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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA”
CORSO DI LAUREA IN COMUNICAZIONE D’IMPRESA
TESINA IN BRAND DESIGN E LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL’IDENTITÀ VISIVA (6 CFU)
STUDENTE PROFESSORI
Antonio Avigliano Antonio Romano
MATRICOLA Eduardo Salierno
1222558
DA “SEMPLICE, EPPURE MAGNUM” A “AS GOOD AS
GOLD” : LA MARCA MAGNUM ALGIDA NEL
CONSUMO POSTMODERNO
ANNO ACCADEMICO
2009-2010
Appello di Settembre 2010
2
Sommario
ABSTRACT .......................................................................................................................................................... 3
ALGIDA : PRESENTAZIONE ................................................................................................................................. 4
Portafoglio Brand............................................................................................................................................... 4
Storia.............................................................................................................................................................. 5
L’evoluzione logo Algida come specchio dell’evoluzione dei consumi ......................................................... 7
IL MAGNUM ALGIDA : EVOLUZIONE DAL ROMANICO AL BAROCCO ................................................................ 9
IN PRINCIPIO ERA IL MAGNUM. SEMPLICE, EPPURE MAGNUM ................................................................... 9
EMOZIONI INDIVIDUALI : IL MAGNUM EGO................................................................................................ 10
MAGNUM 7 PECCATI CAPITALI .................................................................................................................... 12
MAGNUM 5 SENSI : IL MAGNUM POLISENSORIALE .................................................................................... 12
NON C’E’ PIU’ RELIGIONE (COME LA PRECEDENTE…) : MAGNUM I’M ....................................................... 13
L’ULTIMA TENTAZIONE DI MAGNUM .......................................................................................................... 15
AS GOOD AS GOLD : MAGNUM GOLD!?...................................................................................................... 16
PERCHE’ MAGNUM E’ UNA MARCA CALATA NEL POSTMODERNO ................................................................ 18
COS’E’ IL POSTMODERNO ............................................................................................................................ 18
IL MAINSTREAM DELL’INDIVIDUALISMO ..................................................................................................... 20
Edonismo e Narcisismo ........................................................................................................................... 20
IL POLISENSUALISMO .................................................................................................................................. 21
ALTRI TREND DA NON SOTTOVALUTARE : FEMMINILIZZAZIONE, CUSTOM MADE, ESTETIZZAZIONE,
RECUPERO SELETTIVO DEL PASSATO, SVILUPPO DELL’IMMAGINARIO....................................................... 22
IL CONTRATTO DI MARCA DI MAGNUM .......................................................................................................... 24
CONCLUSIONI .................................................................................................................................................. 25
Bibliografia ....................................................................................................................................................... 26
Sitografia .......................................................................................................................................................... 26
3
ABSTRACT
In questo elaborato sarà analizzata l’evoluzione del Magnum Algida, al momento il
marchio di gelati che a parere di chi scrive questo paper meglio incarna i principi del
consumo postmoderno.
Dapprima verrà presentata una breve storia della marca Algida, per poi scendere nello
specifico della marca Magnum, che ha saputo diventare un prodotto di culto grazie alla
capacità di fare buon fine tuning rispetto ai trend del consumo postmoderno (edonismo,
polisensualismo, salutismo, miniaturizzazione, attenzione al corpo, individualismo, logica
del desiderio, sensation seeking, interesse per i prodotti di eccellenza) e diventare un
punto di riferimento nel mercato dei gelati industriali confezionati.
4
ALGIDA : PRESENTAZIONE
Algida è un’azienda italiana, fondata a Roma nel
1945, specializzata nella produzione di gelati
confezionati. Attualmente fa parte della multinazionale
Unilever (divisione Frozen Food & Ice Cream), attraverso la Sagit. Il primo gelato prodotto
dall’azienda fu il celebre Cremino, un gelato alla panna ricoperto da cacao e sorretto da un
bastoncino di legno. (Alg)Attualmente è presente in diversi paesi con la denominazione
Algida, e in altri con un altro nome (vedi fig.1) Questo perché la Unilever assorbe altre
realtà già esistenti, come ha fatto del resto in Italia.
Portafoglio Brand
Per illustrare l’attuale offerta di prodotti dell’Algida, che nel corso del tempo si è sia
arricchita che contratta in base ai gusti dei consumatori, andiamo a costruire la matrice
brand-prodotto del family brand Algida.
La matrice brand-prodotto è uno strumento che permette di gestire il portafoglio brand,
aiuta a evidenziare la gamma di prodotti che un’azienda offre rappresentandone prodotti e
marche presenti sul mercato. Sulle righe si trovano tutti i prodotti dell’azienda identificati
da un determinato brand, mentre sulle colonne tutti i
prodotti di un’azienda che appartengono alla stessa
categoria correlati tra loro perché rivolti
allo stesso target. (Keller, 2005)
Figura 1- Logo Algida nel mondo
5
Tabella 1 - Matrice Brand-Prodotto del Portafoglio di marca Algida
ALGIDA da
passeggio
KIDS SFUSO (da
gelateria)
SOFT (in
capsule)
CAFFE’ZERO DESSERT
Magnum Shrek Da 5.5 litri Cornetto Soft Espresso Enigma
Cornetto Winx Da 2.8 litri Cappuccino Dessert
Solero Calippo Mocaccino Tronchetti
Classici Cucciolone Torte
Carte d’Or
Coppetta
High School
Musical
Delizie in
vetro
Carte D’Or
Viennetta
(www.algida.it)
Si nota quindi come l’individual brand che andremo a esaminare più nel dettaglio,
ossia “Magnum”, appartiene alla linea Algida dei gelati da passeggio, rivolta
principalmente ai giovani e agli adulti come target.
Storia
Fondata come detto nel 1945, e avente come prodotto di punta il “Cremino”, nel 1969
lancia i primi gelati da asporto. Il primo successo vero, dovuto anche ad una strategia
6
pubblicitaria azzeccata (uno spot di un gruppo di giovani in spiaggia irresistibilmente
attratti dal chiosco Algida, notato da Patty Pravo) è rappresentato dal Croccante.
Nel 1974 un avvenimento decisivo, ossia l’incorporazione ad Unilever, la multinazionale
anglo-olandese che decide di valorizzare nel 1976 quello che sarà per anni (e tuttora) uno
dei prodotti di punta, ossia il Cornetto, il cono gelato dal celebre “cuore di panna” nato in
realtà nel 1960. Viene anche creato il sub-brand “Eldorado”, specializzato in ghiaccioli per i
più piccoli e caratterizzato dalla sperimentazione delle forme e dei gusti. (www.algida.it)
Nel 1979 viene lanciata “Bomboniera”, bocconcini di gelato ricoperti da uno strato di
cioccolato fondente, entrando così nei cinema (mercato fino a quel momento inesplorato)
e un altro prodotto destinato a diventare un evergreen presso i più piccini, ossia il
“Cucciolone”. (www.algida.it)
E’ nel 1990 che rappresenta un’altra tappa fondamentale : viene infatti lanciato il
Magnum, rivolto a un pubblico adulto, proponendo formati più grandi e più ricco dei
tradizionali gelati.
Negli anni 90 viene assorbita la Eldorado, lasciando spazio a un solo brand, ossia Algida.
Nel 1998 si tiene la prima edizione del Cornetto Free Music Festival, evento musicale
estivo al quale Algida decide di legare il brand di Cornetto. Il Festival, oltre a ospitare nomi
di grido della scena musicale, permette anche a giovani artisti di farsi conoscere e avere
quindi una possibilità i farsi notare
Sono del 2003 e del 2005 i lanci rispettivamente delle fortunate versioni del Magnum “7
sins” e “5 sensi”, in edizione limitata, e del 2007 il lancio di Magnum Temptation. (Alg)
Nel 2003 viene creato il Cornetto Soft, destinato ai venditori ambulanti e nelle spiagge,
grazie alla sua semplicità di preparazione e conservazione (dose individuale conservato in
una capsula stagna, svuotata come in una tasca da pasticcere sul cono).
L’ultimo nato, nel 2010, preceduto da un costosissimo lancio pubblicitario e avente come
testimonial Benicio Del Toro e Caroline Correa (lancio che ha non ha tuttavia prodotto i
7
risultati sperati come vedremo in seguito), è Magnum Gold?! , caratterizzato da una glassa
dorata.
Sempre nel 2010 viene celebrato il cinquantesimo anniversario del Cornetto con
un’edizione speciale, il Cornetto Enigma.
L’evoluzione logo Algida come specchio dell’evoluzione dei
consumi
Come si può notare, il logo Algida ha
subito nel corso del tempo diversi restyling (fig.2), tutti frutto di un
monitoraggio del contesto sociale in cui opera, per coglierne i valori,
le abitudini, operando un fine tuning sempre azzeccato.
Negli anni 50, come vediamo, il logo è in bianco e nero, a
simboleggiare gli ingredienti principali del prodotto di punta, la
panna e il cioccolato del Cremino, e si propone come “il gelato
fidato”, una marca cioè che assume in pieno il suo ruolo di garante di
qualità, come un trust-mark, cerca di instaurare un rapporto
amichevole e fiduciario con gli acquirenti. Un ruolo che, del resto,
tutte le marche assumono negli anni 50-60, siamo nel periodo del
boom dei consumi e della nascita del supermercato, che con la sua a
tratti eccessiva scelta disorienta i consumatori che hanno bisogno di
fiducia.
Gli anni 70 sono un periodo turbolento, di cambiamenti, di rivolte
studentesche, e delle gite fuoriporta o al mare. E se prima il pubblico
a cui era rivolto Algida era la famiglia, ora nelle pubblicità i
protagonisti sono i giovani che si divertono insieme in spiaggia, e
Algida col Cornetto si pone come catalizzatore del gruppo. Arriva così
Figura 2-Evoluzione Marca Algida
8
il nuovo logo, con il colore del sole al tramonto in spiaggia, più vicino a questi nuovi valori,
sole che è più esplicito nel logo degli anni 80.1
Il logo degli anni 90 è figlio della fusione dei marchi Algida ed Eldorado, e per un breve
periodo per non disorientare i consumatori durante il passaggio da una marca all’altra,
compare questo brand che fonde il visual dell’Eldorado e il lettering dell’Algida.
Sempre negli anni 90 il logo cambia per apparire più simile a com’è oggi : compare infatti
l’heartbrand, con tutte le implicazioni che esso comporta. La creazione di questo logo
rappresenta un passaggio decisivo : il gelato non è più visto come un prodotto da
consumare solo d’estate in spiaggia, ma si cerca di destagionalizzare il gelato
aumentandone le occasioni di consumo e slegandolo dall’immagine tradizionale. Il gelato
diventa un alimento a volte sostitutivo di un pasto, diventa un “momento di puro piacere”
, come recita il payoff di uno spot del Magnum, la dimensione emozionale, che va al di là di
luoghi e situazioni, prende nettamente il sopravvento, e questo passaggio è segnato
appunto del cuore stilizzato (evidente richiamo al “cuore di panna” del Cornetto), che nel
2002 diventa rosso, ad accentuare maggiormente tale dimensione.
L’ultimo passaggio di questo percorso verso l’emozione è proprio il Magnum, il gelato
forse più glamour, un gelato dal marcato polisensualismo e da una una personalità
seducente che guida verso nuove identità.
Per dirla in termini semiotici, l’evoluzione della comunicazione di marca è passata da una
valorizzazione pratico critica (“il gelato fidato”) è passato ad una valorizzazione di tipo
utopico (dal cuore di panna ad oggi); si passa anche da un posizionamento di tipo
antonomastico (estate=gelato=algida) a uno mitologico, si passa dal sole estivo
all’universalità a livello temporale delle emozioni del cuore. (Imperi)
1Guido Poli, Come la pubblicità ha cambiato la vita degli italiani http://www.comuniclab.it/23290/schermo-delle-mie-
brame-come-la-pubblicit-ha-cambiato-la-vita-degli-italiani
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IL MAGNUM ALGIDA : EVOLUZIONE DAL ROMANICO AL BAROCCO
IN PRINCIPIO ERA IL MAGNUM. SEMPLICE, EPPURE MAGNUM
Il Magnum nasce nel 1989, e viene commercializzato in Italia nel 1990. E’ un gelato a
stecco da passeggio, un gelato alla vaniglia ricoperto di cioccolato fondente, e si impone
subito come un successo per via della sua componente altamente innovativa : è un gelato
che non ha niente a che vedere con quanto c’era in sul mercato all’epoca, troppo più ricco,
eccessivo, grande come formato (come suggerisce il nome stesso, dal latino magnus-a-um,
grande), e accompagnato da elevata qualità. Anche la scelta dei gusti in seguito alle
extension della marca nel corso del tempo sono rimaste coerenti con l’idea di fondo della
dismisura e del piacere : basti pensare al Magnum Double Chocolate e Double Caramel, e
all’universo di piacere, individualismo e golosità senza peccato.
Inutile dire che si rivelò un successo. Che avesse come pubblico di riferimento un
pubblico aduto è evidente anche dalla strategia di comunicazione pubblicitaria messa in
atto: uno spot molto elegante, semplice, con una donna intenta a gustare il suo Magnum
mentre è alle prese con la scelta di una collana. Sceglie la più semplice, proprio come il
Magnum, che è semplice negli ingredienti (vaniglia e guscio di cioccolato) , eppure grande
nelle dimensioni. Semplice, eppure Magnum appunto, come recita il claim. Anche il
packaging lucido conferisce a dare un’aura di preziosità, nonostante la semplicità degli
ingredienti.
Figura 4 - Frame tratto dallo spot televisivo Magnum
Figura 3-Frame tratto dallo spot televisivo Magnum
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Come si vede, è un universo totalmente adulto, niente a che vedere con l’universo dei
bambini e dei giovani a cui l’Algida ci ha abituato, e niente ha a che vedere con la spiaggia
e l’estate, set classici delle campagne pubblicitarie Algida. Il Magnum è pensato
specificatamente per gli adulti che vogliono un momento di piacere gustativo in qualsiasi
momento, non per forza sulla spiaggia e d’estate.
Anche il lettering non è casuale : il font scelto è al contempo pulito,semplice, serif, ma la
prima e l’ultima M del nome MagnuM, sono più grandi, quasi a voler dare l’idea di due
colonne portanti di un tempio greco su cui poggia un’architrave, dando un senso di
imponenza.
EMOZIONI INDIVIDUALI : IL MAGNUM EGO
11
Magnum come detto diviene ben presto un punto di riferimento, e saggiamente l’Algida
non fa politica di milking ossia di guadagnare più possibile dal successo di un marchio
senza preoccuparsi di innovarsi , ma anzi cerca di innovare e lanciare delle line extension
sulla scorta del successo e dell’awareness guadagnata da tale marchio, sfruttandone la
forza e l’appeal guadagnati. Si tratta di line extension
perché si resta all’interno della propria geografia, ossia
gelato su stecco. Vengono quindi lanciati nuovi gusti a
cadenza annuale (cioccolato bianco, mandorle, caffè),
sempre più ricchi di sapori ricercati e golosi, fino ad
arrivare al primo vero turning point della storia di
Magnum: nel 1998, non a caso in coincidenza con il
restyling del logo Algida e con l’introduzione quindi del celebre Cuore Algida (il marchio
depositato viene chiamato “heart brand”) (Alg)viene lanciato il Magnum Ego, con
cioccolato alle mandorle e amaretti, gelato alla panna e frutti di bosco. E’ un vero e proprio
cambio di prospettiva, “semplice eppure Magnum” è un claim completamente disatteso e
non più valido nel 1998, si passa dalla semplicità alla complessità del gusto, all’inizio della
valorizzazione delle emozioni, all’affermazione dell’individualità, come suggerisce il nome
stesso e lo spot correlato.
Nello spot infatti ci troviamo in una comunità hippie, della condivisione, e il protagonista
si ritaglia uno spazio per sé gustando da solo la nuova specialità Magnum (fig.5), rifiutando
di farne assaggiare a una bella figlia dei fiori che gli si avvicina attratta dal gelato (fig.6).
E’ tra l’altro il primo spot in cui si sente e viene valorizzato
il suono della rottura del guscio di cioccolato tramite il
morso, l’equivalente del morso della mela di Mentadent,
come accesso a un mondo di piacere ineguagliabile.
Da questo momento in poi viene sempre più valorizzata la
componente emozionale e patemica.
Figura 5-Frame tratto dallo spot televisivo Magnum Ego
Figura 6-Frame tratto dallo spot televisivo Magnum Ego
12
Il successo del brand Magnum porta l’Algida a cercare di rivitalizzare tramite la marca
diventata forte Magnum due prodotti ritirati precedentemente dal mercato, ossia il
Winner (barretta) che diventa Magnum Caramel & Nuts (2001) e il Bikini (gelato bigusto
biscotto) con il nome di Magnum Sandwich (2002) destinati al consumo come merenda,
sempre secondo i canoni dell’emozionalità e dell’individualismo (“Be the king” recita il
claim dello spot del Magnum Sandwich, oggetto magico capace di fare provare sensazioni
forti al protagonista e farlo appunto diventare re per una notte. Un re dell’immaginario
moderno, ossia un attore famoso).
MAGNUM 7 PECCATI CAPITALI
Il 2003 rappresenta un anno importante nella storia di questa marca, in quanto viene
lanciata la linea 7 peccati capitali (fig.7) , in edizione
limitata, e a rilascio alternato nel tempo, non
saranno mai tutti e 7 infatti presenti sul mercato
contemporaneamente.
La Unilever nel sito istituzionale definisce la
gamma “7 peccati” come una gamma inedita fatta
di accostamenti insoliti e sapori accattivanti
dedicati a chi vuole vivere e regalarsi un’esperienza
di puro piacere. (Uni)Nello spot troviamo
ambientazioni oniriche, allestimenti sfarzosi quasi
da “Eyes Wide Shut” e la seduzione del peccato,
con immagini edonistiche e a forte carica emotiva
che invitano a farsi sedurre dalla tentazione (fig.7b).
Uno spot che invita a riflettere sulla necessità di provare tutte queste esperienze, poiché il
tempo è poco (edizione limitata) : la vita è qui ed ora, ed è materiale. La caduta
dell’ideologia cristiana che ha permeato il consumo fino all’ inizio degli anni 90, è ora
completata dopo le prime picconate date a inizio anni 90.
MAGNUM 5 SENSI : IL MAGNUM POLISENSORIALE
Figura 7 - La gamma completa dei 7 Peccati
Figura 7b - Frame tratto dallo spot Magnum Lussuria
13
Il 2005 è invece l’anno di un’altra limited edition di successo : quella del Magnum 5 sensi,
ossia altre 5 varietà disponibili solo per circa un mese ciascuna. Ancora una volta si punta
sull’esclusività e sull’esperienza da fare qui ed ora, mentre stavolta l’Algida punta sulla
dimensione di un inebriante polisensualismo, iscritto già nel nel nome del gelato e
declinato nella comunicazione pubblicitaria attraverso una serie ardite di sinestesie e di
rapidissime inquadrature di mezzo secondo, oltre che dalla voce in sottofondo che
sussurra con tono ammiccante i nomi dei sensi mentre scorrono le immagini; sul peccato di
gola, e anche sulla sessualità (fig.8)
Addentare un Magnum 5 sensi, qualunque esso sia, conduce a una esperienza di estasi.
E’ il trionfo del paradigma postmoderno, caratterizzato da edonismo, polisensualismo,
logica del desiderio, del sensation seeking, tutti aspetti che saranno approfonditi in
seguito.
NON C’E’ PIU’ RELIGIONE (COME LA PRECEDENTE…) : MAGNUM I’M
Nel 2006 neppure il Magnum Classic resiste all’operazione di restyling secondo i canoni di
casa Magnum, ossia la valorizzazione e affermazione del sé, il lato ludico, il sensuale,
l’espressività , l’androginia, la sensualità, l’energia, la vitalità, la forza, il gioco, il segreto,
l’ironia.
Nasce il nuovo Magnum Classico, il Magnum I’m.
Basta confrontare due immagini per rendersi conto del processo evolutivo attraversato
da Magnum dal 1990 e il 2006:
Figura 8 - Sequenze di frame dello spot Magnum 5 sensi
14
Come è evidente, il nuovo Magnum Classic rinnega totalmente il suo passato : se prima
era semplice eppure Magnum, adesso è rispettivamente “explosive”, “predator”,
“superwoman”, “curious”, “serious”, “primitive” e “intense”, come scandisce la voce dello
spot. E’ esaltata l’individualità, il carattere, sottolinea la personalizzazione. Sono raffigurati
soggetti attivi, che affermano il proprio essere, non soggetti passivi che si lasciano
trascinare nella sensualità di Magnum 5 sensi, e lascia aperta la possibilità a essere infinite
identità.
Come si vede, anche la forma del morso è diversa : se nel primo Magnum è un morso
regolare, dato in tranquillità e serenità, nel secondo caso è un morso “sonoro” come al
solito, più determinato, energico, come propone il gelato nella nuova versione del resto.
Oltre a cambiare il packaging in maniera netta, cambia anche il lettering, ora dorato su
campo scuro, e da un’idea di imponenza si passa all’idea di prezioso, idea che sarà
declinata nello spot del Magnum Gold!? .
Si nota anche la presenza di una “M” sul guscio di cioccolato, ad affermare ancora più
evidentemente l’identità (I’”M”, non dimentichiamolo), sembra quasi una marchiatura a
fuoco indelebile, M che ricorre anche sul packaging. Oramai per identificare il Magnum è
sufficiente una M avvolta da una forma ellittica, volendo azzardare un paragone l’obiettivo
ambizioso sembra essere l’identificazione immediata che avviene da parte dei compratore,
che avviene come per i due archi dorati a formare la M di McDonalds.
Figura 9 - Il Magnum classico (1990)
Figura 9b - Magnum Classic (2006)
15
L’ULTIMA TENTAZIONE DI MAGNUM
Nel 2007 Magnum introduce un gelato dall’innovativo packaging: non
più l’involucro di plastica, bensì una scatola rettangolare, argentata al
suo interno, con un piccolo "cuscinetto" di cartone alimentare sul quale
poggia il gelato (fig.11a). Un packaging del genere punta a valorizzare
semanticamente il gelato : non è più un semplice gelato, ma rimanda
quasi allo scrigno su cui è adagiato un
gioiello, quindi prezioso. Perfettamente coerente quindi col
progetto di marca del Magnum, ossia quello di offrire un gelato
per chi non si accontenta ma ricerca sempre il meglio.
Si tratta del nuovo Magnum Temptation (fig.11), che utilizza
Vaniglia del Madagascar e cioccolato Belga. Si cerca di
qualificare quindi l’offerta : non è semplice vaniglia o semplice cioccolato, sono bensì
vaniglia del Madagascar e cioccolato Belga, entrambe produttrici dei suddetti ingredienti di
qualità superiori e tale denominazione geografica mira a trasmettere valore a tutta la rete
fino alla marca finale (Semprini, 2006), una
tentazione alla quale non è facile resistere.
Specie se la testimonial si chiama Eva
Longoria, la celebre Gabrielle Solis di
Desperate Housewives, proprio come la
biblica Eva che non ha saputo resistere al
peccato. “Come potrei resistere alla
tentazione?” (fig.12) si chiede. Ancora una volta vanno in scena i valori dell’individualismo,
edonismo, della logica del desiderio e della ricerca del prodotto premium (il prezzo è più
alto rispetto agli altri Magnum), a cui si aggiunge stavolta l’attenzione alla salute declinata
mediante la miniaturizzazione : infatti pesa solo 68 grammi, anziché i canonici 88 del
Magnum. In più viene anche lanciata una linea di Magnum Mini, per poter “concedersi un
altro piacere ogni volta che vuoi” senza doversi preoccupare del potere calorico di tale
gelato. Il Magnum Temptation e il Magnum Mini ancora più degli altri si rivolgono al
Figura 10 - Il Magnum Temptation Fruit
Figura 11-Eva Longoria e il payoff
Figura 11a- L'interno dell'involucro del Magnum Temptation Fruit
16
pubblico femminile, per la scelta del testimonial (di una serie seguitissima dalle donne) e
per la frase menzionata in precedenza, dato che l’altro piacere di cui si parla nello spot è
un messaggio di segreteria telefonica in cui un uomo chiede scusa a Eva Longoria. Inoltre
fu lanciato un sito web ambientato nella villa dove ha luogo lo spot, ed Eva è alla ricerca
del giardiniere giusto, ognuno corrispondente a una diversa varietà di Magnum
Temptation.
AS GOOD AS GOLD : MAGNUM GOLD!?
Sì, Magnum Gold!?, scritto proprio così, con un punto esclamativo e un punto di
domanda, a rappresentare il senso di smarrimento e di perplessità. Un gelato d’oro? E’
possibile? Nel mondo Magnum è possibile, Magnum vuol superarsi e rendere il segmento
premium ancora più premium, addirittura come un novello Creso vuol tramutare in oro
tutto quello che tocca, perfino un gelato, mediante una glassa (al cui interno trova spazio
l’immancabile gelato alla vaniglia del Madagascar, discorso già affrontato in precedenza col
Magnum Temptation, e la variegatura al caramello). E non bada a spese nella promozione,
addirittura realizza un minifilm diretto da Brian Singer (“X-Men”, “I soliti sospetti”) e con
protagonisti Caroline Correa (“Fast and Furious”) e Benicio Del Toro, un thriller un po’
“Mr&Mrs Smith”, un po’ “Entrapment” per realizzare un colpo di lingotti d’oro, per poi
scoprire con delusione da parte dell’attore portoricano che non si trattava dell’oro sperato,
bensì della riserva di Magnum Gold!? pronta a essere immessa sul mercato. Caroline
Correa non poteva proprio aspettare fino al giorno successivo, voleva essere la prima a
gustare la nuova novità Algida. Anche qui come
vediamo torna la componente della tentazione
e del peccato (“non rubare” è un
comandamento biblico), affiancata però
stavolta dalla componente ironica e da quella
ludica mediante il concorso abbinato e il gioco
sul sito web creato ad hoc che permette di
trovare la combinazione vincente della
17
cassaforte del film,oppure di impersonare Benicio Del Toro mediante l’utilizzo di una
fotografia. Ma la sensazione è che in questo caso l’Algida abbia leggermente “toppato” in
termini di ritorno di immagine. Riporto interamente un estratto di un articolo di
Brandforum.it (http://www.brandforum.it/pdf/novitalgida-2.pdf) :
Gli Italiani, invece, sono stati tratti in inganno dalle locandine che sembravano
pubblicizzare un film, ma non hanno dimostrato particolare interesse né per la
campagna pubblicitaria, né per il prodotto. Su internet si trovano (pochi) commenti
di blogger riguardo alla bontà del gelato, alla innovativa copertura ‘veramente
dorata’, e soltanto qualche link al trailer diffuso su youtube (che di fatto è piaciuto,
ma è stato poco trasmesso).
La pagina di facebook (internazionale) dedicata al nuovo gelato conta poco più di
3.000 fan, mentre la sola pagina italiana dedicata ai gelati Magnum in generale è
piaciuta a più di 300.000 persone. Nessuna pagina ufficiale è stata creata da Algida-
Unilever a supporto della campagna.
Anche a livello mondiale, tuttavia, la campagna pubblicitaria non sembra aver
ottenuto il successo sperato: cercando “Magnum Gold?!” in rete, sono davvero
poche le occorrenze trovate. La maggior parte di esse riguarda il link al film-trailer e
la presentazione ufficiale della campagna, tenutasi a Barcellona l’8 aprile, con
Benicio Del Toro e Caroline Correa.
Consultando il sito web di Unilever, si scopre qualcosa di più riguardo la scelta del
testimonial: dopo tante affascinanti modelle, Benicio Del Toro è il primo “Magnum
Man”. È stato scelto sia per le sue doti recitative, sia per le sue origini latino-
americane che “rappresentano l’anima di Magnum” (il gelato, infatti, è nato in Italia
nel 1989!).
Non ci sono, però, comunicati stampa che parlino del piano di comunicazione per
Magnum Gold?!.
18
Resta quindi da chiedersi perché, dopo tanti investimenti hollywoodiani (per il
registra, il cast, il set, la sceneggiatura), Unilever non abbia sviluppato anche
un’adeguata campagna promozionale di supporto agli spot pubblicitari, per lo meno
sul mercato italiano.
Aggiungo io : cercando in rete un po’ di pareri di chi ha provato questo gelato, è raro
incontrare persone soddisfatte, la promessa fatta è risultata non rispettata, e tali elementi
non hanno colpito il consumatore.
Magnum Gold?! è quindi l’esempio di un prodotto con una promessa di marca credibile,
ma mal declinata sul piano della comunicazione. Infatti come ricorda anche l’articolo di
Brand Forum, cercando in rete Magnum Gold?! le occorrenze maggiori riguardano il film,
non il gelato. Si è ottenuto una sorta di effetto Benetton, tutti ricordano la campagna, ma
pochi il prodotto, che è quello che interessa davvero a chi realizza il lancio del prodotto.
Siamo lontani dagli eccessi edonistici e polisensualistici dei 7 peccati e dei 5 sensi, così
come dal trionfo del sé espresso dal Magnum I’M, ma siamo comunque di fronte a un
messaggio che rispetta il progetto di marca del Magnum. Soprattutto siamo di quanto più
lontano possibile dal punto di inizio del nostro excursus storico, ossia dal “Semplice,
eppure Magnum”, che potrebbe essere paragonato a un tempio greco o a una chiesa in
stile romanico per la sua semplicità e al contempo imponenza della costruzione; con il
Magnum Gold!? ci troviamo di fronte a una chiesa barocca, ossia una riscoperta del
classico (come forma il Magnum Gold!? ricorda quella del Magnum Classico) in chiave
eccessiva ed arricchita, con stucchi e foglie d’oro (in questo caso variegatura al caramello e
glassa dorata), con il primato dell’apparire anziché dell’essere.
PERCHE’ MAGNUM E’ UNA MARCA CALATA NEL POSTMODERNO
COS’E’ IL POSTMODERNO
Il Postmoderno è un nuovo paradigma(paradigma = insieme di assunti condivisi) di
consumo, centrato sul quotidiano (sull’hic et nunc), e i nuovi prodotti del consumo sono i
segni, acquista un ruolo sempre più importante la socialità, e si parla con i prodotti. (Fabris,
2003)
19
Nel paradigma postmoderno il consumo è centrale, consumare è una FORMA DI
METALINGUAGGIO con sui si comunica a sé stessi e agli altri stati d’animo, valori o
ribellione in alcuni casi, valorizzando sempre più la componente ludica e del piacere.
Capisaldi del paradigma postmoderno sono la COMPLESSITA’ (che moltiplica all’infinito le
differenze formando nicchie di consumatori diversissime) e la TURBOLENZA (il
cambiamento è difficile da prevedere, tuttavia è decisivo leggerlo per tempo), insieme al
crollo delle ideologie (prima tra tutte quella cattolica), dall’ambiguità.
Riacquista importanza la componente EMOTIVA-AFFETTIVA, prevale la logica dei desideri
su quella del bisogno, mentre prevale il polisensismo nella scoperta del mondo e la ricerca
di sensazioni (individuo sensation seeker).
Per comunicare come si è realmente, e per soddisfare i propri desideri, il consumatore
postmoderno mostra grande interesse per i prodotti di eccellenza (Magnum Temptation
per esempio)
La società Postmoderna il valore d’uso di un bene finisce per essere coperto dal suo
valore simbolico, e i beni che ci si scambia diventano sempre più vettori di comunicazione,
e a trasformare le merci in significati contribuisce in maniera decisiva la pubblicità,
mettendo l’accento sugli intangibles della marca ed esprimendo un mondo coeso di valori.
In questo modo non si acquista un prodotto, bensì l’accesso a un mondo (vedi ad esempio
Magnum 5 sensi, o lo stesso Magnum I’M)
Sempre nel postmoderno si assiste alla rivalutazione della manifestazione delle emozioni,
cosa che nel paradigma moderno non era possibile : mostrare le emozioni era considerato
femminile, quindi non consone. Mentre adesso nelle strategie di marca le emozioni stanno
diventando prioritarie, devono suscitare emozioni e associazioni uniche, forti, favorevoli,
bisogna parlare al cuore più che alla mente (Magnum 5 Sensi lo fa benissimo)
Il consumatore è diventato autonomo, competenze, esigente, selettivo, orietato in senso
olistico (valuta cioè sia la dimensione tangibile che l’intangibile) e disincantato. Per
relazionarsi con esso l’azienda deve imparare a dialogare attraverso il continuo
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monitoraggio della customer satisfaction e facendo continuamente fine tuning (correzioni
millimetriche ma costanti per mantenere la giusta lunghezza d’onda, cavalcando a proprio
vantaggio i trend, sia a livello di comunicazione, che di tecnologia che dei valori di fondo).
Queste non sono opzioni, ma sono una regola di sopravvivenza, come ha saputo
brillantemente fare Magnum nel passaggio dal Magnum Classic al Magnum I’M,
aggiornando i valori di fondo adattandoli alla società postmoderna.
Scompare anche la nozione di lusso, che è sì raro e costoso, ma non è più ostentativo, e
rappresenta la ricerca dell’eccellenza (vedi Magnum Temptation e Magnum Gold),
determinando un consumatore cherrypicker, ovvero disposto anche a pagare un prezzo più
alto per un prodotto da lui ritenuto di eccellenza, e pur avendone la possibilità economica
acquista un prodotto base per un’altra famiglia di prodotti, semplicemente perché non
desidera un prodotto di eccellenza, non è interessato (io nel mio piccolo rappresento un
buon esempio : faccio la spesa al discount ma il caffè deve essere Lavazza qualità Rossa).
IL MAINSTREAM DELL’INDIVIDUALISMO
Come il Magnum Ego ha brillantemente intuito nella sua strategia di comunicazione (e
come farà 8 anni dopo il Magnum I’M), il mainstream dell’ultimo decennio è da
individuarsi nel massimo interesse per il privato, nelle forme di INDIVIDUALISMO (centrato
sul proprio interesse e benessere personale) e INDIVIDUALITA’ (intesa come espressione
della soggettività, vivendo senza dipendere da modelli uniformi, proprio come le 7 donne
di Magnum I’M). Il ritiro nella sfera privata è dovuto a una delusione per la sfera pubblica.
Edonismo e Narcisismo
Edonismo e Narcisismo sono i principali trend che più di tutti contribuiscono a generare
questo mainstream.
L’edonismo si declina nella tendenza al rifiuto della sofferenza fisica e psichica, e nel
perseguimento del benessere e della felicità a tutti i costi, la filosofia del “Carpe diem”
oraziano. Lo stesso Freud individua nel principio del piacere una delle pulsioni principali
dell’individuo. L’edonismo postmoderno è tuttavia un edonismo che si è adattato, che
bada alla qualità dei piaceri più che alla quantità, e che consente di raggiungere il piacere
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compiendo ogni sorta di esperienza, anche con quelle che non sono comunemente
indicate come piacevoli (vedi chi fa bungee jumping per esempio), in quanto si è sensation
seekers . Se l’utilità deriva da un bisogno, e soddisfarlo tende a ristabilire equilibrio, il
piacere non ristabilisce alcun equilibrio, e può essere ricercato in tantissime cose (anche le
più piccole, come insegna il Magnum Mini, senza scomodare il Magnum 7 peccati). Dato
che tutte le aree di consumo sono interessate da questo trend, diventa fondamentale
fornire elevati standard di qualità (come fa Magnum Temptation) e sapersi rivolgere in
modo polisensoriale (come fa Magnum 5 sensi)
Il narcisismo è da intendersi come rivendicazione del corpo e delle fisicità,
riappropriandosi quindi dell’amore e del rispetto verso sé stessi. Si declina quindi come un
interesse nei confronti del vestire e della forma fisica (come fa Magnum sul sito Web, che
propone consigli per una corretta alimentazione, è chiara nelle confezioni indicando le
percentuali delle Razioni Giornaliere Raccomandate nella composizione del prodotto
sull’etichetta e promuovendo il gelato come un alimento sano perché fatto di ingredienti
semplici, a patto che sia sostitutivo di un pasto. Per il fuori pasto e per i piccoli spuntini
Magnum ha previsto il Magnum Mini, piccoli piaceri da concedersi senza preoccuparsi
della linea).
La cartina di tornasole del primato di questi due trend è l’esplosione della domanda dei
prodotti di lusso e del comparto premium (Magnum Temptation, Magnum Gold?!), in tutti
i campi. Ma non è un lusso ostentativo, ma finalizzato ad accrescere il proprio piacere e
benessere personale. Il prezzo deve coniugarsi con qualità,rarità, estetica e cultura
IL POLISENSUALISMO
Cambia anche il modo di rapportarsi ai prodotti e di valutarne le qualità. Se prima ci si
affidava a un solo senso, ci si rende ben presto conto che un senso solo può ingannare, si
ricorre dunque ai sensi nella loro globalità nella percezione del mondo che li circonda.
Cresce di conseguenza il trend del polisensualismo (che Magnum interpreta
perfettamente con 7 peccati e ancor di più con 5 sensi), il cui ruolo viene riconosciuto dalla
nascita del Marketing Aesthetics (ossia una costante interazione di fantasie, emozioni,
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sensorialità racchiuse in una visione esperienziale) che mette al centro l’esperienza
sensoriale. I sensi che sta crescendo di più sono l’olfatto e il tatto, non a caso il primo
contatto che si ha con una persona è tattile (e nella cultura araba è l’odore, per questo si
tende a parlare molto vicini), nel caso del Magnum Temptation il contatto che si ha con il
packaging ad esempio è decisivo, l’atto di aprire lo scrigno. Altra conseguenza della
polisensorialità è l’elevata richiesta di entertainment, che Magnum Gold?! prova a fornire.
Avviene in epoca postmoderna il decisivo passaggio all’homo ludens dall’homo faber (e
prima ancora sapiens e religiosus) desideroso di emozioni, divertimento e stimolazioni
(come fa Magnum 7 peccati) e Temptation, e il passaggio alla produzione di esperienze più
che di oggetti (Magnum 7 peccati,ancora una volta)
ALTRI TREND DA NON SOTTOVALUTARE : FEMMINILIZZAZIONE, CUSTOM MADE,
ESTETIZZAZIONE, RECUPERO SELETTIVO DEL PASSATO, SVILUPPO
DELL’IMMAGINARIO
Un trend a volte sottovalutato e considerato negativamente è quello della
femminilizzazione della società, se non proprio quello dell’androginizzazione.
Atteggiamenti, valori e comportamenti considerati femminili divengono dominanti e
condivisi dalla popolazione maschile (valorizzazione sentimenti, espressione emozioni,
leggerezza, pensiero olistico, rapporto col corpo, flessibilità). Anche l’uomo ora può
piangere e ridere senza ragione. Magnum esprime la femminilizzazione della società
soprattutto nel Magnum Temptation e nel Magnum I’m (La ragazza “serious” è vestita da
uomo, senza contare Superwoman), ma ancora meglio lo fa il claim di un’altra campagna
pubblicità di un altro gelato di successo del marchio Algida, ossia quella del Cornetto Love
Chocolate del 2009 che recita al ragazzo che fa un’incauta promessa ai suoi amici “non
aver paura di mostrare il tuo amore”.
Altro trend diventato oramai un must da soddisfare è il custom-made, perché qualità
significa soddisfare le specifiche esigenze della propria utenza ed è finito lo stereotipo della
domanda standardizzata. Dopo aver segmentato il mercato, si creano variazioni sul tema
(come ha fatto Magnum all’inizio creando il Magnum Bianco, il Magnum alle Mandorle, il
Magnum al Caffè) e poi andando all’iperspecializzazione cercando di coprire in ampiezza di
gamma quanti più mercati possibili (come ha fatto Magnum stessa lanciando sia gli stecchi
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di eccellenza, che i classici, affiancandoli ai gelati biscotto come il Sandwich e alla barretta
Caramel & Nuts). L’Algida ha svolto egregiamente questo compito, se si analizza la matrice
Brand – Prodotto da me costruita presentata a pagina 5.
Altro fattore che sta diventando decisivo per indirizzare il consumo è l’apprezzamento
estetico, l’estetica è un valore che il consumatore ricerca ed apprezza poiché aggiunge
pathos, emozioni e polisensualismi alle merci, come fa ad esempio Magnum Gold?! e
Magnum Temptation nel design del packaging. Ma come abbiamo visto con Magnum
Gold?!, l’estetica non è tutta se non è supportata da un adeguato piano di marca.
Se il modernismo ripudiava il passato in blocco, il postmodernismo vi ricorre citandolo.
Attenzione però, poiché è un ritorno AL passato, non DEL passato, vi si attinge senza
alcuna remora ideologica. Si sentono gli influssi nella moda, nell’auto e nell’alimentazione.
Magnum stessa e l’Algida non si sottraggono al recupero del passato, poiché lo stesso
Magnum ha recuperato due gelati andati fuori produzione come il Winner e il Bikini
commercializzandoli sotto il proprio marchio. Mentre Algida ha fatto di più : sul proprio
sito web ha messo tutti i cartelloni dei gelati dal 1968 al 2010, ricordando le principali
tappe della propria evoluzione, e rimettendo in commercio nel 2008 per una sola estate il
Croccante.
Un ultimo trend che concorre alla definizione del consumo postmoderno è senz’altro
quella di immaginario, dato che questa epoca tiene conto delle nozioni di fantasia,
creatività, espressione personale e ricerca di senso. Visto che lo spazio sociale non
propone più grandi progetti e sogni da condividere, ognuno si sente in diritto di fabbricarsi
il proprio che gli dia un senso e una direzione alle proprie azioni (Semprini, 2006). A tal
proposito si parla di attività di world-making, ossia di tutte le pratiche cognitive,
mediatiche, collettive o individuali, che puntano alla costituzione di universi fittizi in cui gli
individui possano proiettare le loro aspirazioni (Semprini, 2006). In tal senso, come
abbiamo visto, il Magnum costituisce un immaginario sia per il 7 peccati (un mondo in cui
ci si fa sedurre dal peccato per vivere esperienze irripetibili), per i 5 sensi (un immaginario
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polisensuale), per l’I’M (immaginario di affermazione dell’identità), per il Temptation
(lasciarsi andare) e per il Gold!? (eccellenza massima)
IL CONTRATTO DI MARCA DI MAGNUM
Durante questo paper è stato citato più volte l’espressione “contratto di marca”. Ma
cos’è il contratto di marca? Sinteticamente è una riformulazione dell’identità e del
progetto sotto forma di relazione; un progetto di marca a cui il consumatore decide di dare
fiducia. (Semprini, 2006)
Sempre Semprini a tal proposito : “E’ direttamente legato all’identità manifestata, ed
esprime l’attaccamento dei ricettori al progetto di marca così come l’hanno potuto
decifrare attraverso l’identità manifestata e definisce regole e condizioni di questo
attaccamento” (Semprini 2006). Il contratto è accettato quando chi riceve reputa progetto
di marca ed identità manifestata in linea con i suoi immaginari, e sarà più forte se riesce a
dare l’impressione di apportare maggior senso. Così il contratto di marca di Magnum di
produrre gelati per chi non si accontenta ma ricerca sempre il meglio in termini di
ingredienti, gusto, emozioni provate entra in risonanza con il progetto della società
contemporanea di ricercare il piacere e le emozioni, è assolutamente pertinente e può
generare un contratto di marca solido. Il pubblico, da parte sua, svilupperà un contratto
solido con la marca perché gli riconoscerà la capacità di interpretare i propri mondi in
maniera credibile e innovativa, e restando al contempo rispettosi del contratto.
E’ un momento importante, perché illustra un passaggio per il pubblico da un momento
di contemplazione allo stabilire una relazione, perché il contratto alla base ha una forza
morale ed emotiva. E’ importante per la marca conoscere i termini del proprio contratto e
le componenti che hanno più peso, per poter introdurre cambiamenti senza avere
conseguenze negative per la marca, che non necessariamente portano a rottura, ma senza
dubbio lo deteriorano. Se i cambiamenti rispettano gli elementi su cui si fonda il contratto
di marca è molto probabile che siano accettati senza difficoltà. Il mezzo flop del Magnum
Gold?! è da ricercarsi anche da un contratto in parte non rispettato, in quanto la glassa di
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cioccolato dorata, il vero elemento differenziante, non è parsa così diversa da quella
tradizionale, e il caramello che avrebbe dovuto variegare il gelato alla vaniglia del
Madagascar si sente appena, non abbastanza da giustificare tanta attesa e il pagamento di
un prezzo più alto per poter gustare tale gelato. Magari affiancando con un’adeguata
campagna promozionale di supporto agli spot si sarebbe potuto mitigare questo effetto,
ma non è stato fatto. Di conseguenza il contratto non è stato rispettato.
CONCLUSIONI
In questo elaborato si è analizzato come sia essenziale per una marca che vuole avere
successo stabilire un contratto valido con i propri clienti, e rispettarlo facendo sempre fine
tuning rispetto ai trend in atto e per sfruttarli a proprio vantaggio. Magnum lo ha fatto per
21 anni, e al momento è presente sul mercato con un brand molto forte e carico di
connotazioni, perfettamente a suo agio nel mercato sempre più complesso del
postmoderno, nonostante qualche sbandata come è stata Magnum Gold!?, una sbandata
che tuttavia nasceva su premesse corrette.
Saprà mantenere questa leadership continuando ad assicurare emozioni, edonismo,
polisensualismo, desiderio? Non si può dire, perché i trend e i consumi possono cambiare
da un momento all’altro, senza preavviso. Se però continuerà a reagire come ha fatto
finora in maniera proattiva e anticipatoria, non avrà problemi. A patto di supportare il
tutto con una politica di comunicazione adeguata.
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Bibliografia
Fabris. (2003). Il nuovo consumatore verso il postmoderno. Franco Angeli.
Fabris, M. (2004). Valore e Valori della Marca. Come costruire e gestire una marca di successo. Franco
Angeli.
Ferraresi, S. Marketing esperienziale. Come sviluppare l'esperienza di consumo. Franco Angeli.
Imperi. (s.d.). Ocula.it. Tratto da http://www.ocula.it/files/IMPERI-OCULA-Flux-
12_%5b2,488.940Mb%5d.pdf
Keller. (2005). La gestione del brand. EGEA.
Semprini. (2006). La marca postmoderna - potere e fragilità della marca nelle società contemporanee.
Sitografia www.algida.it
(it.wikipedia.org/wiki/Algida
www.unilever.it
it.wikipedia.org/magnum
http://www.tesionline.com/__PDF/30644/30644p.pdf
http://www.diesis.it/ufficistampa/comunicato.php?id=562
http://www.mondofamiglia.it/centrofamiglia.tn/dossier/01/dossier1-3.htm