamento deltetto di spesa, mentre per la parte digitale lasituazione non è significativamente variata.Le critiche per il caro-libri sono piovute damolte associazioni di consumatori anche sul-l’attuale Ministro Francesco Profumo che hadecretato un aumento dei tetti di spesa dai 2ai 6 euro a seconda dell'istituto, in linea con iltasso d’inflazione programmata 2012 (1,5%),limite che per gli istituti secondari è stato pos-sibile estendere sino a un massimo di spesa

aggiuntivo del 10%, dietro responsabilità delconsiglio d’Istituto. Nel caso dei licei classici(l’istituto che resta in assoluto il più caro) ilcosto dei libri, ad esempio per il III anno, èpassato da 376 a 382 euro al netto delle indi-cizzazioni che, qualora applicate, portano taleammontare sopra i 400 euro.Una riflessione dovuta è che questa scuolaresta cara. Nonostante le promesse di ridu-zione fatte dal Ministero (si parlava di unmeno 30% nell’arco di un triennio) il costo deilibri continua ad aumentare anche perché seun bene è in partenza costoso a poco serve unasua bassa indicizzazione poiché, comunque,resta caro. Dalle tabelle ministeriali appareevidente quanto costi un quinquennio per unIstituto tecnico o un liceo, più di mille euro.Ecco perché i libri usati, per alcune famiglie,sono un obbligo e non una scelta di ripiegoanche se, a volte, proprio per indicazione dialcuni docenti amanti delle sottolineature acolpi di evidenziatore, alla fine questi libri di-ventano inservibili dopo appena un anno; ca-pitale buttato per chi li ha comprati eoccasione perduta per che ne potrebbe ancorafruire. Mi piace ricordare che, una volta, glistudenti venivano sorvegliati anche per comecustodivano i libri, ma quella era un’altrascuola. Ora siamo nel futuro usa e getta, anzi

compra e getta. A proposito di futuro, dal-l’anno scolastico 2012/2013 le scuole italianesono tenute ad adottare esclusivamente libridi testo in formato misto, ovvero interamentescaricabili da internet. Questo vorrebbe direche, per qualche materia, gli studenti potreb-bero adottare la prassi di scaricare da internetsolo quella parte di testo effettivamente adot-tata come programma dal docente, anzichécomprare libri di 150 pagine per studiarnesolo 50, con evidente risparmio. Ma anchequesta prassi non sembra destinata a riscuo-tere molto successo, né da parte dei ragazzi néda parte degli insegnanti.Una nota di colore finale è che da analisi delCODACONS e della Federconsumatori, per ilcorredo e il materiale di cancelleria la spesa2012 supererebbe i 400 euro (+6% rispetto al2011), grazie soprattutto al costo degli zaini,trolley, astucci, etc. Praticamente, si spende-rebbe più di corredo che di didattica, ancheperché tutto deve essere, preferibilmente, grif-fato e alla moda. Alla fine, gli immancabilicosti per l’assicurazione obbligatoria, librettoassenze e contributo volontario, diventanocosì piccoli che quasi scompaiono nel mucchiodi euro già spesi, così come quei fastidiosicosti per carta igienica, fotocopie e acqua chei genitori dei piccoli alunni degli asili e dellescuole elementari dovranno anche quest’annosborsare. TN

i anno: 320 €ii anno: 223 €iii anno: 320 €iv anno: 288 €v anno: 310 €

i Media: 294 €ii Media: 117 €iii Media: 132 €

i eLeMenTare: 19,15 €ii eLeMenTare: 18,75 €iii eLeMenTare: 26,0 €iv eLeMenTare: 41,25 €v eLeMenTare: 42,05 €

sPesa annuaLe Per L'aCquisTo dei LiBri

Caro sCuoLaauMenTi e rinCari aCCoLgono gLi sTudenTi aL rienTro

Mi piace la nuovaaiuola in piazza,dove c'è scrittoCittà di Pomezia

ANDREA

“ “

di ANTONELLO SERANI

Page 8: Tempi Nuovi n. 14

08 Ottobre 2012www.tempinuovi.info

Pochi istituti scolastici, prefabbricati a tentare di coprire l’emergenza e l’im-possibilità di coprire la richiesta di una popolazione, quella di Ardea, cre-sciuta in maniera esplosiva negli ultimi anni. Ne parliamo con MassimilianoGobbi, assessore alla Pubblica Istruzione. L’anno scorso avevamo evi-

denziato la situazione destrutturata dell’offerta formativa di Ardea.Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?Premettendo che la mia prima nomina risale a metà 2009 come Assessore ai Ser-vizi Sociali, delega alla quale si sono successivamente aggiunte, nel maggio 2012,anche quelle alla Persona e Cultura, devo confermare che, stante lo stato di fattopre-esistente e non essendo intervenute variazioni nella situazione dell’ediliziascolastica, la situazione dell’offerta formativa non ha subito, purtroppo, ancoramodifiche. Il mio impegno si è concentrato sulla manutenzione e messa in sicu-rezza dei plessi esistenti, per consentire alle scuole di dare continuità ai pro-grammi in atto.Tra i principali interrogativi che assillano le giovani coppie di Ardeac’è la conferma delle convenzioni per le scuole materne paritarie.Come amministrazione ci siamo fatti carico di dare un segnale di un riscontrotangibile a questa esigenza, approntando una delibera con una proposta di con-venzione con scuole paritarie, che verrà approvata all’interno del consiglio co-munale, proprio riguardante il rinnovo delle convenzioni con i tre asili esistenti.Delibera e convenzioni. In una situazione di crisi cosa significa equanto costa al comune il rinnovo di queste convenzioni?Il significato è chiaro. Ardea dispone, a oggi, di poche strutture comunali per mo-tivi che vanno ricercati nell’assoluta mancanza di pianificazione ergonomica delterritorio nell’arco degli ultimi trent’anni. Ciò detto, per qualsiasi amministra-zione il soddisfacimento di quest’istanza civica resta un requisito di base nel rap-porto con i cittadini. L’unica strada per il momento percorribile è quella diconvenzionarsi con delle scuole paritarie che, a titolo oneroso, ci aiutino a renderedisponibile tale servizio. Per il costo annuale, parliamo di circa 340.000euro che,

COPERTINA Pomezia/Ardea

POMEZIA LA NOSTRA CITTÀ,

DOVE UN TEMPO VIVEVAMO IN SERENITÀ

MA ORMAI QUEI TEMPI SON PASSATI

E DALLA GENTE DIMENTICATI.

UN TEMPO LE AUTO ERANO SILENZIOSE

E ADESSO UN SACCO RUMOROSE,

UN TEMPO LE STRADE

ERANO ASFALTATE

E ADESSO TUTTE ROVINATE.

MA VI ACCORGETE DI QUANTE

COSE SONO CAMBIATE?

E IO NON VOGLIO CHE

SIANO DIMENTICATE

MA SE VOI INIZIATE

AD AGGIUSTARE LA CITTÀ

SONO SICURA

CHE MIGLIORERÀ.

GRETA MASSARO8 ANNI

senza sCuoLe

MARTINA

POMEZIA SPEROCHE CAMBIERÀ

ad ardea anno doPo annoLa siTuazione resTa CriTiCa

con l’impegno dell’amministrazione, siamo riusciti a in-dividuare in una situazione economica e amministrativadifficile, dati gli obblighi imposti dal patto di stabilità. Col-legata a questa cifra, abbiamo inoltre preparato un emen-damento di ulteriori 150.000 euro che serviranno adabbattere parte del costo delle rette scolastiche a caricodelle famiglie. Un impegno totale, quindi, di quasi500.000 euro.Con queste cifre, qualche cittadino potrebbe chie-dersi se non sarebbe sbagliato incominciare a rea-lizzare strutture comunali…Sarebbe auspicabile, questo però è un settore in cui do-vrebbe essere il collega all’Urbanistica (Fulvio Cochi, ndr)a dover dire la sua. Ci sono diversi progetti, già pronti, perrealizzare nuove strutture nei prossimi anni, attraversoformule di project financing, che verranno comunicati abreve. Da qui al prossimo anno, ci saranno nuove strut-ture.Restiamo nel futuro. Cosa vorrebbe realizzare, aparte nidi e materne comunali?Mi piacerebbe chiudere l’altro estremo mancante all’of-ferta formativa. Realizzare almeno una scuola secondariaad Ardea. Non una copia o un duplicato delle scuole chegià esistono nei dintorni ma un istituto che sia collegatoper vocazione allo sviluppo del nostro territorio e alle suerisorse, ancora poco sfruttate. Credo che una scuola se-condaria di tipo turistico-alberghiero potrebbe essere lascelta più lungimirante per un territorio che dovrà guar-dare verso nuovi modelli di sviluppo. TN

di ANTONELLO SERANI

Page 9: Tempi Nuovi n. 14
Page 10: Tempi Nuovi n. 14

L’amministrazione comunale di Pomezia sitrova sul baratro. Una crisi politica latente,con dissidi e lotte intestine che vanno

avanti sin dal giorno successivo alla vittoriaelettorale dello scorso anno, che è esplosa amargine del consiglio comunale del 2 ottobrecon un colpo di coda del sindaco Enrico DeFusco, che ha portato a galla tutti i problemiazzerando la giunta (gli assessori rimangonoin carica ma senza deleghe) e avviando unafase di verifica politica. Il primo cittadino nonavrebbe gradito la divisione tra i banchi dellamaggioranza sul reintegro del consigliere An-tonini, con il Pd fuori dall’aula e i consiglieridell’Italia dei Valori dentro. Ma alla base c’èlo scontro quotidiano tra consiglieri e asses-sori, con tensioni e divisioni che hanno spintoil sindaco ad azzerare tutto per tentare una ri-partenza su basi diverse. La conferma sta anche nelle dichiarazioni ri-lasciate da De Fusco. “Un atto politico neces-sario per fare chiarezza all’interno dellamaggioranza – ha detto - dopo quanto acca-duto in consiglio comunale relativamente adun argomento delicato che ha visto consigliericomunali dividersi e scontrarsi, a mio avvisoimmotivatamente poiché ognuno ha diritto asvolgere il proprio compito in democrazia esecondo coscienza. Se poi ciò viene utilizzato,in sede di riunione di maggioranza, per tirarefuori argomenti non in discussione all’ordinedel giorno, argomenti che non fanno che ac-centuare ancor di più le liti interne tra consi-

glieri comunali che ormai quotidianamente simuovono uno contro l’altro, diventa necessa-ria la verifica della tenuta di suddetta maggio-ranza”. Il sindaco parla direttamente deidelegati di giunta. “Oltre ad essere un atto po-litico necessario, la revoca è anche un segnaleche deve inevitabilmente giungere a quegli as-sessori che, piuttosto che adoperarsi per por-tare avanti argomenti necessari a darerisposte concrete, si fanno condizionare dai

singoli consiglieri comunali che ne impedi-scono il normale svolgimento dell’attività.Tutto ciò non è permesso perché i cittadini siaspettano quelle risposte che diventa ognigiorno più difficile dare e che necessitereb-bero di coesione all’interno di una maggio-ranza”. Queste le parole, dietro le quali comincia aformarsi un nuovo quadro politico che po-trebbe dare una maggioranza diversa da qui a

qualche giorno. A sostenere l’amministrazionepotrebbe arrivare l’Udc (che ha convocato intutta fretta un congresso locale per l’11 otto-bre), forse a scapito proprio dell’Italia dei Va-lori, con la quale ormai i rapporti sono ai ferricorti.E intanto però una giunta senza deleghe hadato il via libera all’adozione del bilancio diprevisione 2012. Si tratta del primo passaggionell’iter di approvazione di quella che rappre-senta la manovra economica comunale ed ilprincipale atto politico di un’amministra-zione. E proprio per questo lascia stupore ilfatto che a dare il primo via libera sia statauna squadra di assessori ai quali De Fusco harevocato, solo pochi giorni fa, tutte le delegheper avviare una fase di verifica politica.A spingere verso questa soluzione le necessitàtemporali: il bilancio infatti deve essere ap-provato entro il mese di ottobre, secondoquanto stabilito dal governo, e sempre entroil 31 ottobre devono essere approvate le mo-difiche all’Imu, l’imposta municipale unica

che ormai rappresenta la principale fonte digettito per l’ente locale. Le novità su questoversante sono rappresentate dalle nuove ali-quote adottate ieri, che però prima di esseredefinite dovranno essere approvate dal consi-glio comunale. L’Imu sulla prima casa rimarràinvariata, questa la buona notizia, allo 0,4 percento. A subire modifiche sostanziose è invecel’imposta sulla seconda casa, che passeràall’1,6 per cento. TN STEFANO MENGOZZI

“In politica come in amorei saggi non fanno conquiste”

nicolas de Chamfort

10

POLITICAOttobre 2012

www.tempinuovi.info

IL SINDACO DE FUSCO: “Mettere fine ai personalismidi consiglieri e assessori”“. E in maggioranza potrebbearrivare l’Udc}

Pomezia

CRUCIANI TOCE MANISCALCODEL BUONO CENACCHI PERRONE TINTINAGO

seTTe assessori in CerCa di deLega

Liti e veleni, de fusco avvia la verifica politica

Page 11: Tempi Nuovi n. 14

POLITICA Ottobre 2012Pomezia 11

Ha atteso che la discussione sulla legittimitàdel suo rientro in aula consiliare si conclu-desse, si è seduto sugli scranni dell’oppo-

sizione e ha comunicato la scelta di aderire algruppo misto. Poi dal microfono ha ripercorsotutta la vicenda giudiziaria che lo ha riguar-dato, a partire dal pregresso del 2001, dichia-randosi innocente e attaccando lamaggioranza e alcuni suoi esponenti in parti-colare (i consiglieri Pd Battistelli e Mesturini)senza troppi giri di parole. E proprio Mestu-rini prima del reintegro aveva avuto paroledurissime sulla situazione, chiedendo ai con-siglieri di abbandonare l’aula per una nuovaverifica in Prefettura: “La vera discussione alcentro del Consiglio – ha detto Mesturini - èquella della richiesta di reintegro del sig. An-tonini dopo le note vicende che ne hanno de-terminato la sospensione dal ruolo diconsigliere. Come consigliere del Pd rimango

sorpreso che gli eletti di Grillo e IDV non ab-biano toccato l’argomento, nonostante fac-ciano parte di movimenti che criticanoduramente la presenza dei rinviati a giudizionelle assemblee elettive”. Uno spettacolo,quello a cui i cittadini hanno assistito in con-siglio, che ha lasciato sgomenta Anna Mirar-chi, segretaria del Prc pometino: “La sedeistituzionale è stata svilita e mortificata – hadichiarato - Non vogliamo entrare nel meritoperché siamo convinti che la legge vada rispet-tata e quindi se il Prefetto chiede al consigliocomunale di reintegrare il consigliere, seppur

indagato, questo vada fatto. Quello che è ve-nuto meno è la serietà, il rispetto, l’opportu-nità e l’etica, termini a noi cari ma che unabuona parte della politica ha smarrito”. Durala reazione anche dei Riformisti del Pd: “Se silascia intendere che il reintegro del consigliereAntonini passa da una volontà dei consiglieri,non si tiene conto delle implicazioni che taleatto produce tra la cittadinanza, preoccupataall’idea che il consiglio pometino possa, pervolontà propria, reintegrare un soggetto cheancora non ha chiuso i conti con la giustizia”.

TN S.M.

Torna anTonini, è PoLeMiCaIl reintegro del consigliere ha scatenato una bagarre e provocato dure contestazioni

La Pomezia Servizi spa, l’azienda a totale ca-pitale pubblico del comune che si occupadei servizi sanitari, assistenziali e dei ser-

vizi di manutenzione, tornerà ad essereun’azienda sanitaria socio-assistenziale. Unritorno al passato (cioè al 2003, prima che na-scesse la società per azioni) che sembra profi-larsi all’orizzonte, dettato dalle necessità dilegge e di bilancio. L’amministrazione comunale di Pomezia giàda qualche settimana è infatti al lavoro percercare di dare vita ad una nuova società chedovrà prendere in carico le attività ed i lavo-

ratori che si occupano proprio dell’assistenzadomiciliare e della gestione delle cinque far-macie comunali. La necessità, come detto, ar-riva dagli ultimi provvedimenti di legge, chedal primo gennaio 2013 vieteranno gli affida-menti “in house” (come è il caso dei rapportitra comune e Pomezia Servizi) per ciò che ri-guarda i servizi di manutenzione e cura delverde e di riscossione tributaria (che la societàeffettua nel caso della Tosap). Gli unici “rami” d’azienda che potranno re-stare nella gestione pubblica dovrebberoquindi essere trasferiti nella nuova società,

che ovviamente continuerà ad essere a totalecapitale pubblico.L’unico dubbio sulle scelte che dovrà com-piere l’amministrazione comunale riguarda ilfuturo della Pomezia Servizi stessa e dei lavo-ratori (quasi un centinaio) che si occupanodella manutenzione e sulla situazione finan-ziaria della società, oggi fortemente indebitataa causa dei mancati versamenti da parte delcomune. Un “nodo” complicato che la giuntaDe Fusco dovrà risolvere per evitare di incor-rere in nuovi problemi e agitazioni.

TN ENRICO MICELI

Pomezia servizicambia L’azienda a capitale pubblico tornerà ad

essere una sanitaria socio-assistenziale

Page 12: Tempi Nuovi n. 14

12www.tempinuovi.infoPOLITICA Ardea

Crolla il municipio di Ardea (nei giorni scorsiè stato messo in sicurezza per alcuni cedi-menti non strutturali) e crolla pure l’ammi-

nistrazione. Forse è troppo, ma la situazionepolitica interna al centrodestra è a dir poco cri-tica. La giunta Di Fiori è uscita male dall’ultimoconsiglio comunale, con quattro consiglieri dimaggioranza che si sono uniti agli esponentidell’opposizione prima per votare la mozioneche ha sospeso il contratto per gli accertamenticon l’Aipa e poi per far cadere il numero legaledell’assise. Il bilancio di previsione 2012, cheera all’ordine del giorno, non è stato approvatoe con esso anche tutte le delibere annesse.

IL CASO AIPAAd essere approvata è stata la mozione che so-spende in autotutela la convenzione per gli ac-certamenti tributari e la riscossione coatta,affidati con contratto tra aprile e maggio scorsialla ditta Aipa di Milano. In tempi in cui ancorafa parlare di sé il caso A.Ser-Tributi Italia (neparliamo anche in questo numero del gior-nale), una scelta forse poco opportuna. Un con-tratto firmato nel silenzio generale ma cheappena venuto allo scoperto ha provocato nonpochi rumori. A tirar fuori la questione gliesponenti della minoranza di centrosinistra edil consigliere di maggioranza Luca Fanco, pro-motore anche della mozione approvata venerdìin consiglio comunale. Tra i punti più discussile spettanze dovute alla società che esegue gliaccertamenti (18,8 per cento di agio sull’incas-sato, più l’8 per cento se si procede con recu-pero coatto) ma soprattutto le modalità con lequali dovrebbero essere incassate le somme.L’azienda Aipa infatti avrebbe dovuto aprire uf-fici sul territorio e incassare direttamente l’in-tera somma accertata, su conti correntidedicati (come si legge sul contratto), e poi gi-

rare quotidianamente le somme al comunedi Ardea.

LA BUFERA POLITICARapporti tesi, come detto, e soprattutto al-l’orizzonte il timer del 31 ottobre, data entrola quale dovrà essere approvato – senza piùrinvii – il bilancio. Al momento i quattroconsiglieri di maggioranza (Fanco, Quar-tuccio, Montesi e Iacoangeli) non sembranodisposti a fare passi indietro rispetto alleprese di posizione degli ultimi giorni. Lascorsa settimana hanno protocollato unalettera chiara con la quale hanno chiesto lostop delle attività politiche e amministrativeper un chiarimento sui programmi di go-verno. La risposta, decisa dal sindaco inpersona, è stata l’approvazione in giuntadella delibera che aumenta le spese per lagestione della raccolta differenziata e poi laconvocazione del consiglio comunale, du-rante la quale però il centrodestra ha mo-strato alla cittadinanza tutte le fragilità chelo attraversano.

TN STEFANO MENGOZZI

Mauro Porcelli, presidente della associa-zione Civiltà di Ardea, lancia una gridodall’arme sulla gestione amministrativa

della attuale classe politica locale. “L’ultimo atto consumatosi nel Consiglio co-munale dello scorso 28 settembre – affermaPorcelli riferendosi alle grane politiche e am-ministrative - impone profonde riflessionied un appello alle istituzioni affinchè inter-vengano per salvare il salvabile e ristabilirela giustizia sociale del territorio. Un bilanciocomunale con taglio orizzontale sui sussidialle rette per gli asili nido, gettando perstrada centinaia di bimbi, colpevoli soltantodi vivere nel posto sbagliato al momento sba-gliato. Tutto questo – attacca - mentre nelPalazzo, con determine e affidamenti diretti,senza affidamento di gara in appalto, sonostati affidati nel solo 2010 lavori per oltre450.000 euro “sempre alla stessa ditta”, al-meno per quanto ci consta”. Ma Porcelli rin-cara la dose attaccando la giunta ed ilsindaco. “Siamo amministrati da un sindaco,Luca Di Fiori, ed altri amministratori sotto-posti a procedimento penale presso il Tribu-nale di Velletri per reati associativigravissimi, tra i quali il peculato. Facciamoappello a tutte le forze pulite che siedono ilConsiglio comunale – conclude - affinchèfacciano valere i diritti dei cittadini, votandoin Consiglio la costituzione di parte civile sututte quelle richieste di rinvio a giudizio cheriguardano il sindaco Di Fiori e gli altri sog-getti sodali nelle ipotesi di reato ai dannidella comunità”. TN GIAMPAOLO PALMA

Più giustiziasocialePorcelli contro i tagliai sussidi per le rettedegli asili nido

Ottobre 2012

Equilibrio precario In consiglio comunale il bilancio di previsione non passaed emergono tutte le difficoltà del centrodestra rutulo

Page 13: Tempi Nuovi n. 14

La vicenda dell’Uso Civico è ormai giunta al capolinea e a chi com-pete definire l’alienazione alle migliaia di famiglie ed attività chevi insistono spetta il compito di decidere al più presto. Il Governo,pertanto, dovrebbe legiferare e semplicemente indicare le lineeguida per mezzo dei Comuni – tramite titolarità e atti – alle migliaiadi persone vi risiedono. L’argomento riveste una importanza strate-gica perché le migliaia di persone che risiedono sull’uso civico sonoprive di servizi basilari al vivere civile, quali fogne, acqua e gas.Nonostante ciò, l’attività umana produce effetti dannosi alla situa-zione igienico sanitaria con effetti nocivi sulla popolazione. La fortepresenza di abusivismo lascia presumere a talune forme delinquen-ziali che i luoghi possano essere adibiti ad ogni attività “fuori dalcontrollo” dello Stato. A questo proposito sottolineo che proliferanopersone che hanno una ricaduta negativa sui cittadini onesti che hanfatto dell’uso civico la loro abitazione residenziale da oltre 20 anni.Un esempio eclatante è la cava S. Lucia, divenuta una discarica in-controllata di rifiuti pericolosi e tossici, fuori da ogni controllo oforme di monitoraggio alcuno da parte degli organismi comunali.Vi sono anche gli aspetti di interesse “diretto” dell’Amministra-zione, ovvero l’aspetto di riscossione dei tributi dovuti, quali tassainerente al servizio di raccolta rifiuti e l’IMU. Il mancato introitoper le casse comunali è di diversi milioni di euro l’anno. Sono staterilasciate residenze su quegli immobili e giusto sarebbe dare loro lapossibilità di mettersi in regola sotto il profilo urbanistico ed am-ministrativo, invece di apostrofarli quali cittadini di serie B. A taleproposito il Prefetto Achille Serra, tra le altre, individuo ad Ardeal’ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale attraverso l’inviodi una Commissione prefettizia nell’anno 2006. Oltre ai motivi diipotesi infiltrazione mafiosa, segnatamente il Prefetto Serra puntavail dito su di una situazione di illegalità diffusa, in modo particolaresull’edilizia abusiva, stante i diversi rapporti dai quali si desumeche il Comune di Ardea vanta il 10% dell’abusivismo dell’interaRegione Lazio. Per questo, riferiva il Prefetto, necessitava di un pe-riodo di verifica per monitorare la gestione dell’Ente al fine di …“consentire alla Amministrazione di ricondurre a legalità l’attivitàamministrativa gravemente compromessa”…

Su queste precise basi e dopo aver rilevato situazioni di abusivismoedilizio fuori dal comune, il Prefetto assegnava tre mesi per la rile-vazione e perimetrazione dell’abusivismo in modo particolare perla zona dei 706 ettari in area Salzare. Parliamo della Variante di Sal-vaguardia e di conseguenza della applicazione rigorosa dell’art. 9del DPR 380/2001. La mancata attuazione di questa Variante – cheavrebbe ricompreso tutte le aree abusive e di uso civico tramite pe-rimetrazione – avrebbe costituito lo scioglimento del Consiglio. IlComune di Ardea adottò immediatamente due delibere di ConsiglioComunale, la prima n. 8 del 06/02/2007 “ricognizione della disci-plina urbanistica del Comune di Ardea” con la quale di ripercorronotutte le fasi salienti della storia urbanistica del territorio, evidenzian-done le problematiche ed i vulnus giuridici. L’altra, la n. del06/02/2007 “indirizzi preliminari per la redazione della variante disalvaguardia”. In sostanza la Variante dovrebbe garantire la rico-gnizione di tutti gli abusi, il recepimento delle cubature e la valuta-zione della zona Salvare, d’intesa con l’Agenzia del Demanio e conla Regione Lazio. La costituzione di un ufficio di Piano che, entrotre mesi, avrebbe dovuto portare la Variante in Consiglio per l’ap-provazione. Nelle more di questa adozione “Variante di Salvaguar-dia”, si rende applicabile la disciplina stabilita dall’art. 9 del DPRn. 380/2001. A tale proposito il sindaco Eufemi, a due giorni dal-l’adozione delle due delibere di Consiglio, con nota prot. 102/sinddel 09/02/2007, notificò una direttiva chiara ed inequivocabile atutti i responsabili direttamente interessati alla questione urbanistica,facendo espressamente divieto di rilascio di nuove autorizzazioniedilizie o altri strumenti simili, fino all’adozione della Variante diPRG. Con questi atti il Prefetto Serra, ritenendoli veritieri e di ga-ranzia per il territorio, non determinò lo scioglimento del Consiglio,subordinando a questo l’adozione della Variante in parola. Dopoqualche mese e senza “nessun controllo”, iniziò di nuovo il rilasciodi permessi nonostante la disposizione del Sindaco e nonostante legaranzie date al Perfetto condizionando – di fatto – l’ipotesi di scio-glimento. A questo si aggiunga la vicenda Puccini, dove, non soloè intervenuta una revoca da parte dello stesso Eufemi con deliberadi giunta n. 41 del 03/05/2012 a pochi giorni dal voto – probabil-mente preoccupato proprio della mancata adozione della Variante edelle conseguenti responsabilità – ma emergono anche delle con-traddizioni in termini da parte degli stessi attori oggi presenti inConsiglio. Giova evidenziare che l’attuale sindaco, era il Presidentedella Commissione urbanistica che il giorno 18 Gennaio 2007, presein esame proprio talune vicende acquisendo dal responsabile del-l’ufficio ogni nota al riguardo. Allora, nuove colate di cemento a fa-vore di privati si possono fare, in violazione a disposizioniprefettizie, mentre la definizione di un problema sociale quale èl’Uso Civico NO! Dalla lettura di tutti gli atti citati, emerge chiarala volontà di tenere isolato il problema Uso Civico, ricorrendo anchealla omissione di disposizioni prefettizie per id più recepite dal Con-siglio comunale. A voler essere più precisi, la mancata adozionedella Variante di Salvaguardia andrebbe letta come “artificio” sub-dolo per evitare lo scioglimento del Consiglio comunale, stante ilfatto che le motivazioni poste a base del provvedimento dal Prefetto“SONO RIMASTE TALI”. A ciò si aggiunga la sfrontatezza nonsolo di omettere l’adozione di una chiaro indirizzo del Prefetto, maanche quello di fregarsene e autorizzare nuova cubatura in viola-zione dell’art. 9 del DPR n. 380/2001. Non serve aggiungere le “in-fondate motivazioni” poste a base della delibera con la quale diautorizzano cubature per milioni di euro a fronte di una Sentenzache dispone un pagamento di euro 620.000. Ogni altra considera-zione si rimanda alla lettura degli atti che, con grande chiarezza,esprimono l’illegittimità dell’atto Puccini ed il mancato rispettoverso i cittadini dell’Uso Civico.

Mauro Giordani

Un paese alla derivasp

azi

o a

pa

ga

me

nto

Page 14: Tempi Nuovi n. 14

14 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoPOLITICA L’INTERVISTA

Presidente, le politiche si av-vicinano e la Sua scelta dicorrere con il Pd ha creato

non pochi problemi alla basedi Sel. Da dove viene la sceltadi allearsi con il partito che stasostenendo in tutto e per tuttoil governo Monti piuttosto chepensare ad un’alternativa?Come pensa di poter gover-nare con chi ha votato la ri-forma Foriero, con chi nega ildiritto di matrimonio alle cop-pie omosessuali e con chipensa ad un accordo post-elet-torale con l’Udc?Non e' cosi. Il mio impegno e'quello di costruire un centrosini-stra che riesca a vincere nel Paesecon un programma di alternativache metta definitivamente la parolafine sul ventennio berlusconiano.Per far questo e' necessario il con-tributo fondamentale del popolodel Partito Democratico, come diquello di Sel e dell'Italia dei Valori,

e di tutti coloro, singoli cittadini,movimenti ed associazioni, che inquesti anni hanno condotto sul ter-ritorio le battaglie democratichecontro il liberismo sfrenato, per latrasparenza e la legalità. La nostrabase ha compresso appieno questosforzo che stiamo compiendo. Eanche dentro il Pd, a partire dal suosegretario nazionale, c'è semprepiu' la consapevolezza che la sta-gione del governo tecnico debbaconcludersi, e che sia necessariauna nuova stagione politica, in cuisi modificheranno profondamentemolte delle norme inique approvatedall' attuale esecutivo. Certo dentroil Pd convivono posizioni assai di-verse tra loro, il nostro auspicio e'che emergano sempre più le posi-zioni di critica al governo Monti ealle sue politiche liberiste. Sono state appena presentatele firme per i referendum suart. 18 e art. 8, e Sel appoggiaanche la proposta di legge diiniziativa popolare sul redditominimo garantito. Sono “cosedi sinistra”, non Le sembra unpo’ troppo per il Pd?

Non sono solo cose di sinistra, fatteper propaganda, ma sono elementidi fondo dei nostri valori. I dirittidei lavoratori non si possono sven-dere, i diritti dei giovani e dei pre-cari devono essere riconosciuti, sevogliamo che in Italia si guardi alfuturo e non invece si torni all'800.Non credo che i referendum sianoun problema per il Pd: guardi chenei comitati promotori del referen-dum così come nella raccolta dellefirme per il reddito minimo garan-tito sono coinvolti anche esponentidi primo piano di quel partito. Lericordo ad esempio Cofferati o ilsen. Vita. Ma la cosa più impor-tante e' il coinvolgimento di tantiuomini e donne del Pd, di tanti cit-tadini che guardano al centrosini-stra come un campo di forze chepossano modificare concretamentela condizione di vita di tutti noi. E'questa la sfida che dobbiamo lan-ciare insieme.In questi mesi si è trovato a

dover affrontare la crisi Ilva aTaranto. Nel nostro territorionegli ultimi tre anni la crisidel lavoro è esplosa in ma-niera dirompente, con molteaziende che hanno fatto la for-tuna di Pomezia e Ardea neglianni Settanta e Ottanta e chesi trovano ora a licenziare echiudere. Lei è intervenuto direcente sulla vertenza SigmaTau, qual è la Sua ricetta per illavoro e il rilancio industrialee quali consigli si sente di dareai suoi colleghi del Lazio?Non voglio dare lezioni a nessuno,tantomeno in una fase in cui la re-gione Lazio e' travolta dagli scan-dali del centrodestra. Posso soloportare le esperienze che stiamocompiendo in Puglia, e non solo difronte alla drammatica emergenzadell'Ilva di Taranto. Noi siamo do-vuti intervenire in decine e decinedi situazioni di crisi di piccole emedie imprese. Siamo intervenutianche con politiche anticicliche peril sostegno all'impresa e possiamodire che qualche risultato positivolo abbiamo ottenuto, se guardiamo

vEnDOLAnichiL’InTERvISTA

POLITICA E’ PEnSIERO, COnOSCEnzA, PASSIOnE COnDIvISA,RECIPROCO AffIDAMEnTO }

Governatore della Regione Puglia e Presidente nazionale di Sel

Page 15: Tempi Nuovi n. 14

a tutti gli indicatori statistici: dal-l'aumento dei posti di lavoro, ai lu-singhieri risultati dell'export delleimprese pugliesi. Intanto servi-rebbe una visione complessiva perpoter mettere in campo interventiche non siano solo di emergenza.Servirebbe un vero piano straordi-nario di riconversione per il rilan-cio dell’economia sostenibile,capace di mettere in sicurezza ilterritorio, rigenerare le città, valo-rizzare il patrimonio culturale eambientale, ripensare la produ-zione di beni e servizi, riconvertireil sistema della mobilità, valoriz-zare lo straordinario patrimonio dibiodiversità agricola, gestire unmoderno e sostenibile ciclo dei ri-fiuti. In generale, ritengo che oc-corra sempre partire dal rispettodelle tradizioni e delle ricchezze lo-cali, partendo però dalla necessitàdi mettere in campo ogni azioneper contrastare il diffondersi dellemafie e del lavoro nero. Discorsospecifico merita poi la città diRoma, dove occorre mettere finedefinitivamente alla speculazioneedilizia investendo sul recupero ur-bano, l’innovazione e la ricerca perun progetto di “smart city” fondatasu mobilità intelligente, consumisostenibili, risparmio energetico. In quanto governatore dellaPuglia conosce bene l’ammini-strazione regionale e si rap-porta con quelle locali. Dadove passa il rilancio di unterritorio? Con quali azioni eparole si declina la politica digoverno sul territorio?Il rilancio di un territorio passa datre parole che coincidono conazioni e programmi precisi: inno-vazione, sostenibilità, inclusione.Innovazione che non significa sol-tanto tecnologia o prodotti tecnolo-gici, ma vuol dire modificarel’ambiente culturale delle imprese,delle aziende e degli attori della so-cietà. Innovazione significa ancheinvestire sulle giovani generazionia cui e' stata brutalmente negata lafinestra attraverso la quale siguarda il futuro: non basta evocarlie citarli per restituire loro dignità.Bisogna investire sulla scuola, sullaformazione, sulla ricerca, su tutti iluoghi del sapere che sono i luoghipiù intrinsecamente legati alla vita.Sostenibilità significa capire cheuna crescita che violenta l’am-biente e non rispetta il mare, l’aria,il paesaggio e' una crescita suicida.Infine inclusione significa che ilprimo oggetto sul quale occorreconcentrarsi e' la povertà che torna

con prepotenza ad essere una mi-naccia ai diritti delle persone e allacrescita economica. Come sicuramente sa, a Po-mezia c’è un amministrazionedi centrosinistra con Sel al-l’opposizione insieme al Pdl,Udc e Movimento 5 Stelle.Qual è la Sua posizione suquesta scelta di Sel a livello lo-cale? Non auspica una ritro-vata unione con le forze dicentrosinistra?Per me il centrosinistra, non e'semplicemente un'etichetta, unageometria di alleanze, un perime-tro geografico. E' un insieme di va-lori, di idee e di impegni concreti:per il lavoro, per l'equità sociale,per la difesa dell'ambiente e di unosviluppo diverso e sostenibile, perla difesa ed il sostegno ai più de-boli. Se non c'è questo, non hasenso definirsi di sinistra, al di làdelle sigle. A Pomezia, come so-stengono le compagne e i compagnidel mio partito, la coalizione cheguida la città rischia di essere vis-suta come insieme trasversale chevede accanto ad un Pd e ad un'IdVspesso litigiosi e lacerati, moltitransfughi del centrodestra, chehanno cambiato casacca al mo-mento delle elezioni. Alcuni di lorosono stati protagonisti in passato diuna triste pagina della cronaca am-ministrativa locale, conclusasi bru-scamente con l'intervento dellamagistratura. I risultati di questaamministrazione sono stati finorauna serie di scelte urbanistiche im-prontate ad una spropositata cre-scita edilizia, priva di misura e diequilibrio, ed una gestione finan-ziaria che rischia seriamente di ag-gravare, anziché porre riparo, aiguasti del passato. In questo conte-sto la scelta politica di Sel di Pome-zia di essere alternativi a questaamministrazione e' una scelta dicoraggio, di chiarezza e di coerenzacoi principi che ci guidano. La rico-struzione di un vero centrosinistraa Pomezia può passare solo attra-verso un serio ripensamento dellestrade percorse finora ed un dra-stico cambio di rotta da parte delPd e dei suoi alleati.In tre parole, cos’è la Politicaper Nichi Vendola?Tre parole non mi bastano: per mel'impegno in politica e' pensiero,conoscenza, passione condivisa, re-ciproco affidamento, indignazionecivile, prefigurazione di un mondoliberato, speranza, futuro in un'Ita-lia migliore.

TN MARTINA PARISI

POLITICA Ottobre 2012L’INTERVISTA 15

Page 16: Tempi Nuovi n. 14

IL TEATROABBANDONATO

“Il mondo non cambieràa meno che non siamo

disposti a cambiarenoi stessi”

rigoberta Menchù

16 Ottobre 2012www.tempinuovi.info

Pomezia

In questa occasione volgiamo la nostra atten-zione verso quella che è stata e probabil-mente sarà una struttura di enorme

importanza per la città di Pomezia ed i suoiabitanti: l’ex consorzio agrario di via Cincin-nato.Tale tipologia di edificio affonda le sue radicigià nello Stato liberale, sul finire dell’800, incui svolgeva una funzione economica di primopiano, infatti metteva insieme un certo nu-mero di agricoltori che acquistavano congiun-tamente le merci e le suppellettili necessarieall’esercizio della industria agraria, promuo-vendo il benessere delle classi agricole ed ilmiglioramento dell’agricoltura.Venivano svolte qualche decennio più tardi, lemedesime mansioni anche dal consorzio diPomezia sorto nel 1954, come sempre nelpieno del miracolo economico italiano, du-rante il quale ricoprì anche un ruolo di primopiano nel calmieramento dei prezzi del grano.Ma tale società cooperativa non ebbe vita du-revole, difatti dopo circa trentacinque annichiuse i battenti a causa del dissesto dellaFederconsorzi, società pre-posta all’organizzazione edamministrazione di tutti iconsorzi italiani.C o s ì

per lungo tempo lo stabile venne lasciato intotale abbandono, fino a quando l’ammini-strazione comunale non decise di svolgereun’opera di riqualificazione attraverso un con-corso, vinto nel 2003 dal prof. arch. MarcoPetreschi della Sapienza, volto a premiare ilmiglior progetto di recupero funzionale, nonpotendo abbattere la struttura esistente postasotto la tutela del ministero dei beni culturali.Finalmente nel 2004 cominciarono i lavori econ essi la lunga epopea di quello che dovràessere un teatro comunale ed un centro cultu-rale polifunzionale, roboante nomenclaturaper una nuova rilassata e giganteggiante edi-ficazione, che costerà cara in termini di pae-saggio e non solo.Ad oggi la costruzione si presenta come unenorme corpo tartassato da intemperie e van-dali, con una mastodontica gradinata che ob-bliga l’occhio a lanciarsi verso il palcoracchiuso da titaniche mura, dove riman-gano ancora i resti oramaiprivi di

senso di quell’evento che avrebbe sancito l’im-minente fine dei lavori: era il 26 aprile 2008e l’attrice Simona Marchini deliziò carichepubbliche in vena di promesse ed una piccolaparte della giubilante cittadinanza con la piécedal titolo “Didone”, un gran successo se nonfosse stato per l’acustica e per il fatto che glispettatori dovettero assistere allo spettacolosu tavole di legno, in quello che era, ed è an-cora un cantiere aperto.

Pertanto dobbiamo chiederci per quantotempo ancora siamo disposti a vedere l’ossa-tura di ciò che sarebbe già dovuto essere ilnerbo dell’offerta culturale proposta ai citta-dini, i quali hanno il dovere moraledi indignarsi, non tanto per lascarsa sollecitudine nell’avanza-mento dei lavori, bensì per il fattoche sia stato accettato un pro-getto al di

Sull’ex consorzio di viaCincinnato ancora non si alza il sipario

sPeCiaLe vIAGGIO nEI LUOGHI aBBandonaTi

TERRITORIO}

Page 17: Tempi Nuovi n. 14

TERRITORIO Ottobre 2012Pomezia 17

Oggi vediamo che la forma del nucleo originario delconsorzio ha perso la sua integrità, essendo statainglobata dalle due strutture poste sui due lati

corti del vecchio stabile, risultato di un susseguirsi diinterventi strutturali che hanno portato alla modifi-cazione dell’aspetto complessivo della vecchia coope-rativa agraria.Il primo di questi interventi comincia in seguito allagara d’appalto che risale al 2004, vinto dalla dittaICOR80 di Roma che si aggiudicò oltre 4 milioni dieuro, provenienti dalla Cassa depositi e prestiti, alfine di consolidare e mettere in sicurezza l’ormai di-smessa costruzione, operazione durata ben tre anni.In tal modo i lavori subiscono la prima interruzione,per pochi mesi, a causa della mancanza di fondi. Così, velocemente raggiungiamo il 2008, anno in cui,grazie ad un mutuo acceso con il Monte dei Paschi diSiena per la somma di 1.800.000, il Comune indicela nuova gara d’appalto, vinta dalla ditta Biagioli, perla costruzione dei due edifici in cemento armato cherispettivamente ospiteranno il foyer, la scuola di tea-tro, di danza e lo spazio museale, nella parte prospi-ciente via fratelli Bandiera; l’altro, quello che siaffaccia sulle villette di via cincinnato, il palco ed i ca-merini. L’attività di costruzione di questi due fabbri-cati si trascina sino al 2011, data che segna il fermodei lavori, sebbene siano stati stanziati nello stessoanno, più di un milione di euro in una gara d’appaltovinta dalla ditta San Marco s.r.l per la realizzazionedelle facciate e dell’impermeabilizzazione, di cui perònon è ancora stato firmato il contratto d’appalto. Inoltre il Comune per ultimare la sola strutturaesterna sta aspettando un ulteriore finanziamento,per tre milioni di euro, approvato ma non erogatodalla regione, sebbene il progetto avesse riscossoenorme successo, piazzandosi al primo posto in gra-duatoria. Infine saranno necessari altri sette milionidi euro per completare l’interno e realizzare i par-cheggi necessari. TN N.P.

Dal 2004 interventiinconcludenti

sopra delle possibilità di un comune che con enorme difficoltà, data la contingenzaeconomica, reperirà i fondi necessari. Ipoteticamente trovate tali sovvenzioni sipaventerà un problema ancor più grande, quello del mantenimento della strutturae dell’utenza della stessa data, la presenza di spazi culturali simili in molte città li-mitrofe.Senza alcun dubbio si comincia ad essere saturi dell’ennesima carcassa che infestail già tanto prostrato paesaggio pometino, capillarmente invaso da tanti edifici conuna lunga storia sulle spalle. Ma vedere una monumentale costruzione senza storiae quindi senza memoria ingrigire a causa delle megalomanie di chi intende la cul-tura come una corsa all’atomica provoca nausea. Nient’altro. TN NICOLAY PORRELLI

Page 18: Tempi Nuovi n. 14

L’ autunno caldo del lavoro è già iniziato e nulla lascia pensare che lasituazione possa migliorare. Neanche il tempo di vedere la fine del-l’estate che i presìdi e le manifestazioni sindacali sono tornate ad oc-

cupare la scena. E ancora una volta al centro c’è la vicenda delsalumificio Cecconi di Ardea, una delle aziende storiche del territorioche ormai sembra essere purtroppo al capolinea. Da una settimana i 40lavoratori (quelli rimasti dopo i tagli degli anni passati) sono in presidiopermanente davanti ai cancelli dello stabilimento di via Laurentina perprotestare contro la condotta aziendale del gruppo Industrie Cecconi,che solo un anno fa aveva acquisito l’azienda dagli eredi Cecconi.Lavoratori che già da tre mesi sono senza stipendio, che non hanno per-cepito la quattordicesima e ai quali non vengono pagati contributi daquasi un anno. “Una situazione insostenibile – affermano – alla qualeabbiamo deciso di dire basta attivando questa protesta che andrà avantifino a quando l’azienda non si siederà al tavolo per farci capire qualesarà il nostro futuro”. E nel frattempo sono anche partite le lettere di li-cenziamento. L’obiettivo dei lavoratori era quello di mobilitare il terri-torio di Ardea, anche per questo era partita anche una richiesta alcomune di Ardea per la convocazione di un consiglio comunale straor-

dinario da tenere proprio all’interno dello stabilimento Cecconi, consi-glio che però non si è mai tenuto. Anche gli incontri che si sono tenutinegli ultimi giorni non hanno avuto esito a causa dell’assenza continuadei vertici societari di Cecconi Industria spa, evidentemente non inte-ressati a salvare lo stabilimento.Ma insieme ai lavoratori Cecconi un nuovo fronte di protesta si è apertoa Santa Palomba (Pomezia). Altri 40 lavoratori in presidio davanti allafabbrica, con la metà di loro che rischia seriamente il posto di lavoro.La vicenda riguarda la società Logipi Danone, il gruppo che si occupadella distribuzione dei prodotti Danone nell’interporto di Santa Pa-lomba. I 40 operai lavoravano in subappalto per un consorzio di coope-rative ma nei giorni scorsi un cambio d’appalto ha dato il via alle

agitazioni sindacali. Il nuovo consorzio infatti sembra voler introdurremodelli lavorativi e contratti non accettabili per i lavoratori: dimezza-mento del personale, contratti di lavoro non di riferimento (con riper-cussioni nell’ordine dei 200-250 euro mensili in busta paga), menodiritti sindacali. E’ per questo che i 40 addetti alla logistica del gruppohanno scioperato a più riprese in queste settimane.Cecconi, logistica e in mezzo a tutto la definizione degli accordi sindacaliper mobilità e cassaintegrazione che sanciscono l’addio al territorio diPomezia di un altro gruppo siderurgico, la Dieffe di via Campobello. Lasocietà, che fa parte del gruppo Feralpi di Brescia, ha concordato le vied’uscita, annunciando da qui a poche settimana la cessazione delle atti-vità presso l’impianto pometino. Un altro pezzo d’industria che se ne va.In mezzo a tutte queste crisi del lavoro il ruolo della politica e delle isti-tuzioni, che invece di farsi parte attiva per tentare un cambiamento sem-brano subire (spesso senza alcun interesse) la deriva del lavoro. Unquadro disarmante nel quale allora si comprende anche l’appello del se-gretario della Camera del Lavoro Cgil di Pomezia, Giuseppe Cappucci.“Di fronte agli effetti sul nostro territorio di una crisi penetrante e du-ratura – aveva detto nelle settimane passate Cappucci - è necessarial’azione concreta e sinergica di tutte le parti, affinché non siano semprei lavoratori a dover pagare il prezzo più alto”. Ma di sinergie, per ora,non c’è traccia. TN STEFANO MENGOZZI

L’infiniTa Crisi deL LavoroDiverse aziende a rischio chiusura. Si prepara una stagione di lotte per l’occupazione

18 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoTERRITORIO Pomezia/Ardea

CECCONI, LOGIPI, DIEFFE: lavoratori pronti a protestee scioperi ad oltranza}

Page 19: Tempi Nuovi n. 14
Page 20: Tempi Nuovi n. 14

20 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoTERRITORIO Pomezia

Le acque del Fosso di Campo Ascolano sonoinquinate. A certificarlo una nota di ArpaLazio datata 19 settembre 2012 che, a di-

stanza di 16 giorni dallo sversamento di idro-carburi da una cisterna dell’aeroporto diPratica di Mare, svela che nei campioni prele-vati proprio in quel 3 settembre la presenza diidrocarburi totali supera ampiamente il limitedi 5 mg/l previsto dalla legge: 109 g/l nel cam-pione di acqua superficiale prelevato nel fossodi Campo Ascolano all’altezza del ponte di viaPo; 267 g/l in un pozzetto all’interno della zonadell’aeroporto militare; 390,9 g/l nel campionedi acqua prelevato all’uscita di un tubo prove-niente dal piazzale Reparto Volo dell’aero-porto. Valori che creano allarme nell’amministrazionecomunale, che ha sollecitato le autorità militariad intervenire immediatamente con la carat-terizzazione dell’area per la bonifica, e tra i re-sidenti, pronti a far seguire alla denunciapresentata ai Carabinieri, un esposto alla Pro-cura della Repubblica per disastro ambien-tale. “Non è la prima volta che accade – dicevainferocita una cittadina la sera dello sversa-mento – queste cose non possono e non de-vono finire nel dimenticatoio”. In effetti,com’è noto, si tratta del secondo incidente:“Nella notte tra il 25 e il 26 giugno 2008 si èverificata una dispersione di idrocarburi al-l’interno dell’Aeroporto di Pratica di Mare”, èl’incipit di una lettera inviata al Comitato diQuartiere Campo Ascolano più di quattro annifa dall’allora comandante Col. Agostini a se-guito del primo incidente che ha visto coin-volti i residenti del quartiere dopo ladispersione di carburante proveniente dall’ae-roporto militare nel canale di Campo Asco-lano.Quest’anno, il 3 settembre scorso, il secondoincidente con uno sversamento di idrocarburiancora provenienti dall’aeroporto, in partico-lare da una cisterna del deposito della Guardia

di Finanza interno alla struttura. Una lungagiornata che ha visto sul posto le forze dell’or-dine, la protezione civile, i vigili del fuoco, l’am-ministrazione comunale che fino a tarda nottehanno vigilato affinchè si ponesse rimedio allemigliaia di litri di idrocarburi riversati nel ca-nale. Stavolta però, l’attuale comandante Gen. Quattrociocchi non se l’è cavata con una letteradi scuse, ma è stato convocato dall’ente comu-nale per un incontro che potesse stabilire le re-sponsabilità, ma soprattutto che ponesse inessere le condizioni affinchè non si debba ri-correre al detto “non c’è due senza tre”. E’ statoil sindaco De Fusco a sottolineare “la necessitàdi un intervento strutturale all’interno dell’ae-roporto stesso, una sorta di confine di prote-zione a garanzia della salvaguardia delle acquee del terreno che gravitano attorno alla zona di

Pratica di Mare”. Una soluzione definitiva dunque, che metta iresidenti in una condizione di sicurezza e tutelil’equilibrio ambientale e la salute dei cittadini,entrambi a rischio dopo lo sversamento. Se dauna parte infatti la Guardia Costiera ha dichia-rato, durante l’incontro del 5 settembre, che se-condo il monitoraggio effettuato in zona nonsembravano esserci presenze di idrocarburi inmare, i dati di Arpa Lazio dimostrano che il li-mite di legge è stato ampiamente superato. Perquanto riguarda la salute dei cittadini invece,pur non essendoci stati casi di ricoveri o intos-sicazioni, come emerso in un primo momento,il comune di Pomezia si è visto costretto, in viapreventiva, ad ordinare “ai residenti in localitàCampo Ascolano, proprietari e/o utilizzatori dipozzi di acqua, l’immediato divieto di utilizzo aqualsiasi titolo dell’acqua emunta da pozzo(compreso l’uso irriguo per ortaggi e verduredestinate all’alimentazione nonché per lo sca-rico dei servizi igienici), fino a provvedimentodi deroga”. E sono proprio i residenti diCampo Ascolano quelli più arrabbiati. Se quattro anni fa dall’aeroporto di Praticascrivevano “si conferma la risolutezza, l’asso-luta disponibilità e determinazione del perso-nale dell’Aeroporto di Pratica di Mare nelrisolvere al meglio e nel più breve tempo pos-sibile l’incidente occorso, confidando non solosul consolidato legame che unisce la popola-zione alla comunità militare della base aerea,ma anche sulla pazienza, per altro già ampia-mente dimostrata, dei residenti di CampoAscolano sottoposti ai recenti gravosi disagi”,stavolta si è superato il limite della pazienza,tant’è che i residenti hanno messo nero subianco una denuncia presentata ai Carabinieria cui seguirà, qualora le operazioni di bonificanon venissero avviate in fretta, un esposto allaProcura della Repubblica per disastro am-bientale.

TN MARTINA PARISI

DISASTRO AMBIENTALE

Migliaia i litri di idrocarburi riversati nel fosso di Campo ascolano

Il 1 ottobre il deputato PD, Touadi ha presen-tato un’interrogazione a risposta scritta al Mi-nistro dell’Ambiente e della tutela del

territorio e del mare con ad oggetto la situa-zione di inquinamento venutasi a creare nelFosso di Campo Ascolano. Touadi chiede “se i

Ministri interrogati siano al corrente di tale

fatto e se siano in grado di fornire all'interro-

gante e alla pubblica opinione l'esatta dina-

mica dell'accaduto, anche in riferimento alle

normali procedure di smaltimenti degli idro-

carburi derivanti dall'attività dell'aeroporto;

quali misure intendano assumere per assicu-

rare una corposa prevenzione di tali incidenti

che gravano pesantemente sulla salute dei cit-

tadini, la conservazione di un ambiente ma-

rino e forestale di pregio; quali azioni

intendono intraprendere per riparare ai

danni causati all'ecosistema e alla salute pub-

blica”. TN M.P.

Interrogati i Ministri

Page 21: Tempi Nuovi n. 14
Page 22: Tempi Nuovi n. 14

22 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoTERRITORIO Pomezia/Torvaianica

Lo diciamo senza esitazioni: le notti bianche sonostate un successo, soprattutto quella di Pomezia.Possiamo dirlo, perché c’eravamo e abbiamo viste

le strade e le piazze piene di gente, fino a notte inol-trata. I cittadini, secondo i dati forniti dal Comune30mila a Torvaianica e 40mila a Pomezia, si sono di-vertiti, e non solo per gli spettacoli, la musica, i balli,le performance, ma soprattutto perché si sono im-provvisamente trovati in una città viva, anche lanotte, con negozi e locali aperti, strade chiuse, fer-mento, festa. Peccato accada solo una volta all’anno,ma speriamo che il buon percorso intrapreso da am-ministrazione e commercianti possa andare avanti e,perché no, migliorare, magari pensando ad eventi emanifestazioni simili che durino tutto il periodoestivo. Fatto sta che, le notti bianche, organizzate dalComune di Pomezia insieme alle associazioni deicommercianti e le Pro Loco, ha visto protagonisti, intutti i sensi, i commercianti del territorio, quelli che,per farla breve, ci hanno messo i soldi. Sì, perché vistele condizioni economiche dell’ente di piazza Indipen-denza, lo sforzo è stato chiesto agli esercenti, come

del resto l’anno scorso, che hanno investito per ingag-giare musicisti, artisti di strada, ballerini, comici ecantanti. Ad occhio e croce deve essere andata bene atutti vista l’affluenza, eppure gli effetti non sono statiomogenei: è stato premiato chi ha avuto maggiore in-traprendenza ma c’è anche chi non ha trovato nulladi positivo, tantomeno di stratosferico, in quello cheha definito un mero “turismo del gelato” che com-porta soltanto la saturazione delle piazze da parte dibancarelle che vendono merce di scarsissima qualitàsoffocando così gli esercizi commerciali, da distin-guere dai lounge, gelaterie e pub, gli unici che hannoeffettivamente tratto beneficio dalla notte bianca. Uncommerciante che vuole rimanere anonimo ma chechiaramente esercita a Torvaianica, meta ogni annodi centinaia di metri di bancarelle che nulla hanno ache fare con il turismo e l’intrattenimento , ma ancheteatro, puntualmente, di fior fior di polemiche che in-torno a queste bancarelle crescono. A Pomezia que-st’anno è andata bene: nessuna bancarella per la nottebianca, e siamo certi che a sentirne la mancanza sianostati veramente in pochi. TN NICOLAY PORRELLI

Credo che la notteBianca sia stataun’occasione di festa,soprattutto per i no-

stri clienti. E’ sicuramente un’inizia-tiva che dà una buona immaginedella città e che permette a noicommercianti di offrire un prodottodi qualità e dare valore aggiunto aquello che facciamo durante tuttol’anno. Spero soltanto che lo spiritocon cui è nata si mantenga ancheper gli anni a venire e che l’ammini-strazione comunale riconosca l’im-pegno e l’investimento economicosostenuti permettendoci di organiz-zare, durante l’estate, eventi similianche tutti i weekend.

Alberto75ml - Pomezia

Senz’altro c’è statomolto più lavoro ri-spetto alla scorsastagione ma il merito

oltre ad essere in primo luogo del co-mune che ha organizzato l’evento,mettendo a disposizione i tre palchi,e del tipo di scelte organizzative cheil Cafè ha fatto, soprattutto ha in-fluito il grande numero di personeche quest’anno per molteplici motivinon ha lasciato la costa pometina.Un’ottima occasione che abbiamosaputo sfruttare.

SimoneCafè del Mar - Torvaianica

La notte bianca è an-data molto bene,anche se a livello diorganizzazione c'è

stato qualche problema che va te-nuto sotto controllo per evitare chein futuro se ne possano creare an-cora. Per quanto riguarda il fatto diriproporla più volte durante l'annocredo che al massimo si possa faredue volte.

MaurizioBar Nando - Pomezia

LE NOTTI BIANCHE DEL COMMERCIOGrande affluenza ma giudizi non unanimi sulla riuscita dell’evento

Una cosa che molti si sono chiesti durante la nottebianca riguarda la presenza di un servizio di guar-diani privato per le vie della città. Questo servizio

era prestato dalla società di vigilanza “Pretoria”. Per-ché servisse in pochi lo hanno capito. Anche conside-rando che la notte bianca dello scorso anno si è svoltain totale tranquillità e senza incidenti di nessun tipo.In più, c’è la denuncia di Fabio Fucci, consigliere co-munale del M5S, il quale ha raccontato che alcuni diquesti vigilanti si sarebbero avvicinati ad un militantedel movimento, chiedendogli cosa stesse distribuendoe pretendendo una copia del volantino. Un compor-tamento per il quale, la sera stessa, Fucci ha chiestochiarimenti. Altra domanda che ci si è posti è stata in-vece: si tratta di volontariato o qualcuno li ha pagati?

In quest’ultimo caso potrebbero essere stati i com-mercianti, oppure il Comune di Pomezia. A quantosembra non sarebbero stati i commercianti. Anzi,dalle voci che circolano pare sia stata proprio l’Am-ministrazione a volerli. Sulla cifra eventualmentespesa non siamo riusciti a trovare riscontri. L’unicacosa che è emersa riguarda una determina a firma delDirigente alla cultura dove viene impegnata, per l’or-ganizzazione della serata, la somma di 10.000 euro,senza specificare come questi soldi sarebbero statiimpegnati. In un momento in cui il Comune lamentauna continua assenza di soldi sarebbe grave un fattodi questo genere. Ci auguriamo, per tale motivo, chearrivi un chiarimento da parte del Sindaco.

TN ANDREA OLEANDRI

Vigilanza privata, chi paga?La denuncia di Fucci sulla presenza della società Pretoria in strada

Page 23: Tempi Nuovi n. 14
Page 24: Tempi Nuovi n. 14

24 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoTERRITORIO Pomezia

Centinaia di persone si sono ritrovate sabato22 settembre in piazza Indipendenza per lariuscitissima “Festa dell'Economia locale e

Decrescita felice”; la manifestazione, organiz-zata dal Movimento 5 Stelle di Pomezia, haportato in piazza produttori ed artigiani localial fine di incentivare e promuovere l'economiaa Km zero. Durante la festa abbiamo cono-sciuto i signori Tortora, proprietari dell'aziendaagro-vinicola di Casalazzara “Tortora Grazia”e, grazie a loro, abbiamo sondato i vari risvoltidella scelta di vendere i propri prodotti nel-l'ambito della cosiddetta “filiera corta”.L'azienda dei Tortora – nella quale si produ-

cono ottimi vini e kiwi – è in attività da circa 15anni; all'inizio anche loro vendevano all'in-grosso ma, complice il rincaro delle spese (inprimis per benzina e manodopera) e la diminu-zione del guadagno derivante dalla vendita aigrossisti, non essendo più in grado rientrarecon i costi hanno intrapreso una via alterna-

tiva, quella della vendita diretta, per cercare diincrementare i guadagni. I loro prodotti, biolo-gici e coltivati tramite il metodo dell'agricolturasinergica, sono molto apprezzati dai clienti abi-tuali che, tramite passa-parola, ogni tanto por-tano nuovi acquirenti ma questo, in effetti, nonsarebbe sufficiente per portare avanti l'attività:

“Senza i Gruppi di Acquisto solidale di Romaforse avremmo già chiuso – spiega Tortora – Inostri prodotti sono genuini ma hanno dei costiche ci impediscono di competere con quelloche la gente compra al supermercato. La mag-gior parte delle persone considera solo il prezzoe non si sofferma a pensare alla qualità diquello che compra”. E' quindi necessario farsiconoscere il più possibile partecipando a fieree mercati locali, soprattutto perché, per unaditta relativamente piccola, non è facile inse-rirsi in un bacino d'utenza molto maggiore:“Alcuni anni fa – racconta Tortora – abbiamoproposto i nostri prodotti per la linea biologicadi una notissima catena di supermercati. Nonè stato possibile perché avevano già un forni-tore vicino Roma ma, quello che ci ha lasciatoperplessi, è stato scoprire il giro infinito che lemerci dovevano fare prima di arrivare al bancodella frutta e verdura. Erano prodotte sì, aRoma, ma venivano trasportate prima a Ra-venna per la selezione e da lì trasferite nel ma-gazzino centrale di Firenze, da cui finalmentesi riportavano nei punti vendita romani. Nonne capiamo il senso: perché, se i prodotti sonolocali, bisogna sprecare così tanto tempo e, so-prattutto, provocare all'ambiente danni evita-bili?”. TN MARTINA ZANCHI

PRODUTTORI A KM ZERO

Tutela dell’Infanzia e strategie di prevenzione. L’esempio di Pomezia. E’questo il titolo del convegno, organizzato dall’associazione contro la pe-dofilia La Caramella Buona Onlus con il patrocinio del comune di Pome-

zia, che si terrà al Campus Universitario Selva dei Pini il 12 ottobre prossimo.L’iniziativa è volta a sancire una collaborazione tra l’ente e la Onlus con lafirma di un protocollo d’intesa per buone prassi volte alla piena salvaguardiadei diritti del minore e della persona. Il protocollo concorre a promuovereinterventi idonei a monitorare, prevenire e contrastare il fenomeno degliabusi sessuali su minori e di violenza sulle donne, nonché ogni forma di di-sagio e carenza da cui derivino situazioni di grave pregiudizio alle potenzialitàdi crescita e di sviluppo della personalità del bambino e del minore, episodidi bullismo, discriminazione di razza, genere, condizione sociale. Con questacollaborazione il comune di Pomezia si impegna ad avviare un percorso dimonitoraggio del fenomeno sul territorio e a studiare interventi specifici ri-volti al personale dell’ente stesso che riguardino anche più direttamente illoro ruolo. Al convegno interverranno il Presidente de La Caramella Buonae Membro dell’Osservatorio antipedofilia della Presidenza del Consiglio deiMinistri Roberto Mirabile, il Procuratore e già membro della Direzione Na-zionale Antimafia Luigi De Ficchy, il Presidente del Tribunale di VelletriFrancesco Monastero e il Presidente della Camera Penale di Roma FabrizioMerluzzi. TN ENRICO MICELI

Prevenire abusi sui minori

Il 22 e 23 settembre ha avuto luogo l’AirShow del ven-tennale del Gruppo Aeromodellistico Pontina pressol’aviosuperfice R.C. di via della Medicina. Centinaia

di persone sono accorse per ammirare le magnifiche ri-produzioni volanti di aeroplani ed elicotteri e le spetta-colari evoluzioni di cinquanta piloti, scelti tra i miglioria livello nazionale, che hanno dato sfoggio della loroperizia. I programmi di volo hanno lasciato appassio-nati e curiosi senza fiato, tra passaggi a bassa quota etonneau dei modelli a scoppio e a reazione, tra i qualidue magnifiche riproduzioni dei caccia Eurofigher eF16. Molto ammirati anche i voli degli elicotteri civili emilitari della nutrita rappresentanza di piloti senesi chehanno fatto bella mostra di se anche in display statico.Culmine della manifestazione è stato il passaggio sulcampo, di una formazione di ultraleggeri, che hanno di-segnato in cielo i colori della nostra bandiera. L’orga-nizzazione della manifestazione, impeccabile, da veroAir Show in scala 1:1, ha lasciato a tutti i partecipanti ilricordo di una magnifica giornata del volo. Ricordo ilsito dell’associazione per quanti volessero incominciarea “toccare” il cielo. Sito: http://www.gap-roma.com.

TN A.S.

AeromodellismoL’Air show nell’impianto di S. PalombaIl 12 ottobre Pomezia firma il protocollo d’intesa

con l’associazione La Caramella Buona Onlus

La Festa dell’economia locale ri-lancia un nuovo modello di (de)crescita felice

Page 25: Tempi Nuovi n. 14

TERRITORIO Ottobre 2012Pomezia 25

La Festa dell’economia locale ri-lancia un nuovo modello di (de)crescita felice

La sfida dell’uomo contro i propri limiti. Sa-rebbe stato questo un ottimo titolo perquest’articolo. Nel caso specifico i limiti in

questione si riferiscono alla capacità di organiz-zare a Pomezia la sosta automobilistica a paga-mento. Sono ormai diversi anni che il Comune ci provae ci riprova, con risultati sempre al limiti del de-ludente (a volte anche dell’irrisorio). Così, dopoqualche periodo di sperimentazione, pronta-mente si torna indietro. Problema è che il pe-riodo di sperimentazione dovrebbe essere unosolo nel quale, per l’appunto, si sperimenta ilservizio, si riscontrano i problemi e vi si trovanole soluzioni per poi partire a regime.Ma nel nostro Comune pare che dai propri er-rori non si impari mai. Così per l’ennesimavolta si assiste alla comica dei parcheggi.Dal 24 settembre infatti su via Roma, via Ora-zio, piazza Bassanetti e piazza San Benedetto,per posteggiare la propria macchina gli auto-

mobilisti dovrebbero pagare la sosta. Il condi-zionale è d’obbligo visto che ciò rappresentauna vera e propria impresa. Infatti anche sta-volta l’amministrazione ha preferito (non si sabene quale sia il motivo) non organizzare razio-nalmente questo servizio collocando le mac-chine automatiche per il pagamento della sosta,come ormai avviene in ogni parte d’Italia. Comein passato quindi sarebbero dovuti essere icommercianti a vendere, per conto dell’Ente, gliappositi tagliandi che poi l’automobilista

avrebbe dovuto grattare e mettere in mostra sulcruscotto della propria auto. Stavolta però, edin particolare su via Roma, i negozianti si sonoaccordati per rifiutare questa modalità. Le mo-tivazioni sono molteplici: i disagi per gli stessicommercianti di dover badare, oltre che allaloro clientela, agli automobilisti; in più c’è daparte di alcuni il timore di poter perdere laclientela. Infatti col “grattino”, a differenza dellamacchina automatica, si è obbligati – anche perpochi minuti di sosta – a pagare l’intera ora perla cifra di 1 €, senza possibilità di frazionarla innessun modo. Così alla data di partenza su tuttala via erano solo quattro gli esercenti ad avere iticket. E, dopo pochi giorni, il numero si è ulte-riormente ridotto a due. Fatto questo che già dasé giustifica nuovamente il fallimento di questainiziativa. Vedremo se in qualche modo l’Am-ministrazione persevererà in questa iniziativao, per l’ennesima volta, farà un passo indietrotornando al disco orario. TN ANDREA OLEADNRI

Parte la sperimentazione delle soste a pagamento, ma il servizio non soddisfa nessuno

IL CAOS DEI PARCHEGGI

Page 26: Tempi Nuovi n. 14

Lo hanno arrestato di nuovo. E l’accusa èsempre la stessa: peculato. Ovvero averpreso i soldi dei tributi pagati dai cittadini e

dopo aver trattenuto l’agio legale aver utiliz-zato altre somme per destinarle su qualcheconto corrente privato. Il totale fa 100 milionidi euro sottratti dalle casse di decine di comuniitaliani (e tra questi anche Pomezia). Il prota-gonista indiscusso di una delle truffe meglioriuscite del nuovo millennio è Giuseppe Sag-gese, deus ex machina della società Tributi Ita-lia (prima nota come Publiconsult e poi SanGiorgio e a Pomezia “anima privata” della ter-ribile A.Ser).Un «meccanismo infernale» fatto di passaggidi soldi attraverso società fittizie con ammini-stratori che erano di volta in volta domestiche,impiegate, autisti e bodyguard: così il giudiceper le indagini preliminari di Chiavari definiscenella sua ordinanza la «architettura intricatis-sima» messa in piedi da Saggese, arrestato conl’accusa di peculato per aver fatto finire nellesue tasche le tasse riscosse in nome e per contodi circa 400 Comuni italiani.Il Gip, Fabrizio Garofalo, grazie alle indaginidel nucleo di polizia Tributaria del capoluogoligure, ha ricostruito la maxi-truffa e, per defi-nirla, usa parole durissime: gli «immensi pro-fitti» realizzati da Saggese sarebbero stati

conseguiti in «evidente disprezzo per la legge,per l’autorità e per i sacrifici di migliaia di per-sone che avevano pagato i tributi. La pervicacianell’appropriazione illecita di immense sommedi denaro, accompagnata da un contegno voltoa nascondersi dietro organi che amministra-vano la società solo formalmente, sono indicidi una capacità criminale di eccezionale rile-vanza, di un’indole volta ossessivamente a con-seguire illeciti profitti senza sopportarne laresponsabilità». Una testimone, citata nell’or-dinanza, conferma «l’enorme spreco di denaropubblico destinato a coprire tra l’altro il paga-mento di autovetture di lusso, yacht, telefonicellulari oltre all’affitto di un elicottero». Conquel «meccanismo infernale», Saggese sarebberiuscito a intascare decine di milioni che gliconsentivano uno “stipendio” di 1,5 milioni dieuro l’anno. Per la città di Pomezia quello diGiuseppe Saggese non è un nome nuovo: idea-tore della società A.Ser (composta dalla stessaTributi Italia e dai comuni di Pomezia ed Apri-

lia), finì in giudizio nel 2001 con l’accusa di es-sere il corruttore di buona parte del consigliocomunale di allora proprio per portare a buonesito la convenzione capestro per la riscossionedei tributi, con un agio del 30 per cento. Quelprocesso è finito come tutti sanno, con la pre-

scrizione degli imputati, ma Saggese al tribu-nale di Velletri è dovuto tornare a distanza dinove anni, nel 2010, e questa volta con l’accusadi peculato. Infatti l’indagine della procura diChiavari prende le mosse dall’inchiesta con-dotta già presso le procure di Latina e Velletriper la truffa dell’A.Ser. Tre anni fa la Guardiadi Finanza di Pomezia eseguì l’ordinanza di cu-stodia cautelare ai domiciliari nei confrontidello stesso Saggese con la stessa accusa, diaver sottratto soldi pubblici destinandoli suconti correnti privati.Ma chi doveva controllare l’operato di TributiItalia? I suoi controllori dovevano essere inteoria l'associazione dei riscossori e i comuni,riuniti nella Commissione Albo del ministero(organo di vigilanza). Ma dell'associazione dicategoria dei riscossori era presidente propriol'avvocato di Tributi Italia, Pietro Di Benedetto(che è stato anche consulente del comune diPomezia). E i sindaci il più delle volte nem-meno sono stati convocati per le riunioni dellaCommissione Albo.La notizia della truffa Tributi Italia ha fatto ilgiro di tutti i giornali nazionali nei giorniscorsi, quello che però sembra ancora mancarenelle indagini, e che sta venendo fuori lenta-mente, è un tassello decisivo. Se Tributi Italiaha potuto agire così liberamente, stringendoconvenzioni in oltre 400 comuni italiani, èanche perché poteva vantare rapporti politicieccellenti, a tutti i livelli. C’era da fare il mee-ting dei giovani Pdl ed arrivava la sponsorizza-zione Tributi Italia. Bisognava sponsorizzare lasocietà sportiva del politico locale, e arrivavaancora una volta Tributi Italia. Un modus ope-randi che si ritrova su tutti i territori e che la-scia aperto con maggiore forza l’interrogativosu come siano stati utilizzati quei 100 milionidi euro spariti dalle casse dei comuni.

TN STEFANO MENGOZZI

26 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoTERRITORIO Pomezia

SAGGESE ARRESTATO PER TRUFFA

Page 27: Tempi Nuovi n. 14
Page 28: Tempi Nuovi n. 14

28

Il primo via libera alla lottizza-zione Puccini, 90 mila metri cubinel cuore di Tor San Lorenzo,

continua a far discutere ed ha datoluogo ad una serie di iniziativepubbliche. Nelle settimane pas-sate la delibera è arrivata in com-missione Trasparenza su richiestadella presidente Cristina Capraro.Una riunione affollata durante laquale si è analizzato nel dettagliol’accordo di programma appro-vato dal consiglio comunale il 13agosto scorso, con l’opposizioneche ha evidenziato critiche ed ir-regolarità. Negli stessi giorni della questionesi è discusso proprio a Tor San Lo-renzo, dove è stato presentato ilcomitato “Ecomostro Puccini-Iodico no”. Si tratta di un movi-mento al quale hanno aderito di-versi comitati di quartiere (TorSan Lorenzo, Nuova California,Castagnetta, Colle Romito) e pra-ticamente tutti i partiti del centro-sinistra (Psi, Verdi, Sel, Prc, Idv, ePd). Durante il dibattito sono statipresi in esame sia l’aspetto “fi-sico”, cioè l’impatto ambientale,sociale, economico che la realizza-zione dell’Ecomostro comporte-rebbe, sia l’aspetto di “liceità”della vicenda. Dagli interventi ditutti i partecipanti, comuni citta-dini, rappresentanti dei partiti,dei movimenti, dei comitati, delle

associazioni, è emersa in modonetto una contrarietà totale allarealizzazione di quanto previsto,contrarietà motivata dalle pesantiripercussioni che questa avrebbesu un territorio già in situazionemolto critica per una mancanzapressoché totale di servizi. “Stanteche sul territorio comunale visono migliaia di case invendute,che il mercato immobiliare è incaduta, che vi è in Italia una man-canza di capitali per investimentie che la realizzazione non è nel-l’interesse della collettività, la do-manda emersa dal dibattito –affermano dal comitato – è stata:quali interessi ci sono realmentedietro?”. A conclusione del dibat-tito è stata decisa così la costitu-zione di un Comitato Cittadinoaperto a tutti coloro che sono in-teressati alla vicenda e che hacome obiettivi quello di portare aconoscenza di tutta la cittadinanzala realtà della situazione e quellodi battersi democraticamente perimpedire la realizzazione diquanto prospettato. Durante la presentazione del co-mitato è stato anche ricordatol’obiettivo (che però prima ri-chiede una modifica allo statutocomunale) di indire un referen-dum consultivo cittadino propriosul via libera alla convenzionePuccini. TN STEFANO MENGOZZI

Lottizzazione, la città si mobilita

Ottobre 2012www.tempinuovi.infoTERRITORIO Ardea

Ardea dice NO all’ “Ecomostro Puccini”P

orte e finestre distrutte, trofei sparsi lungo il piazzale esterno e dan-neggiamenti a spogliatoi e uffici. E’ l’amara sorpresa che si sono tro-vati davanti vigili urbani e carabinieri nell’area del campo sportivo

di Tor San Lorenzo, in via Campo di Carne. I vandali che nei giorniscorsi sono entrati nella struttura sportiva, chiusa già da diversi mesi,hanno potuto dare sfogo a tutti i propri istinti violenti. Le coppe e i ga-gliardetti vinti sul campo dal Tor San Lorenzo Calcio sono stati ritrovatidalle forze dell’ordine sparsi nel piazzale e sui campi da calcio. Mobili earredi distrutti, porte abbattute e spogliatoi messi a soqquadro. Il tutto,come detto, senza uno scopo apparente visto che la struttura sportivaera stata lasciata – su richiesta del Comune di Ardea – già da diversimesi dal Tor San Lorenzo Calcio. L’area infatti, insieme alla scuola chesi trova poche decine di metri più avanti, è al centro del contenzioso traComune e società Puccini e non è mai stata fatta chiarezza su chi fosseil reale proprietario del campo da gioco. Nel corso degli anni il Comunenon ha rinunciato ad assegnare il campo da calcio in gestione alla so-cietà sportiva, ma quest’anno l’affidamento è stato bloccato e al mo-mento la struttura non risulta assegnata ad alcuna società. Un peccato,è da sottolinearlo, perché nonostante non si trattasse di un’area digrande attrattiva (anzi, un po’ fatiscente), il campo da calcio di viaCampo di Carne rappresentava di fatto l’unico punto di aggregazioneper i giovani di Tor San Lorenzo, che per il resto null’altro hanno dacondividere se non la cieca violenza distruttiva. TN A.S.

Attacco al campoDevastata la struttura del Tor San Lorenzo Calcio

Page 29: Tempi Nuovi n. 14

Attacco al campo

Page 30: Tempi Nuovi n. 14

30 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoTERRITORIO Pomezia

Nello scorso numero ab-biamo parlato della città,dello stato in cui si trova,

della fine della comunità e delcontributo, dal nostro puntodi vista negativo, dato daicentri commerciali. In questonumero abbiamo deciso dipubblicare la garbata ver-sione che Modestino Meoli,direttore del C.C. Sedici Pinidi Pomezia, ha voluto daresulla funzione dei centri com-merciali.

“Ho deciso di contattarvi dopoaver letto l’uscita di settembre perfornirvi il mio personale contri-buto - frutto dell'esperienza lavo-rativa di oltre 10 anni nellagestione di shopping center e,ancor prima, dei miei studi univer-sitari - in quanto ritengo necessa-rio fornire ai vostri lettori e pervostra più approfondita cono-scenza una rappresentazione delcentro commerciale alternativa aquella riportata del sociologo MarcAugè - nella quale questi sono de-finiti “non luoghi”- che è ben di-stante dalla concezione piùmoderna. La tipologia del centrocommerciale nasce negli anni ‘20negli Stati Uniti come prima rispo-sta ai problemi del traffico nellegrandi città ed alla conseguentenecessità di decentramento delleattività commerciali e compare inEuropa negli anni ‘50, per la diver-sità del tessuto socio-economicoche oggi si caratterizza per: un’eco-nomia urbana prevalentementebasata sulla produzione di servizi;crescita demografica stagnantecon il boom della terza età; disagiocrescente delle aree suburbane;aumento del tempo libero e delladomanda di servizi culturali; crisidel pasto domestico ed espansionedella domanda di pasti fuori casa.Tutto ciò ha comportato nuove esi-

genze della domanda, sempre piùsensibile all’esperienza del mo-mento di acquisto e consumo, chesi concretizza nelle nuove formuledel centro commerciale in cui"consumo, divertimento, comuni-cazione, cultura, sport si rincor-rono e si incrociano l'un con l'altroo con tutti gli altri” (Canevacci).Naturalmente non mancano le cri-tiche all'affermarsi di queste "cat-tedrali del consumo" (Ritzer), chevengono accusate di "iperrealità",ma è proprio questa caratteristicail plus dei centri commerciali mo-derni e una delle principali deter-minanti del loro potenzialeattrattivo: i visitatori, infatti, unavolta entrati hanno la possibilità diisolarsi dal mondo esterno, di per-dersi in un rifugio protetto e splen-dente dove è piacevole girovagareincontrando le altre persone, "gio-cando con le vetrine e i prodotti"oppure dove far divertire i propribambini liberamente senza dovernecessariamente acquistare, so-prattutto se all'interno del centrocommerciale è presente, come alcc Sedici Pini, un giardino pensilecon annessa un'area giochi gra-tuita (…). Senza poi dimenticare lafunzione sociale che essi svolgonoper la comunità quando si tratta dicentri commerciali integrati nelcontesto urbano, come lo è il cc Se-dici Pini, che ha intrapreso in par-ticolar modo quest'anno unacollaborazione attiva con le istitu-zioni politiche, scolastiche e le as-sociazioni culturali del territorio –vedi, ad esempio, la partecipazioneal Carnevale cittadino di Pomeziae Ardea (…). Appare quindi indi-spensabile, a mio avviso, superarela diffidenza nei confronti dei cen-tri commerciali, ancor più se sonogestiti secondo una visione am-pliata delle proprie tipiche fun-zioni, che è l’obiettivo del centrocommerciale Sedici Pini”. TN

La risPosTaDopo l’inchiesta di settembre

“CHE SUCCEDE ALLA CITTà?”pubblichiamo un “altro” punto di vista

Banca dei TalentiL’iniziativa dell’Azione Cattolica per attivareun circolo virtuoso di competenze e disponibilità

E’ nata una nuova banca, ma non una di quelle che siamo abituatia veder spuntare in ogni angolo delle nostre città, questa infattinon conserva risparmi ma accoglie le persone e le loro compe-

tenze. Dall’iniziativa dei ragazzi dell’Azione Cattolica delle parrocchiedi San Benedetto e Sant’Isidoro prende vita il progetto della Bancadei Talenti, “un contenitore di talenti e disponibilità” in cui ciascuniscritto mette a disposizione le proprie competenze, a titolo gratuitoe senza scopo di lucro, a chi ne farà richiesta attraverso il sito internet(http://bancaac.wix.com/bancadeitalentiac) e che ne abbia bisognoper risolvere piccoli problemi quotidiani. “Questa idea, come spesso succede, nasce come un’intuizione improv-visa dopo una lunga riflessione. Una vigile attesa di alcuni giovani cheda tempo guardano curiosi la realtà che incontrano, ascoltano attentile esperienze delle persone che vivono le stesse situazioni di vita, par-lano tra loro dei propri bisogni e desideri”. In quanto banca non si ri-durrà ad essere un semplice contenitore ma dovrà mettere in circoloi talenti e generarne di nuovi. “E’ sicuramente – si legge sul sito – un buon modo per migliorare ciòche ci fa da contorno e per far nascere finalmente nuove opportunità”,inserendosi così in un’ottica di collaborazione attiva al fine di “farerete” e creare un servizio utile alla città che, se ottenesse larga parte-cipazione, potrebbe in futuro concretizzarsi nell’organizzazione dicorsi specifici che vedrebbero i cittadini come protagonisti. ”. TN M.Z.

Page 31: Tempi Nuovi n. 14

La famiglia Leoni si lancia in una nuova av-

ventura commerciale. Sostenuto dal padre

Giuseppe (noto in città anche per essere

stato presidente dell’Associazione Roma-

gnoli), Maurizio Leoni ha inaugurato nel mese

di maggio un nuovo locale che già è pronto a

rappresentare un luogo di ritrovo per giovani

e meno giovani. Un bar, una tavola calda, il

posto giusto per l’aperitivo o per una serata

musicale: tutto questo e molto altro è “Mucho

Gusto”, il locale aperto in via Campobello 28.

Uno slogan che già la dice tutta sul locale,

“solo il meglio nel piatto”, per spiegare come

dai primi fino al dessert non manchi proprio

nulla. Ricette italiane delicate e sfiziose abbi-

nate dal cuoco Toni alla varietà di materie

prime di grande qualità e tutte mixate con un

pizzico di originalità.

Come detto alimenti di prima qualità con

prezzi assolutamente adeguati. Qualche esem-

pio? Un primo piatto al costo di 4 euro, un se-

condo a 5 euro ed i contorni a 2,50 euro. Per

un pranzo completo appena 10 euro. E per chi

combina primo e contorno oppure secondo e

contorno l’acqua è un omaggio del bar. Per chi

è costretto a scegliere la tavola calda nell’ora

di pausa pranzo il posto giusto è Mucho

Gusto, solo qui si possono ritrovare i sapori

genuini della cucina italiana.

E poi per chi sceglie uno snack veloce la scelta

è senza concorrenti: panini e focacce preparati

in giornata (euro 3) e la vera piadina roma-

gnola.

A dare la sensazione di essere nel posto giusto

anche le caratteristiche di Mucho Gusto: un lo-

cale di oltre 100 posti a sedere, con ampio spa-

zio esterno per fumatori con salottini per

trascorrere un momento di vero relax. Carat-

teristiche che si sposano alla perfezione con il

momento di punta del locale: l’aperitivo che

da Mucho Gusto si trasforma in “aperiCena”

con un buffet ricco di piatti e sfiziosità da ac-

compagnare ad un bicchiere di prosecco o a

uno Spritz.

Alla fine di tutto (ma forse è davvero l’ele-

mento prioritario) i controlli di sicurezza

Haccp per i quali la famiglia Leoni ha scelto

aziende leader al fine di garantire qualità e ali-

menti certificati. TN

InfOAzIEnDE

Mucho Gusto, qualità prima di tuttoBanca dei Talenti

Page 32: Tempi Nuovi n. 14

TERRITORIO Pomezia e ArdeaLa Foto

Gli studenti di una scuola superiore di Pomezia,durante l’ora di informatica, intrattengonorelazioni sociali. A distanza.

Foto ©ANDREA REITANO

(UN)SOCIALNETWORK

Page 33: Tempi Nuovi n. 14
Page 34: Tempi Nuovi n. 14

34 Ottobre 2012www.tempinuovi.infoCULTURE Pomezia

Oltre 500 persone al “Good Vibes On TheBeach”. E’ stato questo l’esordio di unanuova associazione culturale di Pomezia,

“Officine dei balocchi”. Cos’è questa nuova associazione e quali sonole finalità ce lo spiegano due dei fondatori, Si-mone Antenos e Simone Masciarelli. «L’ideache è alla base di tutto è la volontà di fare qual-cosa per la comunità. Cose che possano at-trarre persone – anche non di Pomezia – comeconcerti, manifestazioni di vario tipo, labora-tori di arti visive. Creare un meccanismo cheunisca divertimento, cultura e informazione».Ed è proprio partendo da questa idea che è ve-nuto fuori il nome dell’associazione. «La pa-rola Officina la intendiamo come un luogo dovesi costruiscono delle cose. Balocchi invece è di-vertimento. Cerchiamo di costruire intratteni-mento. Come dicevamo prima vogliamoprovare a ricreare un tessuto sociale che a Po-

mezia negli ultimi anni è venuto meno. E vo-gliamo farlo partendo dalla popolazionegiovanile. Soprattutto dopo la serata del 7 set-

tembre ci sono arrivate proposte per organiz-zare eventi anche da altre parti. Noi preferiamoperò fare delle cose qui a Pomezia. Puntiamosul fatto che non siano i ragazzi del nostro ter-ritorio a dover andare fuori ma che da fuorivengano qui».E una risposta in tal senso c’è stata proprionella serata inaugurale dell’Associazione. Il 7settembre scorso, infatti, a Torvaianica è statoorganizzato il “Good vibes on the beach”. Unevento sulla spiaggia che ha visto avvicendarsisul palco diverse band: The Records Cleaner,Smoka Smoka Sound System, Kohra n’ Papa-calura, fino alla special guest Brusco. Come ac-cennavamo all’inizio oltre 500 persone hannopartecipato alla serata e la metà di queste ve-nivano da altri luoghi: Ostia, Albano e Apriliain particolare. Segno che manifestazioni di uncerto valore sono capaci di calamitare sul no-stro territorio anche persone che non sono dizona. «La risposta della gente ha dato senso a tutto

il lavoro che abbiamo fatto per organizzarequesta serata» ci dicono ancora i due Simone.«In molti hanno dato credibilità alla nostraidea e alla nostra proposta. Appunto le personeche sono venute, ma anche i tanti sponsor checi hanno dato un contributo fondamentale perl’evento».Insomma un esordio in grande stile cui in fu-turo seguiranno altre iniziative di genere di-verso. «Una delle caratteristichedell’associazione è infatti quella di non fer-marsi ad un solo genere. Vogliamo pensare adun’offerta ampia di eventi che possa soddisfaree coinvolgere tutti i giovani di Pomezia». Ora non resta quindi che aspettare che “Offi-cine dei balocchi” produca nuovi divertimenti.

TN ANDREA OLEANDRI

“E’ raro trovare uomini di culturache siano puliti, non puzzino e ab-

biano il senso dell’umorismo”Montesquieu

Nasce l’associazione che vuole costruire intrattenimento per la città

OFFICINE DEI BALOCCHI

CULTURE

}Un successo ilGood vibes on the beach,primo evento dellaneonata associazione

SOPRA: alcune immagini della serata. IN ALTO: la specialguest dell’evento, Brusco, durante un momento della sua esibizione.

Page 35: Tempi Nuovi n. 14

Gli Omega4 nascono nel 2007 dalle ceneri dei Bladebreakers, punk-rock conspunti hard-rock e riff metal, alternato da alcuni elementi di rock italiano; suo-nano per divertirsi e far divertire. Il loro nome deriva dal gioco di parole deri-

vante dal significato degli Omega3, (acidi grassi essenziali), allo stile di vita deicomponenti del gruppo amanti del cibo, quindi Omega 4. I testi (in italiano) riper-corrono tematiche impegnate ed adeguate al genere: passioni, amore, emozioni, di-sagio sociale. Gli Omega 4 sono capitanati da Michael Finn, lavoratore precario diArdea voce e chitarra, Luigi Orefice basso e cori, Argento Puccillo batteria, CristianoMarigliani chitarra solista. Dopo svariati live a Roma e provincia, nel 2011 produ-cono il primo cd EP “This Side Up”, nello studio di registrazione Officine Sonore.Grazie all'aiuto di Alberto Zecchinelli, direttore e produttore di Officine Sonore, gliOmega 4 crescono professionalmente e incominciano a dare un senso alle loro idee.“This side up” si presenta a forma di piccolo vinile e contiene quattro pezzi ineditied una cover versione punk de “La canzone del sole” di Battisti, quest’ultima ricevemolti consensi dal pubblico e viene suonata a chiusura di ogni live. Vengono sele-zionati per la trasmissione radiofonica abruzzese “Saranno Calibri” di Radio Delta1 che trasmette in Abruzzo, Puglia e Molise, verranno così intervistati presentandola cover di Battisti. Nel 2012 registrano altre due canzoni che permettono loro diaccedere alle semifinali del Talent Show Festival. Di seguito, con il nuovo singolo“Con me” riescono a passare le selezioni del concorso Sonic Factory di Radio Lunadi Latina, entrando così nella top 15 trasmessa per quattro mesi consecutivi sullaradio di Latina. Attualmente sono occupati per le riprese del loro primo video uffi-ciale ed alla realizzazione del loro secondo EP.Info: [email protected] - Facebook: Omega4web: http://www.rockit.it/omega4band TN EVANGELOS VOUTOS

CULTURE Pomezia/Ardea

La fine dell'estate ha portato alla biblioteca comunale di Pomezia un regalo moltoparticolare: ben 1200 libri, donati dai cittadini, si sono aggiunti agli oltre 22000volumi già presenti in archivio. Un ottimo risultato per l'iniziativa, lanciata nel

mese di agosto dalla catena di librerie “Giunti al Punto”, che ha dato la possibilitàai clienti del punto vendita del centro commerciale “16 Pini” di scegliere ed acqui-stare un libro, con uno sconto del 15% sul prezzo di copertina, per donarlo alla bi-blioteca pubblica della propria città e, a Pomezia, il riscontro è stato superiore adogni aspettativa soprattutto considerando la stagione estiva e il fatto che la cam-pagna sia durata solo un mese. “Ci ha fatto davvero piacere che così tante personeabbiano voluto partecipare – hanno dichiarato con soddisfazione e gratitudine ibibliotecari – non ci saremmo mai aspettati un tale successo ma questa è la dimo-strazione che la gente percepisce l'importanza della biblioteca comunale e la rico-nosce come un servizio pubblico fondamentale della città”. Tra i volumi donati cisono soprattutto libri illustrati e per ragazzi ma anche molti grandi classici dellaletteratura e del pensiero, che potranno essere utili ai tanti studenti che ogni giornopopolano la biblioteca di Pomezia alla ricerca di spunti ed approfondimenti. Ai cit-tadini, gli stessi che con grande senso civico hanno contribuito al successo di questabella iniziativa, non resta altro che approfittarne. TN MARTINA ZANCHI

Donati 1200 libri alla biblioteca

OMEGA4 AL LAVOROIn preparazione il secondo EP della rock band

Si muovono agilmente tra teatro e musica I Beatles aRoma, fondendo recitazione ed esibizione, rappresen-tazione e concerto. I due linguaggi concorrono a for-

mare dei live show completi, volti a soddisfare i piùcuriosi fan del celeberrimo quartetto di Liverpool. I lorospettacoli infatti, tutti incentrati sui Beatles, sulla loro sto-ria e sulla passione per la loro arte, sono delle narrazioniteatrali che contengono racconto, intrattenimento ed ese-cuzione musicale. Il gruppo è composto da Simone Ma-riani e Lorenzo Mazzè alle chitarre e alla voce, MartinoPirella in qualità di presentatore e attore e Luigi Abramo,anch’esso al canto e, soprattutto, alle originali traduzionifilologiche dall’inglese al romanesco dei testi dei Fab Fourattraverso il suo progetto Appia Road. La “band” è accom-pagnata da Saverio e Giuseppe Palazzo, fratelli pometini,rispettivamente alla batteria e al basso. È proprio conquest’ultimo che abbiamo l’occasione di parlare de I Bea-tles a Roma e della loro singolare proposta artistica. “Ilgruppo nasce nel 2010 dall’incontro di Simone e Martino,mentre la collaborazione mia e di mio fratello con loro haorigine dall’amicizia con Lorenzo, il quale partecipava almio progetto cantautoriale solista. Una volta entrato ne IBeatles a Roma ha coinvolto anche noi” ci spiega Giu-seppe. “Abbiamo suonato in molte occasioni a Roma e nelLazio e fatto diversi live show finora; l’ultimo è statoRock’n’Roll Bar al Teatro Lo Spazio. La risposta del pub-blico è stata ottima, alcune persone hanno assistito a tuttele repliche” continua, per poi raccontarci come vengonocreati gli spettacoli: “Ormai ci sono degli schemi benoliati; Simone, Martino e Luigi solitamente scrivono lasceneggiatura, dopodiché si fanno le prove e, durantequeste, c’è anche spazio per l’improvvisazione. Tutti pos-sono dare il proprio contributo”. Chiudiamo la nostrachiacchierata discutendo di obiettivi e futuro prossimo:“È nostro intento diffondere il mito dei Beatles in unanuova chiave, non siamo una semplice tribute band. L’usodella drammaturgia e di uno stile ironico ci differenzia, lenostre esibizioni sono quasi nella forma del teatro can-zone. Al momento stiamo scrivendo lo spettacolo del2013, titolo e argomento sono segreti. Ad ottobre inveceparteciperemo alla celebrazione del cinquantenario diLove Me Do e il 13 dello stesso mese ci esibiremo in di-retta su Radio Rock”. TN GIAMPAOLO PALMA

BEATLES A ROMAQuando un tributo diventa show

35

Page 36: Tempi Nuovi n. 14

“La scarsa cultura sportiva è un problemaendemico del nostro paese ed è soprattutto

per questo che si tende a surriscaldare l’ambiente calcistico”

Cesare Prandelli

36

SPORTOttobre 2012

www.tempinuovi.infoPomezia/Ardea

Una vetrina per le società sportive comunalied anche l’occasione per lanciare un mes-saggio di ripresa dello sport cittadino dopo

le difficoltà dei mesi passati. E’ stata questo,ma soprattutto una giornata di festa per le fa-miglie pometine, la prima edizione della “Festadello Sport” che si è tenuta in piazza Indipen-denza, a Pomezia, domenica 23 settembre.Centinaia di persone a popolare la piazza delcentro cittadino, chiusa al traffico per l’occa-sione, e tante società sportive che si sonomesse in mostra con i propri iscritti e tecnici.Dalle arti marziali alla pallacanestro, passandoper l’immancabile calcio e la pallavolo. E poiancora il golf, il rugby, il tiro con l’arco e l’atle-tica leggera. Tante discipline a mettere in evi-denza anche la grande offerta a disposizione

delle famiglie di Pomezia per la pratica sportivadei propri figli. “Un bagaglio di conoscenze edivertimento da mettere a disposizione dei più

giovani per avvicinarli ai valori dello sport”come sottolineato dal presidente del consorzioPomezia Sport Mario Massaroni, organizzatoredella manifestazione con il contributo del co-mune di Pomezia-Assessorato allo Sport.Una giornata all’insegna della promozionesportiva voluta anche per cercare di superare ildifficile momento che vivono le società del ter-ritorio. “L’associazionismo sportivo – spiegaancora Massaroni - è forse il primo baluardodei valori sociali ed etici e deve essere salva-guardato. Nonostante la grave crisi economica– sottolinea– decine di società continuano afare pratica sportiva a costi bassi per i cittadini.Anzi quest’anno abbiamo voluto lanciare unsegnale, abbassando ognuno per le propriepossibilità le quote d’accesso alle società”. Un messaggio, quest’ultimo, ripreso anchedall’assessora allo Sport Rosaria Del Buono.“Ogni volta che ho chiesto di accettare un bam-bino in condizioni economiche sfavorevoli – hadetto – le società sportive si sono sempre di-mostrate disponibili. Sono questi segnali chetestimoniano il valore delle attività che svol-gono le associazioni sportive di Pomezia e pro-prio per questo noi come amministrazionecomunale vogliamo sostenerle da vicino. Lafesta dello sport – ha concluso l’assessora DelBuono – deve diventare un appuntamentofisso per la città di Pomezia”.

TN STEFANO MENGOZZI

LO SPORT VICINO ALLE FAMIGLIESuccesso per la Festa dello Sport a Pomezia. E le società abbassano le quote d’accesso

Page 37: Tempi Nuovi n. 14

Ottobre 2012 37

Il rugby, nato in Inghilterra a fine ‘800, è con-siderato lo sport con maggiore valenza edu-cativa, tanto da diventare uno tra i quattro

sport di squadra più diffusi al mondo. Perquanti lo praticano è un modo di intendere lavita, di porsi degli obiettivi accettando il con-fronto con le avversità e gli ostacoli che si frap-pongono al loro superamento.La magia che nasce da questo sport risiededentro poche semplici regole che rappresen-tano dei valori universali nella storia del-l’uomo: il gruppo e non il singolo è labase per raggiungere ogni obiettivo;ilconfronto fisico è combattimento manon aggressione; sapersi rialzare dopoogni caduta; rispetto per il perdente, ne-mico o avversario che sia. Basterebbe que-sto a far comprendere quanto questo sport puòdare a una personalità in via di sviluppo in unasocietà drogata dall’individualismo e dallamancanza di regole, che schiaccia le persona-

lità deboli e ha rimosso parole come spirito disacrificio e impegno. Il rugby, inoltre, rappre-senta anche come le diversità possano diven-tare valore. Contrariamente a quanto si credeè vero che servono atleti alti e robusti maanche altri piccoli e sguscianti, giocatori agili eveloci e altri un po’ più lenti ma robusti, per re-spingere l’avversario. Uno scrittore franceseosservò che per animare una squadra sono ne-cessari "otto giocatori forti e attivi (la mischia),due leggeri e furbi (il mediano di mischia e ilmediano d’apertura), quattro rapidi e veloci (itrequarti) e un ultimo modello di flemma esangue freddo (l’estremo)”. Insomma la squa-dra come spaccato sociale in cui uomini diversiconcorrono, ognuno con un compito e con leproprie doti fisiche e morali, a raggiungere lameta, agognato traguardo che si concretizza at-traverso il pensiero, la scelta, il calcolo, passan-dosi la palla sempre all’indietro come arappresentare l’importanza di guardare al pas-sato per costruire il futuro. Questi elementifanno del rugby lo sport di squadra e di forma-zione per eccellenza.Nel nostro territorio questo sport è diffuso dadiverse società di appassionati tra le qualispicca il Torvaianica Rugby che con più di 170iscritti rappresenta il riferimento per gli appas-sionati locali oltre ad essere una fra le societàseguite con più interesse dalla Federazione edai maggiori club, per il suo interessante vivaiodi piccoli campioni. Per osservare da vicino igiovani rugbysti locali basta recarsi negli orarid’allenamento presso il campo della Mac-chiozza o contattare la società attraverso il sitowww.torvaianicarugby.it. TN ANTONELLO SERANI

RUGBY, SPORT PER CRESCERE INSIEMERegole di una disciplina che insegna a rispettare gli avversari e a combattere senza aggredire

Ipinnatisti della società sportiva New Linedi Pomezia tornano in vasca per la nuovastagione agonistica, ma c’è già chi guada-

gna il podio: Vanessa Barelli ha conquistatonel Lago Viverone, in provincia di Biella, lamedaglia d’oro nella 3^ categoria, quelladelle “under 18 anni”, sulla distanza dei3000 metri in programma. “E’ stata una manifestazione alla quale hovoluto partecipare per continuare la miaescalation nelle classifiche nazionali delnuoto pinnato - ha commentato l’atleta alsuo rientro - anche se in questo momentonon ho una gran preparazione nelle gambe,ma come tutti gli atleti che stanno affron-tando questa parte di stagione la gara èstata fondamentale per i prossimi campio-nati italiani di mezzofondo, ultima gara del2012 che si è svolta ad Orbetello, e soprat-tutto per la preparazione alla stagione 2013che per noi è iniziata nei primi giorni di set-tembre”.E proprio a questo proposito sottolineamoche l’intera squadra è rientrata in vasca perl’attività della stagione 2013.

TN MARTINA ZANCHI

nuoto pinnato,Barelli oro nei3 mila metriGli atleti della societàsportiva New Line di Pomezia tornano in acquaper vincere

SPORT Pomezia/Torvaianica

Page 38: Tempi Nuovi n. 14

DA SAPERE, DA VEDERE, DA LEGGERE, DA CAPIRE, DA ASCOLTARE, DA AMARE

IL CONDOMINIO

Anche tu sei incinta come mia mamma?

Veramente no, Eva.

E perché hai la pancia?

Be’, sai…

Ah, ho capito! Sei un po’ cicciona tipo

mia nonna, solo che lei è più grassa e ha

pure le pieghe sulle ginocchia.

Eva parla sempre di verità proprio vere.

Quando andava all’asilo aveva spiegato a sua

madre la verità sugli scioperi. Era periodo di

rinnovo di contratti nazionali e sua mamma

non entrava a lavoro, ma andava a riprender-

sela verso le 10 per portarla al mare. Tutta

questa festa era uno spasso pazzesco e soprat-

tutto Eva non era costretta a dirle un ciao ad

occhi tristi e a rivederla dopo tante ore.

Poi i sindacati si accordarono e gli scioperi fi-

nirono. La routine tornò sempre uguale e

piena di orari da rispettare e di asili che ti

aspettano a cancelli spalancati. Eppure a lei

qualcosa non tornava.

Senti, non ho mica capito perché la mat-

tina non mi vieni più a prendere per an-

dare al mare.

Te l’ho detto: sono finiti gli scioperi e dob-

biamo lavorare.

Ma i tuoi capi ce l’hanno i figli?

Certo.

E allora quelli non li amano, altrimenti

farebbero sciopero tutti i giorni!

Un giorno mi confidò la sua verità segreta.

Eravamo a mangiare la pizza e lei si stava tre-

mendamente annoiando imbalsamata con gli

adulti.

Cosa c’è dietro l’angolo, che scappi sem-

pre lì?

C’è il mio Amico Immaginario: gli sto raccon-

tando che oggi ci sei tu a cena e sono felice.

Vieni lì dietro, così te lo faccio conoscere?

Dove? Non abbiamo finito di cenare.

Ma lì! Dai, sbrigati! Vuole conoscerti as-

solutamente. E poi tu mi farai conoscere

il tuo.

Ecco: è che io no avevo più un amico immagi-

nario da presentarle e un po’ me ne vergognai.

Alle elementari parlava già delle verità sulla

famiglia:

Le zie leggono Harmony. Cioè, mica tutte.

Però in famiglia almeno una che legge queste

robe d’amore e follia e piange mentre lo fa c’è

per forza. Un po' come un dipendente statale:

ce n’è senz'altro uno in ogni famiglia.

Alla festa per il compleanno della cugina nella

grande sala piena di giochi e coloratissimi

palloni panciuti si stava consumando una

vera disfatta: tutti i minuscoli invitati davano

sfogo ai loro istinti con grida ossessive, lanci

di scarpe, magliette sudate, occhi fuori dalle

orbite e robe così. Eva non c’era: era fuori se-

duta da sola su una panchina.

Come mai non sei dentro a giocare anche tu?

Perché sto guardando l’acqua della piog-

gia che sbatte sulle foglie dell’albero e fa

un po’ così.

I bambini parlano sempre di verità proprio

vere.

Sarà perché se aprono una valigia ci trovanouna finestra da spalancare o una porta da ol-trepassare. Poi crescono. E vedono solo la vali-gia. TN

I bambini parlanosempre di veritàproprio vere

Paroledi COPERTINA BAMBInI

Le parole diBARBARABUSSOLOTTI

Page 39: Tempi Nuovi n. 14

Parlando di James Ballard non parliamo di uno scrit-tore di fantascienza nel senso classico del genere,quanto piuttosto di un visionario surrealista dal-l’animo post-moderno, profondo conoscitore del-

l’Uomo e della sua psiche. Parlando di James Ballardparliamo di uno scrittore che usa la fantascienza solo comestrumento per meglio descrivere la nostra epoca. Il Con-dominio è un romanzo che mette in mostra una scritturamaiuscola, una costruzione claustrofobica e perfetta, unconcentrato di metafore e di ansie spremute, distillate eservite forte come liquore invecchiato. L’intera storia è am-bientata in un enorme grattacielo costruito nel centro di

Londra e progettato dal ricco architetto Anthony Royal. All’interno del grattacielovivono, stipati come in una vera e propria città verticale, duemila individui tuttiappartenenti a pieno titolo alla borghesia inglese: avvocati, medici, piloti d’aereo,attori ecc. La vita trascorre tra i party organizzati dai condomini, le partite disquash e le nuotate nella piscina del decimo piano. A scardinare l’equilibrio sonoperò due elementi reagenti: i continui guasti all’impianto elettrico; e la scintilla diistinto animalesco nascosta nel cuore dei condomini. Così il grattacielo diventacol tempo una struttura completamente isolata dal mondo esterno e da qui parteuna spirale discendente che ripercorre al rovescio l’intera storia evolutiva dell’es-sere umano, palesandosi in un vortice di violenze, e compiendosi in una vera epropria mutazione fisica e intellettiva. I piani dell’edificio diventano tribù e loscontro tra i piani alti e quelli bassi dà vita a un’eterna e aspra battaglia, per metàcollettiva, per metà individuale. La maschera della morale crolla come cementodi bassa qualità e lontano dalle regole sociali tutto ciò che resta è il volto animale-sco dell’uomo, con gli occhi sgranati per la troppa paura e i denti in fuori per l’ec-cessiva rabbia. TN

IL CONDOMINIO

BOOKSIl fu Mattia Balzac La libreria critica

di ENRICO MICELI

Il gruppo nasce a Los Angeles nel 1981 dall’incontrotra il chitarrista James Hetfield ed il batteristaLars Ulrich. Nel 1982 il chitarrista Dave Mustaine

ed il bassista Ron McGovney completano la forma-zione e il quartetto s’impone all’attenzione del pub-blico facendo da supporto ai Saxon. Dopo aver incisoil demo ‘No Life ‘Til Leather’, la band assume il suoassetto definitivo con Cliff Burton al posto di McGov-ney e Kirk Hammett al posto di Mustaine (che fonderài Megadeth) e nel 1983 esordisce con ‘Kill ‘Em All’,senza dubbio il punto zero del metal moderno. L’al-bum, che fonde in parti uguali la violenza del punkcon la tradizione della New Wave of British HeavyMetal dà un enorme scossa alla scena metal di queglianni. Prima di allora non si erano mai sentite sonoritàcosì pesanti e veloci. L’anno seguente irrompe sulmercato ‘Ride The Lightning’ che offre la misura dellequalità della band anche al di là dei rodati canoni delmetal più accelerato. Nel 1986 esce quello che è con-siderato il capolavoro dei Metallica , ‘Master Of Pup-pets’; la furia cieca di ‘Kill ‘Em All’ viene filtrataattraverso la tecnica e l’abilità acquisite con ‘Ride TheLightning’ in un disco che ancora oggi è ritenuto unodei capisaldi del metal in generale. Il 27 settembredello stesso anno, dopo un concerto a Stoccolma, ilbus della band esce di strada provocando la morte diCliff Burton. Il gruppo sembra sul punto di sciogliersi,ma poi ingaggia il bassista Jason Newsted che esordi-sce su ‘Garage Days Re-Revisited’ (1987), un minialbum di cover che consente di conoscere quali sianole radici da cui i Metallica hanno saputo attingere perforgiare il proprio inconfondibile sound. Le quotazionidel gruppo appaiono in continua ascesa, ribadite nel1988 da ‘…And Justice For All’, ma la consacrazione alivello mondiale arriva tre anni dopo con ‘Metallica’ (il‘Black Album’ per i fan), che segna un cambiamento dirotta artistica con l’inserimento di elementi melodicicapaci di allargare ancora di più il già vasto pubblicodella band californiana. Da qui in poi inizia il lento edinesorabile declino sancito da ‘Load’ (1996), lontanoanni luce dalla furia incontenibile dei tempi d’oro e ri-badito da Reload (1997), album fatto con gli scarti delprecedente. Nel 1998 viene pubblicato un altro albumdi cover ‘Garage Inc.’ e l’anno dopo ‘S&M’, che con-tiene canzoni del passato registrate dal vivo con la SanFrancisco Symphony Orchestra. Nel 2001 Newstedabbandona il gruppo rimpiazzato da Robert Trujillosolo dopo la realizzazione di ‘St. Anger’ (2003) in cuiil compito di bassista è svolto dal produttore BobRock.L’ultimo lavoro dei Metallica viene pubblicato nel2008 ed è ‘Death Magnetic’ dove la band cerca di rin-verdire i fasti del passato senza però riuscire nell’in-tento.

Album consigliato: Master Of PuppetsSito web: www.metallica.com

MUSICLE COLONNE DEL ROCK

METALLICA M

LuCiano LigaBue Il rumore dei baci a vuoto

MaTTeo sTrukuL La ballata di Milano YesM

ila ha i capelli rossi, cerca la sua ven-detta e possiede una katana. Un’eroinatarantiniana in grado di regolare da sé

una pericolosa faccenda personale rimastain sospeso da troppi anni e, en passant,mettere fine alla guerra scoppiata tra lamafia radicata in veneto e quella, anticama rinnovata, proveniente dalla Cina.

GENERE - PULPE/O (2011 - 224 PP.)

DA NON ACQUISTARE DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE

di J.G. Ballard - Feltrinelli (2003, 192 pagg.)

di AN

DREA

FAET

I

Tredici racconti brevi che parlano dimorte e di vita soffermandosi sul-l’amore e sul dolore. Detto senza

troppi scrupoli in questa raccolta ci sonotroppi elementi che non funzionano.Messo via qualche guizzo talentuoso iltutto si riduce a una scrittura macchi-nosa e molti finali aperti o, se volgiamo,completamente troncati.GENERE - RACCONTI - EINAUDI (2012, 176 PP.)

Page 40: Tempi Nuovi n. 14

Anni fa, mio zio rockettaro (in ogni famigliace ne dovrebbe essere almeno uno), mi di-ceva che ordinò dall’Inghilterra, il secondo

ed introvabile LP dei Led Zeppelin, Led Zeppe-lin II, pietra miliare su tutti i generi musicali,paragonabile anche alla Carmen di Bizet. Miraccontava che l’involucro che avvolgeva il vi-nile era bianco, un’edizione unica e rara da tro-vare oggi. I Led Zeppelin all’epoca furono ilprimo esempio di diffusione su 33 giri dellamusica rock. All’epoca in Europa spopolava il45 giri e poteva contenere due canzoni al mas-simo. I Led Zeppelin riempivano gli stadi, lagente impazziva per loro. Se oggi parliamo diRobert Plant, è proprio perché sono diventatepopolari, ossia conosciuti dalle masse, chehanno riempito stadi interi di donne e di uo-mini in tutto il mondo e non per questo accu-sabili di qualche strano complottocommerciale. Se penso a band storiche anchemetal, come i Metallica, che hanno venduto mi-lioni di dischi in tutto il mondo, non si può direche non siano popolari e quindi pop(olari). Ilpop, non è un genere musicale a mio parere, maè ciò che piace, che si sente, che si compra nelnegozio di dischi, al centro commerciale o chesi scarica da internet. George Michael (che puòpiacere o meno) fa musica dance ed è popanche lui come lo sono gli U2 o i Depeche Mode(che possono piacere o meno) anche se gli unisono bandiera della New wave anni 80 e glialtri, i fondatori del Synth-pop. Se un gruppodi amici un domani metterà su una band, anchese non penseranno mai di diventare i nuoviDoors, vorranno mettersi su un palco a mo-strare le proprie doti comunque; non credo chevorranno fare concerti per pochi eletti (mammae zia) o scrivere canzoni per le proprie fidanzatee basta. Vorranno in qualche modo mostrarsial mondo intero e quindi, anche se inconscia-mente, voler diventare popolari. Basta quindi con questa stupida ed oramai ob-soleta precisazione etichettata e razzista.Il rock è pop, e pop è tutto ciò che vende, tuttociò che ci arriva anche se nel calderone potràesserci Lady Gaga o l’ultima band indipendenteche puoi ascoltare su YouTube. La musica uni-sce, e se diffusa, unisce ancora di più. Che sianoi Metallica o i Led Zeppelin o George Michael oLady Gaga, basta che funzioni! TN

(...e la parola abusata POP)

L’IDENTITA’DEL ROCK

MOvIECaro DiarioAppunti di Cinema di MAURO VALENTINI

REALITY

Garrone è un regista molto apprezzato all’estero, per lasua capacità quasi neo realista di entrare nelle vicendedel nostro paese con una violenza spesso spiazzante.

Però questa volta, a differenza di ”Gomorra”, non c’è la du-rezza delle armi; in “Reality”a far da protagonista è la vio-lenza sottile e perversa della TV e delle sue illusioni, cheha così convinto la giuria di Cannes da vincerne il premiospeciale qualche mese fa.A Napoli durante un matrimonio in stile Hollywoodiano,mostrato in tutto il suo triste sfarzo con uno spettacolarepiano sequenza, Luciano, conosce “Enzo del Grande Fra-tello”, star locale che di mestiere, dopo il successo ottenutonella trasmissione, fa l’ospite alle feste.Luciano riuscirà proprio grazie ad Enzo ad avere l’occa-sione di un provino per entrare nella selezione per il realitytelevisivo, affidando a questo sogno un riscatto dalla suasolita vita di pescivendolo che arrotonda con piccole truffe.Sogno che però travolgerà la sua esistenza e la sua famigliain un crescendo di beffe ed illusioni da commedia dell’arte,quasi fossimo nel teatro del grande Eduardo, come peresempio nella meravigliosa scena della lite in chiesa neiprimi minuti del film, o nelle continue discussioni rionalidai contorni melodrammatici e veraci.Infatti l’attore protagonista, Aniello Arena, passato da cri-minale e una condanna all’ergastolo, è stato scelto da Gar-rone proprio per la sua attività teatrale in carcere, seppurnon sembra all’altezza del ruolo specie nei primi piani che

iL fiLM da eviTare

RE5IDENTEVIL RETRIBUTIONdi PAUL W.S.ANDERSON (95 MIN.)

MUSIC

Da Mosca a New York gestico-lando senza un filo logico. 5°livello del videogame, con il

“T-Virus” che contagia anche lamente del regista in un crescendodi nulla. Milla Jovovich, come èlontano il Million Dollar Hotel.

MOLTO BRUTTO

nOTE STOnATELe parabole musicali di EVANGELOS VOUTOS

di MATTEOGARRONE (115 min.)

narrano degli stati di allucina-zione del povero Luciano e ch,esoprattutto nel finale, mostra li-miti interpretativi.Ma è un po’ tutta la struttura delfilm, dirompente e ben articolataall’inizio, a deludere nell’epilogo,alla ricerca di un colpo di scenache appare soltanto in forma oni-rica e che non convince.Bene invece tutto il resto del cast,un contorno familiare di figurebarocche, opulente e Felliniane,tra cui spicca il collaudato NandoPaone ma soprattutto LoredanaSimioli nel ruolo di Maria, la mo-glie di Luciano, anima vera diquesta storia che, mentre tuttivolano in una iperbole di sognied illusioni, cercherà di salvare lafamiglia dallo sfacelo, disperata-mente attaccata alla realtà dellavita contro la follia del Reality.

TN

Page 41: Tempi Nuovi n. 14

(...e la parola abusata POP)

Siamo in crisi e il debito aumenta, questaaffermazione è sulla bocca di tutti. Ma di qualecrisi e quale debito si tratti sembra interessare

a pochi. Basta ripetere la parola spread (la parolac-cia del momento) almeno una volta al giorno tra untramezzino e un caffè, per sentirci anche noi citta-dini del tempo che viviamo. Ebbene voglio voltareancora la carta insieme a voi per vedere cosa c’èsotto. E sotto stavolta c’è scritto che il 22 agosto2012 è stato l'Overshoot Day. Un’altra parolaccia?Non proprio.Significa che a fine agosto il nostro consumo di ri-sorse sul pianeta ha già superato la capacità di que-st'ultimo di rigenerarle in un anno. È una questionedi ritmo: in altre parole, nel 2012 ci abbiamo messootto mesi per finire quello che il pianeta può darciin dodici mesi e adesso stiamo vivendo al di là deinostri mezzi. Non sto vagheggiando ma lo dice ilGlobal Footprint Network, un'organizzazione noprofit di ricerca che da anni si occupa di diffonderee applicare il calcolo dell'impronta ecologica glo-bale affinché possa essere incluso tra le variabilidelle nostre economie. Per capire meglio l'entità diquesto debito che abbiamo con la terra, il GFN ciinvita a immaginare come sarebbe finire il nostroreddito annuale quattro mesi prima.L'informazione allarmante è che secondo le stimefornite dall'organizzazione, la data in questionetende ad arrivare prima ogni anno. Se nel 1987l'Overshoot day era stato individuato in corrispon-denza del 19 dicembre, nel 2002 era già arrivato adottobre, e adesso eccolo ad agosto. Secondo i calcoli del network, chiediamo già più diun pianeta e mezzo all’anno e siamo sulla buonastrada per pretenderne due prima della metà delsecolo. Che ingordigia! Che fretta! Che… fare? Ri-durre, riusare, riciclare, rallentare. Che ci piaccia ono, il vero debito lo abbiamo con la Terra. TN

VOLTA APPUnTAMEnTIOttobre

SALONE DELLAEDITORIA SOCIALEL

e Americhe e Noi, titolo della quarta edizione del Salonedell'Editoria sociale, sottolinea un legame molto strettocon l'attualità: a poche settimane dall'elezione del nuovo

Presidente degli Stati Uniti d'America si crea l'occasioneper riflettere e discutere su tutto ciò che riguarda questoPaese e, in generale, l'intero continente americano. Sarà unmomento per ragionare anche su come siamo cambiati“noi”, italiani ed europei, più o meno influenzati dai co-stumi e dai modelli economici e sociali importati da oltreo-ceano ma, soprattutto, sarà un'opportunità per riflettere sucome assicurare a noi stessi, alle “americhe” e all'interopianeta, un futuro più equo e sostenibile. Alla discussione interverranno nomi noti della cultura e delmondo politico, tra gli altri: Tariq Ali, Andrea Baranes,Zygmunt Bauman, Maurizio Landini, Gad Lerner, Ga-briella Wiener, Nicola Zingaretti. Per chi volesse sapernedi più: www.editoriasociale.info

Per la prima volta a Roma una rassegna su Johannes Ver-meer, massimo esponente della pittura olandese delXVII secolo; la mostra, che sarà allestita presso le Scu-

derie del Quirinale, ospiterà una preziosa selezione delle af-fascinanti opere del misterioso maestro di Delft. Il visitatoresi troverà, infatti, ad ammirare opere dall'intenso realismoe dal forte carattere intimistico, temi portanti della culturaartistica dell'Olanda del '600.

VERMEERIn MOSTRA

ROMA 18 - 21 OTTOBRE - Porta Futuro (Testaccio)

ROMA 27 settembre 2012 - 20 gennaio 2013 - Scuderie del Quirinale

Il tema “Visual Jazz” sarà il filo conduttore della 36esimaedizione del festival romano, uno dei più importanti a li-vello internazionale. Partendo dal fortunato incontro tra

jazz e cinema dell'inizio del secolo scorso fino all'egemoniadei nuovi media, il Roma Jazz Festival 2012 intende valo-rizzare tutte quelle forme artistiche (film, documentari,cartoon, colonne sonore...) nate dal connubio vincente traarti visive e musica jazz.

JAZZROMA 12 ottobre - 25 novembre 2012 - Audit. Parco della Musica

Il luogo perfetto dove trascorrere un weekend con le amiche:è Weekend Donna, la fiera romana dedicata esclusivamenteall'universo femminile in cui le visitatrici potranno cimen-

tarsi in attività pensate per stimolare la sensibilità e la curio-sità ma, soprattutto, per divertirsi e prendersi cura di sestesse. Tra corsi, workshop ed espositori per lo shopping maanche postazioni per hairstyling e make up, non c'è che l'im-barazzo della scelta!

WEEK EnDDONNA

ROMA 12/14 ottobre 2012 - Nuova Fiera di Roma

IN DEBITOCON LA TERRA

LA CARTACOSE DA NON DIMENTICARE

Le “BUONE PRATICHE”di CLAUDIA BRUNO

Page 42: Tempi Nuovi n. 14

DA ULTIMAPAGInA

Se dico Donna penso a Mihaela Roznov, conosciutacome Michela, la giovanissima donna ricoverata alSant’Eugenio con ustioni di terzo grado sulla maggiorparte del corpo. Lei ha 22 anni e si prostituisce da almeno

due per le strade (in)sicure della capitale. Una bella notte ar-rivano due uomini, la aggrediscono, le danno fuoco e la ripren-dono col telefonino. Fa sempre gola vedere una schiavacontorcersi e urlare nel disperato tentativo di salvarsi la pelle.E pure se di pelle deve esserne rimasta davvero poca, Michelasi è salvata, è viva, e non ha nessuna intenzione di morire. Lasua preoccupazione è ora per la madre, che possa scoprirequale lavoro le era toccato nella tanto sognata Italia: fare laschiava, del sesso e dei suoi papponi. E i papponi sono i pro-tagonisti attivi di questa storia, come di tante altre che ci ca-pitano intorno troppo spesso: donne marchiate a fuoco,iniziate ad un clan, costrette a subire violenze e percosse, mi-nacciate, ricattate. Perché sembra, è questa una delle ipotesial vaglio degli investigatori, che i due aggressori abbiano usatola ragazza, trasformata in torcia umana, per mandare un mes-saggio chiaro e luminoso ad un clan rivale, di quelli che si con-tendono i marciapiedi e si giocano giovani donne come se

fossero pedine di una scacchiera: lo scacco matto sono unsacco di soldi, sporchi, molto sporchi, ma il fatto è che i re sonotroppi e il gioco mira al potere di uno solo. Le ragazze invecenon hanno niente delle regine, soprattutto nel trattamento,ma sono così fortunate da avere il corpo da cui passa tutto ilgiochetto. Di storie così i giornali locali hanno parlato spessoin questi anni: la tratta delle donne porta sulle strade di Ardeae Pomezia decine e decine di giovani donne con un giro di soldiche fa paura e non conosce crisi. Pochissime sono invece quelleche riescono a scappare, a ribellarsi, a denunciare. E forse Mi-chela, altra ipotesi possibile, aveva deciso di mettersi in pro-prio e di lasciarsi alle spalle almeno la schiavitù dai papponi,e questo è stato il risultato. Qualunque sia stata la motivazioneche ha spinto due uomini a bruciare viva una ragazza, si trattadi un atto feroce e violento, ma non è solo questo. Si tratta diun attacco diretto a tutte le donne, l’ennesimo. Viviamo nelpaese del controllo dei corpi femminili: non abortire, è immo-rale! Non fare figli, come li mantieni? Se sei incinta ti licenzio,e così via. E poi ci sono quelli che decidono che con i corpi delledonne ci si fanno i soldi, e quelli che pensano che con queicorpi ci si possa fare tutto, anche bruciarli se serve. E allora,chi crede che si tratti di un semplice atto di violenza, oltretuttoad una che se l’è andata a cercare perché, si sa, se stai tutte lenotti su un marciapiede prima o poi qualcosa ti succede, bene,si sbaglia. La violenza sui corpi delle donne è quotidiana, e dif-fusa, perché ci sono ancora uomini che pensano che il corpodi una donna sia a disposizione, sempre, perché quelle donnele hanno sposate, le hanno pagate, oppure le hanno puntate.E poi c’è la tratta. Bene, il 18 ottobre è la giornata europea con-tro la tratta e molte donne scenderanno in piazza per manife-stare contro una pratica che è a tutti gli effetti schiavitù.Devono farlo anche gli uomini. TN

DOnnE di TERESA DI MARTINO

LA COPERTINA NON è TUTTO

PER MICHELA

Numero 14 - Anno 2Ottobre 2012Distribuzione gratuita

TIRATURA: 10.000 copie

EDITORE:Associazione Culturale Durango

DIRETTORE RESPONSABILE:Stefano Mengozzi

IN REDAZIONE:Andrea Oleandri, Martina Parisi, Enrico Miceli, Andrea Faeti, Martina Zanchi, Antonello Serani,Nicolay Porrelli, Claudia Bruno,Giampaolo Palma, Teresa Di Martino,Mauro Valentini, Evangelos Voutos,Cecilia Prati, Barbara Bussolotti

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Paolo Campana (Studio Grafico Durango)

FOTO DI COPERTINAAntonio Tiberi

CHIUSURA REDAZIONALE: 07/10/2012

STAMPA: Arti GraficheReg. Trib. di Velletri N. Reg. 13/11 del 22 Luglio 2011

Tempi_nuovi Tempi nuovi Tempi nuovi www.tempinuovi.info [email protected]

COnTRO LA TRATTA

Page 43: Tempi Nuovi n. 14
Page 44: Tempi Nuovi n. 14