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Welfare sostenibile: strategie e strumenti. L’impegno della Regione Emilia-Romagna 1 Agenzia sanitaria e sociale regionale Area Innovazione sociale Raffaele Tomba per ANOSS 8 marzo 2011

Tomba - L'impegno della Regione

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Raffaele Tomba per ANOSS 8 marzo 2011 Agenzia sanitaria e sociale regionale Area Innovazione sociale 1 •La riforma fiscale in chiave federalista è una minaccia o una opportunità? •Il modello di welfare emiliano- romagnoloèancoraattuale? •Ilnostrowelfareèsostenibile?

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Welfare sostenibile:

strategie e strumenti.

L’impegno della Regione

Emilia-Romagna

1

Agenzia sanitaria e sociale regionale

Area Innovazione sociale

Raffaele Tombaper ANOSS

8 marzo 2011

Tre domande:

• Il modello di welfare emiliano-romagnolo è ancora attuale?

• Il nostro welfare è sostenibile?

• La riforma fiscale in chiavefederalista è una minaccia o unaopportunità?

Il welfare nell’area degli anziani:

E ancora oggi fondato sulle scelte della Leggeregionale n. 5/1994, “Tutela e valorizzazionedelle persone anziane”.

Gli strumenti impostati allora sono diventatistandard nazionali per la non autosufficienza(vedi Conferenza delle Regioni):– Sistema di accesso e presa in carico

unitario ed integrato sociosanitario,– Unità di valutazione multidimensionale,– Programma assistenziale individualizzato.

Il welfare nell’area degli anziani:

Durante la legislatura regionale 2005-2010 ilsistema di welfare è stato interessato da unarilevante riforma:

“Il cantiere del nuovo welfare regionale”.

I principi dichiarati della riforma sono:

• Maggiore equità del sistema sociosanitario,

• Maggiore appropriatezza delle prestazioni,

• Maggiore capacità di accoglienza da parte deiservizi (sistema più inclusivo).

Il welfare nell’area degli anziani:Gli strumenti scelti per raggiungere gli obiettivi

sono stati:• definizione degli ambiti e degli strumenti di

governance regionale, intermedia e locale;• integrazione degli gli strumenti di

programmazione sociale e sanitaria;• aumento delle risorse (in particolare

attraverso il Fondo Regionale per la nonautosufficienza);

• equità nella distribuzione delle risorse;• riforma delle IPAB e costituzione delle ASP;• sistema di accreditamento dei servizi

sociosanitari.

Un primo bilancio della riforma:

Molti obiettivi sono stati raggiunti:

• Sono stati consolidati Organismi dellagovernance, Strumenti di programmazione,Strumenti di supporto, Sportelli sociali;

• Gli ambiti distrettuali sono diventati i luoghidella realizzazione delle politiche integrate;

• Dal 2007 è pienamente operativo il programmaper le persone anziane non autosufficienti,finanziato con il FRNA, che è distribuito inmaniera omogenea tra i territori, assicurandocosì una maggiore equità di offerta;

Un primo bilancio della riforma:Alcuni obiettivi sono in piena fase di attuazione:• L’accreditamento dei servizi sociosanitari per

gli anziani (assistenza domiciliare, centrodiurno, casa residenza);

• Il sistema di accesso e presa in carico deveancora essere standardizzato per potergarantire completamente universalità diaccesso, equità di valutazione, appropriatezzadei programmi di assistenza individualizzata;

• Non tutti gli Uffici di piano, gli Uffici disupporto, gli Sportelli sociali hanno maturatola una completa capacità di svolgere lefunzioni previste.

Un primo bilancio della riforma:

Alcuni obiettivi devono essere rivisti operfezionati, per dare maggiore coerenza alsistema:

• Il ruolo delle ASP, dopo l’avvio del sistema diaccreditamento deve essere riposizionato,nell’ambito della rete di produzione deiservizi;

• Gli indirizzi sulla contribuzione da parte degliutenti devono ancora essere formalizzati;

• Indeterminato il profilo di qualità del serviziosociale territoriale, inclusivo dello sportellosociale e del servizio sociale territoriale.

La nuova legislatura regionaleLa nuova legislatura regionale 2010-2015, a

meno di un anno dal suo inizio, ha già espressoalcuni orientamenti politici ben precisi:

• Conferma del sistema di valori e di diritti chesono alla base del welfare regionale;

• Consolidamento del sistema di governance eprogrammazione, del quale vanno rafforzatiorgani e strumenti, ma soprattutto deveessere migliorato nei processi dipartecipazione e di comunicazione con icittadini;

• Riconferma della scelta di svilupparel’accreditamento e il FRNA;

La nuova legislatura regionale• Avviata con gli Enti locali una riflessione sulla

esperienza di costituzione delle ASP, percondividere le direttrici del loro sviluppofuturo;

In previsione del nuovo Piano sociale e sanitarioregionale, si sta diffondendo laconsapevolezza che per difendere il welfareregionale e dare continuità alle scelte fatteoccorre riscoprire la capacità di innovare,coniugando l’attenzione alla sostenibilità dellaqualità dei servizi con un impegno a orientaree sostenere le scelte dei cittadini.

Innovazione sociale• Cos’è: un processo complesso• Oggetto di innovazione: prodotti, processi,

programmi• Effetti/motivazione: cambiamento profondo• Oggetto del cambiamento: routine di base,

risorse e flussi di autorità, convinzioni• Contesto di riferimento del cambiamento:

sistema sociale• Attributi: impatto ampio e durevole nel tempoNB: a livello politico innovare può consistere

considerare strategici metodi che esistevanogià, coinvolgendo i portatori di interesse.

Scenario in cui collocare l’Innovazione sociale

Trasformazione del contesto sociale: • cambiamento demografico e sue conseguenze

(invecchiamento e aumento di alcunepatologie), cambiamento sociale e sueconseguenze (trasformazione delle famiglie eriduzione del numero dei care givers, nuovarealtà dell’occupazione, precarizzazione, ruoliprofessionali distinti tra italiani e stranieri),

• cambiamento economico (accentuazione dellaforbice tra ricchi e poveri, maggiori difficoltàdel ceto medio, nuove forme di povertà),

• cambiamento culturale (convivenzamulticulturale e senso di insicurezza).

Scenario in cui collocare l’Innovazione sociale

Rischio di fragilità della rete dei servizi diaccoglienza e accesso alle prestazioni

• (servizi sociali territoriali pubblici, ma anchecentri di ascolto e iniziativa sociale delleassociazioni), da sempre alle prese con unacronica ristrettezza di risorse e ora messeancora più in crisi dall’ulteriore contenimentodei trasferimenti sociali e, per i servizipubblici, dal blocco delle assunzioni;

Scenario in cui collocare l’Innovazione sociale

Riforma del welfare nell’ambito della riformafederale

• temuta non solo per quanto riguarda glisquilibri che potrebbero crearsi tra le regionie per l’incertezza sui flussi finanziari, masoprattutto per l’improvvisazione con la qualeè affrontato l’ambito delle politiche sociali,per la divaricazione tra ambito Regionale eambiti degli Enti locali.

Rilevante disponibilità di capitale sociale• Solidarietà intrafamiliare, Associazionismo,

volontariato, Cooperazione sociale, Patronati,capacità di iniziativa e autoorganizzazionedella società.

Quanto spendono i Comuni per gli anziani?

Spesa pro capite per l’area anziani

dati ISTAT 2008

Spesa media regionale 30,90

Distretto con la spesa più alta 72,90

Distretto con la spesa più bassa 10,60

% area anziani su totale spesa sociale 19,10

Piste di lavoro per l’innovazione sociale:

Invecchiare in salute

• La scienza non ha dubbi: per invecchiare insalute bisogna fin da giovani avere stili di vitaadeguati;

• L’OMS da anni promuove la prevenzione dellepatologie e delle morti evitabili, attraversol’attenzione ai determinanti della salute;

• Nelle politiche sociali questo obiettivo èstrategico: bisogna quindi alzare il livello diimpegno, destinando attenzione, molte piùrisorse finanziarie, umane e sociali;

• Il finanziamento della ricerca va orientato auna maggiore conoscenza dei processi cheprevengono i rischi.

Piste di lavoro per l’innovazione sociale:

L’anziano al centro delle politiche

• Questa pista di lavoro è la conseguenza diquella precedente;

• Le politiche sociali devono uscire dal recintodell’assistenza e della sanità, per orientareanche le altre politiche in direzione dellapromozione della salute;

• Obiettivo presente anche nel precedentePSSR, ma poco praticato (forse il sistemasociale non era adeguatamente preparato);

• Sensibilizzare i Sindaci;• Investire in formazione.

Piste di lavoro per l’innovazione sociale:

L’auto organizzazione

SSN

2.023 €

di cui

83 €

F.N.A.

INPS:

Sostegno non

autosufficienza 614

€di cui

155 €

badanti

Comuni assistenza

235 €

Sanità

out of pocket

733 €

STIMA TOTALE: 3.605 € *ESEMPIO DELLA COMPOSIZIONE DEI FLUSSI DI SPESA

AUSL DI BOLOGNA – ANNO 2008

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Piste di lavoro per l’innovazione sociale:

L’auto organizzazione

• Orientare e sostenere la spesa out of pocket;• Promuovere in ogni ambito distrettuale un

soggetto sociale, frutto dellaautoorganizzazione degli anziani e dellefamiglie che organizzi risposte autonome aibisogni sociali;

• Associazione? Fondazione di Comunità?Cooperativa di consumatori?

• Interazioni con Terzo settore;• Interazioni con ASP (… e se fosse un possibile

futuro per le ASP?).

Piste di lavoro per l’innovazione sociale:

La fragilità

• Utilizzando i sistemi informativi sanitari èpossibile individuare il target delle persone arischio di ospedalizzazione e di nonautosufficienza;

• Incrociando questa informazione con alcunesemplici informazioni sociali è possibileincludere anche fattori di rischio non sanitari;

• Potenziare e mettere a sistema le esperienzedi sostegno alle persone fragili, sviluppate sututto il territorio regionale, consente di fareveramente prevenzione e di aiutare anche lepersone che non si rivolgono ai servizi.

Piste di lavoro per l’innovazione sociale:

I diritti civili e sociali

• L’esperienza del FRNA E dell’accreditamentoha fatto fare un balzo in avanti alladefinizione di LEPS regionali;

• Bisogna completare e mettere a sistemaquesto impegno: passare dall’offerta di servizial riconoscimento di diritti sociali;

• Condizione essenziale per raggiungerel’obiettivo è acquisire una maggiore capacità divalutare la sostenibilità esconomica dellepolitiche regionali.