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Tesi accademia di belle arti, brescia 2009

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MATRICOLA N°: 364 TUTOR: PROF.ESSA ELENA CECCHINI ANNO ACCADEMICO: 2008/09

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INDIE ROCK 10LA GOLDEN AGE DEGLI ANNI '60 E '70 34SOVIET DESIGN 54RIMODELLISMO STILISTICO PRESO DEGLI ANNI '70 E '80 78

BRAND BRIEF 92PRODOTTI 122

LOMOGRAPHY 128LOMOROOL 166LOMOSHIRT 184LOMONOTE 202FRANCHISING 212

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FILOSOFIA INDIE

La filosofia indie spesso impone una totale autonomia da parte dell'artista, che per quanto riguarda la distribuzione. Cosa che per esempio le "grandi" etichette discografiche non permettono. La filosofia Indie prevede il boicottaggio delle cosiddette etichette discografiche major, ad esempio le “quattro grandi” compagnie discografiche: la Warner, la Universal, la Sony e la EMI, che coprono il 90% del mercato discografico mondiale.I puristi considerano che le vere etichette indie siano quelle molto piccole, dove questa filosofia è portata avanti da poche persone in qualche casa o nei garage. Chi lavora all'interno di una casa discografica ha uno stretto rapporto con una determinata scelta musicale; molte etichette sono gestite, in parte o interamente, dai musicisti dei gruppi che ne fanno parte. Ne è un esempio Any di

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Franco che oltre ad autoprodursi produce anche altri artisti. La maggior parte delle piccole etichette non ha lunga vita, a causa dei pochi fondi a disposizione. Altre etichette indipendenti si evolvono assomigliando sempre più, per politiche di marketing e scelte di linee strategiche, alle grandi major. Un esempio ne è la Cration Records, una piccola casa discografica inglese, che dopo aver prodotto alcuni gruppi di medio livello, ha raggiunto il successo con gli Oasis acquisita successivamente dalla Sony.Gli studi sulla popular music hanno proposto due differenti teorie per concettualizzare il rapporto tra musica indipendente e musica commerciale. I sociologi Peterson e Berger hanno sostenuto nel 1975 che le etichette indipendenti abbiano rappresentato il motore dell’innovazione musicale fin dalla loro prima apparizione, che coincide con la diffusione del rock and roll verso la metà degli anni cinquanta e con l’affermarsi, per esempio, dell’etichetta Sun Records che pubblicò i primi dischi di Elvis Presley. Ricerche successive hanno invece condotto all'ipotesi che il mondo della musica indipendente e di quella

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commerciale, come sostenne lo studioso Keith Negus, formino in realtà un'unica "costellazione" economica e produttiva caratterizzata da una specifica divisione dei ruoli. In tal modo le etichette indipendenti lavorerebbero in ambiti “sottoculturali” alla ricerca di nuovi talenti, mentre le etichette major provvederebbero in un successivo momento a diffondere i successi provenienti dall’“underground” verso un pubblico più vasto, come è successo per la band Nirvana e all’etichetta statunitense Sun Pop distribuita dalla Universal. Ci sono un certo numero di tratti filosofici e culturali che possono essere molto più utili nell’evidenziare che cosa è veramente l’indie, piuttosto che specifici stili musicali o tendenze commerciali. Gli artisti indie si preoccupano maggiormente della loro espressione artistica piuttosto che delle considerazioni commerciali, una sensibilità “fai da te” che ha preso origine dal punk negli anni settanta, e che è associata all'indie e per la presenza del pubblico sulla scena coinvolto dai gruppi musicali, per la nascita di nuove etichette, l'organizzazione di serate a tema e la produzione di "fanzine"

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(che durante gli anni settanta assumono lo status di vera e propria stampa indipendente in forma amatoriale). L’Indie ha spesso uno sguardo internazionalista, che va di pari passo con un senso di solidarietà con altri fan, , i gruppi e le etichette che in altri paesi che condividono la stessa sensibilità. Piccole etichette indipendenti spesso distribuiscono dischi per etichette simili all’estero, e gruppi indie vanno spesso in tour autofinanziati in altre città o paesi, dove coloro che fanno parte della scena indie locale sicuramente aiuteranno a organizzare date di concerti e provvederanno all’ospitalità e ad altre forme di supporto.Artisti indie si oppongono ai vari trends del momento. Per esempio l’estetica lo-fi (di cui parlerò in maniera più approfondita nei prossimi capitoli)

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L’INDIE ROCK CONTEMPORANEO

L’Indie rock è un genere di musica totalmente alternativa che domina principalmente nella scena musicale underground. Il termine è a volte utilizzato in modo inappropriato con riferimento alla musica underground nel suo complesso, anche se più in particolare implica la musica che non riconosce tutti i criteri dell’essere rock, al contrario dell’indie pop o di altri generi. Tali canoni variano da una strumentazione rock più complessa ad una più astratta. È, tuttavia, non raro vedere una varietà di strumenti che sono eccezionalmente utilizzati in altri generi rock, come il violino e la armonica. “Indie rock” non è strettamente un genere musicale (anche se il termine viene spesso utilizzato per far riferimento al suono delle band specifiche o quelle che lo hanno influenzato), ma è spesso utilizzato come un termine generico che costituisce una vasta gamma di gruppi e di stili, collegato da alcuni da un senso di fedeltà ai valori della cultura underground, controcultura, e (ogni tanto) descrivibile come appartenente alla musica rock. L’Indie

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Rock si sviluppa maggiormente negli Stati Uniti e nel Regno Unito.Ci sono molti gruppi Indie Rock contemporanei, e alcuni in particolare portano avanti l’anima della musica alternativa.

Franz Ferdinand

Franz Ferdinand è un gruppo indie rock scozzese, di Glasgow, formato nel 2003. Il nome è un chiaro riferimento all’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, ed è composto da Alex Kapranos (voce e chitarra), Bob Hardy (basso), Nick McCarthy (chitarra, voce, tastiera), Paul Thomson (batteria e cori).La prima esperienza commerciale della band risale al 2004, con l’uscita dell’album omonimo Franz Ferdinand, a cui seguiranno altri due album di studio ed un live.I Franz Ferdinand non hanno un vero e proprio genere ma sono “etichettati” con vari stili: Art Rock, New Wave, New Britpop, Post-punk revival, new Britpop e Grang rock revival.L’ultimo album, uscito nel 2009, non ha uno stile musicale preciso. l’album si rifà ai suoni Dub dei club e ad un misto di Reggae

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giamaicano. Il progetto, si impone però come un mix di elettronica, rock e new-dance con bassi e echi. Tonight: Franz Ferdinand ha anche un largo tocco della musica africana. La batteria usata è leggermente differente ed addirittura nel singolo No You Girls vengono usati scheletri umani per riprodurre il suono delle percussioni.La grafica usata per questo progetto comprende fotografie a cura del fotografo Søren Solkær Starbird. Si tratta di varie immagini, tutte raffiguranti finte scene di omicidio ai danni dei componenti della band. La cover è la riproduzione di un omicidio nelle vie di Glasgow nello stile del fotoreporter di crimini americani Weegee, in cui si vede uno dei componenti della band ucciso sul pavimento ed il leader che allontana i flash della macchina fotografica.

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The Strokes

Gli Strokes si formano a New York alla fine del 1998 cinque membri: il cantante e Julian Casablancas, il chitarrista Nick Valensi e il batterista Fabrizio Moretti, Nikolai Fraiture al basso e Albert Hammond Jr. alla chitarra. Hammond, figlio d’arte, è invitato nella band dallo stesso Julian: i due infatti si erano conosciuti anni prima in una prestigiosa scuola svizzera.La band debutta allo Spiral di New York, ottenendo un discreto successo di pubblico e stampa specializzata. Dopo questo concerto le esibizioni dal vivo degli Strokes continuano in tutta la Grande Mela fino al gennaio 2001, quando pubblicano in Inghilterra “The Modern Age EP” per l’etichetta indipendente Rough Trade. Nel corso del 2001 supportano il tour americano dei Doves e suonano coi Traildead in Inghilterra. Nel settembre dello stesso anno esce in Europa l’album di esordio, Is this it, i cui suoni ricordano i primi anni settanta e si rifà allo stile dei Velvet Underground. Negli Stati Uniti, invece, la pubblicazione dell’album è posticipata di un mese, a causa della sciagura

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dell'11 settembre 2001, con una cover diversa e senza la canzone “New York City Cops”, sostituita da “When It’s Started”. In poco tempo l’album ottiene un successo insperato, e un tour mondiale porta in giro gli Strokes a diffondere la loro musica per tutto il 2002, mentre Casablancas, tra un’esibizione e un’altra, continua a scrivere altre canzoni per il successivo album. Questo album colpisce molto, fa subito capire di che pasta sono fatti i the strokes, lo stile, la grinta...Così, all’inizio dell’estate del 2003, i ragazzi entrano in studio a sorpresa con il produttore Nigel Godrich, già leggendario producer dei Radiohead, nonché di Beck e Air. La collaborazione dura poco però. Infatti la band preferisce ‘licenziare’ il mega-producer e tornare a usufruire dei servigi di Gordon Raphael, già responsabile del sound dell’album di debutto, “Is This It”. Le cause della “rottura” sono state inseguito spiegate da Albert Hammond al magazine inglese NME:«Andavamo molto d’accordo, ma avevamo modi diversi di lavorare. Noi volevamo trovare subito il sound perfetto, anche se magari ci volevano giorni, lui ci diceva che avremmo sistemato tutto nel mix finale. Ma a noi non

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andava>>. Il 20 ottobre 2003 viene finalmente pubblicato il secondo, attesissimo album: Room on Fire. L’album, nonostante mantenga praticamente inalterato lo stile lanciato dagli Strokes con il loro precedente lavoro, ottiene un’accoglienza parecchio inferiore.Il 2 gennaio 2006 esce in Europa First Impressions of Earth, terzo album della band, anticipato dal singolo Juicebox. L’album porta avanti lo stile musicale degli Strokes, accusati di scarsa originalità e monotonia dopo Room On Fire, anche per via della scelta di un nuovo produttore, David Kahne.

The Moldy Peaches

I Moldy Peaches sono un gruppo musicale indie rock newyorkese, formato nel 1994 da Adam Green e Kimya Dawson, in seguito affiancati da altri musicisti live. Spesso associati al movimento anti-folk, hanno pubblicato un solo album, omonimo, e una compilation di live e inediti. Scioltisi nel 2002, continuano a fare musica come solisti. Adam Green e Kimya Dawson fanno conoscenza

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nel 1994 in un negozio di dischi di New York, quando Adam ha solo 13 anni e Kimya 20. La loro collaborazione artistica inizia quasi subito, e il duo comincia a distribuire le prime registrazioni autoprodotte. Il primo album ufficiale, The Moldy Peaches, distribuito dalla Rough Trade nel 2001, contiene molte di queste registrazioni. Il disco riceve una calda accoglienza nel circuito indipendente, anche grazie all’originale combinazione di melodie folk con sfuriate lo-fi, e di atmosfere dolci e quasi adolescenziali con riferimenti espliciti a tematiche quali il sesso e l’uso di droghe. Alla notorietà del gruppo contribuiscono anche gli energici live, spesso tenuti in piccoli club o musei, durante i quali i musicisti indossano buffi costumi Adam è solito travestirsi da Robin Hood, Kimya da orsetto o coniglio. I Moldy Peaches hanno fatto da spalla a diversi gruppi come The Strokes e Tenacious D.Dal 2003 in poi, i componenti del gruppo si sono dedicati soprattutto alle proprie carriere soliste, con buoni risultati, interrompendo le performance dal vivo ma rilasciando una raccolta di materiale inedito, Moldy Peaches 2000. Nel 2007, grazie

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al successo del film Juno, una pellicola indipendente alla cui colonna sonora appartenevano brani di Green e Kimya Dawson, oltre che Anyone else but you, tratto dal primo album del gruppo, i Moldy Peaches divennero noti anche al grande pubblico: la colonna sonora arrivò inaspettatamente al primo posto della classifica dei download di iTunes. In seguito al recente successo, anche se entrambi ritengono improbabile una vera e propria reunion, si sono esibiti nella vecchia formazione in una manciata di concerti e show radiotelevisivi.

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Babyshambles

I Babyshambles sono un gruppo punk rock inglese formato nel 2004. Il nome Babyshambles potrebbe contenere un’allusione al saggio satirico Una modesta proposta di Jonathan Swift o alla bevanda alcolica Babysham. La parola Babyshambles si riferisce anche ad un insieme di registrazioni della band rock and roll The Libertines, band in cui suonava precedentemente il leader della band peat Doherty. The Babyshambles Sessions è un insieme di canzoni registrate dai The Libertines a New York. Il cantante e chitarrista Carl Barât abbandonò prima del completamento delle registrazioni, che erano concepite per il secondo album, provando disgusto per gli sciacalli superdrogati che circondavano Doherty. Ha dato una mano anche il bassista John Hassall, suonando il basso in una canzone, The Man Who Would Be The King. Pare che Barât abbia suonato la batteria in alcune tracce. Doherty diede poi le registrazioni ad un fan che, su sua richiesta (fatto che lui poi negò), rese disponibili le tracce su internet per i fan più accaniti.

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Un set di 3 CD di questa raccolta è scaricabile gratuitamente. Alcune tracce della raccolta sono state poi registrate e incluse nel secondo album dei The Libertines. Il primo singolo della band, Babyshambles, è stato pubblicato nell’aprile 2004 per la High Society Records. Sono state stampate meno di 1000 copie tra CD e 7 pollici ed entrambe le tipologie hanno oggi valore commerciale superiore a 50 sterline.La band ha subito parecchi cambiamenti del nucleo originario prima di stabilizzarsi definitivamente durante l’estate 2004 con Doherty come cantante, Patrick Walden alla chitarra (che è stato recentemente a sua volta sostituito da Mike Withnall), Gemma Clarke (che ora ha lasciato la band) alla batteria e Drew McConnell al basso.

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L’INDIE NEL CINEMA

Come nella musica anche nei film c’è la corrente indipendente. Il concetto è uguale:Un film indipendente è un film prodotto senza l’intervento di una grande casa di produzione, come le major di Hollywood. Può anhe essere autoprodotto dal regista o coprodotto da privati, da alcuni degli attori, o da istituzioni locali.Questi film hanno due caratteristiche principale: il basso budget di produzione e la completa libertà creativa lasciata al regista. Questa cosa spaventa i grandi studi, che preferiscono evitare i film sperimentali per concentrasi su progetti più sicuri.Difficilmente gli studios di Hollywood affidano milioni di dollari ad un regista esordiente, specie sa ha intenzione di utilizzare attori sconosciuti. L’inizio dei film indipendenti si ebbe a metà degli anni '80 con le prime videocamere, che hanno permesso ai giovani registi di iniziare il proprio lavoro nel cinema.La crescita della popolarità degli indie ha

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costretto alcuni studi di Hollywood a creare piccole filiali per poter entrare a loro volta in questo nuovo mercato.Un esempio di film indipendente è “Eternal sunshine of the soptless mind", è considerato un film indipendente anche se vanta un grande cast di attori come jim Carry e Kate Winslett. Un altro film recente indipendente, è Juno, prodotto dalla sezione indipendente della 20th Century Fox, la Fox Searchilight Pictures.Inizialmente in America il film è stato trasmesso in solo 1000 sale, ma dato il notevole successo, il raggio di trasmissione è stato ampliato fino a 2000 sale. Le colonne sonore di questo film, sono tutte create da gruppi indie come i Moldy Peaches, in particolare canzoni di Kimya DawsonQuesto film è stato premiato con: un oscar come miglior sceneggiatura originale, tre Independet Sprint Awards: Miglior film, Miglior attrice protagonista, miglior sceneggiatura d’esordio. Due National Board of Review Awards: miglior performace rivelazione femminile , e miglior sceneggiatura originale.MTV movie Awards: miglior performace femminile a Ellen Page.

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L’INDIE NELL’EDITORIA

La rivista, “The independet Style Magazine” è una rivista indipendente che segue la corrente indie. Queste rivista non è riconducibile ad un genere preciso e proprio perché è indipendente da tutto, non è riconducibile ad genere preciso. La rivista, pubblica articoli su musica, tendenza e moda. La particolarità è che non mantine sempre uno stesso stile, ma cambia di pubblicazione in pubblicazione e anche di pagina in pagina. Si tratta comunque di una rivista non facilemnte reperibile in Italia.

ESTETICA LO-FI

Questa scelta è dovuta il più delle volta alla scarsa liquidità a disposizione di questi gruppi musicali, costretti per questo ad utilizzare strumenti di registrazioni

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dozzinali in sale di registrazioni imporvvisate (vedi il video Walk Away dei franz ferdinand).A volte non è solo una necessità che porta un gruppo ad avere una “scarsa registrazione” , me è più uno stile. Questo lo si fa per dare una particolare rudezza e una particolare atmosfera ai brani.L’estetica lo-fi è applicabile praticamente a tutto, alle illustrazioni, alle fotografie, al modo di vestire.Un esempio sono gli appena citati Moldy Peaches, che applicano alla registrazione, al suono, ai loro video alle immagini degli album una particolare rudezza.

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IL BOOM ECONOMICO

Per l’Italia, come per la maggior parte delle democrazie dell’Europa occidentale, gli anni ‘60 ed i primi anni ‘70, furono un periodo di complessiva prosperità e di mutamenti politici.Il mondo attraversò una fase di intenso sviluppo, che prese il nome di “Boom Economico”. Questo stato di crescita produttiva, dovuto anche all’aumento della popolazione mondiale, ebbe origine negli Stati Uniti che dopo la Guerra, optando per un sistema di produzione di tipo capitalista (in opposizione alla scelta socialista dell’URSS), fecero da “traino” alla ripresa dell’economia mondiale.Lo sviluppo toccò prima di tutto l’industria e più lentamente anche l’agricoltura; entrambi i settori vennero potenziati e modernizzati.

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L’incremento delle scienze e la loro applicazione alla produzione e al settore dei trasporti, culminati con lo sbarco sulla luna del ‘69, portarono alla creazione di molti nuovi servizi, come la motorizzazione privata e l’aviazione civile, contribuendo ad un netto miglioramento del tenore di vita dei cittadini.Ma il decennio, a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60, vide anche lo sviluppo di un settore nuovo, il Terziario, e di un nuovo potentissimo mezzo di comunicazione, la Televisione. Quest’ultima ebbe anche un ruolo fondamentale nel condizionare la vita ed i modelli comportamentali e nell’instillare nuovi bisogni ‘superflui’ nella popolazione delle società industrializzate.Il boom economico rappresenta una rottura con i ruoli e gli stili di vita tradizionali. Dopo le privazioni della guerra e gli stenti della prima fase della ricostruzione, finalmente la progressiva crescita del benessere.Si assiste pertanto ad una progressiva ma costante trasformazione degli stili di vita. Il mito americano che imperversa attraverso il cinema e i rotocalchi ispira e modella il sogno del benessere che sembra a portata di

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mano. I primi aspetti a risentire di questo sovvertimento sono i ruoli sociali e l’uso del tempo. Gli elettrodomestici sollevano le donne da una serie di mansioni e le affrancano quindi dai lavori domestici aprendo uno spazio sia concreto sia mentale per nuove occupazioni in termini di lavoro ma anche di gestione del tempo libero. i nuovi spazi e le nuove opportunità di lavoro favoriscono una maggiore consapevolezza del proprio ruolo dentro ma anche fuori delle mura familiari. Il benessere inoltre si traduce anche nella proiezione del desiderio di una vita migliore per le generazioni future. Questo fenomeno si manifesta sia attraverso l’aumento demografico sia mediante l’innalzamento della scolarità. Non è più strettamente necessario per vasti strati della popolazione che i figli contribuiscano fin da giovanissimi al bilancio famigliare e questo allunga per loro il tempo della giovinezza. I giovani divengono perciò una nuova categoria sociale che afferma propri gusti e propri comportamenti, accentuando, nello stile di vita, la differenza che li separa dalle vecchie generazioni. Divengono perciò anche un nuovo target per la produzione

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industriale di beni (musica, abbigliamento) e servizi (locali da ballo, bar). Intanto le industrie di abbigliamento sostituiscono progressivamente le sartorie, che rimangono come punto di riferimento solo per le classi più elevate. L’introduzione della settimana corta, la produzione di autovetture a costi accessibili e il miglioramento delle condizioni economiche generali trasformano l’uso del tempo libero, nascono così le vacanze di massa, imitazione, a basso costo, della villeggiatura borghese.

LA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA

Con il boom economico, il miglioramento dello stile di vita e della continua invenzione di prodotti nuovi, migliorò anche la comunicazione pubblicitaria e la grafica dei manifesti o pubblicità su riviste.Le pubblicità erano quasi tutte dedicate a uso familiare, mostrando le tecnologie emergenti.Per quanto riguarda la comunicazione

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pubblicitaria degli anni 60, la maggior parte dei visual erano un mix tra fotografia ed illustrazione, applicando tecniche pittoriche a quelle fotografiche. I soggetti principale delle pubblicità erano le donne, nelle attività lavorative e con situazioni di svago, con la famiglia e in cucina.Specialmente in America, la donna grazie alle manifestazione aveva raggiunto la parità sessista, questo lo si notava dai numerosi manifesti.

LA MODA

La moda anni ‘70 può essere definita come un vero e proprio movimento: nato dalle idee innovative che si diffondono alla fine degli anni ’60, la moda ne influisce le infulenze. Fiori giganti, colori sgargianti, disegni geometrici: un nuovo trionfo di colori e fantasie per dare vita a una nuova generazione. Note per il suo legame culturale la moda degli anni '70 si lega ai movimenti Hippy che producono la Flower Power e la Beat Generation: i fiori come simbolo di pace

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contro tutte le guerre è un indelebile punto di svolta per il mondo intero. La moda non coinvolse solo l’abbigliamento ma anche la vita quotidiana, anche l’arredamento e le macchine furono letteralmente trasformate per dare vita a quella che sarà poi una delle mode più importanti e sfruttate negi ultimi ‘30 anni.Con l’esplosione della Flower Power a metà degli anni ‘60 è facile immaginare come il fenomeno si sia trasferito da una sottocultura underground alla moda di tutti giorni. Sebbene il clou di questa moda fu alla fine dei ‘60, la coda del fenomeno interessò la prima metà dei ‘70 con le sue naturali evoluzioni. Il tema fondamentale era il colore.A partire dal 1975 il fenomeno dei colori geometrici va drasticamente calando in questo nella moda dell’abbigliamento si sta diffondendo la maglieria. Non più quindi coloratissimi tessuti stampati ma filati a tinta unica che si porteranno fino agli anni ‘80. E cosi anche le famiglie facevano sostiture le loro carte da parati coloranti con toni nomocolore.La moda anni ’80 vista con i nostri occhi, non spicca per la sua particolare bellezza,

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ma anch’essa aveva il suo fascino. Questi anni erano anni colorati con tinte che variano dal blu elettrico al fucsia, da giallo al verde acido. In questi anni si vedevano i primi “pantaloni da ciclista” i fuseaux, i pantaloni a vita alta chiusi sulla caviglia da una zip. Per le signore erano molto in voga le spalline. Una grande tendrenza erano i risvolto nei jeans.Sia per gli uomini che per le donne la parola d’ordine per le acconciature era il “volume” con un conseguente so massiccio di phon e gel.L’alternativa a queste acconciature, erano capelli lunghi e ricci ribelli.

LA MUSICA

Per iniziare a parlare della musica degli anni ’70/’80, prima si deve parlare delle origni del rock and rool. La parola “rock and roll” può essere tradotto con “dondola e rotola”; il rock’n’roll nacque innanzitutto come musica da ballare, con uno stile specifico di danza derivata dal boogie-woodie. L’espressione “rock” viene usata soprattutto per indicare gli sviluppi del genere avvenuti

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a cavallo fra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta, molti dei quali utilizzavano sonorità più aggressive; in questo contesto, la parola “rock” iniziò a essere implicitamente letta anche col significato di “roccia”, in espressioni come “hard rock”. Quando “rock” e “rock’n’roll” non si considerano sinonimi, la seconda espressione viene generalmente intesa come indicativa della forma originaria di questo genere di musica, rappresentata dagli artisti che la svilupparono negli anni cinquanta e anni sessanta.La prima registrazione rock’n’roll fu rocket 88 di Jackie Brenston and his Delta Cats, successivamente ci fu Chuck Berry e Bill Haley.La prima ondata rock’n’rool si ebbe con Elvis, che aprì il pubblico a nuove mode e tendenze musicali.La seconda ondata si verificò con la “Britsh invasion” con i Beatles e i Rolling Stones. Questi gruppi hanno dato una grande svolta alla musica già con i primi dischi, ponendo in risalto le chitarre e la batteria incalzante, con ritmi semplici ma incisivi, nendo blues e puro rock; il tutto appariva giovane e fresco.

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Già nel 1965 migliaia di gruppi seguivano le obre di questi gruppi che hanno cambiato la storia della muscia rock.Il fenomeno Stones e Beatles si estese trovando l’apice nel 1966 quando innumerevoli gruppi, ognuno con caratteristiche proprie, portavano alla luce tutti i sentimenti di ribellione che erano nell’aria in quei tempi in America. Nacquero generi come il garage (che unisce elementi di musica punk inglese), il freakbeat, di indubbia influenza Beatles, ma il tutto appariva incredibilmente nuovo.

Con il passare del tempo negli anni Settanta, personaggi come Arthur Brown, Pink Floyd cominciano ad introdurre nella musica rock nuove atmosfere pronte a spaziare in melodie musicalmente più complesse rispetto a quelle del rock primitivo che basava la sua musica sullo schema voce-chitarra-basso elettrico e batteria.L’introduzione delle tastiere ebbe un ruolo fondamentale in questo cambiamento di rotta, anche se il rock duro rimase alla base di molti grandi gruppi, un esempio per tutti i Led Zeppelin. In quegli anni la musica, almeno in Gran Bretagna, prese una strada che

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sconvolse il modo di fare rock.Gli anni settanta furono un periodo di contaminazione musicale in cui i generi più disparati si fusero con il rock come avevano anticipato i Beatles: il country, la classica, il jazz, il blues, il folk etc. Alla base di questa rivoluzione fu coinvolta anche la tecnologia che nel frattempo aveva introdotto nella musica strumenti come il sintetizzatore, il moog, il mellotron e altri che ebbero una grossa influenza sui tastieristi e aprirono la stagione del progressive.Nella seconda metà degli anni ‘70 ci fu un altro brusco cambiamento con I Ramones, i Sex Pistols ed i The Clash furono i primi gruppi “punk” per definizione a livello di moda globale . I Sex Pistols in particolare furono in gran parte plasmati dalla mente del manager Malcom McLaren e dalla oggi nota stilista Vivienne Westwood, ma indubbiamente trainati dalla grande personalità del cantante Johnny Rotten . Per questo motivo i Sex Pistols sono stati ironicamente definiti “la grande truffa del rock & roll” La situazione di malcontento e di tumulto durante la crisi del governo tacheriano in Gran Bretagna fecero si che il movimento assumesse una forma più massificata

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rispetto agli USA. L’avvento del punk decretò definitivamente la fine del rock progressive e la fine di quel decennio di sperimentazione e contaminazione: abbandonati i violini, i flauti, i fiati, i sitar, le tastiere, gli organi elettrici, si ritornò alla formazione “originaria” del rock&roll: chitarra, basso e batteria. Dal punto di vista strutturale e armonico delle composizioni, i brani tornarono ad essere di due, tre, massimo quattro minuti, così da poter essere trasmessi per radio, armonicamente più “orecchiabili” e “lineari”, e composti dall’alternarsi di strofe e ritornello. L’ondata di ribellismo dei primi anni punk è testimoniata dagli album Ramones dei Ramones, Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols dei Sex Pistols e il primo disco dei Clash.I Jam, gli Stranglers, Eddie and the Hot Rods, The Damned furono alcuni fra i gruppi punk più radicali.Il punk inglese cavalcò il diffuso malcontento delle nuove generazioni e un certo anarchismo selvaggio che si ritrova nei pezzi punk come in Anarchy in the U.K. e la versione corretta dai Sex Pistols dell’inno nazionale britannico, God Save the Queen, mentre nel

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primo album dei Clash si trovano titoli come White Riot, Police and Thieves e London’s burning.Sempre alla fine degli anni 70’, sulla scia del punk inglese dei Ramones, Sex Pistols e dei Clash, si formarono i Police, che diedero vita ad un nuovo sound soprannominato reggae n’ roll. Agli inizi degli anni ottanta il Rock approdò alla New Wave. La musica New Wave, è un movimento culturale, artistico e musicale che nacque tra la fine degli anni settanta e i primi anni anni ottanta del XX secolo quale evoluzione del movimento punk, ma anche dello sperimentalismo elettronico.Il termine New Wave, si ipotizza che sia stato utilizzato a cavallo degli ottanta, per indicare qualunque stile artistico che non fosse etichettabile.La scena americana è caratterizzata da una grande ecletticità dei Talking Heads. Molto importante ed influente anche la scenda newyourkese, fortemente influenzata dall’erdità dei Velevet Underground e legata ad una cenczione della musica autoriale, di cui principali esponenti Patti Smith e i Television, Nel versante elettronico il gruppo di maggior spicco sono i Devo, caratterizzati da abbigliamento sgargiante e influenze dadaiste.

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IL MURO DI BERLINO

Nel 1945, poco prima della fine della seconda guerra mondiale, nel corso della conferenza di Yalta venne decisa la divisione della Germania, e di Berlino in quattro settori controllati e amministrati da Unione Sovietica, Stati Uniti d’America, Regno Unito e Francia. Il settore sovietico della città era di gran lunga il più esteso e occupava la maggior parte della metà orientale di Berlino.Nel 1948, il “Blocco di Berlino” da parte dell’Unione Sovietica portò all’attuazione del Ponte aereo per Berlino da parte degli Alleati per rifornire di viveri e generi di prima necessita’ i tre settori occidentali .Dal 1949 i tre settori controllati da Stati Uniti d’America, Francia e Gran Bretagna (Berlino Ovest), anche se nominalmente indipendenti, erano in effetti una parte di Germania Ovest completamente circondata dalla Germania Est.

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Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso di circolare liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della Guerra Fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Germania Ovest venne chiuso nel 1952 e l’attrazione dei settori occidentali di Berlino per i cittadini della Germania Est aumentò. Circa 2,5 milioni di tedeschi dell’est passarono ad ovest tra il 1949 e il 1961.Per fermare la fuga dalla dittatura il regime comunista della Germania Est iniziò la costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 a Berlino Est. Inizialmente questo consisteva di filo spinato, ma già il 15 agosto iniziarono ad essere utilizzati gli elementi prefabbricati di cemento e pietra destinati a formare la prima generazione di un vero e proprio muro. Il muro divideva fisicamente la città; quando circondò completamente Berlino Ovest, trasformò in pratica i settori occidentali in un’isola rinchiusa entro i territori orientali. La Germania Est sostenne che si trattava di un “muro di protezione antifascista” inteso ad evitare un’aggressione dall’Ovest.

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Fu chiaro sin dall’inizio che questa giustificazione serviva come copertura per il fatto che ai cittadini della Germania Est doveva essere impedito di entrare a Berlino Ovest e di conseguenza nella Germania Ovest (la Germania Est non controllava completamente il traffico tra Berlino Ovest e il resto della Germania Ovest). In effetti la DDR soffriva di una fuga in massa di professionisti e lavoratori specializzati che si spostavano all’ovest, per non parlare delle diserzioni dall’esercito. Con la costruzione del muro le emigrazioni passarono da 2.500.000 tra il 1949 ed il 1962 a 5000 tra il 1962 ed il 1989. Dal punto di vista propagandistico la costruzione del muro fu un disastro per la DDR e, in generale, per tutto il blocco comunista; divenne infatti un simbolo della tirannia comunista, specialmente dopo le uccisioni di chi aspirava alla libertà sotto gli occhi dei media,da notare che molti comunisti si erano schierati contro questa divisione e contro quello che i sovietici chiamavano socialismo reale. Lavoratori della Germania dell’Est durante la costruzione del Muro di Berlino 20 novembre 1961.Il muro era lungo più di 155 km. Dopo la

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costruzione iniziale, venne regolarmente migliorato. Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro all’interno della frontiera destinato a rendere più difficile la fuga verso la Germania Ovest, fu così creata la cosiddetta “striscia della morte”. In seguito il muro di prima generazione fu abbattuto e oggi è difficile riconoscere parti di quel muro. Nel 1965 si diede inizio alla costruzione della terza generazione del muro che avrebbe soppiantato le precedenti. Era composto da lastre di cemento armato collegate da montanti di acciaio e coperti da un tubo di cemento. Il “muro di quarta generazione”, iniziato nel 1975, era in cemento armato rinforzato, alto 3,6 metri e composto di 45.000 sezioni separate, di 1,5 metri di larghezza, più semplici da assemblare rispetto al muro di terza generazione, per un costo di 16.155.000 di Marchi della Germania Est. Per fare un confronto, un panino al tempo costava 1,04 marchi della Germania Est. A partire dal 1975 il confine era anche protetto nella “striscia della morte” da recinzioni, trincee anticarro, oltre 300 torri di guardia con cecchini armati, trenta bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 km.

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DDR DESIGN

Nell’estate del 1989 la galleria Habernoll di Breieich, nei pressi di Francoforte, sul Meno, inaugurò la mostra “SED - schones Einheits Design”, organizzata da Matthias Dietz e Christian Habernol: una raccolta completa di prodotti rappresentativi della reltà della rebubblica Democratica Tedesca (RDT), Deutsche Demokratische Republik (DDR). Fu l’occasione, per i cittadini delle Germania occidentale non solo di conoscere il mondo dei prodotti di consumo di un paese straniero, ma anche di confrontarsi indirettamente con il periodo del dopoguerra che li toccava da vicino; infatti, moti di quei prodotti riportavano i cittaddini della Germania Federale a un tempo lontano, molto remoto, immune da dispendiose strategie di marketing e da un raffinato design degli imballaggi. Con la caduta del muro di Berlino e la riunificazione monetaria dal giugno 1990 i prodotti tedesco-orientali, quali la Trabbi, la Club-Cola, le sigarette Juwel e il sapone Spee riuscirono ad intrare in concorrenza diretta con la VW Golf, la Coca-Cola, le

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Camel e Ariel. Almeno da punto di visa della qualità e dela forma che avevano all’epoca, i prodotti dell’economia della germania dell’est non avevano scampo: in breve tempo di trasformarono i fossili di un sistema economico e sociale ormai deceduto. I desinger che seguivano il bauhaus, come, ad esempio, Mart Stamp, di origine olandese, contribuirono a dare una prima forma al concetto di Formgebung socialista fino ai primi anni cinquanta. La creazione funzionale degli oggetti quotidiani doveva elevare il livello culturale dei lavoratori e far evolver il loro gusto e la loro consapevolezza. Negli anni settanta si rafforzò l’orientamento a soddifare le esigenze dei consumi secondo il modello occidentale; ne sono esempio la motorizzazione della società della RDT con le vetture Trabbi e Wartburg come anche il programmadi edilizia popolare. Dal punto di vista strutturale, la progettazione dei prodotti e la concorrenza rivestirono per l’economia della RDT un ruolo diverso e meno importante a quello che questi ebbero nel mondo occidentale. Ne 1960 ebbe inizo nella RDT la trasmissione di un carosello pubblicitario dal titolo “Tausend Tele Tips” ch presentava i prodotti agli

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spettatori.I cittadini più anziani della RDT forse ricordano ancora oggi “Fischkonch”, che ogni settimanadava ricette per arricchire il pesce in scatola di provenienza russa, non facile da commercializzare, con etichette in cirillico.Questa forma di pubblicità fu interrota nel 1975. L’economia pianificata socialista della RDT aveva escluso per quart’anni quel fattore che nella Repubblic Federale aveva, incece favorito la rapida innovazione dei prodotti e del design: la pubblicità a vantaggio dei consumatori. Con il crollo del Muro di Berlino nel novermbre del 1989, i cittadini della RDT in breve tempo abbandonarono quasi completamente i prodotti di consumo delle loro cooperative popolari.Nessuno voleva più bere spumante con il tappo rosso, o bere la Club-Cola. In poche settimane i prodotti tedesco-occidentali, conquistarono un posto sugli scaffali dei grandi magazzini della Germania orientale. Con le loro confezioni più belle e allettanti. Con la scomparsa dei prodotti, però, scomparverò di norma anche le cooperative e, con essere i posti di lavoro. Alla fine del 1990 quasi nessuno avrebbe potuto prevedere una seconda

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vita per i prodotti della Germania dell’est. La pessima qualità e il loro design dal sapore di “vecchio” simboleggiavano il tramonto sistema della Repubblica Democratic Tedesca.

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GRAFICA DELLA PROPAGANDA SOVIETICA

La propaganda è un tipo di messaggio mirato a influenzare le opinioni o il comportamento delle persone. Spesso, invece di fornire informazioni imparziali la propaganda è deliberatamente mistificatrice, sebbene talvolta possano risultare convincenti, non necessariamente si rivelano valide. Il carattere fondamentale della propaganda dei nostri giorni, ma applicabile anche al passato, è che i “media”, oltre a “divertire, intrattenere e informare”, abbiano il compito di “imprimere negli individui valori, credenze e codici di comportamento atti a integrarli nelle strutture istituzionali della società di cui fanno parte”. In parole povere, una società caratterizzata da determinate strutture economiche, sociali e istituzionali, avrà bisogno di media che non vadano a interferire con tali strutture; al contrario, saranno chiamati a rafforzarle. E questo è particolarmente evidente nei casi in cui le élite politiche ed economiche della società in esame siano in grado di controllare

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direttamente i mezzi di comunicazione. I media hanno dietro, generalmente “grosse imprese economiche, controllate da persone molto ricche e da altre forze orientate al mercato e al profitto, o verso una fede politica”. Dunque, l’informazione fornita da quei media che sono maggioritari (è bene ricordarlo) non potrà non risentire degli interessi di chi li finanzia. Nel caso della propaganda sovietica la grafica utilizzata è molto imponente e autoritaria, i visual sono tutti disegni.Nei manifesti sono usati pochi colori, e la composizione riprende i canoni del movimento futurista.La grafica ideata degli anni ’80 servì per contrastare vari problemi sociali, come l’alcolismo, che fu una grossa piaga dell’unione sovietica.Attraverso questa selezione di manifesti raffiguranti rappresentazioni e manifestazioni che hanno accompagnato la vita dello spettacolo sovietico dello scorso secolo, l’esposizione si prefigge di far osservare anche all’occhio dello spettatore meno consapevole la diversità sia grafica che sociale delle creazioni sovietiche dell’epoca rispetto a quelle odierne.

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LA PRODUZIONE DI MACCHINE FOTOGRAFICHE SOVIETICHE

Le fotocamere russe negli anni del comunismo, sono legate a tre luoghi comuni: “semplici” “copie” di “bassa qualità”. Pertanto i luoghi comuni, anche se rivelano una parte di verità, non sono sufficienti per liquidare la storia delle fotocamere russe.La prima macchina fotografica russa viene costruita verso il 1840 per opera di A. F. Grekov. In seguito, e per tutto l'800, vengono costruite artigianalmente fotocamere di ogni tipo, analoghe ai modelli occidentali: a cassetta e a soffietto, detective, biottiche e reflex. Non mancano le invenzioni originali, in particolare la prima “automatica” in cui una fotocellula determina l’apertura del diaframma; un sistema che in Occidente sarà reiventato dalla Kodak solo nel 1938. La produzione artigianale russa però non si trasformò in industria e la rivoluzione ne cancellò ogni traccia. Pertanto nell’accezione comune le fotocamere russe sono assimilate alla produzione sovietica, che mosse i primi

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passi a Charkov, nella Comune di Lavoro FED, anticipando la pianificazione del secondo piano quinquennale (1933-37). Negli anni ‘30 l’industria fotografica tedesca ha una netta superiorità tecnologica e le macchine a telemetro, insieme alle biottiche, determinano il rapido declino di tutti i modelli di precedente concezione. Pertanto è del tutto naturale che la Leica sia stata copiata abbondantemente, prima in Russia e poi in molti altri paesi del mondo quando le industrie dovettero riconvertirsi al termine della seconda guerra mondiale. Ma in URSS la competizione ideologica con l’Occidente, trasferita nel contesto produttivo, dette un fortissimo impulso alla giovane industria sovietica che fin dai primi anni non si limitò a copiare e mise a punto anche alcuni prodotti innovativi e originali come la Cnopm (1935), la prima reflex 35mm. Il vasto mercato interno, che chiedeva macchine fotografiche piccole e moderne, spinse la produzione FED a superare le 30.000 unità annue e la nascita di altre fabbriche che in gran parte oggi sono poco note perchè non fecero grandi produzioni o cessarono di esistere a causa della guerra. Gli anni più esaltanti per l’industria

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sovietica però vennero dopo la guerra, dal ‘46 al ‘70, quando la produzione riprese rapidamente, venne avviata la produzione delle fotocamere Zorki, delle Zenit e venne offerta una maggior varietà di modelli, semplici e professionali. La Leningrad (“Gran Prix de Bruxelles” nel 1958) e la Kiev 10 sono i modelli più innovativi di questi anni.

Kiev 10

È stata la prima automatica a priorità di tempi fra le reflex con otturatore sul piano focale. L’esposimetro al selenio, con la grossa cellula posta sul pentaprisma, imposta automaticamente la preselezione del diaframma o blocca il pulsante di scatto se il tempo impostato non consente di esporre correttamente.Tuttavia la necessità di rifornire l’immenso mercato interno prevalse sulla diversificazione per cui alcune fotocamere furono prodotte in grandi quantità ed altre in numero molto limitato, con poche vie di mezzo.

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Zorki 3M

Nella Zorki 3 il telemetro era accoppiato ad un ampio mirino, i tempi di scatto variavano da 1 sec a 1/1000. Inizialmente i tempi lenti erano impostati con un comando separato sul frontale ma a partire dal 1954, con il modello 3M, sono unificati a quelli veloci, nel comando posto sopra il tettuccio. Il dorso era amovibile per facilitare il caricamento. Era quindi una fotocamera con caratteristiche decisamente avanzate, per alcuni aspetti anche superiore alla Leica fino a quando, nel 1954, non fu commercializzata la Leica M3. La storia delle fotocamere sovietiche volge al tramonto quando il progressivo disfacimento economico che porta alla fine dell’URSS (1991) si riflette anche nella mancanza di aggiornamento tecnologico e nella bassa qualità dei prodotti. Nel 1985 cessa la produzione della Kiev e con essa finisce anche la storia delle copie russe, iniziata prima e terminata dopo tutte le altre.

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LOMO, LC-A

Il generale russo, Igor Petrowitsch Kornitzki, ministro dell’industria bellica ma anche appassionato fotoamatore, commisionò al suo amico, Michail Panfilowitsch Panfiloff, il cinquantasettenne direttore generale delle Officine Lomo, la creazione di un nuovo tipo di “macchina fotografica per il popolo”. Il generale desiderava un apparecchio compatto che permettesse ad una nuova generazione di creativi cittadini sovietici di scoprire l’affascinante mondo della fotografia. La macchina avrebbe dovuto essere in grado di effettuare qualsiasi tipo di ripresa pur mantenendo un’elevata semplicità d’uso. Avrebbe dovuto essere costruita con i materiali migliori e avrebbe dovuto integrare

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lo stato-dell’arte della tecnologia. La progettazione fu affidata a due esperti: Aronowitsch Radionov, esperto di lenti all’Istituto per l’Ottica di San Pietroburgo, e Michail Grigoriyewitsch Cholomianski, un giovane e talentuoso ingegnere progettista di apparati fotografici.Esattamente a due anni dall’inizio della progettazione la Lomo LC-A entrò in produzione. Fu un risultato quasi miracoloso.La nuova linea di produzione, grazie ai suoi 1500 addetti, iniziò a sfornare 10000 nuove macchine ogni mese. Il ritmo di produzione fu subito serrato ma molto piu’ rapido fu il diffondersi della Lomo in tutta l’Unione Sovietica e nei suoi alleati del tempo, inclusi il Vietnam e Cuba. La diffusione della Lomo era limitata solo dalla capacità produttiva della fabbrica di Leningrado.Man mano che l’economia occidentale faceva breccia nell’ex-autarchico mercato sovietico, la richiesta delle Lomo LC-A diminuiva sempre piu’. Le Officine Ottiche Lomo di Leningrado (nel frattempo ritornata San Pietroburgo) furono una tra le prime aziende ad essere privatizzate nel 1991. I nuovi padroni americani diedero il perentorio ordine di

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chiudere la linea produttiva della Lomo LC-A e fecero limitare la produzione alla sola inerente il settore medico e della sicurezza.

Holga, made in china

Holga è la macchina fotografica economica (definita anche col termine inglese toy camera) fabbricata in Cina a partire dal 1982. Proprio perché pensata per il mercato cinese, utilizza pellicole formato 120, a quei tempi il formato più popolare di quella Nazione.La costruzione poco costosa e la semplice lente a menisco delle macchine fotografiche Holga spesso produce foto che presentano vignettature, sfocature, scarsa illuminazione ed altre distorsioni che ne costituiscono la cifra stilistica.Le macchine fotografiche Holga furono in origine destinate ad una fascia di mercato accessibile alle classi operaie cinesi, cosicché potessero stampare foto a costi contenuti. Il nome della fotocamera deriva dall’espressione ho gwong, che significa molto luminoso.La Cina stava iniziando ad aprire le proprie

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porte al mondo e la fotografia riscuoteva un successo strepitoso. La rapida diffusione della pellicola da 35mm nell’interno del mercato cinese diminuì notevolmente quando anche i concorrenti pensavano ai 35mm.Da allora però, il passaparola su una speciale macchina fotografica interamente in plastica di nome Holga iniziò a diffondersi in occidente, facendola divenire un oggetto di culto. Fu così che vennero venduti oltre duecentocinquantamila esemplari in 20 diversi paesi, con quello stesso peculiare design originale.

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La musica indie rock fa spesso e volentieri dei riferimenti alla cultura della “Golden Age”, quella degli anni '70 e '80. Le citazioni solo legate alla musica, alla moda, agli oggetti, alle illustrazioni e alle fotografie degli album.

MUSICA

Dei riferimenti chiari del rimodellismo stilistico anni '70 e '80 si possono inziare a trovare con gli Strokes nell’albm “Is this it”, destinato ad entrare nella storia del rock’n’roll post moderno, con quei suoni che ricordano i primi anni 70 dei Velvet Underground, che su di loro hanno avuto una forte influenza. Il loro disco d’esordio, “Is this it”, dà l’impressione di essere come una vecchia foto, in cui alcuni elementi sono a fuoco, mentre altri navigano in un mare ondeggiante e oleoso, sommersi in una

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densa foschia, che rende tutto indefinito e tremolante. Anche i Franz Ferdinand con l’ononimo alum impastano New Wave marca 1978/79. La prima è semplicemente un instant classic, una canzone pop perfetta, grintosa e contemporaneamente piena di dolcezza, un biglietto di sola andata per la fama duratura. “Cheating on you” è bestiale, il testo è semplice come un rock and roll anni ’50, la grinta è primitiva, come se tutta l’animalità e la sensualità che il rock sa esprimere fossero qui condensate. “You Could Have It So Much Better”, il secondo album con gli espliciti riferimenti alla 60’s British Invasion con “Eleanor Put Your Boots On” e di “Fade Together”, con un richiamo palese alla musica dei Beatles.Infine c’è Tonight è uno dei dischi più attesi dell’anno 2009. L’album sembra frutto di una rock band anni ’70 alle prese con la new wave anni ’80 (tipo esperimenti di Bowie, Queen e Stones) e ha un’altra linea di basso azzeccata. Un altro gruppo che richiama la “Golden Age” sono i Vampire Week End, ne danno prova nel singolo “Cape Cod Kwassa Kwassa” con una buona new wave anni '80.

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VIDEOCLIP

I gruppi indie rock, spesso e volentieri oltre alle canzoni amano far riferimento alla cultura della “Golden Age” ambientato i loro videoclip in questa epoca. Ne è un esempio lampante gli appena citati Vampire Week End, con il video “Cape Cod Kwassa Kwassa”, ambientato in una classica festa di teenagers anni 80. Il video è di per se una parodia dei film di quei periodi, per esempio: gli effetti kitch del film “La Casa”, il colore sbiadito della pellicola, gli abiti...Un altro videoclip che prende spunto dal passato è Walk Away dei Franz Ferdinand. Ambientato prima in una casa anni 60, in cui i musicisti stanno incidendo un album con strumenti dell’epoca; poi in una classica scena di un film della new hollywood, dove il guidatore distratto guarda la ragazza a suo fianco. Il gruppo BPA, nel video “Toe Jam” propone un video devo i protagonisti sono senza veli ambientato in un atmosfera anni 70, dove le censure creano grafiche ironiche ed accattivanti. La clip è stata girata dal regista Keith Schofield.

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MODA

I componenti dell’IndieRock contemporaneo curano molto il loro look, sempre facendo a riferimenti alla cultura anni '70 e '80.Capita che le loro mode conquistino il grande pubblico influenzando alcuni stili di stilististi. Ad esempio Pull and Bear è una catena di negozi di moda, nata nel 1991 da Inditex, lo stesso del gruppo Zara, offrendo molti indumenti collegata alle icone della cultura giovane del XXI secolo.Come citato precedentemente sono molti i gruppi che guardando alla cultura vintage.Ad esempio i Last Shadow Puppets, si vestono prendendo spunto dai Beatles. Altri gruppi come gli Strokes indossando abiti che richiamano molto gli anni ’80.La moda attuale sta prendendo spunto da questi artisti, creando abiti con tutti richiami vintage.La la moda indie non è solo vintage, spesso utilizza t-shirt magliette coloratissime con disegni buffi.

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ILLUSTRAZIONI E FOTOGRAFIA:AMORE PER LE IMPRECISIONE

Molto spesso le illustrazioni che accompagnano gli album Indie sono per la maggior parte molto semplici, molto spesso fatte a mano e con disegni volutamente imprecisi, come ad esempio Moldy Peaches, con delle illustrazioni molto semplici bianche e nere.Una altro esempio Albert Hammond, jr., Nel suo primo album da solita ha voluto come cover, un disegno acquarellato molto semplice quasi fatto da bambini.Molti illustratori, amano raffigurare prodotti cult tecnologici come l’Iphone, psp e cellulari in chiave ironica. Come ad esempio Andy J Miller un designer inglese che nei suoi lavori oltre ai colori non manca mai l’ironia.Altri designer che fanno parte di questa corrente artistica è Maki Maki, uno studio olandese. Il motivo per cui i musicisti Indie amano questo tipo di corrente artistica è lo stesso per cui hanno scelto di fare la propria musica: il rifiuto dell’automatismo del digitale.Come le illustrazioni a mano libera, nella

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fotografia l’orientamento è quello di opporsi all’aumento delle nuove tecnologie. Molti musicisti per i loro album amano ancora l’utilizzo della pellicola e polaroid, con colori imprecisi e bruciature.Molto spesso negli album si vedono fotografie con proplemi si sfocatura, con colori sbiaditi. Come nell’utli album dei Franz Ferdinand, il fotografo danese Starbird nelle sue fotografia utilizza quasi esculusivamente pellicola.Anche la grafica indie, come le altre arti, ha delle imprecisioni volute, come gli spazi di interlinea sproporzionati e caratteri più o meno grandi. Le composizioni tipografiche ricoradno l’utilizzo delle macchine da scrivere.

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L’AZIENDA

La lomografia è un fenomeno fotografico di moda e culto nel mondo. Il tutto comincia quando due studenti austriaci trovano in un mercatino alcune macchine fotografiche 35mm compatte di marca LOMO. La sigla è un acronimo che identifica il luogo di origine: Leningradskoe Optiko-Mechaničeskoe Ob”edinenie. Le caratteristiche particolari di questa macchinetta fotografica compatta sono racchiuse nell’obiettivo che con una focale di 32mm si può paragonare ad un grandangolare medio. L’obiettivo, progettato da un ingegnere ottico sovietico ed a lente di ingrandimento.Il costo originalmente contenuto ne aveva favorito la sua diffusione nella ex URSS. I due studenti austriaci, colpiti dalla resa fotografica, creano un fenomeno che, ormai da anni, si è esteso in tutto il mondo con la creazione di Lomoambasciate, Lomomissioni, Lomoconcorsi. A cascata, è seguita la messa in commercio, a prezzi ormai non più sovietici, di questa macchina fotografica e di altre, sempre di produzione ex sovietica o cinese a

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basso costo. La filosofia della Lomografia si può condensare nella frase: non pensare, scatta! Nel maggio 2005 il modello principale della Lomo, cioè la LC-A (sigla per Lomo Compatta Automatica), ormai tenuto in produzione in esclusiva per la Società Lomografica Austriaca, è stato messo ufficialmente fuori produzione. La motivazione data è l’alto costo della manufattura di questa macchinetta, semplice nell’uso ma dall’elevato numero di pezzi contenuti all’interno. Dal 2006 viene prodotta in replica in Cina “LCA+”, ancora con lente russa o con lente Cinese, ed alcune funzioni in più. I lomografi rimangono all’analogico, il digitale non interessa. La Lomography con il passare del tempo ha inventato nuove macchine fotografiche, particolari: come la macchina con più obbiettivi, con l’obiettivo fish eye, con particolari effetti panoramici.

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TARGET

La Lomography ha una fascia ristretta di target, in fatti opera in un piccolo mercato. Il tipico target della lomo sono i fotografi professionisti che in alternativa ai mezzi classici digitali si diletta per passione e divertimento con le macchinette fotografiche lomo. Molti fotografi di moda utilizzano le lomo. Altri target importanti sono dei giovani alternativi, appassionati d’arte e della cultura pop che vogliono fare arte, “giovani appartenenti al filone underground”, amanti di quel gusto kitch che da quel senso di “fatto in casa” e di spontaneo. É rivolto anche a studenti universitari, che si lasciano trasportare dalla sperimentazione e dall’arte, è in questa fase d’età che la persona acquisisce il proprio stile. Nel target di Lomography ci sono anche i fotografi amatoriali che amano utilizzare ancora le pellicole, persone ancora appassionate della “magia” dello sviluppo e tutti i processi chimici per arrivarci. Nel gruppo ci sono anche gli artisti che rifiutano il digitale, in quando un sistema di fotografia automatica e standardizzato. Il target interessato da

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Lomography vive o frequenta grandi centri urbani. É nelle grandi città si sta a contatto con tanta gente e la possibilità si “scambiarsi” passioni. Il target si trova in una fase di sperimentazione lavorativa ed artistica ed è interessato all’arte alla letteratura e innovazione artistica. L’età del target oscilla tra i 18 e 35 anni.Lomography si rivolge sia ad un target maschile che femminile appartenente ad una classe sociale media.Il target è legato a una cultura vintage, ama lo stile di culto negli anni 80, e ama tutto ciò che rimanda a quell’epoca.Il target classico di lomography ha un buon senso dell’umorismo e con le proprie foto vuole comunicare “allegria”.

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VISION E MISSION AZIENDALE

1. Vision

Lomography ha come obiettivo principale quello di uscire dal mercato di nicchia e farsi notare anche dal grande pubblico, aumentado il fatturato annuo del 45%

2. Mission

“Noi creiamo macchine fotografiche, per far divertire e appassionare tante menti creative”

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ANALISI SCENARIO DI MERCATO

Lomography opera nel mercato della fotografia, in questo campo ci sono molti concorrenti. I maggiori produttori di macchine fotografiche sono: Nikon, Canon, Kodak, Panasonic, Pentax, Fuji e Sony; sono tutti grandi brand che occupano una notevole fetta di mercato. L’azienda leader nel settore è Nikon, questa porta che porta sul mercato le nuove teconologie.La maggior parte delle aziende che partecipano a questo mercato si occupano di realizzare macchine fotografiche digitali.Queste aziende producono sia macchine professionali che amatoriali,e il loro target di riferimento varia da chi fotografa solo per hobby e per chi fotografa per uso professionale.La piccola percentuale delle aziende che fabbricano macchine fotografiche analogiche puntano alla qualità altissima del prodotto destinato a grandi fotografi. Il grande vantaggio di Lomography è quello di avere pochi concorrenti diretti nel campo della realizzazione di macchine fotografiche alternative.

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Il concorrente maggiore è Brooklyn 5 and 10. Questa azienda produce gadget e macchine fotografiche buffe, con diversi modelli da macchine fotografiche in cartone a macchine fotografiche in portachiavi. Brooklyn 5 and 10, come lomography esprime la propria immagine aziendale basandosi sull’ironia. Lomography non punta sull’alta tecnologia e qualità della foto ma, alla ricercatezza dei suoi prodotti, all’originalità permettendo ai propri clienti di esprimere al pieno la propria creatività. Lomography per ampliare il suo mercato ha preso la decisione di inserirsi nel mercato della moda. Vuole creare un marchio dedicato alla creazione di una linea di felpe, t-shirt, cuffie ecc...Il mercato della moda è un mercato molto difficile, ci sono presenti tantissimi brand che realizzano indumenti. Il mercato della moda moda si può dividere in infiniti gruppi: in base al reddito, alla cultura, allo stile di vita, in base allo stile musicale, all’età, alla professione ecc... Lomography vuole apparire nel mondo della moda in modo ironico e semplice. L’obbiettivo principale è quello di creare un’indentià in simbiosi con

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il marchio lomography.Ci sono moltissimi concorrenti in questo settore, ma pochi si avvicinano all’idea che vuole comunicare lomography. Uno di questi concorrenti è “Lazy Oaf” un brand londinese, che si basa sull’ironia con stampe “infatili” e “giocose”.Lazy oaf è un brand internazionale, diffuso principalemte in europa, fa parte della cultura underground. Un altro concorrente diretto è RedDot, Con stampe bizzare e alternative, per esempio nell’ultima linea ha iconizzato alcuni oggetti di cult vintage, come vecchi cordless, calcolatrici ecc.. Un altro grande concorrente è la catena “poul and beer” legata al marchio zara, questo brand propone stampe carine ed alternative a basso costo.Pool and Beer è una catena in frachising presente in tutto il mondo.

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ANALISI CONCORRENZA DIRETTA MACCHINE FOTOGRAFICHE

Brooklyn 5and10

Brooklyn 5and10 ripropone macchine fotografiche bizzarre in scala, ad esempio un pezzo forte di questa collezione è la biottica, Blackbird, Fly. Questa macchina fotografica prende spunto dalla rollei e dalla sua imitazione Russa Lubitel.Il pregio di Blackbird, Flyè quello di non usare un rullino medio formato, ma un normale 35mm pur lasciando invariata sua caratteristica dell’obiettivo a pozzetto.Altre macchine fotografiche che mantengono la caratteristica del formato classico 35mm sono: la Golden Half; una macchina molto piccola dalle poche caratteristiche, lo scatto e la griglia per mandare avanti il rullino. Con un rullino da 36 esposizioni, con la Golden Half se ne possono avere fino a 72, per via della

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sua linea molto piccola. Anche la Hole On e la Sharan Sq, utilizzano rullini classici standard 35mm. Queste macchina sono realizzate in cartone, e sono specializzate nella tecnica “Pinhole”. Questa tecnica consiste realizzare delle fotografie come le prime macchine fotografiche, senza obiettivo, ma con un piccolo foro nel quale entra la luce. Questa tecnica ha bisogno di un tempo molto lungo di esposizione.Le altre macchine fotografiche, come la Demekin e la Ikimono, necessitano di un rullino diverso: film110, distribuito dalla kodak. Questo rullino va ad incastrarsi nella macchina ed è un unico blocco. Demekin, ha la funzione del fish-eye, ossia un effetto a sfera alla fotografia, come quella della lomography. Mentre la Ikimono è una semplice macchina fotografica in miniatura, con le sole funzioni dello scatto e della ghiera per proseguire con le esposizioni.

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ANALISI CONCORRENZA DIRETTA T-SHIRT

Lazy Oaf

Sette giovani menti inglesi hanno unito le loro forze e la loro creatività per fondare un brand chiamato Lazy Oaf.Il team, tutto al femminile, propone capi di abbigliamento, accessori e giocattoli sia dedicati alle donne che agli uomini. Molte T-shirt hanno l’effetto trompe-l’oeil, simpatici gioielli da nerd e ancora accessori come shopping bag in tela sempre stampata e la sciarpa matita.La linea di magliette e delle felpe è molto semplice, una stampa un una t-shirt neutra.

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I disegni delle stampe sono tutte simpatiche, con disegni buffi che ricordano il nostro periodo infantile. Il tema principale è la felicità, Lazy Oaf vuole trasmettere allegria in ogni suo capo. Inatti molte stampe hanno simpatiche scritte, animaletti, frutta o prodotti di uso alimentare che ridono e dicono frasi buffe.Lazy Oaf è una brand anti-pelliccia, e per protestare contro questo abuso, disegna degli animali su delle sciarpe o delle magliette per fare una simpatica protesta.

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TIPO DI AZIENDA CARATTERISTICA

Il brand lomography propone uno stile di vita alternativo, non legandosi agli schemi standardizzati benpensanti, infrange tutte le regole canoniche della fotografia. Rifiuta di seguire la corrente del digitale, opponendosi al suo automatismo. Lomography evoca una simbologia vintage degli anni 70 e 80 con un certo gusto kitch ricercato.Lomography non punta nel realizzare prodotti che forniscano una qualità elevata del risultato fotografico, ma a quello che evocano: spontaneità, immediatezza, fotografare la vita senza interazioni con strumenti artificiali.Lomography punta sul valore del “non pensare, scatta” ribellandosi alla scuola di pensiero dei fotografi professionisti.L’idea di base che vuole trasmettere lomography è quella di “essere veloci” scattando con un approccio artistico, utilizzando la fotografia come un approccio creativo alla comunicazione e alla vita

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stessa. Lomography è fondata sulla creatività e l’infinità energia, con l’esplicito obiettivo di studiare e documentare il mondo, in ogni suo aspetto e forma. Lomography si pone in modo diretto con i suoi clienti e in modo non troppo formale, per farli sentire a proprio agio. Il punto forte di lomography è la libertà che essa offre, non è rigida e precisa come quella della concorrenza.Oggi Lomography vanta cira un milione di membri attivi in uttto il mondo.Lomography ha espsoto un manifesto con le proprie “regole”;chiamato appunto le “10 regole d’oro”. Queste regole rappresentano esattamente le valori aziendali.

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LE 10 REGOLE D’ORO

1.Porta la tua lomo ovunque tu vada

2.Usala sempre di giorno e di notte

3.La lomografia non è un interferenza nella tua vita ma è parte integrante

4.Scatta senza guardare nel mirino

5.Avvicinati più che puoi 6.Non pensare

7.Sii Veloce

8.Non preoccuparti in anticipo di quello che verrà impresso 9.Non preoccuparti neppure dopo

10.Non ti preoccupare di queste regole

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BRAND EQUITY

Il brand Lomography trasmette. Ironicità, per via del suo stile e dei suoi prodotti con un design simpatico. Deve trasmettere energicità e non quel senso di fredezza che accompagna i brand tecnologico.Deve essere alternatività, per far capire al target group di cosa si tratta. Il brand deve trasmettere in immagine kitch ricercata, studiano gli oggeti cult anni '70 e '80.Deve essere impulsività e spontaneità, lasciando libertà d’immaginazione.

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BRAND EQUITY

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BRAND EQUITY

ALTERNATIVITÀIRONICITÀ

IMPULSIVITÀ

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AMPLIAMENTO DI MERCATO E BRAND ARCHITECTURE

La società internazionale lomography ha deciso di ampliare il suo mercato per incrementare le vendite del prodotto principale.Lomography creerà un sub brand per quanto riguarda la vendita di t-shirt, una per quanto riguarda la vendita di block note album e clips e infine una che specializzata in rullini.Per facilitare il cliente avrà un servizio di stampa all’interno dei negoziHa deciso di creare un brand endoserd, tutte le marche che aprirà avrà il prefisso LOMOLomography è fondata sulla creatività e l’infinità energia, con l’esplicito obiettivo di studiare e documentare il mondo, in ogni suo aspetto e forma. Lomography si pone in modo diretto con i suoi clienti e in modo non troppo formale, per farli sentire a proprio agio. Uno dei punti di forza lomography è la libertà che essa offre, non è rigida e precisa come quella della concorrenza.

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LOMOT-SHIRTROLL

NOTE

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NAMING SUB-BRAND

LOMOGRAPHY: macchine fotografiche

LOMOSHIRT: settore moda

LOMOROLL: rullini e sviluppo fotografie

LOMONOTE: libri, block note, album fotograrfici

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LOMOGRAHYLOMOSHIRTLOMOROLLLOMONOTE

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APERTURA FRANCHISING

Lomography per ampliare il suo mercato e la notorietà del suo marchio aprirà dei punti vendita gestiti in franchising.I punti vendita, verranno inizialmente aperti nelle grandi metropoli del mondo: New York, Los Angeles, Miami, Chicago, Londra, Paris, Madrid, Barcellone, Berlino, Monaco, Milano, Roma, Copenhagen, Tokyo, Sidney, Melbure.Nelle città in cui non ci sarà un centro Lomography, saranno dei rivenditori autorizzati a farne le veci. I centri Lomography si divideranno in settori mettendo a disposizione tutti i prodotti. Ci sarà il settore delle macchine fotografiche con tutti i modelli, il settore dell’abbigliamento con gli indumenti della stagione, (variabili a seconda del clima nazionale).Ogni punto vendita avrà il reparto sviluppo e stampa fotografie, con tutti le soluzioni alternative come lo sviluppo x-cross, non disponibili presso gli altri fotografi.Nel settore “editoriale”, saranno disponibili album fotografici particolari, quaderni per appunti e riviste di settore.

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LOMO COMMUNITY

Lomo, per dare spazio ai clienti, ogni anno pubblicherà un libro con le migliori 500 fotografie inviate dagli utenti.Questa operazione coinvolge i clienti, al fine di realizzare libro creato dai lomography e beneficiare dal punto di vista economico il fatturato dell'azienda.

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Per classificare meglio l’origine delle macchine fotografiche ci sono due catogorie: Elite, comprende tutte le macchine con un costo un po più elevato e con un forte valore storico.World comprendono le macchine più piccole, e sono tutti i prodotti nuovi.

MACCHINE FOTOGRAFICHE: ELITE

LC-A+

È come l’originala LC-A russa, (lomo compatta automatica), le caratteristiche particolari di questa macchina fotografica compatta sono racchiuse nell’obiettivo che con una focale di 32mm si può paragonare ad un grandangolare medio. L’obiettivo originale, era stato progettato da un ingegnere ottico sovietico ed a lente di ingrandimento. La particolarità dell’obiettivo consiste però soprattutto nella sua relativa luminosità f/2.8, che unita alle piccole dimensioni della lente fornisce immagini estremamente sature e con una vignettatura di sottoesposizione tutto intorno, che crea una sorta di effetto “tunnel”.

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DIANA F+

Diana F+, è stata ricostruita come l’originale macchina cinese del 1960. Ogni stranezza e difetto della riproduzione fotograficha sono stati ricreati, per costruire quel fascino che solo macchine di questo calibro possono fare.

HOLGA

Holga è nata come una macchina fotografica economica ( fabbricata in Cina a partire dal 1982. Proprio perché pensata per il mercato cinese, utilizza pellicole formato 120, a quei tempi il formato più popolare di quella Nazione.Lomography ha riprosto la stessa macchina riscotruita con le sue minime imperfezioni come ha fatto con la Diana.

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MACCHINE FOTOGRAFICHE: WORLD

COLOR SPLASH

La Color Splash, è una piccola macchinetta bianca, con poche funzioni, ma ha un forte flash. La sua particolarità è la possibilità di cambiare il colore del flash con una rotella.

FISH EYE

La creazione della fish eye è stata pensata approfondendo la quinta regola della Lomografia:”avvicinati più che puoi”. La caratteristica di questa macchina fotografica è la distorsione sferica, la vista tipica dei pesci rosi.

HORIZON

La Horizon è una simpatica macchina fotografica che con la possibilità di muovere l’obiettivo a destra e a sinistra permette di scattare fotografie panoramiche, impressionando su una pellicola due fotogrammi consecutivi senza

quella “odiosa linea divisoria”.

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SUPER SAMLER

La supersampler è una macchina fotografica con quattro obiettivi. Questi sono disposti orizzontalmente, e schiacciando il pulsante del Click, gli otturatori degli obiettivi si aprono uno dopo l’altro. Creando una fotografia divisa in quattro sezioni.

ACTION SAMPLER & ACTION SAMLER FLASH

Il concetto che Lomography vuole trasmettere con Actionsample è similare a quello della Supersample, l’unica differenze è che i quattro obiettivi non sono consecutivi ma due sopra e due sotto.

OKTOMAT & POP9

Anche oktomat e pop9 sono sono simili alle ultime due macchine fotografiche. Oktomat ha otto obiettivi mentro pop9 ne ha nove.

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RESTYLING MARCHIO

Il marchio Lomography prima del restyling, trasmetteva un senso si alternatività e originalità per via del logotipo utilizzato. Un carattere “pixeloso” che evoca i video giochi anni ’80 come l’ormai noto Prince of Persia. Lomography utilizza anche due simboli: due faccine stilizzate una maschile e l’altra femminile. Dal punto di vista stilistico questo marchio è forte, ma non abbastanza funzionale. I simboli non vengono mai utilizzati secondo criteri logici e non vengono quasi mai accompagnati al logotipo e sono difficilmente applicabili.Il carattere utilizzato nel logotipo è molto forte, ma la cornice che lo circonda lo rende poco applicabile, il rischio della scissione del logotipo dalla cornice per motivi di applicabilità può influire sulla sua riconoscibilità. Prima di pensare al restyling del marchio, si è pensato al disegno completo del nuovo progetto di Lomography. Come è stato ben

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MARCHIO ORIGINALE

RESTYLING

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specificato nel brand brief, l’azienda ha creato nuovi sub-brand. Ogni settore, dovrà avere un’identità ben precisa ma perfettamente collegabile alle altre.Con questo restyling Lomography può ampliare i loro sub-brand senza problemi.L’azione di brand fondamentale consiste consiste nel fondere la parola del settore interessato al prefisso “Lomo” (Lomoshirt; Lomoroll; Lomonote; Lomotv; ecc...).Il Logotipo del nuovo marchio si presenta con lo stesso carattere del precendete, evocando sempre dei videogiochi anni 80. La cornice è stata eliminata per aumentare l’applicabilità del marchio. I due simboli sono stati eliminati, lasciando spazio ad uno nuovo. I nuovo simbolo ricorda vagamente i vecchi videogiochi delle navi spaziali. I marchi dei sub-brand oltre al loro nome, per differenziarsi, sono stati utilizzati colori differenti: rosso per Lomography, verde per Lomoshirt, arancio per Lomonote e azzurro per Lomoroll. Per il colore del simbolo è stato scelto un colore neutro, che stilisticamente fosse in sintonia con i vari cambiamenti cromatici dei sub-brand. La soluzione miglioreè stata quella di utilizzare un grigio scuro.

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PAY-OFF

Il Pay-Off è una frase conclusiva di un annuncio pubblicitario. Si presta spesso a essere l'elemento di continuità di campagne pubblicitarie diverse.Il Pay-Off, solitamente si inserisce sotto il marchio, e sintetizza l’idea che vuole trasmettere l’azienda.Il Pay-Off principale è “Non pensare, Scatta!” Lomography varia questo messaggio a secondo della lingua parlata nello nazione.Il pay-Off può variare a secondo della comunicazione che vuole trasmettere; ad esempio Lomography si impegna a sostenere il riciclaggio producendo prodotti realizzati con materiali di scarto. In questa occasione il Pay-Off sarà “Ama il riciclaggio”

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LA GRIGLIA

Per la costruzione di un marchio, è fondamentale l’utilizzo della griglia. La griglia non è altro che una gabbia segmentata in moduli. Un modulo è l’unità di misura utilizzato per la sua costruzione. Ogni elemento del marchio si costruisce in funzione del modulo, (1 M 2 M 1/2 M 1/4 M ecc..).La funzione dei moduli è importante per le varie applicabilità del marchio. Un marchio, deve essere applicabile in tutte le misure e i moduli permettono di mantenerlo proporzionato.

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Eventuale Pay-Off!

1 e

1/2

M

1/2 M1

M

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COLORI ISTITUZIONALI

Per un azienda è fondamentale, oltre ad avere il proprio stile e la propria identità, dei colori ufficiali. Questi colori non devono mai essere alterati e cambiate le sue percentuali, ecco perché si tende ad usare dei colori pantone.Questi colori sono fondamentali anche per la riconoscere il marchio.

CMYK:100% M100% Y

RGB:246 R

WEB CODE:# F60000

CMYK:83% K

RGB:63 R63 G65 B

WEB CODE:# 3F3F41

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BIANCO E NERO

Scala di grigio

positivo

negativo

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ALTRI COLORI CONSENTITI

La campagna di comunicazione non si può però basare solo di due colori, allora sono stati selezionati vari colori che solo compatibili con il marchio Lomography.

CMYK:35% M85% Y

CMYK:100% C

RGB:145 G221 B

WEB CODE:# 008DDD

RGB:225 R166 G22 B

WEB CODE:# FFA415

CMYK:50% M100% Y

RGB:118 R184 G

WEB CODE:# 76B800

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CMYK:15% C100% Y90% M10% K

CMYK:25% K

RGB:170 R171 G175 B

WEB CODE:# AFAAAB

CMYK:50% K

RGB:63 R63 G65 B

WEB CODE:# 808080

RGB:198 R18 B

WEB CODE:# C60012

CMYK:40% Y10% K

RGB:237 R236 B147 G

WEB CODE:# EDE293

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APPLICAZIONI NON CONSENTITE DEL MARCHIO

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Non si può cambiare colore al marchio

Non si può ilclinare il marchio sia a destra che a sinistra

Non si può affianchere il simbolo al logotipo, ne a destra ne a sinistra

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Non si possono invertire i colori del logotipo e del simbolo

Non si può utilizzare un colore diverso da quello originale per il logotipo

Non si può dividere il logotipo

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Si può utilizzare la versione originale

si può utlizzare il logotipo senza simbolo

si può utlizzare il sibolo senza logotipo

APPLICAZIONE CONSENTITE DEL MARCHIO

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Si può utilizzare il marchio con una tinta piatta nera e con il grigio del sibolo

Si può utlizzare il logotipo con una tintapiatta nera o del colore del simbolo

Si può utlizzare il marchio in negativo con colori di sfondo come il nero, il colore del logotipo, e se si applica negli altri sub-brand si può utilizzare il colore di marca solo in negativo.

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CARATTERE TIPOGRAFICO MARCHIO

Per realizzare il marchio è stato creato un apposito carattere tipografico, basando la costruzione di questo a moduli. A causa della sua originalità non possiamo utilizzare per tutte i messaggi di comunicazione questo carattere, allora sono stati scelti altri caratteri consentiti.

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1/4

1/1

1/2

1/4

1/4

1

1/4

1/4

1

1/4 1/2

1/4

11/2

1/2 3/4

1 e 1/4

1/2

1/4

1/4

11/2

1/4

1

1/21/2

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ALTRI CARATTERI CONSENTITI

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COEFFICIENTE VISIVO

Viviamo in un mondo traboccante di stimoli e d’informazione, circondati da migliaia di messaggi intercambiabili relativi a marchi e prodotti che privilegiano sempre meno la differenziazione qualitativa.Giorno dopo giorno, ci si adopera al meglio delle nostre forze per richiamare l’attenzione del cliente ovunque e in qualsiasi momento e su tutti i canali. Ne deriva che le aziende sono costrette a ripensare, con sempre maggiore assiduità alle loro caratteristiche di fondo, cioè gli elementi che le distinguono e il modo in cui esse differiscono dalle altre società. Per potersi differenziare sul mercato le società hanno bisogno di una confezione credibile, strettamente connessa alla propria identità. I metodi impiegati da un’azienda per far conoscere il proprio marchio devono essere consoni alla propria individualità la quale, a sua volta, deve poter trasmettere adeguatamente i propri valori ed essere pertanto in grado di convogliarne il marchio.Ecco perché serve un supporto maggiore: il

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coefficiente visivo. Il coefficiente visivo è un supporto all’identità del marchio, per favorire il ricordo nella memoria di un eventuale consumatore. Un esempio famoso è la cornice blu e rossa della Tim, l’80% degli italiani, grazie a questa cornicetta, riconosce che è un messaggio pubblicitario della società telefonica anche senza l’utilizzo del marchio, mentre il 40% lo riconosce anche in bianco e nero.Per lomography ho realizzato una grafica composta da una serie di simboli adattabile sotto forma di texture e isolare i singoli elementi di questa composizione.Si utilizza la texture negli gli spazi estesi come l’Interno dei packaging, l’interno degli shopper, vetrine, banconi e alcune pareti dei negozi.Si utilizzano alcuni simboli ripetuti verticalmente come nella stationary, e in tutti i messaggi pubblicitari.Questo è un sistema di identità che ha dimostrato la sua versatilità nella sua applicazione nella comunicazione interna dei punti vendita e in quella esterna, dai gadget alla comunicazione promozionale.

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FORMAT

La realizzazione dei format è fondamentale per avere una coerenza continua dei messaggi pubblicitari e in tutte le comunicazioni interne ai punti vendita.I format legati al coefficiente visivo, danno una grande forza all’aspetto comunicativo all’azienda.Se si abitua il target a questo messaggio sarà molto più facile per lui e associarlo subito al marchio.Sono state realizzati vari format, ma seguono tutti delle regole: la linea continua sta sempre a pie pagina e poi verso l’interno o in altro. I puntini stanno sempre all’interno e mai in alto o in basso. La cornice con i pesciolini è sempre affiancata a quella degli uccellini e mai da sola, la sua posizione è sempre in basso e mai in altro a parte nei packaging che può essere consentita.La cornice degli uccellini può non essere accompagnata da quella dei pesciolini, e può essere posizionata sia in alto che in basso.

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STATIONARY

La stationary è il termine che serve a indicare tutta la documentazione cartacea dell’azienda che comprende: biglietti da visita, carta da lettera, buste, bloc notes, biglietti d’accompagnamento, ecc..Lo studio della stationary è stata pensata valutando tutti i fattori del coefficiente visivo e dei format.

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Biglietto da visita negozio

Biglietto da visita personale

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MILANO

VIA DEI MILLE, 45 20022030 4567855 LOMOGRAPHY .IT

MILANO

VIA DEI MILLE, 45 20022030 4567855 LOMOGRAPHY .IT

Carta da lettera, primo foglio e successivi

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MILANO

VIA DEI MILLE, 45 20022030 4567855 LOMOGRAPHY .IT

Busta fronte e retro

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MILANO

VIA DEI MILLE, 45 20022030 4567855 LOMOGRAPH Y.IT

Biglietto d'accompagnamento

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Bloc notes

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PACKAGING ROTANTE

Per realizzare la nuova confezione della macchina fotografica Diana F+ si è pensato di realizzare un packaging rotante.La costruzione viene realizzata su due livelli, uniti tra di loro da un cilindro di cartoncino che permette di ruotare le due scatole.Nella parte inferiore del packaging verrà inserito un libro con una raccolta di fotografie scattate con la Diana e il libretto delle istruzioni.Nella parte superiore sarà inserita la macchina fotografica con il flash. Quando i due packaging si ruotano nello spazio superiore della confezione inferiore saranno applicate delle piccole scatoline che scendendo verso il basso contegono alcuni piccoli applicativi per la macchina fotografica, come i filtri colorati del flash.

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Lomoroll è il settore di lomography che si occupa della produzione di rullini, sviluppo e la stampa delle fotografie.Si è deciso di aprire un centro di sviluppo all’interno dei negozi perchè i lomografi hanno sempre esigenze particolari, per esempio lo sviluppo incrociato di acidi che non tutti i centri di stampa e di sviluppo possono realizzare.Si è scelto di diversificare questa sezione con un marchio differente sempre legato al principale, per avere i punti vendita più organizzati e ordinati.Nei punti vendita, per il settore Lomoroll, si applicherà il coefficiente visivo con i suoi colori istituzionali.

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COLORI ISTITUZIONALI

Tutti i prodotti, i packagin e il settore che riguarda lomoroll ha dei colori diversi da quelli di lomography. Questi colori però saranno utilizzati solo nei punti vendita e non per quanto riguarda la comunicazione pubblicitaria.

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CMYK:83% K

RGB:63 R63 G65 B

WEB CODE:# 3F3F41

CMYK:100% C

RGB:145 G221 B

WEB CODE:# 008DDD

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Scala di grigio

positivo

negativo

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COEFFICIENTE VISIVO

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PACKAGING

Lomography, con il sub-brand Lomoroll, offre un servizio ampio di sviluppo e stampa delle fotografie. Per questo c’è bisogno di uno studio accurato di comunicazione.La busta, è il primo passo che serve al cliente per far campire all’operatore di sviluppo e stampa come vuole il risultato finale.Infatti sulla busta si possono indicare tutte le varianti di sviluppo e il formato in cui verranno stampate.Poi si è creata la grafica per i packaging contenti i rullini. Ci sono molti tipi di rullini.Sono diversificati in basa al metodo di sviluppo, se sono pellicole negative o diapositive. Ci sono quelle a colori e quelle in bianco e nero, i rullini a piccolo e medio formato e in base alla quantità.Poi Lomography ha pensato di lanciare un altro prodotto nuovo, un uovo di vetro con una ghiera di avvitamento dove al suo interno si può mettere un rullino. In questo modo il calore può alterare le varianti chimiche del rullino ottenendo dei risultati affascinanti.

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PACKAGING MEDIO FORMATO

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IDEALE PER LA TUA:DianaHolgaLubitel

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PACKAGING PICCOLO FORMATO

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IDEALE PER LA TUA:DianaHolgaLubitel

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PACKAGING PICCOLO FORMATO 5 RULLINI

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IDEALE PER LA TUA:DianaHolgaLubitel

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PACKAGING KITCHEN YOUR FILM

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IDEALE PER LA TUA:DianaHolgaLubitel

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Lomoshirt è il settore di lomography che si occupa della realizzazione delle t-shirt. Lo stile delle magliette si rifanno all’identità della marca: ironicità, alternatività, energicità, implulsività.Lo stile delle t-shirt in alcuni casi, riprende la grafica utilizzata nel coefficiente visivo. Altre stampe sono illustrazioni che danno la sensazione di essere fatte a mano libera, con imprecisioni volute ma molto accurate nei piccoli dettagli.Lomoshirt è l’unico sub-brand che Lomography ha intenzione di mettere in vendita al di fuori dei punti vendita.Lo scopo principale di questa strategia di marketing è quella di far conosce il marchio lomoshirt per ampliare la notorietà del marchio lomography e di conseguenza aumentare il suo fatturato annuo.

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COLORI ISTITUZIONALI

Tutti i prodotti, il packagin e il settore che riguarda lomoshirt ha dei colori diversi da quelli di lomography. Questi colori però saranno utilizzati solo nei punti vendita e non per quanto riguarda la comunicazione pubblicitaria.

CMYK:83% K

RGB:63 R63 G65 B

WEB CODE:# 3F3F41

CMYK:100% C

RGB:145 G221 B

WEB CODE:# 008DDD

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COEFFICIENTE VISIVO

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Lomonote è quella parte che nei punti vendita Lomography si occupa di vendere agende, quaderni, album fotografici, raccoglitori di pellicole.La composizione grafica delle copertine è legata all’identità del coefficiente visivo, riprendeno in parte la grafica delle t-shirt.Lo scopo principale di Lomonote è quello di aiutare il lomografo nell’archiviazione delle fotografie delle pellicole, nel prendere appunti sulle modalità dello scatto per macchine complesse come la Diana F+, Holga, e LCA+.Il reparto Lomonote segue il proprio coefficiente visivo e i suoi colori aziendali.

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COLORI ISTITUZIONALI

Tutti i prodotti, i packagin e il settore che riguarda lomonote ha dei colori diversi da quelli di lomography. Questi colori però saranno utilizzati solo nei punti vendita e non per quanto riguarda la comunicazione pubblicitaria.

CMYK:83% K

RGB:63 R63 G65 B

WEB CODE:# 3F3F41

CMYK:45% M100% Y

RGB:225 R139 G

WEB CODE:# FF8B00

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COEFFICIENTE VISIVO

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“Il franchising, o affiliazione commerciale, è una formula di collaborazione tra imprenditori per la distribuzione di servizi e/o beni, indicata per chi vuole avviare una nuova impresa ma non vuole partire da zero, e preferisce affiliare la propria impresa ad un marchio già affermato. Il franchising è infatti un accordo di collaborazione che vede da una parte un'azienda con una formula commerciale consolidata (affiliante, o franchisor) e dall'altra una società o una persona fisica (affiliato, o franchisee) che aderisce a questa formula.”

Definizione tradda da Wikipedia

Lomography, ha intenzione di aprire negozi gestiti in franchising in diverse città del mondo; iniziando principalmente dalle più grandi metropoli mondiali. Se il mercato è favorevole si apriranno punti vendita Lomography in altre città.

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In tutti i punti vendita Lomography saranno disponibili tutte le macchine fotografiche, tutti gli optionals. Ci sarà il settore Lomoroll, in cui si potranno acquistare rullini di ogni tipo e far sviluppare e stampare fotografie come meglio si desidera. Ci saranno tutti gli album, i taccuini di Lomonote. Saranno a disposizione tutte le t-shirt prodotte da Lomoshirt.Nelle città in cui non ci sarà un punto vendita ufficiale lomography ci saranno dei rivenditori autorizzati solo per quanto riguarda le macchine fotografiche e le t-shirt.Gli store Lomography avranno tutti le stesse regole di arredamento e di allestimento delle vetrine rifacendosi sempre al coefficiente visivo standard.Nelle pagine successive sono mostrate come dovranno essere realizzate le vetrine, il bancone acquisti, la segnaletica aziendale, i totem, carta regalo gli shopper, adesivi e tutti i gadget.

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IL NEGOZIO

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RED ORANGE

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LA CASSA

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I TOTEM

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CARTA REGALO

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SHOPPER

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SEGNALETICA AZIENDALE LOMOGRAPHY

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SEGNALETICA AZIENDALE LOMOROLL

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SEGNALETICA AZIENDALE LOMOSHIRT

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SEGNALETICA AZIENDALE LOMONOTE

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ESPOSITORE ACTION SAMPLER

Per attrarre i possibili consumatori, e migliorare l’aspetto comunicativo dell’azienda, Lomography ha pensato bene di realizzare degli espositori molto simpatici seguendo sempre la linea ironica dell’azienda.Per mettere in mostra le macchine fotografiche Action Sampler, si è pensato di realizzare un espositore che prende la forma della macchina venduta. La grafica di questo cartonato è simile a quelle della macchina fotografica, invece dei quattro obiettivi l’espositore ha dei contenitori applicati sul retro dove si possono trovare i packaging contenenti la macchina fotografica in questione.Ogni contenitore ha al suo interno macchine con colore diverso messo in evidenza dalla grafica dell’espositore.L’espositore è alto 1,5 m per una larghezza di 2 m, è sorretto da dei supporti pieghevoli incollati sul retro.

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RED ORANGE

GOLD BLACK

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A. L'espositore visto dal retroB. Rettangoli fustellati per applicare le scatole che conterrano le macchine fotografiche

Gambe portanti dell'intero espositore, verrano poi incollati sul retro

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Le scatole che verrano applicate sul retro dell'espositore per inserire i packaging delle macchine fotografiche

Espositore completo visto dal retro

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ESPOSITORE A FIGORIFERO

Una altro simpatico espositore pensato da Lomography per i suoi negozi in Franchising, è l’espositore a frigorifero. Quest’ultimo verrà utilizzata per contenere vari modelli di macchine fotografiche.La costruzione dell’espositore riprende le forme di un vecchio frigorifero ed è costruito in tre pezzi assembrati assieme. Il primo è la base di tutto l’espositore, il secondo serve per costruire l’interno del “frigorifero cartaceo”. Il terzo elemento serve per permettere di chiudere e aprire l’espositore. Per realizzare la giuntura della porta si userà del nastro adesivo, e per permettere di chiuderla si userà del velcro.L’altezza è di 2 metri, la larghezza 1,20 metri e la profondità 1,20 metri.

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Le varie fustelle per a costruzione del "frigorifo"

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La costurzione del "frigorifero"

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T-SHIRT STAFF

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BEDGE STAFF

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LE TUE ORE DI LAVORO

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PENNE

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SPILLE

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PORTACHIAVI

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ADESIVI

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MACCHINA FOTOGRAFICHA DI CARTONE

La macchina fotografica di cartone è un simpatico gadget dato gratuitamente ai clienti che acquisteranno un prodotto Lomography.Questo regalo consiste nel realizzare una vera e propria macchina fotografica di cartone.Il principio delle fotografia è semplicissimo: se in una scatola in cui non filtra luce si applica una pellicola fotosensibile e dalla parta opposta della scatola si fa un piccolo foro, con un adeguata esposizione l’immagine verrà impressa sulla pellicola senza bisogno di obiettivi. Lomography con questo gadget vuole sensibilizzare i clienti al riciclaggio; i materiali con cui verranno realizzate la macchine fotografiche saranno oggetti totalmente riciclati. I vari pezzi del gadget saranno: un foglio di carta riciclata su cui sarà stampata una fustella che dovrà essere ritagliata e piegata. Un rullino vuoto, che servirà per riavvolgere la pellicola. Un tappo dei contenitori in tetrapak dei succhi o del latte per avere una sicurezza maggiore contro l’infiltrazione della luce.

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L'assemblaggio della camera oscura

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L'assemblaggio della pellicola nella camera oscura

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L'assemblaggio finale

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MACCHINE FOTOGRAFICHE GIOCATTOLO

Un altro simpatico prodotto nuovo offerto da Lomography è una simpatica macchina fotografica giocattolo, in cui dal mirino si possono vedere le proprie fotografie.L’idea è nata dalla classiche macchine fotografiche vendute nelle piazze ai turisti, in cui si possono vedere tutte le attrazioni turistiche delle città.Lomography, si occuperà anche di stampare le fotografie scelte dal cliente su una pellicola cilindrica e se si acquista questo giocattolo questa pellicola la si potrà applicare alla macchina e avere un simpatico album fotografico.

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SITO INTERNET

Il Sito internet, è uno strumento fondamen-tale per promozione dei prodotti da parte di azienda. Lomography per intrattenere l’utente ha pensato di creare un piccolo social net-work, dove, registrandosi, si possono caricare le proprie fotografie e commentare quelle dei propri colloghi lomography. Questo sezione del sito serve appunto a far crescere il lomografo confrontandosi con gli altri.Nel sito c’è anche la possibilità di scrive-re nei blog proposti dagli amministatori del sito.C’è anche la possiblità di comprare qualsiasi prodotto lomo dal sito e tenersi informati su tutte le novità lomo.

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AUTO AZIENDALI

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CITY CAR

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VAN

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Lomography per la comunicazione pubblicitaria ha deciso di creare una serie di elaborati grafici adattabili ad affissioni, pubblicità mobili, pubblicità su riviste e tanto altro.L’aspetto grafico delle pubblicità si presentano molto simili tra di loro, sono disegnate tutte le macchine fotografiche prodotte dall’azienda. Il disegno si presenta grezzo e ruvido dando la sensazione di essere realizzato a mano e colorato poi con i pennarelli. Ci sono anche degli animali, trombe, scarpe e scarponi, disegnati sempre nello stesso stile, che circondando le macchine fotografiche. Le macchine fotografiche che sono pubblicizzate singolarmente sono nove, e nel visual della decima pubblicità vengono inserite tutte le macchine fotografiche. La scelta di realizzare delle immagini disegnate a mano con imprecisioni volute non è casuale, dato che uno dei punti forti di Lomography è l’amore dell’imprecisione.

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Come headline, lo slogan principale del messaggio pubblicitario, vengono elencate tutte le regole d’oro della lomography: 1. Porta la tua lomo ovunque vai 2. Usala sempre di giorno e di notte 3. La Lomografia non è un interferenza nella tua vita ma è parte di essa 4. Scatta senza guardare nel mirino 5. Avvicinati più che puoi 6. Non pensare 7. Sii veloceNon preoccuparti in anticipo dei quello che verrà impresso 9. Non preoccuparti neppure dopo 10. Dimenticati queste regole.In tutti i messaggi pubblicitari viene pubblicato il sito internet, fondamentale per conoscere affondo i prodotti lomography.Nella parte sinistra del piede della pagina, ci sono informazioni riguardanti la macchina fotografica come il designer che l’ha progettata e il luogo di fabbricazione.Nella parte destra invece si chiude il messaggio pubblicitario con il marchio e il suo payoff: “Non pensare, Scatta!”

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Pubblicità agli eventi

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Pubblicità mobile

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Pubblicità metro

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Affisione

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Pubblicità su rivista

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Banner

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FIERE ED EVENTI

Per un aziende è fondamentale partecipare a fiere ed eventi per farsi conoscere. Lo stend è stato realizzando pensando a una bancarella che vende caramello o il gelato.Questo tipo ti promozione verrà utilizzata molto ai concerti indie rock, dove la gente che vi partecipa è molto sensibile a questa filosofia.

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SPOT TELEVISIVO

Lo spot televisivo, è stato realizzato in stop motion, consiste nel creare un montaggio video accostando molte fotografie, dando una sensazione di movimento.Il video è realizzato su uno sfondo bianco, dove tutte le macchine fotografiche si muovono creando delle composizioni. Nel primo passaggio con le macchine fotografiche viene costruito un cane che si muove a tempo di musica.Successivamente si trasforma in un robot che balla sempre a tempo di musica, e in fine si trasforma nuovamente di una navicella spaziale che “naviga” per lo schermo smontandosi e scomparendo dalla scena. Nel momento in qui le varie macchine fotografiche che scompaiono entra in scena il logo di lomography.Questo spot ha sempre lo scopo principale di colpire ed incuriosire il possibile consumatore, infatti compare anche il sito dove sono disponibili tutte le informazioni utili.

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SCENA UNO

Entrano in scena tutte le macchine muovendosi a ritmo di musica

SCENA DUE

Le macchine fotografiche componogono un cane

SCENA TRE

Il cane si scompone e le macchine fotografiche si muovono nuovamente a ritmo di musica

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SCENA QUATTRO

Le macchine fotografiche componono un robot

SCENA CINQUE

Le macchine fotografiche girano ancora per la scena

SCENA SEI

Le macchine fotografiche componono una navicella spaziale

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SCENA SETTE

Le macchine fotograficheescono dalla scena e appere il logo

SCENA OTTO

Una volta sparire tutte le macchina appare anche il sito internet

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