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Tesi di Valentina Sabadin A.A. 2009/ 2010 Fashion Design L.un.A Libera Università delle Arti

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Tesi di Valentina SabadinA.A. 2009/ 2010 Fashion DesignL.un.A Libera Università delle Arti

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SOMMARIO

1. INTRODUZIONE 1.1 Le ragioni 6 1.2 Mission 6 1.3 Abstract 7 1.4 In inglese 7

2. IL TERRITORIO DEL LITORALE ROMAGNOLO 2.1 La riviera Romagnola 8 3. IL ROMAGNOLO 3.1 Il femminile romagnolo 9- 10 3.2 Il maschile romagnolo 10- 11 3.3. Il romagnolo: un futurista contemporaneo 11- 12

4. I GIOVANI 4.1 Comportamento giovanile nella storia 13 4.2 Comportamento giovanile nel contemporaneo 14

5. ABBIGLIAMENTO STORICO E CONTEMPORANEO 5.1 Dal primo rapporto con il mare ad oggi 15- 16- 17 5.2 Copricapo/ Cappello 18 5.3 Costume 19 5.4 Abito 19 5.5 Abbigliamento mare 20 5.6 Scarpa da mare 20 5.7 Borsa 21 5.8 Accessori 21 5.9 L’abbigliamento futurista: il vestito antineutrale 21- 22

6. L’ABITO INTERATTIVO 23- 24- 25- 26

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7. MATERIALI e TECNOLOGIE INNOVATIVE 27- 28- 29- 20- 31 8. LINGUAGGIO DEI COLORI 8.1 Colori del giorno 32 8.2 Colori della sera 32 8.3 Il tramonto 33 8.4 Il tema delle righe 33 9. STILE 24 ORE 9.1 Telo da mare/ borsa da mare/ copricostume 34- 35- 36 9.2 Telo da mare/ borsa da mare/ copricostume 37- 38 9.3 Telo da mare/ abito/ maglia 39- 40- 41 9.4 Telo da mare/ mantella/ borsa da mare 42- 43- 44 9.5 Telo da mare/ abito/ accappatoio/ borsa 45- 46- 47- 48 9.6 Telo da mare/ mantella/ gonna/ borsa 49- 50-51 9.7 Telo da mare/ gonna/ costume/ abito 52- 53- 54 9.8 Telo da mare/ borsa da mare e da sera/ top 55- 56 9.9 Scarpa da mare e da sera/ portaoggetti 57- 58 9.10 Cappello/ borsa 59 9.11 Tabella colori 60

10. BIBLIOGRAFIA 61- 62- 63- 64

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1. INTRODUZIONE

1.1 LE RAGIONI

L’approccio dell’uomo con il mare è stato lento e ripido; inizialmente considerato, all’inizio del 1900, come forma di benessere, per l’idea salutare dei bagni d’acqua salata ed il potere curante del sole, all’inizio degli anni venti si trasforma pian piano, in metà di villeggiatura, fino ad allora sconosciuta, diventando così anche culto di un nuovo stile di vita, identificato nell’abbronzatura.L’evolversi di questo stile di vita porterà con sè particolari cambiamenti, spesso scon-volgenti, nel campo della moda e dei materiali, per giungere ai giorni nostri dove ormai “ la vita al mare” è considerata parte integrante del quotidiano.La riviera romagnola è una delle zone geografiche più importanti che funge da sce-nario alla vita di molti giovani turisti e non, che tra mattinate in spiaggia e serate all’insegna del divertimento, animano questo territorio; è osservando attentamente questi “giovani personaggi” che si può apprendere un nuovo modo di relazionarsi al mare, uno stile di vita che non concede pause, che vive intensamente ogni attimo dalla mattina alla notte, se non addirittura alla mattina del giono dopo.

1.2. MISSION

Questa ricerca ha come obbiettivo osservare i giovani in riviera, capendo le loro abitudini, il loro comportamento e le loro neccessità, rispetto a questo modo di vivere il mare “No- stop”, per giungere alla creazione di capi d’abbigliamento dedi-cati, in grado di “trasformarsi” in ogni momento delle ventiquattro ore.Lo studio dell’abbigliamento storico e contemporaneo è necessario ad individuare particolari elementi o “soluzioni” che leghino fortemente il progetto al territorio e a stabilire i capi ed accessorio a cui sarà data maggior importanza.Il progetto inoltre permetterà anche ai giovani, di essere liberi eliminando la necces-sità di un numero elevato di capi d’abbigliamento differenti tra giorno e sera, di “con-tenitori” ingombranti e scomodi da trasportare, rivoluzionando ulteriormente lo stile di vita in riviera.

1.3 ABSTRACT

La creazione di item dedicati a giovani turisti della riviera romagnola, in grado di “trasformarsi” per il “no-stop” della vita al mare, è tema di tesi in risposta alla domanda di vacanza “leggera”. Capi per la spiaggia che mutano per la notte in dis-coteca, dalle modellerie impreviste e ricerca di leggerezze tessili d’alta prestazione, sono le componenti di una “24 ore” che contiene pochi capi per una lunga vacanza, moltiplicabili per le diverse occasioni d’uso, senza necessità di manutenzione, grazie anche alla tecnologia tessile e a facili accorgimenti.

1.4 IN INGLESE

Introduction :The “Style in 24 hours”, was created to satisfy a need for young people to respect their way of life on the coast.Twenty-four hours have lived it quickly, and “no-stop” than a day and night and the sunset is an imaginary boundary of transformation and magic.

Search and Project :The research is divided into several major phases, including a historical and a con-temporary.The first step is based on observation of behavior of young on the coast, from the beginning of 1900 to date, in places like the beach, nightclub and city cen-ter.Thus it was possible to identify particular needs to be met in the final project.Then I searched through photographic documentation, magazines and films the evo-lution of clothing used in life on the coast, from young people and tourists.Thus it was possible to create a catalog, comprised of clothing and accessories, re-ally crucial to this lifestyle.Contemporary research is mainly based on market analysis, as compared to existing products I tried my final project, so it was possible to observe and study solutions to problems posed by other similar and you can create aninnovative product.From this information, I developed a collection of clothing and accessories can vary according to stages of the day on the coast.The young tourist also will no longer be limited dall’ingombrante suitcase that will necessarily bring with it, but you will find everything you need in one product, limiting the size and convenience, which contain very few elements in it.The collection will be developed from a few basic elements such as beach towel, the beach bag, swimsuit, hat, dress for the day and for the evening, the shoes and ac-cessories.

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2. IL TERRITORIO DEL LITORALE ROMAGNOLO

“Raccogliere la Memoria è un viaggio complesso come il racconto della Storia. In ogni testimone, della storia come della propria vita, sopravvive una città invisibile, percorsa da voci, speranze e fatiche che appartengono ad un’altro tempo, eppure altrettanto vive.”

Tratto da “La città Invisibile. Segni Storie e memorie di Pace Pane e Guerra” di Fabio Glauco galli

2.1 LA RIVIERA ROMAGNOLA

Nel corso degli anni molto è cambiato sulla riviera romagnola; a partire da un territo-rio selvaggio e avverso all’uomo, si è giunti oggi alla più scintillante “megalopoli bal-neare” d’Europa.In un intero secolo il legame tra uomo e mare, come viene inteso oggi, è andato via via evolvendosi, diventando quasi inscindibile e permettendo lo sviluppo delle più note località balneari della riviera.Punto focale del rapido movimento di crescita della riviera romagnola, fu Rimini, che fin dalla metà del 1800 venne considerata metà “perfetta” di villeggiatura e icona del benessere.Il 1 Luglio 1873, in questa località, venne inaugurato il primo vero stabilimento bal-neare chiamato “Kursaal” che pian piano darà vita alla “ grande macchina imprendi-toriale” romagnola. Da ricordare, in modo particolare, anche i primi anni del 1900, che restarono anni d’oro per lo sviluppo balneare in Romagna, bloccati successivamente con l’arrivo delle due guerre, ma ripresi in modo ancor più accelerato a partire dai primi anni ‘50 e ‘60.In questi anni infatti, partendo da Rimini, si sviluppa, come un’enorme radice, l’intera riviera romagnola; Rimini, Riccione, Milano Marittima, Ravenna, Cesenatico, Cervia e Cattolica nascono fiorenti di alberghi, ville, campeggi, bagni, sale da ballo, sale per giocare d’azzardo e locali dove i sogni e le mode prima “proibite” diventavano realtà.Oggi “la vita da mare” potrebbe risultare troppo frenetica ai nostri nonni, ma il rapido sviluppo non può essere arrestato.La riviera romagnola offre tante possibilità alle famiglie, agli anziani ed ancor di più ai giovani, che vivono ininterrottamente giorno e notte, ventiquattro ore no-stop di diver-timento e di sogni.

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3. IL ROMAGNOLO

3.1 IL FEMMINILE ROMAGNOLO

“La prima cosa che mi colpisce e che è comune alle donne romagnole è la forma degli occhi, che è tipica dei mosaici ravennati. Non riscontro questo negli uomini ma molto marcatamente nelle donne. C’è una forma dell’occhio che è vagamente ori-entale e che nasce appunto da Bisanzio o da invasioni barbariche dei Goti o di altri popoli che si sono avvicendati in questa terra. Questo fa delle donne dei bellissimi mosaici, Teodora e le altre, le progenitrici dirette delle donne che si vedono girare per le strade di Romagna”.

Riccardo muti

“Ci sono affinità terriere di un’abitudine a lavorare nei campi e in casa fin da bambine. La figura dell’azdòra è difficile da dimenticare: forse da nessuna altra parte è toccato per tanto tempo un compito così ingrato. Perché su di lei gravava tutto il peso della casa e della famiglia: tirava su i tanti figli e serviva ubbidiente i vecchi: solo un paio di orecchini d’oro erano il riconoscimento della sua importanza e spesso la seppellivano col vestito del matrimonio, conservato nel cassone odoroso di lavanda”.

Federico Fellini

Dal punto di vista sociale e professionale le donne romagnole hanno tenuto e spesso precorso il passo dell’emancipazione, eppure tra le pieghe della vita di ogni giorno riemerge la figura tradizionale dell’azdòra – uno dei miti della Romagna - che rimanda ad un tempo nel quale la bellezza si misurava col metro della floridezza e il com-plimento più ambito era bella e colorita come una mela da rosa o turgida come una melagrana.Questo è il frutto di un antico costume romagnolo che vedeva gli uomini sedersi a tavola ed attendere che l’azdòra, cioè la reggitrice della casa, preparasse il piatto della minestra, tagliasse le fette del pane e che desse la sua parte a ciascuno. E se la famiglia era numerosa era tale l’impegno che l’azdòra non si sedeva a tavola, man-giava qualcosa in fretta seduta su una sedia in un angolo, senza perdere di vista i commensali per poter prontamente intervenire se qualcosa mancava.

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Un ruolo apparentemente negletto, in realtà visto e vissuto con dignità ed anche un poco di orgoglio dall’azdòra, a tal punto da mettere a tavola e servire anche le figlie e le nuore. Un ruolo importante perché era lei che decideva, sia quotidianamente che nei giorni di festa quando c’erano ospiti e fu così che nella scala gerarchica l’uomo governava nella stalla e nei campi, ma non in casa.Impossibile però non riconoscere a prima vista la donna romagnola: generosa nelle forme e robusta si pone con un carattere deciso ed autorevole, mentre passionale e fugace gioca tra sguardi e provocazioni distanti.

3.2 IL MASCHILE ROMAGNOLOtratto da “L’avventurosa estate dei birri”, di Guido Nozzoli.

“ In una città che non offriva poi tanti diversivi e dove la vita dei giovani era tutta da inventare, l’estate era la stagione delle esperienze nuove e dei tanti incontri, delle inconsapevoli reazioni all’angustia della provincia, del cimento fisico, della sfida, una festa dell’amore e della violenza. In questa specie di esaltazione trovava il suo clima e la sua dimensione il “birro”, (cosidetto da “bérr”, che in dialetto significa letteralmente tacchino) e che per i riminesi è il giovane intraprendente, spavaldo, apparentemente cinico, un po’ esibizionista e aggressivo, che va a caccia di forestiere con un accanimento da collezionista e, a tempo perso, tra una “imbarcata” e 1’altra, combina scherzi quasi sempre eccessivi e molesti, organizza cene da olio santo, qualche volta si azzuffa e rompe l’anima alla gente con il “lampézz”, capace di strappare una bestemmia a una dama di San Vincenzo.Il “birro”, sia che operi isolato, a piccoli gruppi o a bande, si distingue, a seconda della specializzazione, in “birro da spiaggia” e in “birro da ballo”. ll “birro da spiaggia”, per entrare di diritto nella categoria, deve avere un corpo atletico abbronzato fin sotto la pianta dei piedi, nuotare con bello stile e fare almeno il tuffo di partenza con disinvoltura, saper giocare “alle assette”, compiere eleganti esercizi ginnici sulla riva, portare al largo il moscone a remi senza stancarsi, pilotare una bar-chetta, sopportare una doccia gelata senza aver 1’aria di restare assiderato e, qualità non trascurabile, riuscire simpatico ai bambini per non averli ostili nella ronda di av-vicinamento alla madre.Ovviamente, deve poter disporre di tanto tempo libero; per essere già a punto all’arrivo delle prime forestiere, il “birro da spiaggia” – studente, fannullone, disoc-cupato – approfitta di ogni raggio di sole primaverile, comincia a fare bagni quando l’acqua ha temperature da infarto e, dovendo riparare i guasti degli ozi e delle intrip-pate invernali, compie segretamente, aticosi esercizi di ginnastica da camera accom-pagnati da penosissime diete.

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Verso i primi di luglio, come stormi di uccelli migratori ormai pronti al volo, i “birri” lasciavano gli scogli del porto e andavano a farsi il nido sulla spiaggia, ognuno nella zona dove “batteva” abitualmente.Al porto (sul porto dicevamo) ci si ritornava ogni sera per gli allenamenti di nuoto e di palla-nuoto che duravano fino al tramonto, quandol1’acqua in bonaccia, scaldata da una giornata di sole, mandava un tiepido, femmineo odore di alghe. Il vero “birro” non era malato di snobismo: per lui la donna, a partel l’origine e la con-dizione economica era solo una donna, da giudicare per quel che valeva e per quel che sapeva dare. Ognuna veniva poi classificata abbastanza minuziosamente, con definizioni che formavano un vero gergo impastato di parole dialettali italianizzate, di espressioni della marineria, di contaminazioni triviali, ma, in fondo, innocenti come tutto il dialetto romagnolo.”

Ma oltre questo aspetto giovanile e divertente, il romagnolo è ricordato ovunque come un vorace mangiatore, dotato di uno stomaco formidabile, amante del buon cibo e delle chiacchiere a tavola.Egli, inoltre, si divide tra la figura del marito perfetto e del desiderabile amante, coin-volto spesso in giochi amorosi si mostra quindi sempre attivo. Il romagnolo in ogni sua sfaccettatura è, però, come una medaglia; da una parte rozzo, brutale, attaccabrighe e bellicoso e dall’altra laborioso, ospitale allegro e spes-so, nel suo profondo, anche molto romantico

3.3 IL ROMAGNOLO: UN FUTURISTA CONTEMPORANEO

Il movimento futurista nasce intorno al 1909, come movimento letterario grazie alle premesse teoriche di Filippo Tommaso Marinetti e si propone come una delle più importanti avanguardie italiane.Come molte avanguardie fu celebrato da un importantissimo manifesto che se letto attentamente può rivelare molti caratteri appartenenti all’immagine del romagnolo.

Dal manifesto futurista “Le Figaro” del 1909

1- Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temer-ità.

2- Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

3- La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità penosa, l’estasi ed il sonno. Noi vo-gliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.

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4- Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuo-va: la bellezza della velocità

5- Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.

6- Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali.

7- Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.

8- Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli! Perchè dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile?

9- Noi vogliamo glorificare la guerra, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore

10- Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utili-taria

11- Noi canteremo le locomotive dall’ampio petto, il volo scivolante degli aeroplani, Canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere e dalla sommossa, can-teremo le maree multicolore e polifoniche e il vibrante fervore notturno.È dall’Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo.

Christopher R.W. Nevinson “Sala da ballo” 1913.1914

- Immaginne che può ricollegarsi alle folle in spiaggia.

Oggi in riviera romagnola è facile incontrare giovani “folle” di ragazzi che si vantano dell’auto veloce, del confronto con pugni e violenza vinto anche se solo nei loro pensieri e che proteggono con fermezza la loro terra, che si trasforma in “madre piena di doni e di belle cose”; la loro vita è una continua e veloce corsa, un affrontare problemi ed un’esibizione costante del diverti-mento e dei piaceri, spesso notturni, che vogliono ab-battendo gli spettri della storia e della tradizione.Il romagnolo unisce così in sè gli aspetti di un’importante avanguardia trasformando quegli ideali in un concetto contemporaneo, in un “romagnolo futuris-ta contemporaneo”.

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Per studiare attentamente i giovani e percepire le loro attuali necessità, è importante studiare, a partire dalla storia, le attività ed i comportamenti, legati alla “vita da mare”.Fin dall’inizio del 1900 il mare era visto come meta turistica, punto di distacco dalla vita quotidiana per le famiglie agiate ed i giovani ragazzi e ragazze provavano per la prima volta l’ebbrezza del divertimento.Al mattino si facevano lunghe passeggiate sulle strade del lungomare o in riva, giocava in spiaggia, si facevano bagni “ curativi” completamente coperti per non mostrare il corpo e spesso si assisteva a com-petizioni maschili.Il pomeriggio era all’insegna dello sport e del be-nessere, e da lontano si potevano scorgere gruppi di ragazze intente a fare ginnastica sulla spiaggia, a prendere il sole o a giocare con i loro coetanei al tiro alla fune, a bocce o biglie o a saltare la corda.Al tramonto lo scenario cambiava e si passava dagli scomodi abiti da mare pesanti, a veri e propri capi d’abbigliamento che la classe di chi li indossava; negli atri degli hotel, nelle sale da ballo o d’azzardo si vedevano signorotti e giovani in giacca, camicia e cappello, mentre le donne con abiti lunghi era ben attente ad adornare il corpo di mille accessori.

Elementi d’interesse:- necessità di un portaoggetti per le passeggiate in spiaggia- frequente uso di un copricapo- difficoltà di cambiarsi d’abito e di non mostrare il corpo- necessità di non sedersi sulla sabbia o di prote-ggere l’abbigliamento dalla sabbia- abiti differenti dal mattino alla sera - frequente uso dell’accappatoio per asciugarsi

“Saluti dal mare: il ritratto in carto-lina della riviera da Cattolica a Cervia 1893/1930”, di Farina Ferruccio, Ediz-ione Maggioli.

-coprire il corspo- protteggersi da sole e sabbia

www.alinariarchives.itFVQ-F-008882-0000

- abito differente tra giorno e sera

4. I GIOVANI

4.1. COMPORTAMENTO GIOVANILE NELLA STORIA

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La “vita al mare” dei nostri coetanei storici ci ap-parirebbe alquanto noiosa, abituati ad un numero incontrollabile di attività e a ritmi veloci, i giovani di oggi vivono un percorso circolare che inizia al mattino e termina a notte fonda se non il mattino successivo.Alla mattina i ragazzi arrivano in spiaggia tardi, stanchi dalla notte prima, e cercano relax e tran-quillità sotto gli ombrelloni, mentre altri passeg-giano in riva chiacchierando tra loro o si tuffano in acqua per trovare soluzione al caldo dell’estate. Il pranzo diventa l’unico momento di reale pace, dopo il quale ci si scatena in giochi sportivi come i racchettoni ed il beachvolley, si fanno giochi in acqua, ci si stende per abbronzarsi aspettando che il tramonto travolga, con la sua magia, quell’apparente quiete. Superata quell’immaginaria linea di confine, in-fatti, le spiagge cambiano volto e si trasformano all’insegna del divertimento degli Happy- Hours, così come i giovani cambiano abbigliamento.Da questo momento è un’interminabile susseguir-si frenetico di musica, luci, drink e voci, ma anche di abiti riflettenti, colori fluorescenti, paillettes, e brillanti che popolano la notte fino al mattino.

Elementi d’interesse:- trasporto oggetti, ingombro del telo da mare- oggetti lasciati sul telo da mare- necessità di trasportare piccoli oggetti du-rante le passeggiate - difficoltà nel cambio d’abito e di accessori- necessità di un abbigliamento che eviti di cambiarsi per la sera e che riduca le dimen-sioni degli zaini

Juliana Moreirawww.gossip.it

- difficoltà nel cambio d’abito- ingombro del telo e difficoltà di trasforto altri accessori/ abiti

www.sottomarino54.com

- ingombro dello zaino

- necessità di un portaoggetti

4.2 COMPORTAMENTO GIOVANILE NEL CONTEMPORANEO

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5. ABBIGLIAMENTO STORICO E CONTEMPORANEO

5.1 DAL PRIMO DAPPORTO COL MARE AD OGGI

L’approccio con il mare è stato lento e ripido; inizialmente il mare viene “scoperto” come forma di benessere per l’idea salutare dei bagni d’acqua salata e il potere curante del sole, ma a partire dagli anni venti la villeggiatura al mare inizia a diven-tare una consuetudine e la donna inizia ad avvicinarsi all’idea, prima sconosciuta, dell’abbronzatura.L’abbronzatura inizialmente era segno evidente di una situazione sociale in cui si era obbligati a lavorare, ad esempio nei campi e quindi era rifiutata dalle classi alte che prediligevano la pelle chiara e pallida, quasi malata.Negli anni l’urbanizzazione portò a cambiare radicalmente questo genere di pensiero, trasformandolo in un vero e proprio culto verso l’abbronzatura che si trasformava nel chiaro simbolo di una situazione sociale che permetteva di concedersi tempo libero e vacanze.

Il costume da bagno è la chiave di lettura attraverso cui ripercorrere i grandi eventi storici come le due guerre, ma anche i fatti della vita quotidiana in riva al mare, dal fenomeno del “pappagallo da spiaggia” tipico degli anni della ricostruzione, alle forme delle procaci bellezze al bagno, sempre più in evidenza e “scoperte”. Nella seconda metà dell’Ottocento le poche bagnanti che frequentavano le spiagge vestivano abiti molto castigati e avvolgenti. In seguito nascono i completi da spiaggia guarniti di nastri e ancora successiva-mente il bianco e il blu diventano i protagonisti della moda alla marinara, insieme al collo rettangolare che cade sulle spalle. Sempre obbligatori, guanti, scarpe di vernice e ombrellini parasole. In seguito, mentre le spiagge si attrezzano con cabine e pol-troncine in vimini, le forme del corpo cominciano ad apparire sotto maniche a sbuffo, bustini e gonne a campana, le scarpine si fanno più leggere e il foulard prende il posto degli ombrellini.

All’inizio degli anni venti nascono le prime tipologie di costume da bagno e la donna affronta il mare con uno spirito più libero azzardando spesso nell’accorciare dimen-sioni d’abbigliamento o addirittura tagli di capelli.Negli stessi anni P.Poiret trasforma definitivamente i costumi da bagno che diventano leggere tuniche in maglia e non più realizzate in tessuti pesanti, da indossare su pantaloncini che coprivano ancora la coscia.Il costume da bagno femminile degli anni venti era composto principalmente da una corta tunica, portata sopra a mutandoni spesso di lana, jersey di seta o stoffe elas-tiche, che possono mantenere le forme anche da bagnati.

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Tra gli accessori più importanti si ricordano cuffie in gomma, teli da avvolgere at-torno al corpo, pantaloni ampi e pantaloncini prendisole.Nel 1925 la donna “garçonne” va al mare mostrando coulotte più corte e scoprendo per la prima volta la schiena, mentre sempre più libera nel 1929 circa l’inglese Lady Mendl, indossava una mutandine nera e sopra a questa, coprendo petto finchi e parte delle spalle, annodava fazzolettini neri.

Negli anni trenta si ha una notevole innovazione nel campo del costume da bagno, infatti viene introdotto il primo tessuto elasticizzato con filo di lattice di gomma, sta-bilendo in questo modo alcuni tra i più grandi produttori americani tra cui Jantzen, Catalina e Colè. Negli stessi anni arriva in Italia il primo costume interno “sirenetta”, che può essere considerato antenato dell’odierno costume, scollato e che lascia scoperte gambe e braccia.Il rapporto tra mare e individuo diventa sempre più stretto e include in maniera sem-pre maggiore l’idea della donna che non è più disposta a chiudersi in abiti costrittori e che desidera mostrarsi abbronzata.

Intorno al 1932 compaiono i primi azzardati modelli di bikini, ancora molto casti che presentano pantaloncini staccati dalla parte superiore, a cui restano attaccati da un semplice triangolo di tessuto. L’utilizzo di tessuti leggeri è considerato ancora troppo rivoluzionario e si continua a proporre capi in lana. Le donne sbarazzine di questi anni tendono ancora a coprire ombelico e decoltè.L’ormai noto costume da bagno compare per la prima volta nel 1934 sulla copertina della celebre rivista Vogue, presentando un modello sempre più innovativo di Poul Poiret.

Nel 1941 Greta Garbo in “La donna dai due volti” sfoggia pubblicamente un due pezzi castigato, ma considerato troppo audace, in maglia nera, composto da una mutanda alta e reggiseno molto simile all’odierno da intimo.Dall’America all’Europa e anche nella stessa Italia la vacanza al mare diventa un pre-ciso status simbol di benessere, sempre più affermato.Il 3 luglio 1946 lo stilista francese Louis Réard presenta nella sua collezione un due pezzi battezzato “bikini”, considerato la bomba stilistica della vita da mare. (Nome ripreso dall’ordinio nucleare fatto esplodere nel Pacifico dgli Stati Uniti)Il capo, in maniera rivoluzionaria, scopre l’ombelico femminile, considerato fino ad ora limite del comune senso di pudore. Dopo questo avvenimento altri stilisti impor-tanti produrranno e modificheranno il capo chiamato “Bikini”, lanciando anche una se-rie di accessori come il pareo, l’accappatoio che accompagnava le signore nelle passeggiate e la cuffia da bagno.

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Negli anni cinquanta viene addirittura dichiarata una misura standar del bikini sotto alla quale non è possibile scendere; negli stessi anni viene lanciato l’uso della nuova fibra “Helance” in nylon testurizzato ( più leggera e facile da sciugare) e del jersey di cotone.Nonostante la molteplice produzione questo capo d’abbigliamento per il mare esso rimane l’identità del proibito e dell’audace.A partire dagli anni cinquanta il bikini fiorisce in maniera sempre più impetuosa pas-sando da Gina Lolobrigida nel 1952 , a Marilyn Monroe nel 1953 , a Brigitte Bardot e Diana Dors nel 1955, trasformandosi e raggiungendo i giorni nostri.

Negli anni sessanta il bikini viene finalmente accettato in tutte le spiagge e pascine pubbliche e inizia a pretendere una sua moda stagionale, trasformandosi grazie a coppe imbottite, mutandine a triangolo, decori in metallo e plastica o più sem-plici ricami in perle e uncinetto. Il 20 giugno 1964 la moda degenera in un provocatorio esempio di topless grazie alla modella americana Tony Lee Shelley che indossa solamente un modello di pantal-oncini corti sorretti da bretelle sul seno nudo. Dopo questo avvenimento il rapporto dell’uomo col mare cambia ulteriormente toccando temi, ancora oggi odierni, come il nudismo riproposto in varie maniere da Laura Antonelli fotografata in mini slip e un’esile catena floreale che copre il seno nel 1967 e Ursula Andress immortalata in acqua col seno completamente nudo che lascia poco libera l’immaginazione dello spettatore.Nel 1968 Sergio Soldano presenta bikini in pelle di zebra africana e visone , men-tre fiorucci azzarda negli anni settanta bikini di carta che pare abbiano la proprietà di lasciar abbronzare il corpo senza presentarlo nudo. Il costume diventa uno dei capi necessari nella moda non solo per le “vacanze al mare”, ma anche per la vita femminile sportiva.

Nel 1979 dopo la creazione “accidentale” del tanga, Vogue propone in copertina la foto di una ragazza in tanga priva di reggiseno.L’evoluzione di questo modello è ormai frenetica così come l’utilizzo dei tessuti che lo compongono; questa moda non è più questione di centimetri, ma di forme e di ap-parenza. I tessuti sono i più svariati, dal cotone, la lana, il nylon, la seta, il jersey, il lamè di velluto, la pelle, la carta, il tullè e la lycra.Negli anni novanta la moda ripropone il costume intero, ma il bikini ormai ha per-suaso troppe donne che non sono disposte a rinunciarvi; nascono i primi body da spi-aggia, il corpino per l’abito da sera, le coppe imbottite giungendo al push up nel 1995, lo slip ridottissimo allacciato da nastri nel 1996.

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5.2. COPRICAPO/ CAPPELLO

“Il cappello esiste perché esiste la necessità di preservare, anche solo simbolica-mente, la parte più nobile dell’uomo, la testa e quindi il pensiero”

Tratto da “Cosa ti sei messo in testa: storia e gor grafia del cappello”, di Spazio Ansaldo, ed. Milano

Quello di coprirsi la testa è un uso antico, anzi antichissimo se già nel periodo neo-litico l’uomo usava larghi cappelli di paglia per ripararsi dal sole.La testa ,come sede dell’anima e della vita, assume fin dalla preistoria potenti qualità magiche. Per questo il gesto di coprire il capo esprime innanzi tutto il bisogno di pro-teggere questa parte del corpo da forze ostili o anche di evidenziarla dandole rilievo e visibilità.Il cappello ed il gesto di coprirsi il capo assumono due significati, quello di celarsi, mascherando l’identità e quello, più legato al romagnolo, di mostrarsi come person-aggio, per attirare l’attenzione e colpire chi lo guarda.

Nella storia

Nel contemporaneo

Elemento d’interesse:- forme rigide e morbide- Utilizzo dell’intreccio e di nastri - somiglianza tra femminile e machile- somiglianza con forme utilizzate per le borse- forma a turbante --> partenza da una forma rettangolare

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5.3 COSTUME

Il costume è la chiave di lettura che identifica il grande sviluppo della civiltà balneare, l’icona che ancora oggi identifica questo “stile di vita”

Elementi d’interesse:- Utilizzo di coulisse per variare la lunghezza- Allacciature con nastri, anelle e fiocchi- Somiglianza del costume atletico maschile con quello odierno femminile

Nella storia

5.4 ABITO

Nella storia

Elementi d’interesse:- Effetto del taglio del tessuto ottenuto con la texture- Abiti ottenuti da forme geometriche semplici e medellati al corpo con tagli, cou-lisse, nastri e scolli- Abiti componibili

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5.5 ABBIGLIAMENTO DA MARE

Nella storia

Nel contemporaneo

Elementi d’interesse:- Abbigliamento creato da una forma geometrica semplice- Utilizzo coulisse e nasti- Utilizzo di tasche per cambiare la funzionalità del capo- Sovrapposizione di pezzi

5.6 SCARPA DA MARE

Nella storia

Elementi d’interesse:- Struttura della scarpa- Materiali- somiglianza tra il maschile ed il femminile

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5.7 BORSA

Nella storia

Elementi d’interesse:- Forma piccola portata a tracolla- Cestino realizzato ad intreccio

5.8 ACCESSORI

Nel contemporaneo

Elementi d’interesse:- Caratteristico del romagnolo è avere al collo una sciarpa, una maglietta arrotolata o qalcosa che funga da protezione e decorazione; forse devivante dall’antico uso del foulard

5.9 L’ABBIGLIAMENTO FUTURISTA: “IL VESTITO ANTINEUTRALE”

“ Nel guardaroba maschile, più che in quello femminile e nei costumi teatrali, il futur-ismo impose abiti coloratissimi e disegni con piani in compenetrazione, stoffe fluores-centi, assimetria del taglio e particolari, l’uso di applicazioni da disporre in qualsiasi punto dell’abito per cambiarne la struttura”

Tratto da, “Dizionario della moda”

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“La nuova sensibilità del dinamismo, della simultaneità, della giocosità, della creatività. dell’immaginazione e dell’allegria, non può che optare per abiti dai colori aggressivi, urtanti, volitivi, vio-lenti, volanti. La loro foggia non potrà che essere asimmettrica nel taglio e modificabile, in sintonia con il ritmo della giornata.....Si potrà in tal modo regolare l’abito sull’ora del giorno, della stagione, della luce. I colori fluorescenti saranno l’ideale per la sera, ma diventano un vero salavtaggio nelle giornate di piog-gia, grazie alle loro capacità illuminanti.I materiali potranno essere poveri, quel che conta è l’estro delle combinazioni e dei colori.”“ Le parallele esperienze nel teatro, la realizzazione di scene e costumi, sono fondamentali nelle proposte di Depero e di Balla per i quali la spettacolarità è uno dei fattori determinanti dell’abito.” Tratto da, “L’universo futurista” di Anna D’Elia

Nella ricostruzione futurista, per la verità, il tema dell’abbigliamento non è toccato nella sua sostanza specifica, salvo che per un accenno al “vestito trasformabile” nell’ottica di una rifondazione del mondo che tenga conto dei nuovi ritmi produttivi e sociali.L’abbigliamento futurista propone però, forme geometriche semplici con particolari accorgimenti nei tagli e nel detta-glio in grado di cambiare la funzionalità dell’abito e di trasfor-marlo in un mezzo comodo e necessario; a questo proposito è possibile ricondurre questi capi a quelli utilizzati nella storia al mare, dove coulisse, nastri e tagli modellavano un semplice tes-suto geometrico.

“Futurismo” - Sabrina Carollo, Giunti Editore

-pezzo rettangolare

“Futurismo” - Sabrina Carollo, Giunti Editore

- somiglianza all’abbigliamneto da mare maschile

I capi futuristi non dimostrano particolare attenzione alla moda giustificandosi con la rapidità con cui essa cambia; un rinnovamento costante si fonde perfet-tamente alla mentalità dinamica del movimento, tralasciando lo stile ci si avven-tura nella modelleria.

Elementi d’interesse:- Forme geometriche semplici- Utilizzo di elementi che trasformano “mutanti”- Utilizzo di materiali

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6- L’ABITO INTERATTIVO

“L’alta moda nasceva dal principio che l’idea dello stilista fosse di capitale impor-tanza e immutabile. Per tutto il ‘900 si sono succeduti vari stili, legati ai singoli creatori, alcuni dei quali hanno avuto più di altri un atteggiamento dittatoriale nel prescrivere quali parti-colari e accessori dovessero completare l’aspetto ultimo delle creazioni. Diversa-mente alcuni stilisti alla fine del secolo considerano che i loro modelli siano in-comlpleti finchè non vengono indossati. La transitorietà e la trasformazione sono tratti distintivi della vita contemporanea: la moda, che incarna entrambe, si trova all’avanguardia.Oltre lasciar scegliere e associare i singoli pezzi di una data collezione a chi li in-dosserà, gli stilisti hanno pensato per alcuni modelli a ruolo interattivo, consentendo che l’idea originaria sia interpretata da chi indossa il capo. La moda diventa così una modalità di collaborazione creativa.”

Tratto da “Contro moda”, di Kaye Durland Spilker - Sharon Sadako Takeda

-Black Coffee - Mercedes- Benz Fashion Week

- tagli particolare- multifunzionalità-particolari allacciature

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- Nat-2 (http://nat2.wordpress.com)

- Takezo Toyoguchi

“ Contro moda” di di Kaye Durland Spilker Sharon Sadako Takeda

- abito scomponibilea

- Issey Miyake

“ Contro moda” di di Kaye Durland Spilker Sharon Sadako Takeda

- tagli che cambiano l’abito- forma geometrica semplice

“ Contro moda” di di Kaye Durland Spilker Sha-ron Sadako Takeda

- trasformazione di un elemento tradizionale

- utilizzo cerniere per unire due ti-pologie di prodotto- pezzi scomponibili

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- Dolce & Gabbana

“ Contro moda” di di Kaye Durland Spilker Sharon Sadako Takeda - utilizzo dei bottoni per variare la forma

- Franco Moschino

“ Contro moda” di di Kaye Durland Spilker Sharon Sadako Takeda - trasformazione completa di un capo

- Hussein Chalayan

“ Contro moda” di di Kaye Durland Spilker Sha-ron Sadako Takeda

- utilizzo delle cerniere- abbondande di tessuto per coprire e scoprire il corpo

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- Jean Paul Gaultier

“ Contro moda” di di Kaye Durland Spilker Sharon Sadako Takeda - doubleface

- Margiela

Sfilata 2008

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7. MATERIALI E TECNOLOGIE INNOVATIVE

- Power Dry® Di Polartec

I tessuto Power Dry sono tessuti 100% polietere, altamente traspiranti e ideali per ab-bigliamento sportivo, intimo e camiceria tecnica.Il tessuto, grazie alla sua costruzione bi-componente, presenta due superfici, una ottimizzata per respingere l’umidità della pelle e l’altra per asciugare veloce-mente.

Caratteristiche:- Leggero come una piuma- Ultra-traspirante, capace di rimuovere il 30% di sudore in più rispetto a qualsiasi altro tessuto e di disperderlo immediatamente sulla superficie esterna - Protezione: protegge dai raggi solari nocivi.- Facilmente lavabile, non necessita di particolare manutenzione ed asciuga rapida-mente

- Tessuti argentati

Da alcuni anni l’argento viene impiegato nel settore tessile con risultati sorprendenti. Tutti i vantaggi dell’argento puro vengono trasmessi alla fibra tessile dando vita a tes-suti antistatici, antibatterici, traspiranti, termoisolanti e protettivi dai raggi Uv nocivi, senza togliere al capo vestibilità e comfort, inoltre è in grado di eliminare il 99.9% dei batteri, dura nel tempo e favorisce l’evaporazione dell’umidità del corpo

Silver Care®E’ una fibra completamente ricoperta da uno strato di argento puro durevole nel tem-po.L’argento ha ottime caratteristiche di riflessione e di conduttività termica, infatti, Silver Care durante i periodi freddi cattura il calore disperso dal corpo e lo riflette sulla pelle, mentre durante la bella stagione disperde nell’aria il calore lasciando sulla pelle una gradevole sensazione di freschezza.L’argento puro, inoltre, elimina batteri e funghi responsabili dei cattivi odori. La sua azione naturale è duratura nel tempo, le sue proprietà restano inalterate an-che dopo 250 lavaggi.

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Resistex® Silver di ResistexFilamento contenente uno strato di argento puro dalle straordinarieproprietà termoregolanti che abbinato alle normali fibre tessili come cotone, poliestere e nylon, trova applicazione nei settori dell’abbigliamento industriale, medicale, bed-ding e abbigliamento per lo sport e il tempo libero.

- X-Static di Noble Fiber Technology

Caratteristiche:- Composizione: La percentuale di fibra d’argento varia a seconda del prodotto finale e del suo consumatore.- Utilizzo: dall’abbigliamento per bambini, a quello sportivo, a quello medicinale, ma anche d’arredamento

- Microfibre Hi-Tech

Sono fibre “hi-tech”, cioè ad alta tecnologia.Composte di poliestere o di poliammide, hanno la particolarità di essere sottilissime, con un diametro pari a un terzo di quello della lana e metà di quello della seta. Queste dimensioni si ottengono colando la materia prima allo stato liquido attraverso un microforo fatto con il laser. In questo modo, si possono realizzare anche fili di sezi-one diversa da quella circolare, che riflettono la luce in maniera particolare, dando ad esempio effetti cromatici cangianti.Mantengono all’asciutto e garantiscono il comfort totale. Alla funzione protettiva da pioggia e vento uniscono infatti quella di termorego-lazione. Grazie a una membrana microporosa (1,4 miliardi di micropori per 2 centimetri) i capi in microfibra favoriscono la traspirazione evitando fenomeni di condensazione del sudore.

Caratteristiche:- Poliestere (”fibra liquida che permette di sviluppare tessuti di qualsiasi altezza e volume)- diametro 1/2 rispetto la seta- Peso della fibra: 10 chilometri pesano meno di 1 grammo.- Utilizzo: qualsiasi

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- D3o di D3o technology (www.d3oteam.com)

E’ un nuovissimo materiale, detto liquido corazzato, super tecnologico dotato di “molecole intelligenti“. Sebbene sia estremamente flessibile e morbido al tatto, riesce istantaneamente a diventare più duro dell’acciaio. La lista degli smart materials si arricchisce grazie a d3o, un composito di ultima gen-erazione, particolarmente flessibile e che riesce ad adattarsi perfettamente alle curve del corpo.All’apparenza sembra un comune materiale, ma d3o si trasforma in pochi attimi. Basta un colpo un po’ più deciso e le molecole di d3o si legano saldamente per attutire il colpo irrigidendo istantaneamente il materiale che ritorna morbido e flessibile un at-timo dopo. In situazioni normali, quando i legami tra le molecole che compongono il materiale sono deboli, d3o è morbido e flessibile; l’energia generata da un colpo, o da un’improvvisa deformazione, altera il legame chimico e il materiale si trasforma in uno scudo protettivo.A queste incredibili caratteristiche va aggiunto che d3o è un materiale estremamente indossabile e traspirante, per questi motivi al momento è utilizzato per le tute di sport in cui si rischiano impatti violenti e per abiti o scarpe antinfortunio. Può essere realizzato in vari spessori e forme in quanto nasce come materiale liquido, fatto solidificare in apposite forme.

Caratteristiche:- realizzabile in qualsiasi forma e spessore- leggero (peso non indicato)

- Tecnapa di Lazzati group (www.lazzatigroup.com)

Oggi torna a riaffacciarsi sul palcoscenico della moda con la sua fibra lunga e lucida, annunciando una nuova stagione made in Italy.I tessuti realizzati con Tecnapa conservano integralmente la loro particolare struttura molecolare che li rende freschi d’estate (assorbendo fino al 95% dei raggi infrarossi ed UVA, nocivi per la pelle, impedendo loro di filtrare), caldi e confortevoli d’inverno, inoltre assorbono l’umidità senza lasciarla passare sulla pelle.

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- Silfresh di Novacenta

E’ una fibra di acetato di cellulosa che grazie alle sue componenti batteriostatiche, conferisce ai tessuti proprietà di igiene, freschezza e comfort. E’ anallergico perchè non provoca dermatici nè reazioni intolleranti e, in mischia con la Lycra, cotone, viscosa o nylon è particolarmente utilizzato nella realizzazione di tessuti per l’abbigliamento intimo, costumi da bagno, camiceria ed altro.

Caratteristiche:- Fibra 100% acetato addittivata con Triclosan- Può essere mescolata con qualsiasi tipo di tessuto mantenendone inalterate le car-atteristiche quali altezza, peso e migliorandone la lucentezza e le tipologie d’impiego.

- Trattamento al Plasma

Il plasma è un trattamento tecnologico che modifica solamente la superficie del tes-suto.Il procedimento è ecologico e rispettoso dell’ambiente ed aumenta la resistenza all’abrasione, la velocità di tintura conferendo nuove caratteristiche come l’anti-infeltrimento, l’anti-ristringimento, l’anti-macchia, l’idrofilia, l’idrorepellenza e l’ole-repellenza.inoltre nella produzione rende più facile la lavorazione, la mescolanza con altri tessuti, aumenta la resistenza dei tessuti e permette la creazionedi colori più resistenti.

Caratteristiche:- Applicabile a qualsiasi tessuto ( qualsiasi peso, tipologia, altezza)- Non modifica le proprietà del tessuto, ma la superficie

- Gore-Tex

Gore-Tex è progettato per essere impermeabile in ogni situazione: pioggia bat-tente, e addirittura seduti su superfici bagnate. La capacita` impermeabile/traspirante di un tessuto dipende molto dal calore, umidita`, e perspirazione. Gore-Tex è studiato per ritenere le sue proprieta` anche “sotto carico”. Inoltre mantiene le sue proprieta` anche con l’uso senza cura (spiegazzamenti e abrasioni) e dopo lavaggi. Gore-Tex e` anche insensibile a prodotti chimici come repellenti per insetti.

Caratteristiche:- Varia il peso a seconda delle sigenze- Impermeabile e traspirante

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- Eurojersey di Sensitive Plus (www.sensitivefabrics.com)

- Extracomfort: l’elasticità quadrata e l’elevata percentuale di fibra elastica Lycra of-frono una perfetta libertà di movimento, vestibilità impeccabile e massima tenuta dei capi anche dopo ripetuti lavaggi. - Igiene: la trama aperta a nido d’ape favorisce la circolazione dell’aria tra le fibre assicurando freschezza e igiene.- Asciugatura: i tempi d’asciugatura sono estremamente rapidi rispetto agli altri tessuti.- Protezione: le microfibre super opache offrono un’elevata protezione contro gli ef-fetti dannosi del sole.- Extrafine: la struttura della maglia permette la creazione di un tessuti leggerissimo e ultrasottile ( 50% rispetto alla lycra ed ad altri tessuti simili), piacevole sulla pelle. - Resistenza al cloro: la percentuale di Lycra, superiore del 25% rispetto altri tessuti simili, permette al tessuto di resistere perfettamente all’azione corrosiva del cloro, del sale, delle muffe e degli agenti corrosivi presenti in creme solari e cosmetici.- No pilling: il tessuto mantiene intatte le sue caratteristiche nel tempo.- Manutenzione: la particolare struttura permette ai tessuti un minimo ingombro in armadi e valigie ed inoltre non necessitano di particolare manutenzione in quanto riducono al minimo la formazione di pieghe e grinze.- Non trattiene la sabbia- Eco-compatibile

Caratteristiche:- Composizione: 72% microfibre PA - 28% EA Lycra- Superficie liscia e omogenea- Trama aperta- Peso 117 g/m2. altezza 140cm- Tipologie d’uso: underwear/ readytowear/ swimwear/ sportwear

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8. LINGUAGGIO DEI COLORI

8.1 COLORI DEL GIORNO

Il giorno è il momento della giornata, nella riviera romagnola, “più tranquillo”; i colori risultano chiari e naturali forse all’insegna del relax e della tranquillità che si cerca regalandosi un po’ di tempo sotto l’ombrellone o mentre si passeggia in riva al mare.I colori usati rispecchiano l’ambiente e spesso tendono a mescolarsi con esso, per lasciare alla notte il compito di creare “caos”.

- Colori chiari e pastello- Materiali naturali

8.2 COLORI DELLA SERA

Simbolo di allegria e di esibizionismo i colori della sera/ notte rispecchiano l’idea del romagnolo allegro nel rapporto con l’altro e nelle relazioni facili, nell’esibizione costante e nella sua forma dell’eccesso legittimata spesso da un atteggiamento che considera importante il solo presente, l’attimo che si sta vivendo.I colori non sono drammatici, ma trasformano il luogo in una meraviglia che pare essere nata solo dalla fantasia, in una realtà aumentata e accelerata che pare non finire mai.

- colori fluorescenti, artificiali, e luminosi

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8.4 IL TEMA DELLE RIGHE

“ dalla spiaggia di rimini si guarda il mare immenso ed è raro scorgere tutto il vuoto,rigato com’è da imbarcazioni pesanti o invece piccine, percorso da sciartori e bagnanti.”

Il tema delle righe è ricorrente non solo nei capi d’abbigliamento sia dell’inizio 1900 che ai giorni nostri, ma presente nel contesto.L’uso delle righe nasce nella storia per riconoscere una certa “tipologia di persone”, che venivano emarginate e spesso non considerate dalla società. La riga era in grado, grazie al suo potere visivo, di far riconoscere subito in lontananza la tipologia di persona che la indossava. Nel corso degli anni, però, il significato è mutato, man-tenendo il solo carattere di facile riconoscibilità, le righe si sono trasformate; spesso considerate segnale di pericolo o di attenzione e soprattutto elemento decorativo di zone di mare.

8.3 IL TRAMONTO

Nella riviera adriatica, il tramonto è visto come una sorta di immaginario confine; la magia che si crea trasforma il paesaggio da tranquillo e rilassante di giorno ad un mondo di luci e caos.Questo immaginario confine può anche essere visto come il passaggio dal proibito ed il non proibito, che “crea” una giustificazione ai comportamenti della notte.

“Se di giorno la spiaggia, protetta dalle dune e dalla pineta che si stende alle sue spalle, è un vero tempio dell’abbronzatura e dello sport on the beach, al tramonto, essa diventa un’occasione imperdibile per divertirsi sotto le stelle! “

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9. STILE 24 ORE

“Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggi-ungere colore e suspence a tutta la nostra vita.”

Daniel J. Boorstin

La creazione di item dedicati a giovani turisti della riviera romagnola, in grado di “tras-formarsi” per il “no-stop” della vita al mare, è tema di tesi in risposta alla domanda di vacanza “leggera”. Capi per la spiaggia che mutano per la notte in discoteca, dalle modellerie impreviste e ricerca di leggerezze tessili d’alta prestazione, sono le com-ponenti di una “24 ore” che contiene pochi capi per una lunga vacanza, moltiplicabili per le diverse occasioni d’uso, senza necessità di manutenzione, grazie anche alla tecnologia tessile e a facili accorgimenti.

9.1 TELO DA MARE/ BORSA DA MARE/ COPRICOSTUME

Telo 160 cm x 80 cm con fessura centrale di 40 cm. All’estremo il telo è doppio per formare una tasca di 40 cm x 80 cm divisa dal res-tante tessuto con una coulisse che nel bordo cucito presenta una piccola anella.

Il telo è realizzato in microbire hi-tech e una facciata può essere trattata al plasma.

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Risvoltare la tasca, mantenendo all’interno il tessuto del telo

Far passare all’interno dell’anella i nastri della cou-lisse e chiudere con un nodo

Trasformazione in borsa da mare

Trasformazione in copricostume

Inserire il po nella fessura e far scivolare il tessuto sul corpo.

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9.2 TELO DA MARE/ BORSA DA MARE/ COPRICOSTUME

Telo 130 cm x 100 cm, con tasca staccabile.Agli angoli sono presenti delle aperture di 8 cm di diametro morbido.

Il telo è realizzato in Eurojersey, mentre la tasca staccabile è in gore-tex per assicu-rare protezione agli oggetti riposti al suo interno

Trasformazione in borsa

Ripiegare a metà Passare nel lato sinistro la parte da-vanti nell’apertura della parte dietro.Nel lato destro passare la parte dietro nella fessura della parte davanti.

SDIFETTAMENTO PROTOTIPO E CONSUMO MATERIALI

Consumo materiali:

- Tessuto altezza 80 cm e lunghezza 160 cm ( è consigliabile un mantenere un margine oltre queste misure)- 80 cm di sbieco, misura 2 cm- 1 anella di 4 cm di fettuccia

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Tirare il tessuto che passa dalle fessure, chiudere con un nodo.La tasca può essere attaccata al telo, per creare una borsa con due parti separate

Trasformazione in copricostume

Far passare il telo tra le gambe.Far passare le estremità della parte dietro nelle aperture davanti, chiudere con un nodo.

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9.3 TELO DA MARE / ABITO/ MAGLIA

Telo 150 cm x 100 cm con aperture di 30 cm e doppia coulisse.Sono presenti du bottoni automatici ed una anellina.

Il telo è realizzato in Eurojersey

Trasformazione in abito

Inserire le braccia nelle due aperture.Far passare il tessuto sotto le gambe da dietro ad avanti ed allacciare in vita utilissando il nastro della coulisse.

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Trasformazione in maglia

Piegare a metà il telo facendo combaciare le due aperture

Far passare la testa nelle aperture.

Avvolgere il corpo con il tessuto rimanente e stringere in vita con il nastro della coulisse

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SDIFETTAMENTO PROTOTIPO E CONSUMO MATERIALI

Consumo materiali:

- Tessuto altezza 100 cm e lunghezza 150 cm ( è consigliabile un mantenere un margine oltre queste misure)- 2 bottoni automatici- 100 cm di sbieco, misura 2 cm- 1 anella di 4 cm di fettuccia

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9. 4 TELO DA MARE/ MANTELLA/ BORSA DA MARE

Telo doppio 150 cm x 80 cm, con coulisse.La parte che funge da cappuccio nella mantella misura 40 cm x 30 cm con una cerniera ed una coulisse.

Il telo è realizzato in microfibre Hi-tech trattate al plasma, mentre il cappuccio della mantella può essere o in microfibre Hi-tech trattare al plasma o in Gore-Tex Paclite.

Trasformazione in mantella

Infilare il corpo all’interno tra i due strati Utilizzare come mantella

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Trasformazione in borsa da mare

Chiudere con la cerniera il lato aperto indicato

Spingere all’interno la stoffa

Tirare le coulisse alle due estremità edutilizzate come borsa con due tasche separate.

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SDIFETTAMENTO PROTOTIPO E CONSUMO MATERIALI

Consumo materiali:

- Tessuto altezza 80 cm e lunghezza 360 cm ( è consigliabile un mantenere un margine oltre queste misure)- 1 cerniera di 40 cm- 510 cm di sbieco, misura 2 cm- 530 cm di fettuccia, misura massima 1 cm

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9.5 TELO DA MARE/ ABITO/ ACCAPPATOIO/ BORSA DA MARE E DA SERA

Telo doppio 136 cm x 110 cm con coulisse sia nella parte davanti, che nella parte dietro, con aperture, anelle, bottoni ed asole.Nella parte dietro è presente una tasca 16 cm x 12 cm.

Il telo può essere realizzato in due varianti:- in tessuto Power Dry- in EurojerseyEntrambe le varianti sono doubleface.

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Trasformazione in abito

Indossare il telo Ridurre le dimensioni dell’abito usando le coulisse.E’ possibile fermare alle due anelle un accessorio per creare una collana.

Trasformazione in accappatoio

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Indossare il teloLasciare il tessuto lento.

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Trasformazione in borsa da mare e da sera

Ripiegare la parte verticale del telo, sulla parte più lunga orrizzontale

Ripiegare il lato sinistro

Ripiegare il lato destro e chiudere utilizzando i bottoni.

Tirare le coulisse per avere borse di dimensioni differenti.Far passare un nastro o accessorio separato al telo all’interno delle due anelle e chiudere con un nastro.

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SDIFETTAMENTO PROTOTIPO E CONSUMO MATERIALI

Consumo materiali:

- Tessuto altezza 140 cm e lunghezza 220 cm ( è consigliabile un mantenere un margine oltre queste misure, inoltre è possibile realizzare le maniche separatamente)- 300 cm di spieco misura 5cm ( Per creare questa coulisse il modo migliore è ricreare la forma curva in un unico pezzo di tessuto, mantenendo il dritto filo.) - 660 di fettuccia, misura massima 1 cm- 2 bottoni automatici- 70 cm accessorio- 2 anelline di 4 cm di fettuccia

9.6 TELO DA MARE/ MANTELLA/ GONNA/ BORSA

Telo 150 cm x 70 cm, con cerniera,taglio e coulisse.

Il telo può essere realizzato in due varianti:- in tecnapa trattato al plasma, che assicura comfort ed impermeabilità- in microfibre Hi-tech trattate al plasma

Trasformazione in mantella

Inserire il corpo.Stringere la coulisse della misura necessaria adattandola al collo.

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Trasformazione in borsa

Trasformazione in vesto/ gonna

Chiudere utilizzando la cerniera.

Tirare le coulisse per chiudere.

E’ possibile legare i nastri delle coulisse all’anellaper creare i manici della borsa

Inserire il corpo. Stringere la coulisse della misura necessaria adattandola al corpo.Utilizzare nello stesso modo anche per creare una gonna

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SDIFETTAMENTO PROTOTIPO E CONSUMO MATERIALI

Consumo materiali:

- Tessuto altezza 70 cm e lunghezza 300 cm ( è consigliabile un mantenere un margine oltre queste misure)- 1 cerniera di 150 cm- 1 striscia di tessuto di 2 cm di altezza e 110 cm di lunghezza ( è consigliabile un mantenere un margine oltre queste misure )- 130 cm di fettuccia, misura massima 1cm- 1 anellina di 4 cm di fettuccia

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9.7 TELO DA MARE/ GONNA/ COSTUME/ ABITO

Telo a trapezio di lunghezza 140 cm, con altezza massima 100 cm e altezza minima 70 cm. Presenta due coulisse agli estremi dell’altezza e una distante 38 cm dalla coulisse maggiore.Il telo è realizzato in Silfresh e Lycra, in colori doubleface.

Trasformazione in gonna

Avvolgere il telo, dalla parta più piccola, attorno alla vita.

Avvolgere il restante tessuto e annodare alla vita i nastri delle coulisse. Tirare le coulisse per accorciare o allungare la gonna.

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Trasformazione in costume

Allacciare dietro al collo le coulisse della parte più larga del telo e string-ere della misura necessaria.Allacciare ad altezza seno la coulisse centrale, per bloccare nella zona il tessuto

Far passare tra le gambe il tessuto rimanente e annodare in vita, strin-gendo la coulisse.

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Trasformazione in abito

Allacciare al collo la coulisse del lato più grande e la coulisse al centro.Avvolgere il tessuto al corpo e allacciare la coulisse al collo o alle precedenti.

Tirare le coulisse per ridurre o aumentare le dimensioni delle varie parti del vestito

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9.8 TELO DA MARE/ BORSA DA MARE E DA SERA/ TOP

Telo 80 cm x 120 cm, con due coulisse e cerniera laterale.

Il telo è realizzato in due varianti:- in tessuto con fibre argentate- in tecnapa con trattamento al plasmaEntrambe le varianti sono duobleface.

Trasformazione in borsa

Chiudere utilizzando la cerniera e piegare a metà. Usare i nastri delle coulisse per creare i manici della borsa. Utilizzare le coulisse per ridurre o aumentare le dimen-sioni della borsa.

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Trasformazione top

Avvolgere al corpo e tirare le coulisse.Stringere utilizzando le coulisse e annodare sulla schiena

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9.9 SCARPA DA MARE E DA SERA/ PORAOGGETTI

Le infradito sono realizzare utilizzando il materiale D3o, capace di asicurare piena protezione al piede e che permette di utilizzare la scarpa sia al mare che in superfici differenti.

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Trasformazione in portaoggetti

Ripiegare la parte inferiore.Ripiegare il lato sinistro.

Ripiegare il lato destro e chiudere con le fibbie.Far passare un nastro nell’apertura e nelle asole.Chiudere con un nodo.

Trasformazione in scarpa da sera

Agganciare le asole alla suola della scarpa.Chiudere le fibbie a seconda della misura scelta.

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9.10 CAPPELLO/ BORSA

Trasformazione in borsa

Girare il tessuto scegliendo il colore, tirare i nastri e unirli con un nodo

Cappelli di 35 cm di diametro

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9.11 TABELLA COLORI

Colori riferiti al giorno

Colori riferiti alla notte

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10 BIBLIOGRAFIA

Libri e riviste

- “Pelle di luna, pelle di sole. Nascita e storia della civiltà balneare 1700- 1946”, G.Triani - Venezia, Versilio 1988.

- “Guida del bagnante, ossia istruzioni popolari”, Francesco Domenico

- “Un secolo di moda italiana”, di Sofia Gnoli - Edizione Maltemi 2005

- “Storia illustrata della moda e del costume” di Laura Cocciolo e Davide Sala - ed. Giunti Demetra

- “Manuale di storia del costume e della moda” di Cristina Giorgetti, edizione Cantini

- “Storia d’Italia. Annali 19: La moda” - Einaudi editore

- “Dizionario della moda” di Georgina O’Haro, Zanichelli

- “Cervia in cartolina: dalla città del sale alla città delle vacanze 1900-1960”, edizione Compostori

- “L’Italia in posa: cento anni di cartoline illustrate” di Paola Callegari ed Enrico Stura-ni, edizione Electa Napoli

- “Quando Berta filava: tessuti, indumenti e costumanze romagnole” di Vittorio Tonelli - Ed. Imola la Mandragora

- “Le vacanze”, di Doisneau Pennac, edizione Bibliothèque de l’image

- “Nelle ombre di un sogno: storia e idee della fotografia di moda”, di Claudio Marra, Edizione Bruno Mondadori

- “Vestirsi e coprirsi: l’abbigliamento popolare in Romagna” di Teresa Chiouzzi

- “Saluti dal mare: il ritratto in cartolina della riviera da Cattolica a Cervia 1893/1930” di Farina Ferruccio, Edizione Maggioli.

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- “Misano Adriatico cartoline 1900/1960” , edizione Silver Books

- “Piccola storia dell’abbigliamento” di Giovanna Dompè, edizione Torino

- “Scopri l’emilia-romagna:”Moda & Società” di Giovanna Franci, Rossella Mangaroni, Filippo Raffaelli

- “Manuale di Tecnologia tessile” di A.Cremonese - Roma Edizioni Scientifiche

- “Dizionario della moda 2004” di Guido Vergani - Baldini Castoldi Dalai, Ed. Pitti immagine

- “Contro moda” di Kaye Durland Spilker - Sharon Sadako Takeda, Ed Skira

- “Filo. Sofia dell’abito” di Sebastiano di Rienzo, Luca Editori d’arte

- “L’universo futurista: dal quadro alla cravatta” di Anna D’Elia - Ed. Dedalo

- “I futuristi” di Sabrina Carollo - Ed. Giunti

- “Futurismo” di Paola Cassinelli - Ed. Giunti

- “Arti visive” di Gillo Dorfles e Angela Vettese - Ed. Atlas

- “La stoffa del diavolo. Una storia delle righe e dei tessuti rigati” di Michel Pastoureau

- “Il futurismo. La pittura futurista. Il manifesto tecnico“ di Antonella Sbrilli

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Siti internet

- http://www.traccedistoria.it ( Programmi ed eventi per giovani)

- http://www.evadress.com ( Chiavi di lettura delle mode nei decenni)

- http://www.abitiantichi.it( Collezione di abiti storici anche inerenti alla vita da mare)

- http://www.tgcom.mediaset.it/tgmagazine/articoli/articolo447448.shtml ( Illustrazioni delle vita al mare dalla storia al contemporaneo)

- http://www.girlpower.it/look/moda/felpa_abito_faidate_realizzare.php ( “Riutilizzo” abiti usati per crearne di nuovi)

- http://www.eunue.com

- http://www.balnea.net( Archivio fotografico)

- http://www.donnakaran.com

- http://www.northwave.com/ita/tech/apparel_fabricsSS.swf( Tessuti sportivi innovativi)

- http://www.lanotterosa.it

- http://www.riccionerimini.com( Descrizione delle località)

- http://www.riccionemania.com

- www.petitesondes.net( Riviste storiche )

- www.alinariarchives.it( Archivio fotografico)

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- http://www.bellagrande.it

- http://www.stilla.it( Innovazioni tessili)

- www.sensitivefabrics.com( Innovazioni tessili)

- www.lazzatigroup.com( Innovazioni tessili)

- www.d3oteam.com( Innovazione materiale D3o)

- http://www.romagnamania.com( Storia della Romagna)

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Tesi di Laurea di Valentina SabadinA.A. 2009/ 2010 Fashion Design L.un.A